oltre il confine - Film e Documentari
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oltre il confine - Film e Documentari
MINO BARBERA e ELENA PEDRAZZOLI presentano un film di ROLANDO COLLA con ANNA GALIENA e SENAD BASIC Distribuzione Italiana ISTITUTO LUCE Internet: www.luce.it E-mail: [email protected] Tel. 06/72992274 - 237 Fax. 06/7222493 crediti non contrattuali OLTRE IL CONFINE CAST ARTISTICO AGNESE …………………………………………………………. ANNA GALIENA REUF ……………………………………………….……………….. SENAD BASIC CARLO ………………………………………………..……... GIULIANO PERSICO NARDELLI ……………………………………………………. GIANLUCA GOBBI MIMA ………………………………………………..………….. AJLA FRLJUCKIC COMANDANTE …………………………….………………....ARNALDO NINCHI GIULIANA …………………………………………...………….. SARA CAPRETTI ADA ……………………………………………………………... BOJANA SLJIVIC OLTRE IL CONFINE CAST TECNICO SOGGETTO e REGIA………………………………………………….Rolando Colla SCENEGGIATURA……………………………….......Rolando Colla e Luca Rastello DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA …………………………..Peter Indergand scs MONTAGGIO…………………………………………………….Rainer M. Trinkler MUSICHE ORIGINALI..........................................................................Bernd Schurer SCENOGRAFIA……………………………………………………….Andy Schrämli COSTUMI………………………………………………………….Daniela Verdenelli SUONO IN PRESA DIRETTA............................................Marco Fiumara (A.I.T.S.) AIUTO REGISTA...................................................................................Luca Brignone CASTING ITALIA..............................................................................Barbara Giordani CASTING BOSNIA.................................................................................Daniela Gogic SUPPORTO BOSNIA………………………………………Heft Production Sarajevo PRODUTTORI……………………………………..Mino Barbera e Elena Pedrazzoli UNA CO-PRODUZIONE………………..Micla Film, Roma e Peacock Film, Zurigo DURATA..........................................................................................................104 min. ANNO......................................................................................................................2002 PRODUZIONE Peacock Film: Elena Pedrazzoli, Muehlebachstr. 113 - Zurich - tel 00411.4224770 e-mail: [email protected] Micla Film: Mino Barbera, Via Grezzago, 1 - 00166 Roma - tel 0680691437 e-mail: [email protected] DISTRIBUZIONE ITALIA Istituto Luce: Via Tuscolana,1055 – 00173 Roma – tel +39 06 729921 fax +39 06 7221127 ; www.luce.it Ufficio Stampa: Patrizia De Cesari Tel: +39.06/7222147 Cell: +39.348.5811508 e-mail : [email protected] VENDITE INTERNAZIONALI Intramovies srl, via E. Manfredi 15, 00197 Roma - Italia tel. +39 06 8077252 - fax +39 06 8076156 e-mail: [email protected] - www.intramovies.com UFFICIO STAMPA PEACOCK Studio Vezzoli Corso Garibaldi, 125 20121 Milano tel. 02/6552781 fax. 02/6552346 cell. 335/5858392 [email protected] UFFICIO STAMPA DISTRIBUZIONE Istituto Luce Via Tuscolana, 1055 00173 Roma tel. 06/72992274-237 fax. 06/7222493 [email protected] OLTRE IL CONFINE Sinossi Torino 1993. L‘architetto Agnese viene convocata nella Casa di riposo per reduci di guerra dove vive suo padre. Il medico della Casa di riposo ha fatto assistere di notte il padre malato da un suo ospite, il profugo bosniaco Reuf. Il comandante della Casa di riposo sorprende Reuf, privo di documenti, e lo fa arrestare. Agnese, che preferirebbe non aver nulla a che fare con i profughi, conosce Reuf e viene coinvolta in una vicenda che alla fine la condurrà in Bosnia. Durante il viaggio inizia a ricordare la propria infanzia durante i primi anni del secondo dopoguerra. Si incrociano così le esperienze di due guerre – la ruota della storia continua a girare in tondo e a lasciare tracce. OLTRE