Un anno di lotta all`evasione: - Direzione regionale Emilia Romagna
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Un anno di lotta all`evasione: - Direzione regionale Emilia Romagna
Comunicazione A Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 2 - MAGGIO 2010 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna Un anno di lotta all’evasione: 630 milioni incassati in Emilia-Romagna dall’Agenzia delle Entrate nel 2009 2 Sommario • Intervista a Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento • Un anno di lotta all’evasione in emilia-romagna: 630 milioni incassati dall’agenzia delle entrate nel 2009, riflettori puntati sulla “mappa del lusso” • Entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditi. come orientarsi tra opportunità, scadenze e adempimenti • Il punto sulla transazione fiscale • Convegno la dialettica fisco contribuente • La rivoluzione civis nell’assistenza • sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici COMUNICAZIONE Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno quarto - numero 2 Maggio 2010 Società di persone e detrazione del 36%: Legale Rappresentante Antonino Gentile possibile solo per gli immobili patrimonio • Gli oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del reddito imponibile • A Bologna, convegno sull’accertamento sintetico Coordinatori Editoriali Sandra Amovilli Anita Pezzetti • Trasmissione telematica dei certificati di malattia non all’inpdap ma all’inps. Responsabile Progetto Grafico Giorgio Bertuzzi condizioni uniformi a quelle del lavoro privato SOMMARIO Direttore Responsabile Biagio Cunsolo • La nuova formazione si chiama blended • Una comunicazione chiara ed efficace fa risparmiare • L’importanza di fare “rete” (di impresa) • Due incontri multietnici, per un solo obiettivo: la legalità fiscale • 1° concorso fotografico regionale • Pubblicità e pari opportunità fanno rima ma non si accordano • Arte e agenzia • Fisco e scuola Foto Biagio Cunsolo Giovanna Zannini Stampa In proprio hanno collaborato i redattori: Giorgio Bertuzzi, Biagio Cunsolo, Pierluigi De Rosa, Simone Mirasolo, Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini, Giovanna Zannini per questo numero si ringrazia: Alessandro Albano, Christian Attardi, Maria Rita Civolani, Silvia De Simone, Federica Fugacci, Silvia Mezzetti, Licia Romagnoli, Maria Antonietta Sassani, Federico Zangani 3 Le comunicazioni di “Comunicazione” Biagio Cunsolo Oltre all’intervista rilasciata da Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento, alla conferenza stampa del Direttore Regionale Antonino Gentile, in questo numero vi presentiamo i seguenti approfondimenti: Christian Attardi nell’articolo sulle transizioni fa sapere che ad oggi nella nostra Regione sono state presentate 22 proposte di transazione: 12 nel concordato preventivo e 10 in prospettiva degli accordi di ristrutturazione. 5 proposte sono state approvate nell’ambito del concordato preventivo, portando a definire un importo complessivo di € 2.405.115,45, rispetto a un credito certificato di € 2.694.847,00. 5 proposte sono state accettate nell’ambito degli accordi di ristrutturazione, consentendo di definire € 3.531.700,10, rispetto a un credito certificato di € 5.625.946,92. Maria Rita Civolani spiega l’importanza di CIVIS nell’assistenza sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici. L’utente può effettuare via web le stesse operazioni che effettuerebbe presso uno sportello di front office degli Uffici Territoriali dell’Agenzia. Un’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, assolutamente innovativa nei rapporti Fisco contribuente. CIVIS, sta trasformando in colloqui virtuali le attese allo sportello e il tempo dedicato alle spiegazioni, con l’ulteriore e non certo irrilevante, vantaggio di ridurre i tempi di erogazione dei servizi e ottimizzare le lavorazioni di back office. categoria catastale, anche rurali, possedute o detenute e sulle loro pertinenze, devono considerarle - dal punto di vista fiscale - quali oneri detraibili di spettanza dei soci. Il sottoscritto informa i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate che pur appartenendo all’Amministrazione pubblica, quando ci si ammala, il certificato di malattia deve essere inviato telematicamente dal medico curante all’INPS, infatti, recentemente il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo scambio di dati tra INPDAP e INPS necessario a quest’ultimo Istituto per svolgere i propri compiti istituzionali in materia di controlli sulle assenze anche dei lavoratori pubblici. Licia Romagnoli presenta una miscela formativa fatta un po’ di formazione d’aula, quella classica, una parte di autoformazione e una buona dose di formazione sul campo, il tutto naturalmente miscelato a dovere. La nuova formazione si chiama Blended, una metodologia di erogazione dei contenuti formativi che integra la classica lezione d’aula con modalità di interazione telematica. Giovanna Zannini scrive di una comunicazione chiara e comprensibile priva del cosiddetto “burocratese” evidenziando il fatto che “…scrivere in modo semplice non significa scrivere in modo semplicistico…” Da non perdere l’inserto di Tiziana Sabattini interamente dedicato a Fisco e Scuola 2010 Silvia Mezzetti in “Società di persone e detrazione del 36%: possibile solo per gli immobili patrimonio” spiega come le società di persone, che abbiano sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi Comunicazione 4 Biagio Cunsolo Intervista a Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento “la collaborazione con la Guardia di Finanza è un punto essenziale della strategia complessiva e in Emilia-Romagna si vedono già i risultati” Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento ha partecipato alla riunione di lavoro sulle attività di contrasto all’evasione 2010, tenutasi il 30 aprile scorso presso la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna. Al Direttore abbiamo chiesto: INTERVISTA Dopo gli ottimi risultati ottenuti dall’Agenzia delle Entrate nel 2009, la capillarità dell’azione di controllo in ambito locale ha ancora margini di miglioramento? “Sì, ci sono notevoli margini di miglioramento, fino adesso abbiamo fatto solo i primi passi, la riorganizzazione ha già dato risultati importanti e quando questa si consoliderà sono convinto che ne verranno altri ancora più incisivi sia in termini di recupero di evasione pregressa e dunque d’incassi e sia d’induzione di compliance.” L’Emilia-Romagna nel 2009 ha incassato 630 milioni di euro dalla lotta all’evasione, questo dato come viene inserito nel contesto nazionale? Come vengono incastonate le Direzioni Provinciali all’interno dell’attività di controllo? “Il risultato è sicuramente molto buono, è una parte importante del risultato nazionale e costituisce la base cui fare riferimento per i miglioramenti futuri.” “Le DP diventano il fulcro, il demoltiplicatore degli standard nazionali e regionali e con l’Ufficio Controlli e con i team presenti negli Uffici Territoriali garantiscono un’uniformità d’azione sul territorio provinciale, ma soprattutto un’uniformità d’analisi del rischio di evasione e quindi dell’adozione delle misure migliori per contrastare l’evasione e indurre la compliance.” Da quest’anno è scattata la massima collaborazione con la G.di F. con particolare attenzione ai soggetti sottoposti a tutoraggio, un coordinamento che sta già producendo risultati notevoli? “La collaborazione con la Guardia di Finanza è un punto essenziale 5 della strategia complessiva, siamo attori del medesimo processo bisogna però coordinare bene le attività, il tutoraggio è una linea d’attività, dove il coordinamento è fondamentale, ma l’esigenza di coordinarsi vale per tutto il comparto del controllo, per i controlli sulle medie e piccole imprese, sul lavoro autonomo, sugli Enti non commerciali, sulle Persone Fisiche. Ci vogliono davvero delle sinergie fortissime, le stiamo perseguendo a livello generale attraverso il coordinamento Centrale, lo stesso sta avvenendo in ambito territoriale e in EmiliaRomagna si vedono già i risultati.” Un anno di lotta all’evasione Incassati dall’Agenzia delle Entrate nel 2009 in Emilia-Romagna 630 milioni riflettori puntati sulla “mappa del lusso” Pierluigi De Rosa libero ai numeri dell’Agenzia delle Entrate, testimoni di un ulteriore progresso rispetto al dato, già po- sitivo, del 2008. Un impegno corale, quello degli oltre 2.400 dipendenti dell’Emilia-Romagna, che ha consentito di incassare quasi 630 milioni di euro (+22% nel confronto con il 2008) e di accertare una maggiore imposta pari a 3,8 miliardi. Sotto la lente dei 55mila accertamenti sono finiti piccoli e grandi evasori: dall’idraulico che ha spostato la residenza a San Marino al contribuente con 5 Ferrari in garage e una dichiarazione da mensa dei poveri (500 euro in un anno). 2010 Sala “Bologna” della Direzione Regionale, martedì 27 aprile: telecamere accese e taccuini spianati per l’appuntamento annuale con la stampa sui risultati della lotta all’evasione fiscale, presentati dal Direttore Regionale, Antonino Gentile, dal Capo Settore Controlli, Pasquale Stellacci, e dal Capo Ufficio Accertamento, Antonio Cologno. Questa volta la nuvola del vulcano Eyjafjallajökull, che aveva fatto slittare di una settimana la conferenza stampa, lascia campo Comunicazione PRIMO PIANO 6 “Bizzarie”, queste ultime, che hanno impressionato la platea di giornalisti, intervenuti in rappresentanza di tutte le principali testate giornalistiche di Bologna. Lo stupore dei giornalisti testimonia quanto ancora l’evasione fiscale mantenga contorni confusi nell’opinione pubblica: ne è dimostrazione ulteriore l’eco che la notizia del ferrarista “indigente” ha avuto non solo sui media locali, ma anche su diverse testate nazionali. Tra i dati presentati spicca quello del riscosso da accertamento: 386 milioni di euro, il 50% in più rispetto all’anno prima, a fronte di un aumento del 20% degli accertamenti. Segno di una migliore qualità dei controlli per il Direttore regionale, Antonino Gentile, che così sintetizza i risultati di un anno di lotta all’evasione:’’I risultati confermano la funzione sempre più essenziale dell’Agenzia che, insieme alla Guardia di Finanza, rappresenta un forte presidio di legalità fiscale e assicura al bilancio dello Stato consistenti flussi di gettito. A febbraio di quest’anno l’Emilia-Romagna ha completato la riorganizzazione sul territorio con l’apertura di nove Direzioni provinciali organizzate in più aree di controllo (imprese medie, imprese piccole e professionisti, persone fisiche ed enti non commerciali). Ciò garantisce una sempre più mirata ed efficace azione di contrasto all’evasione. Voglio sottolineare, infine, due dati. Il primo riguarda le adesioni sugli accertamenti da studi di settore e mette in evidenza come il contraddittorio preventivo con il contribuente concorra ad aumentare l’adesione spontanea. L’altro dato è l’ottimo risultato conseguito con il redditometro, sul quale l’Agenzia sta puntando molto”. Sul redditometro e sulle sue potenzialità si è concentrato l’intervento del Capo Settore Controlli, Contenzioso e Riscossione, Pasquale Stellacci:“Stiamo arricchendo la nostra base dati con un’indagine a tappeto su quei circoli esclusivi che prevedono una quota esosa per l’iscrizione, sui leasing per barche o auto di lusso, sulle spese per viaggi come crociere o soggiorni termali, e sugli acquisti presso case d’asta. L’obiettivo – ha proseguito Stellacci – è arrivare a una mappa del lusso attraverso cui leggere il nostro territorio dal punto di vista della pericolosità fiscale delle singole zone e delle diverse tipologie di contribuenti”. L’evasione per provincia. La “palma d’oro” dell’evasione va a Parma, con una maggiore imposta accertata di 340 milioni di euro; seguono Bologna (277 milioni) e Modena (232 milioni), mentre l’Ufficio Grandi Contribuenti, al primo banco di prova, può vantare una maggiore imposta accertata di quasi 100 milioni di euro. Sul riscosso da accertamento svetta Bologna, con 85 milioni di euro restituiti all’erario, che precede Modena (74) e Parma (37); notevole anche in questo caso la performance dei Grandi Contribuenti, che raccolgono 40 milioni di euro, mentre nel confronto con il 2008 l’incremento percentuale più consistente è segnato da Modena (+85%). 