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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) Fabriano-Matelica euro 1,20 n. 25 Anno CV 25 giugno 2016 Il primo bacio N el giorno in cui la città piange la scomparsa del capitano d’industria Vittorio Merloni che ha traghettato il made in Fabriano nel mondo, la Diocesi ed il suo popolo si sono stretti intorno al nuovo Vescovo, Mons. Stefano Russo per il suo ingresso ufficiale, dopo l’ordinazione ascolana del 28 maggio scorso. Festa e gioia per l’arrivo nella nostra terra del successore di don Giancarlo Vecerrica. Un uomo dall’aspetto mite e sereno, uscito da dieci anni di Cei alla guida dei Beni Culturali, quindi amante e custode della bellezza di un patrimonio artistico che tutti ci invidiano, ricco di capacità e di spunti di riflessione, già emersi nel suo saluto in Cattedrale con una sorta di decalogo "onirico"… La Chiesa che vorrei, il sogno di un cammino ecclesiale non perfetto, ma votato alla santità. Testimoniare con i fatti la realtà di Dio, la comunione con Pietro, l’attenzione alle periferie esistenziali a cominciare dalle relazioni umane e anche tanta continuità. Perché dall’augurio al nuovo che arriva c’è anche e soprattutto la gratitudine per chi lascia il… Pastorale, dopo 13 anni di servizio appassionato ed irriducibile accanto alla sua gente. Nell'anno della Misericordia, una porta che si chiude, un’altra che si apre. La Chiesa è questo respiro di speranza, di slancio, di coraggio, mai di rinuncia o di flessione. Anche nel giorno in cui si piange un pioniere della vera industria che se ne va. Carlo Cammoranesi 2 >SPECIALE VESCOVO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Il corteo di auto che ha accompagnato don Stefano Russo nella sua Diocesi è giunto a Genga pochi minuti dopo le 15. E’ stato accolto dal vicario generale don Tonino Lasconi, da don Claudio Capoccia e don Graziano Malodobry e dal sindaco di Genga Giuseppe Medardoni che ha dato il benvenuto al presule e l’ha accompagnato nella visita della bellissima abbazia romanica di San Vittore. Un luogo che è stato molto apprezzato dal vescovo che, per anni, ha diretto l’Ufficio dei Beni Culturali della Cei. Tanti i fedeli che hanno fatto festa a don Stefano che ha ringraziato tutti per il calore dimostrato. Il corteo si mette in moto verso Fabriano, ore 15.25 Mons. Russo parte da Genga scortato dalle forze dell’ordine. Senza percorrere la SS76, il vescovo attraversa Valtreara, Albacina e arriva nella periferia della città. Dopo aver superato via Dante e viale Stelluti giunge, puntuale, all'ospedale 'Profili' dove autorità e cittadini erano pronti ad accoglierlo festanti. servizio a cura di MARCO ANTONINI Arrivo a Genga, ore 15.05 servizio fotografico CICO Riviviamo ora per ora l'intensa giornata di sabato 18 giugno con l'ingresso del nuovo Vescovo in Diocesi L’arrivo all’Ospedale Profili, ore 15.49 Ad accoglierlo il direttore di Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua, il sindaco Sagramola e tanti medici, infermieri, volontari e pazienti ricoverati. Il suo ministero episcopale in città è iniziato visitando i malati. Sulla scia di Mons. Vecerrica che ha dedicato molte attenzioni al nosocomio, anche il nuovo presule ha deciso di ripartire da lì. Negli ultimi mesi l’attenzione del clero e della cittadinanza è stata tutta per il reparto di Ostetricia, ora finalmente salvo per almeno altri due anni. All’interno del nuovo Pronto Soccorso il direttore Bevilacqua ha ringraziato don Stefano per aver scelto di iniziare da qui. “E’ un segno importante per tutti noi – ha detto – che siamo ogni giorno a contatto con persone che soffrono e che vogliono vivere”. Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. 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L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. L'Azione 25 GIUGNO 2016 >SPECIALE VESCOVO< Il primo saluto ai malati, ore 15.53 3 Apertura della Porta Santa, ore 15.58 “Sono io a ringraziare voi – ha detto il presule ai presenti – perché questo è il luogo che, più di ogni altro, richiama la bontà e la vita. Sono lieto di aprire la Porta Santa della Misericordia nella cappellina dell’ospedale: questo è il luogo più adatto per varcare la Porta nell’anno giubilare indetto dal Papa. La 'medicina' di cui più abbiamo bisogno è quella della solidarietà e della vicinanza, soprattutto là dove facciamo l’esperienza della debolezza e della precarietà”. Con un rito semplice, ma allo stesso tempo solenne, Mons. Russo ha aperto, insieme a don Leopoldo Paloni, cappellano dell’Ospedale, la Porta Santa. Commossi i malati che, per primi, si sono avvicinati in processione e, dietro al vescovo, l’hanno attraversata. Poi alcuni primari presenti, infermieri, impiegati, volontari in servizio nella struttura e parenti di alcuni pazienti ricoverati. Don Stefano ha fatto, poi, un giro in alcuni reparti ed ha portato la benedizione del Signore a quei malati che non hanno potuto partecipare al rito al piano terra del 'Profili'. La consegna In Centro Storico per poi arrivare in piazza del Comune, ore 16.54 Alle 16,47 il suono del campanone della Cattedrale avvertiva che il corteo vescovile era partito dall’ospedale. Scortato dalle forze dell’ordine in moto e in auto, Mons. Russo ha attraversato il quartiere della Pisana, Corso Cavour, fino ad arrivare davanti a San Filippo, la chiesa dei giovani. I sindaci di Fabriano, Cerreto d’Esi, Sassoferrato, Matelica e Genga, insieme a parte del clero e a centinaia di fedeli hanno fatto partire un lungo applauso nel momento in cui è sceso dalla macchina. “Benvenuto Eccellenza” hanno detto i presenti che l’hanno subito circondato per salutarlo. Gli addobbi del Palio di San Giovanni Battista e la Banda 'Città di Fabriano' hanno contribuito a rendere ancora più solenne la prima volta di don Stefano nel Corso cittadino, all’ombra della maestosa Cattedrale. Man mano che passavano i minuti, mentre il vescovo salutava i tanti giovani e non che stavano raggiungendo il centro della piazza per ascoltare il suo discorso, a San Venanzio il Coro Polifonico Diocesano don Giuseppe Marinelli ultimava le prove per animare al meglio la celebrazione eucaristica. Al timone il maestro Giuseppe Papaleo. La salita in Piazza Giovanni Paolo II per la presa di possesso, ore 17.20 Don Stefano si è poi trasferito presso il monastero di Santa Margherita per indossare i paramenti per la celebrazione eucaristica. Ad attenderlo il vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, i vescovi di Ascoli Piceno, di Fano, di Urbino, gli emeriti di Pompei, Senigallia e San Benedetto del Tronto e il Cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo e presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana. Tra due ali di folla, con la marcia della Banda, tutto il clero diocesano ed una rappresentanza da Ascoli e da Roma, è iniziata la processione d’ingresso aperta dalla Croce. Ultimo Mons. Giancarlo Vecerrica ed un ministrante che teneva in mano il Pastorale, simbolo del 'comando' del vescovo. Da qui a pochi minuti, lo stesso Vecerrica consegnerà proprio il pastorale alla nuova guida che, con questo rito e la salita sulla cattedra vescovile, prende canonicamente possesso della sua nuova Diocesi. delle chiavi della città con il sindaco Sagramola, ore 17.02 “La nomina del Papa – ha detto il primo cittadino Giancarlo Sagramola nel suo saluto – rappresenta un segno di grande attenzione per la nostra città in difficoltà. Lei si insedia in un tempo difficile che stiamo cercando di superare mettendo in campo le forze migliori della società civile e della chiesa e vincere lo scoraggiamento e la forte apprensione per il futuro. Insieme supereremo le difficoltà solo rafforzando lo spirito di comunità. Insieme – ha rimarcato – è la parola d’ordine per superare le piccole beghe, le ripicche, le insidie dando più fiducia a noi stessi”. Poi la consegna delle chiavi della città di Fabriano ad un presule visibilmente emozionato. Il discorso ufficiale alla città, ore 17.06 Dopo le foto di rito, don Stefano ha rivolto un primo messaggio alla sua nuova Diocesi. “Da oggi sono anche io cittadino fabrianese e con tutti voi voglio condividere l’impegno per l'edificazione di questo nostro territorio. La consegna delle chiavi della città rappresenta un gesto dall’alto significato simbolico che ha origini storiche lontane e che anticamente veniva interpretata anche come una sorta di condivisione di potere. Oggi, la lettura che possiamo dare a questo gesto, è di tutt’altro tipo ed è nel segno del servizio. Siamo, amministrazione comunale e Chiesa locale, seppure con ruoli diversi, al servizio dello stesso popolo. E’ questo il nostro “comune” interesse e confido che possiamo trovare sempre più i modi e le forme, di una collaborazione che abbia come obiettivo, il raggiungimento del bene comune. Sappiamo che i tempi che attraversiamo non sono facili ma voglio guardare al futuro con ottimismo. Prendo a cuore le sorti di questo bel territorio, ricco di storia, di cultura, di tradizioni, ma soprattutto di persone che con generosità si spendono ogni giorno per renderlo vivo. Con queste chiavi entro nella 'nostra' città di Fabriano, con la volontà di contribuire a far sì che possiamo sempre più essere una comunità in 'uscita', resa tale dalla capacità dei propri membri di guardarsi e riconoscersi prima di tutto me fratelli, nell’impegno comune verso gli ultimi. Uno degli auguri più simpatici che ho ricevuto in questi giorni – ha confidato - va proprio in questa direzione. Una capo scout mi augurava di riuscire ad essere sempre come il buon fabbro della leggenda fabrianese, capace cioè, nel segno della fratellanza, di pacificare gli animi e di valorizzare quanto di buono ognuno di noi porta con sè”. Alle 17,11 un minuto di silenzio per commemorare l’imprenditore Vittorio Merloni deceduto poche ore prima. 4 >SPECIALE VESCOVO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 L’ingresso in Cattedrale, ore 17.32 Don Stefano è stato accolto a San Venanzio dal Priore del Capitolo, Mons. Gianni Chiavellini che gli ha consegnato il Crocifisso per il rito del bacio. Poi l’aspersione dell’assemblea con l’acqua santa. La processione iniziale è ripresa. La cattedra episcopale rimane vuota. Sul presbiterio il saluto del vescovo emerito Vecerrica. Il saluto di Mons. Vecerrica, La presa di possesso ore 17.37 “Benvenuto, Vescovo Stefano! La tua venuta è per me e per questa amata Diocesi un grande dono, perché ogni novità è uno stimolo a ricominciare il cammino verso il bene essenziale della vita: Gesù Cristo e la sua Chiesa. Per questo dono, ringrazio Papa Francesco, che ha preso a cuore il bene di questa Diocesi dell’entroterra marchigiano: piccola, ma ricca di storia e di tradizioni, di creatività e di laboriosità. Il grazie più grande è per te, fratello Vescovo Stefano, per avere accettato questa missione tra noi. Ci donerai, ne siamo certi, il tuo servizio con grande umiltà, generosità, e competenza. Sarai una presenza preziosa per il nostro territorio, ricco di storia, di cultura e di arte. Eserciterai la tua paternità verso i sacerdoti più giovani e verso i più anziani di te, e riverserai la tua dedizione a tutto il popolo, coinvolgendoti nella vita umana, familiare e sociale. Benvenuto, fratello e padre, Vescovo di questa comunità diocesana di Fabriano-Matelica. Trovi sacerdoti, molto impegnati e uniti; religiosi e religiose, discepoli dei nostri grandi patroni; diaconi e seminaristi; belle vocazioni al matrimonio cristiano, all’impegno civile e al volontariato; giovani, a me molto cari, che attendono un paterno accompagnamento, come già sta accadendo in questa estate con gli oratori estivi per i ragazzi. Trovi un popolo di Dio raccolto nelle città e sparso nelle tante frazioni, desideroso di dare continuità alla bella storia di e la consegna del Pastorale, ore 17.51 Il metropolita Edoardo Menichelli ha chiesto di leggere la bolla di Papa Francesco che nominava Stefano Russo nuovo vescovo di Fabriano-Matelica. Il cancelliere vescovile, don Marek Szymański, è salito all’ambone per la lettura del documento. Poi la consegna del Pastorale da parte di Vecerrica. Mons. Russo è vescovo diocesano a tutti gli effetti. L’applauso dei fedeli della Cattedrale ha scaldato lo storico momento vissuto da clero e fedeli. Poi una delegazione di sacerdoti, religiosi e laici si è avvicinata per il saluto al nuovo pastore. Con la casula bianca, la mitria ed il pastorale è salito sulla cattedra ed ha iniziato la Messa con il segno della croce. fede. Amici carissimi di questa nostra Diocesi, che ho tanto amato e cercato di servire con tutto me stesso, vi chiedo di amare il Vescovo Stefano come avete amato me, e, se potete, ancora di più. Io collaborerò, secondo le mie possibilità e con umile obbedienza. Caro Vescovo Stefano, ti auguro di chiudere la Porta Santa dell’Anno Santo, aprendola sempre di più alla Misericordia, per una sempre maggiore apertura di questa nostra Diocesi alla Chiesa e al mondo. Buon pellegrinaggio!”. Così don Giancarlo Vecerrica che, nelle ultime righe del suo messaggio, non è riuscito a trattenere la commozione. Il grazie della Diocesi A nome della Diocesi di Fabriano – Matelica, sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla calorosa e gioiosa accoglienza del nuovo vescovo, Mons. Stefano Russo. Per evitare ingiustificate dimenticanze, sempre in agguato, non cito i nomi, ma racconto le tappe del percorso, dove tutte le comunità interessate hanno dato il meglio di sé. Nell’abbazia di san Vittore, Il Comune e le parrocchie di Genga hanno offerto al vescovo il primo affettuoso saluto. Nell’ospedale “Profili” di Fabriano, dove su richiesta del vescovo emerito, Mons. Russo ha aperto la Porta Santa della Misericordia, l’amministrazione, gli operatori sanitari, e gli ospiti gli hanno fatto conoscere le competenze, le potenzialità e le problematiche di questa istituzione vitale per il territorio. Nella Piazza del Comune, con la consegna delle chiavi della città, autorità, cittadini, con tanto di Corpo Bandistico, gli hanno tributato il miglior benvenuto possibile. Nella Cattedrale, con il supporto del monastero di santa Margherita, è il passaggio tra i due vescovi è avvenuto all’interno di una celebrazione così affollata e gioiosa da lasciare meravigliati il cardinale Edoardo Menichelli, i vescovi presenti, e gli ospiti di Ascoli. In questo percorso, tutto ha funzionato alla perfezione, grazie al rispetto degli impegni presi, delle competenze, e dell’orario. Un grazie particolare va alle forze dell’ordine: carabinieri, polizia di stato e vigili urbani, impeccabili dalla prima all’ultima tappa. Un grazie va anche al Palio di San Giovanni Battista, non soltanto per la partecipazione, ma anche per avere creato spazio all’evento con variazioni ai suoi programmi. Un grazie particolarissimo va ai cittadini, numerosissimi in tutte le tappe, perché se non fossero stati presenti, l’impegno degli organizzatori sarebbe stato inutile e frustrante. Identico ringraziamento va al Comune, alle parrocchie, alle istituzioni, ai cittadini di Matelica, che domenica 19 giugno, nonostante la pioggia hanno dato al nuovo vescovo il loro caloroso benvenuto, con un percorso che, dalla Casa di Riposo, proseguendo per il Monastero della Beata Mattia, e poi per il Municipio, lo ha condotto nella Concattedrale per una altrettanto solenne e affollata celebrazione. Don Tonino Lasconi, Vicario Generale L'Azione 25 GIUGNO 2016 La prima omelia, ore 18.12 >SPECIALE VESCOVO< “La domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli “Ma voi, chi dite che io sia?” è di quelle importanti e questa sera il Signore, la pone a noi. Qual è la nostra risposta? Non credo che abbiamo bisogno di tante parole per darla, in quanto dovrebbe bastare descrivere la scena che ci vede radunati. Una comunità in festa, quella di Fabriano-Matelica, che accoglie il suo nuovo pastore, accompagnato da un folto gruppo di fedeli provenienti da un’altra Chiesa particolare, quella di Ascoli Piceno. (...) Il tempo che abbiamo avuto per preparare questa giornata, ci ha favorito nel costituirci come un'unica realtà in Cristo. E’ in questa configurazione che c’è in parte la risposta ad un’altra altra domanda che, in un’occasione come questa, la comunità riunita, penso, rivolga al suo nuovo pastore: Che tipo di Chiesa porti nel Il saluto della piazza dopo la celebrazione e l’omaggio alla Madonna del Buon Gesù, ore 19.15 Al termine della Messa i concelebranti sono usciti dalla Cattedrale. Mons Russo è stato calorosamente salutato dai tanti presenti che hanno seguito la liturgia sul sagrato non avendo trovato posto all’interno della Basilica. Poi la visita al Santuario della Madonna del Buon Gesù, l’omaggio floreale alla Vergine, la preghiera personale per ringraziarLa dei doni ricevuti. Sulla piazza, intanto, gli Sbandieratori del Palio si preparavano per un'esibizione tutta dedicata al nuovo vescovo di Fabriano-Matelica. La festa è finita, il pellegrinaggio in questa terra ha inizio. Don Stefano ha già un’agenda fitta di impegni. Il primo è sicuramente quello di conoscere questa terra e le sue realtà. “Abbiamo tanto bisogno – ha detto una donna uscendo dalla chiesa – di una guida sicura e immersa in Dio che ci aiuti, in questo tempo difficile, a ritrovare i valori della vita, la serenità ed il senso di famiglia per guardare al futuro con meno paura”. 5 cuore? Quale Chiesa sogni? Sogno una Chiesa che sia capace di testimoniare con i fatti, prima ancora che con le parole, la realtà di Dio. Come amava dire Paolo VI: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni” (dall’Udienza al Pontificio Consiglio per i laici del 2 ottobre 1974). Sono convinto che l’appartenenza a Gesù Cristo, non soltanto non aliena gli esseri umani dal mondo, ma li immette in un cammino di libertà che rende ogni uomo più uomo. Sogno una Chiesa in cui, i suoi diversi membri, nel rispetto di un disegno ordinato alla e dalla comunione, si sentano direttamente impegnati e responsabili della sua costruzione. Sentano cioè che la loro vita può diventare una divina avventura, spinti dalla comune passione per la chiesa. Nei miei 25 anni di ministero sacerdotale, sono stato accompagnato da quattro vescovi. Uomini di Dio molto diversi tra loro, ma animati dalla comune passione per la chiesa. La loro testimonianza è un buon viatico per me che inizio oggi, come vescovo, la mia missione in mezzo a voi e spero, come loro, di riuscire ad essere segno dello stesso amore. Sogno una Chiesa capace di comprendere che la passione che è chiamata a vivere è prima di tutto quella che nasce dalla disponibilità a rinnegare se stessi e prendere ogni giorno la propria croce, seguendo Gesù. L’abbraccio della croce che siamo chiamati a compiere, non è fine a se stesso ma è possibile per noi, solo perché è orientato a Cristo, e diventa per noi apportatore di straordinari frutti di risurrezione. Sogno di conseguenza una Chiesa in ascolto, capace di cogliere il disegno di Dio dentro la nostra storia. Non chiusa e autoreferenziale ma attenta a farsi prossima ad ogni uomo, con la consapevolezza che nessuno può pretendere di essere possessore esclusivo della fede ma che i talenti che abbiamo ricevuto da Dio vanno trafficati. Solo nell’ascolto possiamo accogliere la Misericordia del Signore, riconoscerci peccatori e allo stesso tempo essere testimoni di misericordia che con efficacia si configurano, secondo un’espressione cara a Papa Francesco, come Chiesa in uscita. Sogno quindi una Chiesa maestra di relazioni. E’ così: viviamo un tempo nel quale abbiamo la possibilità straordinaria di metterci in contatto con l’altra parte del mondo, attraverso il delicato e semplice tocco di uno schermo, ma in cui emerge, allo stesso modo, una grande difficoltà a vivere un amore fedele e perenne. E’ questa, a mio parere, una delle periferie esistenziali più estese del nostro tempo. In un mondo che sembra travolto da una corsa inarrestabile, dove sempre più spesso i rapporti interpersonali, sono particolarmente caratterizzati dalla fugacità, abbiamo bisogno di persone, famiglie, gruppi, capaci di far vedere la bellezza dell’incontro in Cristo. Persone che non hanno paura di fermarsi davanti all’altro, riconosciuto come fratello, persone che “perdono tempo” per l’altro, mettendo in circolo la “buona notizia”, capace di riscaldare il cuore di ogni uomo e di introdurlo in un cammino di autentica liberazione. Sogno una chiesa trasparente, capace cioè di dare ragione di se stessa. Una Chiesa al passo con i tempi, che coerentemente con la propria identità e la propria missione, sia attenta a dialogare, in modo efficace e positivo, con l’uomo contemporaneo, avendo il coraggio e la semplicità di camminare al suo fianco. Una Chiesa che si esprime attraverso un linguaggio a tutti comprensibile che non si nasconde dietro antiquati paraventi, che “gioca a carte scoperte”, che nel suo parlare sa rispondere al messaggio di Gesù: Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno (Mt 5,37). Sogno una Chiesa in cui i presbiteri, i diaconi, le religiose, i religiosi, siano i primi testimoni della comunione, imparando ogni giorno di più, alla scuola del vangelo, a trattarsi da figli dell’unico Padre. Ritengo questa la testimonianza più importante che sono chiamati a portare, insieme al loro vescovo. (...) E’ mio desiderio dare il più possibile continuità a quanto in questi anni è stato fatto, in corrispondenza alla chiamata del Signore, attraverso la infaticabile guida di S. E. Mons. Giancarlo Vecerrica, che ringrazio nuovamente per la fraternità manifestatami fin dal momento della mia nomina. Che la Madonna del Buon Gesù sostenga il nostro cammino affinché, come Lei, possiamo, con fiducia e coraggio, permettere alla grazia del Signore, di manifestarsi in pienezza nella storia che vuole scrivere anche attraverso di noi”. 6 L'Azione 25 GIUGNO 2016 Complimenti dottore! Il 16 giugno, all'Università di Forlì, si è laureato in Mass Media e Politica, Matteo Traballoni, con un favoloso 110 e lode!! Bravissimo Matteo! Anche se non avevamo dubbi. Zio Gilberto, zia Maria e tua cugina Francesca ti fanno tantissimi auguri per il futuro! Gli annunci vanno portati in redazione, Piazza Giovanni Paolo II, entro il martedì mattina Zuccaro, in canoa per solidarietà Da costa a costa in canoa sull’Adriatico, da Ancona a Veli Rat, per raccogliere fondi per un’iniziativa di solidarietà in Perù. L’impresa sarà tentata da un sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Fabriano: “Attraverso il mare per i bambini del Perù”. Ecco lo slogan lanciato da Raniero Zuccaro, presentato in Questura ad Ancona. Zuccaro intende raccogliere i fondi necessari alla costruzione di un pozzo e per formare un nucleo stabile di medici presso la missione di Pucallpa in Perù, una zona poverissima in cui il poliziotto si è recato più volte, a spese proprie, per aiutare le suore missionarie che operano soprattutto per i bambini e le loro famiglie. Il logo scelto, due fari uniti da un nodo piano, un nodo marinaro semplice, dà l’idea di come si svolgerà questa missione non solo sportiva ma per la vita, che unisce due coste e due fari: quello di Colle dei Cappuccini ad Ancona e quello di Dugi Otok. Un tratto di mare di circa 130 chilometri unito da un filo di luce, quella indiretta dei fari, che rappresentano la luce della speranza per la missione. Zuccaro porterà sulla sua canoa due immagini sacre, la Madonna della Misericordia e San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, protettore di tutti i poliziotti. La traversata Italia-Croazia nasce sotto l’alto patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri, del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, della Regione Marche, del Comune di Fabriano, del Comune di Cingoli, della Diocesi di Fabriano-Matelica ed è sostenuta da vari sponsor. Zuccaro non è nuovo a imprese simili, basti ricordare la “Pedalata della solidarietà” Milano-Milazzo di ben 1.600 chilometri nel giugno 2011. Cani in passerella, quanti vincitori! Si è conclusa anche quest’anno la 5° edizione della Festa del cane 2016. Ottimo staff di volontari, ottima location, splendidi partecipanti ed un meraviglioso pubblico ad assistere. L’Associazione Animalisti Italiani onlus sede di Fabriano desidera ringraziare tutti di cuore. Una giornata con i nostri amici a 4 zampe, ricca di sorprese, di dimostrazioni e di allegria. L’associazione si scusa per i piccoli errori che ci possono essere stati, ma non dimentichiamoci che l’intero evento, giunto alla 5° edizione, è stato, è e sarà possibile solo con l’impegno e la dedizione di volontari che ogni anno credono in questa manifestazione. Si ringrazia anche la zona adibita al drink and food, arricchendo così l’evento e dando la possibilità ai partecipanti di spaziare. I vincitori della 5° edizione della Festa del Cane sono stati: CUCCIOLI, 1° classificato Zoe, razza meticcio, proprietario Marina Campagna, adottato in canile; Categoria taglia PICCOLA 1° classificato Panna, razza meticcia, proprietario Cristina Mazzolani, 2° classificato Leo, razza meticcia, proprietario Mauro Possanza, 3° classificato Ruzalia-Rosy, volpino della pomerania nano, proprietario Jessica Bartoccetti, 4° classificato Perla, cavalier king di Giuseppa Camilloni. Categoria taglia MEDIA 1° classificato Tobia, razza border collie, proprietario Vanessa Grecuccio, 2° classificato Spike, razza meticcia, di Palmina Gattucci, 3° classificato Nerina, razza meticcia, di Liuba Allegrini, adottata in canile, 4° classificato Pongo, razza barboncino nano di Alessio Cervigni. Categoria taglia GRANDE 1° classificato Arcibaldo, razza incrocio maremmano, di Fausto Filosofi, adottato in canile, 2° classificato Bella, razza bovaro del bernese, di Roberta Stazi, 3° classificato Nebbia, razza incrocio maremmano, di Emanuela Pagnani, 4° classificato Montenegro, razza alano di Francesca Liberati. Per le categorie speciali: “Ciccio è bello”, Gina, razza meticcia, di Paolo Gigli; “Punto tuto sulla simpatia”, Jack, razza meticcia di Stefania Chiarcos; Il “Nonno felice”, Righel, razza volpino della pomerania di Gianna Morena. Ad ognuno dei cuccioli iscritti è stata data una medaglia, così come sono stati comunque premiati con una medaglia d’onore tutti i cani adottati dal canile. Ringraziamo tutti gli sponsor: il Comune di Fabriano, La Trainer, Agripiù di Lorenzo Cofani, i veterinari della Clinica Veterinaria “Sant’Anna”, Croce Azzurra, la giuria “Noi Come Prima”, per i premi la dott.ssa Simona Salari dell’ambulatorio veterinario “ Animalia”, Targotecnica, Palestra Sterlino, L’Alternativa Semplicemente Bio, Tipoxtil, Toelettatura Paradiso a 4 Zampe, Bar Zona Caffè presso il Centro Commerciale “Il Gentile”, Happytime per gli addobbi, Spacephone, Studio Tecnico Balducci Giovanni, Radio Gold Media Partner, i fotografi Norberto Censi, Paolo Orazi ed Alice Carnevali. Per la grafica, Valeria Pizzi e Manuela Vafiadi. Per dimostrazioni di Disc Dog si ringrazia Katia Faggio in collaborazione con “My Dog” (Scuola di educazione cinofila), Le “Superteppe”, “A- Tipico” di Ombretta Pennesi, gli Scout di Fabriano Agesci, “Millecento” per la degustazione della birra. Ringraziamo anche l’assessore Paglialunga ed il Comandante dei Vigili Urbani di Fabriano, Cataldo Strippoli, per la musica il fonico Gabriele. Visitate la pagina facebook dell’Associazione, “gruppo animalisti fabriano... solo per chi ha un cuore”. Arrivederci al prossimo anno! Maira Tiberi AFFITTASI o VENDESI Fabriano via Santa Croce n.2 VENDESI o AFFITTASI capannone di 800 mq. con uffici di 100 mq, terrazzo di 110 mq e ampia area recintata. (Possibilità di cambiare la destinazione d'uso dell'ufficio in appartamento). Tel. 335 6678265. VENDESI VENDESI APPARTAMENTO 80 mq. in via Aldo Moro, 120. Adiacente al Parco A. Merloni e chiesa Sacra Famiglia, scuola "A. Moro", materna ed elementari. A piedi in 5 minuti si raggiunge l’ospedale "Profili", in 10 minuti il Centro Commerciale ed il centro di Fabriano. L’appartamento comprende: sala, cucina abitabile, camera, cameretta, bagno, ampio garage, soffitta. Situato al 5° piano con doppio ascensore. Info 380 7174236 - no agenzie. 