IL CONFINE Nota del regista Ho cercato di raccontare una storia che fosse viva. Abbiamo girato nelle locations vere con la camera a mano per rendere il film il più autentico possibile. In Bosnia i personaggi sono interpretati da attori bosniaci, che hanno vissuto la guerra. Sul piano formale abbiamo rinunciato a qualsiasi ricerca dell’effetto. Si è trattato di non bluffare. Inoltre, si è trattato di documentare qualcosa che è destinato tra non molto a svanire dalla nostra memoria e a sparire concretamente: in Bosnia le case distrutte vengono ricostruite. Che cosa rimarrà a ricordarci le devastazioni avvenute in quel paese? Anche i vecchi che sono stati soldati durante la seconda guerra mondiale stanno lentamente sparendo. Il padre di Agnese è uno di loro e nel film muore. Che cosa resterà delle esperienze della seconda guerra mondiale quando i testimoni non saranno più tra noi? In Italia esiste una sola Casa di riposo per reduci di guerra. Una parte del film è ambientata in questo istituto e abbiamo potuto usarlo per due settimane di riprese, poco dopo che l‘Esercito italiano si era ritirato da lì per mancanza di reduci. Il film è quindi anche una sorta di rilevamento e di conservazione delle tracce lasciate sia dalla guerra in Bosnia che dalla seconda guerra mondiale. Mentre è in viaggio verso la Bosnia, Agnese, la protagonista, si ricorda della propria infanzia nel dopoguerra. Aveva rimosso per anni tutto ciò che le ricordava quel periodo, come spesso succede a chi ha vissuto l’esperienza della guerra: per superare vicende che si vogliono dimenticare, non si parla del dolore che è rimasto dentro. Forse però proprio la rimozione del dolore individuale e collettivo è una causa della perversa naturalezza con la quale le guerre tendono a ripetersi. Mi hanno interessato le possibilità di manifestare questo dolore, soprattutto quando non è possibile esprimerlo con le parole. OLTRE IL CONFINE Intervista con il regista Rolando Colla Come sei arrivato alla storia di Oltre il confine? Dopo l’ultimo film Le Monde à l’envers volevo imboccare un percorso nuovo. Volevo allontanarmi dalle storie inventate, dai prodotti di fantasia. Volevo raccontare una storia basata su fatti ed esperienze reali. Vi era da un lato l’esperienza del ritorno dei reduci italiani della campagna di Russia, nel 1946-47, di cui avevo appreso qualcosa dai racconti di mia madre. Sapevo che l’incontro di un bambino con il padre che tornava dalla guerra o dalla prigionia era tutt’altro che facile. Doveva essere questo il tema di Oltre il confine. Dall’altro lato, mentre stavo lavorando alla sceneggiatura, i media iniziarono ad approfondire le vicende della guerra in Bosnia. Lessi un libro di Luca Rastello, che aveva fatto arrivare in Italia dei profughi bosniaci e si era occupato della loro assistenza. L'incontro tra Rastello e questi profughi rappresentava da un certo punto di vista un parallelo con l’incontro del bambino con il padre tornato dalla guerra. Rastello aveva cercato di avvicinarsi ai profughi però, a mio avviso, si era dovuto fermare a certi limiti. Come può uno che non è stato vittima della guerra capire l'altro che invece l'ha subita? Come ci si deve comportare con persone cui la guerra ha tolto la fiducia nel genere umano? Mi misi in contatto con Rastello e lo convinsi a collaborare come co-autore a Oltre il confine. Come si è sviluppata la collaborazione con Luca Rastello? Abbiamo scoperto fin dall’inizio di avere una visione molto simile delle cose. In breve tempo abbiamo accumulato molto materiale e il nostro compito principale è diventato quello di strutturarlo e di concentrarlo in un film. Le due guerre dovevano rispecchiarsi e pervadere il film come un’eco. Il