7 La dialettica Fisco-Contribuente tra efficienza e garanzie Antonella Pellegrino di discipline giuridiche dell’Economia e dell’Azienda, Gianfranco Tomassoli, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bologna e del Colonnello Piero Iovino, Comandante Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bologna, Francesco Tundo, che ha coordinato l’incontro, ha inquadrato l’argomento puntando l’attenzione sulla giurisprudenza che ruota intorno allo Statuto. La giurisprudenza, tra diritti e Fisco efficiente, con i suoi punti di tensione e le prospettive evolutive è stata, infatti, il motivo conduttore della tavola rotonda introdotta dal prof. Alberto Marcheselli, docente dell’Università di Torino. L’importante momento di riflessione e confronto, sviluppatosi grazie agli interventi di Maria Rita Civolani, Capo Settore Servizi e Consulenza della Direzione Regionale EmiliaRomagna, Piero Iovino, Francesco Pintor, Presidente Garante del Contribuente Emilia-Romagna, Villiam Rossi, docente dell’Univer- 2010 Quasi trecento partecipanti nell’Aula Magna della Facoltà di Economia di Bologna, per fare il punto sullo “stato di salute” dello Statuto dei Diritti del Contribuente a dieci anni dalla sua approvazione (L. 27 luglio 2000, n. 212). La tavola rotonda, tenuta lo scorso 22 aprile e organizzata dall’Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Facoltà di Economia, è stata l’evento conclusivo della terza edizione del Corso di Alta Formazione “La dialettica fisco-contribuente”. Dopo i saluti di Antonino Gentile, Direttore Regionale dell’Agenzia Entrate Emilia-Romagna, Gianluca Fiorentini, Preside della Facoltà di Economia, Maria Alessandra Stefanelli, Direttore del Dipartimento PRIMO PIANO La giurisprudenza a dieci anni dallo Statuto Comunicazione PRIMO PIANO 8 sità di Bologna e Aldo Scola, Presidente Commissione Tributaria Regionale Emilia-Romagna, ha messo in luce quanto lo Statuto abbia contribuito a qualificare i rapporti tra contribuenti e amministrazione finanziaria, sotto gli aspetti normativi, applicativi e del contenzioso, e quanta qualità, efficienza e correttezza nei rapporti siano importanti per stimolare comportamenti virtuosi e deterrenti nei confronti dell’evasione. Attraverso il dibattito è emerso il ruolo trainante che nell’applica- zione dello Statuto ha svolto, sin dall’inizio, la giurisprudenza, le cui decisioni sono diventate un supporto e uno stimolo importanti per l’orientamento dell’amministrazione. Più discutibile e contraddittorio è apparso, invece, il ruolo svolto dal legislatore, che pur essendo autore dello Statuto stesso non lo ha “sostenuto” come avrebbe dovuto. Risulta comunque evidente che le norme di civiltà giuridica contenute nello Statuto, oltre a promuovere un confronto Fisco-contribente Il Garante con i suoi collaboratori. improntato alla reciproca correttezza, trasparenza e lealtà, hanno inciso sui comportamenti concreti dell’amministrazione finanziaria e dei contribuenti, orientandoli verso un rapporto “non facile”, spesso conflittuale, ma che mai deve diventare di scontro frontale, di ostilità preconcetta, di prevaricazione. Al dovere del contribuente di pagare correttamente le imposte si deve contrapporre, perciò, il dovere dell’amministrazione di adottare comportamenti corretti con lui. L’incontro si è concluso con la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione alla terza edizione del Corso di Alta Formazione “La Dialettica Fiscocontribuente”. 9 Entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditi Tiziana Sabattini Come orientarsi tra opportunità, scadenze e adempimenti • tramite gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate • tramite intermediari autorizzati (professionisti, associazioni di categorie, CAF, altri soggetti abilitati). Ad alcuni soggetti è consentito presentare la dichiarazione in forma cartacea: in questo caso la consegna ad un Ufficio Postale deve avvenire entro il 30 giugno 2010. • non possono presentare il mod. 730 perché privi di datore di lavoro o non titolari di pensione; • pur potendo presentare il mod. 730 devono dichiarare alcuni redditi o comunicare dati utilizzando i relativi quadri del mod. Unico (RM, RT, RW, AC); • devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti; • sono privi di un sostituto d’imposta al momento della presentazione della dichiarazione perché il rapporto di lavoro è cessato. Termini di presentazione Scade il 30 aprile il termine per la presentazione del Modello 730 al sostituto d’imposta, mentre per i contribuenti che si rivolgono ai Caf o ai professionisti abilitati l’ultimo giorno utile è il 31 maggio. Per quanto riguarda il Modello Unico MINI e il Modello Unico PF è fissato al 30 settembre l’ultimo appuntamento per la presentazione telematica: • direttamente tramite il servizio internet PRIMO PIANO In particolare, possono presentare il modello Unico Persone Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che: 2010 Si avvicina anche quest’anno l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi. Tra le principali novità la detrazione del 20% per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer, per arredare immobili ristrutturati, per i quali si usufruisce della detrazione del 36%. Risparmio energetico, iscrizioni al nido, attività sportiva giovanile, formazione docenti, abbonamenti al trasporto pubblico e ristrutturazione edilizie sono, invece, le agevolazioni confermate anche per l’anno d’imposta 2009. Comunicazione 10 Possono presentare il Modello Unico Mini Persone Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che: • non possono presentare il 730 perché privi di datore di lavoro o non titolari di pensione; • sono privi di un sostituto d’imposta al momento della presentazione della dichiarazione perché il rapporto di lavoro è cessato. Termini di versamento Il versamento delle imposte è previsto per il 16 giugno oppure il 16 luglio con una piccola maggiorazione (0,40%). PRIMO PIANO Anche quest’anno è prevista la possibilità di versare le somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto, in rate mensili, con una novità: gli interessi sono diminuiti passando dallo 0,50% mensile dell’anno scorso all’attuale 0,33%. Chi non versa alle date previste può farlo successivamente avvalendosi del ravvedimento operoso: entro 30 giorni dalle scadenze indicate pagando il 2,5 per cento dell’importo dovuto a titolo di sanzione più gli interessi dell’1 per cento con maturazione giorno per giorno; se versa oltre i 30 giorni, la sanzione dovuta è pari al 3 per cento. Redditi dei fabbricati Sono stati istituiti nuovi codici di utilizzo degli immobili, da riportare nella colonna 2 del quadro B del 730 o RB dell’Unico. Con riferimento ad alcune tipologie che, fino al 2009, erano comprese nel codice residuale 9, sono stati introdotti i codici 10 (immobile concesso in uso gratuito ad un proprio familiare), 11 (pertinenza di un’unità immobiliare tenuta a disposizione), 12 (immobile tenuto a disposizione in Italia per soggetti temporaneamente trasferiti all’estero o in altro comune) e 13 (immobile di proprietà condominiale). Sono stati, inoltre, introdotti i codici 14 e 15 per i proprietari di immobili situati in Abruzzo: è prevista una riduzione del 30% del reddito derivante dalla locazione o comodato a cittadini che a causa del terremoto hanno avuto la loro casa distrutta o dichiarata inagibile. Questi due codici non possono tuttavia essere utilizzati nel modello Unico Mini. 11 Oneri e spese Due le principali novità del quadro E del 730 o RP dell’Unico. La prima è il “bonus arredi” che consente la detrazione Irpef del 20% per gli acquisti di mobili, elettrodomestici ad alta efficienza energetica, televisori e computer, effettuati tra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009, destinati ad arredare case ristrutturate. Lo sconto fiscale spetta ai contribuenti che hanno iniziato, dopo il 1° luglio 2008, interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su unità immobiliari residenziali, se • hanno eseguito tutti gli adempimenti preliminari per beneficiare della detrazione del 36% • hanno sostenuto spese per le quali possono beneficiare del 36% Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con circolare 21/E del 23 aprile 2010, la data di inizio lavori - risultante dalla comunicazione inviata centro operativo di Pescara - deve essere anteriore all’acquisto dell’arredo ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. La seconda novità riguarda le spese per interventi di risparmio energetico per le quali spetta la detrazione del 55%. Nella sezione V del quadro E o del quadro RP è stata inserita la colonna 4 riservata ai contribuenti che nel 2009 hanno acquistato, ricevuto in donazione o ereditato un immobile, oggetto di lavori di riqualificazione energetica nel corso del 2008 e che intendono rideterminare il numero delle rate. A partire dall’anno 2009, inoltre, nel caso di lavori che proseguono nell’anno successivo è necessario inviare, entro il 31 marzo dell’anno seguente, un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate. L’omesso o ritardato invio entro il 31 marzo scorso del modello non comporta la decadenza dell’agevolazione sul risparmio energetico, ma è sanzionato per l’omesso o irregolare invio di ogni comunicazione prescritta dalle norme tributarie, da euro 258 a euro 2.065 ai sensi dell’art. 11, comma 1, del d. lgs. n. 471 del 1997 (circolare 21/E del 23 aprile 2010 quesito 3.5). Acconti 2009 Il decreto legge 168/2009, per aiutare le famiglie in crisi, ha disposto la possibilità di ridurre del 20% l’acconto dovuto per il 2009 (79% anziché 99%). Chiunque ha versato l’acconto senza tener conto della diminuzione e ha recuperato l’eccedenza in compensazione nell’F24, deve riportare l’importo compensato nella colonna 5, rigo F1, del modello 730 o nella colonna 4, rigo RN38 del Modello Unico 2010. PRIMO PIANO Nel quadro C è stata inserito il rigo C17, riservato al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico per il quale è stata prevista una detrazione. L’agevolazione spetta ai lavoratori che nell’anno 2008 hanno percepito un reddito di lavoro dipendente non superiore a 35 mila euro. L’ agevolazione spetta su un importo massimo di spesa di 10mila euro comprensiva anche delle spese sostenute per il trasporto e il montaggio dei beni, a condizione che siano pagate tramite bonifico bancario e postale. La detrazione deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo; in caso di cessione dell’immobile, contrariamente a quanto avviene per la detrazione del 36%, le quote non ancora utilizzate continuano a essere detratte da chi ha originariamente sostenuto la spesa. 