senegal - Cooperazione Italiana
Transcript
senegal - Cooperazione Italiana
SENEGAL QUADRO PAESE S.T.R.E.A.M. DELLA DGCS 1. Inquadramento e strategia d’intervento La cooperazione allo sviluppo è presente in Senegal da oltre 40 anni, a conferma di quanto Dakar costituisca un interlocutore storico e valido per il Sistema Paese Italia. La definizione dei settori di intervento e delle relative risorse da impiegare è stata realizzata nel 2010 tenendo in considerazione: - le priorità di sviluppo del Paese, esplicitare in particolar modo nel Documento strategico di riduzione della povertà (DSRP II); - l’Accordo-quadro Governo-donatori sul sostegno al bilancio (ACAB); - la disponibilità delle risorse finanziarie attribuite alla DGCS dalla legge di bilancio; - gli Obiettivi del Millennio; - le linee guida della cooperazione italiana per il triennio 2011-2013. L’Ufficio di cooperazione di Dakar, sulla base delle linee guida della cooperazione italiana, e d’intesa con le principali autorità governative senegalesi e con gli altri donatori presenti nel Paese, ha individuato quali settori prioritari l’agricoltura, il settore privato e la protezione sociale. Si sottolinea, al contempo, che l’individuazione e la definizione dei predetti settori sono state realizzate d’intesa con le autorità regionali del Paese, oltre che con i rappresentanti della società civile e con il mondo delle Organizzazioni Non Governative locali. Le autorità governative senegalesi con le quali si è proceduto alla finalizzazione del documento di programmazione sono: 1. 2. 3. 4. 5. Ministero dell’Ambiente; Ministero dell’Agricoltura; Ministero della Famiglia; Ministero dell’Educazione; Ministero dell’Economia. La strategia italiana è incentrata primariamente sulla concentrazione settoriale degli interventi, che sarà accompagnata anche da una razionalizzazione territoriale degli stessi al fine di determinare un approccio strategico complessivo di lotta alla povertà, basato sulla crescita dell’economia sociale in ambito territoriale. 2. Obiettivi generali Sulla scorta di quanto premesso, la cooperazione italiana si prefigge, nel corso del triennio 2011-2013, in Senegal: a. di aumentare, differenziare e valorizzare le produzioni rurali, con particolare attenzione all’equità di genere nella gestione delle risorse e delle opportunità economiche; b. di tutelare e promuovere i diritti fondamentali della persona, con particolare riferimento alle donne, ai minori ed ai diversamente abili. In base al lavoro di consultazione condotto dall’Ufficio di Cooperazione di Dakar con le autorità senegalesi competenti e gli altri donatori internazionali in loco, nonché sulla scorta dell’esperienza quarantennale dei vari attori della cooperazione italiana, sono stati individuati, quali settori prioritari di intervento, al fine di conseguire gli obiettivi di cui sopra: l’agricoltura, con riferimento anche all’allevamento ed alla sicurezza alimentare; lo sviluppo privato, con particolare riguardo alle politiche di promozione economica; la protezione sociale e lo sviluppo locale. Sulla scia dell’esperienza maturata, la cooperazione italiana concentrerà i propri interventi in determinate zone del Senegal, quali la regione di Dakar, di Kaolack e del dipartimento di Sédhiou. L’obiettivo generale del nuovo programma triennale della cooperazione italiana in Senegal è la creazione di ricchezza ed una riduzione della povertà, accompagnata da un’accelerazione e promozione dell’accesso ai servizi sociali di base. 3. Obiettivi specifici e risultati attesi Per i tre settori prioritari d’intervento sono stati individuati obiettivi e risultati attesi. 