nostro tema principale però non era la guerra, ma il nuovo inizio difficile dopo la guerra. Come si avvicina agli altri chi è sopravvissuto a una guerra? Come nasce una storia d’amore con una persona traumatizzata? Erano queste le questioni che ci interessavano. La rimozione delle tragiche esperienze vissute ha quasi sempre una funzione fondamentale: aiuta a superare l’orrore, ma è destinata ad avere effetto solo superficialmente. Per Luca Rastello e me è stato chiaro fin dall’inizio che la protagonista (Agnese) doveva essere una persona che aveva rimosso il ricordo del padre tornato dalla Russia e che riscopre il passato quando incontra 45 anni dopo un profugo bosniaco (Reuf). Si tratta di un incontro insolito, che ci ha affascinato anche perché contrasta il pregiudizio largamente diffuso che è meglio non avere a che fare con i profughi. La storia è ambientata nel 1993. Potrà interessare ancora il pubblico? C’è voluto molto tempo prima di realizzare che cosa era successo veramente nella guerra in Bosnia. Alcuni criminali di guerra di allora non sono stati ancora arrestati. Credo che alcuni anni di distanza siano stati utili prima di affrontare la sceneggiatura. E poi, in fondo, si girano ancora oggi film sulla seconda guerra mondiale… Inoltre, il tema dei rifugiati è più attuale che mai. La politica di asilo svizzera ma anche dell’Unione europea è messa pesantemente sotto pressione. Ultimamente, quasi ogni stato tenta di inasprire il diritto all’asilo per non diventare un polo di attrazione per i flussi migratori indesiderati. In Svizzera si vorrebbe rendere operativo all’aeroporto di Zurigo-Kloten un sistema di riconoscimento dei tratti del viso per poter identificare (con la loro compagnia aerea) determinati viaggiatori in entrata ed eventualmente espellerli. Nell’Unione europea si vogliono registrare con foto e impronte digitali gli immigrati espulsi e metterli in una lista nera valida a livello europeo. Secondo il Guardian l’aviazione inglese sta riportando nei paesi d’origine i richiedenti l’asilo respinti a ritmi elevatissimi: soltanto quest’anno si tratterebbe di 30'000 persone. Il capo della Lega Nord, Umberto Bossi vorrebbe impiegare la marina contro le navi che trasportano i profughi. In Italia si sta valutando la proposta di inserire l’entrata illegale tra i reati penali. Jörg Haider vorrebbe che durante l’esame delle richieste di asilo, i richiedenti restassero nei paesi d’origine e in Svizzera un’iniziativa popolare chiede che non venga presa in considerazione la richiesta di chi avrebbe potuto chiedere asilo in un paese sicuro nel quale è transitato. I successi elettorali dei populisti di destra come Jean-Marie Le Pen e gli eredi di Pim Fortuyn, fanno temere che si continuerà a puntare sull’allarmismo invece che sull’informazione e sulla lotta alla povertà. Consideri Oltre il confine un film politico? Umano più che politico, direi. Ma secondo me le due cose sono connesse. Abbiamo voluto mostrare come ci si sente nella situazione precaria in cui viene a trovarsi Reuf (il protagonista maschile). Vorremmo che lo spettatore vedesse nel profugo l’essere umano e lo trattasse, cosa che oggi è tutt’altro che ovvia, con simpatia o almeno con rispetto. Ottenere questo risultato significherebbe già molto. E‘ vero che Reuf è fuggito per motivi politici e non economici, ma di fatto questo non fa differenza perché anche lui viene espulso dalla Svizzera perché proviene dall’Italia, e l’Italia è un paese sicuro. Il film descrive l’espulsione di Reuf come una specie di esecuzione: effettivamente in Svizzera i profughi respinti continuano ad essere imbavagliati e ammanettati. Nel 1999 e nel 2001 due detenuti sono morti soffocati. Nel marzo 2002 il rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura ha stigmatizzato la procedura di espulsione svizzera come lesiva dei diritti umani. Il nostro sistema divide gli esseri umani in due classi: quelli che hanno diritti e potere (e Agnese è fra questi) e quelli che non hanno né soldi né capacità di esprimersi e sono quindi esposti quotidianamente alle peggiori forme di discriminazione. Di questa seconda categoria fa parte Reuf. Dentro di me vi era probabilmente l‘intenzione con Oltre il confine di difendere e sostenere il modello di un mondo più umano e migliore. Hai iniziato a girare Oltre il confine il 10 settembre. Come hai reagito a ciò che è successo l’11 settembre? Di fronte al terrore e alla violenza tutto, anche il proprio film, diventa incerto e perde d’importanza. D’altra parte Oltre il confine affronta proprio ciò che della realtà interiore di chi è stato coinvolto in una guerra non si può esprimere né rappresentare. Nella nostra società votata al divertimento abbiamo sempre pensato che la guerra non ci riguardasse. L’11 settembre la guerra ha fatto irruzione con estrema violenza nella nostra realtà e ha mandato in frantumi la nostra concezione del mondo. E‘ un evento che ancora oggi è inconcepibile. Che cosa ti spinge a raccontare spesso storie di profughi? Sono cresciuto in Svizzera in una famiglia di emigrati italiani. Mi ricordo che in casa si parlava poco. Le parole non erano molto importanti, se ne avevano anche poche a disposizione. Era importante il denaro, o meglio la mancanza di denaro. A questo si aggiungeva la sensazione di essere senza patria. Non mi sentivo mai del tutto a casa né in Svizzera né in Italia. Anche i rifugiati non hanno patria, non hanno soldi né la possibilità di esprimersi. E‘ per questo che mi interessano. Qual è stata l’esperienza più bella durante le riprese? Le attrici e gli attori bosniaci sono stati una vera rivelazione. Sono persone che cercano l’autenticità, con grande umiltà e un enorme background. Com’è stato lavorare con Anna Galiena? E‘ stata una collaborazione molto attenta e discreta ma nello stesso tempo senza compromessi. Prima dell’inizio delle riprese abbiamo provato a lungo e ci siamo avvicinati così al personaggio di Agnese, senza troppe parole. C'era una profonda reciproca fiducia. Che cosa ti interessa fondamentalmente nel lavoro di regista? L’esplorazione di certe realtà. Quando fai un film, affini la tua sensibilità e speri anche che qualcosa di tutto questo raggiunga lo spettatore. OLTRE IL CONFINE Note del co-autore Luca Rastello Quando è scoppiata la guerra in Bosnia, in Italia vi sono state reazioni molto diverse: da un lato reazioni spontanee, manifestazioni di solidarietà e azioni dettate dalla consapevolezza che la situazione esigeva risposte rapide. 70'000 italiani sono partiti per la Ex-Jugoslavia per distribuire aiuti umanitari o per organizzare l’accoglienza dei profughi. Dall’altro lato ha suscitato stupore la passività delle istituzioni: nel 1993, un anno dopo l’inizio della guerra, l’Italia aveva accolto ufficialmente 11'500 rifugiati bosniaci (la Croazia ne aveva accolti 700‘000 e la Germania più di 300'000) e la polizia italiana si vantava di aver respinto lungo la frontiera nordorientale 20'000 profughi. Ancora oggi sono i volontari delle organizzazioni private quelli che danno il contributo più consistente alla ricostruzione nei Balcani. Il governo intanto continua ad agitare lo spauracchio del profugo che minaccia l’Italia. Il film racconta la storia di un gruppo di persone nel 1993. Ma questo racconto contiene anche elementi che ci fanno riflettere sulla situazione attuale e sul nostro futuro. OLTRE IL CONFINE ROLANDO COLLA Biografia Nato a Sciaffusa nel '57 da emigrati italiani, dal 1978 vive e lavora a Zurigo, dove si è laureato in lettere. Nazionalità italiana e svizzera. Ha partecipato, come sceneggiatore ed attore, ad alcuni film diretti dal fratello gemello Fernando, tra i quali Fiori d'autunno (1978), il documentario Onore e riposo (1979) e L'alba (1980). Nel 1984 fonda, sempre a Zurigo, la Peacock, una casa di produzione attiva nel cinema industriale e nella pubblicità, ricevendo numerose testimonianze e premi in Svizzera e all'estero per i commercials realizzati. Rolando Colla è membro dell'Associazione svizzera dei realizzatori di film. Filmografia 1994 Il suo primo lavoro, firmato come regia, soggetto e sceneggiatura, è un mediometraggio del 1994: JAGDZEIT (STAGIONE DI CACCIA). - Premio "Pardo di domani", Festival Internazionale di Locarno 1994 - Gran Premio della Giuria e Premio del pubblico per il miglior film, Festival Internazionale "Alpinale" di Bludenz, 1994 (Austria) - Premio del pubblico per il miglior film, Festival Internazionale di Wilhelmshaven 1994 (Germania) - Grand Prix de la Communauté française de Belgique, Festival Internazionale di Namur 1995 (Belgio). Inoltre il film - trasmesso sulle principali reti TV svizzere e tedesche - è stato invitato, fuori competizione, ad oltre 20 festival internazionali. 1999 LE MONDE A L’ENVERS (UNA VITA ALLA ROVESCIA) è il suo primo lungometraggio, presentato in concorso al Festival Internazionale di Locarno 1998. - Premio Solinas 1997 per la miglior sceneggiatura - Premio per il miglior film „jeune cinéma“ della Giuria dei Giovani, Festival Internazionale di Locarno 1998 - Festival Alpeadria cinema, Trieste, 1999 (I) - Festival Internazionale dei Circoli del Cinema, Reggio Calabria (I) Distribuzione Svizzera: Filmcooperative Zürich Distribuzione Italia: Fandango Film Distribuzione Francia: Euro Zoom Distribuzione Belgio: Coopérative du nouveau cinéma Distribuzione Taiwan: Spring Cinema (theatrical e tv, pay tv) TV Svizzera: TSI, SF1, Teleclub TV Italia: Telepiù TV Slovenia: RTV. Vendite internazionali: Intermedia Arc Pictures, Londra 2000 EINSPRUCH (OBIEZIONE), cortometraggio di 4 min., distribuzione Svizzera: Filmcooperative Zürich, vendite internazionali: Agence Suisse du Court-métrage, diffusione in televisione: SF DRS "Filmszene Schweiz". In concorso al Festival di Montecatini, Italia. 2001 EINSPRUCH II (OBIEZIONE II), cortometraggio di 7 min., 35mm. Distribuzione Svizzera: Filmcoopi Zürich, Festivals: Clermont Ferrand (competizione internaz.), Tampere (Finlande, competizione internaz), Festival du film de Paris (competizione internaz), Torino Film Festival (competizione, Italie), Vila do Conde (competizione, Portugal), Internat. Filmfestival Berlin (competizione), Filmfestival Uppsala, Short Film Festival Amsterdam, Int. Filmfestival Rotterdam (NL), Brief encounters Bristol (UK), Sao Paulo, Alpeadria cinema (compet. internaz., Trieste, Italie), Festival di Locarno, Short Cuts (Köln), Filmfest Dresden. - Filmfestival Berlin: Honourable mention of the Jury - Regensburger Kurzfilmwoche: Special mention der Jugendjury Vendite int.: Agence Suisse du Court-métrage e Interfilm Distribution Berlin. Vendite: Arte (Strasbourg), RTVE (Spagna), Short List (San Diego USA), Danmarsk Radio&TV, Televisione svizzera SRG. 2002 OLTRE IL CONFINE , lungometraggio, ca. 105 min., coproduzione Svizzera-Italia, con il sostegno del Ministero di cultura in Italia e in Svizzera, di Eurimages, della Televisione svizzera, di Suissimage e del Teleclub. Festival di Locarno in competizione Saarbruken, in competizione al Premio Max Ophuls Preis des Saarländischen Ministerpräsidenten (Premio speciale della Giuria ) Trieste, Alpe Adria Festival, fuori concorso, film