La Repubblica - Portofinonews
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L’incidente IL LANTERNINO FARE LA FESTA Porta Siberia operaio folgorato grave a San Martino L PD pensa di mantenere a Genova, per i prossimi anni, la Festa Democratica. Fra gli ospiti, non mancherà il tipo che, dopo aver fatto un gavettone alla Vincenzi e preso per lo zainetto Doria, quest’anno ha gettato acqua minerale su Violante (che chiede gli venga garanti- I IL SERVIZIO A PAGINA VII Il calcio ENZO COSTA Da Costa e Perin la sfida al destino dei numeri uno to il diritto di difesa). Pare che abbia già in agenda lo schiaffo del soldato a Renzi alla Festa 2014, lo sgambetto a Civati alla Festa 2015 e l’affondamento di Barca alla Festa 2016. Invece, per siparietti di irresponsabilità, verrà invitato Alfano. ADAMOLI E LIGNANA ALLE PAGINE XIV E XV © RIPRODUZIONE RISERVATA GENOVA GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2013 IL LAVORO genova.repubblica.it Registraz.Tribunale di Genova N° 22 del 2-9-1948 Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A. Roma - Stampa: Rotocolor, Paderno Dugnano (MI) Anno XV Numero 216 DIRETTORE RESPONSABILE EZIO MAURO | REDAZIONE DI GENOVA Via XX Settembre, 41 | 16121 | tel. 010/57421 | fax 010/5742263 | CAPO DELLA REDAZIONE FRANCO MONTEVERDE | VICARIO LUIGI PASTORE | INTERNET e-mail: [email protected] | SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 010/5742202 dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00 | TAMBURINI fax 010/565191 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via XX Settembre, 41 | 16121 GENOVA | tel. 010/537311 | fax 010/5701743 Carige, tutte le violazioni di legge ipotizzate da Bankitalia Diplomazie al lavoro per evitare drammatiche rese dei conti GIUSEPPE FILETTO Obiettivo salvare il gruppo l’ora dei “pontieri” tra Berneschi e Repetto L MOMENTO segnalati da Bankitalia come violazioni di norme, potrebbero avere un rilievo penale a danno di Carige. Già, perché gli ispettori inviati a Genova dal governatore Ignazio Visco, ipotizzano violazioni degli articoli 53, 67 e 144 del decreto legislativo 385 dell’83. Anche se da Palazzo di Giustizia spiegano che occorrerà scrivere, vicino ad ogni operazione “anomala”, nomi e cognomi, dove, come e quando compiuta. SEGUE A PAGINA V MASSIMO MINELLA A PAGINA V A La sede di Banca Carige Quattrocento steward a Marassi, forze dell’ordine schierate a pieni ranghi: la festa della birra è a soli 16 metri dalla zona rossa “proibizionista” Rischio alcol sul derby Samp-Genoa e Oktoberfest, la notte di domenica è “blindata” ON è il paradosso della birra rossa, ma della “Zona Rossa”. Il derby Sampdoria-Genoa e l’Oktoberfest domenica saranno divisi da 16 metri, giusto un’area di rigore. A Brignole, in viale Caviglia, sarà proibito da una ordinanza del prefetto vendere sostanze alcoliche, ma in piazza della Vittoria, dove dalle 17 alle 2 di notte è in programma la festa, la restrizione non c’è. Un incrocio pericoloso: alcol e calcio potrebbero creare una miscela esplosiva. «L’ordinanza ha una valenza generale — interviene il prefetto Giovanni Balsamo — , per una coincidenza le due manifestazioni si verificano lo stesso giorno, ma questo non vuol dire che non possano camminare parallelamente. Confidiamo nel buon senso della gente, che la partita e la festa siano due momenti di gioia e di divertimento». Le kermesse innesca comunque la polemica e Tursi finisce nel mirino della società italiana di Alcologia e del suo presidente Gianni Testino. CAMPINI, EVELLI E ORIGONE ALLE PAGINE II E III N Il personaggio Il traffico Pedonalizzazioni e spazi per le bici, la svolta verde di Tursi Nuovi posteggi di bici in arrivo in varie zone della città SULLE ORME DI DON GALLO COMUNITÀ SAN BENEDETTO L’8 settembre di Berlusconi GILBERTO SALMONI* ONO passati settant’anni da quando la Seconda Guerra Mondiale sembrava finita con l’armistizio dell’8 settembre 1943. Il 10 giugno 1940 Mussolini aveva dichiarato guerra ai governi di Francia e Gran Bretagna e aveva affermato: «Vincere e vinceremo” tra gli applausi di giovani ignari e incoscienti che sarebbero stati presto inviati al fronte male equipaggiati. Ma Hitler aveva conquistato Parigi e Mussolini aveva detto che gli bastavano poche migliaia di soldati italiani caduti per potere essere protagonista della pace da vincitore della “guerra lampo”. Non fu così. Dopo il 25 luglio 1943, con la caduta di Mussolini e del fascismo, si erano accese le speranze di una rapida fine del conflitto, almeno per l’Italia. Era una speranza infondata. Poi gli alleati sono sbarcati in Sicilia, poi in Calabria e a Salerno. In seguito hanno rallentato. Il fronte italiano non era il più importante. L’annuncio dell’armistizio fu accolto con gioia. Si pensava che fossero finiti gli orrori della guerra. Pensavamo che navi alleate sbarcassero le loro truppe a Genova, o in riviera: e che presto saremmo stati liberi. Invece non ci fu nessuno sbarco alleato al nord. *deportato a Buchenwald SEGUE A PAGINA VII S IL SERVIZIO A PAGINA VI L’ex sindaco parla del suo futuro in un libro e punge: “Il Pd? Vedo cose scandalose, non mi riconosco più nel mio partito” Marta Vincenzi: io e il mio secondo tempo... DONATELLA ALFONSO SPASSO sotto l’elicoidale in via Balleydier” oppure “Gli orti ignoranti e i contadini sapienti” passando per “La verosimile storia del cannello di zolfo”. E’ la Genova secondo Marta Vincenzi. Della città di cui è stata sindaco, ora si fa narratrice. Senza però, come dice lei citando Edith Piaf, pentirsi di quanto è stato, nel bene e nel male. E in questo ripercorrere le strade genovesi c’è un “A Marta Vincenzi recupero terapeutico del rapporto con la gente perché, come segnala anche nell’introduzione Ignazio Marino, neosindaco di Roma, “l’incontro con i suoi abitanti l’ha fatta tornare a sorridere”. Il libro che rappresenta la svolta, come lei stessa dice, dopo la politica da protagonista, la sconfitta ma soprattutto l’inchiesta giudiziaria sul post alluvione, si intitola “Guida alla Genova Pop. Itinerari consigliati e collaudati”, l’ha pubblicato De Ferrari e sarà presentato domani, venerdì 13 settembre dallo scrittore Enzo Costa (che a pagina 6 firma una convinta recensione), Mario Paternostro e Margherita Rubino alla Festa Democratica al Porto Antico (ore 18, Spazio Cerami). Marta Vincenzi, scrivere di Genova è fare politica dal basso? «In un certo senso, sì. E’ un nuovo inizio, il tentativo di ritrovare uno sguardo lontano da mediazioni e filtri che si assumono quando ricopri un ruolo pubblico, lo sguardo che ti spinge a fare politica». SEGUE A PAGINA VI Repubblica Genova