Il bambino tra i giunchi
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Il bambino tra i giunchi
L’Ora di Religione – rubrica “Come narrare la Bibbia” – settembre 2012 Il bambino tra i giunchi Esodo 1; 2 Molti anni dopo che la famiglia di Giuseppe si era stabilita in Egitto, salì al potere un nuovo re, il quale disse al suo popolo: «Questi Israeliti sono ormai diventati più numerosi e più forti di noi! È ora di prendere provvedimenti adatti contro di loro perché non aumentino ancora di più. Altrimenti, in caso di guerra, si uniranno ai nostri nemici per combatterci e abbandoneranno l’Egitto». Allora gli Egiziani ridussero gli Israeliti in schiavitù e imposero loro alcuni capi perché li opprimessero con lavori forzati. Così gli Israeliti furono costretti a trasportare enormi pietre e a fabbricare mattoni d’argilla per costruire città. Soffrivano molto, ma il faraone non era soddisfatto. Prima chiese alle levatrici israelite di uccidere tutti i bambini ebrei maschi, ma le levatrici rifiutarono. Poi ordinò ai suoi soldati di prendere ogni neonato maschio e di gettarlo nel fiume Nilo. In questo clima di terrore, una donna diede alla luce un bel bambino e immediatamente lo nascose dai soldati. Quando il bambino ebbe tre mesi, non poteva più tenerlo nascosto. Prese allora un cesto di vimini, lo rese impermeabile con catrame e pece, vi mise dentro il bambino e lo pose tra le canne in riva al Nilo. Il cestino ondeggiò a lungo, mentre la sorella del bambino, Miriam, lo guardava da lontano. Fu sorpresa, vedendo la figlia del faraone che stava facendo il bagno nel Nilo, mentre le ragazze del suo seguito camminavano lungo la riva del fiume. La principessa vide il cesto in mezzo alle canne e mandò una delle sue ragazze a prenderlo. Aprì il cesto e vide il bambino: il piccolo piangeva, essa ne ebbe compassione e disse: «Senz’altro è figlio di Ebrei!». La sorella del bambino disse alla figlia del faraone: «Devo andare a cercarti una balia ebrea che allatti il bambino?». «Sì», rispose la figlia del faraone, e la ragazza andò a chiamare la madre del bambino. La figlia del faraone le disse: «Prendi questo bambino e allattalo per me. Io ti pagherò!». Quella donna prese il bambino e lo allattò. La principessa lo tenne come un figlio proprio. Lo chiamò Mosè, perché, diceva: «L’ho salvato dalle acque!». (brano tratto da MURRAY WATTS, La Bibbia dei bambini e dei ragazzi, Elledici) Editrice ELLEDICI