2010 Redditi di lavoro dipendente e assimilati Comunicazione 12 Christian Attardi Il punto sulla transazione fiscale Nel mondo degli affari quando un debitore non paga si tenta ogni azione possibile, offerta dall’ordinamento giuridico, per recuperare il dovuto. PRIMO PIANO Non sono poi rari i casi in cui si ricorra anche a mezzi illeciti, come l’uso della forza, per riportare a casa il denaro che si ha diritto di ricevere. Si parla, nel gergo del malaffare, di “spezza-pollici”, ad indicare personaggi esperti nel recupero-crediti. L’Erario recupera i propri crediti grazie all’agente della riscossione: una società, Equitalia s.p.a, di cui l’Agenzia delle entrate è socio al 51% (il restante 49% è dell’Inps). Equitalia procede ad attuare misure cautelari ed esecutive avvalendosi di disposizioni di legge speciali rispetto a quelle del codice civile e di procedura civile, fermo restando che l’agente della riscossione può altresì ricorrere agli strumenti ordinari di tutela del credito. Certo che in alcuni casi la riscossione appare impossibile, perché ad esempio il contribuente sfugge, è irreperibile, o perché nullatenente. Se il debitore non ha (o sembra non avere) beni, a nulla valgono i sequestri, i fermi, le ipoteche, i pignoramenti. In tali casi, il credito erariale è destinato a rimanere insoddisfatto. Qualsiasi comune creditore di fronte all’impossibilità di esigere i propri crediti ne prende atto e, in caso di inesigibilità, se è un imprenditore stralcia il credito ed imputa nel conto economico una “perdita su crediti” (deducibile fiscalmente a determinate condizioni), compiendo un vero e proprio atto di rinuncia al credito (remissione). Tradizionalmente, invece, al Fisco è precluso qualunque atto di disposizione della pretesa tributaria, stante il princìpio (dogma?) d’indisponibilità dell’obbligazione tributaria. Solo recentemente, dall’anno 2006, è comparso nel nostro ordinamento l’istituto della transazione fiscale, in origine operante nel solo concordato preventivo e poi esteso nell’ambito delle trattative che precedono la stipulazione di accordi di ristrutturazione del debito. La transazione fiscale, se perfezionata, consente al contribuente di ottenere la falcidia o dilazione del debito tributario, ad eccezione per l’Iva. e proprio contemperamento d’interessi pubblici: da un lato, l’interesse alla pronta e certa riscossione dei tributi dovuti da soggetti in stato di crisi e a rischio di fallimento; dall’altro, l’interesse a preservare la continuità dell’attività imprenditoriale e al mantenimento dei fattori produttivi (non ultimo il lavoro). Ad oggi nella nostra Regione sono state presentate 22 proposte di transazione: 12 nel concordato preventivo e 10 in prospettiva degli accordi di ristrutturazione. 5 proposte sono state approvate nell’ambito del concordato preventivo, portando a definire un importo complessivo di € 2.405.115,45, rispetto a un credito certificato di € 2.694.847,00. 5 proposte sono state accettate nell’ambito degli accordi di ristrutturazione, consentendo di definire € 3.531.700,10, rispetto a un credito certificato di € 5.625.946,92. Si tratta, come è intuibile, di uno strumento delicatissimo, al momento accessibile per i soli imprenditori fallibili. Con le transazioni in oggetto si sono chiuse posizioni che, con un accanimento terapeutico sul contribuente moroso, avrebbero portato soltanto al decesso economico-fiscale del debitore, incassando poco o nulla. L’Agenzia, nel valutare una proposta di transazione, effettua un vero Certamente l’istituto presenta ancora molte ombre, soprattutto a 13 causa di interventi interpretativi giurisprudenziali non ancora sedimentati. Si assiste, infatti, al sempre più incalzante fiorire di concordati preventivi senza transazione fiscale, ma con falcidia dell’Iva, costruiti ad arte per eludere l’intoppo dell’art. 182-ter che vieta l’abbattimento di tale tributo, grazie soprattutto ad un orientamento oggi prevalente del Tribunali fallimentari che considera la transazione un optional (forse perché costoso ed ingombrante?). Il tema esige una rinnovata sensibilità da parte di tutti: il legislatore in primis, che prima o poi dovrà limare i punti d’attrito dell’istituto; operatori giudiziari, consulenti, funzionari amministrativi, studiosi. Pena il rischio di una Babele dai contorni indefiniti e quindi pericolosi. 1 - Nel primo trimestre del 2010 i fallimenti dichiarati sono aumentati del 46% rispetto allo stesso periodo del 2009 (3.226 contro 2.210; 244 in Emilia-Romagna); i concordati preventivi sono aumentati addirittura del 62,5% (325 contro 200). Fonte: Il Sole 24 Ore, 23 aprile 2010, pag. 11, su dati Cdc Milano, Unioncamere, Cerved. PRIMO PIANO La torre di Babele in un dipinto di Pieter Bruegel del 1563 2010 Peraltro, il perdurare della crisi economica costringe a fare i conti con un numero crescente di procedure concorsuali1: lievitano i fallimenti ed aumentano (sono circa 2/3) i concordati preventivi proposti non per risanare l’impresa in crisi ma per ottenere una liquidazione avvantaggiata in vista della cessazione dell’attività, con buona pace per lo spirito della riforma del diritto fallimentare. Comunicazione 14 PRIMO PIANO Maria Rita Civolani La rivoluzione CIVIS nell’assistenza sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici Dal 16 dicembre 2009, nella regione Emilia Romagna è attivo il nuovo canale web dedicato agli intermediari, per l’assistenza sulle comunicazioni di irregolarità e sugli avvisi telematici, CIVIS (Comunicazione di irregolarità virtualizzate per gli intermediari serviti) per gli operatori professionali e gli addetti ai lavori. Consente all’utente interessato di effettuare via web le stesse operazioni che effettuerebbe presso uno sportello di front office degli Uffici Territoriali dell’Agenzia. Il termine rivoluzione, quindi, è il più appropriato per definire questa iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, assolutamente innovativa nei rapporti Fisco contribuente, non sempre facili e spesso conflittuali, per quanto la professionalità degli addetti ai front office sia tesa e finalizzata, nel quotidiano lavoro di assistenza, ad appianare le asperità nel rapporto con i contribuenti. Come ogni rivoluzione, ha avuto un effetto dirompente, generato nel contempo entusiasmo e diffidenza, incontrato resistenza a cambiare abitudini e rapporti, ma, dopo un primo periodo di assestamento, si è ormai stabilito un nuovo ordine che, con CIVIS, sta trasformando in colloqui virtuali le attese allo sportello e il tempo dedicato alle spiegazioni, con l’ulteriore e non certo irrilevante, vantaggio di ridurre i tempi di erogazione dei servizi e ottimizzare le lavorazioni di back office. Si è potuto, altresì, constatare che, oltre ad assicurare trasparenza nell’attività amministrativa, principio cardine dello Statuto del Contribuente, ha l’ulteriore pregio di favorire l’uniformità dei comportamenti da parte degli operatori. Al momento, CIVIS è uno strumento utilizzabile soltanto dagli intermediari abilitati a Entratel e riguarda le comunicazione di irregolarità e i preavvisi telematici rivenienti da UNICO Persone Fisiche e dal Modello 770, ma si auspica che in un futuro non lontano sia estesa a tutte le dichiarazioni fiscali. La potenziale utenza, in ogni caso, risulta già oggi abbastanza ampia. Ma vediamo come funziona in concreto. La procedura è articolata in più fasi: 1) richiesta di erogazione del servizio attraverso la compilazione di un apposito form su Entratel; 2) ricezione della richiesta e verifica della congruità dei dati da parte del sistema; 3) proposta di un altro form che deve contenere le informazioni di dettaglio per la lavorazione della pratica; questa fase si conclude con l’assegnazione di un protocollo identificativo della stessa; 4) a questo punto la posizione può essere lavorata e il sistema la assegna ad un Ufficio disponibile; 5) l’operatore dell’Ufficio, una volta conclusa la lavorazione, ne registra l’esito e ne dà comunicazione all’intermediario attraverso apposite caselle funzionali dedicate a CIVIS attivate presso ogni Ufficio e Direzione Regionale. La pratica può chiudersi con il trasferimento ad un Ufficio, anche concordato con l’utente e la successiva lavorazione in front office. L’utente può trasmettere, via fax o mail, documenti o memorie e il sistema garantisce la continuità del colloquio virtuale attraverso, il numero di protocollo identificativo della posizione, per l’intermediario Entratel e i dati di contatto indicati dallo stesso, per l’Ufficio assegnatario. La Direzione Regionale del’Emilia Romagna è stata una delle prime regioni a partire con il sistema CIVIS e ha puntato molto, per favorirne il decollo, sull’informazione e sulla compliance dei destinatari del servizio, cercandone il coinvolgimento in vari modi: con incontri dedicati ai vari operatori Entratel, presentando il servizio e invitando gli ordini professionali, le associazioni di categoria e i Caf a sottoscrivere protocolli d’intesa con reciproci impegni e, di recente, con un’apposita customer, associata alla rilevazione, presso gli Uffici Territoriali, dei comportamenti dell’utenza e delle tipologie di intervento richieste. Entrambe le iniziative si sono sviluppate su percorsi paralleli distinti soltanto dal diverso