Un anno di lotta all`evasione: - Direzione regionale Emilia Romagna

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Un anno di lotta all`evasione: - Direzione regionale Emilia Romagna
Comunicazione
A
Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007
Anno quarto - numero 2 - MAGGIO 2010
Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
Un anno di lotta all’evasione:
630 milioni incassati in Emilia-Romagna
dall’Agenzia delle Entrate nel 2009
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Sommario
•
Intervista a Luigi Magistro Direttore Centrale
dell’Accertamento
•
Un anno di lotta all’evasione in emilia-romagna: 630 milioni incassati dall’agenzia delle entrate nel 2009, riflettori puntati sulla “mappa del lusso”
•
Entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditi. come orientarsi tra opportunità, scadenze e adempimenti
•
Il punto sulla transazione fiscale
•
Convegno la dialettica fisco contribuente
•
La rivoluzione civis nell’assistenza •
sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici
COMUNICAZIONE
Registrazione Tribunale di Bologna
n. 7734 del 19.02.2007
Anno quarto - numero 2
Maggio 2010
Società di persone e detrazione del 36%: Legale Rappresentante
Antonino Gentile
possibile solo per gli immobili patrimonio
•
Gli oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del reddito imponibile
•
A Bologna, convegno sull’accertamento sintetico
Coordinatori Editoriali
Sandra Amovilli
Anita Pezzetti
•
Trasmissione telematica dei certificati di malattia non all’inpdap ma all’inps. Responsabile Progetto Grafico
Giorgio Bertuzzi
condizioni uniformi a quelle del lavoro privato
SOMMARIO
Direttore Responsabile
Biagio Cunsolo
•
La nuova formazione si chiama blended
•
Una comunicazione chiara ed efficace fa risparmiare
•
L’importanza di fare “rete” (di impresa)
•
Due incontri multietnici, per un solo obiettivo: la legalità fiscale
•
1° concorso fotografico regionale
•
Pubblicità e pari opportunità fanno rima ma non si accordano
•
Arte e agenzia
•
Fisco e scuola Foto
Biagio Cunsolo
Giovanna Zannini
Stampa
In proprio
hanno
collaborato i redattori:
Giorgio Bertuzzi, Biagio Cunsolo,
Pierluigi De Rosa, Simone Mirasolo,
Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini,
Giovanna Zannini
per questo numero
si ringrazia:
Alessandro Albano, Christian Attardi, Maria
Rita Civolani, Silvia De Simone,
Federica Fugacci, Silvia Mezzetti,
Licia Romagnoli,
Maria Antonietta Sassani,
Federico Zangani
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Le comunicazioni
di “Comunicazione”
Biagio
Cunsolo
Oltre all’intervista rilasciata da Luigi Magistro Direttore Centrale dell’Accertamento, alla conferenza
stampa del Direttore Regionale Antonino Gentile, in
questo numero vi presentiamo i seguenti approfondimenti:
Christian Attardi nell’articolo sulle transizioni fa sapere che ad oggi nella nostra Regione sono state presentate 22 proposte di transazione: 12 nel concordato
preventivo e 10 in prospettiva degli accordi di ristrutturazione. 5 proposte sono state approvate nell’ambito del concordato preventivo, portando a definire un
importo complessivo di € 2.405.115,45, rispetto a un
credito certificato di € 2.694.847,00. 5 proposte sono
state accettate nell’ambito degli accordi di ristrutturazione, consentendo di definire € 3.531.700,10, rispetto a un credito certificato di € 5.625.946,92.
Maria Rita Civolani spiega l’importanza di CIVIS
nell’assistenza sulle comunicazioni e sugli avvisi telematici. L’utente può effettuare via web le stesse operazioni che effettuerebbe presso uno sportello di front
office degli Uffici Territoriali dell’Agenzia. Un’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, assolutamente innovativa nei rapporti Fisco contribuente. CIVIS, sta trasformando in colloqui virtuali le attese allo sportello
e il tempo dedicato alle spiegazioni, con l’ulteriore e
non certo irrilevante, vantaggio di ridurre i tempi di
erogazione dei servizi e ottimizzare le lavorazioni di
back office.
categoria catastale, anche rurali, possedute o detenute e
sulle loro pertinenze, devono considerarle - dal punto di
vista fiscale - quali oneri detraibili di spettanza dei soci.
Il sottoscritto informa i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate che pur appartenendo all’Amministrazione
pubblica, quando ci si ammala, il certificato di malattia
deve essere inviato telematicamente dal medico curante
all’INPS, infatti, recentemente il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo scambio
di dati tra INPDAP e INPS necessario a quest’ultimo
Istituto per svolgere i propri compiti istituzionali in materia di controlli sulle assenze anche dei lavoratori pubblici.
Licia Romagnoli presenta una miscela formativa fatta
un po’ di formazione d’aula, quella classica, una parte
di autoformazione e una buona dose di formazione sul
campo, il tutto naturalmente miscelato a dovere. La
nuova formazione si chiama Blended, una metodologia
di erogazione dei contenuti formativi che integra la classica lezione d’aula con modalità di interazione telematica.
Giovanna Zannini scrive di una comunicazione chiara
e comprensibile priva del cosiddetto “burocratese” evidenziando il fatto che “…scrivere in modo semplice non
significa scrivere in modo semplicistico…”
Da non perdere l’inserto di Tiziana Sabattini interamente dedicato a Fisco e Scuola
2010
Silvia Mezzetti in “Società di persone e detrazione del
36%: possibile solo per gli immobili patrimonio” spiega come le società di persone, che abbiano sostenuto
spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché
sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi
Comunicazione
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Biagio
Cunsolo
Intervista a Luigi Magistro
Direttore Centrale
dell’Accertamento
“la collaborazione con la Guardia di Finanza
è un punto essenziale della strategia
complessiva e in Emilia-Romagna si vedono
già i risultati”
Luigi Magistro Direttore Centrale
dell’Accertamento ha partecipato
alla riunione di lavoro sulle attività
di contrasto all’evasione 2010, tenutasi il 30 aprile scorso presso la
Direzione Regionale dell’Agenzia
delle Entrate dell’Emilia-Romagna.
Al Direttore abbiamo chiesto:
INTERVISTA
Dopo gli ottimi risultati ottenuti
dall’Agenzia delle Entrate nel 2009,
la capillarità dell’azione di controllo
in ambito locale ha ancora margini
di miglioramento?
“Sì, ci sono notevoli margini di miglioramento, fino adesso abbiamo
fatto solo i primi passi, la riorganizzazione ha già dato risultati importanti e quando questa si consoliderà
sono convinto che ne verranno altri
ancora più incisivi sia in termini di
recupero di evasione pregressa e
dunque d’incassi e sia d’induzione
di compliance.”
L’Emilia-Romagna nel 2009 ha
incassato 630 milioni di euro dalla
lotta all’evasione, questo dato come
viene inserito nel contesto nazionale?
Come vengono incastonate le Direzioni Provinciali all’interno dell’attività di controllo?
“Il risultato è sicuramente molto
buono, è una parte importante del
risultato nazionale e costituisce la
base cui fare riferimento per i miglioramenti futuri.”
“Le DP diventano il fulcro, il demoltiplicatore degli standard nazionali
e regionali e con l’Ufficio Controlli e con i team presenti negli Uffici
Territoriali garantiscono un’uniformità d’azione sul territorio provinciale, ma soprattutto un’uniformità
d’analisi del rischio di evasione e
quindi dell’adozione delle misure
migliori per contrastare l’evasione e
indurre la compliance.”
Da quest’anno è scattata la massima collaborazione con la G.di F.
con particolare attenzione ai soggetti sottoposti a tutoraggio, un coordinamento che sta già producendo
risultati notevoli?
“La collaborazione con la Guardia
di Finanza è un punto essenziale
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della strategia complessiva, siamo
attori del medesimo processo bisogna però coordinare bene le attività,
il tutoraggio è una linea d’attività,
dove il coordinamento è fondamentale, ma l’esigenza di coordinarsi
vale per tutto il comparto del controllo, per i controlli sulle medie e
piccole imprese, sul lavoro autonomo, sugli Enti non commerciali,
sulle Persone Fisiche. Ci vogliono
davvero delle sinergie fortissime,
le stiamo perseguendo a livello generale attraverso il coordinamento
Centrale, lo stesso sta avvenendo
in ambito territoriale e in EmiliaRomagna si vedono già i risultati.”
Un anno di lotta all’evasione
Incassati dall’Agenzia delle Entrate nel 2009 in Emilia-Romagna
630 milioni riflettori puntati sulla “mappa del lusso”
Pierluigi
De Rosa
libero ai numeri dell’Agenzia delle
Entrate, testimoni di un ulteriore
progresso rispetto al dato, già po-
sitivo, del 2008. Un impegno
corale, quello degli oltre 2.400
dipendenti dell’Emilia-Romagna, che ha consentito di
incassare quasi 630 milioni
di euro (+22% nel confronto con il 2008) e di accertare
una maggiore imposta pari
a 3,8 miliardi. Sotto la lente
dei 55mila accertamenti sono
finiti piccoli e grandi evasori:
dall’idraulico che ha spostato
la residenza a San Marino al
contribuente con 5 Ferrari in garage e una dichiarazione da mensa dei
poveri (500 euro in un anno).
2010
Sala “Bologna” della Direzione Regionale, martedì
27 aprile: telecamere accese
e taccuini spianati per l’appuntamento annuale con la
stampa sui risultati della lotta all’evasione fiscale, presentati dal Direttore Regionale,
Antonino Gentile, dal Capo
Settore Controlli, Pasquale
Stellacci, e dal Capo Ufficio
Accertamento, Antonio Cologno. Questa volta la nuvola del vulcano Eyjafjallajökull, che
aveva fatto slittare di una settimana
la conferenza stampa, lascia campo
Comunicazione
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“Bizzarie”, queste ultime, che hanno
impressionato la platea di giornalisti, intervenuti in rappresentanza di
tutte le principali testate giornalistiche di Bologna. Lo stupore dei giornalisti testimonia quanto ancora
l’evasione fiscale mantenga contorni
confusi nell’opinione pubblica: ne è
dimostrazione ulteriore l’eco che la
notizia del ferrarista “indigente” ha
avuto non solo sui media locali, ma
anche su diverse testate nazionali.
Tra i dati presentati spicca quello
del riscosso da accertamento: 386
milioni di euro, il 50% in più rispetto all’anno prima,
a fronte di un aumento del 20% degli
accertamenti. Segno di una migliore
qualità dei controlli
per il Direttore regionale, Antonino
Gentile, che così
sintetizza i risultati
di un anno di lotta
all’evasione:’’I
risultati confermano
la funzione sempre
più essenziale dell’Agenzia che,
insieme alla Guardia di Finanza,
rappresenta un forte presidio di
legalità fiscale e assicura al bilancio dello Stato consistenti flussi di
gettito. A febbraio di quest’anno
l’Emilia-Romagna ha completato
la riorganizzazione sul territorio
con l’apertura di nove Direzioni
provinciali organizzate in più aree
di controllo (imprese medie, imprese piccole e professionisti, persone
fisiche ed enti non commerciali).