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Continua il cosiddetto nomadismo dei rifiuti che spesso ha colpito varie aree fabrianesi e delle frazioni. C’è chi getta i rifiuti per evitare la raccolta differenziata dimostrando inciviltà e mancato rispetto per i concittadini, indipendentemente dall’operato dell’amministrazione comunale. Intanto è partita la rivo- luzione nella raccolta dei rifiuti: si passa alla raccolta differenziata a peso. Il bando è praticamente pronto e la nuova modalità, con percentuali intorno all’88%, partirà entro settembre. Si intende far pagare di più a chi inquina e ad ottenere un dato personalizzato dell’effettiva differenziazione dei rifiuti per ogni singola famiglia. L’obiettivo è di applicare una tariffa che preveda che chi meglio differenzia avrà la tassa rifiuti più contenuta. Il progetto prevede l’installazione di tre isole ecologiche computerizzate dotate di pesa con sistema di funzionamento simile alle bilance presenti nei supermercati. Afferma l’assessore Claudio Alianello: “Questo sistema consente di attribuire a ciascun cittadino il peso esatto dei rifiuti prodotti. Non viene modificato il modo con cui si effettua la differenziazione dei rifiuti all’interno delle abitazioni. La novità consiste nel fatto che prima di gettare i rifiuti, l’utente si identificherà attraverso una tessera, appoggerà il sacchetto del materiale differenziato sulla pesa che ne stabilirà il quantitativo esatto e lo attribuirà al nucleo familiare. In ultimo si aprirà automaticamente il bidone specifico per gettare senza errori il rifiuto differenziato”. Interviene Gabriele Santarelli del Movimento 5 Stelle, il quale su Facebook fa notare polemicamente: “Leggo che l’assessore Alianello ha dichiarato che al suo insediamento a Fabriano la raccolta differenziata era al 45%. Ricordo perfettamente i manifesti 6x3 fatti affiggere da Paglialunga prima delle elezioni comunali del 2012 in cui si raccontava che l’obiettivo del 65% era a un tiro di schioppo. Alianello e Paglialunga siedono uno accanto all’altro nella Giunta Sagramola”. Si torna a parlare anche di qualità dell’aria e di inquinamento atmosferico. Puntualizza ancora l’assessore Alianello: “Lo smog da polveri sottili rimane ai minimi termini, al contrario di altre città. Sono incoraggianti i dati pervenuti da gennaio ad aprile, che hanno fatto segnalare quattro sforamenti, quindi ben pochi rischi di raggiungere il tetto dei trenta superamenti l’anno. Febbraio e marzo non hanno fatto registrare alcuna giornata sopra il limite consentito”. Nessun provvedimento restrittivo, dunque, per traffico e caldaie. Premio al Comune su innovazione e risparmio Il Comune di Fabriano ha ricevuto venerdì 10 giugno, il Premio Innovazione allo Smau di Bologna, evento di riferimento nei settori innovazione e digitale per le imprese ed i professionisti italiani. Il Comune di Fabriano ha vinto questo prestigioso riconoscimento con il progetto "Un innovativo sistema per la raccolta differenziata a peso". Il progetto consiste nell’installazione di isole ecologiche altamente tecnologiche ad accesso controllato mediante apposite card personalizzate che consentono di pesare i rifiuti al momento del conferimento. Nell’isola di raccolta, una bilancia segnala il peso e rilascia un adesivo da applicare sul sacchetto con codice identificativo della persona e peso reale del rifiuto. A seguito della pesata, il sistema apre automaticamente il cassonetto corrispondente. Ad ogni utente Nella foto oltre all’assessore Claudio Alianello, il dirigente del Settore Assetto e Tutela del Territorio Roberto Evangelisti e la responsabile del Servizio Tutela ambientale e sostenibilità Simona Carini viene quindi computato il peso dei rifiuti effettivamente prodotti. Si può, così, avviare il percorso della tariffazione puntuale con una modularità della quota variabile della tariffa Tari, che rispecchia il principio “chi più inquina, più paga” oppure “più differenzio, meno spendo”. La sperimentazione è durata sei mesi e ha coinvolto i cittadini del centro storico con l’installazione delle prime cinque isole. Adesso il Comune sta avviando la distribuzione di un totale di 180 isole sparse sull’ampio territorio comunale. La percentuale media di raccolta differenziata raggiunta in questi mesi di sperimentazione è pari all’88% con punte di singola utenza anche oltre al 95%, rispetto a una media del territorio pari al 74%. Dato non trascurabile è anche la riduzione pro-capite dei rifiuti che comporta per l’amministrazione un decremento dei costi di conferimento in discarica dei rifiuti. Il sistema è stato accolto in maniera favorevole per la semplicità di utilizzo e per la comodità di conferimento a qualsiasi ora del giorno. A ritirare il premio è stato l’assessore alle Politiche Ambientali Claudio Alianello che ha poi partecipato a una tavola rotonda su innovazione, sostenibilità ambientale ed energetica insieme a grandi aziende e comunità locali. “Questo nuovo metodo di raccolta ci ha permesso – ha sottolineato l’assessore Alianello - innanzitutto di contenere le spese di gestione, ma anche di premiare i cittadini più virtuosi e di evitare i fenomeni di abbandono abusivo. Abbiamo vinto una sfida impegnativa grazie all’impegno della struttura comunale, dell’Ancona Ambiente e soprattutto per merito dei nostri cittadini. Rischiare e sperimentare vale la pena”. “Le cose fatte bene fanno poco rumore nella società dei media – ha dichiarato il sindaco Giancarlo Sagramola - ma questo riconoscimento porterà concreti vantaggi per la cittadinanza e i fatti alla lunga daranno ragione a chi ha ben operato”. taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 25 giugno COMUNALE 1 Via Marconi 5 Tel. 0732 3308 DISTRIBUTORI Domenica 26 giugno Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 26 giugno La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Tabaccheria Gobbi Via Martiri della Libertà Belardinelli Via Martiri della Libertà Edicola Via Serraloggia Tabaccheria Edic. Boni via Dante CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Il servizio di biglietteria è svolto anche dall'edicola della stazione Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 8 >FABRIANO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Vittorio Merloni: scompare lo stratega nel mondo Il pioniere del capitalismo di ALESSANDRO MOSCÈ O rgoglio e rimpianto si alternano e coinvolgono non solo i fabrianesi, ma un’infinità di personaggi di spicco: da Romano Prodi a Giorgio Napolitano, da Angelino Alfano a Pierferdinando Casini, da Giancarlo Abete a Luca Cordero di Montezemolo. Ci mancherà l’imprenditore di casa nostra, il magnate di Indesit, la società di elettrodomestici acquisita dagli americani. E’ stato interprete della governance di un capitalismo innovatore, di un’Italia industriale studiata come modello perfino negli Stati Uniti. Vittorio Merloni, 83 anni, è deceduto sabato 18 giugno al pronto soccorso dell’ospedale di Fabriano. Domenica gli operai hanno formato il picchetto d’onore per l’ultimo saluto nello stabilimento di Albacina, proprio il giorno precedente alla chiusura definitiva della fabbrica dove era sorto il suo regno. Laureato in Economia e Commercio a Perugia, Vittorio Merloni era sposato con Franca Carloni. Quattro i figli: la senatrice Maria Paola, Andrea, Antonella e Aristide. La sua carriera d’imprenditore è iniziata nel 1960 nell’azienda di famiglia: la Merloni Elettrodomestici (diventata poi Indesit Company), nacque nel 1975. La società è stata da lui presieduta fino 2010, quando ha lasciato il comando al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit è stata ceduta a Whirlpool nel 2014. La società, quotata alla Borsa di Milano dal 1987, si impose come leader in Europa nella produzione Le qualità dell'uomo e dell'imprenditore Il generale rimpianto per la scomparsa di Vittorio Merloni ha rinnovato gli apprezzamenti sulle sue qualità di uomo e di imprenditore; si sono ricordate, per esempio, la sua simpatia, la sua creatività, il suo coraggioso piglio imprenditoriale. Noi, naturalmente, ci uniamo convinti al compianto e agli apprezzamenti, ma vorremmo soprattutto ricordare Vittorio come amico. Amico di scuola, con qualche leggera impronta di discolo, amico di una giovinezza condita con un pizzico di scapestrataggine, amico nei suoi impegni pubblici condotti con serietà e passione, amico, soprattutto, nel lungo e straordinario percorso che ha portato lui e la sua impresa a scalare il “podio più alto” (parole sue…) in Europa. Ma, anche, amico che mai si è dato assente quando hai avuto bisogno di lui, che ti ha sostenuto con i suoi consigli sinceri e con l’umiltà di ascoltare i tuoi, che mai ti ha considerato meno amico perché non la pensavi come lui. La lunga e terribile malattia ce lo ha allontanato, senza però interrompere il filo sottile e robusto dell’affetto. Ora, però, l’amico se n’è andato, definitivamente; e noi constatiamo, ancora una volta nella nostra vita, quanto avesse ragione quel poeta inglese, secondo cui “nessun uomo è un’isola”: con l’amico Vittorio abbiamo perduto un altro pezzetto del nostro essere su questa Terra. Ci resta il ricordo; un ricordo forte e indelebile, come forte e indelebile è il ricordo di un amico vero. Mario Bartocci e commercializzazione di grandi elettrodomestici: lavabiancheria, asciugabiancheria, lavasciuga, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori, cucine, cappe forni e piani cottura. Vittorio Merloni era stato presidente di Confindustria dal 1980 al 1984. Nel 1984 fu nominato Cavaliere del Lavoro. Dal 1981 al 1994 ha fatto parte del Board of Directors of the Associates dell’Harvard Business School di Boston. Una lettera inviata nel 1992 ai vertici di Apple, emersa di recente, ci ha consentito di sapere che immaginava la trasformazione delle macchine per il lavaggio e che si rivolse agli americani per realizzare qualcosa di rivoluzionario, una sinergia tra meccanica e informatica. Tra i tanti messaggi di cordoglio, quello del presidente della Camera Laura Boldrini: “Non sono soltanto le Marche a perdere un grande imprenditore. La sua figura ha lasciato una traccia profonda nell’industria nazionale, portando nei decenni scorsi a risultati significativi un’azienda capace di crescere in rapporto con il territorio di riferimento e alimentando uno sviluppo sociale oltre che economico”. Il Governatore Luca Ceriscioli, in una nota: “Le Marche perdono un simbolo della storia industriale marchigiana e italiana. Un uomo che ha contribuito a rendere il sistema produttivo del Paese anche un modello economico internazionale”. Il Vescovo emerito di Fabriano-Matelica Giancarlo Vecerrica: “Un cristiano buono, generoso, creativo e intelligente”. Commenta il presidente di Elica Francesco Casoli: “Scompare un signore d’altri tempi, un imprenditore lungimirante che ha portato il buon nome dell’Italia in giro per il mondo. Ora venderà frigo e lavatrici in paradiso. Per me un grande maestro, da lui ho imparato quello che so fare”. Il “Sole 24Ore” lo definisce “il pioniere del capitalismo di mezzo”; “Repubblica” “uno storico patron italiano”; il “Corriere della Sera”, nelle parole di Sergio Bocconi: “Eclettico e visionario, imprenditore olivettiano”. Il suo discorso d’insediamento ai vertici di Confindustria, nel 1980, sembra scritto adesso. Nel 1991 già parlava di Europa unita. Vittorio Merloni si fece valere come uno stratega che dalla sua plancia di comando arrivava prima degli altri. La piccola Fabriano sentiva già da tempo la sua mancanza incolmabile. La folla all'uscita della Cattedrale dopo il funerale (Foto Cico) N 9 >FABRIANO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 di STEFANO BALESTRA on nego che nell’apprendere il suo trapasso ho pianto, con la tristezza a impadronirsi del cuore, mentre in un rapido flash back davanti ai miei occhi sono scorsi quei trenta anni di lavoro alla Merloni, poi Indesit e oggi Whirlpool. Infatti, nel lontano 1986, con un diploma in tasca e appena finito il servizio militare, mi addentrai in quello che era (e tuttora continua a esserlo) il mio primo lavoro. Stabilimento di Melano - Marischio, come detto dell’allora Merloni Elettrodomestici. Rimasi subito colpito dal calore con cui fui accolto, dai “vecchi” di allora, pronti a darti una mano per superare le difficoltà. Ma l’altra cosa che mi rimase impressa, fu il modo con cui descrivevano Vittorio Merloni. Il “dottor Vittorio”, come lo chiamavano con un rispetto, e un’ammirazione, ma che al contempo con un tono familiaristico, d’altri tempi, di chi aveva condiviso un qualcosa che nasceva ancor prima di quell’esperienza lavorativa. Colleghi che avevano vissuto altre occasioni, cominciando addirittura con Aristide Merloni, quando nacque l’epopea merloniana in uno degli altri sette stabilimenti dell’Orsa Maggiore, così erano definiti per via della loro posizione geografica, quelli di Fabriano, Matelica, Genga, Sassoferrato, Cerreto d’Esi e Borgo Tufico. Capii che quello era un rapporto più profondo, che nasceva da molto prima di allora. Nelle loro parole, nel loro modo di fare c’era la quintessenza di quella figura mitologica, del metal mezzadro. Vittorio Merloni, non era il classico “padrone delle ferriere” di una volta, ma anche uno di casa con il quale magari assaggiare i frutti del lavoro agricolo, il simbolo di un’economia, come piace definirla a me “pane e salame”, ossia genuina, familiare, dove forse prima del rispetto tra padrone e operaio, c’era quello tra uomini, tra persone, nella consapevolezza per entrambi di essere la fortuna l’uno dell’altro. Ricordo ancora la fibrillazione in cui si trovava lo stabilimento alle sue visite preannunciate, un saluto ed una parola non lo negava quasi a nessuno, ma veniva anche da solo all’improvviso di tutti a vedere la sua creatura, senza il codazzo dirigenziale che di solito lo accompagnava. Molti lavoratori non avranno avuto neanche la possibilità di scambiare una parola con lui, ma emanava comunque tanto carisma e aveva un influsso particolare che conquistava tutti, facendoti sentire contento di lavorare per lui, anche quando l’azienda, prima della fortunata stagione delle acquisizioni a partire dalla Indesit, aveva una connotazione prettamente marchigiana, con soli tre stabilimenti, Albacina, Melano e Comunanza. La mia generazione, partita da qui, ha vissuto l’escalation esponenziale di quest’azienda fino a dimensioni planetarie, trascinata da un uomo notevolmente avanti nelle sue visioni, nelle sue intuizioni, che come il paradosso del calabrone, che sfida le leggi della natura senza saperlo, davanti alle sfide internazionali e globali, non avrebbe potuto volare, salvo poi farlo di fronte a competitor di ben altre dimensioni, issandosi sul tetto del mondo. Poi la malattia degli ultimi anni, che l’ha tolto prematuramente di scena e nonostante l’età forse avrebbe avuto tanto da dire e da dare con la sua autorevolezza alla sua azienda e al nostro territorio. Grazie Presidente…. Nell'epopea dell'Orsa Maggiore L'ingresso della camera ardente presso il primo stabilimento Ariston di Albacina (Foto Cico) Proclamato il lutto cittadino “ Francesco, il fratello più affezionato Francesco Merloni, il fratello più affezionato, dopo l’abbraccio alla nipote Maria Paola: “Con Vittorio ho avuto una dialettica intensa ed un confronto aperto, ma sempre costruttivo. La comunità lascia un grande lavoratore e soprattutto un uomo generoso. Come imprenditore aveva la decisa virtù di guardare sempre lontano e lontano ci è arrivato grazie alle sue intuizioni. Mi ha fatto piacere vedere tanti operai al suo fianco perché Vittorio ha appreso alla perfezione gli insegnamenti di nostro padre sull’importanza del territorio”. LA TRISTEZZA DEL SINDACATO Azzeccate acquisizioni “La Fim-Cisl si associa al dolore della famiglia per la scomparsa di Vittorio Merloni. Una figura di spicco dell’economia italiana, che sulla falsariga del padre Aristide, ha dato lustro ad una terra mezzadrile, portandola ad essere una delle capitali mondiali dell’elettrodomestico bianco. Icona di un’economia senza fratture, quella della terza Italia, la via “adriatica allo sviluppo”, in grado di portare la Merloni Elettrodomestici, da realtà prevalentemente regionale di metà degli anni Ottanta, a leader mondiale del settore, grazie ad una serie di azzeccate acquisizioni come Indesit, Philco, Stinol, Hotpoint, che permisero alla sua azienda di diventare leader in alcuni mercati come quello russo, inglese o ancor prima quello cinese a forte espansione e che gli valsero anche la presidenza di Confindustria negli anni Ottanta”. IL SALUTO WHIRLPOOL Grandi doti umane nel fare impresa “La scomparsa di Vittorio Merloni segna la perdita non solo di una grande figura imprenditoriale che ha contribuito al successo del made in Italy nel mondo, ma anche di un uomo dalle straordinarie doti personali. Merloni ha saputo trasferire nel suo lavoro e nell’azienda, diventata simbolo della capacità di fare impresa in Italia e all’estero, profondi valori accompagnati a una visione responsabile e sostenibile di fare impresa che Whirlpool Corporation continuerà a diffondere nel mondo. L’azienda si unisce con grande affetto alla moglie signora Franca e ai figli Maria Paola, Andrea, Aristide e Antonella”. Ha reso grandi le Marche in Italia e l’Italia nel mondo”. Così il mondo politico, sindacale e imprenditoriale ha reso omaggio a Vittorio Merloni. Tanti operai e concittadini l’hanno omaggiato presso lo stabilimento di Albacina. Il sindaco Sagramola ha proclamato a Fabriano il lutto cittadino. Messaggio di cordoglio anche da Roma. "Partecipo con sentimenti di sincera amicizia al dolore della famiglia Merloni per la scomparsa di una personalità di spicco per l'apertura e la lungimiranza delle sue idee, che ha lasciato una forte impronta nel mondo imprenditoriale italiano". Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. "Un cristiano buono, generoso, creativo e intelligente". Così il Vescovo emerito di FabrianoMatelica ha ricordato Merloni. "E’ stato – ha detto Mons. Giancarlo Vecerrica – un grande punto di riferimento per il nostro comprensorio e per l’Italia intera. Peccato che la malattia ha fermato la sua opera troppo presto. In questi anni difficili dal punto di vista lavorativo avrebbe dato il suo contributo per combattere la crisi. Ricordo la cordialità, l’accoglienza e il sorriso con cui mi veniva incontro. Si è sempre preoccupato affinchè l’impresa tutelasse i lavoratori ed il bene comune. Riconosco in lui il testimone di vocazione cristiana vera". Marco Antonini IL CORDOGLIO DEL PD Il nome nel mondo “A nome del Pd delle Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Merloni, uomo di spessore e maestro di imprenditorialità, una figura le cui straordinarie capacità di visione hanno saputo fruttare grandi benefici al territorio e alla comunità fabrianese e regionale. Il suo impegno e la sua dedizione hanno fatto grande il nome delle Marche in Italia e dell’Italia nel mondo. Ringraziandolo per quello che è stato il suo contributo alla nostra terra, rivolgiamo le nostre condoglianze alla famiglia”. 10 >FABRIANO< Centro storico: aperto o chiuso? di ALESSANDRO MOSCÈ L a chiusura al traffico del centro storico è uno degli argomenti più dibattuti sia dalla politica, che dai residenti dell’area, che dai cittadini. C’è da registrare un esperimento che sarà attuato per la prima volta, vale a dire la chiusura in tutto l’arco del giorno in occasione dell’attesissimo mondiale di enduro che si terrà a luglio. Potrebbe essere una sorta di anteprima per la creazione di un’isola pedonale in corso della Repubblica. L’assessore al Turismo Giovanni Balducci è riuscito, provvisoriamente, nell’impresa. Per alcuni giorni, in occasione del Gran Premio d’Italia di Enduro che si disputerà a Fabriano dal 15 luglio, il centro resterà off limits per le auto. Tiene banco la posizione dei commercianti che non sarebbero propensi alla chiusura totale. Si discute sulla viabilità del centro. Secondo le testimonianze di molti residenti le auto continuerebbero a sfrecciare a velocità elevata, negli orari di chiusura delle attività commerciali e in tarda serata. Fanno sentire la loro voce di protesta gli abitanti di via Cialdini, in particolare le mamme con i passeggini. È vero che non c’è più la segnaletica orizzontale, ma è pur vero che si continua a parcheggiare davanti ai negozi, ai portoni e in ogni spazio utile, anche a costo di sradicare i dissuasori. In centro per un parcheggio veloce si è arrivati al punto che le autovetture sostano sia a destra che a sinistra e ormai non c’è più lo spazio di sicurezza garantito. Così facendo si continuano a bloccare gli autobus pubblici e i mezzi di sicurezza che, molte volte, trovano ostacoli davanti al loro cammino. Ricordiamo un intervento di Emanuele Rossi, Consigliere comunale di opposizione (Sel), che invitava alla riqualificazione e pedonalizzazione del centro storico. Una sua interpellanza ed un ordine del giorno verteva sulla chiusura al traffico. “Sono anni che si parla di mobilità e di viabilità sostenibili, sono stati spesi soldi per studi e ipotesi di progetto senza alcun risultato. E’ il tempo di fare scelte coraggiose per realizzare una nuova Fabriano, a partire dal ruolo e dalla valorizzazione del centro”. All’inizio del 2013 arrivò una rivoluzione con i pilomat (ora disattivati), l’area antistante il Museo della Carta interdetta alle auto e la contrazione dei parcheggi, alcuni dei quali si trasformarono da liberi a pagamento. Nessuna misura dell’amministrazione comunale ha disincentivato l’uso delle auto soprattutto nella zona dentro le mura. Chiosa l’assessore all’Ambiente e al Commercio Mario Paglialunga: “Vorremmo riaffrontare questa discussione con un approccio nuovo, diverso, più costruttivo e plurilaterale, che tenga conto di tutti gli aspetti possibili della nostra città. Abbiamo cominciato a farlo ponendoci delle domande sì basilari, ma pluriprospettiche. Per il commercio, è meglio che il centro storico sia aperto o chiuso? Ed a livello ambientale? A livello cittadino e funzionale? Ecco, senza sviscerare a fondo ognuno di questi quesiti, credo fermamente che non si possa nemmeno pensare di partire”. Collaborazione tra Profili e Salesi: per un altro biennio si nasce in città Siglato ad Ancona dal direttore generale Asur Marche Alessandro Marini e dal direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Unica di Ancona Michele Caporossi l’accordo di collaborazione tra il punto nascita dell’ospedale “Profili” di Fabriano ed i punti nascita “Salesi” di Ancona. L’accordo definisce e concretizza l’intesa raggiunta tra il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ed il sindaco del Comune di Fabriano Giancarlo Sagramola, dopo il lavoro svolto insieme ai partiti della coalizione: in particolare, il Partito Democratico e l’Unione Democratica di Centro. Il progetto di integrazione, di durata biennale, è stato sviluppato al fine di garantire certezze al Punto Nascita di Fabriano in questa fase intermedia della riorganizzazione dell’intera rete dei punti nascita regionale. Il progetto si prefigge importanti obiettivi: a) adeguamento del personale sanitario ai nuovi requisiti di accreditamento Agenas quale strumento di promozione e di miglioramento continuo della qualità di servizi e delle prestazioni, dell’efficacia e dell’appropriatezza della pratica clinica e delle scelte organizzative; b) attraverso la nuova organizzazione, la possibilità per i professionisti di Fabriano di mantenere/consolidare o acquisire le conoscenze e le abilità necessarie alla realizzazione e alla prosecuzione in qualità e sicurezza delle specifiche attività a prescindere dal numero degli attuali parti; c) incremento della politica attrattiva del punto nascita di Fabriano per aree orogeograficamente disagiate che andrebbero a beneficiare del presidio ospedaliero Profili quale valida alternativa a sedi più scomode da raggiungere, recuperando il bacino territoriale di San Severino, Matelica e le pazienti che si rivolgono extraregione. Con tale organizzazione, ai fini della valutazione della casistica personale, si andrebbe al superamento del problema che sta alla base del parametro minimo fissato dai nuovi standard ospedalieri ministeriali (500 parti l’anno), poiché permetterebbe ai professionisti di Fabriano di operare in un reparto dislocato in più sedi (Fabriano-Ancona), rispettando tuttavia quanto previsto dagli indirizzi Asur in materia di percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) e livelli di assistenza previsti dalle specifiche reti cliniche. Due anni per rilanciare l’attività di un punto nascita che non ha mai cessato di operare e che ora ha una grande occasione: diventare il Punto Nascita di una vasta area dell’entroterra delle Marche. C’è voluto del tempo – ha dichiarato il sindaco Giancarlo Sagramola – ma superando difficoltà tecniche e burocratiche l’intesa raggiunta con il Governatore Ceriscioli ha dato il frutto auspicato. Al di là delle chiacchiere sono i fatti che qualificano le persone. La buona politica fatta insieme alla gente dà i suoi frutti. L'Azione 25 GIUGNO 2016 La vetusta Merlonia e una città senza nome La scomparsa di Vittorio Merloni appartiene per intero alla dimensione del simbolico, perché da diversi anni l’imprenditore fabrianese era impossibilitato a intervenire nella vita dell’azienda e in quella del territorio. Eppure la sua morte si è configurata come uno spartiacque duro e solenne, la linea di demarcazione profonda tra la vetusta Merlonia e una città senza nome chiamata a ridefinirsi senza più rapportarsi con quel mondo precedente e con un modello che ha smesso di parlare al nostro presente per consunzione naturale. La stagione nuova che si apre per forza più che per amore non potrà, giocoforza, adattarsi a una linea di continuità inaridita e sterile, e ridotta agli appetiti bulimici di seconde file, ma dovrà esprimere rotture profonde e brutali su diversi versanti. Innanzitutto a livello di classe politica. Fabriano ha bisogno di una formula di governo cittadino che emerga da un trauma elettorale profondo e sia in grado di generare un clima di apertura e di cooperazione, interrompendo la trafila di giochi zozzi che è parte integrante del vecchio rito locale. Il secondo ambito da rivoluzionare è quello economico. Il futuro imprenditoriale della città – fatta eccezione per i grandi gruppi produttivi che già ci sono e che è fondamentale rimangano – sarà legato alla proliferazione di piccole imprese, anche artigiane, o non sarà. Auspicare l’apparizione di grandi soggetti magicamente in grado di riassorbire l’attuale stock di disoccupazione territoriale è la più immaginifica tra le molte distrazioni intellettuali che ancora ci prendiamo il lusso di coltivare. Cinquanta aziende che assumono una persona a testa, operando in settori diversi, sono coralmente molto più efficaci di una sola che li assume tutti e concentra il rischio occupazionale. La vicenda merloniana ci ha insegnato che essere grandi aziende monoprodotto non porta bene: alle aziende stesse, ai lavoratori e al territorio. Il terzo spazio di cambiamento dovrà essere la fisicità cittadina, ovvero la sua dimensione urbana e materiale. Fabriano non può essere un luogo di attrazione turistica perché difetta dei principali elementi di richiamo che fanno di una città una meta e una destinazione attrattiva. Però ha bisogno di urbanistica e di un piano regolatore per programmare insediamenti, aree produttive e abitative e dare geometrie a una città sempre più arruffata e insensata. Dobbiamo progettare una città più bella non perché la bellezza attira chi viene da fuori o la guarda dall’esterno ma perché il bello è un nostro diritto di cittadini e un elemento che ci migliora nel senso civico e nello spirito collettivo. La Fabriano liberata dal fardello culturale di Merlonia e dalla sua memoria invasiva non potrà che essere una città più bella e geometrica, economicamente plurale e meno esposta alle losche tentazioni di una borghesia che invece di aprire le finestre le ha difese con i sacchi di sabbia e col colpo in canna. BREVI DA FABRIANO ~ AUTOMOBILISTA UBRIACO E ARMATO Genga, 12 giugno. In un controllo i Carabinieri notano che l’automobilista 54enne di Fabriano è ubriaco. Inoltre nell’auto aveva un coltello lungo 34 centimetri che la legge considera come arma impropria. Il coltello viene sequestrato e l’uomo denunciato sia per guida in stato di ebrezza, che per detenzione di strumento atto a offendere. Gli è stata ritirata la patente. ~ ALTRI GUIDATORI UBRIACHI Fabriano, 12 giugno. Un 20enne fabrianese neo patentato guida in stato di ubriachezza, quindi scattavano il ritiro della patente ed altri provvedimenti limitativi. Anche un altro fabrianese, 23 anni, viene fermato dai Carabinieri mentre guida in stato di ebrezza e gli viene ritirata la patente. ~ 21ENNE, CON DROGA IN GIARDINO Fabriano, giorni fa. Un 21enne disoccupato viene fermato e controllato dai Carabinieri presso i giardini pubblici. Lo trovano in possesso di 5 grammi di marijuana e a casa con 50 grammi della stessa droga nascosti in giardino. Il giovane è stato denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. ~ AVEVA 50 EURO E RUBAVA Supermercato “Gentile”, 15 giugno. Un 49enne polacco, operaio, residente a Esanatoglia, toglie l’involucro esterno antitaccheggio della cartuccia del toner di una stampante, mette l’oggetto nel borsello, prende il corridoio di uscita per chi non ha fatto spesa, ma i vigilanti si erano accorti e avevano chiamato i Carabinieri, che lo perquisiscono e gli trovano la refurtiva e 50 euro con i quali, se voleva, poteva pagare. E’ stato denunciato per furto aggravato. ~ SPOSTA PROTEZIONI E CADE NEL GIANO Via Le Conce, 17 giugno ore 17.30. Un 39enne di origine cinese, per pescare, sposta le barriere di protezione del cantiere di lavoro sul Giano, ma la copertura cede e lui cade e finisce nella poca acqua del fiume. Soccorso e portato fuori da lì tramite barella, ha riportato probabili fratture in una gamba. ~ SPACCIATORE SCOPERTO TRAMITE TELEFONINO Civitanova Marche, 17 giugno. I Carabinieri di Fabriano bussano in casa di un 21enne del luogo. Scappa, ma i militari lo inseguono e lo raggiungono dopo aver recuperato 10 grammi di marijuana che aveva gettato via. Perquisita l’abitazione, gli trovano altri 2 grammi della stessa droga e lo denunciano per spaccio. Erano arrivati a lui controllando i telefonini del 21enne di Fabriano e del 25enne di Sassoferrato spacciatori di droga scoperti giorni prima. L'Azione 25 GIUGNO 2016 >FABRIANO< 11 Riflettori sull'ospedale Profili C di ALESSANDRO MOSCÈ ome avevamo anticipato qualche settimana fa, i riflettori sono di nuovo puntati sull’ospedale Profili. Perché? Sulla questione ha detto la sua l’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Saitta. “Le continue nomine dirigenziali ostacolano l’attività del nosocomio, la programmazione va a rilento e a rimetterci sono gli utenti. Incontreremo il direttore di Area Vasta 2 per capire cosa si prospetta per il Profili”. L’annuncio della soppressione del reparto di Senologia ha scatenato l’ira di molti pazienti. I tagli riguardano diversi reparti: Cardiologia e Chirurgia sono in sofferenza a causa della carenza di personale e questo fa sì che le liste di attesa si allunghino invece che diminuire. Diabetologia e Oculistica sono state accorpate. Non si conosce il piano estivo dell’ospedale quando, a causa delle ferie, l’attività subisce un ridimensionamento. Si attendeva da mesi un cardiologo che è arrivato solo nelle ultime settimane con un trasferimento interno. Sulla bilancia ci sono le esigenze della struttura locale e quelle della Regione Marche. Sul tavolo anche la questione del punto nascita. Il documento Afoi previsto per marzo ancora non è arrivato. A Fabriano si partorisce, ma non si sa per quanto tempo ancora sarà possibile. C’è stata una reazione anche da parte comitato “Sveglia Fabrianesi”? Il possibile depotenziamento preoccupa la popolazione che richiama l’attenzione sui reparti a rischio. L’allarme è lanciato proprio dal comitato “Sveglia Fabrianesi”, che in più di un’occasione ha criticato la gestione del Profili. Sotto accusa il riordino della sanità portato a compimento dal Governatore Ceriscioli che non ha ancora ufficializzato alcun documento che sancisca la sopravvivenza del punto nascita. A far discutere è soprattutto la decisione di sopprimere il centro Le scelte della politica e il rischio privatizzazione di Senologia. Un servizio considerato fondamentale per la prevenzione. Polemiche anche all’ufficio ticket. Le prestazioni sanitarie non si possono pagare con la carta di credito. Tutto questo, ovviamente, genera un fermento. Quale politica regionale sta portando avanti la Regione Marche? Non si è fatta attendere la risposta della Asur di fronte alle perplessità manifestate nel fabrianese. Il punto nascita è salvo per i prossimi due anni. Per quanto riguarda il servizio di Ostetricia si registra l’assunzione di sei unità ostetriche che consentiranno un doppio turno a partire da metà giugno. Si stanno concludendo le procedure per il reclutamento del personale dell’unità operativa di Pediatria, anch’esso parte integrante dei requisiti di una struttura che deve mantenere il punto nascita. Al fine di risolvere le criticità sulle branche più sofferenti, Cardiologia, Radiologia ed Endoscopia, sono stati investiti dei fondi. Si riuscirà a rendere operativa una sezione di day surgery (nei primi giorni solo per l’attività oculistica, da luglio per tutte le branche chirurgiche) dove potranno essere accolti i pazienti della stessa area dipartimentale per gli interventi di minore complessità, con abbattimento delle liste di attesa nella chirurgia minore. Il tutto senza impattare nel piano ferie in atto e senza pregiudicare la possibilità di fruizione delle ferie del personale attualmente in servizio. C’è il rischio che si vada verso la privatizzazione della sanità? Il rischio c’è, in effetti, ed è quanto temono molti politici nelle varie regioni. E’ probabile che si aprirà una discussione in tutta Italia che coinvolga anche il ministero. Si teme un po’ dappertutto la riduzione dei posti letto e dei servizi. Questa penalizzazione porterà, presumibilmente, a ulteriori affollamenti nei pronto soccorso. Si avverte il pericolo dello stop alle forniture di materiale vario. I pazienti sono impauriti dall’idea di andare in strutture private senza avere la copertura della convenzione, pagando dunque per intero il costo della prestazione. 