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Fabriano-Matelica euro 1,20
n. 25 Anno CV 25 giugno 2016
Il primo bacio
N
el giorno in cui la città piange la scomparsa del capitano d’industria Vittorio
Merloni che ha traghettato il made in
Fabriano nel mondo, la Diocesi ed il suo
popolo si sono stretti intorno al nuovo Vescovo,
Mons. Stefano Russo per il suo ingresso ufficiale,
dopo l’ordinazione ascolana del 28 maggio scorso.
Festa e gioia per l’arrivo nella nostra terra del
successore di don Giancarlo Vecerrica. Un uomo
dall’aspetto mite e sereno, uscito da dieci anni di
Cei alla guida dei Beni Culturali, quindi amante
e custode della bellezza di un patrimonio artistico
che tutti ci invidiano, ricco di capacità e di spunti di
riflessione, già emersi nel suo saluto in Cattedrale
con una sorta di decalogo "onirico"… La Chiesa
che vorrei, il sogno di un cammino ecclesiale non
perfetto, ma votato alla santità. Testimoniare con
i fatti la realtà di Dio, la comunione con Pietro,
l’attenzione alle periferie esistenziali a cominciare
dalle relazioni umane e anche tanta continuità.
Perché dall’augurio al nuovo che arriva c’è anche
e soprattutto la gratitudine per chi lascia il… Pastorale, dopo 13 anni di servizio appassionato ed
irriducibile accanto alla sua gente. Nell'anno della
Misericordia, una porta che si chiude, un’altra che
si apre. La Chiesa è questo respiro di speranza, di
slancio, di coraggio, mai di rinuncia o di flessione.
Anche nel giorno in cui si piange un pioniere della
vera industria che se ne va.
Carlo Cammoranesi
2
>SPECIALE VESCOVO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Il corteo di auto che ha accompagnato don Stefano Russo nella sua
Diocesi è giunto a Genga pochi minuti dopo le 15. E’ stato accolto dal
vicario generale don Tonino Lasconi, da don Claudio Capoccia e don
Graziano Malodobry e dal sindaco di Genga Giuseppe Medardoni
che ha dato il benvenuto al presule e l’ha accompagnato nella visita
della bellissima abbazia romanica di San Vittore. Un luogo che è
stato molto apprezzato dal vescovo che, per anni, ha diretto l’Ufficio
dei Beni Culturali della Cei. Tanti i fedeli che hanno fatto festa a don
Stefano che ha ringraziato tutti per il calore dimostrato.
Il corteo si mette in moto
verso Fabriano, ore 15.25
Mons. Russo parte da Genga scortato dalle
forze dell’ordine. Senza percorrere la SS76, il
vescovo attraversa Valtreara, Albacina e arriva
nella periferia della città. Dopo aver superato
via Dante e viale Stelluti giunge, puntuale, all'ospedale 'Profili' dove autorità e cittadini erano
pronti ad accoglierlo festanti.
servizio a cura di MARCO ANTONINI
Arrivo a Genga, ore 15.05
servizio fotografico CICO
Riviviamo ora per ora l'intensa giornata
di sabato 18 giugno con l'ingresso
del nuovo Vescovo in Diocesi
L’arrivo all’Ospedale Profili, ore 15.49
Ad accoglierlo il direttore di Area Vasta 2 Maurizio
Bevilacqua, il sindaco Sagramola e tanti medici,
infermieri, volontari e pazienti ricoverati. Il suo
ministero episcopale in città è iniziato visitando
i malati. Sulla scia di Mons. Vecerrica che ha
dedicato molte attenzioni al nosocomio, anche il
nuovo presule ha deciso di ripartire da lì. Negli
ultimi mesi l’attenzione del clero e della cittadinanza è stata tutta per il reparto di Ostetricia,
ora finalmente salvo per almeno altri due anni.
All’interno del nuovo Pronto Soccorso il direttore
Bevilacqua ha ringraziato don Stefano per aver
scelto di iniziare da qui. “E’ un segno importante
per tutti noi – ha detto – che siamo ogni giorno a
contatto con persone che soffrono e che vogliono
vivere”.
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
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L'Azione 25 GIUGNO 2016
>SPECIALE VESCOVO<
Il primo saluto ai malati, ore 15.53
3
Apertura
della Porta
Santa,
ore 15.58
“Sono io a ringraziare voi – ha detto il
presule ai presenti – perché questo è
il luogo che, più di ogni altro, richiama
la bontà e la vita. Sono lieto di aprire
la Porta Santa della Misericordia nella
cappellina dell’ospedale: questo è il
luogo più adatto per varcare la Porta
nell’anno giubilare indetto dal Papa. La
'medicina' di cui più abbiamo bisogno
è quella della solidarietà e della vicinanza, soprattutto là dove facciamo
l’esperienza della debolezza e della
precarietà”.
Con un rito semplice, ma
allo stesso tempo solenne, Mons. Russo ha aperto, insieme a don
Leopoldo Paloni, cappellano dell’Ospedale, la Porta Santa.
Commossi i malati che, per primi, si sono avvicinati in processione
e, dietro al vescovo, l’hanno attraversata. Poi alcuni primari presenti,
infermieri, impiegati, volontari in servizio nella struttura e parenti di
alcuni pazienti ricoverati. Don Stefano ha fatto, poi, un giro in alcuni
reparti ed ha portato la benedizione del Signore a quei malati che
non hanno potuto partecipare al rito al piano terra del 'Profili'.
La consegna
In Centro Storico
per poi arrivare in piazza
del Comune, ore 16.54
Alle 16,47 il suono del campanone della Cattedrale avvertiva
che il corteo vescovile era partito dall’ospedale. Scortato
dalle forze dell’ordine in moto e in auto, Mons. Russo ha
attraversato il quartiere della Pisana, Corso Cavour, fino ad
arrivare davanti a San Filippo, la chiesa dei giovani. I sindaci
di Fabriano, Cerreto d’Esi, Sassoferrato, Matelica e Genga,
insieme a parte del clero e a centinaia di fedeli hanno fatto
partire un lungo applauso nel momento in cui è sceso dalla
macchina. “Benvenuto Eccellenza” hanno detto i presenti
che l’hanno subito circondato per salutarlo. Gli addobbi del
Palio di San Giovanni Battista e la Banda 'Città di Fabriano'
hanno contribuito a rendere ancora più solenne la prima volta
di don Stefano nel Corso cittadino, all’ombra della maestosa
Cattedrale. Man mano che passavano i minuti, mentre il
vescovo salutava i tanti giovani e non che stavano raggiungendo il centro della piazza per ascoltare il suo discorso, a
San Venanzio il Coro Polifonico Diocesano don Giuseppe
Marinelli ultimava le prove per animare al meglio la celebrazione eucaristica. Al timone il maestro Giuseppe Papaleo.
La salita in Piazza Giovanni Paolo II
per la presa di possesso, ore 17.20
Don Stefano si è poi trasferito presso il monastero di Santa Margherita per indossare i paramenti per la celebrazione eucaristica. Ad
attenderlo il vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, i vescovi di Ascoli
Piceno, di Fano, di Urbino, gli emeriti di Pompei, Senigallia e San
Benedetto del Tronto e il Cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo
di Ancona-Osimo e presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana. Tra due ali di folla, con la marcia della Banda, tutto il clero
diocesano ed una rappresentanza da Ascoli e da Roma, è iniziata la
processione d’ingresso aperta dalla Croce. Ultimo Mons. Giancarlo
Vecerrica ed un ministrante che teneva in mano il Pastorale, simbolo
del 'comando' del vescovo. Da qui a pochi minuti, lo stesso Vecerrica
consegnerà proprio il pastorale alla nuova guida che, con questo rito
e la salita sulla cattedra vescovile, prende canonicamente possesso
della sua nuova Diocesi.
delle chiavi
della
città con il
sindaco
Sagramola,
ore 17.02
“La nomina del Papa – ha
detto il primo cittadino
Giancarlo Sagramola nel
suo saluto – rappresenta
un segno di grande attenzione per la nostra città in
difficoltà. Lei si insedia in
un tempo difficile che stiamo cercando di superare
mettendo in campo le forze
migliori della società civile
e della chiesa e vincere lo
scoraggiamento e la forte
apprensione per il futuro.
Insieme supereremo le
difficoltà solo rafforzando lo
spirito di comunità. Insieme
– ha rimarcato – è la parola
d’ordine per superare le
piccole beghe, le ripicche,
le insidie dando più fiducia
a noi stessi”. Poi la consegna delle chiavi della città
di Fabriano ad un presule
visibilmente emozionato.
Il discorso ufficiale alla città, ore 17.06
Dopo le foto di rito, don Stefano ha rivolto un primo messaggio alla sua nuova Diocesi. “Da oggi
sono anche io cittadino fabrianese e con tutti voi voglio condividere l’impegno per l'edificazione di
questo nostro territorio. La consegna delle chiavi della città rappresenta un gesto dall’alto significato
simbolico che ha origini storiche lontane e che anticamente veniva interpretata anche come una
sorta di condivisione di potere. Oggi, la lettura che possiamo dare a questo gesto, è di tutt’altro
tipo ed è nel segno del servizio. Siamo, amministrazione comunale e Chiesa locale, seppure con
ruoli diversi, al servizio dello stesso popolo. E’ questo il nostro “comune” interesse e confido che
possiamo trovare sempre più i modi e le forme, di una collaborazione che abbia come obiettivo, il
raggiungimento del bene comune. Sappiamo che i tempi che attraversiamo non sono facili ma voglio guardare al futuro con ottimismo. Prendo a cuore le sorti di questo bel territorio, ricco di storia,
di cultura, di tradizioni, ma soprattutto di persone che con generosità si spendono ogni giorno per
renderlo vivo. Con queste chiavi entro nella 'nostra' città di Fabriano, con la volontà di contribuire a
far sì che possiamo sempre più essere una comunità in 'uscita', resa tale dalla capacità dei propri
membri di guardarsi e riconoscersi prima di tutto me fratelli, nell’impegno comune verso gli ultimi.
Uno degli auguri più simpatici che ho ricevuto in questi giorni – ha confidato - va proprio in questa
direzione. Una capo scout mi augurava di riuscire ad essere sempre come il buon fabbro della leggenda fabrianese, capace cioè, nel segno della fratellanza, di pacificare gli animi e di valorizzare
quanto di buono ognuno di noi porta con sè”. Alle 17,11 un minuto di silenzio per commemorare
l’imprenditore Vittorio Merloni deceduto poche ore prima.
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>SPECIALE VESCOVO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
L’ingresso in Cattedrale,
ore 17.32
Don Stefano è stato accolto a San Venanzio
dal Priore del Capitolo, Mons. Gianni Chiavellini che gli ha consegnato il Crocifisso per il
rito del bacio. Poi l’aspersione dell’assemblea
con l’acqua santa. La processione iniziale è
ripresa. La cattedra episcopale rimane vuota.
Sul presbiterio il saluto del vescovo emerito
Vecerrica.
Il saluto di Mons. Vecerrica,
La presa di possesso
ore 17.37
“Benvenuto, Vescovo Stefano! La tua
venuta è per me e per questa amata
Diocesi un grande dono, perché ogni
novità è uno stimolo a ricominciare
il cammino verso il bene essenziale
della vita: Gesù Cristo e la sua Chiesa. Per questo dono, ringrazio Papa
Francesco, che ha preso a cuore il
bene di questa Diocesi dell’entroterra
marchigiano: piccola, ma ricca di
storia e di tradizioni, di creatività e
di laboriosità. Il grazie più grande
è per te, fratello Vescovo Stefano,
per avere accettato questa missione
tra noi. Ci donerai, ne siamo certi,
il tuo servizio con grande umiltà,
generosità, e competenza. Sarai
una presenza preziosa per il nostro
territorio, ricco di storia, di cultura e
di arte. Eserciterai la tua paternità
verso i sacerdoti più giovani e verso
i più anziani di te, e riverserai la tua
dedizione a tutto il popolo, coinvolgendoti nella vita umana, familiare
e sociale. Benvenuto, fratello e padre, Vescovo di
questa comunità diocesana di Fabriano-Matelica.
Trovi sacerdoti, molto impegnati e uniti; religiosi e
religiose, discepoli dei nostri grandi patroni; diaconi
e seminaristi; belle vocazioni al matrimonio cristiano,
all’impegno civile e al volontariato; giovani, a me
molto cari, che attendono un paterno accompagnamento, come già sta accadendo in questa estate
con gli oratori estivi per i ragazzi. Trovi un popolo di
Dio raccolto nelle città e sparso nelle tante frazioni,
desideroso di dare continuità alla bella storia di
e la consegna del Pastorale,
ore 17.51
Il metropolita Edoardo Menichelli ha chiesto di leggere la bolla di Papa Francesco che nominava Stefano Russo nuovo vescovo di Fabriano-Matelica.
Il cancelliere vescovile, don Marek Szymański, è
salito all’ambone per la lettura del documento. Poi
la consegna del Pastorale da parte di Vecerrica.
Mons. Russo è vescovo diocesano a tutti gli effetti.
L’applauso dei fedeli della Cattedrale ha scaldato
lo storico momento vissuto da clero e fedeli. Poi
una delegazione di sacerdoti, religiosi e laici si
è avvicinata per il saluto al nuovo pastore. Con
la casula bianca, la mitria ed il pastorale è salito
sulla cattedra ed ha iniziato la Messa con il segno
della croce.
fede. Amici carissimi di questa nostra Diocesi, che ho
tanto amato e cercato di servire con tutto me stesso,
vi chiedo di amare il Vescovo Stefano come avete
amato me, e, se potete, ancora di più. Io collaborerò,
secondo le mie possibilità e con umile obbedienza.
Caro Vescovo Stefano, ti auguro di chiudere la Porta
Santa dell’Anno Santo, aprendola sempre di più alla
Misericordia, per una sempre maggiore apertura di
questa nostra Diocesi alla Chiesa e al mondo. Buon
pellegrinaggio!”. Così don Giancarlo Vecerrica che,
nelle ultime righe del suo messaggio, non è riuscito
a trattenere la commozione.
Il grazie della Diocesi
A nome della Diocesi di Fabriano – Matelica, sento il dovere di ringraziare tutti coloro
che hanno contribuito alla calorosa e gioiosa accoglienza del nuovo vescovo, Mons.
Stefano Russo. Per evitare ingiustificate dimenticanze, sempre in agguato, non
cito i nomi, ma racconto le tappe del percorso, dove tutte le comunità interessate
hanno dato il meglio di sé. Nell’abbazia di san Vittore, Il Comune e le parrocchie di
Genga hanno offerto al vescovo il primo affettuoso saluto. Nell’ospedale “Profili” di
Fabriano, dove su richiesta del vescovo emerito, Mons. Russo ha aperto la Porta
Santa della Misericordia, l’amministrazione, gli operatori sanitari, e gli ospiti gli
hanno fatto conoscere le competenze, le potenzialità e le problematiche di questa
istituzione vitale per il territorio. Nella Piazza del Comune, con la consegna delle
chiavi della città, autorità, cittadini, con tanto di Corpo Bandistico, gli hanno tributato
il miglior benvenuto possibile. Nella Cattedrale, con il supporto del monastero di
santa Margherita, è il passaggio tra i due vescovi è avvenuto all’interno di una
celebrazione così affollata e gioiosa da lasciare meravigliati il cardinale Edoardo
Menichelli, i vescovi presenti, e gli ospiti di Ascoli. In questo percorso, tutto ha funzionato alla perfezione, grazie al rispetto degli impegni presi, delle competenze, e
dell’orario. Un grazie particolare va alle forze dell’ordine: carabinieri, polizia di stato
e vigili urbani, impeccabili dalla prima all’ultima tappa. Un grazie va anche al Palio
di San Giovanni Battista, non soltanto per la partecipazione, ma anche per avere
creato spazio all’evento con variazioni ai suoi programmi. Un grazie particolarissimo
va ai cittadini, numerosissimi in tutte le tappe, perché se non fossero stati presenti,
l’impegno degli organizzatori sarebbe stato inutile e frustrante.
Identico ringraziamento va al Comune, alle parrocchie, alle istituzioni, ai cittadini
di Matelica, che domenica 19 giugno, nonostante la pioggia hanno dato al nuovo
vescovo il loro caloroso benvenuto, con un percorso che, dalla Casa di Riposo,
proseguendo per il Monastero della Beata Mattia, e poi per il Municipio, lo ha
condotto nella Concattedrale per una altrettanto solenne e affollata celebrazione.
Don Tonino Lasconi, Vicario Generale
L'Azione 25 GIUGNO 2016
La prima omelia, ore 18.12
>SPECIALE VESCOVO<
“La domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli “Ma voi, chi dite che io sia?” è di
quelle importanti e questa sera il Signore, la pone a noi. Qual è la nostra risposta?
Non credo che abbiamo bisogno di tante parole per darla, in quanto dovrebbe
bastare descrivere la scena che ci vede radunati. Una comunità in festa, quella di
Fabriano-Matelica, che accoglie il suo nuovo pastore, accompagnato da un folto
gruppo di fedeli provenienti da un’altra Chiesa particolare, quella di Ascoli Piceno.
(...) Il tempo che abbiamo avuto per preparare questa giornata, ci ha favorito nel
costituirci come un'unica realtà in Cristo. E’ in questa configurazione che c’è in
parte la risposta ad un’altra altra domanda che, in un’occasione come questa, la
comunità riunita, penso, rivolga al suo nuovo pastore: Che tipo di Chiesa porti nel
Il saluto della
piazza dopo
la celebrazione
e l’omaggio
alla Madonna
del Buon Gesù,
ore 19.15
Al termine della Messa i concelebranti sono usciti dalla Cattedrale. Mons Russo è stato calorosamente salutato dai tanti presenti
che hanno seguito la liturgia sul
sagrato non avendo trovato posto
all’interno della Basilica. Poi la
visita al Santuario della Madonna del Buon Gesù, l’omaggio
floreale alla Vergine, la preghiera
personale per ringraziarLa dei
doni ricevuti. Sulla piazza, intanto, gli Sbandieratori del Palio si
preparavano per un'esibizione
tutta dedicata al nuovo vescovo
di Fabriano-Matelica. La festa è
finita, il pellegrinaggio in questa
terra ha inizio. Don Stefano ha
già un’agenda fitta di impegni.
Il primo è sicuramente quello di
conoscere questa terra e le sue
realtà. “Abbiamo tanto bisogno
– ha detto una donna uscendo
dalla chiesa – di una guida sicura
e immersa in Dio che ci aiuti, in
questo tempo difficile, a ritrovare
i valori della vita, la serenità ed il
senso di famiglia per guardare al
futuro con meno paura”.
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cuore? Quale Chiesa sogni? Sogno una Chiesa che sia capace di testimoniare
con i fatti, prima ancora che con le parole, la realtà di Dio. Come amava dire Paolo
VI: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se
ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni” (dall’Udienza al Pontificio Consiglio
per i laici del 2 ottobre 1974). Sono convinto che l’appartenenza a Gesù Cristo,
non soltanto non aliena gli esseri umani dal mondo, ma li immette in un cammino
di libertà che rende ogni uomo più uomo. Sogno una Chiesa in cui, i suoi diversi
membri, nel rispetto di un disegno ordinato alla e dalla comunione, si sentano
direttamente impegnati e responsabili della sua costruzione. Sentano cioè che la
loro vita può diventare una divina avventura, spinti dalla comune passione per la
chiesa. Nei miei 25 anni di ministero sacerdotale, sono stato accompagnato da
quattro vescovi. Uomini di Dio molto diversi tra loro, ma animati dalla comune
passione per la chiesa. La loro testimonianza è un buon viatico per me che inizio
oggi, come vescovo, la mia missione in mezzo a voi e spero, come loro, di riuscire
ad essere segno dello stesso amore. Sogno una Chiesa capace di comprendere
che la passione che è chiamata a vivere è prima di tutto quella che nasce dalla
disponibilità a rinnegare se stessi e prendere ogni giorno la propria croce, seguendo Gesù. L’abbraccio della croce che siamo chiamati a compiere, non è fine a se
stesso ma è possibile per noi, solo perché è orientato a Cristo, e diventa per noi
apportatore di straordinari frutti di risurrezione. Sogno di conseguenza una Chiesa
in ascolto, capace di cogliere il disegno di Dio dentro la nostra storia. Non chiusa
e autoreferenziale ma attenta a farsi prossima ad ogni uomo, con la consapevolezza che nessuno può pretendere di essere possessore esclusivo della fede ma
che i talenti che abbiamo ricevuto da Dio vanno trafficati. Solo nell’ascolto possiamo accogliere la Misericordia del Signore, riconoscerci peccatori e allo stesso
tempo essere testimoni di misericordia che con efficacia si configurano, secondo
un’espressione cara a Papa Francesco, come Chiesa in uscita. Sogno quindi
una Chiesa maestra di relazioni. E’ così: viviamo un tempo nel quale abbiamo la
possibilità straordinaria di metterci in contatto con l’altra parte del mondo, attraverso il delicato e semplice tocco di uno schermo, ma in cui emerge, allo stesso
modo, una grande difficoltà a vivere un amore fedele e perenne. E’ questa, a mio
parere, una delle periferie esistenziali più estese del nostro tempo. In un mondo
che sembra travolto da una corsa inarrestabile, dove sempre più spesso i rapporti
interpersonali, sono particolarmente caratterizzati dalla fugacità, abbiamo bisogno
di persone, famiglie, gruppi, capaci di far vedere la bellezza dell’incontro in Cristo.
Persone che non hanno paura di fermarsi davanti all’altro, riconosciuto come
fratello, persone che “perdono tempo” per l’altro, mettendo in circolo la “buona
notizia”, capace di riscaldare il cuore di ogni uomo e di introdurlo in un cammino di
autentica liberazione. Sogno una chiesa trasparente, capace cioè di dare ragione
di se stessa. Una Chiesa al passo con i tempi, che coerentemente con la propria
identità e la propria missione, sia attenta a dialogare, in modo efficace e positivo,
con l’uomo contemporaneo, avendo il coraggio e la semplicità di camminare al suo
fianco. Una Chiesa che si esprime attraverso un linguaggio a tutti comprensibile
che non si nasconde dietro antiquati paraventi, che “gioca a carte scoperte”, che
nel suo parlare sa rispondere al messaggio di Gesù: Sia invece il vostro parlare:
"Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno (Mt 5,37). Sogno una Chiesa in cui i
presbiteri, i diaconi, le religiose, i religiosi, siano i primi testimoni della comunione,
imparando ogni giorno di più, alla scuola del vangelo, a trattarsi da figli dell’unico
Padre. Ritengo questa la testimonianza più importante che sono chiamati a portare, insieme al loro vescovo. (...) E’ mio desiderio dare il più possibile continuità
a quanto in questi anni è stato fatto, in corrispondenza alla chiamata del Signore,
attraverso la infaticabile guida di S. E. Mons. Giancarlo Vecerrica, che ringrazio
nuovamente per la fraternità manifestatami fin dal momento della mia nomina.
Che la Madonna del Buon Gesù sostenga il nostro cammino affinché, come Lei,
possiamo, con fiducia e coraggio, permettere alla grazia del Signore, di manifestarsi
in pienezza nella storia che vuole scrivere anche attraverso di noi”.
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L'Azione 25 GIUGNO 2016
Complimenti dottore!
Il 16 giugno, all'Università di Forlì, si è laureato in Mass Media e Politica, Matteo Traballoni, con un favoloso 110 e lode!!
Bravissimo Matteo! Anche se non avevamo dubbi.
Zio Gilberto, zia Maria e tua cugina Francesca ti fanno tantissimi auguri per il
futuro!
Gli annunci vanno
portati
in redazione,
Piazza Giovanni
Paolo II, entro il
martedì mattina
Zuccaro, in canoa
per solidarietà
Da costa a costa in canoa sull’Adriatico, da Ancona a Veli Rat, per
raccogliere fondi per un’iniziativa di solidarietà in Perù. L’impresa
sarà tentata da un sovrintendente della Polizia di Stato in servizio
presso il commissariato di Fabriano: “Attraverso il mare per i bambini
del Perù”. Ecco lo slogan lanciato da Raniero Zuccaro, presentato in
Questura ad Ancona. Zuccaro intende raccogliere i fondi necessari
alla costruzione di un pozzo e per formare un nucleo stabile di medici
presso la missione di Pucallpa in Perù, una zona poverissima in cui
il poliziotto si è recato più volte, a spese proprie, per aiutare le suore
missionarie che operano soprattutto per i bambini e le loro famiglie.
Il logo scelto, due fari uniti da un nodo piano, un nodo marinaro
semplice, dà l’idea di come si svolgerà questa missione non solo
sportiva ma per la vita, che unisce due coste e due fari: quello di
Colle dei Cappuccini ad Ancona e quello di Dugi Otok. Un tratto di
mare di circa 130 chilometri unito da un filo di luce, quella indiretta
dei fari, che rappresentano la luce della speranza per la missione.
Zuccaro porterà sulla sua canoa due immagini sacre, la Madonna
della Misericordia e San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di
Stato, protettore di tutti i poliziotti. La traversata Italia-Croazia nasce
sotto l’alto patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri,
del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, della Regione Marche,
del Comune di Fabriano, del Comune di Cingoli, della Diocesi di
Fabriano-Matelica ed è sostenuta da vari sponsor. Zuccaro non è
nuovo a imprese simili, basti ricordare la “Pedalata della solidarietà”
Milano-Milazzo di ben 1.600 chilometri nel giugno 2011.
Cani in passerella, quanti vincitori!
Si è conclusa anche quest’anno la 5°
edizione della Festa del cane 2016.
Ottimo staff di volontari, ottima location, splendidi partecipanti ed un
meraviglioso pubblico ad assistere.
L’Associazione Animalisti Italiani
onlus sede di Fabriano desidera
ringraziare tutti di cuore. Una giornata con i nostri amici a 4 zampe,
ricca di sorprese, di dimostrazioni e
di allegria. L’associazione si scusa
per i piccoli errori che ci possono
essere stati, ma non dimentichiamoci
che l’intero evento, giunto alla 5°
edizione, è stato, è e sarà possibile
solo con l’impegno e la dedizione di
volontari che ogni anno credono in
questa manifestazione. Si ringrazia
anche la zona adibita al drink and
food, arricchendo così l’evento e
dando la possibilità ai partecipanti di
spaziare. I vincitori della 5° edizione
della Festa del Cane sono stati:
CUCCIOLI, 1° classificato Zoe,
razza meticcio, proprietario Marina Campagna, adottato in canile;
Categoria taglia PICCOLA 1°
classificato Panna, razza meticcia,
proprietario Cristina Mazzolani,
2° classificato Leo, razza meticcia,
proprietario Mauro Possanza, 3°
classificato Ruzalia-Rosy, volpino
della pomerania nano, proprietario
Jessica Bartoccetti, 4° classificato
Perla, cavalier king di Giuseppa Camilloni. Categoria taglia MEDIA 1°
classificato Tobia, razza border collie, proprietario Vanessa Grecuccio,
2° classificato Spike, razza meticcia,
di Palmina Gattucci, 3° classificato
Nerina, razza meticcia, di Liuba
Allegrini, adottata in canile, 4°
classificato Pongo, razza barboncino
nano di Alessio Cervigni. Categoria
taglia GRANDE 1° classificato Arcibaldo, razza incrocio maremmano,
di Fausto Filosofi, adottato in canile,
2° classificato Bella, razza bovaro
del bernese, di Roberta Stazi, 3°
classificato Nebbia, razza incrocio
maremmano, di Emanuela Pagnani,
4° classificato Montenegro, razza
alano di Francesca Liberati. Per le
categorie speciali: “Ciccio è bello”,
Gina, razza meticcia, di Paolo Gigli;
“Punto tuto sulla simpatia”, Jack,
razza meticcia di Stefania Chiarcos;
Il “Nonno felice”, Righel, razza volpino della pomerania di Gianna Morena. Ad ognuno dei cuccioli iscritti
è stata data una medaglia, così come
sono stati comunque premiati con
una medaglia d’onore tutti i cani
adottati dal canile. Ringraziamo tutti
gli sponsor: il Comune di Fabriano,
La Trainer, Agripiù di Lorenzo
Cofani, i veterinari della Clinica
Veterinaria “Sant’Anna”, Croce Azzurra, la giuria “Noi Come Prima”,
per i premi la dott.ssa Simona Salari
dell’ambulatorio veterinario “ Animalia”, Targotecnica, Palestra Sterlino, L’Alternativa Semplicemente
Bio, Tipoxtil, Toelettatura Paradiso
a 4 Zampe, Bar Zona Caffè presso
il Centro Commerciale “Il Gentile”, Happytime per gli addobbi,
Spacephone, Studio Tecnico Balducci Giovanni, Radio Gold Media
Partner, i fotografi Norberto Censi,
Paolo Orazi ed Alice Carnevali. Per
la grafica, Valeria Pizzi e Manuela
Vafiadi. Per dimostrazioni di Disc
Dog si ringrazia Katia Faggio in
collaborazione con “My Dog”
(Scuola di educazione cinofila), Le
“Superteppe”, “A- Tipico” di Ombretta Pennesi, gli Scout di Fabriano
Agesci, “Millecento” per la degustazione della birra. Ringraziamo
anche l’assessore Paglialunga ed
il Comandante dei Vigili Urbani di
Fabriano, Cataldo Strippoli, per la
musica il fonico Gabriele. Visitate la
pagina facebook dell’Associazione,
“gruppo animalisti fabriano... solo
per chi ha un cuore”. Arrivederci al
prossimo anno!
Maira Tiberi
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7
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>CRONACA
Arriva la differenziata a peso:
un sistema che identifica l'utente
Discariche e polveri sottili
di ALESSANDRO MOSCÈ
N
ei giorni scorsi una
discarica abusiva, a Ca
Maiano, è stata ripulita
da un imprenditore. L’isola ecologica con i rifiuti gettati
a terra, a pochi passi dai bidoni,
ha costretto Urbano Urbani a farsi
aiutare da alcuni dipendenti per
sgombrare la strada che conduce
alla sua azienda, l’Airforce. Continua il cosiddetto nomadismo dei
rifiuti che spesso ha colpito varie
aree fabrianesi e delle frazioni.
C’è chi getta i rifiuti per evitare la
raccolta differenziata dimostrando
inciviltà e mancato rispetto per i
concittadini, indipendentemente
dall’operato dell’amministrazione
comunale. Intanto è partita la rivo-
luzione nella raccolta dei rifiuti: si
passa alla raccolta differenziata a
peso. Il bando è praticamente pronto
e la nuova modalità, con percentuali intorno all’88%, partirà entro
settembre. Si intende far pagare di
più a chi inquina e ad ottenere un
dato personalizzato dell’effettiva
differenziazione dei rifiuti per ogni
singola famiglia. L’obiettivo è di
applicare una tariffa che preveda che
chi meglio differenzia avrà la tassa
rifiuti più contenuta. Il progetto
prevede l’installazione di tre isole
ecologiche computerizzate dotate di
pesa con sistema di funzionamento
simile alle bilance presenti nei
supermercati. Afferma l’assessore
Claudio Alianello: “Questo sistema consente di attribuire a ciascun
cittadino il peso esatto dei rifiuti
prodotti. Non viene modificato il
modo con cui si effettua la differenziazione dei rifiuti all’interno delle
abitazioni. La novità consiste nel
fatto che prima di gettare i rifiuti,
l’utente si identificherà attraverso
una tessera, appoggerà il sacchetto
del materiale differenziato sulla pesa
che ne stabilirà il quantitativo esatto
e lo attribuirà al nucleo familiare. In
ultimo si aprirà automaticamente il
bidone specifico per gettare senza errori il rifiuto differenziato”.