Ciò garantisce una sempre più mirata ed efficace azione di contrasto
all’evasione. Voglio sottolineare, infine, due dati. Il primo riguarda le
adesioni sugli accertamenti da studi
di settore e mette in evidenza come
il contraddittorio preventivo con il
contribuente concorra ad aumentare l’adesione spontanea. L’altro dato
è l’ottimo risultato conseguito con il
redditometro, sul quale l’Agenzia sta
puntando molto”. Sul redditometro
e sulle sue potenzialità si è concentrato l’intervento del Capo Settore
Controlli, Contenzioso e Riscossione, Pasquale Stellacci:“Stiamo
arricchendo la nostra base dati con
un’indagine a tappeto su quei circoli
esclusivi che prevedono una quota
esosa per l’iscrizione,
sui leasing per barche
o auto di lusso, sulle
spese per viaggi come
crociere o soggiorni
termali, e sugli acquisti presso case d’asta.
L’obiettivo – ha proseguito Stellacci – è
arrivare a una mappa
del lusso attraverso
cui leggere il nostro
territorio dal punto
di vista della pericolosità fiscale delle singole zone e delle diverse tipologie di
contribuenti”.
L’evasione per provincia. La “palma d’oro” dell’evasione va a Parma,
con una maggiore imposta accertata
di 340 milioni di euro; seguono Bologna (277 milioni) e Modena (232
milioni), mentre l’Ufficio Grandi
Contribuenti, al primo banco di
prova, può vantare una maggiore imposta accertata di quasi 100
milioni di euro. Sul riscosso da accertamento svetta Bologna, con 85
milioni di euro restituiti all’erario,
che precede Modena (74) e Parma
(37); notevole anche in questo caso
la performance dei Grandi Contribuenti, che raccolgono 40 milioni
di euro, mentre nel confronto con il
2008 l’incremento percentuale più
consistente è segnato da Modena
(+85%).
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La dialettica Fisco-Contribuente
tra efficienza e garanzie
Antonella
Pellegrino
di discipline giuridiche dell’Economia e dell’Azienda, Gianfranco Tomassoli, Presidente dell’Ordine dei
Dottori Commercialisti di Bologna
e del Colonnello Piero Iovino, Comandante Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di
Bologna, Francesco Tundo, che ha
coordinato l’incontro, ha inquadrato l’argomento puntando l’attenzione sulla giurisprudenza che ruota
intorno allo Statuto.
La giurisprudenza, tra diritti e Fisco efficiente, con i suoi punti di
tensione e le prospettive evolutive
è stata, infatti, il motivo conduttore
della tavola rotonda introdotta dal
prof. Alberto Marcheselli, docente dell’Università di Torino. L’importante momento di riflessione e
confronto, sviluppatosi grazie agli
interventi di Maria Rita Civolani,
Capo Settore Servizi e Consulenza
della Direzione Regionale EmiliaRomagna, Piero Iovino, Francesco Pintor, Presidente Garante del
Contribuente Emilia-Romagna,
Villiam Rossi, docente dell’Univer-
2010
Quasi trecento partecipanti nell’Aula Magna della Facoltà di Economia
di Bologna, per fare il punto sullo
“stato di salute” dello Statuto dei
Diritti del Contribuente a dieci
anni dalla sua approvazione (L. 27
luglio 2000, n. 212). La tavola rotonda, tenuta lo scorso 22 aprile e
organizzata dall’Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Facoltà di Economia, è stata l’evento
conclusivo della terza edizione del
Corso di Alta Formazione “La dialettica fisco-contribuente”.
Dopo i saluti di Antonino Gentile,
Direttore Regionale dell’Agenzia
Entrate Emilia-Romagna, Gianluca
Fiorentini, Preside della Facoltà di
Economia, Maria Alessandra Stefanelli, Direttore del Dipartimento
PRIMO PIANO
La giurisprudenza a dieci anni dallo Statuto
Comunicazione
PRIMO PIANO
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sità di Bologna e Aldo Scola, Presidente Commissione Tributaria Regionale Emilia-Romagna, ha messo
in luce quanto lo Statuto abbia
contribuito a qualificare i rapporti
tra contribuenti e amministrazione
finanziaria, sotto gli aspetti normativi, applicativi e del contenzioso,
e quanta qualità, efficienza e correttezza nei rapporti siano importanti per stimolare comportamenti
virtuosi e deterrenti nei confronti
dell’evasione.
Attraverso il dibattito è emerso il
ruolo trainante che nell’applica-
zione dello Statuto ha svolto, sin
dall’inizio, la giurisprudenza, le cui
decisioni sono diventate un supporto e uno stimolo importanti per
l’orientamento dell’amministrazione.
Più discutibile e contraddittorio è
apparso, invece, il ruolo svolto dal
legislatore, che pur essendo autore
dello Statuto stesso non lo ha “sostenuto” come avrebbe dovuto.
Risulta comunque evidente che le
norme di civiltà giuridica contenute
nello Statuto, oltre a promuovere
un confronto Fisco-contribente
Il Garante con i suoi collaboratori.
improntato alla reciproca correttezza, trasparenza e lealtà, hanno
inciso sui comportamenti concreti
dell’amministrazione finanziaria e
dei contribuenti, orientandoli verso un rapporto “non facile”, spesso
conflittuale, ma che mai deve diventare di scontro frontale, di ostilità
preconcetta, di prevaricazione. Al
dovere del contribuente di pagare
correttamente le imposte si deve
contrapporre, perciò, il dovere
dell’amministrazione di adottare
comportamenti
corretti con lui.
L’incontro si è
concluso
con
la cerimonia di
consegna degli
attestati di partecipazione alla
terza edizione
del Corso di Alta
Formazione “La
Dialettica Fiscocontribuente”.
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Entra nel vivo la stagione
della dichiarazione dei redditi
Tiziana
Sabattini
Come orientarsi tra opportunità, scadenze e adempimenti
•
tramite gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate
•
tramite intermediari autorizzati (professionisti, associazioni di categorie, CAF, altri soggetti abilitati).
Ad alcuni soggetti è consentito presentare la dichiarazione in forma cartacea: in questo caso la consegna ad un
Ufficio Postale deve avvenire entro il 30 giugno 2010.
•
non possono presentare il mod. 730 perché privi di
datore di lavoro o non titolari di pensione;
•
pur potendo presentare il mod. 730 devono dichiarare alcuni redditi o comunicare dati utilizzando i
relativi quadri del mod. Unico (RM, RT, RW, AC);
•
devono presentare la dichiarazione per conto di
contribuenti deceduti;
•
sono privi di un sostituto d’imposta al momento
della presentazione della dichiarazione perché il
rapporto di lavoro è cessato.
Termini di presentazione
Scade il 30 aprile il termine per la presentazione del
Modello 730 al sostituto d’imposta, mentre per i contribuenti che si rivolgono ai Caf o ai professionisti abilitati l’ultimo giorno utile è il 31 maggio. Per quanto
riguarda il Modello Unico MINI e il Modello Unico
PF è fissato al 30 settembre l’ultimo appuntamento
per la presentazione telematica:
•
direttamente tramite il servizio internet
PRIMO PIANO
In particolare, possono presentare il modello Unico
Persone Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che:
2010
Si avvicina anche quest’anno l’appuntamento con la
dichiarazione dei redditi. Tra le principali novità la detrazione del 20% per l’acquisto di mobili, apparecchi
televisivi e computer, per arredare immobili ristrutturati, per i quali si usufruisce della detrazione del
36%. Risparmio energetico, iscrizioni al nido, attività
sportiva giovanile, formazione docenti, abbonamenti
al trasporto pubblico e ristrutturazione edilizie sono,
invece, le agevolazioni confermate anche per l’anno
d’imposta 2009.
Comunicazione
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Possono presentare il Modello Unico Mini Persone
Fisiche 2010 cartaceo i contribuenti che:
•
non possono presentare il 730 perché privi di datore di lavoro o non titolari di pensione;
•
sono privi di un sostituto d’imposta al momento
della presentazione della dichiarazione perché il
rapporto di lavoro è cessato.
Termini di versamento
Il versamento delle imposte è previsto per il 16 giugno oppure il 16 luglio con una piccola maggiorazione
(0,40%).
PRIMO PIANO
Anche quest’anno è prevista la possibilità di versare le
somme dovute a titolo di saldo e di primo acconto, in
rate mensili, con una novità: gli interessi sono diminuiti passando dallo 0,50% mensile dell’anno scorso
all’attuale 0,33%.
Chi non versa alle date previste può farlo successivamente avvalendosi del ravvedimento operoso: entro 30
giorni dalle scadenze indicate pagando il 2,5 per cento
dell’importo dovuto a titolo di sanzione più gli interessi dell’1 per cento con maturazione giorno per giorno;
se versa oltre i 30 giorni, la sanzione dovuta è pari al 3
per cento.
Redditi dei fabbricati
Sono stati istituiti nuovi codici di utilizzo degli immobili, da riportare nella colonna 2 del quadro B del 730
o RB dell’Unico.
Con riferimento ad alcune tipologie che, fino al 2009,
erano comprese nel codice residuale 9, sono stati introdotti i codici 10 (immobile concesso in uso gratuito ad
un proprio familiare), 11 (pertinenza di un’unità immobiliare tenuta a disposizione), 12 (immobile tenuto
a disposizione in Italia per soggetti temporaneamente
trasferiti all’estero o in altro comune) e 13 (immobile di
proprietà condominiale).
Sono stati, inoltre, introdotti i codici 14 e 15 per i proprietari di immobili situati in Abruzzo: è prevista una
riduzione del 30% del reddito derivante dalla locazione
o comodato a cittadini che a causa del terremoto hanno
avuto la loro casa distrutta o dichiarata inagibile. Questi due codici non possono tuttavia
essere utilizzati nel modello Unico Mini.
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Oneri e spese
Due le principali novità del quadro E del 730 o RP
dell’Unico.
La prima è il “bonus arredi” che consente la detrazione
Irpef del 20% per gli acquisti di mobili, elettrodomestici ad alta efficienza energetica, televisori e computer,
effettuati tra il 7 febbraio e il 31 dicembre 2009, destinati ad arredare case ristrutturate.
Lo sconto fiscale spetta ai contribuenti che hanno
iniziato, dopo il 1° luglio 2008, interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su unità immobiliari
residenziali, se
•
hanno eseguito tutti gli adempimenti preliminari
per beneficiare della detrazione del 36%
•
hanno sostenuto spese per le quali possono beneficiare del 36%
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con circolare
21/E del 23 aprile 2010, la data di inizio lavori - risultante dalla comunicazione inviata centro operativo
di Pescara - deve essere anteriore all’acquisto dell’arredo ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo
dell’abitazione.
La seconda novità riguarda le spese per interventi di risparmio energetico per le quali spetta la detrazione del
55%. Nella sezione V del quadro E o del quadro RP è
stata inserita la colonna 4 riservata ai contribuenti che
nel 2009 hanno acquistato, ricevuto in donazione o ereditato un immobile, oggetto di lavori di riqualificazione
energetica nel corso del 2008 e che intendono rideterminare il numero delle rate.
A partire dall’anno 2009, inoltre, nel caso di lavori che
proseguono nell’anno successivo è necessario inviare,
entro il 31 marzo dell’anno seguente, un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate. L’omesso o ritardato invio entro il 31 marzo scorso del modello non
comporta la decadenza dell’agevolazione sul risparmio
energetico, ma è sanzionato per l’omesso o irregolare
invio di ogni comunicazione prescritta dalle norme tributarie, da euro 258 a euro 2.065 ai sensi dell’art. 11,
comma 1, del d. lgs. n. 471 del 1997 (circolare 21/E del
23 aprile 2010 quesito 3.5).
