Tastiere a membrana Pannelli frontali autoadesivi
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Tastiere a membrana Pannelli frontali autoadesivi
· GENNAIO/FEBBRAIO 2014 In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°377 Fare formazione tra scuola e impresa · 3,50 E T ti Tastiere a membrana b Pannelli frontali autoadesivi Strategie digital per Siemens Italia SUPPLEMENTO DOSSIER FLUIDOTECNICA INDUSTRIA NAUTICA Erre&Pi L’eccellenza dell’evoluzione Tecnologia italiana sempre in movimento. MS/PS AISI 316 PSM AISI 316 NE W Connettore M12 MPS ottone MPS AISI 316 con connettore DIN 43650 tondo TBF EVO ottone Da oltre 35 anni Elettrotec mette la sua esperienza al servizio dell’innovazione. La sua storia dimostra un’eccellente abilità nel coniugare la tecnologia italiana con le richieste del nuovo mercato internazionale. Grazie alle sue competenze è in grado di offrire una gamma di soluzioni personalizzate in costante espansione, arricchita recentemente con nuovi prodotti. Pressostati • Vuotostati • Termostati • Flussostati • Flussimetri • Livellostati • Sensori di livello • Pressostati elettronici • Trasmettitori di pressione • Indicatori digitali APPARECCHI DI CONTROLLO PER FLUIDI 20125 Milano - Via Jean Jaurés, 12 - Tel. +39 0228851811 - Fax +39 0228851854 - [email protected] - www.elettrotec.com 002-progettare_377_416x297.indd 1 22/01/14 11:31 Erre&Pi L’eccellenza dell’evoluzione Tecnologia italiana sempre in movimento. MS/PS AISI 316 PSM AISI 316 NE W Connettore M12 MPS ottone MPS AISI 316 con connettore DIN 43650 tondo TBF EVO ottone Da oltre 35 anni Elettrotec mette la sua esperienza al servizio dell’innovazione. La sua storia dimostra un’eccellente abilità nel coniugare la tecnologia italiana con le richieste del nuovo mercato internazionale. Grazie alle sue competenze è in grado di offrire una gamma di soluzioni personalizzate in costante espansione, arricchita recentemente con nuovi prodotti. Pressostati • Vuotostati • Termostati • Flussostati • Flussimetri • Livellostati • Sensori di livello • Pressostati elettronici • Trasmettitori di pressione • Indicatori digitali APPARECCHI DI CONTROLLO PER FLUIDI 20125 Milano - Via Jean Jaurés, 12 - Tel. +39 0228851811 - Fax +39 0228851854 - [email protected] - www.elettrotec.com 002-progettare_377_416x297.indd 1 22/01/14 11:31 NORD DRIVESYSTEMS | Intelligent Drivesystems, Worldwide Services Energy-efficient drive technology Decentralised frequency inverter Q Energy saving management Q Fully equipped Q Economic AS interface on board Q High quality motor inverter Q Up to IP 66 Gear Unit NORDBLOC.1 Q Lightweight Q Strong bearings Q Corrosion protection (Al) Q Easy to clean Q Quiet running Motors – IE2 / IE3 / IE4 Q +LJKHI¿FLHQFLHV Q Wide voltage range Q Low waste heat Q Large power reserves Q Long service life www.nord.com/106 NORD Motoriduttori srl Via I. Newton 22, 40017 - San Giovanni in Persiceto ( BO) Tel. +39 051 6870711, Fax +39 051 827749, [email protected] Member of the NORD DRIVESYSTEMS Group La regolazione è storia passata Il cilindro DSBC a norma si regola da solo. L’ammortizzazione integrata PPS imposta automaticamente la decelerazione ottimale e consente la messa in funzione rapida. E le regolazioni successive? Storia passata! www.festo.it MOTION CO NTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano Mostra Convegno dedicato al mondo del motion control 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: MOTION CO NTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano Mostra Convegno dedicato al mondo del motion control 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 [email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: 70.000 articoli 25.000 pallets a stock presenti in 80 Paesi nel mondo AFFIDABILITÀ À E QUALITÀ, À QUESTIONE DI NUMERI -7&rMPTEVXRIVGLIXMEWWMGYVEUYEPMXkIHEJ½HEFMPMXkTIVGLrGSRXVSPPEP´MRXIVE ½PMIVE HIP TVSGIWWS TVSHYXXMZS HEKPM WXEFMPMQIRXM HM TVSHY^MSRI EPPI WIHM HMWXVMFYXMZI KVE^MI EH YR GSPPEYHEXS±TIVGSVWS UYEPMXk² GLI JE HIPPE RSWXVE gamma la più completa e aggiornata del mercato. www.isb-bearing.com PRESSO I MIGLIORI DISTRIBUTORI CHE ESPONGONO IL MARCHIO ISB EDITORIALE LUCA ROSSI Il dramma dei fallimenti Nello scorso anno in Italia hanno cessato la loro attività in media due aziende ogni ora. Un dato impressionante che testimonia la chiusura di 54 imprese ogni giorno. Il 2013 ha fatto registrare ben 14.269 fallimenti su tutto il territorio nazionale, con una crescita di ben 14 punti percentuali rispetto all’anno precedente e poco più che raddoppiata (+54%) se raffrontata al 2009. Insomma, in soli cinque anni dalla mappa nazionale sono sparite ben 59.570 imprese. Un trend drammatico costante lungo tutto il quinquennio caratterizzato dalla grave crisi economica mondiale, con il picco massimo fatto segnare proprio nell’ultimo trimestre del 2013 con il nuovo record di 4.257 fallimenti (+14% rispetto al quarto trimestre 2012 e +39% rispetto allo stesso periodo del 2009). Una inquadratura allarmante che emerge dalla fotografia scattata da Cribis D&S, la società del gruppo bolognese Crif specializzata nella business information nella sua periodica ‘Analisi dei fallimenti in Italia’. La drammaticità del quadro diventa ancora più netta se andiamo a indagare nel settore manifatturiero, dove l’analisi conferma come la crisi abbia falcidiato soprattutto la metallurgia (621 fallimenti) e la meccanica-elettronica (304). A livello territoriale è la Lombardia la regione d’Italia in cui si registra il maggior numero di fallimenti nel 2013: 3.228 casi (pari al 22,6% del totale nazionale) per un complessivo di 13.199 aziende chiuse dal 2009 a oggi. Difficoltà della nostra economia confermate anche dall’andamento dei pagamenti commerciali: lo scorso settembre oltre il 15% delle aziende italiane saldava ormai con oltre 30 giorni di ritardo, un aumento del 150% rispetto al settembre 2012. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 9 ventose gamavuoto: ne facciamo di tutti i colori VENTOSE PORTAVENTOSE GENERATORI DI VUOTO COMPONENTI DI CONTROLLO POMPE E SOFFIANTI FILTRI DEPRESSORI Disponibili in antiolo, para nera, para naturale, silicone, viton, neoprene, urepan, vinile e poliuretano, le ventose Gamavuoto garantiscono elevata resistenza, ottimo comportamento alle alte e alle basse temperature, perfetta aderenza ai più diversi materiali. Gamavuoto srl Piazzale Lunardi 39/A 43122 Parma T +39 0521 244277 F +39 0521 244155 [email protected] www.gamavuoto.it 9 Editoriale Il dramma dei fallimenti L. Rossi Scenari 38 Obiettivi ambiziosi E. Castello Il Gruppo Sick ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di 1 miliardo di euro. Entro il 2020 vuole arrivare a 2 miliardi di euro. Inchiesta 22 Un grande impegno per la formazione D. Pascucci Una raccolta di esperienze di alcune importanti società. Scenari 32 Siemens Italia: focus sul business Luca Rossi Siemens Italia archivia i risultati dell’esercizio 2013 e consolida la sua strategia. G. Peloso E’ stato presentato alla Triennale di Milano ADI Design Index 2013. Scenari 40 Rosso robot DOSSIER F. Astore In Comau Robotics si lavora per fare della tecnologia italiana un motivo di orgoglio nel mondo. Economia 28 Far girare le quattro ruote T. Bosotti ‘L’industria autoveicolistica in Italia 2003-2012’, il rapporto di Anfia pubblicato nel luglio 2013. Scenari 48 Il design in un volume INDUSTRIA NAUTICA Economia 52 Acque difficili A. Alessandri La nautica italiana segnala un 2012 difficile, la contrazione si è ridotta nel 2013. Nel 2014 dovrebbe esserci l’inversione di tendenza. Scenari 42 L’innovazione? Un’esperienza multidisciplinare G. Peloso Le esperienze 3D diventano il mezzo per immaginare e realizzare innovazioni attraverso la ricerca delle informazioni. Software 54 Gli artigiani dell’innovazione Manifestazioni 46 Preparare il futuro G. Peloso Nuovamacut Live Solidworks 2014 si è svolto a Bologna. Sono state illustrate le novità della recente release del CAD tridimensionale. Scenari 36 Nuova sede per Comsol Luca Rossi Comsol inaugura la nuova e ampia sede di Brescia. G. Peloso Gaffuri produce arredamenti per imbarcazioni. L’azienda progetta oggetti in legno utilizzando moderni software CAD/CAM. SOMMARIO PROGETTARE N. 377 GENNAIO-FEBBRAIO 22 40 48 22 38 28 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 11 Meccanica 72 Chiusure per automotive, con stile DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Software 58 Ottimizzazione idrodinamica con risparmio C. Ciortan Con la CFD si è ottimizzata l’efficienza delle carene delle navi. Ricerca 62 Un mare di progetti R. Dambra, S.Ricco, F.Valdenazzi Nuove sfide nei settori tradizionali dell’idrodinamica e del rumore. F. Astore Southco propone ai costruttori di autovetture soluzioni di elevata qualità per la chiusura del vano portaoggetti. Software 74 Un CAD 3D gratuito per progettare F. Astore RS Components propone DesignSpark Mechanical disponibile e scaricabile gratuitamente. Ricerca 78 Nanotecnologie, il futuro è qui Materiali 66 L’inossidabile alleato dell’imbarcazione C. Paronuzzi Ticco Alcuni esempi permettono di orientarsi nella scelta dell’acciaio inox. Materiali 70 Sistemi di fissaggio per compositi A. Sanua I moderni sistemi di fissaggio, per materiali compositi, permettono un’elevata affidabilità e sicurezza. D. Narducci L’impatto delle nanotecnologie sui materiali per l’energia ha innescato una rivoluzione industriale. Automazione 86 Integrazione visioneautomazione G. Peloso B&R e Cognex, grazie a Powerlink, hanno integrato le rispettive tecnologie in un’unica soluzione. Automazione 88 Dimensioni giganti per la ‘talpa’ S. Origgi Galbiati Group ha costruito un gruppo di erettori per conci per l’escavazione della metropolitana di Copenhagen. Rassegna Pompe e motori idraulici 94 Quella spinta in più a cura di S. Viviani Dalle pompe a pistoni radiali a quelle a ingranaggi, nella rassegna di Progettare di questo numero. Automazione 82 Il senso del sensore F. Astore L’utilizzo di sensori e tecnologie di misura sempre più innovative è in costante crescita nei settori riguardanti la medicina. RUBRICHE 14 Elenco inserzionisti 18-90 News 99 Contatti utili SOMMARIO PROGETTARE N. 377 GENNAIO-FEBBRAIO 72 70 82 78 58 8 62 12 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 labirinto.net Hydraulic Integrated Circuits Compact Directional Valves Compact Power Modules Solutions Cartridge Valves Motion Control Valves Cinque è il numero fortunato per le tue applicazioni mobili. Cinque sono le linee di prodotto che Bosch Rexroth ti garantisce. Compact Hydraulics. Cinque linee di prodotto e una gamma di soluzioni per rispondere ad ogni specifica esigenza di idraulica compatta, Bosch Rexroth Oil Control è sinonimo di qualità per i settori mobile ed industriale in tutto il mondo. Dal movimento terra al sollevamento, dal recycling all’agricoltura non c’è applicazione per la quale non abbiamo già sviluppato prodotti tecnologicamente all’avanguardia, e se quel che cerchi ancora non esiste non sentirai mai risponderti “no”: perché la nostra vera forza è creare soluzioni su misura per ogni cliente. Bosch Rexroth. The Drive & Control Company. Bosch Rexroth Oil Control S.p.A. TBMFT!PJMDPOUSPMDPNt5FMt'BY www.boschrexroth.com BOSCH_REXROTH_5linee_Rubik_PROGETTARE_210x297_122013.indd 1 17/12/13 11.54 INSERZIONISTI AZIENDA PAG. AZIENDA AIGNEP fluidotecnica 4 AIR TAC fluidotecnica 11 AZ PNEUMATICA fluidotecnica II COPERTINA BETA CAE ITALY fluidotecnica 29 INDRA fluidotecnica 25 ITALCUSCINETTI LUEN – OMT GROUP 8 fluidotecnica III COPERTINA MESSE FRANKFURT – SPS ITALIA 2014 77 BOSCH REXROTH OIL CONTROL 13 METAL WORK COMAU 27 MONDIAL 35 fluidotecnica IV COPERTINA MP FILTRI fluidotecnica 7 COSTANTE SESINO fluidotecnica I COPERTINA CPM 61 NORD MOTORIDUTTORI DEUTSCHE MESSE 98 PARKER HANNIFIN IV COPERTINA EICHENBERGER GEWINDE 17 PNEUMAX III COPERTINA ELETTROTEC BATTENTE F.LLI GIACOMELLO fluidotecnica 14 FAI FILTRI fluidotecnica 3 FESTO 5 GAMAVUOTO 10 GIMATIC fluidotecnica 6 HANNOVER MESSE – TPA ITALIA 2014 · GENNAIO /FEBBRAIO 2014 In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°377 Fare formazione tra scuola e impresa · 65 RW ITALIA 50 SALCA 45 TOGNELLA F.LLI TOPFLIGHT ITALIA VUOTOTECNICA 69 Tastiere a membrana omologate UL, pannelli frontali, etichette e materiali autoadesivi. 3,50 E TOPFLIGHT ITALIA Spa Via Colombo 5 27018 Vidigulfo (PV) Tel. 038269108 r.a. Fax 0382696014 E-mail: topflight@topflight.it www.topflight.it Tastiere T ti a membrana b Pannelli frontali autoadesivi Strategie digital per Siemens Italia SUPPLEMENTO DOSSIER FLUIDOTECNICA INDUSTRIA NAUTICA progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 II COPERTINA RS COMPONENTS IN COPERTINA 14 PAG. fluidotecnica 15 I COPERTINA 15 Your vacuum solutions cat cat Your vacuum solutions Your vacuum solutions catalo Your vacuum solutions catal Your vacuum solu Your Your vacuum solu You Your vacuum Your vas Your vacuum Your sol va Your vacuum sol Your vacuu Yo Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalog Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your catalogue vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalog Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogu Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalo Yoursolutions vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Yourvacuum vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue solutions MaxiGrip Cups Nate per “mordere” la lamiera più oleosa, disponibili in diverse forme e dimensioni, per ogni esigenza di manipolazione. Generatori di vuoto GVMM Sono vere e proprie unità di vuoto autonome, in grado di asservire completamente un sistema di presa a depressione. AutoMOTivE RifP1_AUTOMOTIVE(D).indd 2 14/01/14 12:48 NEWS ITE Day, buona la prima Si è conclusa con una buona affluenza di pubblico la prima edizione di ITE Day 2013, la mostra-convegno organizzata da Fiera Milano Media con la collaborazione di Business International dedicata al tema dell’efficienza nei processi produttivi. Buono l’esordio dei laboratori pomeridiani, dove il pubblico ha potuto apprendere come utilizzare i prodotti proposti dalle aziende, e che si è aggiunto alla classica formula caratterizzata da sessione plenaria e workshop aziendali. Tutte le notizie sull’evento, le interviste e i video realizzati in occasione della manifestazione sono disponibili on-line (www. automazione-plus.it/focus/ite-industrialtechnology-efficiency-day-2013/), mentre gli atti dei convegni sono già scaricabili dal sito della manifestazione (www. mostreconvegno.it/efficiency/2013/). La diretta Twitter si può riguardare su https:// twitter.com/search?q=iteday2013&src=typd. Appuntamento il 26 giugno 2014 a Milano per la prossima edizione. Simulazione al Politecnico di Milano Ansys Italia e il Politecnico di Milano hanno siglato un accordo per la fornitura di una piattaforma software per analisi strutturale, fluidodinamica, termica e multifisica a disposizione di studenti, docenti e ricercatori in forza all’ateneo. Da sempre all’avanguardia nella didattica e nella ricerca, alcuni dipartimenti del Politecnico di Milano si sono dotati da diversi anni dei software di simulazione numerica Ansys, tra i codici di analisi più diffusi a livello industriale nel mondo, caratterizzato da una completezza di strumenti unica e un continuo aggiornamento tecnologico. Viste le crescenti richieste da parte dei dipartimenti di poter accedere al software, l’area servizi ICT di ateneo ha raccolto tutte le esigenze interne per collaborare con la filiale italiana di Ansys al fine di realizzare un’installazione centralizzata di licenze, usufruibili a richiesta da docenti, ricercatori e studenti. Oltre alle licenze, Ansys Italia garantisce supporto e formazione per il personale tecnico del Politecnico di Milano. 16 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Fibra di carbonio per scarponi Atomic, produttore austriaco di attrezzature per lo sport, ha sviluppato uno scarpone da sci per competizione. Il materiale utilizzato per questo prodotto è Xecarb 6 C30 sviluppato dalla vicentina Xenia. Si tratta di un composito a matrice termoplastica a base di carbonio. Xenia si occupa di ingegnerizzare materiali polimerici dalle alte prestazioni per le più svariate applicazioni industriali. Xecarb 6 C30 presenta una straordinaria resistenza all’urto e all’usura anche a basse temperature (-30 °C). Mesi di ricerca e sperimentazione hanno permesso di raggiungere un equilibrio fra rigidità e proprietà elastiche. Rispetto a un materiale termoindurente, Il materiale richiede un processo di trasformazione meno complesso, meno costoso e con ridotto impatto ambientale. Inoltre, ha il vantaggio che può essere sovrastampato tramite il processo a iniezione. Il suo principale valore aggiunto, tuttavia, è che permette di ottenere materiali dalle caratteristiche fisico-chimiche modulabili. Si tratta insomma di un composito personalizzabile, a seconda che si vogliano esaltare le proprietà del poliuretano (elasticità e resistenza alle basse temperature) o quelle del carbonio (rigidità). Uscite a sblocco rapido in cantiere I sistemi di sblocco rapido Dzus, un marchio Southco, sono componenti per la sicurezza degli operatori su veicoli da costruzione e di cantiere, che permettono l’uscita di emergenza dalla cabina, condizione essenziale oltre alle obbligatorie apparecchiature di sicurezza rinforzate a protezione della cabina. L’impiego di chiusure a sblocco rapido consente in particolare di poter utilizzare come porta di fuga a ribalta d’emergenza direttamente la porta d’uscita della cabina, senza complicare la progettazione ricavando altri pannelli, riducendo così anche supporto strutturale addizionale, peso e numero di parti per installazione e manovra della porta, con minori costi. I sistemi Dzus offrono parti robuste, resistenti a vibrazioni e corrosione, e accesso semplice e veloce. Ogni linea di questi sistemi è dotata di gruppo di ricettacoli per innesto preciso e sicuro per un comodo montaggio, offrendo anche caratteristiche di ergonomia ed estetica, con opzioni di chiusura prigioniera, a protezione contro la perdita di hardware o apparecchiature a seguito del distacco delle chiusure, e una vasta scelta di tipi di teste. PTC, un buon 2013 PTC ha illustrato alla stampa l’andamento 2013 del proprio giro d’affari, cresciuto del 5% rispetto all’anno precedente, secondo gli obiettivi prefissati. Stefano Rinaldi, general manager di PTC Italia (in foto), ha sottolineato alcuni aspetti di sviluppo strategico della società di Needham. Innanzitutto il mercato manifatturiero, in questi anni, ha subito una vera e propria trasformazione sia per quanto riguarda i prodotti sia i mercati (globalizzati) di riferimento. Gli utilizzatori in genere e i consumatori sottopongono i costruttori a continue innovazioni dei propri prodotti, sempre più intelligenti, e servizi correlati. PTC si sta muovendo ormai dal 2009 in questa direzione: offrire soluzioni software innovative sia per lo sviluppo prodotto sia per servizi e gestione dei dati. Ecco allora che PTC propone un prodotto articolato e modulare secondo le esigenze dell’utente. Si tratta di vere e proprie tecnologie abilitanti per singoli processi e per settori dedicati quali per esempio: l’automotive, il medicale, l’aerospazio, le macchine utensili ecc. Soluzioni in grado di risolvere problematiche dal progetto alla produzione, fino alla gestione del service e alla personalizzazione dell’offerta, creando valore aggiunto anche con l’integrazione delle nuove tecnologie il Web delle cose. Che anno sarà allora il 2014 per PTC? L’azienda continua a essere molto fiduciosa nelle proprie capacità di crescita a lungo termine; basate sulla forza del proprio canale, sui singoli mercati e sull’espansione della gamma di soluzioni sviluppate per far fronte alle richieste dei propri utilizzatori. Ciò si traduce in un’aspettativa di crescita di circa l’8 -10%. L’originale go mento llata el passo Nuove trasmissioni in elettrico Oerlikon Graziano ha presentato le ultime innovazioni nella propria famiglia di trasmissioni ibride ed elettriche, per offrire ai clienti soluzioni integrate con sistemi comprensivi di motore e trasmissione, oltre a innovative soluzioni multispeed che consentono un migliore dimensionamento del motore elettrico e un utilizzo migliore delle batterie. Tra le novità esposte, la nuova trasmissione multi-speed eDCT a quattro rapporti senza interruzione di coppia trasmessa, che riduce peso del veicolo e dimensioni batteria, garantendo una cambiata senza strappi e migliorando del 15% l’efficienza del veicolo, e transaxle, una trasmissione a due rapporti senza interruzione di coppia, ideale per veicoli commerciali leggeri per trasporti urbani a ridotte emissioni di Co2 e rumore. OG-Eco è invece una trasmissione ibrida con ‘torque infill’, ovvero riempimento di coppia durante il cambio di marcia grazie a un gruppo a due marce che collega la trasmissione principale al motore elettrico, e combina i vantaggi di una trasmissione a doppia frizione DCT alla compattezza, leggerezza ed efficienza di una tradizionale soluzione AMT. Viti per ogni applicazione 100 % Swiss made Eichenberger Gewinde AG 5736 Burg Svizzera T: +41 62 765 10 10 www.gewinde.ch progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 17 mettiamo in moto. in tutto il mondo Corbetta direttore di Acimall Dario Corbetta è stato nominato nuovo direttore di Acimall, l’associazione dei costruttori italiani di tecnologie per la lavorazione del legno, nel corso del consiglio direttivo svoltosi il 5 dicembre scorso. Il nuovo impegno del dirigente milanese corona la sua lunga attività nella associazione, dove arrivò nel 1991 dopo le esperienze maturate in Ucimu-Sistemi per produrre e nelle multinazionali Continental e 3M. Responsabile della attività di promozione delle tecnologie per il legno italiane nel mondo, Corbetta ha diretto l’Ufficio studi della associazione e dal 2010 è il marketing manager di Xylexpo, la biennale internazionale di cui l’associazione italiana è organizzatrice. CARRIERE NEWS Ad Automatica 2014 la visione industriale La visione industriale è una delle principali tecnologie innovative nel settore dell’automazione. Hardware e software con prestazioni crescenti, telecamere ad alta velocità, capacità di calcolo più elevate, nuove interfacce e altri fattori stanno aprendo nuovi ambiti applicativi all’automazione. Il salone Automatica, dal 3 al 6 giugno 2014 a Monaco di Baviera, presenta le ultime novità in materia di componenti e soluzioni complete, con particolare attenzione agli impieghi industriali. Maurizio Giuli presidente Ucimac Assofoodtec, l’Associazione italiana costruttori macchine, impianti, attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare, federata Anima ha annunciato la nomina di Maurizio Giuli a presidente di Ucimac, il comparto dedicato ai costruttori di macchine per caffè espresso e attrezzature per bar. Nato nel 1968, Giuli si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Ancona. Ha svolto esperienze di studio all’estero nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese, prima a Parigi e poi a Londra dove ha conseguito il master science in International Business. Catania guida Assinform Elio Catania è stato eletto nuovo presidente Assinform per il prossimo quadriennio. Presentando il suo programma di presidenza, ha sottolineato come sia necessario un salto di qualità e vera discontinuità nell’uso dell’IT e nella cultura del cambiamento per imprese, pa e società, al fine di colmare il gap di competitività che da troppi anni pesa sull’Italia. Catania diventerà anche vice presidente di Confindustria Digitale. Potenza per il settore navale I quadri MT Power Xpert UX di Eaton hanno ottenuto certificazione per il settore navale, rispondendo alle esigenze di applicazioni marine e off-shore superando con successo i test effettuati da Lloyd Register, conseguendo la General Design Appraisal (GDA). Il Power Xpert UX combina design compatto ed elevata affidabilità: la costruzione robusta impiega il numero minimo di parti mobili, ed è stato progettato per una vita elettrica minima di 30 anni. Impiega elementi di sezionamento in ampolle in vuoto, combinando il funzionamento privo di manutenzione al minimo impatto ambientale (SF6 free), 18 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Una parte consistente di attività automatizzate non sarebbe di fatto possibile senza i sistemi di visione e l’elaborazione di immagini. Dal classico controllo di qualità, all’alimentazione automatica di pezzi, fino agli ‘occhi’ dei robot, i sistemi di visione svolgono un ruolo fondamentale nelle applicazioni più svariate. Non c’è da stupirsi, dunque, se il settore è avviato a chiudere il 2013 con un nuovo record di fatturato. “Per il 2013 prevediamo un incremento del giro d’affari dell’industria tedesca della visione industriale attorno al cinque per cento, per un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. I motori della crescita sono l’incremento della domanda dal Nord America e dall’Asia e la ricerca di sempre maggiore efficienza e qualità da parte delle imprese produttrici, alle quali la visione industriale apre continuamente nuovi orizzonti applicativi,” afferma Patrick Schwarzkopf, direttore della sezione Visione Industriale della Vdma. con isolamento in resina stampata per offrire maggiore sicurezza all’utente, anche in condizioni operative impegnative. Tutte le configurazioni della gamma di quadri in media tensione Power Xpert UX offrono piena segregazione dei compartimenti principali tramite partizioni metalliche collegate a terra, e sono equipaggiati con la gamma più recente di interruttori di media tensione in vuoto W-VACi. La versione Marine è stata infine sottoposta a prolungati test addizionali quali prove al calore umido, secco, al freddo, a inclinazione e vibrazione. Turbine senza olio per la nave Capstone Turbine ha annunciato il lancio in Italia, attraverso il suo partner commerciale IBT Group, dell’applicazione con turbina a gas oil-free per l’industria navale, volta a fornire elettricità ed ove serve calore e acqua calda, come gen-set ausiliario, a battelli ad uso commerciale di grande e media dimensione. Grazie alla tecnologia oil-free, brevetto internazionale della società californiana che consente alle turbine di girare senza alcun liquido lubrificante al loro interno, sono molti i vantaggi che ne deriverebbero per l’industria navale, tra cui quello di consentirne la sosta in porto con emissioni near-zero. Un beneficio molto importante, considerato che le imbarcazioni non possono più utilizzare combustibili a medio/alto tenore di zolfo in porto. Oltre ai benefici ambientali, l’installazione del sistema Capstone permetterebbe anche un effettivo risparmio in termini del non più necessario acquisto dei più costosi oli combustibili senza zolfo. In vista di normative nautiche sempre più stringenti, la tecnologia a turbina a gas senza olio diventerà cruciale negli anni a venire sia per le Autorità portuali sia per cantieri e diportisti. Si calcola, per esempio, che una nave da crociera, che in porto consuma circa 3/4 MW di potenza elettrica, con normali motori in porto abbia emissioni pari a 11,6 gr/kWh di NOx, 1,7 di SO2 e 750 gr/kwh di CO2. Con le turbine Capstone, invece, i NOx scenderebbero a 1,15 gr/kWh, gli SO2 addirittura a 0 e la CO a 1,8 gr kW/h (ben al di sotto del limite di 2,4 g/ kWh richiesto dall’IMO Tier III), il tutto senza alcun sistema catalitico aggiuntivo. Le turbine senza olio di Capstone sono adatte per navi da crociera, traghetti, navi da carico, fino a imbarcazioni da diporto oltre i 30 m. Un robot italiano a Londra Felix è un robot in grado di misurare in modo automatico le condizioni dei deviatoi ferroviari, sviluppato dal Gruppo Loccioni in collaborazione con RFI, è stato selezionato dall’European Rail Congress 2013 tra i finalisti della categoria Excellence in Safety and Security tra i trecento candidati ai diciannove prestigiosi riconoscimenti in palio per le migliori pratiche europee in ambito ferroviario. L’European Rail Congress ha l’obiettivo di mettere in contatto tutto il network ferroviario europeo parlando di efficienza, qualità, crescita, ambiente, sicurezza e lavoro in Europa. Un’occasione di confronto su sfide e opportunità. Felix porta flessibilità, modularità e oggettività nel mondo della diagnostica ferroviaria: analizza automaticamente più scambi in serie con tempi ridotti, ottimizza e mette in sicurezza il personale ferroviario, utilizza il controllo a distanza con telecomando e palmare di controllo, incrementa l’efficienza economica e del trasporto. Attualmente i gestori delle reti ferroviarie effettuano campagne di misura a campione con strumenti di rilievo manuali o con carri diagnostici che non possono essere utilizzati per il controllo dei deviatoi. Integrazione Eplan Teamcenter Eplan diventa partner ufficiale Siemens per le soluzioni PLM, per creare un’interfaccia che consenta alla piattaforma Teamcenter di elaborare i dati di configurazione per Eplan. Maximilian Brandl, Eplan. “L’integrazione della piattaforma Eplan in ambiente Teamcenter - commenta Maximilian Brandi, presidente cda Eplan - apre un ventaglio di nuove possibilità per la Urban August, Siemens PLM. nostra azienda, nel crescente mercato delle soluzioni PLM. I clienti di entrambe le società trarranno grande vantaggio dalla maggiore coerenza”. Della stessa opinione Urban August, senior vice president e ad Siemens PLM Software: “Questa integrazione ottimizza la cooperazione interdisciplinare per i nostri utenti, potendo utilizzare Teamcenter come piattaforma coerente per tutti gli attori all’interno del ciclo di vita del prodotto”. Grazie al modulo universale di integrazione nei sistemi PLM sviluppato da Eplan, la progettazione elettrica diventa infatti parte integrante del modello digitale del prodotto, e la partnership aumenta la coerenza e trasparenza dei dati durante lo sviluppo prodotto, anche qualora avvenga in più Paesi, offrendo supporto completo ai reparti di manutenzione. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 19 NEWS Opportunità Indonesia Ucimu ha partecipato alla missione Sistema Italia in Indonesia, organizzata da Ice e promossa dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero degli Affari Esteri italiani, occasione per incontri b2b e seminari specifici per il settore delle macchine utensili, con la partecipazione di oltre 200 imprese locali: nel 2012, il Pil dell’Indonesia è aumentato del 6,2%, continuando un trend costante dal 2004, e l’industria del Paese vive un momento di particolare vivacità, con investimenti in crescita per adeguare le proprie infrastrutture e una conseguente domanda di sistemi di produzione atti a sostenere lo sviluppo. Le esportazioni italiane di macchine utensili nel 2012 sono cresciute del 12,6% dal 2011, raggiungendo i 16 milioni di euro, e le tipologie di macchine più richieste sono state rettificatrici (21,7% del totale), trafilatrici (17,3%) e presse (16,1%): numeri che posizionano l’Italia al settimo posto tra i fornitori delle industrie locali, e che rappresentano un’ottima opportunità per i costruttori italiani per incrementare il presidio dell’area, supportati da Ucimu nelle attività di conoscenza e penetrazione del mercato. Scissione in Timken The Timken Company ha annunciato l’avvio del piano per la scissione in due società indipendenti quotate in borsa: la divisione acciaio diverrà una società autonoma che produrrà acciaio lavorato, con fatturato annuo di 1,7 miliardi di $ e forti prospettive di margini di crescita, con sede in Ohio e circa 3.000 dipendenti, sette impianti di produzione, quattro magazzini e uffici di vendita. La divisione cuscinetti e trasmissioni di potenza The Timken Company avrà fatturato annuo stimato in 3,4 miliardi di $, costituita dai segmenti industria dei processi, industria aerospaziale e mobilità, mirando a crescere sia per espansione organica che per acquisizioni, impiegando circa 17.000 dipendenti, con 35 impianti di produzione, 25 strutture di assistenza e riparazione, quattro centri tecnologici e una vasta rete globale di uffici vendita e magazzini. L’attuale presidente e ceo di The Timken Company James W. Griffith resterà nel ruolo fino a completamento della scissione, previsto entro i prossimi 12 mesi. Gli subentrerà quindi Richard G. Kyle, mentre Ward J. Timken, Jr sarà presidente e ceo della nuova società produttrice di acciaio lavorato. 20 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Simulazione 3D per Pininfarina La Piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes è stata scelta dalla prestigiosa casa di design italiana Pininfarina per progettare e produrre una nuova concept car dedicata all’indimenticabile, Sergio Pininfarina. L’applicativo Catia for creative designers ha consentito a progettisti e ingegneri di lavorare facilitando lo scambio di idee: i progettisti hanno potuto sperimentare diversi approcci e progetti fin dalle fasi iniziali, grazie alla modellazione con creta virtuale e alle funzionalità di disegno 3D, trovando rapidamente forma e configurazione più adatte per la concept car Sergio. Il modello virtuale è stato quindi arricchito con dettagli e superfici di Classe A pronti per la produzione, generati con ICE Surf, mentre Catia Live Rendering ha consentito di gestire le variazioni e visualizzare ogni alternativa progettuale in 3D. Le feature di stile, con trame e colori, sono quindi state unite alle feature tecniche sviluppate dagli ingegneri in un unico modello, lavorando di concerto e accelerando il processo decisionale, realizzando in tempi molto stretti un design aerodinamico e un’estetica innovativa. Nuovo catalogo per la siderurgia Mondial ha pubblicato un nuovo catalogo dedicato al settore siderurgico e delle acciaierie, concepito come strumento snello e di chiara impaginazione per aiutare gli addetti ai lavori a individuare velocemente i prodotti Mondial applicabili a questo specifico settore. Il catalogo propone una sintesi rapida e completa dei prodotti dell’azienda dedicati alle diverse fasi del processo siderurgico, dalla gestione della materia prima alla colata continua e fino alla finitura del prodotto in laminati, profili e tubi, con un breve testo introduttivo che riassume le problematiche salienti di ogni fase. Una descrizione dei diversi componenti, che nelle severe condizioni operative di settore meglio rispondono ai criteri di maggiore tenuta nel tempo, affidabilità, resistenza alle alte temperature, carichi elevati e posizionamenti disallineati, aiuta quindi il lettore a selezionare il prodotto più adatto alle sue esigenze, per poterne quindi approfondire le caratteristiche tecniche e applicative con i tecnici Mondial. NEWS VOLANO DI LAVORO La ricaduta di Expo Milano 2015 sull’economia milanese: 102mila i posti di lavoro che saranno attivati, 27mila nel resto della Lombardia su un totale nazionale di 191mila. Fino al 2015 l’occupazione attivata dall’Esposizione Universale riguarderà principalmente il settore delle costruzioni e dell’industria, nel corso dell’evento sarà la volta di turismo e servizi all’impresa e alla persona, dopo l’evento saranno industria, servizi alle imprese e commercio gli ambiti rilevanti a livello occupazionale. La maggior parte delle opportunità sarà nei sei mesi della manifestazione e in quello successivo. Sul territorio milanese la produzione aggiuntiva sarà di 12,7 miliardi, su un totale nazionale di 23,6 e lombardo di 15,8. Sarà di 6 miliardi il valore aggiunto milanese su 7,4 lombardi e 10 italiani. Con Expo Milano 2015 nasceranno 11mila nuove imprese in Italia, la metà in Lombardia. È questo l’indotto economico dell’Esposizione Universale del 2015 a Milano e in Italia, tra il 2012 e il 2020, tra investimenti della società di gestione e dei Paesi partecipanti (non considerando i progetti infrastrutturali), aumento dei consumi, incoming turistico ed eredità economica che l’evento lascerà in termini di nuove imprese create, valorizzazione del patrimonio immobiliare e accresciuta attrattività turistica del territorio. Sono questi i risultati più rilevanti emersi da una ricerca sull’impatto economico diretto e legacy dell’evento promosso dalla Camera di commercio di Milano e dalla Società Expo 2015 e affidata a un team di analisti economici coordinati da Alberto Dell’Acqua professore SDA Bocconi. Il progetto ha portato alla realizzazione di un modello di stima economica dell’indotto dell’evento, a partire dal 2012 e con proiezione fino all’anno 2020, che sarà messo a disposizione del BIE per la valutazione economica dell’impatto delle Esposizioni Universali. La produzione aggiuntiva che Expo Milano 2015 potrà generare tra il 2012 e il 2020 è stimata pari a 23,6 miliardi di euro, 15,8 miliardi di produzione aggiuntiva alla Lombardia: di questi, 12,7 dovrebbero riguardare la sola provincia di Milano, mentre gli altri 3,1 miliardi dovrebbero distribuirsi sul resto della regione. Le restanti regioni italiane dovrebbero quindi beneficiare di una produzione aggiuntiva pari a circa 7,8 miliardi di euro nell’intero periodo considerato. La distribuzione: su un totale di 10 miliardi, 7,4 dovrebbero restare in Lombardia (5,9 nell’area milanese e 1,5 in altre province) e altri 2,7 miliardi in altre regioni. La distribuzione per periodo del valore aggiunto è abbastanza simile: 1,7 miliardi tra il 2012 e il 2014, 3,4 nel 2015 e circa 5 miliardi tra il 2016 e il 2020. Su un totale di 191mila unità di lavoro previste, 102.500 dovrebbero essere attivate in provincia di Milano, 26.600 nel resto della regione e circa 62mila in altre aree del Paese. 21 progettare 374 • SETTEMBRE 2013 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 21 INCHIESTA Un grande impegno per la formazione DANIELE PASCUCCI Da molto tempo il confronto sulle soluzioni più idonee per mettere a fattor comune conoscenza e approfondimento fra scuola e imprese si svolge senza trovare soluzioni complessive e adeguate. Le aziende nel frattempo utilizzano propri strumenti specifici sia nei riguardi degli studenti sia verso i neoassunti o, in generale, verso i propri dipendenti. Abbiamo raccolto qui le esperienze di alcune importanti società 22 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Il dibattito sulla necessità di avere un corretto e proficuo rapporto fra enti formativi/scuole e imprese sul terreno della formazione finalizzata all’ingresso nel mondo produttivo va avanti da diverso tempo. Spesso e volentieri rimanendo però circoscritto al solo piano teorico. La formazione, in ogni caso, rappresenta un aspetto centrale nella vita di un’impresa. Quindi per approfondire queste tematiche abbiamo interpellato alcuni esponenti di importanti aziende che si impegnano su questo Da sempre la formazione è considerata in Autodesk un aspetto fondamentale, dice EMANUEL ARNABOLDi, country leader Autodesk Italia, che sottolinea come la sua azienda sia in prima linea da diversi anni rispetto a questo tema, con un impegno costante che si articola su più fronti. ‘’Collaboriamo e supportiamo scuole e istituzioni in tutto il mondo - afferma - con offerte specifiche, programmi di apprendimento, training, curriculum di sviluppo e risorse disponibili e abbiamo anche un portale dedicato (www. autodesk.com/education-emea)”. campo raccogliendo le loro opinioni e facendoci raccontare quali siano le loro esperienze e con che risorse e strumenti affrontano il problema. Conoscere e far conoscere La formazione è da sempre considerata in Autodesk un aspetto fondamentale, afferma Emanuel Arnaboldi, country leader Autodesk Italia, che sottolinea come la sua azienda sia in prima linea da diversi anni rispetto a questo tema, con un impegno costante che si articola su più fronti. ‘’Collaboriamo e supportiamo scuole e istituzioni in tutto il mondo - dice - con offerte specifiche, programmi di apprendimento, training, curriculum di sviluppo e risorse disponibili e abbiamo anche un portale dedicato (www.autodesk. com/education-emea). L’Autodesk Education Community (www.autodesk. com/edcomunity) rappresenta invece l’impegno tangibile della nostra com- I PROTAGONISTI Foto Autodesk ‘’Abbiamo avviato da anni - spiega MATTEO CERUTTI, marketing & key account manager factory automation division - Mitsubishi Electric Europe B.V. - una serie di attività formative in collaborazione con scuole e atenei che hanno risposto e rispondono molto positivamente e con entusiasmo alle nostre proposte. Siamo orgogliosi di poter dire che in tutti gli incontri ai quali siamo stati presenti, abbiamo riscontrato un interesse molto alto da parte degli studenti che hanno interagito con noi in maniera attiva e stimolante”. “La vocazione di Lenze a porsi come azienda vicino alle ‘solution to users’ porta il mondo universitario ad avere un ruolo significativo nella comunicazione, uscendo così dalle logiche tradizionali per rispondere alle necessità del mercato di incontrare soluzioni concrete afferma GIUSEPPE TESTA, sales director di Lenze Italia - le università devono essere sempre più vicine al mondo industriale, ma le aziende devono essere ‘il motore’ di questa collaborazione”. Foto Pneumax progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 23 I PROTAGONISTI “L’impegno delle aziende per formare le nuove leve è un’opportunità per portare avanti una visione di crescita personale e professionale dei giovani, lo sviluppo del modello d’impresa e l’arricchimento del territorio in cui essa opera afferma RENZO LIBENZI, general manager Loccioni - ad esempio è indubbio che lavorando bene fin dal periodo universitario si possono risolvere alcune necessità legate all’occupazione giovanile e creare eccellenze educative’’. (foto Monaldi). pagnia a supportare studenti e docenti di tutto il mondo. Gli iscritti hanno infatti la possibilità di scaricare gratuitamente diversi software Autodesk, accedere a risorse di formazione di alto livello, condividere i progetti con i propri colleghi su scala mondiale e visionare offerte di stage e lavoro in campo architettonico, ingegneristico e nelle arti digitali. Nel 2012 l’Autodesk Education ha fornito l’accesso a 66 milioni di studenti e insegnanti per più di 176mila scuole in tutto il mondo”. Teoria e pratica Matteo Cerutti, marketing & key account manager factory automation division - Mitsubishi Electric Europe B.V. - sottolinea come, nell’esperienza della sua azienda, l’approccio alla formazione non sia solo di teoria ma anche pratica. ‘’Abbiamo avviato da anni - spiega - una serie di attività formative in collaborazione con scuole e atenei che hanno risposto e rispondono molto positivamente e con entusiasmo alle nostre proposte. Siamo orgogliosi di poter dire che in tutti gli incontri ai quali siamo stati presenti, abbiamo riscontrato un interesse molto alto da parte degli studenti che hanno interagito con noi in maniera attiva e stimolante. Questo dimostra un bisogno reale e concreto di contatto con la realtà del mondo del lavoro che ci conferma 24 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 ancora di più l’importanza di continuare questo percorso formativo e informativo che continueremo anche nel 2014. Siamo, infatti, sempre più convinti che sia fondamentale l’applicazione concreta dei concetti appresi nello studio delle varie discipline tecniche attraverso il coinvolgimento di aziende come la nostra che possono offrire sia prodotti e soluzioni sia corsi di formazione”. Per mettere a fuoco il problema, Giuseppe Testa, sales director di Lenze Italia, ricorre ad alcune interessanti citazioni: “Enrico Letta, il nostro presidente del consiglio, parla di ‘un incubo nazionale, ma anche una grande sfida europea’, per definire il fenomeno della disoccupazione giovanile contro cui i governi dell’Unione Europea hanno tutti più o meno fallito dall’inizio della crisi. E ancora - prosegue citando Testa - ‘sappiamo fin troppo bene che il destino dell’Europa si decide in base alle prospettive che offriamo ai giovani’: questa frase è della cancelliera tedesca Angela Merkel. E faccio una terza e ultima citazione che è la seguente: ’Sei milioni di disoccupati in Europa sono troppi, dobbiamo garantire una mobilitazione all’altezza della scommessa’, in questo caso si tratta del presidente francese Francois Hollande, che ha recentemente ospitato all’Eliseo il secondo vertice europeo per l’occupazione giovanile. CLAUDIO TADINI, responsabile ricerca e sviluppo elettronica Pneumax e LUCIANO ZAGHIS, responsabile area didattica Pneumax (in foto con gli occhiali), parlano di un’azienda tesa a rafforzare il rapporto con la scuola che, sempre più spesso, richiede una presenza diretta di personale aziendale capace di trasmettere agli studenti le esperienze e le problematiche del mondo del lavoro. Coinvolgere le aziende nella scelta del percorso formativo è diventata un’urgenza. Questi i problemi più gravi che la nostra società si trova ad affrontare e le cui soluzioni si concretizzano solamente se centri di studio e università trovano il modo di unire le forze nella collaborazione con le aziende. Il nostro Paese sta perdendo non solo talenti, ma anche importanti centri produttivi e di progettazione perché altrove la sinergia tra azienda e mondo della formazione funziona’’. Creare lavoro Per Renzo Libenzi, general manager Loccioni: “Lo scopo più alto da perseguire per chi decide di fare l’imprenditore è creare lavoro. Se al centro dell’attenzione si mettono il lavoro, il mercato e soprattutto le persone, l’impresa diventa bene comune e patrimonio della collettività. In questo modello d’impresa i giovani sono una risorsa di entusiasmo e di conoscenza sulla quale investire. L’impegno delle aziende per formare le nuove leve è un’opportunità per portare avanti questa visione: la crescita personale e professionale dei giovani, lo sviluppo del modello d’impresa e l’arricchimento del territorio in cui essa opera. Ad esempio è indubbio che lavorando bene fin dal periodo universitario si possono risolvere alcune necessità legate all’occupazione giovanile e creare eccellenze educative’’. Secondo Claudio Tadini, responsa- Foto Mitsubishi Foto Lenze bile ricerca e sviluppo elettronica Pneumax, la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, non solo in quello strettamente produttivo, è da sempre legata alla capacità di poter svolgere una particolare attività. “Questa capacità - spiega Tadini - che può essere condensata nel concetto di ‘saper fare’, è la base per la valutazione di qualsiasi candidato. La situazione odierna vede delle persone con titoli di studio professionali o professionalizzanti che non sono per nulla autonome nello svolgere una particolare attività. A questo si aggiunge la formazione scolastica riferita a tecnologie, metodologie e processi datati, non attuali. Secondo noi questo è sintomo della distanza tra scuola e mondo del lavoro. Gli strumenti per risolvere almeno in parte questa situazione sono princi- palmente tre: coinvolgere le aziende nella scelta del percorso formativo (in modo da focalizzare l’attenzione sulle attività più diffuse e più recenti); prevedere attività di stage in azienda (in modo da poter fornire le competenze specifiche durante il periodo di studio); introdurre lo studio delle normative tecniche più recenti (in modo da essere aggiornati)’’. Sviluppare le competenze Nonostante la situazione, come abbiamo visto fin qui, sia aperta e problematica è evidente che le aziende devono in ogni caso avere degli strumenti che permettano loro di fare formazione, aldilà di quella che può essere l’offerta del sistema scolastico. In questa seconda parte dell’articolo, abbiamo chiesto ai nostri interlocutori di raccontarci quali strumenti le rispettive imprese abbiano messo in campo per affrontare il discorso formativo. “La formazione e lo sviluppo del dipendente all’interno della nostra azienda fa parte di un processo continuativo che prevede dei check point annuali, le cosiddette ‘performance review’, attraverso le quali vengono valutati i risultati, le competenze e le aree di miglioramento del dipendente - dice Emanuel Arnaboldi - alle varie fasi di valutazione si arriva dopo un percorso personale continuativo che ogni dipendente gestisce attraverso un portale interno dedicato alla formazione, denominato Autodesk employee learning central (ELC). Ogni dipendente insieme col proprio manager definisce un piano di sviluppo basato su un curriculum di training predefiniti e non. Sul portale è possibile trovare l’indicazione dei training obbligatori o facoltativi che si differenziano anche sulla base degli anni di lavoro raggiunti in Autodesk e sulle competenze specifiche che si desidera sviluppare. Alcuni training sono on-line on demand, altri si svolgono in classi virtuali e altri in classi fisiche. Abbiamo inoltre un sito interno dal quale possiamo accedere on-line a training erogati da Harvard Manage Mentor (http:// www.harvardbusiness.org/harvardmanagementor )”. L’esperienza di Mitsubishi Electric nelle parole di Matteo Cerutti:”Da anni affrontiamo il tema formazione con grande impegno attraverso un programma intenso e articolato rivolto da un lato ai clienti, dall’altro agli atenei italiani con lo scopo di contribuire fortemente allo sviluppo di una proficua relazione tra il mondo del lavoro e quello della formazione. Per noi è di fondamentale importanza trasferire informazioni complete e dettagliate per consentirne un utilizzo appropriato a tutti i livelli. Per quanto progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 25 INCHIESTA Foto Loccioni riguarda la formazione all’esterno, da diversi mesi abbiamo iniziato un percorso di incontri sia in collaborazione con Anipla (Associazione italiana di automazione) sia con istituti tecnici e università sul territorio nazionale, come il Politecnico di Milano, al fine di avvicinare i giovani diplomandi e laureandi al mondo dell’automazione industriale. Sempre con il Politecnico (‘Career Service’) organizziamo anche eventi di employer branding dedicati ai futuri laureati per aiutarli a meglio orientare le proprie scelte sia durante gli studi sia nella fase di ingresso nel mondo del lavoro”. Integrazione dei giovani Giuseppe Testa spiega come formazione e integrazione dei giovani siano due temi molto cari alla sua società: “In questa direzione vanno collocate le iniziative che Lenze Italia ha sviluppato assieme ai clienti e alle università. Durante queste esperienze abbiamo maturato le seguenti riflessioni: tasselli complementari dello sviluppo nel mondo dell’automazione industriale sono la ricerca e l’innovazione, nel cui ambito il mondo accademico gioca un ruolo fondamentale. La vocazione di Lenze Italia a porsi come azienda vicino alle ‘solution to users’ porta il mondo universitario ad avere un ruolo significativo nella comunicazione, uscen- 26 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 do così dalle logiche tradizionali per rispondere alle necessità del mercato di incontrare soluzioni concrete. Le università devono essere sempre più vicine al mondo industriale, ma le aziende devono essere ‘il motore’ di questa collaborazione’’. Secondo Luciano Zaghis, responsabile area didattica Pneumax, le esperienze di questi ultimi anni hanno indotto la sua azienda a rafforzare il rapporto con il mondo della scuola che, sempre più spesso, richiede una presenza diretta di personale aziendale capace di trasmettere agli studenti le esperienze e le problematiche del mondo del lavoro. “Le risorse che l’azienda mette sul piatto per questo tipo di attività - aggiunge Zaghis - sono sostanzialmente il proprio personale con il know-how e le attrezzature che di volta in volta vengono ritenute necessari per ottenere lo scopo. Ci aspettiamo, come azienda, che la scuola autonomamente riesca a dare una buona cultura di base in modo che gli interventi dell’impresa, in proprio o negli istituti, facilitino il processo di specializzazione teorico e pratico. Sappiamo perfettamente quali sono le risorse che la scuola ha a disposizione ed è per questo motivo che offriamo le nostre prestazioni senza alcun compenso”. Opportunità formative Come esempio di intervento della propria azienda sul tema, Renzo Libenzi illustra il progetto Grow On Loccioni (GOL). “Il progetto GOL - spiega - nasce all’interno del laboratorio di ‘business marketing’, creato nel 2005 per volontà di Gian Luca Gregori, preside della facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche e dal Gruppo Loccioni per offrire agli studenti nuove opportunità formative come project work, corsi di studio sul marketing B2B, progetti di tesi e dottorati di ricerca. L’ultima edizione coinvolge venti studenti selezionati da università e impresa e si divide in tre macro attività: formazione, project work e coaching individuale. I partecipanti sono coinvolti in cinque incontri formativi con responsabili dell’impresa, consulenti e professionisti su tematiche che spaziano dalla formazione manageriale al project management sino alla progettazione e alla business innovation. Il project work invece, vede gli studenti divisi in due gruppi, uno composto dai laureandi in Economia, Scienze Agrarie e Scienze della Vita e dell’Ambiente per lo sviluppo del business plan di LOV, il progetto Loccioni dedicato alla valorizzazione del territorio, mentre l’altro gruppo con i laureandi di Ingegneria si impegna nella realizzazione di un progetto di supporto alla ricerca e sviluppo”. 502&20$8LQGG ECONOMIA Far girare le quattro ruote TONY BOSOTTI Nell’ultimo studio pubblicato da Anfia, ria Associazione nazionale filiera industria automobilistica, dedicato all‘industria on autoveicolistica in Italia si descrive con re e il crudo linguaggio delle cifre un settore he e importantissimo per il nostro Paese che isi.. I purtroppo attraversa un periodo di crisi. o da a dati fanno riflettere e indicano il punto cui ripartire L’ultimo rapporto disponibile dedicato all’industria autoveicolistica in Italia, pubblicato da Anfia (e da noi qui riprodotto sotto forma di ampi stralci) traccia un interessante quadro del mercato automobilistico italiano. La produzione media di autoveicoli completi e autotelai risulta ridimensionata del 46,6% nel decennio 2003-2012, rispetto alla media del decennio precedente. La crisi economica e il conseguente calo dei consumi, in particolare di beni durevoli quali l’automobile, sia in Italia sia in Europa, ne hanno accentuato la contrazione a partire dal 2008. Nel decennio 1993-2002, la produzione registrava già una contrazione del 18%, mentre risultava in crescita del 12% negli anni Ottanta. Oltre la metà dei veicoli prodotti in Italia è destinata all’estero, soprattutto verso i Paesi Europei. Uno sguardo all’Europa L’evoluzione della produzione industriale tra i maggiori Paesi produttori europei ha avuto un trend molto diverso. In Germania e in Spagna a fronte di una nuova vettura immatricolata si producono rispettivamente 1,75 e 2,20 auto. In Francia e nel Regno Unito invece il rapporto è di una vettura immatricolata e rispettivamente 0,89 e 0,72 prodotte. In Italia si produce solo 28 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 il 28% delle vetture immatricolate. Nonostante il ridimensionamento dell’industria domestica degli autoveicoli, reso ancora più evidente dal confronto con Germania e in particolare con il Regno Unito, che ha saputo attrarre costruttori esteri e fronteggiare il pericolo di veder scomparire la propria industria, in Italia le aziende della componentistica hanno fatto leva sui fattori di competitività, dirottando una parte crescente delle loro produzioni alle commesse estere. Il comparto rappresenta da più di vent’anni una realtà positiva della bilancia commerciale, dal 2004 al 2008 sopra i 6 miliardi di euro all’anno, mentre nel 2009 questo valore è sceso a poco meno di 4 miliardi, riportandosi ai livelli del 1995. Nel 2010 il saldo positivo ha raggiunto i 5,7 mld di euro e nel 2011, grazie all’ottimo andamento dell’export, ha toccato i 7,3 mld di euro (+25,9% sul 2010). Nel 2012 il valore delle esportazioni di componenti per autoveicoli è stato di 18,1 mld di euro, in calo del 5,3% rispetto all’anno precedente, ma il saldo rimane attivo e pari a 7,5 mld di euro, grazie alla flessione delle importazioni del 10%. Il calo della domanda di auto in Italia e in Europa ha determinato una sovra-capacità produttiva, stimata attorno al 30%. La Commissione Europea ha presentato il piano d’azione ‘Cars 2020’ volto a rafforzare la competitività e la sostenibilità dell’industria autoveicolistica nella prospettiva del 2020. Il piano si basa su quattro linee d’azione: più innovazione; un quadro europeo per la competitività; migliore accesso al mercato globale; formazione e gestione delle ristrutturazioni. Meno consumi, meno volumi Dal 2007, anno record delle vendi- te con circa 2,5 milioni di vetture nuove, il mercato ha subìto una costante contrazione dei volumi, fino ad arrivare a 1,4 milioni di registrazioni nel 2012 (sui livelli di 30 anni fa). Rispetto al 2007, la perdita ammonta a circa 1,1 mln di vetture (-44%), con riflessi pesantissimi sulla produzione industriale e sull’occupazione. L’aumento dei prezzi dei carburanti e il calo generalizzato dei consumi, incluso quelli di benzina e gasolio, hanno spinto gli acquirenti verso modelli ad alimentazione alternativa, le cui vendite sono passate dal 5,6% di quota del 2011 al 13,5% del 2012, con una crescita del 92% rispetto all’analogo periodo del 2011, pari a 189 mila vetture. In particolare le vetture a GPL e a metano hanno conquistato rispettivamente il 9,1% e il 3,8% del mercato. Le vetture a metano potrebbero avere più mercato, ma sono penalizzate rispetto a quelle a GPL, da una rete distributiva insufficiente e localizzata principalmente in alcune regioni del Centro Italia. Le vetture ibride rappresentano appena lo 0,5% del mercato. Il mercato delle autovetture diesel rappresenta il 53,1% del totale delle nuove registrazioni, con oltre 745mila unità. Il 46% delle nuove vetture immatricolate ha una cilindrata compresa tra 1.100-1.400 cm 3, di queste circa il 51% sono alimentate a benzina, il 26% e diesel , il 16% a GPL e il progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 29 ECONOMIA 7% a metano. Il 21% del mercato autovetture ha cilindrata compresa tra 1.401-1.600 cm 3, di queste l’81% sono a gasolio, l’11% a benzina, il 5,6% a GPL, l’1,2% a metano. Il 19% del mercato ha cilindrata compresa tra 1.601-2.000 cm3, il 94% delle vetture è diesel. Le vetture con cilindrata superiore a 3.000 cm3 sono appena lo 0,3% del mercato, di cui il 72% alimentate a benzina. Infine le auto con cilindrata fino a 1.100 cm 3 rappresentano l’8% di tutto il mercato, così ripartite: l’87% a benzina, il 9% ad alimentazione alternativa e il 4% diesel. Il Bel Paese inquina meno Le emissioni medie di CO 2 attribuibili alle automobili immatricolate in Italia nel 2012 sono tra le più basse d’Europa e - assieme a Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna - si trovano già al di sotto dei limiti fissati dalla Commissione Europea per il 2015. L’Italia ha ottenuto un risultato migliore di Paesi ritenuti molto più ‘eco-responsabili’ (come Belgio, Svezia, Austria, Lussemburgo e Finlandia) e ha largamente distaccato, in questa classifica delle nazioni ‘virtuose’, la Germania, che ha una media di emissioni di CO 2 ben più alta (141,5 g/km) rispetto a quella italiana, pari a 126,2 g/km. Francia e Italia hanno 30 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 registrato la media di emissioni più bassa in Europa, seguite da Spagna e Gran Bretagna. Diversi fattori influenzano il risultato, tra questi il peso dell’auto (l’Italia si colloca al 4° posto con 1.311 kg), la potenza dei motori (l’Italia si colloca al 2° posto con 77 kw pari a 103 CV), la diffusione di auto con alimentazione a GPL e metano. Cresce il noleggio Calano le immatricolazioni di auto ai privati sia in termini di volumi sia di quota, mentre il mercato delle immatricolazioni noleggio e società, dopo il calo registrato nel 2009, ha recuperato nel biennio 2010-2011. Nel 2012, grazie al calo più contenuto rispetto al resto del mercato, il noleggio (sia a breve sia a lungo termine) ha visto crescere la propria incidenza sul mercato nazionale delle auto nuove alla quota record del 18%. Le vetture intestate a società perdono