letture scientifiche
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LETTURE SCIENTIFICHE di Mauro Adobbati Da qualche anno alcuni miei colleghi ed io, cerchiamo di proporre ai nostri studenti letture in grado di stimolare l’interesse, la curiosità e la capacità d’approfondimento in ambito scientifico. La tesi che vogliamo sostenere in questo percorso è che non esistano due culture separate e contrastanti (quella tecnico-scientifica e quella umanistico-letteraria) come molti erroneamente sono portati a credere, ma che ci sia un’unica conoscenza del pensiero e delle cose, in grado di farci crescere e conferirci saggezza e capacità di agire. Fortunatamente questo tipo di letteratura ha avuto, proprio negli ultimi anni, un forte incremento e le proposte offerte sono veramente tante e di varia natura. Questo scritto vuol essere un cammino selettivo e ragionato attraverso alcune delle molteplici proposte dell’editoria scientifica, aperto, naturalmente, a qualsiasi aggiornamento o contributo (anche critico) che chi legge abbia tempo e voglia di offrire. A tal proposito ringrazio tutti i colleghi e le persone che negli ultimi mesi hanno contribuito all’arricchimento di questo “percorso” con i loro consigli e le loro segnalazioni. Per un primo approccio alla matematica vista in modo divertente e lontano dai soliti luoghi comuni che la vedono come una materia arida e noiosa, ecco tre libri di facile lettura, ma pieni di contenuti profondi: “l’uomo che sapeva contare” di Tahan, agevole racconto ambientato nel vicino oriente, ricco di curiosi problemi di aritmetica, algebra e logica “flatlandia” di Abbot, fantastico racconto ambientato in un mondo a due sole dimensioni. Narra della “scoperta”, con ragionamenti induttivi, della terza dimensione da parte di un quadrato un po’ “ribelle”. Chi lo guida in questo percorso logico è una sfera che, alla fine, sarà “superata” dal suo stesso allievo. Un po’ più impegnativo (se non altro per la lunghezza) ma molto suggestivo e interessante è “la chioma di Berenice” romanzo di D.Guedj, ambientato fra Alessandria d’Egitto e Siene al tempo dei Tolomei. Narra la gloriosa spedizione di Eratostene lungo il fiume Nilo alla “scoperta” della misura del raggio terrestre. Rimaniamo sempre sulla matematica, aprendo il filone dei libri dedicati alle grandi congetture (semplici ma ancora irrisolte o risolte da poco e con enormi difficoltà). Da segnalare anche qui tre interessanti libri: “l’ultimo teorema di Fermat” di Singh e “l’enigma di Fermat” di Aczel, entrambi incentrati sulla famosa congettura rimasta irrisolta per vari secoli e dimostrata solo nell’ultimo decennio del novecento; terza lettura proposta è invece “zio Petros e la congettura di Goldbach” di Doxiadis, divertente e fantasioso romanzo sulla famosa congettura non ancora risolta. Sempre in ambito matematico sono ancora da segnalare il bellissimo romanzo “il teorema del pappagallo” di Guedj che avvincerà il lettore con le sue storie suggestive inframmezzate ad un vero e proprio giallo ed “il mistero dell’Alef” di Aczel, incentrato sulle stranezze dell’infinito e sulla figura di Cantor, inquietante e geniale matematico che più di ogni altro ne ha saputo delineare le caratteristiche e le molte anomale proprietà. Nel filone dei racconti e dei quesiti matematici sono invece da segnalare l’originalissimo “l’assassino degli scacchi” di Benoit Rittaud ed i sempreverdi “enigmi e giochi matematici” di Martin Gardner (fortunata serie di libri tradotta in italiano a partire dalla fine degli anni sessanta e che ha riportato un notevole successo di lettori). Più improntato invece verso la fisica, ma sicuramente divertente e meritevole di attenzione “Sherlock Holmes e i misteri della scienza” di Colin Bruce. Ancora sui racconti brevi merita una particolare segnalazione il recente libro “Racconti matematici” a cura di C.Bartocci: antologia con 26 racconti di 24 scrittori dell’ultimo