Acconti 2009
Il decreto legge 168/2009, per aiutare le famiglie in crisi, ha disposto la possibilità di ridurre del 20% l’acconto
dovuto per il 2009 (79% anziché 99%). Chiunque ha
versato l’acconto senza tener conto della diminuzione
e ha recuperato l’eccedenza in compensazione nell’F24,
deve riportare l’importo compensato nella colonna 5,
rigo F1, del modello 730 o nella colonna 4, rigo RN38
del Modello Unico 2010.
PRIMO PIANO
Nel quadro C è stata inserito il rigo C17, riservato al
personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso
pubblico per il quale è stata prevista una detrazione.
L’agevolazione spetta ai lavoratori che nell’anno 2008
hanno percepito un reddito di lavoro dipendente non
superiore a 35 mila euro.
L’ agevolazione spetta su un importo massimo di spesa
di 10mila euro comprensiva anche delle spese sostenute
per il trasporto e il montaggio dei beni, a condizione
che siano pagate tramite bonifico bancario e postale.
La detrazione deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo; in caso di cessione dell’immobile,
contrariamente a quanto avviene per la detrazione del
36%, le quote non ancora utilizzate continuano a essere
detratte da chi ha originariamente sostenuto la spesa.
2010
Redditi di lavoro dipendente e assimilati
Comunicazione
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Christian
Attardi
Il punto sulla transazione fiscale
Nel mondo degli affari quando
un debitore non paga si tenta ogni
azione possibile, offerta dall’ordinamento giuridico, per recuperare il
dovuto.
PRIMO PIANO
Non sono poi rari i casi in cui si
ricorra anche a mezzi illeciti, come
l’uso della forza, per riportare a casa
il denaro che si ha diritto di ricevere.
Si parla, nel gergo del malaffare, di
“spezza-pollici”, ad indicare personaggi esperti nel recupero-crediti.
L’Erario recupera i propri crediti
grazie all’agente della riscossione:
una società, Equitalia s.p.a, di cui
l’Agenzia delle entrate è socio al
51% (il restante 49% è dell’Inps).
Equitalia procede ad attuare misure
cautelari ed esecutive avvalendosi di
disposizioni di legge speciali rispetto a quelle del codice civile e di procedura civile, fermo restando che
l’agente della riscossione può altresì
ricorrere agli strumenti ordinari di
tutela del credito.
Certo che in alcuni casi la riscossione appare impossibile, perché
ad esempio il contribuente sfugge,
è irreperibile, o perché nullatenente. Se il debitore non ha (o sembra
non avere) beni, a nulla valgono i
sequestri, i fermi, le ipoteche, i pignoramenti. In tali casi, il credito
erariale è destinato a rimanere insoddisfatto.
Qualsiasi comune creditore di fronte all’impossibilità di esigere i propri crediti ne prende atto e, in caso
di inesigibilità, se è un imprenditore stralcia il credito ed imputa nel
conto economico una “perdita su
crediti” (deducibile fiscalmente a
determinate condizioni), compiendo un vero e proprio atto di rinuncia al credito (remissione).
Tradizionalmente, invece, al Fisco è
precluso qualunque atto di disposizione della pretesa tributaria, stante il princìpio (dogma?) d’indisponibilità dell’obbligazione tributaria.
Solo recentemente, dall’anno 2006,
è comparso nel nostro ordinamento
l’istituto della transazione fiscale, in
origine operante nel solo concordato preventivo e poi esteso nell’ambito delle trattative che precedono la
stipulazione di accordi di ristrutturazione del debito.
La transazione fiscale, se perfezionata, consente al contribuente di
ottenere la falcidia o dilazione del
debito tributario, ad eccezione per
l’Iva.
e proprio contemperamento d’interessi pubblici: da un lato, l’interesse
alla pronta e certa riscossione dei
tributi dovuti da soggetti in stato
di crisi e a rischio di fallimento;
dall’altro, l’interesse a preservare la
continuità dell’attività imprenditoriale e al mantenimento dei fattori
produttivi (non ultimo il lavoro).
Ad oggi nella nostra Regione sono
state presentate 22 proposte di
transazione: 12 nel concordato preventivo e 10 in prospettiva degli accordi di ristrutturazione.
5 proposte sono state approvate
nell’ambito del concordato preventivo, portando a definire un importo complessivo di € 2.405.115,45,
rispetto a un credito certificato di €
2.694.847,00.
5 proposte sono state accettate
nell’ambito degli accordi di ristrutturazione, consentendo di definire
€ 3.531.700,10, rispetto a un credito certificato di € 5.625.946,92.
Si tratta, come è intuibile, di uno
strumento delicatissimo, al momento accessibile per i soli imprenditori fallibili.
Con le transazioni in oggetto si
sono chiuse posizioni che, con un
accanimento terapeutico sul contribuente moroso, avrebbero portato
soltanto al decesso economico-fiscale del debitore, incassando poco
o nulla.
L’Agenzia, nel valutare una proposta di transazione, effettua un vero
Certamente l’istituto presenta ancora molte ombre, soprattutto a
13
causa di interventi interpretativi
giurisprudenziali non ancora sedimentati.
Si assiste, infatti, al sempre più incalzante fiorire di concordati preventivi senza transazione fiscale,
ma con falcidia dell’Iva, costruiti ad
arte per eludere l’intoppo dell’art.
182-ter che vieta l’abbattimento di
tale tributo, grazie soprattutto ad
un orientamento oggi prevalente
del Tribunali fallimentari che considera la transazione un optional
(forse perché costoso ed ingombrante?).
Il tema esige una rinnovata sensibilità da parte di tutti: il legislatore
in primis, che prima o poi dovrà
limare i punti d’attrito dell’istituto; operatori giudiziari, consulenti,
funzionari amministrativi, studiosi.
Pena il rischio di una Babele dai
contorni indefiniti e quindi pericolosi.
1 - Nel primo trimestre del 2010
i fallimenti dichiarati sono aumentati del 46% rispetto allo stesso
periodo del 2009 (3.226 contro
2.210; 244 in Emilia-Romagna); i
concordati preventivi sono aumentati addirittura del 62,5% (325
contro 200). Fonte: Il Sole 24 Ore,
23 aprile 2010, pag. 11, su dati Cdc
Milano, Unioncamere, Cerved.
PRIMO PIANO
La torre di Babele in un dipinto di
Pieter Bruegel del 1563
2010
Peraltro, il perdurare della crisi economica costringe a fare i conti con
un numero crescente di procedure
concorsuali1: lievitano i fallimenti
ed aumentano (sono circa 2/3) i
concordati preventivi proposti non
per risanare l’impresa in crisi ma
per ottenere una liquidazione avvantaggiata in vista della cessazione
dell’attività, con buona pace per lo
spirito della riforma del diritto fallimentare.
Comunicazione
14
PRIMO PIANO
Maria Rita
Civolani
La rivoluzione CIVIS
nell’assistenza sulle comunicazioni
e sugli avvisi telematici
Dal 16 dicembre
2009, nella regione
Emilia Romagna è
attivo il nuovo canale
web dedicato agli intermediari, per l’assistenza sulle comunicazioni di irregolarità
e sugli avvisi telematici, CIVIS (Comunicazione di irregolarità virtualizzate
per gli intermediari
serviti) per gli operatori professionali e gli
addetti ai lavori.
Consente all’utente interessato di
effettuare via web le stesse operazioni che effettuerebbe presso uno
sportello di front office degli Uffici
Territoriali dell’Agenzia.
Il termine rivoluzione, quindi, è il
più appropriato per definire questa
iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, assolutamente innovativa nei
rapporti Fisco contribuente, non
sempre facili e spesso conflittuali,
per quanto la professionalità degli
addetti ai front office sia tesa e finalizzata, nel quotidiano lavoro di
assistenza, ad appianare le asperità
nel rapporto con i contribuenti.
Come ogni rivoluzione, ha avuto
un effetto dirompente, generato nel
contempo entusiasmo e diffidenza,
incontrato resistenza a cambiare
abitudini e rapporti, ma, dopo un
primo periodo di assestamento, si
è ormai stabilito un nuovo ordine
che, con CIVIS, sta trasformando in colloqui virtuali le attese allo
sportello e il tempo dedicato alle
spiegazioni, con l’ulteriore e non
certo irrilevante, vantaggio di ridurre i tempi di erogazione dei servizi
e ottimizzare le lavorazioni di back
office.
Si è potuto, altresì, constatare che,
oltre ad assicurare trasparenza
nell’attività amministrativa, principio cardine dello Statuto del Contribuente, ha l’ulteriore pregio di
favorire l’uniformità dei comportamenti da parte degli operatori.
Al momento, CIVIS è uno strumento utilizzabile soltanto dagli
intermediari abilitati a Entratel e
riguarda le comunicazione di irregolarità e i preavvisi telematici rivenienti da UNICO Persone Fisiche
e dal Modello 770, ma si auspica
che in un futuro non lontano sia
estesa a tutte le dichiarazioni fiscali.
La potenziale utenza, in ogni caso,
risulta già oggi abbastanza ampia.
Ma vediamo come funziona in concreto.
La procedura è articolata in più fasi: 1)
richiesta di erogazione
del servizio attraverso la compilazione di
un apposito form su
Entratel; 2) ricezione
della richiesta e verifica della congruità dei
dati da parte del sistema; 3) proposta di un
altro form che deve
contenere le informazioni di dettaglio per
la lavorazione della
pratica; questa fase si
conclude con l’assegnazione di un
protocollo identificativo della stessa; 4) a questo punto la posizione
può essere lavorata e il sistema la
assegna ad un Ufficio disponibile;
5) l’operatore dell’Ufficio, una volta
conclusa la lavorazione, ne registra
l’esito e ne dà comunicazione all’intermediario attraverso apposite caselle funzionali dedicate a CIVIS
attivate presso ogni Ufficio e Direzione Regionale.
La pratica può chiudersi con il trasferimento ad un Ufficio, anche
concordato con l’utente e la successiva lavorazione in front office.
L’utente può trasmettere, via fax o
mail, documenti o memorie e il sistema garantisce la continuità del
colloquio virtuale attraverso, il numero di protocollo identificativo
della posizione, per l’intermediario
Entratel e i dati di contatto indicati
dallo stesso, per l’Ufficio assegnatario.
La Direzione Regionale del’Emilia
Romagna è stata una delle prime regioni a partire con il sistema CIVIS
e ha puntato molto, per favorirne
il decollo, sull’informazione e sulla
compliance dei destinatari del servizio, cercandone il coinvolgimento
in vari modi: con incontri dedicati
ai vari operatori Entratel, presentando il servizio e invitando gli ordini professionali, le associazioni
di categoria e i Caf a sottoscrivere
protocolli d’intesa con reciproci impegni e, di recente, con un’apposita
customer, associata alla rilevazione,
presso gli Uffici Territoriali, dei
comportamenti dell’utenza e delle
tipologie di intervento richieste.
Entrambe le iniziative si sono sviluppate su percorsi paralleli distinti
soltanto dal diverso punto di osservazione – del soggetto erogante e
dei fruitori – e sono state funzionali a rilevare il livello di conoscenza e gradimento, nonché eventuali
criticità, per intercettare e definire
i margini di miglioramento; i risultati, infatti, sono sostanzialmente
sovrapponibili.