invece il 16% del mercato e raggiungono la quota del 16,6% (0,7 punti in più rispetto al 2011). Pesa per tutto il comparto la sfavorevole fiscalità rispetto agli altri Paesi europei. In Italia la deducibilità è stata ridotta in pochi mesi (prima dalla ‘legge Fornero’ e poi dalla legge di stabilità 2013) dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%. Inoltre, le soglie di deducibilità per le auto utilizzate da imprese e professionisti sono ferme addirittura al 1997, non essendo mai state rivalutate secondo gli indici Istat come, invece, previsto. Anche l’Iva è detraibile solo al 40%, mentre nei principali Paesi UE la detraibilità arriva al 100%. Per queste ragioni, l’incidenza delle auto aziendali in Italia è molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Sono Panda e Cinquecento le auto più noleggiate in Italia. La prima è l’auto regina delle flotte aziendali noleggiate a lungo termine. La seconda è la più amata nel noleggio a breve termine, il rent-a-car. Il parco veicoli Gli anni con il numero maggiore di radiazioni di autovetture, grazie agli ecoincentivi, sono stati il 2007 (2,2 milioni) e il 2009 (1,95 milioni). Secondo le analisi di ACI, nel 2012 l’età mediana delle autovetture radiate secondo l’anno di prima immatricolazione è di 13 anni e 5 mesi; per quelle a benzina è di 15 anni, per quelle a gasolio di 9 anni e 10 mesi, per le auto con doppia alimentazione benzina-GPL 15 anni e 11 mesi, per quelle benzinametano 15 anni e 7 mesi. Si può, quindi, ipotizzare che tali valori rappresentino la speranza di vita di ogni autovettura. Nel 2012 il mercato dei veicoli commerciali leggeri ha subìto una forte contrazione, attestandosi a circa 117 mila unità, con una perdita pari a un terzo dei volumi del 2011 (32%). Rispetto al 2007 (anno record di vendite) la contrazione è del 52%. Nel settore degli autocarri, i dati sono altrettanto negativi: dopo la breve ripresa del 2010 e del primo semestre 2011, molto più contenuta che nel resto d’Europa, la domanda è tornata a scendere a tassi sempre più marcati, aggravandosi nel 2012. Nel 2012 sono stati rilasciati 13.741 libretti di circolazione (-29% sul 2011), di questi 9.919 (-28,5%) riguardano gli autocarri con peso totale a terra maggiore di 16t. La riduzione dei volumi di vendita delle autovetture ha determinato una costante diminuzione del tasso di sostituzione (dal 6,3% del 2007 al 3,9% del 2012), causando un progressivo invecchiamento del parco circolante auto, che a fine 2012 per la prima volta è sceso a 37.078.274 (35.000 vetture in meno rispetto al 2011). Questa inversione di tendenza - non preoccupante in sé, ma in quanto accompagnata dalla mancata sostituzione delle vetture rottamate o radiate, con conseguente invecchiamento del parco circolante - rischia di consolidarsi, visto che le previsioni 2013 stimano ancora un mercato in flessione rispetto a quello dell’anno precedente (dal 7 al 10% in meno). La vita media di un’auto è aumentata per la rinuncia o il rinvio dell’acquisto/sostituzione dell’auto per scelta o necessità. L’utilizzo più moderato del mezzo (calo della percorrenza media) ha determinato anche un ‘allungamento della vita tecnica dell’auto’. Negli anni 2000, 2001, 2002 sono state immatricolate complessivamente oltre 7,1 milioni di auto, pari a una media d’anno di 2,37 milioni di vetture, pertanto ‘potenzialmente’ si tratta di mezzi con 10-13 anni di vita che potrebbero/dovrebbero essere sostituiti nel breve termine. Un invecchiamento progressivo del parco ha conseguenze negative in termini ambientali e di sicurezza. A questo si aggiungono l’elevata pressione fiscale generale e sulla motorizzazione, che pesano enormemente sulla capacità di spesa dei cittadini in termini di acquisto e di mantenimento della autovettura, considerando anche che l’offerta di trasporto pubblico non è in grado di soddisfare sia la domanda sia la qualità del servizio in modo omogeneo su tutto il territorio. Trasporto merci A fine 2012 il parco circolante in Italia destinato al trasporto merci rappresenta il 10% del totale parco (49 milioni di veicoli) con oltre 4 milioni di autocarri, più di 100 mila rimorchi, circa 250 mila semirimorchi e quasi 160 mila trattori stradali/motrici. Molti dei mezzi che circolano sulle strade sono ormai obsoleti. Sulla base dei dati a fine 2011, il 43% degli autocarri leggeri merci rientra nelle normative precedenti a euro 3, il 70% ante euro 4. Nel caso degli autocarri pesanti, con peso superiore a 3,5 t, tali percentuali risultano più elevate rispettivamente pari a 76% e 92%. A fine 2011 l’anzianità media del parco, valutata in termini di età mediana delle distribuzioni, è pari a 9 anni e 4 mesi per gli autocarri inferiori a 3,5 t, mentre per quelli superiori a 3,5 t risulta di 19 anni e 7 mesi. Il 73% degli autocarri leggeri e il 45% di quelli pesanti ha un’età superiore a 10 anni. Ancora più obsoleti semirimorchi e rimorchi, rispettivamente con un’anzianità pari a 10 anni e 10 mesi gli uni e superiore a 20 gli altri. Leggermente inferiore è l’anzianità media dei trattori stradali, pari a 7 anni e 7 mesi. Uno svecchiamento del parco veicoli consentirebbe un incremento dei livelli di sicurezza attiva e passiva, grazie ai dispositivi che ormai la tecnologia ha messo a disposizione. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 31 SCENARI Siemens Italia: focus sul business LUCA ROSSI Siemens Italia archivia i risultati dell’esercizio 2013 e consolida la sua strategia legata alla ‘digital transformation’. Ordinato positivo trascinato dalle reti intelligenti, dal service sulle turbine delle centrali di energia e dal segmento metal. Siemens Italia si conferma al 7° posto nella geografia globale per giro d’affari. Parola di Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia “L’obiettivo di Siemens per i prossimi anni è focalizzare ulteriormente il portafoglio e migliorare la performance di tutti i nostri settori di business. Nel mondo come in Italia”. Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia traccia le linee di sviluppo. Tre sono i driver di questa rifocalizzazione orientata alla ‘digital transformation’: elettrificazione, digitalizzazione e automazione. “I dati sono l’oro del 21mo secolo. Comprendere come usarli al meglio e trasformarli in valore economico rappresenta quindi un fattore di successo per i nostri clienti, per la società e per l’economia - indica l’amministratore delegato -. E Siemens ha la visione e le competenze necessarie per dare risposte efficaci a queste esigenze. Nel frattempo, tuttavia, non distogliamo l’attenzione dai processi, dove la parola d’ordine è snellimento, per essere più vicini ai nostri clienti e aumentare la competitività”. In Italia Siemens archivia l’esercizio fiscale 2013, chiuso il 30 settembre, con un fatturato di 1.907 milioni di euro (in flessione rispetto allo scorso anno) e ordinativi per 2.018 milioni di euro (+1%). In un contesto difficile, si evidenzia una contrazione del volume di business, ma con il segnale positivo proveniente dall’ordinato. La ricerca e lo sviluppo Anche questo esercizio fiscale è stato caratterizzato dal lavoro ininterrot- 32 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 to dei centri di competenza e R&S nazionali. La sede di Marnate, in provincia di Varese, ha ulteriormente sviluppato la propria expertise per quanto riguarda i laminatoi a caldo nell’ambito dell’industria dell’acciaio - grazie a un team di 200 persone che copre l’intera filiera, dalla vendita al service e che opera a livello internazionale. Passate le Alpi marittime, a Genova - sede del centro software mondiale del Manufacturing Operation Management (MOM) con oltre 400 ricercatori dedicati allo sviluppo dei software IT industriali - l’azienda ha proseguito la sua attività anche in collaborazione con l’Università locale. Mentre dal primo ottobre Milano è diventata la capitale mondiale di Siemens per quanto riguarda mobilità e smart grid. Grazie ai suoi 160 tra tecnici, sviluppatori e ingegneri, questo centro di competenza ha integrato nel portafoglio internazionale la piattaforma per la mobilità elettrica (E-Car Operation Center) sviluppata in Italia. Questi stessi temi, dal software industriale all’energia, sono stati al centro di importanti progetti di ricerca. Con Fondazione Politecnico di Milano, per esempio, Siemens ha sviluppato nel corso del 2013 nuovi ambiti di collaborazione. Sul fronte dell’energia l’attenzione si è concentrata sull’analisi e il monitoraggio delle performance di centrali di energia esistenti, mentre in ambito Healthcare L’Acquedotto Pugliese ha implementato le soluzioni Siemens Italia. il focus è stato rivolto sull’e-business nei processi aziendali. Sono anche partiti due filoni di ricerca nel settore metallurgico, che hanno avuto come oggetto di studio il processo di laminazione dell’acciaio. È proseguita inoltre la partecipazione agli osservatori dedicati a ‘Smart Grid’, ‘IoT- Internet of Things’ ed ‘efficienza energetica’, mentre nell’obiettivo sono rientrate pure le Smart Grid, sia per quanto riguarda l’integrazione nella rete delle rinnovabili sia per i sistemi di distribuzione dei flussi di energia. Due parole anche sul progetto ‘Smart Manufactory 2020’, guidato da Siemens e supportato da Fondazione del Politecnico, che si occupa delle performance delle imprese italiane e della complessità dei sistemi produttivi coinvolti. L’obiettivo è tradurre in realtà l’idea della nuova fabbrica del futuro intesa come un sistema informativo integrato e olistico. Digital transformation È dello scorso ottobre l’annuncio di un nuovo set-up territoriale che punta a rafforzare ulteriormente lo sviluppo del business a livello locale, favorendo una maggiore prossimità con i clienti. A tale scopo 30 Paesi - chiamati lead countries - i più rilevanti per Siemens in base a volume di business e prospettive di crescita, riporteranno direttamente a quattro membri del Board della Casa ma- progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 33 SCENARI dre. Nell’ambito di questi Paesi, che contano per oltre l’85% del fatturato della società, l’Italia si conferma al settimo posto. Il nuovo approccio organizzativo è funzionale al già accennato orientamento strategico basato sulla trasformazione digitale. Siemens, da qualche tempo, sta percorrendo questa strada attraverso investimenti e acquisizioni mirate. “La trasformazione digitale permea ogni aspetto del vivere quotidiano e delle attività di business, manifestandosi sotto forma di connettività illimitata, di penetrazione di dispositivi intelligenti fino ad arrivare alla convergenza di sistemi IT”, aggiunge Golla. Il trend, inarrestabile, porterà nei prossimi anni a uno scenario caratterizzato da automazione sempre più spinta e intelligente, robotica, biotecnologie, processi di business integrati, web semantico, social network, e così via. “L’intelligenza applicata all’hardware giocherà un ruolo cruciale - continua -: le soluzioni per la rete elettrica smart sono un chiaro esempio di cosa significa per noi evoluzione digitale del portafoglio prodotti”. I progressi realizzati nel campo delle telecomunicazioni, dell’elettronica e dell’automazione offrono inoltre la possibilità di progettare e ideare scenari per risolvere le grandi sfide della sostenibilità. Tra gli ambiti applicativi Siemens rivolge grande attenzione alla ‘fabbrica intelligente’, cui il Miur ha dedicato uno dei nove Cluster Tecnologici Nazionali al quale abbiamo già fatto riferimento parlando del progetto Smart Manufactory 2020. I risultati dei settori L’esercizio 2013 ha visto la continua discesa della produzione industriale, in particolare i mercati più colpiti sono stati il manifatturiero, quelli 34 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Siemens si è aggiudicato l’ordine per l’installazione di nuovi sistemi di depolverazione secondaria per l’impianto di agglomerazione dell’Ilva di Taranto. dell’acciaio, del cemento e dell’auto. Ha resistito invece l’export, dove i costruttori di macchine, clienti storici di Siemens, sono molto presenti. Nel corso dell’anno il settore Industry ha consolidato ulteriormente la propria partnership con il gruppo Fiat nello sviluppo della nuova piattaforma New Plant Landscape, che include la convergenza IT dei sistemi di manufacturing di Fiat e Chrysler. Un altro importante successo proviene dal segmento dell’acciaio, che quest’anno si è distinto con il già citato ottimo andamento dell’ordinato (+67%). Il settore è stato, infatti, coinvolto nell’ammodernamento dello stabilimento Ilva di Taranto, con l’aggiudicazione della fornitura del nuovo impianto di depolverazione secondaria dell’agglomerato. Verranno trattati 1,5 milioni di metri cubi di aria all’ora e ridotte le emissioni di polvere al di sotto dei 10 milligrammi per metro cubo standard, al di sotto di quanto prevedono le norme attuali. Tra i progetti più significativi spicca inoltre quello realizzato per L’Oréal Saipo Industriale per la modernizzazione dello stabilimento di Settimo Torinese e, in particolare, volto alla realizzazione di un magazzino automatico chiavi in mano per l’ottimizza- zione dei flussi delle materie prime. Il Settore Infrastructure & Cities pur vedendo scendere fatturato e ordinato, ha realizzato progetti ad alto contenuto di innovazione. Parlando di mobilità, è stata estesa di 1,6 km la metropolitana di Torino dove viaggia il VAL (Veicolo Automatico Leggero senza conducente) di Siemens, unico nel suo genere in Italia. In un contesto tutt’altro che facile il settore Energy ha comunque sfruttato le opportunità che si sono presentate. Si contrae il fatturato ma balza l’ordinato con un aumento del 9%. In particolare ha proseguito la sua collaborazione con Enel grazie alla firma di un importante accordo quadro, della durata di due anni e che prevede la fornitura di trasformatori isolati in olio con potenza compresa tra 50 e 1.000 kiloVolt Ampere (kVA) che saranno installati nelle reti elettriche di distribuzione in Italia, Spagna, Romania, Colombia, Brasile, Perù e Cile. È stata rafforzata la partnership strategica con un’azienda italiana che opera nel mercato dell’oil&gas, con un accordo quadro per le attività di service sulla flotta di turbine Siemens installate in Italia. nautica4-210x297-2013.ai 1 16/12/2013 14:47:01 C OMPONENTI M ONDIAL P E R L’ I N D U S T R I A N AVA L E • Giunti di accoppiamento • Calettatori meccanici • Giunti e bussole bloccaggio albero-mozzo, albero-albero anche in acciaio inox • Catene inossidabili • Manicotti, attuatori e guide per movimenti lineari C • Cuscinetti e supporti in due metà M Y CM MY CY CMY K MONDIAL S.p.A. è tra le più importanti aziende di distribuzione di prodotti per trasmissioni meccaniche. Con più di sessant’anni di storia, un’ampia gamma di prodotti e una organizzazione tecnica di altissimo livello Mondial è il partner ideale per diversi settori industriali. Per l’industria navale, Mondial S.p.A. propone un’intera gamma di soluzioni realizzate appositamente per il settore nautico per applicazioni di primo equipaggiamento e di manutenzione. www.mondial.it MONDIAL S.p.A. Via G. Keplero, 18 • 20124 Milano • Tel. 02 66810.1 - Fax 02 66810.264 • e-mail: [email protected] Filiali: Bologna - Firenze SCENARI Nuova sede per Comsol LUCA ROSSI La filiale italiana di Comsol si espande trasferendo la sede in una location decisamente più ampia. Segno della crescente richiesta del suo Comsol Multiphysics e della necessità di offrire ai progettisti una location in grado di ospitare anche corsi di formazione, seminari di approfondimento per applicazioni specifiche e seguire tutte le personalizzazioni richieste dai clienti Comsol si espande e trasferisce la propria sede, sempre a Brescia ma in una location molto più ampia e capiente della precedente. La società ha anche inaugurato i nuovi uffici con una cerimonia, come dimostrazione di un significativo aumento della richiesta di Comsol Multiphysics, il prodotto di punta dell’azienda. La nuova location, che si caratterizza per gli spazi più capienti e per la maggiore funzionalità, ha consentito alla filiale italiana di ampliare e consolidare il proprio staff, già costituito da un team di esperti tecnici, per meglio seguire le vendite del software, offrire ai clienti un supporto tecnico qualificato e organizzare corsi di formazione intensivi, seminari di approfondimento dedicati ad applicazioni specifiche e corsi personalizzati studiati sulla base delle particolari esigenze dei clienti. La decisione di ingrandirsi è dettata dal crescente impegno dell’azienda nelle attività di vendita e di supporto, rivolte principalmente ai centri di ricerca, alle aziende e alle università italiane. “Una delle chiavi del successo di Comsol è l’impegno profuso dal nostro staff nell’assicurarsi che i clienti ricavino il massimo profitto dall’uso del software. Questa dedizione si manifesta soprattutto nel supporto costante e qualificato che offriamo ai clienti - afferma Gian Luigi Zanotelli, managing director di Comsol -. Con molti dei nostri utenti abbiamo instaurato un ottimo rapporto, non solo di natura tecnica e professionale, ma anche basato sulla collaborazione e la stima reciproca. Sono certo che, anche grazie all’ampliamento dell’ufficio, saremo in grado di soddisfare sempre meglio le esigenze dei nostri clienti e, con il passare del tempo, questo rapporto di fiducia si consoliderà ulteriormente”. Comsol in Italia La storia di Comsol in Italia comincia nel 1999 con l’ingresso sul mercato 36 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Modellazione multifisica potenziata italiano. Nel 2003 nasce il primo distributore nazionale per la Casa svedese. Il marzo 2006 segna l’apertura della prima sede Comsol in Italia, a Brescia. Nata nel 1986, l’azienda dimostrava così il suo impegno a soddisfare le crescenti esigenze che arrivavano dal mercato italiano nell’ambito della progettazione di tecnologie avanzate. Con due sedi centrali, in Svezia a Stoccolma e negli USA a Burlington, diciotto uffici e una rete capillare di distributori sparsa a livello globale l’azienda è in continua espansione. Comsol offre ad aziende, laboratori di ricerca e università di tutto il mondo soluzioni software per la simulazione, la progettazione e la ricerca di prodotti innovativi. Oggi sono oltre 90.000 gli utenti delle sue soluzioni e può contare su circa 350 dipendenti sparsi nel mondo. Il suo prodotto di punta, Comsol Multiphysics, è un ambiente software per la modellazione e simulazione di qualsiasi sistema fisico. Uno dei suoi punti di forza è la capacità di modellare e simulare fenomeni multifisici nell’ambito di molteplici discipline. I suoi moduli aggiuntivi potenziano ed espandono la piattaforma di simulazione mediante strumenti specifici per discipline come elettromagnetismo, meccanica strutturale, fluidodinamica, termica, acustica e applicazioni chimiche. Altri strumenti di interfaccia permettono l’integrazione di Comsol Multiphysics con tutti i principali software di calcolo tecnico, CAD e CAE presenti sul mercato. Il nuovo ufficio di Brescia rispecchia proprio una presenza più forte di Comsol Multiphysics sul mercato italiano: il continuo sviluppo delle funzionalità del software lo ha reso uno strumento di lavoro insostituibile per progettisti e ingegneri che sviluppano progetti di simulazione Comsol ha annunciato recentemente il rilascio di Comsol Multiphysics 4.4, la nuova versione di questa potente piattaforma per la modellazione e la simulazione di applicazioni in campo elettrico, meccanico, fluidodinamico e chimico. La nuova interfaccia Comsol Desktop per Windows offre agli utenti una migliore fruibilità. La struttura ad albero per il settaggio dei modelli multifisici contiene ora un nuovo nodo, denominato Multiphysics, che semplifica la definizione dei modelli. Questo nodo consente di espandere le singole interfacce fisiche e combinarle in una serie di accoppiamenti multifisici pertinenti. Inoltre, il nuovo Mixer Module, add-on del CFD Module è destinato specificamente all'analisi di miscelatori agitati e reattori utilizzati nella lavorazione di prodotti farmaceutici, alimentari, chimici e di consumo. Comsol Multiphysics 4.4 introduce anche numerosi miglioramenti alle funzionalità già esistenti nel software. Questi miglioramenti aumentano le prestazioni e la fruibilità dell'intera suite di prodotti. Tra questi, sono stati introdotti aggiornamenti nelle funzionalità di geometrie e mesh, sono stati potenziati i moduli relativi alla meccanica e all’acustica. Per quanto riguarda la Fluidodinamica: nel CFD Module sono state aggiunte funzioni per valutare la rugosità di superficie della parete per flussi turbolenti e una migliore condizione al contorno di uscita, la conservazione di massa e di energia per i flussi laminari è stata potenziata con formulazioni di flusso aggiornate. nei più svariati ambiti, dalla meccanica all’automotive, dai dispositivi Mems al biomedicale. “Come utente ‘storico’ di Comsol, penso che questa espansione dell’azienda segua la crescita del suo straordinario software - commenta Ciro Del Vecchio, dell’Osservatorio Astrofisi- co di Arcetri, presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica -. Sono sicuro che questa espansione faciliterà la crescita della comunità degli utenti e porterà a un ulteriore rafforzamento del team italiano, anche grazie al contributo di nuovi esperti di simulazione”. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 37 SCENARI Obiettivi ambizioni ELENA CASTELLO Il Gruppo Sick ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di 1 miliardo di euro. Ma l’obiettivo per il futuro è ancora più ambizioso e impegnativo: raddoppiare questo traguardo entro i prossimi sette anni. Entro il 2020 Sick vuole arrivare a 2 miliardi di euro di fatturato per potersi trasformare in Sick 2.0. Lo annuncia Giovanni Gatto, amministratore delegato della filiale italiana Prodotti di qualità e forte attenzione alle richieste dei clienti sono i pilastri su cui si basa l’approccio Sick al mercato, che ha reso la società una protagonista a livello mondiale, fino a raggiungere 1 miliardo di euro di fatturato nel corso del 2013. Automazione di processo, automazione di fabbrica e automazione della logistica sono le tre aree di riferimento, cui si è aggiunta la Security. L’obiettivo ambizioso è quello di raggiungere i 2 miliardi di euro nel 2020. “Il nostro nuovo progetto si chiama Sick 2.0, e mira a far crescere il Gruppo fino a registrare 2 miliardi di fatturato entro il 2020 annuncia Giovanni Gatto, amministratore delegato 38 progettare proget gettar taree 37 377 7• GENNAIO GENNAI GEN NAIO O/FEBBRAI FFEBBRAIO IO 2014 di Sick SpA -. Lo faremo ottimizzando processi e logistica ma anche investendo costantemente nelle risorse umane. Abbiamo una scuola interna, presso la casa madre, che si occupa di formare le giovani leve. L’attenzione alla formazione in Sick è sempre stata un punto di forza e continuerà ad esserlo. Alle aziende clienti portiamo non solo una proposta di componenti, per quanto vasta e completa, ma anche la persona, le sue competenze, la sua capacità di stringere un rapporto di collaborazione e di fiducia. Le persone sono anche coloro che fanno ricerca, che ‘inventano’ nuovi prodotti e soluzioni”. Automazione per la logistica La logistica è un’importante divisione di Sick che si affaccia a mercati quali l’intralogistica, trasporto e movimentazione, building automation e la sicurezza degli edifici. Un ambito che allarga sempre più i propri orizzonti, quali ad esempio l’e-commerce che acquista sempre maggior peso. Intralogistica significa dunque corrieri e postale, cargo e aeroporti, magazzini e centri logistici, retail e grande distribuzione. Il settore principe per l’azienda è quello portuale, ma le soluzioni Sick sono un supporto nello smistamento di pacchi e buste, nei sistemi di identificazione automatica, nell’identificare peso e volume nei sistemi di smistamento bagagli. Sick annovera tra i propri clienti uno dei più importanti aeroporti italiani. Pensiamo poi al controllo del traffico. Ad esempio le autostrade tedesche sono controllate dai sistemi Sick in grado di identificare il veicolo, il peso e il volume. In alcuni Paesi è utilizzato per identificare il numero di targa. Per tutte queste applicazioni è utilizzato il laser scanner LMS, instal- lato in Austria, Svizzera e Polonia e in espansione anche in altre città europee, nonché diffusamente utilizzato in Cile. A Venezia viene utilizzato per rilevare la sagoma e la misura dei camion, dare strumenti e messaggi visivi e limitare il traffico in determinate aree. È proprio in questi ambiti che entrano in gioco i prodotti Sick, come il TIC Traffic Collector e il laser scanner serie LMS. E, non meno importante, la building automation. Anche qui il prodotto dominante è sempre l’LMS che ci permette di rivolgerci ad applicazioni museali, con nuove tecnologie per la sicurezza del patrimonio artistico, ma anche nel controllo degli accessi, ad esempio tornelli e metropolitane e per la sicurezza delle carceri. Tra fabbrica e processo Tre sono le aree principali in cui le attività di Sick trovano completamento: la factory automation, con la proposta di sensori per l’automazione dei processi produttivi e delle macchine, la logistic automation, con i prodotti di identificazione automatica, mediante scansione laser o telecamere, e la process automation con sistemi completi per l’analisi e misura nei processi e per il monitoraggio ambientale. Un forte impegno, dunque, nell’ambiente e nella sicurezza. Le soluzioni Sick per la factory automation permettono di comunicare con ogni macchina e di riconoscere qualsiasi codice a barre, abbigliamento, nel food and beverage, nel packaging ecc. E qui torniamo al core business iniziale di Sick, alle barriere di sicurezza, ai laser scanner di sicurezza, per finire alle funzioni di ispezione, posizionamento o controllo. Nel futuro ci sarà l’applicazione di uno scanner Sick alla medicina, a bordo di un robot-chirurgo che sarà comandato da un medico dall’esterno della sala operatoria. Gli analizzatori di gas Sick sono utilizzati nell’industria di processo da oltre 50 anni e anche in questo mondo Sick ha investito forti risorse. A catalogo figurano prodotti per il controllo delle emissioni, per il monitoraggio delle concentrazioni di gas e polveri, il tutto per rispettare i limiti di legge; linee per le misure di processo, per l’ottimizzazione del consumo di energia e materie prime; misure per verifica di sicurezza, per proteggere le persone e gli impianti (ad esempio il controllo del CO per prevenirne fughe nocive, esplosioni, incendi in silos). Il loro utilizzo in applicazioni estremamente variabili. Tre sono i cluster principali: oil and gas, materiali di base e infrastrutture quindi l’industria energetica, cemento, navale. Per l’ottimizzazione di questi processi Sick è in grado di fornire un pacchetto completo per l’analisi gas estrattivi a freddo, estrattivi a caldo, analisi polveri e misuratori di portata. L’azienda offre soluzioni per il monitoraggio continuo delle emissioni, monitorando e andando a trasmettere alle autorità locali le informazioni raccolte. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 39 SCENARI Rosso robot FRANCO ASTORE In Comau Robotics, ingegneri, tecnici, informatici e designer lavorano per fare della tecnologia italiana un motivo di orgoglio nel mondo. Insomma, c’è ancora un settore felice nel settore manifatturiero dove l’industria investe e i tecnici sperimentano. Entriamo nella fabbrica dei robot Comau è la più importante impresa italiana produttrice di robot industriali. Quando si partecipa all’open house di questa azienda ci si interroga su quali novità, soluzioni tecniche e organizzative possa proporre al mercato. Non si tratta solo delle performance del prodotto, ma di pianificazioni industriali per il prossimo futuro: internazionalizzazione dell’impresa, conquista di punti percentuali di quote di mercato e immagine del brand da comunicare e trasferire agli utilizzatori. Se il nostro Paese ha evitato sin qui la deriva è merito di quei settori, imprenditori e territori, che procedono senza tentennamenti lungo il percorso delle sfide più difficili, facendo leva sui propri mezzi e le proprie strutture. È questa l’industria manifatturiera italiana 40 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 conosciuta in tutto il mondo, quella dei distretti industriali, dell’innovazione e del design. Comau ne fa parte ormai da diversi decenni. Era infatti il 1973 quando l’azienda di Grugliasco fu fondata. Oggi, dopo quarant’anni di esperienza nella progettazione e costruzione di impianti produttivi hi-tech è una delle principali imprese mondiali nella fornitura di servizi e automazione sostenibili. Attualmente Comau è suddivisa in sei Business Unit al servizio di molteplici industrie e applicazioni: dall’automotive all’aerospace, fino alla saldatura di scocche, lavorazioni meccaniche e assemblaggio, oltre a una vasta offerta di servizi e robot industriali. Nel 2013 saranno oltre duemila i robot Comau installati nel mondo, entro il 2015 l’azien- da ha intenzione di raddoppiare questa cifra. Qui di seguito segnaliamo qualche dato statistico: nel 2012 i costruttori mondiali di robot hanno installato circa 160.000 macchine nel mondo, in Italia circa 4.500. Nello stesso anno il fatturato del Gruppo Comau è stato per il 44% in Europa, 34% Nafta (North American Free Trade Agreement), 14% Asia e Pacifico e 8% America Latina. Soluzioni e competenze “L’industria sta andando verso soluzioni digitali - ha esordito Maurizio Cremonini, responsabile marketing del Gruppo Comau -. Diverse tecnologie stanno convergendo nell’industria manifatturiera: meccanica, elettronica, informatica, nuovi materiali, robot più abili, Maurizio Cremonini, responsabile marketing del Gruppo Comau. gement Office per supportare processi altamente tecnologici e massimizzare la redditività dei progetti”. Oggi Comau lavora seguendo un sistema di gestione globale dei progetti tramite il suo team di project manager specializzati per coniugare sinergia, strategia ed esecuzione. L’obiettivo del PMO è di rafforzare le competenze di gestione progetti e programmi sia a livello individuale sia organizzativo concentrandosi su comunicazione, fiducia e definizione degli obiettivi. Conseguentemente è stata creata la PM Academy per formare i PM sia all’interno dell’azienda che presso le aziende clienti, basandosi su strumenti e linee guida per la formazione di project manager professionisti. Ma non è tutto, l’azienda è in continua evoluzione. Eco sostenibilità in produzione design delle forme”. E ha continuato: “Comau è il risultato di un’enorme esperienza proprio in tutti questi comparti tecnologici e di una profonda conoscenza del mercato senza eguali. L’azienda che rappresento si basa sulle competenze e il suo impegno non si ferma alle soluzioni ingegneristiche. I tecnici forniscono formazione, supporto e manutenzione su scala globale. Inoltre, rientrano nella gamma dell’offerta Comau anche i servizi strategici studiati per ottimizzare la produttività”. Questa organizzazione e queste proposte hanno modificato la presenza geografica dell’azienda in funzione dello sviluppo delle aree industriali. Comau è presente in Nord e Sud America (USA, Messico, Brasile e Argentina), Asia (In- dia e Cina) e ovviamente in Europa. Sono 23 le sedi operative nel mondo. Il dato è fondamentale per capire come la società sia vicina ai propri utilizzatori. Grazie alla costruzione e il post vendita di impianti di produzione, Comau è un fornitore a 360 gradi di tecnologia di alto livello. L’impresa è attrezzata per soddisfare le più complesse necessità produttive dei propri clienti per quanto riguarda l’intero processo produttivo, lavorazione, montaggio e collaudo prodotti, anche personalizzati. Come raggiungere questi ambiziosi obiettivi? L’azienda ha istituito la figura del project manager. Conoscere per crescere “Nel 2007 - ha proseguito Cremonini - è stato costituito il Comau Project Mana- eComau è una recente divisione del Gruppo piemontese. Vediamo di che cosa si tratta. Comau si è impegnata per diventare una tra le prime aziende in Europa a ottenere la certificazione EN16001 che rappresenta le migliori e più recenti pratiche nella gestione energetica. In azienda grandi risorse vengono dedicate a trasformare la responsabilità ambientale in risparmi energetici effettivi per gli utilizzatori. “Il nostro impegno ecologico - ha detto Marco Valentini, direttore di Comau Consulting - comporta sforzi costanti per sviluppare nuovi metodi e soluzioni di automazione efficienti dal punto di vista energetico per ridurre significativamente i consumi”. Dai rilievi energetici fino all’applicazione delle recenti tecnologie disponibili, eComau supporta gli utenti nel raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e fornisce un supporto per garantire il massimo livello di efficienza possibile. I prodotti e i servizi della divisione eComau sono stati sviluppati specificatamente per fornire soluzioni a recupero rapido per ogni ambiente produttivo, per attrezzature sia nuove sia esistenti. Essa si rivolge a qualunque azienda voglia migliorare i propri processi di automazione industriale, ottimizzando contemporaneamente le prestazioni energetiche. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 41 SCENARI L’innovazione? un’esperienza GABRIELE PELOSO multidisciplinare Le esperienze 3D diventano il mezzo per immaginare e realizzare innovazioni attraverso la ricerca intelligente di informazioni, le funzionalità di social innovation e le esperienze virtuali di design, di configurazione di processi e produzione. E’ questa l’idea di Dassault Systèmes con la piattaforma 3DExperience, recentemente presentata ai propri utilizzatori Si è svolto, lo scorso ottobre, 3DExperience Customer Forum Italia di Dassault Systèmes. All’evento, presso il parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso (BG), hanno partecipato oltre 260 persone: progettisti, responsabili aziendali, manager e ricercatori. L’evento, organizzato dalla filiale italiana della corporation francese, non si è limitato alla presentazione delle soluzioni software per la progettazione industriale, ma è stato un riferimento importante per illustrare cosa si intende per innovazione oggi e, forse, anche per il prossimo decennio. Le esperienze 3D diventano il mezzo per immaginare e realizzare innovazioni attraverso la ricerca intelligente di informazioni, le funzionalità di social innovation e le esperienze virtuali di design, di configurazione di processi e produzione. Questi temi sono stati discussi anche 42 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 dal punto di vista dei fruitori di tali tecnologie, durante la tavola rotonda moderata da Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente presso SDA Bocconi. Hanno partecipato alcune aziende italiane di primissimo piano come Barilla, Bulgari, Luxottica, Fontana e Gaspardo. In sintesi l’innovazione di prodotto non è solo tecnologica, ma un insieme di esperienze interdisciplinari che comprendono: le esigenze degli utilizzatori, il design, la compatibilità ambientale, il web e lo smaltimento dei prodotti alla fine del loro utilizzo. Il meeting è stato aperto con l’intervento di Guido Porro, managing director EuroMed; sono intervenuti Monica Menghini, executive vice president industry, marketing and corporate communications; Bernard Charlès, presidente di Dassault Systèmes, Carlo Alberto Carnevale Maffé docente di Strate- gia, SDA Bocconi e Pascale Gay, vice console generale di Francia. Cambierà il modo di progettare Quando partecipi a un incontro di Dassault Systèmes non ti aspetti la solita conferenza stampa, un evento dedicato alla presentazione di singoli prodotti. Il valore aggiunto sono le aspettative di visione che la società francese propone. La 3DExperience si contestualizza in un modo nuovo di concepire la progettazione di un oggetto e la sua produzione. L’industria manifatturiera sta andando verso il digitale. Qualcuno l’ha già denominata Industry 4.0. Essa utilizza sistemi virtuali, basati sul software e sull’esperienza di più soggetti. Un certo numero di tecnologie sono la base comune della nuova fabbrica, per lo sviluppo di nuovi prodotti: programmi intelligenti, materiali, nuovi Bernard Charlès, president & CEO e Monica Menghini, executive vice president industry, marketing and corporate communications di Dassault Systèmes. processi, esigenze degli utilizzatori e servizi web portano a un modo differente di costruire i singoli oggetti. Questa visione, ma anche uno sviluppo concreto permetterà ai produttori una personalizzazione di massa dei singoli prodotti: dalle automobili, agli aerei, fino agli elettrodomestici, telefonini e macchine per produrre. La fibra di carbonio, in alcune applicazioni, è ampiamente utilizzata poiché più resistente dell’acciaio; le nanotecnologie stanno dando ai prodotti caratteristiche avanzate; inoltre il web permette già oggi uno scambio delle informazioni a livello globale. Le aziende, in alcuni casi, non avranno più bisogno di grandi capitali per sviluppare un’idea. Ecco allora la necessità di dotarsi di nuove soluzioni di sviluppo. 3DExperience di Dassault Systèmes è una di queste. Vediamo di che cosa si tratta. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 43 SCENARI innovazione del prodotto, di contribuire al processo minimizzando l’impatto sull’ambiente e contribuendo a uno sviluppo più sostenibile in ciascuno dei settori industriali e sociali di riferimento. Uno dei punti cardine della soluzione software, disponibile in oltre trenta piattaforme verticali secondo l’industria di riferimento, si basa sull’applicazione If We Compass. Una bussola che indica al progettista quale soluzione adottare per Innovazioni sostenibili L’impresa francese è specializzata nel software di progettazione 3D, nelle soluzioni di 3D digital mockup e di gestione del ciclo di vita del prodotto. I suoi applicativi di progettazione e gestione dei processi e quelli esperienziali basati sul 3D avanzato e sulla realtà virtuale sono modulari su aziende e organizzazioni di tutte le dimensioni e integrati sotto la grande piattaforma chiamata 3DExperience. Forbes ha classificato Dassault Systèmes tra le 40 società più innovative al mondo. Nella sua piattaforma tecnologica l’azienda è riuscita a riunire scienza, arte e tecnologia, producendo un potente set di software collaborativi per gestire l’innovazione di prodotto e contribuire ad accrescere il valore offerto da ogni industria ai propri mercati e ai propri utenti finali. Dassault Systèmes offre ad aziende e consumatori le esperienze 3D complete per consentire loro di immaginare innovazioni sostenibili capaci di armonizzare prodotti, natura e vita. Bernard Charlès ha detto: “Il nostro obiettivo è ‘collocare ciascun prodot- 44 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 A sinistra Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente presso SDA Bocconi e Guido Porro managing director EuroMed di Dassault Systèmes. to nella vita’, cioè integrarlo e usarlo nel contesto ambientale, verificandone l’impatto. Ci impegniamo a sfruttare le nostre soluzioni per capire e simulare meglio il modo in cui la natura, la vita e i prodotti possono interagire in armonia. Vogliamo aiutare i nostri utilizzatori a compiere la transizione dalle specifiche di prodotto all’esperienza di prodotto. Guardiamo il mondo attraverso i loro occhi”. In questo scenario planetario, la piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes consente, attraverso il linguaggio universale delle tre dimensioni comprensibile a tutti gli attori coinvolti nel processo di creazione e un miglior sviluppo prodotto. Essa considera diversi scenari ipotetici per trovare la giusta direzione, secondo i principi sopra esposti. “Questa piattaforma - ha detto Monica Menghini - permette a tutti gli utenti di rompere gli schemi precedenti della progettazione. Essa permette di abbracciare i vari livelli di sviluppo prodotto e in generale dell’azienda”. La 3DExperience non si limita all’utilizzo di un software di progettazione, ma permette a progettisti e sviluppatori di valutare, virtualmente, esperienze differenti che considerano le necessità dei consumatori finali: dal passeggero dell’aeromobile fino ai prodotti consumer. Rivista di meccanica oggi 27-01-2004 16*52 Pagina 1 IL MIGLIOR PUNTO DI VISTA SU PRODOTTI DI FISSAGGIO E TECNICHE DI ASSEMBLAGGIO Bussole autofilettanti Filetti riportati elicoidali Prigionieri autoaggancianti Inserti filettati trilobati Spine e chiodi intagliati SALCA srl Via Jacopo della Quercia, 7/9 20149 Milano www.salca-srl.com Tel. 02 48000881 • Fax 02 4981955 ISO 9001:2000 cert. n°1626/1 MANIFESTAZIONI Preparare GABRIELE PELOSO il futuro Nuovamacut Live Solidworks 2014 si è svolto a Bologna. Nell’occasione sono state illustrate le novità della recente release del CAD 3D. Gian Paolo Bassi, vice president R&D di Solidworks, ha sottolineato le principali tendenze tecnologiche: dal cloud alla realtà virtuale, fino alla prototipazione rapida Ci sono comparti industriali dove l’innovazione continua ad avere un ruolo predominante. Il settore dello sviluppo software, in particolare i CAD 3D, è uno di questi. Progettazione e innovazione sono due concetti che vanno a braccetto. Sarebbe meglio non separarli soprattutto nel mondo dell’industria manifatturiera. Questo intreccio è stato ampiamente spiegato da Gian Paolo Bassi, vice presidente R&D Solidworks di Dassault Systèmes, intervenuto alla terza edizione di Nuovamacut Live, in cui è stata lanciata in Italia la release Solidworks 2014, che si è svolta lo scorso novembre a Bologna. “L’obiettivo di Solidworks è quello di proporre sistemi di progettazione all’avanguardia 46 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 in grado di soddisfare le esigenze degli utenti. È per questo motivo che siamo attenti alle nuove tecnologie informatiche presenti sul mercato. Alcuni esempi sono il cloud computing, la virtualizzazione degli oggetti, la realtà aumentata, il rendering, fino alla produzione con la stampa 3D di ciò che si è pensato”. Ecco allora che l’innovazione secondo Solidworks non si limita a singole competenze, ma è un mix di sapere che va oltre la tecnica e si spinge verso un’esperienza da condividere con e nella comunità. Insomma, in ambito software, mettere insieme saperi e competenze, senza avere un unico soggetto specifico di riferimento sarà la vera sfida. Un supporto alle aziende L’idea di industria 4.0 deve identificare alcuni criteri chiave, tra cui la gestione dei dati (sempre più numerosi), internet dei prodotti e internet dei servizi, come pilastri funzionali in grado di trasformare l’attuale architettura organizzativa industriale. Ecco allora la necessità per l’industria manifatturiera di affidarsi a partner competenti come Nuovamacut nello sviluppo di una nuova organizzazione aziendale. “La nostra azienda - ha detto Sauro Lamberto, ad di Nuovamacut - è specializzata nell’ambito delle tecnologie a supporto dei processi aziendali, nonché riferimento principale in Italia per Solidworks A destra Gian Paolo Bassi, e Sauro Lamberti ad di Nuovamacut (Gruppo TeamSystem). come centro di assistenza, sviluppo, consulenza e formazione certificate, è diventato anche rivenditore ufficiale di Enovia la suite di applicativi PLM di Dassault Systemès. Nuovamacut inoltre collabora anche con CADLand per lo sviluppo di soluzioni per la realtà virtuale”. Fondato nel 1955 come distributore di macchine utensili, oggi Nuovamacut - società TeamSystem -, con un organico di 140 persone operanti su dieci diverse sedi sul territorio italiano, è il principale partner tecnologico di Dassault Solidworks in Italia e tra i primi dieci al mondo, non solo per la rivendita delle soluzioni software in ambito CAD e PLM, ma è il primo centro di assistenza, con più di 11.500 licenze installate. Motociclette e bibite Nuovamacut ha oltre 4.500 clienti, tra questi segnaliamo due aziende significative, simbolo del Made in Italy, presenti all’evento bolognese. Si tratta di NCR (Gruppo Poggipolini) specializzata nella progettazione e produzione di moto esclusive ad alta tecnologia per un mercato esigente e Comac azienda italiana impegnata nella costruzione di impianti automatizzati per la produzione, il processo e il confezionamento di bevande in fusti di qualsiasi formato. Essi sono studiati e personalizzati secondo le richieste dei clienti, siano essi grandi, medi o piccoli produttori. La prima azienda ha presentato durante la sessione un motore interamente in titanio installato sulla Millona, unico esemplare al mondo, mentre nell’area espositiva è state esposta, per tutta la durata dell’evento, la NCR M: una moto di 130 kg, con una potenza del motore di 135 CV; quest’anno ne sono stati prodotti 90 esemplari. La seconda azienda, invece, ha illustrato con un filmato, agli oltre mille progettisti presenti all’evento, i propri impianti di produzione. Si tratta di impianti automatici per produzioni di oltre i 200 fusti/ora. Sono progettati per il trattamento di fusti in acciaio inox, ma possono essere adattati anche per il trattamento di fusti oneway in plastica. Entrambe le società hanno sottolineato come il CAD 3D Solidworks è fondamentale per lo sviluppo prodotto. La versione 2014 La release Solidworks 2014 assicura una maggiore produttività e facilità di utilizzo, lasciando ai progettisti più tempo da dedicare alle attività strategiche ai fini dell’innovazione. Grazie a miglioramenti significativi in termini di produttività, flussi di lavoro e mobilità, gli utenti possono riutilizzare i dati in maniera più dinamica, accelerando la condivisione dei dati di progetto per favorire la collaborazione lungo tutto il ciclo di sviluppo dei prodotti. Il supporto aggiuntivo in termini di mobilità per dispositivi Android e iOS permette agli oltre 2,1 milioni di utenti Solidworks di essere sempre connessi al patrimonio di progetti in 3D, senza limiti di spazio e tempo. Inoltre, recenti studi di mercato confermano l’importanza dell’impatto estetico dei prodotti per le scelte di acquisto e l’esperienza complessiva del prodotto da parte dei clienti. Che si tratti di una macchina industriale, di uno smartphone o di un dispositivo medicale, gli utilizzatori richiedono sia funzionalità sia un design accattivante. Solidworks 2014 consente ai progettisti di trasformare le proprie idee creative da semplici schizzi di progetto e immagini a modelli 3D rapidamente. La condivisione dei modelli 3D fin dalle prime fasi della progettazione può essere favorita dalla realizzazione di prototipi fisici realizzati con le tecnologie dei partner di Solidworks specializzati in stampa tridimensionale. Con eDrawings, l’ufficio tecnico può visualizzare i progetti in 3D e mostrare il comportamento effettivo dei prodotti nel mondo reale attraverso esperienze tridimensionali di realtà aumentata su qualsiasi dispositivo iOS, come iPad o iPhone. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 47 SCENARI Il design in un volume GABRIELE PELOSO È stato presentato alla Triennale di Milano ADI Design Index 2013. Il volume è realizzato a cura dell’Osservatorio Permanente del Design, che costituisce la selezione del miglior design italiano di ogni anno e la preselezione per il Premio Compasso d’Oro ADI, nel 2014 Se Milano riconosciuta S M ilan il ano o è rico c nosciiuta ta ttra ra lle e ccaapitali d del design, anche una ell d esig es ign n, a nche nc he u na mostra di prodotti p ro rodo d ttii lo ha h a confermato. conferma mato to.. Si è trattato di ‘Design Opera’ alla Triennale di Milano, dal 2 ottobre al 3 novembre scorso. L’idea dell’esposizione nasce dalla presentazione del volume ADI Design Index, realizzato a cura dell’Osservatorio Permanente del Design, che costituisce la selezione del miglior design italiano di ogni anno e la preselezione per il Premio Compasso d’Oro ADI. L’edizione 2013, a cura di Maria Cristina Tommasini, è di 358 pagine e comprende prodotti (170), sistemi di prodotti, servizi, ricerche teoriche e storiche, ricerche di processo o d’impresa in cui il design abbia un ruolo preminente. Accanto ai prodotti la Targa Giovani evidenzia i progetti realizzati nell’ambito delle scuole di design italiane. Il volume propone una selezione di oggetti 48 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 distinguono per originalità e che si dis stin innovazione innovazi zio one funzionale, formale e per la ricerca sui matetipologica, p ti riali e sui processi di produzione, di comunicazione e di distribuzione. In particolare è stata posta attenzione ai prodotti che esprimono rispetto per l’ambiente, valore pubblico e sociale, cura per l’usabilità, l’ergonomia, la sostenibilità, l’interazione e osservanza delle regole del Design for All, il rispetto del rapporto tra designer e impresa e la tutela della proprietà intellettuale. Design e nuovi prodotti La novità di quest’anno sono stati i 139 prodotti esposti alla mostra ‘Design Opera’ pubblicati su ADI Design Index 2013, accompagnati da immagini, video e documenti. La mostra è stata progettata e realizzata dallo studio N!03. Si tratta di un’anticipazione di una visibilità che per la Collezione storica del Compasso d’Oro diventerà permanente nel 2015, quando avrà una sua sede stabile, aperta al pubblico, negli spazi della nuova sede dell’ADI. Il centro dell’idea del design rimane comunque il volume Index 2013. Esso è un concentrato di cosa è o dovrebbe essere il design nella progettazione di nuovi prodotti. Un conto è rispondere alle attese del marketing, altro è immaginare diverse e più funzioni, minori sprechi, nuovi percorsi da interpretare, più giusti, più etici. “L’ADI Design Index –ha detto Luisa Bocchietto presidente ADI- nel selezionare deve dare degli indirizzi: il segnale è che dobbiamo cambiare come progettisti, produttori e consumatori, profondamente e in fretta. Si tratta di tradurre nei fatti, giorno dopo giorno, attitudini che ora sono ancora sporadiche e poco evidenti”. In questa direzione, progettare prodotti intesi secondo la concezione tradizionale (automobili, utensili, beni di consumo) diventa limitante: è necessario allargare il campo e considerare ‘prodotto’ il materiale, il servizio, il processo stesso. Da questa impostazione sono nate nel triennio le nuove categorie: il Design dei materiali e dei componenti, il Design dei servizi, la ricerca per l’impresa per comprendere prodotti di diversi settori dell’industria, il lavoro di un terzismo avanzato che sfrutta le nuove tecnologie, i servizi urbani per le collettività, la ricerca a più ampio raggio. C’è una componente formale, legata al concetto di armonia e di bellezza, che va riconosciuta anche in questo tipo di prodotti e che determina la loro qualità globale. Come sempre deve esserci un elemento di innovazione che giustifichi la loro evidenza. Creare nuovi prodotti di design presuppone infine vi sia stata una riflessione etica sulla loro reale utilità. Sicuramente c’è il mercato da conquistare e c’è un lavoro da svolgere, ma oltre questo c’è l’urgenza di rispondere ad alcuni interrogativi che non sono più solo individuali. Bisogna porsi il problema dell’uso delle risorse, del rispetto dell’ambiente e delle generazioni future, della disuguaglianza sociale, della sostenibilità etica, oltre che economica, delle nostre azioni. A fronte di queste riflessioni, emerse nell’ultimo anno, un’ulteriore categoria e un nuovo criterio di valutazione si accompagnano a questo ADI Design Index 2013: il ‘design per il sociale’ e la ‘sostenibilità etica ed economica’ dell’intero processo. Cosa dire Il significato quindi, al di là della selezione ADI Design Index-Compasso d’Oro e delle positive ricadute per chi viene selezionato e premiato, è poter riflettere senza condizionamenti su cosa sia il de- sign, su quale indirizzo debba avere per influire in minima parte, se possibile, sul nostro futuro. Questa è l’ambizione di ADI, questo il contributo al design italiano. Tutto ciò è possibile grazie al lavoro di molti, alla grande passione di alcuni, alla qualità delle persone che stanno dietro alle cose. Insomma, il design italiano è manifattura eccellente e sfida intellettuale. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 49 I GUARDIANI SENZA GIOCO E COMPATTI: I NOSTRI LIMITATORI DI COPPIA RW-ITALIA.IT IL GIUNTO DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Export e innovazione per la crescita Nell’ambito di un quadro economico fortemente negativo dal 2008 a oggi, alcuni elementi di ottimismo giungono dalla stima relativa al contributo della nautica al PIL, che nel 2014 dovrebbe tornare nuovamente sopra ai 2 miliardi di euro, con una crescita del 7%. Anche in questo comparto la tecnologia e la qualità fanno la differenza. ECONOMIA Acque difficili ATTILIO ALESSANDRI La nautica da diporto italiana, secondo i dati Ucina, segnala un 2012 estremamente difficile, ma la contrazione economica si è ridotta nel 2013. Nel 2014 dovrebbe esserci un’inversione di tendenza e, il 2015, è previsto in crescita dell’1,3%. I costruttori italiani sono comunque in cima alla classifica per qualità, design e soluzioni tecnologiche 52 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Il fatturato globale dell’industria nautica nel 2013 è stato tra i 2,4 e i 2,3 miliardi di euro (dati provvisori. L’articolo è stato redatto lo scorso dicembre ndr). Per il 2014, invece, è stimata una crescita del contributo al PIL della nautica pari al 7%. Dopo un 2012 chiuso a -27% rispetto all’anno precedente, i dati provvisori del fatturato globale dell’industria nautica italiana per il 2013 segnalano che la contrazione si starebbe riducendo, assestandosi su un dato compreso tra il -4 e il -8%. Secondo Ucina Confindustria nautica alcuni elementi di ottimismo giungono dalla stima relativa al contributo della nautica al PIL, che nel 2014 dovrebbe tornare nuovamente DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Progetto internazionale Italia-USA Il progetto promosso dal Mise (Ministero sviluppo economico) in collaborazione con Ucina, ha l’obiettivo di sostenere la partnership tra le due sponde dell’oceano, puntando a crescere nei Paesi Terzi con un prodotto congiunto e polifunzionale. Italia e USA rimangono, nonostante la crisi del settore, i leader mondiali della nautica da diporto. Per sostenere e sviluppare ulteriormente le rispettive industrie nautiche, sia nei mercati tradizionali che nei Paesi emergenti, quali per esempio l’India, hanno scelto di promuovere un’idea progettuale non convenzionale. La spinta a unire le forze per andare insieme sui mercati mondiali aprendo nuovi spazi per le eccellenze della nautica rappresenta, dunque, la premessa verso nuove partnership tra organismi e aziende americane e italiane, ma permette, altresì, collaborazioni sinergiche e innovative che portano vantaggi reciproci a tutti i soggetti coinvolti. In tale direzione si inserisce il progetto promosso dal MiSE, presso il Chantier de Pondicherry in India, un prototipo di piccola imbarcazione di design italiano, con il sistema strip planking americano ed equipaggiato con prodotti e accessori di entrambi i Paesi. sopra ai 2 miliardi di euro, con una crescita del 7%. Questo risultato, basato sulle ipotesi di crescita del PIL italiano da parte del Fondo Monetario Internazionale, è da leggersi alla luce del fatto che, essendo la nautica da diporto caratterizzata da un’elevata elasticità della domanda al variare del reddito, il contributo del comparto al PIL amplifica, in positivo e in negativo, l’andamento del PIL stesso. Ucina, nella sua relazione ha preso in considerazione i numeri a consuntivo relativi all’andamento Cantieristica italiana: ripartizione della produzione nazionale tra vendite Italia e estero 2006/2012. del mercato nautico italiano per l’anno 2012, una stagione che a livello occupazionale ha registrato una contrazione del 5,5% rispetto all’anno precedente, portando a 19.000 il numero degli addetti diretti. Buone notizie invece per quanto riguarda il segmento dei superyacht dove, secondo l’order book pubblicato dalla rivista internazionale Show Boats International, l’Italia mantiene una leadership indiscussa, con 272 ordini pari al 39% del totale. Il quadro economico Nell’ambito di un quadro economico fortemente negativo dal 2008 ad oggi, caratterizzato da una sostanziale incertezza sui tempi della ripresa, l’industria nautica deve fronteggiare una forte riduzione della domanda nei mercati tradizionali, con evidenti conseguenze sulla produzione del settore. Confrontando i dati della pubblicazione ‘La nautica in cifre’, relativi al 2012, con quelli del 2008, anno nel quale la cantieristica italiana ha conosciuto la sua maggiore espansione si può osservare come il fatturato complessivo scenda quasi del 60%, attestandosi su un valore di 2,5 miliardi di euro, perdendo circa 3,7 miliardi in termini assoluti, per la maggior parte (oltre 2 miliardi) in termini di vendite di produzione italiana sul territorio nazionale. A livello macroscopico, si osserva innanzitutto una composizione mol- to diversa degli sbocchi di mercato rispetto al passato: le esportazioni superano ormai i due terzi della produzione totale dell’intero comparto, raggiungendo quasi il 90% nella cantieristica, e presentano una flessione attorno al 37% dal 2008 al 2012. La produzione nazionale per l’Italia si riduce del 77%, attestandosi su livelli minimi nella serie storica. La crisi è confermata anche dal dato relativo alle importazioni, in calo di oltre il 65%. Sempre dal 2008 a oggi, il fatturato complessivo appare ben più che dimezzato, relativamente al contributo della nautica al PIL, che scende del 62%. Al fine di individuare il posizionamento dell’industria della nautica da diporto nel contesto produttivo nazionale, è utile effettuare un confronto fra l’andamento del PIL di settore e quello dell’economia nazionale. Nel 2012 il tasso di crescita del PIL è stato negativo (-2,4%) e, in base alle più recenti stime Ocse di maggio 2013, l’andamento del PIL per l’anno 2013 ha visto una contrazione dell’1,5% (contro il -1% dell’outlook del novembre 2012). Il ritorno alla crescita non è previsto prima del 2014, quando è stimata una variazione positiva dello 0,5%; il dato per il 2015 è previsto in crescita dell’1,3%, riflettendo così sia un miglioramento ciclico, sia una ripresa della crescita potenziale del PIL stesso. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 53 SOFTWARE Gli artigiani dell’innovazione GABRIELE PELOSO Gaffuri è specializzata negli arredamenti per imbarcazioni, ma non è tutto. L’azienda canturina progetta e produce oggetti in legno utilizzando moderni software CAD/ CAM di Missler e macchine utensili a 5 assi di CMS. Quando la tecnologia è abbinata all’esperienza e alla manualità 54 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Marco Gaffuri, responsabile dell’ufficio tecnico. Alcuni progetti per l’industria nautica realizzati con TopSolid, di Missler. In un mercato complesso come quello dell’industria nautica i fornitori e i costruttori di imbarcazioni da diporto hanno una sola strada da percorrere: design e qualità dei propri prodotti, pena l’esclusione dal mercato. Gaffuri presente sul mercato della lavorazione del legno da oltre sessant’anni ha compreso da tempo questa necessità. Con una solida base artigianale da ormai un decennio l’azienda, che ha sede a Cantù in provincia di Como, si è rinnovata nei suoi reparti di progettazione e produzione. Essa adotta nei suoi reparti produttivi sistemi software e di produzione di ultima generazione. Per conoscere meglio questa impresa, simbolo del Made in Italy, abbiamo incontrato Daniela e Marco Gaffuri. Arredo su misura “L’azienda - ha esordito Daniela Gaffuri - fu fondata nel 1950 dai titolari Luigi e Virginio Gaffuri. Gli arredamenti realizzati erano principalmente secondo le richieste del cliente. Venivano costruiti mobili sia per il comparto residenziale, sia per quello turistico/alberghiero. Successivamente l’impresa seguì le richieste del mercato sviluppando con architetti e designer soluzioni innovative in altri comparti come appunto quello nautico”. E ha continuato: “Questa flessibilità di affrontare settori molto differenti tra loro è dovuta alla caratteristica della nostra impresa, ovvero investire nelle tecnologie più moderne che il mercato offre”. Fare impresa oggi non si limita alla qualità del prodotto, che è ormai scontata, ma significa proporre ai clienti e utilizzatori soluzioni innovative e moderne. Ciò si ottiene aggiornando sia i sistemi di progettazione, sia la produzione e i materiali utilizzati. “Non è pensabile produrre oggetti per l’industria nautica completamente in legno - è intervenuto Marco Gaffuri -. Non solo le nuove normative sulla sicurezza delle imbarcazioni lo vietano, ma è il mercato che chiede soluzioni dove: legno, acciaio, alluminio, ottone, vetro e Foamglas si abbinano nelle giuste forme e proporzioni. Armatori e yacht designer sviluppano soluzioni progettuali davvero futuristiche, che poi dovranno essere realizzate”. Ecco allora che le capacità e l’esperienza artigianale di Gaffuri trovano il giusto mix con le moderne macchine a CNC e software CAD/CAM. In questo caso, come in altri comparti industriali, qualità, produttività e una nuova gestione progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 55 SOFTWARE Alcuni materiali utilizzati: legno/ alluminio e legno/ Foamglas. Il centro di lavorazione CNC a 5 assi, di CMS. dell’organizzazione aziendale trovano il corretto equilibrio e l’adeguata sostenibilità economica. Hi tech per la forma complessa Non è un mistero che l’industria nautica nazionale stia attraversando acque difficili. Di fronte a questo scenario, l’àncora di salvezza per il comparto sono le esportazioni verso i Paesi emergenti oppure fuori dall’area UE. Per collaborare con studi, architetti e cantieri internazionali è necessario proporsi con le giuste credenziali, soprattutto quelle tecnologiche. Da diverso tempo Gaffuri adotta nell’ufficio progettazione il software TopSolid, distribuito nel nostro Paese da Missler Italia. Si tratta di un programma CAD/CAM facile e intuitivo, integrato con altre 56 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 funzionalità come la simulazione e l’ERP (Enterprise resource planning, letteralmente la pianificazione delle risorse d’impresa). Invece, per quanto riguarda la produzione è presente una macchina utensile CMS a 5 assi controllati. Si tratta di un centro di lavorazione caratterizzato da ampi volumi lavorabili, con un’elevata produttività abbinata alla qualità di lavorazione. La zona di lavoro è completamente chiusa da una cabina per la lavorazione ad alta velocità e in sicurezza di pezzi tridimensionali e di forme particolarmente complesse. Nel 2014 è previsto l’acquisto di un ulteriore centro di lavorazione multiasse per soddisfare le esigenze produttive e ridurre i tempi di consegna. “Senza soluzioni tecnologiche all’a- vanguardia non saremmo competitivi sul mercato - ha sottolineato Daniela Gaffuri -. Utilizzare il software TopSolid ci permette di affrontare qualsiasi commessa; dalle imbarcazioni con design minimalista, ma molto curato nell’abbinamento legno-metallo, fino alle geometrie più difficili. Oggi per l’arredo nautico non è più sufficiente uno strumento bidimensionale. Il CAD 3D è diventato indispensabile per diminuire gli errori, simulare gli accoppiamenti tra le parti e diminuire in termini generali il time to market”. Ultimo, ma non per questo meno importante, ottimizzare l’utilizzo dei materiali. Infatti, TopSolid offre un gran numero di funzionalità interessanti per soddisfare tutte le esigenze di progettazione di prodotto, di analisi DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Realizzazione della scultura del DNA per la Basilica del polo ospedaliero scientifico universitario San Raffaele di Milano. Non solo imbarcazioni e di realizzazione. Secondo quanto afferma Missler le prestazioni del programma sono migliorate fino a 30% di efficienza di tempo rispetto ai sistemi CAD di vecchia generazione; il caricamento parziale dei documenti (assemblaggi, pezzi ecc.) è più veloce e la gestione dei grandi assiemi e i tempi di messa in tavola e di proiezione sono ridotti. TopSolid è facile da usare con tempi di apprendimento ridotti. Un altro importante vantaggio è la possibilità di poter progettare in team sullo stesso database e sullo stesso progetto. Esiste una gestione degli utenti e delle autorizzazioni agli accessi. Tutti e dappertutto, in locale o a distanza, possono essere connessi. “TopSolid - ha proseguito Marco Gaffuri - si integra anche con alcuni strumenti utilizzati per rilevare le dimensioni degli scafi come Proline. Si tratta di un tastatore in grado di sviluppare il modello tridimensionale dello scafo dell’imbarcazione, anche con geometrie complesse. Successivamente viene sviluppato il progetto degli arredamenti con il software Missler. La tecnologia non si limita alla fase progettuale, ma si impone anche nella fase successiva della produzione. “Per esempio l’utilizzo di collanti strutturali a base poliuretanica consentono fissaggi e assemblaggi delle strutture in modo sicuro e flessibile”. Progetti 3D, percorsi utensili, nuovi materiali e macchine utensili a CNC hanno permesso a Gaffuri di alzare l’asticella della qualità. Gaffuri non si limita a realizzare prodotti su commessa, ma collabora e ingegnerizza progetti forniti dal committente. Un esempio su tutti è stata la progettazione e produzione della scultura del DNA realizzata per la Basilica del polo ospedaliero scientifico universitario San Raffaele di Milano, collocata all’interno del dipartimento di biotecnologia nell’ottobre del 2008. “La complessa geometria del DNA - ha concluso Daniela Gaffuri - ha reso indispensabile un calcolo statico della struttura in legno e acciaio”. La scultura è iniziata con la produzione di centine (una sorta di stampo) in legno per la pressatura e curvatura dei moduli che costituiscono la doppia elica. Ogni elemento è stato realizzato incollando ventidue fogli di multistrato okumè di 4 mm di spessore, successivamente impiallacciato con legno teak. Ogni elemento prodotto a mano è stato rifinito con la macchina CMS a 5 assi. Il peso totale della scultura è di 2.500 kg ed è sostenuta da due cavi d’acciaio inossidabile; l’altezza è di 22 m con un diametro di 4 m. Cosa dire. In un mercato ancora altalenante e imprevedibile è necessario che l’industria italiana sia pronta a cogliere le opportunità di crescita che si prospettano nel corso del 2014. Gaffuri ha puntato sull’innovazione, sulla creatività e sull’esperienza di sessant’anni nel mondo della lavorazione del legno. Un’organizzazione aziendale coraggiosa e rinnovatrice per affrontare i mercati internazionali sotto la bandiera del Made in Italy. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 57 SOFTWARE Ottimizzazione idrodinamica con risparmio COSMIN CIORTAN L’azienda di trasporto container APL ha incaricato DNV Maritime Advisory di collaborare con Hyundai Heavy Industries per ottimizzare al massimo l’efficienza delle carene delle navi. Risultato: un risparmio di 30 milioni di dollari all’anno Tradizionalmente, le navi venivano ottimizzate per il punto di progettazione ossia per garantire le migliori prestazioni alla velocità e pescaggio di progettazione. Tuttavia una nave raramente naviga in tali condizioni. Di conseguenza, APL ha richiesto l’esecuzione di un diverso tipo di ottimizzazione, in riferimento questa volta a varie combinazioni di velocità- 58 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 pescaggio come descritto nel profilo operativo. Prestazioni della nave Il rendimento idrodinamico complessivo di una nave è direttamente collegato alla resistenza e all’efficienza propulsiva. La resistenza è influenzata dalla forma della carena, l’area della superficie immersa e la configurazione delle appendici, mentre l’efficienza propulsiva è influenzata dalle caratteristiche dell’elica in mare aperto e dall’interazione tra carena ed elica. La prestazione dipende dalla variazione delle condizioni operative, vale a dire velocità, pescaggio e assetto della nave. Le imbarcazioni sono state tradizionalmente ottimizzate per una sola condizione, di solito, la velocità contrattuale al pescaggio progettuale. Con l’ausilio di strumenti all’avanguardia per la fluidodinamica DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA In alto. Distribuzione della scia sul piano dell’elica per una condizione di pescaggio/ velocità di 8,5 m/18,5 nodi. In basso.Confronto tra l’analisi CFD e prove su modello. Esempio di un profilo operativo (foto DNV). A destra. Visualizzazione dei risultati della simulazione per una condizione di pescaggio/ velocità di 13 m/19 nodi. computazionale (CFD) e dei moderni computer è ora possibile ottimizzare una nave per le diverse condizioni in cui quest’ultima si troverà ad operare. DNV Maritime Advisory ha lavorato per anni nel campo dell’ottimizzazione delle carene, fornendo ad armatori, cantieri navali e progettisti una preziosa consulenza durante la fase di progettazione. Gli esperti DNV vantano una lunga esperienza nell’idrodinamica e nell’efficienza energetica delle navi, applicata a numerosi tipi e dimensioni di cui i principali segmenti sono le petroliere, le portarinfuse e le portacontainer. Il progetto di ottimizzazione Un tipico progetto di ottimizzazione idrodinamica della carena può comprendere diversi aspetti. Vediamo qui di seguito quali: stabilire uno stretto dialogo tra DNV, l’armatore e il can- Dettagli dei calcoli CFD DNV Maritime Advisory esegue simulazioni CFD completamente viscose e di flusso potenziale a grandezza naturale. STAR-CCM+ e Shipflow vengono utilizzati su un cluster di calcolo con più di 600 CPU. Vengono utilizzate diverse applicazioni di progettazione, tra cui MaxSurf, Napa, Rhinoceros, HDef e ShipX. DNV ha condotto progetti di ottimizzazione idrodinamica della carena, in collaborazione con i maggiori armatori, cantieri navali e studi di progettazione leader mondiali. I precedenti progetti hanno riguardato numerose navi portacontainer con capacità da 1.600 a 14.000 TEU, le petroliere Aframax e Suezmax, navi portarinfuse con capacità da 38.000 a 206.000 DWT e navi di rifornimento offshore. tiere; definire un profilo operativo realistico; discutere e combinare le idee di progettazione di DNV con la filosofia di progettazione del cantiere per ottenere una carena ottimale in una prospettiva idrodinamica e di costruzione; ottimizzare il corpo di prua della carena in base al profilo operativo; non meno importante l’ottimizzazione del corpo di poppa della carena per migliorare l’efficienza propulsiva, compreso l’esame della configurazione dei macchinari e dell’elica; valutare l’indice di progettazione energeticamente efficiente (Eedi); prestare assistenza durante la preparazione e presenziare alle prove su modello a rimorchio in vasca. Il valore fornito all’armatore e al cantiere è la maggiore fiducia nelle prestazioni idrodinamiche della carena. In genere, vengono ottenuti un notevole miglioramento del rendimento progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 59 SOFTWARE Miglioramenti delle prestazioni della carena per diverse condizioni di pescaggio e velocità (fotoDNV). Visualizzazione del modello d’onda calcolato. Distribuzione della pressione sulla carena e forme della carena iniziale e definitiva. del combustibile e minori emissioni di gas durante l’intera vita della nave. In questo caso specifico, la portata di questo lavoro includeva: creare una matrice di ponderazione per il relativo profilo operativo della nave; l’ottimizzare il corpo di prua e il corpo di poppa della carena (spalle, bulbo, altezza dello specchio di poppa ecc.) in base al profilo operativo; analizzare la scia e l’efficienza della propulsione; predire le curve di velocità: potenza e consumo di combustibile; valutare l’indice Eedi preliminare; assistere alle prove su modello a rimorchio in vasca. Tutte le simulazioni di valutazione della resistenza e della scia sono state eseguite utilizzando Star-CCM+ di CD Adapco. Secondo Olav Rognebakke, responsabile della stabilità e idrodinamica navale di DNV: “È la disponibilità di strumenti di simulazione CFD come Star-CCM+, unitamente alla competenza del personale, che ha permesso di migliorare ulteriormente la progettazione di Hyundai”. 60 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Risultato della valutazione Cosa dire La carena è stata ottimizzata per cinque punti di progettazione diversi con differenti combinazioni di velocità/pescaggio. La parte poppiera è stata ottimizzata per la massima efficienza dell’elica. Inoltre, il bulbo è stato abbassato in modo da essere efficiente anche a pescaggi minori. Sebbene questa soluzione possa comportare una marginale penalizzazione rispetto alla condizione di progettazione originale, l’obiettivo era quello di ottimizzare la carena per una gamma di condizioni operative. Invece di una velocità progettuale di 25 nodi, le nuove navi sono state ottimizzate per velocità inferiori, con una velocità massima di 23 nodi, tenendo conto della tendenza ad adottare la navigazione lenta (slow steaming) osservata negli ultimi anni. Complessivamente, il miglioramento totale dell’efficienza energetica è stato del 36%. Lavorando in stretta collaborazione e mantenendo un dialogo continuo con APL e HHI, DNV ha garantito che le idee e i risultati migliori siano stati incorporati assieme nel progetto definitivo della carena. È stato stimato che la carena ottimizzata si tradurrà in un risparmio di combustibile annuo di circa 3 milioni di dollari USA per nave, il che equivale a un risparmio annuo di 30 milioni di dollari USA per l’intera flotta. Questi risultati hanno destato un’attenzione positiva da parte del mercato e garantito posizioni di mercato più favorevoli sia per l’armatore sia per il cantiere. Infine, il costo del servizio fornito da DNV Maritime Advisory è trascurabile rispetto ai risparmi ottenibili attraverso un migliore rendimento del combustibile. C. Ciortan, DNV. www.giovettiadv.com QUALITÁ www.cpmbearings.com servizio FLESSIBILITÁ Italy 20834 Nova Milanese (MB) Via Brodolini, 26 Tel. +39 0362 363411 [email protected] COMPETITIVITÁ MADE IN ITALY CPM • Progettare RMO_SERVIZIO.indd 1 16/01/14 16:43 RICERCA Undimare progetti RUGGERO DAMBRA, STEFANIA RICCO, FEDERICA VALDENAZZI Nuove sfide di progettazione nei settori tradizionali dell’idrodinamica e del rumore sono indispensabili per proporre al mercato del comparto marittimo soluzioni d’avanguardia. Non solo comfort per l’utilizzatore, ma anche grande rispetto per l’ambiente. Alcune soluzioni sviluppate e realizzate da Cetena Gli ultimi anni sono stati difficili per tutto il comparto marittimo; questo ha significato la necessità di puntare su nuove sfide per il mercato, compreso quello della nautica, focalizzandosi su una maggiore attenzione ai costi di esercizio e di manutenzione, al consumo di carburante e all’impatto ambientale. Proprio su quest’ultimo argomento ci si è concentrati moltissimo per poter proporre soluzioni maggiormente competitive che, da una parte, tengano saldi i principi della progettazione tradizionale e, dall’altra, prestino maggiore attenzione ad aspetti quali il comfort spaziale, il rumore interno ed esterno per proporre soluzioni adeguate alle continue e diversificate richieste. Si inizia dalla ricerca Oggigiorno, per raccogliere le sfide del mercato, si usano nuove tecnologie come la simulazione virtuale che è 62 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 diventata parte integrante dei processi di progettazione navale. La possibilità di prevedere al computer il comportamento di un qualsiasi meccanismo dinamico porta enormi vantaggi alle aziende sul piano della riduzione dei costi (meno prototipi fisici per prove sperimentali), del time-to-market, della qualità del prodotto. Il Cetena ha esperienza nello sviluppo di metodologie di fluidodinamica computazionale applicata a carena ed elica, ma è un campo nel quale si può e si deve innovare ancora. Uno dei margini di sperimentazione, ad esempio, riguarda l’impiego di software open source, in alternativa o integrato con software commerciale, per la modellazione del sistema carena-elica. Una soluzione che, oltre ad abbattere i costi delle licenze dei software commerciali, consente anche di raggiungere livelli di flessibilità e personalizzazione che si adattano meglio ad ‘ambienti’ di calcolo ad alte prestazioni. Attorno a queste linee d’indagine, si sono sviluppate ricerche finanziate guidate per imprese in collaborazione con Università ed Enti di ricerca. L’interesse è stato focalizzato sulle prestazioni idrodinamiche del sistema carena-elica delle DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Pinna: visualizzazione delle vorticità. A destra Silenv: modellazione numerica dell’elica cavitante. barche, con l’obiettivo di migliorarne il rendimento e ridurre i costi di progettazione e di impianto per le imprese costruttrici. L’utilizzo sinergico di calcolatori ad alte prestazioni (HPC - High Performance Computing) e di simulazioni ad alta fedeltà del moto del fluido attorno alla carena e all’elica, basate su software OpenSource, permettono di raggiungere notevoli risultati. L’idea consiste nello sviluppo di un prototipo virtuale che tenga conto delle reciproche influenze tra la scia generata dalla carena e il funzionamento dell’elica, consentendo a tale procedura di entrare a far parte degli standard di progettazione navale. Le prestazioni idrodinamiche Per quanto riguarda le prestazioni idrodinamiche, è oggi possibile eseguire, in tempi compatibili con le necessità progettuali, calcoli Ranse per la valutazione delle prestazioni propulsive della carena, modellandone l’interazione con il propulsore. I calcoli permettono di ottimizzare la scelta delle appendici e prevenire e correggere criticità legate al comportamento dell’elica, delle pinne stabilizzatrici, dei timoni. È inoltre possibile prevedere, in modo accurato, il comportamento dell’elica dietro carena e l’occorrenza ed estensione della cavitazione. Sono diversi anni che questa attività è sotto i riflettori di Cetena; talvolta, a seguito di prove in mare per yacht, si è ri- levato un aumento del rumore generato dall’elica che potrebbe essere legato a un vortice indotto dalle pinne stabilizzatrici in esercizio. Gli studi che si effettuano a seguito di tale anomalia, si propongono di analizzare numericamente il possibile distacco di vortici dalle pinne stabilizzatrici, il loro percorso sottocarena e l’effetto di dispositivi atti a ridurre la sorgente di tale disturbo. L’analisi è condotta con tecniche di fluidodinamica numerica CFD per studiare la pinna isolata e la carena completa di appendici e propulsore, al fine di verificare il percorso della vorticità indotta dalla pinna sotto carena e dell’interazione con l’elica. Il risultato permette di suggerire modifiche alle diverse componenti della pinna per migliorare le prestazioni e di verificare, nuovamente, le soluzioni con i calcoli. I diversi progetti di ricerca portati avanti per validare i codici e mettere a punto applicazioni di interesse relativi al calcolo della resistenza d’onda o a prestazioni dell’elica in flusso libero e dietro carena, diventano quindi estremamente importanti e danno la possibilità di confrontare i risultati con quelli ottenuti con codici commerciali. Rumore e vibrazioni La ricerca riveste quindi un ruolo chiave anche in risposta ai bisogni espressi della società e del mercato. Il suo compito è quello di esplorare nuovi progetti avanzati sotto il profilo della originalità e dell’interdisciplinarietà; è quindi parte integrante dell’attività del Cetena, nato come centro di ricerca, il quale spazia su diversi e specifici argomenti e riveste grande importanza e investimento nella sua realtà aziendale. È degli ultimi anni il progetto europeo Silenv (Ships oriented innovative solutions to reduce noise & vibrations), finanziato nell’ambito del VII Programma quadro, finalizzato allo studio di soluzioni innovative per l’abbattimento dei livelli di rumore e vibrazioni a bordo e il contenimento delle emissioni acustiche verso l’esterno. Rumore e vibrazioni hanno infatti diversi ordini di conseguenze: a bordo, determinano una riduzione del comfort dei passeggeri e costituiscono un potenziale fattore di rischio per la salute dell’equipaggio negli ambienti di lavoro; nella quota irradiata all’esterno, il rumore in aria costituisce elemento di disturbo per i siti residenziali nelle adiacenze di porti e lungo le rotte costiere e il rumore in acqua rappresenta un potenziale danno biologico per l’ambiente marino. Il progetto includeva, fra i suoi partecipanti, importanti centri di ricerca universitari e non, società di ingegneria, società di classifica e armatori. L’attività di Cetena nell’ambito del progetto è stata trasversale rispetto a pressoché tutti i work package, collaborando nella raccolta di dati mediante attività sperimentali, ottimizzando soluzioni progettuali e portando avanti l’attività di modellazione e calcolo previsionale. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 63 RICERCA I risultati Aspetti particolarmente interessanti del progetto sono state le campagne di misura di rumore e vibrazioni a bordo e di rumore irradiato in acqua, svolte durante il corso delle attività. Queste ultime sono state pianificate in virtù della sempre maggiore attenzione anche in ambito civile al problema delle emissioni in acqua che, negli anni passati, è stato argomento di esclusivo interesse militare, in quanto parte significativa della segnatura della nave. Studi scientifici hanno infatti ipotizzato, e in parte dimostrato, come il rumore irradiato in mare dall’attività antropica rappresenti una forma di inquinamento per la vita e gli ecosistemi marini. Pertanto, in ambito internazionale, il rumore irradiato in mare è oggi al centro dell’attenzione anche nel settore commerciale e si ipotizza sempre più insistentemente l’entrata in vigore di regolamenti e notazioni di classe volti proprio a tutelare l’ambiente marino da questa tipologia di emissioni. In tale ambito, si è in grado di effettuare la valutazione sperimentale dei livelli di rumore irradiato dalla nave e dallo yacht, oltre che di effettuare il controllo di aree marine correlando il rumore al traffico marittimo locale. Le prove in mare sono state effettuate con strumentazione sofisticata ma agilmente dispiegabile, composta da un’unità in acqua e da una stazione ricevente installata a bordo della nave oggetto della misura. La mole di dati raccolta a bordo e fuori bordo ha permesso l’affinamento dei modelli numerici previsionali sviluppati in precedenza. Per quanto riguarda il comfort interno alla barca, è stato utilizzato un codice di calcolo che, attraverso un approccio energetico, permette di calcolare i livelli di rumore previsti per i vari locali, a partire dalle sorgenti, dalla definizione della struttura della nave e delle contromisure installate a bordo, mentre rela- 64 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Foto in alto. Silenv: diagramma tempo-frequenza del rumore irradiato in mare misurato durante il passaggio nave. Foto in basso. Sonic: i partner coinvolti nel progetto. tivamente al rumore irradiato in mare, si è soprattutto lavorato allo sviluppo di una metodologia per la previsione del rumore dal propulsore che, come noto, è una delle sorgenti che più possono contribuire a esso. La metodologia integra calcoli idrodinamici e analisi acustiche e, schematicamente, si articola in tre passi: il calcolo del campo di flusso dovuto all’elica, con particolare attenzione al comportamento cavitativo e includendo l’influenza dovuta alla presenza e al moto della carena; l’individuazione di sorgenti acustiche equivalenti all’elica; il calcolo del campo acustico in acqua dovuto alle sorgenti equivalenti. Gli effetti della cavitazione Terminato il progetto e come naturale prosecuzione delle ricerche in questo campo, è in corso il nuovo progetto Sonic (Suppression Of Underwater Noise Induced by Cavitation), anch’esso cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7° Programma quadro, che vede a sua volta la partecipazione di una partnership internazionale molto qualificata. Obiettivo del nuovo progetto è quello di sviluppare strumenti per indagare e mitigare gli effetti del rumore irradiato in mare da navi e yacht, individuando tecniche di previsione del rumore irradiato e realizzando misurazioni sia in vasca in scala modello che in mare in scala al vero. L’interesse del progetto è in particolare sugli effetti della cavitazione dei propulsori, proponendosi di migliorare ancora la comprensione dei meccanismi di generazione del rumore generato dalla cavitazione dell’elica, di implementare e validare modelli previsionali dei livelli di rumore a fini correttivi. L’obiettivo è sia di caratterizzare l’impronta acustica della singola nave sia di dotarsi degli strumenti per realizzare analisi di impatto ambientale in relazione al transito di diverse unità in aree predeterminate. Sonic sarà condotto in stretta collaborazione con il progetto europeo Aquo (Achieve Quiter Oceans by shipping noise footprint reduction), proposto da un altro consorzio e anch’esso ammesso ai fondi del 7° Programma quadro, a testimonianza della rilevante importanza del tema in questione. La collaborazione si realizzerà sia attraverso la condivisione di dati, l’organizzazione di workshop combinati e l’attività di divulgazione, sia unendo le forze per sviluppare linee guida per l’industria e i futuri regolamenti. R. Dambra, S. Ricco, F. Valdenazzi - Cetena, Centro per gli studi di tecnica navale. IL DONO DELL'INNOVAZIONE DESIGNSPARK MECHANICAL Noi di RS Components vogliamo aiutare i progettisti a creare prodotti rivoluzionari. +LSUVZ[YVPTWLNUVULPJVUMYVU[PKLSSPUUV]HaPVULLKLSWYVNYLZZVILULÄJPHUV[\[[PPWYVNL[[PZ[P grazie a strumenti di progettazione di livello mondiale. +LZPNU:WHYR4LJOHUPJHSu\UWV[LU[LZVM[^HYLWLYSHTVKLSSHaPVUL+MHJPSLKHPTWHYHYLLPU[\P[P]V KH\[PSPaaHYLJVUPSX\HSLWV[YHPKHYL]P[HHU\V]LPKLLHUJVYHWP]LSVJLTLU[LKPWYPTH SCARICA GRATUITAMENTE DESIGNSPARK MECHANICAL Scopri l'innovazione 3D all'indirizzo www.designspark.com/mechanical DEVELOPED BY MATERIALI L’inossidabile alleato dell’ imbarcazione CAROLINA PARONUZZI TICCO In un ambiente difficile, come quello marino, è importante utilizzare il giusto acciaio inossidabile secondo le singole applicazioni. Alcuni esempi costruttivi permettono di orientarsi nella scelta di questo importante materiale: dallo scafo delle imbarcazioni ai componenti, fino ai propulsori Una delle proprietà peculiari degli acciai inossidabili è legata alla loro composizione chimica, che li rende in grado di auto passivarsi, cioè di coprirsi di uno strato di ossidi invisibile, che protegge il metallo sottostante; essi, pertanto, possono sostenere le più diverse condizioni di aggressione. È evidente, dunque, che la loro resistenza alla corrosione diviene un fattore centrale, soprattutto se ci si riferisce a un ambito come quello dell’industria nautica, che implica un contatto non solo con l’acqua marina, ma anche con l’atmosfera. Si tratta di un settore assai vasto, in cui si è assistito, negli ultimi anni, a un notevole incremento dell’impiego di acciai inossidabili relativamente agli accessori funzionali, a quelli di abbellimento e ai sistemi di propulsione. Se l’ambiente è corrosivo Prima di passare in rassegna i vari ambiti di impiego con i tipi di acciaio inox a essi più confacenti, è bene porre, anzitutto, l’attenzione sul tipo di ambiente di cui stiamo parlando. L’acqua di mare, infatti, è uno degli elementi più corrosivi in assoluto: essa contiene mediamente 35.000 parti per milione di sali disciolti, di cui l’85% è rappresentato dal cloruro di sodio; 66 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Centro Inox La parte esterna degli scarichi è realizzata in acciaio inossidabile Aisi 304. presenta un Ph neutro o leggermente basico (fra 7,5 e 8,4) e contiene 8 parti per milione di ossigeno disciolto, anche se tale concentrazione varia in relazione alla latitudine, alla temperatura, alla profondità, all’agitazione e alla maggiore o minore presenza di sostanze organiche. Date tali caratteristiche, la maggior parte dei materiali industriali vengono attaccati dall’acqua di mare e, dunque, i costruttori sono sempre più orientati sugli acciai inossidabili. Tuttavia, occorre fare alcune precisazioni. Vi sono vari tipi di acciai inox e, in base alle condizioni effettive di impiego, ci si orienta sull’uno o sull’altro. La scelta dell’acciaio inossidabile idoneo, dunque, permette di scongiurare il rischio di corrosione localizzata (vaiolatura, interstiziale ecc.) e del conseguente arrugginimento degli acciai, di cui il principale agente responsabile è lo ione cloruro. Il Centro Inox è un’associazione senza scopo di lucro che si occupa dello studio e dello sviluppo delle applicazioni degli acciai inossidabili in Italia dal 1962. In particolare, si interessa allo sviluppo generale di tutti i tipi di acciai inossidabili e di tutti i tipi di prodotti: piani (lamiere, nastri ecc.) e lunghi (barre, filo, profilati e tubi). Fornisce la consulenza con dati e informazioni sui criteri di scelta, sulle tecnologie di lavorazione e di messa in opera degli acciai inossidabili, sulle applicazioni più attuali e più utili in tutti i settori di consumo. Con le sue pubblicazioni tecniche offre un costante aggiornamento sulle esperienze e sui risultati raggiunti in Italia e in altri Paesi. Il Centro Inox è membro di Euro Inox (Associazione europea per lo sviluppo degli acciai inossidabili) e di Issf (International stainless steel forum). Consente, inoltre, attraverso la società Centro Inox Servizi, un abbonamento a una rete di prestazioni ‘dedicate’, per un’assistenza continuativa e personalizzata. quelli esterni e sommersi. In ambiente marino, invece, vengono utilizzati solo per gli elementi sotto-coperta, che non risultano esposti all’azione della salsedine. Si tratta, infatti, di acciai inossidabili che possono subire, a contatto con agenti cloruranti, vaiolature e, dunque, il loro impiego in ambito nautico necessita della dovuta cautela. Pertanto, questo tipo di materiale si presenta ottimale per la costruzione di scafi per acque dolci, per gli interni di scafi anche Acciai austenitici Cr-Ni Per orientarsi nella scelta, si consiglia di fare molta attenzione e di affidarsi ai consigli degli esperti. Per quanto concerne gli acciai austenitici al cromonichel tipo Aisi 304, Aisi 304L, Aisi 321, Aisi 347, essi sono utilizzati in acque dolci, come quelle dei laghi e dei fiumi, sia per gli elementi interni sia per Un parabordo da banchina realizzato in Aisi 316 L. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 67 MATERIALI Passerella e gruetta in Aisi 316 e Aisi 304. destinati ad acque marine e e, da ul ultimo, ltimo o, anche per l’arredo portuale. ale. Gli scafi che partecipano aii Campion Campionati natii Mondiali di Classe 1 presentano imporntano impo nt ortorii realizzate e tanti componenti dei motori con questi tipi di acciaio inossid inossidabile, idabile, ubi di sc carico quali la parte esterna dei tubi scarico damento. Per e il collettorino di raffreddamento. mbarcazioni, i quanto concerne queste imbarcazioni, la scelta dell’acciaio inox non è legata solo alle caratteristiche di resistenza che alle alte alla corrosione, ma anche temperature generate dall propulsore, e aggressivo. che creano un ambiente aliano è dato Un altro esempio tutto italiano ui compaiono dal porto di Rapallo, in cui e posaceneri, elementi d’arredo come ado di oppor portarifiuti e fioriere, in grado opporsi all’aggressività degli ambienti nelle più diverse condizioni atmosferiche, di non creare accumuli di sporco e salsedine e di fondersi bene con l’ambiente. Una maggiore resistenza Gli acciai inossidabili austenitici al cromo-nichel-molibdeno di tipo Aisi 316, Aisi 316L, 316Ti, 316 Nb presentano una maggiore resistenza alla corrosione con qualunque tipo di atmosfera e di acqua, anche marina, e vengono utilizzati in tutte le applicazioni sovracoperta, immerse e a volte anche interne. Tra le molteplici applicazioni di questi tipi di acciaio inossidabile, pensiamo alle pompe, alle eliche, agli alberi, alla bulloneria, ai timoni, ma anche ad accessori sopracoperta, come passerelle, gruette, corrimano, supporti tavolo, porte scorrevoli, scale bagno e componentistica varia. Altri esempi interessanti risultano essere parabordi da banchina, realizzati spesso con questo tipo di acciaio per via della sua alta affidabilità di tenuta e della resistenza all’ossidazione in zona di splash e carrelli per il trasporto di barche da diporto, anch’essi molto diffusi, per esempio, nella riviera ligure. Citiamo, inoltre, anche un moto peschereccio (foto di apertura) per la pesca a stra- 68 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Walkirye, uno scafo di 20 m completamente realizzato in acciaio inox. scico realizzato da un cantiere di Monopoli con l’impiego di lamiere di vario spessore, tubi, barre piene e vitiera in acciaio inox Aisi 316. Questo tipo di acciaio è stato utilizzato anche per la costruzione dell’alberello portasegnali di una lobsterboat, cioè un’imbarcazione per la pesca dell’aragosta, il Rose Island Lobster 38, a Chignolo d’Isola, nel bergamasco: si tratta di una trave reticolare molto leggera ed inalterabile nel tempo. Prendendo nuovamente in considerazione gli elementi esterni della riviera ligure, lungo la baia di Alassio, tra Capo Santa Croce e Capo Mele, pochi anni fa, sono stati installati dei parapetti a protezione dei passanti in acciaio inossidabile Aisi 316, i quali, prima dell’installazione, hanno subito dei trattamenti di decapaggio (a norma Astm A380) e di elettrolucidatura (a norma UNI EN 3769), che consentono una maggiore resistenza alla corrosione. Un affascinante esempio in cui Aisi 304 e 316 si sposano alla perfezione è rappresentato da Walkirye, una barca realizzata interamente in inox: AISI 304L per le parti interne e Aisi 316L per lo scafo. In questo caso, la scelta dell’acciaio inossidabile è legata all’esigenza di omogeneità strutturale, di facilità di manutenzione e di sicurezza, vista l’elevata capacità del materiale di assorbire energia, deformandosi prima della rottura, in caso di urto. Alcune novità dal Salone Nautico Da ultimo, tra le novità presentate al 53° Salone Nautico Internazionale, tenutosi a Genova lo scorso ottobre, è bene ricordare un altro elemento che ha visto l’impiego di questo tipo di acciaio inossidabile: un erogatore di servizi con prese interbloccate costruito in Aisi 316 L lucidato. Esso, oltre a garantire i servizi di erogazione d’acqua e di rifornimento di energia per le barche ormeggiate in porto, si fonde con l’ambiente circostante, grazie alla sua superficie lucida e non soggetta alla corrosione. Per quanto concerne gli acciai inossidabili indurenti per precipitazioni, quali, per esempio, il tipo AISI 630, essi vengono impiegati soprattutto per gli elementi del motore soggetti a una particolare sollecitazione meccanica, come gli alberi portaelica e le tiranterie speciali. %LHQQDOH ,QWHUQD]LRQDOH SHUL6LVWHPL GL$]LRQDPHQWR )OXLGRWHFQLFD H$XWRPD]LRQH La nuova piattaforma B2B per L’innovazione tecnologica applicata. 99LVLWDWRULTXDOL¿FDWL GDWXWWLJOLDPELWLDSSOLFDWLYL 0DJJLR )LHUD0LODQR_5KR 98QQXRYRFRQFHWWRGL¿HUD SHULSURWDJRQLVWLGHOPHUFDWR 9 &RQLOVXSSRUWRGHOQHWZRUNJOREDOH 'HXWVFKH0HVVH TPA ITALIA. UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE! ZZZWSDLWDOLDFRP_LQIR#WSDLWDOLDFRP Z TPA_ITALIA_Automazione_e_Strumentazione_210x297.indd 1 19/07/2013 08:07:15 MATERIALI Sistemidi fissaggio per compositi ANDREA SANUA I moderni sistemi di fissaggio, per materiali compositi, permettono un’elevata affidabilità e sicurezza e, contemporaneamente, una velocità di inserimento: ciò consente l’utilizzo immediato del pannello, diminuendo i tempi di produzione Il mondo della nautica è in continua evoluzione alla costante ricerca di materiali affidabili e allo stesso tempo leggeri. Una delle priorità di questo settore è quella della sicurezza, seguita dalla leggerezza, caratteristica che fornisce tra i diversi vantaggi minor consumi di carburante, con conseguente minore emissione di CO2. Materiali che hanno entrambe le caratteristiche sono i compositi, in particolare i pannelli sandwich con diverse anime e diverse pelli, utilizzati principalmente per gli interni degli yacht. Ultimamente la costruzione di pannelli sandwich con materiali di ultima generazione ha permesso l’utilizzo anche per pareti esterne. Tra le varie tipologie di core possiamo trovare: schiuma poliuretanica, alluminio e policarbonato; mentre tra le varie tipologie di pelli troviamo il carbonio, la vetroresina, il policarbonato, il legno. Come fissare i pannelli Specialinsert ha investito nella ricerca di soluzioni di fissaggio altrettanto affidabili e veloci dedicate al mondo della nautica. Il più innovativo dei sistemi di fissaggio è il Deform-nut TC/SC/1 inserto derivato dal Deform-nut TC/SC con gli 70 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 stessi sistemi di ancoraggio e le stesse qualità, ma con il vantaggio di poter lavorare su spessori minimi. Si tratta di un prodotto brevettato. Il Deformnut TC/SC è un inserto a deformazione con doppio ancoraggio, meccanico e chimico. Il primo è dato da un rivetto tubolare filettato accoppiato con una boccola di regolazione che permette di ottenere un ancoraggio filettato strutturale su pannelli a nido d’ape. Il secondo è assicurato dalla colla posta nel foro prima del montaggio dell’inserto stesso. Il sistema registrabile può essere utilizzato su di un ampio range di spessori e altezze dei pannelli sandwich, assicurando un ancoraggio immediatamente utilizzabile, semplice e veloce. Questo tipo di fissaggio garantisce la planarità dell’inserimento, evita il soffocamento della zona indebolita, fa lavorare su tutta la sua altezza il pannello sandwich e per finire ha il vantaggio di utilizzarlo e movimentarlo immediatamente, a differenza di molti altri presenti attualmente sul mercato. DOSSIER INDUSTRIA NAUTICA Alcune prove di trazione Di seguito segnaliamo alcune caratteristiche tecniche di tenuta degli inserti. I dati sono ottenuti da prove effettuate presso il laboratorio Specialinsert sul prodotto TC/SC/1. I pannelli utilizzati hanno strutture diverse. Il primo pannello ha le seguenti caratteristiche: pelle superiore e inferiore in carbonio di 1,5 mm ciascuna, anima in schiuma poliuretanica da 18,5 mm e un’altezza totale di 21,5 mm con inserto TC/Amxzi-M6/15X hanno dimostrato una tenuta con test di trazione di 3.516 N utilizzando colla bicomponente metilmetacrilato. Il secondo pannello, invece, adotta pelle superiore e inferiore in vetroresina di 0,4 mm ciascuna, materiale incollato laminato in pietra di 1,3 mm e anima in alluminio da 18,3 mm, per un’ altezza totale di 20,5 mm con inserto TC/Dmxzi-M6/10X hanno dimostrato Nella foto di apertura i sistemi di fissaggio TC/SC/1 per compositi. Keep-nut, invece è un sistema di fissaggio in acciaio inox. Specialinsert parteciperà alla dodicesima edizione di Seatec/ Compotec 2014. una tenuta con test di trazione di 2.875 N con colla bicomponente metilmetacrilato. Il terzo pannello ha pelle superiore e inferiore in policarbonato di 3 mm ciascuna, anima in policarbonato da 15 mm, e un’altezza totale di 21 mm con inserto TC/Amxzi-M6/15X hanno dimostrato una tenuta con test di trazione di 6.573 N con colla bicomponente metilmetacrilato. Infine, il quarto pannello si caratterizza per pelle superiore e inferiore in legno di 2,5 mm ciascuna, anima in policarbonato da 19 mm, e un’altezza totale di 24 mm con inserto TC/AM10XZI-M6/12,5X hanno dimostrato una tenuta con test di trazione di 4.243 N con colla bicomponente metilmetacrilato. Essendo prove di laboratorio i risultati sono stati rilevati in laboratorio in condizioni ottimali. Quindi, i risultati devono intendersi come eventuale riferimento e non come dati certi, pertanto sono indicativi e non vincolanti. Non solo composito Un recente prodotto altamente innovativo, che sta riscontrando un enorme successo per la sua facilità di montaggio e sicurezza di tenuta, è Keep-nut. Si tratta di un prodotto in acciaio inossidabile composto da una boccola filettata con l’aggiunta di un serie di corone dentate e da un anello in plastica, che assembla il gruppo completo. Si tratta di un rivoluzionario sistema a pressione, con ancoraggio meccanico, per ottenere una sede filettata su lastre con spessori sottili, di marmo, granito o altro materiale lapideo, oltre che su materiali compositi, carbonio, corian, HPL, vetro. Alcune applicazioni sono i rivestimenti edili interni, ambientazioni, arredamento, fissaggi di elementi sanitari, cucine ecc. I vantaggi sono molteplici anche in fase di montaggio. Per esempio è sufficiente un foro cilindrico di semplice realizzazione eseguibile, anche in corso d’opera, con l’impiego di utensili standard. Il rapido inserimento, mediante semplice pressione, non necessita di collanti. Il componente in acciaio inox permette un montaggio completamente a scomparsa senza ingombri esterni, facilitando la movimentazione e lo stoccaggio delle lastre. Non è presente nessuna tensione sul materiale ricevente se l’inserto non viene sollecitato. In fase di utilizzo le rondelle elastiche vengono sollecitate da una forza di trazione assiale, agendo radialmente contro le pareti grazie alla flessione e pressione, evitando la fuoriuscita del sistema. Infine, la filettatura della boccola realizzata ‘non passante’, assicura il fissaggio evitando l’effetto estrazione causato dall’eventuale lunghezza inappropriata della vite. I prodotti qui segnalati saranno esposti da Specialinsert alla fiera Seatec/Compotec 2014. A. Sanua, responsabile settore compositi Specialinsert. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 71 MECCANICA Chiusure per automotive, con stile FRANCO ASTORE Southco propone ai costruttori di autovetture soluzioni di elevata qualità e flessibilità per la chiusura del vano portaoggetti. Si tratta di chiusure dedicate che rispondono alle esigenze di flessibilità nelle varianti di design e geometria del pannello di chiusura Per i costruttori di autovetture, progettare applicazioni di chiusura del vano portaoggetti nei nuovi veicoli significa trovare soluzioni di elevata qualità con bassi costi di attrezzatura che, oltre a essere funzionali, seguano gli ultimi trend del design e aiutino a immettere più velocemente sul mercato il veicolo finito. Collaborando da vicino con gli OEM, gli integratori di 72 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 sistemi e i fornitori first tier del settore automobilistico, Southco ha sviluppato un’ampia gamma di soluzioni avanzate per la chiusura meccanica ed elettronica del vano portaoggetti. Quando si deve progettare un’applicazione di chiusura del vano portaoggetti, il problema è offrire soluzioni flessibili di chiusura del vano che offrano ai progettisti sistemi e componenti tali da soddisfare i mutevoli trend applicativi e tenere bassi i costi dei materiali e della produzione. Nello stesso tempo, occorre rispondere alle preferenze degli studi di progettazione con soluzioni affidabili e provate che soddisfano le prestazioni e le aspettative del settore. Per Southco, esempi primari di sistemi di chiusura del vano portaoggetti leader del settore sono la chiusura ad azione rotatoria a punto singolo per vani portaoggetti e l’accoppiatore a due punt i . Vediamo di che cosa si tratta. Due soluzioni per la vettura I vantaggi La chiusura ad azione rotatoria a p punun nto singolo per vani portaoggettii è il prodotto base per la chiusura sicura curra a punto singolo e offre un’opzione ione economica per applicazioni OEM dii M d chiusura del vano portaoggetti, i, rriispondendo alle esigenze base di fleses ssibilità nelle varianti del design e d della ella geometria del pannellino. Gli sforzi di apertura dei progetti etti a nottolino rotante sono meno sensiensibili al carico dell’ammortizzatore del e de el pannellino, facendone un candidato dato eideale per le applicazioni in cui mate matesono riali o processi di costruzione possono nrendere difficile il controllo delle con contore e. dizioni di carico dell’ammortizzatore. Gli sforzi di chiusura sono prevedibili, dibilli, perché lo sforzo totale è una que queestione di compressione dell’ammormorrtizzatore o della guarnizione e della forza minima addizionale necessaria saria per ruotare il nottolino. La chiusura surra opera inoltre come piattaforma b base, ase e, perché lo sforzo totale è una questioestio one di compressione delle condizioni zion ni di carico dell’ammortizzatore. Grazie raziie alla semplicità di montaggio e preparepa arazione del quadro, questo prodotto dottto versatile può essere utilizzato anche nch he in applicazioni sulla console centrale trale e e di chiusura del ripostiglio all’interno erno o del veicolo. Southco offre anche una a chiusura ad azione rotatoria a punto unto o singolo spostato per le applicazioni zion ni dei vani portaoggetti in cui l’attuatore atore e è posto in una posizione diversa rssa rispetto alla posizione centrata standard. Con un sistema di chiusura sicuro a punto singolo, questa chiusura mantiene la forza di chiusura centrata e l’allineamento del pannellino e può essere facilmente installata tenendo conto dell’effetto di attuazione con la mano destra o sinistra. Gli sforzi operativi sono più facili li da a controllare con la chiusura ad azione ione rotatoria a punto singolo spostato, tato o, caratterizzata da un design del pan pannnellino a estrazione che permette tte il rilascio e l’apertura senza sforzo duo du urante l’attuazione. All’attuazione, e, la molla di compressione del pannellino ellino aziona la molla di tensione del nottolittolino, liberando il nottolino stesso d dalla alla sua custodia e permettendo di aprire prirre il pannellino del vano portaoggetti. gettti. La chiusura del pannellino porta rta è una semplice operazione di spinta pintta per chiudere. Le chiusure ad azione ion ne rotatoria a punto singolo e a punto untto singolo spostato di Southco permetmettono alle Case automobilistiche e di di adattarsi facilmente alle modifiche he e ai trend di design nel settore. Inoltre, oltre e, le chiusure operano come meccanicanismi complementari in applicazionii che hanno requisiti più impegnativi, come om me quelle che specificano punti di chiusuusu ura differenti e l’attuazione alternata. nata a. Grazie alla semplicità di montaggio gio e preparazione del quadro, questi verver satili prodotti certificati sono adatti dattti per vani portaoggetti con apertura rturra superiore o inferiore del pannellino ellino e sono disponibili nelle opzioni co con on bloccaggio e senza bloccaggio. L’accoppiatore a due punti La flessibilità offerta dall’accoppiappia atore a due punti di Southco lo rende ende e un’altra soluzione centrale per i vani portaoggetti nel settore automobilistico. Esso è caratterizzato da un sistema di chiusura a due punti, con nottolini dipendenti, che ritrae entrambi i nottolini simultaneamente, evitando il rischio di false chiusure. Poiché per il funzionamento della chiusura è sufficiente fare muovere un solo nottolino, l’accoppiatore a due punti è adatto per tutte le applicazioni dei vani portaoggetti ed è compatibile con un’ampia gamma di opzioni di attuazione, indipendentemente dallo stile. Il sistema risponde alle esigenze di attuazione con o senza bloccaggio e può essere integrato con sistemi di blocco elettromeccanici. Costruito con robusti materiali, lo stile compatto a cartuccia dell’accoppiatore a due punti si traduce in un design a scomparsa dell’aspetto pulito. La chiusura permette circa il doppio di corsa dei nottolini rispetto alle soluzioni standard sul mercato, facilitando l’assistenza con le condizioni di assemblaggio del pannellino e di interstizio che esistono fra il pannellino e il quadro strumenti circostante. Nel risultato un’attuazione e sforzi di apertura e chiusura del pannellino coerenti e controllabili. Con entrambi i prodotti Southco, la chiusura rotante a punto singolo per vani portaoggetti e l’accoppiatore a due punti, non è necessario reinventare una nuova soluzione di chiusura del vano portaoggetti per ogni applicazione. Selezionando l’una o l’altra di queste soluzioni, i costruttori automobilistici assicureranno la massima sicurezza e adattabilità possibili, oltre a ridurre i costi del lavoro e di produzione. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 73 SOFTWARE Un CAD 3D gratuito per progettare FRANCO ASTORE RS Components propone DesignSpark Mechanical disponibile e scaricabile gratuitamente. Questo strumento per la progettazione si rivolge direttamente alla comunità di progettisti elettronici e meccanici. Vediamo di che cosa si tratta 74 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 I progettisti devono sempre più pensare in tre dimensioni, poiché non è soltanto l’ingombro bidimensionale del PCB (circuito stampato) a essere essenziale per ottenere progetti compatti. L’aggiunta di un dissipatore o di dispositivi extra per la connettività può mutare sostanzialmente un progetto che in fase di modellazione era perfettamente compatto e causare ritardi significativi nel time-to-market e costi aggiuntivi. Sono molti i progettisti che utilizzano ancora strumenti CAD 2D. Per non parlare poi di quelli che lavorano davvero alla vecchia maniera, disegnando i loro progetti addirittura su carta. A prescindere dalla loro presumibile inefficienza, questi metodi bidimensionali non sono di per sé non validi o inadatti a ottenere buoni risultati. Tanto per citare un esempio, gli appassionati delle gare di Formula 1 ricordano probabilmente che uno dei progettisti di spicco, i cui bolidi hanno vinto vari campionati nel corso degli ultimi vent’anni, è famoso DesignSpark Mechanical apre le porte del CAD 3D agli utenti che non conoscono la progettazione tridimensionale. per lavorare solo con carta e penna. È altrettanto evidente, però, che le dinamiche e le sfide del time-tomarket che caratterizzano il settore dell’elettronica sono piuttosto diverse da quelle delle attività sportive di primo piano. Abbattere le barriere Perché la progettazione CAD 3D è importante e, se lo è, perché i progettisti utilizzano ancora gli strumenti bidimensionali? In sintesi, la progettazione 3D può consentire di raggiungere livelli di efficienza nettamente superiori, ma le ragioni per cui questo potenziale non è sfruttato sono in gran parte legate a due importanti barriere, la cui combinazione impedisce l’adozione del CAD 3D. La prima è il costo di proprietà, che può essere esorbitante. Gli strumenti avanzati rientrano in una fascia di prezzo compresa fra 5.000 e 30.000 USD a licenza e spesso prevedono sottoscrizioni annuali molto costose. La seconda barriera è quella della curva di apprendimento significativa imposta dalla modellazione 3D tradizionale di tipo parametrico. Chiunque debba apprendere questi strumenti CAD 3D avanzati necessita di un tempo da 6 a 18 mesi per imparare a utilizzarli e poter interagire al meglio. Ne consegue, in genere, che i progetti CAD vengono ester- nalizzati ad aziende specializzate, che possono trasformarsi in veri e propri colli di bottiglia nel processo di sviluppo di un prodotto, rendendo necessarie numerose settimane per l’introduzione anche di piccole modifiche in un progetto. La progettazione con fini estetici sta diventando sempre più importante nel settore elettronico e si registra un’interazione sempre più massiccia fra ambienti CAD elettronici e meccanici. Anche questo fattore può, di per sé, causare colli di bottiglia nel processo di progettazione, in quanto la natura degli strumenti CAD parametrici basati sulla cronologia impone tempi di giorni o addirittura settimane per effettuare piccole modifiche. Nel corso degli ultimi 25-30 anni il mercato del CAD 3D è stato dominato dalla modellazione cronologica, a causa dei limiti imposti dalla potenza di elaborazione dei computer del passato. La principale alternativa era, ed è ancora, la modellazione diretta, che lavora a livello di geometria di base e apporta dinamicamente le modifiche richieste nella geometria. La modellazione cronologica, però, ha il vantaggio di suddividere il processo costruttivo della geometria in singole fasi o caratteristiche, permettendo così di creare e lavorare con modelli complessi. Ma questa tecnologia non è alla por- tata di tutti. Alcune stime indicano che 25 milioni di progettisti in tutto il mondo potrebbero trarre vantaggio dall’uso di software di progettazione 3D, mentre i principali fornitori di software CAD hanno venduto complessivamente solo un milione di postazioni CAD. Questa enorme differenza conferma la presenza di barriere e di una pressante esigenza, che è anche un’ottima opportunità, di uno strumento capace di colmare il divario fra pro e contro della progettazione 3D. Tale esigenza si concretizza in uno strumento che sia poco costoso e al contempo facile da imparare, che sappia fungere da supporto laddove si utilizza il CAD tradizionale ma che sia anche un pacchetto di progettazione completo capace di offrire ai progettisti la funzionalità 3D nei contesti in cui questo tipo di progettazione non viene utilizzata per nulla. DesignSpark Mechanical Il CAD 3D DesignSpark Mechanical, scaricabile gratuitamente (www.designspark.com/mechanical), è stato appositamente concepito per i progettisti elettronici e per quelli che si occupano di automazione per la costruzione di macchine e quadri elettrici. Il software, sviluppato da RS Components e Allied Electronics in collaborazione con SpaceClaim, progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 75 SOFTWARE Il software è stato concepito per progettisti d’automazione, quadri elettrici e sistemi per produrre. il principale produttore di software per la modellazione 3D diretta nel campo dell’ingegnerizzazione e della produzione, completa il software di progettazione DesignSpark PCB ed è destinato, secondo il produttore, ad avere un forte impatto nel mondo della progettazione meccanica 3D professionale. DesignSpark Mechanical apre le porte del CAD 3D a una cerchia di utenti che non conoscono la progettazione 3D, semplificando i processi di creazione, documentazione e condivisione dei progetti tridimensionali. Consente ai progettisti e ad altri professionisti del settore manifatturiero coinvolti nello sviluppo dei prodotti di creare rapidamente nuovi progetti o manipolare e modificare le geometrie 2 e 3D esistenti, senza la complessità dei software CAD tradizionali. Lo strumento si basa sulle tecniche della modellazione diretta, più intuitive e molto semplici da apprendere per coloro che non sono esperti di CAD. In effetti, ‘plasmare l’argilla virtuale’ è l’espressione che è stata utilizzata per descrivere la modellazione diretta, una tecnologia che consente di progettare utilizzando semplici gesti che creano geometrie 3D tramite tecniche intuitive, oltre ad essere veloce grazie alle moderne capacità di elaborazione. La modella- 76 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Uno strumento indispensabile per la progettazione 3D è la libreria di prodotti o componenti. zione cronologica, invece, definisce parametri, caratteristiche e vincoli del processo di progettazione, che vengono memorizzati nell’ordine in cui sono stati creati in un albero cronologico e, pertanto, qualsiasi modifica deve essere eseguita tramite tale albero. Ma la modellazione diretta ha vantaggi significativi anche in termini di interoperabilità, mentre quella cronologica utilizza formati dei dati proprietari e non compatibili. In DesignSpark Mechanical è possibile importare file di modelli Step, vale a dire il formato ‘standard’ più comune utilizzato dai fornitori di componenti e per la condivisione di modelli 3D fra utenti di diversi sistemi CAD. Questo strumento include inoltre una funzionalità di importazione IDF che permette il collegamento con software di progettazione di PCB quali DesignSpark PCB, oltre a consentire l’esportazione di cianografi e meccaniche per la produzione. A tutto ciò si aggiunge un’interfaccia con gli strumenti BOM Quote tramite i siti Web di RS e Allied per definire in tempo reale i prezzi dei progetti. Modelli 2 e 3D gratuiti Uno strumento indispensabile per la progettazione 3D è la libreria di prodotti o componenti. Nel 2010, RS e Allied hanno aperto ai progettisti di tutto il mondo una vasta libreria di modelli 2D e 3D, scaricabili in modo del tutto gratuito. Da allora RS e Allied hanno visto salire il numero di download di modelli CAD 3D oltre i 300.000. I modelli 3D disponibili coprono importanti tecnologie quali elettronica, elettromeccanica, meccanica, pneumatica e automazione e controllo. DesignSpark Mechanical include un’interfaccia diretta con la libreria componenti ModelSource, in cui sono inclusi più di 31.000 modelli 3D di 45 diversi produttori e che ogni mese si arricchisce di altri mille modelli di fornitori nuovi o già presenti. I principali produttori rappresentati nella sezione 3D della libreria sono Molex, 3M, TE Connectivity, Harting e FCI nel mercato dei prodotti elettronici generici, e Siemens, Schneider e SMC per quanto riguarda le applicazioni di automazione e controllo. DesignSpark Mechanical rappresenta un traguardo nell’evoluzione di DesignSpark, in quanto consente ai progettisti elettronici, meccanici e ad altri professionisti che si occupano di sviluppo e produzione di lavorare con maggiore efficienza e lanciare i loro prodotti con un time-to-market ridotto. RICERCA Nanotecnologie, il futuro è qui DARIO NARDUCCI Tra i più importanti scarti di prospettiva nelle scienze della natura a cavallo tra XX e XXI secolo la rivoluzione nanotecnologica contende da vicino il primato a quella biotecnologica. Pur affacciandosi su scenari scientifici completamente diversi (almeno alla loro nascita), biotecnologie e nanotecnologie hanno in comune l’essere state il compimento di un cammino lungo almeno mezzo secolo sulla strada della rottura delle barriere tra discipline storiche della scienza, chimica e biologia per le biotecnologie, fisica, chimica e ingegneria per le nanotecnologie. Definire con esattezza cosa siano 78 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 le nanotecnologie su un piano di principio resta materia complessa e tutt’altro che priva di rischi, e forse anche sterile. Nuovi fenomeni, nuove tecnologie È invece facile spiegare cosa siano le nanotecnologie attraverso i risultati alquanto spettacolari che, a meno di quarant’anni dalla sua nascita ufficiale (1986), questa branca della scienza dei materiali ha saputo già produrre e porre sotto gli occhi e nelle mani di ciascuno di noi: hard disk di basso costo con capacità non molti anni fa impensabili, ritrovati nanofarmaceutici già in uso in am- L’impatto delle nanotecnologie sui materiali per l’energia (ma non solo) ha innescato, negli ultimi vent’anni, una vera rivoluzione industriale. Lo studio e l’applicazione di nuove soluzioni tecnologiche non solo ha permesso lo sviluppo di moderni e più efficienti prodotti, ma anche la nascita di nuove imprese Sospensioni di nanocristalli d’oro assorbono la luce (e la riemettono per luminescenza) a lunghezze d’onda diverse. Ruote Contenuto totale di energia del carburante (100%) Perdite per irraggiamento Sistema di raffreddamento Recupero di energia possibile per via termoelettrica Gas di scarico: 24% Flusso di potenza caratteristico di un motore a combustione interna (valori relativi ad una autovettura a benzina) Schema di ripartizione della potenza generata in un motore a combustione interna. bito clinico, mescole per pneumatici con prestazioni meccaniche e caratteristiche tribologiche estreme e biosensori miniaturizzati. Un elenco, che pur nella sua incompletezza, evidenzia la trasversalità tematica delle nanotecnologie, che rappresenta senz’altro una delle sue peculiarità. Le nanotecnologie sono infatti una frontiera aperta verso nuovi fenomeni e nuove tecnologie, capaci di estendere le possibilità di progettare materiali, dispositivi e manufatti sfruttando al meglio la dipendenza delle proprietà di un solido non solo dalla sua composizione e dalla sua struttura ma anche, su scala submicrometrica, dalla sua taglia. Così che, per riprendere un esempio classico, se l’oro è notoriamente un metallo