3.1 Iniziative nel settore dell’agricoltura, allevamento e sicurezza alimentare L’obiettivo specifico del programma riflette la finalità maggiore delle politiche agricole senegalesi contenute nel programma GOANA (Grande Offensiva Agricola per la Nutrizione e l’Abbondanza), teso a ridurre la dipendenza del Senegal dalle importazioni e dalle fluttuazioni del mercato alimentare ed a migliorare le condizioni di sicurezza alimentare. I risultati attesi sono: aumento delle superfici coltivate con particolar riguardo ai perimetri irrigui (per il tramite del credito d’aiuto di supporto al Programma Nazionale Agricolo); 2 diversificazione delle colture di base e cerealicole (per il tramite del credito d’aiuto di supporto al Programma Nazionale Agricolo); promozione dell’accesso dei coltivatori alle materie prime ed ai macchinari agricoli (per il tramite del Fondo Locale di sviluppo agricolo del Dipartimento di Sédhiou). 3.2 Iniziative nel settore della protezione sociale L’obiettivo specifico in tale settore è contribuire alle priorità del governo senegalese nella messa in opera di un programma d’urgenza di lotta contro l’esclusione sociale, di miglioramento dei dispositivi di regolamentazione dei servizi di protezione sociale e di allargamento del campo di copertura al fine di includere dei meccanismi di sostegno pubblico in caso di disoccupazione involontaria e di fornire assistenza sociale agli immigrati. I risultati attesi sono: comunità locali e sistemi regionali in grado di costruire la capacità di costruire percorsi di uscita dalla povertà assoluta, attraverso la valorizzazione del ruolo delle donne e la difesa dei diritti dei minori (per il tramite dell’iniziativa denominata “Programma Integrato di Protezione sociale nelle regioni di Kaolack e Dakar”[PIDES]); partner locali responsabilizzati sia nella definizione delle priorità operative che nell’esecuzione e nel monitoraggio delle iniziative (sia tramite il PIDES che per l’iniziativa chiamata Conoscenza ed innovazione dello sviluppo locale [CIDEL]); rafforzamento dei Centri per la promozione dei diritti, sostegno alle attività generatrici di reddito e lobbying nei confronti delle istituzioni politiche per l’integrazione del genere nell’elaborazione e nella messa in opera delle politiche e strategie nazionali (PIDES e CIDEL). 3.3 Iniziative nel settore privato e dello sviluppo economico locale L’obiettivo specifico del programma in tale settore è di fornire assistenza tecnica finalizzata alla creazione di impresa e di identificare sistemi di politiche attive per l’ingresso nel mercato del lavoro. I risultati attesi sono: sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI) locali (per il tramite del credito d’aiuto denominato “Piattaforma per il sostegno al settore privato [PLASEPRI] e del CIDEL); 3 formazione, incubatori, sportelli dedicati a donne e minori (PIDES e CIDEL); creazione di filiere corte mediante azioni di sostegno alla trasformazione e/o commercializzazione delle produzioni rurali (grazie al complesso di tutte le attività di cooperazione programmate). 4. Conclusioni La rilevanza degli eccellenti rapporti sul piano politico ed economico tra Italia e Senegal, da un lato, e la tradizionale ed efficace presenza dei vari attori della cooperazione italiana, dall’altro, fanno di Dakar un interlocutore affidabile e comprovato per il perseguimento degli obiettivi del Millennio. L’attenzione riposta dall’Italia nei confronti del Senegal viene confermata dall’identificazione di Dakar quale Paese prioritario secondo le linee guida della cooperazione italiana per il triennio 2011-2013. 4 SENEGAL – STRATEGIA PAESE S.T.R.E.A.M. SINTESI SCHEMATICA SETTORI ED INIZIATIVE SETTORE RURALE Importo approvato 2010 € 10.089.703 Importo programmato 2011-13 € 33.200.293 (di cui 2.300.000 euro a dono bilaterale, 3.200.293 euro per contributi multilaterali, 30 milioni a credito d’aiuto). PROTEZIONE SOCIALE Iniziative in corso 2010 € 9.225.199 Importo programmato 2011-13 € 9.226.000 a dono (tra cui figura il programme aid “Programma di Protezione sociale per le regioni Di Dakar e Kaolack” del valore di 6 milioni di euro). SETTORE PRIVATO Progetti in corso € 28.191.557 (di cui 23,7 milioni di euro a credito d’aiuto per il finanziamento della Piattaforma d’appoggio al settore privato e alla valorizzazione della diaspora senegalese in Italia). Importo programmato 2011-13 € 28,6 milioni (di cui 23,7 milioni di euro a credito d’aiuto di cui sopra). 