Presentazione di PowerPoint - Scuola Superiore Sant`Anna
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Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Biomedica Indirizzo di Tecnologie Biomediche Insegnamento di Bioingegneria della Riabilitazione Anno Accademico 2010/2011 Modulo F. Ausili per la vita indipendente del disabile e dell’anziano Introduzione agli ausili e alle tecnologie per l’assistenza personale Cecilia Laschi [email protected] Modulo D: Ausili per la vita indipendente del disabile e dell’anziano Lezioni: • introduzione agli ausili e alle tecnologie per l’assistenza personale: – definizioni: definizione di ausilio e servizio di assistenza, caratterizzazione degli ausili – principi di progettazione universale – il modello HAAT per l’interazione tra ausilio, utente, attività e contesto • interfacce per ausili: – Elementi principali delle interfacce per ausili – Caratteristiche dei dispositivi di input – Interfacce per selezione diretta: tastiere, riconoscimento vocale, touch screen / touch pad, TongueTouch, controllo oculare, dispositivi di puntamento – Interfacce per selezione indiretta: tecniche di scansione, formati di scansione, switch • ausili per la comunicazione aumentativa e alternativa: – Ausili non tecnologici, ausili non elettronici e ausili elettronici • ausili per la mobilità: – carrozzine manuali ed elettriche • ausili per la manipolazione: – classificazione e definizione delle tipologie principali – ausili a bassa tecnologia per la presa e altri compiti specifici di manipolazione – ausili robotici per compiti specifici e per uso generale • Seminario sul servizio di fornitura di ausili del Servizio Sanitario Nazionale Riferimenti bibliografici: A.M. Cook, S.M. Hussey, Assistive Technologies: Principles and Practice, Mosby Elsevier, III Edition, 2008 1 Sommario della lezione • • • • Definizioni di ausilio e servizio di assistenza Caratterizzazione degli ausili Principi di Progettazione Universale Modello HAAT Sommario della lezione • • • • Definizioni di ausilio e servizio di assistenza Caratterizzazione degli ausili Principi di Progettazione Universale Modello HAAT 2 Bioingegneria della Riabilitazione: alcune definizioni • Rehabilitation is the (re)integration of an individual with a disability into society (Robinson, 1993) => Riabilitazione • Rehabilitation Engineering is the application of science and technology to ameliorate the handicaps of individuals with disabilities (Reswick, 1982) => Bioingegneria della Riabilitazione • Rehabilitation Technology (or Assistive Technology) is the selection, design, or manufacture of augmentative or assistive devices that are appropriate for the individual with a disability => Ausili C.J. Robinson, 1993. “Rehabilitation Engineering – an editorial”, IEEE Transactions on Rehabilitation Engineering, Vol.1, pp.1-2. J. Reswick, 1982. “What is a rehabilitation engineer?”, in Annual Review of Rehabilitation, Vol.2, E.L. Pan, T.E. Backer, C.L. Vash (Eds.), Springer-Verlag, New York. Evoluzione delle classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, WHO in inglese) ICIDH CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE MENOMAZIONI, DELLE DISABILITA’ E DEGLI HANDICAP Impairment Menomazione Disability Disabilità Handicap Handicap 1980 ICIDH-2 CLASSIFICAZIONI DELLE MENOMAZIONI, DELLE ATTIVITA’ PERSONALI E DELLA PARTECIPAZIONE SOCIALE 1997 Obiettivi: uniformare il linguaggio ai fini della pratica diagnostica, le indagini epidemiologiche, l’assessment clinico e l’impostazione di programmi riabilitativi ICF CLASSSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILITA’ E DELLA SALUTE 2001 3 I fenomeni di compromissione descritti nell’ICIDH 1980 Situazione intrinseca esteriorizzata oggettivizzata socializzata Definizioni ICIDH-2/ICF • Funzioni corporee: funzioni fisiologiche o psicologiche dei sistemi corporei • Strutture corporee: parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e i loro componenti • Menomazioni: problemi nelle funzioni o nelle strutture del corpo, intesi come una deviazione o una perdita funzionale significativa • Attività: esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo • Limitazioni dell’attività: difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgimento delle attività (sostituisce Disabilità) • Partecipazione: coinvolgimento di un individuo nelle situazioni di vita in relazione alle condizioni di salute (funzioni e strutture corporee), alle attività e ai fattori di contesto (sostituisce Handicap) • Restrizioni della partecipazione: problemi che un individuo può avere nel coinvolgimento nelle situazioni della vita (sociale e lavorativa) Fonte: ICIDH-2 Classificazione Internazionale Menomazioni-Disabilità-Handicap dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) (http://www.who.int/icidh) 4 Schema tipico del processo riabilitativo Valutazione funzionale Intervento riabilitativo Terapia riabilitativa Valutazione limitazioni nelle attività Ausili Formazione professionale Reinserimento sociale e professionale 5 Attività e Partecipazione Andamento del recupero di attività e