Già, perché, CIVIS è destinato
ad essere implementato in ragione della sua accertata funzionalità,
ma può essere visto anche come un
mezzo per affinare la liquidazione
centralizzata delle dichiarazioni attraverso un’indagine accurata delle
situazioni e dei motivi che generano
gli avvisi telematici e le comunicazioni di irregolarità; in altri termini, il feed back su CIVIS dovrebbe
essere un’occasione per migliorare
non solo i sistemi di lavorazione e
i rapporti con l’utenza, ma anche le
procedure centralizzate di controllo delle dichiarazioni per ridurre,
con gli opportuni interventi, i casi
e il numero dei disallineamenti dei
dati acquisti a sistema.
I risultati della costumer sono interessanti e, considerata la breve
distanza dall’introduzione della
procedura, abbastanza lusinghieri.
La maggior parte degli operatori
Entratel conosce CIVIS – soprattutto grazie all’opera di informazione fatta dall’Agenzia delle Entrate
– e di questi, la maggioranza lo usa
con frequenza.
Il giudizio su CIVIS è buono, se
non ottimo e ne è generalmente riconosciuta l’utilità e l’efficacia, ma
in una parte degli operatori resta
radicata l’abitudine a recarsi agli
sportelli degli Uffici che garantirebbero una maggiore attenzione al
caso e una fruizione più “facile” del
servizio di assistenza. E’ evidente
che tale punto di vista è del tutto
soggettivo e condizionato dall’abitudine, più che da una valutazione
oggettiva delle nuove opportunità
offerte da CIVIS.
Del resto, come detto sopra, bisogna mettere in conto che ogni rivoluzione incontra resistenze, ma
il tempo finirà con il convertire
anche le frange dei conservatori ad
oltranza; molto dipenderà da quanto l’Agenzia saprà ancora spendersi per rimuovere ogni dubbio sulla
bontà di tale iniziativa e mi sembra,
dai risultati, che il messaggio fino ad
oggi veicolato sia stato convincente
e adeguatamente rappresentativo
del progetto dell’Agenzia e della sua
propensione all’innovazione.
Un altro dato significativo riguarda
l’identificazione degli utilizzatori. Il
nuovo canale telematico ha incontrato il favore soprattutto dei dottori commercialisti e dei ragionieri
che rappresentano, ad oggi, quasi il
50% degli utenti, seguiti a distanza
dai consulenti del lavoro e dai CAF.
Per questi ultimi la giustificazione
risiede quasi certamente nel fatto
che la procedura non contempla gli
avvisi provenienti dalla liquidazione dei modelli 730.
E veniamo, infine, alle motivazioni
degli interventi richiesti, che riguardano, in prevalenza, la presenza di
ravvedimenti operosi non intercettati dal sistema e i versamenti non
riconosciuti, seguiti da erronee
indicazioni dei codici tributi e dal
mancato riconoscimento del credito di anni precedenti.
Insomma un mix di errori, imputabili in parte a imperfezioni del sistema e, in parte ai contribuenti.
Il passo successivo dovrà consistere nella riduzione di tali patologie
e CIVIS potrebbe essere non solo
la cura, rapida ed efficace, ma anche
e soprattutto, un valido strumento
di prevenzione se tutte le parti interessate sapranno cogliere le grandi
opportunità che offre.
2010
I tempi di lavorazione e, perciò, di
attesa, sono mediamente molto
brevi e si contengono in pochissimi giorni, quando, nei momenti di
flusso più intenso, non è possibile
rispondere alla richiesta di assistenza entro 24, 48 ore.
Dal 16 dicembre 2009 al 10 aprile
2010 le posizioni assegnate per la
lavorazione attraverso CIVIS agli
Uffici dell’Emilia Romagna sono
9466, delle quali 9380 chiuse, pari
al 99,09% del totale: per essere un
inizio, è decisamente buono.
CIVIS è un sistema globale di lavorazione delle comunicazioni di
irregolarità, nel quale il fornitore
di assistenza è soltanto l’Agenzia,
che distribuisce le richieste in base
alla capacità di assorbimento delle
sue articolazioni, verificata e predefinita, in base a parametri teorici,
variabili in ragione della capacità di
smaltimento dei carchi assegnati.
Emerge così, un’altra virtù di CIVIS, forse poco percepita dagli
utenti, ma non per questo meno
importante: è un innovativo strumento di governance che consente, attraverso i gestori autorizzati
– centrali e regionali – di spostare
o concentrare il lavoro in base alla
potenzialità e alle esigenze contingenti dei singoli Uffici, determinate,
per esempio, dall’afflusso agli sportelli per servizi non erogabili con
CIVIS, dalle lavorazioni di back
office, da carenze temporanee di
personale.
Insomma, si è passati da un punto
di vista singolare – Font Office Ufficio – a un punto di vista generale
– sistema CIVIS Agenzia.
PRIMO PIANO
15
Comunicazione
16
CONTRIBUTI
Silvia
Mezzetti
Società di persone
e detrazione del 36% possibile
solo per gli immobili patrimonio
Il modello Unico 2010 Società di
persone prevede al quadro RP l’inserimento delle “spese per interventi
di recupero del patrimonio edilizio”,
disciplinate dall’art. 1, commi da 1 a
7, della legge 27 dicembre 1997, n.
449 e successive modificazioni.
Come desumibile dalle istruzioni
al citato modello Unico (pag. 87)
per tale normativa sono stati forniti
dall’Amministrazione finanziaria
ampi chiarimenti attraverso l’emanazione di numerosi documenti di
prassi e con il decreto ministeriale
n. 41 del 18 febbraio 1998 e il decreto dirigenziale del 6 marzo 1998.
In particolare, la circolare n. 57/E
del 24/02/1998, al paragrafo 2.,
ha chiarito che “tenuto conto del
tenore letterale del comma 1, che
introduce la detrazione d’imposta
ai fini dell’Irpef a favore dei contribuenti che sostengono le spese per
la realizzazione degli interventi ivi
previsti senza porre ulteriori condizioni né soggettive né oggettive,
si deve ritenere che possano fruire della detrazione tutti i soggetti
passivi dell’Irpef, residenti e non
residenti nel territorio dello Stato,
che possiedono o detengono, sulla
base di un titolo idoneo, l’immobile
sul quale sono stati effettuati interventi previsti dalle disposizioni in
argomento e che hanno sostenuto
le spese di cui trattasi se le stesse sono rimaste a loro carico. Va,
inoltre, precisato che il possessore
o detentore dell’unità immobiliare
residenziale può anche assumere
la qualifica di imprenditore individuale, anche agricolo, se l’immobile
relativo all’impresa sul quale vengono realizzati gli interventi non
costituisce bene strumentale per
l’esercizio dell’impresa, né bene alla
cui produzione o al cui scambio è
diretta l’attività dell’impresa medesima e, conseguentemente, a norma
dell’art. 57 (ora 90) del Tuir, concorre a formare il reddito secondo
le disposizioni relative ai redditi
fondiari. La norma in esame trova,
altresì, applicazione nei confronti
dei soggetti di cui all’art. 5 del Tuir,
che producono redditi in forma associata. Per i soggetti che svolgono
attività commerciale in forma associata, valgono i chiarimenti forniti a
proposito degli imprenditori individuali con l’ulteriore precisazione
che per l’individuazione dei soggetti che hanno diritto alla detrazione
e dell’importo spettante, determinato sulla base delle quote di partecipazione, si osservano le previsioni
contenute nello stesso articolo 5 del
Tuir”.
Da quanto sopra emerge con chiarezza che le società di persone, che
abbiano sostenuto spese per interventi di recupero del patrimonio
edilizio, sulle parti comuni di edifici
residenziali, nonché sulle singole
unità immobiliari residenziali di
qualsiasi categoria catastale, anche
rurali, possedute o detenute e sulle
loro pertinenze, devono considerarle - dal punto di vista fiscale - quali
oneri detraibili di spettanza dei soci
con il criterio evidenziato all’art. 5
del Tuir.
Le spese, infatti, devono essere evidenziate in dettaglio nel quadro
RP, nel quadro RN al rigo 17 e nel
“Prospetto da rilasciare ai soci o
associati”, affinché questi ultimi abbiano tutte le informazioni necessarie per la compilazione della loro
dichiarazione dei redditi.
In modo semplicistico, si potrebbe
allora pensare che tali spese diano luogo ad un doppio “sconto” in
capo ai soci: una prima volta, come
spesa deducibile ai fini del determinazione del reddito della società
di persone e, di conseguenza, per il
principio di tassazione per trasparenza, di una minor quota di utile
da dover indicare quale componente del proprio reddito personale e
una seconda volta come onere detraibile.
Ciò, ovviamente, non può essere
vero, né lo è.
La circolare n. 57/E del
24/02/1998, sopra riportata, chiarisce, infatti, che l’agevolazione
compete per gli interventi edilizi
svolti sull’unità (o porzione di essa)
immobiliare residenziale, purché si
tratti di immobile patrimoniale, ovvero di immobile tassato in base
all’art. 90 del D.P.R. 22 dicembre
17
RF del modello Unico SP 2010, dedicato alla determinazione del reddito delle società di persone, è riportato che “nei righi RF11 e RF35
vanno indicati, rispettivamente, i
costi (variazione in aumento) e i
proventi (variazione in diminuzione) contabilizzati e nel rigo RF10
va indicato il reddito determinato
in base alle risultanze catastali o al
disposto dell’art. 90, comma 1, secondo periodo, del Tuir, tenendo
anche conto dell’eventuale maggiorazione prevista per le unità immobiliari a disposizione.
CONTRIBUTI
sensi dell’art. 6, comma 3, del Tuir.
In sostanza, ai sensi dell’art. 90 del
Tuir, gli immobili patrimonio (in
genere appartenenti a società immobiliari di gestione) partecipano
alla determinazione del reddito
della società secondo le disposizioni del capo II del titolo I, ovvero
secondo le risultanze catastali, in
quanto non sono imponibili i canoni eventualmente percepiti dalla
loro locazione, né sono deducibili
“le spese e gli altri componenti negativi” ad essi afferenti.
Infatti, nelle istruzioni al quadro
2010
1986, n. 917, e, di contro, non compete per i fabbricati tassati a costi,
ricavi ed ammortamenti, ovvero
immobili merce e immobili strumentali.
Il vincolo nasce dal fatto che in relazione agli immobili patrimoniali
le spese oggetto della detrazione
(indipendentemente dalla loro
contabilizzazione ai fini civilistici costi di esercizio o spese di manutenzione capitalizzate -) non sono
ammesse in deduzione dal reddito
della società determinato unitariamente come reddito d’impresa ai
Comunicazione
18
Giorgio
Bertuzzi
Gli oneri finanziari nella
determinazione del risultato
d’esercizio e del reddito imponibile
NOTIZIE
VII Edizione del
Master Universitario
in Revisione
contabile MURC
Presso la sede dell’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale
Emilia-Romagna, lo scorso 16
aprile si è svolto il seminario sugli
oneri finanziari nella determinazione del risultato d’esercizio e del
reddito imponibile, organizzato
dall’Università di Bologna - Facoltà di Economia di Bologna e
di Rimini -In collaborazione con
l’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale Emilia-Romagna.
