il purosangue 14 2014
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il purosangue 14 2014
Anno 2014 - Numero 14 IL PUROSANGUEdi Corsa Settimanale di informazione ippica a cura di A.N.A.C. e S.G.A. RaimondoVisione La notizia buona è che in pista di saranno due fratellastri di derbywinner figli di Sea The Stars, lo stallone caldo di queste settimane che al momento in cui furono concepiti i puledri costava 85.000 euro. Sono Dark Sea (fratellastro di De Sica) e Sopran Nicolo (fratellastro di Cima de Triomphe). Leggere questi nomi significa che l’allevamento italiano è ancora in piedi, anche se i puledri del Derby 2014 erano stati pensati tra l’inverno del 2009 e la primavera del 2010, prima che la crisi esplodesse in maniera clamorosa. La notizia cattiva è che in campo ci sarà solo un portacolori estero, il tedesco Oil of England che è ancora maiden ma va comunque temuto. Potevamo avere anche l’irlandese Good Tradition, ma Dermot Weld dopo aver predisposto tutto per la trasferta non è stato soddisfatto di un lavoro e ha abbandoto il progetto. Che Derby sarà? Un Derby figlio del suo tempo, come sempre, perché le corse non sono slegate dalla realtà che hanno intorno. Un Derby di crisi, oseremmo dire boicottato dagli stranieri, che hanno un sacco di buone ragioni e un solo torto, quello di pensare all’ippica europea come a una somma di entità nazionali – magari in battaglia tra di loro – e non come a un’unica “industria”, in cui c’è spazio per i fortissimi, i forti e i deboli. Oltretutto i ruoli spesso si scambiano. Paesi che sembravano forti sono diventati deboli come nel caso dell’Italia, altri che vent’anni fa erano sull’orlo di una crisi di sistema (la Francia) si sono risollevati e rappresentano il nuovo Eldorado. La cosa certa è che l’Itala deve mettersi a norma per tornare a sedersi senza complessi al tavolo europeo. Il disastro del 2012 sarà lungo da riparare, la prima pezza è stata messa, ora manca la seconda, il saldo dei premi alle scuderie italiane almeno per le corse di gruppo e le listed. Sarà solo un salvataggio in corner ma ce l’ha insegnato l’Uruguay del Maracanazo. Si può anche difendere la sconfitta aspettando di creare le condizioni per ribaltare la partita. Il galoppo, l’allevamento, hanno davanti almeno un lustro di sangue sudore e lacrime, di lenta ricostruzione. Lo sappiamo tutti e non ci sono bacchette magiche, l’unica soluzione è quella di abbassare la testa e lavorare, di investire con maggior saggezza dato che i mezzi a disposizione sono minori, di raccontare sempre la verità. Forza, signori, il Derby sta arrivando e alla corsa che tutti vogliono vincere è dedicato questo numero. Buon Derby a tutti, per un giorno almeno cerchiamo di divertirci con le corse e i cavalli. TRENT’ANNI DI DERBY ...Tra storie e ricordi Gastone degli Albizi alla fine degli anni 50 scrisse la Storia del Derby italiano dalla fondazione ai suoi giorni. Nel 1985 , del tutto immeritatamente, fummo chiamati dalla Lancia che sponsorizzava la nostra massima corsa a colmare la lacuna degli anni che erano trascorsi. Il volume fu curato da Cesare Beltrami per la edizioni Derby e fu dedicato alla amicizia verso Enrico Arcari. Sono passati altri 30 anni, l’ippica sta vivendo e da diverse stagioni il suo “day after”. Non c’è più nulla, intorno a noi rovine e desolazione. Se chi ha la età giusta si guarda indietro si mette a piangere, eppure l’avvenire non è dietro le spalle ma sempre dinanzi a noi e , sempre noi, siamo gli artefici del nostro destino. Ci vuole molto coraggio a pensare ad un avvenire per l’ippica italiana . Proviamoci lo stesso adesso che forse ci è stata riconsegnata ope legis ( vedremo come) la nostra Istituzione di riferimento. Il primo passo. Pensare di trovare un editore ippico nell’anno di disgrazia 2014 è più di una barzelletta. Eppure solo la Cultura può salvarci, solo le giuste coordinate intellettuali possono essere la base per un tentativo di ricrescita o per resettare il settore. Della Cultura vuole essere baluardo anche fastidioso a volte ma non rinuncia alla sua missione. Per questo ci proponiamo di rivivere insieme (ognuno ovviamente condirà il tutto con i preziosissimi personali ricordi) i trenta anni che separano il Derby 1984 , l’ultimo presente sul libro, da quello che ci andremo a gustare insieme. Un piccolo, relativo , tuffo nel passato sempre più vicino man mano che gli anni passeranno. Alcune di queste storie sono state pubblicate da Trotto & Turf, altre lo saranno. Qui proponiamo un rapido bigino che vi potrà essere utile per fare la figura dei sapienti nei conciliaboli intorno al Derby Un qualcosa che è reso possibile dalla disponibilità generosa di uno degli ultimi altri baluardi della cultura del nostro mondo , l’Anac, testimone preziosa ed operosa di un messaggio che Enrico Arcari ha consegnato a tutti colori che hanno creduto in lui. Anac è cultura e dobbiamo alla gentilezza di Alessandro Santoni il reperimento non facile ma indispensabile del materiale di ricerca che era stato conservato con pazienza dalla cara Carla , lei si davvero testimone operosa di un mondo che è pian piano è svanito ma che lottiamo perché torni ad essere il nostro vero mondo. Alla nostra Carla dedichiamo questo modesto sforzo. NUOVA SEDE ANAC - SGA srl Viale F. Caprilli 30, 20151 Milano Orari Ufficio 8.30 - 12,30 / 13,30 - 17,30 Tel. 02.39210416 - 02.33004116 - Fax 02.33004061 [email protected] - [email protected] Mario Berardelli IL PUROSANGUEdi Corsa Elezioni ANAC il momento delle scelte VOLTI NUOVI E PASSIONI Una volta, quando l’ippica era ricca e potente, le elezioni per le cariche sociali dell’Anac facevano discutere per mesi, come gli antichi congressi della Democrazia Cristiana, tra notti dei lunghi coltelli e liste bulgare. Ora che siamo asserragliati alla difesa del fortino l’assemblea di Roma arriva quasi sottovoce. Eppure domenica si sceglieranno gli undici consiglieri chiamati a reggere l’associazione in un momento estremamente delicato. Massimo Parri della Le.Gi. ne ha la piena consapevolezza: “Qui si continua a discutere e tutti pensano a difendere il loro orticello, dimenticando che se non ci sarà uno sforzo comune, tra poco non avremo più l’orto e nulla di cui parlare. I numeri sono chiari, il calo delle nascite è arrivato oltre il livello di allarme. Se non riparte la produzione viene a mancare una delle ragioni fondamentali per fare le corse e gli ippodromi non potranno più difendere il loro diritto a ospitare una giornata in più o in meno…” L’allevatore di Biz The Nurse ha un disegno in mente: “Più che altro sono pronto a dare il mio contributo all’associazione, adesso che serve una svolta nel modo di pensare. L’allevamento è la spina dorsale dell’attività ippica, forse lo dico perché sono allevatore, ma credo che senza una produzione nazionale degna di questo nome le corse non abbiano significato. Per questo gli allevatori vanno tutelati. In passato c’erano incentivi forti, ora non c’è più nulla e questo spostamento di risorse ha avviato la crisi della produzione. Non potremo far conto – ma non sarà diverso in altri settori - sugli aiuti dello Stato ma sulle risorse che sapremo produrre e dovremo essere molto vigili sulla distribuzione delle stesse. Per questo serve un’associazione degli allevatori forte, che sappia valorizzare il contributo di tutti, di chi si affaccia per la prima volta alla “politica” e di chi si occupa da anni dell’associazione”. Alfonso Litta Modignani (Razza di Vedano) può diventare, con i suoi 35 anni, uno dei più giovani consiglieri della storia dell’Anac: “Ho accettato di candidarmi perché il galoppo è lo sport che amo e mai come adesso servono volti nuovi e il contributo di tutti per uscire da una situazione di grande difficoltà”. L’Anac che immagina il giovane allevatore milanese è legata alla tradizione, alla conservazione dei valori del settore, ma anche battagliera. “Nei prossimi mesi dovremo affrontare una fase molto delicata, quella del passaggio – che ormai sembra deciso – dall’ippica “statale” a quella privatizzata della Lega o Unione. 2 ©ANAC-SGA Proprio per questo serve un’associazione degli allevatori forte e battagliera, capace di fissare dei punti fermi, di essere rappresentativa e di ribadire la centralità dell’allevamento. Speravo in vista di queste elezioni si potesse arrivare alla riunificazione delle associazioni degli allevatori. Purtroppo non è accaduto ma mi auguro che ci si possa giungere nel breve periodo perché siamo una parte di un settore già piccolo, che non può permettersi il lusso di divisioni all’interno delle categorie stesse”. Carlo Borsani è probabilmente il più riservato tra i protagonisti del’ippica italiana. Se dovesse fondare un partito lo chiamerebbe Sottovoce… “Ho sempre avuto un approccio diverso, le corse sono un divertimento e un impegno sportivo. I colori di famiglia esistono da decenni però non avevo mai pensato a un ruolo in un’associazione. Me l’hanno chiesto e, per spirito di servizio, ho accettato. Cercherò di portare il mio contributo di lavoro e di passione”. Borsani, sottovoce, è proprietario e allevatore sia al galoppo che al trotto, comproprietario di Red Rocks, impegnato a tutto campo. Non aspettatevi proclami, piuttosto suggerimenti e passione. Un altro nome nuovo per il consiglio ANAC è quello di Francesca Turri, che lavora con grande passione e ama poco parlare. “Se c’è da dare una mano sono a disposizione, anche se il tempo, con tutti gli impegni che ho con i cavalli, non è molto. Penso di poter fare da punto di riferimento per la Toscana, che è una regione importante, dove ci sono complessi grandi ma anche tanti piccoli allevatori” spiega Francesca. E la sua presenza permetterà una rappresentanza a una “forma allevatoria” particolare. “Allevo per correre, selezionando tra le mie cavalle quelle che meritano di andare in razza. Sono arrivata a nove fattrici, non sono poche” racconta.Domenica si voterà, questi quattro sono i volti nuovi per l’ANAC. Rimangono da riempire altri sette sgabelli e a riguardo alcuni tra i consiglieri in carica hanno offerto la disponibilità a continuare nel loro impegno, per spirito di servizio. I tempi delle grandi battaglie per un posto in consiglio sono ormai lontani. C’è da rimboccarsi le maniche e lavorare. L’ippica sta cambiando e l’ANAC è sempre stata il timone e l’esempio del settore. Gentile concessione di Trotto & Turf Giovedì 15 maggio 3 IL PUROSANGUEdi Corsa ©ANAC-SGA Palmares del Derby Italiano Anno Vincitore 1884 1885 1886 1887 1888 1889 1890 1891 1892 1893 1894 1895 1896 1897 1898 1899 1900 1901 1902 1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910 1911 1912 1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 Andreina T. Rook Rosenberg Razza Sansalva Enio Gen. Agei Carlandrea Sir Rholand Filiberto Princ. d’Ottajano Rabicano Cav. C.Calderoni Doralice Cav. C.Calderoni Barone Razza Sansalva Arcadia Duca di Marino Festuca Don Rodrigo Sansonetto Cav. C.Calderoni Oranzeb G.Modigliani Goldoni T. Rook Hira Sir Rholand Simba Sir Rholand Elena March. di Serramezzana Cloridano B. D. T. Karibo Sir Rholand Tocsin Razza Volta Esquilino Sir Rholand The Oak Razza Casilina Pamphilj Onorio Princ. Doria Creso E. & F. Bocconi Belbuc E. & F. Bocconi Demetrio Princ. Doria Pamphilj Dedalo Razza di Besnate Saturno Razza di Besnate Guido Reni F. Tesio Rembrandt F. Tesio Nettuno Sir Rholand Fausta F. Tesio Van Dyck Federico Tesio Kosheni Sir Rholand Gianpietrina F. Tesio Carlone March. L. Corsini Meissonier F. Tesio Ghiberti F. Tesio Michelangelo F. Tesio Melozzo da Forlì F. Tesio Cima da Conegliano F. Tesio Manistee Razza Villa Verde Lui Bar. A. Levi Apelle F. Tesio Senecio Razza Oldaniga Dervio Nob. G. de Montel Ortello Nob. G. De Montel Emanuele Filiberto Gr. Uff. D.Centurini Oberon Razza di Stupinigi Jacopa del Sellaio Tesio-Incisa Pilade Razza del Soldo Scuderia Anno Vincitore Fantino W.Wright W. Smith F.Chapman H.Rhymes J. Hunter A. E. Dodge A. E. Dodge F. Rossiter W.Wright W.Hemmings J.Horan W.Wright A. Rook R.Allen J.Horan W.Wright E. Jones E. Jones E. Jones B. J. Rigby A. Goddard T.Emery E. Bartlett E. Bartlett A. Childs E. Bartlett M.Barat A. Langham A. Langham D. Blackburn A. Langham P. Orsini D. Blackburn F. Regoli P. Orsini F. Regoli F. Regoli F. Regoli F. Regoli F. Regoli F. Andor F. Regoli F. Regoli F.Andor P. Orsini P. Caprioli L. Varga S. Pacifici P. Orsini P. Caprioli 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 Scuderia Fantino Fossati G. Radice J. Romero Ugolino da Siena Tesio-Incisa V. Lamberti Archidamia Razza del Soldo P. Caprioli Donatello II Tesio-Incisa P. Gubellini Nearco Tesio-Incisa P. Gubellini Vezzano Razza Felina M.Grilli Bellini Dormello-Olgiata P. Gubellini Niccolo dell’Arca Dormello-Olgiata P. Gubellini Arco Razza del Soldo P.Caprioli Orsenigo Nob. G. de Montel E. Camici Torbido Donna L. Tesio P. Gubellini Traghetto Scuderia Mantova S. Pacifici Gladiolo Razza del Soldo P. Caprioli Tenerani Dormello-Olgiata E. Camici Leon de San Marco Scuderia Mantova S.Pacifici Golfo Scuderia Miani I.Gabbrielli Stigliano Razza del Soldo S. Parravani Daumier Dormello-Olgiata E. Camici Zamoretto Razza di Rozzano I. Gabbrielli Rivisondoli Scuderia Aterno O. Fancera Botticelli Dormello-Olgiata E. Camici Altrek Scuderia Castelverde P.Caprioli Barba Toni Scuderia Mantova S. Pacifici Braque Dormello-Olgiata E. Camici Sedan Razza Ticino G. Bonvicini Rio Marin Razza Mantova S.Pacifici Fils d’Eve Ettore Tagliabue O. Fancera Lauso Razza del Soldo O. Fancera Antelami Dormello-Olgiata B. Agriformi Braccio da Montone Razza Spineta R. Antonuzzi Diacono Conte N. Da Zara M. Andreucci Varano Razza del Soldo M. Andreucci Appiani II Dormello-Olgiata R. Hutchinson Ruysdael Razza Dormello-Olgiata G. Sala Hogarth Razza Dormello-Olgiata C. Ferrari Bonconte di Montefeltro Razza Spineta Lester Piggott Ortis Dott. C.Vittadini B. Taylor Ardale Dott. C.Vittadini G. Dettori Gay Lussac Scuderia Cieffedi S. Fancera Cerreto Scuderia Alpina Lester Piggott Suffolk Scuderia Aurora M. Cipolloni Orange Bay Dott. C.Vittadini B.Taylor Red Arrow Scuderia Diamante William Carson Sirlad Razza La Tesa A. di Nardo Elgay Razza Ascagnano G. Doleuze Marracci Dormello-Olgiata M. Depalmas Garrido Dormello-Olgiata M. Depalmas Glint of Gold Mr P. Mellon J. Matthias Old Country O.Abegg P. Eddery My Top Scuderia SIBA P. S. Perlanti Welnor Scuderia Concarena B. Raymond Don Orazio Lady M Stable M. Jerome 4 IL PUROSANGUEdi Corsa Anno Vincitore 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Tommy Way Scuderia Erasec Zaizoom Fahd Salman Tisserand Agr.Allev. Prorutori Scuderia A.J.B. Houmayoun Lady M Stable Hailsham Mohammed Sheikh In A Tiff M.J.Smurfit White Muzzle White Star S.R.L. Time Star Salman Fahd Luso Saeed Manama Bahamian Knight Lucayan Stud Ltd Single Empire Collins A.K. Central Park Godolphin Racing Mukhalif Godolphin Racing Kallisto Gestüt Röttgen Morshdi Darley Stud Rakti G.A.Tanaka Osorio Newsells Park Stud Groom Tesse Scuderia L3C De Sica E Borromeo Gentlewave Gary Tanaka Awelmarduk Scuderia Effevi Cima de Triomphe Scuderia Cocktail Mastery Godolphin Worthadd Incolinx Crackerjack King Scudiera Effevi Feuerblitz Stall Eivissa Biz The Nurse Scuderia Aleali Scuderia ©ANAC-SGA Fantino William Carson Tony Quinn V. Mezzatesta M. Roberts S. Soto Steve Cauthen M. Kinane J. Reid Tony Quinn M. Kinane R. Hughes D. Harrison D. O’Donohoe L. Dettori A. Boschert P. Robinson M. Demurro M. Esposito D.Vargiu M Monteriso M Montersio E. Botti S Mulas L Dettori Mirco