Pagina 77 di 202 - BEACHMED-e
Transcript
Pagina 77 di 202 - BEACHMED-e
Projet BEACHMED – Phase B 2. ATTIVITÀ 2: STUDIO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI PER L'UTILIZZO DEI DEPOSITI SABBIOSI MARINI 2.1 Descrizione dell’attività L’attività 2 ha previsto un approfondimento degli aspetti metodologici inerenti lo studio dell’impatto ambientale per l’utilizzo dei depositi sabbiosi marini. Nell’ambito di questa attività, e nel contesto della Fase B prettamente metodologica, l’Università di Valencia per la Comunità Valenciana e l’ICRAM per la Regione Lazio hanno studiato i sistemi di valutazione degli effetti ambientali determinati dall’utilizzo dei siti marini coltivabili e gli effetti sull’ambiente costiero dovuti ai ripascimenti., sviluppando aspetti importanti fra i quali: 1. individuazione della strumentazione ottimale per il monitoraggio delle componenti ambientali; 2. presentazione delle metodologie per la valutazione degli impatti ambientali; 3. localizzazione delle aree marine sensibili (zone naturali protette, zone di nursery per stagione e per specie); 4. identificazione degli effetti ambientali del dragaggio sui fondali marini e dei ripascimenti. Nei paragrafi che seguono si riportano gli approcci meteodologici sviluppati dagli istituti sopra citati, nati dall’esperienza e dalle esigenze ambientali specifiche dei paesi convolti in questa attività. Le motivazioni che portano ad utilizzare diverse metodologie d’indagine e controllo si basano proprio sulle differenze ambientali dei siti di intervento: mentre infatti la Regione Lazio individua le proprie cave marine solo oltre la linea delle tre miglia e su fondali profondi, la Generalidad Valenciana può utilizzare, al momento, solo cave più prossime alla costa. Nel primo caso, quindi, il dragaggio delle cave marine ai fini di ripascimento comporta sempre l’utilizzo di sedimenti di buona qualità. Un sedimento contenente inquinanti, coliformi, streptococchi o quant’altro non è considerato idoneo al ripascimento; inoltre, le cave sommerse sono certamente prive di contaminazione sia per la presenza di copertura pelitica che per la lontananza da fonti inquinanti. Nel secondo caso, invece, la presenza di maggiori fattori di disturbo (scarichi a mare, pressione antropica, ecc…) tipici della fascia di mare a ridosso della costa, crea le condizioni per un criterio metodologico legato a monitoraggi completi e continui dell’ambiente marino e costiero oggetto dell’intervento di dragaggio e ripascimento. L’obiettivo del confronto tra le due linee metodologiche di seguito presentate mira proprio a fornire le prime basi per una proficua concertazione in tema di metodologie per la valutazione degli impatti sull’ambiente marino e costiero, al fine di raggiungere un unico approccio metodologico applicabile all’intera realtà mediterranea. 2.2 La metodologia di studio delle condizioni ambientali per l’utilizzo dei depositi marini di sabbia e per il ripascimento delle spiagge - ICRAM Lo studio e la valutazione delle problematiche ambientali connesse allo sfruttamento dei depositi sabbiosi del largo a fini di ripascimento dovranno tenere conto delle alterazioni indotte sulle caratteristiche ambientali in tutti gli ambiti coinvolti (area di dragaggio, area di trasporto e area di ripascimento). Durante tali attività, infatti, si verificano fenomeni di sospensione di materiale e modificazioni morfologiche del fondale e della linea di costa, con conseguente variazione delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti, che potrebbero alterare gli ecosistemi presenti. Allo Pagina 77 di 202 Projet BEACHMED – Phase B stesso tempo vanno considerati gli effetti di turbativa ambientale che possono avere ricadute su attività economiche, quali ad esempio la pesca. Le operazioni di dragaggio a fini di ripascimento causano impatti diretti sull’ambiente fisico e sugli organismi animali e vegetali interessati dalle operazioni. Questi impatti sono dovuti principalmente alle variazioni indotte dal dragaggio sulla qualità delle acque, con l’immissione in sospensione di significative quantità di sedimento sottile e sulla topografia del fondo (alterazione morfologica e batimetrica del fondale e della linea di costa, variazione delle caratteristiche tessiturali e geotecniche dei sedimenti superficiali). Alcune fasi del ripascimento del litorale di Ostia (RM) Dall’esperienza acquisita in tale ambito dall’ICRAM negli ultimi anni, in particolare con gli studi condotti lungo la piattaforma continentale laziale, è emerso come per valutare la compatibilità e gli eventuali impatti, sia fondamentale disporre di un quadro sufficientemente dettagliato dell’ambiente coinvolto. A tale proposito si riportano di seguito i metodi di studio ed indagine delle componenti ambientali marine coinvolte durante un intervento di dragaggio del sito di prelievo e ripascimento delle spiagge. E’ risultato pertanto necessario acquisire informazioni relativamente ai seguenti parametri: 2.2.1 Morfologia e caratteristiche del fondo La caratterizzazione della morfologia del fondo permette l’inquadramento generale dell’area in cui sono presenti i depositi sabbiosi anche in termini di natura dei fondali, come tipologia del sedimento affiorante ed evidenzia l’eventuale presenza di substrati rocciosi e di ecosistemi sensibili quali biocenosi del coralligeno e/o praterie di Posidonia oceanica. Nel caso specifico dell’area di dragaggio, la caratterizzazione fisiografica del fondale ha lo scopo, una volta effettuato il dragaggio, di evidenziare le variazioni morfologiche indotte e di determinare con esattezza l’estensione dell’area movimentata. A tal fine vengono eseguiti rilievi tramite sonar a scansione laterale (Side Scan Sonar) e Multibeam, rispettivamente per quanto attiene agli aspetti morfologici e batimetrici. Le indagini condotte sulle caratteristiche granulometriche del sedimento affiorante nell’area di dragaggio permettono, invece, di evidenziare le caratteristiche Pagina 78 di 202 Projet BEACHMED – Phase B tessiturali del fondale e di valutare l’eventuale frazione fine che potrebbe essere messa in sospensione dalle attività di dragaggio. Le analisi chimiche dei sedimenti (metalli e contaminanti organici) forniscono informazioni sulla qualità del sedimento che deve essere movimentato. Il sedimento fine che spesso ricopre i depositi sabbiosi sommersi, infatti, per la sua stessa natura (elevata superficie specifica), costituisce un ambiente preferenziale per l’accumulo di contaminanti in genere. Per questo motivo le analisi chimiche dei metalli contenuti nel sedimento devono poter evidenziare l’origine (naturale o secondaria) dei metalli presenti. In mancanza di limiti normativi, bisognerà accertarsi che i livelli rinvenuti siano quindi riferibili a concentrazioni di background e, soprattutto, che gli stessi non siano biodisponibili. Per la caratterizzazione granulometrica e chimica dei sedimenti i campioni vengono raccolti mediante box-corer che permette di ottenere campioni indisturbati in cui viene mantenuta la stratificazione originale del sedimento. Le analisi granulometriche dovranno permettere la rappresentazione della distribuzione di frequenza con intervallo di 0,5 phi. Box-corer 2.2.2 Esempio di un campione di sedimento Caratteristiche idrologiche e dinamiche delle masse d’acqua La movimentazione dei fondali può comportare, come già detto, effetti rilevanti sulla qualità dell’acqua, con l’immissione di quantità anche significative di solido sospeso. Per questo motivo è importante conoscere nelle aree di interesse sia le concentrazioni naturali di solido sospeso sia le caratteristiche chimico-fisiche (profondità, temperatura, salinità, ossigeno disciolto, densità e trasmittanza ottica) e dinamiche (correntometria) della colonna d’acqua al fine di valutare le modalità di diffusione del solido sospeso durante le attività di movimentazione dei fondali. Il sedimento risospeso, portato in carico dalle correnti, potrebbe anche raggiungere ambienti sensibili eventualmente presenti, quali praterie di Posidonia oceanica, con danni importanti a tutto l’ecosistema. Pagina 79 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Rosette con bottiglie Niskin Correntometro Doppler 2.2.3 Popolamento bentonico Lo studio dei popolamenti bentonici permette di disporre di utili informazioni sulle condizioni generali dell’ambiente. Inoltre, gli organismi bentonici rappresentano un utile strumento per studiare i cambiamenti, naturali o di origine antropica, del sistema marino grazie alla loro stretta associazione con il fondale e alla loro scarsa vagilità. Per il campionamento del macrobenthos potrà essere utilizzata una benna Van Veen, eseguendo più repliche in ogni stazione prevista dal disegno di campionamento. Nello studio del popolamento bentonico presente lungo le coste oggetto di ripascimento sarà necessario porre particolare attenzione alla fauna a molluschi di interesse commerciale. A tal fine potrebbero essere previsti dei campionamenti ad hoc mediante attrezzi da pesca tradizionali quali rastrello a mano e turbosoffianti. Benna Van Veen 2.2.4 Campione di benthos appena setacciato Popolamento ittico La caratterizzazione dei popolamenti ittici demersali delle aree potenzialmente oggetto di prelievo di sabbie relitte e delle aree adiacenti è importante al fine di evidenziare particolari situazioni come presenza di specie sensibili o di fasi critiche del ciclo biologico di specie commerciali in determinati periodi dell’anno. La stretta associazione con il fondo delle specie de- Pagina 80 di 202 Projet BEACHMED – Phase B mersali le rende, infatti, più direttamente interessate dalle eventuali attività di movimentazione dei fondali. Nel caso dell’area di dragaggio, le indagini sul popolamento ittico devono essere svolte stagionalmente, mediante campagne di pesca a strascico sperimentali, predisponendo un piano di campionamento stratificato in base alla profondità, che consenta di identificare aree di nursery e aree di riproduzione. Attività di pesca a strascico sperimentale 2.2.5 Vincoli e usi del mare L’individuazione degli usi del mare, che riguarda esclusivamente l’area di dragaggio, permette di individuare le aree in cui sono presenti usi legittimi del mare non compatibili con la movimentazione (vincoli) ovvero che possono limitare o condizionare significativamente tali attività. Deve pertanto essere segnalata, nell’area di interesse, l’eventuale presenza di aree marine protette, parchi nazionali e oasi blu, aree di sversamento dei materiali portuali, cavi e condotte, terminali off-shore, zone di divieto di ancoraggio e pesca, barriere artificiali e poligoni militari, nonché la fascia delle 3 miglia nautiche dalla costa o in alternativa la fascia compresa entro 1 2 i 50 m di profondità (Legge 963/1965 e DPR 1639/1968 ). 2.2.6 Procedura di indagine per Fasi Le esperienze acquisite dall’ICRAM nell’ambito degli studi condotti per i ripascimenti del litorale laziale, hanno permesso di definire una procedura di indagine per la valutazione della compatibilità ambientale e dell’eventuale impatto generato dalle attività di dragaggio e di ripascimento. In particolare, tale procedura prevede un programma di indagini articolato in tre Fasi principali, denominate Fase A, Fase B e Fase C, ciascuna con un obiettivo specifico. La Fase A, che ha lo scopo di fornire un quadro il più completo possibile delle conoscenze attualmente disponibili per le varie discipline riguardanti il dominio marino, viene condotta su un’area sufficientemente estesa (denominata area vasta) tale da coprire sia le aree di intervento (siti di dragaggio e spiagge da ripascere) che le aree circostanti per un ampio raggio e prevede la raccolta e l’analisi critica dei dati di letteratura esistenti. Nella Fase B, al fine di fornire un quadro di maggior dettaglio e colmare le eventuali lacune bibliografiche emerse nella Fase A, si procede alla caratterizzazione dell’area vasta mediante indagini dirette. La Fase C prevede indagini di dettaglio, da effettuare prima (C1), durante (C2, controllo in corso d’opera) e dopo (C3, monitoraggio) le attività in oggetto, sia nei siti di intervento (in 1 Legge 14/07/1965 n. 963 “Disciplina della pesca marittima” D.P.R. n° 1639 del 2 ottobre 1968 "Regolamento per l'esecuzione della Legge 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disciplina della pesca marittima" 2 Pagina 81 di 202 Projet BEACHMED – Phase B tutti i siti in cui sono stati individuati giacimenti potenzialmente sfruttabili e nelle spiagge oggetto di ripascimento) sia nelle aree immediatamente circostanti. L’obiettivo è, una volta caratterizzati nel dettaglio i siti di intervento, quello di rilevare eventuali cambiamenti nell’ambiente indotti dalle attività di movimentazione delle sabbie e l’eventuale capacità di recupero nell’intorno dei siti sia di dragaggio sia di ripascimento. Fase A Valutazioni preliminari a scala regionale Fase B Caratterizzazione dell’area Fase C Caratterizzazione e monitoraggio del sito di prelievo Esempio di differenza della scala a cui si opera nelle Fasi A, B e C Pagina 82 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.2.7 Caratterizzazione generale delle zone di interesse (Fasi A e B) Prima di avviare le attività di dragaggio dei depositi sabbiosi sommersi per il ripascimento delle spiagge, è fondamentale poter disporre, per le aree interessate, di un quadro sufficientemente dettagliato, dal punto di vista ambientale (fisico, chimico e biologico), di un’area vasta intorno al deposito sabbioso individuato o alla spiaggia da ripascere, la cui estensione dovrà essere definita di volta in volta sulla base delle specificità del sito. La Fase A prevede, relativamente all’area vasta, la raccolta e l’analisi critica dei dati di letteratura relativi ai seguenti parametri: morfologia e caratteristiche del fondo (granulometria e chimica dei sedimenti), caratteristiche chimico-fisiche e dinamiche delle masse d’acqua, particellato sospeso, organismi marini (popolamento bentonico e popolamento ittico) e usi legittimi del mare. Per lo svolgimento di tale attività, essenzialmente basata sull’integrazione e sul confronto di dati non omogenei e afferenti a diverse discipline, si utilizza un sistema multidisciplinare di pianificazione, mediante l’utilizzo di un G.I.S. che, nell’immediato, permette sia la visualizzazione dei dati raccolti nelle diverse discipline in una serie di carte tematiche sia, mediante processi di overlay, la visualizzazione delle eventuali aree ambientalmente non compatibili con l’estrazione delle sabbie e/o con le attività di ripascimento. Il G.I.S. è un sistema di software, apparati, metodi e dati in grado di analizzare, progettare e gestire l'ambiente e il territorio. I dati di diversa natura possono essere considerati come strati di informazioni spaziali e come tali registrati in un unico database, che può essere integrato con nuovi dati. Un G.I.S. consente di gestire questi strati, di combinarli visivamente (cartografia) e di utilizzarli per correlazioni spaziali, analisi ed elaborazioni, permettendo sia una più facile comprensione dei fenomeni complessi sia la valutazione dei possibili scenari futuri (previsione), consentendo di mettere a punto specifiche e mirate metodologie di analisi per la pianificazione e la gestione degli interventi sul territorio. I dati bibliografici utilizzati per la costruzione del G.I.S. permettono quindi di condurre, nell’area vasta, un’analisi specifica mirata ad evidenziare la presenza eventuale di zone in cui si suggerisce una particolare attenzione ai fini della movimentazione delle sabbie (compatibilità ambientale). I possibili motivi di impedimento per tali attività possono essere diversi, come la presenza di aree marine protette e parchi nazionali, la presenza di zone già destinate allo sversamento dei materiali portuali, la presenza di cavi e condotte, di terminali offshore e di zone di divieto di ancoraggio e pesca, la presenza di zone tutelate come la fascia delle 3 miglia dalla costa, nonché la presenza di specie sensibili e/o da tutelare come la Posidonia oceanica. In particolare, la prateria di Posidonia oceanica è riconosciuta “habitat prioritario” ai sensi della direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat), recepita in Italia con il DPR 357/1997 e successive modifiche e integrazioni. Qualora nell’area vasta siano presenti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e/o Siti di Importanza Comunitaria proposti (SICp) e, soprattutto, habitat prioritari, che possano essere interessati dalle attività di movimentazione delle sabbie, dovrà allora essere attivata la valutazione di incidenza, disciplinata in Italia dall'art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120 e redatta secondo gli indirizzi dell'allegato G al DPR 357/97.La Regione Toscana è situata nella parte centro-occidentale dell’Italia ed ha una superficie di 2 2 . 9 9 3 k m 2 , con una popolazione di 3.536.000 abitanti nel 1999. Pagina 83 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Carta dei vincoli e usi del mare (in alto) e Carta delle biocenosi bentoniche (in basso) Pagina 84 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Carta dei sedimenti superficiali e dei principali lineamenti morfologici (in alto) e Carta delle aree di nursery delle principali specie demersali (in basso) Pagina 85 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Nella fase successiva (Fase B) si procede alla caratterizzazione dell’area vasta mediante indagini dirette relative a: granulometria e chimica dei sedimenti superficiali; popolamento bentonico; popolamento ittico; caratteristiche idrologiche e dinamiche della colonna d’acqua e particellato sospeso. Lo scopo è, quindi, quello di colmare le eventuali lacune bibliografiche emerse nella Fase A, fornire un quadro di maggior dettaglio per descrivere l’area alla scala della caratterizzazione richiesta ed evidenziare tutte quelle caratteristiche ambientali presenti nella zona, che possano venire alterate, o in qualche modo disturbate, dalle attività di dragaggio. Devono pertanto essere previste campagne sperimentali mirate, con piani di campionamento specifici e per i quali dovrà essere adottato un disegno di campionamento ampio e regolare, per caratterizzare in maniera approfondita l’area oggetto di studio. La scelta delle stazioni di campionamento sarà decisa sulla base sia delle caratteristiche dell’area sia delle eventuali lacune emerse nella fase A. L’integrazione di tutte le informazioni raccolte, integrate con i dati relativi alla Fase A mediante sistema G.I.S., permette, infine, di fornire indicazioni sugli eventuali impatti che potrebbero scaturire sia dalle attività di dragaggio sia e dalle attività di ripascimento, e permette di valutare la loro fattibilità. Tali informazioni forniscono, inoltre, il supporto su cui programmare le future attività di controllo in caso di dragaggio e di ripascimento ed il successivo monitoraggio al termine dei lavori. In particolare, si dovrà tenere conto del fatto che alcuni dei parametri considerati nell’analisi di compatibilità ambientale sono e/o possono essere soggetti a significative variazioni stagionali, come ad esempio l’idrologia e la dinamica delle masse d’acqua e la composizione e struttura dei popolamenti ittici e bentonici. Le operazioni di dragaggio dovrebbero quindi essere limitate a quei periodi dell’anno in cui l’impatto potenziale su tutte le specie è minimo (environmental windows). Esempio di Carta di sovrapposizione stagionale (primavera) Pagina 86 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.2.8 Caratterizzazione in dettaglio delle zone di interesse (Fase C1) 2.2.8.1 GIACIMENTI SABBIOSI Nella Fase C1 si effettuano indagini ambientali di dettaglio in un’area di dimensioni ridotte rispetto all’area vasta e che racchiude al suo interno il sito di dragaggio, al fine di evidenziare specifici impedimenti alle attività di estrazione delle sabbie. In caso non sussistano impedimenti al dragaggio, i dati acquisiti costituiranno il bianco da utilizzare nel confronto con i risultati ottenuti nelle fasi successive, per valutare gli eventuali effetti indotti dal dragaggio e i tempi di recupero dell’ambiente coinvolto. Il disegno di campionamento dovrà essere impostato sulla base delle ipotesi di impatto scaturite nelle fasi A e B; in ogni caso, le stazioni saranno poste sia all’interno del sito previsto per il dragaggio sia all’esterno, a distanze progressive. Il piano di campionamento prevede un numero di stazioni da stabilirsi in base alle dimensioni ed alle caratteristiche di ciascun area in esame; per cave di estensione fino a 1 km per 0,5 km si devono prevedere un minimo di 10 stazioni, di cui almeno 3 devono essere localizzate all’interno del sito di dragaggio. Il numero di stazioni deve essere aumentato proporzionalmente per cave di estensione maggiore. Dovranno quindi essere acquisiti gli elementi conoscitivi di seguito descritti: • Caratteristiche fisiche del fondale. Caratteristiche batimetriche e morfologiche (S.S.S. e Multibeam), granulometria e geochimica (metalli) dei sedimenti superficiali, contaminanti (composti organoclorurati e idrocarburi policiclici aromatici); • Caratteristiche chimico-fisiche della colonna d’acqua. Regime termico e alino stagionale con particolare riferimento alla posizione degli eventuali termoclini e picnoclini e le variazione della loro profondità in relazione alla stagionalità e alle condizioni meteorologiche, fluorescenza, torbidità, pH, salinità, ossigeno disciolto, particellato sospeso, produttività primaria; • Popolamento bentonico. Principali biocenosi bentoniche. 