Interviene Gabriele Santarelli del
Movimento 5 Stelle, il quale su
Facebook fa notare polemicamente:
“Leggo che l’assessore Alianello ha
dichiarato che al suo insediamento
a Fabriano la raccolta differenziata
era al 45%. Ricordo perfettamente
i manifesti 6x3 fatti affiggere da
Paglialunga prima delle elezioni comunali del 2012 in cui si raccontava
che l’obiettivo del 65% era a un tiro
di schioppo. Alianello e Paglialunga
siedono uno accanto all’altro nella
Giunta Sagramola”. Si torna a parlare anche di qualità dell’aria e di
inquinamento atmosferico. Puntualizza ancora l’assessore Alianello:
“Lo smog da polveri sottili rimane
ai minimi termini, al contrario di
altre città. Sono incoraggianti i
dati pervenuti da gennaio ad aprile,
che hanno fatto segnalare quattro
sforamenti, quindi ben pochi rischi
di raggiungere il tetto dei trenta superamenti l’anno. Febbraio e marzo
non hanno fatto registrare alcuna
giornata sopra il limite consentito”.
Nessun provvedimento restrittivo,
dunque, per traffico e caldaie.
Premio al Comune su innovazione e risparmio
Il Comune di Fabriano
ha ricevuto venerdì 10
giugno, il Premio Innovazione allo Smau di Bologna, evento di riferimento
nei settori innovazione e
digitale per le imprese ed
i professionisti italiani.
Il Comune di Fabriano ha
vinto questo prestigioso
riconoscimento con il
progetto "Un innovativo
sistema per la raccolta
differenziata a peso".
Il progetto consiste
nell’installazione di isole ecologiche altamente
tecnologiche ad accesso controllato mediante
apposite card personalizzate che
consentono di pesare i rifiuti al
momento del conferimento.
Nell’isola di raccolta, una bilancia segnala il peso e rilascia un
adesivo da applicare sul sacchetto
con codice identificativo della
persona e peso reale del rifiuto.
A seguito della pesata, il sistema
apre automaticamente il cassonetto
corrispondente. Ad ogni utente
Nella foto oltre all’assessore Claudio Alianello, il dirigente del Settore
Assetto e Tutela del Territorio Roberto
Evangelisti e la responsabile del Servizio Tutela ambientale e sostenibilità
Simona Carini
viene quindi computato il peso
dei rifiuti effettivamente prodotti.
Si può, così, avviare il percorso
della tariffazione puntuale con una
modularità della quota variabile
della tariffa Tari, che rispecchia il principio “chi
più inquina, più paga”
oppure “più differenzio,
meno spendo”.
La sperimentazione è
durata sei mesi e ha coinvolto i cittadini del centro
storico con l’installazione
delle prime cinque isole.
Adesso il Comune sta
avviando la distribuzione
di un totale di 180 isole
sparse sull’ampio territorio comunale.
La percentuale media
di raccolta differenziata
raggiunta in questi mesi
di sperimentazione è pari
all’88% con punte di singola
utenza anche oltre al 95%, rispetto a una media del territorio pari
al 74%. Dato non trascurabile è
anche la riduzione pro-capite dei
rifiuti che comporta per l’amministrazione un decremento dei
costi di conferimento in discarica
dei rifiuti.
Il sistema è stato accolto in maniera favorevole per la semplicità di
utilizzo e per la comodità di conferimento a qualsiasi ora del giorno.
A ritirare il premio è stato l’assessore alle Politiche Ambientali
Claudio Alianello che ha poi
partecipato a una tavola rotonda
su innovazione, sostenibilità ambientale ed energetica insieme a
grandi aziende e comunità locali.
“Questo nuovo metodo di raccolta
ci ha permesso – ha sottolineato
l’assessore Alianello - innanzitutto
di contenere le spese di gestione,
ma anche di premiare i cittadini più
virtuosi e di evitare i fenomeni di
abbandono abusivo.
Abbiamo vinto una sfida impegnativa grazie all’impegno della
struttura comunale, dell’Ancona
Ambiente e soprattutto per merito
dei nostri cittadini. Rischiare e
sperimentare vale la pena”.
“Le cose fatte bene fanno poco
rumore nella società dei media –
ha dichiarato il sindaco Giancarlo
Sagramola - ma questo riconoscimento porterà concreti vantaggi
per la cittadinanza e i fatti alla
lunga daranno ragione a chi ha
ben operato”.
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 25 giugno
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Rivolgersi al tel. 0732 22860
GUARDIA MEDICA veterinaria
Rivolgersi al tel. 0732 7071
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dal lunedì al sabato
dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
domenica dalle ore 13.30 alle 19.30
Tel. 0732.5345
Il servizio di biglietteria è svolto
anche dall'edicola della stazione
Agenzia Viaggi del Gentile
Atrio stazione FS
dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30
sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso
tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063
www.viaggidelgentile.it
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lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19
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Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
8
>FABRIANO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Vittorio Merloni:
scompare
lo stratega
nel mondo
Il pioniere
del capitalismo
di ALESSANDRO MOSCÈ
O
rgoglio e rimpianto si
alternano e coinvolgono
non solo i fabrianesi, ma
un’infinità di personaggi di spicco: da Romano Prodi a
Giorgio Napolitano, da Angelino
Alfano a Pierferdinando Casini, da
Giancarlo Abete a Luca Cordero di
Montezemolo. Ci mancherà l’imprenditore di casa nostra, il magnate
di Indesit, la società di elettrodomestici acquisita dagli americani. E’
stato interprete della governance
di un capitalismo innovatore, di
un’Italia industriale studiata come
modello perfino negli Stati Uniti.
Vittorio Merloni, 83 anni, è deceduto sabato 18 giugno al pronto
soccorso dell’ospedale di Fabriano.
Domenica gli operai hanno formato
il picchetto d’onore per l’ultimo saluto nello stabilimento di Albacina,
proprio il giorno precedente alla
chiusura definitiva della fabbrica
dove era sorto il suo regno. Laureato
in Economia e Commercio a Perugia, Vittorio Merloni era sposato
con Franca Carloni. Quattro i figli:
la senatrice Maria Paola, Andrea,
Antonella e Aristide. La sua carriera
d’imprenditore è iniziata nel 1960
nell’azienda di famiglia: la Merloni
Elettrodomestici (diventata poi Indesit Company), nacque nel 1975.
La società è stata da lui presieduta
fino 2010, quando ha lasciato il
comando al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit è
stata ceduta a Whirlpool nel 2014.
La società, quotata alla Borsa di
Milano dal 1987, si impose come
leader in Europa nella produzione
Le qualità dell'uomo
e dell'imprenditore
Il generale rimpianto per la scomparsa di Vittorio Merloni ha
rinnovato gli apprezzamenti sulle sue qualità di uomo e di
imprenditore; si sono ricordate, per esempio, la sua simpatia,
la sua creatività, il suo coraggioso piglio imprenditoriale. Noi,
naturalmente, ci uniamo convinti al compianto e agli apprezzamenti, ma vorremmo soprattutto ricordare Vittorio come amico.
Amico di scuola, con qualche leggera impronta di discolo, amico
di una giovinezza condita con un pizzico di scapestrataggine,
amico nei suoi impegni pubblici condotti con serietà e passione,
amico, soprattutto, nel lungo e straordinario percorso che ha
portato lui e la sua impresa a scalare il “podio più alto” (parole
sue…) in Europa. Ma, anche, amico che mai si è dato assente
quando hai avuto bisogno di lui, che ti ha sostenuto con i suoi
consigli sinceri e con l’umiltà di ascoltare i tuoi, che mai ti ha
considerato meno amico perché non la pensavi come lui. La
lunga e terribile malattia ce lo ha allontanato, senza però interrompere il filo sottile e robusto dell’affetto. Ora, però, l’amico
se n’è andato, definitivamente; e noi constatiamo, ancora una
volta nella nostra vita, quanto avesse ragione quel poeta inglese,
secondo cui “nessun uomo è un’isola”: con l’amico Vittorio
abbiamo perduto un altro pezzetto del nostro essere su questa
Terra. Ci resta il ricordo; un ricordo forte e indelebile, come
forte e indelebile è il ricordo di un amico vero.
Mario Bartocci
e commercializzazione di grandi
elettrodomestici: lavabiancheria,
asciugabiancheria, lavasciuga, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori,
cucine, cappe forni e piani cottura.
Vittorio Merloni era stato presidente
di Confindustria dal 1980 al 1984.
Nel 1984 fu nominato Cavaliere
del Lavoro. Dal 1981 al 1994 ha
fatto parte del Board of Directors
of the Associates dell’Harvard
Business School di Boston. Una
lettera inviata nel 1992 ai vertici di
Apple, emersa di recente, ci ha consentito di sapere che immaginava
la trasformazione delle macchine
per il lavaggio e che si rivolse agli
americani per realizzare qualcosa
di rivoluzionario, una sinergia tra
meccanica e informatica. Tra i
tanti messaggi di cordoglio, quello
del presidente della Camera Laura
Boldrini: “Non sono soltanto le
Marche a perdere un grande imprenditore. La sua figura ha lasciato una
traccia profonda nell’industria nazionale, portando nei decenni scorsi
a risultati significativi un’azienda
capace di crescere in rapporto con
il territorio di riferimento e alimentando uno sviluppo sociale oltre
che economico”. Il Governatore
Luca Ceriscioli, in una nota: “Le
Marche perdono un simbolo della
storia industriale marchigiana e
italiana. Un uomo che ha contribuito
a rendere il sistema produttivo del
Paese anche un modello economico
internazionale”. Il Vescovo emerito
di Fabriano-Matelica Giancarlo
Vecerrica: “Un cristiano buono,
generoso, creativo e intelligente”.
Commenta il presidente di Elica
Francesco Casoli: “Scompare un
signore d’altri tempi, un imprenditore lungimirante che ha portato il
buon nome dell’Italia in giro per il
mondo. Ora venderà frigo e lavatrici in paradiso. Per me un grande
maestro, da lui ho imparato quello
che so fare”. Il “Sole 24Ore” lo
definisce “il pioniere del capitalismo di mezzo”; “Repubblica” “uno
storico patron italiano”; il “Corriere
della Sera”, nelle parole di Sergio
Bocconi: “Eclettico e visionario,
imprenditore olivettiano”. Il suo
discorso d’insediamento ai vertici
di Confindustria, nel 1980, sembra
scritto adesso. Nel 1991 già parlava
di Europa unita. Vittorio Merloni
si fece valere come uno stratega
che dalla sua plancia di comando
arrivava prima degli altri. La piccola
Fabriano sentiva già da tempo la sua
mancanza incolmabile.
La folla all'uscita
della Cattedrale
dopo il funerale
(Foto Cico)
N
9
>FABRIANO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
di STEFANO BALESTRA
on nego che nell’apprendere il suo trapasso ho pianto, con la tristezza a
impadronirsi del cuore, mentre in un rapido flash back davanti ai miei
occhi sono scorsi quei trenta anni di lavoro alla Merloni, poi Indesit e
oggi Whirlpool. Infatti, nel lontano 1986, con un diploma in tasca e
appena finito il servizio militare, mi addentrai in quello che era (e tuttora continua
a esserlo) il mio primo lavoro. Stabilimento di Melano - Marischio, come detto
dell’allora Merloni Elettrodomestici. Rimasi subito colpito dal calore con cui fui
accolto, dai “vecchi” di allora, pronti a darti una mano per superare le difficoltà.
Ma l’altra cosa che mi rimase impressa, fu il modo con cui descrivevano Vittorio
Merloni. Il “dottor Vittorio”, come lo chiamavano con un rispetto, e un’ammirazione, ma che al contempo con un tono familiaristico, d’altri tempi, di chi aveva
condiviso un qualcosa che nasceva ancor prima di quell’esperienza lavorativa.
Colleghi che avevano vissuto altre occasioni, cominciando addirittura con Aristide
Merloni, quando nacque l’epopea merloniana in uno degli altri sette stabilimenti
dell’Orsa Maggiore, così erano definiti per via della loro posizione geografica,
quelli di Fabriano, Matelica, Genga, Sassoferrato, Cerreto d’Esi e Borgo Tufico.
Capii che quello era un rapporto più profondo, che nasceva da molto prima di allora. Nelle loro parole, nel loro modo di fare c’era la quintessenza di quella figura
mitologica, del metal mezzadro. Vittorio Merloni, non era il classico “padrone
delle ferriere” di una volta, ma anche uno di casa con il quale magari assaggiare
i frutti del lavoro agricolo, il simbolo di un’economia, come piace definirla a
me “pane e salame”, ossia genuina, familiare, dove forse prima del rispetto tra
padrone e operaio, c’era quello tra uomini, tra persone, nella consapevolezza per
entrambi di essere la fortuna l’uno dell’altro. Ricordo ancora la fibrillazione in
cui si trovava lo stabilimento alle sue visite preannunciate, un saluto ed una parola
non lo negava quasi a nessuno, ma veniva anche da solo all’improvviso di tutti a
vedere la sua creatura, senza il codazzo dirigenziale che di solito lo accompagnava.
Molti lavoratori non avranno avuto neanche la possibilità di scambiare una parola
con lui, ma emanava comunque tanto carisma e aveva un influsso particolare che
conquistava tutti, facendoti sentire contento di lavorare per lui, anche quando
l’azienda, prima della fortunata stagione delle acquisizioni a partire dalla Indesit,
aveva una connotazione prettamente marchigiana, con soli tre stabilimenti, Albacina,
Melano e Comunanza. La mia generazione, partita da qui, ha vissuto l’escalation
esponenziale di quest’azienda fino a dimensioni planetarie, trascinata da un uomo
notevolmente avanti nelle sue visioni, nelle sue intuizioni, che come il paradosso
del calabrone, che sfida le leggi della natura senza saperlo, davanti alle sfide
internazionali e globali, non avrebbe potuto volare, salvo poi farlo di fronte
a competitor di ben altre dimensioni, issandosi sul tetto del mondo.
Poi la malattia degli ultimi anni, che l’ha tolto prematuramente
di scena e nonostante l’età forse avrebbe avuto tanto da dire e
da dare con la sua autorevolezza alla sua azienda e al nostro
territorio. Grazie Presidente….
Nell'epopea
dell'Orsa
Maggiore
L'ingresso della camera ardente presso il primo stabilimento
Ariston di Albacina (Foto Cico)
Proclamato
il lutto cittadino
“
Francesco,
il fratello più affezionato
Francesco Merloni, il fratello più affezionato, dopo l’abbraccio alla nipote Maria Paola: “Con Vittorio ho avuto una dialettica intensa ed un confronto aperto, ma sempre costruttivo. La comunità lascia un grande lavoratore e soprattutto
un uomo generoso. Come imprenditore aveva la decisa virtù di guardare sempre lontano e lontano ci è arrivato grazie
alle sue intuizioni. Mi ha fatto piacere vedere tanti operai al suo fianco perché Vittorio ha appreso alla perfezione gli
insegnamenti di nostro padre sull’importanza del territorio”.
LA TRISTEZZA DEL SINDACATO
Azzeccate acquisizioni
“La Fim-Cisl si associa al dolore della famiglia per la
scomparsa di Vittorio Merloni. Una figura di spicco
dell’economia italiana, che sulla falsariga del padre
Aristide, ha dato lustro ad una terra mezzadrile, portandola ad essere una delle capitali mondiali dell’elettrodomestico bianco. Icona di un’economia senza
fratture, quella della terza Italia, la via “adriatica allo
sviluppo”, in grado di portare la Merloni Elettrodomestici, da realtà prevalentemente regionale di metà degli
anni Ottanta, a leader mondiale del settore, grazie ad
una serie di azzeccate acquisizioni come Indesit, Philco, Stinol, Hotpoint, che permisero alla sua azienda di
diventare leader in alcuni mercati come quello russo,
inglese o ancor prima quello cinese a forte espansione
e che gli valsero anche la presidenza di Confindustria
negli anni Ottanta”.
IL SALUTO WHIRLPOOL
Grandi doti umane
nel fare impresa
“La scomparsa di Vittorio Merloni segna la perdita
non solo di una grande figura imprenditoriale che ha
contribuito al successo del made in Italy nel mondo,
ma anche di un uomo dalle straordinarie doti personali.
Merloni ha saputo trasferire nel suo lavoro e nell’azienda, diventata simbolo della capacità di fare impresa
in Italia e all’estero, profondi valori accompagnati a
una visione responsabile e sostenibile di fare impresa
che Whirlpool Corporation continuerà a diffondere
nel mondo. L’azienda si unisce con grande affetto alla
moglie signora Franca e ai figli Maria Paola, Andrea,
Aristide e Antonella”.
Ha reso grandi le Marche in Italia e l’Italia
nel mondo”. Così il mondo politico, sindacale e imprenditoriale ha reso omaggio a
Vittorio Merloni. Tanti operai e concittadini
l’hanno omaggiato presso lo stabilimento di Albacina. Il sindaco Sagramola ha proclamato a Fabriano
il lutto cittadino. Messaggio di cordoglio anche da
Roma. "Partecipo con sentimenti di sincera amicizia
al dolore della famiglia Merloni per la scomparsa
di una personalità di spicco per l'apertura e la lungimiranza delle sue idee, che ha lasciato una forte
impronta nel mondo imprenditoriale italiano". Lo ha
detto il presidente emerito della Repubblica Giorgio
Napolitano. "Un cristiano buono, generoso, creativo
e intelligente". Così il Vescovo emerito di FabrianoMatelica ha ricordato Merloni. "E’ stato – ha detto
Mons. Giancarlo Vecerrica – un grande punto di
riferimento per il nostro comprensorio e per l’Italia
intera. Peccato che la malattia ha fermato la sua
opera troppo presto. In questi anni difficili dal punto
di vista lavorativo avrebbe dato il suo contributo per
combattere la crisi. Ricordo la cordialità, l’accoglienza e il sorriso con cui mi veniva incontro. Si è sempre
preoccupato affinchè l’impresa tutelasse i lavoratori
ed il bene comune. Riconosco in lui il testimone di
vocazione cristiana vera".
Marco Antonini
IL CORDOGLIO DEL PD
Il nome nel mondo
“A nome del Pd delle Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Merloni, uomo di
spessore e maestro di imprenditorialità, una figura le cui
straordinarie capacità di visione hanno saputo fruttare
grandi benefici al territorio e alla comunità fabrianese
e regionale.
Il suo impegno e la sua dedizione hanno fatto grande
il nome delle Marche in Italia e dell’Italia nel mondo.
Ringraziandolo per quello che è stato il suo contributo
alla nostra terra, rivolgiamo le nostre condoglianze alla
famiglia”.
10
>FABRIANO<
Centro storico:
aperto o chiuso?
di ALESSANDRO MOSCÈ
L
a chiusura al traffico del
centro storico è uno degli
argomenti più dibattuti
sia dalla politica, che dai
residenti dell’area, che dai cittadini.
C’è da registrare un esperimento che
sarà attuato per la prima volta, vale
a dire la chiusura in tutto l’arco del
giorno in occasione dell’attesissimo
mondiale di enduro che si terrà a
luglio. Potrebbe essere una sorta
di anteprima per la creazione di
un’isola pedonale in corso della
Repubblica. L’assessore al Turismo Giovanni Balducci è riuscito,
provvisoriamente, nell’impresa.
Per alcuni giorni, in occasione del
Gran Premio d’Italia di Enduro che
si disputerà a Fabriano dal 15 luglio,
il centro resterà off limits per le auto.
Tiene banco la posizione dei commercianti che non sarebbero propensi alla chiusura totale. Si discute
sulla viabilità del centro. Secondo
le testimonianze di molti residenti
le auto continuerebbero a sfrecciare a velocità elevata, negli orari di
chiusura delle attività commerciali e
in tarda serata. Fanno sentire la loro
voce di protesta gli abitanti di via
Cialdini, in particolare le mamme
con i passeggini. È vero che non c’è
più la segnaletica orizzontale, ma è
pur vero che si continua a parcheggiare davanti ai negozi, ai portoni e
in ogni spazio utile, anche a costo di
sradicare i dissuasori. In centro per
un parcheggio veloce si è arrivati al
punto che le autovetture sostano sia
a destra che a sinistra e ormai non
c’è più lo spazio di sicurezza garantito. Così facendo si continuano
a bloccare gli autobus pubblici e i
mezzi di sicurezza che, molte volte, trovano ostacoli davanti al loro
cammino. Ricordiamo un intervento
di Emanuele Rossi, Consigliere
comunale di opposizione (Sel),
che invitava alla riqualificazione e
pedonalizzazione del centro storico.
Una sua interpellanza ed un ordine
del giorno verteva sulla chiusura al
traffico. “Sono anni che si parla di
mobilità e di viabilità sostenibili,
sono stati spesi soldi per studi e
ipotesi di progetto senza alcun
risultato. E’ il tempo di fare scelte
coraggiose per realizzare una nuova
Fabriano, a partire dal ruolo e dalla
valorizzazione del centro”. All’inizio del 2013 arrivò una rivoluzione
con i pilomat (ora disattivati), l’area
antistante il Museo della Carta interdetta alle auto e la contrazione
dei parcheggi, alcuni dei quali si
trasformarono da liberi a pagamento. Nessuna misura dell’amministrazione comunale ha disincentivato
l’uso delle auto soprattutto nella
zona dentro le mura. Chiosa l’assessore all’Ambiente e al Commercio
Mario Paglialunga: “Vorremmo
riaffrontare questa discussione con
un approccio nuovo, diverso, più
costruttivo e plurilaterale, che tenga
conto di tutti gli aspetti possibili della nostra città. Abbiamo cominciato
a farlo ponendoci delle domande
sì basilari, ma pluriprospettiche.
Per il commercio, è meglio che il
centro storico sia aperto o chiuso?
Ed a livello ambientale? A livello
cittadino e funzionale? Ecco, senza
sviscerare a fondo ognuno di questi
quesiti, credo fermamente che non si
possa nemmeno pensare di partire”.
Collaborazione tra Profili e Salesi:
per un altro biennio si nasce in città
Siglato ad Ancona dal direttore generale Asur Marche
Alessandro Marini e dal direttore generale dell'Azienda
Ospedaliera Unica di Ancona Michele Caporossi l’accordo di collaborazione tra il punto nascita dell’ospedale
“Profili” di Fabriano ed i punti nascita “Salesi” di Ancona. L’accordo definisce e concretizza l’intesa raggiunta
tra il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ed
il sindaco del Comune di Fabriano Giancarlo Sagramola,
dopo il lavoro svolto insieme ai partiti della coalizione:
in particolare, il Partito Democratico e l’Unione Democratica di Centro. Il progetto di integrazione, di durata
biennale, è stato sviluppato al fine di garantire certezze
al Punto Nascita di Fabriano in questa fase intermedia
della riorganizzazione dell’intera rete dei punti nascita
regionale. Il progetto si prefigge importanti obiettivi:
a) adeguamento del personale sanitario ai nuovi requisiti
di accreditamento Agenas quale strumento di promozione e di miglioramento continuo della qualità di servizi
e delle prestazioni, dell’efficacia e dell’appropriatezza
della pratica clinica e delle scelte organizzative;
b) attraverso la nuova organizzazione, la possibilità per
i professionisti di Fabriano di mantenere/consolidare
o acquisire le conoscenze e le abilità necessarie alla
realizzazione e alla prosecuzione in qualità e sicurezza
delle specifiche attività a prescindere dal numero degli
attuali parti;
c) incremento della politica attrattiva del punto nascita
di Fabriano per aree orogeograficamente disagiate che
andrebbero a beneficiare del presidio ospedaliero Profili
quale valida alternativa a sedi più scomode da raggiungere, recuperando il bacino territoriale di San Severino,
Matelica e le pazienti che si rivolgono extraregione.
Con tale organizzazione, ai fini della valutazione
della casistica personale, si andrebbe al superamento
del problema che sta alla base del parametro minimo
fissato dai nuovi standard ospedalieri ministeriali (500
parti l’anno), poiché permetterebbe ai professionisti di
Fabriano di operare in un reparto dislocato in più sedi
(Fabriano-Ancona), rispettando tuttavia quanto previsto
dagli indirizzi Asur in materia di percorso diagnostico
terapeutico assistenziale (PDTA) e livelli di assistenza
previsti dalle specifiche reti cliniche.
Due anni per rilanciare l’attività di un punto nascita che
non ha mai cessato di operare e che ora ha una grande
occasione: diventare il Punto Nascita di una vasta area
dell’entroterra delle Marche. C’è voluto del tempo – ha
dichiarato il sindaco Giancarlo Sagramola – ma superando difficoltà tecniche e burocratiche l’intesa raggiunta
con il Governatore Ceriscioli ha dato il frutto auspicato.
Al di là delle chiacchiere sono i fatti che qualificano le
persone. La buona politica fatta insieme alla gente dà
i suoi frutti.
L'Azione 25 GIUGNO 2016
La vetusta Merlonia
e una città senza nome
La scomparsa di Vittorio Merloni appartiene per intero alla dimensione del simbolico, perché da diversi anni l’imprenditore fabrianese
era impossibilitato a intervenire nella vita dell’azienda e in quella del
territorio. Eppure la sua morte si è configurata come uno spartiacque duro e solenne, la linea di demarcazione profonda tra la vetusta
Merlonia e una città senza nome chiamata a ridefinirsi senza più rapportarsi con quel mondo precedente e con un modello che ha smesso
di parlare al nostro presente per consunzione naturale. La stagione
nuova che si apre per forza più che per amore non potrà, giocoforza,
adattarsi a una linea di continuità inaridita e sterile, e ridotta agli
appetiti bulimici di seconde file, ma dovrà esprimere rotture profonde
e brutali su diversi versanti. Innanzitutto a livello di classe politica.
Fabriano ha bisogno di una formula di governo cittadino che emerga
da un trauma elettorale profondo e sia in grado di generare un clima
di apertura e di cooperazione, interrompendo la trafila di giochi zozzi
che è parte integrante del vecchio rito locale. Il secondo ambito da
rivoluzionare è quello economico. Il futuro imprenditoriale della
città – fatta eccezione per i grandi gruppi produttivi che già ci sono
e che è fondamentale rimangano – sarà legato alla proliferazione di
piccole imprese, anche artigiane, o non sarà. Auspicare l’apparizione di grandi soggetti magicamente in grado di riassorbire l’attuale
stock di disoccupazione territoriale è la più immaginifica tra le molte
distrazioni intellettuali che ancora ci prendiamo il lusso di coltivare.
Cinquanta aziende che assumono una persona a testa, operando in
settori diversi, sono coralmente molto più efficaci di una sola che li
assume tutti e concentra il rischio occupazionale. La vicenda merloniana ci ha insegnato che essere grandi aziende monoprodotto non
porta bene: alle aziende stesse, ai lavoratori e al territorio. Il terzo
spazio di cambiamento dovrà essere la fisicità cittadina, ovvero la sua
dimensione urbana e materiale. Fabriano non può essere un luogo di
attrazione turistica perché difetta dei principali elementi di richiamo
che fanno di una città una meta e una destinazione attrattiva. Però
ha bisogno di urbanistica e di un piano regolatore per programmare
insediamenti, aree produttive e abitative e dare geometrie a una città
sempre più arruffata e insensata. Dobbiamo progettare una città più
bella non perché la bellezza attira chi viene da fuori o la guarda
dall’esterno ma perché il bello è un nostro diritto di cittadini e un
elemento che ci migliora nel senso civico e nello spirito collettivo.
La Fabriano liberata dal fardello culturale di Merlonia e dalla sua
memoria invasiva non potrà che essere una città più bella e geometrica,
economicamente plurale e meno esposta alle losche tentazioni di una
borghesia che invece di aprire le finestre le ha difese con i sacchi di
sabbia e col colpo in canna.
BREVI DA FABRIANO
~ AUTOMOBILISTA UBRIACO E ARMATO
Genga, 12 giugno. In un controllo i Carabinieri notano che l’automobilista 54enne di
Fabriano è ubriaco. Inoltre nell’auto aveva un coltello lungo 34 centimetri che la legge
considera come arma impropria. Il coltello viene sequestrato e l’uomo denunciato sia
per guida in stato di ebrezza, che per detenzione di strumento atto a offendere. Gli è
stata ritirata la patente.
~ ALTRI GUIDATORI UBRIACHI
Fabriano, 12 giugno. Un 20enne fabrianese neo patentato guida in stato di ubriachezza,
quindi scattavano il ritiro della patente ed altri provvedimenti limitativi.
Anche un altro fabrianese, 23 anni, viene fermato dai Carabinieri mentre guida in stato
di ebrezza e gli viene ritirata la patente.
~ 21ENNE, CON DROGA IN GIARDINO
Fabriano, giorni fa. Un 21enne disoccupato viene fermato e controllato dai Carabinieri
presso i giardini pubblici.
Lo trovano in possesso di 5 grammi di marijuana e a casa con 50 grammi della stessa
droga nascosti in giardino. Il giovane è stato denunciato per detenzione a fini di spaccio
di sostanze stupefacenti.
~ AVEVA 50 EURO E RUBAVA
Supermercato “Gentile”, 15 giugno. Un 49enne polacco, operaio, residente a Esanatoglia,
toglie l’involucro esterno antitaccheggio della cartuccia del toner di una stampante,
mette l’oggetto nel borsello, prende il corridoio di uscita per chi non ha fatto spesa, ma
i vigilanti si erano accorti e avevano chiamato i Carabinieri, che lo perquisiscono e gli
trovano la refurtiva e 50 euro con i quali, se voleva, poteva pagare. E’ stato denunciato
per furto aggravato.
~ SPOSTA PROTEZIONI E CADE NEL GIANO
Via Le Conce, 17 giugno ore 17.30. Un 39enne di origine cinese, per pescare, sposta le
barriere di protezione del cantiere di lavoro sul Giano, ma la copertura cede e lui cade
e finisce nella poca acqua del fiume. Soccorso e portato fuori da lì tramite barella, ha
riportato probabili fratture in una gamba.
~ SPACCIATORE SCOPERTO TRAMITE TELEFONINO
Civitanova Marche, 17 giugno. I Carabinieri di Fabriano bussano in casa di un 21enne
del luogo. Scappa, ma i militari lo inseguono e lo raggiungono dopo aver recuperato
10 grammi di marijuana che aveva gettato via.
Perquisita l’abitazione, gli trovano altri 2 grammi della stessa droga e lo denunciano
per spaccio. Erano arrivati a lui controllando i telefonini del 21enne di Fabriano e del
25enne di Sassoferrato spacciatori di droga scoperti giorni prima.
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>FABRIANO<
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Riflettori sull'ospedale Profili
C
di ALESSANDRO MOSCÈ
ome avevamo anticipato qualche settimana fa,
i riflettori sono di nuovo puntati sull’ospedale
Profili. Perché?
Sulla questione ha detto la sua l’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Saitta. “Le continue nomine dirigenziali
ostacolano l’attività del nosocomio, la programmazione va a
rilento e a rimetterci sono gli utenti. Incontreremo il direttore
di Area Vasta 2 per capire cosa si prospetta per il Profili”.
L’annuncio della soppressione del reparto di Senologia ha
scatenato l’ira di molti pazienti. I tagli riguardano diversi
reparti: Cardiologia e Chirurgia sono in sofferenza a causa
della carenza di personale e questo fa sì che le liste di attesa
si allunghino invece che diminuire. Diabetologia e Oculistica sono state accorpate. Non si conosce il piano estivo
dell’ospedale quando, a causa delle ferie, l’attività subisce un
ridimensionamento. Si attendeva da mesi un cardiologo che
è arrivato solo nelle ultime settimane con un trasferimento
interno. Sulla bilancia ci sono le esigenze della struttura locale
e quelle della Regione Marche. Sul tavolo anche la questione del punto nascita. Il documento Afoi previsto per marzo
ancora non è arrivato. A Fabriano si partorisce, ma non si sa
per quanto tempo ancora sarà possibile.
C’è stata una reazione anche da parte comitato “Sveglia
Fabrianesi”?