All’incontro hanno partecipato oltre al Direttore Regionale
dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Gentile, il Prof. Gianfranco
Capodaglio, Direttore del Master
in Revisione contabile MURC che
ha trattato l’argomento riguardante
gli“interessi passivi nel sistema dei valori di bilancio e nel calcolo del costo di
prodotto”, Alessandro Ricci, docente
presso il Master in Revisione contabile MURC, il quale ha presentato
“L’art. 96 del TUIR: la deducibilità degli interessi passivi e il ROL”,
Christian Attardi, Capo Ufficio
Riscossione – Direzione Regionale
dell’Emilia-Romagna con “Interessi
passivi e inerenza nel reddito d’impresa”, Maria Chiara Bernabò Silorata, Capo Team Ufficio Grandi
contribuenti - Direzione Regionale
dell’Emilia-Romagna con “Caso pratico: la deducibilità degli
interessi passivi nel
LBO”.
Il seminario è stato presieduto da
Pasquale Stellacci,
Capo Settore Controlli, contenzioso
e riscossione della
Direzione Regionale
dell’Emilia-Romagna.
Al termine sono
stati consegnati gli
Attestati finali agli
studenti della VII
Edizione del Master Universitario in
Controllo contabile
MURC (anno accademico 2008 – 09).
19
L’Emilia-Romagna realizza incontri formativi per funzionari
e dipendenti comunali impegnati nella lotta all’evasione fiscale
A Bologna convegno
sull’accertamento sintetico
NOTIZIE
settore Controllo, contenzioso e
riscossione della Direzione regionale, Pasquale Stellacci, e dal vice
Presidente dell’Ordine, Claudio
Solferini, è stata l’occasione per approfondire il tema dell’accertamento sintetico, un istituto rilanciato
nell’ultimo periodo come strumento strategico contro l’evasione fiscale.
Antonio Cologno, Capo ufficio
Accertamento della DR EmiliaRomagna, ha tracciato i lineamenti
normativi dell’accertamento sintetico, che in maniera presuntiva de-
2010
Secondo uno studio de Il Sole 24
Ore, nel 2007 i consumi delle famiglie italiane superano del 20% i
redditi dichiarati al Fisco: con questo spunto di riflessione è iniziato il
convegno dal titolo “Accertamento
sintetico: teoria e prassi”, organizzato dalla Fondazione dei Dottori
commercialisti e degli Esperti contabili di Bologna in collaborazione
con l’Agenzia delle Entrate EmiliaRomagna, che si è tenuto presso il
Convento S. Domenico del capoluogo emiliano.
L’incontro, moderato dal Capo
termina il reddito del contribuente basandosi sul possesso di beni
indicativi di capacità contributiva.
Assume rilevanza, pertanto, ai fini
dell’accertamento, la disponibilità,
propria o di familiari, di aeromobili, navi e imbarcazioni da diporto,
autoveicoli, residenze principali e
secondarie, spese per scuole privati
e viaggi ed altri beni e servizi rientranti nel cosiddetto “paniere ministeriale”.
La ricostruzione della capacità contributiva delle persone fisiche a partire dai consumi, attraverso lo strumento del Redditometro, è stata
l’oggetto dell’intervento di Antonio
Lofari, Capo area Accertamento
della Direzione provinciale di Piacenza: tra gli esempi illustrati, un
contribuente che pur avendo omesso la dichiarazione dei redditi per
due anni consecutivi, aveva acquistato, nello stesso periodo, due auto
di lusso e un immobile del valore di
oltre 350mila euro.
“La media dei redditi dichiarati nel
nord-est nel 2007 ammonta a circa
20mila euro – ha concluso Stellacci – ma i consumi non rispecchiano
questi dati reddituali. Esiste una
distanza tra il mondo che si vede
e quello che si racconta, e l’accertamento sintetico può rilevare questo
gap”.
Le slide del convegno sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia
delle Entrate Emilia-Romagna
http://emiliaromagna.agenziaentrate.it
Simone
Mirasolo
Antonella
Pellegrino
Comunicazione
20
CONTRIBUTI
Biagio
Cunsolo
Trasmissione telematica
dei certificati di malattia
I dipendenti pubblici non dovranno
più inviare alle proprie amministrazioni il certificato medico attestante
l’assenza per malattia.
Sarà compito del medico curante
effettuare la trasmissione telematica del certificato direttamente
all’INPS e lo stesso Istituto renderlo disponibile, attraverso il proprio
sito internet, all’Amministrazione
di appartenenza del lavoratore in
malattia.
Pur appartenendo all’Amministrazione pubblica il certificato del lavoratore in malattia dovrà essere inviato all’INPS, infatti, recentemente Il Garante per la protezione dei
dati personali ha dato il via libera
allo scambio di dati tra INPDAP
e INPS necessario a quest’ultimo
Istituto per svolgere i propri compiti istituzionali in materia di controlli sulle assenze anche dei lavoratori pubblici.
Il Garante inoltre ha prescritto ai
due enti di assicurare l’accesso selettivo alle sole informazioni essenziali e di individuare strumenti e
misure organizzative per garantire
la protezione dei dati, in particolare
con il tracciamento delle operazioni
compiute dal personale incaricato.
Fino al 18 luglio, periodo transitorio utile per il collaudo del sistema
telematico, il medico potrà comunque continuare a procedere al rilascio cartaceo del certificato, con
conseguente permanenza d’obbligo
da parte del lavoratore d’inviare il
certificato, entro i 2 giorni lavorativi
successivi all’inizio della malattia,
alla propria amministrazione; dal
19 luglio 2010 scatterà l’obbligo di
trasmissione telematica.
Nel periodo transitorio i medici dipendenti del Ssn e quelli in regime
di convenzione con il Ssn, ovvero
i soggetti tenuti alla trasmissione
telematica dei certificati, dovranno
installare sul proprio PC il sistema
software gestionale, reso disponibile dal Ministero dell’Economia e
delle Finanze.
Il medico curante potrà così usufruire dei servizi erogati dal Sac
(sistema d’accoglienza centrale) in
modalità multicanale e, attraverso
il proprio software gestionale, potrà effettuare le operazioni di predisposizione e invio telematico dei
certificati di malattia, le operazioni
di annullamento o rettifica di certificati già inviati, nonché le operazioni di stampa della copia cartacea
dei certificati e dei relativi attestati.
La trasmissione del certificato di
malattia telematico, da quanto disposto dalla circolare INPS n. 60
del 16 aprile scorso, comprenderà
obbligatoriamente l’inserimento
da parte del medico curante dei seguenti dati:
•
codice fiscale del lavoratore;
•
residenza o domicilio abituale;
•
eventuale domicilio di reperibilità durante la malattia;
•
codice di diagnosi;
•
data di dichiarato inizio malattia, data di rilascio del certificato, data di presunta fine
malattia nonché, nei casi di
accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta
della malattia;
•
modalità ambulatoriale o domiciliare della visita eseguita.
Una volta completata la procedura
di compilazione e d’invio all’INPS, il medico rilascerà al lavoratore copia cartacea del certificato e
dell’attestato di malattia oppure in
caso d’impossibilità per il medico
di stampare la certificazione, comunicherà al lavoratore, il numero
del certificato, attribuito dopo il
controllo e l’accettazione dei dati
trasmessi.
La numerazione, potrà essere utilizzata dal lavoratore per ricercare,
visualizzare e stampare il proprio
attestato direttamente dal sito Internet dell’INPS.
L’INPS, sulla base delle informazioni presenti sulle proprie banche
dati e dei servizi forniti dall’INPDAP, individuerà, il datore di lavoro al quale mettere a disposizione
l’attestato e lo renderà disponibile
sul proprio sito internet.
21
precisamente, se dal 19 luglio 2010
dovessero continuare a ricevere dei
certificati di malattia in forma cartacea senza corrispondenza telematica, saranno tenute a segnalare
l’anomalia alla Asl di competenza,
inviando apposita comunicazione
alla casella di posta elettronica certificata dell’Azienda di riferimento
del medico.
Scaduto il periodo transitorio (18
luglio 2010) l’inosservanza degli
obblighi di trasmissione telematica
costituirà illecito disciplinare e, in
caso di reiterazione, comporterà il
licenziamento o per i medici convenzionati, la decadenza dalla convenzione.
CONTRIBUTI
medico, oppure mediante l’inserimento del codice fiscale personale
e del numero del certificato.
L’INPS fornirà assistenza ai datori di lavoro e ai lavoratori tramite
gli operatori del Contact Center
Integrato INPS-INAIL, raggiungibile attraverso il numero gratuito
803164; ai lavoratori l’assistenza
riguarderà in particolar modo le
procedure tecniche d’assegnazione
o attivazione del PIN, necessario
per la consultazione e stampa dei
propri certificati di malattia.
Ultimato il periodo transitorio utile
per il collaudo del sistema telematico, le Amministrazioni Pubbliche,
in qualità di datori di lavoro, vigileranno sul corretto adempimento e
2010
L’amministrazione di appartenenza
del lavoratore in malattia, per consultare on line i dati contenuti nel
certificato trasmesso all’INPS dal
medico curante, dovrà accedere al
portale INPS www.inps.it - servizi
online, il tutto previa autorizzazione e attribuzione di un PIN.
Inoltre, l’INPS metterà a disposizione dei lavoratori il servizio di
consultazione e stampa dei dati relativi ai propri certificati di malattia.
Il lavoratore per accedere al servizio, disponibile nel sito INPS –
servizi on-line, potrà optare o tramite un codice PIN, con il quale è
consentito l’accesso ai dati di tutti i
certificati comprensivi di diagnosi e
di codice nosologico, se indicato dal
Comunicazione
22
FORMAZIONE
Licia
Romagnoli
La nuova formazione
si chiama Blended
Metti un po’ di formazione
d’aula, quella classica, aggiungi una
parte di autoformazione e una buona dose di formazione sul campo.
Poi gira bene. Ecco pronta la nuova
miscela formativa. Si chiama Blended learning, o B-learning, ed è la
nuova frontiera nel campo dell’apprendimento.
Il b-learning è una metodologia di erogazione dei contenuti
formativi che integra la classica
lezione d’aula con modalità di interazione telematica. Una miscela
appunto. Applicata in via sperimentale lo scorso anno dalla nostra amministrazione nell’ambito
della procedura concorsuale Iride
(Trib 1180), il blended sembra
aver superato felicemente la prima
fase di rodaggio. Quest’anno tocca
all’Emilia-Romagna, e a testarla
ulteriormente saranno, a partire da
aprile, i 107 tirocinanti candidati alla procedura concorsuale Trib
825 (Iride 8).
L’iter formativo integrato prevede:
•
Una formazione tecnico-tributaria centrata sulle principali
aree di attività dell’Agenzia,
che si svolgerà in aula;
•
Un percorso di formazione sul
campo sulle attività di Front/
Back Office, Rimborsi, Controlli formali, che verrà attuata
presso gli Uffici Territoriali;
•
Un percorso di autoformazione
attraverso un’area riservata della Intranet in cui è pubblicato
materiale formativo d’ausilio
nella preparazione tecnica;
La formazione d’aula e quella
esperienziale sono cose ormai note
per l’Agenzia, che dal 2004, ogni
anno, assume e forma nuove leve
attraverso percorsi di apprendimento teorico/pratico. L’elemento
aggiuntivo è quello virtuale: i ragazzi, infatti, interagiranno attraverso
un blog.