punto di osservazione – del soggetto erogante e dei fruitori – e sono state funzionali a rilevare il livello di conoscenza e gradimento, nonché eventuali criticità, per intercettare e definire i margini di miglioramento; i risultati, infatti, sono sostanzialmente sovrapponibili. Già, perché, CIVIS è destinato ad essere implementato in ragione della sua accertata funzionalità, ma può essere visto anche come un mezzo per affinare la liquidazione centralizzata delle dichiarazioni attraverso un’indagine accurata delle situazioni e dei motivi che generano gli avvisi telematici e le comunicazioni di irregolarità; in altri termini, il feed back su CIVIS dovrebbe essere un’occasione per migliorare non solo i sistemi di lavorazione e i rapporti con l’utenza, ma anche le procedure centralizzate di controllo delle dichiarazioni per ridurre, con gli opportuni interventi, i casi e il numero dei disallineamenti dei dati acquisti a sistema. I risultati della costumer sono interessanti e, considerata la breve distanza dall’introduzione della procedura, abbastanza lusinghieri. La maggior parte degli operatori Entratel conosce CIVIS – soprattutto grazie all’opera di informazione fatta dall’Agenzia delle Entrate – e di questi, la maggioranza lo usa con frequenza. Il giudizio su CIVIS è buono, se non ottimo e ne è generalmente riconosciuta l’utilità e l’efficacia, ma in una parte degli operatori resta radicata l’abitudine a recarsi agli sportelli degli Uffici che garantirebbero una maggiore attenzione al caso e una fruizione più “facile” del servizio di assistenza. E’ evidente che tale punto di vista è del tutto soggettivo e condizionato dall’abitudine, più che da una valutazione oggettiva delle nuove opportunità offerte da CIVIS. Del resto, come detto sopra, bisogna mettere in conto che ogni rivoluzione incontra resistenze, ma il tempo finirà con il convertire anche le frange dei conservatori ad oltranza; molto dipenderà da quanto l’Agenzia saprà ancora spendersi per rimuovere ogni dubbio sulla bontà di tale iniziativa e mi sembra, dai risultati, che il messaggio fino ad oggi veicolato sia stato convincente e adeguatamente rappresentativo del progetto dell’Agenzia e della sua propensione all’innovazione. Un altro dato significativo riguarda l’identificazione degli utilizzatori. Il nuovo canale telematico ha incontrato il favore soprattutto dei dottori commercialisti e dei ragionieri che rappresentano, ad oggi, quasi il 50% degli utenti, seguiti a distanza dai consulenti del lavoro e dai CAF. Per questi ultimi la giustificazione risiede quasi certamente nel fatto che la procedura non contempla gli avvisi provenienti dalla liquidazione dei modelli 730. E veniamo, infine, alle motivazioni degli interventi richiesti, che riguardano, in prevalenza, la presenza di ravvedimenti operosi non intercettati dal sistema e i versamenti non riconosciuti, seguiti da erronee indicazioni dei codici tributi e dal mancato riconoscimento del credito di anni precedenti. Insomma un mix di errori, imputabili in parte a imperfezioni del sistema e, in parte ai contribuenti. Il passo successivo dovrà consistere nella riduzione di tali patologie e CIVIS potrebbe essere non solo la cura, rapida ed efficace, ma anche e soprattutto, un valido strumento di prevenzione se tutte le parti interessate sapranno cogliere le grandi opportunità che offre. 2010 I tempi di lavorazione e, perciò, di attesa, sono mediamente molto brevi e si contengono in pochissimi giorni, quando, nei momenti di flusso più intenso, non è possibile rispondere alla richiesta di assistenza entro 24, 48 ore. Dal 16 dicembre 2009 al 10 aprile 2010 le posizioni assegnate per la lavorazione attraverso CIVIS agli Uffici dell’Emilia Romagna sono 9466, delle quali 9380 chiuse, pari al 99,09% del totale: per essere un inizio, è decisamente buono. CIVIS è un sistema globale di lavorazione delle comunicazioni di irregolarità, nel quale il fornitore di assistenza è soltanto l’Agenzia, che distribuisce le richieste in base alla capacità di assorbimento delle sue articolazioni, verificata e predefinita, in base a parametri teorici, variabili in ragione della capacità di smaltimento dei carchi assegnati. Emerge così, un’altra virtù di CIVIS, forse poco percepita dagli utenti, ma non per questo meno importante: è un innovativo strumento di governance che consente, attraverso i gestori autorizzati – centrali e regionali – di spostare o concentrare il lavoro in base alla potenzialità e alle esigenze contingenti dei singoli Uffici, determinate, per esempio, dall’afflusso agli sportelli per servizi non erogabili con CIVIS, dalle lavorazioni di back office, da carenze temporanee di personale. Insomma, si è passati da un punto di vista singolare – Font Office Ufficio – a un punto di vista generale – sistema CIVIS Agenzia. PRIMO PIANO 15 Comunicazione 16 CONTRIBUTI Silvia Mezzetti Società di persone e detrazione del 36% possibile solo per gli immobili patrimonio Il modello Unico 2010 Società di persone prevede al quadro RP l’inserimento delle “spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio”, disciplinate dall’art. 1, commi da 1 a 7, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni. Come desumibile dalle istruzioni al citato modello Unico (pag. 87) per tale normativa sono stati forniti dall’Amministrazione finanziaria ampi chiarimenti attraverso l’emanazione di numerosi documenti di prassi e con il decreto ministeriale n. 41 del 18 febbraio 1998 e il decreto dirigenziale del 6 marzo 1998. In particolare, la circolare n. 57/E del 24/02/1998, al paragrafo 2., ha chiarito che “tenuto conto del tenore letterale del comma 1, che introduce la detrazione d’imposta ai fini dell’Irpef a favore dei contribuenti che sostengono le spese per la realizzazione degli interventi ivi previsti senza porre ulteriori condizioni né soggettive né oggettive, si deve ritenere che possano fruire della detrazione tutti i soggetti passivi dell’Irpef, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati effettuati interventi previsti dalle disposizioni in argomento e che hanno sostenuto le spese di cui trattasi se le stesse sono rimaste a loro carico. Va, inoltre, precisato che il possessore o detentore dell’unità immobiliare residenziale può anche assumere la qualifica di imprenditore individuale, anche agricolo, se l’immobile relativo all’impresa sul quale vengono realizzati gli interventi non costituisce bene strumentale per l’esercizio dell’impresa, né bene alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa medesima e, conseguentemente, a norma dell’art. 57 (ora 90) del Tuir, concorre a formare il reddito secondo le disposizioni relative ai redditi fondiari. La norma in esame trova, altresì, applicazione nei confronti dei soggetti di cui all’art. 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata. Per i soggetti che svolgono attività commerciale in forma associata, valgono i chiarimenti forniti a proposito degli imprenditori individuali con l’ulteriore precisazione che per l’individuazione dei soggetti che hanno diritto alla detrazione e dell’importo spettante, determinato sulla base delle quote di partecipazione, si osservano le previsioni contenute nello stesso articolo 5 del Tuir”. Da quanto sopra emerge con chiarezza che le società di persone, che abbiano sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, possedute o detenute e sulle loro pertinenze, devono considerarle - dal punto di vista fiscale - quali oneri detraibili di spettanza dei soci con il criterio evidenziato all’art. 5 del Tuir. Le spese, infatti, devono essere evidenziate in dettaglio nel quadro RP, nel quadro RN al rigo 17 e nel “Prospetto da rilasciare ai soci o associati”, affinché questi ultimi abbiano tutte le informazioni necessarie per la compilazione della loro dichiarazione dei redditi. In modo semplicistico, si potrebbe allora pensare che tali spese diano luogo ad un doppio “sconto” in capo ai soci: una prima volta, come spesa deducibile ai fini del determinazione del reddito della società di persone e, di conseguenza, per il principio di tassazione per trasparenza, di una minor quota di utile da dover indicare quale componente del proprio reddito personale e una seconda volta come onere detraibile. Ciò, ovviamente, non può essere vero, né lo è. La circolare n. 57/E del 24/02/1998, sopra riportata, chiarisce, infatti, che l’agevolazione compete per gli interventi edilizi svolti sull’unità (o porzione di essa) immobiliare residenziale, purché si tratti di immobile patrimoniale, ovvero di immobile tassato in base all’art. 90 del D.P.R. 22 dicembre 17 RF del modello Unico SP 2010, dedicato alla determinazione del reddito delle società di persone, è riportato che “nei righi RF11 e RF35 vanno indicati, rispettivamente, i costi (variazione in aumento) e i proventi (variazione in diminuzione) contabilizzati e nel rigo RF10 va indicato il reddito determinato in base alle risultanze catastali o al disposto dell’art. 90, comma 1, secondo periodo, del Tuir, tenendo anche conto dell’eventuale maggiorazione prevista per le unità immobiliari a disposizione. CONTRIBUTI sensi dell’art. 6, comma 3, del Tuir. In sostanza, ai sensi dell’art. 90 del Tuir, gli immobili patrimonio (in genere appartenenti a società immobiliari di gestione) partecipano alla determinazione del reddito della società secondo le disposizioni del capo II del titolo I, ovvero secondo le risultanze catastali, in quanto non sono imponibili i canoni eventualmente percepiti dalla loro locazione, né sono deducibili “le spese e gli altri componenti negativi” ad essi afferenti. Infatti, nelle istruzioni al quadro 2010 1986, n. 917, e, di contro, non compete per i fabbricati tassati a costi, ricavi ed ammortamenti, ovvero immobili merce e immobili strumentali. Il vincolo nasce dal fatto che in relazione agli immobili patrimoniali le spese oggetto della detrazione (indipendentemente dalla loro contabilizzazione ai fini civilistici costi di esercizio o spese di manutenzione capitalizzate -) non sono ammesse in deduzione dal reddito della società determinato unitariamente come reddito d’impresa ai Comunicazione 18 Giorgio Bertuzzi Gli oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del reddito imponibile NOTIZIE VII Edizione del Master Universitario in Revisione contabile MURC Presso la sede dell’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Emilia-Romagna, lo scorso 16 aprile si è svolto il seminario sugli oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del reddito imponibile, organizzato dall’Università di Bologna - Facoltà di Economia di Bologna e di Rimini -In collaborazione con l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale Emilia-Romagna. All’incontro hanno partecipato oltre al Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Gentile, il Prof. Gianfranco Capodaglio, Direttore del Master in Revisione contabile MURC che ha trattato l’argomento riguardante gli“interessi passivi nel sistema dei valori di bilancio e nel calcolo del costo di prodotto”, Alessandro Ricci, docente presso il Master in Revisione contabile MURC, il quale ha presentato “L’art. 96 del TUIR: la deducibilità degli interessi passivi e il ROL”, Christian Attardi, Capo Ufficio Riscossione – Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna con “Interessi passivi e inerenza nel reddito d’impresa”, Maria Chiara Bernabò Silorata, Capo Team Ufficio Grandi contribuenti - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna con “Caso pratico: la deducibilità degli interessi passivi nel LBO”. Il seminario è stato presieduto da Pasquale Stellacci, Capo Settore Controlli, contenzioso e riscossione della Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna. Al termine sono stati consegnati gli Attestati finali agli studenti della VII Edizione del Master Universitario in Controllo contabile MURC (anno accademico 2008 – 09). 