5 Totale attività in corso e programmate nel triennio (2011-2013) DONI: 18.126.293 euro CREDITI DI AIUTO: 53.700.000 euro 6 Senegal– Quadro Paese S.T.R.E.A.M della DGCS Check List per una programmazione Sintetica Trasparente Realistica Esaustiva Armonizzata Misurabile 1 - Modi per aggregare ogni possibile sinergia di “sistema paese della cooperazione” a livello locale. La Cooperazione italiana in Senegal, come paese tra i piu’ interessanti dell’Africa Sub-Sahariana , ha certamente svolto un ruolo pionieristico nella ricerca di un modello che valorizzasse le peculiari caratteristiche del Sistema Italia basato su ampie autonomie amministrative e decisionali, in un diffuso sistema solidaristico complementare all’azione centrale svolta dal Ministero degli Affari Esteri di coordinamento ed indirizzo. Il principale programma di sostegno allo sviluppo agricolo sostenibile attualmente in fase di realizzazione (Fondo Italia-CILSS Lotta contro la desertificazione per la riduzione della povertà nel Sahel) puo’ certamente configurarsi come modello di integrazione delle diverse componenti del sistema Paese nel quale convergono in maniera sinergica e complementare gli indirizzi strategici della DGCS e le iniziative della cooperazione decentrata e della società civile. D’altronde una caratteristica delle attività della Cooperazione italiana è quella di perseguire il massimo coinvolgimento della società civile nelle proprie attività sin dalla fase di concezione, riconoscendo ad essa un ruolo primario in quanto attori dello sviluppo. Caratteristica peculiare del Senegal è quella di accogliere un gran numero di iniziative di cooperazione decentrata e della società civile. Dalle informazioni raccolte dall’UTL Dakar, risulta che nell’arco degli ultimi dieci anni le Regioni e gli Enti locali italiani hanno finanziato in Senegal iniziative di sviluppo per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro. Le ONG italiane sono attori importanti che operano a fianco della Cooperazione italiana sia attraverso i finanziamenti diretti del MAE-DGCS sia attraverso altre fonti di finanziamento. Le ONG italiane hanno maturato, nel corso di numerosi anni di presenza, una approfondita esperienza e un forte radicamento nel territorio di intervento. 2 - segnalazione delle possibili incoerenze tra l’azione del sistema Paese-Italia e gli obiettivi delle politiche di cooperazione allo sviluppo; (Requisito DAC per la Policy Coherence for Development). 7 Non si ravvisano incoerenze tra l’azione complessiva dei diversi attori operanti in Senegal nel campo della cooperazione allo sviluppo e gli indirizzi generali di questa DGCS. Incoerenze potrebbero invece rilevarsi tra l’azione della cooperazione (UTL, DGCS) e quella di altri attori italiani non rientranti tra quelli della cooperazione,operanti con criteri ed obiettivi di altra natura (commerciale, culturale, ecc.). 3 - Indicazione di come le lezioni apprese a seguito di processi di monitoraggio/valutazione dei programmi e progetti, incluse quelle degli altri donatori, soprattutto nella dimensione di genere, hanno influenzato la programmazione; (Requisito DAC della rilevanza della valutazione). Non si è avuto modo di svolgere un’attività strutturata di valutazione ex post da cui potessero emergere fattori di criticità da prendere in considerazione nella fase di programmazione delle attività di cooperazione nel Paese nel triennio 2011-2013. Le criticità rilevate attengono piuttosto alla sfera giuridica per la difficoltà di coordinare le rilevanti disposizioni dei relativi ordinamenti e la complessità dei procedimenti decisionali delle Parti. Si evidenzia che la definizione della suddetta programmazione, oltre a porsi in linea con le strategie di sviluppo del Governo senegalese, prende in considerazione settori ove la Cooperazione italiana ha già realizzato positivi interventi, in un’ottica di concentrazione delle risorse e specializzazione. 