Demuro Fabio Branca Robert Havlin Andrea Atzeni 2014 - I PARTENTI (18) Alegro Scuderia Siba M. Esposito Autre Qualite Scuderia Effevi A. Atzeni Bertinoro Dioscuri C. Fiocchi Collateral Risk Scuderia Effevi U. Rispoli Dark Sea Allev. La Nuova Sbarra C. Demuro Dylan Mouth Scuderia Effevi F. Branca Grey Greezly Immobiliare Casa Paola D. Vargiu Hoovergetthekeys Soc. All. Clodia M. Demuro Oil Of England Renstall LA T. Thulliez Ratmansky Soc. Agr. Sabina S. Diana Salford Secret Carlo Lanfranchi D. Perovic Slowpoke Luigi Riccardi Racing F. Dettori Sopran Nicolo Leonardo Ciampoli L. Dettori Steaming Kitten K.L. & S.K. Ramsey G. Bietolini Svatantra Luigi Riccardi Racing A. Fresu 5 IL PUROSANGUEdi Corsa 1985 - DON ORAZIO Habitat Homing Debutante Sir Gaylord Little Hut St Paddy Heavenly Thought Wishful Thinking Tom Fool Silly Season Double Deal Grove Hall Hook Money Ski Club Il Derby di Don Orazio. Tante considerazioni, ognuno, se c’era, potrà fare le sue. Su tutte il coraggio di Toto di San Marzano che ha voluto Marco Paganini, diciotto anni, in sella al dormelliano Reco, un figlio di Marracci che il Derby lo aveva vinto e per una corta testa in lotta con Ladislao di Oppelm. Un coraggio secondo noi premiato perché Marco montò benissimo, al limite della distanza per il suo allievo, e poi dimostrò di essere un grande fantino. Da altri invece parecchie critiche sulla scelta definita azzardata. Altra notazione: Lady M ovvero Giancarlo Gorrini, ippico doc e a tutto tondo dalla passione sconfinata, crediamo sia ancora la unica scuderia a vantare di aver vinto Derby di galoppo, di trotto e Merano, Chapeau. Dei primi due protagonisti purtroppo nessuno è ancora tra noi. Non Giancarlo Gorrini oppure Jovine e Jerome, non Mario Incisa, San Marzano e Marco Paganini che come sappiamo è scomparso tragicamente in corsa e il destino volle che l’elicottero inviato in suo soccorso fosse proprio quello di Giancarlo Gorrini. Altro commento: che formidabili cravaches in pista, le nostre migliori è vero ma anche alcuni pezzi da novanta del turf britannico, una costante in quei tempi, come Mercer, Carson, Cauthen Murray, Raymond. Cosa vuol dire? Che in trenta anni il nostro turf ha fatto tanta strada e i nostri fantini, grazie molto alla scuola di Pisa, oggi sono loro ad andare all’estero. Una bella soddisfazione. Michel Jerome: bravo, gentile, educato, un grande professionista, perfetto in sella figlio di Homing. Tutti i primi quattro al traguardo discendono da Nearco. Don Orazio era stato allevato in Inghilterra dal Littleton Stud. Ha vinto anche il Filiberto e a due anni è stato terzo nel Gran Criterium. Deve probabilmente la sua tenuta ai 2400 (più facili con la racchetta dei 2200 attuali con doppia dirittura) alla seconda madre Grove Hall e alla presenza di St ©ANAC-SGA Paddy nel pedigree del padre Homing che era un miler avendo vinto le Queen Elisabeth ed essendo stato secondo nel Moulin. E’ un Habitat (grande padre anche di discreti riproduttori ma poi esauritosi) quindi ramo Royal Charger di Nearco attraverso Sir Gaylord. In razza anche la valida Chapel Cottage. Sezione materna (Silly Season e Hook Money i nonni) che trova forza nella presenza consanguinea di Swiss Maid campionessa assoluta di Champion e Sun Chariot e pluripiazzata di pattern. Si fa forte anche del coriaceo Hazard e alla lontana di The Creditor gran cavalla (Queen Elisabeth e Lockinge) e ottima madre di Abwah e Owen Dudley. 1986 - TOMMY WAY Forli Thatch Thong Tilia Aristophanes Trevisa Nantallah Rough Shod Tamerlane Dschingis Khan Donna Diana Coralba Kythnos Nestan Darejani Primo vincitore allevato in Italia dalla apertura del Derby a tutti ma non anche allenato. Tommy Way è allenato in Inghilterra da John Dunlop uno dei trainer che negli anni 80 e 90 ha stabilito una rilevante connection con il nostro turf. La toscana Le Sondraie ha allevato il figlio di Thatch che Gezio Mazza per la sua Erasec (il nome del figlio Cesare letto allo specchio) con felice intuito e con la mediazione di Paolo Benedetti seppe acquistare in allenamento. Continua la massiccia presenza di ottime cravache estere a fianco dei nostri migliori ed alcuni hanno anche scelto l’Italia come base costante di lavoro. Questo è il periodo in cui molti proprietari, meglio allenatori, esteri inviano loro cavalli nel nostro Derby da pochi anni aperto. Alcuni , come lo sceicco Mohamed, ovviamente per vincerlo, altri per cercare di vendere tra la sera del sabato e la domenica mattina a buon prezzo il loro cavallo. L’ippica italiana, non ridete, è molto ricca rispetto proprio a quella Inglese, i proprietari spendono e il sogno del Nastro Azzurro non ha prezzo. Talvolta anche negli anni successivi questa moda avrà RAZZA DEL SOLE... Dove crescono i Campioni! Fondato nel 1985, e sito in provincia di Varese, in una valle delimitata da verdi boschi. A disposizione dei puledri allevati circa trentacinque ettari a prato stabile e quaranta boxes. La produzione è di circa dieci puledri l’anno. Solo negli ultimi anni I migliori cavalli allevati sui nostri terreni sono stati: LUI E LA LUNA - VOLA E VA - PECCATO DI GOLA - IL FENOMENO - ARIA DI FESTA - QUEEN SENSAZIONE - L’INDISCRETA ZENONE - TITUS SHADOW - PIPERITA - STORM MOUNTAIN - FAIRY EFISIO - PERMESSO - ZAR SOLITARIO PIETRO IL GRANDE - MIA DILETTA - URGENTE - LUNA NEL POZZO - ORPEN SHADOW - FAIR NASHWAN!!! 2 1 0 4 0 - V i n a g o d i M o r n a g o ( VA ) t e l / f a x 0 3 3 1 . 9 0 3 6 3 1 i s a b e l l a @ r a z z a d e l s o l e . i t - w w w . r a z z a d e l s o l e . i t 6 IL PUROSANGUEdi Corsa ©ANAC-SGA successo, altre volte verranno acquistate alcune bufale. Continua la sponsorizzazione della Lancia. E’ evidente che il fatto clamoroso è dato dal quarto posto di Tony Bin, poi secondo e poi vincitore di Arc, forse in quella parte della stagione non ancora pienamente maturato a dimensione tecnica e agonistica come avverrà successivamente. La scuderia White Star schierava nella circostanza anche lo stimato Alex Nureyev. Va detto che il Tommy Way di quel periodo era davvero al suo top perché un mese dopo saprà far suo anche il Milano, un doppio epocale, per darvi una idea riuscito a Nearco e ripetuto solo 27 anni dopo da Biz The Nurse. In auge la linea di Hyperion attraverso la mediazione di Forli molto in voga grazie anche al figlio Thatch di moda e capace di eccellenti risalti. Uno stallone molto gettonato nel periodo anche dagli allevatori italiani. Cavallo da corsa notevole perché è tale chi vince le St James, le Sussex e pure la July Cup. Preciso miler e anche flyer ma con produzione in grado di saper allungare. In fondo è sempre un Hyperion. Nel caso di Tommy Way c’è anche il contributo solido di Tamerlane e Neckar per la stamina. Thatch in razza ne ha dati tanti di buoni cavalli: Final Straw, Masarika, Stifelius, Shulic, Tres Gatè, Tanque Verde, Thatching, Kilian, come si vede e come già detto molti allevati in Italia. La sezione materna è marca Aterno, sovente aveva fatto ricorso a stalloni tedeschi, numerosi vincitori ma non da neretto fino ad Overboard seconda di mille ghinee irlandesi. 1987 - ZAIZOOM Lyphard Al Nasr Caretta Turn-To Plumovent Pink Nightie Northern Dancer Goofed Caro Klainia Royal Charger Source Sucree Windfields Pink Sapphire Annataccia per i nostri colori quella del Derby di Zaizoom. Cadiamo su tutta la linea e nessuno dei nostri, neppure uno degli acquisti della ultima ora tra i vari dichiarati partenti, un po’ la moda del periodo, trova remunerazione. Da notare che ovviamente anche i quattro fantini al palo sono tutti stranieri, altra moda del momento (ben 10 fantini su 19 sono stabili all’estero) ma abbiamo già fatto notare come nei trenta anni che poi sono trascorsi siano adesso i nostri ad essere ingaggiati quando un cavallo straniero viene a correre da noi. Nearco e i suoi discendenti in vedetta ancora una volta. La Mercedes fa il suo ingresso sostituendo la Lancia come sponsor del Nastro Azzurro e continua nella tradizione di offrire al pubblico davvero un gran pomeriggio sotto tutti gli aspetti. Diventerà proverbiale e ricercatissimo il gran pranzo prima delle corse. La casa automobilistica metterà sul piatto per il vincitore anche un modello importante della sua gamma. Ecco la strada che occorre di nuovo percorrere: partners di assoluto prestigio con la voglia di investire sul serio. Il rilancio del settore passa dal recupero di tutti questi aspetti, in primo luogo quello intellettuale e culturale. La deriva di mediocrità che ha travolto il settore a tutti i livelli se non interrotta lo sommergerà senza speranza. Altra notazione: in questa edizione manca il nostro cavallo buono a differenza delle due precedenti dove nel marcatore c’erano ottimi cavalli come Tommy Way, Tony Bin, Don Orazio, Reco e Fire of Life. Il migliore dei nostri è Jung di casa D’Alessio che finisce al quinto posto. Va osservato che la giubba di Fahd Salman è nel periodo una delle più prestigiose del mondo. Zaizoom è inbreed addirittura tre volte su Nearco e il nick del padre, Al Nasr, è forse anche audace perché incrocia Northern Dancer con Nasrullah. Al momento del Derby Al Nasr è relativamente giovane, alle sue prime stagioni essendo di 8 anni. E’ uno dei tantissimi figli di Lyphard di successo in Europa e non solo. Lyphard sembrava essere destinato ad essere forse il grande continuatore con Nijinsky del caporazza Northern Dancer ma dopo aver dato benissimo forse ha leggermente esaurito la spinta con i figli in razza ma va tenuto conto della pazzesca esplosione di Sadler’s Well e di Danzig che hanno sconvolto la evoluzione delle genealogie. Al Nasr ha corso a due e tre anni per 11 volte , ha vinto sette e per tre si è piazzato. La sua perla forse l’Ispahan ma nel suo palmares anche il Dollar, il Cote Normande o anche l’Exbury. Insomma buono ma i campioni sono altri. La madre Plumovent ha corso una sola volta piazzandosi, poco. Ha dato una sfilza di vincitori normali e alla fine anche Zaizoom che è costato poco (30.000 dollari) e che prima del Derby era stato terzo nel Classic Trial, un bel passaporto per Roma. Forse anche il pedigree è in linea con la annata che non vale i tre bicchieri canonici. AGRICOLA DEL PARCO Alleviamo i World Record! Pressing e hurricane Fly hanno vinto 30 Corse di Gruppo di cui “21” Gruppi Uno! VI A DI A Z , 17 - AN ZANO DEL PA RCO (CO) - Ph. +39 031.632001 M A I L : G C A I A N @T I N .I T 7 IL PUROSANGUEdi Corsa 1988 - TISSERAND Zeddaan Nadjar Nuclea Claude Tandina Tejada Grey Sovereign Vareta Orsini Nixe Hornbeam Aigue-Vive Crepello Tiberia Non bistrattiamolo tanto il nostro derby e senza scomodare Nearco. Pensate che nel 1986 Tony Bin era nel marcatore e questa volta tocca a Carrol House essere secondo in lotta. Ebbene sono due vincitori di Arc. Questo anno il campione di casa Gaucci plasmato dal grande maestro Luigi Camici e l’anno dopo il pupillo di Antonio Balzarini, italianissimo come colori, felicemente pescato da Saverio Brenciaglia e dalla sua connection con Michael Jarvis. Insomma due laureati di Arc che passano dalla via Appia… Non è poi male e ci viene in mente pochi anni prima anche Glint of Gold, ottimo, soprattutto secondo nel Derby di Shergar, quello di Epsom non fate confusione. Dopo un anno buio, quello di Zaizoom, ecco una stagione molto ma molto super. Hai voglia a storie e ricordi, non vorremmo togliervi la soddisfazione di bruciare le vostre ma è chiaro che il circoletto rosso va dedicato al ragazzino, 18 anni, che si presenta con le stimmate del grande fantino. Ecco irrompere Vincenzo Mezzatesta che si regalerà davvero una grande carriera e che in sella al dormelliano di nascita compie esaltandosi la prodezza assoluta di respingere Bruce Raymond, giocandoci anche a palla, e di sconfiggere un laureato futuro di Arc. Altra notazione: ecco il primo derbywinner dell’era moderna (quella aperta a tutti) allenato da noi, allevato da noi, di proprietà nostra e montato da uno di noi. Cosa si vuole di più dinanzi ad un pubblico in delirio con l’ippodromo stracolmo? Azienda Agricola LA ROVERE ©ANAC-SGA Onore a Mario Vincis che a quel tempo allenava a Bolgheri e che ha cesellato le sorti del campione da Tandina una delle ultime dormelliane di Ubaldo Pandolfi. Altra storia che dura ancora oggi : Dino e Massimo Di Paolo si avvicinano casualmente al turf, conoscono Vincis e Calchetti, comprano un cavallo, si uno solo all’epoca, proprio lui Tisserand e dopo il Fiuggi vinto sui 1800 (il Campobello dei poveri perché per indigeni). La Madia raccoglie nel nome le iniziali dei soci Mario, Dino, Alberto. Una piccola favola, anzi una grande favola. Adesso la giubba, leggermente modificata, corre sempre eccome e nel tempo tanti altri buoni, ottimi cavalli, la hanno portata al traguardo. Esatto: è la San Paolo Agri Stud. Certo se parti con Tisserand è dura migliorare ma il seme ha attecchito e benissimo tanto che il complesso adesso possiede centro privato di allenamento, scuderia e allevamento. Ah, le radici del turf. Antonio Balzarini dai e dai il suo Derby finirà per vincerlo ma non vogliamo anticipare capitoli. Che gioia vedere un nostro fantino che bagna il naso alla solita serie di grandi cravaches ospiti che abbiamo visto essere la costante del periodo: Raymond, Carson, Quinn, Swinburn, Roberts, Kinane. Oltre la metà del campo. Attenti nelle gabbie c’erano anche un plurivincitore di pattern futuro come Knight Line Dancer, ne mise insieme quattro di fila se la memoria non ci inganna da anziano, e un castigatore come Roakarad. Eh si , quel pomeriggio valeva proprio la pena di esser stati alle Capannelle e chissà quanti altri ricordi o aneddoti in ciascuno di voi. Certo un testa a testa cosi vibrante resta una delle pagine più alte del nostro nastro azzurro, 300 metri a chiudere che non finivano mai, si può anche dire con la tifoseria divisa a metà perché la giubba di Antonio Balzarini era al suo apice e molto cara al pubblico romano. Alla fine fu proprio Vincenzino a far pendere dalla parte di Tisserand il cuore della gente, come fai a non scattare in piedi quando a tre anni dal quasi miracolo di Marco Paganini riesce a pieno quello di Vincenzo Mezzatesta? 