secolo e mezzo, è corredata di una bibliografia essenziale per ogni autore. Si va dai classici Asimov, Borges e Buzzati, alle fantasie matematiche di Lem, Bioy Casares e Lasswitz (solo per citarne alcuni tra i più interessanti). Nell’ambito biografico-scientifico possono ancora essere segnalati “Il taccuino segreto di Cartesio”di Aczel ispirato alla figura dell’eminente matematico e filosofo francese e “La lettera di Pascal” di K.Devlin inerente la nascita del calcolo probabilistico e “centrato” sulla figura e sulla vita di Fermat e Pascal. Vorrei infine segnalare due autori contemporanei “prestati” alla letteratura scientifica (nel senso che non sono scrittori professionisti), ma di grandissima chiarezza espositiva e sicuramente molto avvincenti ed interessanti nelle argomentazioni proposte. Si tratta dell’astrofisico Mario Livio autore de “La sezione aurea (storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni)” e di “Dio è un matematico” e del matematico (insegnante di Oxford e divulgatore scientifico) Marcus Du Sautoy autore de “L’enigma dei numeri primi” e “Il disordine perfetto”. Nei quattro libri citati vengono toccate tematiche storiche e filosofiche, ma sempre con una particolare interpretazione di tipo matematico. Passiamo invece adesso ad esaminare il filone più legato alla fisica ed alle scienze. Partendo dall’astronomia, la struttura dell’Universo e la sua origine si possono segnalare alcune interessanti letture: “i sonnambuli” di Koestler, che racconta di quei grandi “visionari” che osservando il cielo notte dopo notte hanno cambiato la nostra concezione del mondo fisico: Copernico, Keplero, Galilei sono raccontati con le loro debolezze ed i loro dubbi ma anche con il loro “enorme” merito di aver fornito al resto dell’umanità una nuova visione del Sistema Solare. “l’uomo dal naso d’oro” di Ferguson, centrato sulla figura di Tycho, descrive in maniera avvincente la vita del maestro di Keplero e di come le sue lunghe osservazioni notturne abbiano consentito al suo illustre discepolo di determinare le tre ben note leggi. Sempre incentrato sulla figura di Tycho, merita,a mio avviso, una particolare attenzione il fantasioso romanzo “L’uomo che cambiò i cieli” di Francesco Ongaro. Le suggestive ambientazioni e la storia sicuramente originale, ne fanno un libro istruttivo ed avvincente. “Big Bang (l’origine dell’Universo e gli uomini che ne hanno svelato il mistero)” di Singh, che in maniera veramente coinvolgente ed appassionante, racconta le concezioni dell’Universo dagli albori fino alle attuali teorie impostesi, non senza difficoltà, solamente in tempi recenti. “come all’Universo sono venute le macchie” di J.Levin è invece un’ interessante divagazione sulle possibili forme dell’Universo e sulla matematica più adatta a descriverlo. Per i classici d’autore si possono invece segnalare tra gli altri: “l’evoluzione della fisica” di Einstein e Infeld, oppure “i quanti e la vita “ di Bohr, o ancora “la conoscenza del mondo fisico” di Planck . Restano tutti e tre dei testi “di riferimento” che non hanno bisogno di alcuna presentazione. Per una descrizione del mondo semplice e interessante, dall’Universo alla struttura del nucleo atomico passando per il Sistema Solare e la Terra, rimane ineguagliabile il libro di Asimov “il libro di fisica”. Tra l’altro Asimov non è l’unico scrittore di fantascienza ad essersi cimentato in documentati trattati di fisica o in racconti fantastici pieni di informazioni scientifiche di ottimo livello: tra gli altri possono essere ricordati Fred Hoyle, Michael Crichton ed Arthur C. Clarke. Per chi volesse invece “affacciarsi” in maniera non troppo complicata (ma sicuramente abbastanza impegnativa) sulle teorie fisiche più recenti, consiglio “L’Universo elegante” di Brian Greene sulla teoria delle stringhe e “Universo senza fine” di P.J.Steinhardt e N.Turok sulla teoria dell’Universo ciclico (che si propone di “superare” l’accreditata teoria del Big Bang). Resta il filone del romanzo storico-scientifico o delle biografie di grandi personaggi del passato recente che hanno fatto parlare di sé: ambientato al tempo della rivoluzione francese “il meridiano” di Guedj, narra la storia del tentativo di misurazione del quarto di meridiano terrestre: una mirabile ambientazione storica fa da sfondo ad una vicenda davvero appassionante e ricca di spunti. Sempre dello stesso autore ed ambientato nel medesimo periodo, vale la pena di segnalare anche “Il metro del mondo”, un po’ più didattico, ma non per questo meno interessante. “longitudine” di Dava Sobel tratta invece del problema della determinazione della longitudine quando ancora non esistevano i satelliti geostazionari e dell’orologiaio inglese che è riuscito a venirne a capo dopo non pochi ostacoli e difficoltà “pendolum” di Aczel racconta dell’esperimento di Focault e di come quest’ultimo abbia saputo imporsi alla comunità scientifica francese dell’epoca ambientati in tempi più recenti, due libri che trattano le storie tormentate di due grandi fisici italiani:”la scomparsa di Majorana” di Sciascia e “il lungo freddo” di M.Mafai dedicato a Bruno Pontecorvo Chiudono questa breve e parziale rassegna due libri recenti: ”la misura del mondo” di Kehlmann dedicato alla vita ed al modo di essere di due grandi scienziati tedeschi del XIX secolo: il fisico matematico Gauss ed il geografo naturalista Humboldt. Due personaggi agli antipodi nel modo di fare ricerca e di gestire la propria vita, da cui il libro prende spunto per fare dei confronti anche divertenti, ma soprattutto profondi “il principio del cavatappi” di Leila Haddad, già definito da molti l’analogo de “il mondo di Sofia” di J.Gaarder (libro divulgativo sulla storia della filosofia, che ha ottenuto un grandissimo successo di lettori in tutto il mondo) per la fisica. Ambientato nella Francia dei giorni nostri, guida il lettore verso la risoluzione di un mistero, pieno di riferimenti alla storia della fisica (che vengono man mano spiegati, con linguaggio semplice, da uno dei protagonisti del racconto). Terminata la parte sui libri, vorrei ancora segnalare alcune rappresentazioni teatrali che, in questi anni, diverse classi del liceo Machiavelli hanno avuto l’opportunità di apprezzare e che si distinguono sia per l’originalità del soggetto, che per le problematiche trattate: - - “zio Petros e la congettura di Goldbach” tratto dall’omonimo libro “Infinity” ispirato dai fantastici racconti di S.Lem e dalle audaci teorie di Cantor sull’infinito “Copenaghen” di M.Frayn (si può trovare anche il testo con il copione dell’opera, corredato di ricchi riferimenti storici) che riguarda l’incontro fra Heisemberg e Bohr avvenuto nel 1941, nella capitale danese sotto occupazione tedesca. Tema di fondo è la responsabilità della scienza in quelle immani tragedie che sono le guerre, ma gli spunti sono veramente tanti e le figure dei due scienziati sono davvero ben caratterizzate. “A disappearing number” tratto dal libro “Il matematico indiano” di D.Leavitt ispirato dalla vita e dalle vicende del matematico inglese G.H.Hardy ed, in particolare, dalla sua collaborazione col geniale Srinivasa Ramanujan. Se qualcuno volesse poi ulteriormente approfondire le vicende della vita di Ramanujan e di Hardy, consiglio la suggestiva biografia “L’uomo che vide l’infinito” di R.Kanigel. Vorrei infine concludere questa rassegna citando il testo “La terza faccia della medaglia”, opera prima di Andrea Debiaggi, Emanuele Mezzani ed Eugenio Petrovich, tre studenti del liceo Niccolò Machiavelli che, con questo interessante copione teatrale, sono riusciti a vincere il primo premio della competizione scientifica “Performing Galileo” organizzata dal Piccolo Teatro di Milano nell’anno scolastico 2007/2008. All’epoca della partecipazione al concorso i tre autori stavano frequentando la quarta liceo scientifico.