Il possibile depotenziamento preoccupa la popolazione che
richiama l’attenzione sui reparti a rischio. L’allarme è lanciato proprio dal comitato “Sveglia Fabrianesi”, che in più di
un’occasione ha criticato la gestione del Profili. Sotto accusa
il riordino della sanità portato a compimento dal Governatore
Ceriscioli che non ha ancora ufficializzato alcun documento che sancisca la sopravvivenza del punto nascita. A far
discutere è soprattutto la decisione di sopprimere il centro
Le scelte della politica
e il rischio privatizzazione
di Senologia. Un servizio considerato fondamentale per la
prevenzione. Polemiche anche all’ufficio ticket. Le prestazioni
sanitarie non si possono pagare con la carta di credito. Tutto
questo, ovviamente, genera un fermento.
Quale politica regionale sta portando avanti la Regione
Marche?
Non si è fatta attendere la risposta della Asur di fronte alle
perplessità manifestate nel fabrianese. Il punto nascita è
salvo per i prossimi due anni. Per quanto riguarda il servizio
di Ostetricia si registra l’assunzione di sei unità ostetriche
che consentiranno un doppio turno a partire da metà giugno.
Si stanno concludendo le procedure per il reclutamento del
personale dell’unità operativa di Pediatria, anch’esso parte
integrante dei requisiti di una struttura che deve mantenere il
punto nascita. Al fine di risolvere le criticità sulle branche più
sofferenti, Cardiologia, Radiologia ed Endoscopia, sono stati
investiti dei fondi. Si riuscirà a rendere operativa una sezione
di day surgery (nei primi giorni solo per l’attività oculistica,
da luglio per tutte le branche chirurgiche) dove potranno
essere accolti i pazienti della stessa area dipartimentale per
gli interventi di minore complessità, con abbattimento delle
liste di attesa nella chirurgia minore. Il tutto senza impattare
nel piano ferie in atto e senza pregiudicare la possibilità di
fruizione delle ferie del personale attualmente in servizio.
C’è il rischio che si vada verso la privatizzazione della
sanità?
Il rischio c’è, in effetti, ed è quanto temono molti politici
nelle varie regioni. E’ probabile che si aprirà una discussione in tutta Italia che coinvolga anche il ministero. Si teme
un po’ dappertutto la riduzione dei posti letto e dei servizi.
Questa penalizzazione porterà, presumibilmente, a ulteriori
affollamenti nei pronto soccorso. Si avverte il pericolo dello
stop alle forniture di materiale vario. I pazienti sono impauriti
dall’idea di andare in strutture private senza avere la copertura
della convenzione, pagando dunque per intero il costo della
prestazione.
12
>FABRIANO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Al parcheggio c'è Phonzie
Ecco la nuova applicazione per pagare la sosta con il telefono
di PAOLA ROTOLO
M
ercoledì 15 giugno
alle ore 11 presso la
Sala Giunta della sede
comunale si è tenuta
la conferenza stampa per la presentazione inaugurativa di Phonzie:
l’applicazione gratuita per pagare il
parcheggio con lo smartphone. Presente il nostro sindaco Giancarlo Sagramola: “Quando abbiamo modificato la situazione dei parcheggi, per
quanto riguarda sia l’adeguamento
dei costi, sia della percentuale delle
strisce blu rispetto alle bianche,
lo abbiamo fatto inevitabilmente
gettando un occhio alle altre città
delle Marche, perché non possiamo
restare avulsi dal contesto della regione cui apparteniamo”, esordisce
e prosegue: “Sottolineo comunque,
in risposta alle polemiche, che i costi
sono rimasti più bassi rispetto alla
media marchigiana ed il numero
di parcheggi blu rispetto ai bianchi
è sottodimensionato rispetto alla
norma regionale. Abbiamo più parcheggi a pagamento vicino ai centri
di interesse ed al centro storico,
com’è consuetudine averne in tutte
le città che abbiano una struttura
storico-artistica ed un’affluenza turistica connessa”. “Si cerca sempre
di migliorare per andare incontro
al cittadino, non il contrario: è per
questo, per dare un servizio più
completo, comodo e preciso, che
abbiamo deciso di optare per una
soluzione che eviti perdite di tempo
e soprattutto sperperi di denaro, ovvero che faccia pagare effettivamente la tempistica precisa di sosta di
cui si è usufruito”, spiega il sindaco.
Tutto questo è oggi possibile tramite
smartphone, grazie all’applicazione
Vigili Urbani, sindaco e direttore dell'azienda Lenis presentano... Phonzie
completamente gratuita Phonzie,
scaricabile da tutti i sistemi operativi
per cellulari: basterà ricaricare un
borsellino virtuale scegliendo tra
i più diffusi metodi di pagamento,
dalle carte di credito e prepagate
fino a Paypal, per poi usufruire
del proprio credito al momento
del pagamento della sosta, l’esatto
equivalente del classico porta spicci
all’interno delle nostre autovetture.
Phonzie funziona tramite la memorizzazione della propria targa
ed in qualsiasi momento si può sia
interrompere che prolungare la sosta
molto comodamente dal telefonino
restando dove si è, evitando così
spiacevoli contravvenzioni dettate
dall’impossibilità di tornare al
veicolo a rinnovare il tagliandino.
Oltre ad evitare quindi sprechi di
denaro permettendo di pagare solo
l’effettiva durata della sosta, il
servizio dà anche la possibilità di
scaricare l’iva, cosa non trascurabile. Per i cittadini di Fabriano, in
aggiunta, è stato previsto un bonus
di 3 euro riservato a tutti coloro che
inseriranno il codice BONUS3 alla
voce Promozioni e Passaparola, che
vedremo accreditati al momento
della prima ricarica del borsellino;
inoltre col servizio Passaparola
tutti gli utenti che invitano altri ad
utilizzarlo riceveranno un credito
omaggio sia per sé che per l’invitato,
mentre col servizio Affiliazione si
potrà collegare chiunque al proprio
borsellino, dai propri figli o famigliari ai dipendenti aziendali. “Se
pur vero che ci sono molte cose più
importanti, queste piccole cose contribuiscono a migliorare la vita dei
cittadini: il nostro obiettivo è quello
di fare servizi utili ed anche se le
norme e la burocrazia in generale ci
ritardano sempre tutti i progetti, noi
comunque continuiamo nel nostro
genitori asiatici nasce a Siena ma
è una emorragia che lo fa nascere
prematuramente e lo segna per
sempre. I genitori lo rifiutano e lo
abbandonano in ospedale.
Da Siena Mario viene trasferito a
Grosseto dove incontra la sua “nuova mamma”, Nadia Ferrari, una infermiera, che di quel bambino così
disagiato si…innamora! Lei viene
da una situazione familiare piuttosto complicata, eppure qualcosa le
dice che di Mario si deve prendere
cura. Lo percepisce come un figlio,
lo accudisce, lo coccola, gli parla,
lo fa sentire un essere umano, non
un rottame da scartare.
Non salta neanche un giorno in
questo rendez vous dell’amore materno per cui va in ospedale anche
quando è di riposo. Grazie ad una
assistente sociale riesce ad averlo
in affidamento e con l’aiuto di sua
figlia lo cura, lo assiste, lo fa sentire
un essere umano.
Ma il destino a Mario aveva riservato altre strade. Un repentino
aggravamento delle sue condizioni,
già piuttosto precarie, lo portano a
solcare altri lidi. “Mi ero illusa che
potesse farcela – ha detto Nadia
Ferrari – lo fisioterapia lo aveva
molto aiutato, il mare, la sabbia,
la scoperta dell’acqua gli avevano
dato felicità. Nonostante non ci
sia più io lo sento sempre accanto
ed ogni giorno gli parlo”. Mentre
scrivo queste righe di getto su un
foglio che ho chiesto al bagnino sento una forte emozione e,
soprattutto, una inadeguatezza
di cui un po’ mi vergogno. Mi
sto chiedendo: cosa avrei fatto
io nella stessa situazione? E’
ricorrente un simile interrogativo quando vengo a conoscenza
di fatti ed episodi che vedono
coinvolte persone che si danno
agli altri senza troppe ritrosie.
Perché io non sono capace di
fare altrettanto?
E immagino la gioia di quel
bambino quando avrà visto per
la prima volta il mare e giocato
con la sabbia. Cosa avrà percepito di quell’immensa distesa
d’acqua che ho davanti e che
in questo strano pomeriggio
è arrabbiatissima, eppure mi
affascina anche con il rumore
sordo che produce invitandomi
ad entrarvi?
A Nadia Ferrari hanno assegnato
il “Premio Bontà 2016” intitolato a S. Antonio da Padova,
un premio che non avrebbe mai
voluto perché era Mario il suo
premio, quello che le dava autentica felicità nonostante i suoi
gravissimi problemi.
Il mare che Mario non potrà più
vedere mentre butto giù queste
considerazioni finali sta inondando la spiaggia e mi è arrivato
ai piedi. Ma, finalmente anche il
sole sembra far capolino.
A MODO MIO
a cura di Luciano Gambucci
Mamma due volte
Sono al mare a
Senigallia. E’ un
pomeriggio abbastanza brutto
di questa strana
“fine primavera”.
In spiaggia siamo quattro gatti
perché il cielo è
plumbeo e minaccia pioggia mentre
il mare si agita sempre più mangiandosi una bella fetta di riva,
inondando sabbia ed ombrelloni
fino a pochi metri dove sono io.
Cosa faccio? Vado a casa come
ha già fatto mia moglie o tento
la mia passeggiata pomeridianoserale, giù verso il Ciarnin? Ieri
l’ho fatta anche corricchiando
ma anziché sulla riva, come
faccio sempre, lungo i marciapiedi del lungomare. Risultato:
il ginocchio sinistro si è ribellato
ed oggi mi fa abbastanza male.
Non mi resta che leggere ma
libro e giornale quotidiano
sono rimasti a casa. Frugo nel
borsone che mia moglie mi ha
lasciato e trovo un settimanale
molto amato dal gentil sesso,
assai meno da me che quando lo
sfoglio lo esaurisco
in pochissimo tempo.
Ma oggi una storia
di altri tempi mi cattura. Subito. Anzi è
la foto di supporto
all’articolo che mi
prende. Mi coinvolge
e sembra dirmi “leggi
il testo” perché ti farà
sentire meglio, anzi
peggio perché ti farà ancora una
volta “capire che tu non hai mai
fatto molto, forse niente”.
Nella foto con una bella signora
toscana quasi cinquantenne c’è
una figlia, una ragazza neanche
ventenne, e un bambino asiatico, molto piccolo e chiaramente
con problemi. Da giornalista che
conosce le regole deontologiche
della professione un po’ mi indigno
perché la Carta di Treviso vieta la
pubblicazione di foto di bambini
senza schermatura. Ma sono attratto
e devo leggere.
E’ una storia tristissima, in avvio,
e bellissima nel prosieguo anche se
il bambino a soli due anni e mezzo
se ne è andato. La storia inizia in
modo triste perché Mario, questo
il suo nome, figlio di una coppia di
intento”, asserisce Giancarlo Sagramola. A rappresentanza delle forze
dell’ordine, ringraziate dal sindaco
per l’attenzione, la precisione e la
disponibilità, il Comandante dei
Vigili Urbani Cataldo Strippoli:
“Precisiamo che ovviamente tutti i
parcometri resteranno al loro posto
e chi vorrà potrà continuare ad
utilizzarli. A chi invece decide di
usufruire della novità, è consigliabile esporre sul cruscotto, al posto
del classico biglietto emesso dal
parcometro, o il tagliando stampabile di Phonzie, o l’adesivo ufficiale,
acquistabile comodamente dall’applicazione che ci verrà recapitato a
casa, in modo da essere facilmente
identificabili ai vigili ed avere una
sicurezza in più. Il vigile controllerà
se alla targa corrisponde il pagamento della sosta tramite smartphone,
ed è tenuto comunque a controllare
anche se non vede nulla di esposto”, specifica il Comandante. La
società madre dell’applicazione
è la Lenis Srl ed era presente alla
conferenza il direttore commerciale
Francesco Esposito: “Phonzie non
è stata concepita secondo logiche
tecniche, ma psicologiche, quindi
secondo le necessità degli utenti.
Nelle Marche Fabriano è la prima
città, ma Phonzie è già utilizzata
a Bologna, Roma, Pisa, Torino ed
in molte altre città e dai riscontri
avuti finora possiamo dire di aver
appurato che chi prova quest’applicazione non torna più indietro,
risultato molto positivo per noi”,
dichiara. Insomma, siamo di fronte
ad una rivoluzione tecnologica che
rappresenta un’opportunità molto
importante per Fabriano, quella di
rinnovarsi, di aprirsi al nuovo senza
timore.
Inner Wheel
dona 50 libri
per ragazzi
in biblioteca
La sezione ragazzi della Biblioteca
Comunale si arricchisce di 50 nuovi
libri grazie alla generosa donazione
di Inner Wheel, Associazione che
da tempo sostiene da vicino con
le sue iniziative la Biblioteca 'Romualdo Sassi'. Tanti bellissimi titoli
che parlano del mondo dei bambini:
un mondo di emozioni, gioie, paure,
affetti, scoperte, piccoli e grandi
eventi che accompagnano lo straordinario e difficile cammino della
crescita. Libri di stoffa, filastrocche, albi illustrati e piccole fiabe
moderne, ironiche e divertenti che
invitano i bambini e i loro genitori
a guardare il mondo con occhi
incantati. Materiale prezioso per il
gruppo dei lettori volontari e per
strutturare il nuovo programma di
attività legate al progetto Nati per
leggere. L’Associazione in effetti
è stata uno dei primi e principali
promotori del progetto “Nati per
Leggere”, iniziativa rivolta ai bambini fino a 6 anni, che si prefigge lo
scopo di diffondere tra i genitori la
pratica della lettura ad alta voce ai
propri figli fin dalla più tenera età.
13
>EVENTI<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Il Palio verso l'atto finale!
Monelli, Corteo Storico e Sfida del Maglio in nome di San Giovanni
di MARCO ANTONINI
S
uccesso per il Palio di San
Giovanni Battista che ha
radunato migliaia di persone del comprensorio e
provenienti da varie parti d’Italia,
a Fabriano. Nell’ultimo week end
sono state prese d’assalto le quattro
infiorate dedicate alla carta e realizzate dai maestri infioratori. C’è
ancora tempo per ammirarle nella
chiesa di Santa Caterina per Porta
Pisana, a San Domenico per Porta
del Piano, al Ridotto del Teatro
Gentile per Porta del Borgo e a
San Filippo per Porta Cervara. “La
carta: ingegno e creatività, veicolo
di cultura e conoscenza, orgoglio
fabrianese nei secoli”. Il Palio è
ripartito dal punto di forza della
città, la carta che, quest’anno, è
stata omaggiata anche dalle Porte
attraverso la realizzazione della
famosa infiorata. Emozionati gli
artisti del Liceo Artistico Mannucci
che hanno visto realizzare con i
fiori ciò che loro hanno disegnato
sulla carta: Sara Bartocci e Alexia
Carli; Jessica Hima e Rebecca
Lacchè, Martina Rughi e Valentina
Bracchetti che sono stati abbinati,
nei mesi scorsi, tramite sorteggio,
rispettivamente alle Porte Piano,
Pisana, Cervara e Borgo. “L’arte
della fabbricazione della carta è,
senza dubbio, la più caratteristica
lavorazione che avviene a Fabriano
Qui e sopra due momenti dei Giochi Popolari della settimana scorsa
fin dal Medioevo. L’Ente Palio – ha
detto il presidente Mearelli e il vice
Ciarlantini - ha scelto quest’anno
di rendere omaggio all’imprenditorialità artigiana, all’ingegno ed
alla creatività che furono all’origine dello sviluppo di questa
attività e dei commerci e ad essa
collegati. Un viaggio, quello della
carta, che attraversa il tempo, inizia
nella Cina del I secolo, passa per il
mondo arabo, e si diffonde in tutto
l’occidente grazie alle genti della
valle del Giano. Da Fabriano, culla
della carta in Europa - spiegano gli
organizzatori - fino ai luoghi più
lontani, in ogni dove”. Prosegue,
poi, il divertimento e la buona
cucina nelle Hostarie collocate
presso il Chiostro di San Biagio
(Pisana), il Chiostro di San Nicolò
(Borgo), il Chiostro di San Benedetto (Piano) e presso le ex carceri
di via Ceramica (Cervara) che sono
state prese d’assalto tutte le sere.
Questi i prossimi appuntamenti.
Il 22 giugno, sul sagrato della
Cattedrale, è previsto lo spettacolo
teatrale dei ragazzi dei Vicoli della
Gioia. In serata, alle ore 22,30,
“Metti il pop in Palio”, il concerto
del Coro Giovani Fabrianesi. Il 23
giugno è il turno dei giovani che si
cimenteranno nella realizzazione di
un’infiorata a San Venanzio. Alle
18.30, poi, concerto della Corale
Santa Cecilia presso il Chiostro di
San Venanzio. In serata spazio, dalle ore 22,15, alla benedizione degli
arnesi e il Palio dei Monelli. Il 24
giugno, festa di San Giovanni Battista, annullo postale alle ore 10. Nel
pomeriggio Pontificale del nuovo
Vescovo della Diocesi, Mons. Stefano Russo, in Cattedrale alle ore
18. A seguire la processione per
le vie della città con i membri del
Palio e la Banda Cittadina. Alle 21
viene recuperato il Corteo Storico
che doveva tenersi domenica 19
giugno e che è stato annullato causa
maltempo. Più di 300 figuranti si
metteranno in cammino per raggiungere Corso della Repubblica
dove si concluderà la rievocazione
con i vestiti dell’epoca e si darà il
via, alle 22,15 alla premiazione del
Trofeo della Porta e all’attesa Sfida
del Maglio. Il 25 giugno, dalle ore
15, spazio a “Borghi e Botteghe
medioevali”. Domenica 26 giugno,
dalle ore 9, arriverà in città la tappa
nazionale del Torneo Arco Storico
per le vie del centro. Il 28 giugno
la conclusione con l’estrazione dei
biglietti vincenti della Lotteria del
Palio. 9 i premi in Palio. Il primo è
un buono d’acquisto alimentare di 3
mila euro. Dal 24 al 26 giugno torna anche l’iniziativa “Tutti al Palio”
il raduno camper che l’anno scorso
aveva portato in città camperisti di
tutta Italia.
Lo Spirito e La Terra ora a Genga e Sassoferrato
Torna “Lo Spirito e la Terra”, il
festival promosso dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Fabriano
e Cupramontana che, per la sua
terza edizione, si presenta con
una veste nuova, con appuntamenti disseminati fino ad ottobre.
Dopo l’apertura ed il successo di
Appennino da Rivivere e del merca-
tino delle erbe spontanee, officinali
e degli orti, si apre la terza parte del
festival, con attenzione focalizzata
su Genga e Sassoferrato.
Venerdì 24 giugno alle 18.30
appuntamento presso l’Abbazia di
S. Vittore delle Chiuse di Genga,
dove sarà presentato il volume
“Le carte di S. Vittore”, con don
Ugo Paoli e Manuela Morosin.
Sabato 25 e domenica 26 giugno
il festival si sposterà invece a Sassoferrato.
Alle ore 15 dall’Abbazia di Santa Croce partirà un trekking in
mountain bike, mentre alle 16 ci
sarà una lezione di yoga presso la
Rocca di Albornoz.
Alle 18 sarà possibile visitare il
Museo delle tradizioni popolari, nel
cui giardino, alle ore 20 ci sarà una
cena aperta a tutti (su prenotazione). Alle 21 la piazza del Castello
ospiterà la premiazione dell’Autore
dell’anno Fiaf, parte dell’evento
collaterale dedicato alla fotografia
“FacePhotoNews”.
Nella serata spazio alla musica con
il concerto dei “The Basement”,
dalle 22.30 alla Rocca di Albornoz.
Domenica 26 appuntamento invece
con il trekking da Montelago al
Monte Strega: alle 17 partiranno i
camminatori, mentre alle 18 coloro
che faranno il percorso in mountain
bike. Gli appuntamenti de “Lo Spirito e la Terra” proseguiranno poi a
fine luglio con quattro giornate tra
natura, musica, arte ed enogastronomia, sempre alla ricerca del genius
loci che rende il nostro territorio
unico al mondo, offrendo un modo
per i residenti di riscoprire e vivere
in la loro terra e uno strumento per
accogliere il pubblico turistico ed
accattivarlo con eccellenze uniche
al mondo.
Il Festival è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
Fabriano e Cupramontana con la
città di Fabriano, il Comune di
Cupramontana, il Comune di Sassoferrato, il Comune di Genga, il
Parco Naturale Gola della Rossa e
di Frasassi, l’Unione Montana Esino Frasassi, il Comune di Serra S.
Quirico, il Comune di Cerreto d’Esi
ed il Gal Colli Esini e S. Vicino.
Tutti gli appuntamenti che saranno
proposti sono il frutto della preziosa
partecipazione di oltre 120 fra enti,
aggregazioni, associazioni e professionisti dello spettacolo.
Ritornano
a sfilare
la moda
e la bellezza
Torna a far parlare di sé l’evento
“La Bellezza in Passerella” giunto alla quinta edizione, un evento
di moda, musica e spettacolo con
direzione artistica di Valentina Papi
Tante le novità, a partire dalla
nuova location dell’evento che si
svolgerà nella suggestiva Piazza
Quintino Sella (zona Museo della
carta) giovedì 30 giugno alle 21.
L’evento moda, organizzato dalla
"Associazione Accademia Musica e spettacolo G. Verdi", sarà
presentato da Matteo Pasquali e
sarà accompagnato dalla diretta su
Radio Blu. Vedremo in passerella le
migliori collezioni uomo/donna di
abbigliamento, gioielli, accessori,
sposo e sposa. L’evento sarà intervallato da momenti di comicità con
l’esilarante Angelo Carestia e con
la partecipazione delle bravissime
ginnaste fabrianesi.
14
>SPAZIO LAVORO<
Whirlpool: nasce
nuovo comitato
dei dipendenti
W
hirlpool Corporation e i rappresentanti
sindacali della regione Europa, Medio
Oriente e Africa (Emea) di Whirlpool e Indesit hanno siglato uno
storico accordo per la creazione di
un nuovo Comitato dei dipendenti
di Whirlpool Europe (Weec).
L’accordo, che è stato raggiunto in
tempi rapidi e con il consenso di
tutte le parti coinvolte, conferma ancora una volta la bontà del sistema
di relazioni industriali di Whirlpool,
da sempre attenta al dialogo con
le parti sociali, ed è pienamente
conforme alle più recenti normative
comunitarie.
Il nuovo Comitato dei dipendenti di
Whirlpool Europe, che rappresenta
quindi un importante strumento di
confronto tra l’azienda e il sindacato, sarà costituito da un Comitato
unico composto da 30 membri, in
sostituzione dei precedenti comitati
separati rispettivamente di Whirlpool e di Indesit, che si riunirà
annualmente, e da un Comitato più
ristretto composto da nove membri
che si riunirà con cadenza trimestrale. Il Weec, secondo quando
previsto dalla normativa europea,
avrà diritti di informazione e consultazione, mantenendo le negoziazioni a livello locale per azioni più
mirate e flessibili.
Inoltre, secondo la logica di inclusione e coinvolgimento propria
di Whirlpool e andando oltre la
normativa vigente, saranno invitati
agli incontri annuali del Comitato
anche i rappresentanti di paesi
quali Russia, Turchia e Sud Africa
che, pur essendo extra Ue, rappresentano una parte importante
di Whirlpool nella regione Emea.
“Oggi abbiamo firmato un accordo
storico, una tappa fondamentale
per la storia di Whirlpool Emea.
Da sempre il Weec gioca un ruolo chiave all’interno della nostra
strategia delle relazioni industriali,
aiutandoci a collaborare con i sindacati che per noi rappresentano
importanti business partner con
cui costruiamo insieme il nostro
futuro” – ha commentato Esther
Berrozpe, presidente di Whirlpool
Emea, vice presidente esecutivo di
Whirlpool Corporation e presidente
del Weec – “Il lavoro straordinario
svolto da tutti i delegati durante le
negoziazioni, che ha portato al risultato di oggi, dimostra l’impegno
e la volontà di tutti di voler dare vita
a una nuova fase di successo nella
storia della nostra azienda”.
L’accordo sarà pienamente effettivo
a partire dal primo luglio 2016.
L'Azione 25 GIUGNO 2016
SPAZIO LAVORO
a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi
~ CERCASI AU PAIR PER IL REGNO UNITO
Famiglia italo/inglese con tre bambini di età 4, 6 e 8 anni ricerca una ragazza alla pari.
Si richiede la maggiore età, precedente esperienza e disponibilità minima di 6 mesi,
anche se preferibile periodo più lungo. Dovrà accompagnare i bambini a scuola per
le 8.30, andare a riprenderli alle 15:30 e riportarli a casa, fargli fare merenda, compiti
e poi cena. La famiglia vive a Uxbridge, Greater London, Regno Unito; zona tranquilla
e sicura. La casa è vicinissima al college locale (per frequentare corsi di inglese).
Inviare cv via mail a [email protected]. Farà seguito un colloquio su Skype
per le candidate selezionate.
~ CERCASI N. 14 VOLONTARI PER IL PROGETTO “UNA COMUNITÀ ACCOGLIENTE” - SCAD. 30/06
C’è tempo fino al 30 giugno per presentare la domanda per partecipare al progetto di
Servizio Civile Nazionale Regionale “Una comunità accogliente” dell’Ambito Territoriale
Sociale n. 10. Le aree di intervento sono quelle dei disabili e dell’assistenza anziani: il
progetto richiede ai volontari di inserirsi all’interno dei diversi servizi rivolti ai soggetti
disabili (domiciliari, scolastici, semiresidenziali e anche nei momenti del trasporto) e
alle persone anziane (semiresidenziali e residenziali), di entrare in contatto e relazione
con le persone oggetto dei servizi affiancando il personale educativo nell’espletamento
del servizio stesso. L’opportunità è aperta a 14 volontari: 7 a Fabriano (di cui 2 presso la
Casa di Riposo “Vittorio Emanuele II”), 2 a Cerreto d’Esi, 1 a Genga, 3 a Sassoferrato,
1 a Serra San Quirico. Vi ricordiamo che la durata del servizio è di dodici mesi e ai
volontari spetta un assegno mensile di 433,80 euro lordi. Per partecipare al progetto
bisogna far pervenire al Comune di Fabriano, Piazzale 26 settembre 1997 - 60044
Fabriano (AN), i moduli di domanda e la fotocopia di un documento di identità entro
e non oltre le ore 14.00 del 30 giugno secondo le seguenti modalità:
- Posta Elettronica certificata (PEC) - [email protected] avendo
cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf;
- raccomandata A/R (non fa fede il timbro postale);
- consegnate a mano.
La data dei colloqui di selezione sarà comunicata con congruo anticipo a tutti i candidati e verrà pubblicata sul sito www.comune.fabriano.gov.it. Il progetto verrà avviato
il 1 settembre. Tutte le informazioni sul progetto, i requisiti per potersi candidare e la
modulistica per la domanda sono scaricabili dal sito www.comune.fabriano.gov.it. Per
ulteriori informazioni rivolgersi a: Ambito Territoriale Sociale n°10 c/o Unione Montana
dell’Esino-Frasassi, Via Dante n. 268, Fabriano, tel. 0732.6952220/255/213, email:
[email protected].
VARIAZIONE ORARIO DI APERTURA INFORMAGIOVANI: VI INFORMIAMO CHE
GIOVEDÌ 23 E GIOVEDÌ 30 GIUGNO, PER MOTIVI DI SERVIZIO, L’INFORMAGIOVANI
SARÀ APERTO DALLE ORE 9:30 ALLE ORE 13:00 ANZICHÉ DALLE ORE 14:30 ALLE
ORE 18:00.
Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi,
concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268,
Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@cadnet.
marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì,
mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
Jp: ministero continua
a seguire la vicenda
Sassoferrato: Cna e Confcommercio
auspicano interventi per le imprese
Soddisfatta la Cna e la Confcommercio a seguito dell’incontro organizzato dal sindaco Ugo Pesciarelli di
Sassoferrato in occasione della presentazione del bilancio di previsione del 2016. Le associazioni chiedono
con un’unica voce che le tasse non siano aumentate e si auspicano interventi volti a sostenere l’impresa.
"Comprendiamo la difficoltà di far quadrare i bilanci comunali ma si deve fare il possibile per agevolare
le imprese in un momento di così forte difficoltà. Per prima cosa chiedo che si lavori per semplificare la
burocrazia, che si traduce come costo per l’impresa, chiedo di fare sistema con gli alti comuni montani per
accentrare eventuali funzioni in un'ottica di area vasta e di lavorare per una politica condivisa sul turismo.
Le imprese storiche vanno aiutate e in parallelo deve essere attuato un programma di sostegno verso i
nuovi artigiani e commercianti, prevedendo un contributo per chi decide di avviare una nuova attività o
uno sgravio sulla tassazione dei rifiuti. Il sindaco conferma la volontà di lavorare in un’ottica di area vasta
e di rete con l’unione montana dei comuni. Il sindaco ci ha assicurato un incontro a breve sarà utile per
studiare l’adozione delle misure e l’utilizzo degli strumenti in essere, più adatti, vedi fondi comunitari, per
la valorizzazione del territorio ed il reinsediamento commerciale dei molti locali sfitti. Siamo comunque
soddisfatti per la disponibilità e l’impegno di non aumentare i tributi a carico delle aziende nonostante i
tagli del governo e la riduzione di diverse entrate".
Andrea Riccardi, segretario della Cna di Fabriano Area Vasta
Nello Baldoni, segretario della Confcommercio di Fabriano
Necessario avviare un confronto tra il ceto creditizio e Jp Industries rispetto
ai finanziamenti a sostegno del piano industriale e definire nel più breve
tempo possibile l’atto di transazione. E’ quanto ha affermato il vice ministro Teresa Bellanova in risposta all’interrogazione presentata dai deputati
Lodolini e Giulietti in merito alla vicenda della Jp. Il Ministero ha ribadito
che sta continuando a seguire la vicenda con la massima attenzione, anche
attraverso l’istituzione di un tavolo dedicato, e si è impegnato a favorire il
confronto con Jp Industries allo scopo di raggiungere in tempi brevi l’adesione all’atto di transazione e il confronto con il ceto creditizio. D’altra parte
gli istituti di credito, a fronte delle richieste del Mise, si sono impegnati
a perseguire con decisione i propri obblighi e ad accelerare il processo di
delibera. Inoltre, al fine di favorire la ricollocazione dei lavoratori della
ex Merloni e di rafforzare il tessuto economico della fascia appenninica
fortemente provato dalla crisi, ha promosso un intervento di aiuto volta
a favorire nuove iniziative imprenditoriali, attraverso la concessione di
agevolazioni per un importo complessivo pari a 26 milioni di euro.
Il giorno
del Vescovo
E’
molto magro,
e alto, Mons.
Stefano Russo.
Un’altezza che
lo fa inevitabilmente spiccare
su tutti, quando probabilmente (azzardiamo un sicuramente) egli lo eviterebbe
volentieri, perché ci è apparso
caratterialmente timido.