1989 - PRORUTORI Providential Tom Rolfe Run The Gantlet First Feather Prudent Girl Torsion Miss Flower Belle Primera Bride Elect Never Bend Fairway Fun National Patriotic Petunia Floral Park Strada Della Ramata 1 01014 - Montalto Di Castro (VT) tel & fax - +39 0766.89362 [email protected] Tutti noi abbiamo personali ricordi di avvenimenti ippici, Derby ovviamente compreso. Se abbiamo vissuto quello del 1989 sarà per forza cosi, un particolare, un fatto, un’intuizione… E’ la vera grande bellezza del turf i cui avvenimenti, tranne che i risultati ufficiali, puoi piegare alla tua interpretazione. Quelli del Derby 89 li affidiamo alla penna e alla cultura di Gigi 8 IL PUROSANGUEdi Corsa Gianoli un maestro. Pizzichiamo in ordine sparso alcune sue affermazioni contenute appunto nel numero del Purosangue che davvero per trenta anni ha rappresentato la vera cultura del turf italiano. “…A Roma ha vinto Antonio Balzarini che con il derby italiano aveva tre conti in sospeso che si chiamano Bob Back, Carroll House, battuti di un soffio tutti e due, e il più doloroso, Silk Topper, fratturatosi in retta di arrivo....” “… Balzarini ha vissuto in ansia la vigilia della corsa nel timore di violenti temporali che hanno colpito inattesi i dintorni di Roma ma per sua fortuna non sono arrivati ad allagare la pista di capannelle. Infatti sul pesante, almeno cosi si dice, Prorutori non fa un passo. Chi invece sperava nella pioggia era Gezio Mazza per il suo Arctic Envoy cavallo dalla azione agile e potente come del resto Sikeston e soprattutto il pupillo dell’altro Balzarini, quello di Yellow King che somiglia ormai al cavallo del Colleoni tanto è carnoso e potente ma di una potenza che è capace di emergere solo su terreni impossibili...” “... Cosi si è arrivati ad uno splendido travolgente finale con Prorutori insediato al comando con bella sicurezza e Arctic Envoy che si produceva nelle sue ultime potentissime folate. Se Prorutori è scattato in avanti con un lieve anticipo, e cioè non appena Roberts ha visto declinare il favorito Free Sweater, a 400 dal palo, Arctic Envoy ha potuto mettere in campo la sua progressione lunga, bisognosa di spazio, un po’ tardi quando cioè è riuscito a svincolarsi dal gruppo compattissimo...” “...Rimontando il gruppo trafelato come già nel Parioli, il pupillo di Mafalda Osthaus, Trioso, si è classificato ottimo quarto superando quel Vilandrado che ha fornito una corsa a dir poco commovente, prendendosi sulle spalle l’incarico della andatura, piuttosto moderata all’inizio ma scatenatissima in dirittura…” “…Con Balzarini si è complimentato il Presidente della Repubblica, Cossiga, il quale, pur in un ambiente sconosciuto, ma istruito via via da un esperto quale Giulio Andreotti, era riuscito ad afferrare ivalori morali e sportivi della magnifica vittoria del cavallo di Balzarini…” con la giubba di Sheik Mohammed, e tanti acquisti da parte delle nostre scuderie operati in Inghilterra e Francia . Un record frantumato che resisteva da quasi 50 anni, tante storie da raccontare. Balzarini che la settimana prima aveva pescato il terzo asso nelle Oaks, rilancia per far scappare i rivali, nessuno abbocca, vengono tutti a scoprire l’ultima carta, il piatto ricco lo esige. Benzine e Shout and Sing non sono dello stesso colore di Atoll e Candy Glen. Antonio Balzarini rimane con il suo tris, il poker sfuma. Tra tutti gli altri chiama banco Giancarlo Gorrini. Houmayoun vola! Stuzzica la fantasia anche dei più teneri, emerge possente al largo, maestoso nella sua falcata, prepotente nell’incedere. Liquida in poche battute ogni rivale, pone fra se e i suoi battuti il distacco di una classe. Santiago Soto è impeccabile nella interpretazione... Houmayoun è figlio di Shernazar, il fratello povero di Shergar, il nobile, tragicamente scomparso senza lasciare traccia di se nel turf... Houmayoun è un atto di fede, di intuito, ecco di nuovo il movente personale, di Giancarlo Gorrini. Ma come, dopo Silver Tornado naufragato lo scorso anno, di nuovo un francese proprio alla vigilia del Derby? Ha avuto ragione a credere in Roger Nataf ma soprattutto nel suo intuito (il cavallo era allenato da Royer Duprè ndr). Cosi ha chiuso la coppia con Don Orazio. Il nostro turf ha ritrovato un proprietario di prima grandezza, guai a perderlo... Cosa vale Houmayoun? Speriamo maledettamente tanto. (errore ndr). Pier Diamiani ha volato, ha sofferto in corsa troppo di attesa, è stato preso contro tempo dal vincitore, si è messo sulle gambe e alla fine volava.. Luciano Monaldi talent scout alla Liedholm dei tempi d’oro. Ogni anno eccolo pronto all’acquisto, gliene basta uno solo con il quale si giostra al meglio nelle pattern. Welsh Guide, Trioso ed ora Treble Eight protagonista non solo a Capannelle ma anche ad Epsom nella sua galoppata mozzafiato in avanti a demolire gli avversari ma per ora anche se stesso. Intanto ha nel carniere il quarto posto di Roma… Scuderia Blueberry Rosa Eglanteria Salure Dan Loose Daughter Choisir Shadow Kyllachy Loose Tiger Day... Fairy Nayef Dancer Destination Sharmeen The Minstrel Halwah Herila Val De Loir Nasreen Northern Dancer Fleur Bold Lad Herbissima Nel 1990 toccò a noi scrivere del derby e delle classiche di primavera sul Purosangue, la nostra Bibbia. Magari facendo postuma brutta figura ecco, tra le altre, qualche stupidaggine. …. Si danno battaglia in 22, i nostri migliori, un ospite di riguardo, I3 M LT I IU Sans Le Sou GL Shernazar Crepello NE Busted AN NI : 1990 - hOUMAYOUN ©ANAC-SGA ... ALLEVAMENTO E SCUDERIA ONLY BLACK-TYPE! IL PUROSANGUEdi Corsa Forse è mancato il nostro allevamento ma non dimentichiamo che due anni fa era stato Tisserand , tutto italiano, a dominare. La sfida è di quelle da far rabbrividire, siamo certi che la parte migliore del nostro stud saprà rispondere al meglio per dimostrare la propria vitalità, per attingere a quelle soddisfazioni che tanta passione esige e merita. Torniamo ad oggi. Da quel Derby di Tisserand l’allevamento italiano ha iniziato un magnifico volo, piaccia o non piaccia a tanti detrattori di professione (quel tipo di gente che tanti danni fanno anche oggi), in venti anni ha raccolto soddisfazioni immense, è stato possibile grazie alla cultura del settore, allo studio e alla passione e molto anche al giusto ed oculato impiego degli incentivi economici indispensabili. Lo dimostra l’elenco dei tantissimi cavalli di spessore internazionale che abbiamo prodotto. Poi l’Allevamento Italiano è stato ucciso dalla inetta burocrazia e dalla partitocrazia che hanno assassinato anche la cultura ippica in Italia, quindi l’ippica tutta. Anche in quel pomeriggio festoso non è mancata la presenza Mercedes (regalava una macchina da 100 milioni mica una targa), non è mancata la cornice di grande pubblico come dimostrano le foto, non è mancata la presenza importante di Francesco Cossiga, di Giulio Andreotti, presidenti di Repubblica e Consiglio, di Calogero Mannino ministro Agricoltura, di Franco Carraro sindaco di Roma oltre che di tutte le autorità ippiche e di tutti i veri ippici. Questo era il turf di quegli anni. 1991 - hAILShAM Never Bend Riverman River Lady Halo Halo’s Princess Taberet Nasrullah Lalun Prince John Nile Lily Hail To Reason Cosmah Viceregal Tabola Eravamo stati abituati bene nelle ultime edizioni, se ricordate persino due vincitori di Arc passati per il marcatore di Roma. Hailsham è stato superiore nella circostanza nelle mani di Steve Cauthen, nei 500 finali è stato capace di due allunghi. E’ comunque un quarto di Craven, ha vinto la pattern di Sandawn, è secondo di Dante, vince il Derby per il nostro sceicco Mohammed e poi lo allena il Pittore ovvero Clive Brittain ex caporale di Noal Murless che si è fatto onore per tutta la sua carriera che ha sovente incluso, da buon giramondo, l’Italia come tappa. Clive tutto sommato è stato un moderno, ha fatto grande uso della piscina per preparare i suoi allievi, ha sempre avuto una cura maniacale del loro peso forma. E’ vero, correva con una certa disinvoltura e, per l’epoca anche con impegni abbastanza ravvicinati. E’ per questo che durante un pomeriggio in casa di Luca Cumani a Bedford House, crediamo mentre stavamo guardando una Olimpiade in tv, Francesco D’Alessio e forse lo stesso Luca coniarono il soprannome di “ Pittore” per Brittain. Perché in Italia esisteva negli anni 9 ©ANAC-SGA 70 una scuderia, del Pittore, i cui effettivi, tra cui Citera una valida, erano pochi ma correvano molto ma molto spesso. Cosi è nato quel soprannome, per significare uno che corre tanto ma poi da canzonatorio oggi possiamo trasformarlo in elogiativo, diciamo che Clive Brittain ha dipinto parecchi capolavori. Quattro cavalli ai primi quattro posti sono nati oltreoceano e sono figli di Riverman, Palace Music, Timeless Moment e Roberto. Che errore compimmo allora nel sottovalutare, meglio nel non valutare, gli Usa nel panorama ippico, da dementi. In dieci anni Gezio Mazza, uno degli altri grandi proprietario del periodo magnifico ha vinto un Derby con Tommy Way e per tre volte è finito secondo con Teofane, Arctic Envoy e Marcus Thorphe. Chapeau. In pista un allievo di Alec Head ed già un onore: Beau Sultan che però non si piazza. Per fortuna di Antonio Balzarini che lo aveva cercato fino all’ora di pranzo. Il primo allenato in Italia si piazza ottavo, succede ma non dimentichiamo altre belle edizioni. Anche tra i fantini ne troviamo solo quattro dei nostri su 20 partenti. E’ la moda, l’Italia sta scoprendo, giustamente, la sua dimensione mercuriana e all’inizio si esagera sempre. Mercedes sempre sponsor della corsa. Lo Sceicco non ci ha onorato della sua presenza, pazienza. Nel pomeriggio Tinte Blu vince il Buontalenta (si correva in maggio e sul miglio), Me Ne Vado il Lazio, Dirce il Perrone, Dordone il suo terzo WWF, l’ospite parigino Idle Son il Nearco, poi Manhiaj con Pucciatti in sella vince il Borghi, c’è gloria anche per Noci nel Perretti, Kracovia a tavolino nel Ricchi, Tourath nel Botti, Star Grey nel Righetti, Full Listing nerl Tor di Valle e Bettino Marchetti nel Corriere dello Sport. Evviva. Il gotha del nostro turf presente in forze nel pomeriggio, che bello! 10 IL PUROSANGUEdi Corsa 1992 - IN A TIFF Nijinsky Caerleon Foreseer Thatch Tifrums Persian Apple Northern Dancer Flaming Page Round Table Regla Gleam Forli Thong ©ANAC-SGA attraverso Thatch che è il padre della madre, a sua volta un Forli che arriva ad Hyperion attraverso il ramo Aristophanes. L’incrocio ad esempio è lo stesso di Sharastani in quel tempo. Ottima la madre Tifrumus che ha dato anche Pennine Walk, avercelo uno cosi che al Royal Ascot vince le Queen Anne e poi va a bersaglio anche nelle Diomed. In terza o quarta generazione ci agganciamo, un po’ come fanno tutti, a qualità assoluta garantita da Mag Iran, Mah Mahal e poi dalla madre base Mumtaz Mahal che permette a The Tetrach un po’ di mantello e poi di combattere l’oblio. No Robbery Persian Garden Annata che forse si può archiviare come mediocre, del resto anche con il vino è cosi. In a Tiff vince dopo aver fatto suo un handicap in provincia in Irlanda ma veste la giubba appassionata di Carlo Maria Schiavi, vulcanico e anche geniale proprietario, grande passione , non de course Camma. Per quasi un decennio con diversi cavalli buoni ha giocato un eccellente ruolo nel nostro panorama ippico. Il Derby è stata la sua perla, una soddisfazione meritata e incancellabile. Ha tolto la gioia ad un proprietario allevatore che ha segnato la storia del nostro turf, la purissima passione di Riccardo Zanocchio, uno dei pochissimi se non l’unico ad essere stato tanto presidente degli allevatori come dei proprietari. Confidava in Masad, nientemeno che un rampollo allevato in casa ma da Sadler’s Wells e Marmolada che aveva corso per i suoi colori. La perfezione . Presentato al meglio da Luca Cumani alla fine si è dovuto come Merzouk accontentare del piazzamento. Continua ma in maniera minore l’afflusso degli esteri, solo quattro, e degli acquisti italiani. Edizione comunque a ranghi ridotti, solo 13 perché in effetti Masad sembrava difficile da battere dopo aver maramaldeggiato nello Scheibler che tuttavia ancora una volta si è rivelata corsa traditrice. In tutto i 13 al via prima del derby avevano vinto complessivamente 27 corse. Due erano i laureati di gruppo: Captain Horatius (Grosser Preis Von Deutschland) e Taff’s Acre (Filiberto che allora era di gruppo). Due i piazzati: In a Tiff (quarto nelle Futurity di gruppo tre) e Merzouk (quarto nel Bryon, gruppo tre) . C’erano i listed winner Capirossi (Botticelli), Masad (Scheibler) poi i piazzati come Beldi (terzo nelle Predomninate) Guado d’Annibale e John Rose. Insomma anche considerando ciò che è poi accaduto in carriera ai vari protagonisti diciamo che abbiamo assistito ad edizioni di maggior profilo e diverse le abbiamo vissute proprio in questo racconto. Se non altro sul traguardo ancora la griffe Mercedes. Per In a Tiff nick Nearco – Hyperion ovviamente un po’ alla lontana. La sezione paterna si incentra su Northern Dancer attraverso Ninjinsky e quindi Caerleon il padre, uno dei tanti eccellenti campioni che in fondo Nijinsky ha prodotto, forse più che continuatori anche se Caerleon non è stato male e soprattutto avercene di fattrici se mai sue figlie. Di suo Caerleon presenta un altro nick di successo, quello Nearco – Princequillo che arriva in sezione materna attraverso Round Table. Bei nomi non mancano nel pedigree del derbywinner. Come detto il nick con sezione materna si ottiene B.S.C. Srl Consulenze sicurezza sui luoghi di lavoro Siamo specializzati in: - individuazione dei fattori di rischio, valutazione ed individuazione delle misure di sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro - elaborazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi e definizioni dei sistemi di protezione e relativi sistemi di controllo delle misure - definizione di procedure di sicurezza in relazione alle diverse attività - proposta di programmi di informazione e formazione dei lavoratori Via Milano 132 - C.P. 53 - 21034 Cocquio Trevisago (VA) Tel: 0332/971.098 - Fax: 0332/971.067 1993 - WhITE MUZZLE Lyphard Dancing Brave Fair Of The Furze Northern Dancer Goofed Drone Navajo Princess Olmec Pitcairn Ela-Mana-Mou Rose Bertin Autocratic Tyrant Flight Table Finalmente ci rifacciamo gli occhi e il trucco. Dopo una o forse anche due annate non proprio esaltanti torniamo su standard formidabili. Poche chiacchere White Muzzle è un campione, lo di- 11 IL PUROSANGUEdi Corsa mostreranno Arc e King George, due sensazionali secondi posti e non solo. Forse è anche il segnale di un ciclo, di una parabola meravigliosa che sta per chiudersi. Colpa del Perugia che lo assorbe sempre di più, fatto sta che Luciano Gaucci pian piano si allontana fino al definitivo congedo da un mondo a cui ha dato tanto ma dal quale ha ricevuto anche tantissimo. Sull’altare del calcio il nostro proprietario aveva già sacrificato Dr Devious e tra poco farà altrettanto con il derbywinner. Sono stati tre lustri allungati indimenticabili. Se qualcuno avesse dei dubbi sulla grandezza e sul successo del progetto White Star e quindi sulla bravura di Luciano Gaucci e di Giampiero Brotto sempre al suo fianco ebbene, tra i tantissimi, ricordate che ha posseduto Tony Bin, Dr Devious, Sikeston e White Muzzle. Chapeau sempre ed in ogni caso e come detto non aggiungiamo altro. Noi se in 50 anni di ippica militante avessimo posseduto un vincitore di Queen Anne come Sikeston pretenderemmo la statua e cammineremmo comunque un metro sollevati da terra perché in fondo quanti sono i proprietari italiani che hanno vinto al Royal Ascot? Non arriviamo alle dita di due mani, no non ci arriviamo. Certo ripensandoci il Perugia è stata una dannazione. Immaginate il percorso di Gaucci senza il calcio e con Dr Devious a Epsom e White Muzzle tra Ascot e Longchamp e soprattutto immaginate i successivi reinvestimenti. D’accordo nulla si può fare con i se e con i ma, voltiamo pagina ma prima ricordiamo anche che sono anche gli anni dell’inizio della fine, più lenta comunque, di un’altra grande parabola meravigliosa del turf ovvero quella di Antonio Balzarini, oltre 20 anni di grandi trionfi, come abbiamo bisogno sempre di grandi proprietari o allevatori. Torniamo a questa edizione super del nastro azzurro perché il secondo è stato Neddle Gun uno di primissima in giro per il mondo ma anche in patria eccome. Questo si che è stato un derby gruppo uno. E il tempo? Date una bella occhiata: 2.24.5 strarecord. In un contesto cosi alto, al quarto finiva il favorito Infrasonic con le carte in regola, ecco il terzo posto di Mr Richard, di più non avrebbe potuto ed anzi nella circostanza il cavallo di casa Rima dava il suo top, andando oltre la soglia ed infatti non si sarebbe più ripetuto. Non era facile stare dietro o a contatto di quei