2.2.8.2 LE SPIAGGE La caratterizzazione ambientale che viene condotta lungo i litorali da ripascere ha lo scopo di acquisire tutti i dati necessari per evidenziare l’eventuale presenza di specifici impedimenti al ripascimento stesso, nonché di valutare tutti quegli aspetti sui quali lo stesso può indurre effetti non trascurabili. Gli impatti principali causati dal ripascimento sono quelli indotti sul benthos e sul popolamento ittico demersale, nonché sulla pesca delle specie di interesse commerciale, per effetto sia del ricoprimento vero e proprio sia delle modificazioni indotte sull’ambiente fisico (caratteristiche del substrato e qualità dell’acqua). In generale, a seguito del ripascimento della spiaggia, si ammette la perdita, almeno nell’immediato, delle comunità bentoniche ivi presenti per seppellimento e/o per allontanamento. Devono, inoltre, essere considerati gli effetti che Fase di sversamento della sabbia sul litorale di Ostia l’aumento di torbidità e la rimo- Pagina 87 di 202 Projet BEACHMED – Phase B bilizzazione del sedimento appena deposto sulle spiagge possono generare sugli ecosistemi sensibili eventualmente presenti (ad es. Posidonia oceanica). A ciò si aggiungono gli effetti derivanti dall’utilizzo di materiale con caratteristiche (granulometriche e composizionali) diverse da quelle del sedimento che originariamente formava le spiagge. Da sottolineare che il problema del seppellimento viene in particolare condizionato dalle modalità progettuali con cui viene eseguito il ripascimento stesso (in particolare durata e stagione di esecuzione) e i suoi effetti possono essere diversi al variare delle specie coinvolte. Infatti, il recupero della comunità bentonica avviene sia per migrazione di organismi adulti dalle aree adiacenti sia attraverso l’insediamento di forme larvali e quindi la velocità di recupero è strettamente dipendente dal periodo stagionale in cui si opera. Il caso dei molluschi bivalvi del Lazio L’ICRAM, per valutare le possibili interazioni tra il ripascimento e i popolamenti bentonici costieri, ha condotto recentemente uno studio conoscitivo rivolto ai molluschi bivalvi di interesse commerciale quali telline (Donax trunculus) e vongole (Chamelea gallina). Questi bivalvi sono oggetto di pesca professionale in tutte le marinerie laziali e costituiscono un’importante risorsa economica. Essi, per il loro particolare ciclo vitale, sono particolarmente sensibili all’alterazione della granulometria dei sedimenti. Se queste condizioni variano, ad esempio per un mancato equilibrio del regime sedimentario delle spiagge, i popolamenti presenti possono soffrirne e addirittura scomparire. Lo studio, effettuato nell’arco di un anno in diversi tratti del litorale laziale, ha permesso di determinare le specie presenti e stimarne distribuzione, abbondanza, struttura della popolazione, periodi di riproduzione e di reclutamento. In particolare, è emerso che la tellina preferisce un range batimetrico compreso tra 0 e 2 metri e un range granulometrico piuttosto ampio ma compreso tra 125 e 250 mm. I risultati ottenuti hanno evidenziato, in generale, un lungo periodo di reclutamento da luglio a settembre, a volte esteso fino all’inverno successivo. Il reclutamento avviene a 0 – 0.5 m di profondità e gli individui man mano che crescono si spostano fino a 1 – 1.5 m di profondità. Inoltre, è emerso come fattori meteomarini di particolare intensità siano in grado di variare la granulometria del sedimento costiero e pertanto causare morie di telline o il loro allontanamento verso il largo. Le vongole si trovano in un range batimetrico tra 4 e 7 m di profondità su fondali sabbiosi. In seguito ai lavori di ripascimento eseguiti su alcune spiagge della costa laziale, le telline sono scomparse, sepolte dalla nuova sabbia immessa sul fondale. Alcune sono riuscite a spostarsi attivamente verso il largo per poi ricolonizzare successivamente fondali della giusta profondità e granulometria. Comunque, a distanza di pochi mesi dal ripascimento e dopo un periodo di assestamento dei sedimenti, è stato rilevato quasi ovunque l’arrivo di giovani di telline. Il popolamento a vongole non ha invece risentito di tali attività. Da questo studio emerge l’importanza di conoscere i periodi di riproduzione e reclutamento delle principali specie di bivalvi di interesse commerciale, al fine di poter minimizzare gli impatti in caso di attività di ripascimento. Un’indicazione di carattere gestionale potrebbe essere quindi quella di effettuare il ripascimento nel periodo di riproduzione della specie di interesse (che nel Lazio coincide con il tardo periodo invernale) per lasciare al sedimento il tempo di riequilibrarsi in attesa del reclutamento (nel Lazio il periodo estivo). Pagina 88 di 202 Projet BEACHMED – Phase B La turbosoffiante (draga) utilizzata per la pesca alle vongole. In alto uno schema dell’attrezzo; al centro e in basso alcuni fasi della lavorazione del pescato a bordo Pagina 89 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Il rastrello per telline, che può essere tirato a mano o da una imbarcazione (in alto). In basso, alcune fasi del campionamento E’ opportuno infine segnalare che a seguito del ripascimento di una spiaggia in erosione, con il ripristino del substrato sabbioso, può anche verificarsi un miglioramento delle condizioni ecologiche generali con il ritorno di specie bentoniche che erano scomparse a seguito dell’esposizione di substrati diversi per effetto dell’erosione, come da noi osservato lungo il litorale laziale. Alla luce di quanto esposto, è pertanto prevista l’esecuzione di specifiche indagini sui popolamenti bentonici con particolare riferimento alle specie di interesse commerciale e, contestualmente, sulla distribuzione granulometrica dei sedimenti superficiali nonché sugli ecosistemi sensibili presenti nelle immediate vicinanze (Posidonia oceanica, ecc.), come eventualmente emerso durante le fasi precedenti. Le campagne sperimentali devono includere le seguenti attività: • campionamento dei sedimenti superficiali (analisi granulometriche); • campionamento dei popolamenti bentonici, con particolare riferimento alle specie di interesse commerciale; • mappatura della Posidonia oceanica e degli ecosistemi sensibili eventualmente presenti. Pagina 90 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Principali specie di molluschi bivalvi di interesse commerciale: Donax trunculus, Donax semistriatus e Chamelea gallina Per il popolamento bentonico, con particolare riguardo alle specie di interesse commerciale, deve essere noto il ciclo vitale, in particolare il periodo di riproduzione e quello di reclutamento. Per lo studio della Posidonia oceanica deve, infine, essere condotta, prima dell’inizio del ripascimento, almeno una campagna di rilevamento con S.S.S. e riprese R.O.V., da cui sia possibile realizzarne la mappatura. 2.2.9 C3) La caratterizzazione durante e dopo i lavori delle zone di interesse (Fase C2 e 2.2.9.1 I GIACIMENTI SABBIOSI Fase di controllo in corso d’opera (C2) In tale fase devono essere verificate le eventuali variazioni significative dei parametri ambientali, tali da poter compromettere l’assetto naturale dell’area e il suo recupero ambientale. In particolare, si valuta l’effetto fisico (torbidità) prodotto sulla colonna d’acqua in seguito alle attività di scavo e si esegue il monitoraggio del biota per valutarne le variazioni in risposta alla movimentazione del fondale. La frequenza delle attività e il numero delle campagne da effettuare viene stabilita di volta in volta sulla base delle ipotesi di impatto, come emerse nelle fasi precedenti, e sulla base delle indicazioni progettuali, tra le quali è fondamentale la durata prevista delle attività. In particolare, durante la fase di controllo in corso d’opera, occorre verificare se al vettore di carico siano associati fenomeni di overflow e se gli stessi possano interessare gli ecosistemi sensibili presenti. In particolare, sono previste indagini specifiche sulla colonna d’acqua (caratteristiche fisico-chimiche, dinamiche e particellato sospeso). Qualora durante questa fase risultassero dei patterns di distribuzione del sedimento tali da interessare gli ecosistemi sensibili eventualmente presenti, questi dovranno essere sottoposti a specifico monitoraggio. In questa fase può essere anche previsto il rilievo mediante Side Scan Sonar al fine di verificare che durante le operazioni di dragaggio siano rispettati i limiti dell’area autorizzata a tali attività. In dettaglio sono previste indagini relative a: • Popolamento bentonico; • Caratteristiche chimico-fisiche e dinamiche della colonna d’acqua; • Particellato sospeso; • Morfologia del fondale (Side Scan Sonar). Tali indagini vanno effettuate in tutte le stazioni scelte durante la fase di caratterizzazione (C1). Per il campionamento del macrozoobenthos sarà opportuno accertarsi che almeno qualche stazione di campionamento sia posizionata nelle aree effettivaPlume di torbida mente dragate. Pagina 91 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Fase di monitoraggio (C3) Lo scopo delle indagini condotte al termine delle operazioni di dragaggio è di fornire dati relativi alle variazioni dei parametri indagati, causate dalle attività di movimentazione del fondale e stimare i tempi di recupero dell’ambiente coinvolto. In particolare, nel quadro degli studi di carattere ambientale, il monitoraggio permette di comprendere le modalità con cui gli ecosistemi reagiscono alle alterazioni indotte sull’ambiente da tali attività e a stabilire e stimare eventuali danni al fine di valutare vantaggi e/o svantaggi che comporta per l’ambiente il ripascimento con sabbie marine. Le indagini che si effettuano durante la fase di monitoraggio riguardano diversi parametri e si articolano in diversi cicli temporali, da decidere in base alla tipologia dell’ambiente in cui si trova il sito di dragaggio. Il monitoraggio deve essere in grado di valutare i tempi di recupero e coprire un arco temporale minimo di 1 anno. Le attività previste in questa fase riguardano: • Morfologia e batimetria del fondale (S.S.S. e Multibeam); • Caratterizzazione granulometrica dei sedimenti; • Caratteristiche chimico-fisiche della colonna d’acqua; • Particellato sospeso; • Popolamento bentonico; • Popolamento ittico demersale. Attività di campionamento del macrozoobenthos a bordo della N/O Astrea Pagina 92 di 202 Projet BEACHMED – Phase B I risultati del monitoraggio dovranno fornire alle autorità competenti le informazioni tecniche per stabilire: • se le condizioni delle autorizzazioni siano state rispettate (conformità e controllo); • se siano stati prevenuti i possibili effetti negativi sull’ambiente causati dallo sfruttamento del giacimento sabbioso e/o dalla movimentazione dell’eventuale copertura pelitica; • se, definiti gli eventuali effetti indotti dalla movimentazione e i tempi di recupero dell’ambiente, siano ipotizzabili ulteriori sfruttamenti del deposito. Qualora dovessero essere evidenziate alterazioni dell’ambiente non accettabili e/o non recuperabili naturalmente (alterazioni, cioè, che comportano una modificazione nello stato ambientale non compatibile con un ritorno ad un biota prossimo o corrispondente a quello inizialmente presente nell’area, né sul medio né sul lungo termine), dovranno essere ipotizzate e portate a realizzazione procedure di mitigazione degli effetti prodotti, oltre che opere di ripristino ambientale o eventuali compensazioni. 2.2.9.2 LE SPIAGGE Nell’area di ripascimento non è prevista la fase di controllo in corso d’opera. Fase di monitoraggio (C3) Il monitoraggio della spiaggia viene condotto solo se, nella fase di compatibilità ambientale viene evidenziata la presenza di comunità bentoniche sensibili. Il monitoraggio ha principalmente lo scopo di seguire l’evoluzione nel tempo, fino alla loro scomparsa o, almeno, fino al raggiungimento di nuove condizioni di equilibrio, delle alterazioni prodotte dalle attività di ripascimento sulle comunità bentoniche presenti sia sulla spiaggia sommersa sia nelle immediate vicinanze. In accordo con quanto detto in precedenza circa i principali effetti attesi dalle attività di ripascimento sulle risorse biologiche, il monitoraggio sarà mirato a seguire nel tempo gli effetti indotti sulle popolazioni a molluschi bivalvi di interesse commerciale e sugli ecosistemi sensibili. Per il monitoraggio dei popolaRiprese R.O.V. dei fondali di Anzio menti bentonici, in particolare delle specie di interesse commerciale, è opportuno eseguire una serie di campagne sperimentali per la raccolta di campioni sia di sedimento superficiale sia delle specie oggetto di indagine. In presenza di Posidonia oceanica devono essere effettuate delle campagne di monitoraggio (riprese R.O.V. del fondale e mappatura della prateria) per verificarne lo stato di salute. La frequenza delle attività e il numero delle campagne sperimentali devono essere stabilite di volta in volta e basate sia sulle caratteristiche ambientali sia sulle indicazioni progettuali. Pagina 93 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.3 Metodologia per la valutazione ambientale ed il monitoraggio degli interventi di ripascimento delle spiagge – UNIVERSIDAD DE VALENCIA 2.3.1 Il rilevamento e la valutazione dell’impatto ambientale in interventi di ripascimento delle spiagge. Protocolli e Fasi. Si considera un impatto come qualunque perturbazione capace di introdurre alterazioni nella densità della popolazione, nella dimensione, frequenza e comportamento dei membri di una comunità di esseri viventi. Gli impatti possono essere positivi quando apportano miglioramenti o negativi quando sono accompagnati da una diminuzione di qualità del sistema. Esistono molte appssimazioni metodologiche allo studio degli impatti su un rango molto amplio di comunità vegetali e animali in vari ecosistemi. Una di queste, proposta da Green (1979), conosciuta come BACI (Before, After, Control, Impact) è stata accettata comunemente, nonostante alcune controversie, ed è stata implementata posteriormente fino a convertirsi in uno standard. Il fondamento del BACI si basa sulla considerazione di protocolli sperimentali all’interno de quali si effettuano campionamenti prima e dopo l’impatto e inoltre si stabilisce un’area di controllo dove l’impatto non ha effetto, che viene studiata seguendo le stesse procedure applicate all’area soggetta all’impatto. A partire da questa semplice struttura sono stati posteriormente sviluppati protocolli più completi. In sintesi, si impiega il protocollo MBACI per campionamenti multipli tanto nell’area soggetta all’impatto come nella zona di controllo, BACIP per il campionamento accoppiato prima e dopo l’impatto, e altri compresi all’interno del denominato “beyond BACI” (Underwood, 1992, 1994) che contemplano campionamenti multipli nello spazio e nel tempo, tanto prima come dopo la perturbazione del sistema. Nella valutazione dell’impatto ambientale della ricostruzione delle spiagge, il protocollo BACI si presenta come uno strumento molto importante la cui applicazione è giustificata nonostante alcuni dei requisiti presentino importanti difficoltà nel momento della sua attivazione. È questo il caso, per esempio, per la localizzazione delle aree di controllo per il ripascimento di una spiaggia, che difficilmente si trovano nella stessa spiaggia oggetto di ripascimento e che non possono essere scelte senza difficoltà in spiagge adiacenti. Allo stesso tempo, si è considerato conveniente completare il protocollo BACI con lo studio degli effetti nel momento in cui si relizzano i lavori (controllo in corso d’opera) con il fine di determinare le componenti dell’impatto che si presentano durante l’avanzamento dei lavori di ricostruzione della spiaggia o estrazione della sabbia. Questo fatto è ancor più giustificato se si tiene conto del carattere praticamente irreversibile di questo tipo di opere, e della sensibilità e valore ecologico delle specie e sistemi implicati. Qunidi, una sintesi del protocollo di studio dell’impatto in questo tipo di attività, e degli obiettivi da raggiungere nelle differenti fasi, è il seguente: • Prima dell’opera (Before). - Stabilire la condizione iniziale dei sistemi naturali implicati e valutare la compatibilità ambientale dell’opera. - Stabilire criteri per l’opera. - Porporre misure di correzione e compensazione. - Stabilire metodi di campionamento e controllo per le due seguenti fasi. • Controllo in corso d’opera (Control). - Controllo dell’evoluzione dei sistemi naturali implicati durante l’opera. - Verifica del complimento delle norme e dell’applicazione delle misure di correzione. - Adattamento del processo a cambi ambientali impevisti. - Comprovazione del grado di impatto previsto. • Programma di monitoraggio ambientale (After). - Verifica dell’evoluzione del sistema verso il recupero delle condizionei iniziali. Pagina 94 di 202 Projet BEACHMED – Phase B - Costatazione dell’estensione spazio-temporale dell’impatto dell’opera. Comprovazione del recupero del sistema rispetto agli impatti temporanei e reversibili. Raccolta di nuovi dati ed elaborazione di procedure applicabili in opere future. Durante lo svolgimento delle due prime fasi, si seleziona un area o stazione di controllo (Control del protocollo BACI) situata fuori dell’influenza dell’opera e nella quale si studiano parallelamente tutti gli aspetti trattati nella zona soggetta ad impatto e si effettua il monitoraggio corrispondente alla fase 3 durante lo stesso periodo di tempo. Si considera che, siccome i sistemi naturali possono variare nel tempo rispetto ad una situazione iniziale determinata, questo controllo serve per verificare l’evoluzione della zona soggetta ad impatto verso situazioni iniziali che potrebbero non essere mai raggiunte. Tenendo conto dei differenti compartimenti dell’ecosistema marino, soggetti all’impatto delle attività legate al ripascimento/estrazione di sabbia, in questo studio si sono presi in considerazione i seguenti compartimenti: - Fondo marino - Colonna d’acqua - Specie catalogate - Pesca - Comunità sensibili 2.3.2 Metododi di studio del fondo marino 2.3.2.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE Topografia e batimetria Le alterazioni del profilo della spiaggia dovuto al versamento di sabbia possono essere perfettamente registrate mediante l’utilizzo della barra profilatrice (Serra et. al, 1998), permettendo una restituzione con precisione topografica della batimetria del fondo, indipendentemente dalle oscillazione del livello del mare. Costituisce il metodo scelto per il monitoraggio del profilo della spiaggia fino ad una profondità di 8-10 m. Topografia e batimetria Impatto - Alterazione del profilo della spiaggia. - Instabilità sedimentaria Metodologia di studio Prima Dopo Controllo Utilizzazione della barra profilatrice per la caratterizzare del profilo originale della spiaggia. Utilizzazione della barra profilatrice per il monitoraggio dell’ evoluzione del profilo della spiaggia. Rilievi bimensili. Difficile da stabilire Piano di campionamento. Protocollo BACI (POSICOST, 2000) Riconoscimento visivo del fondo marino Per l’osservazione della topografia del fondo, la natura del substrato e le comunità bentoniche nel fondo soggetto ad impatto dovuto alle opere di ripascimento si possono utilizzare metodi diretti, come l’immersione A.R.A. (Auto-Respiratore ad Aria), o metodi indiretti, come la visualizzazione in remoto mediante telecamera subacquea, che rappresenta uno strumento molto importante nel riconoscimento del fondo marino. L’utilizzo dell’immersione A.R.A. presenta come inconveniente la dipendenza dallo stato del mare, dalla temperatura dell’acqua, dalla profondità e da tutti quei fattori che limitano il tempo di permanenza del subacqueo in immersione all’interno dei limiti di sicurezza convenzionali. L’utilizzazione di dispositivi per il rimorchio o di dipositivi per l’autopropulsione permette aumentare l’area di studio nel caso in cui le necessità del campionamento richiedano l’esplorazione di grandi superfici. I metodi indiretti, la Pagina 95 di 202 Projet BEACHMED – Phase B cui applicazione risulta più efficace in acque poco profonde, dove si realizza il versamento di sabbia, si basano sull’uso di telecamere subacque con diverse modalità operative. Una telecamera calata sul fondo permette osservazioni puntuali della natura del fondo, topografia e comunità bentoniche con una buona possibilità di georeferenziare le immagini. La telecamera subacquea rimorchiata permette invece l’osservazione di grandi estensioni del fondale praticamente senza sforzo, con strumenti relativamente semplici e leggeri. Il suo principale inconveniente risiede nella difficoltà di georeferenziazione che può essere risolta con i procedimenti abituali relativi al calcolo del coefficiente di catenaria utilizzati per altri tipi di dispositivi oceanografici rimorchiati. Un’altro inconveniente è rappresentato dalla topografia del substrato che può rendere difficile lo spostamento del veicolo sul fondo del mare. Riconoscimento visivo del fondo marino Metodologia di studio Impatto Prima Impatto Dopo Alterazione della topografia del fondo. Interramento delle comunità significative. Infangamento. Erosione. Effetti su comunità particolari (praterie di fanerogame marine, coralligeno su affioramenti rocciosi). Pianificazione dei transetti georeferenziati mediante telecamera rimorchiata. Riconoscimento diretto in immersione A.R.A. in punti concreti. Transetti georeferenziati da effettuare a 3 e 6 mesi dalle opere. Riconoscimento in immersione delle comunità o di aspetti particolari. / Piano di campionamento. Protocollo BACI Metodi acustici di riconoscimento del fondo Il Side Scan Sonar rappresenta una tecnica facilmente accesibile per ottenere immagini acustiche del fondo marino che, attualmente, grazie a nuove tecnologie, ha permesso la produzione di strumenti piccoli, facilemente utilizzabili e che producono immagini di alta qualità, che possono essere utilizzati a partire da imbarcazioni molto leggere. In questo modo è possibile ottenere immagini del fondo nella zona del versamento di sabbia utilizzabili per lo studio della tipologia di fondo e per la cartografia delle praterie di Posidonia oceanica, come si vedra nei paragrafi successivi. Recentemente, la tecnologia Multibeam, ha permesso l’ottenimento di immagini del fondo con una grande risoluzione coprendo amplie estensioni del fondale marino e permettendo maggiori velocità di trascinamento tali da ottenere un rendimento realmente superiore al Side Side Scan Sonar Praterie di Posidonia oceanica rilevate con Side Scan Sonar Pagina 96 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Scan Sonar. L’inconveniente è dovuto al fatto che esige un’imbarcazione di stazza maggiore, dotata di sensori di movimento (“pitch and roll”) per compensare cambi nell’orientamento dell’asse indotti dalle condizioni del mare sull’imbarcazione, in modo tale che il costo delle operazioni è notevolmente più caro rispetto al Side Scan Sonar, anche se questo è il metodo utilizzato per la cartografia di precisione del fondo marino che ha come obiettivo il rilevamento batimetrico e topografico, e la delimitazione dell’estensione di determinate comunità bentoniche, come nel caso delle praterie di Posidonia oceanica (Pasqualini, 2001). Ad ogni modo, la necessità di essere trasportato da un’imbarcazione di maggiori dimensioni rende limitato il suo utilizzo in acque poco profonde, dove il Side Scan Sonar