partecipazione nel processo riabilitativo Soglia del reinserimento sociale e professionale Soglia dell’autonomia personale Grado di successo della terapia Ausili Formazione Evento traumatico/ patologico Eventuale modifica della strategia di intervento Tempo Ausili (Assistive Technology) Qualsiasi dispositivo, attrezzatura o prodotto acquisito commercialmente, modificato o personalizzato, usato per aumentare o migliorare le capacità funzionali di individui con disabilità Public Law 100-407 - Stati Uniti 6 Ausili (Assistive Technology) Qualsiasi dispositivo, attrezzatura o prodotto acquisito commercialmente, modificato o personalizzato, usato per aumentare o migliorare le capacità funzionali di individui con disabilità Public Law 100-407 - Stati Uniti • Un ausilio deve: – corrispondere agli specifici bisogni di un utente; – essere compatibile con le capacità dell’utente; – svolgere funzioni di importanza per la vita quotidiana della persona; – NON COMPENSARE LA MENOMAZIONE; – MASSIMIZZARE L’ATTIVITA’ E LA PARTECIPAZIONE. Assistive Technology Service Any service that directly assists an individual with a disability in the selection, acquisition or use of an assistive technology device PL (public law) 100-407, the Technical Assistance to the States Act in the United States 1988. 7 Main Motivations for the Development of Assistive Technology • Increased need for personal assistance due to: – elongation of life expectations, with increased prevalence of debilitating conditions and diseases – increased risks of traumas, in car accidents and hazardous sports – increased survival rates from traumatic injury Classificazione SSN degli Ausili (Nomenclatore Tariffario) • 22 – Ausili per la stabilizzazione,postura e deambulazione • 25 – Protesi per laringectomizzati • 27 – Accessori (per protesi e tutori di arto) • 30 – Protesi fisiognomiche • 101 – Ausili per l’incontinenza • 201 – Ausili per la funzione visiva • 301 – Ausili per la funzione acustica • 401 – Ausili per la fonazione/comunicazione • 501 – Ausili per la funzione motoria Es. 22.51.137 corrisponde al codice delle Carrozzine (51) Elettriche (137) Nomenclatore Tariffario SSN: http://www.portale.siva.it/servizi/guida/il_nomenclatore_tariffario.htm 8 Classificazione ISO degli Ausili LA DESCRIZIONE DEGLI AUSILI TECNICI PER PERSONE DISABILI E LE NORME TECNICHE RIPORTARE NEL NOMENCLATORE TARIFFARIO FANNO RIFERIMENTO ALLA CLASSIFICAZIONE ISO9999:1998 APPROVATA COME NORMA EUROPEA EN ISO 9999 Classe 03 Ausili per terapia ed addestramento Classe 06 Ortesi e protesi Classe 09 Ausili per la cura e la protezione personale Classe 12 Ausili per la mobilità personale Classe 15 Ausili per la cura della casa Classe 18 Mobilia ed adattamenti per la casa o per altri edifici Classe 21 Ausili per comunicazione, informazione e segnalazione Classe 24 Ausili per manovrare oggetti e dispositivi Classe 27 Adattamenti dell’ambiente, utensili e macchine Classe 30 Ausili per le attività di tempo libero Es. 12.21.27 corrisponde al codice delle Carrozzine (21) Elettriche (27) Classificazione ISO: http://www.portale.siva.it/servizi/guida/il_nomenclatore_tariffario.htm Nomenclatore tariffario TAVOLA DI CORRISPONDENZA FRA SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE FAMIGLIE DI PRESIDI SECONDO IL NOMENCLATORE TARIFFARIO EX D.M. 28/12/92 AUSILI ORTOPEDICI: 28 – Ausili addominali 11 – Plantari 12 – Rialzi 13 – Calzature ortopediche predisposte di serie 14 – Calzature ortopediche su misura 16 – Apparecchi ortopedici per arto inferiore 17 – Apparecchi ortopedici per arto superiore 18 – Apparecchi ortopedici per il tronco 19 – Protesi di arto inferiore 20 – Protesi di arto superiore 22 – Ausili per la deambulazione e carrozzine E’ importante conoscere questa corrispondenza perchè in Italia solo gli ausili contenuti nel Nomenclatore Tariffario sono rimborsati dal SSN - - Ausili posturali 26 – Protesi oculari 29 – Ausili ottici correttivi 24 – Protesi acustiche CLASSI DI PRESIDI CORRISPONDENTI Secondo la classificazione a norma ISO 06 PROTESI E ORTESI. 03 12 Ausili per la terapia dell’ernia 06 12 03 Ortesi per piede 06 12 03 Ortesi per piede 06 33 03 Calzature ortopediche di serie 06 33 06 Calzature ortopediche su misura 06 12 Apparecchi ortopedici per arto inferiore 06 06 Apparecchi ortopedici per arto superiore 06 03 Ortesi spinali 06 24 Protesi di arto inferiore 06 18 Protesi di arto superiore 03 48 Ausili per rieducazione di movimento, 03 78 forza, equilibrio 12 18 Biciclette 12 21 Carrozzine 12 24 Accessori per carrozzine 12 27 Veicoli (passeggini) 12 36 Ausili per il sollevamento 18.09 Seggioloni 18 09 Sistemi di postura 06.30 Protesi non di arto: 06.30.21 Protesi oculari 21 Ausili per comunicazione, informazione e segnalazione 21.03 Dispositivi ottici correttivi 21.45 Apparecchi acustici 9 Esempio di Corrispondenza tra i due Sistemi di Classificazione (Carrozzine) E’ importante conoscere questa corrispondenza perché in Italia solo gli ausili contenuti nel Nomenclatore Tariffario sono rimborsati dal SSN Tabella di Corrispondenza SSN-ISO: http://www.portale.siva.it/servizi/guida/elenco1.htm#_Toc480776658 