Durante la celebrazione della
Messa ha fatto la sua omelia, la sua spiegazione del
Vangelo del giorno. Non ha
fatto una dichiarazione, un
programma, non ha detto
quali sono le sue priorità. Eppure…lo ha fatto. Lo ha fatto
con il suo modo di operare,
e anche con il linguaggio del
corpo. Lui, arrivato qui per
volere di Papa Francesco,
ci ha ricordato piuttosto la
presentazione di quello che
c’era prima e ci è venuta in
mente quella frase: “umile
operaio nella vigna del Signore”. Così sembra vedersi
il nuovo Vescovo della Diocesi di Fabriano-Matelica: essenziale, asciutto come quel
suo fisico, totalmente votato
ad uno spirito di servizio che
è stato l’idea forte nei vari
appuntamenti di questo lungo
pomeriggio, dall’incontro
con le suore della Beata alla
celebrazione della Messa. I
suoi intendimenti in fondo li
ha spiegati spiegando un brano del Vangelo, incardinato
su quell’idea dello stare in
comunione, che don Stefano
sottolinea in modo deciso. E
termina raccontando di due
fratelli, suoi amici ed ex-
15
>MATELICA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Domenica è stato l'ingresso
in città di Mons. Stefano Russo
parrocchiani: uno giovane
padre di tre figli, insegnante e
capo scout, molto impegnato,
anche oltre le proprie possibilità. Alla domanda dell’altro
fratello: “ma chi te lo fa fare?
Non ti sembra di rinunciare
a qualcosa?” questo ragazzo
risponde che, al contrario,
“acquisto, seguendo questa strada che il Signore
mi ha tracciato davanti”. E
mentre, nota
don Stefano, il
primo è sembre sorridendo,
anche quando
è segnato dalle difficoltà, il
fratello è sempre spesso triste”. E augura
a questa comunità che “non
si faccia mai vincere dalla
difficoltà” e non giri mai i
tacchi davanti al talento che
Cristo ci chiede di far fruttare
appieno. Il suo modo di fare,
schivo ma aperto e disponibile si è visto, nel piccolo,
anche quando a fine Messa,
nei locali della parrocchia
di Santa Maria, il vescovo,
pur evidentemente e uma-
namente stanco, è rimasto lì
a conoscere tutti i fedeli che
hanno voluto salutarlo. E gli
hanno, pare, già strappato
un invito, grazie all’alpino
Angelo Ciccarelli, dovrebbe
essere presente alla consueta
e molto amata festa degli
Alpini di San Vicino. Tante le associazioni presenti,
dal Terzordine Francescano
all’Unitalsi. E poi gli Scout,
presenti anche nelle tappe
precedenti, la banda, che lo
ha accolto per il saluto istituzionale e il gruppo folk,
che lo ha salutato in piazza
con un ballo tradizionale.
Soprattutto c’era, alla Casa
di Riposo come nella visita
alla Beata Mattia, in sala consiliare come nella Cattedrale,
Conforto e sorrisi
alla Casa di Riposo
Davanti alla Beata Mattia
Nessun Vescovo potrebbe iniziare la propria missione a
Matelica, senza il… “benestare” della Beata Mattia. Mons.
Stefano Russo è andato subito a pregare davanti alla reliquia
della Beata. Poi ha conosciuto e salutato le clarisse. La badessa gli ha detto che pregherà per lui, e lui ha replicato di
avere tanto bisogno di queste preghiere. La Badessa ha anche
detto che collaboreranno in un periodo in cui, per volere di
Papa Francesco, ci sarà un’evoluzione nel ruolo delle suore
nella chiesa. Poi alcune parole dette quasi sottovoce, un canto
insieme, prima di risalire in auto.
Prima di recarsi a Santa Maria per la sua prima Messa nella
Cattedrale matelicese, il Vescovo ha avuto un passaggio in sala
Consiliare per il saluto della città. All’ingresso del Comune,
ad attendere il nuovo vescovo c’erano la Banda Veschi, che
ha intonato delle musiche di benvenuto e il gruppo folk, che
ha presentato alcuni brevi balli ad un divertito don Stefano.
Poi l’entrata in sala consiliare, dove ad attenderlo c’erano il
sindaco Alessandro Delpriori, il vice sindaco Anna Grazia
Ruggeri, il presidente del Consiglio comunale Alessandro
Casoni, l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Montesi e il
consigliere Filippo Mosciatti. Il sindaco, nel salutare, ha voluto
brevemente illustrare la prestigiosa storia matelicese come
sede vescovile “prima di Fabriano e prima di Camerino”, una
storia che affonda le sue radici poco dopo Costantino e che
ha visto un vescovo matelicese, Florenzio, sedere accanto al
Papa al Concilio di Nicea. A proposito di storia, il sindaco ha
poi invitato il Vescovo, in un futuro prossimo, a visitare nel
dettaglio le ricchezze artistiche della città. E’ una città, spiega
il sindaco, che è votata alla fede, che “ha vissuto momenti di
grazia e di gioia e momenti difficili, come quelli che stiamo
vivendo in questi anni”. Cita poi la grande vitalità, e quelle 52
associazioni attive. Auspica infine una collaborazione stretta,
per provare insieme a venire incontro ai problemi sociali di
una comunità di cui anche chi porta la fascia tricolore, dice
Delpriori, è una sorta di pastore. Conclude poi con l’augurio
di buon lavoro, declinato però, da buon scout quale è, con
l’augurio “buona strada!”. Dal canto suo, il Vescovo ha risposto
al sindaco sull’importanza della storia e dell’arte matelicese:
“Anche se ho potuto vederla solo oggi, e con l’auto, nella
pioggia, mi sono reso conto di questa storia e cultura che
caratterizza la vostra bella città e mi fa piacere sentire come
tenete a questo”. “Accolgo l’invito del sindaco a collaborare continua poi Mons. Russo - con quello spirito di servizio che è
fondamentale, e che condividiamo, ognuno con il suo ruolo, a
favore del popolo, affinché possiamo crescere come società”.
tantissima gente che non si è
fatta scoraggiare da un tempo
che spingeva di sicuro ad
una tranquilla domenica pomeriggio a casa ed è venuta
piena di curiosità, per capire
come è fatto il Pastore che
ci guiderà nei prossimi anni.
La funzione è cominciata con
due ringraziamenti e auspici.
Nel primo don Lorenzo Paglioni ha in primis salutato e
ringraziato il vescovo emerito
Vecerrica per tutto quello
che ha fatto in questi tredici
anni di lavoro insieme. Poi
ha voluto orgogliosamente
ricordare le più che robuste
radici religiose della città,
“memore del suo passato, che
l’ha gratificata fin dai primi
secoli della storia cristiana,
con il titolo di Diocesi e la
presenza del vescovo”. Ha
poi parlato dei vescovi provenienti da Matelica, andati
ad esprimersi e consigliare,
spesso accanto al Papa, in
alcuni tra i momenti storici
della cristianità. Il veloce
excursus storico passa poi in
rassegna i grandi religiosi,
dalla Beata a San Sollecito,
alla venerazione per il Ss.
Crocifisso e per il patrono
Sant’Adriano. E’ un orgoglio
che si sentirà anche dopo,
Mons. Liberati ("siamo buoni, siamo semplici e lavoratori. Faremo il nostro dovere"),
e aveva sentito anche prima,
durante il saluto in Comune
e che don Stefano vuole
sottolineare nella sua omelia.
Don Lorenzo passa all’oggi,
alla difficoltà economica e
sociale di questa gente, affidandosi al Vescovo e alla sua
vocazione pastorale. Sentito
e improntato ad un saluto di
benvenuto per il futuro è stato
anche il saluto di una parrocchiana, Egizia Marzocco, che
ha voluto parlare anche delle
tante forme, private o in una
confraternita o di un gruppo,
in cui si sa esprimersi la Fede
in questa città. La giornata è
finita nel salone del Palazzo
Vescovile, per una cena con
tutto il clero presente. E
siccome non c’è festa senza
torta, una matelicese che di
recente di torte ha dimostrato
di intendersene, su richiesta
di don Ruben, ha preparato
una composizione tutta particolare!
Il saluto delle Istituzioni
Un sorriso da portare nel cuore...
un desiderio che
ieri si è realizzato!
Abbiamo sperato
fino all'ultimo che
il tempo concedesse una tregua...
ma poco importa,
Sua Eccellenza
Mons. Stefano
Russo, ha iniziato
da qui la sua visita
pastorale matelicese e la nostra comunità ne è onorata, onorata
perché la parola di conforto, un sorriso, una stretta di mano l'ha
portata a ciascuno dei presenti, attraversando tutta la casa di
riposo! Ad accoglierlo nella cornice della chiesa di S. Maria
Nuova c'erano l'amministrazione della struttura, gli operatori,
i familiari e naturalmente gli ospiti. Una di loro, Elena Marinucci, ha emozionato tutti con queste semplici parole, anche
il nuovo vescovo... "Eccellenza, nel darle questo benvenuto,
ci perdoni fin d'ora la familiarità che adotteremo nei toni e
nelle parole, ma in questa casa, ospiti, personale e suore,
siamo abituati ad accogliere tutti come fratelli e mai come
forestieri. Per noi la visita del nostro Vescovo, nel giorno del
suo insediamento a Matelica, è un grande onore e vorremmo
abbracciarla e ringraziarla tutti per tanto riconoscimento. C'è
chi vorrebbe chiederle una parola di conforto, chi una carezza
e chi solo un sorriso da portare nel cuore. Non essendo però
ciò possibile, sappia che noi da oggi la considereremo sempre
uno di noi, un nostro amico, un fratello e pregheremo per
Lei. Anche Lei però ci ricordi nelle sue preghiere: solo così
saremo sempre vicini e non ci sentiremo mai soli e quando
fuori sentiremo il vento che soffia più forte, sapremo che
potrà essere solo lo Spirito Santo e non avremo niente da
temere". Non poteva mancare un nostro ricordo; come dono
dell'amministrazione, una stampa su tela della pala d'altare
della Madonna del latte contenuta in un altare laterale della
nostra chiesa, unitamente ad una foto del loggiato benedettino
retrostante, e come dono da parte dei nostri ospiti un quadro
realizzato dal nostro ospite Paolo Bracci, che, dopo l'idea del
CdA di intitolare a lui una nostra sala, ha di nuovo ripreso il
gusto per la pittura, il nostro, Eccellenza, è un arrivederci ...
perché il cammino con la nostra comunità è appena iniziato, e
sarà nostro vanto averLa a celebrare Messa in occasione delle
prossime annuali festività.
La Fondazione Tommaso De Luca - Enrico Mattei
16
>MATELICA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Il Verdicchio re d'estate,
ma tanta cultura
L
di LAURA ANTONELLI
a bella stagione quest'anno sembra tardare ad arrivare, ma Matelica si prepara a scaldarla con un ricco
calendario per l'edizione 2016 di MatelicaEstate,
eventi inseriti nella cornice del contenitore Matelica
Festival e spalmati durante i mesi di giugno, luglio, agosto
e settembre.
Martedì 21 giugno alle 12 si è tenuta presso il foyer del
Teatro Piermarini la conferenza stampa di presentazione
del programma estivo matelicese organizzato dal comune in
collaborazione con la Proloco, le varie associazioni che prenderanno parte agli eventi estivi e molti volontari. Il sindaco
Alessandro Delpriori e l'assessore alla Cultura Cinzia Pennesi
hanno illustrato dettagliatamente il calendario soffermandosi
su molte attività degne di nota.
Si è partiti proprio martedì 21 con la festa della Musica
Europea per le vie del Centro Storico e la Notte Bianca
della Musica con negozi aperti fino alle 24 e numerosissimi
musicisti partecipanti.
Mercoledì 29 giugno si inaugurerà la mostra “Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento”,
presso il Museo Piersanti di Matelica, attiva dal 30 giugno
al 2 ottobre 2016, a cura di Alessandro Delpriori e Matteo
Mazzalupi. Matelica dunque nell'estate 2016 sarà un centro
nevralgico per gli appassionati d'arte, infatti la Fondazione
Federico Zeri dell'Università di Bologna, che attiverà una
Summer School dal 2 al 9 luglio dal titolo “Marche 1500.
Tra proto-classicismo ed eccentrici al tempo di Perugino e
Raffaello”, ha scelto la nostra città come sede principale delle
sue attività. Dopo il primo giorno a Pesaro, i 28 partecipanti,
selezionati su un centinaio di domande pervenute,verranno a
ragionare a Matelica insieme ai loro docenti sulle tematiche
legate alla storia dell'arte marchigiana del 1500.
“Per la prima settimana di luglio non ci sono più posti negli
alberghi matelicesi - dice il sindaco Delpriori - non soltanto c'è
la Summer School, ma anche l'Encuentro Amigos De Partagas
(dal 6 al 9 luglio), che porta Matelica ad un livello internazionale quasi inedito ma è anche un incontro che sta avendo
sempre maggiore successo e che quest'anno è arrivato al 40 %
in più di partecipanti che vengono da tutto il mondo”. Infatti,
la quattro-giorni organizzata dal Cigar Club di Matelica sarà
ricca di iniziative, come spiega Francesco Minetti, presidente
del Club “La manifestazione in questi undici anni di esistenza
si è completamente trasformata. È passata dall'essere legata
al mero sigaro ad essere molto culturale. All'interno della
manifestazione ci saranno varie attività. La principale sarà
quella di mercoledì 6 luglio con uno spettacolo teatrale che si
terrà al Teatro Piermarini dal nome “Romeo Y Julieta e altre
storie d'amore”. Nei giorni successivi ci saranno una serie di
attività e seminari legati al mondo del sigaro, al tabacco, agli
abbinamenti di questi con la cucina ed il buon vino. Durante
questi giorni sarà esposta presso il Foyer del Teatro Piermarini
la mostra del pittore Milton e l'11° Encuentro Amigos De
Partagas si concluderà con la tradizionale Cena di Gala in
Piazza Mattei sabato 9 luglio. L'Encuentro è stato certificato
come seconda manifestazione al mondo sul sigaro cubano.
Il 3 luglio invece sarà una domenica dedicata allo sport con la
sesta edizione della Gran Fondo del Verdicchio di Matelica,
“Per quest'anno sono previsti almeno 650 partecipanti – dice
il sindaco - stiamo andando sempre più avanti e proprio oggi
in Unione Montana stiamo lavorando perché la Gran Fondo
del Verdicchio diventi un percorso permanente per Matelica
e questo territorio”. La XXV edizione del Festival “Conosciamo l'Autore”, consueto appuntamento annuale presso il
museo Piersanti, quest'anno dedicata a Gioacchino Rossini,
si svolgerà dal 15 al 17 luglio.
Sempre a luglio, precisamente dal 21 al 23 si terrà anche Verdicchio Matelica Festival presso il Centro storico. Quest'anno
è il quarantanovesimo anniversario
della doc Verdicchio
di Matelica e per
l'occasione saranno
allestite una serie
di attività, spiega
l'assessore Pennesi:
Da non dimenticare che i quartieri matelicesi
“Nella giornata di
sono da sempre promotori di iniziative
giovedì 21 ci sarà
e feste espressione dell'impegno e della
un convegno, conconvivialità cittadina. Infatti dal 2 al 3 luglio
dotto dal famoso
presso la Frazione di Braccano si svolgerà
attore Pino Ammen“La Compagnia del Bosco (strani, buffi,
dola, che sarà il mobizzarri...spaventapasseri)". Sarà un'ottima
deratore della serata
occasione per il divertimento di grandi e
e avrà come protapiccini nonché per ammirare i 18 nuovi
gonisti persone di
murales fatti recentemente e che sono
andati ad arricchire ulteriormente le vie
spicco del mondo
della frazione. Venerdì 22 luglio toccherà
del Verdicchio ed
al quartiere Casette San Domenico con la
enologi. Il giorno
sua festa che si terrà dalle 17.
del convegno ci sarà
Dal 18 al 21 agosto sarà la volta della 15°
anche un concerto
Festa del Quartiere San Rocco, presso
che porta una tappa
l'esterno dell'I.C. “Mattei”, dal 25 al 28
del San Severino
agosto presso Piazzale Marini si svolgerà
Blues a Matelica,
la 31° Festa del quartiere Regina Pacis
infatti si esibirà un
ed infine dall'1 al 4 settembre presso il
quartiere Manozzini toccherà alla “Festa
gruppo che viene
della Lumaca”.
dal Kansas, i Moreland & Arbuckle.
Durante il concerto
ci sarà una degustazione di Verdicchio e una grande torta per
festeggiare questa nostra eccellenza. Il giorno dopo ci sarà
anche “Vino diVino” di Marco Paoli, che è uno spettacolo
che avviene durante la degustazione. Il sabato invece tutte le
cantine saranno aperte e visitabili”.
Un momento della presentazione
La vitalità
dei quartieri
Un saggio dell’arte di De Carris
Il lungo programma dell'estate matelicese non si ferma qui,
infatti, degne di nota sono anche le attività promosse dalla
Compagnia teatrale Ruvido Teatro, che dal 15 luglio al 3
settembre metterà in scena un festival itinerante dal nome
“Teatro di Terra e Cielo” alla scoperta dei luoghi, del teatro
e del cibo. Saranno due mesi di piacevole esperienza con
il filo conduttore delle serate dedicato alla villeggiatura.
Coinvolte in prima persona le strutture ricettive del luogo e
percorso volto ad incentivare il turismo esperienziale. L'intero
tour prevederà 7 – 8 incontri nelle strutture di Matelica e del
territorio limitrofo, fino a Sefro e Sassoferrato.
Da non dimenticare il XXIII Festival Internazionale del
Folklore “Etnie a confronto” che ormai è un consueto appuntamento dell'estate matelicese che si svolgerà dal 28 luglio
al 2 agosto i Piazza Mattei, organizzato dall'Associazione
Folklorica “Città di Matelica”. Dal 5 al 7 agosto si terrà la
Festa dello Sport di Montagna e dal 22 al 28 agosto ci sarà la
Summer School Accademia Musical. Il 16 settembre invece,
giorno della Festa di Sant'Adriano si terrà in Piazza Mattei
il concerto di Paola Turci a conclusione di una carrellata di
un'estate di eventi che renderanno Matelica e le sue eccellenze
protagoniste. Per maggiori informazioni si può consultare
la pagina Facebook di Matelica Festival e il nuovo sito che
sarà messo on line proprio in questi giorni turismo.comune.
matelica.mc.it.
La Salus torna dalla Toscana Alla scoperta del "Materga"
con un oro ed un bronzo
Nuoto
Con la manifestazione nazionale di Chianciano si conclude la
stagione agonistica 2016 della categoria Propaganda.
La manifestazione di Chianciano ha sostituito la consueta
fase nazionale Fin che è stata cancellata a favore di altri
eventi sportivi natatori. La squadra Salus Nuoto Matelica
classe 2006/7 ha partecipato con stili e distanze diverse ed ha
ottenuto riconoscimenti di livello tra oltre 1000 partecipanti.
Due giornate di gare intense che hanno permesso agli 8 atleti
della Salus Nuoto di vivere un’esperienza sportiva unica del
suo genere: Alla fine delle due giornate di gare la Salus Nuoto
torna a casa con una medaglia d’oro, una medaglia di bronzo,
un 4°, un 5° ed un 6° posto di categoria. Sofia Ruggeri conquista un oro nei metri 50 Rana, medaglia che vince per la
seconda volta in due anni e che la consacra regina indiscussa
di specialità per la classe 2006; Sofia Bongiovanni vince un
bronzo (con qualche contestazione sui 2 decimi di ordine di
arrivo) nei metri 50 Rana classe 2007. Un 4° posto nei metri
50 Dorso per Francesco Spitoni, classe 2006; un 5° posto
nei metri 50 Dorso per Sofia Bongiovanni, classe 2007; un
6° posto nei metri 50 Rana per Riccardo Rossi, classe 2006.
Bravissimi tutti gli altri atleti che migliorano i loro tempi nella
vasca olimpica (metri 50) di Chianciano Terme. Complimenti
vivissimi alla loro allenatrice Olga Rosado Rey.
Per la categoria Propaganda appuntamento all’inizio della
prossima stagione agonistica 2016/17 a settembre.
La grande famiglia dei Verdicchi di Matelica festeggia l’arrivo del nuovo arrivato. Venerdì 1 luglio infatti, alle ore 20.30, presso la cantina PRO.VI.MA., si
svolgerà la cena di gala per la presentazione ufficiale del Verdicchio di Matelica
Riserva Docg “Materga”. “Un vino il cui nome è un omaggio al territorio di
origine, frutto di attente selezioni vendemmiali e che deve affinare almeno 18
mesi in cantina prima di essere bevuto, così come previsto dal disciplinare”,
comunica con soddisfazione la cantina. La cena prevede un prelibato menù a
base di pesce le cui portate sono state curate dallo staff della Gma ristorazione
di Matelica in collaborazione con l’enogastronomo dott. Claudio Modesti.
L’evento si terrà direttamente in cantina, all’aperto, ma in caso di maltempo, si
svolgerà all’interno. La cena rappresenta un’occasione speciale per degustare
un vino dalle grandi potenzialità evolutive, prodotto con uve Verdicchio che nel
tempo è in grado di regalare emozioni uniche. “La prenotazione obbligatoria
deve pervenire entro il 27 giugno. Per informazioni e prenotazioni è possibile
mandare una mail a [email protected] oppure telefonare al 0737/84013”.
Festa alla Casa di Riposo,
quando i piccoli sono protagonisti
Continuano le occasioni di incontro alla Casa di riposo “Mattei”. Anche stavolta
ad essere protagonisti saranno i più piccoli. Sabato 25 giugno infatti, alla Casa di
Riposo ci sarà la Festa d'estate. Sono invitati tutti, grandi e piccini. Ci sarà tanta
musica e l'animazione per i bambini... e un buffet per tutti!
17
>MATELICA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Alla riscoperta di Boldrini
Ristampa di due volumi e una serata dedicata al poeta matelicese
I
di SARA NOÈ
l Lions ha organizzato una conviviale dedicata ad un grande
poeta dialettale matelicese:
Vincenzo Boldrini. Ad illustrare la sua figura è intervenuto il prof. Antonio
Trecciola, dirigente
scolastico della Scuola
Media 'Mattei'. Oltre
ad essere il relatore per
la serata il professor
Trecciola è anche il
curatore della ristampa
dei volumi di sonetti in
dialetto marchigianomatelicese di Vincenzo Boldrini: “Crescit
eundo” e “Estate di
San Martino”. Nel suo
intervento ha fatto un’interessante
panoramica sulla Matelica dell’epoca (fornendo alcuni curiosi dettagli
di carattere storico) del Boldrini
e ha parlato anche della sua vita,
della famiglia e del genere dei suoi
scritti. «Il Prof. Cav. Uff. Vincenzo
Boldrini nacque a Matelica nel
1862, un paio di anni dopo la scelta
dei marchigiani di essere annessi al
nuovo regno italiano. - spiega il professore - Anche i cittadini matelicesi
decisero a favore dell’annessione:
votarono in 1162 e furono solo 16
i contrari. Continuarono però le
lotte tra le due opposte fazioni e i
favorevoli al governo pontificio si
opposero con forza alla chiusura
di tanti edifici di culto. In quegli
anni la popolazione era di 7325
persone ma nel giro di pochi anni
l’emigrazione, dovuta alla chiusura
della maggior parte dei lanifici che
per secoli avevano fatto la ricchezza
di Matelica, ne abbassò decisamente
il numero. Restò economicamente
forte l’agricoltura, i
matelicesi coltivavano foraggi, grano e
granturco, orzo, avena, viti, patate, canapa, lino e castagne e
mangiavano più che
altro polenta, condita con mosto cotto,
lardo o formaggio,
portando avanti una
dieta prevalentemente
vegetariana in cui la
carne compariva solo
in occasioni speciali o
in caso di malattia o dopo il parto. Il
livello di istruzione era bassissimo e
solo con l’introduzione della Legge
Coppino la situazione migliorò.
Vincenzo Boldrini si diplomò
maestro ed insegnò, in seguito
poi a questa legge fu nominato
direttore della Scuola Comunale. Sposò Seconda Galeoni
e dal matrimonio nacquero
due figli: Boldrino e Marcello.
Abitò con la famiglia in una
vecchia casa della Via della
Vecchia, via oggi intitolata proprio a
lui. Era una quartiere in parte abitato dagli operai delle vicine concerie
e da artigiani, gente che era abituata
a vivere coralmente e per strada la
sua esistenza, come in un grande
teatro. Il suo primo sonetto comparve in un’antologia nel 1890 e negli
anni successivi continuò a scrivere
e pubblicare in diverse occasioni
con raccolte, studi e collaborazioni
con diverse riviste, sino al 1938,
due anni prima della morte, anno
in cui esce il suo secondo volume
di poesie, “Estate di San Martino”,
edito dai figli in concomitanza delle
nozze d’oro dei genitori. Da allora
Vincenzo Boldrini ha taciuto ma,
di certo, non si sono spente le sue
poesie, anzi sono divenute sempre
più importanti per i matelicesi, tanto
da entrare a far parte del patrimonio culturale della città e, a volte,
riaffiorano nei nostri modi di dire
Sopra, la copertina della prima
edizione de "L'estate di San
Martina"; a destra, una delle
tavole di Renata Bombi (nuora
di Vincenzo Boldrini)
che intervallano i sonetti
Nuovo traguardo per Falcioni:
personale a Porto S. Giorgio
L'estate 2016 del Comune
di Porto San Giorgio sarà
arricchita dalla carrellata di
artisti che, settimana dopo
settimana, esporranno nella
storica Galleria Imperatori,
le loro opere. Il progetto,
ideato dall'assessore alla
Cultura, Renato Bisonni,
sarà coordinato dal critico
d'arte e curatore, nonché noto
imprenditore del fermano,
Diego Paride Della Valle. Il
25 giugno alle ore 21 Mauro
Falcioni, nato a Matelica,
classe 1978, inaugurerà la sua
sedicesima personale. Titolo
e concept nuovi accompagneranno questa sua esposizione.
"Sopravvivenza" infatti, oltre
ad essere il nome della mostra è anche il titolo di uno
degli ultimi dipinti realizzati
dall'artista. Un orizzonte diverso, quello davanti al quale
ci troviamo a riflettere. Non
è più l'individualismo ma la
coscienza l'"Io" davanti alla
moltitudine di chi soffre, di
chi ha in comune uno stesso
unico e triste destino. Nella
fattispecie, in questa sua
opera, l'artista vuole fare
omaggio ai "profughi" in senso universale. A chi scappa,
a chi fugge... che sia da una
guerra, da un vita di miseria,
da un cuore spezzato o da
un'emozione così forte da risultare insostenibile. L'invito
alla solidarietà è esplicito,
ecco infatti la didascalia,
segno distintivo del lavoro
di Mauro perché apposta
su ogni illustrazione e tela...
"Se stiamo più
vicini la pioggia
sarà solo poesia". Falcioni,
autodidatta, ha
sviluppato una
sua tecnica, ha
studiato, ha approfondito nel
corso degli anni
temi intimisti
come l'amore,
l'abbandono, la
perdita, il desiderio e la paura
L'artista matelicese Mauro
Falcioni e, sotto,
una delle opere in mostra,
"Sopravvivenza"
del sentirsi perso. Sentimenti universali che vengono
approfonditi dal maestro
attraverso un ripiegamento
su sé stesso, che ha in sé una
lucidità tutta esistenzialista.
Il senso di ogni illustrazione
e di tutte le tele è lì, lo si
può afferrare solo a patto di
scavare oltre il tratto stilistico
apparentemente semplice,
lampante, decorativo. Acrilico su tela e IPad Drawing
sono le tecniche utilizzate. La
pulizia del tratto, la delicatezza del colore, il surreale delle
scene all'interno delle quali
respirano i protagonisti, rendono speciale e unico questo
modo di comunicare le emozioni. Sarà possibile visitare
la mostra dal 25 giugno al 1°
luglio, orario continuato dalle
10 alle 23 ed ingresso libero.
Serena Scolaro
Il professor Trecciola con Cinzia Stella, presidente del Lions Club Matelica
e nelle espressioni istintuali. Di
Boldrini, Carlo Villani scrive: “Ha
interpretato e riprodotto la vita del
popolo con una naturalezza che
lo distacca da qualunque pretenziosità di oleografie dialettali.
Nel suo libro di poesie non
s’incontrano salici piangenti di
trito romanticismo, né ombre
crepuscolari: la naturalezza e
la realtà non si confondono con
il verismo da cronachetta. Non
sono quadretti di genere chiusi
dalla cornice del popolarismo
paesano i casi narrati e rappresentati dal poeta; c’è dentro
tanta verità e tanta umanità da
slargare gli orizzonti del paese
e della regione. Ciò avviene
prendendo lo spirito e il tonno
del carattere della gente marchigiana”. È di questo, infatti,
che parlano i suoi sonetti nei due
volumi (Crescit Eundo e Estate di
San Martino): della vita e dei suoi
molteplici aspetti, dell’amore, della
morte e della religiosità. Parlano
anche di gioie familiari. Qua e là
affiorano venature di anticlericalismo e politica, fanno capolino i
grandi e piccoli fatti della storia
del nostro paese in quegli anni e
con loro le “diavolerie” moderne
o la medicina spicciola. Compare,
insomma, tutto il mondo della vita
matelicese che gli era intorno: quel
piccolo teatro quotidiano che giornalmente riempiva la sua e riempie,
ancora oggi, la nostra vita». Il prof.
Trecciola ha poi concluso il suo
intervento recitando alcune poesie
che, con la loro carica di realismo
e ironia, hanno riscosso grande
apprezzamento tra i presenti.
Arte e popolo: un rapporto
che oggi appare difficile
Venerdì 17 giugno si è svolto
l’incontro “Arte e popolo:
un rapporto (oggi) difficile”,
tenuto dal prof. Lanfranco
Cappelletti. Terzo e ultimo
appuntamento che conclude
l’iniziativa, nata dal Centro
Culturale “Il Veliero” ed in
particolare proprio dal prof.
Cappelletti e da Michele
Magnatti, dottorando all’Università di Macerata, volta
a far conoscere meglio il patrimonio del nostro territorio
e svoltasi nel mese di giugno
presso il Museo Piersanti. Lo
scorso 3 giugno con Michele
Magnatti si era trattata la
tematica “Vedere o guardare:
come capire le opere d’arte”,
mentre il secondo appuntamento è stato volto alla visita
delle sale del Museo Piersanti. Nell’intervento di venerdì
invece, Lanfranco Cappelletti ha fatto un excursus
sul rapporto del popolo con
l’arte, partendo dal fatto che
l’uomo è nato
con la caratteristica di ricercare un nesso
tra la realtà e la
sua origine, oltre alla spiccata
volontà di creare delle cose
che reggessero
al tempo, manifestando una
voglia di eterno. Così Cappelletti mostrando e spiegando
al pubblico che ha riempito la
sala conferenze del Piersanti
numerose diapositive di opere più o meno famose, dalla
preistoria (in realtà argomento già trattato dallo stesso in
un incontro di qualche anno
fa, del quale quello di venerdì
è stato il prosieguo) fino alla
modernità con la Pop Art e
l’Iperrealismo, passando per
le opere del Rinascimento,
per l’Espressionismo, l’Impressionismo e molto altro.
Il professore ci ha spiegato
quanto in realtà nell’antichità
l’arte fosse l’espressione di
un popolo, prodotta a misura dello stesso e compresa
appieno da questo, nesso che
nei giorni nostri non è più
evidente, in quanto si è consumata una scissione tra arte
e popolo. L’invito che viene
proposto con questi incontri
è proprio quello di riavvicinarsi all’arte, in quanto essa è
comprensibile a tutti, proprio
come con facilità avveniva in
passato. Un’altra importante
tematica affrontata durante la
serata è stata quella dell’ “ufficialità della storia dell’arte”.
Infatti la storia dell’arte, così
come la letteratura, la storia
in generale che ritroviamo
oggi nei libri di testo ha
subito l’attenta selezione
fatta da qualcuno, e com’è
ovvio quando per ragioni di
spazio qualcosa viene salvato
qualcos’altro si decide che
debba essere trascurato. Così
potrebbe essere condannato
all’oblio per sempre, se non
fosse per la curiosità dello
studioso appassionato, ma
anche del semplice curioso,
che con le proprie letture e i
propri studi fa la “sua storia”.