risulta più maneggevole, come commentato anteriormente. Nonostante ciò, la sua utilizzazione per il rilevamento batimetrico e topografico si considera come la metodologia prescelta. Metodi acustici di riconoscimento del fondo Metodologia di studio Impatti Prima Dopo Controllo Alterazione della topografia del fondo. Interramento delle comunità significative. Infangamento. Erosione. Rilevamento topografico e batimetrico dell’area interessata. Rilevamento topografico e batimetrico dell’area di versamento di sabbia a 6-12 mesi dell’opera. / Piano di campionamento. Protocollo BACI Impatti Alterazione della topografia e batimetria del fondo. Interramento delle comunità significative. Infangamento, erosione. Alterazione di comunità particolari (praterie di fanerogame marine, affioramenti di coralligeno su roccia). Strumentazione Meodi di campionamento Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Side Scan Sonar e Multibeam. Transetti georeferenziati. Dipendendo dall’ ampiezza della spiaggia, rilevamenti paralleli alla linea di costa lungo isobate concrete. Permettono coprire grandi estensioni di fondo indipendentemente dalla trasparenza dell’acqua. Dispositivo caro, associato ad imbarcazione poco maneggevole (Multibeam), risoluzione limitata (Side Scan Sonar). / Transetti georeferenziati, dipendendo dall’ampiezza della spiaggia, rilevamenti paralleli alla costa lungo isobate concrete, immersione subacquea in punti precedentemente individuati con metodi acustici o di visione in remoto Permettono coprire grandi estensioni del fondale. In buone con- Dispositivo caro, assodizioni di trasparenza ciato ad imbarcazione dell’acqua, con telepoco maneggevole camera subacquea, si (Multibeam), risoluziopossono realizzare ne limitata (Side Scan osservazioni dettagliaSonar). te.Nel caso Telecamera rimorchiata dell’immersione sue osservazione con imbacquea si possono mersione A.R.A., diffiottenere dettagli addicoltà di georeferenziazionali in punti concre- zione. Limiti dovuti alle ti previamente identificondizioni del mare cati. specialmente a causa Possibilità di registradella torbidità. zione foto e video in dettaglio. / Immersione A.R.A. in punti previamente individuati con metodi acustici o di visione in remoto. Si possono ottenere dettagli addizionali in punti precedentemente identificati. Possibilità di registrazione foto e video in dettaglio. Telecamera, Side Scan Sonar e sonda Multibeam, immersione A.R.A.. Immersione A.R.A. e telecamera subacquea. Difficoltà di georeferenziazione. Limiti dovuti alle condizioni del mare specialmente a causa della torbidità. Alcune osservazioni di dettaglio possono essere realizzate con il R.O.V., riservati in genere ad osservazioni a profondità maggiori. Tabella di sintesi dei metodi di riconoscimento visivi e acustici del fondo Metodi di campionamento del sedimento e del materiale biologio L’utilizzo di draghe come metodo di campionamento indiretto e di pistoni (hand-corer) Pagina 97 di 202 Projet BEACHMED – Phase B come metodo di campionamento diretto per l’estrazione di sedimento costituiscono le tecniche più adeguate per ottenere sedimenti per lo studio della sua natura e granulometria così come per ottenere campioni per lo studio degli aspetti biologici. Per le sigenze di questo tipo di studi si considera adeguato l’utilizzo di draghe Van Ven e draghe ancora bilaterale di Holme (o il suo equivalente, la draga di Forster). Si riservano per profondità maggiori, per la possibilità di manovra di imbarcazioni di maggiori dimensioni, dispositivi più pesanti come il box corer o la draga Smith-McIntyre, che hanno il vantaggio di ottenere campioni quantitativi e di sedimento inalterato, che però risultano poco applicabili su fondali poco profondi, che sono quelli influenzati dalle opere di ripascimento. I sedimenti ottenuti mediante le draghe o pistoni sono sottomessi ad analisi standard della granulometria del sedimento descritto da Buchanan (1984) per ottenere le differenti frazioni granulometriche, raccomandando la rappreDraga ancora bilaterale di Holme sentazione dei suoi risultati in grafici statistici che permettano l’identificazione delle differenti frazioni granulometriche in funzione delle modalità di trasporto. Allo stesso modo, si raccomanda l’utilizzazione della scala Wentworth per la delimitazione degli intervalli granulometrici con il fine di omogeneizzare le nomenclatura (ICES, 2000). Metodi di campionamento di sedimento e sostanze biologiche Metodologia di studio Impatti Prima Alterazione della granulometria del sedimento. Alterazione nella composizione e struttura delle comunità bentoniche. Definizione di una rete di punti di dragaggio. Dipendendo dall’ampiezza della spiaggia, transetti perpendicolari separati 200 - 500 m, profondità, da 0 a 20 m, di 5 in 5 m o con una distanza di 250 m fra punti di uno stesso transetto, dipendendo dalla pendenza del fondo. Dopo Controllo Lo stesso processo a 6, 12 e 24 mesi. La selezione del punto di controllo è problematica in pocket beaches, potendosi utilizzare con precauzione su spiagge adiacenti non oggetto di ripascimento. Può essere necessaria l’applicazione di protocolli BBACI. In spiagge ampie aperte possono selezionarsi aree non soggette all’intervento. Piano di campionamento. Protocollo BACI Impatti Metodo di campionamento Vantaggi - Campionamento con draga ancora bilaterale di Holme (o suo equivalente, draga di Forster). -Volume adeguato del campione. - maneggevolezza. - Area effettiva di campionamento adeguata. - Penetra nel sedimento fino a più di 20 cm. - Leggera e utilizzabile a partire da imbarcazioni di dimensioni minori per acque poco profonde e spiagge sommerse. - Permette studi semiquantitativi. -il volume campionato è adeguato per caratterizzare la comunità e l’analisi tessiturale del sedimento (50-60 l) - Campionamento con draga Van Venn - Permette realizzare studi quantitativi. - Leggera e utilizzabile a partire da imbarcazioni di dimensioni minori per acque poco profonde e spiagge sommerse. - Ridotte dimensioni del campione a volte insufficiente per caratterizzare la comunità. - Area effettiva di campionamento ridotta. - Penetrazione incostante, fino ad un massimo di circa 10 cm. Caratterizzazione dell’ infauna indipendente dal volume di campione e dalla quantità di sedimento estratto. -Alterazione della granulometria del sedimento. Inconvenienti Osservazioni -Alterazione in comunità bentoniche. Tabella di sintesi Pagina 98 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Modifica della qualità chimica dei sedimenti METALLI PESANTI La via principale di entrata di metalli pesanti nel Mediterraneo è legata a fenomeni naturali (Bryan, 1976; Berhard, 1988), come è il caso del mercurio che appare in maggiore concentrazione a causa dell’attività tettonica dovuta al cinturone mercurifero mediterraneo-himalayano (Moore & Ramamoorthy, 1984). Le fonti antropogeniche come l’industria chimica, gli scarichi urbani o il settore agropecuario hanno un effetto limitato nello spazio e nel tempo (EA, 1999). Nello studio della contaminazione marina si raccomanda il monitoraggio di Cd, Cr, Cu, Zn, Pb, Hg, Ni e As (UNEP, OSPAR, 1998). Per la determinazione di metalli pesanti in sabbie destinate al ripascimento, si ottiene una frazione di sedimento mediante hand-corer dei materiali estratti dalla draga o del fondo marino. Per l’analisi, si estraggono gli elementi del campione con la digestione acida assistita da microonde, MAE (microwave assisted extraction). Si raccomanda la determinazione con spettrofotometria di assorbimento atomica, AAS (Atomic Absorption Spettrometry) tanto con fiamma, FAAS (Flame AAS) come in camera di grafite, GFAAS (Graphite Furnace AAS), o piuttosto la tecnica del plasma accoppiato induttivamente alla spettrometria di massa (ICP-MS) (Langston & Spence, 1994). Impatti Metodologia Dragaggio. Strumentazione Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Draga ancora bilaterale di Holme e equivalente (Forster) Draga Van-Venn. Possibilità di utilizzo a partire da imbarcazioni di piccole dimensioni Produce alterazione nel campione di sedimento. ---------- Esige imbarcazioni Ottiene campioni di con rullo idrografico sedimento inalterato e di dimensioni medio-alte ----------- Ottiene campioni di sedimento inalterato Campionamento in immersione A.R.A. ---------- Rapidità. minore generazione di residui. Alta riproducibilità. Automatizzazione. ---------- Anche nell’estrazione di composti organici Facile utilizzo. Buona precisione ed esattezza. Determinazione individuale di elementi. LD 0.1-100 ppb Buona precisione ed esattezza. Più sensibile che FAAS. Determinazione individuale di elementi. LD 0.03-13 ppb Richiede maggiore conoscimento da parte del tecnico. Caro. LD 0.001-0.01 ppb Box-corer e equivalenti. Piston corer. Contaminazione da metalli pesanti. Estrazione metalli. Hand-corer. MAE FAAS GFAAS Determinazione ICP-MS Determinazione simultanea di elementi. Tabella di sintesi: metalli pesanti COMPOSTI ORGANICI L’importanza dello studio dei contaminanti organici nei sedimenti, si deve al fatto che si tratta di sostanze molto pericolose a causa della loro persistenza nell’ambiente, la loro tossicità e le propietà di bioaccumulazione di alcune di esse, all’adsorbirsi sulla frazione fine dei sedimenti. Di tutti i contaminanti organici esistenti, i più importanti, a causa della loro persistenza nell’ambiente marino (OSPAR, 2003), sono: Pagina 99 di 202 Projet BEACHMED – Phase B - Idrocarburi lineari (LHC). È abitudine ricercare quelli di peso molecolare medio (1632 C), essendo più tossici (Clark, 1986). Idrocarburi Policiclici aromatici (PAHs). In contaminazione marina si studiano abitualmente i seguenti composti (Cole et al., 1999): Acenaftilene Acenaftene Fluorene Fenantrene Antracene Pirene Fluorantene Crisene Benzo(a)pirene Benzo(b)fluorantene Benzo(k)fluorantene Indeno(1,2,3-cd)pirene Dibenzo(a,h)antracene Benzo(g,h,i)pirilene Benzo(a)antracene PCBs o policlorobifenili. In sabbie destinate al ripascimento si devono studiare i congeneri (IUPAC): 28, 52, 101, 118, 138, 153, 180 (CEDEX, 2003; OSPAR, 1998). DDT o per-diclorodifeniltricloroetano e suoi metaboliti DDE (1,1-dicloro-2,2-bis(4clorofenil)etano) e DDD (per-diclorodifenildicloroetano). Altri biocidi organoalogenati persistenti come gli insetticidi aldrin/dieldrin, clordane, heptachlor, mirex e toxafeno; il raticida endrin, il pesticida hexaclorobenceno, Le diossine e i furani si formano come subprodotti industriali e nella combustione di residui solidi organici. Per lo studio dei contaminanti organici nei sedimenti è necessaria l’estrazione di un subcampione mediante hand-corer a partire dai materiali estratti dalla draga o direttamente del fondo marino. Il numero di tecniche di estrazione è elevato, e fra loro, le più utilizzate sono: le tecniche tradizionali come Soxhlet (Che et al., 1996, Carabias-Martinez et al., 2000), la estrazione assistita con microonde (MAE, Microwave assisted extrattion) (Pastor et al., 1997), la estrazione a alte pressioni (PSE, Pressurized Solvent Extrattion o ASE, Assisted Solvent Extrattion) (Applied Separations Co.; Dionex Corp.), ed i sistemi clean-up ed estrazione di analiti da campioni utilizzando cromatografia liquida di permeazione in gel (GPC) (EPA, 2003). Le tecniche abitualmente utilizzate nella determinazione di contaminanti in sedimenti sono: GC-FID per gli idrocarburi lineari, GC-MS/MS o GC-ECD per i PCSs, HPLC con rilevamento FLD o MS/MS o GC-MS/MS per i PAHs, nel caso degi organoclorati è comune utilizzare GC-ECD o GC-MS/MS e GC-MS/MS per le diossine. Pagina 100 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Impatti Metodologia Strumentazione Dragaggio Draga ancora bilaterale di Holme Piston (corer) Vantaggi Inconvenienti Osservazioni ----------- Si perde parte della frazione di fini. ------------ Hand-corer Trattiene la frazione fina. Si ottiene una colonna di sedimento. ----------- -------- PSE Alta frequenza di campionamento. Bassa generazione di residui. Alta riproducibilità. Fattori di preconcentrazione elevati. Automatizzazione. Elevato costo. ------------ MAE Alta frequenza di campionamento. Generazione residui molto bassa. Alta riproducibilità. Automatizzazione. ----------- Anche per estrarre metalli pesanti. Soxhlet --------- Generazione di residui. Tempo. Un metodo standard e economico superato da tecniche più moderne. GPC-UV Alta riproducibilità Automatizzazione. Elimina interferenze. Controllo campioni. ------------ ----------- HPLC-FLD Sensibile. Specifico. Caro. A volte necessita derivazione degli analiti. -------------- Alti costi di mantenimento. Uso complicato. ------------- Estrazione Contaminazione di sedimenti da composti organici Clean-up HPLC-MS/MS Sensibilità. Specificità. Conferma risultati. Determinazione GC-FID Basso costo. Detector poco specifico. Grande applicabilità. Idrocarburi lineari. GC-ECD Alta sensibilità. Rango di linearità ridotto. PCSs GC-MS/MS Sensibilità. Specificità. Conferma risultati. --------- PAHs, PCSs, DDX, Ocls e dioxinas. Tabella di sintesi: composti organici Impatto Prima Dopo Controllo Durante Versamento di sabbia con livelli di contaminazione superiori ai livelli di base. Determinazione dei livelli di base. Localizzazione di affluenti ed altre vie di entrata di contaminanti alla spiaggia. Programma di monitoraggio. Verifica dei livelli attesi. Selezione del punto controllo e determinazione dei suoi livelli di base. Verifica dei livelli attesi. versamento di sabbia con livelli di contaminazione uguali o inferiori ai livelli di base. Determinazione dei livelli di baNon rechiede monitose. raggio, nel caso in cui la Localizzazione di affluenti ed spiaggia presenta livelli altre vie di entrata di contaminandi base accettabili. ti alla spiaggia. Si effettua nei programmi di controllo della contaminazione a livello regionale o nazionale. Verifica dei livelli attesi. Piano di campionamento. Protocollo BACI Qualità microbiologica Dal punto di vista microbiologico conviene distinguere fra spiaggia secca e spiaggia umida per le loro differenti caratteristiche. La spiaggia secca si caratterizza per la presenza di un elevato numero di generi e specie patogene la cui via di trasmissione è dovuta al contatto diretto con la sabbia. Esistono studi che indicano che Staphylococcus spp. predomina sull resto della Pagina 101 di 202 Projet BEACHMED – Phase B flora nella sabbia (Dowidart & Abdel-Monem,1990) essendo la sua presenza direttamente relazionata con l’attività umana (numero di bagnanti) (Papadakis et al., 1997). Anche la presenza di funghi dermatofitici è frequente. Dai campioni di sabbia secca si sono isolati batteri enterici che causano gastroenteriti ed esistono studi dove si è dimostrato che la sabbia delle spiagge può attuare come vettore e riserva di malattie infettive (Mendes et al.,1997). La spiaggia umida può presentare alti livelli di contaminazione fecale come consequenza del contatto con acqua contaminata, costituendo un ambiente favorevole per i batteri enterici poichè gli permette sopravvivere più tempo (Papadakis et al., 1997). Non ci sono sufficienti studi concreti che permettono la definizione di protocolli standardizzati e di valori e indicatori per il monitoraggio della qualità microbiologica della sabbia della spiaggia (WHO, 2003). Il ripascimento è un intervento che può comportare la contaminazione della spiaggia secca e umida e delle acque adiacenti nel caso in cui si realizzi con sabbie i cui livelli di contaminazione fecale siano relativamente più alti rispetto alla spiaggia originale. Allo stesso modo, un ripascimento può contribuire alla diminuzione deii livelli previ di contaminazione fecale di una spiaggia. Tutto ciò giustifica lo studio della qualità microbiologica dei sedimenti che si trovano nella spiaggia e di quelli che si utilizzaranno nel ripascimento, senza considerare che la elevata contaminazione fecale dei sedimenti può invalidare totalmente la sua utilizzazione come materiale per il ripascimento. Le concentrazioni limite accettate, così come glgli indicatori di contaminazione fecale per la sabbia destinata al ripascimento delle spiagge secondo il CEDEX (2003) sono: INDICATORI Concentrazioni limite (UFC/g) Coliformi fecali o E.coli 30 Streptococchi fecali 30 Funghi 10.000 I valori della tabella rappresentano un criterio provvisorio per la valutazione dell’utilizzazione della sabbia in acque balneari. Per il giacimento si usa il valore della concentrazione media ponderata che dovrà essere uguale o inferiore alla concentrazione limite proposta (CEDEX, 2003). Il controllo della possibile contaminazione iniziale della sabbia della spiaggia è fondamentale nel caso di un ripascimento visto che assieme alla carica contaminante del materiale versato può superare i valori raccomandati. L’utilizzazione di sabbia contaminata all’origine per il ripascimento delle spiagge (dentro i limiti accettabili) è possibile sempre che si applichino le misure correttrici pertinenti anche se la legislazione di alcuni paesi proibisce espressamente la sua utilizzazione per questi scopi. Fra queste misure correttrici la più comune è procedere all’estensione, areazione e riposo al sole del materiale durante un determinato tempo, che sarà in funzione del carico microbico e che può oscillare fra 10 e 60 giorni. Ad ogni modo, non ci sono sufficienti studi specifici sull’ evoluzione della carico contaminante di sedimenti marini destinati al ripascimento delle spiagge, per tanto come valori di riferimento per questa misura correttrice si possono utilizzare quelli proposti da ARPAL (2002), con tutte le precauzioni del caso, essendo queste riferite a sedimenti fluviali. In sedimenti marini difficilmente si otterranno i valori di contaminazione contemplati nello studio anteriore, visto che il tempo di sopravvivenza degli indicatori di contaminazione fecale si riduce in acqua marina. La metodologia consiste nel Campionamento mediante piston corer e estrazione di una campione di sedimento il cui spessore dipende dal livello di idrodinamismo della spiaggia. Per l’estrazione e la valorazione del carico microbico si raccomanda seguire la metodologia descritta in APHA (1998) che include la risospensione del sedimento per l’estrazione dei batteri, filtrazione in membrana e coltivazione su agar TEC per E.coli, su M-Endo per CF e mE per EF. Per applicare il protocollo BACI, Iifattori da considerare nella determinazione della localizzazione e del numero di punti di campionamento, e nella loro posteriore interpretazione dei Pagina 102 di 202 Projet BEACHMED – Phase B risultati sono: - La difficoltà nell’interpretazione dei dati a causa dell’elevata variabilità spaziale (Figueras et al., 1992; Oshiro & Fujioka,1995). - La morfologia e tipologia della spiaggia. - Il trasporto e deposito dei sedimenti dovuto all’idrodinamismo che causa una ridistribuzione dei microorganismi. - La presenza di scarichi d’acque residuali nelle prossimità. - L’affluenza di bagnanti. Protocollo BACI PRIMA - Rilevamento del livello di contaminazione della spiaggia. - Frequenza di campionamento con la maggiore prospettiva temporale possibile, incrementandola durante il periodo di balneazione. IMPATTI Introduzione di patogeni attraverso il materiale di dragaggio. INDICATORE CONTROLLO DOPO - Localizzazione del punto controllo nel caso in cui ciò sia possibile (problemi di diversità di uso turistico e di scarichi fra spiagge adiacenti o fra differenti zone della stessa spiaggia) - Controllo della qualità microbiologica dei sedimenti fino a raggiungere livelli equiparabili con il controllo (se questo è stato individuato). METODOLOGIA - Frequenza di campionamento quindicinale/mensile. VANTAGGI INCONVENIENTI CF Filtrazione in membrana e coltivazione in agar ENDO - Metodo più rapido e preciso che il NMP - Leggermente più caro che i metodi tradizionali. - Risultati non comparabili con quelli ottenuti in NMP E.coli Filtrazione in membrana e coltivazione in agar TEC - Metodo più rapido e preciso che il NMP - Leggeramente più caro che i metodi tradizionali. - Risultati non comparabili con quelli ottenuti in NMP EF Filtrazione in membrana e coltivazione in agar mE - Metodo più rapido e preciso che il NMP - Leggeramente più caro che i metodi tradizionali. - Risultati non comparabili con quelli ottenuti in NMP Enterococchi1 Filtrazione in membrana e coltivazione in agar mE - Permette relazioni con valori della colonna d’acqua - Non ci sono valori limite nel sedimento per questo indicatore. Tabella di sintesi 1 Anche se non si hanno descritto valori critici per questo indicatore si raccomada la sua utilizzazione per il monitoraggio dell’evoluzione della contaminazione fecale (Mendes et al., 1997) fino a trovare i livelli di base. 2.3.2.