Nomenclatore Tariffario METODOLOGIA PER LA COSTRUZIONE E APPLICAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE PROTESICHE ORTOPEDICHE RIPORTATE NELL’ELENCO N. 1 Il D.M. 14-9-94 N. 665 individua la figura professionale del tecnico ortopedico con il seguente profilo: Il tecnico ortopedico è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, su prescrizione medica e successivo collaudo, opera la costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo meccanico o che utilizzano l’energia esterna o energia mista corporea ed esterna, mediante rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli. I dispositivi ortopedici riportati nell’elenco n. 1 sono applicati e forniti alla persona disabile dal tecnico ortopedico. Con riferimento alla direttiva 93/42 CEE i dispositivi sono classificati in: DISPOSITIVI SU MISURA, ovvero quelli costruiti singolarmente sulla base della prescrizione medica per essere applicati ed utilizzati solo da un determinato paziente, secondo metodi che prevedono sempre la rilevazione di grafici, misure e/o calchi anche quando nella lavorazione sono utilizzate parti o componenti di serie; DISPOSITIVI IN SERIE PREDISPOSTI, ovvero quelli con caratteristiche comunque polifunzionali costruiti con metodi di fabbricazione continua o in serie, che necessitano di essere individuati e personalizzati tramite modifiche, successivamente adattati secondo la prescrizione del medico, per soddisfare una esigenza specifica del paziente cui sono destinati. Con riferimento alla norma ISO 8549-1, la costruzione di un dispositivo su misura o in serie predisposto avviene attraverso le seguenti fasi di lavorazione: 10 Nomenclatore Tariffario FASE 1 Valutazione esigenze funzionali dell’ausilio prescritto dallo specialista - Definizione delle condizioni generali di salute, professionali e sociali del paziente, da parte di coloro che saranno preposti alla cura e da parte del tecnico ortopedico in merito alla scelta dei componenti. Procedure in merito alla scelta dei componenti e loro applicazioni che si conformino al meglio alle condizioni reali del paziente. Analisi di rischio di utilizzo - Sulla base delle esigenze funzionali e facendo riferimento alle caratteristiche tecniche dei materiali e dei componenti che andranno a costituire l’ausilio, il tecnico opera le scelte sulla base delle indicazioni della normativa 93/42 CEE (a decorrere dal 15.6.1998, e della UNI EN 1441 "Dispositivi medici-Analisi dei rischi". FASE 2 Progettazione - Definizione delle caratteristiche costruttive di ogni singola parte dell’ausilio, stesura della scheda progetto, individuazione dei codici di riferimento al nomenclatore tariffario e compilazione del preventivo. Rilevamento misure e calco negativo - Acquisizione e registrazione di tutte le informazioni necessarie alla realizzazione di protesi ed ortesi, quali la preparazione di diagrammi, grafici, misurazioni e calchi negativi delle parti del corpo interessate. In particolare per una migliore realizzazione delle ortesi dell’arto inferiore si procede con la valutazione strumentale delle forze meccaniche di carico agli appoggi in fase statica e dinamica. L’acquisizione delle misure può avvenire con sistema computerizzato, sistema "CAD" (Computer aided design). Nomenclatore Tariffario FASE 3 Stilizzazione e correzione del calco positivo. - Procedura di modifica di un positivo ottenuto per colata di gesso in un negativo, per ottenere la forma che determina completamente o parzialmente l’aspetto finale dell’ausilio. Il calco positivo può essere realizzato mediante l’elaborazione tridimensionale dei dati inseriti nel computer e la successiva realizzazione tramite fresatrice a controllo numerico sistema "CAM" (Computer aided manifacture). Correzione del grafico. - Modifica del grafico per ottenere un profilo che determini completamente o parzialmente la forma finale della protesi o dell’ortesi. FASE 4 Costruzione dei componenti prodotti individualmente su calco o in base alle misure. Assemblaggio e allineamento provvisorio. Assemblaggio ed allineamento a banco dei componenti di una protesi o di una ortesi conformemente alle caratteristiche definite in base ai dati acquisiti sul paziente. NOTA: allineamento. Definizione della posizione nello spazio dei diversi componenti di una protesi o di una ortesi, gli uni rispetto agli altri e rispetto al paziente. 