12 >FABRIANO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Al parcheggio c'è Phonzie Ecco la nuova applicazione per pagare la sosta con il telefono di PAOLA ROTOLO M ercoledì 15 giugno alle ore 11 presso la Sala Giunta della sede comunale si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione inaugurativa di Phonzie: l’applicazione gratuita per pagare il parcheggio con lo smartphone. Presente il nostro sindaco Giancarlo Sagramola: “Quando abbiamo modificato la situazione dei parcheggi, per quanto riguarda sia l’adeguamento dei costi, sia della percentuale delle strisce blu rispetto alle bianche, lo abbiamo fatto inevitabilmente gettando un occhio alle altre città delle Marche, perché non possiamo restare avulsi dal contesto della regione cui apparteniamo”, esordisce e prosegue: “Sottolineo comunque, in risposta alle polemiche, che i costi sono rimasti più bassi rispetto alla media marchigiana ed il numero di parcheggi blu rispetto ai bianchi è sottodimensionato rispetto alla norma regionale. Abbiamo più parcheggi a pagamento vicino ai centri di interesse ed al centro storico, com’è consuetudine averne in tutte le città che abbiano una struttura storico-artistica ed un’affluenza turistica connessa”. “Si cerca sempre di migliorare per andare incontro al cittadino, non il contrario: è per questo, per dare un servizio più completo, comodo e preciso, che abbiamo deciso di optare per una soluzione che eviti perdite di tempo e soprattutto sperperi di denaro, ovvero che faccia pagare effettivamente la tempistica precisa di sosta di cui si è usufruito”, spiega il sindaco. Tutto questo è oggi possibile tramite smartphone, grazie all’applicazione Vigili Urbani, sindaco e direttore dell'azienda Lenis presentano... Phonzie completamente gratuita Phonzie, scaricabile da tutti i sistemi operativi per cellulari: basterà ricaricare un borsellino virtuale scegliendo tra i più diffusi metodi di pagamento, dalle carte di credito e prepagate fino a Paypal, per poi usufruire del proprio credito al momento del pagamento della sosta, l’esatto equivalente del classico porta spicci all’interno delle nostre autovetture. Phonzie funziona tramite la memorizzazione della propria targa ed in qualsiasi momento si può sia interrompere che prolungare la sosta molto comodamente dal telefonino restando dove si è, evitando così spiacevoli contravvenzioni dettate dall’impossibilità di tornare al veicolo a rinnovare il tagliandino. Oltre ad evitare quindi sprechi di denaro permettendo di pagare solo l’effettiva durata della sosta, il servizio dà anche la possibilità di scaricare l’iva, cosa non trascurabile. Per i cittadini di Fabriano, in aggiunta, è stato previsto un bonus di 3 euro riservato a tutti coloro che inseriranno il codice BONUS3 alla voce Promozioni e Passaparola, che vedremo accreditati al momento della prima ricarica del borsellino; inoltre col servizio Passaparola tutti gli utenti che invitano altri ad utilizzarlo riceveranno un credito omaggio sia per sé che per l’invitato, mentre col servizio Affiliazione si potrà collegare chiunque al proprio borsellino, dai propri figli o famigliari ai dipendenti aziendali. “Se pur vero che ci sono molte cose più importanti, queste piccole cose contribuiscono a migliorare la vita dei cittadini: il nostro obiettivo è quello di fare servizi utili ed anche se le norme e la burocrazia in generale ci ritardano sempre tutti i progetti, noi comunque continuiamo nel nostro genitori asiatici nasce a Siena ma è una emorragia che lo fa nascere prematuramente e lo segna per sempre. I genitori lo rifiutano e lo abbandonano in ospedale. Da Siena Mario viene trasferito a Grosseto dove incontra la sua “nuova mamma”, Nadia Ferrari, una infermiera, che di quel bambino così disagiato si…innamora! Lei viene da una situazione familiare piuttosto complicata, eppure qualcosa le dice che di Mario si deve prendere cura. Lo percepisce come un figlio, lo accudisce, lo coccola, gli parla, lo fa sentire un essere umano, non un rottame da scartare. Non salta neanche un giorno in questo rendez vous dell’amore materno per cui va in ospedale anche quando è di riposo. Grazie ad una assistente sociale riesce ad averlo in affidamento e con l’aiuto di sua figlia lo cura, lo assiste, lo fa sentire un essere umano. Ma il destino a Mario aveva riservato altre strade. Un repentino aggravamento delle sue condizioni, già piuttosto precarie, lo portano a solcare altri lidi. “Mi ero illusa che potesse farcela – ha detto Nadia Ferrari – lo fisioterapia lo aveva molto aiutato, il mare, la sabbia, la scoperta dell’acqua gli avevano dato felicità. Nonostante non ci sia più io lo sento sempre accanto ed ogni giorno gli parlo”. Mentre scrivo queste righe di getto su un foglio che ho chiesto al bagnino sento una forte emozione e, soprattutto, una inadeguatezza di cui un po’ mi vergogno. Mi sto chiedendo: cosa avrei fatto io nella stessa situazione? E’ ricorrente un simile interrogativo quando vengo a conoscenza di fatti ed episodi che vedono coinvolte persone che si danno agli altri senza troppe ritrosie. Perché io non sono capace di fare altrettanto? E immagino la gioia di quel bambino quando avrà visto per la prima volta il mare e giocato con la sabbia. Cosa avrà percepito di quell’immensa distesa d’acqua che ho davanti e che in questo strano pomeriggio è arrabbiatissima, eppure mi affascina anche con il rumore sordo che produce invitandomi ad entrarvi? A Nadia Ferrari hanno assegnato il “Premio Bontà 2016” intitolato a S. Antonio da Padova, un premio che non avrebbe mai voluto perché era Mario il suo premio, quello che le dava autentica felicità nonostante i suoi gravissimi problemi. Il mare che Mario non potrà più vedere mentre butto giù queste considerazioni finali sta inondando la spiaggia e mi è arrivato ai piedi. Ma, finalmente anche il sole sembra far capolino. A MODO MIO a cura di Luciano Gambucci Mamma due volte Sono al mare a Senigallia. E’ un pomeriggio abbastanza brutto di questa strana “fine primavera”. In spiaggia siamo quattro gatti perché il cielo è plumbeo e minaccia pioggia mentre il mare si agita sempre più mangiandosi una bella fetta di riva, inondando sabbia ed ombrelloni fino a pochi metri dove sono io. Cosa faccio? Vado a casa come ha già fatto mia moglie o tento la mia passeggiata pomeridianoserale, giù verso il Ciarnin? Ieri l’ho fatta anche corricchiando ma anziché sulla riva, come faccio sempre, lungo i marciapiedi del lungomare. Risultato: il ginocchio sinistro si è ribellato ed oggi mi fa abbastanza male. Non mi resta che leggere ma libro e giornale quotidiano sono rimasti a casa. Frugo nel borsone che mia moglie mi ha lasciato e trovo un settimanale molto amato dal gentil sesso, assai meno da me che quando lo sfoglio lo esaurisco in pochissimo tempo. Ma oggi una storia di altri tempi mi cattura. Subito. Anzi è la foto di supporto all’articolo che mi prende. Mi coinvolge e sembra dirmi “leggi il testo” perché ti farà sentire meglio, anzi peggio perché ti farà ancora una volta “capire che tu non hai mai fatto molto, forse niente”. Nella foto con una bella signora toscana quasi cinquantenne c’è una figlia, una ragazza neanche ventenne, e un bambino asiatico, molto piccolo e chiaramente con problemi. Da giornalista che conosce le regole deontologiche della professione un po’ mi indigno perché la Carta di Treviso vieta la pubblicazione di foto di bambini senza schermatura. Ma sono attratto e devo leggere. E’ una storia tristissima, in avvio, e bellissima nel prosieguo anche se il bambino a soli due anni e mezzo se ne è andato. La storia inizia in modo triste perché Mario, questo il suo nome, figlio di una coppia di intento”, asserisce Giancarlo Sagramola. A rappresentanza delle forze dell’ordine, ringraziate dal sindaco per l’attenzione, la precisione e la disponibilità, il Comandante dei Vigili Urbani Cataldo Strippoli: “Precisiamo che ovviamente tutti i parcometri resteranno al loro posto e chi vorrà potrà continuare ad utilizzarli. A chi invece decide di usufruire della novità, è consigliabile esporre sul cruscotto, al posto del classico biglietto emesso dal parcometro, o il tagliando stampabile di Phonzie, o l’adesivo ufficiale, acquistabile comodamente dall’applicazione che ci verrà recapitato a casa, in modo da essere facilmente identificabili ai vigili ed avere una sicurezza in più. Il vigile controllerà se alla targa corrisponde il pagamento della sosta tramite smartphone, ed è tenuto comunque a controllare anche se non vede nulla di esposto”, specifica il Comandante. La società madre dell’applicazione è la Lenis Srl ed era presente alla conferenza il direttore commerciale Francesco Esposito: “Phonzie non è stata concepita secondo logiche tecniche, ma psicologiche, quindi secondo le necessità degli utenti. Nelle Marche Fabriano è la prima città, ma Phonzie è già utilizzata a Bologna, Roma, Pisa, Torino ed in molte altre città e dai riscontri avuti finora possiamo dire di aver appurato che chi prova quest’applicazione non torna più indietro, risultato molto positivo per noi”, dichiara. Insomma, siamo di fronte ad una rivoluzione tecnologica che rappresenta un’opportunità molto importante per Fabriano, quella di rinnovarsi, di aprirsi al nuovo senza timore. Inner Wheel dona 50 libri per ragazzi in biblioteca La sezione ragazzi della Biblioteca Comunale si arricchisce di 50 nuovi libri grazie alla generosa donazione di Inner Wheel, Associazione che da tempo sostiene da vicino con le sue iniziative la Biblioteca 'Romualdo Sassi'. Tanti bellissimi titoli che parlano del mondo dei bambini: un mondo di emozioni, gioie, paure, affetti, scoperte, piccoli e grandi eventi che accompagnano lo straordinario e difficile cammino della crescita. Libri di stoffa, filastrocche, albi illustrati e piccole fiabe moderne, ironiche e divertenti che invitano i bambini e i loro genitori a guardare il mondo con occhi incantati. Materiale prezioso per il gruppo dei lettori volontari e per strutturare il nuovo programma di attività legate al progetto Nati per leggere. L’Associazione in effetti è stata uno dei primi e principali promotori del progetto “Nati per Leggere”, iniziativa rivolta ai bambini fino a 6 anni, che si prefigge lo scopo di diffondere tra i genitori la pratica della lettura ad alta voce ai propri figli fin dalla più tenera età. 13 >EVENTI< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Il Palio verso l'atto finale! Monelli, Corteo Storico e Sfida del Maglio in nome di San Giovanni di MARCO ANTONINI S uccesso per il Palio di San Giovanni Battista che ha radunato migliaia di persone del comprensorio e provenienti da varie parti d’Italia, a Fabriano. Nell’ultimo week end sono state prese d’assalto le quattro infiorate dedicate alla carta e realizzate dai maestri infioratori. C’è ancora tempo per ammirarle nella chiesa di Santa Caterina per Porta Pisana, a San Domenico per Porta del Piano, al Ridotto del Teatro Gentile per Porta del Borgo e a San Filippo per Porta Cervara. “La carta: ingegno e creatività, veicolo di cultura e conoscenza, orgoglio fabrianese nei secoli”. Il Palio è ripartito dal punto di forza della città, la carta che, quest’anno, è stata omaggiata anche dalle Porte attraverso la realizzazione della famosa infiorata. Emozionati gli artisti del Liceo Artistico Mannucci che hanno visto realizzare con i fiori ciò che loro hanno disegnato sulla carta: Sara Bartocci e Alexia Carli; Jessica Hima e Rebecca Lacchè, Martina Rughi e Valentina Bracchetti che sono stati abbinati, nei mesi scorsi, tramite sorteggio, rispettivamente alle Porte Piano, Pisana, Cervara e Borgo. “L’arte della fabbricazione della carta è, senza dubbio, la più caratteristica lavorazione che avviene a Fabriano Qui e sopra due momenti dei Giochi Popolari della settimana scorsa fin dal Medioevo. L’Ente Palio – ha detto il presidente Mearelli e il vice Ciarlantini - ha scelto quest’anno di rendere omaggio all’imprenditorialità artigiana, all’ingegno ed alla creatività che furono all’origine dello sviluppo di questa attività e dei commerci e ad essa collegati. Un viaggio, quello della carta, che attraversa il tempo, inizia nella Cina del I secolo, passa per il mondo arabo, e si diffonde in tutto l’occidente grazie alle genti della valle del Giano. Da Fabriano, culla della carta in Europa - spiegano gli organizzatori - fino ai luoghi più lontani, in ogni dove”. Prosegue, poi, il divertimento e la buona cucina nelle Hostarie collocate presso il Chiostro di San Biagio (Pisana), il Chiostro di San Nicolò (Borgo), il Chiostro di San Benedetto (Piano) e presso le ex carceri di via Ceramica (Cervara) che sono state prese d’assalto tutte le sere. Questi i prossimi appuntamenti. Il 22 giugno, sul sagrato della Cattedrale, è previsto lo spettacolo teatrale dei ragazzi dei Vicoli della Gioia. In serata, alle ore 22,30, “Metti il pop in Palio”, il concerto del Coro Giovani Fabrianesi. Il 23 giugno è il turno dei giovani che si cimenteranno nella realizzazione di un’infiorata a San Venanzio. Alle 18.30, poi, concerto della Corale Santa Cecilia presso il Chiostro di San Venanzio. In serata spazio, dalle ore 22,15, alla benedizione degli arnesi e il Palio dei Monelli. Il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, annullo postale alle ore 10. Nel pomeriggio Pontificale del nuovo Vescovo della Diocesi, Mons. Stefano Russo, in Cattedrale alle ore 18. A seguire la processione per le vie della città con i membri del Palio e la Banda Cittadina. Alle 21 viene recuperato il Corteo Storico che doveva tenersi domenica 19 giugno e che è stato annullato causa maltempo. Più di 300 figuranti si metteranno in cammino per raggiungere Corso della Repubblica dove si concluderà la rievocazione con i vestiti dell’epoca e si darà il via, alle 22,15 alla premiazione del Trofeo della Porta e all’attesa Sfida del Maglio. Il 25 giugno, dalle ore 15, spazio a “Borghi e Botteghe medioevali”. Domenica 26 giugno, dalle ore 9, arriverà in città la tappa nazionale del Torneo Arco Storico per le vie del centro. Il 28 giugno la conclusione con l’estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria del Palio. 9 i premi in Palio. Il primo è un buono d’acquisto alimentare di 3 mila euro. Dal 24 al 26 giugno torna anche l’iniziativa “Tutti al Palio” il raduno camper che l’anno scorso aveva portato in città camperisti di tutta Italia. Lo Spirito e La Terra ora a Genga e Sassoferrato Torna “Lo Spirito e la Terra”, il festival promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana che, per la sua terza edizione, si presenta con una veste nuova, con appuntamenti disseminati fino ad ottobre. Dopo l’apertura ed il successo di Appennino da Rivivere e del merca- tino delle erbe spontanee, officinali e degli orti, si apre la terza parte del festival, con attenzione focalizzata su Genga e Sassoferrato. Venerdì 24 giugno alle 18.30 appuntamento presso l’Abbazia di S. Vittore delle Chiuse di Genga, dove sarà presentato il volume “Le carte di S. Vittore”, con don Ugo Paoli e Manuela Morosin. Sabato 25 e domenica 26 giugno il festival si sposterà invece a Sassoferrato. Alle ore 15 dall’Abbazia di Santa Croce partirà un trekking in mountain bike, mentre alle 16 ci sarà una lezione di yoga presso la Rocca di Albornoz. Alle 18 sarà possibile visitare il Museo delle tradizioni popolari, nel cui giardino, alle ore 20 ci sarà una cena aperta a tutti (su prenotazione). Alle 21 la piazza del Castello ospiterà la premiazione dell’Autore dell’anno Fiaf, parte dell’evento collaterale dedicato alla fotografia “FacePhotoNews”. Nella serata spazio alla musica con il concerto dei “The Basement”, dalle 22.30 alla Rocca di Albornoz. Domenica 26 appuntamento invece con il trekking da Montelago al Monte Strega: alle 17 partiranno i camminatori, mentre alle 18 coloro che faranno il percorso in mountain bike. Gli appuntamenti de “Lo Spirito e la Terra” proseguiranno poi a fine luglio con quattro giornate tra natura, musica, arte ed enogastronomia, sempre alla ricerca del genius loci che rende il nostro territorio unico al mondo, offrendo un modo per i residenti di riscoprire e vivere in la loro terra e uno strumento per accogliere il pubblico turistico ed accattivarlo con eccellenze uniche al mondo. Il Festival è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana con la città di Fabriano, il Comune di Cupramontana, il Comune di Sassoferrato, il Comune di Genga, il Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi, l’Unione Montana Esino Frasassi, il Comune di Serra S. Quirico, il Comune di Cerreto d’Esi ed il Gal Colli Esini e S. Vicino. Tutti gli appuntamenti che saranno proposti sono il frutto della preziosa partecipazione di oltre 120 fra enti, aggregazioni, associazioni e professionisti dello spettacolo. Ritornano a sfilare la moda e la bellezza Torna a far parlare di sé l’evento “La Bellezza in Passerella” giunto alla quinta edizione, un evento di moda, musica e spettacolo con direzione artistica di Valentina Papi Tante le novità, a partire dalla nuova location dell’evento che si svolgerà nella suggestiva Piazza Quintino Sella (zona Museo della carta) giovedì 30 giugno alle 21. L’evento moda, organizzato dalla "Associazione Accademia Musica e spettacolo G. Verdi", sarà presentato da Matteo Pasquali e sarà accompagnato dalla diretta su Radio Blu. Vedremo in passerella le migliori collezioni uomo/donna di abbigliamento, gioielli, accessori, sposo e sposa. L’evento sarà intervallato da momenti di comicità con l’esilarante Angelo Carestia e con la partecipazione delle bravissime ginnaste fabrianesi. 14 >SPAZIO LAVORO< Whirlpool: nasce nuovo comitato dei dipendenti W hirlpool Corporation e i rappresentanti sindacali della regione Europa, Medio Oriente e Africa (Emea) di Whirlpool e Indesit hanno siglato uno storico accordo per la creazione di un nuovo Comitato dei dipendenti di Whirlpool Europe (Weec). L’accordo, che è stato raggiunto in tempi rapidi e con il consenso di tutte le parti coinvolte, conferma ancora una volta la bontà del sistema di relazioni industriali di Whirlpool, da sempre attenta al dialogo con le parti sociali, ed è pienamente conforme alle più recenti normative comunitarie. Il nuovo Comitato dei dipendenti di Whirlpool Europe, che rappresenta quindi un importante strumento di confronto tra l’azienda e il sindacato, sarà costituito da un Comitato unico composto da 30 membri, in sostituzione dei precedenti comitati separati rispettivamente di Whirlpool e di Indesit, che si riunirà annualmente, e da un Comitato più ristretto composto da nove membri che si riunirà con cadenza trimestrale. Il Weec, secondo quando previsto dalla normativa europea, avrà diritti di informazione e consultazione, mantenendo le negoziazioni a livello locale per azioni più mirate e flessibili. Inoltre, secondo la logica di inclusione e coinvolgimento propria di Whirlpool e andando oltre la normativa vigente, saranno invitati agli incontri annuali del Comitato anche i rappresentanti di paesi quali Russia, Turchia e Sud Africa che, pur essendo extra Ue, rappresentano una parte importante di Whirlpool nella regione Emea. “Oggi abbiamo firmato un accordo storico, una tappa fondamentale per la storia di Whirlpool Emea. Da sempre il Weec gioca un ruolo chiave all’interno della nostra strategia delle relazioni industriali, aiutandoci a collaborare con i sindacati che per noi rappresentano importanti business partner con cui costruiamo insieme il nostro futuro” – ha commentato Esther Berrozpe, presidente di Whirlpool Emea, vice presidente esecutivo di Whirlpool Corporation e presidente del Weec – “Il lavoro straordinario svolto da tutti i delegati durante le negoziazioni, che ha portato al risultato di oggi, dimostra l’impegno e la volontà di tutti di voler dare vita a una nuova fase di successo nella storia della nostra azienda”. L’accordo sarà pienamente effettivo a partire dal primo luglio 2016. L'Azione 25 GIUGNO 2016 SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ CERCASI AU PAIR PER IL REGNO UNITO Famiglia italo/inglese con tre bambini di età 4, 6 e 8 anni ricerca una ragazza alla pari. Si richiede la maggiore età, precedente esperienza e disponibilità minima di 6 mesi, anche se preferibile periodo più lungo. Dovrà accompagnare i bambini a scuola per le 8.30, andare a riprenderli alle 15:30 e riportarli a casa, fargli fare merenda, compiti e poi cena. La famiglia vive a Uxbridge, Greater London, Regno Unito; zona tranquilla e sicura. La casa è vicinissima al college locale (per frequentare corsi di inglese). Inviare cv via mail a [email protected]. Farà seguito un colloquio su Skype per le candidate selezionate. ~ CERCASI N. 14 VOLONTARI PER IL PROGETTO “UNA COMUNITÀ ACCOGLIENTE” - SCAD. 30/06 C’è tempo fino al 30 giugno per presentare la domanda per partecipare al progetto di Servizio Civile Nazionale Regionale “Una comunità accogliente” dell’Ambito Territoriale Sociale n. 10. Le aree di intervento sono quelle dei disabili e dell’assistenza anziani: il progetto richiede ai volontari di inserirsi all’interno dei diversi servizi rivolti ai soggetti disabili (domiciliari, scolastici, semiresidenziali e anche nei momenti del trasporto) e alle persone anziane (semiresidenziali e residenziali), di entrare in contatto e relazione con le persone oggetto dei servizi affiancando il personale educativo nell’espletamento del servizio stesso. L’opportunità è aperta a 14 volontari: 7 a Fabriano (di cui 2 presso la Casa di Riposo “Vittorio Emanuele II”), 2 a Cerreto d’Esi, 1 a Genga, 3 a Sassoferrato, 1 a Serra San Quirico. Vi ricordiamo che la durata del servizio è di dodici mesi e ai volontari spetta un assegno mensile di 433,80 euro lordi. Per partecipare al progetto bisogna far pervenire al Comune di Fabriano, Piazzale 26 settembre 1997 - 60044 Fabriano (AN), i moduli di domanda e la fotocopia di un documento di identità entro e non oltre le ore 14.00 del 30 giugno secondo le seguenti modalità: - Posta Elettronica certificata (PEC) - [email protected] avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf; - raccomandata A/R (non fa fede il timbro postale); - consegnate a mano. La data dei colloqui di selezione sarà comunicata con congruo anticipo a tutti i candidati e verrà pubblicata sul sito www.comune.fabriano.gov.it. Il progetto verrà avviato il 1 settembre. Tutte le informazioni sul progetto, i requisiti per potersi candidare e la modulistica per la domanda sono scaricabili dal sito www.comune.fabriano.gov.it. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Ambito Territoriale Sociale n°10 c/o Unione Montana dell’Esino-Frasassi, Via Dante n. 268, Fabriano, tel. 0732.6952220/255/213, email: [email protected]. VARIAZIONE ORARIO DI APERTURA INFORMAGIOVANI: VI INFORMIAMO CHE GIOVEDÌ 23 E GIOVEDÌ 30 GIUGNO, PER MOTIVI DI SERVIZIO, L’INFORMAGIOVANI SARÀ APERTO DALLE ORE 9:30 ALLE ORE 13:00 ANZICHÉ DALLE ORE 14:30 ALLE ORE 18:00. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@cadnet. marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. Jp: ministero continua a seguire la vicenda Sassoferrato: Cna e Confcommercio auspicano interventi per le imprese Soddisfatta la Cna e la Confcommercio a seguito dell’incontro organizzato dal sindaco Ugo Pesciarelli di Sassoferrato in occasione della presentazione del bilancio di previsione del 2016. Le associazioni chiedono con un’unica voce che le tasse non siano aumentate e si auspicano interventi volti a sostenere l’impresa. "Comprendiamo la difficoltà di far quadrare i bilanci comunali ma si deve fare il possibile per agevolare le imprese in un momento di così forte difficoltà. Per prima cosa chiedo che si lavori per semplificare la burocrazia, che si traduce come costo per l’impresa, chiedo di fare sistema con gli alti comuni montani per accentrare eventuali funzioni in un'ottica di area vasta e di lavorare per una politica condivisa sul turismo. Le imprese storiche vanno aiutate e in parallelo deve essere attuato un programma di sostegno verso i nuovi artigiani e commercianti, prevedendo un contributo per chi decide di avviare una nuova attività o uno sgravio sulla tassazione dei rifiuti. Il sindaco conferma la volontà di lavorare in un’ottica di area vasta e di rete con l’unione montana dei comuni. Il sindaco ci ha assicurato un incontro a breve sarà utile per studiare l’adozione delle misure e l’utilizzo degli strumenti in essere, più adatti, vedi fondi comunitari, per la valorizzazione del territorio ed il reinsediamento commerciale dei molti locali sfitti. Siamo comunque soddisfatti per la disponibilità e l’impegno di non aumentare i tributi a carico delle aziende nonostante i tagli del governo e la riduzione di diverse entrate". Andrea Riccardi, segretario della Cna di Fabriano Area Vasta Nello Baldoni, segretario della Confcommercio di Fabriano Necessario avviare un confronto tra il ceto creditizio e Jp Industries rispetto ai finanziamenti a sostegno del piano industriale e definire nel più breve tempo possibile l’atto di transazione. E’ quanto ha affermato il vice ministro Teresa Bellanova in risposta all’interrogazione presentata dai deputati Lodolini e Giulietti in merito alla vicenda della Jp. Il Ministero ha ribadito che sta continuando a seguire la vicenda con la massima attenzione, anche attraverso l’istituzione di un tavolo dedicato, e si è impegnato a favorire il confronto con Jp Industries allo scopo di raggiungere in tempi brevi l’adesione all’atto di transazione e il confronto con il ceto creditizio. D’altra parte gli istituti di credito, a fronte delle richieste del Mise, si sono impegnati a perseguire con decisione i propri obblighi e ad accelerare il processo di delibera. Inoltre, al fine di favorire la ricollocazione dei lavoratori della ex Merloni e di rafforzare il tessuto economico della fascia appenninica fortemente provato dalla crisi, ha promosso un intervento di aiuto volta a favorire nuove iniziative imprenditoriali, attraverso la concessione di agevolazioni per un importo complessivo pari a 26 milioni di euro. Il giorno del Vescovo E’ molto magro, e alto, Mons. Stefano Russo. Un’altezza che lo fa inevitabilmente spiccare su tutti, quando probabilmente (azzardiamo un sicuramente) egli lo eviterebbe volentieri, perché ci è apparso caratterialmente timido. Durante la celebrazione della Messa ha fatto la sua omelia, la sua spiegazione del Vangelo del giorno. Non ha fatto una dichiarazione, un programma, non ha detto quali sono le sue priorità. Eppure…lo ha fatto. Lo ha fatto con il suo modo di operare, e anche con il linguaggio del corpo. Lui, arrivato qui per volere di Papa Francesco, ci ha ricordato piuttosto la presentazione di quello che c’era prima e ci è venuta in mente quella frase: “umile operaio nella vigna del Signore”. Così sembra vedersi il nuovo Vescovo della Diocesi di Fabriano-Matelica: essenziale, asciutto come quel suo fisico, totalmente votato ad uno spirito di servizio che è stato l’idea forte nei vari appuntamenti di questo lungo pomeriggio, dall’incontro con le suore della Beata alla celebrazione della Messa. I suoi intendimenti in fondo li ha spiegati spiegando un brano del Vangelo, incardinato su quell’idea dello stare in comunione, che don Stefano sottolinea in modo deciso. E termina raccontando di due fratelli, suoi amici ed ex- 15 >MATELICA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Domenica è stato l'ingresso in città di Mons. Stefano Russo parrocchiani: uno giovane padre di tre figli, insegnante e capo scout, molto impegnato, anche oltre le proprie possibilità. Alla domanda dell’altro fratello: “ma chi te lo fa fare? Non ti sembra di rinunciare a qualcosa?” questo ragazzo risponde che, al contrario, “acquisto, seguendo questa strada che il Signore mi ha tracciato davanti”. E mentre, nota don Stefano, il primo è sembre sorridendo, anche quando è segnato dalle difficoltà, il fratello è sempre spesso triste”. E augura a questa comunità che “non si faccia mai vincere dalla difficoltà” e non giri mai i tacchi davanti al talento che Cristo ci chiede di far fruttare appieno. Il suo modo di fare, schivo ma aperto e disponibile si è visto, nel piccolo, anche quando a fine Messa, nei locali della parrocchia di Santa Maria, il vescovo, pur evidentemente e uma- namente stanco, è rimasto lì a conoscere tutti i fedeli che hanno voluto salutarlo. E gli hanno, pare, già strappato un invito, grazie all’alpino Angelo Ciccarelli, dovrebbe essere presente alla consueta e molto amata festa degli Alpini di San Vicino. Tante le associazioni presenti, dal Terzordine Francescano all’Unitalsi. E poi gli Scout, presenti anche nelle tappe precedenti, la banda, che lo ha accolto per il saluto istituzionale e il gruppo folk, che lo ha salutato in piazza con un ballo tradizionale. Soprattutto c’era, alla Casa di Riposo come nella visita alla Beata Mattia, in sala consiliare come nella Cattedrale, Conforto e sorrisi alla Casa di Riposo Davanti alla Beata Mattia Nessun Vescovo potrebbe iniziare la propria missione a Matelica, senza il… “benestare” della Beata Mattia. Mons. Stefano Russo è andato subito a pregare davanti alla reliquia della Beata. Poi ha conosciuto e salutato le clarisse. La badessa gli ha detto che pregherà per lui, e lui ha replicato di avere tanto bisogno di queste preghiere. La Badessa ha anche detto che collaboreranno in un periodo in cui, per volere di Papa Francesco, ci sarà un’evoluzione nel ruolo delle suore nella chiesa. Poi alcune parole dette quasi sottovoce, un canto insieme, prima di risalire in auto. Prima di recarsi a Santa Maria per la sua prima Messa nella Cattedrale matelicese, il Vescovo ha avuto un passaggio in sala Consiliare per il saluto della città. All’ingresso del Comune, ad attendere il nuovo vescovo c’erano la Banda Veschi, che ha intonato delle musiche di benvenuto e il gruppo folk, che ha presentato alcuni brevi balli ad un divertito don Stefano. Poi l’entrata in sala consiliare, dove ad attenderlo c’erano il sindaco Alessandro Delpriori, il vice sindaco Anna Grazia Ruggeri, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Casoni, l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Montesi e il consigliere Filippo Mosciatti. Il sindaco, nel salutare, ha voluto brevemente illustrare la prestigiosa storia matelicese come sede vescovile “prima di Fabriano e prima di Camerino”, una storia che affonda le sue radici poco dopo Costantino e che ha visto un vescovo matelicese, Florenzio, sedere accanto al Papa al Concilio di Nicea. A proposito di storia, il sindaco ha poi invitato il Vescovo, in un futuro prossimo, a visitare nel dettaglio le ricchezze artistiche della città. E’ una città, spiega il sindaco, che è votata alla fede, che “ha vissuto momenti di grazia e di gioia e momenti difficili, come quelli che stiamo vivendo in questi anni”. Cita poi la grande vitalità, e quelle 52 associazioni attive. Auspica infine una collaborazione stretta, per provare insieme a venire incontro ai problemi sociali di una comunità di cui anche chi porta la fascia tricolore, dice Delpriori, è una sorta di pastore. Conclude poi con l’augurio di buon lavoro, declinato però, da buon scout quale è, con l’augurio “buona strada!”. Dal canto suo, il Vescovo ha risposto al sindaco sull’importanza della storia e dell’arte matelicese: “Anche se ho potuto vederla solo oggi, e con l’auto, nella pioggia, mi sono reso conto di questa storia e cultura che caratterizza la vostra bella città e mi fa piacere sentire come tenete a questo”. “Accolgo l’invito del sindaco a collaborare continua poi Mons. Russo - con quello spirito di servizio che è fondamentale, e che condividiamo, ognuno con il suo ruolo, a favore del popolo, affinché possiamo crescere come società”. tantissima gente che non si è fatta scoraggiare da un tempo che spingeva di sicuro ad una tranquilla domenica pomeriggio a casa ed è venuta piena di curiosità, per capire come è fatto il Pastore che ci guiderà nei prossimi anni. La funzione è cominciata con due ringraziamenti e auspici. Nel primo don Lorenzo Paglioni ha in primis salutato e ringraziato il vescovo emerito Vecerrica per tutto quello che ha fatto in questi tredici anni di lavoro insieme. Poi ha voluto orgogliosamente ricordare le più che robuste radici religiose della città, “memore del suo passato, che l’ha gratificata fin dai primi secoli della storia cristiana, con il titolo di Diocesi e la presenza del vescovo”. Ha poi parlato dei vescovi provenienti da Matelica, andati ad esprimersi e consigliare, spesso accanto al Papa, in alcuni tra i momenti storici della cristianità. Il veloce excursus storico passa poi in rassegna i grandi religiosi, dalla Beata a San Sollecito, alla venerazione per il Ss. Crocifisso e per il patrono Sant’Adriano. E’ un orgoglio che si sentirà anche dopo, Mons. Liberati ("siamo buoni, siamo semplici e lavoratori. Faremo il nostro dovere"), e aveva sentito anche prima, durante il saluto in Comune e che don Stefano vuole sottolineare nella sua omelia. Don Lorenzo passa all’oggi, alla difficoltà economica e sociale di questa gente, affidandosi al Vescovo e alla sua vocazione pastorale. Sentito e improntato ad un saluto di benvenuto per il futuro è stato anche il saluto di una parrocchiana, Egizia Marzocco, che ha voluto parlare anche delle tante forme, private o in una confraternita o di un gruppo, in cui si sa esprimersi la Fede in questa città. La giornata è finita nel salone del Palazzo Vescovile, per una cena con tutto il clero presente. E siccome non c’è festa senza torta, una matelicese che di recente di torte ha dimostrato di intendersene, su richiesta di don Ruben, ha preparato una composizione tutta particolare! Il saluto delle Istituzioni Un sorriso da portare nel cuore... un desiderio che ieri si è realizzato! Abbiamo sperato fino all'ultimo che il tempo concedesse una tregua... ma poco importa, Sua Eccellenza Mons. Stefano Russo, ha iniziato da qui la sua visita pastorale matelicese e la nostra comunità ne è onorata, onorata perché la parola di conforto, un sorriso, una stretta di mano l'ha portata a ciascuno dei presenti, attraversando tutta la casa di riposo! Ad accoglierlo nella cornice della chiesa di S. Maria Nuova c'erano l'amministrazione della struttura, gli operatori, i familiari e naturalmente gli ospiti. Una di loro, Elena Marinucci, ha emozionato tutti con queste semplici parole, anche il nuovo vescovo... "Eccellenza, nel darle questo benvenuto, ci perdoni fin d'ora la familiarità che adotteremo nei toni e nelle parole, ma in questa casa, ospiti, personale e suore, siamo abituati ad accogliere tutti come fratelli e mai come forestieri. Per noi la visita del nostro Vescovo, nel giorno del suo insediamento a Matelica, è un grande onore e vorremmo abbracciarla e ringraziarla tutti per tanto riconoscimento. C'è chi vorrebbe chiederle una parola di conforto, chi una carezza e chi solo un sorriso da portare nel cuore. Non essendo però ciò possibile, sappia che noi da oggi la considereremo sempre uno di noi, un nostro amico, un fratello e pregheremo per Lei. Anche Lei però ci ricordi nelle sue preghiere: solo così saremo sempre vicini e non ci sentiremo mai soli e quando fuori sentiremo il vento che soffia più forte, sapremo che potrà essere solo lo Spirito Santo e non avremo niente da temere". Non poteva mancare un nostro ricordo; come dono dell'amministrazione, una stampa su tela della pala d'altare della Madonna del latte contenuta in un altare laterale della nostra chiesa, unitamente ad una foto del loggiato benedettino retrostante, e come dono da parte dei nostri ospiti un quadro realizzato dal nostro ospite Paolo Bracci, che, dopo l'idea del CdA di intitolare a lui una nostra sala, ha di nuovo ripreso il gusto per la pittura, il nostro, Eccellenza, è un arrivederci ... perché il cammino con la nostra comunità è appena iniziato, e sarà nostro vanto averLa a celebrare Messa in occasione delle prossime annuali festività. La Fondazione Tommaso De Luca - Enrico Mattei 16 >MATELICA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Il Verdicchio re d'estate, ma tanta cultura L di LAURA ANTONELLI a bella stagione quest'anno sembra tardare ad arrivare, ma Matelica si prepara a scaldarla con un ricco calendario per l'edizione 2016 di MatelicaEstate, eventi inseriti nella cornice del contenitore Matelica Festival e spalmati durante i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Martedì 21 giugno alle 12 si è tenuta presso il foyer del Teatro Piermarini la conferenza stampa di presentazione del programma estivo matelicese organizzato dal comune in collaborazione con la Proloco, le varie associazioni che prenderanno parte agli eventi estivi e molti volontari. Il sindaco Alessandro Delpriori e l'assessore alla Cultura Cinzia Pennesi hanno illustrato dettagliatamente il calendario soffermandosi su molte attività degne di nota. Si è partiti proprio martedì 21 con la festa della Musica Europea per le vie del Centro Storico e la Notte Bianca della Musica con negozi aperti fino alle 24 e numerosissimi musicisti partecipanti. Mercoledì 29 giugno si inaugurerà la mostra “Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento”, presso il Museo Piersanti di Matelica, attiva dal 30 giugno al 2 ottobre 2016, a cura di Alessandro Delpriori e Matteo Mazzalupi. Matelica dunque nell'estate 2016 sarà un centro nevralgico per gli appassionati d'arte, infatti la Fondazione Federico Zeri dell'Università di Bologna, che attiverà una Summer School dal 2 al 9 luglio dal titolo “Marche 1500. Tra proto-classicismo ed eccentrici al tempo di Perugino e Raffaello”, ha scelto la nostra città come sede principale delle sue attività. Dopo il primo giorno a Pesaro, i 28 partecipanti, selezionati su un centinaio di domande pervenute,verranno a ragionare a Matelica insieme ai loro docenti sulle tematiche legate alla storia dell'arte marchigiana del 1500. “Per la prima settimana di luglio non ci sono più posti negli alberghi matelicesi - dice il sindaco Delpriori - non soltanto c'è la Summer School, ma anche l'Encuentro Amigos De Partagas (dal 6 al 9 luglio), che porta Matelica ad un livello internazionale quasi inedito ma è anche un incontro che sta avendo sempre maggiore successo e che quest'anno è arrivato al 40 % in più di partecipanti che vengono da tutto il mondo”. Infatti, la quattro-giorni organizzata dal Cigar Club di Matelica sarà ricca di iniziative, come spiega Francesco Minetti, presidente del Club “La manifestazione in questi undici anni di esistenza si è completamente trasformata. È passata dall'essere legata al mero sigaro ad essere molto culturale. All'interno della manifestazione ci saranno varie attività. La principale sarà quella di mercoledì 6 luglio con uno spettacolo teatrale che si terrà al Teatro Piermarini dal nome “Romeo Y Julieta e altre storie d'amore”. Nei giorni successivi ci saranno una serie di attività e seminari legati al mondo del sigaro, al tabacco, agli abbinamenti di questi con la cucina ed il buon vino. Durante questi giorni sarà esposta presso il Foyer del Teatro Piermarini la mostra del pittore Milton e l'11° Encuentro Amigos De Partagas si concluderà con la tradizionale Cena di Gala in Piazza Mattei sabato 9 luglio. L'Encuentro è stato certificato come seconda manifestazione al mondo sul sigaro cubano. Il 3 luglio invece sarà una domenica dedicata allo sport con la sesta edizione della Gran Fondo del Verdicchio di Matelica, “Per quest'anno sono previsti almeno 650 partecipanti – dice il sindaco - stiamo andando sempre più avanti e proprio oggi in Unione Montana stiamo lavorando perché la Gran Fondo del Verdicchio diventi un percorso permanente per Matelica e questo territorio”. La XXV edizione del Festival “Conosciamo l'Autore”, consueto appuntamento annuale presso il museo Piersanti, quest'anno dedicata a Gioacchino Rossini, si svolgerà dal 15 al 17 luglio. Sempre a luglio, precisamente dal 21 al 23 si terrà anche Verdicchio Matelica Festival presso il Centro storico. Quest'anno è il quarantanovesimo anniversario della doc Verdicchio di Matelica e per l'occasione saranno allestite una serie di attività, spiega l'assessore Pennesi: Da non dimenticare che i quartieri matelicesi “Nella giornata di sono da sempre promotori di iniziative giovedì 21 ci sarà e feste espressione dell'impegno e della un convegno, conconvivialità cittadina. Infatti dal 2 al 3 luglio dotto dal famoso presso la Frazione di Braccano si svolgerà attore Pino Ammen“La Compagnia del Bosco (strani, buffi, dola, che sarà il mobizzarri...spaventapasseri)". Sarà un'ottima deratore della serata occasione per il divertimento di grandi e e avrà come protapiccini nonché per ammirare i 18 nuovi gonisti persone di murales fatti recentemente e che sono andati ad arricchire ulteriormente le vie spicco del mondo della frazione. Venerdì 22 luglio toccherà del Verdicchio ed al quartiere Casette San Domenico con la enologi. Il giorno sua festa che si terrà dalle 17. del convegno ci sarà Dal 18 al 21 agosto sarà la volta della 15° anche un concerto Festa del Quartiere San Rocco, presso che porta una tappa l'esterno dell'I.C. “Mattei”, dal 25 al 28 del San Severino agosto presso Piazzale Marini si svolgerà Blues a Matelica, la 31° Festa del quartiere Regina Pacis infatti si esibirà un ed infine dall'1 al 4 settembre presso il quartiere Manozzini toccherà alla “Festa gruppo che viene della Lumaca”. dal Kansas, i Moreland & Arbuckle. Durante il concerto ci sarà una degustazione di Verdicchio e una grande torta per festeggiare questa nostra eccellenza. Il giorno dopo ci sarà anche “Vino diVino” di Marco Paoli, che è uno spettacolo che avviene durante la degustazione. Il sabato invece tutte le cantine saranno aperte e visitabili”. Un momento della presentazione La vitalità dei quartieri Un saggio dell’arte di De Carris Il lungo programma dell'estate matelicese non si ferma qui, infatti, degne di nota sono anche le attività promosse dalla Compagnia teatrale Ruvido Teatro, che dal 15 luglio al 3 settembre metterà in scena un festival itinerante dal nome “Teatro di Terra e Cielo” alla scoperta dei luoghi, del teatro e del cibo. Saranno due mesi di piacevole esperienza con il filo conduttore delle serate dedicato alla villeggiatura. Coinvolte in prima persona le strutture ricettive del luogo e percorso volto ad incentivare il turismo esperienziale. L'intero tour prevederà 7 – 8 incontri nelle strutture di Matelica e del territorio limitrofo, fino a Sefro e Sassoferrato. Da non dimenticare il XXIII Festival Internazionale del Folklore “Etnie a confronto” che ormai è un consueto appuntamento dell'estate matelicese che si svolgerà dal 28 luglio al 2 agosto i Piazza Mattei, organizzato dall'Associazione Folklorica “Città di Matelica”. Dal 5 al 7 agosto si terrà la Festa dello Sport di Montagna e dal 22 al 28 agosto ci sarà la Summer School Accademia Musical. Il 16 settembre invece, giorno della Festa di Sant'Adriano si terrà in Piazza Mattei il concerto di Paola Turci a conclusione di una carrellata di un'estate di eventi che renderanno Matelica e le sue eccellenze protagoniste. Per maggiori informazioni si può consultare la pagina Facebook di Matelica Festival e il nuovo sito che sarà messo on line proprio in questi giorni turismo.comune. matelica.mc.it. La Salus torna dalla Toscana Alla scoperta del "Materga" con un oro ed un bronzo Nuoto Con la manifestazione nazionale di Chianciano si conclude la stagione agonistica 2016 della categoria Propaganda. La manifestazione di Chianciano ha sostituito la consueta fase nazionale Fin che è stata cancellata a favore di altri eventi sportivi natatori. La squadra Salus Nuoto Matelica classe 2006/7 ha partecipato con stili e distanze diverse ed ha ottenuto riconoscimenti di livello tra oltre 1000 partecipanti. Due giornate di gare intense che hanno permesso agli 8 atleti della Salus Nuoto di vivere un’esperienza sportiva unica del suo genere: Alla fine delle due giornate di gare la Salus Nuoto torna a casa con una medaglia d’oro, una medaglia di bronzo, un 4°, un 5° ed un 6° posto di categoria. Sofia Ruggeri conquista un oro nei metri 50 Rana, medaglia che vince per la seconda volta in due anni e che la consacra regina indiscussa di specialità per la classe 2006; Sofia Bongiovanni vince un bronzo (con qualche contestazione sui 2 decimi di ordine di arrivo) nei metri 50 Rana classe 2007. Un 4° posto nei metri 50 Dorso per Francesco Spitoni, classe 2006; un 5° posto nei metri 50 Dorso per Sofia Bongiovanni, classe 2007; un 6° posto nei metri 50 Rana per Riccardo Rossi, classe 2006. Bravissimi tutti gli altri atleti che migliorano i loro tempi nella vasca olimpica (metri 50) di Chianciano Terme. Complimenti vivissimi alla loro allenatrice Olga Rosado Rey. Per la categoria Propaganda appuntamento all’inizio della prossima stagione agonistica 2016/17 a settembre. La grande famiglia dei Verdicchi di Matelica festeggia l’arrivo del nuovo arrivato. Venerdì 1 luglio infatti, alle ore 20.30, presso la cantina PRO.VI.MA., si svolgerà la cena di gala per la presentazione ufficiale del Verdicchio di Matelica Riserva Docg “Materga”. “Un vino il cui nome è un omaggio al territorio di origine, frutto di attente selezioni vendemmiali e che deve affinare almeno 18 mesi in cantina prima di essere bevuto, così come previsto dal disciplinare”, comunica con soddisfazione la cantina. La cena prevede un prelibato menù a base di pesce le cui portate sono state curate dallo staff della Gma ristorazione di Matelica in collaborazione con l’enogastronomo dott. Claudio Modesti. L’evento si terrà direttamente in cantina, all’aperto, ma in caso di maltempo, si svolgerà all’interno. La cena rappresenta un’occasione speciale per degustare un vino dalle grandi potenzialità evolutive, prodotto con uve Verdicchio che nel tempo è in grado di regalare emozioni uniche. “La prenotazione obbligatoria deve pervenire entro il 27 giugno. Per informazioni e prenotazioni è possibile mandare una mail a [email protected] oppure telefonare al 0737/84013”. Festa alla Casa di Riposo, quando i piccoli sono protagonisti Continuano le occasioni di incontro alla Casa di riposo “Mattei”. Anche stavolta ad essere protagonisti saranno i più piccoli. Sabato 25 giugno infatti, alla Casa di Riposo ci sarà la Festa d'estate. Sono invitati tutti, grandi e piccini. Ci sarà tanta musica e l'animazione per i bambini... e un buffet per tutti! 17 >MATELICA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Alla riscoperta di Boldrini Ristampa di due volumi e una serata dedicata al poeta matelicese I di SARA NOÈ l Lions ha organizzato una conviviale dedicata ad un grande poeta dialettale matelicese: Vincenzo Boldrini. Ad illustrare la sua figura è intervenuto il prof. Antonio Trecciola, dirigente scolastico della Scuola Media 'Mattei'. Oltre ad essere il relatore per la serata il professor Trecciola è anche il curatore della ristampa dei volumi di sonetti in dialetto marchigianomatelicese di Vincenzo Boldrini: “Crescit eundo” e “Estate di San Martino”. Nel suo intervento ha fatto un’interessante panoramica sulla Matelica dell’epoca (fornendo alcuni curiosi dettagli di carattere storico) del Boldrini e ha parlato anche della sua vita, della famiglia e del genere dei suoi scritti. «Il Prof. Cav. Uff. Vincenzo Boldrini nacque a Matelica nel 1862, un paio di anni dopo la scelta dei marchigiani di essere annessi al nuovo regno italiano. - spiega il professore - Anche i cittadini matelicesi decisero a favore dell’annessione: votarono in 1162 e furono solo 16 i contrari. Continuarono però le lotte tra le due opposte fazioni e i favorevoli al governo pontificio si opposero con forza alla chiusura di tanti edifici di culto. In quegli anni la popolazione era di 7325 persone ma nel giro di pochi anni l’emigrazione, dovuta alla chiusura della maggior parte dei lanifici che per secoli avevano fatto la ricchezza di Matelica, ne abbassò decisamente il numero. Restò economicamente forte l’agricoltura, i matelicesi coltivavano foraggi, grano e granturco, orzo, avena, viti, patate, canapa, lino e castagne e mangiavano più che altro polenta, condita con mosto cotto, lardo o formaggio, portando avanti una dieta prevalentemente vegetariana in cui la carne compariva solo in occasioni speciali o in caso di malattia o dopo il parto. Il livello di istruzione era bassissimo e solo con l’introduzione della Legge Coppino la situazione migliorò. Vincenzo Boldrini si diplomò maestro ed insegnò, in seguito poi a questa legge fu nominato direttore della Scuola Comunale. Sposò Seconda Galeoni e dal matrimonio nacquero due figli: Boldrino e Marcello. Abitò con la famiglia in una vecchia casa della Via della Vecchia, via oggi intitolata proprio a lui. Era una quartiere in parte abitato dagli operai delle vicine concerie e da artigiani, gente che era abituata a vivere coralmente e per strada la sua esistenza, come in un grande teatro. Il suo primo sonetto comparve in un’antologia nel 1890 e negli anni successivi continuò a scrivere e pubblicare in diverse occasioni con raccolte, studi e collaborazioni con diverse riviste, sino al 1938, due anni prima della morte, anno in cui esce il suo secondo volume di poesie, “Estate di San Martino”, edito dai figli in concomitanza delle nozze d’oro dei genitori. Da allora Vincenzo Boldrini ha taciuto ma, di certo, non si sono spente le sue poesie, anzi sono divenute sempre più importanti per i matelicesi, tanto da entrare a far parte del patrimonio culturale della città e, a volte, riaffiorano nei nostri modi di dire Sopra, la copertina della prima edizione de "L'estate di San Martina"; a destra, una delle tavole di Renata Bombi (nuora di Vincenzo Boldrini) che intervallano i sonetti Nuovo traguardo per Falcioni: personale a Porto S. Giorgio L'estate 2016 del Comune di Porto San Giorgio sarà arricchita dalla carrellata di artisti che, settimana dopo settimana, esporranno nella storica Galleria Imperatori, le loro opere. Il progetto, ideato dall'assessore alla Cultura, Renato Bisonni, sarà coordinato dal critico d'arte e curatore, nonché noto imprenditore del fermano, Diego Paride Della Valle. Il 25 giugno alle ore 21 Mauro Falcioni, nato a Matelica, classe 1978, inaugurerà la sua sedicesima personale. Titolo e concept nuovi accompagneranno questa sua esposizione. "Sopravvivenza" infatti, oltre ad essere il nome della mostra è anche il titolo di uno degli ultimi dipinti realizzati dall'artista. Un orizzonte diverso, quello davanti al quale ci troviamo a riflettere. Non è più l'individualismo ma la coscienza l'"Io" davanti alla moltitudine di chi soffre, di chi ha in comune uno stesso unico e triste destino. Nella fattispecie, in questa sua opera, l'artista vuole fare omaggio ai "profughi" in senso universale. A chi scappa, a chi fugge... che sia da una guerra, da un vita di miseria, da un cuore spezzato o da un'emozione così forte da risultare insostenibile. L'invito alla solidarietà è esplicito, ecco infatti la didascalia, segno distintivo del lavoro di Mauro perché apposta su ogni illustrazione e tela... "Se stiamo più vicini la pioggia sarà solo poesia". Falcioni, autodidatta, ha sviluppato una sua tecnica, ha studiato, ha approfondito nel corso degli anni temi intimisti come l'amore, l'abbandono, la perdita, il desiderio e la paura L'artista matelicese Mauro Falcioni e, sotto, una delle opere in mostra, "Sopravvivenza" del sentirsi perso. Sentimenti universali che vengono approfonditi dal maestro attraverso un ripiegamento su sé stesso, che ha in sé una lucidità tutta esistenzialista. Il senso di ogni illustrazione e di tutte le tele è lì, lo si può afferrare solo a patto di scavare oltre il tratto stilistico apparentemente semplice, lampante, decorativo. Acrilico su tela e IPad Drawing sono le tecniche utilizzate. La pulizia del tratto, la delicatezza del colore, il surreale delle scene all'interno delle quali respirano i protagonisti, rendono speciale e unico questo modo di comunicare le emozioni. Sarà possibile visitare la mostra dal 25 giugno al 1° luglio, orario continuato dalle 10 alle 23 ed ingresso libero. Serena Scolaro Il professor Trecciola con Cinzia Stella, presidente del Lions Club Matelica e nelle espressioni istintuali. Di Boldrini, Carlo Villani scrive: “Ha interpretato e riprodotto la vita del popolo con una naturalezza che lo distacca da qualunque pretenziosità di oleografie dialettali. Nel suo libro di poesie non s’incontrano salici piangenti di trito romanticismo, né ombre crepuscolari: la naturalezza e la realtà non si confondono con il verismo da cronachetta. Non sono quadretti di genere chiusi dalla cornice del popolarismo paesano i casi narrati e rappresentati dal poeta; c’è dentro tanta verità e tanta umanità da slargare gli orizzonti del paese e della regione. Ciò avviene prendendo lo spirito e il tonno del carattere della gente marchigiana”. È di questo, infatti, che parlano i suoi sonetti nei due volumi (Crescit Eundo e Estate di San Martino): della vita e dei suoi molteplici aspetti, dell’amore, della morte e della religiosità. Parlano anche di gioie familiari. Qua e là affiorano venature di anticlericalismo e politica, fanno capolino i grandi e piccoli fatti della storia del nostro paese in quegli anni e con loro le “diavolerie” moderne o la medicina spicciola. Compare, insomma, tutto il mondo della vita matelicese che gli era intorno: quel piccolo teatro quotidiano che giornalmente riempiva la sua e riempie, ancora oggi, la nostra vita». Il prof. Trecciola ha poi concluso il suo intervento recitando alcune poesie che, con la loro carica di realismo e ironia, hanno riscosso grande apprezzamento tra i presenti. Arte e popolo: un rapporto che oggi appare difficile Venerdì 17 giugno si è svolto l’incontro “Arte e popolo: un rapporto (oggi) difficile”, tenuto dal prof. Lanfranco Cappelletti. Terzo e ultimo appuntamento che conclude l’iniziativa, nata dal Centro Culturale “Il Veliero” ed in particolare proprio dal prof. Cappelletti e da Michele Magnatti, dottorando all’Università di Macerata, volta a far conoscere meglio il patrimonio del nostro territorio e svoltasi nel mese di giugno presso il Museo Piersanti. Lo scorso 3 giugno con Michele Magnatti si era trattata la tematica “Vedere o guardare: come capire le opere d’arte”, mentre il secondo appuntamento è stato volto alla visita delle sale del Museo Piersanti. Nell’intervento di venerdì invece, Lanfranco Cappelletti ha fatto un excursus sul rapporto del popolo con l’arte, partendo dal fatto che l’uomo è nato con la caratteristica di ricercare un nesso tra la realtà e la sua origine, oltre alla spiccata volontà di creare delle cose che reggessero al tempo, manifestando una voglia di eterno. Così Cappelletti mostrando e spiegando al pubblico che ha riempito la sala conferenze del Piersanti numerose diapositive di opere più o meno famose, dalla preistoria (in realtà argomento già trattato dallo stesso in un incontro di qualche anno fa, del quale quello di venerdì è stato il prosieguo) fino alla modernità con la Pop Art e l’Iperrealismo, passando per le opere del Rinascimento, per l’Espressionismo, l’Impressionismo e molto altro. Il professore ci ha spiegato quanto in realtà nell’antichità l’arte fosse l’espressione di un popolo, prodotta a misura dello stesso e compresa appieno da questo, nesso che nei giorni nostri non è più evidente, in quanto si è consumata una scissione tra arte e popolo. L’invito che viene proposto con questi incontri