19 L’Emilia-Romagna realizza incontri formativi per funzionari e dipendenti comunali impegnati nella lotta all’evasione fiscale A Bologna convegno sull’accertamento sintetico NOTIZIE settore Controllo, contenzioso e riscossione della Direzione regionale, Pasquale Stellacci, e dal vice Presidente dell’Ordine, Claudio Solferini, è stata l’occasione per approfondire il tema dell’accertamento sintetico, un istituto rilanciato nell’ultimo periodo come strumento strategico contro l’evasione fiscale. Antonio Cologno, Capo ufficio Accertamento della DR EmiliaRomagna, ha tracciato i lineamenti normativi dell’accertamento sintetico, che in maniera presuntiva de- 2010 Secondo uno studio de Il Sole 24 Ore, nel 2007 i consumi delle famiglie italiane superano del 20% i redditi dichiarati al Fisco: con questo spunto di riflessione è iniziato il convegno dal titolo “Accertamento sintetico: teoria e prassi”, organizzato dalla Fondazione dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Bologna in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate EmiliaRomagna, che si è tenuto presso il Convento S. Domenico del capoluogo emiliano. L’incontro, moderato dal Capo termina il reddito del contribuente basandosi sul possesso di beni indicativi di capacità contributiva. Assume rilevanza, pertanto, ai fini dell’accertamento, la disponibilità, propria o di familiari, di aeromobili, navi e imbarcazioni da diporto, autoveicoli, residenze principali e secondarie, spese per scuole privati e viaggi ed altri beni e servizi rientranti nel cosiddetto “paniere ministeriale”. La ricostruzione della capacità contributiva delle persone fisiche a partire dai consumi, attraverso lo strumento del Redditometro, è stata l’oggetto dell’intervento di Antonio Lofari, Capo area Accertamento della Direzione provinciale di Piacenza: tra gli esempi illustrati, un contribuente che pur avendo omesso la dichiarazione dei redditi per due anni consecutivi, aveva acquistato, nello stesso periodo, due auto di lusso e un immobile del valore di oltre 350mila euro. “La media dei redditi dichiarati nel nord-est nel 2007 ammonta a circa 20mila euro – ha concluso Stellacci – ma i consumi non rispecchiano questi dati reddituali. Esiste una distanza tra il mondo che si vede e quello che si racconta, e l’accertamento sintetico può rilevare questo gap”. Le slide del convegno sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna http://emiliaromagna.agenziaentrate.it Simone Mirasolo Antonella Pellegrino Comunicazione 20 CONTRIBUTI Biagio Cunsolo Trasmissione telematica dei certificati di malattia I dipendenti pubblici non dovranno più inviare alle proprie amministrazioni il certificato medico attestante l’assenza per malattia. Sarà compito del medico curante effettuare la trasmissione telematica del certificato direttamente all’INPS e lo stesso Istituto renderlo disponibile, attraverso il proprio sito internet, all’Amministrazione di appartenenza del lavoratore in malattia. Pur appartenendo all’Amministrazione pubblica il certificato del lavoratore in malattia dovrà essere inviato all’INPS, infatti, recentemente Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo scambio di dati tra INPDAP e INPS necessario a quest’ultimo Istituto per svolgere i propri compiti istituzionali in materia di controlli sulle assenze anche dei lavoratori pubblici. Il Garante inoltre ha prescritto ai due enti di assicurare l’accesso selettivo alle sole informazioni essenziali e di individuare strumenti e misure organizzative per garantire la protezione dei dati, in particolare con il tracciamento delle operazioni compiute dal personale incaricato. Fino al 18 luglio, periodo transitorio utile per il collaudo del sistema telematico, il medico potrà comunque continuare a procedere al rilascio cartaceo del certificato, con conseguente permanenza d’obbligo da parte del lavoratore d’inviare il certificato, entro i 2 giorni lavorativi successivi all’inizio della malattia, alla propria amministrazione; dal 19 luglio 2010 scatterà l’obbligo di trasmissione telematica. Nel periodo transitorio i medici dipendenti del Ssn e quelli in regime di convenzione con il Ssn, ovvero i soggetti tenuti alla trasmissione telematica dei certificati, dovranno installare sul proprio PC il sistema software gestionale, reso disponibile dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il medico curante potrà così usufruire dei servizi erogati dal Sac (sistema d’accoglienza centrale) in modalità multicanale e, attraverso il proprio software gestionale, potrà effettuare le operazioni di predisposizione e invio telematico dei certificati di malattia, le operazioni di annullamento o rettifica di certificati già inviati, nonché le operazioni di stampa della copia cartacea dei certificati e dei relativi attestati. La trasmissione del certificato di malattia telematico, da quanto disposto dalla circolare INPS n. 60 del 16 aprile scorso, comprenderà obbligatoriamente l’inserimento da parte del medico curante dei seguenti dati: • codice fiscale del lavoratore; • residenza o domicilio abituale; • eventuale domicilio di reperibilità durante la malattia; • codice di diagnosi; • data di dichiarato inizio malattia, data di rilascio del certificato, data di presunta fine malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta della malattia; • modalità ambulatoriale o domiciliare della visita eseguita. Una volta completata la procedura di compilazione e d’invio all’INPS, il medico rilascerà al lavoratore copia cartacea del certificato e dell’attestato di malattia oppure in caso d’impossibilità per il medico di stampare la certificazione, comunicherà al lavoratore, il numero del certificato, attribuito dopo il controllo e l’accettazione dei dati trasmessi. La numerazione, potrà essere utilizzata dal lavoratore per ricercare, visualizzare e stampare il proprio attestato direttamente dal sito Internet dell’INPS. L’INPS, sulla base delle informazioni presenti sulle proprie banche dati e dei servizi forniti dall’INPDAP, individuerà, il datore di lavoro al quale mettere a disposizione l’attestato e lo renderà disponibile sul proprio sito internet. 21 precisamente, se dal 19 luglio 2010 dovessero continuare a ricevere dei certificati di malattia in forma cartacea senza corrispondenza telematica, saranno tenute a segnalare l’anomalia alla Asl di competenza, inviando apposita comunicazione alla casella di posta elettronica certificata dell’Azienda di riferimento del medico. Scaduto il periodo transitorio (18 luglio 2010) l’inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica costituirà illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporterà il licenziamento o per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione. CONTRIBUTI medico, oppure mediante l’inserimento del codice fiscale personale e del numero del certificato. L’INPS fornirà assistenza ai datori di lavoro e ai lavoratori tramite gli operatori del Contact Center Integrato INPS-INAIL, raggiungibile attraverso il numero gratuito 803164; ai lavoratori l’assistenza riguarderà in particolar modo le procedure tecniche d’assegnazione o attivazione del PIN, necessario per la consultazione e stampa dei propri certificati di malattia. Ultimato il periodo transitorio utile per il collaudo del sistema telematico, le Amministrazioni Pubbliche, in qualità di datori di lavoro, vigileranno sul corretto adempimento e 2010 L’amministrazione di appartenenza del lavoratore in malattia, per consultare on line i dati contenuti nel certificato trasmesso all’INPS dal medico curante, dovrà accedere al portale INPS www.inps.it - servizi online, il tutto previa autorizzazione e attribuzione di un PIN. Inoltre, l’INPS metterà a disposizione dei lavoratori il servizio di consultazione e stampa dei dati relativi ai propri certificati di malattia. Il lavoratore per accedere al servizio, disponibile nel sito INPS – servizi on-line, potrà optare o tramite un codice PIN, con il quale è consentito l’accesso ai dati di tutti i certificati comprensivi di diagnosi e di codice nosologico, se indicato dal Comunicazione 22 FORMAZIONE Licia Romagnoli La nuova formazione si chiama Blended Metti un po’ di formazione d’aula, quella classica, aggiungi una parte di autoformazione e una buona dose di formazione sul campo. Poi gira bene. Ecco pronta la nuova miscela formativa. Si chiama Blended learning, o B-learning, ed è la nuova frontiera nel campo dell’apprendimento. Il b-learning è una metodologia di erogazione dei contenuti formativi che integra la classica lezione d’aula con modalità di interazione telematica. Una miscela appunto. Applicata in via sperimentale lo scorso anno dalla nostra amministrazione nell’ambito della procedura concorsuale Iride (Trib 1180), il blended sembra aver superato felicemente la prima fase di rodaggio. Quest’anno tocca all’Emilia-Romagna, e a testarla ulteriormente saranno, a partire da aprile, i 107 tirocinanti candidati alla procedura concorsuale Trib 825 (Iride 8). L’iter formativo integrato prevede: • Una formazione tecnico-tributaria centrata sulle principali aree di attività dell’Agenzia, che si svolgerà in aula; • Un percorso di formazione sul campo sulle attività di Front/ Back Office, Rimborsi, Controlli formali, che verrà attuata presso gli Uffici Territoriali; • Un percorso di autoformazione attraverso un’area riservata della Intranet in cui è pubblicato materiale formativo d’ausilio nella preparazione tecnica; La formazione d’aula e quella esperienziale sono cose ormai note per l’Agenzia, che dal 2004, ogni anno, assume e forma nuove leve attraverso percorsi di apprendimento teorico/pratico. L’elemento aggiuntivo è quello virtuale: i ragazzi, infatti, interagiranno attraverso un blog. Il blog è un diario pubblico on line in cui un autore pubblica dei contenuti e sul quale gli utenti inseriscono commenti, risposte, approfondimenti, che consentono di sviluppare la tematica in oggetto secondo differenti e molteplici punti di vista. Nel nostro caso il blog permetterà al tirocinante di con- frontarsi con problematiche lavorative sotto la guida e la supervisione di una persona esperta. L’ esperto deputato a proporre quesiti e soluzioni, e a guidare virtualmente i ragazzi nella gestione di casi pratici, sarà un e-tutor, mediatore virtuale nel processo di apprendimento e consulente tecnico da dietro le quinte dei candidati. Gli e-tutor sono stati accuratamente selezionati tra i nostri funzionari più esperti in materia di Accertamento, Rimborsi e Contenzioso, e per loro è già iniziato un percorso di formazione specifico, finalizzato ad introdurli nella gestione pratica del ruolo. Rispetto al passato, l’uso combinato delle 3 modalità formative permetterà di: • assicurare una formazione teorico-pratica complementare alla formazione on the job • attenuare l’impatto delle nuove immissioni sull’attività degli uffici • ridurre i costi legati alla formazione e il tempo sottratto all’attività lavorativa. Il percorso formativo è iniziato il 12 aprile scorso, primo dei 4 giorni di accoglienza dei ragazzi. 