due. Ovviamente il nome del vincitore deriva proprio da una lista vistosa e bianca sul muso. In effetti se ripensiamo al tempo significa che si sono percorsi mediamente ogni 200 metri in 12 secondi. Il team: in regia Peter Chapple Hyam, è stato allevato dall’Airle ancora una buona garanzia in quei tempi, siamo in Irlanda, in sella ecco un talismano per casa Gaucci ovvero John Reid. Pescato in asta da Brotto e Alessandro Gaucci al cambio di un centinaio di milioni dell’epoca. Non gratis come Tony Bin ma sempre un affarone. Hanno corso in 16, diversi gli stranieri ma anche di ritorno come il laureato. Sesto posto per il vincitore dello Scheibler, allora solo indigeno, ovvero Scribano. ©ANAC-SGA 1994 - TIME STAR Northern Dancer Lyphard Goofed Manila Dona Ysidra Ringaro Le Fabuleux Matriarch Caro Guanajibena Valdemosa Val D’Isere Utopico Victorieuse Il principe è tornato. Negli anni 80 e anche nei 90 la giubba di Fahd Salman uno dei principi del sangue della Arabia Saudita in Europa ma dovremmo dire nel mondo è stata importante, certo non siamo a livello di Khaled Abdullah ma il suo lo ha fatto eccome. Ha sempre anche avuto una certa predilezione per le nostre corse e infatti dopo Zaizoom eccolo di nuovo primo nel Nastro Azzurro. Per onestà va detto che per un buon ventennio e anche di più, Sheik Mohammed in testa, i proprietari arabi sono sempre venuti volentieri da noi, purtroppo ad eccezione della giubba che più di tutte il vero ippico deve amare ma non si può avere tutto. Del resto se prendiamo l’accoppiata di questo Derby eccoli li entrambi ovvero Fahd Salman e Sheik Mohammed, primo e secondo. C’è nel marcatore , cerchiamo di fotografare il tempo, il solito acquisto AJB, ci sono altri ospiti, ci sono i soliti fantini esteri ma verso la fine dei 90 caleranno, c’è in campo la dozzina abbondante di protagonisti, 15. Tuttavia stavolta il campione non c’è. Certo l’anno prima ci eravamo scialati di lusso con White Muzzle e Needle Gun, pazienza. Time Star è comunque onesto, diremmo non male perché in seguito se è ben fatto onore, è nel gruppo di tutti gli altri che non c’è materia neppure media come nell’anno precedente. Altra notazione: sono anni, diciamo un lustro, nei quali persino Paul Cole si sposta per venire da noi e non soltanto quando c’è il Nastro Azzurro. I primi tre jockey sono tutti esteri: Quinn, Kinane e Reid ma il quarto è Jorge Caro che ha vissuto da noi delle belle Storm Mountain Il Montjeu d’Acciaio M ontjeu - Lady Storm (Mujadil) Storm Mountain è classe e solidità: un cavallo d’acciaio, più forte di ogni sfortuna, figlio di Montjeu, il padre di Camelot (Derby Epsom), Authorized (Derby Epsom), Hurricane Run (Arc de Triomphe) Storm Mountain funziona presso A z . A g r. A l e s s a n d r a V i g l i a n i - M o a s c a ( A s t i ) per visite e contatti: Dott.ssa Alessandra Vigliani O +39 335 6849353 m [email protected] 12 IL PUROSANGUEdi Corsa stagioni. Contiamo poi Roberts e Holland ma tra i nostri ecco che si affacciano Mario Esposito, Fernando Iovine, Endo Botti, Maurizio Pasquale e c’è ancora in pieno spolvero Santiago Soto. Siamo in un periodo di ottima ricchezza, al primo arrivato diamo via 400 milioni, sono tanti, significa che il Derby vale circa un miliardo e per il 94 è un buon cachet. Nel cassetto grazie al gioco in ascesa, alle corse estere, si trovano molti soldi. Si decide di spenderli, meglio di usarli anziche governare una crescita controllata. Tutto e subito, purtroppo ma i contrari si contano sulle punte delle dita di un monco. La colpa è di tutti, c’è poco da dire. Le maiden diventano di 34 milioni, ci sono soldi per premi aggiunti, per buoni a vario tutolo, insomma se vinci una maiden tra una cosa e l’altra se sei anche l’allevatore ti metti in tasca quasi 70 milioni o giù di li. Per forza poi tornare indietro fa soffrire. C’è denaro un po’ per tutti e da tutte le parti. Forse il ‘94 è quasi lo spartiacque: il turf colto continua ad esistere e produce una serie di meravigliosi campioni per altri 15 anni ma la macchina burocratica sfugge pian piano al controllo del settore e subdolamente inizia una china che da pericolosa diventerà con l’inizio del 2000 esiziale. Balliamo e stappiamo champagne e nessuno si è accorto che in sala macchine si è aperta una falla e i motori sono in panne. Il bello deve ancora venire! 1995 - LUSO Topsider Salse Northern Dancer Drumtop Prince John Carnival Princess Carnival Queen High Hat High Line Time Call Lucayan Princess Sir Gaylord Gay France Sweet And Lovely ©ANAC-SGA olmore, ve lo immaginate adesso gli eredi ovvero Aidan O’Brien e soci che vengono da noi? Ecco perché ci sgoliamo invano per predicare la nostra internazionalità mentre invece la maggioranza di noi pensa alla propria reclamare o al proprio handicap di minima e vorrebbe un programma solo di queste corse senza capire che solo Milano e Roma ci possono agganciare al vero turf. Parole al vento, le scriviamo solo per noi. Kinane, Quinn, Reid, Ryan i jockey dei primi arrivati. Ebbene come fate a non constatare che quando si è fatta autentica cultura di settore si sono raggiunti risultati ragguardevoli. Oggi abbiamo fantini veramente internazionali, si spostano, purtroppo spesso emigrano, ma sono nel contesto autentico del vero turf. E’ uno dei frutti, uno dei tanti, di una cultura per la quale ci siamo spesi tutta la vita invano. Se in particolare abbiamo fantini all’altezza e con la giusta mentalità lo dobbiamo alla scuola, anzi alla università, di Pisa ma c’è chi volta le spalle per non sentire, non è argomento che interessa e invece dovrebbe essere al primo punto di un progetto di cultura del nostro turf se vuole rinascere. Solo una dozzina nelle gabbie, tra i nostri buona carriera per Oxford Line, generoso sempre, e Thomire . A proposito, oltre alle iscrizioni e ai forfaits il laureato si porta via 340 milioni diciamo 450 totali alla fine che non sono, in quei tempi, ricchi per noi inutile negarlo, una bella somma che fa gola. Parliamo di 20 anni fa ma forse già qualche appassionato a differenza dei 10 anni che abbiamo già affrontato comincia a sentire aria di casa, diciamo che molti c’erano o cominciavano ad esserci e ancora di più da ora in avanti farà premio il ricordo personale, l’episodio cui si resta legati, anche questo è una delle bellezze del turf. Cominciano anche a passare gli anni dalla vittoria di Tisserand, quasi un sortilegio perché in fondo il nostro stud sta facendo faville a tutto campo. Un po’ di pazienza , anche in questo caso rimetteremo presto la chiesa al centro del villaggio. 1996 - BAhAMIAN KNIGhT Danzig Batosta, niente da dire ma il rating proprio grazie a Luso è di quelli che tengono, pensate che alla fine della stagione il Racing Post lo gratifica di ben 121, un po’ perché non si tira mai indietro e molto perché se fai secondo a tre anni nel Saint Cloud devi valere. Certo solo il Pittore poteva sapere che nella corsa dove corrono sempre e solo anziani erano ammessi anche i tre anni. Alzi la mano chi ne era al corrente, ma onestamente. Abbiamo detto batosta ma non fa niente, allora ci si abbatteva terribilmente, non avevamo del tutto coscienza di essere in un villaggio globale e che ciò che contava era proprio la internazionalità dell’esserci, era il respiro mercuriano. Se al secondo posto arriva un cavallo di Sangster, Court of Honour neppure malaccio, ha il suo significato e il suo valore, vuol dire che sul serio eravamo nelle agende dei trainer e dei proprietari e non soltanto di quelli un po’ di risulta, senza offesa, come capita negli ultimi anni, quando vengono, oltretutto. Sangster significava Co- Ascot Knight Bambee TT Top Command Muskoka Command Northern Dancer Pas De Nom Better Bee Golden Beach Bold Ruler Polly Girl Stratus Victory Songster Victory Chant 18 anni non sono trenta. Forza che qualcuno di voi comincia davvero a ricordare bene, si rende conto che magari c’è stato e non parliamo ai fedelissimi che hanno i capelli bianchi e che c’erano anche 40 anni fa. Siamo a meno di 20 anni, sembra quasi ieri potremmo già dire, forse tra un lustro ci siamo davvero con i ricordi di ognuno di noi che sono poi quelli autentici, i migliori che noi cerchiamo modestamente di suscitare provando a farli riaffiorare con qualche citazione. Intanto non tutti i derby riescono 13 IL PUROSANGUEdi Corsa con il buco, l’andamento qualitativo è alterno, ne imbrocchiamo un paio e neghiamo altrettanti. Eppure sono ancora anni di presenze importanti estere, non più come negli ‘80 quando in gran parte venivano per fare mostra e cercare acquirenti. Vengono comunque spesso, vincono come stiamo vedendo. La sagoma di Tisserand si allontana sempre di più e giustamente si comincia a temere che, dati tempi e il trend, forse non ne avremo mai più un altro. Non è cosi, pazienza che arrivano i nostri e non per caso ma solo perché l’allevamento italiano sta producendo il suo mirabile sforzo che è il frutto di una cultura e non del caso ed i risultati sono eccellenti . L’elenco dei nostri allevati, grazie alle mirate provvidenze e alla mentalità giusta, è straordinario dalla fine degli ‘80 ad ancora la metà dei primi del 2000. Fa niente se in questa circostanza dobbiamo subire Bahamian Knight con in sella Richard Hughes che poi non la più imbroccata e che è finito in ostacoli e se anche in altre nostre pattern finisce allo stesso modo. E’ il confronto che ci fa più forti e soprattutto ci tiene nel salotto buono ma teniamo conto che questo è l’anno in cui abbiamo perrduto Glory of Dancer un quarto di Epsom che nelle Dante vinte ha lasciato lontano proprio Bahamian Knight. Ha ragione Fabio Brogi: alle Capannelle avrebbe vinto di corta dirittura. Sono anni in cui il nostro turf porta all’economia europea e un filino anche a quella americana tanti soldi, pensate che 600 fattrici vengono coperte all’estero e pagano quindi fior di monte, gran parte di loro ci vivono e pagano pensioni come i foal e poi ci sono i trasporti e poi ancora i parecchi acquisti di fattrici gravide e cavalle out of training oppure degli stessi foal o yearling. Un bel movimento di denaro che allora non puzzava evidentemente visto che gli stessi Paesi che adesso ci vogliono punire perché siamo stati obiettivamente in ritardo se lo prendevano. Cosi va il mondo, il maledetto dio denaro è il più potente e idolatrato ma vedrete che non appena saremo di nuovo in regola con i pagamenti dei premi esteri profumeremo di nuovo. Intanto Sangster che è stato un leader assoluto tra i proprietari, moderno come forse pochissimi dopo la guerra fino ai giorni nostri continua a venire a farci visita e il secondo è un suo cavallo. Noi siamo comunque terzi e quarti e al quinto posto finisce Kafar infortunato sul quale giurava Lorenzo Brogi, era una delle sue grandi chance per coronare il sogno di una vita. Vengono ancora anche tanti fantini esteri, ne contiamo otto e in tutto corrono in 15. Il piatto è sempre ricco, 340 milioni più entrate varie sono tanti in quel periodo soprattutto se paragonati al montepremi di tante altre corse straniere. Siamo ricchi, balliamo, brindiamo e nessuno si sta accorgendo dell’iceberg a prua: si chiama scommesse sportive, slot machine , video lottery e tutto quello che volete . Noi siamo il transatlantico inaffondabile ed invece …. ©ANAC-SGA 1997 - SINGLE EMPIRE Sharpen Up Kris Doubly Sure Northfields Captive Island Icy More Atan Rocchetta Reliance Soft Angels Northern Dancer Little Hut Ballymore Arctic Wave Siamo ormai nel passato prossimo, ciascuno di noi vede riaffiorare nella mente ricordi un po’ più nitidi che nel passato. Ci siamo quasi. Comunque serve ancora rinfrescare la memoria. Anni ‘90 uguale grande presenza di ospiti perché noi mettiamo sul piatto parecchi soldi e un black type che fa comunque gola. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la peggiore tra le innumerevoli sciagure che ci sono capitate negli ultimi 10 anni è di gran lunga la progressiva mancanza di ospiti in numero sufficiente e anche per qualità per determinare un buono status delle nostre pattern. Come il cane che si morde la coda. Più abbiamo ospiti più poi corrono in giro per il mondo - eterna gratitudine al “Pittore” - più prendono rating solido che si riversa a pioggia anche sulle nostre corse che mantengono lo status. Interrompere il circuito virtuoso è stata la nostra fine. Quando adesso osserviamo le varie iscrizioni senza ospiti ci vengono i brividi, dove andremo a finire aggrappati solo alle chance dei nostri in caso di trasferta? In questo Derby che a Sangster fa gola e ciò conferma l’assunto i cavalli ospiti sono nove su 16 al via, i fantini esteri sono la metà e anche questo fa allegria, status, internazionalità. Arrivo pazzesco in fazzoletto: muso, una, testa, testa. Marcatore tutto estero ma fa niente, quinto posto per il gaucciano Ivan Luis che poi correrà anche stabile da noi. Il nostro migliore è Risiat. Chapple Hyam ci ha preso gusto e ride con il suo Single Empire, un Kris che poi farà anche lo stallone da noi. La corsa è migliore del suo vincitore, questa è la nostra storia o chiave di lettura. Ungaro che è secondo di un baffo è anche il vincitore del gruppo uno di Gelsenkirken e due volte del Deutchland Preis altro gruppo uno. Da noi tornerà anziano a vincere il Milano ma in patria farà suo anche il St Leger. Uno buono insomma. Come il terzo sul palo, Panama City il cavallo sul quale puntava deciso Robert Sangster. Uno che poi sarebbe stato nel marcatore delle King Edward e delle Geoffrey Freer ma che aveva vinto il Chester Vase in avvicinamento e in ottobre a due anni aveva fatto prove generali nel Gran Criterium, secondo. Se vogliamo c’è materia anche tra i non piazzati perché Musical Dancer finirà poi terzo proprio di King Edward. Ecco cosa scriveva allora Franco Raimondi e dobbiamo il recupero del pezzo all’amico Giuseppe, ormai bibliotecario ufficiale del turf italiano . “ Poteva essere un Derby storico ed è un Derby di cronaca grigia. Poteva essere il primo Nastro Azzurro del galoppo tedesco se il fotofinish non avesse detto di no a Ungaro, il 14 IL PUROSANGUEdi Corsa fiore di Herr Blume. Poteva essere il Nastro Azzurro della riscossa grazie a Risiat se il bad boy Kieren Fallon non gli avesse avvolto al collo il suo Musical Dancer. E’ stato invece il Derby di Single Empire cavallo insipido nell’aspetto e nelle attitudini, un purosangue in mezze maniche che ha timbrato il cartellino ed è passato alla cassa lasciando invariato o quasi il suo valore alla borsa mondiale. Lui e il modesto David Harrison entrano nell’albo d’oro passando per la porta di servizio... Battuti da un avversario che non era il migliore in campo. Questo titolo tocca di diritto ad Ungaro, atleta vero, di spessore, frutto di una selezione antica e autoctona, di inserimenti esteri misurati, di una politica allevatoria che non ha mai cercato scorciatoie... Il costume da cavallo speranza domenica se lo è infilato Risiat. Mill Borromeo con il magone giurava che senza lo strangolamento di Musical Dancer il suo avrebbe vinto. Parole d’amore ma non irrazionali come dimostrano le due lunghezze sul traguardo... Il purosangue lumbard rappresenta un messaggio allevatorio importante e coerente. In un mondo di scarsa memoria Risiat può vantare le prime due madri appartenenti allo stesso allevatore.” ©ANAC-SGA Leger e soprattutto Hong Kong sempre per parlare di Derby tenuto a galla benissimo? Ecco Central Park ci ha dato lustro anche tornando a vincere il nostro Repubblica, valendo a due anni intorno al 115 perché aveva vinto le Vintage di Goodwood, poi è stato terzo nelle Eclipse, quarto nella Coppa di Dubai, ha toccato anche la Germania insomma mercuriano fino al midollo. Buon Derby questo perché Mario Hofer piazza al secondo posto Nadour Al Bahr che poi farà altrettanto nel Deutsches Derby, mica male come linea. Il quarto è Mowbray che era stato il runner up nel nostro Gran Criterium a due anni e si era piazzato nelle National. A proposito, di nuovo batosta ma chi se ne importa, le corse di gruppo esistono per essere appunto momento di assoluta internazionalità, deve essere cosi. Cinque ospiti ai primi cinque posti, uno timolo a far bene ed infatti cosi è stato anzi cosi era, derby a parte. Su 16 in pista , 11 ospiti, dieci fantini stranieri. Una bella lezione, adesso i nostri fantini girano loro il mondo e tolgono le belle soddisfazioni, questo lo sappiamo e lo abbiamo detto fino alla noia. Si, abbiamo disperato bisogno di ridare autentico respiro internazionale alle nostre corse, oggi più che mai e lo dimostrano una volta di più tutte le annate che abbiamo esaminato. 