è proprio quello di riavvicinarsi all’arte, in quanto essa è comprensibile a tutti, proprio come con facilità avveniva in passato. Un’altra importante tematica affrontata durante la serata è stata quella dell’ “ufficialità della storia dell’arte”. Infatti la storia dell’arte, così come la letteratura, la storia in generale che ritroviamo oggi nei libri di testo ha subito l’attenta selezione fatta da qualcuno, e com’è ovvio quando per ragioni di spazio qualcosa viene salvato qualcos’altro si decide che debba essere trascurato. Così potrebbe essere condannato all’oblio per sempre, se non fosse per la curiosità dello studioso appassionato, ma anche del semplice curioso, che con le proprie letture e i propri studi fa la “sua storia”. Laura Antonelli 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Quanti donatori premiati! Cabernardi in festa con l'Avis: una ciclo-gimkana e una passeggiata L’ Avis in festa a Cabernardi. Nei luoghi dove purtroppo spesso la vita era il prezzo del lavoro. Una bella festa che la pioggia ha movimentato al punto che “Coloriamo”, la battaglia dei colori è stata posticipata ad una data ancora da definire. Una festa che i dirigenti dell’Avis hanno organizzato coinvolgendo altre associazioni. Il gruppo sportivo ciclistico guidato dal presidente Carlo Sabattini che ha organizzato in mattinata una ciclo-gimkana incentrato sulla sicurezza; quelli del Gaaum che hanno guidato una passeggiata storico-culturale su Rotondo e la sua Rocca; l’associazione Palio di Cabernardi e la miniera onlus per gli stands, visite al museo e al parco archeo-minerario ed affidando le fotografie al circolo Erregibi. I giovani ciclisti, i passeggiatori e i giovani neo-iscritti sono stati premiati con prodotti offerti da F.lli Luzi (pasta), dalla Pasta di Sabatino (miele e farro) e da "La Bottiglieria". Dopo la Messa celebrata da Don Alberto, e prima della premiazione dei donatori, l’Avis come al solito ha fatto il bilancio dell’anno affidato alla relazione del suo pre- sidente Daniele Azzarello che non ha nascosto di essere preoccupato: “Il numero delle donazioni – ha evidenziato – è fortemente altalenante: dal massimo storico raggiunto del 2010, siamo scesi progressivamente fino ad un’inversione di tendenza nel 2015, cosa che ci ha contraddistinto in zona. Sulle motivazioni di questo calo sembra che la crisi lavorativa abbia generato preoccupazione nelle persone, che si riflette anche nella perdita di interesse verso le normali attività. Per contro, i lavoratori che hanno mantenuto il posto, si sono trovati nella necessità di non chiedere permessi, che potevano mettere in crisi l’azienda. Ma nell’ultimo periodo è venuto a mancare un normale numero di nuovi iscritti nelle classi di età d’ingresso (18-24 e 25-34 anni), il che rischia di portare nel tempo alla mancanza di ricambio dei donatori. Eppure la donazione da donatori periodici, volontari, anonimi, non retribuiti e consapevoli rappresenta una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona. Donare il sangue è un gesto di solidarietà”. Alla festa era presente il sindaco Pesciarelli e gran parte del Consiglio comunale. Si inizia con il Salvi Sta per scadere il bando di partecipazione La Rassegna Internazionale d’Arte/Premio “G.B. Salvi” continua a proporsi, anno dopo anno, come evento di assoluto prestigio nel pur vasto panorama delle arti visive. Anche l’edizione numero sessantasei, che si terrà dal 17 settembre al 6 novembre prossimi, si presenta sotto il segno della sua nobile tradizione, proponendo opere di pittura, scultura, grafica, fotografia, installazioni, collages ed altro ancora, “firmate” da affermati maestri, autori di provata esperienza e giovani talenti emergenti. Saranno cinque i momenti espositivi che caratterizzeranno questa nuova edizione, organizzata dal Comune, che troveranno spazio nelle eleganti sedi espositive di Palazzo degli Scalzi, chiesa di San Giuseppe, Palazzo della Pretura e chiesa di San Michele Arcangelo Uno di tali momenti sarà dedicato al “Premio” (acquisto) il cui bando di partecipazione scadrà il quattro luglio. Gli artisti selezionati dai curatori, gli storici dell’arte Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni, concorreranno per aggiudicarsi i tre premi (ex-aequo), del valore di euro 500 ciascuno, che verranno assegnati da una qualificata giuria. La premiazione dei vincitori si svolgerà con una specifica cerimonia durante il periodo della mostra. Il bando di partecipazione e la relativa modulistica possono essere consultati e scaricati accedendo al sito internet www.sassoferratocultura.it – area Rassegna d’Arte “G.B. Salvi”. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria organizzativa della Rassegna/Premio “G.B. Salvi” presso la sede municipale (tel. 0732/956218-205 – fax 0732/956234 - e-mail: a.luzi@comune. sassoferrato.an.it - [email protected]. BREVI DA SASSOFERRATO ~ ASSOLTO Sassoferrato, 16 giugno. Assolto per non aver compiuto il fatto, l’ex operatore 61enne originario di Roma è accusato anni fa di violenza sessuale pluriaggravata in danno di una 15enne straniera ospitata in una struttura educativa locale. ~ EBBRO DI ALCOOL E DROGA Sassoferrato, 12 giugno. Ad un controllo dei Carabinieri, lungo la Statale per Arcevia, un 20enne risulta essere ubriaco e assuntore di sostanze stupefacenti. Gli viene ritirata la patente ed è denunciato per guida in stato di ebrezza, nonché segnalato come consumatore di droga. Il veicolo è stato affidato al padre del giovane che ne è il legale proprietario. ~ PATENTE RITIRATA A 58ENNE EBBRO Sassoferrato 12 giugno. I Carabinieri scoprono in un posto di blocco che un 58enne del luogo guida in stato di ebrezza. Lo denunciano e gli ritirano la patente. ~ DENUNCIATO PER SPACCIO DI DROGA Sassoferrato, 16 giugno. Operaio 25enne, è denunciato dai Carabinieri per spaccio di sostanze stupefacenti avendo in casa due grammi di marijuana e bilancino. Lo hanno scoperto tramite il suo telefonino ed il telefonino del 21enne fabrianese, fermato giorni prima con 50 grammi di droga nascosti in giardino. I donatori …21 rame, 23 argento, 10 argento dorato, 15 oro, 4 oro con rubino, 3 oro con smeraldo Donatori premiati con il rame: Fabiana, Vecchi, Viviana e Matteo Tundo, Daniela Truffelli, Mirko Trinei, Omar Tolu, Nadia Smargiassi, Rose Marie Siea, Valentina Piermattei, Danilo Mazzocchetti, Pietro Mancinelli, Marika e Lorenzo Luciani, Nicola Lippolis, Alessandra Gubbiotti, Antonietta Galassi, Claudio Cristallini, Alessandro Bellachioma, Denise Barbuscia, Kati Argentati, Tommaso Amori. Donatori premiati con l’argento: Giuliano Tobia, Paolo Tittarelli, Roberto Pieretti, Samunele Ominetti, Marco Nubola, Mauro Mercanti, Danilo Mazzocchetti, Enrico Massi, Luigi Mariiotti, Lugi Lampitelli, Giorgio Imperio, Carlo Giaconi, Samanta Gamboni, Roberto Frollichi, Silvia Duca, Alessio Dociotti, Simona D'Elia, Leonella Ciccacci, Mauro Cerquarelli, Giancarlo Cecchini, Martina Bruni, Romina Bordi, Larisa Elena Apetrei. Donatori premiati con argento dorato: Giampaolo Talevi, Maria Carmela Rinarelli, Fabbio Piermattei, Danilo Nicolelli, Andrea Neri, Palmira Mattioni, Marco Di Raimondo, Otello Casavecchia, Wanda Camilli, Giuseppina Brescini. Donatori premiati con oro: Carla Valenti, Lucio Silvestrini, Paolo Santi, Gianni Ricci, Antonella Piersanti, Veronica Mattei, Arnaldo Ludovici, Maurziio Ligi, Anna Maria Fiorani, Laura Filippini, Raffaella Brega, Maria Grazia Bellocchi, Fabriazio Bartolini, Sonia Argentati, Paolo Antinori. Donatori premiati con oro con rubino: Francesco Ottaviani, Gianni Marsili Guidarelli, Sandro Ciccacci, Roberta Ballanti. Donatori premiati con oro smeraldo: Emilio Mancinelli, Mario Bertinelli, Mario Barbaresi. Dal Medioevo al Rinascimento La città apre le porte agli umanisti. Una ventina di studiosi, provenienti da università e istituti di ricerca italiani, europei ed extra-europei, daranno vita, dal 29 giugno al 2 luglio prossimi, nella sala convegni di Palazzo Oliva, alla 37° edizione del Congresso internazionale di studi umanistici. Un appuntamento di grande valenza culturale, che richiama ogni anno l’attenzione di studiosi, cultori e appassionati delle scienze umane, organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni “Bartolo da Sassoferrato” con la collaborazione del Comune di Sassoferrato e con il patrocinio e il sostegno di soggetti istituzionali, culturali e socio-economici di alto profilo: Regione Marche, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Accademia di Danimarca, Fondazione Carifac, Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi. Riflessioni sulla società dal Medioevo al Rinascimento, questo il tema centrale che verrà sviluppato nel corso delle quattro giornate congressuali. La giornata inaugurale, che si svolgerà nella sala consiliare del Municipio con inizio alle ore 16,00, assume quest’anno un significato tutto particolare: verrà infatti commemorato il compianto Padre Stefano Troiani, scomparso il 19 marzo scorso, con interventi a cura di Alessandro Ghisalberti (Università Cattolica di Milano) e Jean-Louis Charlet (Univ. di Aix-Marseille). Padre Stefano, per lunghi anni animatore e figura di riferimento dei più importanti eventi culturali della città, fu co-fondatore sia dell’Istituto Internazionale di Studi Piceni, attualmente diretto dal prof. Galliano Crinella dell’Università di Urbino, sia del Congresso di studi umanistici. Alla cerimonia inaugurale interverranno il sindaco di Sassoferrato Ugo Pesciarelli, mons, Stefano Russo, neo vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, Vilberto Stocchi Rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo”, Marco Ottaviani, presidente della Fondazione Carifac, Dennis Luigi Censi, presidente del Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi e il citato Galliano Crinella il quale presiederà i lavori. «Questo evento - spiega il sindaco Pesciarelli - proprio per il suo alto contenuto scientifico, costituisce, unitamente alla Rassegna d’Arte “G.B. Salvi”, il fiore all’occhiello degli eventi culturali della nostra città, contribuendo a promuoverne l’immagine a livello nazionale ed internazionale. E’ per tale motivo che l’amministrazione comunale continua a sostenere con convinzione la qualificatissima opera dell’Istituto Internazionale di Studi Piceni, fornendo il massimo supporto possibile all’iniziativa, sia sotto il profilo organizzativo, sia su quello economico». Le successive giornate di lavoro del congresso saranno presiedute dai seguenti studiosi: Mariane Pade (Accademia di Danimarca in Roma), Craig Kallendorf (Università del Texas) Edoardo Fumagalli (Univ. Friburgo), Heinz Hofmann (Univ. di Tubingen) e Jean-Louis Charlet (Univ. di Aix-Marseille). L'Azione 25 GIUGNO 2016 >CERRETO D'ESI< 19 "Trattorata" sotto l'acqua Tradizionale giro per le campagne con le macchine agricole d'epoca di GIAN MARCO LODOVICI W eekend caratterizzato da bel tempo e caldo a Cerreto d’Esi in tutti e tre i giorni di festa per la tradizionale Sagra del Maialino allo Spiedo da venerdì 3 a domenica 5 giugno. Unica nota negativa data dalla pioggia che non ha per niente spaventato il proseguio della festa durante la tradizionale trattorata di Sant’Eurosia. Anche quest’anno il parroco don Gabriele ha saputo mettere in moto un’organizzazione da lavoro davvero efficace, fatta da tutti i parrocchiani a lui vicini e più dediti agli impegni. Un’occasione che si rinnova per sua volontà e dedizione, che ha saputo migliorare tanti aspetti negli anni, dal lavoro di squadra agli eventi in programma e stand gastronomici con prodotti tipici locali. Il lavoro in gruppo è stato ripartito in maniera chiara ed omogenea, tra chi era l’addetto nelle cucine, in sala e nella zona bar. Il piazzale del Palazzetto dello Sport si è rivelato di fondamentale importanza per quanto riguardava la questione dello spazio disponibile per l’allestimento generale, più favorevole e più prestante rispetto alla zona del centro storico dove si svolgeva gli anni passati. Ottima la presenza di pubblico già dalla prima serata del venerdì, tra stand gastronomici prima, e poi l’apertura della sala da cena che ospitava un gran numero di persone fin dalle prime ore. Una cornice di pubblico numerosa per la musica di Sabrina per l’intrattenimento del venerdì sera. Nel menù il tradizionale maialino allo spiedo. Quest’anno tutti i maialini sono stati messi nelle tavole della grande area cena. Un elogio particolare va anche ad Antonio Recchioni che ha saputo, con gli anni, organizzare e far funzionare alla perfezione la zona cottura proprio in sintonia con la cucina. Le giornate di sabato e domenica sono state all’insegna del vero divertimento e del puro star bene insieme tra compaesani. Per la serata del sabato grande intrattenimento di pubblico con i Bailaconmigo, squadra di appassionati e maestri di balli latino-americano e di gruppo. Domenica 5 giugno si è aperta con un cielo molto velato e a tratti nuvoloso che non ha fatto presagire nulle di buono per la giornata della tradizionale trattorata. Nel primo pomeriggio trattori e macchine agricole di tutte le epoche si sono date ritrovo presso il cimitero e da lì hanno intrapreso il giro per le campagne e in seguito per le vie del paese, dove non sono mancate le soste di ristoro e momenti di preghiera e benedizione per la santa protettrice dei campi e dei raccolti. Ottimo anche il lavoro della Protezione Civile del gruppo di Cerreto la quale con i suoi mezzi che ha scortato e accompagnato la lunga fila di trattori. Dal tardo pomeriggio, poco dopo la trattorata, tutto l’intrattenimento è passato nelle mani dei barzellettieri più famosi delle Marche, Lando e Dino che hanno ottenuto tante risate e ottimi consensi con fragorosi applausi del pubblico. Buonissimo e forse anche inaspettato l’incasso della zona bar e della ruota che ha fatto tanto divertire, assieme a Manuel Pupilli con tanti premi in palio. Tanto sport al lago Mancano spazi per i giovani e anche in...carrozza Domenica 5 giugno a Cerreto d’Esi in collaborazione con la Consulta dello Sport di Fabriano e del Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 2 Asur Marche, l’Ambito Territoriale Sociale 10 ed i Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, si è svolta la Festa dello Sport, un evento che si rinnova ogni anno e che riscuote successo tra sportivi appassionati, amatori ed atleti agonisti. Nella mattinata della domenica nella struttura del lago comunale di Cerreto si è svolta una gara di pesca per i più piccoli, nella quale era presente l’assessore al turismo e allo sport Carlo Pasquini. Il lago è gestito dall’Asd-Aps Delfini che organizza periodicamente gare dedicate alle varie categorie. Nella pausa pranzo erano presenti tutte le società sportive del paese. Nel pomeriggio l’Asur di Fabriano ha tenuto un incontro dedicato in particolar modo ai bambini per quanto riguarda l’argomento dell'alimentazione sportiva. Oltre alla pesca, hanno partecipato alla festa altre discipline singole e di squadra come la pallacanestro, la pallavolo, il calcio, il tennis con il Tennis Club “Fabrizio Lodovici”, il twirling, la ginnastica ritmica, e una passeggiata con carrozza e cavalli assieme a Roberto Ciccolini. Oltre 180 quindi le iscrizioni totali per tutti gli sport e tanto pubblico riunito insieme per una sana attività. Il ringraziamento dell’assessore va anche all’Associazione “4 Maggio 2008” sempre presente per dare un aiuto ogni qualvolta si deve rispondere ad una buona causa. Infine la premiazione di tutti i ragazzi è arrivata in contemporanea alla Sagra del maiailino sita a fianco degli impianti sportivi e al palasport. g.m.l. Si è tenuto il Consiglio comunale sul bilancio previsionale 2016, dove la maggioranza ha dettato le linee guida per l’anno corrente. In questo articolo analizzeremo solamente il bilancio, poi ne faremo un altro sugli altri punti discussi. Per quanto riguarda il bilancio di previsione, sono stati effettuati dei tagli nel sociale, in particolare sul Cag al quale è stato ridotto il servizio, il posticipo e l’anticipo alla materna e alle elementari, che sono stati totalmente eliminati. In più sono state tagliate le manutenzioni ordinarie negli stabili comunali. Voglio precisare che ci sono diverse voci nei capitoli di bilancio su cui andremo a verificare questi dati, come la gestione dell’asilo nido, la residenza protetta, le utenze in diversi stabili comunali ecc. Ma questa maggioranza si è domandata come faranno tutte quelle famiglie senza il posticipo e l’anticipo alla scuola primaria e alla scuola dell’infanzia ad organizzare la propria vita lavorativa? Si sono resi conto che in questo paese l’unico posto in cui i ragazzi di una certa fascia di età possono incontrarsi è il Cag? A quanto pare no. E’ più importante mantenere i privilegi: come non fare una convenzione per lo stadio comunale (se non a voce), oppure non riscuotere diversi contenziosi dei propri amici di merenda che da anni non pagano le tariffe per aver usufruito dei beni comunali? Questi sono i fatti reali ed oggettivi, nulla da aggiungere. Sono state confermate tutte le aliquote (Imu, Tari, Tasi, Irpef) dell’anno 2015, poiché non avendo approvato il bilancio entro il termine stabilito dalla legge (30 aprile), tali tasse non potevano subire aumenti, comprese le tariffe dei servizi comunali. State pur certi che se potevano le avrebbero nuovamente aumentate, lo dimostra il fatto che l’assessore ai Servizi Sociali ha dichiarato, nel precedente consiglio, che le rette del nostro asilo nido sono sotto la media dei comuni del territorio. Vorrei dire all’assessore che a Fabriano, i servizi comunali come gli asili nido sono gestiti mediante i modello Isee, cioè in base al reddito. Cosa di non poco conto, giusto assessore? Non è stato fatto un passo indietro nemmeno sulla vendita dello stabile comunale dove prestano servizio i medici di base. Vi ricordo che è uno dei pochi immobili che non grava sulle tasche dei cittadini e che a differenza di altre strutture garantisce un servizio basilare come la sanità pubblica. Tutti vogliono venderlo tranne noi. La cosa che emerge anche da questo Consiglio comunale è che il sindaco sembra ogni volta sempre più nervoso e irrequieto, visto che mi ha accusato di averlo stancato con gli attacchi sui suoi precedenti mandati. E’ evidente che il nostro operato sta diventando scomodo ed ingestibile, ma una minoranza ha il compito di portare il suo programma in Consiglio comunale e non nelle stanze del sindaco. Noi non vogliamo i suoi complimenti, continui a farli ad altri. I dati per cui accusiamo politicamente il sindaco sono reali, poiché gran parte del debito che ci ritroviamo è dovuto alle sue passate legislature. Se dovessimo dirla tutta, le diverse opere che ha fatto Porcarelli, sono oscenità: la piazza, le fontane, il centro commerciale Casanova e via dicendo, per non parlare delle concessioni edilizie nella zona del bocciodromo, dando vita ad una vera e propria favelas, dove è intervenuta anche l’antimafia di Napoli. Chi doveva controllare l’operato della passata amministrazione, caro sindaco, era lei, dato che è stato consigliere di minoranza per ben dieci anni. In questo decennio sono stati fatti ottanta consigli comunali in cui è stato presente in sole nove sedute, per non parlare degli altri consiglieri a lei vicini. Guarda caso in queste poche sedute alle quali ha partecipato si discuteva delle varianti del Piano Regolatore. Come mai? Gli altri consigli non la interessavano? Quindi respingo le accuse al mittente, ricordandole che il suo ridicolo operato da minoranza fa capire a tutti quanto le stia a cuore il bene della collettività. Marco Zamparini, consigliere comunale Truffa ai danni di correntisti postali Ingenti giocate al Superenalotto finanziate con il denaro “preso in prestito” da conti correnti postali di anziani nel 2014. È il sospetto degli inquirenti in un’inchiesta condotta dal Pm di Ancona, Rosario Lioniello su un’impiegata di ufficio postale del comprensorio fabrianese ora indagata. Nell’ambito dell’indagine, sfociata anche in perquisizioni - ma non a carico dell’impiegata - venne sequestrato anche uno dei conti “manipolati” appartenente all’erede di un’anziana che conservava lì i risparmi di una vita, circa 100 mila euro. Ora i titolari del conto corrente, probabilmente anche loro vittime del raggiro, tramite gli avvocati Maurizio Barbieri e Davide Toccaceli, chiedono che il denaro venga sbloccato per non aggiungere una beffa al danno già subito. L’istanza di dissequestro è stata sottoposta al collegio del Tribunale del Riesame presieduto da Alberto Pallucchini. I giudici si sono riservati la decisione. 20 L'Azione 25 GIUGNO 2016 Cardinale Stella: "Accoglienti e sulla strada". Crisi di vocazioni in Europa e collaborazione dei laici >CHIESA Il Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero Preti al tempo di Francesco di RICCARDO BENOTTI D allo studio che affaccia sul colonnato del Bernini, il panorama rapisce l’attenzione. Alle pareti i ritratti dei Pontefici dell’ultimo secolo accolgono gli ospiti, annodando il filo della memoria di un Dicastero chiamato da sempre a confrontarsi con la tradizione e l’innovazione. Il cardinale Beniamino Stella siede accanto all’immagine di Albino Luciani, il Papa del sorriso che è stato anche l’ultimo italiano a salire sul soglio di Pietro. È a lui che il cardinale Stella deve la formazione accademica che lo ha portato a ricoprire ruoli di grande rilievo nella diplomazia vaticana, dalla Repubblica Centrafricana al Ciad, dal Congo alla Colombia. Nel mezzo, sette anni di operoso lavoro da nunzio apostolico a Cuba. Già presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, il cardinale Stella è stato scelto da Papa Francesco per l’incarico di prefetto della Congregazione per il Clero. Nell’omelia per il Giubileo dei VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 26 giugno dal Vangelo secondo Luca (Lc 9, 51-62) Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano sacerdoti, Francesco ha ricordato che “il cuore del pastore di Cristo conosce solo due direzioni: il Signore e la gente”. Quale prete desidera il Papa per la Chiesa? Un pastore dalla forte spiritualità, che ha ricevuto la misericordia e la dona. Chi ha vissuto l’esperienza profonda di Dio che perdona, è capace di perdonare a sua volta nell’esercizio del ministero. E poi un sacerdote che vive con il popolo di Dio, di cui condivide gioie e speranze. Un prete accogliente che vive sulla strada. Il Papa invita a non abbandonare la strada, a stare tra le persone e a partecipare al quotidiano. Bisogna condividere un itinerario di vita concreto del popolo cristiano, nella liturgia ma anche nella famiglia. Un prete presente nelle vicende del popolo è capace di commuoversi di fronte ai drammi della vita. La parola “popolo” torna spesso nei discorsi di Francesco. A cosa si riferisce? Alla comunità dei battezzati, ma non soltanto a loro. È tutta la società, an- che lontana dalla Chiesa, che almeno in Europa e in Italia conserva una memoria cristiana dei sacramenti. La maggior parte della nostra gente battezza i figli e li accompagna fino alla cresima. Nella storia personale resta una eco che si mantiene nel tempo, anche se durante gli anni ci si allontana dalla Chiesa. Le relazioni del Papa con i non credenti sono esemplari per i pastori, che non possono dimenticare le pecore che non sono mai entrate nel gregge o che si sono allontanate da esso. Dobbiamo cercare queste pecore con gesti umani, nell’ora della malattia e della gioia. Se il parroco ha intuizione e sensibilità, non manca di bussare alla porta di chi ha bisogno. Il prete pastore non dimentica questa larga fetta di persone che magari non frequentano la Chiesa, ma si ricordano della fede della nonna o della mamma. E lì può trovare un aggancio concreto per entrare nei loro cuori. I sacerdoti diocesani mostrano un trend crescente in Africa, America Latina, Asia e Oceania. Le parrocchie italiane sono abitate, ormai i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio». ha la vera felicità, conseguenza della vita rinnovata in Dio. Una parola per tutti Gesù ha superato il turbamento suscitato in lui dalla previsione della sua imminente morte. E così prende la “ferma decisione” di dirigersi verso Gerusalemme, compiendo la scelta di fedeltà al compito affidatogli dal Padre. Lungo la strada si imbatte in un villaggio di Samaritani, un popolo discendente da stranieri immigrati dopo il 722 a. C., anno in cui il regno d’Israele cessò di esistere a causa della conquista assira e della conseguente deportazione della popolazione in Mesopotamia. I Samaritani avevano adottato un comportamento semipagano unendo alle pratiche ebraiche quelle di altre genti. Il Maestro, nel suo cammino verso la Città santa, incontra anche due uomini ai quali non vuole imporre nulla, ma solo proporre la verità che dona la vita piena e rifiuta atteggiamenti appartenenti al modo di comportarsi dell’uomo vecchio. E’ Gesù l’uomo nuovo, libero da compromessi e capace di creare una nuova umanità dove si Come la possiamo vivere - Tanti sono pronti a rivolgersi a Gesù come Pietro: “Ti seguirò ovunque andrai”. Poi, una volta che sono dietro l’angolo, scappano, tradendo il Signore. Ma il Padre Eterno continua a fidarsi e a scommettere nell’umanità, nonostante le sue infedeltà. - La chiamata di Dio non è sempre condivisa dal mondo. Talvolta il Signore dà una vocazione in contrasto con il modo di pensare della gente, perché il cristiano è “segno di contraddizione” per la società, la cui logica spesso è ispirata da materialismo, egoismo e individualismo. - Solo chi decide di seguire Gesù nella buona e nella cattiva sorte, nei momenti di gioia e di difficoltà, è capace di attuare la storia di Cristo e non le “proprie storie”, uscendo fuori da se stesso e aprendosi ai fratelli. - Come gli apostoli Giacomo e Giovanni, è facile cadere nella tentazione di rispondere alle offese con la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente. Ma il nuovo mondo creato da Gesù sceglie una nuova giustizia, quella delle beatitudini, del magnificat… dell’amore. da anni, da sacerdoti stranieri. È un modello di pastorale a cui dobbiamo abituarci? È già in atto un ridimensionamento degli ambiti parrocchiali, con la diffusione di formule diverse di accompagnamento della comunità. Ci sono volti che non hanno il nostro profilo. Ma quando i primi missionari giunsero in Africa e in Asia, non avevano il colore della pelle, non parlavano la lingua e non conoscevano la cultura di quei luoghi. Oggi siamo chiamati ad accogliere chi viene da noi. Sarebbe bello se il popolo generasse i propri pastori, ma i segni dei tempi e l’universalità della Chiesa ci portano a considerare la necessità di integrare le forze apostoliche che non sono nate nel nostro grembo. Il Vangelo è il pane comune. Non sappiamo dove condurrà questa strada, che è già stata imboccata da almeno un decennio. I vescovi sono consapevoli e accolgono, senza spalancare le porte. L’equilibrio di vocazioni che si mantiene a livello mondiale, spinge a studiare soprattutto in Europa nuove modalità di servizio e a cercare forze apostoliche che ci aiutino in quest’ora di carestia e difficoltà. Si prospettano, dunque, nuove forme di collaborazione con i laici? Il coinvolgimento del laicato deve crescere. La lamentela generale è che il prete ha troppi impegni amministrativi, che il vescovo è costretto a occuparsi di cose che in fondo non gli competono. Oggi preti e vescovi devono concentrare le forze su ciò che appartiene loro come ministri ordinati, affidando ai laici competenze e servizi che possono svolgere meglio di loro. Siamo stati abituati a vedere il prete in ogni angolo della parrocchia. È giunto il momento di riservare il ministero ordinato al servizio pastorale e lasciare ai laici una maggiore capacità di azione. La Chiesa è preoccupata dalla crisi vocazionale che colpisce il Vecchio Continente e, più in generale, l’occidente? In Europa non si vede la fine dell’eclisse e non si coglie ancora la causa più immediata. Ci sono ragioni ge- nerali di questo oscuramento della vocazione. La cultura, ad esempio, o la famiglia che non sostiene le vocazioni e anzi le ostacola in molti casi. Per la nostra Europa c’è preoccupazione. Tante iniziative nascono a livello di Conferenze episcopali. Incoraggiamo i vescovi a sostenere la pastorale vocazionale, centrandola in particolare sulla figura del sacerdote. Nel post-Concilio abbiamo insistito tanto sulla vocazione alla santità dei laici, e forse le persone non si sentono più interpellate dalla vocazione sacerdotale. Dobbiamo invitare i giovani a pensare a questo servizio al Signore nel ministero ordinato. La Congregazione proporrà nel mese di ottobre un convegno con il motto pontificio, “Miserando atque eligendo”, rivolto a tutta la Chiesa. Speriamo che l’evento e l’udienza con il Papa possano contribuire a sensibilizzare sul tema del sacerdozio. Quali difficoltà sperimentano i preti nel ministero? I sacerdoti hanno spesso diverse parrocchie e il fine settimana comporta un impegno fisico esigente, perché le comunità reclamano la messa, le feste patronali, la preparazione alla comunione. Alcuni servizi ministeriali fanno ancora parte della pietà popolare e della cultura cristiana della nostra gente. È una difficoltà che certamente oggi i preti avvertono. E poi c’è la fatica profonda e meno visibile dell’accoglienza del messaggio cristiano. Dopo la cresima, i giovani tendono ad allontanarsi dalla comunità. Vivere il matrimonio da cristiani non è semplice, all’interno di una cultura che ha canonizzato tante supposte libertà e capricci. I preti vivono intensamente questa difficoltà nel rapporto con i giovani, che è la fascia d’età più impegnativa. Una gioventù che oggi ha altri riferimenti e altri santuari, che vede il campanile dal piazzale della discoteca. L’allontanamento della gioventù, a causa di tanti richiami forti da parte della società, è una grande sofferenza per il prete. I giovani sono facilmente attratti da altre allodole, anche nella scuola che oggi più che formare alla vita spesso contamina. 