Laura Antonelli
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Quanti donatori premiati!
Cabernardi in festa con l'Avis: una ciclo-gimkana e una passeggiata
L’
Avis in festa a Cabernardi. Nei luoghi
dove purtroppo spesso
la vita era il prezzo
del lavoro. Una bella festa che la
pioggia ha movimentato al punto
che “Coloriamo”, la battaglia dei
colori è stata posticipata ad una data
ancora da definire.
Una festa che i dirigenti dell’Avis
hanno organizzato coinvolgendo
altre associazioni.
Il gruppo sportivo ciclistico guidato
dal presidente Carlo Sabattini che
ha organizzato in mattinata una
ciclo-gimkana incentrato sulla
sicurezza; quelli del Gaaum che
hanno guidato una passeggiata
storico-culturale su Rotondo e la
sua Rocca; l’associazione Palio di
Cabernardi e la miniera onlus per
gli stands, visite al museo e al parco
archeo-minerario ed affidando le
fotografie al circolo Erregibi.
I giovani ciclisti, i passeggiatori
e i giovani neo-iscritti sono stati
premiati con prodotti offerti da F.lli
Luzi (pasta), dalla Pasta di Sabatino
(miele e farro) e da "La Bottiglieria". Dopo la Messa celebrata da
Don Alberto, e prima della premiazione dei donatori, l’Avis come al
solito ha fatto il bilancio dell’anno
affidato alla relazione del suo pre-
sidente Daniele Azzarello che non
ha nascosto di essere preoccupato:
“Il numero delle donazioni – ha evidenziato – è fortemente altalenante:
dal massimo storico raggiunto del
2010, siamo scesi progressivamente
fino ad un’inversione di tendenza
nel 2015, cosa che ci ha contraddistinto in zona.
Sulle motivazioni di questo calo
sembra che la crisi lavorativa abbia generato preoccupazione nelle
persone, che si riflette anche nella
perdita di interesse verso le normali
attività. Per contro, i lavoratori
che hanno mantenuto il posto, si
sono trovati nella necessità di non
chiedere permessi, che potevano
mettere in crisi l’azienda.
Ma nell’ultimo periodo è venuto
a mancare un normale numero di
nuovi iscritti nelle classi di età
d’ingresso (18-24 e 25-34 anni), il
che rischia di portare nel tempo alla
mancanza di ricambio dei donatori.
Eppure la donazione da donatori
periodici, volontari, anonimi, non
retribuiti e consapevoli rappresenta
una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona. Donare il sangue
è un gesto di solidarietà”.
Alla festa era presente il sindaco
Pesciarelli e gran parte del Consiglio comunale.
Si inizia con il Salvi
Sta per scadere il bando di partecipazione
La Rassegna Internazionale d’Arte/Premio “G.B. Salvi” continua a proporsi, anno dopo anno, come evento di assoluto prestigio nel pur vasto
panorama delle arti visive. Anche l’edizione numero sessantasei, che si
terrà dal 17 settembre al 6 novembre prossimi, si presenta sotto il segno
della sua nobile tradizione, proponendo opere di pittura, scultura, grafica,
fotografia, installazioni, collages ed altro ancora, “firmate” da affermati
maestri, autori di provata esperienza e giovani talenti emergenti.
Saranno cinque i momenti espositivi che caratterizzeranno questa nuova
edizione, organizzata dal Comune, che troveranno spazio nelle eleganti
sedi espositive di Palazzo degli Scalzi, chiesa di San Giuseppe, Palazzo
della Pretura e chiesa di San Michele Arcangelo Uno di tali momenti sarà
dedicato al “Premio” (acquisto) il cui bando di partecipazione scadrà il
quattro luglio. Gli artisti selezionati dai curatori, gli storici dell’arte Nunzio
Giustozzi e Daniela Simoni, concorreranno per aggiudicarsi i tre premi
(ex-aequo), del valore di euro 500 ciascuno, che verranno assegnati da una
qualificata giuria. La premiazione dei vincitori si svolgerà con una specifica cerimonia durante il periodo della mostra. Il bando di partecipazione
e la relativa modulistica possono essere consultati e scaricati accedendo
al sito internet www.sassoferratocultura.it – area Rassegna d’Arte “G.B.
Salvi”. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria
organizzativa della Rassegna/Premio “G.B. Salvi” presso la sede municipale (tel. 0732/956218-205 – fax 0732/956234 - e-mail: a.luzi@comune.
sassoferrato.an.it - [email protected].
BREVI DA SASSOFERRATO
~ ASSOLTO
Sassoferrato, 16 giugno. Assolto per non aver compiuto il fatto, l’ex operatore 61enne
originario di Roma è accusato anni fa di violenza sessuale pluriaggravata in danno di
una 15enne straniera ospitata in una struttura educativa locale.
~ EBBRO DI ALCOOL E DROGA
Sassoferrato, 12 giugno. Ad un controllo dei Carabinieri, lungo la Statale per Arcevia, un
20enne risulta essere ubriaco e assuntore di sostanze stupefacenti. Gli viene ritirata la
patente ed è denunciato per guida in stato di ebrezza, nonché segnalato come consumatore
di droga. Il veicolo è stato affidato al padre del giovane che ne è il legale proprietario.
~ PATENTE RITIRATA A 58ENNE EBBRO
Sassoferrato 12 giugno. I Carabinieri scoprono in un posto di blocco che un 58enne
del luogo guida in stato di ebrezza. Lo denunciano e gli ritirano la patente.
~ DENUNCIATO PER SPACCIO DI DROGA
Sassoferrato, 16 giugno. Operaio 25enne, è denunciato dai Carabinieri per spaccio di
sostanze stupefacenti avendo in casa due grammi di marijuana e bilancino. Lo hanno
scoperto tramite il suo telefonino ed il telefonino del 21enne fabrianese, fermato giorni
prima con 50 grammi di droga nascosti in giardino.
I donatori
…21 rame, 23 argento, 10 argento
dorato, 15 oro, 4 oro con rubino, 3 oro con smeraldo
Donatori premiati con il rame: Fabiana, Vecchi, Viviana e
Matteo Tundo, Daniela Truffelli, Mirko Trinei, Omar Tolu,
Nadia Smargiassi, Rose Marie Siea, Valentina Piermattei,
Danilo Mazzocchetti, Pietro Mancinelli, Marika e Lorenzo
Luciani, Nicola Lippolis, Alessandra Gubbiotti, Antonietta
Galassi, Claudio Cristallini, Alessandro Bellachioma, Denise Barbuscia, Kati Argentati, Tommaso Amori.
Donatori premiati con l’argento: Giuliano Tobia, Paolo
Tittarelli, Roberto Pieretti, Samunele Ominetti, Marco
Nubola, Mauro Mercanti, Danilo Mazzocchetti, Enrico
Massi, Luigi Mariiotti, Lugi Lampitelli, Giorgio Imperio,
Carlo Giaconi, Samanta Gamboni, Roberto Frollichi, Silvia
Duca, Alessio Dociotti, Simona D'Elia, Leonella Ciccacci,
Mauro Cerquarelli, Giancarlo Cecchini, Martina Bruni,
Romina Bordi, Larisa Elena Apetrei.
Donatori premiati con argento dorato: Giampaolo Talevi, Maria Carmela Rinarelli, Fabbio Piermattei, Danilo
Nicolelli, Andrea Neri, Palmira Mattioni, Marco Di Raimondo, Otello Casavecchia, Wanda Camilli, Giuseppina
Brescini.
Donatori premiati con oro: Carla Valenti, Lucio Silvestrini, Paolo Santi, Gianni Ricci, Antonella Piersanti,
Veronica Mattei, Arnaldo Ludovici, Maurziio Ligi, Anna
Maria Fiorani, Laura Filippini, Raffaella Brega, Maria
Grazia Bellocchi, Fabriazio Bartolini, Sonia Argentati,
Paolo Antinori.
Donatori premiati con oro con rubino: Francesco
Ottaviani, Gianni Marsili Guidarelli, Sandro Ciccacci,
Roberta Ballanti.
Donatori premiati con oro smeraldo: Emilio Mancinelli,
Mario Bertinelli, Mario Barbaresi.
Dal Medioevo al Rinascimento
La città apre le porte agli umanisti. Una ventina di studiosi, provenienti da università e istituti di ricerca
italiani, europei ed extra-europei, daranno vita, dal 29 giugno al 2 luglio prossimi, nella sala convegni di
Palazzo Oliva, alla 37° edizione del Congresso internazionale di studi umanistici. Un appuntamento di
grande valenza culturale, che richiama ogni anno l’attenzione di studiosi, cultori e appassionati delle scienze
umane, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato” con la collaborazione del Comune di Sassoferrato e con il patrocinio e il sostegno di soggetti istituzionali, culturali e
socio-economici di alto profilo: Regione Marche, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Accademia
di Danimarca, Fondazione Carifac, Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi.
Riflessioni sulla società dal Medioevo al Rinascimento, questo il tema centrale che verrà sviluppato nel
corso delle quattro giornate congressuali.
La giornata inaugurale, che si svolgerà nella sala consiliare del Municipio con inizio alle ore 16,00, assume
quest’anno un significato tutto particolare: verrà infatti commemorato il compianto Padre Stefano Troiani,
scomparso il 19 marzo scorso, con interventi a cura di Alessandro Ghisalberti (Università Cattolica di
Milano) e Jean-Louis Charlet (Univ. di Aix-Marseille). Padre Stefano, per lunghi anni animatore e figura
di riferimento dei più importanti eventi culturali della città, fu co-fondatore sia dell’Istituto Internazionale
di Studi Piceni, attualmente diretto dal prof. Galliano Crinella dell’Università di Urbino, sia del Congresso
di studi umanistici.
Alla cerimonia inaugurale interverranno il sindaco di Sassoferrato Ugo Pesciarelli, mons, Stefano Russo,
neo vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, Vilberto Stocchi Rettore dell’Università di Urbino “Carlo
Bo”, Marco Ottaviani, presidente della Fondazione Carifac, Dennis Luigi Censi, presidente del Rotary Club
Altavallesina-Grottefrasassi e il citato Galliano Crinella il quale presiederà i lavori.
«Questo evento - spiega il sindaco Pesciarelli - proprio per il suo alto contenuto scientifico, costituisce,
unitamente alla Rassegna d’Arte “G.B. Salvi”, il fiore all’occhiello degli eventi culturali della nostra città,
contribuendo a promuoverne l’immagine a
livello nazionale ed internazionale. E’ per tale
motivo che l’amministrazione comunale continua a sostenere con convinzione la qualificatissima opera dell’Istituto Internazionale di Studi
Piceni, fornendo il massimo supporto possibile
all’iniziativa, sia sotto il profilo organizzativo,
sia su quello economico».
Le successive giornate di lavoro del congresso saranno presiedute dai seguenti studiosi:
Mariane Pade (Accademia di Danimarca in
Roma), Craig Kallendorf (Università del Texas)
Edoardo Fumagalli (Univ. Friburgo), Heinz
Hofmann (Univ. di Tubingen) e Jean-Louis
Charlet (Univ. di Aix-Marseille).
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>CERRETO D'ESI<
19
"Trattorata" sotto l'acqua
Tradizionale giro per le campagne con le macchine agricole d'epoca
di GIAN MARCO LODOVICI
W
eekend caratterizzato
da bel tempo e caldo
a Cerreto d’Esi in
tutti e tre i giorni di
festa per la tradizionale Sagra del
Maialino allo Spiedo da venerdì
3 a domenica 5 giugno. Unica
nota negativa data dalla pioggia
che non ha per niente spaventato
il proseguio della festa durante la
tradizionale trattorata di Sant’Eurosia. Anche quest’anno il parroco
don Gabriele ha saputo mettere in
moto un’organizzazione da lavoro
davvero efficace, fatta da tutti i
parrocchiani a lui vicini e più dediti
agli impegni. Un’occasione che si
rinnova per sua volontà e dedizione, che ha saputo migliorare tanti
aspetti negli anni, dal lavoro di
squadra agli eventi in programma
e stand gastronomici con prodotti
tipici locali. Il lavoro in gruppo è
stato ripartito in maniera chiara
ed omogenea, tra chi era l’addetto
nelle cucine, in sala e nella zona
bar. Il piazzale del Palazzetto dello
Sport si è rivelato di fondamentale
importanza per quanto riguardava
la questione dello spazio disponibile per l’allestimento generale, più
favorevole e più prestante rispetto
alla zona del centro storico dove si
svolgeva gli anni passati. Ottima
la presenza di pubblico già dalla
prima serata del venerdì, tra stand
gastronomici prima, e poi l’apertura della sala da cena che ospitava
un gran numero di persone fin dalle
prime ore. Una cornice di pubblico
numerosa per la musica di Sabrina
per l’intrattenimento del venerdì
sera. Nel menù il tradizionale maialino allo spiedo. Quest’anno tutti
i maialini sono stati messi nelle
tavole della grande area cena. Un
elogio particolare va anche ad Antonio Recchioni che ha saputo, con
gli anni, organizzare e far funzionare alla perfezione la zona cottura
proprio in sintonia con la cucina.
Le giornate di sabato e domenica
sono state all’insegna del vero
divertimento e del puro star bene
insieme tra compaesani. Per la serata del sabato grande intrattenimento
di pubblico con i Bailaconmigo,
squadra di appassionati e maestri di
balli latino-americano e di gruppo.
Domenica 5 giugno si è aperta con
un cielo molto velato e a tratti nuvoloso che non ha fatto presagire
nulle di buono per la giornata della
tradizionale trattorata. Nel primo
pomeriggio trattori e macchine
agricole di tutte le epoche si sono
date ritrovo presso il cimitero e da
lì hanno intrapreso il giro per le
campagne e in seguito per le vie
del paese, dove non sono mancate
le soste di ristoro e momenti di
preghiera e benedizione per la santa
protettrice dei campi e dei raccolti.
Ottimo anche il lavoro della Protezione Civile del gruppo di Cerreto
la quale con i suoi mezzi che ha
scortato e accompagnato la lunga
fila di trattori. Dal tardo pomeriggio, poco dopo la trattorata, tutto
l’intrattenimento è passato nelle
mani dei barzellettieri più famosi
delle Marche, Lando e Dino che
hanno ottenuto tante risate e ottimi
consensi con fragorosi applausi del
pubblico. Buonissimo e forse anche
inaspettato l’incasso della zona
bar e della ruota che ha fatto tanto
divertire, assieme a Manuel Pupilli
con tanti premi in palio.
Tanto sport al lago Mancano spazi per i giovani
e anche in...carrozza
Domenica 5 giugno a Cerreto d’Esi in collaborazione con la Consulta
dello Sport di Fabriano e del Dipartimento di Prevenzione dell’Area
Vasta 2 Asur Marche, l’Ambito Territoriale Sociale 10 ed i Comuni di
Fabriano, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, si è svolta la Festa
dello Sport, un evento che si rinnova ogni anno e che riscuote successo
tra sportivi appassionati, amatori ed atleti agonisti. Nella mattinata della
domenica nella struttura del lago comunale di Cerreto si è svolta una gara
di pesca per i più piccoli, nella quale era presente l’assessore al turismo
e allo sport Carlo Pasquini. Il
lago è gestito dall’Asd-Aps
Delfini che organizza periodicamente gare dedicate alle
varie categorie. Nella pausa
pranzo erano presenti tutte
le società sportive del paese.
Nel pomeriggio l’Asur di Fabriano ha tenuto un incontro
dedicato in particolar modo ai
bambini per quanto riguarda
l’argomento dell'alimentazione sportiva. Oltre alla pesca,
hanno partecipato alla festa
altre discipline singole e di
squadra come la pallacanestro, la pallavolo, il calcio,
il tennis con il Tennis Club
“Fabrizio Lodovici”, il twirling, la ginnastica ritmica, e una passeggiata
con carrozza e cavalli assieme a Roberto Ciccolini. Oltre 180 quindi le
iscrizioni totali per tutti gli sport e tanto pubblico riunito insieme per una
sana attività. Il ringraziamento dell’assessore va anche all’Associazione “4
Maggio 2008” sempre presente per dare un aiuto ogni qualvolta si deve
rispondere ad una buona causa. Infine la premiazione di tutti i ragazzi
è arrivata in contemporanea alla Sagra del maiailino sita a fianco degli
impianti sportivi e al palasport.
g.m.l.
Si è tenuto il Consiglio comunale sul
bilancio previsionale 2016, dove la
maggioranza ha dettato
le linee guida per l’anno corrente.
In questo articolo analizzeremo solamente il bilancio, poi ne faremo
un altro sugli altri punti discussi.
Per quanto riguarda il bilancio di
previsione, sono stati effettuati
dei tagli nel sociale, in particolare
sul Cag al quale è stato ridotto il
servizio, il posticipo e l’anticipo
alla materna e alle elementari, che
sono stati totalmente eliminati.
In più sono state tagliate le manutenzioni ordinarie negli stabili
comunali. Voglio precisare che ci
sono diverse voci nei capitoli di
bilancio su cui andremo a verificare
questi dati, come la gestione dell’asilo nido, la residenza protetta, le
utenze in diversi stabili comunali
ecc. Ma questa maggioranza si
è domandata come faranno tutte
quelle famiglie senza il posticipo
e l’anticipo alla scuola primaria
e alla scuola dell’infanzia ad
organizzare la propria vita lavorativa? Si sono resi conto che in
questo paese l’unico posto in cui
i ragazzi di una certa fascia di età
possono incontrarsi è il Cag? A
quanto pare no. E’ più importante
mantenere i privilegi: come non
fare una convenzione per lo stadio
comunale (se non a voce), oppure
non riscuotere diversi contenziosi
dei propri amici di merenda che
da anni non pagano le tariffe per
aver usufruito dei beni comunali?
Questi sono i fatti reali ed oggettivi,
nulla da aggiungere. Sono state
confermate tutte le aliquote (Imu,
Tari, Tasi, Irpef) dell’anno 2015,
poiché non avendo approvato il
bilancio entro il termine stabilito
dalla legge (30 aprile), tali tasse
non potevano subire aumenti, comprese le tariffe dei servizi comunali.
State pur certi che se potevano le
avrebbero nuovamente aumentate,
lo dimostra il fatto che l’assessore
ai Servizi Sociali ha dichiarato, nel
precedente consiglio, che le rette
del nostro asilo nido sono sotto la
media dei comuni del territorio.
Vorrei dire all’assessore che a
Fabriano, i servizi comunali come
gli asili nido sono gestiti mediante
i modello Isee, cioè in base al
reddito. Cosa di non poco conto,
giusto assessore? Non è stato fatto
un passo indietro nemmeno sulla
vendita dello stabile comunale
dove prestano servizio i medici di
base. Vi ricordo che è uno dei pochi
immobili che non grava sulle tasche
dei cittadini e che a differenza di
altre strutture garantisce un servizio
basilare come la sanità pubblica.
Tutti vogliono venderlo tranne
noi. La cosa che emerge anche da
questo Consiglio comunale è che il
sindaco sembra ogni volta sempre
più nervoso e irrequieto, visto che
mi ha accusato di averlo stancato
con gli attacchi sui suoi precedenti
mandati. E’ evidente che il nostro
operato sta diventando scomodo
ed ingestibile, ma una minoranza
ha il compito di portare il suo programma in Consiglio comunale e
non nelle stanze del sindaco. Noi
non vogliamo i suoi complimenti,
continui a farli ad altri. I dati per
cui accusiamo politicamente il
sindaco sono reali, poiché gran
parte del debito che ci ritroviamo è
dovuto alle sue passate legislature.
Se dovessimo dirla tutta, le diverse
opere che ha fatto Porcarelli, sono
oscenità: la piazza, le fontane, il
centro commerciale Casanova e
via dicendo, per non parlare delle
concessioni edilizie nella zona del
bocciodromo, dando vita ad una
vera e propria favelas, dove è intervenuta anche l’antimafia di Napoli.
Chi doveva controllare l’operato
della passata amministrazione, caro
sindaco, era lei, dato che è stato
consigliere di minoranza per ben
dieci anni. In questo decennio sono
stati fatti ottanta consigli comunali
in cui è stato presente in sole nove
sedute, per non parlare degli altri
consiglieri a lei vicini. Guarda
caso in queste poche sedute alle
quali ha partecipato si discuteva
delle varianti del Piano Regolatore.
Come mai? Gli altri consigli non
la interessavano? Quindi respingo
le accuse al mittente, ricordandole
che il suo ridicolo operato da minoranza fa capire a tutti quanto le stia
a cuore il bene della collettività.
Marco Zamparini,
consigliere comunale
Truffa ai danni di correntisti postali
Ingenti giocate al Superenalotto finanziate con il denaro “preso in prestito” da conti correnti postali di
anziani nel 2014. È il sospetto degli inquirenti in un’inchiesta condotta dal Pm di Ancona, Rosario Lioniello su un’impiegata di ufficio postale del comprensorio fabrianese ora indagata.
Nell’ambito dell’indagine, sfociata anche in perquisizioni - ma non a carico dell’impiegata - venne sequestrato anche uno dei conti “manipolati” appartenente all’erede di un’anziana che conservava lì i risparmi
di una vita, circa 100 mila euro. Ora i titolari del conto corrente, probabilmente anche loro vittime del
raggiro, tramite gli avvocati Maurizio Barbieri e Davide Toccaceli, chiedono che il denaro venga sbloccato
per non aggiungere una beffa al danno già subito. L’istanza di dissequestro è stata sottoposta al collegio
del Tribunale del Riesame presieduto da Alberto Pallucchini. I giudici si sono riservati la decisione.
20
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Cardinale Stella:
"Accoglienti
e sulla strada".
Crisi di vocazioni
in Europa
e collaborazione
dei laici
>CHIESA
Il Cardinale Beniamino Stella,
Prefetto della Congregazione per il Clero
Preti al tempo di Francesco
di RICCARDO BENOTTI
D
allo studio che affaccia
sul colonnato del Bernini, il panorama rapisce
l’attenzione. Alle pareti
i ritratti dei Pontefici dell’ultimo
secolo accolgono gli ospiti, annodando il filo della memoria di un
Dicastero chiamato da sempre a
confrontarsi con la tradizione e l’innovazione. Il cardinale Beniamino
Stella siede accanto all’immagine di
Albino Luciani, il Papa del sorriso
che è stato anche l’ultimo italiano
a salire sul soglio di Pietro. È a
lui che il cardinale Stella deve la
formazione accademica che lo ha
portato a ricoprire ruoli di grande
rilievo nella diplomazia vaticana,
dalla Repubblica Centrafricana al
Ciad, dal Congo alla Colombia. Nel
mezzo, sette anni di operoso lavoro
da nunzio apostolico a Cuba. Già
presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, il cardinale Stella
è stato scelto da Papa Francesco per
l’incarico di prefetto della Congregazione per il Clero.
Nell’omelia per il Giubileo dei
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 26 giugno
dal Vangelo secondo
Luca (Lc 9, 51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui
sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese
la ferma decisione di mettersi in cammino
verso Gerusalemme e mandò messaggeri
davanti a sé. Questi si incamminarono ed
entrarono in un villaggio di Samaritani per
preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero
riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro
ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero:
«Signore, vuoi che diciamo che scenda un
fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li
rimproverò. E si misero in cammino verso
un altro villaggio. Mentre camminavano
per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò
dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le
volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo
i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove
posare il capo». A un altro disse: «Seguimi».
E costui rispose: «Signore, permettimi di
andare prima a seppellire mio padre». Gli
replicò: «Lascia che i morti seppelliscano
sacerdoti, Francesco ha ricordato
che “il cuore del pastore di Cristo conosce solo due direzioni: il
Signore e la gente”. Quale prete
desidera il Papa per la Chiesa?
Un pastore dalla forte spiritualità,
che ha ricevuto la misericordia e la
dona. Chi ha vissuto l’esperienza
profonda di Dio che perdona, è
capace di perdonare a sua volta
nell’esercizio del ministero. E poi
un sacerdote che vive con il popolo
di Dio, di cui condivide gioie e
speranze.
Un prete accogliente che vive sulla
strada.
Il Papa invita a non abbandonare
la strada, a stare tra le persone e a
partecipare al quotidiano. Bisogna
condividere un itinerario di vita
concreto del popolo cristiano, nella
liturgia ma anche nella famiglia.
Un prete presente nelle vicende del
popolo è capace di commuoversi di
fronte ai drammi della vita.
La parola “popolo” torna spesso
nei discorsi di Francesco. A cosa
si riferisce?
Alla comunità dei battezzati, ma non
soltanto a loro. È tutta la società, an-
che lontana dalla Chiesa, che almeno in Europa e in Italia conserva una
memoria cristiana dei sacramenti.
La maggior parte della nostra gente
battezza i figli e li accompagna fino
alla cresima. Nella storia personale
resta una eco che si mantiene nel
tempo, anche se durante gli anni ci
si allontana dalla Chiesa.
Le relazioni del Papa con i non
credenti sono esemplari per i pastori, che non possono dimenticare
le pecore che non sono mai entrate
nel gregge o che si sono allontanate
da esso. Dobbiamo cercare queste
pecore con gesti umani, nell’ora
della malattia e della gioia.
Se il parroco ha intuizione e sensibilità, non manca di bussare alla porta
di chi ha bisogno. Il prete pastore
non dimentica questa larga fetta di
persone che magari non frequentano
la Chiesa, ma si ricordano della fede
della nonna o della mamma. E lì
può trovare un aggancio concreto
per entrare nei loro cuori.
I sacerdoti diocesani mostrano un
trend crescente in Africa, America
Latina, Asia e Oceania. Le parrocchie italiane sono abitate, ormai
i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno
di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore;
prima però lascia che io mi congedi da quelli di
casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che
mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è
adatto per il regno di Dio».
ha la vera felicità, conseguenza della vita
rinnovata in Dio.
Una parola per tutti
Gesù ha superato il turbamento suscitato in lui
dalla previsione della sua imminente morte. E
così prende la “ferma decisione” di dirigersi
verso Gerusalemme, compiendo la scelta di
fedeltà al compito affidatogli dal Padre.
Lungo la strada si imbatte in un villaggio di
Samaritani, un popolo discendente da stranieri
immigrati dopo il 722 a. C., anno in cui il regno
d’Israele cessò di esistere a causa della conquista assira e della conseguente deportazione
della popolazione in Mesopotamia. I Samaritani
avevano adottato un comportamento semipagano unendo alle pratiche ebraiche quelle di
altre genti.
Il Maestro, nel suo cammino verso la Città santa,
incontra anche due uomini ai quali non vuole imporre nulla, ma solo proporre la verità che dona
la vita piena e rifiuta atteggiamenti appartenenti
al modo di comportarsi dell’uomo vecchio. E’
Gesù l’uomo nuovo, libero da compromessi e
capace di creare una nuova umanità dove si
Come la possiamo vivere
- Tanti sono pronti a rivolgersi a Gesù come
Pietro: “Ti seguirò ovunque andrai”. Poi, una
volta che sono dietro l’angolo, scappano,
tradendo il Signore. Ma il Padre Eterno continua a fidarsi e a scommettere nell’umanità,
nonostante le sue infedeltà.
- La chiamata di Dio non è sempre condivisa
dal mondo. Talvolta il Signore dà una vocazione in contrasto con il modo di pensare
della gente, perché il cristiano è “segno di
contraddizione” per la società, la cui logica
spesso è ispirata da materialismo, egoismo
e individualismo.
- Solo chi decide di seguire Gesù nella buona
e nella cattiva sorte, nei momenti di gioia e
di difficoltà, è capace di attuare la storia di
Cristo e non le “proprie storie”, uscendo fuori
da se stesso e aprendosi ai fratelli.
- Come gli apostoli Giacomo e Giovanni, è
facile cadere nella tentazione di rispondere
alle offese con la legge del taglione: occhio
per occhio, dente per dente. Ma il nuovo
mondo creato da Gesù sceglie una nuova
giustizia, quella delle beatitudini, del magnificat… dell’amore.
da anni, da sacerdoti stranieri.
È un modello di pastorale a cui
dobbiamo abituarci?
È già in atto un ridimensionamento
degli ambiti parrocchiali, con la
diffusione di formule diverse di
accompagnamento della comunità. Ci sono volti che non hanno il
nostro profilo. Ma quando i primi
missionari giunsero in Africa e in
Asia, non avevano il colore della
pelle, non parlavano la lingua e
non conoscevano la cultura di quei
luoghi. Oggi siamo chiamati ad
accogliere chi viene da noi. Sarebbe
bello se il popolo generasse i propri
pastori, ma i segni dei tempi e l’universalità della Chiesa ci portano a
considerare la necessità di integrare
le forze apostoliche che non sono
nate nel nostro grembo. Il Vangelo
è il pane comune. Non sappiamo
dove condurrà questa strada, che è
già stata imboccata da almeno un
decennio. I vescovi sono consapevoli e accolgono, senza spalancare
le porte. L’equilibrio di vocazioni
che si mantiene a livello mondiale,
spinge a studiare soprattutto in
Europa nuove modalità di servizio
e a cercare forze apostoliche che
ci aiutino in quest’ora di carestia e
difficoltà.
Si prospettano, dunque, nuove
forme di collaborazione con i
laici?
Il coinvolgimento del laicato deve
crescere. La lamentela generale è
che il prete ha troppi impegni amministrativi, che il vescovo è costretto
a occuparsi di cose che in fondo non
gli competono. Oggi preti e vescovi
devono concentrare le forze su ciò
che appartiene loro come ministri
ordinati, affidando ai laici competenze e servizi che possono svolgere
meglio di loro. Siamo stati abituati a
vedere il prete in ogni angolo della
parrocchia. È giunto il momento
di riservare il ministero ordinato al
servizio pastorale e lasciare ai laici
una maggiore capacità di azione.
La Chiesa è preoccupata dalla
crisi vocazionale che colpisce il
Vecchio Continente e, più in generale, l’occidente?
In Europa non si vede la fine dell’eclisse e non si coglie ancora la causa
più immediata. Ci sono ragioni ge-
nerali di questo oscuramento della
vocazione. La cultura, ad esempio,
o la famiglia che non sostiene le
vocazioni e anzi le ostacola in molti
casi. Per la nostra Europa c’è preoccupazione. Tante iniziative nascono
a livello di Conferenze episcopali.
Incoraggiamo i vescovi a sostenere
la pastorale vocazionale, centrandola in particolare sulla figura del sacerdote. Nel post-Concilio abbiamo
insistito tanto sulla vocazione alla
santità dei laici, e forse le persone
non si sentono più interpellate dalla
vocazione sacerdotale.
Dobbiamo invitare i giovani a pensare a questo servizio al Signore nel
ministero ordinato. La Congregazione proporrà nel mese di ottobre un
convegno con il motto pontificio,
“Miserando atque eligendo”, rivolto a tutta la Chiesa. Speriamo che
l’evento e l’udienza con il Papa
possano contribuire a sensibilizzare
sul tema del sacerdozio.
Quali difficoltà sperimentano i
preti nel ministero?
I sacerdoti hanno spesso diverse parrocchie e il fine settimana comporta
un impegno fisico esigente, perché
le comunità reclamano la messa, le
feste patronali, la preparazione alla
comunione. Alcuni servizi ministeriali fanno ancora parte della pietà
popolare e della cultura cristiana
della nostra gente. È una difficoltà
che certamente oggi i preti avvertono. E poi c’è la fatica profonda
e meno visibile dell’accoglienza
del messaggio cristiano. Dopo la
cresima, i giovani tendono ad allontanarsi dalla comunità. Vivere il matrimonio da cristiani non è semplice,
all’interno di una cultura che ha
canonizzato tante supposte libertà e
capricci. I preti vivono intensamente
questa difficoltà nel rapporto con i
giovani, che è la fascia d’età più
impegnativa. Una gioventù che oggi
ha altri riferimenti e altri santuari,
che vede il campanile dal piazzale
della discoteca. L’allontanamento
della gioventù, a causa di tanti richiami forti da parte della società,
è una grande sofferenza per il prete.