1998 - CENTRAL PARK 1999 - MUKhALIF Sadler’s Wells In The Wings High Hawk Relkino Park Special Balilla Northern Dancer Fairy Bridge Nijinsky Shirley Heights Sunbittern Relko Caerleon Foreseer Pugnacity Potrillazo Balidar Fighting Potri Pe Prestigiadora Che fai attualizzi ? Si, ne approfittiamo, siamo sul pezzo e non ci facciamo scappare la opportunità. Tanto chi volete mai che trasformi in un libro queste storie del Derby Italiano. Se avete ancora dei dubbi su quanto sia fondamentale, vitale, importantissimo che il turf del nostro paese debba restare ancorato saldamente al villaggio globale, debba avere un respiro internazionale per continuare ad esistere sul serio e non per finta ebbene eccovi serviti proprio dal nostro derbywinner. E’ fondamentale che le nostre pattern siano frequentate da ospiti esteri: a volte sono anche buoni, altre volte no ma fa lo stesso, inevitabilmente ci daranno una dimensione, diranno delle nostre corse nel proseguimento della carriera e ne stabiliranno il valore. Senza facciamo ridere e sprofondiamo pian piano verso la eliminazione o il livellamento al gradino più basso. Sapete che Central Park, un derby winner italiano è stato persino secondo di Melbourne Cup all’altro capo del mondo? Ecco, questo è il respiro mercuriano dal quale non possiamo prescindere per vivere. In ogni caso non finiremo mai di ringraziare i proprietari esteri che sono venuti, vengono e verranno da noi e in particolare Sheikh Mohammed che lo ha fatto per tanti anni e per tantissime volte. Vi ricordate Mastery che poi vince il St Northern Dancer Flaming Page Round Table Regal Gleam Ahmad Azalee Pepenador Por Cabala Il 99 è l’anno in cui tocchiamo il cielo con un dito, l’ippica va a gonfie vele, tocchiamo i 3 miliardi e cento milioni di euro, rappresentiamo il 40% di tutti i giochi in Italia. Eppure il nostro iceberg è visibile a prua, altro che nebbia, è li bello grande e noi, chissà se per incuria o per calcolo di qualcuno, ci andiamo a sbattere in pieno e logicamente iniziamo ad andare a fondo. Certo mentre ciò accade, quasi tutti noi, chi scrive per primo, da incoscienti siamo nei saloni a ballare, stappare bottiglie di vino pregiato, insomma non capiamo nulla. I giochi vengono liberalizzati, l’ippica non sa fare quadrato o almeno chiedere garanzie, aggio sui movimenti, nulla . Andiamo felicemente incontro alla catastrofe mentre sotto i baffi alcuni se la ridono e pensano a se stessi, per loro cambia poco, anzi. Dopo 12 o 13 anni si giocano in Italia quasi 90 miliardi di euro e noi invece del 40% rapprendiamo l’uno. Colpa nostra per carità ma solo nostra? “ Derbaccio”. Va ammesso, ci sono le annate dove non si struscia una palla. Questa è una di quelle, pochi agganci e pensare che invece le altre pattern, diverse almeno, sono sopra media. Il Nastro Azzurro tutto 15 IL PUROSANGUEdi Corsa “sceiccoso” grazie all’uno due sul palo fa felice il nostro amico del Dubai che, non dimentichiamolo, per almeno venti anni non si è mai tirato indietro dal portare i suoi allievi da noi a dare rating e linee. Felice lui quel giorno ma per noi un Derby sotto tono. Il secondo Iscan non ci ha salvato, diciamo che con un po’ di fantasia e ottimismo ci può tenere appena a galla con il secondo nelle King Edward ma non è il massimo come lo stesso secondo nelle March, la chiamata di Goodwood per il St Leger che già è una condanna di suo. Prima di venire da noi era stato terzo di Chester Vase, dignitoso. Curiosità: vince il Godolphin di Saed Bin Suroor e il secondo, casa Mohamed ancora, lo allena Michael Stoute, quasi una rarità da noi. Consoliamoci con il fatto che in sella c’era il nostro Lanfranco che ci teneva da morire a vincere il Nastro Azzurro italiano per fare strike in Europa. Ecco almeno a qualcosa di grande questa edizione cosi è servita. Il terzo di casa Caruso è Best Grey che poi sarà quarto di Milano e di Italia. Timboroa forse fuori dalla distanza almeno nella stagione, Bagni di Petriolo pagava lo Scheibler vinto in lotta feroce con Sumati che salta dopo il Parioli e aspetta il capolavoro autunnale nel Jockey dove, battendo con in sella un divino Mirco, Silver Patriarch in un colpo, volendo essere sempre ottimisti, risolleva le sorti della generazione perché Silver Patriarch nel suo Derby è stato secondo, lo abbiamo visto insieme, alla grande. Al via sono in 13, pochi quindi, sei sono ancora i fantini esteri più Lanfranco. 2000 - KALLISTO Kalaglow Sternkonig Sternwappen Konigsstuhl Kalinikta Kassiopea Kalamoun Rossitor Wauthi Sternwacht Dschingis Khan ©ANAC-SGA meno internazionale e che vale il suo status come negli anni precedenti dove ad edizioni al pelo, ma salve, si sono succedute come abbiamo visto altre addirittura sopra standard. Gli ospiti qui sono otto, i fantini stranieri accorrono in dieci. Kallisto con in sella Boschert e per il training di Blume si porta a casa il Nastro Azzurro e lo fa in maniera perentoria, sei lunghezze non consentono discussioni. Sarebbe stato un buon cavallo se dopo il quarto posto nel Derby Tedesco non avesse chiuso carriera ma la linea la ha presa e soprattutto a questa edizione che vede ospiti ai primi tre posti, il quarto è Davide Umbro, il buon livello lo garantisce il terzo sul palo che è Paolini. Si proprio lui che diventerà meraviglioso mercuriano giramondo. In questo, ecco la differenza, i tedeschi ci hanno surclassato perché spinti dalla fame, sembra paradossale affermare una cosa del genere, solo nell’ippica comunque, si sono ingegnati e sono andati la dove si sentiva odore di soldi, in qualunque parte del mondo. E’ in queste stagioni che hanno costruito magari inconsciamente la loro attuale mentalità che ne ha fatto una potenza tecnica, pochi cavalli, ottimi allenatori, grandi proprietari e allevatori, un settore di nicchia che vince Arc e King George, il massimo. Noi, ricchi, siamo stati a guardare aspettando lo zio d’America che non è mai venuto come Babbo Natale. Paolini ha vinto il Duty Freee, è secondo nell’Arlington Million, terzo nella Queen Elizabeth Cup di Hong Kong, secondo ancora ad Hong Kong nella Cup sui 2000, secondo nel Canadian International, secondo a Singapore, e da noi primo di Milano e Repubblica. Ha nobilitato tre nostri gruppi uno. Il secondo sul palo fu Windsor Boy altro sfortunato con solo una corsa successiva ma comunque, training di Cole, con nel carniere il posto d’onore del Chester Vase dopo di che è venuto al nostro derby esattamente come adesso non accade più. Buono il tempo su un terreno ben scorrevole, 2.27.10 sui 2400 metri. 2001 - MORShDI Konigskronung Prince Ippi Kleine Ballerina Ventuno partenti, una festa. Continua soprattutto il momento d’oro del nostro turf sotto il profilo economico. Il 2000 è davvero lo spartiacque, iniziamo ad inabissarci ma siamo ancora ovviamente in superficie e tutti credono di volare. I giochi sono liberalizzati, la nostra fine è certa ma non lo sappiamo o meglio lo sanno in pochi e nessuno di noi ippici o sedicenti tali pensa di chiedere e ottenere una sorta di royalty percentuale sui futuri movimenti di slot e altri giochi. La avessimo ottenuta saremmo salvi oggi come oggi. Abbiamo ancora bilanci sontuosi e il Derby elargisce al vincitore 175.000 euro, ci permettiamo Repubblica e Roma da un miliardo di lire globali. Le nostre pattern sono ricche e come accade da 20 anni gli stranieri anche di spessore non mancano mai o quasi mai. Siamo in Europa e non rubiamo il posto a nessuno anche se ovviamente siamo in seconda fila. Magari fosse cosi anche ai giorni nostri. Il Derby è fotocopia delle altre pattern. Una corsa al- Shirley Heights Slip Anchor Sayonara Sadler’s Wells Reem Albaraari Habibti Mill Reef Hardiemma Birkhahn Suleika Northern Dancer Fairy Bridge Habitat Klairessa Falbrav è partito a una quota superiore al 18 contro in due delle sue 26 corse. Una l’ha vinta – grazie San Frankie! – a Nakayama. L’altra l’ha persa, il Derby di Capannelle, 27 maggio 2001. Il bello è che quel pomeriggio grigio della Japan Cup si è rivelato poi solo una tappa nella fantastica avventura del campione che ha vinto otto gruppi 1, su otto piste diverse, dai 1600 ai 2400, in cinque Paesi diversi. 16 IL PUROSANGUEdi Corsa Il 2001 è l’anno del’11 settembre, del G8 di Genova che ci ha fatto sembrare simili a un Paese sudamericano, della prima vittoria di Blair in Inghilterra e del primo Amerique di Varenne, della bancarotta Argentina e della Swissair che lascia gli aerei a terra perché non aveva più un bottone. E’ l’anno in cui Morshdi vinse il Derby. Chissà che fine avrà fatto? L’ultima volta, bolso e castrato, è stato visto ad Abu Dhabi nel 2007, quando aveva 9 anni. L’ultima vittoria l’aveva ottenuta un anno prima. Storia maledetta quella del figlio di Slip Anchor, portacolori di Sheikh Ahmed al Maktoum, cavallo buono per davvero. Il Derby fu la sua quinta corsa e la sua seconda vittoria (la prima, ironia della sorte, la ottenne a spese di La Vita E’ Bella…). Lo allenava con sapienza Michael Jarvis che scelse il Derby Italiano perché cadeva a fagiolo. A Epsom ce n’erano almeno cinque o sei troppo buoni e da evitare. A Capannelle, su una pista più semplice, si correva per un primo premio di 395.000 euro (più le entrate). A Epsom vinse Galileo su Golan e Tobougg. A Capannelle andò a segno facile Morshdi, caricando a traguardo lontano come fanno i cavalli buoni. Mentre lui si staccava e il favorito Vinnie Roe (che poi vincerà quattro volte l’Irish St. Leger) non riusciva a trovare il passaggio, finiva a bomba dalla coda di un gruppo di 19 partenti il giovane Falbrav. Galeotto fu il Filiberto, nel senso di Emanuele. Luciano D’Auria sapeva di avere in mano qualcosa di importante e aveva scelto il più classico dei trial per Capannelle. Purtroppo a Milano in maggio può anche piovere e nei due giorni precedenti scaricarono piscine d’acqua su San Siro. Risultato: sole e terreno pesante. Un bacio per Baciale, che era uno forte e aveva in sella Olivier Peslier. Con i piedi incollati Falbrav arrivò secondo e terzo c’era un altro leggero: Altieri. Vittorio Caruso decise di passare la mano con il sauro che sul pesante ci andava ma non era ancora maturo per il Derby. Luciano D’Auria ottenne luce verde, ma con prudenza. E con prudenza Falbrav corse, scatenandosi in quel finale che accese davvero i riflettori su di lui. Con in testa il cappello della cronaca forse ci sfuggì il valore reale di quel Derby. Cinque settimane dopo al Curragh, pur senza davvero avvicinare Galileo, Morshdi dimostrò di essere uno dei primi tre o quattro d’Europa. A inizio settembre, dominando il Grosser Preis von Baden Baden, lo confermò. Poi si fece male e andò in razza, in Germania. Risultò sterile e lo rimisero in allenamento nell’inverno 2002, negli Emirati. Falbrav aveva vinto da qualche settimana la Japan Cup, Vinnie Roe aveva già portato a casa tre dei suoi cinque Gr1 ed era finito quarto nella Melbourne Cup. Che Derby, quei Derby. A proposito, nel 2001 si corse per 1.980.000.000 lire, con una dotazione più che raddoppiata rispetto all’anno precedente. Falbrav portò a casa 173.529 euro, da moltiplicare per due dato che si trattava di Gr1, più il premio all’allevatore. Insomma, più di Morshdi. Eravamo ricchi e a qualcuno quel tesoro non sembrava sufficiente. ©ANAC-SGA 2002 - RAKTI Danzig Polish Precedent Past Example Ragera Northern Dancer Pas De Nom Buckpasser Bold Example Blushing Groom Rainbow Quest I Will Follow Smageta High Top Christine I bottegai hanno applicato il cambio alla velocità della luce: dall’1 marzo 2002, il primo giorno “lira free” dell’Italia, i prezzi si sono trasformati. Per comprare quello che prima costava una millelire, ora ci vuole un euro. In realtà la parità sarebbe a 0,516 euro per ogni millelire ma questa è l’Italia. Se non l’ha cambiata Garibaldi… L’ippica continua a tirare e la fonte dei miracoli sembra inesauribile. L’aumento della dotazione del Derby viene confermato: a Capannelle si correrà per 1.022.560 euro, la stessa cifra convertita dell’anno precedente. L’Italian Derby ha un valore facciale quasi uguale a quello del Jockey Club (1.100.000) e non molto lontano da quanto distribuito al Curragh (1.300.000). Epsom è in un’altra dimensione (2.151.340 euro al cambio di allora). I tedeschi, che nel 1993 avevano fatto il Derby milionario (in marchi), dopo aver abbassato la dotazione a 800.000 nel 2001, l’hanno divisa per due come da regola della conversione in euro. Vincere il Derby Italiano non garantisce l’ingresso in razza ma se per quello van di pugnetta anche fior di laureati all’estero. In compenso offre soldi buoni e mercato. E’ per questo che Godolphin e Ballydoyle iscrivono a man salva. Mica puoi mettere tutte le uova nello stesso paniere con il rischio di fare la frittata. Nel 2002, anno primo dell’era euro, Godolphin aveva una squadra come si dice a Milano di mal tra’ insema (raccolti in qualche maniera la traduzione) anche se Moon Ballad seppe volare una notte a Nad al Sheba. Tanto che non trovarono nemmeno un cavallo per Chantilly. Aidan O’Brien aveva la scuderia che scoppiava di 3 anni e dirottò a Chantilly Black Sam Bellamy, Castle Gandolfo, River Dancer e un battistrada. High Chaparral e Hawk Wing (in ordine inverso nei preventivi) erano quelli per Epsom, pure con un battistrada. L’avanzo da mandare a Capannelle era Ballingarry che a 2 anni aveva capeggiato il trenino O’Brien (Castle Gandolfo e Black Sam Bellamy gli altri) nel Criterium de Saint Cloud e al rientro aveva scanterallato nel Noailles. Si, c’era l’ennepi nel Lupin, ma un Sadler’s Wells del genere sembrava perfino troppo buono per l’Italian Derby. Ballingarry parte favorito a 2,56 in un campo di 16 e gli italiani di training sono sei. La nostra selezione è Rakti, allevato dai Rosati Colarieti, colori del Poggio, training di Bruno Grizzetti e monta di Mirco Demuro che aveva 23 anni, e due stagioni prima aveva lasciato l’ala di Babbo D’Auria. Mirco aveva già montato quattro volte nel Derby Italiano e non si era mai piazzato. 