21 >CHIESA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Ritrovare la gioia di donare Parla Mons. Becciu sul senso della Giornata per la carità del Papa di VINCENZO CORRADO U na pratica molto antica che arriva fino ad oggi. È l’Obolo di San Pietro, la colletta che si svolge in tutto il mondo cattolico, per lo più il 29 giugno o la domenica più vicina alla Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (quest’anno il 26 giugno). La colletta, come viene spiegato sul sito ufficiale, rimanda alle origini del cristianesimo, quando vengono sostenuti materialmente "coloro che hanno la missione di annunciare il Vangelo, perché possano impegnarsi interamente nel loro ministero, prendendosi cura dei più bisognosi". È quanto sottolinea anche monsignor Giovanni Angelo Becciu, (nella foto) sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede. Lo abbiamo incontrato alla vigilia di questo appuntamento, conosciuto come Giornata per la carità del Papa. Eccellenza, l’Obolo di San Pietro è una pratica molto antica che rimanda alle origini del cristianesimo. Quali sono i motivi che la rendono ancora attuale? Direi gli stessi di un tempo, fondamentalmente due: offrire un sostegno materiale a chi vive per annunciare il Vangelo, quindi alle necessità dell’apostolato, comprese anche le attività della Santa Sede; e prendersi cura dei più bisognosi, che purtroppo non mancano mai, non solo vicino a noi, ma anche in tanti contesti di sofferenza, spesso dimenticati. Qual è il senso spirituale ed ecclesiale della Giornata per la carità del Papa? Oltre alla carità, che parla già da sé, c’è, come lei ha detto, un importante significato ecclesiale: non si tratta solo di dare un aiuto a chi ne ha bisogno o una mano a chi fa del bene, ma di farlo come Chiesa. Partecipare alla carità del Papa è un gesto fortemente simbolico, perché manifesta la vicinanza delle comunità e dei fedeli al Papa, la partecipazione alla sua sollecitudine. È un AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ INCONTRO CEM: giovedì 23 giugno alle ore 9.30 ad Ancona presso il Seminario Regionale. ~ FESTIVITA’ DEL PATRONO S. GIOVANNI BATTISTA: venerdì 24 giugno alle ore 18 concelebrazione eucaristica in Cattedrale a Fabriano e processione per le vie del centro. ~ CONGRESSO INTERNAZIONALE DI STUDI UMANISTICI: mercoledì 29 giugno alle ore 16 a Sassoferrato ~ CAMPO SCUOLA ACR: Giovedì 30 giugno alle ore 18 celebrazione eucaristica a Camporege. segno, semplice e antico, di unità nell’amore. Per questo è e dev’essere, com’era anche nella Chiesa delle origini, un gesto spontaneo. Mi piace anche ricordare che l’obolo avviene attorno alla solennità di San Pietro: è, in fondo, il “regalo” delle Chiese al Successore di Pietro, che non lo tiene per sé, ma a sua volta lo distribuisce secondo i bisogni delle Chiese e dei poveri. Una nota particolare viene data a questo appuntamento annuale dal Giubileo della misericordia che stiamo vivendo. In tale senso è efficace lo slogan scelto dalla Conferenza episcopale italiana per la Giornata del 26 giugno: “Apriamo i cuori alla misericordia”. Ma è possibile coniugare carità e misericordia? E in che modo? Direi che sono già coniugate, sono strettamente apparentate: la misericordia indica un cuore aperto, che non rimane chiuso in se stesso, un cuore che sa abbassarsi, sa chinarsi verso le miserie, come fa Dio con noi. La carità nasce da qui, come un buon gesto viene da un buon cuore, come un sorriso dalla gioia. Il Papa ci ricorda più volte che, per essere vera, la carità deve essere concreta. Vuol dire che non può fermarsi al pensiero o al sentimento, ma deve raggiungere pure le tasche! E vuol dire anche, soprattutto oggi, che le opere di carità devono essere sapientemente pensate e ben gestite, per arrivare veramente a chi ha bisogno, senza sprechi. Sono molto frequenti i richiami del Papa a non volgere lo sguardo altrove rispetto alle situazione di povertà, esclusione e disagio. Molto spesso però non vengono colti appieno. Frequenti, infatti, sono le “accuse” di pauperismo, populismo, peronismo. Perché tutto questo? Mi verrebbe da dire che la prima reazione, quando un invito è scomodo e fa pensare, è proprio quella di muovere qualche critica un po’ stizzita che poi alla fine, se ci pensiamo, sa spesso di astratto, di ideologico, di partitico, e soprattutto non aiuta. Credo che in questi casi la cosa più importante sia davvero andare oltre e non lasciarsi amareggiare: si sa che “trovare la pagliuzza nell’occhio del fratello” è uno degli sport più diffusi al mondo. Ebbene, la Chiesa è chiamata a non fare così, ma ad andare avanti nel bene con fiducia, guardando solo al Vangelo e non ad altro, nemmeno ai propri ritorni di immagine. Alle parole e alle denunce, infatti, il Papa aggiunge l’esempio concreto: basta pensare alla visita a Pellegrini in Terra Santa Pellegrinaggio Diocesano in Terra Santa: 27 settembre-6 ottobre, 10 giorni al costo di 8 giorni. Percorsi spirituali e nuovi percorsi archeologici. Iscrizione entro il 15 agosto. Per informazioni: don Andrea Simone 338 3027782; donandreasimone@ gmail.com. Lesbo e al gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie siriane. Sì, ma, conoscendolo un poco, direi che proprio non gli interessa farlo per “strategia mediatica”. Lo fa, e credo che la gente lo veda, con naturalezza, in modo direi connaturale, unendo spontaneamente quello che crede e quello che fa. Mi viene in mente un’espressione di Papa Benedetto: “Il programma del cristiano è un cuore che vede”. Non è un fuoco d’artificio pubblicitario, ma uno sguardo che vede i bisogni e un cuore che si dà da fare, senza bisogno dell’approvazione altrui, e senza volerla ricercare. Nepal, Repubblica Centrafricana, Kenya, Uganda, Niger... Sono alcuni Paesi su cui si è intervenuti nel 2015 con le offerte giunte da tutto il mondo all’Obolo. Senza dimenticare i cristiani perseguitati nelle guerre e i poveri della città di Roma. Insomma non conosce confini la carità del Papa? Non deve conoscerne! Un aspetto molto importante è essere presenti soprattutto presso le realtà che vengono dimenticate troppo in fretta. Da molte parti del mondo, senza clamore mediatico, giungono al Papa accorate richieste e grida di aiuto. Bisogna prestarvi attenzione. Si fa presto oggi a scordarsi di quello che succede nel mondo, presi dalla curiosità per le ultime novità di casa nostra. La missione del Papa e della Chiesa, invece, è proprio quella di abbracciare tutti, in particolare i più dimenticati e lontani, che purtroppo non hanno risalto sulle prime pagine di tanti media. Qual è il suo auspicio e il suo appello per la raccolta del 2016? Vorrei far mio quel che scriveva san Paolo, quando chiedeva di contribuire a una colletta per la Chiesa: più che fare propaganda o inseguire il risultato, dava valore al gesto, dicendo che “Dio ama chi dona con gioia”. Ecco, il mio auspicio è che l’obolo di quest’anno sia un’occasione concreta per ritrovare la gioia pura e semplice di donare. Pellegrini in Terra Santa S.Giovanni Battista, S.Messa e Processione Venerdì 24 giugno ricorre la Festa di S. Giovanni Battista, Patrono della città di Fabriano e di tutta la Diocesi. In Cattedrale nei giorni 21, 22 e 23 ci prepareremo a onorare il nostro Santo Patrono durante la Messa delle 18.30. Venerdì 24 l’orario delle Ss. Messe sarà il seguente: al mattino alle ore 9,30 e 11,15. Nel pomeriggio alle ore 18 il Vescovo S. E. Mons. Stefano Russo presiederà la solenne concelebrazione, cui seguirà la Processione con l’immagine del Battista, portata dagli atleti delle quattro Porte. La processione seguirà questo itinerario: Largo Bartolo da Sassoferrato, Piazza del Comune, via Balbo, via Mamiani, via Leopardi, Piazza Papa Giovanni Paolo II. Durante la concelebrazione i canti liturgici saranno proposti dal Coro Diocesano “D. Giuseppe Marinelli”; in processione presterà servizio il “Complesso Bandistico Città di Fabriano”. Saranno presenti anche i rappresentanti del Palio di S. Giovanni e delle quattro Porte della città, che offriranno al Santo Patrono un omaggio floreale. FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.00: - M.della Misericordia ore 18.15: - S.Biagio ore 18.30: - Cattedrale - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE DEL SABATO ore 18.00: - M. della Misericordia ore 18.30: - Cattedrale - S. Nicolò Centro Com. - S. Giuseppe Lavoratore - Oratorio S. Giovanni Bosco - Sacra Famiglia - Collegiglioni ore 19.00: - Collegio Gentile FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.00: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Maria in Campo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - S. Biagio - M.della Misericordia - S. Giuseppe Lavoratore MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 22 >DEFUNTI< L'Azione 25 GIUGNO 2016 TRIGESIMO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO SILVANA MERLONI in GHERGO CHIESA di S.NICOLO' (Centro Comunitario) Martedì 28 giugno ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata CHIESA di PATERNO Lunedì 4 luglio ricorre il 16° anniversario della scomparsa dell'amato CHIESA della MISERICORDIA Domenica 26 giugno ricorre il 26° anniversario della scomparsa dell'amato CHIESA di S.VENANZIO Sabato 2 luglio ricorre il 3° anniversario della scomparsa dell'amato 31-12-37 SABRINA BATTAZZA in SPINELLI La mamma Francesca, il marito Claudio, la sorella Tiziana, i nipoti ed i parenti tutti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 28 giugno alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. MASSIMO ROANI I genitori, gli zii, i cugini, ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa domenica 3 luglio alle ore 17. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta" Mamma e babbo MAMBRINO GENTILI I figli, le nuore, il genero, i nipoti, i pronipoti, ed i parenti lo ricordano con affetto. Nella S.Messa di domenica 26 giugno alle ore 11.30 sarà ricordata anche la moglie ANTONIA BALDINI. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. FLAVIO ANTONINI La moglie, i figli, i generi, i nipoti, le sorelle, i cognati ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa sabato 2 luglio alle ore 18.30. Durante la celebrazione saranno ricordati anche i genitori PACIFICO e ASSUNTA. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNUNCIO ANNUNCIO La famiglia, profondamente commossa dalle manifestazioni di affetto e di stima tributate all'amata Silvana, ringrazia quanti si sono uniti al proprio dolore. La S.Messa di trigesimo verrà celebrata domenica 26 giugno alle ore 11.30 nella Chiesa B.M.V. della Misericordia. Si ringraziano coloro che parteciperanno alla preghiera. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO 02-07-12 GIUSEPPE PETRUCCI "Sono 4 anni dal giorno che ci hai lasciato, ma il tuo ricordo è nei nostri cuori. Continua ad amarci e a vegliare su di noi, sei il nostro angelo custode" La moglie e il figlio Nel 4° anniversario della scomparsa sarà celebrata una S.Messa sabato 2 luglio alle ore 18 nella chiesa della Misericordia. ANNUNCIO Lunedì 20 giugno, a 87 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari GIOVANNI FALCIONI CAV.DELLA REPUBBLICA CHIESA di SANTA MARIA Domenica 26 giugno ricorre il 1° anniversario della scomparsa dell'amata CHIESA della MISERICORDIA Lunedì 27 giugno ricorre il 2° anniversario della scomparsa dell'amata Sabato 18 giugno, a 80 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari a Bollate (Mi) LORELLA FALCIONI in AGOSTINELLI ADELE MECELLA Il marito, le figlie ed i parenti la ricordano con affetto. Durante la S.Messa di lunedì 27 giugno alle ore 7.30 sarà ricordato anche il suocero ALFREDO PANDOLFI. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Lo comunicano la moglie Marinella, i figli Catia, Paola e Alberto ed i nipoti Mattia e Thomas. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. I familiari tutti la ricordano con affetto. S.Messa domenica 26 giugno alle ore 11.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. "Sei sempre nei nostri cuori". TRIGESIMO CHIESA della SACRA FAMIGLIA Giovedì 30 giugno ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amata ANTONIA CAMPELLI ved. BRUZZECHESSE I figli, la nuora, il genero, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 30 giugno alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Giovedì 16 giugno, a 86 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari (LENA) MADDALENA MAZZOLINI ved. DUCA Lo comunicano le figlie Paola e Maria, i generi Nicola ed Alvaro, i nipoti, il fratello, le sorelle, i cognati, le cognate, gli altri nipoti ed i parenti tutti. Bondoni ANNUNCIO Domenica 19 giugno, a 83 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari UMBERTO TOZZI Lo comunicano la moglie Maria Pocognoli, le sorelle Argentina e Ivana, la zia Lina, i cognati, le cognate, i nipoti, i pronipoti, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Martedì 21 giugno, a 87 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari IRIS CORRERELLA ved. MINELLI Lo comunicano i figli Sergio e Graziella, la nuora Rita Pigotti, il genero Gino Borioni, i nipoti Rosalba ed Emanuele con Lucia, il pronipote Dennis, i fratelli Elio e Rino, le cognate, il cognato, i parenti tutti e l'affezionata Sara. Marchigiano RINGRAZIAMENTO Un ringraziamento dalle famiglie SERGIO MINELLI e GRAZIELLA MINELLI BORIONI al dott. Marcello Latini e a tutto il personale del reparto Hospice dell'ospedale di Fabriano per aver seguito con cura e professionalità la cara Iris. Marchigiano ANNUNCIO PIER GIORGIO STOPPONI ANNIVERSARIO Sabato 18 giugno si è spento serenamente VITTORIO MERLONI Lo comunicano la moglie Franca, i figli Maria Paola, Antonella, Aristide e Andrea, i nipoti Maria Vittoria, Antonio, Asia, Stella, Alessandra e Mita, il genero Giuseppe, la nuora Cristiana con Amira. Marchigiano ANNUNCIO Lunedì 20 giugno, a 79 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari GINESIO TRINEI Lo comunicano la moglie Emilia Bianchetti, i figli Lamberto e Giuseppe, la nuora Giuliana Angeloni, i nipoti Gabriele, Francesco, Valentina, Alessandro, Jacopo, i cognati, le cognate, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Lunedì 20 giugno, a 85 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari CHIESA di S.M.MADDALENA Martedì 28 giugno ricorre l'anniversario della scomparsa dell'amato ROLANDO GASPARRINI I figli, le nuore, i nipoti ed i parenti lo ricordano con affetto. S.Messa martedì 28 giugno alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. TRIGESIMO FRANCO CARMENATI Lo comunicano la moglie Maria Antonietta Mearelli, i figli Guido e Stefano, le nuore Ombretta e Paola, i nipoti Andrea, Alessandro, Luca, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Venerdì 17 giugno, a 80 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari LAMBERTO VESCOVI Lo comunicano la moglie Tina Piangerelli, i figli Daniela e Luca, il genero Massimo, la nuora Fabiola, le nipoti Eleonora, Victoria e Veronica, il fratello Nello, la cognata Tiziana, gli altri nipoti ed i parenti tutti. Belardinelli Nel trigesimo dalla scomparsa del caro GERVASIO RUGGERI i familiari tutti lo ricordano con immutato affetto. In suffragio verrà celebrata una santa messa venerdì 1 luglio alle ore 19 nella chiesa di Santa Maria. Si ringraziano quanti si uniranno alla preghiere. Bondoni Gli annunci vanno portati in redazione, Piazza Giovanni Paolo II, n. 10, entro il martedì mattina Mercoledì 15 giugno, a 54 anni, è mancato all'affetto dei suoi cari SERGIO TULLI Lo comunicano la mamma Augusta Clara Sperandio, la moglie Maria Luisa Lattanzi, i figli Tommaso con Giulia e Tiziana con Jacopo, le sorelle Maria Rita, Marina e Mimma, i cognati, i nipoti ed i parenti tutti.Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Santarelli CHIESA della SACRA FAMIGLIA Domenica 26 giugno ricorre il 10° anniversario della scomparsa dell'amata MADDALENA DOMINICI ved. FRABONI Il figlio Pierino, la nuora Liliana, il nipote Simone con Valentina, la nipote Stefania, i pronipoti Ginevra e Ruggero ed i parenti la ricordano con affetto. Nella S.Messa di lunedì 27 giugno alle ore 18.30 sarà ricordato anche il marito ALDERICO. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ROSA MONDATI COSTANTINO BELARDINELLI Nella ricorrenza dell'anniversario della scomparsa, i figli, le nuore, i nipoti ed i pronipoti, faranno celebrare una S.Messa nella chiesa di Santa Maria Maddalena giovedì 30 giugno alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Nessuno nega i massacri del popolo armeno La parola armena “Medz Yeghern” è addirittura “più forte” del termine genocidio. Risponde così padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, alla domanda sul perché in Vaticano c’è ancora una certa ritrosia ad usare il termine genocidio per indicare la persecuzione ed eliminazione che il popolo armeno subì nel 1915. “Perché – ha chiesto Lombardi – c’è tutta questa ossessione nel fare le domande su questo?”. Ed ha aggiunto: “Sappiamo cosa è successo. Nessuno nega che ci siano stati massacri orribili e lo riconosciamo. Però non vogliamo fare di questo una trappola di discussioni politiche perché andiamo alla sostanza. E’ una tragedia enorme”. Alla presentazione del viaggio apostolico di papa Francesco in Armenia era presente anche monsignor Antranig Ayvazian, professore della Università di Yerevan, che ha ricordato che anche la sua famiglia fu sterminata nel corso del genocidio e ha sottolineato come il termine armeno “Medz Yeghern” significa letteralmente: “sradicamento ed eliminazione di tutto il popolo nel sangue”. “La Santa Sede – ha poi aggiunto – deve avere neutralità in problemi che possono avere un risvolto politico. Ha il diritto di esserlo e deve essere neutrale verso tutte le popolazioni anche se nemiche tra loro perché solo così potrà essere portatore di pace e favorire la convivenza tra i popoli. Questa è la missione del Santo Padre”. A questo punto, padre Lombardi ha letto un brano del messaggio che lo scorso anno papa Francesco inviò al popolo armeno: “Dio conceda che si riprenda il cammino di riconciliazione tra il popolo armeno e quello turco, e la pace sorga anche nel Nagorno Karabakh. Si tratta di popoli che, in passato, nonostante contrasti e tensioni, hanno vissuto lunghi periodi di pacifica convivenza, e persino nel turbine delle violenze hanno visto casi di solidarietà e di aiuto reciproco. Solo con questo spirito le nuove generazioni possono aprirsi a un futuro migliore e il sacrificio di molti può diventare seme di giustizia e di pace”. Significativo quindi in questo senso per la pace in Nagorno Karabakh e tra l’Armenia e la Turchia sarà la liberazione delle due colombe al monastero di Khor Virap, che si trova molto vicino al confine turco e ai piedi del Monte Ararat. Lo comunicano la moglie Marianna, le figlie Stefania e Roberta, i generi Gianni ed Emiliano, i nipoti Beatrice, Federica, Gianluca ed Aurora ed i parenti tutti. Bondoni 23 L'Azione 25 GIUGNO 2016 >CULTURA A destra, alle spalle dell'attrice Vanessa Incontrada c'è la tela di Mara Brera "Quadrato Rosso su Spazio Grigio"; qui sopra, l'opera "Never My" Mara Brera, opere da tv Le tele dell'artista cittadina nella fiction "Non dirlo al mio capo" D al 28 aprile al 30 maggio di questo anno è stata trasmessa in prima serata su Rai 1 e Rai HD la serie televisiva “Non dirlo al mio capo”, coprodotta da Rai Fiction e Lux Vide, con protagonisti Vanessa Incontrada e Lino Guanciale. Per l’arredamento dello studio dell’avvocato Vinci, costruito nei nuovi teatri di Formello (Roma) di proprietà della Lux Vide, lo scenografo Stefano Pica ha scelto tre opere dell’artista Mara Brera di Fabriano. Le opere sono state collocate in diversi ambienti dello studio che nella fiction è rappresentato in uno stabile del lungomare di Napoli, dove sono state girati gli esterni della serie. Le opere fanno parte della produzione dell’artista degli scorsi anni. Nella foto con Vanessa Incontrada è riprodotta la tela “Quadrato Rosso su Spazio Grigio” del 2008, mentre le altre due tavole “Just You” e “Never My” risalgono alla produzione del 2014. Le opere sono attualmente in esposizione presso lo show room di Corrieri Arredamenti, ditta che ha sempre sostenuto e sponsorizzato in molti eventi la carriera artistica di Mara. La Brera ha già collaborato con la Lux Vide come assistente al reparto dello scenografo Giampaolo Monticelli nella fiction girata a Fabriano nel 2014 “Che Dio ci Aiuti 3” con Elena Sofia Ricci e Lino Guanciale, serie che riprenderà le riprese della quarta serie nella nostra città a partire dal 27 giugno prossimo. Attualmente l’artista è impegnata nel suo lavoro di conduttrice di Laboratori d’Arte e Benessere con persone fragili presso le Casa di Riposo di Fabriano e Filottrano ed in un centro per disabili di Jesi. L'opera di Mara Brera "Just you" INOLTRE - TESTIMONI DELLA NOSTRA TERRA a cura di InArte Giorgia Cardinaletti, il volto televisivo del giornalismo fabrianese Giorgia Cardinaletti, (foto) classe ‘87, giovane giornalista fabrianese con una lunga carriera alle spalle. Dopo la Scuola di Giornalismo di Perugia, collabora con Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano, fino all’approdo in televisione al Tgr Marche, poi a Rainews24 e recentemente come inviata di Rai Sport per la Formula 1. Per il nuovo appuntamento della rubrica InOltre, l’abbiamo intervistata per farci raccontare la sua storia e per sapere le sue opinioni riguardo il mondo del giornalismo. Come sei arrivata a lavorare come giornalista televisiva per Rai News24? Qual è stato il tuo percorso? Durante l’università ho iniziato a collaborare con il Giornale dell’Umbria a Perugia. Un esordio appassionante, non facile ma ricco di novità. Lì, grazie alla professionalità di molti colleghi, ho iniziato a capire come funziona la macchina, quello che gli addetti ai lavori chiamano “senso” e “gerarchia” della notizia. Ho cominciato a comprendere il valore del lavoro di squadra, ad approfondire, curiosare, studiare. Tutto questo mentre portavo avanti gli esami di Lettere. Poi si è presentata l’opportunità di partecipare al bando della scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Ho passato la selezione, ho frequentato questa scuola per due anni e poi ho sostenuto l’esame di stato. In poco più di due anni sono diventata giornalista professionista. Da Perugia mi sono trasferita a Roma per un paio di stage in Rai. Uno al giornale radio nella redazione politica e uno a Rainews24.Dopo l’esame ho collaborato con il Messaggero e con il Fatto Quotidiano. Poi è arrivato il primo contratto in Rai, al Tgr Marche. Da lì la chiamata per Rainews24. Cosa ti ha spinto a scegliere di perseguire la strada del giornalismo? E quando hai capito che sarebbe diventato il tuo lavoro? Cosa mi ha spinto? Probabilmente decisiva è stata l’esperienza al Giornale dell’Umbria. Per una che ha sempre amato scrivere e raccontare, lavorare per la carta stampata era un sogno immenso che diventava realtà. Poi con la scuola di giornalismo e il racconto del mondo per immagini attraverso la televisione e i nuovi social ho capito che non c’era altro che avrei voluto fare più di quello. Certo, non è stato facile. È un mestiere che richiede studio, sacrificio e ore di lavoro molto intense. Grazie alla tenacia e anche al sostegno delle persone che hanno creduto in me ci sono riuscita. Ma siamo solo all’inizio e la strada da fare è ancora lunga. In un periodo di totale crisi per l’editoria, qual è la tua opinione sull’attuale situazione del giornalismo in Italia? Credi che il settore mediatico italiano sia in grado stare al passo con i colossi americani - come NY Times e Washington Post per fare degli esempi e tornare alla rivalsa in un prossimo futuro, sfruttando le nuove tecnologie fornite dal web? Sicuramente le nuove tecnologie, i social media sono già il presente e in un prossimo futuro saranno sempre più “dentro” la nostra quotidianità. Penso ai giovanissimi di oggi, a dove e come si informano. Difficile trovare ragazzi in edicola o davanti all’edizione serale di un Tg. Attraverso smartphone e tablet possono avere all’istante qualsiasi informazione. Credo sia giusto, per stare al passo con i nuovi meccanismi sociali e per cercare di andare oltre la crisi nonostante i pochi mezzi a disposizione, aggiornare ogni istante le nostre capacità di comunicare. Credo che questa sia la vera sfida di chi si avvicina oggi a una professione come questa. Comunicare in modo sintetico ed efficace, documentarsi e verificare la notizia, arricchirla se è possibile con elementi utili a chi riceve l’informazione. Il tutto in poco tempo. Con la diffusione di nuove piattaforme come i social network, il giornalismo locale sembra passare sempre di più in secondo piano, lasciando spazio a comunità online e fonti d’informazione improvvisate. Secondo te, nei prossimi anni potranno nascere o continuare a esistere dei progetti editoriali cittadini e regionali che siano economicamente sostenibili? Io credo che il giornalismo locale non passerà in secondo piano. Ma dovrà aprirsi sempre di più ai social media. I grandi fatti, chiamiamoli così, li puoi trovare nei Tg e nei giornali. Ma le storie, le vicende delle piccole realtà arrivano da quel giornalismo lì. Le persone si interessano ai fatti nazionali e internazionali sempre di più, ma poi ognuno vuole sapere cosa succede nel luogo in cui vive. Le comunità online sono un ottimo spunto per raccontare questo, ma non si tratta di giornalismo. Il cronista da quelle pagine web può conoscere un fatto. Ma poi deve muoversi, approfondirlo e documentarlo prima di pubblicarlo. Bisogna fare attenzione alle fonti di informazione improvvisate. La rete offre tanto, ma non seleziona. Pensi che con il tuo lavoro, in futuro potresti tornare a lavorare nella tua città natale? Sono molto legata a Fabriano, credo sia una città piena di idee e so che ci sono tanti progetti interessanti in cantiere. “Non escludo il ritorno” è una citazione che ancora non posso fare. Di certo il mio contributo ci sarà sempre, indipendentemente dalle distanze. Lorenzo Mondaini 24 >CULTURA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Riscoperta quella gualchiera La Cartiera Chiavelli "riportata alla luce" da questo Palio di ALDO PESETTI T ra i documenti conservati nell’archivio storico comunale, uno in questi giorni sta riscuotendo l’attenzione degli studiosi e degli appassionati. Si tratta dell’atto in cui viene nominata una gualchiera per produrre carta bambagina situata “extra portam Mercati” nella contrada “de Gratis” in prossimità della strada e del fiume Giano (“iuxta viam et flumen”). Questa cartiera è detta essere di proprietà di Aldobrandino di Alberghetto, appartente alla casata dei Chiavelli. Ricordato in alcuni documenti anche con il nome di Vagnino, fu personaggio assai in vista nel suo tempo: tra il 1281 e il 1305 lo troviamo prima coinvolto nelle lotte di fazione, quindi componente dell’ambasciata fabrianese a Roma per chiedere la proroga dei tempi di edificazione dell’ospedale di Santa Maria di Appennino e infine tra gli 8 sapienti che, dopo le dispute con Jesi, prendono possesso per conto del Comune di Fabriano delle terre del feudo Rovellone (Castelletta, Precicchie, Poggio S. Romualdo). Analizzando le più antiche piante della città di Fabriano, come ipotizza l’architetto Ballelli che sta conducendo studi urbanistici a riguardo con il supporto di Fabrizio Moscé, il luogo ove sorgeva l’opificio doveva quasi certamente trovarsi lungo quella che è l’attuale via Fontanelle. Il tracciato di questa strada infatti, prima della costruzione dell’imponente ponte della canizza e dell’attuale viale iv novembre, partendo da porta del Mercato (arco tuttora visibile nei pressi di casa Panfili – sede Cgil), usciva dalle mura e dopo aver attraversato il Giano con il ponte di San Lorenzo, risaliva fino alla Porta del Piano. L’edificio potrebbe corrispondere a quello, tuttora esistente, che in tempi successivi venne poi trasformato in mulino, fino ad ospitare quindi nel secolo scorso una segheria. Tra le varie iniziative in programma per il Palio, in questa edizione 2016 dedicata alla Carta, ben due eventi stanno portando all’attenzione della città questo luogo: il primo “Le vie della carta”, c'è stato sabato 18 giugno a cura dell’associazione culturale Fabriano dal Basso, il secondo “Escursione lungo il sentiero della carta” previsto tra gli eventi collaterali per il giorno domenica 26 giugno e organizzato dal Cai di Fabriano in collaborazione con il Comitato Alla Scoperta del Giano e l’associazione Fabriano Storica. Oggi la costruzione è semidiroccata e purtroppo in stato di abbandono. L’interesse che sta suscitando in questi giorni tale manufatto, forse dunque una cartiera risalente al XIII secolo e tuttora presente nella città della carta, fanno riflettere circa le potenzialità che questo angolo di Fabriano potrebbe avere, una volta valorizzato, anche in chiave turistico-didattica. L'armistizio L'Alma