d’inaugurazione 2002 EINSPRUCH III (OBIEZIONE III), cortometraggio di finzione, 9’ con il sostegno della Televisione Svizzera DRS e del Teleclub. Trieste, Alpe Adria, in concorso Clermon Ferrand, in concorso OPERAZIONE STRADIVARI, Telemovie (sceneggiatura e sviluppo) In preproduzione. Con il sostegno del progetto MEDIA, Televisione Svizzera DRS , dell'Ufficio federale di cultura e del Teleproduktionsfonds. OLTRE IL CONFINE ANNA GALIENA Nata a Roma, si è formata artisticamente a New York, dove ha studiato con Caroline Ducrocq, Michael Moriarty e Sandra Seacat. Nel 1978, sempre a New York, ha debuttato in teatro nel ruolo di Giulietta in Romeo e Giulietta di Shakespeare. Ancora in teatro, ha interpretato il ruolo di Nina in Il Gabbiano di Cechov nel 1980, e nello stesso anno, è diventata membro dell'Actors Studio. In seguito, fino al 1984, ha lavorato in America: Riccardo III con l'American Shakespeare Company, Zio Vania con Michael Moriarty al Public Theatre di New York e The chain regia di Elia Kazan, oltre a una seria di commedie di autori contemporanei americani e musical. Alla fine dell' 84 torna in Europa dove, al Teatro Stabile di Genova, interpreta il ruolo di Natasha nelle Tre sorelle di Anton Cechov con la regia di Otomar Krejca. Tra i vari lavori televisivi, si ricordano Una donna a Venezia di Sandro Bolchi e L'altro spettacolo di Gianni Minà in veste di cantante. In cinema, ha lavorato, in Mosca addio di Mauro Bolognini, in Francia, in La fée carabine e La travestie di Yves Boisset, in Jours tranquilles à Clichy di Claude Chabrol, L'argent di Jean Rouffio con Claude Brasseur, Les grandes familles di Edouard Molinaro con Michel Piccoli. Sempre in Francia, nel'90, ottiene un grande successo internazionale di pubblico e di critica con il film Le mari de la coiffeuse (Il marito della parrucchiera) di Patrice Leconte, con Jean Rochefort. Nello stesso anno lavora, in Spagna, nel film La viuda de capitan Estrada di Josè Luis Cuerda. Nel '91 ha lavorato, al Teatro Odéon di Parigi, in Le balcon di Jean Genet, per la regia di Lluis Pascal. In cinema, in Spagna, Jamon, Jamon (Prosciutto, prosciutto) di Bigas Luna, con Penelope Cruz, Javier Barden e Stefania Sandrelli; in Francia, Veille canaille di Gérard Joud'hui, con Michel Serrault e Pierre Richard. Nel' 92, con il Teatro Stabile di Genova, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha interpretato Verso la fine dell'estate con la regia di Piero Maccarinelli. In cinema, sempre nel '92, ha girato Il grande cocomero di Francesca Archibugi; in Scozia, Being Human di Bill Forsyth con Robin Williams; e in L’ecrivan public di Jean François Amiguet. Nel '93 in Senza pelle di Alessandro D'Alatri (premiata con il Globo d' Oro "94 dalla Stampa Estera in Italia e con la Grolla d' Oro "94 ); il tv-movie Vite a termine con la regia di Giovanni Soldati per Rai-Due; e Mario und der Zauberer (Mario e il mago) di e con Klaus Maria Brandauer. Nel '94 ha lavorato al Teatro Franco Parenti di Milano in La vita è un canyon per la regia di Andrée Ruth Shammah (premiata con la Maschera con lauro d'oro, Premio I.D.I. "94). In Francia ha girato il tv-movie Les femmes et les enfants d'abord con la regia di Sandra Joxe. In teatro è stata la prima attrice, al mondo, a far parte di una Compagnia del Teatro Nô giapponese, al Festival di Avignone "94, nella pièce Susanô creata da Takayuki Kawabata e diretta da Hiroschi Teshigahara. Sempre nel "94, La scuola per la regia di Daniele Luchetti (premio David Donatello come miglior film). Nel '95, in Francia, nel film di Raoul Ruiz Trois vies & une seule mort (Tre vite e una sola morte) con Marcello Mastroianni. Nel '96, in Inghilterra, in The Leading Man di John