11 Nomenclatore Tariffario FASE 5 Prove: allineamento statico. - Procedura attraverso la quale l’allineamento a banco provvisorio è corretto dal tecnico ortopedico sul paziente immobile. FASE 6 Prove allineamento dinamico. - Procedura con la quale l’allineamento della protesi e dell’ortesi è ottimizzato tenendo conto delle osservazioni relative a tutti i movimenti del paziente. FASE 7 Finitura. - Operazione di produzione realizzata dopo l’allineamento dinamico per conferire all’ausilio la sua conformazione definitiva. Nomenclatore Tariffario FASE 8 Redazione della fascicolazione tecnica in riferimento alla qualità del prodotto in conformità con la direttiva 93/42 CEE per i prodotti su misura vanno espletate le procedure dell’allegato VIII (a decorrere dal 15/6/98). FASE 9 Verifica e consegna dell’ausilio. - Procedura di verifica che conferma che l’ortesi o la protesi finita (inclusa la personalizzazione, funzionalità ed estetica) è soddisfacente. In particolare, per protesi e ortesi dell’arto inferiore la verifica funzionale può essere integrata da strumenti di rilevazione elettronica che consentono di valutare meglio la funzionalità dell’ausilio. Addestramento e spiegazione corretto utilizzo. - Autonomamente o in collaborazione con altre figure professionali unite in "équipe multidisciplinare", il tecnico ortopedico addestra il disabile all’uso delle protesi, delle ortesi e altri ausili per quanto riguarda: La tecnica per calzare l’ausilio. Le cautele nell’uso. La durata e l’alternanza dei periodi di uso nella fase iniziale per non incorrere in arrossamenti, piaghe, ecc. Le procedure di pulizia. La periodicità degli interventi di regolazione o manutenzione ordinaria. NOTA: L’addestramento per quanto riguarda gli obiettivi terapeutici e riabilitativi non sono a carico del tecnico ortopedico. 12 Il Laboratorio Ausili della ASL6 di Livorno • Eroga servizi di consulenza per informazione, identificazione, adattamento, test e validazione di ausili tecnologici • Convenzionato con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa • Attivo dal 1996, nasce in sinergia con l’esperienza del Centro Auxilia di Livorno (1995-1997) Via S. Gaetano 7, Livorno Livorno Laboratorio per la valutazione e la sperimentazione di ausili robotici e telematici per l’autonomia del disabile A.S.L. 6 Livorno 1995 13 Categorie di ausili presso il laboratorio di Livorno • Mobilità • Comunicazione • Ausili sensoriali - Visione • Accesso al Computer • Ausili di base per il controllo ambientale Principi per l’adozione di ausili 1. Gli obiettivi, i bisogni e i compiti dell’utente devono sempre essere definiti chiaramente, elencati e incorporati il prima possibile nel processo di intervento 2. Il coinvolgimento di professionisti della riabilitazione con competenze diverse massimizza la possibilità di successo 3. Le preferenze, le capacità e le limitazioni cognitive e fisiche, le condizioni di vita e l’atteggiamento verso le tecnologie dell’utente e le loro possibili variazioni nel tempo devono essere valutate, analizzate e quantificate in maniera completa 4. Attenta e completa considerazione delle tecnologie disponibili per rispondere ai bisogni dell’utente deve essere svolta per evitare di trascurare soluzioni potenzialmente utili 5. Le preferenze e le scelte dell’utente devono essere tenute in considerazione nella scelta dei dispositivi di ausilio 6. L’ausilio deve essere personalizzato e installato nello scenario in cui sarà usato 7. Non solo l’utente deve essere addestrato all’uso dell’ausilio, ma anche i familiari e gli assistenti 8. Follow-up, riadattamenti e rivalutazioni dei modelli d’uso e dei bisogni dell’utente sono necessari a intervalli periodici 14 Convinzioni errate sull’adozione di ausili: 1. Gli ausili possono risolvere tutti i problemi – sebbene possa essere utile nello svolgimento di molti compiti, la tecnologia da sola non può risolvere tutti i problemi connessi con la disabilità 2. Persone con la stessa disabilità hanno bisogno degli stessi ausili – gli ausili devono essere personalizzati perché pazienti con disabilità molto simili possono avere bisogni molto diversi 3. Gli ausili sono necessariamente complessi e costosi – ausili a bassa tecnologia possono talvolta risultare preferibili, per la loro semplicità, facilità d’uso e di manutenzione, e basso costo 4. Le prescrizioni di ausili sono sempre accurate e ottimali – l’adozione di ausili è tipicamente inesatta e cambia con il tempo, in accordo allo stato di salute dell’utente, delle condizioni di vita, delle preferenze 5. Gli ausili vengono sempre usati dai pazienti – secondo dati statistici americani del 1990, circa 1/3 dei dispositivi adottati, non necessari per la sopravvivenza, non vengono più usati dopo soli 3 mesi Sommario della lezione • • • • Definizioni di ausilio e servizio di assistenza Caratterizzazione degli ausili Principi di Progettazione Universale Modello HAAT 15 Una caratterizzazione generale degli ausili • Ausili per l’assistenza vs. tecnologie riabilitative/didattiche • Ausili low tech vs. high tech • Tecnologie hard vs. soft • Appliance (elettrodomestico) vs. tool (strumento/utensile) • Tecnologie minime vs. massime • Tecnologie di uso generale vs. specifico • Tecnologie commerciali vs. personalizzate Ausili per l’assistenza vs. tecnologie riabilitative/didattiche “La tecnologia può servire a due scopi principali: aiutare e rieducare” Smith, 1991 • Tecnologie riabilitative e didattiche: tecnologie usate nell’ambito di un processo riabilitativo o didattico, come una delle modalità del piano complessivo; in questo contesto la tecnologia è uno strumento di recupero e riabilitazione • Ausili per l’assistenza: tecnologie che aiutano l’individuo a svolgere un’attività funzionale; in questo contesto la tecnologia è parte della vita quotidiana