I giovani sono facilmente attratti da
altre allodole, anche nella scuola che
oggi più che formare alla vita spesso
contamina.
21
>CHIESA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Ritrovare la gioia di donare
Parla Mons. Becciu sul senso della Giornata per la carità del Papa
di VINCENZO CORRADO
U
na pratica molto antica
che arriva fino ad oggi.
È l’Obolo di San Pietro,
la colletta che si svolge
in tutto il mondo cattolico, per lo
più il 29 giugno o la domenica
più vicina alla Solennità dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo (quest’anno
il 26 giugno).
La colletta, come viene spiegato sul
sito ufficiale, rimanda alle origini
del cristianesimo, quando vengono
sostenuti materialmente "coloro che
hanno la missione di annunciare il
Vangelo, perché possano impegnarsi
interamente nel loro ministero, prendendosi cura dei più bisognosi". È
quanto sottolinea anche monsignor
Giovanni Angelo Becciu, (nella
foto) sostituto per gli affari generali
della Segreteria di Stato della Santa
Sede. Lo abbiamo incontrato alla
vigilia di questo appuntamento,
conosciuto come Giornata per la
carità del Papa.
Eccellenza, l’Obolo di San Pietro
è una pratica molto antica che
rimanda alle origini del cristianesimo. Quali sono i motivi che
la rendono ancora attuale?
Direi gli stessi di un tempo, fondamentalmente due: offrire un
sostegno materiale a chi vive per
annunciare il Vangelo, quindi alle
necessità dell’apostolato, comprese
anche le attività della Santa Sede;
e prendersi cura dei più bisognosi,
che purtroppo non mancano mai,
non solo vicino a noi, ma anche in
tanti contesti di sofferenza, spesso
dimenticati.
Qual è il senso spirituale ed ecclesiale della Giornata per la carità
del Papa?
Oltre alla carità, che parla già da
sé, c’è, come lei ha detto, un importante significato ecclesiale: non
si tratta solo di dare un aiuto a chi
ne ha bisogno o una mano a chi fa
del bene, ma di farlo come Chiesa.
Partecipare alla carità del Papa è un
gesto fortemente simbolico, perché
manifesta la vicinanza delle comunità e dei fedeli al Papa, la partecipazione alla sua sollecitudine. È un
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
~ INCONTRO CEM: giovedì 23 giugno
alle ore 9.30 ad Ancona presso il
Seminario Regionale.
~ FESTIVITA’ DEL PATRONO S. GIOVANNI BATTISTA: venerdì 24 giugno
alle ore 18 concelebrazione eucaristica
in Cattedrale a Fabriano e processione
per le vie del centro.
~ CONGRESSO INTERNAZIONALE
DI STUDI UMANISTICI: mercoledì 29
giugno alle ore 16 a Sassoferrato
~ CAMPO SCUOLA ACR: Giovedì
30 giugno alle ore 18 celebrazione
eucaristica a Camporege.
segno, semplice e antico, di
unità nell’amore. Per questo
è e dev’essere, com’era anche
nella Chiesa delle origini, un
gesto spontaneo. Mi piace
anche ricordare che l’obolo
avviene attorno alla solennità
di San Pietro: è, in fondo, il
“regalo” delle Chiese al Successore di Pietro, che non lo
tiene per sé, ma a sua volta lo
distribuisce secondo i bisogni
delle Chiese e dei poveri.
Una nota particolare viene
data a questo appuntamento
annuale dal Giubileo della
misericordia che stiamo
vivendo. In tale senso è
efficace lo slogan scelto
dalla Conferenza episcopale italiana per la Giornata
del 26 giugno: “Apriamo
i cuori alla misericordia”.
Ma è possibile coniugare
carità e misericordia? E in
che modo?
Direi che sono già coniugate,
sono strettamente apparentate: la misericordia indica un
cuore aperto, che non rimane
chiuso in se stesso, un cuore
che sa abbassarsi, sa chinarsi
verso le miserie, come fa Dio con
noi. La carità nasce da qui, come un
buon gesto viene da un buon cuore,
come un sorriso dalla gioia. Il Papa
ci ricorda più volte che, per essere
vera, la carità deve essere concreta.
Vuol dire che non può fermarsi al
pensiero o al sentimento, ma deve
raggiungere pure le tasche! E vuol
dire anche, soprattutto oggi, che le
opere di carità devono essere sapientemente pensate e ben gestite, per
arrivare veramente a chi ha bisogno,
senza sprechi.
Sono molto frequenti i richiami
del Papa a non volgere lo sguardo
altrove rispetto alle situazione
di povertà, esclusione e disagio.
Molto spesso però non vengono
colti appieno. Frequenti, infatti,
sono le “accuse” di pauperismo,
populismo, peronismo. Perché
tutto questo?
Mi verrebbe da dire che la prima
reazione, quando un invito è scomodo e fa pensare, è proprio quella di
muovere qualche critica un po’ stizzita che poi alla fine, se ci pensiamo,
sa spesso di astratto, di ideologico,
di partitico, e soprattutto non aiuta.
Credo che in questi casi la cosa più
importante sia davvero andare oltre
e non lasciarsi amareggiare: si sa
che “trovare la pagliuzza nell’occhio
del fratello” è uno degli sport più
diffusi al mondo. Ebbene, la Chiesa
è chiamata a non fare così, ma ad
andare avanti nel bene con fiducia,
guardando solo al Vangelo e non ad
altro, nemmeno ai propri ritorni di
immagine.
Alle parole e alle denunce, infatti,
il Papa aggiunge l’esempio concreto: basta pensare alla visita a
Pellegrini in Terra Santa
Pellegrinaggio Diocesano in Terra Santa:
27 settembre-6 ottobre, 10 giorni al costo di 8 giorni.
Percorsi spirituali e nuovi percorsi archeologici.
Iscrizione entro il 15 agosto.
Per informazioni:
don Andrea Simone 338 3027782; donandreasimone@
gmail.com.
Lesbo e al gesto di accoglienza nei
confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso
aereo tre famiglie siriane.
Sì, ma, conoscendolo un poco, direi
che proprio non gli interessa farlo
per “strategia mediatica”. Lo fa,
e credo che la gente lo veda, con
naturalezza, in modo direi connaturale, unendo spontaneamente
quello che crede e quello che fa.
Mi viene in mente un’espressione di
Papa Benedetto: “Il programma del
cristiano è un cuore che vede”. Non
è un fuoco d’artificio pubblicitario,
ma uno sguardo che vede i bisogni
e un cuore che si dà da fare,
senza bisogno dell’approvazione altrui, e senza volerla
ricercare.
Nepal, Repubblica Centrafricana, Kenya, Uganda,
Niger... Sono alcuni Paesi
su cui si è intervenuti nel
2015 con le offerte giunte
da tutto il mondo all’Obolo. Senza dimenticare i
cristiani perseguitati nelle
guerre e i poveri della città
di Roma. Insomma non
conosce confini la carità
del Papa?
Non deve conoscerne! Un
aspetto molto importante è
essere presenti soprattutto
presso le realtà che vengono
dimenticate troppo in fretta.
Da molte parti del mondo,
senza clamore mediatico,
giungono al Papa accorate
richieste e grida di aiuto.
Bisogna prestarvi attenzione.
Si fa presto oggi a scordarsi
di quello che succede nel
mondo, presi dalla curiosità
per le ultime novità di casa
nostra. La missione del Papa
e della Chiesa, invece, è
proprio quella di abbracciare tutti, in
particolare i più dimenticati e lontani, che purtroppo non hanno risalto
sulle prime pagine di tanti media.
Qual è il suo auspicio e il suo
appello per la raccolta del 2016?
Vorrei far mio quel che scriveva san
Paolo, quando chiedeva di contribuire a una colletta per la Chiesa: più
che fare propaganda o inseguire il
risultato, dava valore al gesto, dicendo che “Dio ama chi dona con
gioia”. Ecco, il mio auspicio è che
l’obolo di quest’anno sia un’occasione concreta per ritrovare la gioia
pura e semplice di donare.
Pellegrini
in Terra
Santa
S.Giovanni
Battista,
S.Messa e Processione
Venerdì 24 giugno ricorre la Festa di S. Giovanni Battista, Patrono
della città di Fabriano e di tutta la Diocesi.
In Cattedrale nei giorni 21, 22 e 23 ci prepareremo a onorare il nostro
Santo Patrono durante la Messa delle 18.30.
Venerdì 24 l’orario delle Ss. Messe sarà il seguente: al mattino alle
ore 9,30 e 11,15. Nel pomeriggio alle ore 18 il Vescovo S. E. Mons.
Stefano Russo presiederà la solenne concelebrazione, cui seguirà la
Processione con l’immagine del Battista, portata dagli atleti delle
quattro Porte. La processione seguirà questo itinerario: Largo Bartolo
da Sassoferrato, Piazza del Comune, via Balbo, via Mamiani, via
Leopardi, Piazza Papa Giovanni Paolo II.
Durante la concelebrazione i canti liturgici saranno proposti dal Coro
Diocesano “D. Giuseppe Marinelli”; in processione presterà servizio
il “Complesso Bandistico Città di Fabriano”.
Saranno presenti anche i rappresentanti del Palio di S. Giovanni e
delle quattro Porte della città, che offriranno al Santo Patrono un
omaggio floreale.
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.00: - M.della Misericordia
ore 18.15: - S.Biagio
ore 18.30: - Cattedrale
- S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.00: - M. della Misericordia
ore 18.30: - Cattedrale
- S. Nicolò Centro Com.
- S. Giuseppe Lavoratore
- Oratorio S. Giovanni Bosco
- Sacra Famiglia
- Collegiglioni
ore 19.00: - Collegio Gentile
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.00:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Maria in Campo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- S. Biagio
- M.della Misericordia
- S. Giuseppe Lavoratore
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
22
>DEFUNTI<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
TRIGESIMO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
SILVANA MERLONI
in GHERGO
CHIESA di S.NICOLO'
(Centro Comunitario)
Martedì 28 giugno
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
CHIESA di PATERNO
Lunedì 4 luglio
ricorre il 16° anniversario
della scomparsa dell'amato
CHIESA della MISERICORDIA
Domenica 26 giugno
ricorre il 26° anniversario
della scomparsa dell'amato
CHIESA di S.VENANZIO
Sabato 2 luglio
ricorre il 3° anniversario
della scomparsa dell'amato
31-12-37
SABRINA BATTAZZA
in SPINELLI
La mamma Francesca, il marito
Claudio, la sorella Tiziana, i nipoti
ed i parenti tutti la ricordano con
affetto. S.Messa martedì 28 giugno
alle ore 18.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
MASSIMO ROANI
I genitori, gli zii, i cugini, ed i parenti lo ricordano con affetto.
S.Messa domenica 3 luglio alle ore
17. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
"Nessuno muore sulla terra finchè
vive nel cuore di chi resta"
Mamma e babbo
MAMBRINO GENTILI
I figli, le nuore, il genero, i nipoti, i
pronipoti, ed i parenti lo ricordano
con affetto. Nella S.Messa di domenica 26 giugno alle ore 11.30 sarà
ricordata anche la moglie ANTONIA BALDINI. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
FLAVIO ANTONINI
La moglie, i figli, i generi, i nipoti, le sorelle, i cognati ed i parenti
lo ricordano con affetto. S.Messa
sabato 2 luglio alle ore 18.30. Durante la celebrazione saranno ricordati anche i genitori PACIFICO e
ASSUNTA. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNUNCIO
ANNUNCIO
La famiglia, profondamente commossa dalle manifestazioni di affetto e di stima tributate all'amata
Silvana, ringrazia quanti si sono
uniti al proprio dolore.
La S.Messa di trigesimo verrà celebrata domenica 26 giugno alle
ore 11.30 nella Chiesa B.M.V. della
Misericordia. Si ringraziano coloro
che parteciperanno alla preghiera.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
02-07-12
GIUSEPPE PETRUCCI
"Sono 4 anni dal giorno che ci hai
lasciato, ma il tuo ricordo è nei nostri cuori. Continua ad amarci e a
vegliare su di noi, sei il nostro angelo custode"
La moglie e il figlio
Nel 4° anniversario della scomparsa sarà celebrata una S.Messa sabato 2 luglio alle ore 18 nella chiesa
della Misericordia.
ANNUNCIO
Lunedì 20 giugno, a 87 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
GIOVANNI
FALCIONI
CAV.DELLA REPUBBLICA
CHIESA di SANTA MARIA
Domenica 26 giugno
ricorre il 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
CHIESA della MISERICORDIA
Lunedì 27 giugno
ricorre il 2° anniversario
della scomparsa dell'amata
Sabato 18 giugno, a 80 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
a Bollate (Mi)
LORELLA FALCIONI
in AGOSTINELLI
ADELE MECELLA
Il marito, le figlie ed i parenti la
ricordano con affetto. Durante la
S.Messa di lunedì 27 giugno alle
ore 7.30 sarà ricordato anche il
suocero ALFREDO PANDOLFI. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
Lo comunicano la moglie Marinella,
i figli Catia, Paola e Alberto ed i nipoti Mattia e Thomas. Si ringrazia
chi si unirà alle preghiere.
I familiari tutti la ricordano con affetto. S.Messa domenica 26 giugno
alle ore 11.30. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
"Sei sempre nei nostri cuori".
TRIGESIMO
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Giovedì 30 giugno
ricorre il trigesimo
della scomparsa dell'amata
ANTONIA CAMPELLI
ved. BRUZZECHESSE
I figli, la nuora, il genero, i nipoti ed
i parenti la ricordano con affetto.
S.Messa giovedì 30 giugno alle ore
18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
ANNUNCIO
Giovedì 16 giugno, a 86 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
(LENA) MADDALENA
MAZZOLINI ved. DUCA
Lo comunicano le figlie Paola e Maria, i generi Nicola ed Alvaro, i nipoti, il fratello, le sorelle, i cognati, le
cognate, gli altri nipoti ed i parenti
tutti.
Bondoni
ANNUNCIO
Domenica 19 giugno, a 83 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
UMBERTO TOZZI
Lo comunicano la moglie Maria
Pocognoli, le sorelle Argentina e
Ivana, la zia Lina, i cognati, le cognate, i nipoti, i pronipoti, i parenti
tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Martedì 21 giugno, a 87 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
IRIS CORRERELLA
ved. MINELLI
Lo comunicano i figli Sergio e Graziella, la nuora Rita Pigotti, il genero Gino Borioni, i nipoti Rosalba
ed Emanuele con Lucia, il pronipote
Dennis, i fratelli Elio e Rino, le cognate, il cognato, i parenti tutti e
l'affezionata Sara.
Marchigiano
RINGRAZIAMENTO
Un ringraziamento dalle famiglie
SERGIO MINELLI e GRAZIELLA
MINELLI BORIONI al dott. Marcello Latini e a tutto il personale del
reparto Hospice dell'ospedale di Fabriano per aver seguito con cura e
professionalità la cara Iris.
Marchigiano
ANNUNCIO
PIER GIORGIO STOPPONI
ANNIVERSARIO
Sabato 18 giugno
si è spento serenamente
VITTORIO MERLONI
Lo comunicano la moglie Franca, i
figli Maria Paola, Antonella, Aristide e Andrea, i nipoti Maria Vittoria,
Antonio, Asia, Stella, Alessandra e
Mita, il genero Giuseppe, la nuora
Cristiana con Amira.
Marchigiano
ANNUNCIO
Lunedì 20 giugno, a 79 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
GINESIO TRINEI
Lo comunicano la moglie Emilia
Bianchetti, i figli Lamberto e Giuseppe, la nuora Giuliana Angeloni,
i nipoti Gabriele, Francesco, Valentina, Alessandro, Jacopo, i cognati,
le cognate, i parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Lunedì 20 giugno, a 85 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
CHIESA di S.M.MADDALENA
Martedì 28 giugno
ricorre l'anniversario
della scomparsa dell'amato
ROLANDO GASPARRINI
I figli, le nuore, i nipoti ed i parenti
lo ricordano con affetto. S.Messa
martedì 28 giugno alle ore 18.30.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
TRIGESIMO
FRANCO CARMENATI
Lo comunicano la moglie Maria Antonietta Mearelli, i figli Guido e Stefano, le nuore Ombretta e Paola, i
nipoti Andrea, Alessandro, Luca, i
parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Venerdì 17 giugno, a 80 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
LAMBERTO VESCOVI
Lo comunicano la moglie Tina Piangerelli, i figli Daniela e Luca, il genero Massimo, la nuora Fabiola, le
nipoti Eleonora, Victoria e Veronica,
il fratello Nello, la cognata Tiziana,
gli altri nipoti ed i parenti tutti.
Belardinelli
Nel trigesimo dalla scomparsa
del caro
GERVASIO RUGGERI
i familiari tutti lo ricordano con immutato affetto. In suffragio verrà
celebrata una santa messa venerdì
1 luglio alle ore 19 nella chiesa di
Santa Maria. Si ringraziano quanti
si uniranno alla preghiere.
Bondoni
Gli annunci vanno
portati in redazione,
Piazza Giovanni Paolo II,
n. 10, entro il martedì mattina
Mercoledì 15 giugno, a 54 anni,
è mancato all'affetto dei suoi cari
SERGIO TULLI
Lo comunicano la mamma Augusta
Clara Sperandio, la moglie Maria
Luisa Lattanzi, i figli Tommaso con
Giulia e Tiziana con Jacopo, le sorelle Maria Rita, Marina e Mimma, i
cognati, i nipoti ed i parenti tutti.Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
Santarelli
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Domenica 26 giugno
ricorre il 10° anniversario
della scomparsa dell'amata
MADDALENA DOMINICI
ved. FRABONI
Il figlio Pierino, la nuora Liliana,
il nipote Simone con Valentina, la
nipote Stefania, i pronipoti Ginevra
e Ruggero ed i parenti la ricordano
con affetto. Nella S.Messa di lunedì
27 giugno alle ore 18.30 sarà ricordato anche il marito ALDERICO.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ROSA MONDATI
COSTANTINO BELARDINELLI
Nella ricorrenza dell'anniversario della scomparsa, i figli, le nuore, i nipoti
ed i pronipoti, faranno celebrare una S.Messa nella chiesa di Santa Maria
Maddalena giovedì 30 giugno alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
Nessuno nega i massacri
del popolo armeno
La parola armena “Medz Yeghern” è addirittura “più forte” del termine genocidio. Risponde così padre Federico Lombardi, direttore
della sala stampa vaticana, alla domanda sul perché in Vaticano
c’è ancora una certa ritrosia ad usare il termine genocidio per indicare la persecuzione ed eliminazione che il popolo armeno subì nel
1915. “Perché – ha chiesto Lombardi – c’è tutta questa ossessione
nel fare le domande su questo?”.
Ed ha aggiunto: “Sappiamo cosa è successo. Nessuno nega che ci
siano stati massacri orribili e lo riconosciamo. Però non vogliamo
fare di questo una trappola di discussioni politiche perché andiamo alla sostanza. E’ una tragedia enorme”.
Alla presentazione del viaggio apostolico di papa Francesco in Armenia era presente anche monsignor Antranig Ayvazian, professore della Università di Yerevan, che ha ricordato che anche la sua
famiglia fu sterminata nel corso del genocidio e ha sottolineato
come il termine armeno “Medz Yeghern” significa letteralmente:
“sradicamento ed eliminazione di tutto il popolo nel sangue”. “La
Santa Sede – ha poi aggiunto – deve avere neutralità in problemi
che possono avere un risvolto politico. Ha il diritto di esserlo e
deve essere neutrale verso tutte le popolazioni anche se nemiche
tra loro perché solo così potrà essere portatore di pace e favorire
la convivenza tra i popoli. Questa è la missione del Santo Padre”.
A questo punto, padre Lombardi ha letto un brano del messaggio
che lo scorso anno papa Francesco inviò al popolo armeno: “Dio
conceda che si riprenda il cammino di riconciliazione tra il popolo
armeno e quello turco, e la pace sorga anche nel Nagorno Karabakh. Si tratta di popoli che, in passato, nonostante contrasti e
tensioni, hanno vissuto lunghi periodi di pacifica convivenza, e
persino nel turbine delle violenze hanno visto casi di solidarietà
e di aiuto reciproco. Solo con questo spirito le nuove generazioni
possono aprirsi a un futuro migliore e il sacrificio di molti può diventare seme di giustizia e di pace”. Significativo quindi in questo
senso per la pace in Nagorno Karabakh e tra l’Armenia e la Turchia
sarà la liberazione delle due colombe al monastero di Khor Virap,
che si trova molto vicino al confine turco e ai piedi del Monte
Ararat.
Lo comunicano la moglie Marianna,
le figlie Stefania e Roberta, i generi
Gianni ed Emiliano, i nipoti Beatrice, Federica, Gianluca ed Aurora ed
i parenti tutti.
Bondoni
23
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>CULTURA
A destra, alle spalle dell'attrice Vanessa Incontrada c'è la
tela di Mara Brera "Quadrato Rosso su Spazio Grigio";
qui sopra, l'opera "Never My"
Mara Brera, opere da tv
Le tele dell'artista cittadina nella fiction "Non dirlo al mio capo"
D
al 28 aprile al 30 maggio
di questo anno è stata
trasmessa in prima serata su Rai 1 e Rai HD la
serie televisiva “Non dirlo al mio
capo”, coprodotta da Rai Fiction e
Lux Vide, con protagonisti Vanessa
Incontrada e Lino Guanciale. Per
l’arredamento dello studio dell’avvocato Vinci, costruito nei nuovi
teatri di Formello (Roma) di proprietà della Lux Vide, lo scenografo
Stefano Pica ha scelto tre opere
dell’artista Mara Brera di Fabriano.
Le opere sono state collocate in diversi ambienti dello studio che nella
fiction è rappresentato in uno stabile
del lungomare di Napoli, dove sono
state girati gli esterni della serie.
Le opere fanno parte della produzione dell’artista degli scorsi anni.
Nella foto con Vanessa Incontrada
è riprodotta la tela “Quadrato Rosso
su Spazio Grigio” del 2008, mentre
le altre due tavole “Just You” e “Never My” risalgono alla produzione
del 2014.
Le opere sono attualmente in esposizione presso lo show room di
Corrieri Arredamenti, ditta che ha
sempre sostenuto e sponsorizzato
in molti eventi la carriera artistica
di Mara. La Brera ha già collaborato con la Lux Vide come assistente al reparto dello scenografo
Giampaolo Monticelli nella fiction
girata a Fabriano nel 2014 “Che
Dio ci Aiuti 3” con Elena Sofia
Ricci e Lino Guanciale, serie che
riprenderà le riprese della quarta
serie nella nostra città a partire dal
27 giugno prossimo. Attualmente
l’artista è impegnata nel suo lavoro
di conduttrice di Laboratori d’Arte
e Benessere con persone fragili
presso le Casa di Riposo di Fabriano e Filottrano ed in un centro per
disabili di Jesi.
L'opera di Mara Brera "Just you"
INOLTRE - TESTIMONI DELLA NOSTRA TERRA
a cura di InArte
Giorgia Cardinaletti, il volto televisivo del giornalismo fabrianese
Giorgia Cardinaletti,
(foto) classe ‘87, giovane
giornalista fabrianese con
una lunga carriera alle
spalle. Dopo la Scuola di
Giornalismo di Perugia,
collabora con Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano,
fino all’approdo in televisione al Tgr Marche, poi a
Rainews24 e recentemente
come inviata di Rai Sport
per la Formula 1. Per il
nuovo appuntamento della
rubrica InOltre, l’abbiamo intervistata per farci
raccontare la sua storia e
per sapere le sue opinioni
riguardo il mondo del giornalismo.
Come sei arrivata a lavorare come giornalista televisiva per Rai
News24? Qual è stato il
tuo percorso?
Durante l’università ho
iniziato a collaborare con
il Giornale dell’Umbria a
Perugia. Un esordio appassionante, non facile ma
ricco di novità. Lì, grazie alla professionalità di
molti colleghi, ho iniziato
a capire come funziona la
macchina, quello che gli
addetti ai lavori chiamano
“senso” e “gerarchia” della
notizia. Ho cominciato a
comprendere il valore del
lavoro di squadra, ad approfondire, curiosare, studiare.
Tutto questo mentre portavo
avanti gli esami di Lettere.
Poi si è presentata l’opportunità di partecipare al bando
della scuola di giornalismo
radiotelevisivo di Perugia.
Ho passato la selezione, ho
frequentato questa scuola per
due anni e poi ho sostenuto
l’esame di stato. In poco più
di due anni sono diventata
giornalista professionista.
Da Perugia mi sono trasferita a Roma per un paio di
stage in Rai. Uno al giornale
radio nella redazione politica
e uno a Rainews24.Dopo
l’esame ho collaborato con
il Messaggero e con il Fatto
Quotidiano. Poi è arrivato il
primo contratto in Rai, al Tgr
Marche. Da lì la chiamata per
Rainews24.
Cosa ti ha spinto a scegliere
di perseguire la strada del
giornalismo? E quando hai
capito che sarebbe diventato il tuo lavoro?
Cosa mi ha spinto? Probabilmente decisiva è stata l’esperienza al Giornale dell’Umbria. Per una che ha sempre
amato scrivere e raccontare,
lavorare per la carta stampata
era un sogno immenso che
diventava realtà. Poi con la
scuola di giornalismo e il racconto del mondo per immagini attraverso la televisione e i
nuovi social ho capito che non
c’era altro che avrei voluto
fare più di quello. Certo, non
è stato facile. È un mestiere
che richiede studio, sacrificio
e ore di lavoro molto intense.
Grazie alla tenacia e anche
al sostegno delle persone
che hanno creduto in me ci
sono riuscita. Ma siamo solo
all’inizio e la strada da fare è
ancora lunga.
In un periodo di totale
crisi per l’editoria, qual è
la tua opinione sull’attuale
situazione del giornalismo
in Italia? Credi che il settore mediatico italiano sia
in grado stare al passo con
i colossi americani - come
NY Times e Washington
Post per fare degli esempi e tornare alla rivalsa in un
prossimo futuro, sfruttando
le nuove tecnologie fornite
dal web?
Sicuramente le nuove tecnologie, i social media sono già
il presente e in un prossimo
futuro saranno sempre più
“dentro” la nostra quotidianità. Penso ai giovanissimi
di oggi, a dove e come si
informano. Difficile trovare
ragazzi in edicola o davanti
all’edizione serale di un
Tg. Attraverso smartphone
e tablet possono avere all’istante qualsiasi informazione.
Credo sia giusto, per stare al
passo con i nuovi meccanismi
sociali e per cercare di andare
oltre la crisi nonostante i
pochi mezzi a disposizione,
aggiornare ogni istante le
nostre capacità di comunicare. Credo che questa sia
la vera sfida di chi si avvicina oggi a una professione
come questa. Comunicare in
modo sintetico ed efficace,
documentarsi e verificare la
notizia, arricchirla se è possibile con elementi utili a chi
riceve l’informazione. Il tutto
in poco tempo.
Con la diffusione di nuove
piattaforme come i social
network, il giornalismo locale sembra passare sempre
di più in secondo piano,
lasciando spazio a comunità
online e fonti d’informazione improvvisate. Secondo
te, nei prossimi anni potranno nascere o continuare
a esistere dei progetti editoriali cittadini e regionali
che siano economicamente
sostenibili?
Io credo che il giornalismo
locale non passerà in secondo piano. Ma dovrà aprirsi
sempre di più ai social media.
I grandi fatti, chiamiamoli
così, li puoi trovare nei Tg e
nei giornali. Ma le storie,
le vicende delle piccole
realtà arrivano da quel
giornalismo lì. Le persone si interessano ai fatti
nazionali e internazionali
sempre di più, ma poi
ognuno vuole sapere cosa
succede nel luogo in cui
vive. Le comunità online
sono un ottimo spunto per
raccontare questo, ma non
si tratta di giornalismo. Il
cronista da quelle pagine
web può conoscere un fatto. Ma poi deve muoversi,
approfondirlo e documentarlo prima di pubblicarlo.
Bisogna fare attenzione
alle fonti di informazione
improvvisate. La rete offre
tanto, ma non seleziona.
Pensi che con il tuo lavoro, in futuro potresti
tornare a lavorare nella
tua città natale?
Sono molto legata a Fabriano, credo sia una città piena
di idee e so che ci sono
tanti progetti interessanti
in cantiere. “Non escludo
il ritorno” è una citazione
che ancora non posso fare.
Di certo il mio contributo ci
sarà sempre, indipendentemente dalle distanze.
Lorenzo Mondaini
24
>CULTURA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Riscoperta quella gualchiera
La Cartiera Chiavelli "riportata alla luce" da questo Palio
di ALDO PESETTI
T
ra i documenti conservati nell’archivio storico
comunale, uno in questi giorni sta riscuotendo
l’attenzione degli studiosi e degli
appassionati. Si tratta dell’atto in
cui viene nominata una gualchiera
per produrre carta bambagina situata “extra portam Mercati” nella
contrada “de Gratis” in prossimità
della strada e del fiume Giano
(“iuxta viam et flumen”).
Questa cartiera è detta essere di
proprietà di Aldobrandino di Alberghetto, appartente alla casata
dei Chiavelli. Ricordato in alcuni
documenti anche con il nome di Vagnino, fu personaggio assai in vista
nel suo tempo: tra il 1281 e il 1305
lo troviamo prima coinvolto nelle
lotte di fazione, quindi componente
dell’ambasciata fabrianese a Roma
per chiedere la proroga dei tempi di
edificazione dell’ospedale di Santa
Maria di Appennino e infine tra gli
8 sapienti che, dopo le dispute con
Jesi, prendono possesso per conto
del Comune di Fabriano delle terre
del feudo Rovellone (Castelletta,
Precicchie, Poggio S. Romualdo).
Analizzando le più antiche piante della città di Fabriano, come
ipotizza l’architetto Ballelli che
sta conducendo studi urbanistici a
riguardo con il supporto di Fabrizio
Moscé, il luogo ove sorgeva l’opificio doveva quasi certamente trovarsi lungo
quella che è l’attuale
via Fontanelle. Il tracciato di questa strada
infatti, prima della
costruzione dell’imponente ponte della
canizza e dell’attuale
viale iv novembre,
partendo da porta del
Mercato (arco tuttora
visibile nei pressi di
casa Panfili – sede
Cgil), usciva dalle mura e dopo aver
attraversato il Giano con il ponte
di San Lorenzo, risaliva fino alla
Porta del Piano. L’edificio potrebbe corrispondere a quello, tuttora
esistente, che in tempi successivi
venne poi trasformato in mulino,
fino ad ospitare quindi nel secolo
scorso una segheria.
Tra le varie iniziative in programma
per il Palio, in questa edizione 2016
dedicata alla Carta, ben due eventi
stanno portando all’attenzione della
città questo luogo: il primo “Le
vie della carta”, c'è stato sabato
18 giugno a cura dell’associazione
culturale Fabriano dal Basso, il secondo “Escursione lungo il sentiero
della carta” previsto tra gli eventi
collaterali per il giorno domenica
26 giugno e organizzato dal Cai di
Fabriano in collaborazione con il
Comitato Alla Scoperta del Giano
e l’associazione Fabriano Storica.
Oggi la costruzione è semidiroccata
e purtroppo in stato di abbandono.
L’interesse che sta suscitando in
questi giorni tale manufatto, forse
dunque una cartiera risalente al XIII
secolo e tuttora presente nella città
della carta, fanno riflettere circa
le potenzialità che questo angolo
di Fabriano potrebbe avere, una
volta valorizzato, anche in chiave
turistico-didattica.