poco reattivo chimicamente, un nanocristallo d’oro manifesta capacità catalitiche straordinarie; e se tutti riteniamo giustamente che l’oro sia giallo, siamo costretti a ricrederci quando la taglia delle particelle d’oro scende sotto i 50 nm e le particelle d’oro assorbono la radiazione visibile a frequenze diverse a seconda della propria dimensione. Nanotecnologie ed efficienza L’impatto delle nanotecnologie sulla industria meccanica in tutti i suoi comparti è oggettivamente troppo esteso perché possa anche solo essere descritto con un minimo dettaglio Sorgente di calore n p n p n p n p n p Dissipatore a bassa temperatura Schema di funzionamento di un tipico generatore termoelettrico costituito da semiconduttori p e n alternati. Il circuito elettrico che viene realizzato è in serie mentre il circuito termico opera in parallelo sui singoli elementi termoelettrici. nel breve spazio di questo articolo. Qui basti menzionare le ricoperture anticorrosione per ambienti marini, i compositi in fibra di carbonio, i trattamenti superidrofobicizzanti per le superfici e l’ampio comparto dei materiali ceramici nanostrutturati - ritrovati senz’altro ben noti agli operatori del settore e in buona parte già utilizzati nella produzione industriale più avanzata. Forse meno nota è invece l’applicazione delle nanotecnologie al servizio dell’efficientamento energetico, dal comparto motoristico a quello degli apparati tecnologici per l’edilizia civile e industriale. Mentre l’esigenza di ridurre i cascami termici associati tanto ai processi di conversione di energia termica e chimica in energia meccanica ed elettrica è una priorità largamente condivisa a livello planetario, le politiche nazionali ed europee in questo ambito differiscono significativamente da quelle adottate negli Stati Uniti e in Giappone. A livello europeo, nell’attesa delle linee di indirizzo del Programma Horizon 2020 per quanto attiene l’efficientamento energetico, l’accento è stato largamente posto sull’incentivazione al risparmio di energia primariamente attraverso il contenimento delle dispersioni energetiche (rilascio di calore a bassa entalpia) operando fortemente sulla leva fiscale. Minima è stata l’attenzione alla promozione di pratiche di recupero attivo del calore, probabilmente in considerazione della scarsa disponibilità di tecnologie abilitanti convenzionali. Conseguentemente, i pochi esempi virtuosi di implementazione di tecnologie attive per il recupero del calore si sono originate direttamente a livello delle singole realtà industriali, progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 79 RICERCA Gerarchico Nano-Bi 2Te 3 Bi 2Te 3 Bi 2Te 3 Bi 2Te 3 introduzione di materiali nanostrutturati ZnSb Evoluzione dei rendimenti di conversione termoelettrica nel corso degli ultimi ottanta anni. ove potevano essere disponibili le competenze per cogliere quanto di nuovo le nanotecnologie andavano rendendo disponibile nel settore. Tradizionalmente, infatti, la conversione di cascami termici rilasciati a temperature inferiori ai 200 °C in lavoro meccanico risultava possibile solo impiegando motori a ciclo di Stirling che, pur nella loro migliorata affidabilità, risultano utilizzabili solo su installazione fisse - ripagando gli investimenti di impianto solo in presenza di flussi termici significativi. Le nanotecnologie offrirono però un’alternativa (o un complemento) a questa tecnologia. La possibilità di convertire direttamente il calore in energia elettrica senza stadi meccanici intermedi è una possibilità ben più antica e risale alla scoperta, congiuntamente italiana (Volta, 1794) e tedesca (Seebeck, 1821), del cosiddetto effetto termoelettrico. In estrema sintesi, l’effetto termoelettrico consiste nella possibilità che una differenza di temperatura applicata alle giunzioni di materiali diversi possa dar luogo a una differenza di potenziale e quindi, a circuito chiuso, a una corrente e a 80 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 una corrispondente generazione di energia elettrica. Per più di un secolo l’effetto termoelettrico è stato usato unicamente con scopi termometrici (termocoppie) dato che l’efficienza di conversione calore-energia elettrica risultava del tutto marginale (pochi percento). La svolta Il quadro tecnologico, dopo quasi un secolo di migliorie poco rilevanti, subì una variazione drammatica intorno al 1990 con l’ingresso sulla scena dell’armamentario nanotecnologico che in meno di venticinque anni ha reso i generatori termoelettrici uno strumento quantomeno interessante per il recupero dei cascami termici a temperature inferiori ai 200 °C (che costituisce più dell’70% del totale dei rilasci di calore da motori e impianti). L’idea di fondo è abbastanza semplice. Il rendimento di conversione di un generatore termoelettrico è ridotto dal calore che viene trasmesso come tale dal materiale per conduzione termica; e dal calore disperso per effetto Joule dalla circolazione della stessa corrente termoelettrica nel materiale. Per garantire quindi ren- dimenti elevati occorre disporre di materiali che siano cattivi conduttori termici e che al contempo abbiano basse resistività elettriche, pur conservando un potere termoelettrico (voltaggio generato per effetto della differenza di temperatura) elevato. Le tre condizioni sono normalmente in conflitto tra di loro. Tuttavia in un nanomateriale, diversamente che in un materiale tradizionale, è possibile alterare la struttura della fase introducendo nanostrutture di taglia opportuna capaci ad esempio di ostacolare la conduzione di calore senza interferire nella diffusione di elettroni. Questo ha consentito nel breve lasso di un decennio di triplicare i rendimenti di conversione, che oggi sono superiori al 10% e restano in rapida crescita. L’industria mondiale e italiana A partire dai primi anni 90 si è assistito di conseguenza a livello internazionale alla nascita di soggetti industriali focalizzati sulla messa a punto di convertitori termoelettrici specializzati per settore applicativo e per temperature delle sorgenti termiche. Tra i più importanti, oltre Distribuzione di temperatura nel motore di un autoveicolo. Tipicamente i generatori termoelettrici vengono posizionati sulla marmitta per recuperare il calore dissipato attraverso i gas di scarico. ad attori già presenti sul mercato dei termoelettrici di prima generazione come Marlow Industries (1971, USA) e Global Thermoelectric (1975, spinoff della 3M), occorre menzionare nuove industrie rapidamente cresciute per fatturato come Hi-Z (1988, spinoff del MIT), TEC (1993, Canada), Gentherm (1999, Germania/USA), Alphabet Energy (2000, USA) e Tellurex (2009, USA). In parallelo si sono moltiplicati i contesti in cui la conversione termoelettrica ha trovato applicazione immediata o prospettica di breve termine. In questo, il comparto automotive europeo (BMW e Volvo) ed extraeuropeo (Nissan e General Motors) sta giocando un ruolo non solo trainante ma anche in larga misura esemplare, partecipando non solo sul versante economico ma anche attraverso partnerships di co-sviluppo alla ottimizzazione delle tecnologie. E l’Italia? L’industria italiana sconta senz’altro qualche ritardo, che tuttavia va colmandosi. FIAT vanta una presenza consolidata nei progetti di ricerca europei sulle applicazioni del termoelettrico al recupero di energia; e nel 2011 ERG ha attivato uno spin-off congiunto con l’Università di Milano Bicocca per lo sviluppo di generatori termoelettrici basati su silicio nanostrutturato, una strada che, impiegando un materiale largamente geodisponibile, rappresenta un fattore di promettente innovazione per applicazioni che richiedono grandi volumi di produzione. Ma non è solo il comparto automotive che può guardare con interesse al termoelettrico nanotecnologico. Dall’aerospazio alla micromeccanica Il recupero di calore è una esigenza (e un’opportunità) trasversale almeno quanto le nanotecnologie, e investe in maniera almeno altrettanto importante l’industria aerospaziale (il settore spaziale è stato tra i primi a utilizzare generatori termoelettrici di prima generazione e ha opportunità di recupero di calore in linea di principio anche più importanti del settore automobilistico) e il comparto micromeccanico (per la microgenerazione locale di energia elettrica), non dimenticando il segmento della difesa che in USA è stato ed è un soggetto imprenditoriale trainante in questo contesto. Quello che forse manca all’industria italiana (e che è invece un elemento di forza delle compagini statunitensi) è la capacità di filiera, in cui utilizzatori ultimi, progettisti, produttori di dispositivi, preparatori di materiali ed il comparto della ricerca possano operare in modo solidale per indirizzare lo sviluppo verso applicazioni ben definite sul piano tecnico e opportunamente qualificate e consistenti in termini di mercato finale, un’esigenza banalmente generale in qualsiasi settore tecnologico ma particolarmente critica e importante in quello della generazione termoelettrica. Un gap culturale più che strutturale, che come tale appare colmabile soprattutto in ragione della pressione che gli enti normativi e i crescenti costi dell’energia sapranno sempre più esercitare sui progettisti industriali. D. Narducci, dipartimento di scienza dei materiali, Università degli Studi di Milano Bicocca. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 81 AUTOMAZIONE Il del senso sensore FRANCO ASTORE L’utilizzo di sensori e tecnologie di misura sempre più innovative è in costante crescita nei settori riguardanti la medicina, la farmaceutica e la biotecnologia con soluzioni via via più efficienti e sostenibili. Le proposte di Luchsinger Micro-Epsilon, gruppo tedesco specializzato nelle tecnologie di misura, sviluppa soluzioni di misura per questi settori. Di seguito forniamo una panoramica di alcuni progetti in cui è stato possibile proporre soluzioni intelligenti per applicazioni mediche, 82 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 da dispositivi medici per la ricerca nel campo dentale alla produzione farmaceutica. Tra le applicazioni più semplici, trovano grande impiego i sensori a filo che vengono utilizzati per misurare movimenti lineari con un filo di acciaio flessibile. Applicazioni hi-tech I tavoli operatori devono offrire molte opzioni di regolazione per il corretto posizionamento del paziente durante l’operazione. Così come l’altezza, spesso possono essere regolate anche la posizione orizzontale e le fun- zioni angolari. Poiché il movimento viene eseguito elettricamente, le posizioni devono essere costantemente monitorate e i sensori a filo vengono impiegati per tale scopo. Nella fase di riabilitazione del paziente, l’esecuzione ottimale dell’allenamento è essenziale per ridurre i tempi di recupero. I dati per il monitoraggio delle prestazioni dei singoli esercizi sono forniti all’allenatore utilizzando una rete o una chipcard. I sensori a filo forniscono tali informazioni e hanno importanti vantaggi per l’utente, dalla semplicità del montaggio alla lunga durata di vita. Per immagini a elevata risoluzione più preciso possibile, le posizioni degli assi vengono misurati con sensori a filo della serie wireSensor. Grazie a questo controllo il detector e il tubo a raggi X possono essere spostati in parallelo. La chirurgia mini-invasiva che utilizza la tecnica endoscopica è impiegata ta oggi per molte applicazioni. Precedentemente dii un dentemente la guida d endoscopio effettuata scopio veniva effettua ata a da un assistente medico. Oggi Og ggii viene utilizzato un sistema d dii controllo ollo preciso che viene momo onitorato controllato dei to e control lla lato to d ei ssensori enso en sorii a filo della sserie erie ie wireSensor ens s orr MK30.. InIn n- risoluzione e per l’indipendenza dal tipo di superficie del materiale in questione. Sfruttando tale caratteristica vengono utilizzati anche per mantenere una distanza costante nei microscopi Raman o per rilevare l’esatta geometria di compresse o campioni dentali. Sensori a filo integrati in un tavolo operatorio. Sensore a filo integrato in un macchinario per la riabilitazione. nella tomografia digitale a raggi X (foto di apertura), il rivelatore deve essere allineato opportunamente con il tubo radiogeno. Per un funzionamento flessibile, diversi assi sono elettricamente mobili. Pertanto, il posizionamento del detector rispetto al tubo a raggi X deve essere il fine, un discorso a parte meritano i sistemi confocali ampiamente impiegati per rilevare il diametro di stent chirurgici, spessore delle pareti di cannule, spessori di capillari di vetro e misure precise di livello in laboratorio e in linea. Infatti, questi sensori si distinguono per l’elevata Misura di temperatura I dispositivi di ingegneria medica stanno evolvendo rapidamente accompagnando una richiesta via via crescente di fornitori di componenti. Il gruppo tedesco Optris, si occupa ormai da diversi anni di sensori ad infrarossi per la misura di tem- progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 83 AUTOMAZIONE peratura, reagisce a questo trend Sensori confocali migliorando e adeguando le proprie per la misura precisa su tecnologie per la misura accurata campioni dentali. di temperatura a distanza. I dispositivi medici spesso devono essere compatti molto piccoli, com mpatt ttii e po poco inPertanto, l’avasivi. Pert t a nto o , l l’ aspetSistema endoscopico in cui vengono integrati riguardante to riguarda ante te e l a i sensori a filo per il progettazioprogettaz z io o controllo del movimento angolare. la cone e co od i struzione sensori senso ori di di tempetem m p eeratura Sensore ad infrarossi Optris CSmed LT con connettore per montaggio rapido. è un rrequisito equi eq uisi sito to d fond ndam amen enta tale le iimmdii fo fondamentale portanza per il loro utilizzo. Grazie ad una costante collaborazione con i clienti, Optris è stata in grado di ottimizzare la serie CS LT per il settore riguardante la tecnologia medica. Con la sua lunghezza di soli 87 mm e un diametro di 12 mm, il sensore CS LT si inserisce perfettamente nei più piccoli dispositivi e prodotti medicali. Optris CSmed LT è una versione speciale di questo sensore che offre un enorme vantaggio per il cliente: un cavo di collegamento corto con connettore integrato. Questo 84 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 connettore un montaggio co conn nnet etto tore re cconsente onsent nte eu rapido e semplice o la rimozione del termometro, ad esempio per tarature periodiche. Il sensore Optris CS LT trova regolare impiego nel settore medicale, ad esempio per la crioterapia, particolare tipo di terapia che fa uso del ghiaccio. Viene usata per generare basse temperature nell’intorno dei -150 °C. Questa tecnologia è impiegata per il trattamento attraverso shock termici a bassa temperatura che hanno funzioni specifiche nella cura di infortuni sportivi, gonfiori, infiammazioni, contusioni o rigidità muscolari così come edemi, ematomi o cicatrici dei tessuti. I punti infiammati vengono guariti raggiungendo rapidamente una riduzione del dolore. Un importante utente OEM nel settore medicale utilizza bombole a gas con CO2 liquido per il trattamento con shock termico. Il gas liquido di CO2 viene premuto dalla bombola a 1-2 bar e applicato sulla pelle come ghiaccio secco. Durante questo processo, la pelle del paziente viene raffreddata dalla temperatura di circa 32 °C della superficie cutanea a 2 Paradenti dopo il processo di termoformatura. Controllo della temperatura sulla superficie della pelle durante lo shock di crioterapia per il trattamento della rigidità muscolare. Sensore Optris CS LT per il monitoraggio della temperatura durante il processo di termoformatura. °C -4 °C entro 30 s. Per non creare uno shock eccessivo alla pelle e causare danni al paziente, è necessario un monitoraggio permanente della temperatura durante questo processo. Per un facile controllo della temperatura sulla superficie della pelle, il sensore Optris CS LT è implementato nella testina della pistola e la temperatura della superficie misurata viene costantemente visualizzata su un display. Grazie all’ampio campo di temperatura tra -40 °C e 1.030 °C, il sensore Optris CS LT trova un impiego ideale nel settore della crioterapia. I danni cutanei vengono evitati grazie alla precisa visualizzazione della temperatura. Termoformatura di prodotti dentali Un’importante applicazione dei sen- sori a infrarossi per la misura di temperatura nel settore della tecnologia medica riguarda l’implementazione all’interno di dispositivi di termoformatura che vengono utilizzati per la produzione di prodotti dentali. Un esempio tipico riguarda un utente Optris che produce unità di termoformatura per laboratori dentistici. Queste unità producono paradenti su misura che vengono usati come protezione durante le attività sportive. Per la produzione del paradenti in plastica, il pezzo viene scaldato da radiatori ad infrarossi fino ad una ben definita temperatura per poi essere successivamente omogeneizzato termicamente. Una adeguata omogeneità della superficie e una corretta regolazione della temperatura di formatura consente di raggiungere risultati di elevata qualità. La temperatura deve essere monitorata sia per raggiungere una produzione di qualità costante del materiale ma anche per evitare surriscaldamenti localizzati e formazioni di cricche. Nelle macchine esistenti, la temperatura viene rilevata con una misura a contatto sul radiatore. Recentemente, l’azienda ha iniziato a sfruttare i vantaggi derivanti da una misura di temperatura non a contatto. Il sensore Optris CS LT, installato al di sotto del radiatore ad infrarossi, rileva la temperatura della pellicola durante il processo di riscaldamento. Quest’ultima fase viene fermata ad una temperatura impostata per poi iniziare il processo di termoformatura. Oltre alla misura esatta di temperatura, Optris CS LT ha il vantaggio che può essere usato in ambienti fino a 80 °C senza raffreddamento supplementare. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 85 AUTOMAZIONE Integrazione GABRIELE PELOSO visione-automazione B&R e Cognex, grazie al protocollo standard del bus controller Powerlink, hanno integrato le rispettive tecnologie in un’unica soluzione dedicata al mondo industriale. Vantaggi concreti sia per i singoli impianti sia per gli utilizzatori L’innovazione è nei settori maturi. In questi comparti l’aumento di produttività e qualità può essere davvero rilevante. Oggi la sfida, nell’industria occidentale, non è più nella produzione su larga scala, ma una produzione di nicchia, di qualità alta, con metodi e processi che combinano economie di scala e varietà, quantità e qualità. Questo rappresenta un passaggio da sistemi di controllo di fabbrica rigidi e centralizzati a un’intelligenza decentralizzata. Proprio questa visione di sviluppo ha portato l’austriaca B&R e la statunitense Cognex, rispettivamente produttore di componenti per 86 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 l’automazione industriale la prima, e sistemi di visione artificiale la seconda, a unire le loro competenze tecnologiche. Vediamo come. Integrazione con Powerlink “L’estensione visiva dell’automazione consente di acquisire in tempi brevissimi una enorme quantità di dati coerenti, che sono poi utilizzati per migliorare la qualità, ridurre i costi ed eliminare gli sprechi in qualsiasi processo industriale” ha detto Davide Poli, educational manager di B&R. L’integrazione tra l’automazione targata B&R e i sistemi di visione Cognex è resa possibile grazie a un unico tool software per la configura- zione dell’applicazione Automation Studio e un unico bus di campo aperto, Ethernet PowerLink, per collegare con un solo cavo HMI, PLC, motion controller, sistemi di sicurezza e telecamere. La tecnologia sopra descritta era visibile, in una recente conferenza stampa, presso l’Automation Academy B&R. Per l’evento è stato realizzato un sistema che simulava la parte terminale di una linea di imbottigliamento, un lettore di codici a barre, un lettore di codici data matrix e un sistema di visione Insight7000 per il riconoscimento dei difetti di tappi ed etichette, oltre alle apparecchiature di controllo B&R. In 200 Visione industriale intelligente I sistemi di visione insight7000 di Cognex hanno dimensioni compatte, sono robusti e dotati di intelligenza. Inoltre hanno capacità di acquisizione delle immagini ancora più veloce. Il sistema è racchiuso in un involucro industriale compatto e con grado di protezione IP67. Il prodotto è ideale nelle operazioni di ispezione, guida, misurazione, presenza/assenza, lettura di codici e per le applicazioni OCR/OCV. Questi sistemi di visione equipaggiavano, oltre alle apparecchiature di controllo B&R, una linea di imbottigliamento presentata all’evento B&R-Cognex lo scorso settembre. microsecondi, grazie a PowerLink, la macchina ha dimostrato di poter riconoscere, fotografare ed espellere dalla linea gli elementi difettosi. Secondo i costruttori il punto di forza delle soluzioni B&R e Cognex è la semplicità di integrazione. Ciò è possibile sia su nuovi impianti sia su impianti esistenti. “Solo quando la visione è perfet- tamente integrata nel sistema di automazione è possibile ottimizzare il processo di produzione e l’insieme del ciclo di gestione e sviluppo di macchine e impianti”, ha detto Daniel van Rookhuijzen, marketing manager di Cognex. Produzione digitale Le possibilità tecnologiche delle due aziende sono state presentate, lo scorso settembre, anche agli utilizzatori in due eventi dedicati: a Milano e Bologna. Numerosi i partecipanti per capire nei dettagli come la produttività possa essere incrementata con un sistema di visione evoluto, integrato in maniera naturale, all’interno del sistema di controllo attraverso un bus standard Powerlink. Dai numeri emersi nelle giornate organizzate da B&R e Cognex emerge come le aziende più attente all’evoluzione tecnologia siano propositive negli investimenti. Si tratta di aziende fortemente specializzate nel loro comparto, flessibili e orientate all’export. I nuovi prodotti del manifatturiero avanzato saranno ad alto valore aggiunto e costituiranno lo slancio per una ripresa robusta e sostenibile. Il successo di un’impresa non arriva per caso, ma attraverso una tenace attenzione allo sviluppo di nuove soluzioni: anche nei comparti maturi. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 87 AUTOMAZIONE Dimensioni giganti per la ‘talpa’ STEFANIA ORIGGI Galbiati Group ha costruito un gruppo di quattro erettori per conci per ciascuna TBM (tunnel boring machine) per l’escavazione della metropolitana di Copenhagen. Il sistema ha un diametro di 4.100 mm, una portata conci di circa 4.000 kg, un peso di circa 25.000 kg e una velocità di rotazione massima di 2 giri/min 88 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 È stata inaugurata nello stabilimento produttivo di Aprilia, in data 10 maggio 2013, la seconda TBM EPB, familiarmente chiamata talpa o talpa meccanica (dall’inglese tunnel boring machine da cui l’acronimo TBM), costruita dalla società Seli, azienda specializzata nell’escavazione di gallerie sotterranee e nella progettazione e realizzazione di TBM e attrezzature per lo scavo. Questa ‘talpa’, in grado di forare un tunnel del diametro di 5,78 m, è una macchina gigantesca ed è la seconda, di un gruppo di quattro frese escavatrici (questo il nome tecnico), le quali dovranno realizzare due tunnel per complessivi 32 km di scavi sotterranei della linea completamente automatizzata della metropolitana di Copenhagen, la quale, passando per il centro cittadino e per 17 stazioni, entrerà in funzione entro il 2018. È proprio a causa delle criticità dello scavo che la Seli è stata scelta come azienda appaltatrice dell’intero progetto di realizzazione delle quattro ‘talpe’ per la metropolitana di Copenhagen. La macchina TBM EPB (Earth Pressure Balance), costruita da Seli in collaborazione con la Kawasaki, riesce, infatti, a scavare il terreno a trenta metri Pietro Galbiati durante la fase di collaudo della fresa escavatrice. di profondità, garantendone la stabilità, utilizzando il materiale di scavo e mantenendo la sua pressione al fronte. Il sistema di sollevamento Al collaudo della seconda TBM EPB, lo scorso maggio, presso lo stabilimento di Aprilia, è stata invitata anche la Galbiati Group di Oggiono, gruppo italiano riconosciuto a livello internazionale per la qualità delle sue lavorazioni e costruzioni meccaniche, specializzata, in particolare, nella progettazione e costruzione di macchinari ed impianti ad alto contenuto tecnologico. Galbiati Group è stata infatti incaricata dall’azienda romana Seli per la progettazione e realizzazione di un gruppo di quattro erettori per posizionamento conci, ciascuno per ogni testa rotante di perforazione TBM EPB. L’erettore (figura di apertura) montato sulla seconda TBM EPB ha un diametro di 4.100 mm, una portata conci massima di circa 4.000 kg, un peso totale di circa 25.000 kg e una velocità di rotazione massima pari a 2 giri/min. L’erettore in questione, progettato e costruito da Galbiati, posizionato nella zona posteriore del mantello (coda) della TBM, e dotato di braccio meccanico, permette il sollevamento e il posizionamento dei conci. Ha, quindi, la funzione di movimentare e porre in opera i conci di rivestimento definitivo della galleria, utilizzando un sistema di aggancio tramite una serie di ventose mediante l’aspirazione dell’aria, il cosiddetto sistema vacuum. L’erettore preleva il pezzo dalla slitta con il sistema a più ventose (una sola ventosa è sufficiente a sopportare il peso di un concio, per evitare la perdita del carico in caso di avaria) e lo posiziona nella sua sede. Si procede in successione fino all’ultimo concio (quello di chiave), il quale mette in compressione l’anello. I conci di un anello vengono imbullonati poi tra loro, in senso radiale, e sono collegati all’anello precedente mediante connettori. L’erettore è composto da una struttura fissa e una mobile, realizzate entrambe in carpenteria elettrosaldata e lavorate su macchine utensili. La parte fissa è costituita da due travi longitudinali sulle quali sono montate le guide di scorrimento, realizzate in materiale antiusura. La parte mobile invece è costituita dall’anello traslante, rotante e dal gruppo pinza. Posizionato dietro i gruppi di comando (Cutterhead), l’erettore è dotato di un gruppo pinza presa concio con sistema di tipo vacuum. Il gruppo pinza comprende la traversa di collegamento tra i due cursori radiali, la quale ha la funzione di serbatoio del vuoto, ha il compito di afferrare e mantenere il concio per tutta la durata delle operazioni di posizionamento. Le grandi dimensioni sono di rigore Oltre alla realizzazione di erettori, il gruppo Galbiati collabora da anni con le principali aziende costruttrici di frese escavatrici per la realizzazione anche di altri componenti per teste di escavazione: gruppi di comando (meglio conosciuti come Cutterhead), completi di riduttori epicicloidali, pignoni di comando e cuscinetti. Normalmente, infatti, il Gruppo Galbiati fornisce alle aziende clienti nel settore escavazione, l’intero ‘pacchetto’ di componenti per TBM, costituito da: erettore, riduttori epicicloidali e gruppi di comando (nel progetto della metropolitana di Copenhagen, invece, riduttori epicicloidali e gruppi di comando sono stati forniti dall’azienda Kawasaki). Realizzazioni come quella appena descritta hanno fatto di Galbiati Group un punto di riferimento sicuro per il mercato europeo e mondiale, nella progettazione e costruzione di manufatti innovativi e all’avanguardia, nel campo dell’ attuale tecnologia metallurgica e meccanica. S. Origgi, ufficio marketing Galbiato Group. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 89 NEWS Sigillanti e adesivi industriali Arexons presenta i due prodotti della linea industria System H-Bond e System H-Seal, rispettivamente un adesivo e un sigillante per l’uso professionale caratterizzati dalla nuova tecnologia System ibrida, che offrono forza, elasticità e atossicità, per impiego in ogni condizione ambientale, inclusi UV e umidità. Entrambi i prodotti offrono rapida polimerizzazione, reticolano in presenza di umidità senza rimanere appiccicosi, per procedere velocemente a opere di verniciatura. Ideali per tutti i materiali a esclusione di PP, PE e PTFE, il nuovo adesivo industriale, ad alta resistenza ed elevato effetto ventosa iniziale, e il nuovo sigillante universale ad alto modulo di elasticità sono privi di solventi, isocianati, ftalati e praticamente senza odore, non sono corrosivi e, resistendo in maniera ottimale agli agenti atmosferici, sono indicati per applicazioni sia in interno sia in esterno, in settori quali edilizia, assemblaggi anche pesanti, nautica e automotive, idraulica ed elettricità. Automazione integrata Gefran Le piattaforme di automazione integrate GCube Gefran riducono i tempi di sviluppo applicativi e di manutenzione, con meno rischio di errori e ottimizzando gli ingombri macchina nella gestione delle isole di automazione: le piattaforme GCube integrano infatti HMI, PLC e software, e sono disponibili in quattro versioni, GCube Modula, Advanced, per elevati standard di performance, e le ultime nate GCube Compact, per macchine medio-piccole, e Fit, ideale per esigenze custom. Le soluzioni, tutte in real-time per un controllo ottimale di processo, offrono display da 3,5” a 15”, in versioni sia orizzontali che verticali, con processori ARM e x86 core di diverse frequenze e unità di massa di diverse capacità. La comunicazione verso sistemi superiori, così come l’esportazione/ importazione dati, avvengono tramite porta ethernet e porte usb, oltre al collegamento LAN e a due collegamenti verso il campo fieldbus di standard, e altri canali di comunicazione dati. Il software di sviluppo GF Project offre infine funzioni tecnologiche intuitive per la creazione di diverse applicazioni, quali trend, storici allarmi, registrazione dati, gestione PID temperature. 