17 IL PUROSANGUEdi Corsa Rakti era arrivato al Derby seguendo un tragitto non banale. A 2 anni era andato a cogliere la prima vittoria – alla terza uscita – sui 2000 metri di San Rossore per chiudere la stagione il 25 novembre nel Furigolo. A 3 anni il rientro in condizionata il 10 marzo (primo di otto), poi il Botticelli (primo di sette) e via verso il Derby, con l’etichetta di front runner naturale. E invece Rakti in testa non ci va, anzi Mirco lo para per un attimo in coda. Ma se l’è, matt? In curva, mentre il gruppo si compatta, Mirco muove in aggiramento e senza un vero parziale va in percussione su Ballingarry. Il mondo al contrario, quello che doveva essere attaccato diventa attaccante e viceversa. Rakti passa e sacrifica Ballingarry (sempre mondo al contrario, Fallon danneggiato non è l’uomo che morde il cane) e arriva sano e salvo alla meta. C’è intervento, Kieren – dolcevita nero e borsa in mano – dice che il suo cavallo stava reagendo all’attacco e avrebbe vinto. I commissari non gli credono. Rosso pagare! L’Italia torna a vincere il Derby 15 anni dopo Tisserand. Dopo la corsa venne ufficializzato il passaggio di Rakti a Gary Tanaka. Dal vivo Mirco Demuro ci era sembrato matto e, invece, riuscì a portare sano e salvo alla meta sui 2400 un cavallo che poi avrebbe toccato i vertici (Champion, Prince of Wales’, Queen Elizabeth II, Lockinge) dai 1600 ai 2000 metri. Rakti ha corso in Italia 12 volte con sette vittorie, sei delle quali a Roma. A San Siro ha fatto zero su tre. La storia ci aiuta a capire che gli allenatori non fanno le cose per caso. A proposito, sapete perché abbiamo fatto tutto quel discorso sulle dotazioni? Rakti ha stabilito un record: nessun cavallo ha mai vinto in Italia, in un anno, quanto lui. Premi aggiunti e all’allevatore compresi – entrate escluse – nel 2002 portò in cassa 1.327.778. Purtroppo è un record che non sarà mai battuto nemmeno dal fratello veloce di Ribot. ©ANAC-SGA hanno i francesi e noi faremmo volentieri cambio. La generazione italiana 2000 non era scarsa, anzi comprendeva tre cavalli di caratura internazionale: Le Vie Dei Colori, Prince Kirk e la femmina Marbye. Il problema è che per fare i 2400 metro avrebbero dovuto correre a staffetta. L’Italia arrivò al Derby con quello che poteva raccogliere. Godolphin aveva un favorito sotto la pari, Songlark, che era stato secondo nell’UAE Derby di uno vero come il sudafricano Victory Moon ma aveva preso calci nel sedere tanto nelle Ghinee che nelle Dante. C’era un Sangster (Private Charter) proveniente da Chester e Lundy’s Lane, che poi corse il Derby. La verità è che mancava il cavallo ammazza-Epsom e, quindi, le strade alternative come quella di Capannelle erano meno interessanti. Osorio, pur tedesco, aveva carriera tutta italiana e si presentava da netto vincitore dell’Emanuele Filiberto. Era una scelta logica, bastava non farsi incantare dalle serene del deserto. Vinse facile, di due e mezzo, per la gioia di un Mariolino Esposito impeccabile in corsa e nella preparazione del cavallo, nella sua gestione di tappa in tappa. E’ stato un derbywinner degno ma è praticamente impossibile giudicarlo “storicamente”. Dopo il successo di Capannelle si fece male e tornò in azione dopo due, praticamente “tocco”, con in Inghilterra con il trainer di Mark Johnston. Il migliore di training italiano si dimostrò Mac Monarch che dopo il secondo posto nel Filiberto per Quinlan rimase in Toscana da Angelo Macchi. Nessuno di quei 13 diventò famoso. La dotazione di quel Derby scese simbolicamente sotto il milione (990.000) ma in fin dei conti erano anche troppi per il valore dei contendenti. In Italia il ministro Sirchia proibiva il fumo nei locali pubblici. Il mondo aveva ben altro di cui occuparsi. C’era la guerra all’Iraq, la Cina doveva fare i conti con la Sars, l’Ebola impazzava in Congo e nell’ippica sbarcava Panzironi… 2003 - OSORIO 2004 - GROOM TESSE Literat Surumu Surama Vitiges Ocotal Ocana Birkhahn Lis Reliance Groom Dancer Red God Blushing Groom Runaway Bride Suncourt Phaeton Featherhill Vale Highest Honor Le Haar Ornata Ma pensa un po’… Un povero allenatore svizzero che lavora in Germania viene a debuttare in Italia con un cavallo da Derby e si prende sul muso un futuro vincitore dell’Ispahan. La sorpresa non era vedere i campi pieni di tedeschi a caccia di maiden ricche (10.625 euro al vincitori) ma rimandarli a casa con le croste. Capitò a Osorio, training di Urs Suter, colori Newsells Park – Fahrhof. Scese a Milano e trovò Prince Kirk… Peggio per lui. Osorio è stato in un certo senso un cavallo simbolo: il tedesco che non ha mai corso in Germania. Adesso questo problema ce l’- Vicomtesse Mag Vigorine Lyphard Lady Berry Kenmare High River Shakapour Vigorelle Groom Tesse è stato il primo derbywinner ad aver debuttato in Sardegna ed il primo con paraocchi (giusto per fissare un paletto temporale) dall’apertura del Nastro Azzurro. Il grigio della L3C è stato soprattutto il primo derbywinner associato al nome di Luigi Camici – insieme con il figlio Fabrizio – nella colonna degli allevatori. Il capolavoro di uno straordinario uomo di cavalli, ancor più dell’Arc di Tony Bin perché ottenuto plasmando una materia prima meno pregiata. Groom Tesse arrivò in Continente per provare il De Montel portando nel baule due successi a Chilivani. IL PUROSANGUEdi Corsa Il Sor Luigi lo provò nell’estate napoletana, lavorando di scalpello, e continuò a Roma, con l’ausilio del paraocchi. Una vittoria, un ennepi nel Rumon, e poi il colpo a 45 contro uno nel Berardelli, battendo un altro grigio di lusso come Vol De Nuit e una femmina sopra la riga come Noble Stella. A 3 anni riprese il cammino con un successo sui 2000 metri, senza paraocchi, e le prese da DIstant Way nel Botticelli. Un paio di settimane prima del Derby ci capitò di chiedere al Sor Luigi come mai Groom Tesse non aveva portato il paraocchi nelle due prove di collaudo. “Non serviva, ma al momento giusto verrà buono” rispose con la solità calma aguzza. Altro che buono, con il cencio in testa Groom Tesse, spinto alla grande da Dario Vargiu, cappottò gli avversari. Il tedesco Dayano, che aveva preparato la corsa a Pisa facendo carte false per essere al massimo, lo vide passare. L’inglese Privy Seal, favorito della corsa, finì terzo a più di cinque lunghezze, battendo il successivo duplice Presidente Distant Way. E Lorenzo Brogi, imprecando contro la sfortuna che gli aveva messo al tappeto Vol De Nuit, a mesi di distanza continuava a ripetere: “Un Derby di caimani, non lo potevo perdere mai. Vol de Nuit e Distant Way non sono della stessa categoria”. Lady Luck non è stata amica di Groom Tesse. Alla riprova, quella antica del Gran Premio di Milano, si fece male e il Sor Luigi fu costretto a metterlo in bacino di carenaggio. Groom Tesse rimase lontano dalle piste per 15 mesi, tornò con ancora il cartello lavori in corso, vinse nell’autunno dei 4 anni, e fece ennepi nel fango del Roma. Non era un cavallo finito e lo dimostrò a 5 anni, con il terzo posto nel Presidente, e il secondo nel Milano di Shamdala, in cui sconfisse il coetaneo e rivale giovanile Vol de Nuit, e nel Grand Prix de Deauville. In mezzo ci fu una vittoria, nel Carlo d’Alessio. Era il giorno del Derby di Gentlewave. Groom Tesse se la prese con i più piccoli e vinse di tre lunghezze. Dopo la corsa chiedemmo al Sor Luigi: ma questo paraocchi è nuovo, un po’ diverso dal solito? No, rispose, è sempre quello di Lara’s Idea, un po’ straccio ma fa sempre il suo lavoro. Se mai verrà creato un museo del galoppo quel paraocchi dovrà essere esposto, come lo strumento con cui un grande artigiano ha saputo creare capolavori. 2005 - DE SICA Red Ransom Sri Pekan Drifa Roberto Arabia Son Ange Lady Godolphin Flying Needles Danzig Hamas Fall Aspen Rarissima Woodman 18 ©ANAC-SGA lizzato dal 1969, l’anno di Bonconte di Montefeltro. Dopo un’eternità è un Derby senza stranieri e non si capisce il motivo perché c’erano i soldi e venivano pagati (306.000 più le entrate al proprietario del vincitore). E c’era l’impresa nell’aria. Quel cavallo di cui San Siro parlava da un po’, che aveva debuttato solo a 3 anni per via di problemi burocratici poi risolti da Mario Siveri e i suoi ragazzi, si presentava all’esame da imbattuto. Tre vittorie in 25 giorni: debutto, Rumon e Parioli per un totale di 14 lunghezze di vantaggio. Farà la distanza era la domanda che lo accompagnava? Martino Alonso era uno stallone debuttante che molti nemmeno avrebbero fatto debuttare, visto il carattere. La madre Fosca era stata nulla in corsa. Quindi pochi appigli dal pedigree. Alla fine il pubblico a stragrande maggioranza (pagava 1,48) decise che contro avversari inferiori Ramonti avrebbe fatto la distanza. A Endo Botti il compito di accorciarla il più possibile. In testa, ad andatura moderata ma senza trottare, Ramonti si tenne gli avversari alla coda. Ai 400 un allungo, quello decisivo, a cui pochi seppero resistere. Alle spalle di Ramonti una mischia fermò alcuni rivali ma non De Sica, che venne fuori dalla scia ai 150, secondo un piano preordinato. Attacco finale, lieve calo dal favorito e il Derby è suo. Mil scoppia in lacrime e abbraccia tutti, ha vinto il Derby con un cavallo fatto in casa, usando una fattrice (Drifa) che aveva allenato e faceva 950 metri. Con uno stallone come Sri Pekan si poteva pensare a un buon 2 anni, saltò fuori De Sica, con cui Mil fece una cosa nuova, il doppio trial. La sua prima scelta era il Parioli e De Sica andò in campo, con il dubbio del trainer sulla distanza un po’ breve, e il paraocchi perché nel Gardone aveva lasciato l’impressione di aver mangiato la michetta. Finì quinto, bene, ma senza mai entrare nella stessa inquadratura di Ramonti, a più di sei lunghezze. Dal Parioli al Derby c’erano quattro settimane, troppe per un cavallone come De Sica, e per questo Mil decise, senza paraocchi, di allungare in una condizionata a Capannelle. Missione compiuta, facile vittoria e biglietto per il Derby conquistato. Da qui a vincere… Mill fu perfetto, Marco Monteriso pure, De Sica anche e per un giorno, quello più importante, ebbe dalla sua parte Lady Luck che gli girò le spalle. La Signora fortuna fece una pernacchia a Ramonti che finì a tre cilindri per colpa di un ferro girato e poi perse l’autunno. Tornò più forte e miler a 4 anni, vinse Turati (allora si chiamava così) e Di Capua, provò senza esito il Jacques le Marois, chiuse la stagione con il terzo posto nell’Hong Kong Mile e venne venduto a Godolphin. A 5 anni completò prima la triplice corona inglese dei miler anziani (Queen Anne, Sussex e Queen Elizabeth II) e chiuse una stagione super arrivando a 2000 metri nella Hong Kong Cup. Il dubbio sulla sua sconfitta nel Derby ci è rimasto, senza il ferro avrebbe parato l’attacco di De Sica? Non lo sapremo mai, però quello doveva essere il Derby di De Sica e del Mil. Icecaprice Il Derby di De Sica, il Derby di Mil, anzi del Mil con la preposizione come si usa a Milano. Doveva essere quello di Ramonti, che andava per il doppio Parioli – Nastro Azzuro che nessuno aveva rea- Clicca il banner per richiedere l’inserimento nella mailing list!! 19 IL PUROSANGUEdi Corsa 2006 - GENTLEWAVE Konigsstuhl Monsun Mosella Saumarez Saumareine Dschingis Khan Konigskronung Surumu ©ANAC-SGA avrebbe battuto quasi tutti i derbywinner italiani che gli sono succeduti e parecchi di quelli che l’avevano preceduto. Si fratturò e tornò a essere competitivo. La fortuna spesso fa la differenza nella carriera di un cavallo. Anche Gentlewave si fece male dopo l’Irish Derby e non corse più. Ma Olive, non potevi farti gli affari tuoi? Grazie Olive, dice Monteriso. Monasia Rainbow Quest 2007 - AWELMARDUK Fiesta Fun Habitat Charming Queen Charming Friend Gentlewave è stato il primo e unico derbywinner supplementato e la colpa è tutta di Olivier Peslier… Cosa c’entra il nostro caro Olive? Il figlio di Monsun non aveva iscrizioni classiche perché aveva debuttato solo in marzo a Saint Cloud, per i colori di Bob Lalemant. A 10 giorni dall’esordio vincente bis in listed a Saint Cloud, con il terreno a mezza gamba, battendo Numide. A quel punto si inserisce nella storia Gary Tanaka, che aveva vinto già mezzo Derby con Rakti, e stacca l’assegno per acquistare Gentlewave, alla vigilia del Prix Noailles, una delle tradizionali prove di preparazione al Jockey Club che quell’anno, per la seconda volta, si correva sui 2100 metri. Gentlewave vince battendo Bremen, poi fa l’Hocquart e perde su una punta di velocità da Numide. E’ un cavallo da 2400, lo vede anche un cieco, figurarsi Andre Fabre che riuscirebbe a distinguere un cavallo buono da uno normale anche a 100 chilometri di distanza. Per questo Dedè, che odia il Jockey Club corto, cerca un obiettivo possibile, senza dover aspettare fino all’Irish Derby. Ci sarebbe quello Italiano che è ricco e apparentemente facile. Si, ma è in Italia che sul mappamondo di Fabre non è segnato. E poi c’è il problema del fantino perché in contemporanea con il Derby day romano c’è il pomeriggio del Saint Alary e dell’Ispahan. Peslier è impegnato con Manduro, gli altri francesi hanno obblighi di scuderia vari. Il fantino ce l’ho io, dice Peslier a Fabre, e chiama Marco Monteriso. “Tieniti libero che potrebbe esserci un cavallo nel Derby”. Il nome di Gentlewave spunta giovedì a mezzogiorno nella lista degli iscritti, nel pomeriggio arriva la dichiarazione dei partenti con il nome di Marco Monteriso. Gentlewave è un favorito evidente anche se abbiamo da opporgli un buon vincitore del Filiberto come Storm Mountain, un laureato del Parioli che sembra in grado di poter tenere la distanza, Monachesi che ha sorvolato il Botticelli. Pensate che un cavallo super che diventerà poi bi-milionario come Pressing era a 36. Gentlewave vince come si spera faccia sempre un cavallo che paga 1,71. Si presenta in mezzo alla pista, mette la freccia e saluta la compagnia. Storm Mountain finisce secondo su Rockmaster. Un Derby di spessore, quella fu la prima sensazione. Cinque settimane dal Curragh ci arrivò la conferma: Dylan Thomas largheggiò e alle sue spalle Gentlewave conquistò un comodo secondo posto battendo il vincitore del Jockey Club Darsi e il runner up di Epsom Dragon Dancer con un distacco simile a quello a cui aveva lasciato Stom Mountain. Quel giorno a Capannelle Storm Mountain Machiavellian Almutawakel Elfaslah Barathea Claba Di San Jore Claw Mr Prospector Coup De Folie Green Desert Fair Of The Furze Sadler’s Wells Brocade Law Society Crodas Claba di San Jore non era ancora Claba di San Jore. Anzi, per la Effevi era stato un acquisto non troppo fortunato, aveva vinto un handicap da 6.800 euro al primo, ed era stata messa in razza anche se El Sciur Villa ha sempre avuto anima da proprietario più che da allevatore. Il primo stallone scelto fu Almutawakel che nel 2003, l’anno in cui coprì Claba verginella, costava 7.000 euro perché allora come oggi a una vittoria nella Dubai World Cup gli allevatori credevano poco. Saltò fuori un cavallone, tardivo, che richiedeva pazienza e venne chiamato Awelmarduk. Alduino Botti ci impiegò quattro corse a fargli vincere la sua maiden, in un laborioso autunno milanese. Il cavallone aveva bisogno di “svegliarsi fuori” e di imparare a correre. Il successo arrivò in una maiden sui 1800 metri, da favorito sotto la pari contro 20 avversari. Awelmarduk andò a nanna per l’inverno e tornò in azione il 21 aprile, 29 giorni prima del Derby. Vinse bene una seconda maiden portando per la prima volta il paraocchi e andò, 10 giorni dopo, al Filiberto. Lo Zio Aldo è un allenatore vecchia scuola, non gli piace correre ravvicinato, ma nemmeno portare i cavalli agli appuntamenti importanti senza averli affilati come si deve. Awelmarduk è favorito nello storico trial ma corre un po’ da “pistolone”, finisce terzo dietro Sopran Promo e Zolango. Addio sogni di gloria? Vuol dire con non conoscete il fighting spirit di casa Botti. Si lavora e si spera. A Capannelle giocano l’italiano d’Inghilterra Zar Solitario che ha fatto un canter nel Botticelli, il tedesco Shrek a segno in un gruppo 3 a casa oppure Depp, il fratellastro di De Sica che aveva fatto un finalone in preparazione a San Siro. Awelmarduk parte a 38 contro uno, come un cavallo in pista per la bandiera e un tavolo al ristorante. Figurarsi… Dalla prima e allora unica vittoria nel Derby, quella di My Top nel 1983, erano passati 24 anni. Troppi. Zar Solitario va davanti in stile Johnson con Lanfranco Dettori ma a metà retta perde la camminata (si scoprirà poi una frattura), Depp non avanza, Shrek 20 IL PUROSANGUEdi Corsa e Rob’s Love sembrano giocarsi la vittoria ma arriva Awelmarduk, accompagnato da qualche strillo milanese. Missione compiuta, i Botti tornano ad assaporare il Derby, El Sciur Villa festeggia il suo primo, e si iniziano a scrivere le prime storie su Claba di San Jore, sulla famiglia che arrivò in Italia alla fine degli anni ’60 grazie ad Enrico Arcari e venne poi sviluppata dagli Zanocchio. Una linea che aveva già vinto il Derby nel 1973 con Cerreto e Lester Piggott. Awelmarduk si fece male, il lavoro certosino di Alduino Botti – che nel frattempo aveva passato le consegne al figlio Stefano – gli consentì di tornare in pista e vince l’Unire due anni dopo. Ora è in Kazakistan a fare lo stallone. 