e delle attività funzionali dell’individuo 16 Ausili Tecnologici: Low Tech vs. High Tech HIGH TECH LOW TECH • Realizzati con tecnologia semplice, • Realizzati con tecnologia più complessa disponibile a basso costo • Maggiori funzionalità, più • Ridotto numero di funzionalità complesse e articolate • Poco costosi • Costosi • Facili da usare • Uso più complesso Ausili Tecnologici: Hard e Soft Hard Soft • Oggetti tangibili • Persone • Testi scritti • Software per: • Decisioni • Strategie • Istruzione • Apprendimento • Ecc. Poggiapolsi Scudo per tastiera Odor, 1994 17 Appliance e Tool TOOL APPLIANCE • Dispositivo che “provvede a soddisfare un bisogno di un individuo indipendentemente dal livello di abilità” (Vanderheiden, 1987) • Esempi: –frigorifero –occhiali –bracciolo per carrozzina • Strumento che richiede lo sviluppo di abilità acquisite con l’uso • Il buon uso dipende da apprendimento, allenamento e esperienza • Esempi: –robot da cucina –software –joystick Gli ausili sono spesso strumenti utilizzati esclusivamente dalla persona disabile che quindi non può apprendere il suo utilizzo attraverso l’osservazione di altri utenti (Vanderheiden,1987) Tecnologie minime vs. massime Continuum dei bisogni Ausili per l’assistenza o il miglioramento delle abilità nello svolgere un compito Tecnologie che sostituiscono una quantità significativa delle abilità a generare risultati funzionali • Tecnologie minime: aumentano le funzionalità – Ortesi o dispositivi ortesici • Tecnologie massime: sostituiscono le funzionalità – Protesi o dispositivi protesici 18 Ausili Ortesici o Protesici: definizione • Ortesi o dispositivo ortesico: è un ausilio utilizzato per migliorare (aumentare) una funzione e non per sostituirla • Protesi o dispositivo protesico: è un ausilio che provvede alla sostituzione di una funzione (es: dispositivi per la comunicazione) – Originariamente questo termine veniva usato per indicare ausili che sostituivano parti del corpo dal punto di vista strutturale e funzionale Uso generale vs. specifico • Di uso generale (general-purpose): ausili progettati per svolgere un insieme di funzioni in più campi applicativi – Esempi: • Interfacce di controllo (joystick) • Computer • Di uso specifico (task-specific): ausili progettati per un uso specifico – Esempi: • Ausili per la comunicazione • Carrozzine manuali o elettriche • Ausili per la nutrizione 19 Functional Mapping Where is the optimal tradeoff point? Robot Functional Modules ROBOT 1 Fetch and Carry Vision Preparation Task-Specific Robots Processing ADL Tasks Enjoying Eating General Purpose Robot Intelligent Reasoning Sensors Navigation User Functional Needs Level 2 Mobility Signal Processing ROBOT 2 Level 1 Manipulation … Level 3 Human-Robot Interface Beyond Task-specific Robots Pros: MySpoon Natural evolution of today’s appliances Less invasive Lower cost/benefit ratio More commercially viable Shorter development cycle Cons: Handy 1 Rehab Robotics Need many devices to meet total need Common standards, interaction styles and interfaces still missing Cye Robot ProRobotics Roomba iRobots 20 Ausili Tecnologici: dal commerciale al personalizzato Commercially Available Standard Special (for general population) (for disabled population) Modified Custom Fonte: Cook and Hussey, 2008 Sommario della lezione • • • • Definizioni di ausilio e servizio di assistenza Caratterizzazione degli ausili Principi di Progettazione Universale Modello HAAT 21 Progettazione Universale: definizioni • “Universal Design” (usato in USA e Giappone) • “Design for All” (usato in Europa) • “Inclusive Design” (usato in Gran Bretagna) “… designers ensure that their products and services address the needs of the widest possible audience” Definizione del Ministero Britannico del Commercio e dell’Industria, 2000 “… Universal design is an approach to design that incorporates products as well as building features which, to the greatest extent feasible, can be used by everyone” Definizione del ‘padre’ della progettazione universale Ron Mace, 1985 Progettazione universale: definizione • Erroneamente interpretata come “un prodotto per tutti” • E’ una filosofia che incoraggia i progettisti a considerare i bisogni del più ampio spettro di utenti • Tipicamente porta a prodotti progettati per la popolazione più ampia possibile, ma non per tutta 22 Principi della Progettazione Universale 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Equità d'uso Flessibilità d'uso Uso semplice ed intuitivo Informazione accessibile Tolleranza agli errori Sforzo fisico minimo Dimensione e spazio per l'uso adatto a qualsiasi utente Cook and Hussey, 2002 Principi della Progettazione Universale: 1. Equità d’uso 1. L’equità d’uso prevede che le soluzioni scelte siano adatte per persone con qualsiasi tipo di abilità, senza discriminare. 23 Principi della Progettazione Universale: 2. Flessibilità d’uso 2. Secondo il principio della flessibilità d’uso la progettazione deve soddisfare un’ampia gamma di preferenze e abilità individuali. Principi della Progettazione Universale: 3. Uso semplice e intuitivo 3. L’uso deve essere facile da capire, indipendentemente dall’esperienza, conoscenza, abilità di linguaggio, capacità di concentrazione dell’utente. 