90 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Grassi spray ad alte prestazioni Quattro grassi speciali in versione spray da Fuchs Lubrificanti, ad alte prestazioni per migliorare le operazioni di manutenzione: Duotac CP 300 è un grasso all’alluminio complesso additivato con grafite, ideale per lubrificare catene, funi di scorrimento, accoppiamenti filettati e ingranaggi, con temperature d’impiego tra -30 e 120 °C. Il GS 80 è invece un grasso filante adesivo, indicato per lubrificare cuscinetti piani e volventi soggetti a forti carichi e operanti in presenza di acqua, con ottime proprietà antiusura. Il Planto Multispray S ha formula con basi sintetiche biodegradabili, multifunzionale e resistente al dilavamento, per applicazioni interne ed esterne con temperature d’impiego fra -40 e 120°C, e, infine, il Grac è una pasta per assemblaggio contenente polvere micronizzata, capace di garantire una lubrificazione a secco ad alte temperature, fin oltre i 1000°C, ideale per bulloni, dadi e connessione a vite, in grado di assicurare un’ottima protezione contro la corrosione. Nuovi riduttori Simogear Siemens ha sviluppato una generazione di motoriduttori Simogear, che sostituisce la serie di motori Motox offrendo vantaggi in termini di standardizzazione, compattezza e gamma di potenza, progettati coordinando ogni area della tecnologia degli azionamenti, dalla pianificazione all’implementazione fino all’assistenza, per ottimizzare l’intero drive train in soluzioni efficienti dal punto di vista energetico per i clienti. Simogear amplia l’offerta di Siemens con riduttori a vite senza fine e a coppia conica con due e tre stadi di riduzione, con possibilità di installare anche motori IEC standard, oltre al motore integrato. La gamma Siemens, in diverse confi gurazioni ed esecuzioni, offre riduttori e motoriduttori coassiali, alberi paralleli, coppia conica e vite senza fine. Già premiati con l’iF product design award 2013, i riduttori sono certificati Atex, e la gamma comprende motori con rating di classe IE3 di efficienza. Sono anche disponibili in versione a gioco ridotto per applicazioni che richiedono elevata precisione nel posizionamento, e per forti vibrazioni e urti possono essere fornite esecuzioni in ghisa sferoidale. Cuscinetto a strisciamento Motori lineari a corse brevi Igus presenta iglidur GV0, un cuscinetto a strisciamento per applicazioni che richiedano elevati requisiti di autoestinguenza, grazie alla classificazione come V0 secondo lo standard UL94. Il nuovo Iglidur GV0 ha un costo contenuto ed è indicato per le stesse applicazioni universali cui si presta il già collaudato materiale per cuscinetti a strisciamento iglidur G, ovvero applicazioni a velocità di strisciamento medio-basse e che necessitano di buona resistenza all’usura, su alberi nei materiali più diversi. La nuova classificazione V0 rende il nuovo materiale ideale per essere impiegato in ambienti soggetti ai requisiti per la protezione antincendio, quali interni di aerei, autoveicoli e veicoli su rotaie, ma anche per ascensori, scale mobili e altre simili applicazioni. Schunk presenta il motore lineare per corsa breve e piccoli carichi LDK, che aumenta del 15% la forza nominale rispetto al modulo predecessore, ideale quindi per utilizzo con moduli ancora più piccoli e compatti. Tutti i moduli della serie LDK possono essere equipaggiati di serie con encoder assoluti, con Tecnomatix in versione 11 Siemens PLM Software ha annunciato la release 11 di Tecnomatix: la versione della soluzione per il digital manufacturing velocizza del 10% la simulazione dei sistemi robotici e la programmazione off-line, e garantisce una maggiore integrazione tra documenti 3D e dati testuali standard. Le nuove funzioni Manufacturing process planner and process simulate, basate su Teamcenter, consentono una pianificazione Body-in-white completa, mentre l’integrazione a doppio senso tra i sistemi PLM e MES (manufacturing execution system) di Simatic automatizza la creazione di piani di produzione all’interno del prodotto MES Simatic, potendo quindi migrare i dati MES alla piattaforma PLM di Teamcenter. Tecnomatix 11 migliora infine le funzioni di gestione della distinta di processo BOP e di bilanciamento di linea per la creazione automatica di un modello misto in impianto misto BOP, che consente di allineare la linea di produzione con le diverse possibili varianti di prodotto. precisione di ripetibilità di 0.01 mm per asse, senza bisogno di corse di riferimento in avvio impianto o arresti d’emergenza, così come non sono richiesti finecorsa o sensori di riferimento, riducendo investimento, programmazione e numero di cavi, costi di manutenzione e possibili guasti. L’azionamento è trasmesso mediante elementi propulsori senza gioco ad alta precisione, o in alternativa da elementi di trasmissione meccanici, direttamente sulle slitte, importante in processi di assemblaggio e posizionamento con tempi ciclo molto brevi, precisi e altamente affidabili. Gli LDK possono essere equipaggiati anche con slitte lunghe o freni di stazionamento per l’uso come asse Z, raggiungono accelerazione e velocità massime di 40 ms-2, e di 4 ms-1, corsa massima nominale di 400 mm, forza motrice massima di 250 N e forza nominale di 100 N. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 91 NEWS Materiali plastici medicali Ensinger offre semilavorati estrusi e particolari a disegno in materiali MT - medical technology - specifici per medicale e farmaceutico, rispondenti a requisiti di biocompatibilità e sicurezza, sottoposti regolarmente a test secondo ISO 10993-1, -4, -5 e -18, potendo restare a contatto con fluidi corporei, tessuti, materiale osseo e dentina fino a 24 ore, disponibili anche in versione radiopaca (XRO) per componenti di dispositivi a raggi X, apparecchi per analisi del sangue, per dialisi, come pure per strumenti chirurgici e odontoiatrici, dispositivi per flebocisti e somministrazione farmaci. Il Tecapeek Classic è estremamente resistente all’idrolisi anche ad alte temperature, ha alta inerzia chimica ed elevate proprietà meccaniche, mentre i semilavorati compositi in Tecatec hanno estrema rigidità, basso peso specifico e trasparenza ai raggi X, ideali sostituti dei metalli. Il sistema di qualità Ensinger garantisce inoltre conformità a DIN EN ISO 13485 per tracciabilità e confezionamento di dispositivi medici, consentendo la completa ricostruzione della filiera produttiva, con certificati di conformità relativi anche alle singole forniture. Connettori ibridi robusti Souriau presenta il connettore JDX Hybrid, che combina in un’unica soluzione di connessione potenza e segnale, con la possibilità di poter integrare 2-3 contatti di potenza con 6-8 contatti di segnale nello stesso alloggiamento connettore. Il nuovo JDX Hybrid consente così di ridurre la componentistica e la complessità dei sistemi, risparmiando in spazio e nei relativi costi di installazione: il connettore è robusto e a tenuta IP68, per applicazioni con urti e vibrazioni elevati, e presentando caratteristiche di impermeabilità, qualità e affidabilità, è ideale sia per ambienti in interno sia in esterno. Disponibile in ottone o alluminio, con dimensione del guscio 2 e 3 layout versatili, il connettore ibrido può anche essere customizzato con soluzione di assemblaggio cavo adattabile alle diverse esigenze applicative, in diversi settori quali strumentazione e misura, industria, medicale, telecomunicazioni, mil-aero e intrattenimento. 92 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Nuovi attuatori robotici compatti SMC ha aggiornato il proprio attuatore rotante a paletta della serie CRB2, che oltre all’albero doppio presenta ora nella serie CRB2-Z un albero singolo come modello standard, offrendo anche un più semplice collegamento grazie alla posizione parallela degli attacchi, che possono essere laterali o assiali. La serie CRB2-Z è disponibile con quattro angoli di rotazione, da 90° a 270°, ed è ideale per applicazioni che richiedono ingombro minimo, come robotica e movimentazione di materiali. La struttura a doppia paletta consente di sostenere carichi più gravosi, presentando capacità di coppia doppia rispetto all’opzione a paletta singola, mantenendo immutate le dimensioni. La serie offre anche flessibilità, presentando uso opzionale di un’unità sensore, che può essere fissata in qualunque posizione dell’angolo di rotazione, e/o di un’unità di regolazione dell’angolo, ed entrambe possono essere montate sul corpo dell’attuatore. Ingegneria facile Dopo l’intensiva fase di prova presso alcuni utilizzatori selezionati in tutto il mondo, Automation Studio 4 è disponibile per tutti gli utenti. Questo software di progettazione, completo della gestione integrata di ogni parte della moderna automazione, soddisfa tre importanti requisiti insieme: mantenere alto il livello qualitativo, basso il costo di ingegneria e breve il tempo di rilascio dei prodotti sul mercato. B&R ha raggiunto un nuovo livello nell’efficienza della progettazione software, permettendo processi di ingegnerizzazione e di sviluppo efficaci ed efficienti. In due parole: smart engineering. Una configurazione rapida dell’hardware, grazie al nuovo strumento System Designer, una interfaccia bidirezionale con il CAD elettrico Eplan Electric P8, la gestione della progettazione parallela di moduli software indipendenti e l’uso di linguaggi di programmazione evoluti fanno di Automation Studio 4, secondo il produttore, uno dei software più integrati e completi del mercato. Analisi a fatica in Nastran 2013 Riduttori industriali flessibili MSC Software ha presentato la versione di Nastran 2013, che integra l’analisi a fatica direttamente all’interno del solutore, senza ricorrere a operazioni di post-processing separate e con il vantaggio di poter effettuare analisi di ottimizzazione peso considerando i vincoli a fatica sul componente, con tempi estremamente ridotti e facilità d’uso molto superiore, ottenendo design migliori e di più lunga durata. La nuova versione di Nastran supporta anche il comportamento di materiali poroelastici, usati nei componenti acustici fonoassorbenti di auto e aeroplani, offrendo la possibilità di effettuare analisi per migliorare la resa vibroacustica dei veicoli, modellando opportunamente l’interazione fluido-struttura. Nastran 2013 estende inoltre le sue potenzialità nelle analisi del comportamento non-lineare avanzate, grazie a subroutine per la descrizione dei materiali e moti relativi migliorati, oltre che nelle analisi nonlineari esplicite, per migliorare la resa di applicazioni di interazione fluido-struttura, e una riduzione dal 20 al 50% nei tempi di calcolo, grazie a migliori solver e metodi di parallelizzazione. Sew Eurodrive offre i riduttori industriali a ingranaggi cilindrici o a coppia conica della Serie X per un range di coppie trasmissibili tra 6,8 e 475 kNm, robusti e prodotti su una piattaforma indipendente e dedicata, per fornire un numero di taglie finemente graduato e un’ampia varietà di opzioni che rendono la gamma flessibile per ogni specifica applicazione. I riduttori della Serie X hanno un range completo di rapporti di riduzione da 6,3 a 450, e consentono l’impiego praticamente di qualsiasi forma costruttiva Servoazionamenti brushless Le soluzioni Motion Control Panasonic in tecnologia brushless includono i servo Minas Liqi (50W-1kW, 220V), ideali per un upgrade tecnologico che offra maggiore affidabilità, velocità e precisione, incrementando le prestazioni con un investimento equilibrato, ad esempio utilizzo di motori passo passo, motori asincroni, pneumatica. I servoazionamenti e motori Minas A5 sono invece compatti e precisi, con varie versioni dei driver, a controllo analogico e treno di impulsi (Minas A5 e Minas A5E), Network Driver Minas A5N in bus Ethernet based Rtex, e in arrivo il Minas A5B con driver di rete EtherCAT. Tutti i motori serie Minas A5, sia a 200 V che a 400V trifase hanno grado di protezione IP67, e sono installabili usando driver standard o di rete Ethernet basati su Rtex ed EtherCAT, con possibilità di usare la funzione di sicurezza Safety torque off. I Plc consentono il controllo integrato a bordo delle cpu compatte FP0R, FPX0, FPSigma e FPX, la gestione con schede di posizionamento assi da 4 Mbps sia per il plc compatto FPSigma che con i plc modulari FP2/FP2SH, e utilizzo del motion control in rete Ethernet Rtex (FPSigma e FP2/FP2SH). o configurazione d’albero, e il dimensionamento graduato e l’elevata densità di potenza consentono di ottimizzare costi e pesi. Gli accessori disponibili, adattatori per motori, flange, dispositivi antiretro e sistemi di raffreddamento e di tenuta per le più diverse condizioni ambientali, consentono un adattamento flessibile a ogni applicazione, come sistemi di trasporto, nastri trasportatori ed elevatori in orizzontale o verticale, traslazione e sollevamento all’interno di gru, o in mixer e agitatori in esecuzione con cuscinetti rinforzati. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 93 RASSEGNA P O M P E E MOT OR I ID R A UL IC I Quella spinta in più A CURA DI STEFANO VIVIANI Dalle pompe a pistoni radiali a quelle a ingranaggi a bassa rumorosità, passando per giunti a magneti permanenti e un motoinverter wi-fi, sempre alla ricerca della massima qualità e del miglior rapporto possibile tra prestazioni e costi nella rassegna di Progettare di questo numero Le pompe Atos PFR sono pompe a pistoni radiali a cilindrata fissa per applicazioni a elevate pressioni. Sono caratterizzate dalla spinta positiva dei pistoni - senza ritorno a molla - testate per alte prestazioni, lunga durata e livello sonoro particolarmente basso. Le pompe PFR, adatte per oli idraulici o esteri fosforici o acqua glicole, sono disponibili in 3 taglie, in esecuzione a 3 o 5 pistoni, con nove differenti cilindrate da 1,7 a 25,4 cm3/giro, pressione massima di 350/500 bar. Queste pompe si possono ordinare come pompe singole o in configurazione con albero passante, utilizzate particolarmente in sistemi ad alta/bassa pressione in combinazione con pompe a palette fisse PFE. Il nuovo motore idraulico Hägglunds CBM di Bosch Rexroth, evoluzione del collaudato motore Hägglunds Marathon, concentra il 50% di coppia in più in un motore ancora più compatto che, grazie a un peso ridotto sempre del 50%, propone un eccellente rapporto coppia/peso. Oltre a movimentare carichi più pesanti, Hägglunds CBM richiede meno spazio e grava con minor peso sull’albero condotto. L’azionamento idraulico diretto assicura coppia massima fin da velocità zero, protezione dai contraccolpi ed esercizio a quattro quadranti. Questo motore presenta soluzioni interne innovative che gli consentono di erogare fino a 6.000 Nm/bar di coppia specifica. Per chi desideri invece ammodernare sono disponibili appositi kit di riequipaggiamento che consentono di sostituire il motore in modo semplice e rapido nelle macchine preesistenti. “Hägglunds CBM adempie ai più impegnativi requisiti di mercato” - ha dichiarato Lars Andrén, uno dei progettisti del motore - con la sua introduzione possiamo offrire i vantaggi dell’azionamento idraulico diretto a una gamma di applicazioni senza precedenti”. 94 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Ma g g i o ri a p p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c ca nica - plus.it Un motoriduttore con alte prestazioni e dimensioni compatte: era questa la richiesta di un importante OEM nel settore della movimentazione di grandi macchinari. La soluzione innovativa proposta dal Gruppo Brevini è un motoriduttore integrato di facile montaggio e grande affidabilità, sviluppato per la traslazione di macchine gommate e cingolate in sistemi a circuito aperto e chiuso: carrelli per trasporti eccezionali, macchine agricole da raccolta, sollevatori telescopici, macchine da miniera. e movimento terra. Tra i Il singolo motore senza riduttore è ideale anche per applicazioni gravose come macchine da costruzione punti di forza della soluzione Brevini, oltre a quelli già richiamati, ci sono la compattezza nelle dimensioni del motoriduttore con maggiori capacità di carico radiale, il disinnesto meccanico per traino riduttore in caso di guasto macchina, l’elevato rapporto coppia/velocità del motore, la capacità del motore di lavorare a ‘zero’ cilindrata e la disponibilità di un’ampia gamma di regolatori per la gestione del cambio cilindrata del motore (idraulici, elettrici ecc.). Protagonista da oltre quarant’anni del mercato di pompe e motori a ingranaggi esterni, Bucher Hydraulics ha messo a punto una nuova pompa in ghisa del gruppo 2,5, chiamata AP250, particolarmente adatta alle applicazioni mobili. Con dimensioni molto compatte, la AP250 è disponibile con cilindrate da 15 a 54 cm3/giro e può raggiungere una pressione massima di lavoro di 300 bar, una tra le più alte oggi disponibili. Un sicuro elemento d’innovazione è rappresentato dal corpo: la flangia posteriore e il corpo centrale sono infatti parte di un unico blocco, al quale va integrato il coperchio anteriore. Una soluzione, questa, che oltre a permettere di ottenere dimensioni più compatte, diminuisce notevolmente il rischio di trafilamento. Buoni risultati anche sul fronte efficienza: un gran numero di test effettuati sia sui banchi prova sia sul campo, hanno dimostrato un’elevata efficienza anche dopo numerose e severe ore di lavoro. La pompa in ghisa AP250 è disponibile pure con attacchi posteriori, valvole integrate, in configurazione di doppia e tripla pompa e in combinazione con l’AP212, la pompa in alluminio del gruppo 2 di Bucher Hydraulics, già affermata sul mercato. Le pompe pneumatiche a pistone a doppio effetto di Destrotti permettono un risparmio nel consumo d’aria compressa. Infatti, funzionano in modo automatico e solo quando viene richiesta l’erogazione del prodotto: se il fluido necessario viene erogato le pompe funzionano, altrimenti mantengono in pressione l’impianto senza consumare aria compressa. Nel caso si tratti di lubrificanti di tipo grasso, viene assicurata la distribuzione di prodotti di consistenza Nlgi 0, 1, 2, 3, 4, con l’ausilio di attrezzature dotate di doppio cilindro pneumatico per la compattazione del grasso in fusti da 220 kg o in recipienti di capacità maggiore. Per i lubrificanti di tipo olio, invece, è consigliato l’impiego di cisterne di deposito a pelo libero che alimentano per caduta le pompe in modo da assicurare l’afflusso dell’olio alle stesse anche nei periodi invernali, dato che questi depositi sono dislocati in ambienti non riscaldati o in luoghi esterni ma sempre coperti da tettoia. Il motore HP 30 presentato da Eaton è stato progettato per garantire un buon equilibrio tra pressione e portate elevate, nonché funzioni che offrano un valore aggiunto. Con un range di cilindrate da 344 a 677 cm3/giro e una coppia che può raggiungere i 2.900 Nm, questi motori sono stati concepiti per un livello di pressione continuo di 310 bar e uno intermittente di 345 bar. La massima portata è di 265 l/min. Il motore HP 30 è caratterizzato da un design estremamente compatto e da un’elevata efficienza di coppia all’avvio, nella sua classe, che permette spesso di utilizzare un motore più piccolo. Grazie a queste caratteristiche il motore HP 30 può essere impiegato in trasmissioni idrauliche gravose, come ad esempio argani, macchinari edili mobili, trasportatori e attrezzature di perforazione. L’HP 30 funziona a due velocità, è in grado di passare velocemente e senza intoppi tra bassa velocità/coppia elevata e alta velocità/bassa coppia sotto carico dinamico. L’opzione di un freno idraulico a molla permette di sostenere il carico senza bisogno di una potenza idraulica continua. Tra le caratteristiche opzionali va ricordata la certificazione Atex che ne consente l’applicazione in ambienti quali miniere o piattaforme petrolifere e gas. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 95 RASSEGNA P O M P E E MOT OR I ID R A UL IC I Si allarga la famiglia Elika, la proposta Marzocchi Pompe al mercato delle pompe a ingranaggi a bassa rumorosità. La nuova serie, battezzata ELI 3 amplia verso l’alto la gamma di cilindrate della famiglia attuale che ora va da 7 a 87 cm3/giro. La particolare forma del profilo Elika, brevettato da Marzocchi Pompe, elimina il fenomeno dell’incapsulamento tipico delle normali pompe a ingranaggi, cancellando alla fonte la principale causa di rumorosità e delle vibrazioni. La dentatura elicoidale garantisce la continuità del moto nonostante il basso numero di denti, riducendo notevolmente le frequenze fondamentali della rumorosità della pompa e rendendo il suono persino gradevole. Le pompe della serie ELI 3 sono disponibili in versione monodirezionale sia con rotazione destra sia sinistra. L’uso delle pompe Elika negli impianti idraulici permette di eliminare gli effetti nocivi della rumorosità sull’uomo e sull’ambiente circostante. Elika riduce l’emissione acustica mediamente di 15 dBA rispetto a una pompa a ingranaggi esterni convenzionale. Il giunto a magneti permanenti Gmdo di Metau è un giunto capace di trasmettere la coppia grazie alle forze magnetiche che s’instaurano tra il rotore interno e quello esterno. L’utilizzo del giunto magnetico è consigliato nelle applicazioni in cui il liquido trattato dalla pompa non deve venire a contatto con l’ambiente esterno, eliminando in questo modo i problemi legati ai possibili trafilamenti e alle perdite dalle tenute. L’utilizzo del giunto magnetico permette inoltre di non trasmettere vibrazioni e carichi assiali e radiali all’albero pompa. La velocità max di rotazione del giunto Gmdo è di 3.600 giri/min, mentre la temperature max di esercizio è pari a 120 °C. Sopra questa temperatura le prestazioni si degradano in maniera sensibile. A richiesta sono possibili esecuzioni Atex, con predisposizione di sonda di temperature. Moog, parte di Moog Inc., ha sviluppato una linea di pompe a pistoni radiali RKP, ideale per tutte le applicazioni industriali, ottimizzata per offrire la massima durata ed emissioni di rumore ridotte, nonché un basso livello di pulsazioni del flusso e della pressione. La pompa RKP è disponibile in sette taglie diverse, comprese tra 19 e 140 cm3/giro e ha una gamma di velocità massime che varia da 1.800 e 2.900 giri/min, in configurazioni singole o multiple. Inoltre, offre un’ampia scelta di opzioni di controllo, flange di montaggio e alloggiamenti conformi alle più recenti normative SEA e ISO. Il design standard garantisce una pressione continua di 280 bar con limite di picco di 350 bar, ma la versione high pressure offre pressioni continue fino a 350 bar e un limite di picco di 420 bar. Ampia è la scelta del controllo, come il compensatore di pressione standard (Tipo F), il compensatore di pressione remoto (Tipo H), il regolatore di pressione e portata (Tipo J e R) e il controllo elettroidraulico digitale (RKP-D). Questa serie è adatta anche per l’impiego in ambienti difficili e, in una versione speciale, per applicazioni antideflagranti. La regolazione della portata/pressione/forza di una pompa, una centralina idraulica, un attuatore oleodinamico, o un compressore avviene normalmente attraverso valvole. Queste, tuttavia, presentano alcuni svantaggi rispetto a un variatore elettronico di velocità (inverter): assenza di avviamenti graduali, impossibilità di sincronizzare più apparati, minori possibilità d’interazione con altre macchine e comandi, accesso complicato ai comandi (una valvola difficilmente può essere posizionata lontana dall’apparato e vicina all’utente) e nessun risparmio energetico sia in partenza sia durante il funzionamento a portata ridotta. È partendo da queste premesse che Motive propone il motoinverter NEO-WiFi, che non necessita di cavi e armadi, può essere programmato con la massima facilità, ed essendo parte integrante del motore, non ingombra. La tastiera di NEO-WiFi è estraibile e remotabile wireless, e può essere posizionata ovunque, fino a 20 m di distanza. Anche questa non ha bisogno di cablaggi, perché è alimentata a induzione quando viene posta nel suo alloggiamento sul motore o nel dispositivo Block, o a batterie litio ricaricabili. 96 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Oleodinamica Geco costruisce motori oleodinamici a pistoni assiali a cilindrata fissa e variabile e, nel tempo, ha ampliato la sua gamma di produzione che oggi è composta da 3 serie: HF-HV (400 bar 10-2.000 giri/min), KF-KV (250 bar 1-1.000 giri/min), SF (150 bar 10-500 giri/min) per un totale di circa 50 modelli diversi. Da dieci anni l’azienda ha inserito tra i suoi prodotti una linea completa di motori orbitali che consta di circa 1.000 modelli diversi in grado di rispondere a ogni esigenza. In passate edizioni di Fluidtrans Compomac, 2000 e 2002, l’azienda è stata premiata da una commissione di esperti per l’innovazione prodotta nella creazione, rispettivamente, di un servo motore oleodinamico e di un sistema di freno-frizionatura. La pompa a portata variabile Parker VP1-130, ‘progettata, prodotta e collaudata nelle condizioni estreme della Scandinavia’, presenta caratteristiche che la rendono ideale per i sistemi sensibili al carico di autogru, veicoli per la raccolta dei rifiuti e autospurghi, nonché alle combinazioni di autocarri con cassone ribaltabile, spazzaneve e spargisale. La VP1-130 da 130 cm3 offre prestazioni elevate - portata massima di 245 l/min fino a 420 bar - abbinate a una grande affidabilità. È leggera e compatta e maneggevole e consente all’operatore di lavorare in modo preciso e veloce. Tramite la presa di forza del motore o del cambio può essere installata facilmente su qualsiasi veicolo. Specialità di P.m.p.o. è la produzione e commercio di pompe a ingranaggi interni a lobi, con sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001. Grazie all’applicazione di metodologie avanzate l’azienda di Calderara di Reno (BO) è riuscita a ottenere alte prestazioni in termini di portata e pressione, privilegiando durata e silenziosità, a prezzi vantaggiosi. Compatte (Ø 6 cm e albero utente sull’asse della pompa) e silenziose, con limitazione delle pulsazioni nella portata erogata, le pompe P.m.p.o. sono altresì autoadescanti e reversibili, hanno una capacità di aspirazione fino a 5 m di altezza con cilindrate da 0,27 ÷ 8,15 cm3. La velocità di rotazione varia da 100 giri/min fino a 7.000 giri/min, la pressione massima raggiunge 120 bar. Dotate di capacità di ruotare a secco e non bisognose di manutenzione, queste pompe sono personalizzabili e collaudate e certificate al 100% alle specifiche concordate con il cliente. Promatec propone la gamma MS di Poclain Hydraulics, protagonista da oltre 50 anni nella produzione di motori idraulici a forte coppia. La modularità, ovvero la composizione in tre macrosezioni (albero, idrocoppia e distribuzione), rende il motore estremamente versatile e fortemente personalizzabile, oltre che facilitarne la manutenzione. Il range di cilindrate è compreso tra i 172 cm3/giro e i 15.000 cm3/giro. Risponde a qualsiasi esigenza applicativa grazie alla possibilità di albero scanalato, a chiavetta, femmina cavo con calettatore o a flangia ruota, e alla possibilità di pressioni di lavoro fino a 450 bar. Decine le opzioni disponibili, dalla doppia cilindrata al sensore tachimetrico, dalle tenute rinforzate a speciali trattamenti sui materiali costruttivi per le applicazioni più severe, dai freni multidisco a quelli a tamburo. Punti di forza sono l’elevato rendimento totale (sia meccanico sia volumetrico), la notevole coppia di spunto e la regolarità di rotazione ai bassi regimi. progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 97 RASSEGNA P O M P E E MOT OR I ID R A UL IC I Salami, che produce da circa sessant’anni pompe e motori idraulici, è presente in questa rassegna con la sua linea di pompe in ghisa, PG330 e PG331. Si tratta di pompe a ingranaggi esterni con cilindrate da 23 a 80 cm3, pressioni di lavoro fino a 280 bar e pressioni di picco fino a 320 bar. Le dimensioni particolarmente contenute di questa pompa, realizzata in due pezzi, ne consentono l’installazione anche in spazi ristretti. Le pompe PG330 e PG331 sono disponibili nelle versioni: Europea, SAE B, SAE C, ISO. PG330, ottimizzata per quantità elevate è destinata al mondo OEM, disponibile in versione singola, doppia e tripla e personalizzabile con una vasta gamma di accessori come le bocche posteriori e varie tipologie di valvole prioritarie Load Sensing. La PG331, progettata per andare incontro alle esigenze dei rivenditori, offre la possibilità di trasformazione da pompa singola a pompa doppia e permette il montaggio di pompe in alluminio della tipologia 2PE. Il divisore di flusso Vivoil MIA-FD (manifold instantaneous auto-compensating - flow divider) è stato progettato per semplificare e migliorare molteplici applicazioni oleodinamiche. Rispetto ai normali sistemi di divisione, questa serie ingloba un gruppo di compensazione continua in grado di mantenere equilibrio nelle portate. Consente infatti un corretto funzionamento anche con un carico sbilanciato o un carico variabile. Con differenze di pressione fino a 200 bar, l’errore volumetrico rimane al di sotto del 2%. Il divisore di Vivoil è costituito da elementi modulari, ognuno provvisto di connessione Cetop 3 NG 06 per alloggiare valvole e/o elementi sandwich. Il divisore stesso può quindi fungere da blocco distributore su cui inserire direttamente le funzioni e/o i comandi. Anche l’azionamento e valvola di massima dell’impianto possono essere inglobati sul lato di alimentazione. Tale soluzione consente una notevole riduzione di ingombri, tubazioni/raccordi, punti di perdita e una maggiore precisione. HANNOVER MESSE 2014 L‘innovazione è fattore di successo ■ Procurarvi una panoramica globale del mercato ■ Toccare con mano le tecnologie più innovative ■ Trarre vantaggio dal transfer di know-how e scoprire le tendenze del futuro 7-11 aprile 2014 Hannover ▪ Germania hannovermesse.com Get new technology first 98 progettare 377 • GENNAIO/FEBBRAIO 2014 Fiera di Hannover · Tel. +39 02 70 63 3 29 2 · info@hfitaly.com CONTATTI UTILI ACIMALL Tel. 02 89210200 Fax 02 8259009 [email protected] 18 COMSOL Tel. 030 3793800 Fax 030 3793899 [email protected] ADI ASS. 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