Il blog è un diario
pubblico on line in cui un autore pubblica dei contenuti e
sul quale gli utenti inseriscono commenti, risposte, approfondimenti, che consentono
di sviluppare la tematica in
oggetto secondo differenti e
molteplici punti di vista. Nel
nostro caso il blog permetterà al tirocinante di con-
frontarsi con problematiche lavorative sotto la guida e la supervisione
di una persona esperta.
L’ esperto deputato a proporre quesiti e soluzioni, e a guidare
virtualmente i ragazzi nella gestione di casi pratici, sarà un e-tutor,
mediatore virtuale nel processo di
apprendimento e consulente tecnico da dietro le quinte dei candidati.
Gli e-tutor sono stati accuratamente selezionati tra i nostri
funzionari più esperti in materia
di Accertamento, Rimborsi e Contenzioso, e per loro è già iniziato un
percorso di formazione specifico, finalizzato ad introdurli nella gestione pratica del ruolo.
Rispetto al passato, l’uso
combinato delle 3 modalità formative permetterà di:
•
assicurare una formazione teorico-pratica complementare
alla formazione on the job
•
attenuare l’impatto delle nuove immissioni sull’attività degli
uffici
•
ridurre i costi legati alla formazione e il tempo sottratto
all’attività lavorativa.
Il percorso formativo è iniziato il 12
aprile scorso, primo dei 4 giorni di
accoglienza dei ragazzi.
23
E’ in corso un nuovo programma formativo sulla semplificazione
della scrittura burocratica, dedicato ai funzionari delle maggiori
regioni italiane
Una comunicazione chiara
ed efficace fa risparmiare
Giovanna
Zannini
ti dalle Direzioni del Piemonte e
dell’Emilia-Romagna.
Il programma del corso comprende
utili approfondimenti sulla personalizzazione della comunicazione
(autore e destinatario), sulla redazione di diverse tipologie di testi e
sulle fasi della scrittura (pianificazione, redazione e revisione). Si sviluppa, oltre che sul piano didattico
teorico, su una serie di esercitazioni
pratiche, molto efficaci per ridefinire in modo concreto e non banale
gli argomenti trattati.
L’attività formativa ha già avuto inizio in Emilia Romagna, con due diverse edizioni organizzate nei giorni 17 - 18 febbraio e 10 – 11 marzo.
Le docenti hanno puntato tenacemente sugli obiettivi del corso;
l’intento non è stato tanto quello
di formulare nuovi presupposti
[1] Direttive e pubblicazioni sulla
semplificazione della scrittura amministrativa:
zione generale del personale e dei
servizi, I quaderni dell’innovazione- Il progetto per la semplificazione del linguaggio amministrativo,
Istituto Poligrafico e Zecca dello
Stato, Roma
•CASSESE S. (a cura di) (1993),
Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento
per la Funzione Pubblica
Codice di stile delle comunicazioni
scritte ad uso delle amministrazioni
pubbliche. Proposta e materiali di
studio- Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma
•FIORITTO A. (a cura di)
(1997), Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la Funzione Pubblica Manuale di stile. Strumenti
per semplificare il linguaggio delle
amministrazioni pubbliche, Il Mulino, Bologna
•Id. (a cura di) (2002), Ministero
dell’Economia e delle Finane Dipartimento dell’Amministra-
•Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento
per la Funzione Pubblica.
(2002), Direttiva sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi, 8 maggio 2002, Roma
•Agenzia delle Entrate (2003),
Manuale di scrittura amministrativa, a cura di F. Franceschini e
S.Gigli, Roma
•Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento
per la Funzione Pubblica
(2005), Direttiva sulla semplificazione del linguaggio delle Pubbliche Amministrazioni, 25 ottobre
2005, Roma.
2010
A diciassette anni dalla prima iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica per semplificare il
linguaggio amministrativo, e dopo
numerosi interventi per sensibilizzare i dipendenti pubblici a una
comunicazione chiara e comprensibile, i documenti in uso nelle P.A.
risentono ancora fortemente dello
stile “burocratese”.
Per questo motivo, l’Ufficio Comunicazione interna e formazione
ha promosso una nuova serie di incontri didattici sulla semplificazione del linguaggio amministrativo
(livello base), con l’intento di avvicinare le modalità di scrittura dei
funzionari dell’Agenzia al linguaggio comune.
Il progetto didattico è stato formulato da una dirigente emilianoromagnola, Corinna Montuori, insieme ad una collaboratrice marchigiana, Antonella Sgattoni. Entrambe già coinvolte in diversi interventi
formativi sull’argomento, hanno
messo a punto un programma divulgativo completo ed organico, realizzabile in due giornate d’aula.
I corsi, programmati per il 2010
presso varie sedi regionali, saranno
condotti dalle due esperte insieme
ad altri sei funzionari che con loro
hanno partecipato, nel 2005 a Pisa,
al Master in italiano scritto e professionale per conto dell’Agenzia
delle Entrate. Accanto ad essi, tre
giovani comunicatori, provenien-
FORMAZIONE
“… scrivere in modo semplice non significa scrivere in modo semplicistico…”
(Dal “Manuale di scrittura amministrativa” – pag, 9 [1] )
Comunicazione
24
concettuali – quelli esistenti sono
già ampiamente condivisi – quanto
quello di utilizzare in modo adeguato gli strumenti metodologici.
Tutto questo attraverso la presa di
coscienza dei funzionari presenti,
rispetto ai problemi intrinseci al
linguaggio amministrativo. E, altro
punto di forza del corso, anche attraverso varie proposte di tecniche
di scrittura, che hanno coinvolto
lessico, sintassi e gerarchia dell’informazione.
Infine, il corso ha affrontato le metodologie di redazione dei testi; con
il supporto informatico, è stato possibile creare un piccolo “laboratorio”
di scrittura, o meglio di riscrittura di
brani in uso all’interno della nostra
Amministrazione, per migliorarne
la leggibilità e la comprensibilità.
Inutile dire che il corso ha raccolto ampi consensi, perché ha agito
anche sul livello di consapevolezza
dei suoi fruitori. Essi hanno infatti
condiviso e interiorizzato il concetto che comunicare in modo efficace
con i cittadini è un’azione importante per limitare il costo economico, psicologico e sociale degli adempimenti fiscali a loro carico.
Direttive e pubblicazioni sulla semplificazione della scrittura
amministrativa:ad uso delle amministrazioni pubbliche. Proposta e materiali di studio- Istituto Poligrafico e
Zecca dello Stato, Roma
L’importanza di fare “rete” (di impresa)
Brevi osservazioni sul disegno di legge - AC2754 - XVI Legislatura
CONTRIBUTI
Alessandro
Albano
1. Premessa
La ridotta dimensione della struttura aziendale media italiana è
un fattore che, come osservano gli
analisti economici, contribuisce a
ridurre la competitività del sistema
produttivo nazionale.
I progetti di riforma fiscale (attuati e non) che si sono succeduti
nel tempo, hanno cercato, da un
lato, di favorire la capitalizzazione
delle imprese e delle società, nella
convinzione che l’incremento del
capitale proprio investito potesse
costituire un importante fattore di
crescita per la struttura produttiva;
contestualmente, sono stati introdotti strumenti giuridici per “neutralizzare” le operazioni di aggregazione tra soggetti del mondo della
produzione.
Il dibattito, riproposto negli ultimi anni dalla Commissione Biasco
di riforma del diritto tributario
dell’impresa e delle società, ha oggi
un’ulteriore occasione per essere
definito di stretta attualità: il 30
settembre 2009 è stata presentata
una proposta di legge d’iniziativa
parlamentare, dedicata alle “norme
per la tutela della libertà d’impresa”
ed all’ambizioso obiettivo di offrire
uno “statuto delle imprese”.
2. Profili Significativi
Il punto maggiormente significativo
della proposta è rappresentato dalla
possibilità, per tutte le aziende organizzate in “rete” di impresa (distretti industriali, meta – distretti,
distretti tecnologici e reti di impresa propriamente dette) di adottare
i principi fiscali già in essere per i
gruppi di impresa; ciò significa poter fruire – in particolare - della disciplina del cosiddetto consolidato.
Questo consentirà, se il progetto
supererà tutte le fasi sino a divenire
legge ordinaria, di dare finalmente
una soluzione al problema dell’ac-
cumulo dei crediti di imposta derivanti dalle dichiarazioni dei redditi,
ed al prelievo anticipato delle imposte (mediante ritenute ed acconti).
Per quanto riguarda l’Amministrazione finanziaria, la proposta di
legge rappresenta un’importante
opportunità.
Innanzitutto, è idonea a rendere
maggiormente omogeneo il sistema
di tassazione nel nostro Paese, con
un’estensione della tassazione di
gruppo, ed avvicina il nostro ordinamento a quello di altri Paesi Europei, consentendo, altresì, di riconoscere l’importanza di un regime
fiscale che suscita notevole interesse
da parte delle Istituzioni comunitarie ed internazionali (si veda, da
ultimo, International and EC Tax
Aspects of Group of Companies, EC
and International Tax Law Series,
vol. 4, IBFD, 2008, per una visione
comparata ed internazionale).
Inoltre, il regime di responsabilità
ziale, la rete di impresa.
Quest’ultima è un contratto, con il
quale due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune parte
dell’attività caratteristica svolta da
ciascuna di esse. La causa del negozio è la rete medesima, cioè la sinergia economico – produttiva diretta
all’innovazione tecnologica ed alla
competitività delle realtà aziendali.
Affiancare un sistema a forma libera, puramente negoziale, ad un
concetto normativo che ha una sua
identità specifica, rischia di creare
delle difficoltà in sede di valutazione delle valide ragioni economiche
per le quali un contratto di rete
viene stipulato, inducendo ad un
eccessivo ampliamento dei margini
di legittimità negoziale, da parte
dei privati, ovvero ad un abuso dei
poteri di riqualificazione dell’Amministrazione.
Si tratta, quindi, di un profilo di
potenziale elusione tributaria ed
abuso del diritto, che può essere
circoscritto con una formulazione
maggiormente tassativa della fattispecie positiva, almeno per quanto
concerne i distretti produttivi
3. Conclusioni
Il concetto di distretto produttivo
non ha superato le difficoltà successive all’introduzione normativa nel
nostro ordinamento; la previsione
di una figura negoziale assimilata
potrebbe rappresentare un’opportunità in più per favorire la modernizzazione del tessuto fondamentale produttivo del nostro Paese.
Tutti gli interpreti sono convinti
dell’importanza di offrire agli imprenditori nuove forme giuridiche
ed un nuovo impulso a strumenti
già presenti, perché divengano maggiormente fruibili per gli operatori
economici
Il successo della proposta
di legge, laddove essa avrà
la forza politica per divenire norma positiva, sarà misurata principalmente dal
livello di tax compliance che
sarà in grado di favorire, cioè
dalla misurazione empirica di quanto l’utilità per le
imprese, rappresentata dal
perseguimento del legittimo fine di profitto, si concili
con l’interesse fiscale, curato
dall’Amministrazione finanziaria.
Tale aspetto si rivela estremamente importante in un
settore – quello delle piccole
e medie imprese – che costituisce
un difficile ambito di intervento per
garantire il corretto adempimento
degli obblighi fiscali.