24 Principi della Progettazione Universale: 4. Informazione accessibile 4. L’informazione deve essere accessibile, l’oggetto deve comunicare le informazioni che servono all’utente per il suo utilizzo, indipendentemente dalle sue abilità sensoriali o dalle condizioni ambientali. Principi della Progettazione Universale: 5. Tolleranza agli errori 5. La tolleranza rispetto agli errori si traduce in una progettazione che minimizza i rischi e le conseguenze avverse derivanti da usi accidentali o non voluti. 25 Principi della Progettazione Universale: 6. Sforzo fisico minimo 6. L’oggetto deve poter essere utilizzato con efficacia e comodamente col minimo sforzo fisico. Principi della Progettazione Universale: 7. Dimensione e spazio per l'uso adatto a qualsiasi utente 7. Devono essere messi a disposizione spazi e misure adeguati, affinché l’accessibilità, l’utilizzo e la possibilità di intervento non dipendano dalle dimensioni del corpo della persona, dalla sua postura o capacità di movimento. 26 Sommario della lezione • • • • Definizioni di ausilio e servizio di assistenza Caratterizzazione degli ausili Principi di Progettazione Universale Modello HAAT Sistema di assistenza Definizione Un sistema di assistenza è costituito dall’operatore umano (componente umana) che utilizza un ausilio tecnologico per svolgere una attività desiderata in un determinato contesto (domestico, lavorativo, sociale, etc.) Il sistema di assistenza, quindi, è il sistema composto dall’utente, dall’ausilio, dall’ambiente e dall’attività che si vuole compiere 27 Human Performance (Bailey, 1989) E’ il risultato funzionale di un insieme di azioni compiute per perseguire un obiettivo in accordo con alcuni standard Per un sistema di assistenza la performance è estesa a tutto il sistema di assistenza (performance del sistema) La performance è il risultato funzionale di un insieme di azioni che costituiscono il comportamento umano Possiamo misurare solo la performance e non il comportamento umano “Performance” del Sistema Quando si vuole determinare l’efficacia di un sistema di assistenza, è necessario misurare la performance del sistema, cioè l’insieme delle sue prestazioni che è una combinazione della componente umana, dell’attività che si vuole compiere, dell’ambiente nel quale questa azione è compiuta e degli ausili tecnologici utilizzati 28 Misurazione e valutazione (Kondraske 1990) Misurazione (Measurement) Valutazione (Evaluation) È un processo per quantificare una singola dimensione di un oggetto o evento attraverso l’uso di uno standard di misura assoluto Esempi La misura del tempo per portare a termine un determinato compito La misura del numero di errori fatti nell’esecuzione di un compito E’ il processo per determinare il valore di una misura in un contesto specifico Interpretazione dei dati quantitativi emersi dalle diverse misure Esempi: protocolli di valutazione funzionale Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO 29 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici È un modello utile per valutare le “performance” del sistema di assistenza È costituito da più componenti (persona, attività, ausili e contesto), ognuna delle quali svolge uno specifico ed identificabile ruolo nel sistema complessivo Il punto di partenza per la definizione del sistema di assistenza è un determinato bisogno (o desiderio) della persona di svolgere una specifica attività Ogni attività viene svolta in un determinato contesto La combinazione dell’attività e del contesto permette di specificare le capacità prestazionali (skills) richieste alla persona Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici Se le abilità residue della persona non corrispondono alle capacità prestazionali richieste è necessario integrare nel sistema uno o più ausili tecnologici L’uso di ausili può comportare la richiesta di ulteriori capacità prestazionali alla persona Tali capacità aggiuntive saranno però progettate in modo da corrispondere sia alle reali abilità residue della persona sia alle potenzialità e ai vincoli del sistema di assistenza (ausili, contesto) Poiché ciascun utente ha di fatto abilità residue e esigenze diverse, ogni sistema di assistenza è unico 30 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO Attività: definizione L’attività è l’elemento fondamentale del modello HAAT e definisce l’obiettivo del sistema di assistenza L’attività è l’espressione funzionale della prestazione umana (risultato funzionale) Le attività sono parte integrante e sostanziale della vita quotidiana, possono essere imparate e sono influenzate da fattori sociali e culturali relativi al contesto (Cynkin,1979) 31 Il modello HAAT: Aree di prestazione delle Attività ATTIVITA’ •Cura personale AUSILI •Lavoro/Scuola TECNOLOGICI •Intrattenimento / tempo libero Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO In particolare… Classificazione delle Attività (American Occupational Therapy Association, 1999) Cura personale (ADL – Activities