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE Prospezione visiva dei fondali marini La maggiore profondità alla quale si trovano i sedimenti da estrarre diminuisce il tempo di lavoro in A.R.A., quindi i metodi di visualizazione remota acquisiscono una maggiore rilevanza. La telecamera rimorchiata può raggiungere profondità di 200-300 m praticamente senza difficoltà, perciò risulta molto utile e relativamente semplice utilizzarla nelle estrazioni superficiali. Le difficoltà di georeferenziazione possono minimizarsi se si utilizza un GPS indipendente dal cavo di rimorchio. Altro metodo applicabile per la prospezione visiva di dei fondali è costituito dalle telecamere sui R.O.V.s (Remotely Operated Vehicles), che permettono l’osservazione in dettaglio e la registrazione fotografica. Nell’Atlantico si sono conclusi una serie di tests per valutare l’ efficacia dei ROVs per il monitoraggio delle condizioni ambientali in aree di dragaggio per la estrazione di sedimenti. Il dispositivo Maridans R.O.V. fu dotato di Side Scan Sonar, profilatore e telecamera, ed era capace di identificare l’area esplorata, effettuare la prospezione e tornare alla base Pagina 103 di 202 Projet BEACHMED – Phase B senza connessioni. Si spera che questo sistema integrato riduca i costi di esplorazione di un 50%, potendo costituire nel futuro immediato una alternativa importante ad alcuni dei metodi tradizionali di esplorazione che implicano lo spostamento di imbarcazioni e immersioni con A.R.A. (ICES, 2000). Prospezione visiva dei fondali marini Metodologia di studio Impatti Prima Dopo Controllo Alterazione della topografia del fondo. Effetti sulle comunità (interramento, desinterramiento, infangamento). Campagne di esplorazione mediante Telecamera rimorchiata o R.O.V. in transetti o percorsi dipendendo dell’inclinazione e dalla topografia del fondo. Campagne di esplorazione mediante Telecamera rimorchiata o R.O.V. in transetti o percorsi dipendendo dell’inclinazione e topografia del fondo, alla fine dell’estrazione e a 6 e 12 mesi dipendendo dalle condizioni di idrodinamismo del posto. / Piano di campionamento. Protocollo BACI Metodi acustici di prospezione dei fondali Nei fondali della zona di estrazione si possono applicare gli stessi metodi utilizzati nella zona di versamento. Il Side Scan Sonar può essere scelto per effettuare esplorazioni preliminari dei fondali marini da dove verrà estratta la sabbia. Metodi acustici di prospezione dei fondali Metodologia di studio Impatti Prima Dopo Controllo Alterazione della topografia del fondo. Affezioni a comunità bentoniche (interramento, desinterramento). Campagne di esplorazione mediante Side Scan Sonar o Multibeam. Ripetizione dei campionamenti dopo gli interventi a 6/ 12 mesi, dipendendo dall’idrodinamismo del posto. / Piano di campionamento. Protocollo BACI Impatti Strumentazione Metodo di campionamento Vantaggi Inconvenienti Alterazione della topografia e batimetria del fondo Side Scan Sonar e sonda Multibeam Percorsi di esplorazione georeferenziati. Permettono coprire grandi estensioni del fondale. Dispositivi cari, e con limitazioni d’uso (Multibeam). risoluzione limitata (Side Scan Sonar). Interramento o disinterramento di comunità significative o delle strutture del fondo. Telecamera, Side Scan Sonar e sonda Multibeam. Immersioni con A.R.A.. Permettono coprire grandi estensioni del fondale. In buone condizioni di tranPercorsi georeferenziasparenza d’acqua, con ti. telecamera subacquea si Immersioni con A.R.A. possono realizzare in punti previamente osservazioni in dettaglio. stabiliti con metodi Si riserva per la acustici o di visione osservazione mediante remota, dipendendo A.R.A. Si possono dalla profondità ottenere dettagli aggiuntivi in posti previamente identificati. Possibilità di registrazione foto e video in dettaglio. Dispositivi cari, (Multibeam). Risoluzione limitata (Side Scan Sonar). Telecamera rimorchiata e osservazione con A.R.A., difficoltà di georeferenziazione. Dipendenza dalle condizioni del mare. Tabella di sintesi delle prospezioni visive ed acustiche Metodi di campionamento di sedimento e materiale biologico Sono applicabili gli stessi metodi che nella zona di versamento di sabbia. Inoltre, altri dispositivi di maggiori dimensioni come il Box-corer o suoi equivalenti (multi-corer, cassa Reineck etc…) permettono la estrazione di campioni di sedimento inalterati di dimensioni sufficienti per effettuare una quantificazione, con l’inconveniente pero’ legato al suo peso e dalla esigenza di imbarcazioni dotate di rullo idrografico e con dimensioni non adeguate per il campionamento in acque basse, come nel caso delle spiagge oggetto di ripascimento. Pagina 104 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Metodi di campionamento del sedimento e delle sostanze biologiche Metodologia di studio Impatti Prima Dopo Controllo Alterazione nella granulometria sedimentaria. Alterazione nella composizione e struttura delle comunità bentoniche. Definizione di una rete di punti di dragaggio in relazione con l’area autorizzata per lo sfruttamento e delle condizioni di idrodinamiche del posto. Lo stesso processo a 6, 12 e 24 mesi. Localizzazione di aree adiacenti fuori dall’influenza delle opere. Piano di campionamento. Protocollo BACI Metodo di campionamento Impatti -Alterazione della granulometria sedimentaria. Vantaggi -Volume di campione adeguato. - Facile uso. - Campionamento con - Area effettiva di camdraga ancora bilaterale di pionamento adeguata. Holme (o suo equivalente, - Penetra nel sedimento la draga di Forster). più di 20 cm. - Leggera e utilizzabile a partire da imbarcazioni di dimensioni minori. -Alterazione in comunità bentoniche. Inconvenienti Osservazioni - il volume campio- Permette solo stunato è adeguato per di semi-quantitativi. caratterizzare la comunità e l’analisi tessiturale del sedimento. - Campionamento con draga Van Ven - Ridotte dimensioni del campione - Permette realizzare studi - Area effettiva di quantitativi. campionamento - Leggera e utilizzabile a ridotta. partire da imbarcazioni di - Penetrazione incodimensioni minori. stante, fino ad un massimo di circa 10 cm. - Caratterizzazione dell’ infauna indipendente dal volume di campione e dalla quantità di sedimento estratto. - Box-corer - Permette realizzare campionamenti quantitativi. -Ottiene campioni inalterati di sedimento, che permettono definire la macrofauna in relazione al profondità nel sedimento, raccoglie dati di variabili fisico-chimiche nella colonna sedimentaria. È il dispositivo migliore sempre che sia possibile il suo utilizzo. - Dispositivo pesante. Richiede imbarcazioni di grandi dimensioni. Tabella di sintesi Valutazione della qualità chimica La metodologia da seguire per lo studio dei metalli pesanti durante il processo di estrazione, è la stessa utilizzata nella fase di ripascimento. Anche la metodologia per la determinazione di composti organici si espone nei paragrafo precedenti. Impatto Prima Dopo Controllo Durante Osservazioni Alto livelli di contaminanti (1) Determinazione dei livelli di base nell area di sfruttamento. Localizzazione di affluenti e altre vie di entrata di contaminanti. Programma di monitoraggio. Verifica dei livelli attesi. Selezione del punto controllo e determinazione dei suoi livelli di base. Verifica dei livelli attesi come conseguenza della risospensione del materiale. (1) superiori a quelli della spiaggia ma all’interno dentro dei limiti accettati. Piano di campionamento. Protocollo BACI Pagina 105 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Sono applicabili le tabelle di sintesi viste nei paragrafi precedenti per i metalli pesanti e per i composti organici. Valutazione della qualità microbiologica La valutazione della qualità microbiologica del sedimento nell’area di estrazione è fondamentale per stimare il possibile impatto delle operazioni di dragaggio sulla colonna d’acqua come conseguenza della risospensione del sedimento poichè potrebbe includere microorganismi di origine fecale. Inoltre è imprescindible conoscere la qualità del sedimento per stimare la sua idoneità per il ripascimento delle spiagge. Il numero di punti di campionamento sarà in funzione dell’area di campionamento, dalla distanza da fonti di contaminazione e dalla distanza al costa. Ottenimento di campioni a partire dal materiale estratto mediante i dispositivi descritti per il campionamento del sedimento. Anche la metodologia per la determinazione del carico microbico e gli indicatori di contaminazione fecale sono gli stessi proposti nei paragrafi precedenti. PRIMA CONTROLLO - Rilevamento del livello di contaminazione nel sedimento. - Frequenza di campionamento con la maggiore prospettiva temporale possibile, incrementandola durante il periodo di balneazione. - Localizzazione del punto di controllo nel caso in cui sia possibile. DOPO - Controllo della qualità microbiologica dei sedimenti fino a raggiungere livelli equiparabili con il controllo (se questo è stato determinato). - Frequenza di campionamento quindicinale/mensile. Protocollo BACI 2.3.3 Metodologia di studio della colonna e masse d’acqua 2.3.3.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE Torbidità La risospensione di materiale fino che accompagna le operazioni di estrazione di sabbia dal fondo marino e il suo trasporto e versamento per il ripascimento delle spiagge si traduce nella generazione di torbidità nella colonna d’acqua che si considera uno degli impatti più importanti che producono questo tipo di attività. La torbidità produce due efetti importanti, da un lato, provoca una diminuzione della penetrazione della luce nella colonna d’acqua con il conseguente impatto sulla fotosintesi, specialmente quella dei macrofiti del fondo e fra questi le fanerogame marine; dall’altro, si produce un flusso di particelle che si depositano sul fondale che, dipendendo dalla circolazione locale, possono raggiungere distanze relativamente elevate. Questo deposito di materiale fino, anche trattandosi di piccole quantità, ha un effetto importante sulla fotosintesi quando si deposita sulle foglie di fanerogame marine o sui talli di macroalghe bentoniche. È per questo motivo che lo studio e controllo della torbidità nei processi di estrazione e trasporto e versamento (distribuzione e deposito del materiale), ha un ruolo importante negli studi di impatto ambientale e verrà considerata con particolare attenzione durante il progetto pilota contemplato nel progetto BEACHMED. Lo studio della torbidità della colonna d’acqua può essere affrontato con differenti approssimazioni. ciascuna di queste fornisce dati su alcuni dei fenomeni fisici asociati alle caratteristiche ottiche della colonna d’acqua che possono essere utilizzate per identificare le conseguenze della torbidità dal punto di vista biologico con maggiore o minore successo. Alcuni parametri e metodologie utilizzati per lo studio della torbidità e dei fenomeni associati sono: • Contenuto in seston Il materiale particellato in sospensione nella massa d’acqua (seston), viene determinato Pagina 106 di 202 Projet BEACHMED – Phase B mediante estrazione per filtrazione con filtro di membrana da un campione d’acqua, e con la successiva determinazione in peso secco o peso secco senza ceneri per valutare l’apporto in materia organica. È una metodologia di laboratorio che non fornisce dati sulla sua importanza ottica o biologica e che si vede limitata a pochi punti nella zona di campionamento. • Coefficiente di estinzione della luce (disco Secchi) Uno dei metodi più antichi per valutare la transparenza di una massa d’acqua in modo semplice e che viene utilizzato anche per la calibrazione di modelli di telerilevamento. Determinando la profondità di scomparsa del disco, si possono fare approssimazioni che permettono ottenere il coefficiente di estinzione per poter applicare la legge Lambert-Beer e ottenere valori approssimati della penetrazione della luce a differenti profondità della colonna d’acqua, assumendo pero’ una omogeneità ottica della colonna d’acqua che non sempre è possibile accettare. • Nefelometria Metodo ampliamente utilizzati in acque per uso industriale o per consumo umano, per il quale esistono molti dispositivi (torbidimetri o nefelometri) che determinano la quantità di solidi in sospensione in un campione d’acqua. I risultati, espresssi in unità di comparazione con un campione di formazina (NTU´s) risultano molto adeguati quando il materiale in sospensione si approssima a una colloide e non risulta altrettanto valido quando si tratta di particelle di certe dimensioni, come nel caso dei materiali di dragaggio. Anche se è ampliamente utilizzato in oceanografia, con eccesiva frequenza, i suoi dati appaiono mal correlazionati con il resto delle variabili. • Irradianza (PAR) a livello del fondo e nella colonna d’acqua Rappresenta la metodologia da utilizzare quando si vuole determinare l’impatto sulla fotosintesi. Esistono molti irradiometri nel PAR (Photosynthetic Active Radiation), con differenti tipi di collettori che permettono ottenere dati puntuali o registrazioni di serie temporali per valutare esattamente il flusso di fotoni a lungo termine, che è ciò che realmente importa rispetto alla fotosintesi. Si possono Misure di irradianza a livello del fondo determinare i valori di irradianza (preferentemente nel PAR, per la sua importanza sui sistemi biologici) a differenti profondità della colonna d’acqua mediante sonde sospese o accoppiate a sonde CTD. Permette considerare la colonna d’acqua non come un mezzo otticamente omogeneo ma con i cambi di torbidità che possono essere associati alla stratificazione termoalina (picnocline). • Trasmissometri Dispositivi che misurano la quantità di luce che attraversa una distanza conosciuta della colonna d’acqua in relazione con la presenza di materiale particellato. Permettono ottenere, come nel caso anteriore, curve di variazione della torbidità lungo la colonna d’acqua. • Contatore di particelle LASER (LISST) Probabilmente la tecnologia LISST (Laser In Situ Scattering and Transmissometer) si utilizzerà in un futuro non molto lontano poichè facendo uso dell’interferometria LASER (Light Amplification by the Stimulated Emission of Radiation), Profili di irradianza (trasmittanza) nella colonna d’acqua Pagina 107 di 202 Projet BEACHMED – Phase B permette quantificare l’abbondanza di particelle in funzione delle dimensioni, per cui si possono ottenere curve della distribuzione granulometriche del materiale in sospensione nella colonna d’acqua, cosi come le velocità di sedimentazione delle particelle (Agrawal e Pottsmith, 2000). Questo tipo di dispositivi è stato utilizzato in studi sulla composizione e evoluzione della plume di torbidità associata a dragaggi per la estrazione di sabbie, ottenendo dati molto precisi non ottenuti con nessuna altra metodologia precedente (Mikkelsen e Pjerup, 2000). L’elevato prezzo attuale e le difficoltà per la sua calibrazione sono i principali ostacoli alla diffusione dell’uso di questo tipo di strumenti, difficoltà che probabilmente saranno risolte in un futuro prossimo. • Trappole di sedimento. Ampliamente utilizzate tanto a livello di colonna d’acqua come a livello del fondo, hanno il vantaggio di essere facilemente utilizzabili e costruibili ma l’inconveniente di esigere lavoro di laboratorio per filtrare, seccare e pesare il materiale depositato in questi dispositivi. Rappresenta la tecnica che meglio si aprossima allo studio degli effetti della deposizione di particelle organismi situati sul fondo marino. Le differenti metodologie per lo studio della torbidità e dei fenomeni associati al materiale particellato in opere di ripascimento delle spiagge (e in estrazione di sabbia dal fondo marino), sono esposte nella seguente tabella: Variabili Contenuto in seston. Strumentazione Uso Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Metodo rapido e economico. Non apporta dati sufficienti sulla sua importanza ottica o biologica. ----------Utilizzato con molta frequenza, ma senza indicare le condizioni dell’osservazione. Bottiglia idrografica. ----------- Penetrazione della luce solare (Coefficiente di estinzione) Disco di Secchi. Misura relativa della torbidità. Facile uso. Utilizzazione in condizioni concrete di nuvolosità, stato del mare, ora del giorno, etc. Torbidità (Nefelometria). Torbidimetro. ----------- Facile uso. Solo valido per soluzioni colloidali. Problemi di ripetibilità delle misure con materiale particellato in sospensione. Irradianza nel PAR a livello del fondo. Irradiometro PAR. Luce disponible per fotosintesi di macrofiti bentonici. Misura precisa in continuo dell’irradianza. Necessità di immersioni A.R.A. poichè richiede l’immersione dello strumento -------------- Trasmissometro. Variazioni della trasparenza lungo la colonna d’acqua. Permette individuare strati d’acqua con caratteristiche ottiche distinte. Strumentazione relativamente cara e calibrazione difficile. Difficoltà nella comparazione di dati. Irradiometro Ottenimento del profilo di irradianza in profondità nella colonna d’acqua Misura precisa in continuo dell’irradianza nella colonna d’acqua. Dipendenza dalle condizioni del mare dagli effetti di rifrazione e riflessione nella superficie dell’acqua. ------------- LISST Calcolo differenziale delle dimensioni (volume) di particelle in sospensione e della velocità di sedimentazione. Metodo preciso. Prezzo elevato. Necessita calibrazione Tecnologia recente. Trappole di sedimento Determinazione del flusso sedimentario a livello del fondo Facile uso ed economico. Richiede instalazione mediante immersioni con A.R.A.. ------------- Estinzione ottica (trasmittanza). Variazione dell’ irradianza nella colonna d’acqua. Contenuto in materiale particellato in sospensione e velocità di sedimentazione. Deposito di sedimenti sul fondo. Pagina 108 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Qualità chimica dell’acqua NUTRIENTI Si denominano nutrienti quei composti di azoto e fosforo che sono essenziali per il crescimento di tutti i vegetali più il silicio che solo è indispensable per il crescimento delle cellule di fitoplancton siliceo (diatomee e silicoflagellati). La presenza di quantità elevate di questi elementi rappresenta un rischio potenziale per l’esplosione demografica di specie opportuniste che possono scatenare processi di eutrofizzazione. Le possibilità di aumento di nutrienti nella colonna d’acqua a causa di un ripascimento può essere dovuta alla risospensione di sedimenti prodotta durante il processo di versamento. I nutrienti nella colonna d’acqua vengono determinati da analisi a flusso continuo (Grasshof. 1998), o mediante analisi individuale secondo i seguenti metodi: - NO2-: Adattamento del metodo di Shinn (1941) realizzato da Bendschneider e Robinson (1952) che individua il nitrito alla lunghezza d’onda di 540 nm dopo aver eliminato la torbidità con sulfanilammide. - NO3-: Tratamiento in colonna di cadmio cuperizzata per ridurre i nitrati a nitriti. Si misurano i nitriti totali e la quantità di nitrati è la differenza fra nitriti totali e quelli calcolati senza riduzione del campione. - NH4+: metodo di Koroleff (1969-1970) che misura spettrofotmetricamente l’absorbimento dell’ammonio a 630 nm. - PO43-: metodo di Murphy e Riley (1962) che individua la concentrazione mediante l’absorbimento del complesso fosfomolibdico blu alla lunghezza d’onda di 880 nm. - Silicati: Determinazione da modifica del metodo di Grasshoff (1964) nel caso in cui i silicati assorbano a 810 nm o a 660 nm se la concentrazione è molto elevata. I valori limite accettabili di nutrienti, a partire dai quali si considera una massa d’acqua come deteriorata (CEDEX, 2003), sono 1200 µg/l per i nitrati e 200 µg/l per i fosfati. Impatti Modifica della qualità chimica della colonna d’acqua. Metodologia Strumentazione Vantaggi Inconvenienti Analisi automatizzato. Analisi a flusso continuo. Rapido. Alta resa con un flusso continuo di campioni. Spettrofotometria. Messa a punto rapida ed efficace nel caso di un flusso di entrata dei campioni discontinuo. Maggiore tempo di operazione a causa dell’applicazione di differenti protocolli per ciascun nutriente. Analisi individuale per ciascun nutriente. Tabella di sintesi: Nutrienti OSSIGENO DISCIOLTO L’ossigeno disciolto è un parametro che determina la qualità di una massa d’acqua ed la sua quantità dipende dal consumo di ossigeno dovuto alla degradazione della materia organica per attività batterica, dalla produzione di ossigeno per fotosintesi e dall’intercambio con l’atmosfera. In operazioni di versamento di sedimenti per il ripascimento delle spiagge possono mobilizzarsi quantità importanti di materia organica la cui degradazione batterica esige il consumo di quantità importanti di ossigeno, non disponibili nella colonna d’acqua. Questo deficit può causare episodi di ipossia/anossia con gorsse ripercussioni sull’ambiente circostante (mortlità di pesci, liberazione di H2S e deterioramento della qualità organolettica della spiaggia). La metodologia abituale per lo studio di questa variable si basa sull’utilizzazione di elettrodi (pila di Clarke) o sistemi optoelettronici accoppiati a sonde CTD (ottodi). In Spagna si considera come valore limite l’80% del valore di saturazione dell’ossigeno per considerar la massa d’acqua non deteriorata (CEDEX, 2003). Pagina 109 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Impatti Metodologia Strumentazione Polarografia. Inconvenienti Osservazioni Elettrodo di Clarke. Economico. Facile da usare. --------------- Necessita un agitatore per evitare la saturazione della membrana di teflon. Accoppiato a sonde CTD. Preciso. Mantenimento, uso e calibrazione facile. Risposta rapida. Caro. Si si usa separato dal CTD necessita il suo proprio datalogger. --------------- Ipossia/anossia Elettrodi ottici (ottodi). Vantaggi Tabella di sintesi: Ossigeno disciolto Impatto Controllo Durante Osservazioni Eutrofizzazione. Analisi di nutrienti su differenti transetti perpendicolari fino una Programma di monitodistanza elevata dalla raggio lungo gli stessi transetti perpendicolariva (∼1000m). Deri. terminazione dei livelli di clorofilla nella colonna d’acqua. Prima Dopo Punto di controllo difficile da stabilire, dipendendo dalle condizioni della spiaggia. Verifica della concentrazione dei nutrienti e della clorofilla nel periodo dell’intervento. In determinati casi può essere conveniente stabilire un programma di vigilanza sulle alghe fitoplanctoniche potenzialmente tossiche. Ipossia/anossia. Misura dell’ossigeno disciolto nella colonna d’acqua in differenti punti della spiaggia ripartiti in transetti perpendicolari. Punto di controllo difficile di stabilire, dipendendo dalle condizioni della spiaggia Vigilanza dei livelli di concentrazione di ossigeno disciolto nel periodo dell’intervento. Vigilanza nei casi di torbidità persistente e che possa avere effetti sulla copertura macrofitica del fondo. Programa di monitoraggio lungo gli stessi transetti perpendicolari. Piano di campionamento. Protocollo BACI Qualità microbiologica La presenza di microorganismi patogeni nelle acque ad uso balneare è molto frequente nei litorali e si origina normalmente a partire dagli scarichi d’acque residuali che possono essere vettore di patogeni responsabili di gastrointeriti per l’ingestione d’acqua contaminata e infezioni delle vie respiratorie superiori, udito, occhi, cavità nasale e pelle, attraverso il contatto diretto con acque e sabbie contaminate (WHO, 2003). Attualmente bisogna rispettare il contenuto della Direttiva 70/169/EC dell’anno 1976 per la qualità delle acque balneari, nella quale si indicano i metodi di analisi e controllo da applicare. Nonostante ciò, si prevede una profonda modifica e attualizzazione, che entrerà in vigore probabilmente nell’anno 2006. In queso modo, la Commissione Europea (2002), con l’aggiornamento della direttiva sulle acque balneari, propone una riduzione drastica del numero di parametri per la valutazione della qualità delle acque balneari, passando da 19 a 2 parametri microbiologici complementati da un’ispezione visiva (flora acquatica, olii), poichè il fattore microbico è quello che più influisce sulla qualità dellle acque balneari per quel che riguarda la salute umana. Inoltre, secondo quanto esposto dalla commisione, la direttiva quadro sulla politica dell’acqua ha stabilito un sistema generale di controllo chimico e biologico per tutte le