Non è peregrino ipotizzare (seppur
con una buona dose di ottimismo)
che la piena affermazione del regime di tassazione di gruppo, mediante l’estensione applicativa della
normativa in materia di consolidato, possa contribuire a diminuire l’applicabilità di altri strumenti
presuntivi e parametrici di determinazione del reddito, con indubbio
vantaggio per l’incisività dell’azione
di contrasto all’evasione fiscale.
2010
solidale all’interno del gruppo per
le violazioni tributarie è un aspetto
che può offrire un profilo di interesse per quanto riguarda i possibili,
diversi ed innovativi profili di indagine, per la selezione dei soggetti
economici significativi all’interno
del variegato mondo delle PMI.
Ciò richiederà, altresì, una sempre
maggiore competenza nella formazione del bilancio di gruppo, per la
verifica della corretta esposizione
dei costi e della esatta applicazione
dei principi contabili che, in una
dimensione multi – aziendale, può
presentare diverse criticità.
Il progetto di legge sembra ispirato,
quindi, a favorire una maggiore integrazione aziendale, su base volontaria, al fine
di usufruire di un regime
fiscale di vantaggio, ciò che
può consentire – indirettamente – una maggiore
incisività dell’attività di
contrasto all’evasione da
parte dell’Amministrazione
finanziaria, sia nella determinazione delle linee di politica fiscale, che nella fase
dell’attuazione delle medesime.
Il profilo più difficile da interpretare è rappresentato,
paradossalmente, proprio
dalla premessa, cioè dall’esistenza
del soggetto giuridico che dovrebbe
accedere al regime fiscale di gruppo.
Il distretto produttivo, che ha avuto un riconoscimento giuridico, in
occasione della Legge Finanziaria 2006 (Legge 266/2005, art. 1,
commi 368, lett. b), c), d), e che viene definito normativamente come
un sistema produttivo locale omogeneo, caratterizzato da un’elevata
concentrazione di imprese industriali, prevalentemente di piccola
e media dimensione, e dall’elevata
specializzazione produttiva, viene
affiancato ad uno strumento nego-
CONTRIBUTI
25
Comunicazione
26
Giovanna
Zannini
Due incontri multietnici, per un
solo obiettivo: la legalità fiscale
FISCO E SCUOLA
Giovani studenti, i cittadini di domani,
apprendono le regole in Direzione Regionale
Chakraborty, Estefer Wensen, Kechene Key, Hind, Khadiija, Suomia, Yann Tall, Ewere, Sharon …
Sono solo alcuni dei nomi degli
studenti in visita alla Direzione
Regionale dell’Emilia Romagna
per conoscere da vicino l’Agenzia
delle Entrate. Una settantina di ragazzi delle prime e seconde classi
dell’istituto professionale EnAIP,
che seguono due diversi tipi di indirizzo didattico: uno amministrativo-segretariale, l’altro per operatore
amministrativo dei processi informatizzati.
Studenti di etnie diversi, accomunati da uno stesso interesse: frequentare il biennio dell’obbligo,
per essere poi pronti per una fon-
damentale scelta di vita. O il proseguimento degli studi, o l’immersione nel mondo del lavoro.
I nostri incontri, il 22 febbraio e il
15 marzo, sono stati proprio indirizzati a far comprendere loro quale
ruolo civico e quali responsabilità
fiscali li aspettino; quale è la loro
posizione nella società italiana,
quali oneri si assumeranno nell’entrare nel mondo professionale.
Al termine di ogni incontro, dopo le
spiegazioni sulla missione e sull’organizzazione dell’Agenzia delle
Entrate e la visita al front-office
dell’Ufficio territoriale di Bologna
1, hanno dichiarato di sentirsi molto più stanchi che non al termine di
un’intera giornata di scuola. Ave-
vano ragione: apprendere in due
ore e mezza tanti argomenti nuovi
e complessi, compiere la difficile
astrazione - con conseguente presa
di coscienza – dal mondo nozionistico delle parole a quello pratico
della realtà lavorativa, è sicuramente impegnativo.
E anche per questo, alla fine della
mattinata, si sentivano un po’ più
“grandi”: la consapevolezza del loro
ruolo futuro all’interno della società li sta già facendo maturare.
Sono certa che conserveranno il
ricordo di questi incontri, quando
inizieranno a costruirsi una vita
adulta ed autonoma, e sono anche
certa che abbiano ben compreso
che cosa lo Stato si aspetti da loro.
27
Evasione fiscale:
un problema mai risolto
necessaria una pena proporzionata
a questa rapina di grandissimi proporzioni, ma spesso sminuita per
questa sua “finezza di mezzi”. Chi
ha mai pensato di equiparare un ladro col volto coperto ad un evasore
fiscale in giacca e cravatta?
I tributi cui ogni cittadino è sottoposto sono necessari ad assicurare
il funzionamento dei servizi che si
situano alla base di una società civile, utilizzando l’aggettivo “civile” nel
contesto di una comunità sempre
portanza che un sistema tributario
funzionale si basi maggiormente
sulle entrate provenienti da tributi
versati direttamente dal cittadino
piuttosto che sulle entrate legate
alla vendita di beni di consumo.
Ora, da un’attenta analisi dell’economia nostrana è evidente quanto,
ormai da troppo tempo, sia stato
innescato un processo fortemente squilibrato, il quale, a fronte di
contribuenti che dichiarano poco
o nulla, pur avendo abbastanza o
molto, fa sì che l’onere fiscale sia
guardi tanto il personale dipendente quanto i liberi professionisti.
Con rammarico si può constatare
come il problema dell’evasione fiscale sia relegato nella condizione di
mera questione economica, quando
invece si tratta di una piaga sociale,
un danno incommensurabile alla
società. Essendo lo Stato l’insieme
dei cittadini, l’evasore va a danneggiare l’intera comunità, privandola
di un bene pubblico e ledendo il
legittimo guadagno della cosa pubblica. E per chi truffa la comunità è
più povera di valori e nella quale i
malfattori passano per furbi e gli
onesti per ingenui. Come cambierebbe la vita di ognuno di noi se,
uscendo la sera, non trovasse un
lampione ad illuminare il vialetto
di fronte a casa? Se, salendo in auto,
dovesse guidare su strade prive di
segnaletica? Se, pur stando male,
non potesse servirsi di un sistema
sanitario effettivamente organico
ed organicamente effettivo?
2010
È una verità di per sé evidente che
contribuire al sostentamento dello
Stato e dei suoi servizi è condizione
necessaria per essere, oltre che per
sentirsi, cittadini.
Per non attivare un fenomeno sperequativo è di fondamentale im-
superiore su coloro che, comportandosi onestamente, si vedono
sobbarcare spese altrui.
È stato quantificato che l’imponibile evaso ai danni dello Stato ammonti a 316 miliardi di euro l’anno.
Molteplici sono le aree di evasione,
dai guadagni illeciti della criminalità organizzata, a quelli solo parzialmente denunciati di professionisti,
artigiani, piccole imprese, fino alle
società di capitali. Ne consegue, in
ogni caso, che il problema non ri-
Studenti
2D Liceo
Ginnasio
statale
L.Galvani,
Bologna
FISCO E SCUOLA
Nec quies gentium sine armis,nec
arma sine impensis,
nec impensa sine tributis haberi
queunt
Tacito
Federica
Fogacci,
Federico
Zangani
Comunicazione
28
SPECIALE FISCO E SCUOLA
Maria
Cristina
Garuti
Scorci di città
Concluso il 1° Concorso fotografico regionale.
Sessanta le foto in mostra, tutte interessanti
29
“Ogni interazione umana comporta
un rapporto, un contatto. Anche se
manca la volontarietà del rapporto,
c’è comunque comunicazione.
Il tramite della comunicazione può
non essere la parola detta o scritta.
Può essere una rappresentazione grafica: la traduzione in immagini di ciò
che siamo, di ciò che pensiamo, di ciò
che intendiamo comunicare, con o
senza la consapevolezza di farlo.
Ogni disegno, ogni immagine fotogra-
fica porta in sé un messaggio: vi possiamo riconoscere la sensibilità, l’esperienza, l’abilità, la ricchezza interiore
di chi l’ha realizzato.
Questo Concorso, organizzato con e
per i colleghi emiliano-romagnoli, intende centrare l’attenzione sulle straordinarie capacità comunicative di chi
usa lo strumento fotografico.
Soprattutto, questa vuole essere un’occasione di scambio e di coinvolgimento per tutte le persone che vi partecipano.
Intende anche essere un momento di
attenzione per i centri in cui viviamo
e lavoriamo: angoli segreti, attimi fuggenti, panorami suggestivi, fissati in
un lampo…”
Questo il manifesto di intenti del
1° Concorso fotografico regionale a
tema “Scorci di città”.
La realizzazione
Una nuova iniziativa della Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna
che, tramite l’Ufficio Formazione Comunicazione e Sviluppo,
ha coinvolto i propri dipendenti.
Obiettivo: condividere la magia del
bianco e nero, con stampe 20 x 30
sulle città emiliano-romagnole sedi
di Uffici dell’Agenzia delle Entrate,
per valorizzarne gli autori.
Intensi i soggetti in gara, angoli
cittadini più o meno noti, e appassionati gli occhi di chi ha fermato
in un click la bellezza delle proprie
città. Città natali o paesi d’adozione
- quelli dei colleghi provenienti dal
sud, che hanno modificato la loro
vita per una carriera professionale
lontana dalle famiglie d’origine. In
2010
Il manifesto
SPECIALE FOTOGRAFIA
Giovanna
Zannini
Comunicazione
SPECIALE FOTOGRAFIA
30
ogni caso, espressioni emozionate
di una consapevole ricerca tecnica
ed estetica.
Il Concorso si è realizzato attraverso la selezione, da parte della
Commissione incaricata, delle 60
immagini più significative, esposte
dall’1 al 16 febbraio 2010 in una
mostra aperta a tutto il personale.
E’ stato quindi difficile rinunciare a
15 belle immagini che, nel rispetto
del “Regolamento di valutazione
e selezione”, sono state eliminate
dalla mostra. Ma che diventeranno
comunque patrimonio della Direzione, esposte nelle aule di Formazione, insieme alle 60 finaliste.
Le foto premiate
La scelta delle 3 foto da premiare
è stata complessa e ha comportato
anche accesi scambi di idee e difficili ripensamenti. Tanto che, per
garantire al suo interno una valutazione condivisa, la Commissione si
è dovuta riunire due volte.
Al
termine
delle consultazioni preliminari, i primi
tre posti sono
stati conquistati dalle foto
“Le tre Torri”
(di Francesca
Linaroli, Bologna); “Sguardi nel tempo” (di Fabio Armillei, Modena) e “Infiniti
passaggi” (di Fulvia Resta, Lugo).
Una menzione particolare si sono
meritate inoltre le foto “Trepponti” di Simona Frassanito (Comacchio) e “Bologna ieri, Bologna
oggi” di Pasquale Finamore. Non
va dimenticato il contributo di Fabio Spedicati (Comacchio) che,
con la foto “Sotto i Tre Ponti”, si è
conquistato le preferenze del pubblico. Gli autori si sono segnalati
per la qualità di tutte le immagini
presentate.