L'armistizio L'Alma Lauretana
di Villa Giusti vicina alle Marche
Nel 1920, morì a
Vienna in assoluta
povertà il Gen. Boroevic, comandante
sconfitto dell’Armata dell’Isonzo che
dalla sua “patria”
era stato dichiarato
“non gradito”. A quelle esequie parteciparono un milione di persone
ed ancora oggi il suo ritratto compare in molte case. Ancor oggi il
18 agosto molti austriaci brindano insieme a ricordo del compleanno di Francesco Giuseppe. Non vi sembra strano come questi
“perdenti” siano rimasti così radicati nella memoria della gente?
Ma soprattutto vi siete mai chiesti come mai gli austriaci nel 1938
accolsero in maniera entusiasta l’annessione alla Germania nazista?
Evidentemente vi era un odio popolare che aveva radici molto profonde nei confronti di una repubblica considerata dall’uomo della
strada come uno Stato della menzogna. Per capire la genesi di questo
stato d’animo dobbiamo partire dal 3 novembre del 1918 alle ore
15 quando il generale Weber comunicò alle truppe austro-ungariche
l’ordine immediato di deporre le armi, mentre con gli italiani la data
era stata fissata per il giorno dopo alla stessa ora. Il responsabile
di quest’ordine fu il colonnello ungherese Bela Linder che da due
giorni era Ministro della Guerra e che immediatamente dopo aderirà
al bolscevismo. Potete immaginare cosa succede quando un esercito ha l’ordine di fare la guerra ed un altro di fare la pace. Molti
austriaci vennero uccisi una volta che erano usciti dai ripari mentre
centinaia di migliaia furono fatti prigionieri dagli italiani che non
potevano fare altrimenti. Ma chi aveva interesse a compiere un atto
così abbietto al punto di sacrificare la vita e la libertà di centinaia
di migliaia che avevano fatto solo il loro dovere verso la patria. Il
problema era questo: l’esercito austriaco era ancora un organismo
potente e chi aspirava a succedere al potere aveva bisogno di eliminare ogni potenziale difensore del vecchio Impero. Di quel nuovo
stato gli austriaci non si sentirono mai figli: meglio con Hitler che
con questi traditori pronti a venderci per i loro giochi di potere. E
la storia prima o poi presenta il conto.
Don Leopoldo Paloni
Poco meno di cinquanta, provenienti da tutte le Marche, i
partecipanti al corso di formazione dedicato alla comunicazione sul mondo dell’enologia, intitolato ScrivereDiVino”.
Consenso inaspettato, poiché si tratta della prima iniziativa
intrapresa dall’Associazione Italiana Sommelier regionale
per offrire ai suoi soci un indicazione di base sul come va
impostata una campagna d’informazione e al tempo stesso
contribuire al meglio per la stesura dei testi da inviare alla
rivista “Sommelier”, al sito Ais Marche e alla Guida nazionale
Vitae. Altro elemento da rilevare la scelta dell’Ais Marche
di affidare il momento formativo, che si è tenuto sabato 11
giugno dalle ore 9 nella sala Convegni dell’Hotel Gentile
di Fabriano, in via Di Vittorio 13, al Circolo della Stampa
Marche Press, sodalizio territoriale che vanta iscritti e simpatizzanti di provata capacità professionale oltre a giornalisti
di lungo corso della realtà territoriale montana e non. Per
questo appuntamento il Circolo della Stampa Marche Press
in collaborazione con l’Ais Marche ha individuato come relatori il direttore della Scuola Universitaria di Giornalismo di
Urbino, Gianni Rossetti; il giornalista - sommelier, Giuseppe
Falzetti; il blogger - sommelier e direttore del sito “Non solo
Tappo” Roberto Orciani; coordinati dal segretario e addetto
stampa del Circolo della Stampa Marche Press, Daniele Gattucci, che ha organizzato questa giornata di grande interesse
dal titolo “La vita della Vergine secondo le rivelazioni
della religiosa tedesca Caterina Emmerich”, (1774-1824)
beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2004, questa
monaca pur non avendo mai visto i luoghi descritti, lì
rappresentò con impressionante esattezza e dovizia di
particolari, indicando anche l’esatta collocazione della
casa di Maria. Alcuni archeologi austriaci, tra il 1898 e
1899, vollero dare credito alle “visioni” della monaca
Di recente ha visitato il magnifico Oratorio del Gonfa- agostiniana e, basandosi sulle sue indicazioni, produsselone di Fabriano, dove attualmente è allestita la mostra ro una mappa topografica, che consentì il ritrovamento
“Noi carta” dell’Istituto Tecnico Industriale Statale, a circa 9 km da Efeso, esattamente sul punto indicato.
il presidente dell’Associazione Alma Lauretana di Una casa, che attribuirono costruita nel I secolo d.C.
corrispondente alle descrizioni della
Roma, Stilliano Lorenzetti,
religiosa, e che identificarono come
di origini marchigiane. Nel
l’antica abitazione della Verine
dialogo intrapreso con i
Maria. Oggi è un santuario dove si
curatori del sito, dopo aver
recano pellegrini da tutto il mondo.
ammirato il Gonfalone e la
L’Associazione Alma è nata nel
mostra spiegata dal prof.
1959 a Roma con il contributo del
Sandro Romani e da due
Cardinale Francesco Roberti, come
allievi, ha lasciato una copia
egli stesso scrive nel primo numero
del periodico informativo
del periodico religioso informativo:
culturale dell’Associazione
“Cari marchigiani, vi presento la
Alma Lauretana, in cui si
nuova associazione. Essa prende il
descrive un reportage di
nome della più insigne e venerata
notevole importanza per
gloria delle nostre Marche, la Santa
la Chiesa cristiana. Nelle
Casa di Loreto, e perciò si intitola
vicinanze di Efeso, si trova La casa di Maria
Lauretana. Ha lo scopo di conseruna “piccola cappella” che e dell'apostolo Giovanni ad Efeso
vare, favorire, sviluppare in noi tutti
si ritiene sia stata l’ultima
dimora di Maria, madre di Gesù. A consolidare, il fatto quei sentimenti cristiani e quella pratica di vita cristiana
che si tratti proprio dell’ultima dimora della Vergine che costituiscono l’eredità più preziosa e il principio più
Maria, numerosi elementi a sostegno della veridicità del fecondo dell’attività della nostra gente. Essa è pronta a
luogo. La Sacra Scrittura nel Vangelo di Giovanni, dice dar vita e incremento a tutte quelle iniziative sociali, che
che Gesù, prima di morire, gli affidò la Madonna: “Ecco germogliano e fioriscono sempre dove si conserva la fede
tua madre” egli da quel momento la prese con sé. Pro- e regna la Carità di Cristo”. Lo spirito dell’Associazione
babilmente, Giovanni a cui affidata l’Asia minore, per Alma e quello di mantenere vivi i contatti con i fratelli
l’Evangelizzazione dei popoli portò con sé la Madonna, delle Marche e di quelli sparsi nel mondo per favorire
fino alla località dove c’è stato il ritrovamento della aiuti scambievoli e far sì che la famiglia marchigiana
casa per sottrarla al pericolo. E’ singolare la modalità sia sempre unita.
Sandro Tiberi
del ritrovamento: a fine Ottocento si divulgò un libro
Come comunicare
il mondo enologico
per chi segue il percorso del vino dalla vigna alla cantina,
dall’all’imbottigliamento, conservazione e invecchiamento,
sino alla commercializzazione. L’aver assicurato ai numerosi
intervenuti una visione completa
dell’argomento ha determinato la
decisione da parte del presidente
del Circolo della Stampa Marche Press, Luciano Gambucci,
intervenuto per portare i saluti
dell’Associazione, in accordo con
il presidente dell’Ais Marche Domenico Balducci, di organizzare
una nuova sessione del corso in
tempi brevi. Prova, se mai c’è
ne fosse bisogno, dell’efficacia
comunicativa dimostrata dai
conferenzieri che si sono avvalsi di diapositive e dispense per
garantire uno spaccato dell’argomento esaustivo, considerati
pure i tempi a disposizione.
L’inizio dei lavori alle 9.30, una pausa alle ore 11.30 e la
conclusione della sessione mattutina alle ore 13.30 per la
pausa pranzo. Alle ore 14.30 la seconda sessione che oltre
al dibattito conclusivo ha permesso di approfondire degli
argomenti discussi nella prima fase. Al termine dell’incontro,
la consegna dei pregevoli attestati stampati su carta a mano
prodotta dall’artista e mastro cartaio Sandro Tiberi, da parte
del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola e dell’assessore
alla Cultura Barbara Pallucca. Questi ultimi, oltre
al saluto ai presenzianti
di ogni parte della nostra
regione, hanno rivolto ringraziamenti e congratulazioni ai titolari dell’Hotel
Gentile Domenico e Vanda
Balducci, per aver dato vita
ad un appuntamento di alto
livello che ancora una volta
porta il buon nome della
città fuori dai suoi confini.
25
L'Azione 25 GIUGNO 2016
In posa al saggio finale
al PalaGuerrieri
>SPORT
Milena Baldassarri
durante un esercizio alla fune
GINNASTICA
Ritmica
Bronzo europeo per Milena
Grande risultato della Baldassarri nel campionato Junior a squadre
R
isultato storico per la Nazionale
Italiana Junior di Ritmica, che ad
Holon, in Israele, ha conquistato
un prestigioso terzo posto al Campionato Europeo. Milena Baldassarri, ginnasta della Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano, insieme alla ginnasta
friulana Alexandra Agiurgiugulese, ha
portato a termine una splendida gara
meritando un bronzo, mai arrivato alla
Federazione Ginnastica d’Italia nella
categoria Junior a squadre. Erano ben
36 le nazioni presenti a questa edizione
del Campionato d’Europa e le ginnaste italiane hanno lasciato alle loro
spalle nazioni con grande tradizione
di ritmica come Ucraina, Bulgaria e la
padrona di casa Israele. Per la ritmica,
un campionato d’Europa e come un
campionato del Mondo, in quanto
tutte le migliori nazioni sono dell’Est
Europa. Milena ha concorso anche da
individualista ottenendo degli ottimi
piazzamenti, sesta alla Palla ed alle
Clavette, settima al Cerchio; conside-
La "nostra" Milena con la compagna
e gli esponenti della Federazione
rato che si qualificavano per la finale
le prime otto, avrebbe avuto diritto a
tre finali, ma solo una per nazione, per
cui l’Italia veniva rappresentata dalla
sua compagna di Nazionale Agiurgiu-
gulese che aveva ottenuto dei punteggi
leggermente superiori ai suoi. Ma nulla
toglie alla ginnasta della Fondazione
Carifac Ginnastica Fabriano, che sta
affermandosi con passi da gigante sui
palcoscenici nazionali ed internazionali,
che l’aspettano il prossimo anno tra le
senior. Felicissima l'allenatrice Julieta
Cantaluppi che l’ha accompagnata
durante tutta la gara, facendo leva sulla
sua lunga esperienza in questi eventi
di spessore mondiale. Nella stessa manifestazione era presente anche l’altra
nostra ginnasta, Martina Centofanti,
componente della squadra Nazionale,
le famose Farfalle, che però non sono
riuscite ad andare sul podio per diversi
errori nelle esibizioni; si rifaranno certamente alle Olimpiadi di Rio.
Nel corso di questa settimana, Pesaro
diventa la capitale della ginnastica con
la manifestazione Ginnastica in Festa:
previste 600 societa con quasi 13.000
atleti di tutte le specialità della ginnastica. Fabriano sarà presente con un
PODISMO
buon numero di atlete. Inoltre, per tutta
l’estate sono previsti al PalaCesari di
Fabriano alcuni stage organizzati dalla
Federazione e dalla nostra Accademia
di ritmica, con molte ginnaste che ver-
Gare a raffica
Un mese di giugno intenso
per i runner Avis Fabriano
Sono stati due week-end densi di appuntamenti,
per i runner della Podistica Avis Fabriano, quelli
del 12 e del 18-19 giugno.
Le canotte avisine erano presenti in numerose
manifestazioni tra Marche, Umbria e Toscana.
E questo è motivo di orgoglio sportivo per la società e per la sezione Avis cittadina, oltre che un
modo per promuovere la meritoria pratica della
donazione del sangue attraverso uno sport salutare
come la corsa.
Andando in ordine cronologico, domenica 12
giugno dieci atleti fabrianesi hanno partecipato alla
gara di Fossombrone “Podistica del Metauro”, di
9,7 chilometri, vinta da Gianmarco Ceresani della
Stamura Ancona in 33’ 11”. Il miglior tempo tra
gli avisini è stato quello di Raffaele Castiello (41’
23”), quindi Mauro Moschini (42’ 51”), Daniele
Renzi (44’ 40”), Alessandro Palma (46’ 12”),
Giancarlo Camilli Meletani (47’ 34”), Andrea
Tomassetti (49’ 49”), Crescenzo Papale (50’ 14”),
Le immagini tv che mostrano il bronzo vinto da Milena Baldassarri (a sinistra)
Saverio Berionni (50’ 24”), Raffaele Lori (54’ 43”)
e Arrigo Berionni (56’ 25”).
Sempre domenica 12 giugno, gli avisini Claudio
Berettoni e Massimo Gambella hanno invece
optato per il “Trofeo La Pineta” a Ponte Felcino
(Pg), gara di 10 chilometri alla quale hanno preso
parte 249 runner (per la cronaca, ha vinto Cristian
Marianelli dell’Atletica Avis Perugia in 33’ 38”).
Molto buono il “crono” di Berettoni con 39’ 22”,
a seguire Gambella con 45’ 43”.
Anche Daniele Liberti il 12 giugno ha corso in
Umbria l’impegnativa “Spoleto Country Half
Marathon”, corsa mista su sterrato e asfalto sviluppatasi lungo la classica distanza dei 21 chilometri
e 97 metri. Tra i 283 parteticipanti, si è imposto
Giuseppe Cioccoloni della Aeneas Run in 1h 21’
22”. Per il nostro Liberti, 2h 09’ 33”.
Ad inaugurare il fine settimana successivo, sabato
18 giugno, sono poi stati Darcisio Esposto e Roberta Rotili, che hanno corso il “Montemarciano
Urban Trail” di 10 chilometri, gara impegnativa
con 122 partecipanti (la vittoria ha sorriso a Luigi
Listorti della Podistica Montegranato con il tempo
di 37’ 03”). Per quanto riguarda i nostri: Esposto
52’ 43”, Rotili 56’ 35”.
E veniamo a domenica 19 giugno. Il gruppetto più
numeroso della Podistica Avis Fabriano, cinque
runner, ha corso ad Urbania il “Giro dei 4 Ponti”,
di 10,3 chilometri. Si è trattato di Mauro Moschini
(45’ 55”), Daniele Renzi (46’ 50”), Mario Gubbiotti (49’ 41”), Raffaele Lori (55’ 33”) e Derek
Ian Barnes (56’ 56”). Per la cronaca, i partecipanti
sono stati in totale 275 e ha vinto Luigi Gramaccini
dell’Atletica Potenza Picena in 34’ 28”.
Ha scelto ancora l’Umbria, invece, Massimo
Gambella, che ha ottenuto un lusinghiero 18° posto
con il crono di 39’ 21” al “Memorial Capezzali”
di Castel San Giovanni, gara di 10,3 chilometri
presso Trevi. Tra i 208 partecipanti, si è imposto
Alessio Sepe della Winner Foligno in 33’ 41”.
Infine – “last but not least” – ottimo 3° posto tra
le donne per Maria Bornoroni al “Trail delle Terre
di Leonardo” presso Vinci, in provincia di Firenze.
L’atleta avisina appassionata di off-road ha corso
gli impegnativi 15 chilometri previsti in 1h 48’ 10”.
A vincere tra i 35 partecipanti è stato Alessandro
Melani della Podistica Scandicci in 1h 24’ 33”.
f.c.
ranno da diverse regioni per raffinare le
loro qualità sportive. Infine, Fabriano
cercherà per il terzo bienno di comporre
la squadra che nel 2017 parteciperà al
Campionato Europeo Junior.
CALCIO a 5
Serie C2
Real in cerca
di risccatto
Sconfitta senza attenuanti, quella subita dal Real
Fabriano a Jesi (5-2), nella sua prima partita del
triangolare che porterà alla promozione in serie
C1. I leoncelli padroni di casa si sono portati
ben presto in vantaggio di due gol. Il Real ha
accorciato le distanze prima del riposo con Ciculi,
lasciando presagire una reazione nella ripresa.
Reazione che, però, non si è verificata, visto che
Jesi andava a bersaglio per altre tre volte. A rendere
meno pesante la sconfitta ci pensava Angeloni.
Ricordiamo che nella precedente sfida il Csi
Stella aveva battuto Jesi per 3-2. L’ultimo match
in programma per stabilire la promozione in C1
si disputerà venerdì 24 giugno tra Real Fabriano
e Csi Stella alla palestra Fermi di Fabriano, ore
21. I ragazzi di mister Kristian Giordani dovranno
tornare ad essere il coriaceo Real che ha sempre
dato il massimo nelle sfide decisive e siamo certi
che anche stavolta sarà così.
Ferruccio Cocco
26
>SPORT<
CALCIO
Eccellenza
Il Fabriano Cerreto
punterà in alto
I
di LUCA CIAPPELLONI
l Fabriano Cerreto si tuffa sul
mercato. Ad una settimana dalla
fumata bianca con Nicola Spuri
Forotti, pronto a sedersi per il terzo
anno consecutivo sulla panchina, la
dirigenza sposta ora le proprie attenzioni sulla campagna acquisti. “Sono
contento di continuare – commenta
Spuri Forotti – In base ai risultati
ottenuti in questi due anni credo pure
di essermi meritato la conferma. Ciò
non toglie che avrei ritenuto normale
anche un avvicendamento, sono nel
calcio da tanti anni e certe dinamiche
le conosco”. Il tecnico cerretese, dopo
aver consolidato la squadra ai vertici
dell’Eccellenza, non nasconde le ambizioni pure nella prossima stagione,
quando ai nastri di partenza non ci sarà
una fuoriserie come la Civitanovese.
“Ripartiamo convinti e determinati
a fare ancora bene – prosegue Spuri
Forotti – Siamo arrivati secondi in
campionato e alle semifinali nazionali
di Coppa Italia quindi il margine di
miglioramento è sottile. Vogliamo
lottare alla pari con le migliori, come
abbiamo fatto l’anno scorso”. L’input
arrivato dai vertici societari è quello
di inserire gradualmente un maggior
numero di giovani in prima squadra,
anche in virtù della collaborazione
instaurata con la Fortitudo Fabriano
per il settore giovanile: un serbatoio dal
quale Spuri Forotti potrebbe attingere
per potenziare l’organico. “Credo che
ci vorranno due o tre anni per vedere
i frutti di questo progetto però, se ci
sono le possibilità, vorremmo dare più
spazio ai nostri giovani fin da subito”.
Sulla stessa linea c’è anche il direttore
sportivo Sergio Gubinelli. “Costruiremo
una squadra competitiva, tenendo sempre
un occhio al bilancio
– afferma Gubinelli
– Il progetto incentrato sui giovani verrà
perseguito nel corso
degli anni: vogliamo
far crescere i nostri
ragazzi e magari riportare a casa coloro che
nelle ultime stagioni
sono andati altrove”.
L’identikit sembra calzare a pennello per
Luca Jachetta, classe
’93, fabrianese doc e
protagonista della scalata dalla Promozione
alla serie D del Matelica, squadra nella quale
milita da oltre 4 anni
e da dove è dato in
uscita: Gubinelli, però,
nicchia. “Al momento
non ci sono novità
riguardanti il mercato
in entrata. Abbiamo
diverse trattative in
corso ma nessuna si è ancora concretizzata. Appena si sbloccheranno
queste situazioni, tutte in evoluzione,
definiremo anche alcuni addii”.
E’ certo però che il nuovo Fabriano
Cerreto ripartirà dallo zoccolo duro
della scorsa stagione al quale verranno
aggiunti almeno 6 o 7 volti nuovi.
“Vorremmo qualche giovane di talento
che possa ben figurare nel campionato
– continua il ds – Non avremmo remore
nello schierare in campo anche qualcuno in più dei due fuoriquota imposti
dal regolamento. Avremo in rosa pure
dei ‘99, così da dar loro la possibilità
CALCIO
Juventus Club
Batte forte il cuore
dei tifosi bianconeri!
Lo Juventus Club Doc Fabriano ha
superato anche il terzo anno nel mondo
dei Club Doc Juventus d’Italia. Anche
quest’anno abbiamo affrontato le tante
difficoltà con passione e slancio consolidando la nostra presenza nel mondo
Juve Club Doc, che ci ha consentito di
partecipare con i nostri vessilli a tante
trasferte fino all’ultima, gioiosa della
conquista della Coppa Italia. Sabato
25 giugno inizierà ufficialmente la
campagna tesseramenti per la stagione
sportiva 2016/2017.
Il presidente Giulio Benanni e tutto il
direttivo vi aspettano presso la sede
che si trova in via Corsi 21 all’interno del Circolo Fenalc Santa Maria
dove ci troverete ogni sabato dalle 10
alle 12. Per maggiori informazioni
potete inoltre contattare questi numeri: 3482715846, 3336904926,
3471065577, 3476522826. Seguiteci
anche su Facebook alla pagina: Juventusclubfabriano.
La tessera annuale, che non ha subito
aumenti per il quarto anno di fila, avrà
i seguenti costi: 30 euro Senior, 20 euro
Under 14 (nati dopo il gennaio 2003).
La tessera sarà consegnata all'iscrizione
insieme ad un simpatico gadget.
Juventini e juventine fabrianesi, vi
aspettiamo!
Il Direttivo dello Juventus
Club Doc Fabriano
CALCIO a 7
di misurarsi con un anno di anticipo
con i più grandi”. Sempre in tema di
under filtra la volontà della dirigenza
di trattenere Moretti e Aquila, entrambi classe ‘97 e che per tutta la scorsa
stagione si sono alternati nel ruolo di
ala destra nel tridente. Il futuro sembra
invece lontano dal Fabriano Cerreto per
Severini, Iacoponi, Bianchi e Bellucci,
reduci da una stagione con più ombre
che luci al pari di Emanuele Francioni:
il centravanti, due anni fa capocannoniere con il Vismara, vestirà la maglia
del Fontanelle Branca, squadra neopromossa in Eccellenza umbra.
L'Azione 25 GIUGNO 2016
CALCIO
Serie D
Sono Zeoli e Cacioli
i primi due acquisti
del nuovo Matelica
Si muove il mercato del Matelica, che
ha messo a segno due acquisti. Si tratta
del portiere Emilio Zeoli e del difensore
Luca Cacioli. Zeoli è nato il 9 giugno
1997, nella scorsa stagione ha giocato
nella Marcianise, squadra campana (in
provincia di Caserta) nel girone H di
serie D. Precedentemente ha vestito
la maglia del Fondi. Prende il posto
tra i pali di Tommaso Nobile, portiere
che nella scorsa stagione si è messo in
luce nell’intero campionato catturando
l’attenzione di diversi addetti ai lavori.
Pare più che probabile l’approdo di
Nobile in una società di Lega Pro. Con
Zeoli la società conferma la decisione
di affidarsi a un portiere under. Ora
l’intenzione è di mettere a disposizione
dell’allenatore Aldo Clementi un altro
portiere sempre del ’97. A seguire, è
arrivato l'ingaggio del difensore Luca
Cacioli, nato il 27 marzo 1982, nell’ultima stagione a Parma, squadra in cui
ha vinto il campionato nel girone D di
serie D. Un giocatore fortemente voluto
dalla società del presidente Canil che
è riuscita a battere la concorrenza del
Parma stesso, ormai in Lega Pro. Ben
295 le partite all’attivo nella carriera di
Il portiere Emilio Zeoli
ARCO STORICO
Luca Cacioli, difensore
Cacioli, con tanto professionismo. L’esperto difensore ha esordito a 19 anni
nel Montevarchi in serie C2, dove ha
giocato per tre stagioni prima di vestire
la maglia del Sansepolcro in serie D e
quella del Fano la stagione successiva
nel 2007-2008. Approda quindi al Bellaria nuovamente in C2 per poi scendere
in serie D nella stagione 2010-2011 per
vestire la maglia del Perugia. Col "Grifo" vince due campionati consecutivi
abbracciando prima la C2 e poi la C1.
Nel 2013-2014 passa all’Ancona, in
serie D, con cui vince il campionato, per
poi andare al Rimini, sempre in serie
D quindi al Parma. E’ lui, dunque, il
primo rinforzo del pacchetto arretrato.
Sul fronte conferme, poi, è ufficiale la
permanenza in biancorosso del difensore Mauro Gilardi.
Tanti appuntamenti
Sfida tra le Porte e Trofeo del Dragone:
gli arcieri fabrianesi sempre in evidenza
Quello di giugno è un mese particolare
per Fabriano. Tutta la città celebra il suo
Santo Patrono con rievocazioni religiose e non. Quello di giugno è il mese del
Palio. La città si colora di giallo, rosso,
blu e verde, rivive i suoi fasti medioevali
e l'acre odore delle forge si mescola a
quelli dei fiori e del grano. Giugno è
anche il mese in cui gli arcieri saranno
presenti in Piazza del Comune due volte
nel giro di pochi giorni. Si è partiti
martedì 21 giugno con l'attesa sfida del
Palio tra gli arcieri delle quattro Porte e
si proseguirà domenica 26 giugno con la
tappa Italiana del Campionato Italiano
Fitast: in questa giornata la Piazza del
Comune sarà invasa da decine di arcieri
"Torneo della Valle"
provenienti da ogni angolo d'Italia che,
con i loro variopinti costumi medioevali, animeranno la sonnolenta mattina
estiva. Su un percorso di 20 piazzole
di tiro, gli arcieri ospiti potranno fare
un tour tra le bellezze storiche ed
artistiche del centro storico, calcando
vie medioevali ed entrando in nascosti
atri e giardini, esibendosi all'ombra
dei tanti campanili che caratterizzano
il panorama medioevale di Fabriano.
Alla fine il premio sarà l'ambito Trofeo
del Dragone.
Prima di arrivare a questo appuntamento, gli arcieri di casa sono stati ancora
protagonisti nella gara di Monselice,
dove sono arrivate numerose medaglie
ad arricchire il già consistente palmares
dei fabrianesi. Nell'ordine: due ori con
Anna Ciarlantini che non ha avuto rivali
nella categoria Juvenis e Sara Fabrizi
nella categoria arco storico femminile;
due argenti con Simone Ballerini tra
i Pueri ed Alessandro Verdolini tra i
Messeri Arco Storico; due bronzi con
Laura Bellocchi, alla sua prima storica
medaglia, sempre tra i Pueri e Paola
Barboni tra le madonne Foggia Storica;
menzione d'onore per i due argenti nelle
prove a squadra, sia nella categoria arco
tradizionale che in quella Arco Storico.
La tappa di avvicinamento alla gara
di Fabriano prevedeva anche un passaggio a Foligno, dove la gara è stata
annullata per maltempo e per carenze
nella gestione della sicurezza della
manifestazione.
Appuntamento dunque a tutti gli amanti
del tiro con l'arco a domenica 26 giugno
e... vinca il migliore.
Al "Tito Villò" si torna a giocare in estate!
Dopo alcuni anni di pausa, ritorna a Serradica il
torneo estivo di calcio a 7. La rinnovata società
sportiva Valle del Giano, in collaborazione con
l’Acsi Marche, ripresenta nel periodo estivo
il torneo che tanto successo aveva riscontrato
nelle passate estati fabrianesi: lo sport come
momento di divertimento e come occasione di
ritrovarsi al campo sportivo "Tito Villò" nelle
afose serate estive per godere un po’ di fresco,
magari approfittandone per una chiacchierata
tra amici. La manifestazione, denominata “1° Torneo della
Valle”, sarà come sempre indirizzata a calciofili più o meno
dilettanti, più o meno pratici, più o meno giovani. Grossa
novità è l’iscrizione gratuita, eccetto che per il piccolo con-
tributo assicurativo pro-capite, e le gare saranno
dirette da arbitri accreditati Acsi, così come nel
Campionato Over 18 di calcio a 5 recentemente
conclusosi.
Le iscrizioni si chiuderanno il 4 luglio, mentre il
torneo è previsto nel periodo 11-29 luglio, con
gare serali e modalità di svolgimento da definirsi
in base alle iscrizioni. Per informazioni ed iscrizioni, oltre che presso la sede Acsi Marche in
via Carlo Urbani 22/c (335 5956770), ci si può
rivolgere ai responsabili organizzativi della Valle del Giano:
Luigi Carbone (335 6412816), Maurizio Rizzi (347 0721869)
e Giancarlo Santucci (339 6657698). Appuntamento per tutti,
quindi, al "Tito Villò" di Serradica.
Gli arcieri storici di Fabriano
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>FUORIPORTA<
27
C'è una foresta che cresce
Al Meeting di Grottammare per una comunicazione più integrata
di FRANCESCA CIPOLLONI
P
er raccontare «la foresta
che cresce», silenziosa,
fatta di “arbusti” più piccoli
all’ombra dei più massicci,
non bastano certo tre giorni, eppure
la terza edizione dell’apprezzato
Meeting dei giornalisti cattolici
«Pellegrini nel Cyberspazio», svoltosi dal 16 al 19 giugno a Grottammare – con visite alle vicine Offida
e Ripatransone – è servita senz’altro
ad incoraggiare gli oltre 150 iscritti
da ogni parte d’Italia (16 i crediti
formativi riconosciuti dall’Odg
Marche) per ascoltare i qualificati
relatori chiamati ad intervenire sulle
sfide, attuali e future, che attendono il mare magnum mediatico.
Lo hanno fatto, nella prima tavola
rotonda dedicata a «L’informazione
Rai nell’anno del Giubileo», Fabio
Zavattaro ed Enzo Romeo, vaticanisti rispettivamente del Tg1 e del
Tg2, Vincenzo Morgante, direttore
del Tgr Rai, e padre Gianni Epifani,
di «A sua Immagine» che, moderati
dalla bravura di Alessandra Ferraro,
vicecaporedattore Rai, hanno provato ad interpretare i nuovi “gesti”
e il linguaggio innovativo a cui ci ha
abituati papa Francesco, Pontefice
«sine glossa» come è stato definito,
in questo Anno Santo della Misericordia, con l’intento di cogliere il
vero senso dell’appeal televisivo
che, tra share, buone notizie e la
tragica attualità dei migranti da
veicolare, si fa portavoce di un’etica
giornalistica ancora forte. Tante le
key-words emerse dalla tre giorni
ospitata nella meravigliosa Riviera delle palme. Dal servizio alla
sussidiarietà, dalla verità all’utilità
dei social media, dall’ascolto alle
periferie divenute cuore pulsante
dell’informazione territoriale e non
solo. E, proprio sulla «direzione»
che sta assumendo «Il rapporto
tra i media nazionali e locali»
hanno sapientemente riflettuto
Domenico Delle
Foglie, direttore
del Sir, Ferruccio
Pallavera, direttore de «Il Cittadino» di Lodi
e Andrea Domaschio, capo redattore di Radio
InBlu, coordinati
da Claudio Turrini, vicedirettore
di «Toscana Oggi». Ad arricchire
gli interessanti interventi, mirati a
riflettere sulla crisi in cui versa oggi
la carta stampata e, in particolare, le
testate diocesane, con uno sguardo
alle potenzialità, più o meno illusorie, offerte dal Web, il messaggio
via Skype di monsignor Domenico
Pompili, vescovo di Rieti e già
direttore dell’Ufficio nazionale per
le Comunicazioni sociali della Cei.