23 E’ in corso un nuovo programma formativo sulla semplificazione della scrittura burocratica, dedicato ai funzionari delle maggiori regioni italiane Una comunicazione chiara ed efficace fa risparmiare Giovanna Zannini ti dalle Direzioni del Piemonte e dell’Emilia-Romagna. Il programma del corso comprende utili approfondimenti sulla personalizzazione della comunicazione (autore e destinatario), sulla redazione di diverse tipologie di testi e sulle fasi della scrittura (pianificazione, redazione e revisione). Si sviluppa, oltre che sul piano didattico teorico, su una serie di esercitazioni pratiche, molto efficaci per ridefinire in modo concreto e non banale gli argomenti trattati. L’attività formativa ha già avuto inizio in Emilia Romagna, con due diverse edizioni organizzate nei giorni 17 - 18 febbraio e 10 – 11 marzo. Le docenti hanno puntato tenacemente sugli obiettivi del corso; l’intento non è stato tanto quello di formulare nuovi presupposti [1] Direttive e pubblicazioni sulla semplificazione della scrittura amministrativa: zione generale del personale e dei servizi, I quaderni dell’innovazione- Il progetto per la semplificazione del linguaggio amministrativo, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma •CASSESE S. (a cura di) (1993), Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche. Proposta e materiali di studio- Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma •FIORITTO A. (a cura di) (1997), Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica Manuale di stile. Strumenti per semplificare il linguaggio delle amministrazioni pubbliche, Il Mulino, Bologna •Id. (a cura di) (2002), Ministero dell’Economia e delle Finane Dipartimento dell’Amministra- •Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica. (2002), Direttiva sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi, 8 maggio 2002, Roma •Agenzia delle Entrate (2003), Manuale di scrittura amministrativa, a cura di F. Franceschini e S.Gigli, Roma •Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica (2005), Direttiva sulla semplificazione del linguaggio delle Pubbliche Amministrazioni, 25 ottobre 2005, Roma. 2010 A diciassette anni dalla prima iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica per semplificare il linguaggio amministrativo, e dopo numerosi interventi per sensibilizzare i dipendenti pubblici a una comunicazione chiara e comprensibile, i documenti in uso nelle P.A. risentono ancora fortemente dello stile “burocratese”. Per questo motivo, l’Ufficio Comunicazione interna e formazione ha promosso una nuova serie di incontri didattici sulla semplificazione del linguaggio amministrativo (livello base), con l’intento di avvicinare le modalità di scrittura dei funzionari dell’Agenzia al linguaggio comune. Il progetto didattico è stato formulato da una dirigente emilianoromagnola, Corinna Montuori, insieme ad una collaboratrice marchigiana, Antonella Sgattoni. Entrambe già coinvolte in diversi interventi formativi sull’argomento, hanno messo a punto un programma divulgativo completo ed organico, realizzabile in due giornate d’aula. I corsi, programmati per il 2010 presso varie sedi regionali, saranno condotti dalle due esperte insieme ad altri sei funzionari che con loro hanno partecipato, nel 2005 a Pisa, al Master in italiano scritto e professionale per conto dell’Agenzia delle Entrate. Accanto ad essi, tre giovani comunicatori, provenien- FORMAZIONE “… scrivere in modo semplice non significa scrivere in modo semplicistico…” (Dal “Manuale di scrittura amministrativa” – pag, 9 [1] ) Comunicazione 24 concettuali – quelli esistenti sono già ampiamente condivisi – quanto quello di utilizzare in modo adeguato gli strumenti metodologici. Tutto questo attraverso la presa di coscienza dei funzionari presenti, rispetto ai problemi intrinseci al linguaggio amministrativo. E, altro punto di forza del corso, anche attraverso varie proposte di tecniche di scrittura, che hanno coinvolto lessico, sintassi e gerarchia dell’informazione. Infine, il corso ha affrontato le metodologie di redazione dei testi; con il supporto informatico, è stato possibile creare un piccolo “laboratorio” di scrittura, o meglio di riscrittura di brani in uso all’interno della nostra Amministrazione, per migliorarne la leggibilità e la comprensibilità. Inutile dire che il corso ha raccolto ampi consensi, perché ha agito anche sul livello di consapevolezza dei suoi fruitori. Essi hanno infatti condiviso e interiorizzato il concetto che comunicare in modo efficace con i cittadini è un’azione importante per limitare il costo economico, psicologico e sociale degli adempimenti fiscali a loro carico. Direttive e pubblicazioni sulla semplificazione della scrittura amministrativa:ad uso delle amministrazioni pubbliche. Proposta e materiali di studio- Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma L’importanza di fare “rete” (di impresa) Brevi osservazioni sul disegno di legge - AC2754 - XVI Legislatura CONTRIBUTI Alessandro Albano 1. Premessa La ridotta dimensione della struttura aziendale media italiana è un fattore che, come osservano gli analisti economici, contribuisce a ridurre la competitività del sistema produttivo nazionale. I progetti di riforma fiscale (attuati e non) che si sono succeduti nel tempo, hanno cercato, da un lato, di favorire la capitalizzazione delle imprese e delle società, nella convinzione che l’incremento del capitale proprio investito potesse costituire un importante fattore di crescita per la struttura produttiva; contestualmente, sono stati introdotti strumenti giuridici per “neutralizzare” le operazioni di aggregazione tra soggetti del mondo della produzione. Il dibattito, riproposto negli ultimi anni dalla Commissione Biasco di riforma del diritto tributario dell’impresa e delle società, ha oggi un’ulteriore occasione per essere definito di stretta attualità: il 30 settembre 2009 è stata presentata una proposta di legge d’iniziativa parlamentare, dedicata alle “norme per la tutela della libertà d’impresa” ed all’ambizioso obiettivo di offrire uno “statuto delle imprese”. 2. Profili Significativi Il punto maggiormente significativo della proposta è rappresentato dalla possibilità, per tutte le aziende organizzate in “rete” di impresa (distretti industriali, meta – distretti, distretti tecnologici e reti di impresa propriamente dette) di adottare i principi fiscali già in essere per i gruppi di impresa; ciò significa poter fruire – in particolare - della disciplina del cosiddetto consolidato. Questo consentirà, se il progetto supererà tutte le fasi sino a divenire legge ordinaria, di dare finalmente una soluzione al problema dell’ac- cumulo dei crediti di imposta derivanti dalle dichiarazioni dei redditi, ed al prelievo anticipato delle imposte (mediante ritenute ed acconti). Per quanto riguarda l’Amministrazione finanziaria, la proposta di legge rappresenta un’importante opportunità. Innanzitutto, è idonea a rendere maggiormente omogeneo il sistema di tassazione nel nostro Paese, con un’estensione della tassazione di gruppo, ed avvicina il nostro ordinamento a quello di altri Paesi Europei, consentendo, altresì, di riconoscere l’importanza di un regime fiscale che suscita notevole interesse da parte delle Istituzioni comunitarie ed internazionali (si veda, da ultimo, International and EC Tax Aspects of Group of Companies, EC and International Tax Law Series, vol. 4, IBFD, 2008, per una visione comparata ed internazionale). Inoltre, il regime di responsabilità ziale, la rete di impresa. Quest’ultima è un contratto, con il quale due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune parte dell’attività caratteristica svolta da ciascuna di esse. La causa del negozio è la rete medesima, cioè la sinergia economico – produttiva diretta all’innovazione tecnologica ed alla competitività delle realtà aziendali. Affiancare un sistema a forma libera, puramente negoziale, ad un concetto normativo che ha una sua identità specifica, rischia di creare delle difficoltà in sede di valutazione delle valide ragioni economiche per le quali un contratto di rete viene stipulato, inducendo ad un eccessivo ampliamento dei margini di legittimità negoziale, da parte dei privati, ovvero ad un abuso dei poteri di riqualificazione dell’Amministrazione. Si tratta, quindi, di un profilo di potenziale elusione tributaria ed abuso del diritto, che può essere circoscritto con una formulazione maggiormente tassativa della fattispecie positiva, almeno per quanto concerne i distretti produttivi 3. Conclusioni Il concetto di distretto produttivo non ha superato le difficoltà successive all’introduzione normativa nel nostro ordinamento; la previsione di una figura negoziale assimilata potrebbe rappresentare un’opportunità in più per favorire la modernizzazione del tessuto fondamentale produttivo del nostro Paese. Tutti gli interpreti sono convinti dell’importanza di offrire agli imprenditori nuove forme giuridiche ed un nuovo impulso a strumenti già presenti, perché divengano maggiormente fruibili per gli operatori economici Il successo della proposta di legge, laddove essa avrà la forza politica per divenire norma positiva, sarà misurata principalmente dal livello di tax compliance che sarà in grado di favorire, cioè dalla misurazione empirica di quanto l’utilità per le imprese, rappresentata dal perseguimento del legittimo fine di profitto, si concili con l’interesse fiscale, curato dall’Amministrazione finanziaria. Tale aspetto si rivela estremamente importante in un settore – quello delle piccole e medie imprese – che costituisce un difficile ambito di intervento per garantire il corretto adempimento degli obblighi fiscali. Non è peregrino ipotizzare (seppur con una buona dose di ottimismo) che la piena affermazione del regime di tassazione di gruppo, mediante l’estensione applicativa della normativa in materia di consolidato, possa contribuire a diminuire l’applicabilità di altri strumenti presuntivi e parametrici di determinazione del reddito, con indubbio vantaggio per l’incisività dell’azione di contrasto all’evasione fiscale. 