of Daily Living) Vestirsi Igiene personale Mangiare Comunicare – Assumere farmaci, medicazioni Mobilità Sessualità Lavoro e Scuola (Extended ADL) Attività per la gestione della casa Attività educative Attività lavorative Attività per la cura degli altri Intrattenimento e tempo libero (Extended ADL) Relax e svago Espressione personale (sport, arte, ecc.) 32 Attività e Ruolo sociale Le attività sono determinate dal “ruolo sociale (life role)” dell’individuo “Ruolo sociale” = posizione distintiva nella società cui sono associate aspettative di comportamento e di prestazione umana (Christiansen, 1991) L’identificazione dei diversi ruoli svolti da un singolo individuo permette la definizione e la caratterizzazione delle attività in termini di requisiti di prestazione attesi. Esempio: una madre che legge un libro ad un bambino si comporterà diversamente da una impiegata che legge una relazione durante una riunione di lavoro Decomposizione delle Attività Ogni attività puo essere scomposta in un insieme di compiti o sotto-attività (Tasks) Le abilità intrinseche (destrezza motoria, acuità visiva, capacità decisionale, ecc.) e le capacità acquisite (usare il computer) della persona permettono l’esecuzione dei Task e il raggiungimento del risultato funzionale finale Quindi l’analisi dei singoli Task permette di valutare se la persona possiede le abilità sufficienti per lo svolgimento di una determinata attività o se è necessario l’uso di ausili 33 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO Contesto Ogni attività si svolge in un contesto La descrizione di un contesto presuppone l’analisi di quattro principali attributi: 1. il contesto applicativo (scenario), ad esempio la casa, il luogo di lavoro, ospedale, residenze assistite, ecc. 2. il contesto fisico (temperatura, luminosità, rumore, ecc.) 3. il contesto sociale (presenza di estranei, di amici, di familiari, solitudine, ecc.) 4. il contesto culturale (senso di indipendenza, disponibilità ad accettare assistenza da altri, qualità e frequenza delle relazioni interpersonali, regole e abitudini di convivenza, ecc.) 34 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO Ausili tecnologici (AT) Gli ausili tecnologici possono anche essere definiti come abilitatori estrinseci in quanto permettono il miglioramento della prestazione umana in presenza di disabilità (limitata abilità residua) Tra l’ausilio tecnologico e gli altri componenti del sistema di assistenza esiste un continuo flusso di informazioni e di forze che deve essere opportunamente progettato in modo da permettere il corretto funzionamento del sistema e quindi il conseguimento dell’obiettivo 35 Ausili tecnologici (AT) Schematicamente, ogni ausilio tecnologico è costituito da Interfaccia Persona/ quattro componenti PERSONA fondamentali: Tecnologia 1. l’interfaccia persona/ausilio (fisica e cognitiva, bidirezionale) 2. output di attività, che contribuisce alla prestazione funzionale Unità di Processo 3. l’unità di processo, che trasforma gli input fisici (forze) e cognitivi (le informazioni) ricevute dalla persona in segnali che servono per controllare l’output di attività Interfaccia 4. l’interfaccia ambientale (ausilioambientale contesto), che rileva informazioni sul contesto e le trasferisce all’Unità di Processo e, tramite l’interfaccia persona/ausilio, alla persona Output di attività ATTIVITA’ CONTESTO Ausili tecnologici (AT) Tutti i componenti di un sistema di assistenza possono essere implementati con tecnologie materiali (o tangibili) Esempi: componenti meccaniche, elettroniche, software Tuttavia, alcuni componenti del sistema possono essere costituiti da tecnologie immateriali (o intangibili) Esempi: istruzioni scritte o orali (manuali d’uso), procedure, ausili concettuali per aumentare le prestazioni (es. metodi per memorizzare comandi), codifiche particolari dei comandi PERSONA ATTIVITA’ Interfaccia Persona/ Tecnologia Unità di Processo Interfaccia ambientale Output di attività CONTESTO 36 Integrazione Uomo-Ausilio Tecnologico Gli “strumenti” diventano parte integrante dell’utente (Gibson) Individui protesizzati tendono a sovrastimare la lunghezza del proprio arto (McDonnell et al,1989) Gibson J: The ecological approach to visual perception, Boston,1979 Integrazione Uomo-Ausilio Tecnologico Gli “strumenti” diventano parte integrante dell’utente Il dispositivo riveste un ruolo fondamentale nell’ ”immagine” che l’individuo ha di sé (Ragnarsson, 1990) Gibson J: The ecological approach to visual perception, Boston,1979 37 Ausilio Tecnologico o Assistente Personale? Nello sviluppo di un sistema di assistenza è fondamentale considerare le sinergie tra obiettivi, assistente personale e dispositivo tecnologico (Enders,1999) Ausilio Tecnologico o Assistente Personale? L’assistente personale è coinvolto nei task per i quali è necessario utilizzare gli arti superiori e per assistere l’utente nello spostamento VerbruggeLM,Rennert C, Madans JH: The great efficacy of personal and equipment assistance in reducing disability, Am J Pub Health,1997 38 Ausilio Tecnologico o Assistente Personale? Il