Lauretana di Villa Giusti vicina alle Marche Nel 1920, morì a Vienna in assoluta povertà il Gen. Boroevic, comandante sconfitto dell’Armata dell’Isonzo che dalla sua “patria” era stato dichiarato “non gradito”. A quelle esequie parteciparono un milione di persone ed ancora oggi il suo ritratto compare in molte case. Ancor oggi il 18 agosto molti austriaci brindano insieme a ricordo del compleanno di Francesco Giuseppe. Non vi sembra strano come questi “perdenti” siano rimasti così radicati nella memoria della gente? Ma soprattutto vi siete mai chiesti come mai gli austriaci nel 1938 accolsero in maniera entusiasta l’annessione alla Germania nazista? Evidentemente vi era un odio popolare che aveva radici molto profonde nei confronti di una repubblica considerata dall’uomo della strada come uno Stato della menzogna. Per capire la genesi di questo stato d’animo dobbiamo partire dal 3 novembre del 1918 alle ore 15 quando il generale Weber comunicò alle truppe austro-ungariche l’ordine immediato di deporre le armi, mentre con gli italiani la data era stata fissata per il giorno dopo alla stessa ora. Il responsabile di quest’ordine fu il colonnello ungherese Bela Linder che da due giorni era Ministro della Guerra e che immediatamente dopo aderirà al bolscevismo. Potete immaginare cosa succede quando un esercito ha l’ordine di fare la guerra ed un altro di fare la pace. Molti austriaci vennero uccisi una volta che erano usciti dai ripari mentre centinaia di migliaia furono fatti prigionieri dagli italiani che non potevano fare altrimenti. Ma chi aveva interesse a compiere un atto così abbietto al punto di sacrificare la vita e la libertà di centinaia di migliaia che avevano fatto solo il loro dovere verso la patria. Il problema era questo: l’esercito austriaco era ancora un organismo potente e chi aspirava a succedere al potere aveva bisogno di eliminare ogni potenziale difensore del vecchio Impero. Di quel nuovo stato gli austriaci non si sentirono mai figli: meglio con Hitler che con questi traditori pronti a venderci per i loro giochi di potere. E la storia prima o poi presenta il conto. Don Leopoldo Paloni Poco meno di cinquanta, provenienti da tutte le Marche, i partecipanti al corso di formazione dedicato alla comunicazione sul mondo dell’enologia, intitolato ScrivereDiVino”. Consenso inaspettato, poiché si tratta della prima iniziativa intrapresa dall’Associazione Italiana Sommelier regionale per offrire ai suoi soci un indicazione di base sul come va impostata una campagna d’informazione e al tempo stesso contribuire al meglio per la stesura dei testi da inviare alla rivista “Sommelier”, al sito Ais Marche e alla Guida nazionale Vitae. Altro elemento da rilevare la scelta dell’Ais Marche di affidare il momento formativo, che si è tenuto sabato 11 giugno dalle ore 9 nella sala Convegni dell’Hotel Gentile di Fabriano, in via Di Vittorio 13, al Circolo della Stampa Marche Press, sodalizio territoriale che vanta iscritti e simpatizzanti di provata capacità professionale oltre a giornalisti di lungo corso della realtà territoriale montana e non. Per questo appuntamento il Circolo della Stampa Marche Press in collaborazione con l’Ais Marche ha individuato come relatori il direttore della Scuola Universitaria di Giornalismo di Urbino, Gianni Rossetti; il giornalista - sommelier, Giuseppe Falzetti; il blogger - sommelier e direttore del sito “Non solo Tappo” Roberto Orciani; coordinati dal segretario e addetto stampa del Circolo della Stampa Marche Press, Daniele Gattucci, che ha organizzato questa giornata di grande interesse dal titolo “La vita della Vergine secondo le rivelazioni della religiosa tedesca Caterina Emmerich”, (1774-1824) beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2004, questa monaca pur non avendo mai visto i luoghi descritti, lì rappresentò con impressionante esattezza e dovizia di particolari, indicando anche l’esatta collocazione della casa di Maria. Alcuni archeologi austriaci, tra il 1898 e 1899, vollero dare credito alle “visioni” della monaca Di recente ha visitato il magnifico Oratorio del Gonfa- agostiniana e, basandosi sulle sue indicazioni, produsselone di Fabriano, dove attualmente è allestita la mostra ro una mappa topografica, che consentì il ritrovamento “Noi carta” dell’Istituto Tecnico Industriale Statale, a circa 9 km da Efeso, esattamente sul punto indicato. il presidente dell’Associazione Alma Lauretana di Una casa, che attribuirono costruita nel I secolo d.C. corrispondente alle descrizioni della Roma, Stilliano Lorenzetti, religiosa, e che identificarono come di origini marchigiane. Nel l’antica abitazione della Verine dialogo intrapreso con i Maria. Oggi è un santuario dove si curatori del sito, dopo aver recano pellegrini da tutto il mondo. ammirato il Gonfalone e la L’Associazione Alma è nata nel mostra spiegata dal prof. 1959 a Roma con il contributo del Sandro Romani e da due Cardinale Francesco Roberti, come allievi, ha lasciato una copia egli stesso scrive nel primo numero del periodico informativo del periodico religioso informativo: culturale dell’Associazione “Cari marchigiani, vi presento la Alma Lauretana, in cui si nuova associazione. Essa prende il descrive un reportage di nome della più insigne e venerata notevole importanza per gloria delle nostre Marche, la Santa la Chiesa cristiana. Nelle Casa di Loreto, e perciò si intitola vicinanze di Efeso, si trova La casa di Maria Lauretana. Ha lo scopo di conseruna “piccola cappella” che e dell'apostolo Giovanni ad Efeso vare, favorire, sviluppare in noi tutti si ritiene sia stata l’ultima dimora di Maria, madre di Gesù. A consolidare, il fatto quei sentimenti cristiani e quella pratica di vita cristiana che si tratti proprio dell’ultima dimora della Vergine che costituiscono l’eredità più preziosa e il principio più Maria, numerosi elementi a sostegno della veridicità del fecondo dell’attività della nostra gente. Essa è pronta a luogo. La Sacra Scrittura nel Vangelo di Giovanni, dice dar vita e incremento a tutte quelle iniziative sociali, che che Gesù, prima di morire, gli affidò la Madonna: “Ecco germogliano e fioriscono sempre dove si conserva la fede tua madre” egli da quel momento la prese con sé. Pro- e regna la Carità di Cristo”. Lo spirito dell’Associazione babilmente, Giovanni a cui affidata l’Asia minore, per Alma e quello di mantenere vivi i contatti con i fratelli l’Evangelizzazione dei popoli portò con sé la Madonna, delle Marche e di quelli sparsi nel mondo per favorire fino alla località dove c’è stato il ritrovamento della aiuti scambievoli e far sì che la famiglia marchigiana casa per sottrarla al pericolo. E’ singolare la modalità sia sempre unita. Sandro Tiberi del ritrovamento: a fine Ottocento si divulgò un libro Come comunicare il mondo enologico per chi segue il percorso del vino dalla vigna alla cantina, dall’all’imbottigliamento, conservazione e invecchiamento, sino alla commercializzazione. L’aver assicurato ai numerosi intervenuti una visione completa dell’argomento ha determinato la decisione da parte del presidente del Circolo della Stampa Marche Press, Luciano Gambucci, intervenuto per portare i saluti dell’Associazione, in accordo con il presidente dell’Ais Marche Domenico Balducci, di organizzare una nuova sessione del corso in tempi brevi. Prova, se mai c’è ne fosse bisogno, dell’efficacia comunicativa dimostrata dai conferenzieri che si sono avvalsi di diapositive e dispense per garantire uno spaccato dell’argomento esaustivo, considerati pure i tempi a disposizione. L’inizio dei lavori alle 9.30, una pausa alle ore 11.30 e la conclusione della sessione mattutina alle ore 13.30 per la pausa pranzo. Alle ore 14.30 la seconda sessione che oltre al dibattito conclusivo ha permesso di approfondire degli argomenti discussi nella prima fase. Al termine dell’incontro, la consegna dei pregevoli attestati stampati su carta a mano prodotta dall’artista e mastro cartaio Sandro Tiberi, da parte del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola e dell’assessore alla Cultura Barbara Pallucca. Questi ultimi, oltre al saluto ai presenzianti di ogni parte della nostra regione, hanno rivolto ringraziamenti e congratulazioni ai titolari dell’Hotel Gentile Domenico e Vanda Balducci, per aver dato vita ad un appuntamento di alto livello che ancora una volta porta il buon nome della città fuori dai suoi confini. 25 L'Azione 25 GIUGNO 2016 In posa al saggio finale al PalaGuerrieri >SPORT Milena Baldassarri durante un esercizio alla fune GINNASTICA Ritmica Bronzo europeo per Milena Grande risultato della Baldassarri nel campionato Junior a squadre R isultato storico per la Nazionale Italiana Junior di Ritmica, che ad Holon, in Israele, ha conquistato un prestigioso terzo posto al Campionato Europeo. Milena Baldassarri, ginnasta della Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano, insieme alla ginnasta friulana Alexandra Agiurgiugulese, ha portato a termine una splendida gara meritando un bronzo, mai arrivato alla Federazione Ginnastica d’Italia nella categoria Junior a squadre. Erano ben 36 le nazioni presenti a questa edizione del Campionato d’Europa e le ginnaste italiane hanno lasciato alle loro spalle nazioni con grande tradizione di ritmica come Ucraina, Bulgaria e la padrona di casa Israele. Per la ritmica, un campionato d’Europa e come un campionato del Mondo, in quanto tutte le migliori nazioni sono dell’Est Europa. Milena ha concorso anche da individualista ottenendo degli ottimi piazzamenti, sesta alla Palla ed alle Clavette, settima al Cerchio; conside- La "nostra" Milena con la compagna e gli esponenti della Federazione rato che si qualificavano per la finale le prime otto, avrebbe avuto diritto a tre finali, ma solo una per nazione, per cui l’Italia veniva rappresentata dalla sua compagna di Nazionale Agiurgiu- gulese che aveva ottenuto dei punteggi leggermente superiori ai suoi. Ma nulla toglie alla ginnasta della Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano, che sta affermandosi con passi da gigante sui palcoscenici nazionali ed internazionali, che l’aspettano il prossimo anno tra le senior. Felicissima l'allenatrice Julieta Cantaluppi che l’ha accompagnata durante tutta la gara, facendo leva sulla sua lunga esperienza in questi eventi di spessore mondiale. Nella stessa manifestazione era presente anche l’altra nostra ginnasta, Martina Centofanti, componente della squadra Nazionale, le famose Farfalle, che però non sono riuscite ad andare sul podio per diversi errori nelle esibizioni; si rifaranno certamente alle Olimpiadi di Rio. Nel corso di questa settimana, Pesaro diventa la capitale della ginnastica con la manifestazione Ginnastica in Festa: previste 600 societa con quasi 13.000 atleti di tutte le specialità della ginnastica. Fabriano sarà presente con un PODISMO buon numero di atlete. Inoltre, per tutta l’estate sono previsti al PalaCesari di Fabriano alcuni stage organizzati dalla Federazione e dalla nostra Accademia di ritmica, con molte ginnaste che ver- Gare a raffica Un mese di giugno intenso per i runner Avis Fabriano Sono stati due week-end densi di appuntamenti, per i runner della Podistica Avis Fabriano, quelli del 12 e del 18-19 giugno. Le canotte avisine erano presenti in numerose manifestazioni tra Marche, Umbria e Toscana. E questo è motivo di orgoglio sportivo per la società e per la sezione Avis cittadina, oltre che un modo per promuovere la meritoria pratica della donazione del sangue attraverso uno sport salutare come la corsa. Andando in ordine cronologico, domenica 12 giugno dieci atleti fabrianesi hanno partecipato alla gara di Fossombrone “Podistica del Metauro”, di 9,7 chilometri, vinta da Gianmarco Ceresani della Stamura Ancona in 33’ 11”. Il miglior tempo tra gli avisini è stato quello di Raffaele Castiello (41’ 23”), quindi Mauro Moschini (42’ 51”), Daniele Renzi (44’ 40”), Alessandro Palma (46’ 12”), Giancarlo Camilli Meletani (47’ 34”), Andrea Tomassetti (49’ 49”), Crescenzo Papale (50’ 14”), Le immagini tv che mostrano il bronzo vinto da Milena Baldassarri (a sinistra) Saverio Berionni (50’ 24”), Raffaele Lori (54’ 43”) e Arrigo Berionni (56’ 25”). Sempre domenica 12 giugno, gli avisini Claudio Berettoni e Massimo Gambella hanno invece optato per il “Trofeo La Pineta” a Ponte Felcino (Pg), gara di 10 chilometri alla quale hanno preso parte 249 runner (per la cronaca, ha vinto Cristian Marianelli dell’Atletica Avis Perugia in 33’ 38”). Molto buono il “crono” di Berettoni con 39’ 22”, a seguire Gambella con 45’ 43”. Anche Daniele Liberti il 12 giugno ha corso in Umbria l’impegnativa “Spoleto Country Half Marathon”, corsa mista su sterrato e asfalto sviluppatasi lungo la classica distanza dei 21 chilometri e 97 metri. Tra i 283 parteticipanti, si è imposto Giuseppe Cioccoloni della Aeneas Run in 1h 21’ 22”. Per il nostro Liberti, 2h 09’ 33”. Ad inaugurare il fine settimana successivo, sabato 18 giugno, sono poi stati Darcisio Esposto e Roberta Rotili, che hanno corso il “Montemarciano Urban Trail” di 10 chilometri, gara impegnativa con 122 partecipanti (la vittoria ha sorriso a Luigi Listorti della Podistica Montegranato con il tempo di 37’ 03”). Per quanto riguarda i nostri: Esposto 52’ 43”, Rotili 56’ 35”. E veniamo a domenica 19 giugno. Il gruppetto più numeroso della Podistica Avis Fabriano, cinque runner, ha corso ad Urbania il “Giro dei 4 Ponti”, di 10,3 chilometri. Si è trattato di Mauro Moschini (45’ 55”), Daniele Renzi (46’ 50”), Mario Gubbiotti (49’ 41”), Raffaele Lori (55’ 33”) e Derek Ian Barnes (56’ 56”). Per la cronaca, i partecipanti sono stati in totale 275 e ha vinto Luigi Gramaccini dell’Atletica Potenza Picena in 34’ 28”. Ha scelto ancora l’Umbria, invece, Massimo Gambella, che ha ottenuto un lusinghiero 18° posto con il crono di 39’ 21” al “Memorial Capezzali” di Castel San Giovanni, gara di 10,3 chilometri presso Trevi. Tra i 208 partecipanti, si è imposto Alessio Sepe della Winner Foligno in 33’ 41”. Infine – “last but not least” – ottimo 3° posto tra le donne per Maria Bornoroni al “Trail delle Terre di Leonardo” presso Vinci, in provincia di Firenze. L’atleta avisina appassionata di off-road ha corso gli impegnativi 15 chilometri previsti in 1h 48’ 10”. A vincere tra i 35 partecipanti è stato Alessandro Melani della Podistica Scandicci in 1h 24’ 33”. f.c. ranno da diverse regioni per raffinare le loro qualità sportive. Infine, Fabriano cercherà per il terzo bienno di comporre la squadra che nel 2017 parteciperà al Campionato Europeo Junior. CALCIO a 5 Serie C2 Real in cerca di risccatto Sconfitta senza attenuanti, quella subita dal Real Fabriano a Jesi (5-2), nella sua prima partita del triangolare che porterà alla promozione in serie C1. I leoncelli padroni di casa si sono portati ben presto in vantaggio di due gol. Il Real ha accorciato le distanze prima del riposo con Ciculi, lasciando presagire una reazione nella ripresa. Reazione che, però, non si è verificata, visto che Jesi andava a bersaglio per altre tre volte. A rendere meno pesante la sconfitta ci pensava Angeloni. Ricordiamo che nella precedente sfida il Csi Stella aveva battuto Jesi per 3-2. L’ultimo match in programma per stabilire la promozione in C1 si disputerà venerdì 24 giugno tra Real Fabriano e Csi Stella alla palestra Fermi di Fabriano, ore 21. I ragazzi di mister Kristian Giordani dovranno tornare ad essere il coriaceo Real che ha sempre dato il massimo nelle sfide decisive e siamo certi che anche stavolta sarà così. Ferruccio Cocco 26 >SPORT< CALCIO Eccellenza Il Fabriano Cerreto punterà in alto I di LUCA CIAPPELLONI l Fabriano Cerreto si tuffa sul mercato. Ad una settimana dalla fumata bianca con Nicola Spuri Forotti, pronto a sedersi per il terzo anno consecutivo sulla panchina, la dirigenza sposta ora le proprie attenzioni sulla campagna acquisti. “Sono contento di continuare – commenta Spuri Forotti – In base ai risultati ottenuti in questi due anni credo pure di essermi meritato la conferma. Ciò non toglie che avrei ritenuto normale anche un avvicendamento, sono nel calcio da tanti anni e certe dinamiche le conosco”. Il tecnico cerretese, dopo aver consolidato la squadra ai vertici dell’Eccellenza, non nasconde le ambizioni pure nella prossima stagione, quando ai nastri di partenza non ci sarà una fuoriserie come la Civitanovese. “Ripartiamo convinti e determinati a fare ancora bene – prosegue Spuri Forotti – Siamo arrivati secondi in campionato e alle semifinali nazionali di Coppa Italia quindi il margine di miglioramento è sottile. Vogliamo lottare alla pari con le migliori, come abbiamo fatto l’anno scorso”. L’input arrivato dai vertici societari è quello di inserire gradualmente un maggior numero di giovani in prima squadra, anche in virtù della collaborazione instaurata con la Fortitudo Fabriano per il settore giovanile: un serbatoio dal quale Spuri Forotti potrebbe attingere per potenziare l’organico. “Credo che ci vorranno due o tre anni per vedere i frutti di questo progetto però, se ci sono le possibilità, vorremmo dare più spazio ai nostri giovani fin da subito”. Sulla stessa linea c’è anche il direttore sportivo Sergio Gubinelli. “Costruiremo una squadra competitiva, tenendo sempre un occhio al bilancio – afferma Gubinelli – Il progetto incentrato sui giovani verrà perseguito nel corso degli anni: vogliamo far crescere i nostri ragazzi e magari riportare a casa coloro che nelle ultime stagioni sono andati altrove”. L’identikit sembra calzare a pennello per Luca Jachetta, classe ’93, fabrianese doc e protagonista della scalata dalla Promozione alla serie D del Matelica, squadra nella quale milita da oltre 4 anni e da dove è dato in uscita: Gubinelli, però, nicchia. “Al momento non ci sono novità riguardanti il mercato in entrata. Abbiamo diverse trattative in corso ma nessuna si è ancora concretizzata. Appena si sbloccheranno queste situazioni, tutte in evoluzione, definiremo anche alcuni addii”. E’ certo però che il nuovo Fabriano Cerreto ripartirà dallo zoccolo duro della scorsa stagione al quale verranno aggiunti almeno 6 o 7 volti nuovi. “Vorremmo qualche giovane di talento che possa ben figurare nel campionato – continua il ds – Non avremmo remore nello schierare in campo anche qualcuno in più dei due fuoriquota imposti dal regolamento. Avremo in rosa pure dei ‘99, così da dar loro la possibilità CALCIO Juventus Club Batte forte il cuore dei tifosi bianconeri! Lo Juventus Club Doc Fabriano ha superato anche il terzo anno nel mondo dei Club Doc Juventus d’Italia. Anche quest’anno abbiamo affrontato le tante difficoltà con passione e slancio consolidando la nostra presenza nel mondo Juve Club Doc, che ci ha consentito di partecipare con i nostri vessilli a tante trasferte fino all’ultima, gioiosa della conquista della Coppa Italia. Sabato 25 giugno inizierà ufficialmente la campagna tesseramenti per la stagione sportiva 2016/2017. Il presidente Giulio Benanni e tutto il direttivo vi aspettano presso la sede che si trova in via Corsi 21 all’interno del Circolo Fenalc Santa Maria dove ci troverete ogni sabato dalle 10 alle 12. Per maggiori informazioni potete inoltre contattare questi numeri: 3482715846, 3336904926, 3471065577, 3476522826. Seguiteci anche su Facebook alla pagina: Juventusclubfabriano. La tessera annuale, che non ha subito aumenti per il quarto anno di fila, avrà i seguenti costi: 30 euro Senior, 20 euro Under 14 (nati dopo il gennaio 2003). La tessera sarà consegnata all'iscrizione insieme ad un simpatico gadget. Juventini e juventine fabrianesi, vi aspettiamo! Il Direttivo dello Juventus Club Doc Fabriano CALCIO a 7 di misurarsi con un anno di anticipo con i più grandi”. Sempre in tema di under filtra la volontà della dirigenza di trattenere Moretti e Aquila, entrambi classe ‘97 e che per tutta la scorsa stagione si sono alternati nel ruolo di ala destra nel tridente. Il futuro sembra invece lontano dal Fabriano Cerreto per Severini, Iacoponi, Bianchi e Bellucci, reduci da una stagione con più ombre che luci al pari di Emanuele Francioni: il centravanti, due anni fa capocannoniere con il Vismara, vestirà la maglia del Fontanelle Branca, squadra neopromossa in Eccellenza umbra. L'Azione 25 GIUGNO 2016 CALCIO Serie D Sono Zeoli e Cacioli i primi due acquisti del nuovo Matelica Si muove il mercato del Matelica, che ha messo a segno due acquisti. Si tratta del portiere Emilio Zeoli e del difensore Luca Cacioli. Zeoli è nato il 9 giugno 1997, nella scorsa stagione ha giocato nella Marcianise, squadra campana (in provincia di Caserta) nel girone H di serie D. Precedentemente ha vestito la maglia del Fondi. Prende il posto tra i pali di Tommaso Nobile, portiere che nella scorsa stagione si è messo in luce nell’intero campionato catturando l’attenzione di diversi addetti ai lavori. Pare più che probabile l’approdo di Nobile in una società di Lega Pro. Con Zeoli la società conferma la decisione di affidarsi a un portiere under. Ora l’intenzione è di mettere a disposizione dell’allenatore Aldo Clementi un altro portiere sempre del ’97. A seguire, è arrivato l'ingaggio del difensore Luca Cacioli, nato il 27 marzo 1982, nell’ultima stagione a Parma, squadra in cui ha vinto il campionato nel girone D di serie D. Un giocatore fortemente voluto dalla società del presidente Canil che è riuscita a battere la concorrenza del Parma stesso, ormai in Lega Pro. Ben 295 le partite all’attivo nella carriera di Il portiere Emilio Zeoli ARCO STORICO Luca Cacioli, difensore Cacioli, con tanto professionismo. L’esperto difensore ha esordito a 19 anni nel Montevarchi in serie C2, dove ha giocato per tre stagioni prima di vestire la maglia del Sansepolcro in serie D e quella del Fano la stagione successiva nel 2007-2008. Approda quindi al Bellaria nuovamente in C2 per poi scendere in serie D nella stagione 2010-2011 per vestire la maglia del Perugia. Col "Grifo" vince due campionati consecutivi abbracciando prima la C2 e poi la C1. Nel 2013-2014 passa all’Ancona, in serie D, con cui vince il campionato, per poi andare al Rimini, sempre in serie D quindi al Parma. E’ lui, dunque, il primo rinforzo del pacchetto arretrato. Sul fronte conferme, poi, è ufficiale la permanenza in biancorosso del difensore Mauro Gilardi. Tanti appuntamenti Sfida tra le Porte e Trofeo del Dragone: gli arcieri fabrianesi sempre in evidenza Quello di giugno è un mese particolare per Fabriano. Tutta la città celebra il suo Santo Patrono con rievocazioni religiose e non. Quello di giugno è il mese del Palio. La città si colora di giallo, rosso, blu e verde, rivive i suoi fasti medioevali e l'acre odore delle forge si mescola a quelli dei fiori e del grano. Giugno è anche il mese in cui gli arcieri saranno presenti in Piazza del Comune due volte nel giro di pochi giorni. Si è partiti martedì 21 giugno con l'attesa sfida del Palio tra gli arcieri delle quattro Porte e si proseguirà domenica 26 giugno con la tappa Italiana del Campionato Italiano Fitast: in questa giornata la Piazza del Comune sarà invasa da decine di arcieri "Torneo della Valle" provenienti da ogni angolo d'Italia che, con i loro variopinti costumi medioevali, animeranno la sonnolenta mattina estiva. Su un percorso di 20 piazzole di tiro, gli arcieri ospiti potranno fare un tour tra le bellezze storiche ed artistiche del centro storico, calcando vie medioevali ed entrando in nascosti atri e giardini, esibendosi all'ombra dei tanti campanili che caratterizzano il panorama medioevale di Fabriano. Alla fine il premio sarà l'ambito Trofeo del Dragone. Prima di arrivare a questo appuntamento, gli arcieri di casa sono stati ancora protagonisti nella gara di Monselice, dove sono arrivate numerose medaglie ad arricchire il già consistente palmares dei fabrianesi. Nell'ordine: due ori con Anna Ciarlantini che non ha avuto rivali nella categoria Juvenis e Sara Fabrizi nella categoria arco storico femminile; due argenti con Simone Ballerini tra i Pueri ed Alessandro Verdolini tra i Messeri Arco Storico; due bronzi con Laura Bellocchi, alla sua prima storica medaglia, sempre tra i Pueri e Paola Barboni tra le madonne Foggia Storica; menzione d'onore per i due argenti nelle prove a squadra, sia nella categoria arco tradizionale che in quella Arco Storico. La tappa di avvicinamento alla gara di Fabriano prevedeva anche un passaggio a Foligno, dove la gara è stata annullata per maltempo e per carenze nella gestione della sicurezza della manifestazione. Appuntamento dunque a tutti gli amanti del tiro con l'arco a domenica 26 giugno e... vinca il migliore. Al "Tito Villò" si torna a giocare in estate! Dopo alcuni anni di pausa, ritorna a Serradica il torneo estivo di calcio a 7. La rinnovata società sportiva Valle del Giano, in collaborazione con l’Acsi Marche, ripresenta nel periodo estivo il torneo che tanto successo aveva riscontrato nelle passate estati fabrianesi: lo sport come momento di divertimento e come occasione di ritrovarsi al campo sportivo "Tito Villò" nelle afose serate estive per godere un po’ di fresco, magari approfittandone per una chiacchierata tra amici. La manifestazione, denominata “1° Torneo della Valle”, sarà come sempre indirizzata a calciofili più o meno dilettanti, più o meno pratici, più o meno giovani. Grossa novità è l’iscrizione gratuita, eccetto che per il piccolo con- tributo assicurativo pro-capite, e le gare saranno dirette da arbitri accreditati Acsi, così come nel Campionato Over 18 di calcio a 5 recentemente conclusosi. Le iscrizioni si chiuderanno il 4 luglio, mentre il torneo è previsto nel periodo 11-29 luglio, con gare serali e modalità di svolgimento da definirsi in base alle iscrizioni. Per informazioni ed iscrizioni, oltre che presso la sede Acsi Marche in via Carlo Urbani 22/c (335 5956770), ci si può rivolgere ai responsabili organizzativi della Valle del Giano: Luigi Carbone (335 6412816), Maurizio Rizzi (347 0721869) e Giancarlo Santucci (339 6657698). Appuntamento per tutti, quindi, al "Tito Villò" di Serradica. Gli arcieri storici di Fabriano L'Azione 25 GIUGNO 2016 >FUORIPORTA< 27 C'è una foresta che cresce Al Meeting di Grottammare per una comunicazione più integrata di FRANCESCA CIPOLLONI P er raccontare «la foresta che cresce», silenziosa, fatta di “arbusti” più piccoli all’ombra dei più massicci, non bastano certo tre giorni, eppure la terza edizione dell’apprezzato Meeting dei giornalisti cattolici «Pellegrini nel Cyberspazio», svoltosi dal 16 al 19 giugno a Grottammare – con visite alle vicine Offida e Ripatransone – è servita senz’altro ad incoraggiare gli oltre 150 iscritti da ogni parte d’Italia (16 i crediti formativi riconosciuti dall’Odg Marche) per ascoltare i qualificati relatori chiamati ad intervenire sulle sfide, attuali e future, che attendono il mare magnum mediatico. Lo hanno fatto, nella prima tavola rotonda dedicata a «L’informazione Rai nell’anno del Giubileo», Fabio Zavattaro ed Enzo Romeo, vaticanisti rispettivamente del Tg1 e del Tg2, Vincenzo Morgante, direttore del Tgr Rai, e padre Gianni Epifani, di «A sua Immagine» che, moderati dalla bravura di Alessandra Ferraro, vicecaporedattore Rai, hanno provato ad interpretare i nuovi “gesti” e il linguaggio innovativo a cui ci ha abituati papa Francesco, Pontefice «sine glossa» come è stato definito, in questo Anno Santo della Misericordia, con l’intento di cogliere il vero senso dell’appeal televisivo che, tra share, buone notizie e la tragica attualità dei migranti da veicolare, si fa portavoce di un’etica giornalistica ancora forte. Tante le key-words emerse dalla tre giorni ospitata nella meravigliosa Riviera delle palme. Dal servizio alla sussidiarietà, dalla verità all’utilità dei social media, dall’ascolto alle periferie divenute cuore pulsante dell’informazione territoriale e non solo. E, proprio sulla «direzione» che sta assumendo «Il rapporto tra i media nazionali e locali» hanno sapientemente riflettuto Domenico Delle Foglie, direttore del Sir, Ferruccio Pallavera, direttore de «Il Cittadino» di Lodi e Andrea Domaschio, capo redattore di Radio InBlu, coordinati da Claudio Turrini, vicedirettore di «Toscana Oggi». Ad arricchire gli interessanti interventi, mirati a riflettere sulla crisi in cui versa oggi la carta stampata e, in particolare, le testate diocesane, con uno sguardo alle potenzialità, più o meno illusorie, offerte dal Web, il messaggio via Skype di monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti e già direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei. La seconda giornata del Meeting – iniziativa che nasce dalla collaborazione tra Fisc (la Federazione italiana settimanali cattolici che raccoglie 190 testate), Agenzia Sir, Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), TV2000, Radio InBlu, Agenzia Zenit, Ordine dei giornalisti e i giornali diocesani «L’Ancora» e la «La Vita Picena» - è stata invece dedicata principalmente alla Rete, al ruolo del social media manager, ai big data, alla pubblicità, agli aspetti organizzativi della redazione. Elisabetta Tola (Google Italia), intervenuta in videoconferenza, Daniele Chieffi (Head of social Media management & Digital Pr in Eni), Massimo Calvi («Avvenire»), Alessandro Chessa (Imt Lucca) e Piero Vietti (capo redattore de «Il Foglio») sono stati moderati da Massimo Donaddio («Il Sole 24 Ore»): a ciascuno, il compito di chiarire come poter abitare il sistema digitale con notizie di durata, verificate, originali, appetibili anche sotto un profilo commerciali e in grado di rappresentare quello «scoglio» a cui agganciarsi per non essere travolti dall’onda informativa digitale. Infine, la terza tavolo rotonda sul tema «Gesti e parole che hanno cambiato la storia, lo stile della comunicazione in Italia ai tempi di papa Francesco»», con Paolo Ruffini, direttore di Tv2000, Giovanna Chirri, vaticanista dell’agenzia Ansa, e il presidente della Fisc Francesco Zanotti. Giovanni Tridente, coordinatore dell’Ufficio comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, ha guidato i relatori concordi nel sostenere che, nonostante l’overflow di media imperanti e notizie spesso non attendibili, è il messaggio e non il mezzo ciò che costituisce il fondamento della comunicazione, in cui la persona non deve mai Papa Francesco: "Trattare le cose del mondo ponendo Dio al vertice" In un messaggio inviato a Mons. Carlo Bresciani, Vescovo di San Benedetto del Tronto-RipatransoneMontalto, in occasione dell'inizio dei lavori al Meeting nazionale dei giornalisti cattolici, “Pellegrini nel cyberpazio”, in programma a Grottammare fino al 19 giugno, Papa Francesco ha espresso “la cordiale vicinanza a quanti condividono la sfida comunicativa della Chiesa chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere ed il suo agire”. “Aiutando l’uomo contemporaneo ad orientarsi a Cristo, incarnazione vivente di Dio misericordioso, Sua Santità – prosegue il messaggio a firma del se- gretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin – invita ad attingere alle risorse spirituali la forza per trattare le cose del mondo ponendo Dio al vertice, affinchè il patrimonio dei valori trasmesso lungo i secoli possa continuare ad ispirare e plasmare con lo splendore della verità il futuro della nostra società”. Qui e sopra, due momenti del Meeting di venerdì scorso smettere di essere autentica protagonista. A concludere in bellezza il terzo giorno del convegno, due momenti di assoluta profondità. Prima, la testimonianza di monsignor Jacques Behnan Hindo, arcivescovo dell’arcieparchia di Hassaké-Nisibi dei Siri, moderata da Marta Petrosillo, responsabile stampa di «Aiuto alla Chiesa che soffre», che ha portato nelle Marche, con piglio diretto e ammirevole schiettezza, tutta la sofferenza del suo popolo, chiedendo alla stampa il delicato ma necessario compito di informare e raccontare ciò che avviene in un mondo lontano eppure vicino, martoriato dalla guerra. Con un invito speciale: quello di «essere accanto con il cuore a questa terra, bisognosa di essere amata in questo dramma senza fine». Quindi, l’intenso dialogo su «Migrazione, comunicazione e Web» tra il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di AnconaOsimo, e il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. «Le parole sembrano venir meno – ha affermato il presule marchigiano – dopo aver udito un racconto così intento come quello pronunciato da Hindo, eppure occorre guardare con speranza ai temi più scottanti che interpellano questa nostra società scombinata da squilibri cancerogeni, figli di una Chiesa che deve sapersi sporcare le mani e compromettersi con la storia». Più d’uno gli spunti emersi dal vibrante confronto, in cui non sono mancati i riferimenti ai giovani e al mondo del lavoro, con l’auspicio di poter raggiungere tutti, giornalisti in primis, «la libertà di una vera crescita culturale». Un augurio da leggere, nero su bianco, attraverso l’occhio cristallino di chi sa comunicare bene anche il male che ci circonda, attrezzati per vivere con consapevolezza nella foresta piuttosto che nella giungla mediatica, con la lente della responsabilità in cui possa riflettersi lo sguardo di Dio. Esattamente come invita Bergoglio che, per l’occasione, ha fatto giungere il proprio saluto a firma del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. «Aiutando l’uomo contemporaneo ad orientarsi a Cristo, incarnazione vivente di Dio misericordioso, Sua Santità – si legge nel testo – invita ad attingere alle risorse spirituali la forza per trattare le cose del mondo ponendo Dio al vertice, affinchè il patrimonio dei valori trasmesso lungo i secoli possa continuare ad ispirare e plasmare con lo splendore della verità il futuro della nostra società». 