Duigan con Jon Bon Jovi e Lambert Wilson. In Italia, Tre di e con Christian De Sica. In Spagna, ha lavorato in Cuestion de suerte di Rafael Moleon e La pistola de mi hermano di Roy Loriega; in Francia, nel film La Préfèrence regia di Gregoire Delacourt con Annie Girardot. Nel 97, in teatro, in L'amante di Harold Pinter con Luca De Filippo, regia di Andrée Ruth Shammah; per la rete televisiva americana HBO in Excellent cadavers (Giudici) con Chazz Palminteri, regia di Ricky Tognazzi. Nel '98, per Mediaset in Doppio segreto regia di Marcello Cesena e Amor nello specchio regia di Salvatore Maira. Nel '99, Come te nessuno mai regia di Gabriele Muccino; Venice Project regia di Robert Dornhelm con Dennis Hopper e Lauren Bacall e Vino Santo regia di Xaver Schwarzenberg con Raf Vallone e Alida Valli. Nel 2000 ha lavorato nei film: Bibo per sempre di Enrico Coletti con Teo Teocoli; in Off Key (Desafinado) di Manuel Gomez Pereira, con Joe Mantegna, Danny Aiello e George Hamilton; per RAIuno nel film-tv La Crociera con la regia di Enrico Oldoini. Nel 2001, in Spagna, nel film Vivancos 3 regia di Albert Saguer con El Gran Wyoming; in Senso '45 regia di Tinto Brass con Gabriel Garko e Franco Branciaroli; e in Oltre il confine diretta dal regista Rolando Colla. Nel 2002, con il Teatro Eliseo di Roma, per la regia di Luca Barbareschi in Una relazione privata, versione teatrale del film, del regista belga Frédéric Fonteyne, Une liason pornographique; nel film Lilly’s Story di Roviros Manthoulis; nel cortometraggio The Tour diretta da Deborah Young, nei tv-movie La Cittadella di Fabrizio Costa, e in A tête baisse di Gerard Joud’hui; e nel film Guardiani delle nuvole di Luciano Odorisio. Ancora teatro, nel ruolo di Caterina, in La bisbetica domata di William Shakespeare con Massimo Venturiello, diretta da Marco Carniti. Gennaio 2003 Su internet: http://www.saverioferragina.com/galiena/home.htm OLTRE IL CONFINE SENAD BASIC Nato nel ’62 a Trebinje, una cittadina bosniaca e residente da anni a Sarajevo, Senad Basic, dopo aver frequentato l’accademia e l’università della medesima città, ha debuttato in teatro nel 1987 e da quella data è stato un susseguirsi di palcoscenici, festival, televisione, stage e film in vari paesi europei privilegiando l’attività teatrale, grazie alla quale ha ottenuto svariati riconoscimenti nei maggiori festival internazionali. Da alcuni anni svolge inoltre, a Sarajevo, un’intensa attività di docente presso l’Accademia per le arti. Dal ‘93 è direttore artistico della Stop Film di Sarajevo, una compagnia indipendente di produzione cinematografica. Filmografia 1984 – This will Pass too di Nenad Dizdarevic 1985 – Switchman di Vesna Ljubic Salt di Nikola Stojanovic 1986 – Stranger di Ema Kubat 1987 – Azra di Mirza Idrizovic 1989 – Let’s Make Love II di Stanko Crnobrnja 1990 – Festival in Sarajevo di Bejamin Filipovic Aleksa Santic di Aleksandar Jevdjevic 1994 – Unexpected Walk di Francois Lunel 1996 – Sarajevo, coproduzione spagnola Should you Forget Sarajevo, coproduzione francese Perfect Circle di Ademir Kenovic Welcome to Sarajevo di Michael Winterbottom 1997 – Heroes di Francois Lunel 2000 – Eskimos, coproduzione di Euro Image 2002 – Oltre il confine, di Rolando Colla Teatro 1983 – role Of Hamlet, by Louse Bignuel, directed by Haris Pasovic, production Dubrovnik Summer Festival 1984 – role of Marko Kraljevic in Audition, group of actors, directed by assemble, production Open scene Obala 1985 – role of Lomov in Proposal, by A.P. Cehov, directed by ensemble, production Open Scene Obala 1986 – role of Etienne in Bug in the Ear, by Feidaux, directed by ensemble, production Obala 1987 – role of Vuk Brankovic’s dead head in Color of rust, by