4- Indicazione delle aree prioritarie d’intervento, con una quantificazione indicativa delle risorse finanziarie che saranno ad esse destinate in ciascuno degli anni del triennio; connesse indicazioni circa il relativo allineamento con le priorità della Strategia di sviluppo del Paese, ricavate anche della condivisione delle analisi con gli altri donatori e consultando la società civile locale; (Requisito Dichiarazione di Parigi, Allineamento). I due Governi hanno congiuntamente concordato le risorse e i settori prioritari di intervento della Cooperazione italiana (DGCS) in Senegal. Tale azione si concentrerà, geograficamente, nelle province centrali del Paese nell’area della Casamance dove la cooperazione italiana è tradizionalmente presente. Per quanto attiene la concentrazione settoriale la cooperazione italiana si concentra su programmi di sviluppo rurale/agricoltura, lo sviluppo dell’imprenditoria privata e sul settore più prettamente sociale. L’identificazione di tali settori risponde alle strategie di sviluppo del Paese (espresse nel DRSP II, documento programmatico di lotta alla povertà del Senegal e nei diversi documenti di sviluppo settoriale egualmente elaborati dalle autorità governative) e a una logica sia di continuità che di concentrazione, per una maggiore efficacia dell’azione di questa Direzione Generale. 8 Preme evidenziare il forte accento posto sul tema della sostenibilità dello sviluppo e sulla salvaguardia dell’ambiente, in sintonia con l’azione della comunità internazionale e l’inclusione delle tematiche di genere aia in fase di identificazione che di formulazione delle iniziative finanziate dalla DGCS. Le risorse dedicate per interventi nel triennio ammontano complessivamente a 71.826.293 milioni di Euro di cui 53.700.000 a credito d’aiuto (distribuiti indicativamente come segue: 30 mil. agricoltura, 23.700.000 mil. Sviluppo dell’imprenditoria privata,) e 18.126.293 milioni di Euro a dono (nei dello sviluppo rurale, della protezione sociale e dello sviluppo del settore privato).. La definizione dei settori si basa anche sull’analisi della mappatura degli interventi delle altre Agenzie di cooperazione che mostra una distruzione sufficientemente regolare ed una naturale tendenza alla divisione e alla complementarietà degli interventi settoriali. Occorre sottolineare che il processo di mappatura degli interventi dei donatori e della relativa definizione dei settori è ancora in una fase iniziale e che sono stati identificati, di comune accordo, 17 settori d’intervento. L’identificazione dei settori di intervento è inoltre frutto di un processo consultivo in sede di coordinamento donatori, non ancora concluso. Gli interventi specifici nei settori di concentrazione saranno identificati in stretta collaborazione con le competenti Autorità governative e con gli altri donatori al fine di ottimizzare l’uso delle risorse ed evitare duplicazioni. In tutte le attività una attenzione particolare verrà riservata alla dimensione di genere. 5- Indicazione degli obiettivi dell’impegno della cooperazione italiana nel Paese, dei verosimili ostacoli per il loro raggiungimento e dei possibili, specifici risultati attesi del nostro aiuto nei settori principali di concentrazione, con un riferimento all’impatto di genere, con relativi indicatori d’impatto e di performance possibilmente condivisi con il paese partner; (Managing for development results). L’obiettivo generale del programma triennale della cooperazione italiana in Senegal è migliorare le condizioni di vita delle fasce più povere della popolazione senegalese. Gli interventi della Cooperazione italiana si prefiggono di assistere il Senegal nella realizzazione del suo PRSP attraverso: la promozione dei servizi sociali, di cui beneficia soprattutto la popolazione povera; la promozione delle politiche attive del lavoro tramite il sostegno alla formazione, alle attività produttive sostenibili e lo sviluppo del settore delle piccole e medie imprese, a livello nazionale e provinciale; il sostegno alle attività produttive agricole coniugandole con una corretta gestione e protezione delle risorse naturali ed ambientali. L’impatto di genere rappresenterà una tematica trasversale delle iniziative realizzate nei settori di intervento. In particolare la programmazione in ciascun settore 9 prioritario tiene in considerazione il grado di partecipazione femminile e l’impatto che tali azioni possono avere sulle questioni di genere. I settori individuati sono tra le aree maggiormente sensibili per quanto riguarda le questioni di genere. 