2010 solidale all’interno del gruppo per le violazioni tributarie è un aspetto che può offrire un profilo di interesse per quanto riguarda i possibili, diversi ed innovativi profili di indagine, per la selezione dei soggetti economici significativi all’interno del variegato mondo delle PMI. Ciò richiederà, altresì, una sempre maggiore competenza nella formazione del bilancio di gruppo, per la verifica della corretta esposizione dei costi e della esatta applicazione dei principi contabili che, in una dimensione multi – aziendale, può presentare diverse criticità. Il progetto di legge sembra ispirato, quindi, a favorire una maggiore integrazione aziendale, su base volontaria, al fine di usufruire di un regime fiscale di vantaggio, ciò che può consentire – indirettamente – una maggiore incisività dell’attività di contrasto all’evasione da parte dell’Amministrazione finanziaria, sia nella determinazione delle linee di politica fiscale, che nella fase dell’attuazione delle medesime. Il profilo più difficile da interpretare è rappresentato, paradossalmente, proprio dalla premessa, cioè dall’esistenza del soggetto giuridico che dovrebbe accedere al regime fiscale di gruppo. Il distretto produttivo, che ha avuto un riconoscimento giuridico, in occasione della Legge Finanziaria 2006 (Legge 266/2005, art. 1, commi 368, lett. b), c), d), e che viene definito normativamente come un sistema produttivo locale omogeneo, caratterizzato da un’elevata concentrazione di imprese industriali, prevalentemente di piccola e media dimensione, e dall’elevata specializzazione produttiva, viene affiancato ad uno strumento nego- CONTRIBUTI 25 Comunicazione 26 Giovanna Zannini Due incontri multietnici, per un solo obiettivo: la legalità fiscale FISCO E SCUOLA Giovani studenti, i cittadini di domani, apprendono le regole in Direzione Regionale Chakraborty, Estefer Wensen, Kechene Key, Hind, Khadiija, Suomia, Yann Tall, Ewere, Sharon … Sono solo alcuni dei nomi degli studenti in visita alla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna per conoscere da vicino l’Agenzia delle Entrate. Una settantina di ragazzi delle prime e seconde classi dell’istituto professionale EnAIP, che seguono due diversi tipi di indirizzo didattico: uno amministrativo-segretariale, l’altro per operatore amministrativo dei processi informatizzati. Studenti di etnie diversi, accomunati da uno stesso interesse: frequentare il biennio dell’obbligo, per essere poi pronti per una fon- damentale scelta di vita. O il proseguimento degli studi, o l’immersione nel mondo del lavoro. I nostri incontri, il 22 febbraio e il 15 marzo, sono stati proprio indirizzati a far comprendere loro quale ruolo civico e quali responsabilità fiscali li aspettino; quale è la loro posizione nella società italiana, quali oneri si assumeranno nell’entrare nel mondo professionale. Al termine di ogni incontro, dopo le spiegazioni sulla missione e sull’organizzazione dell’Agenzia delle Entrate e la visita al front-office dell’Ufficio territoriale di Bologna 1, hanno dichiarato di sentirsi molto più stanchi che non al termine di un’intera giornata di scuola. Ave- vano ragione: apprendere in due ore e mezza tanti argomenti nuovi e complessi, compiere la difficile astrazione - con conseguente presa di coscienza – dal mondo nozionistico delle parole a quello pratico della realtà lavorativa, è sicuramente impegnativo. E anche per questo, alla fine della mattinata, si sentivano un po’ più “grandi”: la consapevolezza del loro ruolo futuro all’interno della società li sta già facendo maturare. Sono certa che conserveranno il ricordo di questi incontri, quando inizieranno a costruirsi una vita adulta ed autonoma, e sono anche certa che abbiano ben compreso che cosa lo Stato si aspetti da loro. 27 Evasione fiscale: un problema mai risolto necessaria una pena proporzionata a questa rapina di grandissimi proporzioni, ma spesso sminuita per questa sua “finezza di mezzi”. Chi ha mai pensato di equiparare un ladro col volto coperto ad un evasore fiscale in giacca e cravatta? I tributi cui ogni cittadino è sottoposto sono necessari ad assicurare il funzionamento dei servizi che si situano alla base di una società civile, utilizzando l’aggettivo “civile” nel contesto di una comunità sempre portanza che un sistema tributario funzionale si basi maggiormente sulle entrate provenienti da tributi versati direttamente dal cittadino piuttosto che sulle entrate legate alla vendita di beni di consumo. Ora, da un’attenta analisi dell’economia nostrana è evidente quanto, ormai da troppo tempo, sia stato innescato un processo fortemente squilibrato, il quale, a fronte di contribuenti che dichiarano poco o nulla, pur avendo abbastanza o molto, fa sì che l’onere fiscale sia guardi tanto il personale dipendente quanto i liberi professionisti. Con rammarico si può constatare come il problema dell’evasione fiscale sia relegato nella condizione di mera questione economica, quando invece si tratta di una piaga sociale, un danno incommensurabile alla società. Essendo lo Stato l’insieme dei cittadini, l’evasore va a danneggiare l’intera comunità, privandola di un bene pubblico e ledendo il legittimo guadagno della cosa pubblica. E per chi truffa la comunità è più povera di valori e nella quale i malfattori passano per furbi e gli onesti per ingenui. Come cambierebbe la vita di ognuno di noi se, uscendo la sera, non trovasse un lampione ad illuminare il vialetto di fronte a casa? Se, salendo in auto, dovesse guidare su strade prive di segnaletica? Se, pur stando male, non potesse servirsi di un sistema sanitario effettivamente organico ed organicamente effettivo? 2010 È una verità di per sé evidente che contribuire al sostentamento dello Stato e dei suoi servizi è condizione necessaria per essere, oltre che per sentirsi, cittadini. Per non attivare un fenomeno sperequativo è di fondamentale im- superiore su coloro che, comportandosi onestamente, si vedono sobbarcare spese altrui. È stato quantificato che l’imponibile evaso ai danni dello Stato ammonti a 316 miliardi di euro l’anno. Molteplici sono le aree di evasione, dai guadagni illeciti della criminalità organizzata, a quelli solo parzialmente denunciati di professionisti, artigiani, piccole imprese, fino alle società di capitali. Ne consegue, in ogni caso, che il problema non ri- Studenti 2D Liceo Ginnasio statale L.Galvani, Bologna FISCO E SCUOLA Nec quies gentium sine armis,nec arma sine impensis, nec impensa sine tributis haberi queunt Tacito Federica Fogacci, Federico Zangani Comunicazione 28 SPECIALE FISCO E SCUOLA Maria Cristina Garuti Scorci di città Concluso il 1° Concorso fotografico regionale. Sessanta le foto in mostra, tutte interessanti 29 “Ogni interazione umana comporta un rapporto, un contatto. Anche se manca la volontarietà del rapporto, c’è comunque comunicazione. Il tramite della comunicazione può non essere la parola detta o scritta. Può essere una rappresentazione grafica: la traduzione in immagini di ciò che siamo, di ciò che pensiamo, di ciò che intendiamo comunicare, con o senza la consapevolezza di farlo. Ogni disegno, ogni immagine fotogra- fica porta in sé un messaggio: vi possiamo riconoscere la sensibilità, l’esperienza, l’abilità, la ricchezza interiore di chi l’ha realizzato. Questo Concorso, organizzato con e per i colleghi emiliano-romagnoli, intende centrare l’attenzione sulle straordinarie capacità comunicative di chi usa lo strumento fotografico. Soprattutto, questa vuole essere un’occasione di scambio e di coinvolgimento per tutte le persone che vi partecipano. Intende anche essere un momento di attenzione per i centri in cui viviamo e lavoriamo: angoli segreti, attimi fuggenti, panorami suggestivi, fissati in un lampo…” Questo il manifesto di intenti del 1° Concorso fotografico regionale a tema “Scorci di città”. La realizzazione Una nuova iniziativa della Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna che, tramite l’Ufficio Formazione Comunicazione e Sviluppo, ha coinvolto i propri dipendenti. Obiettivo: condividere la magia del bianco e nero, con stampe 20 x 30 sulle città emiliano-romagnole sedi di Uffici dell’Agenzia delle Entrate, per valorizzarne gli autori. Intensi i soggetti in gara, angoli cittadini più o meno noti, e appassionati gli occhi di chi ha fermato in un click la bellezza delle proprie città. Città natali o paesi d’adozione - quelli dei colleghi provenienti dal sud, che hanno modificato la loro vita per una carriera professionale lontana dalle famiglie d’origine. In 2010 Il manifesto SPECIALE FOTOGRAFIA Giovanna Zannini Comunicazione SPECIALE FOTOGRAFIA 30 ogni caso, espressioni emozionate di una consapevole ricerca tecnica ed estetica. Il Concorso si è realizzato attraverso la selezione, da parte della Commissione incaricata, delle 60 immagini più significative, esposte dall’1 al 16 febbraio 2010 in una mostra aperta a tutto il personale. E’ stato quindi difficile rinunciare a 15 belle immagini che, nel rispetto del “Regolamento di valutazione e selezione”, sono state eliminate dalla mostra. Ma che diventeranno comunque patrimonio della Direzione, esposte nelle aule di Formazione, insieme alle 60 finaliste. Le foto premiate La scelta delle 3 foto da premiare è stata complessa e ha comportato anche accesi scambi di idee e difficili ripensamenti. Tanto che, per garantire al suo interno una valutazione condivisa, la Commissione si è dovuta riunire due volte. Al termine delle consultazioni preliminari, i primi tre posti sono stati conquistati dalle foto “Le tre Torri” (di Francesca Linaroli, Bologna); “Sguardi nel tempo” (di Fabio Armillei, Modena) e “Infiniti passaggi” (di Fulvia Resta, Lugo). Una menzione particolare si sono meritate inoltre le foto “Trepponti” di Simona Frassanito (Comacchio) e “Bologna ieri, Bologna oggi” di Pasquale Finamore. Non va dimenticato il contributo di Fabio Spedicati (Comacchio) che, con la foto “Sotto i Tre Ponti”, si è conquistato le preferenze del pubblico. Gli autori si sono segnalati per la qualità di tutte le immagini presentate. La mostra Accanto alle 60 in gara, esposte in 10 grandi pannelli, sono state presentate fuori concorso altre 10 foto, scattate da membri della Commissione, Giorgio Bertuzzi (Piacenza) e Giovanna Zannini (Bologna), e da un ex Direttore locale ora pensionato, Vincenzo Renda (Comacchio), che ha ottenuto ampi consensi dal pubblico. La premiazione Il 16 febbraio gli autori delle foto sono intervenuti alla premiazione finale, presieduta dal Direttore Regionale, Antonino Gentile, e dal Capo Ufficio Formazione Comunicazione e Sviluppo, Anita Pezzetti. Il Direttore ha rivolto un sincero ringraziamento a tutti i partecipanti per l’entusiasmo e la capacità che hanno dimostrato nel far conoscere alcuni scorci delle loro città. “Questo momento vuole rappresentare una parentesi creativa, all’interno dello spazio professionale, per mettere in luce la passione, la disponibilità e la vivacità intellettuale dei dipendenti dell’Agenzia”. La dottoressa Pezzetti ha colto l’importanza della rivelazione di sé che ogni partecipante al concorso ha voluto condividere: “Non siamo solamente men at work; ognuno di noi cela un bagaglio di emozioni e di sentimenti che anche questa mostra ha voluto valorizzare. In ogni scatto c’è l’espressione della unicità di ciascuna persona.” Per gli appassionati di fotografia, l’appuntamento è per il prossimo anno, con una nuova coinvolgente iniziativa. 