Nedzad Ibrisimovic, director Sulejman Kupusovic, production Chamber Theatre 55 1988 – role of a Serb hawk in Blue Jewish Girl, by Isak Samokovlija, direction Mira Erceg, production Chamber Theatre 55 1989 – role of Luka in Heaven’s Birds, by Milenko Goranovic, director Milenko Goranovic, production Chamber /Theatre 55 1990 – role of Suljo Prsljo in Division, by Skender Kulenovic, directed by Faruk Piragic, production Chamber Theatre 55 and RTV Sarajevo 1992, June – role of Chief in Poor Little Hamsters, by Gordan Mihic, directed by ensemble, war production 1993 – role of Chetnik in Sarajevo trokuka, by Semsudin Gegic, directed by Semsudin Gegic, production Sarajevo National Theatre 1994 – role of Berange in Rhinoceros, by Jonesko, directed by Dino Mustafic, production Chamber Theatre 55 1995 – role of Husametin in Bey Karadjoz, by Rejhan Demirdzic and Juroslav Korenic, directed by Aida Begic, production Sarajevo National Theatre 1996 – role of Hamlet in Hamlet, by William Shakespeare, directed by Pierre Vojcek, production Chamber Theatre 55 1997- role of Hasan in Dervis and Death, by Mesa Selimovic, directed by Sulejman Kupusovic, production Sarajevo National Theatre 1997 – role of Velija in Bice, bice …, by Sena Mustajbasic, directed by Sulejman Kupusovic, prodcudtion Ars Mundi 1998 – role of Marion in Die Hard, by Aldo Nikolaj, directed by Admir Glamocak, production Chamber Theatre 55 1999 – role of Velija in Bice, bice….,by Sena Mustajbasic, directed by Senad Basic, production STOP FILM, Sarajevo, independent production company 2001 – role of Zile in I Left my Heart in Zvornik, by Abdulah Sidran, directed by Elmir Jukic, production Sarajevo National Theatre. OLTRE IL CONFINE PEACOCK FILM (produttore svizzero) ELENA PEDRAZZOLI 1984 depuis 1984 1991 1994 1996 1996-98 1998/99 1999 2000 2000/2001 2002 Società per azioni fondata da Rolando Colla e Peter Indergand, con un capitale di: CHF 100'000.Produzione di più di 300 filmati publicitari e su commissione (diversi premi nationali e internationali, tra cui miglior filmato per l’anno 1988, 1995, 1999 e 2000 al concorso del Ministero Elvetico della Cultura) Elena Pedrazzoli diviene comproprietaria di Peacock SA Produzione del mediometraggio SAISON DE CHASSE/ JAGDZEIT di Rolando Colla Fondazione di Peacock sàrl. per produzioni indipenpenti e coproduzioni, con un capitale di : CHF 60’000.Produzione del lungometraggio LE MONDE A L’ENVERS di Rolando Colla (Svizzera/Francia/Italiia, con il sostegno di Eurimages; budget: 4,8 mio. CHF, parte svizzera: 45%) Sviluppo del lungometraggio FLICKERBOOK di Rolando Colla; sviluppo del telefilm HOFMANNS GESCHENK Produzione del cortometraggio EINSPRUCH di Rolando Colla Distribuzione svizzera: Filmcooperative Zürich, distribuzione mondiale: Agence Suisse du court métrage Produzione del cortometraggio EINSPRUCH II di Rolando Colla Distribuzione svizzera: Filmcooperative Zürich, distribution mondiale: Agence Suisse du court métrage Elena Pedrazzoli è Membro della Giuria dei Leopardi di domani a Locarno FLICKERBOOK, lungometraggio di Rolando Colla, preparazione della produzione (coproduzione Svizzera/Italia, con il sostegno di Eurimages) EINSPRUCH III, cortometraggio in pre-produzione, in coproduzione con, SF DRS et Teleclub. OPERAZIONE STRADIVARI, telefilm in preproduzione, in coproduzione con la TSI (Televisione della svizzera Italiana). Con il sostegno dell'Office fédéral de la culture e di Teleproduktionsfonds Peacock Film è Membre di SFVP (Swiss Film and Video Producers) et CFP Europe. Elena Pedrazzoli è membro del Syndicat Suisse Film et Video. Elena Pedrazzoli è direttrice amministrativa di Peacock sàrl. e presidente del Consiglio di Amministrazione di Peacock SA.