2008 - CIMA DE TRIOMPhE Sadler’s Wells Galileo Urban Sea Danehill Sopran Londa Longobarda Northern Dancer Fairy Bridge Miswaki Allegretta Danzig Razyana ©ANAC-SGA menti di Vittorio Caruso che a distanza di tempo continua ad essere convinto che se non gli avessero sottratto 200 metri quel Derby non l’avrebbe perso. E’ il primo Derby di Peo Soccini e Pietro Barbarito, che hanno ripreso la giubba Cocktail e hanno acquistato il figlio di Galileo e Sopran Londa, luce degli occhi di Leonardo Ciampoli. Coup d’essai coup de maitre, dicono in Francia. La Cocktail venderà poi Cima de Triomphe a Teruya Yoshida. Il grigio correrà un buon Arc ma per sua sfortuna battendo il naso su Zarkava e un numero di steccato impossibile. Il proprietario e allevatore giapponese sperava in un colpo alla Falbrav e decise di mandare Cima da Luca Cumani per ottenere uno stallone, figlio di Galileo e di una vincitrice classica italiana (da Danehill). Cima iniziò vincendo le Brigadier Gerard, poi segnò il passo (quarto nelle Eclipse e nell’Arlington Million). La spedizione in Australia si concluse con due ennepi e Cima de Triomphe tornò in Italia, vincendo in listed ma senza brillare in gruppo. Il meglio l’aveva già dato e non era abbastanza per entrare nel selezionatissimo roster stalloniero Shadai. Così andò in Francia, al Thenney, e mercoledì ha avuto il suo primo vincitore di 2 anni. I primi yearling sono stati bene accolti in Argentina e magari diventerà un grande stallone nel Sud del Mondo. Il Derby del 2008 sancì la re trocessione della corsa a gruppo 2, eppure fu di buona qualità. Crystal Palace 2009 - MASTERY Luisa Morales Il Derby è in zona retrocessione per il meccanismo dei rating e per cercare di salvarlo si tenta di tutto. La dotazione viene portata a un milione e mille euro e la distanza accorciata di 200 metri, lasciando invariato il tracciato in pista Derby. A Capannelle si inventano favorito l’inglese Bouguerau, forse sui ricordi degli anni d’oro di Peter Chapple-Hyam, e in alternativa si punta sul riscatto di Farrel, che da favorito a 1,55 aveva mandato tutti in bianco nel Parioli vinto da Senlis. Bruno Grizzetti decide di schierare la squadra a tre punte. La prima monta, Dario Vargiu, va su Farrel. Papetti – imbattuto in cinque uscite – tocca a Pier Convertino mentre su Cima De Triomphe sale Silvano Mulas. Per uno degli strani misteri del betting il grigio, che aveva vinto di due e mezza il Filiberto sul pesante, parte addirittura dodicesima scelta. E’ vero che dopo aver vinto di sette una seconda maiden al debutto (sul duro) e il terzo posto (da favorito a 1,42) nel Campobello, Cima de Triomphe si era messo all’imbrago durante l’inverno. Quarto di quattro al rientro, tanto da convincere Bruno Grizzetti a mettergli il paraocchi e correre a sei giorni in una condizionata. Leggero miglioramento: terzo di quattro. E soprattutto la sensazione di un puledro finalmente risvegliato dai torpori invernali. Probabilmente il pubblico giudicò il successo nel Filiberto dovuto al terreno pesante, probabilmente si fece stortare dalla scelta di Silvano Mulas (considerato il terzo fantino), sta di fatto che nessuno ebbe il coraggio di crederci. E Cima De Triomphe vinse il Derby in slalom, con pieno merito, infilzando negli ultimi metri Permesso (che era stato lucidato da Luigi Camici) e Papetti con Farrel quarto, in crisi sulla distanza, e Voila Ici quinto in affannosa rincorsa, accompagnato dai sacra- Hernando Sulamani Soul Dream Diesis Moyesii Niniski Whakilyric Alleged Normia Sharpen Up Doubly Sure Dancing Brave Cherokee Rose Celtic Assembly Si riparte dalla serie B con un Derby king size, da 22 dichiarati partenti e 21 cavalli alle gabbie. Abaton è favorito a 2,2 (accoppiato ad Acero che aveva vinto in 7 la sua preparazione, da maiden) forte di un canter sul pesante nell’Emanuele Filiberto, di un lavorone a Trenno e della monta di Mirco Demuro. C’è un solo straniero, Mastery, che aveva iniziato la carriera agli ordini di Mark Johnston ed era statato arruolato in Godolphin dopo un buon quarto posto al rientro in una condizionata sull’all weather di Kempton. A Capannelle diventerà il primo derbywinner ad aver preparato il Nastro Azzurro correndo sul sintetico. A montarlo venne Lanfranco Dettori e il betting ne fece il secondo favorito. Il terzo era Jakkalberry, sellato da Endo Botti che aveva appena staccato la patente, il fratellastro di Awelmarduk, vincitore due anni prima, che aveva convinto nel Guido Clerici ed era imbattuto. A 200 metri dal palo Abaton, dopo corsa da protagonista, alza bandiera bianca sotto le bordate di Mastery, all’interno filtra Jakkalberry che sembra arrivare con un'altra velocità. Passa il puledro della 21 IL PUROSANGUEdi Corsa Effevi ma a 50 metri dal palo, sotto la frusta, si butta contro lo steccato, perde l’azione e la corsa. Mastery vince, Turati arriva in tempo per conquistare il secondo posto, poi il mischione. Mastery tornò a casa ma quel successo non gli fece scalare molti posti nella gerarchia Godolphin. Lo consideravano solo un fondista e andò a Royal Ascot per il Queen’s Vase, in cui fu terzo, un piazzamento replicato nel Grand Prix de Paris ma a distacco da Cavalryman. Gli uomini di Sheikh Mohammed decisero di spedirlo al St. Leger, come supporto al favorito Kite Wood. La grinta e la tenuta di Mastery fecero la differenza nei famosi ultimi 50 metri di Doncaster. A 4 anni Mastery provò (quinto vicino) la World Cup e dopo un lungo break tornò in autunno per vincere l’Hong Kong Vase. Probabilmente il miglior cavallo quel giorno era Jakkalberry, che vinse il Milano l’anno dopo. Il vecchio pirata ha trovato un posto in razza in Nuova Zelanda dopo una gloriosa carriera che l’ha visto vincere e piazzarsi in America, in Dubai, in Australia e in giro per l’Europa. 2010 - WORThADD Dubawi Seeking The Gold Dubai Millennium Colorado Dancer Zomaradah Rahy Wigman Urjwan ©ANAC-SGA giubba di Godolphin, che poco aveva fatto prima e dopo scenderà in pista solo una volta, finendo rallentato a Newmarket. Una mossa di kendo, utilizzare la presunta forza dell’avversario per trasformarla in un vantaggio. Ai 300 Ameer era già del gatto e Worthadd, da buon miler, aveva poco da spendere. Mirco l’ha tenuto in punta di dita, gli ha cavato quello che ancora aveva nel serbatoio per salvarsi di una testa da Ansiei e Saratoga Black. Il crimine perfetto. Worthadd era di due categorie il miglior cavallo di quella generazione ma il palo dei 2200 metri era di 600 più avanti rispetto alla sua soglia attitudinale. E forse nel Derby non abbiamo visto il miglior Worthadd. Quello sforzo è costato al figlio di Dubawi allevato da Franco Polidori. Nell’autunno l’abbiamo visto perdere il Vittorio di Capua e vincere il Ribot. Il miglior Worthadd si è concretizzato nella primavera dei 4 anni, a Newbury nelle Lockinge, facendo sputare l’anima a Canford Cliffs che un mese dopo avrebbe battuto Goldikova nelle Queen Anne. Worthadd è stato un top miler, da gruppo 1 internazionale, ma nella storia del galoppo italiano rimarrà come il primo capace di vincere Parioli e Derby, 41 anni dopo Bonconte di Montefeltro. Meglio così. 2011 - CRACKERJACK KING Deploy Jawaher Blushing Groom Glorious Song Seattle Slew White Star Line Quarantun anni, quattro in meno di quelli trascorsi tra la Coppa dei Campioni di Capitan Facchetti e l’Inter del Triplete. Worthadd è riuscito a ripetere l’impresa di Bonconte di Montefelfro, l’ultimo capace di vincere Parioli e Derby, quando però non c’erano gli stranieri e nemmeno gli importanti. Per riuscirci serviva un miler capace di trasportare il suo speed 800 metri più avanti, oppure un cavallo da 2400 in grado di farsi trovare pronto con molto anticipo. La terza via è quella di avere in sella un jockey geniale e dominante, capace di imbrogliare le carte agli altri e tenersi l’ultima briscola in mano. Mirco Demuro, insomma. Nel Parioli Worthadd aveva l’handicap dello steccato, l’ultimo numero che sui 1600 di Capannelle è spesso fatale, e Mirco gli ha permesso di superarlo prendedola alla largo, girando fuori dalla corsa. L’obiettivo era quello di tenere un cavallo nella sostanza ancora immaturo, appena alla quarta corsa in carriera, nel giusto equilibrio e di fargli fare la differenza spendendo solo un po’ delle forze e della classe. Prima del Derby avevamo immaginato uno scenario diverso. Se corri e vinci sul miglio muovendo da dietro perché non farlo sui 2200? Perché i grandi fantini servono proprio a questo. Ecco allora Mirco sistemare in avanti, alla corda, un cavallo su cui c’erano dubbi di tenuta. E di fianco a lui un favorito di cartone, Ameer, Shamardal Storm Cat Giant’s Causeway Mariah’s Storm Helsinki Barathea Claba Di San Jore Claw Machiavellian Helen Street Sadler’s Wells Brocade Law Society Crodas Danedream non era ancora Danedream, la cavalla capace di vincere per distacco l’Arc, ma per lasciarla a 6 lunghezze ci voleva uno buono. Crackerjack King è stato un buon derbywinner, non facile da maneggiare e pieno di classe. Infatti Stefano Botti ha seguito con lui un cammino abbastanza particolare. Due corse e due vittorie – Campobello compreso – nella stagione giovanile e una sola corsa di preparazione, cinque settimane e mezzo prima del Nastro Azzurro, evitando di chiedergli troppo. Per un cavallo del genere ci voleva la mano di Fabio Branca, capace di tenerlo rilassato, di fargli dimenticare lo stress della corsa e lasciar parlare la classe. I filmati del Derby sono facilmente reperibili in rete. Riguardateli. Chi, ai 600 finali, mentre Figli Fanesi andava in percussione con Cazals avrebbe puntato il grigio, che sembra accerchiato e prigioniero? Fabio è stato così freddo da muovere il cavallo della Effevi tra le pieghe del gruppo, ha aspettato il passaggio e l’ha fatto scivolare verso la testa. Alla pagina numero 7 del manuale, sotto la voce vincere spendendo il minimo, trovate l’esempio della monta di Branca. Bisognava risparmiare e non accendere la miccia perché il Derby, nei 22 IL PUROSANGUEdi Corsa programmi, era un traguardo ma anche una tappa intermedia verso il Prix du Jockey Club. Purtroppo Crackerjack King a Chantilly è esploso prima di arrivare alle gabbie e, all’atto pratico, non è stato da corsa. In autunno ha vinto al rientro, confermando la superiorità su Figli Fanesi, ma poi si è fermato per infortunio. L’abbiamo ritrovato a 4 anni, in uno scintillante Presidente della Repubblica, in cui ha lasciato a due e mezza Afsare, a cinque Quiza Quiza Quiza e Waldpark, il laureato del Derby Tedesco 2010. L’Italia era diventata troppo piccola per lui ed è andato a Newmarket da Marco Botti, dopo la cessione di una quota di controllo alla Australian Thoroughbred. Ha debuttato a Sandown nelle Eclipse, illudendo prima di eclissarsi. Poi è andato in America per l’Arlington Million ed è finito quinto, spento, dietro ad Afsare, secondo a una e mezza dal vincitore Little Mike. In teoria gli sarebbe bastato ripetere la prestazione di Roma per vincere. La pratica è molto diversa. Crackerjack King è stato un buon, anzi buonissimo derbywinner. In Italia è rimasto imbattuto sette uscite, fuori ha corso tre volte e non è mai arrivato nei primi quattro. Se avesse avuto la metà della consistenza di suo fratello Jakkalberry parleremmo di lui come di uno dei migliori italiani degli ultimi 20 anni. D’altra parte anche a una mamma come Claba di San Jore non si possono chiedere i miracoli: ha fatto due derbywinner e mezzo… ©ANAC-SGA muscoli di Umberto Rispoli l’hanno convinto a reagire sotto l’attacco di Feuerblitz ma quando WW ha rimesso giù la testa il tedesco era già riuscito a passare. Feuerblitz ha confermato il suo valore – o forse i gruppi 1 tedeschi non sono buoni come sostengono – con due secondi posti al massimo livello nella stagione di 3 anni. Poi ha dovuto superare qualche problema e ha ritrovato la condizione in tempo per il Premio Roma a 4 anni, vinto di una categoria. E’ ancora in allenamento, ha vinto al rientro, ma nella gerarchia dei derbywinner degli ultimi 30 anni rimane molto indietro. Si, ne abbiamo visti anche di peggio ma mica troppi. 2013 - BIZ ThE NURSE Danehill Oratorio Mahrah Tobougg Biz Bar Ulanova 2012 - FEUERBLITZ Big Shuffle Flamingo Island Storm Cat Super Concorde Mariah’s Storm Machiavellian Raise Your Skirts Helen Street Sadler’s Wells Barathea Brocade Claw Law Society Crodas Doveva essere il Derby di Real Solution. Gli americani avevano scritto la sceneggiatura con tanto di lieto fine, si erano presentati a Capannelle come se Federico Tesio fosse nato ad Artemus (Kentucky), distribuendo cappellini e gadgets come facevano i soldati con le sigarette e le tavolette di cioccolato. Real Solution era imbattuto (in tre corse) e sembrava imbattibile. Nel Botticelli (a 1,19) aveva disperso la compagnia e per metterci il carico da undici Ken Ramsey aveva ingaggiato Lanfranco Dettori. E’ partito favorito a una quota (1,38) che poteva sembrare grassa agli speculatori. E’ arrivato sesto, cinque lunghezze e mezza dietro Wild Wolf che aveva lasciato a 7 nel Botticelli. Cos’è successo? Niente di strano, anzi una cosa piuttosto consueta ai cavalli americani: ha fatto sangue. In Italia ha ricorso una sola volta, battuto, ed è stato rimandato in America, dove con l’aiuto del Lasix ha realizzato quello che da noi aveva lasciato intuire, vincendo l’Arlington Million. Peccato. Wild Wolf ha mostrato i muscoli, con il suo galoppone, e quando Real Solution ha gettato la spugna si è presentato da vincitore. I Danzig Razyana Vaguely Noble Montage Barathea Lacovia Trempolino Poelish Hills Dalla storia alla cronaca, per raccontare di Biz The Nurse, il derbywinner del 2013, la locomotiva di un trenino tutto Botti, che è arrivato in stazione puntuale. Dietro di lui Wish Come True e Ancient King, poi Lodovico il Moro e Demeteor. Tutti italiani perché gli stranieri, visti i ritardi nel pagamento dei premi, avevano deciso ovviamente di rimanere a casa. Biz The Nurse ha completato il doppio storico centrando anche il Milano. E’ andato vicino al triplone nel Jockey Club. E ha chiuso la stagione dei 3 anni accompagnato da smorfie e sorrisini. E’ un cavallo fortunato, che prima ha incontrato una generazione di polpi e poi alcuni combattenti e reduci, dicono i suoi detrattori. Giudizio severo. In realtà Biz The Nurse è una mosca bianca, un perfomer che riesce a farsi andare bene i 2400 metri ma probabilmente vorrebbe distanze più severe, e non riesce a essere brillante come qualunque cavallo quando corre sottodistanza. Siamo nel campo della filosofia pura ma sui 1000 metri Frankel contro Sole Power e Shea Shea farebbe la stessa figura. Li batterebbe ma a fatica. E dopo questa bella considerazione vi salutiamo, l’appuntamento è fra trent’anni con altre storie di Derby da raccontare! Dal 1984 al 2000: ©Mario Berardelli Dal 2001 al 2013: ©Franco Raimondi 23 IL PUROSANGUEdi Corsa PATTERN EUROPEE FRANCIA, 11/05/2014, Longchamp POULE D’ESSAI DES POULAINS GR1 m. 1600, 3m, €314,270, €125,730, €62,865 1. KARAKONTIE (Jpn), 3m, Bernstein – Sun Is Up (Sunday Silence) P: Niarchos Family, Allev: Flaxman Holdings, Allen: Jonathan Pease 2. PRESTIGE VENDOME (Fr), 3m, Orpen – Place Vendome (Dr Fong) P: Comte Andre de Ganay & Christian-Bernard Baillet & Guy Pariente, Allev: Guy Pariente, Allen: N Clement 3. PORNICHET (Fr), 3m, Vespone – Porza (Septieme Ciel) P: J-M Lebrun & H Honore, Allev: H Honore & Mrs C Rouxel, Allen: Nicolas Clement €20,000 Arqana Deauville October Yearling Sale, All Along Llc Altri: Muwaary, Galiway, Kiram, Giovanni Baldini, Salai, End Of Line, Itoobeboss, Zakhar Star, Lat Hawill Non partenti: Decathlete, Baby Foot Dist.: inc, 1,5, testa, 1l, 3⁄4l, 1⁄2l, 1l, 2l, c.inc, 1⁄2l, lontano Storm Cat Bernstein La Affirmed Sun Is Up Storm Bird Terlingua 2011 – KARAKONTIE (m. Bernstein). 