La mostra
Accanto alle 60 in gara, esposte in
10 grandi pannelli, sono state presentate fuori concorso altre 10 foto,
scattate da membri della Commissione, Giorgio Bertuzzi (Piacenza)
e Giovanna Zannini (Bologna), e
da un ex Direttore locale ora pensionato, Vincenzo Renda (Comacchio), che ha ottenuto ampi consensi dal pubblico.
La premiazione
Il 16 febbraio gli autori delle foto
sono intervenuti alla premiazione finale, presieduta dal Direttore
Regionale, Antonino Gentile, e dal
Capo Ufficio Formazione Comunicazione e Sviluppo, Anita Pezzetti.
Il Direttore ha rivolto un sincero
ringraziamento a tutti i partecipanti per l’entusiasmo e la capacità che
hanno dimostrato nel far conoscere
alcuni scorci delle loro città. “Questo momento vuole rappresentare
una parentesi creativa, all’interno
dello spazio professionale, per mettere in luce la passione, la disponibilità e la vivacità intellettuale dei
dipendenti dell’Agenzia”.
La dottoressa Pezzetti ha colto
l’importanza della rivelazione di sé
che ogni partecipante al concorso
ha voluto condividere: “Non siamo
solamente men at work; ognuno di
noi cela un bagaglio di emozioni e
di sentimenti che anche questa mostra ha voluto valorizzare. In ogni
scatto c’è l’espressione della unicità
di ciascuna persona.”
Per gli appassionati di fotografia,
l’appuntamento è per il prossimo
anno, con una nuova coinvolgente
iniziativa.
2010
SPECIALE FOTOGRAFIA
31
Comunicazione
32
PARI OPPORTUNITA’
Maria
Antonietta
Sassani
Casalinghe malandate
Pubblicità e pari opportunità fanno rima ma non si accordano
In una recente trasmissione televisiva una nota autrice di testi satirici
richiamava, con salace ed acuta ironia, l’attenzione degli spettatori su
alcune pubblicità che utilizzano
le donne per rappresentare situazioni di disagio fisico o psicologico.
Un monologo divertente, ma che
induceva anche a più serie riflessioni e così, per approfondire l’argomento, ho cominciato a guardare gli
spot televisivi con più interesse e
con diverso approccio.
I risultati della mia piccola indagine? A dir poco sconcertanti.
E’ proprio vero: i ruoli femminili
nella pubblicità si stanno ampliando rispetto a quelli ormai tradizionali, ma sempre in senso negativo.
Pur tralasciando i casi estremi di
messaggi violenti o apertamente
offensivi della dignità femminile,
non si può dire che le donne siano
trattate bene.
Eravamo purtroppo abituati a vedere immagini di donne-oggetto
usate per reclamizzare tutti i tipi
di prodotti, ed anche casalinghe felici dei piatti
splendenti o della polvere che abbandona il
salotto, così come erano
ben consolidate le figure
di madri e mogli perfette,
impeccabili e sorridenti, così
irreali da fare quasi tenerezza.
Ma ora il nuovo modello che si
sta proponendo è quello di una
donna debole ed insicura, fisicamente e psicologicamente malandata, al centro di situazioni
disagiate o imbarazzanti.
Ed ecco che la televisione ci presenta una poveretta semi immobilizzata dai dolori articolari,
un’altra che sta sotto la pioggia
senza ombrello perché è carente di vitamine, una che tossisce
rabbiosamente e un’altra ancora che
rischia di perdere i capelli .
Ma non basta: ecco infatti una giovane donna che ritarda ad un appuntamento con le amiche perché
ha dovuto por rimedio a prurito e bruciori intimi, un’altra
che si paluda in ampie vesti
perché afflitta da gonfiori
intestinali, per non parlare poi di una signora
a cui balla la dentiera e
di un’altra che teme di
emanare cattivi odori per
problemi di incontinenza
e che per fortuna ha trovato un rimedio, altrimenti
non avrebbe mai preso
l’ascensore.
Oltre alle banalità ed
alle incongruenze, non
vi è dubbio che l’immagine
di queste
donne è avvilente e
ancor più lo diventa
facendo il confronto
con le figure maschili proposte da altri
caratteristiche:
-
quelli informativi, che tendono
a dare notizie sul prodotto (posto al centro di scene
•
normali, che rappresentano la
vita quotidiana e che sono di
immediata percezione);
-
quelli emozionali, che cercano
di catturare lo spettatore con
sensazioni forti (si enfatizzano situazioni e contesti e si
richiede una elaborazione del
messaggio più complessa ma
altrettanto efficace);
-
quelli ironici , che creano distacco e fanno leva sulle facoltà
intellettuali e non solo emozionali (destinati ad un pubblico più sofisticato e portato all’
imitazione).
Nella pubblicità si utilizzano tutti, ma in ogni caso, il processo da
instaurare è identico: entrare in
sintonia con la sfera psicologica del
potenziale consumatore e convincerlo all’ acquisto mediante meccanismi di identificazione.
Occorre quindi proporre modelli e
situazioni in cui lo spettatore si può
proiettare facilmente e dove si può
agevolmente riconoscere.
Dobbiamo quindi dedurne che gli
spot che rappresentano situazioni
sgradevoli sono più vicini al mondo
femminile e questo per vari motivi.
Di solito gli uomini hanno molta
difficoltà ad accettare limiti fisici e
soprattutto ad esternarli (il mito del
sesso forte viene ancora coltivato),
vivono meno disagio ambientale rispetto alle donne (la realtà sociale è
tutt’ora improntata a elementi di
maschilismo) e si identificano più
facilmente in modelli improntati
al potere più che alla sottomissione tipica delle figure femminili (gli
stereotipi della donna-oggetto o
dell’ angelo della casa resistono a
tutti gli attacchi).
Ne consegue che la pubblicità è ben
consapevole del disagio esistenziale
delle donne, ma invece che disapprovarlo e combatterlo lo sfrutta a
fini esclusivamente commerciali.
Con sofisticate strategie di rappresentazione non si fa altro che
riproporre l’inferiorità femminile,
realizzando nuove e sottili forme
di discriminazione.
Poco è valso che sin dal settembre
del 2008 il Parlamento Europeo
abbia approvato una relazione che
condanna la pubblicità in cui si
esaltano e si approvano le discriminazioni di genere, perché siamo ancora ben lontani da una sostanziale
parità.
Ed allora occorre mantenere molto
alto il livello di attenzione e non
sottovalutare neppure quelle manifestazioni discriminatorie sfuggenti e apparentemente innocue,
perché la verità è che, nel mondo
mediatico, le pari opportunità trovano non solo resistenze culturali,
ma vengono ampiamente sacrificate anche alle logiche utilitaristiche,
perchè la pubblicità è davvero l’anima (maschilista) del commercio.
2010
pubblicitari, tutti esaltanti la prestanza fisica ed uno status sociale
elevato.
Vediamo così un bel campionario
di uomini forti e coraggiosi che recuperano reperti archeologici, che
salvano animali in difficoltà, che
saltano steccati con scatti da primati olimpionici, che guidano abilmente auto di lusso, che partecipano a party eleganti, che frequentano
ristoranti raffinati e così via.
Insomma, si può dire che le situazioni gratificanti sono appannaggio
maschile, mentre alle donne si riservano quelle più umilianti, anche
se evidenziano problemi che non
sono di certo esclusivi delle donne.
Fin qui le mie brevi osservazioni,
ma - volendo andare oltre - mi sono
chiesta quali possono essere le ragioni di tale scelta, perché è certo
che non vi è nulla di casuale.
Potrebbe quindi essere interessante
cercare di capire i meccanismi che
hanno portato ad un tale deterioramento dell’ immagine femminile.
La pubblicità applica tecniche di
comunicazione molto precise e
quella televisiva, che usa contemporaneamente immagini e suoni, è
particolarmente efficace, riuscendo
a rappresentare situazioni molto
coinvolgenti sul piano emotivo.
La televisione, quindi, è uno strumento comunicativo molto potente, che consente di raggiungere un
grandissimo numero di potenziali
consumatori, con l’unico obiettivo
di indurli all’ acquisto.
Per raggiungere questo risultato si
possono costruire spot con diverse
PARI OPPORTUNITA’
33
Comunicazione
34
ARTE E AGENZIA
Giovanna
Zannini
Guardandosi attorno...
...Silvia ricrea bellezza e armonia
A Bologna, nella Sala Blu del Quartiere Navile,
“Guardandomi intorno…”In mostra più di 50 opere
dipinte da Silvia De Simone
Chi è Silvia? E’ la vulcanica, poliedrica, effervescente collega Silvia
De Simone. Da quando ha lasciato
l’Agenzia delle Entrate per “pensionamento”, l’1 aprile 2006, è riuscita
ad indirizzare a tempo pieno le sue
attitudini, artistiche e creative, verso un antico amore: la pittura. E sta
dedicando all’arte (oltre che ai nipotini, alla cucina, al ballo, all’orto…)
le sue ancora giovanissime energie.
L’avevamo già scoperto, nel settembre del 2008, quando Silvia aveva illustrato con immagini a muro e decorazioni su vetro gli ambienti del
nostro asilo nido aziendale, “L’isola
dei Tesori”. Al momento dell’inaugurazione, le immagini che Silvia
aveva dipinto per i nuovi piccoli frequentatori dello stabile dell’Agenzia
erano finalmente accessibili a tutti.
Da allora, pulcini, coniglietti, farfalle e tanti pesci colorati sorridono
ogni giorno ai bambini. E quando
guardiamo l’immagine dipinta del
logo del nido, dobbiamo pensare a
lei, che ne è stata l’autrice.
La pittura di Silvia è gaia, solare,
esuberante: è veramente la rappresentazione del suo carattere aperto
e conviviale. E i risultati di questo
nuovo mestiere le stanno conquistando un’ampia schiera di estimatori, che apprezzano il suo stile
energico e la tecnica originale.
La caratteristica forse più personale
dell’arte di Silvia è l’uso del vetro: le
trasparenze dei colori, e tra i colori, creano effetti suggestivi sempre
cangianti al cambiare della luce,
ampliati dal riverbero e dai riflessi
giocati a livello tridimensionale sulla superficie. Non si può ammirare
un’opera su vetro di Silvia solo in fotografia! Se ne perderebbe il magico
gioco di effetti speciali... Chi non ha
ancora visto “dal vivo” le sue composizioni, non può rendersi conto del
piacere che procura la bellezza degli intrecci e delle sovrapposizioni
di foglie e fiori, grazie all’armonico
equilibrio dei colori e delle trasparenze mai banali.
Sicuramente la magia della pittura
su vetro è stata ispirata a Silvia dalle
vetrine dei negozi, che ha iniziato da
tempo a dipingere e alle quali continua a dedicarsi. Da questa passione
deve essere anche nata la preferenza
per i soggetti floreali, o comunque
naturali, che riesce a rappresentare
con vero talento.
Le capacità pittoriche di Silvia non
si fermano qui: dipinge su stoffa, su
tela professionale, su pietra… Ogni
superficie è un valido supporto per
la sua fantasia e le suggestioni non
le mancano!
Chi volesse conoscere meglio i suoi
percorsi artistici, può consultare
il sito www.silviadesimone.it o, in
ottobre, raggiungere Castelfranco
Emilia (MO), dove dal 16 al 31
esporrà presso la Saletta delle Arti,
di fianco all’ingresso del Teatro
Dadà.
… e chi dice che da pensionati può
accadere di annoiarsi, non ha ancora incontrato Silvia…