dispositivo tecnologico è utilizzato per rispondere ai task che coinvolgono gli arti inferiori VerbruggeLM,Rennert C, Madans JH: The great efficacy of personal and equipment assistance in reducing disability, Am J Pub Health,1997 Ausilio Tecnologico o Assistente Personale? I dispositivi di assistenza, se progettati in modo da essere rispondenti ai bisogni dell’utente, non solo sono accettati, ma accrescono il senso di indipendenza VerbruggeLM,Rennert C, Madans JH: The great efficacy of personal and equipment assistance in reducing disability, Am J Pub Health,1997 39 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO Scuola Superiore Sant’Anna Effetti del tempo e dello spazio A AT Tecnologia Persona Attività Contesto P A A AT P C AT C Tecnologia Persona Attività Contesto P Tecnologia Persona Attività Contesto C 40 Esempio di applicazione del modello HAAT Casa Spazio di lavoro informale ADL Ausilio robotico Utente disabile, Assistenti Tecnologia Uomo Attività Contesto Abitudini , preferenze, cultura dell’utente Esempio di applicazione del modello HAAT Casa, Ufficio Livello di affinità Computer con sintesi Comunicazione vocale e interpersonale interfaccia adattata alle Utente capacità disabile residue Tecnologia Uomo Attività Contesto Abitudini , preferenze, lingua nativa 41 Il modello HAAT: Persona-Attività-Ausili Tecnologici (Human-Activity-Assistive-Technology) ATTIVITA’ AUSILI TECNOLOGICI Tecnologia Persona Attività Contesto PERSONA CONTESTO Persona L’utente (disabile) in un sistema di assistenza svolge un ruolo equivalente a quello dell’operatore umano nei modelli di valutazione della prestazione umana che possono quindi essere applicati per misurare l’efficacia del sistema stesso Le abilità generali della persona, abilitatori intrinseci, possono essere raggruppati in tre principali categorie: Input sensoriali (Percezione) Elaborazione centrale Output motori (Azione) Gli output motori relativi alla abilità di manipolazione, mobilità e comunicazione sono condizione necessaria per lo svolgimento di una attività 42 Un modello della componente umana nell’interazione uomo-macchina SENSORI ELABORAZIONE CENTRALE PERCEZIONE COGNIZIONE CONTROLLO MOTORIO MEMORIA EFFETTORI Usato in ergonomia e psicologia I blocchi delineano componenti funzionali piuttosto che strutturali Tali componenti rappresentano gli abilitatori intrinseci dell’individuo Bailey, 1989 I sensori Input dai sensori per ottenere dati dall’ambiente Limitazioni possibili in: Sensibilità (livello minimo rilevabile) Ampiezza (variazioni ammissibili in dimensione, ampiezza o magnitudine) SENSORI ELABORAZIONE CENTRALE PERCEZIONE COGNIZIONE CONTROLLO MOTORIO MEMORIA EFFETTORI 43 Gli effettori Elementi nervosi, muscolari e scheletrici del corpo umano che forniscono movimento o output motorio Operano sotto il controllo dell’elaborazione centrale e in risposta all’input dai sensori Limitazioni possibili dovute a compromissione di uno o di una combinazione degli elementi SENSORI ELABORAZIONE CENTRALE PERCEZIONE COGNIZIONE CONTROLLO MOTORIO MEMORIA EFFETTORI L’elaborazione centrale Funzioni percettive, cognitive, di controllo neuromuscolare, fattori psicologici Percezione: interpretazione ed attribuzione di significato ai dati ricevuti dai sensori, con l’uso dell’informazione contenuta nella memoria Cognizione: capacità di attenzione, memoria, soluzione di problemi, decisione, apprendimento, linguaggio e altri compiti Controllo motorio: integrazione delle componenti sensoriali, percettive e cognitive in un atto motorio eseguito dagli effettori Pianificazione motoria: movimenti eseguiti per compiere un task Apprendimento motorio: acquisizione della capacità di eseguire un task in maniera automatica tramite la pratica ripetuta Funzione psico-sociale: identità, autoprotezione e motivazione SENSORI ELABORAZIONE CENTRALE PERCEZIONE COGNIZIONE CONTROLLO MOTORIO MEMORIA EFFETTORI 44 Un modello della componente umana nell’interazione uomo-macchina Il progettista deve conoscere dell’utente: 1. Che cosa può fare (abilità - skills) 2. Che cosa non può fare (limitazioni) 3. Che cosa vuole fare (motivazioni) Le motivazioni sono direttamente connesse agli obiettivi e ai bisogni della persona e a quanto l’ausilio li soddisfa Le abilità e le limitazioni sono da considerare rispetto alle tre aree del modello Bailey, 1989 Abilità e capacità della persona L’abilità è una caratteristica di base propria della persona che si manifesta anche in presenza di un nuovo compito da svolgere, mentre la capacità (skill) è un livello di competenza specifico che si acquisisce con l’esercizio (Bailey, 1989) E’ possibile valutare le abilità (residue) di una persona, ma è molto difficile predire la capacità (il livello di competenza) che la persona stessa può raggiungere nell’uso di un ausilio tecnologico Una abilità può essere anche la risultante di capacità acquisite in precedenti esperienze. Ad esempio: acquisire la capacità dell’uso del joystick come interfaccia per il Personal Computer; sfruttare questa capacità acquisita come abilità per il controllo di una carrozzina elettrica 45