acque, incluse quelle costiere, che dovrà entrare in vigore prima della fine del 2006. I due parametri microbiologici proposti sulla base degli studi scientifici più recenti include gli enterococchi ed Escherichia coli, poichè si è visto che esiste una buona corrispondenza fra la presenza di questi batteri e i casi di infezione. Gli ultimi studi epidemiologici inoltre hanno proposto valori per questi indicatori di contaminazione fecale che permetteranno stabilire una classificazione delle acque balneari in funzione della loro qualità: Parametri microbiologici Eccelente qualità (valore guida) Buona qualità (obbligatorio) Metodi di analisi Enterococchi intestinali in UFC/100ml 100 200 ISO 7899 250 500 ISO 9308-1 EScherichia coli in UFC/100ml Parametri microbiologici e qualità delle acque secondo la nuova proposta Pagina 110 di 202 Projet BEACHMED – Phase B La principale fonte di contaminazione come conseguenza dei ripascimenti è la possibile introduzione di patogeni assieme al materiale versato e la sua risospensione nella colonna d’acqua nel caso in cui il livelli dei parametri microbiologici delle sabbie introdotte siano superiori a quelli della spiaggia soggetta all’intervento. La metodologia impiegata per la determinazione dei valori dei parametri microbiologici seguirà quanto esposto dalle nuove norme ISO-CEN che si stanno sviluppando per assicurare la comparazione dei risultati ottenuti dai vari paesi della UE quando entrerà in vigore la direttiva sulla qualità delle acque balneari. Nel frattempo, si raccomanda il rilevamento ed il conteggio degli enterococchi, come unico indicatore di contaminazione fecale in acqua marine, mediante l’utilizzazione del metodo di filtrazione in membrana e posteriore coltivazione in agar indoxyl-b-D-glucoside (mEI) (metodo 1600-EPA, 2002). Con questo metodo, gli enterococchi sono i batteri che producono colonie con aloni blu nell’agar mEI e e l’indicatore include Streptococcus faecalis, Streptococcus faecium, Streptococcus avium e varianti. La raccolta di un campione si realizza mediante bottiglia sterile e ad 1 metro di profondità. Come valori di riferimento si prenderanno quelli della tabella qui sopra esposta. In estate, l’aumento della popolazione nel litorale, con casi di gastrointeriti, causa un aumento nel volume d’acque fecali e del loro contenuto in patogeni; perciò sarà necessario aumentare la frequenza dei campionamenti in questa stagione. È conveniente monitorare le zone prossime agli scarichi poichè costituiscono la principale fonte di contaminazione. La distribuzione dei punti di campionamento lungo la spiaggia deve raggiungere i 50-100 metri dalla riva poichè è questa la zona dove si concentrano la maggiore parte dei bagnanti. La presenza di scarichi implica la necessità di aumentare i punti di campionamento per caratterizzare la zona interessata. La metodologia sarà la stessa in tutti i casi, variando solo la frequenza e distribuzione dei campionamenti in funzione di: - estensione dell’area interessata - epoca dell’anno - distanza dagli scarichi d’acque residuali urbani. PRIMA CONTROLLO - Rilevamento dei livelli di contaminazione fecale e delle sue variazioni puntuali. - Frequenza di campionamento con la maggiore prospettiva temporale possibile, incrementandola durante il periodo di balneazione. - Localizzazione del punto controllo nel caso in cui ciò questo sia possibile. - Campionamento equivalente a quello del paragrafo anteriore. DOPO - Controllo della qualità microbiologica dell’acqua fino a raggiungere livelli equiparabili con il controllo e/o dentro valori proposti. - Frequenza di campionamento quindicinale / mensile. Protocollo BACI IMPATTI Introduzione di patogeni attraverso il materiale di dragaggio. INDICATORE METODOLOGIA VANTAGGI Enterococchi intestinali. Filtrazione con membrana e coltivazione in agar mEI. (Metodo 1600EPA,2002) Un unico indicatore di contaminazione fecale. Metodo più economico. Ottenimento di risultati in 24 ore. INCONVENIENTI Non segue l’attuale direttiva europea sulla qualità delle acque balneari (anche se si la futura). Osservazioni I risultati non devono essere negativi pochè non si utilizzarà sabbia contaminata. Rappresenta un controllo di qualità. Tabella di sintesi Pagina 111 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.3.3.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE (<40 m) Torbidità Quanto esposto nel paragrafo relativo al ripascimento delle spiagge è perfettamente applicabile alle estrazioni di sabbie superficiali. Qualità chimica Per quanto riguarda nutrienti e ossigeno disciolto, quanto esposto nel paragrafo relativo al ripascimento delle spiagge è perfettamente applicabile alle estrazioni di sabbie superficiali. Impatto Prima Eutrofizzazione Ipossia/anossia Dopo Controllo Analisi di nutrienti e clorofille in difPrograma di moniferenti punti ditoraggio negli stessi stribuiti attorno punti. all’area di estrazione. Misura dell’ossigeno disciolto nella colonna d’acqua in differenti punti ripartiti attorno all’area di estrazione. Programa di monitoraggio negli stessi punti. Durante Osservazioni Punto di controllo difficile da stabilire, dipendendo dalle condizioni dell’area di estrazione. In determinati casi può Verifica dei livelli essere conveniente di concentrazione stabilire un programdei nutrienti e cloroma di vigilanza su fille nel periodo di alghe fitoplanctoniche estrazione. potenzialmente tossiche. Punto di controllo difficile di stabilire, dipendendo delle condizioni dell’area di estrazione (estensione ed idrodinamismo) Vigilanza dei livelli di concentrazione di ossigeno disciolto nel periodo di estrazione. Vigilare in caso di torbidità persistente che possa avere effetti sulla copertura di macrofiti del fondo. Piano di campionamento. Protocollo BACI Qualità microbiologica La presenza di scarichi d’acque residuali prossimi alla zona di estrazione può dar luogo ad una accumulazione di batteri fecali a causa della tendenza alla sedimentazione con il conseguente peggioramento della qualità del sedimento. Conviene ricordare che questa diminuzione di qualità del sedimento può essere tale da sconsigliarne l’uso per il ripascimento come è stato commentato anteriormente. Nel caso di quantità accettabili di contaminanti bisognerà considerare che il tempo di sopravvivenza e la coesione di questi microorganismi negli interstizi dei sedimenti sono favoriti dalla presenza di alte concentrazioni di materia organica nel materiale da ripascimento. Quindi, sarà necessario controllare il passaggio di masse microbiche assieme al sedimento, durante le fasi di dragaggio, lavaggio di fini mediante overflow e trasporto. Se lo studio previo dell’area di estrazione mostra livelli di contaminazione fecale importanti si deduce che si troveranno livelli alti di materia organica non specifica ed altri contaminanti, per cui il impatto dell’estrazione può essere molto maggiore. La metodologia che si propone è la stessa che si espone nel paragrafo relativo al ripascimento delle spiagge. Anche il piano di campionamento è equivalente a quello esposto nel paragrafo relativo al ripascimento delle spiagge. La disposizione delle punti di campionamento dipenderà dall’area oggetto di studio. PRIMA - Rilevamento del livello di contaminazione fecale dell’acqua. - Frequenza di campionamento con la maggiore prospettiva temporale possibile, incrementandola durante il periodo di balneazione. CONTROLLO - Localizzazione del punto controllo nel caso in cui ciò sia possibile. DOPO - Controllo della qualità microbiologica dell’acqua fino a raggiungere livelli equiparabili con il controllo e/o dentro i valori proposti. - Frequenza di campionamento quindicinale/mensile Protocollo BACI Pagina 112 di 202 Projet BEACHMED – Phase B IMPATTI Introduzione di patogeni nella colonna d’acqua. INDICATORE Enterococchi intestinali. METODOLOGIA VANTAGGI INCONVENIENTI Filtrazione in membrana e coltivazione in agar mEI (Metodo 1600-EPA,2002). Un unico indicatore di contaminazione fecale. Metodo più economico. Ottenimento di risultati in 24 ore. Non segue l’attuale direttiva europea sulla qualità delle acque balneari (anche se si la futura). Tabella di sintesi 2.3.4 Pesca Ogni volta che si realizza un’estrazione di sabbie o il ripascimento di una spiaggia si producono conflitti di interesse fra le necessità del ripascimento per la lotta contro l’erosione, l’impatto ecologico sulle comunità presenti e l’importanza dei fondali come zona di pesca per le flotte locali. Le controversie rispetto all’importanza degli effetti delle estrazioni e ripascimenti di sabbia sulla pesca, rendono necessario sviluppare una metodologia che permetta realizzare studi che valorino le dimensioni dell’impatto sulle zone di pesca situate nella zona interessata direttamente e nelle aree prossime. Allo stesso modo, si considera imprescindible in questo tipo di interventi, effettuare studi pertinenti per stabilire un periodo di lavoro idoneo a minimizzare l’impatto, che sarà determinato valutando la dinamica di popolazione delle specie sfruttabili e potenzialmente soggette all’impatto. 2.3.4.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE Identificazione dell’impatto Gli effetti del versamento di materiale alla spiaggia possono avere le seguenti conseguenze sullo stock di specie di sfruttabili: - Distruzione da interramento e alterazione dell’habitat dei popolamenti di interesse commerciale nella zona di versamento, principalmente specie infaunali il cui intervallo di profondità di sfruttamento commerciale è lo stesso delle profondità interessate dal versamento di sabbia, come Callista chione, Donax trunculus e Chamelea gallina (Alarcon, 2001) e che inoltre possono presentar difficoltà di recupero, soprattutto specie con cicli vitali lunghi (ESsenzak e van Dalfsen, 1998). - Alterazione della dinamica di popolazione, principalmente delle specie infaunali di interesse economico esistenti nella zona. Sono state documentate alterazioni nel reclutamento di Donax trunculus come conseguenza delle differenze fra giovani e adulti rispetto alle necessità ambientali relative alla granulometria (della Huz et al., 2002). - Alterazione della produttività della zona come fonte di alimento per le fasi giovanili di pesci e specie vagili di interesse commerciale come Diplodus anularis, Lithognathus mormyrus e altre specie di sparidi e serranidi, come conseguenza delle alterazioni della comunità residente nelle sabbie dopo il ripascimento, citate da Essenzak e Van Dalfsen (1998). Pagina 113 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Specie obiettivo Specie Presente nella zona interessata Presente nelle aree prossime Chamelea gallina Si Frequenza Abbondanza Importanza economica Osservazioni Si Molto comune Abbondante Alta Problemi di pesca locale Poco comune a seconda della zona Alta Alta/ Molto alta Problemi di pesca locale Callista chione Si Si Donax trunculus Si No Molto comune Alta Alta Problemi di pesca locale Media Media ----------- Acanthocardia tuberculata Si Si Poco comune a seconda della zona Sepia officinalis No Si Comune puntualmente Media Alta/Molto alta ----------- Octopus vulgaris No Si Comune puntualmente Media Alta ----------- Mullus surmuletus Si Si Comune Alta Molto alta ----------- Lithognathus mormyrus Si Si Comune Abbondante a seconda della zona Media ----------- Arnogius laterna Si No Comune Bassa Bassa ----------- Bothus podas Si No Comune Bassa Bassa ----------- Si Legata alla copertura vegetale e/o agli affioramenti rocciosi Bassa Media/ Bassa ----------- Alta secondo epoca del año. Bassa ----------- Alta Alta ----------- Scorpaena porcus No Serranus scriba No Si Legata alla copertura vegetale e/o agli affioramenti rocciosi Diplodus sargus No Si Comune Dicentrarchus labrax No Si Media Media Molto alta Frequenza in aumento causa fuga da allevamenti Sparus aurata Si Si Comune Media Molto alta Frequenza in aumento causa fuga da allevamenti Metodi di campionamento La necessità di stimare l’importanza per la pesca della zona oggetto di ripascimento, rendono imprescindibili i metodi utilizzati per la caratterizzazione delle comunità marine, aggiungendo alcuni metodi per la cattura di gruppi specifici. A continuazione si elencano alcuni dei metodi utilizzabili: - rastrelli manuali e idraulici per caratterizzare i popolamenti di specie infaunali di importanza commerciale come Chamelea gallina, Callista chione e Donax trunculus. Si raccomanda una sequenza stratificata ogni due metri fra 0 e 10 m, tenendo conto che i popolamenti di D. trunculus sono più comuni da 0 a 5 m, quelli di C. gallina da 2 a 8 m e C. chione da 5 a 10 m approssimatamente (Alarcon, 2001). - tremagli e altre reti simili per speci vagili e demersali come Mullus surmuletus, Scorpaena porcus, Serranus scriba, Diplodus sargus e altre specie di serranidi e sparidi. - pesca sperimentale mediante rete a strascico ad apertura costante (“chalut a perche”) per catturare specie epibentiche e demersali come Lithognathus mormyrus, Mullus surmuletus, Arnogius laterna, Solea spp., Bothus podas, etc. Questo dispositivo permette l’utilizzazione in bassa profondità come è il caso dei fondali soggetti ad opere di ripascimento. - per lo studio della dinamica di popolazione delle specie infaunali, i campionamenti possono realizzarsi mediante draga ad ancora bilaterale di Holme-McIntyre (Eleftheriou e Holme, 1984). Le stime biometriche e di biomassa si possono realizzare secondo le tecniche abituali Pagina 114 di 202 Projet BEACHMED – Phase B a partire dal peso secco e dal peso libero di ceneri. - per realizzare studi di dinamica e reclutamento di pesci, cefalopodi e crostacei si propone la realizzazione di analisi biometriche, che includano la distribuzione di taglie e pesi, la valutazione della variazione dell’indice gonadale, il sex ratio e la biomassa di catture di ciascuna specie in ciascun punto (kg/m2). Per gli studi di dinamica di popolazione è necessario realizzare campionamenti lungo un ciclo annuale completo precedente alla realizzazione delle opere e al meno con una periodicità trimestrale. Pesca Impatti - Distruzione di popolamenti di interesse commerciale nella zona di versamento. - Alterazione della produttività della zona come fonte di alimento per specie di interesse commerciale. - Alterazione della dinamica di popolazione. Metodologia di studio Prima Studi dei dati statistici di pesca previ e realizzazione di una prima valorazione dell’importanza economica della pesca nelle zone interessate. Dopo Controllo Comparazione fra le statistiche di pesca realizzate prima e dopo il ripascimento. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata, sempre e quando sia possibile definire zone di controllo. Ripetizione dei campionamenti a 15 Campionamento mediante arti tradizionagiorni dal ripascimento e almeno li e sperimentali (rastrello, tremaglio e ogni 3 mesi durante il primo anno e 6 rete a strascico ad apertura costante). mesi durante il secondo (0-3-6-9 -12 -18 e 24 mesi). Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata, sempre e quando sia possibile definire zone di controllo. Campionamento mediante draga ancora, dispositivi di aspirazione e rete a strascico ad apertura costante durante un ciclo annuale precedente l’estrazione. Ripetizione dei campionamenti nei periodi critici di reclutamento stabiliti mediante lo studio precedente al ripascimento, almeno durante i due anni seguenti. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata, sempre e quando sia possibile definire zone di controllo. Stime biometriche e di biomassa. Ripetizione delle stime biometriche e di biomassa in ciascun campionamento. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata, sempre e quando sia possibile definire zone di controllo. Piano di campionamento. Protocollo BACI Nella seguente tabella si presentano le principali specie di interesse per la pesca che possono trovarsi nella zona di versamento nell’area mediterranea. Pagina 115 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Specie Impatti -Interramento diretto -Alterazione della dinamica di popolaChamelea gallina; zione Callista chione; Donax - Alterazione della trunculus; Acanthosucesione ecologica e cardia tuberculata aumento della densità di specie oportuniste nella comunità. Octopus vulgaris Metodo di campionamento Mullus surmuletus; Scorpaena porcus; Serranus scriba; Diplodus sargus; Dicentrarchus labrax; Sparus aurata, Lithognathus mormyrus Arnogius laterna; Bothus podas; Solea spp.; - Alterazione della produttività della zona come fonte di alimento - Alterazione della dinamica di popolazione. - Alterazione della produttività della zona come fonte di alimento. - Alterazione della dinamica di popolazione. Inconvenienti Osservazioni -Permette stimare l’importanza economica dei popolamenti esistenti. -Rastrelli manuali e idraulici. -Campiona volumi molto grandi. -Solo si ottengono adulti di una dimensione determinata. -Campionamento mediante draga ancora bilaterale di HolmeMcIntyre. -Campiona tutte le taglie, adulti e fasi giovanili. -Permette studiare la -Campionamento moldinamica di popolato puntuale, con vozione delle specie inlumi ridotti. faunali. -Nasse e polpiere. -Molto selettivo. -Solo è utile per la specie per la quale si ha disegnato lo strumento. -Tremaglio. -Permette catturare specie di -Poco efficace per la pesci e cefalocattura delle fasi giopodi demersali vanili. dotati di grande mobilità. ------------ -Tremaglio. -Permette cat-Poco efficace per la turare specie di cattura delle fasi giopesci e cefalovanili. podi vagili. ------------- -Deterioramento dei fondali utilzzati per la riproduzione. Sepia officinalis Vantaggi Rete a strascico ad apertura costante (“Chalut a perche”). -Utile per catturare specie semi-infaunali e vagili fino ad 1 m dal fondo. -Copre amplie superfici. -Serve per -Solo si può utilizzare realizzare studi su fondali sabbiosi. di dinamica di popolazione. -Si può utilizzare a profondità dove la rete a strascico con porte non può accedere -Permette stimare l’importanza economica dei popolamenti di polpi. -Permette la cattura di specie mobili e di bassa densità di popolazione, non rappresentate nei dragaggi. 2.3.4.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE (<40 M) - - Identificazione dell’impatto L’estrazione di sabbie può avere i seguenti effetti sulle specie di interesse commerciale: Distruzione delle comunità esistenti nella zona di estrazione (ESsenzak e van Dalfsen, 1998; Sarda et al., 2000; Van Dalfsen et al., 2000). Alterazione della successione ecologica come conseguenza della ricolonizzazione della zona interessata da specie opportuniste adattate all’instabilità sedimentaria (Posford Duvivier Environment e Hill, M.I. 2001) come qualche polichete spionide (ESsenzak e van Dalfsen, 1998) e con cici vitali rapidi (Sardà et al., 2000). Riduzione dei valori di biomassa a medio termine (2 anni dopo l’estrazione) (Kenny e Res, 1994; 1996), che può supporre una alterazione della produttività della zona come fonte di a- Pagina 116 di 202 Projet BEACHMED – Phase B limento per specie vagili di interesse commerciale come alcuni sparidi e serranidi (ESsenzak e van Dalfsen, 1998). Specie di interesse A continuazione si elencano le specie più comuni e importanti dal punto di vista della pesca che potenzialmente possono essere interessate dalle estrazioni di sabbia. Specie Presente nella zona interessata Presente nelle aree prossime Frequenza Abbondanza Importanza economica Osservazioni Callista chione Si Si Poco comune a seconda delle zone Alta Alta/ Molto alta Serie difficoltà per recuperare gli stocks di adulti Bolinus brandaris Si Si Comune Media Alta ----------- Media Alta/Molto alta ---------- Media Alta --------- Sepia officinalis No Si Comune puntualmente Octopus vulgaris No Si Comune puntualmente Mullus surmuletus Si Si Comune Alta Molto alta ---------- Pagrus pagrus Si Si Poco comune Media Alta ----------- Conger conger No Si Legato ad affioramenti rocciosi Alta Alta ---------- Scorpaena porcus No Si Legato a copertura vegetale e/o ad affioramenti rocciosi Bassa Media/ Bassa ------------ Serranus scriba No Si Legato a copertura vegetale e/o ad affioramenti rocciosi Alta a seconda dell’epoca dell’anno. Bassa -------------- Pagellus erythrinus No Si Legato a copertura vegetale e/o ad affioramenti rocciosi Media Alta ------------- Diplodus sargus No Si Comune Alta Alta ------------ Solea spp. Si Si Media Media Alta ------------- Xyrichthys novacula Si Si Poco comune A seconda delle zone Alta ------------ Dicentrarchus labrax No Si Media Media Molto alta Frequenza in aumento causa fuga da allevamenti Sparus aurata Si Si Comune Media Molto alta Frequenza in aumento causa fuga da allevamenti Palinurus elephas No Si Legato ad affioramenti rocciosi A seconda delle zone Molto alta ------------ Metodi di campionamento. I metodi di campionamento e di studio della dinamica di popolazione sono identici a quelli descritti nel paragrafo relativo al ripascimento delle spiagge. Al situarsi in una zona di maggiore profondità, è possibile l’utilizzazione della rete a strascico con porte per la cattura di specie vagili. Il rendimiento di quest’arte è molto superiore a quello ottenuto mediante la rete ad apertura constante “chalut a perche” e permette catturare specie dotate di maggiore mobilità, pero’ è meno efficace per la cattura di specie di piccole dimensioni. Pagina 117 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Pesca Metodologia di studio Impatti Prima Dopo Controllo - Distruzione di popolamenti di interesse commerciale nella zona di estrazione. Studi dei dati statistici di pesca previ e realizzazione di una prima valorazione dell’importanza economica della pesca nelle zone interessate Comparazione fra le statistiche di pesca realizzate prima e dopo il ripascimento. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata. - Alterazione della sucessione ecologica e aumento della densità di specie opportuniste - Riduzione della biomassa, anche due anni dopo l’estrazione - Alterazione della produttività della zona come fonte di alimento per specie vagili e demersali Campionamento mediante strumenti tradizionali e sperimentali (rastrello, tremaglio e rete a strascico ad apertura constante e draga ancora) Ripetizione dei campionamenti a 3 mesi e almeno ogni 3 mesi durante il primo anno e a 6 mesi il secondo (0-3-6-9 -12 -18 e 24 mesi). Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata. Campionamento mediante draga ancora, dispositivi di aspirazione e rete a strascico ad apertura costante durante un ciclo annuale previo all’ estrazione. Ripetizione dei campionamenti nei periodi critici di reclutamento stabiliti mediante lo studio precedente all’estrazione, almeno durante i due anni seguenti. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata. Stime biometriche e di biomassa Ripetizione delle stime biometriche e di biomassa in ciascun campionamento. Le stesse operazioni di campionamento che nella zona interessata. - Alterazione della dinamica di popolazione Piano di campionamento. Protocollo BACI Specie Callista chione; Bolinus brandaris Ottopus vulgaris Impatti Distruzione di popolamenti nel processo di estrazione Alterazione della succesione ecologica e aumento della densità di specie oportuniste nella comunità. Deterioramento dei fondali utilizzati per la riproduzione Sepia officinalis Mullus surmuletus; Scorpaena porcus; Serranus escriba; Diplodus sargus; Dicentrarchus labrax; Sparus aurata; Pagellus erythrinus Solea spp.; Xyrichthys novacula Distruzione di popolamenti nel processo di estrazione Distruzione di popolamenti nel processo di estrazione Metodo di campionamento Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Rastrelli manuali e idraulici. Campiona volumi molto grandi. Solo si ottengono adulti di dimensioni determinate. Permette stimare l’importanza economica dei popolamenti esistenti Campionamento mediante draga ancora bilaterale di HolmeMcIntyre. Campiona tutte le taglie, adulti e le fasi giovanili. Campionamento molto puntuale, con volumi ridotti. Permette studiare la dinamica di popolamenti di specie infaunali Nasse e polpiere. Molto selettivo. Solo è utile per le specie per le quali si ha disegnato lo strumento --------------- Tremaglio. Cattura specie di pesci e cefalopodi vagili Poco efficace per la cattura delle fasi giovanili ------------ Tremaglio. Cattura specie di pesci e cefalopodi vagili Poco efficace per la cattura dellle fasi giovanili. ---------- Utile per catturare le fasi giovanili e le forme vagili. Utilizzabile in fondali sabbiosi o con topografia uniforme. Le specie dotate di grande mobilità non sono catturate con questo strumento di pesca Permette studiare la dinamica di popolazione di specie vagili Permette catturar specie di grandi dimensioni e che nuotano attivamente Poco efficace per campionare esemplari di piccole dimensioni -------------- Rete a strascico ad apertura constante Rete a strascico con porte Tabella di sintesi Pagina 118 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.3.5 Specie catalogate Gli effetti di interventi sul litorale sono stati oggetto in varie occasioni di proteste e denunce dinanzi alle amministrazioni ed autorità ambientali da parte di collettivi cittadini e gruppi ecologisti a causa dei danni provocati a popolamenti di specie catalogate come specie minacciate. Rispetto al ripascimento delle spiagge si denuncia spesso l’effetto che questo tipo di intervento può avere sulle praterie di Posidonia oceanica (Grenpeace, Adena-WWF); queste proteste sono diventate sistematiche e hanno influenzato l’opinione pubblica scatenando un forte dibattito (CEDEX, 2004; Medina, 2001). Come prima approssimazione, in questo paragrafo considereremo due tipi di effetti possibili su specie catalogate: 2- Effetti sui popolamenti locali di specie che si trovano nei fondali direttamente interessati dalla ricostruzione del profilo della spiaggia. Gli effetti su questi popolamenti consiste principalmente nell’interramento o asfissia da ricoprimento diretto. 3- Effetti su popolamenti di specie catalogate, prossime alla zona intervento. Gli effetti in questo caso, consistono nel provocare cambi (a volte relativamente leggeri) nelle condizioni ambientali caratteristiche dell’habitat. 2.3.5.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE Specie da considerare. Come punto di partenza per identificare le specie da considerare in questo paragrafo, tenendo in conto il grande numero di specie incluse nei cataloghi delle specie minacciate per le varie regioni del Mediterraneo, abbiamo considerato opportuno quelle raccolte nella convenzione di Barcellona del 1996 (Annesso II del Protocollo relativo alle aree specialmente protette e alla diversità biologica nel Mediterraneo, revisionato nella Convenzione di Berna del 1998) (EA, 1999, Templado et al , 2004). Questa lista costituisce la base di partenza di tutti gli stati costieri del Mediterraneo, alla quale si possono aggiungere liste specifiche regolate da legislazioni nazionali. Degli 89 taxa presenti nella lista, se ne sono selezionati 14, che includono specie che hanno fra i loro habitats le spiagge o le immediate vicinanze in qualche momento del ciclo vitale, e che quindi possono essere interessate da interventi di ripascimento. Questa lista preliminare include: Fanerogame marine: Lithophaga lithophaga Dendropoma petraeum Posidonia oceanica Alghe: Luria lurida Erosaria spurca Caulerpa ollivieri Echinodermi: Cystoseira amentacea Cystoseira mediterranea Asterina panceri Pesci: Lithophyllum lichenoides Molluschi: Hippocamnpus hippocampus Pinna nobilis Hippocamnpus ramuius Pinna rudis Pomatoschistus tortonesei Metodi di campionamento. Per la maggiore parte delle specie sono applicabili i metodi di campionamento descritti nel paragrafo relativo ai metodi di studio dei fondi marini. Per Posidonia oceanica e Pinna nobilis i metodi di campionamento verranno esposti in seguito. Pagina 119 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Prima Dopo Controllo Durante Conferma dell’ esistenza di popolaVerificare durante il processo il grado Localizzazione di popolamenti menti di specie catalogate nelle aree Valutazione dello stato dei dell’impatto e il rispetto e la efficacia delle misure prossimi alle aree interessate. interessate. popolamenti dopo l’intervento. correttrici. Valutazione dello stock del popolamento. Valutazione dello stock del popolamento. Valutazione dello stock del popolamento. Controllo degli effetti sui popolamenti. Cartografia di distribuzione. Cartografia di distribuzione. Cartografia e distribuzione. ---------- Monitoraggio della dinamica di Valutazione delle possibilità di impatpopolazione dei popolamenti Evoluzione della dinamica di to e quantificazione dell’impatto. interessati. popolazione. Studio e applicazione di interPianificazione di misure correttrici e venti che promuovano il recuattenuanti dell’impatto. pero dei popolamenti interessati. ------------ --------Verifica e introduzione di cambi nelle misure correttrici o attenuanti (zone di esclusione, periodo dell’intervento, modalità di versamento, etc…). Piano di campionamento. Protocollo BACI Specie Frequenza di localizzazione Grado di abbondanza Osservazioni Frequente a seconda delle zone Abbondanza variabile a seconda della zona ----------- Rara Abbondante Non si conosce con dettaglio la sua distribuzione nel Mediterraneo Molto comune Abbondante ----------- Cystoseira mediterranea id. id. ----------- Lithophyllum lichenoides id. id. ----------- Rara Abbondante Solo localizzata nel mar di Alboran. Frequente a seconda delle zone Abbondanza variabile a seconda della zona Legata alla presenza di praterie di fanerogame marine. Rara Scarsa Più frequente nelle regioni più meridionali e calde del Mediterraneo. Lithophaga lithophaga Frequente Abbondante Dendropoma petraeum Frequente a seconda delle zone Abbondante Distribuzione ristretta ai settori meridionali e caldi del Mediterraneo Frequenza variabile a seconda delle zone Poco abbondante ----------- Erosaria spurca Rara Poco abbondante ----------- Asterina panceri Rara Poco abbondante Associata a praterie di P. oceanica Comune Abbondante Associata frequentemente a praterie di Caulerpa o di Cymodocea nodosa Molto comune Abbondante Associata frequentemente a praterie di Caulerpa o di Cymodocea nodosa Pomatoschistus tortonesei Rara Poco abbondante. Distribuzione poco conosciuta. Ristretta a determinate aree geografiche. Pomatoschistus canestrinii Rara Poco abbondante. Distribuzione poco conosciuta. Ristretta a determinate aree geografiche. Posidonia oceanica Caulerpa ollivieri Cystoseira amentacea Astroides calycularis Pinna nobilis Pinna rudis Luria lurida Hippocamnpus hippocampus Hippocampus ramuius Tabella di sintesi 2.3.5.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE (<40 M) Specie da considerare. Le specie del catalogo della convenzione di Barcelona potenzialmente soggette da questo tipo di interventi, in un approssimazione preliminare, sono: Fanerogame Marine: Posidonia oceanica Pagina 120 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Molluschi: Pinna nobilis Pinna rudis Echinodermi: Asterina panceri Pesci: Hippocamnpus hippocampus Hippocampus ramuius Pomatoschistus tortonesei Pomatoschistus canestrinii Metodi di campionamento. Per il campionamento delle specie catalogate si possono applicare gli stessi metodi descritti nel paragrafo relativo ai metodi di studio dei fondi marini. Per Posidonia oceanica e Pinna nobilis si applicano i metodi di campionamento verranno esposti in seguito. Prima Dopo Controllo Durante Verificare durante il processo il Conferma dell’ esistenza di popolaLocalizzazione di popolaValutazione dello stato dei grado dell’impatto e il rispetto e menti di specie catalogate nelle aree menti prossimi alle aree popolamenti dopo la efficacia delle misure correttriinteressate. interessate. l’intervento. ci. Valutazione dello stock del popola- Valutazione dello stock del Valutazione dello stock del Controllo degli effetti sui popomento. popolamento. popolamento. lamenti. Cartografia di distribuzioCartografia e distribuzione. ne. ---------- Monitoraggio della dinaValutazione delle possibilità di impatmica di popolazione dei Evoluzione della dinamica to e quantificazione dell’impatto. popolamenti interessati. di popolazione. --------- Cartografia di distribuzione. Studio e applicazione di Pianificazione di misure correttrici e interventi che promuovano attenuanti dell’impatto. il recupero dei popolamenti interessati. ------------ Verifica e introduzione di cambi nelle misure correttrici o attenuanti (zone di esclusione, periodo dell’intervento, modalità di versamento, etc…). Piano di campionamento. Protocollo BACI Specie Posidonia oceanica Pinna nobilis Frequenza di localizzazione Grado di abbondanza Frequente a seconda Abbondanza variabile a seconda della delle zone zona Osservazioni ------------- Frequente a seconda Abbondanza variabile a seconda della Legata alla presenza di praterie delle zone zona di fanerogame marine. Asterina panceri Rara Poco abbondante Associata a praterie di P. oceanica Hippocampus hippocampus Comune Abbondante Associata frequentemente a praterie di Caulerpa o di Cymodocea nodosa Hippocampus ramuius Molto comune Abbondante Associata frequentemente a praterie di Caulerpa o di Cymodocea nodosa Pomatoschistus tortonesei Rara Poco abbondante. Distribuzione poco conosciuta. Ristretta a determinate aree geografiche. Pomatoschistus canestrinii Rara Poco abbondante. Distribuzione poco conosciuta. Ristretta a determinate aree geografiche. Tabella di sintesi Pagina 121 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.3.6 Habitats e comunità sensibili 2.3.6.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE Comunità interessate Gli interventi di ripascimento delle spiagge possono avere effetti diretti o indiretti sulle comunità bentoniche situate nella zona di intervento o in zone adiacenti. Gli effetti più importanti che si possono considerare sono: - Interramento-disinterramento delle comunità esistenti. - Cambio nelle condizioni ambientali tipiche della comunità (torbidità, granulometria, nutrienti, materia organica, etc…). - Apparizione di specie opportuniste che alterano la struttura e la composizione originale della comunità. A continuazione si riporta una lista delle principali comunità bentoniche localizzabili in fondali che possono essere interessati da interventi di ripascimento delle spiagge, indicando le possibilità di impatto diretto o indiretto, l’estensione di ciascuna comunità nel Mediterraneo con la probabilità di ospitare specie catalogate. Comunità Presente nella zona interessata Presente in aree prossime Distribuzione Specie catalogate Osservazioni Sabbie fine superficiali Si Si Molto estesa in tutto il litorale del mediterraneo Non Tipica in spiagge di sabbia fra 0 e 3 m di profondità Sabbie fine calibrate Si Si Molto estesa in tutto il litorale del mediterraneo Non Tipica in spiagge di sabbia a partire di 3 e fino a 8 -15 m di profondità. Praterie di Cymodocea nodosa Si Si Molto estesa in tutto il litorale del mediterraneo Si Forma praterie in differenti comunità dei fondali di sabbia. Praterie di Caulerpa prolifera. Si Si Molto estesa in tutto il litorale del mediterraneo Si Forma ricoprimenti in fondali sabbiosi con enfangamiento Si Può trovarsi da 0 a 50 m di profondità, attualmente può considerarsi rara al di sotto dei 40 m di profondità nella maggiore parte del litorale. Praterie di Posidonia oceanica Si Si Estesa a tutto il litorale del mediterraneo, pero’ assente in vaste aree e generalmente in regressione Formazioni biogeniche di vermetidi No Si Ristretto a regioni meridionali e calde del mediterraneo Si -------------- Comunità dei Ciottoli Infralitorali No Si Estesa in tutto il mediterraneo in aree molto ridotte Non Comunità ricca in specie e di gran importanza come zona di hatchery e nursery. Alghe fotofile delle formazioni rocciose infralitorali Si/No Si Alcune facies molto estese Si ---------------- Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma No Si Molto estesa su tutto il litorale Si Molto sensibile all’infangamento Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) No Si Molto estesa su tutto il litorale Si Molto sensibile all’infangamento Pagina 122 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Metodi di campionamento e studio. I metodi di campionamento si descrivono nei paragrafi relativi ai metodi di studio dei fondi marini 2.3.2.1. I campioni ottenuti con i procedimenti indicati sono sottomesse a un processo di selezione degli elementi di fauna e flora su un tavolo di setacciamento fino ad una maglia di 0,5 – 1 mm, per procedere posteriormente all’identificazione e conteggio delle specie presenti in ciascun campione e confezionare così la corrispondiente matrice ecologica. Questa matrice può essere trattata statisticamente per ottenere i parametri che definiscono la struttura della comunità, la ricchezza specifica, la diversità, equitatibilità, biomassa, etc. Il metodo di comparazione di abbondanza/biomassa di Warwick (1986), permette distinguere perturbazioni nelle comunità bentoniche, analizzando la distribuzione della biomassa a partire da intervalli di abbondanza di specie mediante le curve di k-dominanza (Lamsshead et al., 1983). Un procedimiento inmediato per valutare l’impatto sulla comunità consiste nello studiare l’evoluzione di questi parametri prima, dopo e in una punto di controllo secondo la versione più semplice del protocollo BACI, anche se altre approssimazioni più complete sono allo stesso modo possibili (MBACI, BACIP, BBACI) (Underwood, 1992). Una alternativa complementare costituisce l’applicazione di indici biotici. Questi si sono sviluppati originariamente per poter determinare la salute di una comunità sottoposta a contaminazione, attraverso misure di abbondanza, biomassa, frequenza e gruppi ecologici sensibili alla contaminazione e in special modo alla contaminazione organica (Gray, 1981; Hily, 1984; Glemarec et al, 2000). Questi indici rappresentano misure diretta della condizione del biota e possono evidenziare problemi non percepiti o sottostimati dai metodi anteriori (Dauer,1993, 1994). Vari di questi indici biotici sono disponibili per effettuare saggi utilizzabili per i ripascimenti delle spiagge e le estrazioni di sabbia, e si stanno utilizzando attualmente nel progetto pilota contemplato nel progetto BEACHMED. Il Chesapeake Biotic Index of Biotic Integrity (B-IBI) si applica al benthos di comunità estuarine e stabilisce una misura della deviazione delle condizioni di riferimento rispetto ad un habitat non degradato (Llanso, 2002). Il Biotic Index (IB) (Borja et al., 2000, 2003) si propone per lo studio del benthos dei fondali sabbiosi e fangosi in ambienti estuarini e costieri europei, includendo il Mar Mediterraneo. Utilizza una formula molto semplice che dà come risultato un Coefficiente Biotico (BC) continuo, indicando un gradiente di contaminazione secondo l’abbondanza di individui tolleranti/sensibili (di ciascun gruppo ecologico) che appaiono nel campione. Il Bentix Index di Simboura e Zenetos, (1995, 2002, 2004) si basa sull’idea iniziale di Borja et al., (2000) di combinare la percentuale di abbondanza di 5 gruppi ecologici in una sola formula, dando come risultato una serie di valori numerici che determinano la qualità ecologica della comunità. Questo indice introduce cinque valori di qualità dell’habitat (alto, buono, moderato, povero e cattivo). Il problema degli indici biotici, è che sono disegnati per lo studio di comunità soggette a contaminazione organica e chimica. Durante il riapscimento delle spiagge o nella estrazione di sabbia, la perturbazione consiste nell’alterazione della granulometria sedimentaria e nella posteriore colonizzazione da parte di specie opportuniste che può essere comparabile a quello che si produce a causa del versamento di materia organica generica. Nel progetto pilota di BEACHMED si pretende utilizzare il Bentix Index per valutare l’impatto di questo tipo di interventi. Una approccio recente al problema è stato apportato da Miller et al. (2002) proponendo, non un indice biotico, ma una conoscenza approfondita della dinamica della comunità, identificando e descrivendo l’ecologia delle specie rappresentative, considerate come le più abbondanti (ruolo ecologico dominante). Prima di poter dire se un ripascimento avrà effetti su di una comunità, si devono realizzare studi sulla dinamica della spiaggia (correnti marine, erosione, maree, vento, fenomeni puntuali). In questo modo si può predire il livello di interramento che può sopportare una comunità in situazioni normali. Un versamento di materiale sulla spiaggia, con ca- Pagina 123 di 202 Projet BEACHMED – Phase B ratteristiche simili ad eventi naturali, deve permettere una risposta da parte delle comunità seguendo succesioni naturali di ripopolamento, mantenendo minimi gli impatti antropogenici. Quando la sedimentazione eccede i livelli naturali, gli impatti possono implicare la perdita totale delle comunità e l’immediata colonizzazione da parte di specie opportuniste. Sfortunatamente si dispone solitamente di scarse informazioni quantitative per predire come il versamento di sedimento, la risospensione di materiale e l’erosione, avranno effetto sull’ecologia delle comunità bentoniche. Lungo questa linea di ricerca si dovrebbero realizzare studi sulla suscettibilità delle specie/comunità a differenti livelli di interramento. Comunità Prima Dopo Controllo Durante Sabbie fini superficiali Caratterizazione e valutazione della estensione Caratterizazione e valutazione della estensione Definizione di un area di controllo --------- Sabbie fini calibrate Caratterizazione e valutazione della estensione Caratterizazione e valutazione della estensione Definizione di un area di controllo ---------- Può può trovarsi su banchi di sabbia a basse profondità Praterie di Cymodocea nodosa Caratterizazione e valutazione della estensione Caratterizazione e valutazione della estensione Definizione di un area di controllo ---------- Può può trovarsi su banchi di sabbia a basse profondità Praterie di Caulerpa prolifera. Caratterizazione e valutazione della estensione Caratterizazione e valutazione della estensione Definizione di un area di controllo ---------- Può ospitare specie catalogate Praterie di Posidonia oceanica Osservazioni Comunità interessata direttamente dal versamento di sabbie durante il riapscimento delle spiagge VEDERE PARAGRAFO CORRISPONDENTE Localizzazione e cartografia di distribuFormazioni biogeniche zione. Valutazione di vermetidi del rischio. Definizione di zone di esclusione. Controllo dello stato di conservazione Difficoltà nello stabilire aree di controllo Vigilanza delle zone di esclusione Comunità dei Ciottoli Infralitorali Caratterizazione e valutazione della estensione Controllo dello stato di conservazione Difficoltà per stabilire area di controllo Vigilanza delle zone di esclusione Alghe fotofile delle formazioni rocciose infralitorali Caratterizazione e valutazione della estensione ------------ ---------- ---------- Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma Localizzazione e caratterizazione. Controllo dello stato di conservazione Difficoltà per stabilire area di controllo ---------- Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) -------------- -------------- Difficoltà per stabilire area di controllo Sabbie grossolane e ciottoli con correnti di fondo Localizzazione e cartografia di distribuzione. Controllo dello stato di conservazione Definizione di un area di controllo specie catalogata Comunità che costituisce una zona di hatchery e nursery di gran quantità di specie litorali Frequentemente interrata dal versamento di sabbie La localizzazione in enclaves relativamente reducidue dificulta una gestion adeguata. Vigilanza delle zone di Comunità di gran inteesclusione e resse ecologico inclucumplimiento se nella Rete Natura 2000 di misure correttrici Difficoltà per definizione di are di control--------lo dal caratter dinamico della comunità Piano di campionamento. Protocollo BACI Pagina 124 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Comunità Impatti -Sabbie fini superficiali -Sabbie fini calibrate -Praterie di Cymodocea nodosa -Praterie di Caulerpa prolifera. - Interramento della comunità. -Cambio nella struttura della comunità a causa dello spostamento verso specie opportuniste. -Praterie di Posidonia oceanica Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Applicabili i metodi della tabella del paragrafo 2.3.2.1 VEDERE PARAGRAFO CORRISPONDENTE -Formazioni biogeniche di vermetidi -Aumento delle particelle in sospensione. -Comunità dei Ciottoli Infralitorali -Interramento della comunità. - Alghe fotofile delle formazioni rocciose infralitorali - Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma - Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) - Aumento delle particelle in sospensione. - Infangamento - Cambio nella struttura della comunità a causa dello spostamento verso specie opportuniste Sabbie grossolane e ciottoli con correnti di fondo (sabbie di anfiossi) Metodo di campionamento Valutazione della mortalità ------------- ------------- ---------------- Campionamento diretto -------------- ------------- ---------------- Rilievi in immersioni A.R.A. --------------- ------------- ---------------- Aumento delle particelle in sospensione. Infangamento Cambio nella struttura della comunità Applicabili i metodi della tabella 2.3.2.1. Tabella di sinetsi 2.3.6.