Convincono i solisti della `,Wahler Chamber Orchestra

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Convincono i solisti della `,Wahler Chamber Orchestra
Serata speciale al concerto chigiano della Miv
Una variegata esposizione di colorazioni sonore
Convincono
i solisti della `,Wahler
Chamber Orchestra"
SIENA
Un singolare, inedito organico strumentale, composto da clarinetto, viola, contrabbasso, fisarmonica e
pianoforte, è stato protagonista del
concerto chigiano della Micat in
Vertice, presentato nel salone di palazzo Chigi. Un appuntamento che
richiama il pubblico di appassionati
e cultori della musica e che regala
emozioni forti che consolidano l'eccellenza di una città, che in questi
ultimi anni ha subito enormi scossoni.
Esecutori di grande prestigio dell'ultimo comcerto chigiano sono stati i
solisti della "Mahler Chamber Orchestra", strumentisti sostenitori
delle parti principali dell'orchestra
stessa che così hanno mostrato la
loro virtuosità artistica. A guadagnarci sono state la varietà delle coloriture sonore, la rarità delle combinazioni timbriche, la sublimazione
delle musiche.
I "Cinque brani" per clarinetto, viola e pianoforte, di Bruch, musicista
esponente del romanticismo musicale tedesco, hanno aperto la serata
ed hanno immediatamente bene impressionato per un trattamento dolce e delicato, ed un modo di donare
la musica con rara passionalità: malinconici e imbevuti di tristezza i primi due, seguiti da movimenti ritmici dal carattere danzante. Di seguito
la sola fisarmonica ha suonato pagi-
ne della sconosciuta, musicista Gubaidulina: messaggi poco entusiasmanti che hanno portato alla conoscenza di musica e vento, espressione dagli effetti incomprensibili. Si
entra quindi nel classico con la musica di Schumann.
La partecipazione del clarinetto, violae pianoforte questa volta è impegnata in un discorso musicale dallo
strano sapore ottocentesco. Indescrivibile è stato l'approccio timbrico tra clarinetto, voce robusta adatta alle parti melodiche, e passaggi
agili; viola, strumento efficace negli
effetti di ripieno e di accompagnamento; pianoforte un tutto fare che
lega dolcemente ogni frase musicale. Con queste fantasie l'esibizione
diventa spettacolo creato da, un professionismo di alta qualità. Stile e
carattere formano un appassionante ascolto.
A questo punto entra in scena la
cosiddetta musica "klezmer", termine che tradotto significa "cantare
con uno strumento". I bravi strumentisti danno vita ad una simpatica esposizione sonora unendo il loro valore artistico alla voglia di donare la musica. Nasce così una
spettacolarità che qualifica gli esecutori e distribuisce letizia di ascolto.
Il clarinettista Jaan Bossier, trascinatore del complesso, esegue brani
solistici. Con la sua virtuosità artistica fa del "L'Historie du soldat" di
Stravinskij il suo cavallo di battaglia
e con il temperamento da "trapezista" del clarinetto inebria gli uditori. Per un fusale travolgente si mostrano validi collaboratori la violista Anna Puig Tornè, sicuro sostegno, e il contrabbassista Ulrich Zel1er, colonna ritmica dell'insieme. La
brillantezza delle musiche ha reso
prezioso il variegato programma, E
al termine, come al solito il pubblico ha premiato l'esibizione dimostrando ampio gradimento.
Attillo Botarelll
Hanno aperto
la serata
i "Cinque brani"
per clarinetto,
viola e pianoforte
di Bruch
Jaan Bossier Della
Maheler Chamber
Soloists che si è esibita
per l'Accademia
Chigiana