La seconda giornata del Meeting
– iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Fisc (la Federazione
italiana settimanali cattolici che
raccoglie 190 testate), Agenzia Sir,
Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), TV2000, Radio InBlu, Agenzia Zenit, Ordine dei giornalisti e i
giornali diocesani «L’Ancora» e la
«La Vita Picena» - è stata invece
dedicata principalmente alla Rete,
al ruolo del social media manager,
ai big data, alla pubblicità, agli
aspetti organizzativi della redazione. Elisabetta Tola (Google Italia),
intervenuta in videoconferenza,
Daniele Chieffi (Head of social
Media management & Digital Pr in
Eni), Massimo Calvi («Avvenire»),
Alessandro Chessa (Imt Lucca)
e Piero Vietti (capo redattore de
«Il Foglio») sono stati moderati
da Massimo Donaddio («Il Sole
24 Ore»): a ciascuno, il compito
di chiarire come poter abitare il
sistema digitale con notizie di durata, verificate, originali, appetibili
anche sotto un profilo commerciali
e in grado di rappresentare quello
«scoglio» a cui agganciarsi per non
essere travolti dall’onda informativa
digitale.
Infine, la terza tavolo rotonda sul
tema «Gesti e parole che hanno
cambiato la storia, lo stile della
comunicazione in Italia ai tempi
di papa Francesco»», con Paolo
Ruffini, direttore di Tv2000, Giovanna Chirri, vaticanista dell’agenzia Ansa, e il presidente della
Fisc Francesco Zanotti. Giovanni
Tridente, coordinatore dell’Ufficio
comunicazione della Pontificia
Università della Santa Croce, ha
guidato i relatori concordi nel sostenere che, nonostante l’overflow
di media imperanti e notizie spesso
non attendibili, è il messaggio e
non il mezzo ciò che costituisce il
fondamento della comunicazione,
in cui la persona non deve mai
Papa Francesco: "Trattare le cose
del mondo ponendo Dio al vertice"
In un messaggio inviato a Mons.
Carlo Bresciani, Vescovo di San
Benedetto del Tronto-RipatransoneMontalto, in occasione dell'inizio
dei lavori al Meeting nazionale dei
giornalisti cattolici, “Pellegrini nel
cyberpazio”, in programma a Grottammare fino al 19 giugno, Papa
Francesco ha espresso “la cordiale
vicinanza a quanti condividono la
sfida comunicativa della Chiesa
chiamata a vivere la misericordia
quale tratto distintivo di tutto il suo
essere ed il suo agire”. “Aiutando
l’uomo contemporaneo ad orientarsi
a Cristo, incarnazione vivente di Dio
misericordioso, Sua Santità – prosegue il messaggio a firma del se-
gretario di Stato vaticano, cardinale
Pietro Parolin – invita ad attingere
alle risorse spirituali la forza per
trattare le cose del mondo ponendo
Dio al vertice, affinchè il patrimonio
dei valori trasmesso lungo i secoli
possa continuare ad ispirare e plasmare con lo splendore della verità
il futuro della nostra società”.
Qui e sopra, due momenti del Meeting di venerdì scorso
smettere di essere autentica
protagonista. A
concludere in
bellezza il terzo giorno del
convegno, due
momenti di assoluta profondità. Prima, la
testimonianza
di monsignor
Jacques Behnan
Hindo, arcivescovo dell’arcieparchia di
Hassaké-Nisibi
dei Siri, moderata da Marta Petrosillo, responsabile stampa di «Aiuto alla Chiesa
che soffre», che ha portato nelle
Marche, con piglio diretto e ammirevole schiettezza, tutta la sofferenza del suo popolo, chiedendo alla
stampa il delicato ma necessario
compito di informare e raccontare ciò che avviene in un mondo
lontano eppure vicino, martoriato
dalla guerra. Con un invito speciale: quello di «essere accanto con
il cuore a questa terra, bisognosa
di essere amata in questo dramma
senza fine». Quindi, l’intenso dialogo su «Migrazione, comunicazione
e Web» tra il cardinale Edoardo
Menichelli, arcivescovo di AnconaOsimo, e il direttore di Avvenire,
Marco Tarquinio. «Le parole sembrano venir meno – ha affermato il
presule marchigiano – dopo aver
udito un racconto così intento come
quello pronunciato da Hindo, eppure occorre guardare con speranza ai
temi più scottanti che interpellano
questa nostra società scombinata da
squilibri cancerogeni, figli di una
Chiesa che deve sapersi sporcare le
mani e compromettersi con la storia». Più d’uno gli spunti emersi dal
vibrante confronto, in cui non sono
mancati i riferimenti ai giovani e al
mondo del lavoro, con l’auspicio di
poter raggiungere tutti, giornalisti
in primis, «la libertà di una vera
crescita culturale».
Un augurio da leggere, nero su bianco, attraverso l’occhio cristallino
di chi sa comunicare bene anche il
male che ci circonda, attrezzati per
vivere con consapevolezza nella
foresta piuttosto che nella giungla
mediatica, con la lente della responsabilità in cui possa riflettersi lo
sguardo di Dio. Esattamente come
invita Bergoglio che, per l’occasione, ha fatto giungere il proprio
saluto a firma del segretario di Stato
vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
«Aiutando l’uomo contemporaneo
ad orientarsi a Cristo, incarnazione
vivente di Dio misericordioso, Sua
Santità – si legge nel testo – invita
ad attingere alle risorse spirituali la
forza per trattare le cose del mondo
ponendo Dio al vertice, affinchè
il patrimonio dei valori trasmesso
lungo i secoli possa continuare ad
ispirare e plasmare con lo splendore
della verità il futuro della nostra
società».
28
L'Azione 25 GIUGNO 2016
Muri
da abbattere
IV CLASSE SEZ. C
SCUOLA MAZZINI
Il primo incontro
I bambini al loro ingresso nella struttura, seppur ben preparati
all’incontro dalle loro maestre, manifestavano visibilmente un
certo timore per questa esperienza nuova e piena di incognite. Ma è bastato da parte di tutti, bambini e ospiti della casa,
presentarsi agli altri con il proprio nome per sciogliere il ghiaccio. E poi una bella merenda con gli ottimi dolci preparati dalla
nostra cuoca ha fatto il resto per gettare le premesse di un bel
viaggio insieme.
La carta fatta a mano
La cartiera è il �iore all’occhiello di Casa Madonna della Rosa. E’ un laboratorio
completamente attrezzato dove è possibile fare la carta a mano, partendo dalle
materie prime �ino alla realizzazione di fogli per scrivere, disegnare o costruire
oggettistica semplice.
Per gli ospiti della casa, ma anche per utenti esterni inseriti in speci�ici progetti
di riabilitazione, partecipare alle attività di laboratorio in cartiera signi�ica prima di tutto essere inseriti in un ambiente lavorativo non simulato ma reale, dove
il risultato del proprio lavoro è di immediata percezione, e dove la necessità di
lavorare sotto la guida di operatori esperti e in relazione costante con altri ospiti
e la possibilità di una remunerazione, seppur simbolica, del proprio lavoro, crea i
presupposti per un miglioramento della capacità di gestire le proprie autonomie.
Una delle pagine indelebili della mia
memoria mi riporta a tanti anni fa, era
il 1973 e a Fabriano fece la sua comparsa “La Buona Novella”, una comunità
che si pre�iggeva di costituire un centro
adeguato dove fosse possibile dare una
casa a ragazzi con seri problemi �isici insieme alla possibilità di studiare e crearsi un futuro dignitoso. Erano ragazzi
che chiedevano semplicemente di poter
disporre nei limiti del possibile delle
stesse possibilità di vita di chi non aveva
impedimenti �isici. Furono inizialmente
se pur a fatica tollerati, ma quando due
di loro, un ragazzo e una ragazza, colpevoli solo di scambiarsi delle tenerezze
seduti in un angolo del giardino su due
seggiole a rotella invece che su una delle tante panchine solitamente utilizzate dai cosiddetti ragazzi normali, fece
gridare allo scandalo ed io adolescente
�iglio di un muratore imparai che nella
vita non esistevano solo muri di pietra
e mattoni ma ben altri muri tanto alti
quanto invisibili che nascono nel pregiudizio e nella paura di tutto ciò che è
diverso. Oggi nulla sembra essere cambiato, complici anche la congiuntura
economica e la paura di perdere diritti
e uno status di vita acquisiti.
Papa Francesco continua a ripetercelo:
“Costruire ponti e non muri”.
E il terreno più fertile per costruire questo tipo di ponti non può che essere la
mente semplice di un bambino.
E’ per questo che un'idea dell’insegnante Amalia Stocchi della quarta C della
scuola elementare Mazzini e della loro
insegnante di religione Fiorlinda Conti
ha preso corpo nell’ambito del progetto
didattico “Emozioni a colori” e si è trasformata in una scuola di vita al di fuori
delle mura scolastiche.
Tutti i bambini della IV C hanno condiviso in sei distinte occasioni le attività
di laboratorio effettuate dagli ospiti di
Casa Madonna della Rosa, comunità incastonata nel quartiere Borgo che opera
oramai da venti anni nel campo del disagio mentale.
I bambini hanno giocato, hanno lavorato, hanno intrecciato relazioni con gli
ospiti riempiendo con la loro presenza
la casa di colore e di gioia. Ma il momento più bello ed emozionante è stato
quando sono stati i bambini ad accogliere presso la loro scuola gli ospiti di Casa
Madonna della Rosa, momento reso ancora più signi�icativo per la presenza dei
genitori con i quali abbiamo condiviso il
percorso effettuato insieme.
Durante questo incontro abbiamo suggellato la nascita di questa amicizia
piantando nel prato della scuola un piccolo olivo. Un gesto carico di simboli: da
sempre l’ulivo è il simbolo della pace,
il ricavato dell’acquisto è stato devoluto all’Unitalsi per supportare l’attività
di questa associazione in favore delle
persone svantaggiate, la piantina molto piccola non potrà vivere e crescere
bene senza che qualcuno si prenda quotidianamente cura di lei. Proprio come
un bambino piccolo e ancor più come le
persone la cui vita ha interposto degli
ostacoli a viverla con dignità e serenità.
E’ di questo percorso che raccontano le
foto e le ri�lessioni di quanti hanno contribuito al successo di questa iniziativa.
Francesco Giardini,
Presidente Associazione
Casa Madonna della Rosa
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>Casa Madonna della Rosa<
29
Arte terapia
L’arte terapia include l’insieme delle tecniche e delle metodologie
che utilizzano le attività artistiche visuali (e con un signi�icato più
ampio, anche musica, danza, teatro, costruzione e narrazione di
storie e racconti) come mezzi terapeutici, �inalizzati alla crescita
della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale. E’ dunque
un intervento di aiuto e di sostegno non verbale attraverso l’uso dei
materiali artistici e si fonda sul presupposto che il processo creativo messo in atto nel fare arte produce benessere, salute e migliora
la qualità della vita.
Laboratorio
ludico-motorio
Una nuova famiglia
Per conoscere una realtà bisogna viverla
E' proprio vero che per capire e apprezzare realtà sconosciute o, a volte, ignorate, bisogna diventare un po' come i bambini: senza pregiudizi per dare il giusto signi�icato a tutto ciò che ci
circonda.
Proprio per questo siamo andati a conoscere i ragazzi della “Casa Madonna della Rosa” che si
trova a due passi dalla nostra scuola.
Ci hanno accolto a casa loro due volte al mese e per diversi mesi, insieme abbiamo fatto diverse
attività: carta, ceramica, ceramite, pittura ed attività ludico motoria.
L'idea era di condividere spazi, tempi, attività e sentimenti con gente che arricchisce il mondo con
la propria diversità.
Enrico, “maestro di V livello”, come ama de�inirsi, ci ha guidato insieme ad alcuni volontari, nel
percorso “dalla cellulosa alla carta” e, con semplicità e quasi per magia, insieme a lui abbiamo
creato i fogli su cui abbiamo dipinto.
Con gli ospiti della casa, che noi abbiamo scoperto essere dei veri artisti, abbiamo dato colore e
voce alle nostre emozioni.
Grande è stata la gioia quando Alessandro ha regalato una sua opera ad ogni bambino facendogli
riscoprire la generosità e vedere l'arte con occhi diversi.
E poi, quando le nostre mani e i nostri corpi hanno condiviso in palestra momenti ludici e motori,
accompagnati da una musica rilassante, ci siamo sentiti tutti più liberi e sereni.
Insomma le giornate passate insieme a loro sono state un susseguirsi di piacevoli sorprese che
hanno fatto esplodere in noi emozioni impreviste e coinvolgenti, colorate come un grande arcobaleno.
...E noi che pensavamo di andare a portare un po' di aiuto e compagnia ai ragazzi meno fortunati,
ci siamo accorti di non aver dato che briciole in confronto a ciò che abbiamo ricevuto.
Questo è stato solo l'inizio di un lungo percorso che cercheremo di portare avanti negli anni, noi
insieme a questi nuovi amici che si sono rivelati essere grandi “maestri di vita”.
Le insegnanti
Amalia e Fiorlinda
Il laboratorio, incentrato sul movimento e sull’attività ludica, mira a stimolare un senso di benessere psico-�isico e di consapevolezza dell’utilità
del proprio corpo e delle sue potenzialità, ricercando vitalità, comunicazione e socializzazione
con il gruppo. Dal punto di vista motorio ha lo
scopo di attenuare gli effetti dei processi di invecchiamento e della naturale degenerazione
dell’organismo caratterizzandosi per la bassa
intensità e la piacevolezza dell’esecuzione dei
movimenti che, non avendo un elevato impatto
sul corpo e sulle articolazioni, si adattano alle
esigenze di tutti mirando all’attivazione della
muscolatura e della circolazione, della comunicatività corporea e alla creazione di un senso di
armonia e benessere.
I nostri bambini lo hanno appena scoperto! Pensavano che solo tra le mura delle nostre case si
trovasse il vero affetto, la partecipazione genuina e la generosità incondizionata... invece no!
Oggi sanno che ci si può voler bene anche se non si è parenti, hanno conosciuto altre realtà e capito che tutti hanno qualcosa da insegnarci che va al di là delle lezioni che si fanno sui banchi di
scuola perché sono "lezioni di vita".
Nell'ambito del Progetto "Emozioni a colori" insieme alle insegnanti Stocchi Amalia e Conti Fiorlinda, hanno avuto l'emozionante piacere di conoscere gli ospiti della "Casa Madonna della Rosa"
di Fabriano. Prima di entrare nel cuore della Casa, noi genitori pensavamo che le persone che vi
abitano fossero persone tristi, costrette a lottare ogni giorno per conquistare la voglia di vivere e
di essere felici..., ma ci siamo dovuti ricredere. Quando li abbiamo incontrati, in occasione della
festa �inale che si è svolta presso la Scuola Primaria Mazzini, vedere queste persone felici e sorridenti, insieme ai nostri �igli, ci ha dato modo di ri�lettere e di avere una visione più ampia della
vita e delle cose che contano veramente.
Proprio per questo, i nostri �igli, insieme al presidente dell'Associazione Francesco Giardini hanno
piantato un piccolo ulivo nel giardino della scuola: questa pianta, viva e verde, ricorderà sempre
loro di coltivare i veri valori che hanno conosciuto grazie a questo Progetto.
Insieme a loro hanno imparato che cosa è il rispetto, sperimentato che la felicità è fatta di piccole
cose e che non serve andare lontano per trovarla, basta guardare una nuvola nel cielo , un �iore nel
prato, una farfalla che vola, oppure semplicemente tendere una mano ad una persona bisognosa
per vederla sorridere e sentirsi appagati anche solo con un sorriso.
Ed anche noi genitori abbiamo imparato qualcosa dai nostri �igli vedendoli pronti a distruggere le
barriere che noi adulti siamo maestri nel costruire intorno alle persone "diverse".
Ora siamo tutti un po’ più umili: ci siamo lasciati andare ed insieme a loro abbiamo ballato e scaricato le nostre tensioni con il cuore pieno di emozione!
Ci sentiamo perciò in dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno fatto questo regalo meraviglioso arricchendo il percorso scolastico dei nostri bambini ed il loro cammino di vita.
I genitori della classe 4 C della Scuola Primaria Mazzini
30
>DIALOGO<
Punto nascite:
altri due anni
"Il Pd ha mantenuto gli impegni presi"
L
di MICHELE CROCETTI*
a convenzione predisposta tra Asur e Ospedali
Riuniti di Ancona (Torrette) farà sì che il punto
nascita di Fabriano potrà proseguire la sua
attività per una durata sperimentale di almeno
due anni. Il Partito Democratico ha sempre sostenuto
che occorresse confrontarsi e trovare una soluzione
che rispettasse gli standard nazionali di sicurezza e
le esigenze del nostro territorio. Nell’iniziativa pubblica tenutasi a Fabriano nei mesi scorsi, durante la
quale si era affrontato il tema della riforma sanitaria
ed in particolare quello del punto nascita, anche il
segretario Comi aveva evidenziato che questa fosse
la via da seguire: “Ci sono standard di sicurezza
qualitativi e quantitativi da rispettare e non vogliamo
invertire la rotta. Siamo favorevoli – ha detto Comi
– all’applicazione dell’Area Funzionale Omogenea
Integrata”. Iniziativa nella quale ci eravamo presi impegni chiari e precisi, impegni che non sono rimasti
sulla carta ma che hanno trovato una concreta applicazione. Questo passaggio smentisce quanti in questi
mesi hanno speculato politicamente sulla vicenda
accusando il Pd della chiusura del punto nascite e del
successivo smantellamento dell’ospedale “pezzo per
pezzo” che questo avrebbe comportato. L'ospedale
di Fabriano è e rimarrà ospedale di primo livello;
l’azione politica del Partito Democratico, che mai si
è sottratto al confronto ed alla sensibilizzazione della
Regione Marche sulle nostre tematiche territoriali,
apre nuove prospettive. La sfida che ci attende oggi
è quella di dimostrarci capaci di raggiungere gli
standard numerici necessari al mantenimento permanente del punto nascite: grazie alla collaborazione
con il Salesi, aumenterà il livello qualitativo offerto ai
cittadini. Ci auspichiamo che ciò renderà il servizio del
punto nascite attrattivo e punto di riferimento per tutte
le aree interne limitrofe.
*segretario Pd Fabriano
e organizzatore Pd Marche
Ma quale intento
di puntare il dito?
Apprendo curiosamente che l’amministrazione comunale invia
un articolo (ma non
è specificato chi la
rappresenterebbe nella
disamina trattata), tirando in ballo, senza farne alcun riferimento, un mio
articolo. Premesso che il fantomatico autore deve aver letto frettolosamente
l’intervento dal titolo “Eventi, un occhio alle date”, vorrei segnalare la stessa
contraddizione in termini nella quale è caduto. Mai detto che a Fabriano
non ci siano eventi, semmai il ragionamento sosteneva il contrario: vale a
dire la necessità di un maggiore coordinamento delle iniziative, visto che
si registrano delle contemporanee specie quando l’associazionismo locale
dà vita all’animazione. Il nervoso interlocutore non si è neppure reso conto
che non è stata tirata in ballo l’amministrazione comunale. Il fumus persecutionis raggiunge il suo culmine quando nell’introduzione si evince, con
la fantasia degna del miglior Andrea Camilleri di stagione, che vi sarebbe
l’intento di puntare il dito contro il comune. Il compulsivo articolista che
non ha voluto firmarsi in prima persona, non ha di certo brillato in attenzione e onestà intellettuale. Per farsi un’idea delle posizioni assunte, invito
il lettore a rileggere l’articolo dell’11 giugno a pagina 11.
a cura di Andrea Giombi
Cos'è il Palio e, forse,
cosa potrebbe essere
Alessandro Moscè
Perchè non destinare
alle Porte la villa
delle Cartiere?
dei tanti immobili non utilizzati
presenti in città, penso magari alla
bellissima villa in via 24 Maggio,
di proprietà delle Cartiere Miliani e
da oltre 25 sfitta, non riesco a pensare che, se ci fosse la volontà di
valorizzare questa manifestazione,
comune e cartiere non riuscirebbero a trovare un accordo per dare alle
Porte questo bellissimo immobile
che versa da anni in un abbandono
più totale.
Uno stabile, una sede di questa
portata, potrebbe essere un vero
volano per il Palio, potrebbe essere
la vetrina permanente per esporre
i vestiti medievali, per mostrare i
bellissimi bozzetti delle infiorate,
e soprattutto potrebbe essere una
grande risorsa economica per le
Porte che eviterebbero di continuare a pagare affitti per le loro sedi,
non eludendo così i guadagni frutto
del grande lavoro in osteria.
Inoltre, una sede permanente
potrebbe essere occasione di con-
Il paese
dei
campanelli
Un nome da non dimenticare:
Marco Rettighieri. Per noi fabrianesi, abituati ai sempiterni
Stroppa, Strona e Rossi non
sarà facile. Ma lo sforzo di
ricordare un personaggio del
genere ne vale la pena. Messo alla presidenza dell’Atac,
azienda municipalizzata dei
trasporti di Roma, l’ingegner
Rettighieri in quattro mesi ha
cacciato quattro dirigenti di
vertice e ha scoperto che sui conti dell’azienda gravano 111 mila ore di permessi sindacali ingiustificati, con un danno che ammonta a 5 milioni di euro
l’anno. Come risposta ha ottenuto uno sciopero sindacale indetto proprio la
sera della partita Italia-Belgio. Quando si dice le coincidenze! Però Rettighieri
ha fatto di peggio. E’ andato a mettere il naso nel “dopolavoro aziendale”, che
grazie ad un accordo sindacale del 1974 e da allora sempre rinnovato, ha la
gestione, senza gara, delle mense aziendali, che costano cinque milioni di euro
l’anno. E in 42 anni non solo nessuno aveva segnato quanti pasti venivano
serviti ogni giorno, ma a nessuno era venuto in mente di farli segnare. Cose
che non accadono neanche nel più degradato e corrotto Paese dell’ America
Latina. Negli ultimi cinque anni l’Atac ha bruciato 4 miliardi e mezzo di euro
arrivati da Comune e Regione, ma nessuno sa con esattezza come sono stati
spesi. Dopo l’arrivo di Rettighieri sono state messe le telecamere a circuito
chiuso in tutti i depositi di mezzi. Di colpo il numero dei furti di materiale è
precipitato e il saccheggio di 10 milioni di euro l’anno ha subito una brusca
frenata. Così come si è ridotto il consumo di gomme che venivano sostituite sui
mezzi, passando da 1.500 pneumatici a quadrimestre a 500. I numeri dell’Atac
sono da tribunale fallimentare: dodicimila dipendenti, 1 miliardo e 500 milioni
di debito, 80 milioni in rosso nel 2015, un parco automezzi di 2000 veicoli
di cui solo 1.400 agibili, con un’età media di dieci anni. E ancora: un livello
di disservizio che non teme confronti in Italia, 11 sigle sindacali, alcune delle
quali non raggiungono i cento iscritti. Da sola l’Atac con i suoi dipendenti, le
loro famiglie e il nugolo dei parenti, per non dire del suo indotto di fornitori e
beneficiati, sul teatro della politica vale qualcosa come 60-70 mila preferenze.
Adesso capite perchè Rettighieri non si sa se ce la farà a rimettere in sesto
le cose?
Giampiero Donnini
QUALCUNO ERA CIRANO
Il Palio di San Giovanni Battista
è in assoluto il momento più
partecipato e vivo della nostra
Fabriano. In questi dieci giorni
ognuno si sente coinvolto e unito
al proprio rione, e non esita di
esternare la gioia, anche in modo
goliardico, di essere fabrianese.
A me piace pensare al Palio
come una delle quattro bellissime infiorate (magari quella
del Piano), magnifica, piena di
impegno e sudore nel realizzarla
in una notte, espressione di colori, viva perché espressione di
volontà nello stare insieme per
valorizzare la Porta, ma in fin
dei conti la città tutta.
Ma i fiori si sa, sono fragili e
poco resistenti alla vita, infatti,
come un’infiorata il Palio esprime in dieci giorni tutta la sua
bellezza per poi, cadere nel dimenticatoio un altro anno intero.
Ritengo, forse in errore o forse
no, che questa manifestazione
possa essere una risorsa da non
circoscrivere in questa seconda
metà di giugno.
L’amministrazione comunale, a
mio avviso, infatti, potrebbe essere artefice per cercare di conferire alle Porte in comodato uno
L'Azione 25 GIUGNO 2016
La villa delle Cartiere al Piano
fronto e dibattito sulle questioni
cittadine, anche considerando la
mancata attuazione dei comitati
di quartiere; credo, infatti, che il
Palio potrebbe essere sì la gara
del Maglio, ma ancora di più
un'opportunità di confronto cittadino per valorizzare la nostra
città. Mai come durante il Palio
si avverte il piacere di essere
fabrianesi! Da questo anno,
anche la vicina Perugia ha voluto creare una manifestazione
medievale, Fabriano da oltre
vent’anni ne ha una magnifica,
però forse è ora di non gravare
tutto il peso della manifestazione verso i volontari e far capire
che l’amministrazione comunale
vuole incentivare e valorizzare
davvero questa festa popolare
e così rendere davvero bella
Fabriano e attrattiva sia per i
vicini perugini che anconetani.
L'Azione 25 GIUGNO 2016
>DIALOGO<
31
Biondi (Dc): "Sagramola, Possibile che a contare
in questi quattro anni
per gli uomini sia solo
soltanto promesse"
l'autonomia individuale?
A
di CLAUDIO BIONDI*
ll’inizio di questo mese di giugno l’amministrazione comunale
insieme alla sua maggioranza ha
approvato, oltre al Bilancio, anche
il Piano Triennale Lavori Pubblici 2016-2018.
L’opposizione, come tutti sappiamo, ha abbandonato l’aula per protesta. Il minimo, a
nostro giudizio, che potevano fare. Noi della
Democrazia Cristiana non ci siamo, ma se ci
fossimo stati, non solo avremmo abbandonato l’aula, ma non avremmo più
partecipato a nessun Consiglio
comunale fino a nuove elezioni. Essere presi in giro per ben
quattro anni è troppo! Nessuna
proposta è stata mai presa in
considerazione, nessun progetto
presentato dalla minoranza è stato
accettato, inoltre, le varie interrogazioni, mozioni, ordini del
giorno vengono discussi, se tutto
va bene, dopo un anno e mezzo:
questa è l’amministrazione Sagramola che
parla tanto di democrazia e partecipazione e
non ha voluto, come invece avevo sostenuto
nel loro programma elettorale, l’istituzione
dei Consigli di circoscrizioni per dare voce
ai fabrianesi. Parlano bene... ma razzolano
male! Ormai è troppo... non se ne può più!
Non parliamo poi delle frazioni completamente abbandonate e dimenticate. Guardiamo
infatti, come dicevamo, il Piano Triennale
Lavori Pubblici 2016-2018. Lo avevamo
apostrofato come “il libro dei sogni”, oggi si
potrebbe dire “il libro delle favole”. Una farsa
vera e propria. Inseriscono un’opera, poi al
prossimo bilancio la cancellano, poi l’anno
successivo la ripropongono. Ci ricordiamo
benissimo che appena insediati nel 2012,
ogni giorno annunciavano di fare le rotatorie
all’incrocio dell’ospedale, all’incrocio della
Pisana e tante altre. Non le abbiamo viste ed
adesso le ripropongono per il 2017. Come si
fa a dare fiducia a questa amministrazione!
I fabrianesi si ricordano di certe promesse,
non portano l’anello al naso. Per l’ennesima
volta hanno programmato la sistemazione di
varie strade comunali, che faranno la rotatoria
a Borgo Tufico, che sistemeranno la Scuola
Materna “Don Petruio” e la Scuola Elementare “Mazzini”, ecc.
Ebbene questi lavori l’avevano
addirittura previsti e deliberati
nel 2014. Inoltre, per la rotatoria
di Borgo Tufico, ci sono pronti
254.000 euro già stanziati dalla
Quadrilatero, bisogna soltanto
richiederli, ma Sagramola ha...
cose più importanti da fare come
andare in Corea del Sud per
esempio. In questi giorni si parla
tanto di sistemare il Castello di
Albacina e le relative mura storiche, ebbene
anche per questa opera avevano già stanziato
nel 2014 ben 168.000 euro, ed incaricato il
Tecnico B.E. del Comune per cui i lavori
dovevano essere completati entro il terzo
trimestre del 2015. Campa cavallo che l’erba
cresce! Come vediamo tanto promesse, ma
poi, nulla di fatto!
Chissà poi quanto tempo dovrà passare ancora
prima di vedere installati nella frazione di
Belvedere i diversi punti luce, promessi ai
presenti durante il rito funebre in chiesa per la
scomparsa del compianto consigliere comunale Vincenzo Castriconi. Che dire, alla luce
di certi comportamenti. Non ci sono parole!
*Democrazia Cristiana
Dicevo la volta scorsa che il
messaggio che ci ha lasciato
Marco Pannella (e che tanta
parte della cultura laicista oggi
egemone ha fatto proprio) é
quello di un individualismo
estremo in cui ognuno rivendica come diritti i suoi desideri e non riconosce
per sé nessun dovere. Ed é paradossale che
questa cultura sia stata accolta incondizionatamente da coloro che provengono dal
marxismo, che é una cultura di solidarietà,
di compressione delle libertà individuali in
nome di un interesse superiore della collettività. Una mutazione genetica, impensabile.
Eppure é avvenuta. Ora si esalta l’autonomia
individuale, alla quale tutto subordinare, onnipotente. Un'autonomia individuale senza
responsabilità.
Leggevo in un "forum" di "Avvenire" su "La
nuova borsa valori" le considerazioni di Carlo Sini, uno dei maggiori pensatori italiani:
"Più che rivendicare l'universalità dei diritti,
dovremmo soffermarci a ragionare sulle
conseguenze delle scelte che compiamo...
Ecco, questa sulle conseguenze mi sembra la
riflessione più urgente, l'unica che possa in
qualche modo stabilire un limite alla presunta
onnipotenza dell'autonomia individuale". E
ancora: "A non essere più percepito é il debito
sociale, che ciascuno di noi contrae con la
comunità di appartenenza al momento stesso
della nascita; il debito sociale esiste da centinaia di migliaia di anni e negarlo significa
affidarsi a costruzioni normative infondate e
arbitrarie"."Il contesto in cui ci muoviamo sono ancora parole di Carlo Sini - risponde
ad una logica merceologica e mercificata, di
cui la maternità surrogata (“utero in affitto")
rappresenta soltanto un'espressione, la più
inquietante". E' la logica del capitalismo
consumistico per cui tutto si può fare, se si
ha capacità di scambio, cioè disponibilità
economiche. E le conseguenze del tuo comportamento sulla società presente e futura
non ti devono preoccupare perché non sono
di tua competenza. E' la logica espressa da
certi uomini politici super orgogliosi del varo
della legge sui simil-matrimoni omosessuali,
quando dicono: "Questa legge dà alcuni, non
toglie nulla a te". Senza porsi domande sulle
possibili conseguenze, soprattutto di lungo
periodo. La volta scorsa riportavo anche la
sorprendente affermazione del laicissimo
Corrado Augias: "Le società si disgregano
quando viene a mancare il collante del sacro".
Per noi credenti non ha bisogno di spiegazioni: é sacro ciò che attiene all'Essere supremo
che chiamiamo Dio, ciò che ci è stato donato
dalla religione rivelata. Ma ha un significato
anche agli agnostici, forse anche per gli atei,
e vuol dire assoluto, irrefutabile, inviolabile,
così importante da meritare anche il sacrificio
volontario della propria vita. Ed é il significato che ha, per esempio, nell'art. 52 della
nostra Costituzione che afferma "La difesa
della patria é sacro dovere del cittadino".
La Costituzione é laica, non compare mai
la parola "Dio", ha la tensione all'assoluto,
propria della fede religiosa, non può mai
essere rimossa anche in un contesto laico.
Altrimenti non c'é più nulla che non sia discutibile, relativo.
32
>ULTIMA<
L'Azione 25 GIUGNO 2016
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