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE (<40 M) Comunità interessate Esistono numerosi lavori che apportano informazioni molto valide sugli effetti dei dragaggi sull’evoluzione delle comunità bentoniche a medio-lungo termine, tanto fuori come dentro il Mediterraneo. In generale, si descrivono cambi molto importanti nella struttura della comunità, che passano da una riduzione nella ricchezza specifica e nella biomassa, che possono raggiungere livelli fino all’80-90 % maggiori dei valori previ. Il recupero della ricchezza specifica si produce solitamente dopo il primo anno e a volte la biomassa rimane bassa fino a quasi tre anni dopo, stabilendosi nella maggor parte dei casi comunità adattate al nuevo ambiente sedimentario e con una certa abbondanza di specie opportuniste (Desprez, 2000). In altri casi, in fondali molto bassi, si descrive un aumento rapido della biomassa con le attività di dragaggio e un ritorno alle condizioni iniziali dopo due anni, con un recupero degli stocks dei popolamenti di alcune specie, variabile a seconda dei cicli biologici, alcuni dei quali non si recuperano passati due anni dal dragaggio (Sardà et al., 2000). L’intensità delle operazioni di dragaggio ha una influenza diretta nel recupero. Un fatto molto importante di cui tenere conto sono le dimensioni del dragaggio, poichè interventi ridotti permettono un recupero relativamente rapido, mentre dragaggi estensivi hanno un effetto molto più prolungato (van Dalfsen et al., 2000). A continuazione si riporta una lista delle principali comunità bentoniche localizzabili su fondali interessati dai dragaggi per l’estrazione di sabbie in acque poco profonde. Pagina 125 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Presente nella zona interessata Presente in aree prossime Distribuzione Specie catalogate Osservazioni Si SI Molto estesa in tutto il litorale del mediterraneo Non Tipica in spiagge di sabbia a partire di 3 e hasta 8 -10 m di profondità. Ocasionalmente a profondità maggiori. No Si Molto estesa su tutto il litorale Si Molto sensibile all’infangamento Si Si Molto estesa su tutto il litorale Si Molto sensibile all’infangamento Fanghi Terrigeni Costieri Si Si Molto estesa su tutto il litorale Si ------------------ Sabbie grossolane e ciottoli con correenti di fondo Si Si Molto estesa su tutto il litorale Non Localizzata a varie profondità, di estensione ridotta e localizzazione variabile nel tempo. Comunità Sabbie fini calibrate Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) Metodi di campionamento e studio Nell’estrazione di sabbie sono applicabili i metodi di campionamento e di studio descritti nei paragrafi relativi ai metodi di studio dei fondi marini 2.3.2.2. e relativo agli Habitats e comunità sensibili 2.3.6. Comunità Prima Dopo Controllo Durante il processo Osservazioni Sabbie fini calibrate Caratterizazione e valutazione della estensione Caratterizazione e valutazione della estensione Definizione di un area di controllo ---------- Può può trovarsi su banchi di sabbia a basse profondità Localizzazione e caratterizazione. Controllo dello stato di conservazione Controllo dello stato di conservazione ----------- Localizzazione e caratterizazione La localizzazione in enclavi relativamente ridotte rende difficile una gestione adeguata. Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) Localizzazione e cartografia di distribuzione. Valutazione di riesgos interessate. Definizione di zone di esclusione Controllo dello stato di conservazione Difficoltà per stabilire area di controllo Fanghi Terrigeni Costieri Localizzazione e caratterizazione Controllo dello stato di conservazione Definizione di un area di controllo --------- ospita specie di interesse per la pesca Sabbie grossolane e ciottoli con correenti di fondo Localizzazione e cartografia di distribuzione. Controllo dello stato di conservazione Definizione di un area di controllo --------- Difficoltà di definizione di aree di controllo a causa del carattere dinamico della comunità Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma Difficoltà per stabilire l’area di controllo Vigilanza delle zone di escluComunità di gran interessione e cumse ecologico incluise nella plimiento di Rete Natura 2000 misure correttrici Piano di campionamento. Protocollo BACI Pagina 126 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Comunità Impatti -Sabbie fini calibrate -Praterie di Cymodocea nodosa -Praterie di Caulerpa prolifera. -Fanghi Terrigeni Costieri Sabbie grossolane e ciottoli con correnti di fondo (sabbie di anfiossi) - Distruzione della comunità, da eliminazione della capa superficiale del sedimento. -Cambio nella struttura della comunità dal spostamento hacia specie opportuniste Metodo di campionamento Inconvenienti Osservazioni Metodologia applicabile nelle tabelle dei paragrafi 2.3.2.1 e 2.3.2.2 -Praterie di Posidonia oceanica - Alghe fotofile delle formazioni rocciose infralitorali - Enclavi di Alghe sciafile Infralitorali in Regimi di calma - Alghe sciafile Circaliorali con concrezioni (“Coralligeno”) Vantaggi VEDERE PARAGRAFO CORRISPONDENTE -Aumento delle particelle in sospensione. -Infangamento -Cambio nella struttura della comunità a causa dello spostamento verso specie opportuniste Rilievi in immersioni A.R.A. -------------- Richiede immersioni A.R.A.. Campionamento destruttivo in comunità sensibili. ---------------- Tabella di sintesi 2.3.7 Metodologia di studio delle praterie di Posidonia oceanica e dei popolamenti di Pinna nobilis L’impatto delle opere di ripascimento sull’opinione pubblica è normalmente legato ai suoi effetti negativi sulle praterie di Posidonia oceanica; si afferma in genere che questo tipo di attività rappresenta una causa molto importante della regressione delle praterie nei paesi più sviluppati del Mediterraneo (WWF-Adena, 2000; Pastor, 1994). una revisione recente del problema si trova in Medina e Duarte (2001). A causa della loro elevata fragilità, le praterie di Posidonia oceanica sono oggetto di misure di protezione, come viene riflesso dalla legislazione europea (Direttiva 92/43 CEE del 215-1992, “Habitat”), Spagnola (BOE del 28-12-95) ed italiana (DPR 357/1997 e sue successive modifiche). Queste misure di protezione sono state portate avanti anche da diverse Comunità Autonome dello stato spagnolo (DOGC del 12-8-1991, DOGV del 23-2-1992). La sua elevata importanza ecologica è riconosciuta dalla Convenzione Internazionale sulla Biodiversità, nella quale si considera prioritaria la conservazione di questo habitat, cosí come dalla Convenzione di Barcellona menzionata anteriormente. In relazione con le praterie di Posidonia oceanica e in generale con le praterie di fanerogame marine, è importante menzionare la presenza di Pinna nobilis, inclusa nella convenzione di Barcellona nel 1996 (annesso II del protocollo relativo ad Aree con Protezione Speciale e Diversità Biologica nel Mar Mediterraneo e revisionato nella convenzione di Berna del 1998) (EEA, 1999, Templado et al. , 2004). Questo status di protezione giustifica che la specie sia oggetto di uno studio concreto nelle aree dove si realizzino opere di ripascimento o estrazione di sedimenti. 2.3.7.1 RIPASCIMENTO DELLE SPIAGGE PRINCIPALI IMPATTI: Interramento Attualmente il ripascimento delle spiagge non dovrebbe supporre un interramento diretto delle praterie di Posdonia oceanica, anche se alcune decine di anni fa (quando ancora non era stablito il suo status di specie protetta) in diverse occasioni si effettuarono opere di ripascimento nelle quali aumentò significativamente l’estensione della spiaggia emersa, provocando un interramento dei settori più superficiali della prateria. Gli effetti di questo interramento erano piutto- Pagina 127 di 202 Projet BEACHMED – Phase B sto locali, essendo limitati a quei settori della spiaggia in cui Posidonia oceanica si avvicina alla superficie. A questi effetti bisognerebbe aggiungere quelli che provocano l’erosione e l’interramento del limite superiore, negli anni successivi rispetto all’opera di ripascimento, come è stato evidenziato negli studi realizzati in differenti spiagge del litorale della Comunidad Valenciana nel contesto del progetto BEACHMED. Anche i popolamenti di Pinna nobilis localizzati in praterie superficiali possono essere soggetti ad impatto dovuto ai movimenti di sabbia, provocando un interramento diretto. Interramento di Posidonia oceanica nel limite superiore della prateria, spiaggia di Ponente di Benidorm (Alicante) Erosione/abrasione del límite superiore Il ripascimento delle spiagge comporta effetti erosivi più o meno intensi sul limite superiore della prateria di Posidonia oceanica. Questi fenomeni erosivi, che si producono per lo scivolamento dei sedimenti non stabilizzati e per azione dell’idrodinamismo, esercitano un effetto a- Limite superiore di spiaggia con ripascimento (sinistra) e senza ripascimento (destra) a Benidorm (Alicante). brasivo sui rizomi del limite superiore della prateria, come si è potuto constatare in varie spiagge studiate all’interno del progetto BEACHMED. Alterazione del regime sedimentario Il ripascimento delle spiagge comporta inevitabilmente un cambio nel contenuto di particelle in sospensione nella colonna d’acqua. Le particelle più grandi (sabbie) sedimentano prima, provocando un aumento nello spessore del substrato che può essere compensato con la crescita verticale dei rizomi ortotropi di Posidonia oceanica. Questo processo tende ad elevare la topografia del fondo marino e richiede, perchè ciò sia possibile, che il tasso di deposizione non sia troppo elevato (< 1 cm anno) (Marba e Duarte, 1998) e che le condizioni della pianta permettano fare fronte allo sforzo che suppone la crescita verticale. Inoltre i sedimenti fini (limo e argilla) peramangono più tempo in sospensione e possono depositarsi sulla superficie fogliare, ostacolando l’assorbimento di luce da parte delle foglie. Con rispetto a Pinna nobilis, Butler et al. (1993) suggerisce che, a causa del suo adattamento ad acque pulite, non è solita trovarsi in zone in cui sono elevate le perturbazioni del regime sedimentario, e ciò può compromettere la sopravvivenza della specie. Risospensione di nutrienti La rimozione e deposizione d materiali dal fondo marino suppone normalmente la risospensione di nutrienti contenuti originalmente nei sedimenti. Questo processo beneficia di forma diretta o indiretta la crescita di specie epifite opportuniste che si fissano sulle foglie e contribui- Pagina 128 di 202 Projet BEACHMED – Phase B scono a diminuire l’assorbimento di luce da parte delle strutture fotosintetiche. Inoltre, in condizioni normali e in un mare oligotrofico come il Mediterraneo, i nutrienti sono il fattore limitante per la crescita della pianta (Alcoverro et al., 2001). Se esiste un aumento dei nutrienti, il principale fattore che controllerà la capacità fotosintetica della pianta sarà l’ irradianza disponibile sul fondo. Aumento della torbidità nella colonna d’acqua I ripascimenti delle spiagge generano un aumento della torbidità nella colonna d’acqua, variabile nel periodo delle opere e nella successiva stabilizzazione della spiaggia, che provoca una diminuzione dell’irradianza disponibile per la fotosintesi. Si considera che, in generale, le fanerogame marine hanno bisogno di circa l’11% dell’irradianza della superficie (Duarte, 1991). METODI DI STUDIO: Riconoscimento e cartografia delle praterie di Posidonia oceanica In qualunque studio previo di ripascimento di una spiaggia è necessario conoscere con prescisione l’estensione del fondo occupato da praterie di Posidonia oceanica soggette ad impatto dovuto all’opera di ripascimento. Un elemento fondamentale di questo studio è la cartografia precisa delle praterie, per l’ottenimento delle quali sono disponibili varie tecniche, alcune delle quali sono state già trattate nel paragrafo relativo allo studio del fondo marino. Per il riconoscimento e la cartografia delle praterie di Posidonia oceanica possono essere utilizzati metodi acustici come il Side Scan Sonar e la sonda Multibeam (Piazzi e al., 2000, Pasqualini, 2000, Komatsu, 2003). L’utilizzazione e interpretazione dei risultati attraverso questi metodi acustici può essere appoggiata dall’utilizzo di telecamere subacquee (R.O.V. o T.V. rimorchiata) o con metodi diretti (immersione A.R.A.). Il telerilevamento con immagini aeree o satellitari é stato utilizzato con successo per la cartografia di praterie in varie zone del Mediterraneo (Pasqualini, 1988; Pasqualini, 2001), però presenta la limitazione dovuta al fatto che solo può essere utilizzato per cartografare la prateria superficiale in aree dove la torbidità dell’acqua lo permette, oltre a esigere controlli in situ. Caratterizzazione della prateria Ha come oggetto l’ottenimento di informazioni sullo stato di vitalità e conservazione nel quale si trova la prateria, per cui si stabiliranno una serie di stazioni di campionamento, in ciascuna delle quali si effettueranno una serie di operazioni applicando la seguente metodologia: - Valutazione del tipo di substrato dove si stabilisce la prateria (sabbia, roccia, ciottoli, etc.) - Stima della densità fogliare secondo il metodo modificato da Giraud (1977). Permette distinguere cinque tipi di praterie sulla base della densità fogliare (Giraud, 1977a). - Copertura della prateria, stima dell’estensione del fondo marino occupato dalla prateria di Posidonia oceanica viva. La stima si effettuarà mediante il metodo del “line transect” lungo i 50 metri di lunghezza. Stima della copertura della prateria con il metodo de “line transect” - Biometria fogliare secondo il protocollo di Giraud (1977) e calcolo del “Leaf Area Index” secondo Drew and Jupp (1976). Questi parametri si stimano annualmente durante la stessa epoca dell’anno (autunno) per minimizzare l’effetto della variabilità stagionale del ciclo fogliare della Posidonia oceanica, risultando conveniente disporre di dati di due anni successivi. Pagina 129 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Disinterramento/interramento di Posidonia oceanica - - Grado de interramento/disinterramento che si ottiene misurando la distanza fra i rizomi e la superficie del sedimento per ottenere informazioni sulla dinamica del deposito e l’erosione del sedimento nella prateria. Grado di epifitismo, che si stima a partire della biomassa di epifiti per unità di superficie fogliare. Grado di erbivorismo, numero di foglie morse per rizoma nella stessa quadricola dove si effettua la stima di densità di fascicoli. Stima della produzione primaria, che può essere determinata attraverso tre metodi i cui vantaggi ed inconvenienti vengono affrontati in dettaglio da Cunny & Libes (1984): 1. Metodo di Zieman, basato sulla crescita fra parti marcate delle foglie lungo un certo periodo di tempo (Zieman 1974; Sand-Jensen 1975; Nienhuis and De Bree 1980; Ott 1980; Kirkman et al.,1982; Bay 1984; Romero 1989). 2. Metodi basati sulla stima dell’attività fotosintetica, mediante misure di ossigeno disciolto (Clough and Attiwill 1980 ; Ott, 1980) o mediante la incorporazione di 14C (Drew and Jupp, 1976; Capone et al., 1979; Libes, 1986). 3. Metodi ricostruttivi, che sviluppati da due scuole differenti, la francese, basata nella tecnica della lepidocronología (Pergent, 1987, 1990) e la spagnola, basata sull’indice plastocrono (lunghezza fra due nodi successivi) (Duarte, 1991, 1994). Entrambe le tecniche si possono considerare come compatibili e utili per il monitoraggio della crescita delle praterie di Posidonia oceanica (Peirano, 2002). Fra i vari metodi per la stima della produzione primaria di Posidonia oceanica, l’analisi lepidocronologico offre numerosi vantaggi rispetto al metodo di Zieman e al metodo basato sull’attività fotosintetica, essendo un metodo rapido (non richiede marcamento e ricattura come il metodo di Zieman) ed è applicabile a qualunque profondità (Pergent-Martini, 1994), anche se questi ultimi permettono ottenere dati concreti di produzione primaria in senso stretto. Nei ripascimenti delle spiagge è stato utilizzato questo metodo per registrare gli effetti dei versamenti sullo sviluppo di Posidonia oceanica, confermando che la lepidocronologia è uno strumento utile per evidenzare l’impatto indotto dalla discarica di materiale di origine terrigeno (Guidetti & Fabiano, 2000). D’altra parte le tecniche ricostruttive sono perfettamente utilizzabili all’interno dei protocolli BACI per valutare l’impatto sulle praterie di Posidonia oceanica delle quali era sconosciuto lo stato iniziale.(Guidetti, 2001). Delimitazione del limite superiore. La tecnica della delimitazione si utilizza con il fine di realizzare un monitoraggio a medio-lungo termine rispetto all’espansione o regressione della prateria (Augier, 1984). Si raccomanda l’uso di picchetti di acciaio fortemente piantati nel fondo e marcati con un massiccio cilindro di nylon nel quale si aprono fori seguendo un codice numerico. Pagina 130 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Ciascun segnale viene georeferenziato mediante GPS differenziale. i segnali si installano lungo la spiaggia nel limite superiore, prendendo per ciascuno una serie di dati complementari, già menzionati anteriormente, per caratterizzare la prateria (densità fogliare, etc.). Allo stesso modo si misura la distanza fra la prateria e il picchetto e si effettua una registrazione fotografica da diversi angoli. Posteriormente (a medio-lungo termine) si torna su ciascun picchetto e si ripete tutto il processo per comparare i dati ottenuti. Stima del regime sedimentario Per la stima del flusso di particelle a cui è sottomessa la prateria come consequenza delle opere di ripascimento, si possono collocare trapppole sedimentarie lungo la prateria a diverse profondità. La metodologia di installazione delle trappole di sedimento è stata commentata precedentemente nel paragrafo 2.3.3. Irradianza nel fondo (frazione del PAR) La luce disponibile per la fotosintesi per le praterie di Posidonia oceanica a differenti profondità si determina attraverso la tecnica della irradiometria esposta nel paragrafo 2.3.3. Torbidità Sono applicabili i metodi descritti nel paragrafo di studio di questa variabile nella colonna d’acqua (paragrafo 2.3.3). Metodologia di studio delle popolazioni di Pinna nobilis È necessario confermare l’esistenza di popolazioni in aree prossime al ripascimento, mediante transetti e percorsi in immersione A.R.A. libera, rimorchiata o autopropulsa. Per stimare la densità degli individui per unità di superficie si può applicare la metodologia proposta da García-March e García-Carrascosa (2003). La struttura del popolamento può essere studiata attraverso la biometria in situ degli esemplari localizzati medante il dispositivo proposto da García-March et al. (2002) e per la stima di dimensioni totali l’equazione di García-March y Ferrer (1997). Per il monitoraggio dello stock del popolamento si può utilizzare un adattamento dei “circoli di ricerca” che consiste nella registrazione della posizione di ciascun esemplare marcando le distanze dal picchetto 8 m, 0º (García-March y García-Carrascosa, op. cit.). Le stime di mortalità si realizzano a 6,3 m, partire dal controllo della morte di esemplari 9,1 m, 45º 300º cartografati precedentemente. Allo stesso modo la stima del reclutamento all’interno delle 7,2 m, 2,5 m, 140º superfici precedentemente cartografate si porta a 220º termine a partire dall’individuazione di nuovi 7,8 m, esemplari giovanili stabilitisi durante un periodo 230º di tempo conosciuto (al meno un anno per coprire i periodi annuali di riproduzione). PIANO DI CAMPIONAMENTO. PROTOCOLLO BACI: Gli effetti più comuni delle opere di ripascimento delle spiagge sulle praterie di Posidonia oceanica é legato al caso di praterie che occupano un cordone più o meno amplio, parallelo alla linea di costa e situato fra il foreshore e l’offshore della spiaggia, anche se altri scenari possono presentarsi come è il caso di praterie su fondo roccioso o misto negli estremi di una pocket beach. Per il monitoraggio dello stato delle praterie di Posidonia oceanica che possono essere soggette ad impatto dovuto ad un’opera di ripascimento, si propone stabilire una serie di transetti di campionamento perpendicolari alla spiaggia. In ciascuno di questi si stabiliranno varie sta- Pagina 131 di 202 Projet BEACHMED – Phase B zioni di campionamento a profondità stabilite che andranno dal limite superiore (la cui profondità è varialbile) ad una profondità di approssimatamente 15 metri, che si suppone superiore alla profondità di chiusura degli effetti dell’idrodinamismo sul trasporto del sedimento, che deve essere calcolato nel progetto relativo all’opera di ripascimento e che dipende dall’idrodinamismo del posto. Il numero di transetti di campionamento dipenderà dall’estensione della prateria, che deve essere cartografata previamente prima di portare a termine il piano di campionamento. La separazione fra i transetti dipende dalle dimensioni della spiaggia e oscillerà fra i 200 metri per pocket beaches di meno di 1 km di ampliezza fino a 500-800 metri in spiagge aperte e geomorfologicamente uniformi. La profondità delle stazioni dipende dal profilo della spiaggia e dalla topografia naturale del fondo, essendo raccomandabile nella maggior parte dei casi una stratificazione ogni 5 metri di profondità o ogni 100-200 m di distanza fra le stazioni, dipendendo dalle caratteristiche della spiaggia menzionate anteriormente. In ciascuna stazione di campionamento si effettua la caratterizzazione della prateria e delle variabili ambientali descritte anteriormente, oltre ai corrispondenti profili di salinità e temperatura della colonna d’acqua mediante sonda CTD (vedere paragrafo 2.3.3). Indipendentemente dei punti di campionamento alle profondità commentate precedentemente, si procederà alla delimitazione del limite superiore della prateria di Posidonia oceanica, Con i dati ottenuti nei transetti di campionamento e con il monitoraggio del limite superiore si può ottenere un idea abbastanza precisa dello stato di conservazione e delle condizioni vitali della prateria in un momento determinato come base di partenza per studi successivi. L’applicazione del protocollo BACI al ripascimento delle spiagge nelle praterie di Posidonia oceanica non è diretta, ma bisogna piuttosto tenere conto di modifiche sostanziali, come la difficoltà nello stabilire un transetto di controllo che dovrebbe situarsi nella stessa spiaggia ma lontano dalla zona soggetta ad impatto, requisito molto difficilmente rispettabile nella maggior parte dei casi. La selezione di transetti di controllo in spiagge vicine può essere una soluzione accetttabile anche se è conveniente valorare precedentemente le condizioni ambientali che incidono sulla prateria. D’altra parte l’introduzione di una attività di vigilanza durante le opere è imprescindibile riconosciuta la fragilità e sensibilità di questi sistemi rispetto ad alcuni impatti (torbidità, interramento, etc.) caratteristici di questi interventi, e riconosciuta la presenza di specie e habitats catalogati. Prima Dopo Controllo controllo in corso d’opera Cartografia della prateria di Posidonia. Determinare aree di esclusione o di precauzione nell’intervento Verifica dell’evoluzione del limite superiore (6, 12 e 24 mesi dopo l’intervento) Selezione di un area di controllo e cartografia della prateria Verifica delle operazioni aree di esclusione o di precauzione nell’intervento Caratterizzazione della prateria Caratterizzazione della prateria a differenti scale temporali (1,6,12 e 24 mesi) Caratterizzazione della prateria / Delimitazione del limite superiore Monitoraggio dell’evoluzione dei segnali del limite superiore. Delimitazione e monitoraggio dei segnali del limite superiore. / Stima del regime sedimentario e misure di torbidità Stima del regime sedimentario e misure di torbidità Stima del regime sedimentario e misure di torbidità Stima del regime sedimentario e misure di torbidità. Verifica di limiti massimi Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Verifica di limiti minimi. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura della picnoclina durante il ciclo annuale. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura della picnoclina durante il ciclo annuale. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura della picnoclina durante il ciclo annuale Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura della picnoclina durante il ciclo annuale Protocollo di rilevamento dell’impatto sulla prateria di Posidonia oceanica nei ripascimenti delle spiagge Pagina 132 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Una applicazione concreta del protocollo BACI per le popolazioni di Pinna nobilis viene esposta nella seguente tabella. la difficoltà maggiore per la sua applicazione si trova nell’individuazione del controllo, che sarebbe costituito da popolamenti della stessa specie in aree non soggette alle perturbazioni legate alle opere, e che abbiano caratteristiche comparabili (tipo di praterie, profondità, topografia del fondo, esposizione all’idrodinamismo, etc. ) con i popolamenti che possono essere soggetti agli effetti del ripascimento. Impatti prima Riduzione del numero di individui del popolamento. Individuazione dei popolamenti. Dopo Controllo Conteggio degli individui almeno durante i due anni seguenti, una volta all’anno. Individuazione dei popolamenti. Conteggio degli individui. Studio della distribuzione delle dimensioni del popolamento. controllo in corso d’opera Determinare aree di esclusione o di precauzione nell’intervento. Conteggio degli individui. ----------- Studio della distribuzione delle dimensioni della popolazione. al meno durante i due anni seguenti, una volta all’anno. Studio della distribuzione delle dimensioni della popolazione. ------------ Valutazione del contingente della popolazione dopo un anno. Realizzazione degli studi di mortalità e reclutamento con un anno di anticipo. Si consiglia realizzare una replica prima del versamento di sabbia ------------ Valutazione della mortalità e del reclutamento. Realizzazione degli studi di mortalità e reclutamento con un anno di anticipo. Si consiglia realizzare una replica prima del versamento di sabbia. Protocollo BACI per il rilevamento dell’impatto sui popolamenti di Pinna nobilis nei ripascimenti Pagina 133 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Impatti Metodologia Strumentazione Side Scan Sonar (SSS) Metodi indiretti. Rilievo delle praterie. Interramento della prateria. Alterazione del regime sedimentario. Risospensione dei nutrienti. Inconvenienti Osservazioni Maneggevolezza in acque poco profonde con piccole imbarcazioni Poca risoluzione, difficolta nella georeferenziazione. -------------- Imprescindible imbarcazione di Alta risoluzione, buoSonar Multibeam ne possibilità di geore- maggiori dimensioni. Non utilizzabile in aree ferenziazione. poco profonde.della prateria. Applicabile ad acque Copre aree estese. Possibilità di analisi di serie storiche. telecamera rimorchiata Riconoscimento di grandi estensioni del fondo con poco sforzo. Economico. Dipende dalla torbidità dell’acqua. Difficoltà nella georeferenziazione. Difficoltà a seconda della topografia de substrato. Si raccomanda utilizzare telecamere con una risoluzione superiore alle 500 linee orizzontali. Osservazioni e comprovazione diretta dei dati ottenuti con SSS , multibeam o telerilevamento. Alto sforzo e poco rendimento in zone estese di prateria. Questo metodo si applica come complement a metodi indiretti. Possibilità di perdita a causa dell’ubicazione prossima alla costa. Metodo semplice, economico e di alto effetto. si richiede immersione. ------------- Metodi diretti. Le segnali non producono cambi nell’idrodinamismo e si rilocalizzano facilmente. poco profonde,e poco torbide, necessaria la conferma con metodi diretti (telecamera). Delimitazione del limite superiore. Segnali di acciaio inossidabile marcate e georeferenziate. Individuazione di popolazioni di Pinna nobilis. Caratterizzazione dello stock e controllo della mortalità e del reclutamento. Metodo del circolo (vedere paragafo 2.6.2.7). Metodo rapido e preciso. Necessita di operazioni con A.R.A. stima del regime sedimentario. Trappole di sedimento. Maneggevole e di facile installazione. Installazione e raccolta per immersione. Possibilità di perdita. Grado di epifitismo. Strumentazione cara e necessità di un’imbarcazione di dimensioni considerabili. Telerilevamento Erosione/abrasione del limite superiore. Effetto sui popolamenti di Pinna nobilis. Vantaggi Stima dell’epifitismo. ------------- Materiale economico e di alto rendimento. ------------- Tenere in considerazione la variazione stagionale degli epifiti e del ciclo fogliare di Posidonia oceanica. Necessità di immergere l’irradiometro un determinato periodo di tempo per stimare in modo più preciso l’irradianza a livello del fondo. possibilità di perdita o furto. Strumentazione generalmente cara. ------------- Vedere paragrafo 2.3.3 Torbidità nella colonna d’acqua. Misure di Torbidità. Irradianza a livello del fondo. Fondamentale per valutare l’effetto della torbidità nella colonna d’acqua sulla fotosintesi delle fanerogame marine e della alghe bentoniche. Tabella di sintesi Pagina 134 di 202 Projet BEACHMED – Phase B 2.3.7.2 ESTRAZIONE SUPERFICIALE (<40 M) PRINCIPALI IMPATTI: Distruzione diretta dovuta al dragaggio. Nelle attività di estrazione di sabbia, la distruzione diretta per azione della draga non è comune però è un fattore che bisogna tenere in considerazione poichè una situazione del genere potrebbe verificarsi nel caso in cui non si è utilizzata correttamente la cartografia dei fondi marini della zona, o nel caso in cui si sono verificati errori di posizionamento della draga che implicano operazioni in aree precedentemente considerate da escludersi. Per questo, e per evitare questo tipo di danni, che possono essere irreversibili, è importante ottenere una cartografia di precisione di tutte le praterie di Posidonia oceanica della zona di estrazione e aree limitrofe, cosí come l’individuazione e valutazione degli stocks di Pinna nobilis. Bisogna tenere in considerazione che con una certa frequenza si possono incontrare popolamenti di Pinna nobilis non legati a praterie di Posidonia oceanica, sui fondi occupati da matte morta interrata, praterie di Cymodocea nodosa o fondi di mäerl e che quindi presentano un certo rischio di non essere presi in considerazione negli studi previ dell’area di estrazione. Effettuata questa cartografia si possono stabilire zone di esclusione o stabilire misure di precauzione per evitare al massimo qualunque tipo di effetti negativi. A sua volta questa cartografia permette conoscere la localizzazione delle praterie più vicine alla zona di estrazione in modo tale da poter controllare l’evoluzione prima e dopo le opere di dragaggio. Alterazione del regime sedimentario. L’estrazione di sabbia per il ripascimento comporta inevitabilmente un cambio e a sua volta un aumento nel contenuto di particelle in sospensione nella colonna d’acqua. Allo stesso modo che nella fase di riapscimento della spiaggia, le praterie adiacenti alla zona di estrazione saranno sottomesse ad un certo grado di stress, a causa dell’aumento del regime sedimentario. La sedimentazione delle particelle, su praterie più o meno distanti dalla zona di estrazione, è dovuta principalemente a materiali fini (“pioggia di fini”) provocata dalla selezione della grandezza delle particelle che si produce nella vasca di decantazione della draga che provoca successivamente la formazione di una plume di torbidità. Studi previ della dinamica delle correnti nella zona di estrazione, utilizzando correntometri o profilatori Doppler (DCP’s), sono determinanti per stabilire un modello di dispersione della plume di torbidità e per stimare l’estenzione del fondo soggetta al deposito di questi materiali. Nel caso delle estrazioni di sabbia, le praterie di Posidonia oceanica devono rispondere princialemente alla mancanza di luce dovuta alla torbidità e alla deposizione di materiali fini (limi e argille ) sulla superficie fogliare, e in misura minore, all’elevato tasso di sedimentazione. Risospensione dei nutrienti. L’estrazione di sabbia per dragaggio e l’overflow del materiale dalla vasca di decantazione comporta una risospensione del sedimento depositato originariamente sul fondo. Questo fatto provoca una risospensione di nutrienti e altri composti, maggiore quanto minore sarà la granulometria del materiale e può avere effetti sulla fotosintesi di Posidonia oceanica (Alcoverro et al., 2001). Inoltre questo processo stimola lo sviluppo di epifiti su Posidonia oceanica e può favorire la proliferazione di fitoplancton nella colonna d’acqua, causando rispettivamente difficoltà nell’assorbimento della luce da parte delle foglie ed una diminuzione dell’irradianza a livello del fondo. Aumento della torbidità nella colonna d’acqua. Allo stesso modo che nelle opere di ripascimento delle spiagge, l’estrazione di sabbia dal fondo marino e l’overflow del materiale dalla vasca di decantazione della draga, causano un Pagina 135 di 202 Projet BEACHMED – Phase B aumento della torbidità nella colonna d’acqua dovuta alla risospensione di materiali più fini di quelli che vengono trattenuti (Velasco, 2004), provocando episodi di torbidità più o meno intensi e persistenti. Come risultato s produce una diminuzione dell’irradianza disponibile per la fotosintesi. In generale, le fanerogame marine necessitano approssimatamente dell’11% dell’irradianza superficiale (Duarte, 1991) per poter svolgere le funzioni di fotosintesi. Ad ogni modo, Posidonia oceanica mostra una importante adattamento a livelli ridotti di irradianza in relazione con altre fanerogame marine (Olesen, 2002), ed è comunemente accettato il fatto che la regressione del limite inferiore di Posidonia oceanica è in relazione con l’aumento della torbidità delle acque (Meinesz & Laurent, 1978). Per questo, e siccome l’irradianza è considerata un fattore limitante nello sviluppo delle praterie più profonde, è di importanza fondamentale conoscere il comportamento della plume di torbidità attraverso uno studio previo di dinamica della dispersione, come viene proposto nei paragrafi seguenti, ed un controllo dell’irradianza a livello del fondo, utilizzando per questo la metodologia descritta nel paragrafo 2.3.3. METODI DI STUDIO: Cartografia delle praterie di Posidonia oceanica Prima di una opera di dragaggio del fondo marino, e d’accordo con la legislazione vigente in vari paesi (in Spagna, articolo 2 della Legge 6/2001) è necesario effettuare una cartografia di precisone delle praterie di Posidonia oceanicaoceanica della zona e del resto delle comunità bentoniche, in modo tale da poter stabilire limiti per le aree di esclusione dal dragaggio e stabilire zone dove non è possibile effettuare il lavaggio del materiale fino. Per la cartografia della prateria si possono utilizzare i metodi descritti nel paragrafo 2.3.7.1. Caratterizzazione della prateria È applicabile la metodologia descritta anteriormente nel paragrafo 2.3.7.1, inoltre, la caratterizzazione della tipologia di limite inferiore della prateria può seguire la classificazione proposta da Meinesz y Laurent (1978). Delimitazione del limite inferiore La metodologia utilizzata per la delimitazione del limite inferiore è la stessa descritta nel paragrafo 2.3.7.1 per il limite superiore. Stima del regime sedimentario Per la stima del regime sedimentario sono utilizzabili le trappole di sedimento descritte nel paragrafo 2.3.3. Irradianza nel fondo (frazione del PAR) Sono applicabili i metodi radiometrici descritti nel paragrafo 2.3.3. Torbidità Per la stima della torbidità sono applicabili i metodi descritti nel paragrafo di studio di questa variabile nella colonna d’acqua (paragrafo 2.3.3.). Caratterizzazione dei popolamenti di Pinna nobilis É applicabile la metodologia descritta nel paragrafo sui ripascimenti, con la difficoltà che suppone applicare questa metodologia a profondità superiori, e ciò limita il numero di cerchi e la possibilità di effettuare repliche anche se, in generale, si tratta di praterie meno fitte che permettono l’individuazione degli individui. Pagina 136 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Come abbiamo citato anteriormente, è possibile che alcuni popolamenti della specie si trovino nella stessa zona dove si realizzerá l’estrazione del sedimento sulla matte morta interrata, in praterie di Cymodocea nodosa, etc. Quando la densità del popolamento no è molto alta, si può tenere in considerazione la realizzazione di trapianti di esemplari in una zona adiacente, con caratteristiche simili (regime idrodinamico, substrato, profondità, etc.) Il trapianto è un processo complesso ed è possibile che non si possano trapiantare più di due esemplari per immersione (Garcia-March y Garcia-Carrascosa, 2003). Se la densità del popolamento è molto alta, si possono contemplare altre misure correttrici nello sviluppo delle opere di dragaggio che permettono minimizzare o eliminare l’impatto su questi popolamenti. PIANO DI CAMPIONAMENTO. PROTOCOLLO BACI: Per il monitoraggio dello stato delle praterie di Posidonia oceanica adiacenti alla zona di dragaggio, si propone stabilire una serie di transetti di campionamento perpendiculari alla costa. In ciascun transetto si stabiliscono varie stazioni di campionamento a profondità stabilite (una stazione ogni 5 metri di profundità o ogni 100-200 metri di distanza fra stazioni, dipendendo dalla topografia del fondo). La definizione di queste stazioni dipenderà dalla profondità delle attività di dragaggio, selezionando punti di campionamento situati alla stessa profondità, a quote inferiori e più profonde rispetto alla profondità delle attività di dragaggio. Per selezionare questi punti bisognerà considerare quali saranno le praterie più vicine alla zona di dragaggio (praterie influenzate direttamente) e quali sono le praterie più distanti dalla zona di estrazione sulle quali avrà effetto la plume di torbidità in misura minore, per cui uno studio preliminare delle correnti della zona è imprescindibile e implica l’installazione di dispositivi di misurazione e la registrazione delle condizioni idrodinamiche e meteorologiche in un periodo di tempo sufficientemente lungo per permettere l’applicazione di alcuni dei differenti modelli di dispersione disponibili attualmente. Nel progetto pilota contemplato all’interno del progetto BEACHMED, nel deposito di Sierra Helada attualmente sfruttato, si disporrà di una registrazione di almeno due mesi in estate e due mesi in inverno di un correntometro Doppler per stabilire una modellizzazione idrodinamica della zona e la corrispondente modellizzazione numerica della dispersione di materiali rimossi durante le opere di dragaggio d’accordo con il modello tridimensionale ad elementi finiti Trimodena®. Stabilendo un transetto di controllo si dovrà tenere in considerazione quale sarà la traiettoria ipotetica della piuma di torbidità, selezionando un transetto più vicino possibile alla zona di estrazione e che non sia influenzato dalle attività di dragaggio. Inoltre si dovrà tenere in considerazione che le caratteristiche della prateria siano simili alle praterie più vicine alla zona di estrazione. Questi due punti possono supporre un problema di difficile soluzione. In ciascuna stazione di campionamento si effettuerà la caratterizzazione della prateria, una stima del regime sedimentario, misure di torbidità nella colonna d’acqua e dell’irradianza a livello del fondo (metodologia descritta anteriormente nel paragrafo 2.3.7.1) oltre ai corrispondenti profili di salinità e temperatura della colonna d’acqua mdiante sonda CTD (vedere paragrafo 2.3.3). Per quel che riguarda Pinna nobilis, i Campionamenti si realizzeranno nelle stesse stazioni selezionate per lo studio di Posidonia oceanica e si applicheranno i protocolli metodologici descritti anteriormente. Indipendentemente dai punti di campionamento alle profondità selezionate, si procederà ad effettuare la delimitazione del limite inferiore della prateria di Posidonia oceanica. Dai dati ottenuti lungo i transetti di campionamento e nel monitoraggio del limite inferiore si può ottenere una idea abbastanza precisa dello stato di conservazione e della vitalità della prateria. Pagina 137 di 202 Projet BEACHMED – Phase B Prima Dopo Controllo Controllo in corso d’opera Cartografía della prateria di Posidonia oceanica. Determinare le zone di esclusione o di precauzione degli interventi. Verifica dell’evoluzione del limite inferiore (6, 12 e 24 mesi dopo l’intervento). Selezione di un’area di controllo e cartografia della prateria. Verifica delle operazioni nelle zone de esclusione o precauzione. Caratterizzazione della prateria Caratterizzazione della prateria a differenti scale temporali (1,6, 12 e 24 mesi). Caratterizzazione della prateria. Delimitazione del limite inferiore. Monitoraggio dell’ evoluzione dei segnali del limite inferiore. Delimitazione e monitoraggio dei segnali del limite inferiore. / Caratterizzazione delle popolazioni di Pinna nobilis. Caratterizzazione dei popolamenti di Pinna nobilis (stima della mortalitá e reclutamento). Individuazione dei popolamenti di controllo, valutazione dello stock e stima della mortalità e del reclutamento. Verifica delle aree di esclusione e rispetto delle misure di precauzione. Stima del regime sedimentario e misure di torbiditá. Stima del regime di sedimentazione e misure di torbidità. Valuatare l’applicazione del modello stabilito nello studio previo in funzione della distanza e della topografia della costa e del fondo nel quale si trova la stazione di controllo. Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Schema di variazione annuale Irradianza a livello del fondo. Verifica dei limiti minimi. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura delle picnocline lungo un ciclo annuale. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura delle picnocline lungo un ciclo annuale. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura delle picnocline lungo un ciclo annuale. Idrologia della colonna d’acqua. Formazione e rottura delle picnocline lungo un ciclo annuale. Stima del regime sedimentario e misure di torbiditá. Definizione di un modello di dispersione. Installazione di correntimetri o profilatori Doppler. / Stima del regime di sedimentazione e misure di torbidità. Verifica dei limiti massimi. Verifica del modello di dispersione dei materiali rimossi. Protocollo BACI e di controllo degli interventi nell’estrazione di sabbia a livelli superficiali (< 40 m) ed effetti sulle praterie di Posidonia oceanica e sui popolamenti di Pinna nobilis Impatti Metodologia Strumentazione Vantaggi Inconvenienti Osservazioni Uso indipendente dalla profonditá. Poca risoluzione. -------------- Elevata risoluzione. Imprescindible imbarcazione di maggiori dimensioni. Non utiliizzabile in zone poco profonde della prateria. Strumento caro e necessitá di un imbarcazione di grossa stazza. Metodi diretti (Immersioni con A.R.A.) Osservazione e corroborazione diretta dei dati ottenuti con SSS o Multibeam. Elevato sforzo e poco rendimento in zone estese di prateria. Questo metodo si applica come complemento a metodi indiretti. Metodo del circolo Metodo rapido e preciso. Exige operazioni con A.R.A. che presentan limitazioni importanti a ciertas profonditá. ------------- Installazione e recupero in immersione. Possibilitá di perdita. Materiale economico ed efficiente. Predizione della direzione della plume di torbiditá mediante studi precedenti ------------- ------------- Side Scan Sonar (SSS). Effetti diretti su praterie di Posidonia oceanica. Cartografia di precisione delle comunitá betoniche, in particolare, delle praterie di Posidonia oceancia. Determinazione di aree di esclusione e di precauzione. Metodi indiretti Multibeam Afezione ali popolamenti di Pinna nobilis. Localizzazione di popolamenti di Pinna nobilis. Caratterizazione dello stock e controllo della mortalitá e del reclutamento. Alterazione del regime sedimentario Stima del regime sedimentario. Trappole di sedimento. Uso e installazione facile. Risospensione di nutrienti Risospensione di nutrienti. Grado di epifitismo. Stima dell’epifitismo. Vedere paragrafo 2.3.3 Torbiditá. Misure di torbiditá. Irradianza a livello del fondo. Fondamentale per valutare l’ effetto della torbiditá nella colonna d’acqua sulla fotosintesi in fanerogame marine e alghe bentoniche. Necessitá di immergere l’irradiometro un determinato periodo di tempo per stimare precisamente l’irradianza a livello del fondo. Possibilitá di perdida o furto. Strumentazione generalmente cara. Tabella di sintesi Pagina 138 di 202