6 corse, 4 vittorie e 2 piazzamenti per 593.260 euro. Poule d’Essai des Poulains (Gr1), Prix Jean Luc Lagardere (Gr1), Prix La Rochette (Gr3), 2. Prix de Fontainebleau (Gr3), Prix Francois Boutin (Lr). Allen J. Pease 2012 – Altitudes (m. Bago). Allen J. Pease POULE D’ESSAI DES POULICHES GR1 m. 1600, 3f, €257,130, €102,870, €51,435 1. AVENIR CERTAIN (Fr), 3f, Le Havre – Puggy (Mark Of Esteem) p: Antonio Caro & G Augustin-Normand, Allev: Mrs E Vidal, Allen: Jean-Claude Rouget €45,000 Arqana Deauville October Yearling Sale, J-C Rouget 2. VEDA (Fr), 3f, Dansili – Vadapolina (Trempolino) P/Allev: H H Aga Khan, Allen: Alain de Royer Dupre 3. XCELLENCE (Fr), 3f, Champs Elysees – Xanadu Bliss (Xaar) P: Henri de Pracomtal, Allev: Haras d’Ecouves & Henri de Pracomtal, Allen: Francois Doumen Altri: Bawina, Stellar Path, This Time, J Wonder, Al Thakhira, Wonderfully, Indonesienne, Queen Catrina, Lesstalk In Paris, Ice Love, Straight Thinking, Mintaka, Cape Factor Dist.: 1,25, 2,5, c.testa, 1l, 1⁄2l, 1l, inc, 3⁄4l, c.testa, testa, 1,5, 3,5, 2l, 7l, testa Affirmed La Mesa Halo Sunday Silence Wishing Well Moon Is Up ©ANAC-SGA Noverre Le Havre Woodman Miesque Puggy Sun Is Up (1998). 4 corse. Sorellastra di AMANEE (f. Pivotal), Thekwini Stakes (Gr1), Madre di: 2004 – Solita (f. Thunder Gulch). Doll. 8.000 Keeneland September. 2 corse, 0 piazzamenti. Lst. 22.000 DBS April. 5 vittorie in Spagna. Allen M. Delcher Sanchez 2005 – Upsilon (m. Aldebaran). 2 corse, Allen P. Bary. Euro 3.000 Arqana Novembre. Esportato in Marocco. 2006 – SUNDAY SUNRISE (m. Lemon Drop Kid). Doll. 50.000 Keeneland September. 28 corse, 5 vittorie e 7 piazzamenti per 185.475 dollari. Veteran Stakes (Lr). Allen S. Asmussen 2007 – BOTTEGA (m. Mineshaft). Doll. 50.000 Keeneland November Foal, Lgs. 42.000 Tattersalls October book 2. 38 corse, 10 vittorie. Criterium de Languedoc (Lr). VAL 39 Allen M. Delcher Sanchez 2009 – DAWNING (f. War Chant). 6 corse, 1 vittoria e 3 pizzamenti per 14.800 euro. Allen P. Bary Rahy Danseur Fabuleux Surako Marie Rheinberg Marie D’Argonne Darshaan Mark Of Esteem Homage Jakarta Machiavellian Lunda PUGGY (2004). Euro 16.000 Tattersalls Ireland September 2005, Lst. 75.000 Doncaster Breeze Up. 14 corse, 1 vittoria e 6 piazzamenti per 40.625 sterline. 2. Oh So Sharp Stakes (Lr), Bloomers’ Vase (Lr); 3. Polar Cup (Gr3). Allen Yvonne Durant. Madre di: 2010 ADJUDANT CHEF (c. Vita Rosa). 22 corse, 2 vittorie e 14 piazzamenti per 44.950 euro. Allen D. Rabhi 2011 – AVENIR CERTAIN (f. Le Havre). Euro 45.000 Arqana Octobre. 4 corse, 4 vittorie per 296.630 euro. Poule D’Essai des Pouliches (Gr1). Allen J.C. Rouget 2013 – Taaoa (f. Rock of Gibraltar). 24 IL PUROSANGUEdi Corsa ©ANAC-SGA CLASSIFICA GENERALE ALLEVATORI (*SOCI ANAC IN AZZURRO) CLASSIFICA ALLEVATORI PIANO ALLEVATORE Luciani Loreto Az. Agr. Rosati Colarieti Antonio Az. Agr. La Nuova Sbarra Allev. Srl Agricola dell’Olmo srl Turri Francesca Le.Gi. Di Parri Massimo Velino srl Razza del Chimax Scuderia srl Lagoni Allev. dei Srl Agricola Verdino Srl Deni Az. Agr. Allev. srl Finanza Locale Consulting srl Emiliana Razza srl Successori del Marchese Giacinto Guglielmi Incolinx Scuderia Pian del Lago Razza di Fattoria di Marcianella Srl Pian di Neve Allev. Sole Razza del srl Antezzate Az. Agr. srl Società Agricola C.I.T.A.I. Spa Blueberry Scuderia Srl Effevi snc Ascagnano Spa Montalbano Razza Srl Grundy Bloodstock Ltd Srl Al Ca. Torre Di Canicarao Di Latino G. Agricola Del Parco S.S. S. Paolo Agri Stud Srl Brogi Roberto Farina Massimo Az. Agr. Ceserio Az. Agr. Razza Allevamenti Della Berardenga Srl Immobiliare Casa Paola Srl Mariano Az. Agr. Spa Intra Srl Gialloblu Allevamento Srl Ficomontanino Agricola Srl Vittadini Scuderia srl Valdirone Società Agricola Sas di Lualdi Lucia & C. Brinkley Stud Sas Vittadini Franca Centro Equino Arcadia Srl San Felice Az. Agr. Dorna di Montaltuzzo Agricola srl Colle Papa Scuderia Srl Scuderia Andy Capp Srl Luciani Stefano Aleali Scuderia Srl Corse 150 154 150 207 59 51 49 6 42 54 54 44 121 42 22 69 45 28 65 56 55 9 38 25 24 61 19 37 13 36 27 31 23 6 10 33 30 13 21 21 3 33 22 19 31 9 35 12 Vittorie 27 25 20 26 11 9 12 1 9 10 9 8 15 7 2 7 9 6 9 9 6 2 8 4 5 4 5 9 1 4 5 3 2 2 1 4 5 5 3 4 0 1 4 4 4 1 2 1 Piazzamenti 64 59 61 90 22 27 18 4 14 15 29 17 44 22 7 31 21 13 37 18 18 5 19 9 6 19 5 9 7 16 14 13 12 3 7 17 17 2 9 6 2 15 11 8 14 4 12 8 Pr. Allevatore 77.590,00 63.822,73 62.076,82 53.402,28 32.952,73 30.705,00 30.235,00 26.400,00 25.200,00 24.320,00 24.065,00 23.542,73 23.515,00 19.910,00 19.052,73 18.875,00 18.645,00 18.450,00 18.215,00 17.492,73 17.080,00 17.000,00 15.020,00 13.885,00 12.890,00 11.840,00 11.370,00 11.270,00 11.080,00 10.785,00 10.352,73 10.341,82 9.780,00 9.530,00 9.290,00 9.070,00 8.895,00 8.830,00 8.810,00 8.545,00 8.140,00 7.910,00 7.780,00 7.530,00 7.370,00 7.280,00 7.160,00 7.010,00 Pr. Agg. Allev. 15.662 12.177 9.913 4.759 4.252 4.103 6.014 3.644 4.833 1.690 2.875 4.202 3.289 4.323 8.192 2.020 3.059 2.774 3.216 1.816 3.216 1.408 1.112 3.817 2.735 2.038 3.280 672 542 2.380 1.269 2.730 4.152 3.160 2.320 1.310 2.107 218 1.534 1.822 1.524 476 1.491 291 59 1.300 1.188 2.018 25 IL PUROSANGUEdi Corsa ©ANAC-SGA CLASSIFICA STALLONI (minimo € 40.000) STALLONE PART. C.D. MUJAHID 59 217 REFUSE TO BEND 27 98 BLU AIR FORCE 74 271 ORATORIO 41 139 AUSSIE RULES 30 103 DYLAN THOMAS 19 63 KHELEYF 32 110 LE VIE DEI COLORI 8 34 KING CHARLEMAGNE 36 145 HOLY ROMAN EMPEROR 25 71 DUKE OF MARMALADE 16 48 SAKHEE’S SECRET 4 14 DIAMOND GREEN 16 68 ORPEN 16 51 MASTERCRAFTSMAN 5 15 SHIROCCO 17 59 VERGLAS 23 81 RAMONTI 19 52 ST PAUL HOUSE 27 67 COLOSSUS 32 85 THREE VALLEYS 11 38 SHAMDINAN 20 111 SPIRIT OF DESERT 18 64 MOSS VALE 11 45 CELTIC SWING 36 101 KODIAC 15 47 FOOTSTEPSINTHESAND 14 60 ELUSIVE CITY 17 64 AMADEUS WOLF 22 84 GOLD SPHINX 25 83 PASTORAL PURSUITS 8 25 RED ROCKS 36 112 INTIKHAB 9 33 DUTCH ART 8 25 NAYEF 12 42 INTENSE FOCUS 7 24 DEMOCRATIC DEFICIT 16 87 HIGH CHAPARRAL 14 41 KITTEN’S JOY 6 16 CLODOVIL 12 42 DANE FRIENDLY 10 34 DR DEVIOUS 16 56 EXCELLENT ART 19 63 SHAMARDAL 7 20 MARTINO ALONSO 13 45 STRATEGIC PRINCE 12 40 DAGGERS DRAWN 21 57 DENON 29 78 RED CLUBS 7 27 WINDSOR KNOT 6 21 IVAN DENISOVICH 5 17 BERTOLINI 8 32 DOCKSIDER 16 50 HURRICANE RUN 10 33 CAPTAIN RIO 14 51 IFFRAAJ 13 43 DUBAWI 7 15 GIOVANE IMPERATORE 6 19 MEDICEAN 8 29 WHIPPER 6 27 VITT. 35 21 37 14 13 15 18 11 15 13 7 3 10 9 2 11 12 9 11 8 10 9 12 8 11 8 7 12 7 13 4 7 4 3 6 4 7 5 2 6 4 9 5 4 4 7 5 6 2 7 5 5 7 3 8 4 2 3 3 4 PIAZZ. 86 32 111 66 42 26 40 15 76 29 14 7 33 17 10 24 28 21 21 31 15 45 27 22 28 24 28 25 39 28 16 44 21 10 15 18 40 17 10 20 13 16 25 10 27 14 22 20 12 9 7 7 13 14 17 18 3 9 17 12 BONUS S.I.R.E. ASTE SGA EURO 309.649 276.298 263.460 186.940 172.380 136.500 129.446 129.310 125.910 109.800 103.720 97.640 95.020 93.040 92.260 91.763 83.100 80.980 80.260 79.965 78.300 72.980 71.880 70.670 70.596 70.500 69.950 69.180 67.530 66.875 64.870 64.770 64.120 61.800 59.400 57.840 57.355 55.400 55.360 55.330 53.850 53.590 53.028 51.640 50.280 49.948 48.176 47.900 46.600 44.900 44.660 44.656 43.410 43.240 42.096 41.660 41.200 40.900 40.780 40.400 Capannelle lì 14/05/2013 euro BANCA S.I.R.E. NON TRASFERIBILE SOCIETA’ INCORAGGIAMENTO RAZZE EQUINE euro a 5.000,00 FA CS IM Cinquemila/00 Sc. AlexPieffe c/c n. 274618 Firma IL E Pio Bruni Elenchiamo qui in calce i primi vincitori del Bonus S.I.R.E. - Aste SGA di € 5.000 (Acquisti Aste 2013). Vi comunichiamo che, in virtù della scadenza del contratto di partnership con la S.I.R.E. scaduto per il triennio 2011-2013, anche per le prossime aste SGA verrà riproposto il Bonus S.I.R.E., molto probabilmente con un regolamento rinnovato. ROMA - 1 maggio Premio Marguerite Vernaut INDIPENDENZA (Intense Focus - Kuaicoss) P.: Dioscuri, Allev.: Agricola Del Parco, Allen.: S. Botti SGA SELEZIONATA 2013 - € 20.000 Alduino Botti MILANO - 14 maggio Premio Menaggio CAN CHEN JUNGA (Cima De Triomphe - Gemma Preziosa) P. e Allen: Grizzetti Galoppo, Allev.: Razza Emiliana SGA SELEZIONATA 2013 - € 7.000 Grizzetti Galoppo Premio Acquaseria SPICY JAM (Holy Roman Emperor - Jalys) P.: Sc. Blueberry, Allev.: Razza La Tesa, Allen.: Grizzetti Galoppo SGA GENERALE 2013 - € 25.000 Scuderia Blueberry I Prossimi Appuntamenti: 21 maggio - Premio Moltrasio - Milano 21 maggio - Premio Pallanza - Milano 23 maggio - Premio Andreina - Roma 23 maggio - Premio Niccolò Dell’Arca - Roma 28 maggio - Premio Maroggia - Milano 28 maggio - Premio Monvalle - Milano 30 maggio - Premio Bonconte di Montefeltro - Roma 30 maggio - Premio Duccio Di Buoninsegna - Roma 09 giugno - Premio Odola - Roma *in fase di aggiornamento Bonus S.I.R.E. - Aste SGA Un altro buon motivo per comprare Italiano... ...per comprare SGA! 26 IL PUROSANGUEdi Corsa ©ANAC-SGA PATTERN & LISTED ROMA 11/05/2014 Premio TADOLINA M.P.GALLI UAE STA (LIS) 1600 mt., 41.800 Euro, per femmine di 4 anni ed oltre 1 LUCKY SERENA FIOCCHI C. Propr: Agostino Affe’ Allen: A. Affe’ Allev: Mick Mcginn (ire) 2 Scixerboa Marcelli G. 3 Etoile D’argent Esposito M. 4 Grand Treasure Perovic D. 5 Dark Ray Dettori F. 6 Girl Of The Rain Branca F. - Sciolina - Danzig Bertolini Aquilegia Intikhab Singora Lady Unicamp 55.5 1.34.90 55.5 55.5 55.5 57 55.5 - N.P. Northern Dancer Pas De Nom Alydar Courtly Dee Red Ransom Crafty Example Royal Academy Honeyspike SINGORA LADY (2005). 19 corse, 3 vittorie e 4 piazzamenti per 13.460 sterline. Allen F. Crowley / P. Midgley. Madre di: 2010 – LUCKY SERENA (f. Bertolini). Euro 4.500 Goresbridge Breeze Up. 17 corse, 4 vittorie e 8 piazzamenti per 62.781 euro. Premio Tadolina (Lr). Allen A. Affè 2011 – Golden Jeremy (m. Jeremy). Lgs. 1.000 Tattersalls December Foal. 6 corse, 2 piazzamenti per 2.635 euro. Allen G. Fratini 2013 – N. (m. Approve). Euro 4.000 Goffs November Foal. ROMA 11/05/2014 Premio PRES.REP.GBI RACING C.NAZ. (GR1) 2000 mt., 209.000 Euro, per 4 anni ed oltre 1 REFUSE TO BOBBIN PEROVIC D. Propr: Chimax Allen: Att. Giorgi Allev: Chimax 2 Biz The Nurse Atzeni A. 3 Occhio Della Mente Demuro Mirco 4 Lodovico Il Moro Mezzatesta A. 5 Vedelago Esposito M. 6 Orpello Branca F. 7 Demeteor Marcelli G. 8 Saint Bernard Bietolini Gb. 9 Pattaya Fiocchi C. 10 Mr Gotham Borrelli P. 58 2.03.78 58 58 58 58 58 58 58 58 58 C. T. INC. T. 1/2 T. INC. INC. 1 1/4 7 SEGUE4 Sadler’s Wells Refuse To Bend Market Slide Super Bobbina Northern Dancer Fairy Bridge Gulch Grenzen Diesis Daggers Drawn Sun And Shade Lucky Coin Hadeer Lucky Omen SUPER BOBBINA (2001). 9 corse, 3 vittorie e 4 piazzamenti per 137.315 euro. Premio FIA – Ebf (Lr), 2. Premio Regina Elena (Gr2), 3. Premio Lydia Tesio (Gr1), 4. Prix de Sandringham (Gr2). Allen I. Bugattella. Madre di: 2007 – SUPER TIGRA (f. Alhaarth). 10 corse, 1 vittoria e 1 piazzamento per 2.482 euro. 2010 – REFUSE TO BOBBIN (m. Refuse To Bend). 23corse, 4 vittorie e 11 piazzamenti per 152.694 euro. Premio Presidente della Repubblica (Gr1), Premio Mauro Sbarigia (Lr). Allen Att. Giorgi 2011 – PEARL OF GIBRALTAR (f. Rock of Gibraltar). 2 corse, 1 vittoria per 6.800 euro. Allen Att. Giorgi 2012 – Last Gift (f. Starspangledbanner) 27 IL PUROSANGUEdi Corsa ROMA 11/05/2014 Premio EMIRATES AIRLINE (LIS) 1400 mt., 41.800 Euro, per 4 anni ed oltre 1 MARVI THUNDERS ATZENI A. 56.5 1.24.04 Propr: Enrico Stagi Allen: S. Pecoraro Allev: Az. Agr. Rosati Colarieti SGA SELEZIONATA 2009 ROSATI COLARIETI AZ.AGR., ASSENTE 2 Peng Fiocchi C. 56.5 INC. 3 Mr Muzzare Perovic D. 56.5 INC. 4 San Medaglia D’oro Branca F. 56.5 5 Passaggio Borrelli P. 56.5 T. 6 Lipfix Marcelli G. 56.5 3 1/2 7 Colpevole Demuro Mirco 56.5 2 8 Cash Game Sanna F. 56.5 5 - Antidoto N.P. Danzig Danehill Razyana Catcher In The Rye Truly A Dream Elmaamul Nicoline Tuxen Nicole Dillon Darshaan Truly Special Diesis Modena Inchinor Nora Campbell NICOLINE TUXEN (2003). 8 corse,1 vittoria e 3 piazzamenti per 14.093 euro. Allen O. Pessi. Madre di: 2008 – MARVI THUNDERS (m. Catcher in the Rye). 45 corse, 9 vittorie e 18 piazzamenti per 102.417 euro. Premio Emirates Airline (Lr), 3. Premio Emirates Airline. Allen S. Pecoraro 2010 – ENJIULY (f. Antonius Pius). 13 corse, 2 vittorie e 7 piazzamenti per 9.902 euro. Allen C. Signorelli 2011 – N. (m. Jeremy). Euro 800 Goffs February 2012. Per la tua pubblicità su IL PUROSANGUE di Corsa e per ricevere informazioni e tariffe contatta il nostro staff via mail, telefono o Facebook, segui gli aggiornamenti sulla bacheca! ©ANAC-SGA I SOCI PREMIATI A N A C ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI CAVALLI PUROSANGUE I SOCI PREMIATI DELLA SETTIMANA Roma 11 Maggio 2014 Pr. Tadolina LR 2. SCIXERBOA St. Paul House - Flagpole (Be My Guest) Proprietario: Scuderia Rossoblu Allevatore: Agricola Verdino Allenatore: Giorgio Pucciatti Fantino: G. Marcelli Pr. Presidente Della Repubblica GR1 1. REFUSE TO BOBBIN Refuse To Bend - Super Bobbina (Daggers Drawn) Propr. e Allev.: Scuderia Chimax Allenatore: Att. Giorgi Fantino: D. Perovic Pr. Emirates Airline LR 1. MARVI THUNDERS Catcher In The Rye - Nicoline Tuxen (Elmaamul) Proprietario: Enrico Stagi Allevatore: Az. Agr. Rosati Colarieti Allenatore: S. Pecoraro Fantino: A. Atzeni COMPLIMENTI AI NOSTRI SOCI E TUTTO IL TEAM! ANAC, da sempre con gli allevatori! A.N.A.C. - Associazione Nazionale Allevatori Cavalli purosangue Viale F. Caprilli, 30 - 20151 - Milano - Tel. 02 33004116 - Fax 02 33004061 www.anacpurosangue.com - [email protected] Copyright A.N.A.C. - S.G.A. 2012 Ogni diritto è riservato. E' vietata ogni riproduzione del materiale di questa pubblicazione senza autorizzazione scritta da parte di A.N.A.C. - S.G.A. A.N.A.C. - Associazione Nazionale Allevatori Cavalli purosangue e S.G.A. srl - Società Gestione Aste Viale Federico Caprilli 30 - 20151 Milano (MI) tel. +39 02 3300 4116 - fax +39 02 3300 4061 sito: anacpurosangue.com mail: [email protected] sito: www.sgasales.com mail: [email protected] progetto grafico: [email protected]