6 - Indicazione d’impegno tendenziale verso il programme based aid, giustificando la NON partecipazione a common arrangements o il NON utilizzo dei sistemi paese; (Requisito di Accra) Laddove non si usino i country systems, indicazione delle misure per il miglioramento dei sistemi finanziari dei Partners, inclusi i sistemi statistici. L’intervento della cooperazione italiana in Senegal per il triennio 2011-2013 manterrà necessariamente un approccio a progetto piuttosto che un programme based approach, in parte anche nell’attuale programmazione. Tale impostazione deriva da una diffusa sfiducia dei diversi Donatori presenti nell’area, dal ruolo dominante della Francia nel Paese e dai fallimenti registrati in diversi programmi multi donatori, non ultimo il sostegno al Bilancio Generale dello Stato. Le iniziative della DGCS tuttavia promuovono l’utilizzo dei sistemi normativi del Paese ed una gestione governativa dei fondi messi a disposizione del Governo. Al contempo si è notevolmente ridotto il ricorso all’uso della gestione diretta. 7 - Possibile riferimento all’accettazione o definizione comune, con i paesi partner, di criteri condivisi di valutazione (Accra: mutual assessment agreements). In Senegal la Comunità dei Donatori recepisce e sostiene il Documento strategico di lotta alla povertà “DSRP II” (attualmente in fase di analisi e finalizzazione a una nuova versione : DSRP III). non solo quale strumento d’indirizzo politico ma quale road-map per la definizione degli obiettivi e dei risultati. Il Governo del Senegal, assieme ai donatori ed in particolare ai firmatari dell’ACAB, ha elaborato una lista di obiettivi annuali e specifici indicatori per misurare l’attuazione del programma DSRP II. 8- Indicazione del peso finanziario dell’Italia rispetto agli altri donatori, della condivisione del lavoro di pianificazione e dei settori di valore aggiunto dell’Italia. Sempre nell’ottica della divisione del lavoro, individuazione delle modalità di raggiungimento della ‘fase 2’ in base alle istruzioni diramate con il messaggio 37352 del 3/2/09; (Dichiarazione d Parigi per l’Armonizzazione e Divisione del lavoro UE). 10 L’ attuale APS italiano se paragonato a quello degli altri donatori, UE e non UE, pone l’Italia nell’ultimo quinquennio al 11° posto della graduatoria. Si prevede nel triennio un miglioramento della statistica in virtù dell’imminente avvio delle iniziative previste nella programmazione 2010-2012. Due questioni importanti sul tavolo delle politica di cooperazione sono l’applicazione del Codice di condotta dell’UE in materia di complementarità e di divisione del lavoro nell'ambito della politica di sviluppo e l’accordo quadro governo-donatori sul supporto al bilancio (ACAB). Riguardo al primo punto, il processo di applicazione del codice è ancora nelle fasi iniziali. In tale contesto l’Italia sta svolgendo un ruolo di primaria importanza quale “supporting donor” dell’iniziativa Fast Track per l’applicazione del Codice di Condotta dell’UE in Senegal 9 - Forme in cui notificare tempestivamente ai PVS prioritari anche le quantità orientative del nostro APS del triennio (requisito della ‘predictability’). In base alla regolamentazione senegalese il principale interlocutore dei Paesi donatori è il Ministero dell’ Economia e delle Finanziarie (MEF), il quale è pertanto l’organismo a cui fa riferimento l’Italia per la notifica degli orientamenti di cooperazione allo sviluppo. Il suddetto Ministero svolge una funzione di coordinamento e raccordo con gli altri Ministeri, con i donatori allo scopo di conciliare le esigenze dei Paesi che forniscono APS con le richieste che confluiscono dai differenti ministeri, e di evitare sovrapposizioni e repliche nelle iniziative finanziate. 11