28 L'Azione 25 GIUGNO 2016 Muri da abbattere IV CLASSE SEZ. C SCUOLA MAZZINI Il primo incontro I bambini al loro ingresso nella struttura, seppur ben preparati all’incontro dalle loro maestre, manifestavano visibilmente un certo timore per questa esperienza nuova e piena di incognite. Ma è bastato da parte di tutti, bambini e ospiti della casa, presentarsi agli altri con il proprio nome per sciogliere il ghiaccio. E poi una bella merenda con gli ottimi dolci preparati dalla nostra cuoca ha fatto il resto per gettare le premesse di un bel viaggio insieme. La carta fatta a mano La cartiera è il �iore all’occhiello di Casa Madonna della Rosa. E’ un laboratorio completamente attrezzato dove è possibile fare la carta a mano, partendo dalle materie prime �ino alla realizzazione di fogli per scrivere, disegnare o costruire oggettistica semplice. Per gli ospiti della casa, ma anche per utenti esterni inseriti in speci�ici progetti di riabilitazione, partecipare alle attività di laboratorio in cartiera signi�ica prima di tutto essere inseriti in un ambiente lavorativo non simulato ma reale, dove il risultato del proprio lavoro è di immediata percezione, e dove la necessità di lavorare sotto la guida di operatori esperti e in relazione costante con altri ospiti e la possibilità di una remunerazione, seppur simbolica, del proprio lavoro, crea i presupposti per un miglioramento della capacità di gestire le proprie autonomie. Una delle pagine indelebili della mia memoria mi riporta a tanti anni fa, era il 1973 e a Fabriano fece la sua comparsa “La Buona Novella”, una comunità che si pre�iggeva di costituire un centro adeguato dove fosse possibile dare una casa a ragazzi con seri problemi �isici insieme alla possibilità di studiare e crearsi un futuro dignitoso. Erano ragazzi che chiedevano semplicemente di poter disporre nei limiti del possibile delle stesse possibilità di vita di chi non aveva impedimenti �isici. Furono inizialmente se pur a fatica tollerati, ma quando due di loro, un ragazzo e una ragazza, colpevoli solo di scambiarsi delle tenerezze seduti in un angolo del giardino su due seggiole a rotella invece che su una delle tante panchine solitamente utilizzate dai cosiddetti ragazzi normali, fece gridare allo scandalo ed io adolescente �iglio di un muratore imparai che nella vita non esistevano solo muri di pietra e mattoni ma ben altri muri tanto alti quanto invisibili che nascono nel pregiudizio e nella paura di tutto ciò che è diverso. Oggi nulla sembra essere cambiato, complici anche la congiuntura economica e la paura di perdere diritti e uno status di vita acquisiti. Papa Francesco continua a ripetercelo: “Costruire ponti e non muri”. E il terreno più fertile per costruire questo tipo di ponti non può che essere la mente semplice di un bambino. E’ per questo che un'idea dell’insegnante Amalia Stocchi della quarta C della scuola elementare Mazzini e della loro insegnante di religione Fiorlinda Conti ha preso corpo nell’ambito del progetto didattico “Emozioni a colori” e si è trasformata in una scuola di vita al di fuori delle mura scolastiche. Tutti i bambini della IV C hanno condiviso in sei distinte occasioni le attività di laboratorio effettuate dagli ospiti di Casa Madonna della Rosa, comunità incastonata nel quartiere Borgo che opera oramai da venti anni nel campo del disagio mentale. I bambini hanno giocato, hanno lavorato, hanno intrecciato relazioni con gli ospiti riempiendo con la loro presenza la casa di colore e di gioia. Ma il momento più bello ed emozionante è stato quando sono stati i bambini ad accogliere presso la loro scuola gli ospiti di Casa Madonna della Rosa, momento reso ancora più signi�icativo per la presenza dei genitori con i quali abbiamo condiviso il percorso effettuato insieme. Durante questo incontro abbiamo suggellato la nascita di questa amicizia piantando nel prato della scuola un piccolo olivo. Un gesto carico di simboli: da sempre l’ulivo è il simbolo della pace, il ricavato dell’acquisto è stato devoluto all’Unitalsi per supportare l’attività di questa associazione in favore delle persone svantaggiate, la piantina molto piccola non potrà vivere e crescere bene senza che qualcuno si prenda quotidianamente cura di lei. Proprio come un bambino piccolo e ancor più come le persone la cui vita ha interposto degli ostacoli a viverla con dignità e serenità. E’ di questo percorso che raccontano le foto e le ri�lessioni di quanti hanno contribuito al successo di questa iniziativa. Francesco Giardini, Presidente Associazione Casa Madonna della Rosa L'Azione 25 GIUGNO 2016 >Casa Madonna della Rosa< 29 Arte terapia L’arte terapia include l’insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività artistiche visuali (e con un signi�icato più ampio, anche musica, danza, teatro, costruzione e narrazione di storie e racconti) come mezzi terapeutici, �inalizzati alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale. E’ dunque un intervento di aiuto e di sostegno non verbale attraverso l’uso dei materiali artistici e si fonda sul presupposto che il processo creativo messo in atto nel fare arte produce benessere, salute e migliora la qualità della vita. Laboratorio ludico-motorio Una nuova famiglia Per conoscere una realtà bisogna viverla E' proprio vero che per capire e apprezzare realtà sconosciute o, a volte, ignorate, bisogna diventare un po' come i bambini: senza pregiudizi per dare il giusto signi�icato a tutto ciò che ci circonda. Proprio per questo siamo andati a conoscere i ragazzi della “Casa Madonna della Rosa” che si trova a due passi dalla nostra scuola. Ci hanno accolto a casa loro due volte al mese e per diversi mesi, insieme abbiamo fatto diverse attività: carta, ceramica, ceramite, pittura ed attività ludico motoria. L'idea era di condividere spazi, tempi, attività e sentimenti con gente che arricchisce il mondo con la propria diversità. Enrico, “maestro di V livello”, come ama de�inirsi, ci ha guidato insieme ad alcuni volontari, nel percorso “dalla cellulosa alla carta” e, con semplicità e quasi per magia, insieme a lui abbiamo creato i fogli su cui abbiamo dipinto. Con gli ospiti della casa, che noi abbiamo scoperto essere dei veri artisti, abbiamo dato colore e voce alle nostre emozioni. Grande è stata la gioia quando Alessandro ha regalato una sua opera ad ogni bambino facendogli riscoprire la generosità e vedere l'arte con occhi diversi. E poi, quando le nostre mani e i nostri corpi hanno condiviso in palestra momenti ludici e motori, accompagnati da una musica rilassante, ci siamo sentiti tutti più liberi e sereni. Insomma le giornate passate insieme a loro sono state un susseguirsi di piacevoli sorprese che hanno fatto esplodere in noi emozioni impreviste e coinvolgenti, colorate come un grande arcobaleno. ...E noi che pensavamo di andare a portare un po' di aiuto e compagnia ai ragazzi meno fortunati, ci siamo accorti di non aver dato che briciole in confronto a ciò che abbiamo ricevuto. Questo è stato solo l'inizio di un lungo percorso che cercheremo di portare avanti negli anni, noi insieme a questi nuovi amici che si sono rivelati essere grandi “maestri di vita”. Le insegnanti Amalia e Fiorlinda Il laboratorio, incentrato sul movimento e sull’attività ludica, mira a stimolare un senso di benessere psico-�isico e di consapevolezza dell’utilità del proprio corpo e delle sue potenzialità, ricercando vitalità, comunicazione e socializzazione con il gruppo. Dal punto di vista motorio ha lo scopo di attenuare gli effetti dei processi di invecchiamento e della naturale degenerazione dell’organismo caratterizzandosi per la bassa intensità e la piacevolezza dell’esecuzione dei movimenti che, non avendo un elevato impatto sul corpo e sulle articolazioni, si adattano alle esigenze di tutti mirando all’attivazione della muscolatura e della circolazione, della comunicatività corporea e alla creazione di un senso di armonia e benessere. I nostri bambini lo hanno appena scoperto! Pensavano che solo tra le mura delle nostre case si trovasse il vero affetto, la partecipazione genuina e la generosità incondizionata... invece no! Oggi sanno che ci si può voler bene anche se non si è parenti, hanno conosciuto altre realtà e capito che tutti hanno qualcosa da insegnarci che va al di là delle lezioni che si fanno sui banchi di scuola perché sono "lezioni di vita". Nell'ambito del Progetto "Emozioni a colori" insieme alle insegnanti Stocchi Amalia e Conti Fiorlinda, hanno avuto l'emozionante piacere di conoscere gli ospiti della "Casa Madonna della Rosa" di Fabriano. Prima di entrare nel cuore della Casa, noi genitori pensavamo che le persone che vi abitano fossero persone tristi, costrette a lottare ogni giorno per conquistare la voglia di vivere e di essere felici..., ma ci siamo dovuti ricredere. Quando li abbiamo incontrati, in occasione della festa �inale che si è svolta presso la Scuola Primaria Mazzini, vedere queste persone felici e sorridenti, insieme ai nostri �igli, ci ha dato modo di ri�lettere e di avere una visione più ampia della vita e delle cose che contano veramente. Proprio per questo, i nostri �igli, insieme al presidente dell'Associazione Francesco Giardini hanno piantato un piccolo ulivo nel giardino della scuola: questa pianta, viva e verde, ricorderà sempre loro di coltivare i veri valori che hanno conosciuto grazie a questo Progetto. Insieme a loro hanno imparato che cosa è il rispetto, sperimentato che la felicità è fatta di piccole cose e che non serve andare lontano per trovarla, basta guardare una nuvola nel cielo , un �iore nel prato, una farfalla che vola, oppure semplicemente tendere una mano ad una persona bisognosa per vederla sorridere e sentirsi appagati anche solo con un sorriso. Ed anche noi genitori abbiamo imparato qualcosa dai nostri �igli vedendoli pronti a distruggere le barriere che noi adulti siamo maestri nel costruire intorno alle persone "diverse". Ora siamo tutti un po’ più umili: ci siamo lasciati andare ed insieme a loro abbiamo ballato e scaricato le nostre tensioni con il cuore pieno di emozione! Ci sentiamo perciò in dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno fatto questo regalo meraviglioso arricchendo il percorso scolastico dei nostri bambini ed il loro cammino di vita. I genitori della classe 4 C della Scuola Primaria Mazzini 30 >DIALOGO< Punto nascite: altri due anni "Il Pd ha mantenuto gli impegni presi" L di MICHELE CROCETTI* a convenzione predisposta tra Asur e Ospedali Riuniti di Ancona (Torrette) farà sì che il punto nascita di Fabriano potrà proseguire la sua attività per una durata sperimentale di almeno due anni. Il Partito Democratico ha sempre sostenuto che occorresse confrontarsi e trovare una soluzione che rispettasse gli standard nazionali di sicurezza e le esigenze del nostro territorio. Nell’iniziativa pubblica tenutasi a Fabriano nei mesi scorsi, durante la quale si era affrontato il tema della riforma sanitaria ed in particolare quello del punto nascita, anche il segretario Comi aveva evidenziato che questa fosse la via da seguire: “Ci sono standard di sicurezza qualitativi e quantitativi da rispettare e non vogliamo invertire la rotta. Siamo favorevoli – ha detto Comi – all’applicazione dell’Area Funzionale Omogenea Integrata”. Iniziativa nella quale ci eravamo presi impegni chiari e precisi, impegni che non sono rimasti sulla carta ma che hanno trovato una concreta applicazione. Questo passaggio smentisce quanti in questi mesi hanno speculato politicamente sulla vicenda accusando il Pd della chiusura del punto nascite e del successivo smantellamento dell’ospedale “pezzo per pezzo” che questo avrebbe comportato. L'ospedale di Fabriano è e rimarrà ospedale di primo livello; l’azione politica del Partito Democratico, che mai si è sottratto al confronto ed alla sensibilizzazione della Regione Marche sulle nostre tematiche territoriali, apre nuove prospettive. La sfida che ci attende oggi è quella di dimostrarci capaci di raggiungere gli standard numerici necessari al mantenimento permanente del punto nascite: grazie alla collaborazione con il Salesi, aumenterà il livello qualitativo offerto ai cittadini. Ci auspichiamo che ciò renderà il servizio del punto nascite attrattivo e punto di riferimento per tutte le aree interne limitrofe. *segretario Pd Fabriano e organizzatore Pd Marche Ma quale intento di puntare il dito? Apprendo curiosamente che l’amministrazione comunale invia un articolo (ma non è specificato chi la rappresenterebbe nella disamina trattata), tirando in ballo, senza farne alcun riferimento, un mio articolo. Premesso che il fantomatico autore deve aver letto frettolosamente l’intervento dal titolo “Eventi, un occhio alle date”, vorrei segnalare la stessa contraddizione in termini nella quale è caduto. Mai detto che a Fabriano non ci siano eventi, semmai il ragionamento sosteneva il contrario: vale a dire la necessità di un maggiore coordinamento delle iniziative, visto che si registrano delle contemporanee specie quando l’associazionismo locale dà vita all’animazione. Il nervoso interlocutore non si è neppure reso conto che non è stata tirata in ballo l’amministrazione comunale. Il fumus persecutionis raggiunge il suo culmine quando nell’introduzione si evince, con la fantasia degna del miglior Andrea Camilleri di stagione, che vi sarebbe l’intento di puntare il dito contro il comune. Il compulsivo articolista che non ha voluto firmarsi in prima persona, non ha di certo brillato in attenzione e onestà intellettuale. Per farsi un’idea delle posizioni assunte, invito il lettore a rileggere l’articolo dell’11 giugno a pagina 11. a cura di Andrea Giombi Cos'è il Palio e, forse, cosa potrebbe essere Alessandro Moscè Perchè non destinare alle Porte la villa delle Cartiere? dei tanti immobili non utilizzati presenti in città, penso magari alla bellissima villa in via 24 Maggio, di proprietà delle Cartiere Miliani e da oltre 25 sfitta, non riesco a pensare che, se ci fosse la volontà di valorizzare questa manifestazione, comune e cartiere non riuscirebbero a trovare un accordo per dare alle Porte questo bellissimo immobile che versa da anni in un abbandono più totale. Uno stabile, una sede di questa portata, potrebbe essere un vero volano per il Palio, potrebbe essere la vetrina permanente per esporre i vestiti medievali, per mostrare i bellissimi bozzetti delle infiorate, e soprattutto potrebbe essere una grande risorsa economica per le Porte che eviterebbero di continuare a pagare affitti per le loro sedi, non eludendo così i guadagni frutto del grande lavoro in osteria. Inoltre, una sede permanente potrebbe essere occasione di con- Il paese dei campanelli Un nome da non dimenticare: Marco Rettighieri. Per noi fabrianesi, abituati ai sempiterni Stroppa, Strona e Rossi non sarà facile. Ma lo sforzo di ricordare un personaggio del genere ne vale la pena. Messo alla presidenza dell’Atac, azienda municipalizzata dei trasporti di Roma, l’ingegner Rettighieri in quattro mesi ha cacciato quattro dirigenti di vertice e ha scoperto che sui conti dell’azienda gravano 111 mila ore di permessi sindacali ingiustificati, con un danno che ammonta a 5 milioni di euro l’anno. Come risposta ha ottenuto uno sciopero sindacale indetto proprio la sera della partita Italia-Belgio. Quando si dice le coincidenze! Però Rettighieri ha fatto di peggio. E’ andato a mettere il naso nel “dopolavoro aziendale”, che grazie ad un accordo sindacale del 1974 e da allora sempre rinnovato, ha la gestione, senza gara, delle mense aziendali, che costano cinque milioni di euro l’anno. E in 42 anni non solo nessuno aveva segnato quanti pasti venivano serviti ogni giorno, ma a nessuno era venuto in mente di farli segnare. Cose che non accadono neanche nel più degradato e corrotto Paese dell’ America Latina. Negli ultimi cinque anni l’Atac ha bruciato 4 miliardi e mezzo di euro arrivati da Comune e Regione, ma nessuno sa con esattezza come sono stati spesi. Dopo l’arrivo di Rettighieri sono state messe le telecamere a circuito chiuso in tutti i depositi di mezzi. Di colpo il numero dei furti di materiale è precipitato e il saccheggio di 10 milioni di euro l’anno ha subito una brusca frenata. Così come si è ridotto il consumo di gomme che venivano sostituite sui mezzi, passando da 1.500 pneumatici a quadrimestre a 500. I numeri dell’Atac sono da tribunale fallimentare: dodicimila dipendenti, 1 miliardo e 500 milioni di debito, 80 milioni in rosso nel 2015, un parco automezzi di 2000 veicoli di cui solo 1.400 agibili, con un’età media di dieci anni. E ancora: un livello di disservizio che non teme confronti in Italia, 11 sigle sindacali, alcune delle quali non raggiungono i cento iscritti. Da sola l’Atac con i suoi dipendenti, le loro famiglie e il nugolo dei parenti, per non dire del suo indotto di fornitori e beneficiati, sul teatro della politica vale qualcosa come 60-70 mila preferenze. Adesso capite perchè Rettighieri non si sa se ce la farà a rimettere in sesto le cose? Giampiero Donnini QUALCUNO ERA CIRANO Il Palio di San Giovanni Battista è in assoluto il momento più partecipato e vivo della nostra Fabriano. In questi dieci giorni ognuno si sente coinvolto e unito al proprio rione, e non esita di esternare la gioia, anche in modo goliardico, di essere fabrianese. A me piace pensare al Palio come una delle quattro bellissime infiorate (magari quella del Piano), magnifica, piena di impegno e sudore nel realizzarla in una notte, espressione di colori, viva perché espressione di volontà nello stare insieme per valorizzare la Porta, ma in fin dei conti la città tutta. Ma i fiori si sa, sono fragili e poco resistenti alla vita, infatti, come un’infiorata il Palio esprime in dieci giorni tutta la sua bellezza per poi, cadere nel dimenticatoio un altro anno intero. Ritengo, forse in errore o forse no, che questa manifestazione possa essere una risorsa da non circoscrivere in questa seconda metà di giugno. L’amministrazione comunale, a mio avviso, infatti, potrebbe essere artefice per cercare di conferire alle Porte in comodato uno L'Azione 25 GIUGNO 2016 La villa delle Cartiere al Piano fronto e dibattito sulle questioni cittadine, anche considerando la mancata attuazione dei comitati di quartiere; credo, infatti, che il Palio potrebbe essere sì la gara del Maglio, ma ancora di più un'opportunità di confronto cittadino per valorizzare la nostra città. Mai come durante il Palio si avverte il piacere di essere fabrianesi! Da questo anno, anche la vicina Perugia ha voluto creare una manifestazione medievale, Fabriano da oltre vent’anni ne ha una magnifica, però forse è ora di non gravare tutto il peso della manifestazione verso i volontari e far capire che l’amministrazione comunale vuole incentivare e valorizzare davvero questa festa popolare e così rendere davvero bella Fabriano e attrattiva sia per i vicini perugini che anconetani. L'Azione 25 GIUGNO 2016 >DIALOGO< 31 Biondi (Dc): "Sagramola, Possibile che a contare in questi quattro anni per gli uomini sia solo soltanto promesse" l'autonomia individuale? A di CLAUDIO BIONDI* ll’inizio di questo mese di giugno l’amministrazione comunale insieme alla sua maggioranza ha approvato, oltre al Bilancio, anche il Piano Triennale Lavori Pubblici 2016-2018. L’opposizione, come tutti sappiamo, ha abbandonato l’aula per protesta. Il minimo, a nostro giudizio, che potevano fare. Noi della Democrazia Cristiana non ci siamo, ma se ci fossimo stati, non solo avremmo abbandonato l’aula, ma non avremmo più partecipato a nessun Consiglio comunale fino a nuove elezioni. Essere presi in giro per ben quattro anni è troppo! Nessuna proposta è stata mai presa in considerazione, nessun progetto presentato dalla minoranza è stato accettato, inoltre, le varie interrogazioni, mozioni, ordini del giorno vengono discussi, se tutto va bene, dopo un anno e mezzo: questa è l’amministrazione Sagramola che parla tanto di democrazia e partecipazione e non ha voluto, come invece avevo sostenuto nel loro programma elettorale, l’istituzione dei Consigli di circoscrizioni per dare voce ai fabrianesi. Parlano bene... ma razzolano male! Ormai è troppo... non se ne può più! Non parliamo poi delle frazioni completamente abbandonate e dimenticate. Guardiamo infatti, come dicevamo, il Piano Triennale Lavori Pubblici 2016-2018. Lo avevamo apostrofato come “il libro dei sogni”, oggi si potrebbe dire “il libro delle favole”. Una farsa vera e propria. Inseriscono un’opera, poi al prossimo bilancio la cancellano, poi l’anno successivo la ripropongono. Ci ricordiamo benissimo che appena insediati nel 2012, ogni giorno annunciavano di fare le rotatorie all’incrocio dell’ospedale, all’incrocio della Pisana e tante altre. Non le abbiamo viste ed adesso le ripropongono per il 2017. Come si fa a dare fiducia a questa amministrazione! I fabrianesi si ricordano di certe promesse, non portano l’anello al naso. Per l’ennesima volta hanno programmato la sistemazione di varie strade comunali, che faranno la rotatoria a Borgo Tufico, che sistemeranno la Scuola Materna “Don Petruio” e la Scuola Elementare “Mazzini”, ecc. Ebbene questi lavori l’avevano addirittura previsti e deliberati nel 2014. Inoltre, per la rotatoria di Borgo Tufico, ci sono pronti 254.000 euro già stanziati dalla Quadrilatero, bisogna soltanto richiederli, ma Sagramola ha... cose più importanti da fare come andare in Corea del Sud per esempio. In questi giorni si parla tanto di sistemare il Castello di Albacina e le relative mura storiche, ebbene anche per questa opera avevano già stanziato nel 2014 ben 168.000 euro, ed incaricato il Tecnico B.E. del Comune per cui i lavori dovevano essere completati entro il terzo trimestre del 2015. Campa cavallo che l’erba cresce! Come vediamo tanto promesse, ma poi, nulla di fatto! Chissà poi quanto tempo dovrà passare ancora prima di vedere installati nella frazione di Belvedere i diversi punti luce, promessi ai presenti durante il rito funebre in chiesa per la scomparsa del compianto consigliere comunale Vincenzo Castriconi. Che dire, alla luce di certi comportamenti. Non ci sono parole! *Democrazia Cristiana Dicevo la volta scorsa che il messaggio che ci ha lasciato Marco Pannella (e che tanta parte della cultura laicista oggi egemone ha fatto proprio) é quello di un individualismo estremo in cui ognuno rivendica come diritti i suoi desideri e non riconosce per sé nessun dovere. Ed é paradossale che questa cultura sia stata accolta incondizionatamente da coloro che provengono dal marxismo, che é una cultura di solidarietà, di compressione delle libertà individuali in nome di un interesse superiore della collettività. Una mutazione genetica, impensabile. Eppure é avvenuta. Ora si esalta l’autonomia individuale, alla quale tutto subordinare, onnipotente. Un'autonomia individuale senza responsabilità. Leggevo in un "forum" di "Avvenire" su "La nuova borsa valori" le considerazioni di Carlo Sini, uno dei maggiori pensatori italiani: "Più che rivendicare l'universalità dei diritti, dovremmo soffermarci a ragionare sulle conseguenze delle scelte che compiamo... Ecco, questa sulle conseguenze mi sembra la riflessione più urgente, l'unica che possa in qualche modo stabilire un limite alla presunta onnipotenza dell'autonomia individuale". E ancora: "A non essere più percepito é il debito sociale, che ciascuno di noi contrae con la comunità di appartenenza al momento stesso della nascita; il debito sociale esiste da centinaia di migliaia di anni e negarlo significa affidarsi a costruzioni normative infondate e arbitrarie"."Il contesto in cui ci muoviamo sono ancora parole di Carlo Sini - risponde ad una logica merceologica e mercificata, di cui la maternità surrogata (“utero in affitto") rappresenta soltanto un'espressione, la più inquietante". E' la logica del capitalismo consumistico per cui tutto si può fare, se si ha capacità di scambio, cioè disponibilità economiche. E le conseguenze del tuo comportamento sulla società presente e futura non ti devono preoccupare perché non sono di tua competenza. E' la logica espressa da certi uomini politici super orgogliosi del varo della legge sui simil-matrimoni omosessuali, quando dicono: "Questa legge dà alcuni, non toglie nulla a te". Senza porsi domande sulle possibili conseguenze, soprattutto di lungo periodo. La volta scorsa riportavo anche la sorprendente affermazione del laicissimo Corrado Augias: "Le società si disgregano quando viene a mancare il collante del sacro". Per noi credenti non ha bisogno di spiegazioni: é sacro ciò che attiene all'Essere supremo che chiamiamo Dio, ciò che ci è stato donato dalla religione rivelata. Ma ha un significato anche agli agnostici, forse anche per gli atei, e vuol dire assoluto, irrefutabile, inviolabile, così importante da meritare anche il sacrificio volontario della propria vita. Ed é il significato che ha, per esempio, nell'art. 52 della nostra Costituzione che afferma "La difesa della patria é sacro dovere del cittadino". La Costituzione é laica, non compare mai la parola "Dio", ha la tensione all'assoluto, propria della fede religiosa, non può mai essere rimossa anche in un contesto laico. Altrimenti non c'é più nulla che non sia discutibile, relativo. 32 >ULTIMA< L'Azione 25 GIUGNO 2016 Acquista un pacchetto di moduli da utilizzare nei mesi di: giugno - luglio agosto - settembre il tuo sconto sarà uguale al numero di moduli