2010 SPECIALE FOTOGRAFIA 31 Comunicazione 32 PARI OPPORTUNITA’ Maria Antonietta Sassani Casalinghe malandate Pubblicità e pari opportunità fanno rima ma non si accordano In una recente trasmissione televisiva una nota autrice di testi satirici richiamava, con salace ed acuta ironia, l’attenzione degli spettatori su alcune pubblicità che utilizzano le donne per rappresentare situazioni di disagio fisico o psicologico. Un monologo divertente, ma che induceva anche a più serie riflessioni e così, per approfondire l’argomento, ho cominciato a guardare gli spot televisivi con più interesse e con diverso approccio. I risultati della mia piccola indagine? A dir poco sconcertanti. E’ proprio vero: i ruoli femminili nella pubblicità si stanno ampliando rispetto a quelli ormai tradizionali, ma sempre in senso negativo. Pur tralasciando i casi estremi di messaggi violenti o apertamente offensivi della dignità femminile, non si può dire che le donne siano trattate bene. Eravamo purtroppo abituati a vedere immagini di donne-oggetto usate per reclamizzare tutti i tipi di prodotti, ed anche casalinghe felici dei piatti splendenti o della polvere che abbandona il salotto, così come erano ben consolidate le figure di madri e mogli perfette, impeccabili e sorridenti, così irreali da fare quasi tenerezza. Ma ora il nuovo modello che si sta proponendo è quello di una donna debole ed insicura, fisicamente e psicologicamente malandata, al centro di situazioni disagiate o imbarazzanti. Ed ecco che la televisione ci presenta una poveretta semi immobilizzata dai dolori articolari, un’altra che sta sotto la pioggia senza ombrello perché è carente di vitamine, una che tossisce rabbiosamente e un’altra ancora che rischia di perdere i capelli . Ma non basta: ecco infatti una giovane donna che ritarda ad un appuntamento con le amiche perché ha dovuto por rimedio a prurito e bruciori intimi, un’altra che si paluda in ampie vesti perché afflitta da gonfiori intestinali, per non parlare poi di una signora a cui balla la dentiera e di un’altra che teme di emanare cattivi odori per problemi di incontinenza e che per fortuna ha trovato un rimedio, altrimenti non avrebbe mai preso l’ascensore. Oltre alle banalità ed alle incongruenze, non vi è dubbio che l’immagine di queste donne è avvilente e ancor più lo diventa facendo il confronto con le figure maschili proposte da altri caratteristiche: - quelli informativi, che tendono a dare notizie sul prodotto (posto al centro di scene • normali, che rappresentano la vita quotidiana e che sono di immediata percezione); - quelli emozionali, che cercano di catturare lo spettatore con sensazioni forti (si enfatizzano situazioni e contesti e si richiede una elaborazione del messaggio più complessa ma altrettanto efficace); - quelli ironici , che creano distacco e fanno leva sulle facoltà intellettuali e non solo emozionali (destinati ad un pubblico più sofisticato e portato all’ imitazione). Nella pubblicità si utilizzano tutti, ma in ogni caso, il processo da instaurare è identico: entrare in sintonia con la sfera psicologica del potenziale consumatore e convincerlo all’ acquisto mediante meccanismi di identificazione. Occorre quindi proporre modelli e situazioni in cui lo spettatore si può proiettare facilmente e dove si può agevolmente riconoscere. Dobbiamo quindi dedurne che gli spot che rappresentano situazioni sgradevoli sono più vicini al mondo femminile e questo per vari motivi. Di solito gli uomini hanno molta difficoltà ad accettare limiti fisici e soprattutto ad esternarli (il mito del sesso forte viene ancora coltivato), vivono meno disagio ambientale rispetto alle donne (la realtà sociale è tutt’ora improntata a elementi di maschilismo) e si identificano più facilmente in modelli improntati al potere più che alla sottomissione tipica delle figure femminili (gli stereotipi della donna-oggetto o dell’ angelo della casa resistono a tutti gli attacchi). Ne consegue che la pubblicità è ben consapevole del disagio esistenziale delle donne, ma invece che disapprovarlo e combatterlo lo sfrutta a fini esclusivamente commerciali. Con sofisticate strategie di rappresentazione non si fa altro che riproporre l’inferiorità femminile, realizzando nuove e sottili forme di discriminazione. Poco è valso che sin dal settembre del 2008 il Parlamento Europeo abbia approvato una relazione che condanna la pubblicità in cui si esaltano e si approvano le discriminazioni di genere, perché siamo ancora ben lontani da una sostanziale parità. Ed allora occorre mantenere molto alto il livello di attenzione e non sottovalutare neppure quelle manifestazioni discriminatorie sfuggenti e apparentemente innocue, perché la verità è che, nel mondo mediatico, le pari opportunità trovano non solo resistenze culturali, ma vengono ampiamente sacrificate anche alle logiche utilitaristiche, perchè la pubblicità è davvero l’anima (maschilista) del commercio. 2010 pubblicitari, tutti esaltanti la prestanza fisica ed uno status sociale elevato. Vediamo così un bel campionario di uomini forti e coraggiosi che recuperano reperti archeologici, che salvano animali in difficoltà, che saltano steccati con scatti da primati olimpionici, che guidano abilmente auto di lusso, che partecipano a party eleganti, che frequentano ristoranti raffinati e così via. Insomma, si può dire che le situazioni gratificanti sono appannaggio maschile, mentre alle donne si riservano quelle più umilianti, anche se evidenziano problemi che non sono di certo esclusivi delle donne. Fin qui le mie brevi osservazioni, ma - volendo andare oltre - mi sono chiesta quali possono essere le ragioni di tale scelta, perché è certo che non vi è nulla di casuale. Potrebbe quindi essere interessante cercare di capire i meccanismi che hanno portato ad un tale deterioramento dell’ immagine femminile. La pubblicità applica tecniche di comunicazione molto precise e quella televisiva, che usa contemporaneamente immagini e suoni, è particolarmente efficace, riuscendo a rappresentare situazioni molto coinvolgenti sul piano emotivo. La televisione, quindi, è uno strumento comunicativo molto potente, che consente di raggiungere un grandissimo numero di potenziali consumatori, con l’unico obiettivo di indurli all’ acquisto. Per raggiungere questo risultato si possono costruire spot con diverse PARI OPPORTUNITA’ 33 Comunicazione 34 ARTE E AGENZIA Giovanna Zannini Guardandosi attorno... ...Silvia ricrea bellezza e armonia A Bologna, nella Sala Blu del Quartiere Navile, “Guardandomi intorno…”In mostra più di 50 opere dipinte da Silvia De Simone Chi è Silvia? E’ la vulcanica, poliedrica, effervescente collega Silvia De Simone. Da quando ha lasciato l’Agenzia delle Entrate per “pensionamento”, l’1 aprile 2006, è riuscita ad indirizzare a tempo pieno le sue attitudini, artistiche e creative, verso un antico amore: la pittura. E sta dedicando all’arte (oltre che ai nipotini, alla cucina, al ballo, all’orto…) le sue ancora giovanissime energie. L’avevamo già scoperto, nel settembre del 2008, quando Silvia aveva illustrato con immagini a muro e decorazioni su vetro gli ambienti del nostro asilo nido aziendale, “L’isola dei Tesori”. Al momento dell’inaugurazione, le immagini che Silvia aveva dipinto per i nuovi piccoli frequentatori dello stabile dell’Agenzia erano finalmente accessibili a tutti. Da allora, pulcini, coniglietti, farfalle e tanti pesci colorati sorridono ogni giorno ai bambini. E quando guardiamo l’immagine dipinta del logo del nido, dobbiamo pensare a lei, che ne è stata l’autrice. La pittura di Silvia è gaia, solare, esuberante: è veramente la rappresentazione del suo carattere aperto e conviviale. E i risultati di questo nuovo mestiere le stanno conquistando un’ampia schiera di estimatori, che apprezzano il suo stile energico e la tecnica originale. La caratteristica forse più personale dell’arte di Silvia è l’uso del vetro: le trasparenze dei colori, e tra i colori, creano effetti suggestivi sempre cangianti al cambiare della luce, ampliati dal riverbero e dai riflessi giocati a livello tridimensionale sulla superficie. Non si può ammirare un’opera su vetro di Silvia solo in fotografia! Se ne perderebbe il magico gioco di effetti speciali... Chi non ha ancora visto “dal vivo” le sue composizioni, non può rendersi conto del piacere che procura la bellezza degli intrecci e delle sovrapposizioni di foglie e fiori, grazie all’armonico equilibrio dei colori e delle trasparenze mai banali. Sicuramente la magia della pittura su vetro è stata ispirata a Silvia dalle vetrine dei negozi, che ha iniziato da tempo a dipingere e alle quali continua a dedicarsi. Da questa passione deve essere anche nata la preferenza per i soggetti floreali, o comunque naturali, che riesce a rappresentare con vero talento. Le capacità pittoriche di Silvia non si fermano qui: dipinge su stoffa, su tela professionale, su pietra… Ogni superficie è un valido supporto per la sua fantasia e le suggestioni non le mancano! Chi volesse conoscere meglio i suoi percorsi artistici, può consultare il sito www.silviadesimone.it o, in ottobre, raggiungere Castelfranco Emilia (MO), dove dal 16 al 31 esporrà presso la Saletta delle Arti, di fianco all’ingresso del Teatro Dadà. … e chi dice che da pensionati può accadere di annoiarsi, non ha ancora incontrato Silvia…