La Repubblica Viaggi: Romanticismo tedesco
Transcript
La Repubblica Viaggi: Romanticismo tedesco
la Repubblica MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 ■ 34 la Repubblica VIAGGI L’ITINERARIO @ MERCOLEDÌ 21 MARZO 2012 COME ARRIVARE Da Mainz a Koblenz, nella Renania-Palatinato di Gutenberg e Lutero. Un percorso tutto primaverile da fare in treno o noleggiando un camper. Ecco i consigli per gustarlo al meglio N O E S COME &DOVE Voli Ryanair da Bergamo Orio al Serio, Roma Ciampino e altri scali per Francoforte- Hahn www.ryanair.com Per i treni: www.bahn. de /i/view/ITA/it. PER SAPERNE DI PIÙ www.romantic-cities.com/ www.rlp-info.de ■ 35 Speyer Tra gli autonoleggi di Hahn www.hahnairport.de: Avis, Hertz, Sixt, Europcar La Renania -Palatinato è ideale per il cicloturismo Informazioni sugli Mainz DOVE DORMIRE DOVE MANGIARE GOLDENER ENGEL HOTEL Doppia da 92 euro Mühlturmstrasse 5 www.goldenerengel-speyer.de KARDINAL2 Caffè, arte e wine bar: da provare il chili con carne Neugasse 2 www.kardinal2.de JULIA BINFIELD COME MUOVERSI Trier VALE IL VIAGGIO Roma DOVE DORMIRE DOVE MANGIARE DOVE DORMIRE DOVE MANGIARE INTERCITY HOTEL Binger Straße 21 Tel. 0049 613158851-0 www.intercity hotel.com WEINHAUS WILHELMI Fino a mezzanotte Rheinstrasse 53 www.wein haus-wilhelmi.de BLESIUS GARTEN Doppia 118 euro colazione inclusa Olewiger Str. 135 www.blesiusgarten.de WEINSINNIG Wine bar e cucina: piatti vegetariani Palaststraße 12 www.wein sinnig.com Romanticismo tedesco Grand Tour per cattedrali nel cuore dell’Europa MAINZ-KOBLENZ stenersi turisti per caso. È vero, nella Renania-Palatinato si arriva con i voli di Ryanair nello spartano ma strategico aeroporto di Hahn ma non si tratta di una destinazione “mordi e fuggi”. Guai a sbarcare impreparati: si tornerebbe con in testa un guazzabuglio di cattedrali e musei, vini e vestigia romane. Se non avete tempo per un piccolo ripasso di storia prima di partire (qui ne è passata molta), affidatevi a qualche buona guida, libresca o locale, e fissate le vostre sensazioni su un taccuino di viaggio, cartaceo o elettronico. È la ricetta obbligata per muoversi tra le sei città che i tecnici del marketing hanno battezzato con poca fantasia “romantic cities”. Noi siamo andati in avanscoperta per voi toccandone cinque — Mainz (Magonza), Worms, Speyer (Spira), Trier (Treviri) e Koblenz (Coblenza) — e scegliendo in ciascuna quello che a noi è parso il “da non perdere” cui agganciare i nostri ricordi. Gli spostamenti? I treni sono comodissimi (noi abbiamo provato anche il ritorno da Koblenz a Milano via Zurigo) ma un po’ cari; la combinazione Ryanair più auto (o camper) a noleggio è senz’altro ottima e le combinazioni di viaggio, con distanze brevi, sono infinite. Stagioni ideali: la primavera, ma anche l’autunno. A Mainz Il primo impatto con le grandi cattedrali, vere protagoniste della regione è qui, con San Martino, simbolo di quella che fu la più grande arcidiocesi dell’Occidente, la cui influenza giungeva sino a Praga, e teatro di incoronazioni di imperatori. Fa im- pressione pensare al dramma dell’incendio che la distrusse proprio sotto gli occhi dell’arcivescovo Willigis che l’aveva fortemente voluta e proprio nella notte della vigilia della consa- crazione, nel 1009… Ma poco distante c’è un’altra chiesa superlativa: Santo Stefano. Distrutta anch’essa completamente, ma dalla II Guerra mondiale — a un occhio attento non sfugge che quasi l’intera città appare ricostruita, — fu non solo riportata all’antico ma decorata negli anni Settanta da magnifiche vetrate, opera di Marc Chagall. Che valgono la visita. Da non perdere. Se tutti i piccoli musei fossero come il Gutenberg di Mainz! Un allestimento perfetto — fondamentali le audioguide, ahimè solo in francese e inglese — unisce l’emozione di due Bibbie uscite dalle mani dell’inventore della stampa a caratteri mobili a mostre temporanee di grande effetto (vista una basata su iPad affidati ai visitatori!). Bellissime le attività didattiche per scoprire tutto ma proprio tutto sulla stampa e sulla scrittura e il laboratorio in cui è possibile sperimentare dal vivo il processo di stampa ideato da Gutenberg. www.gutenberg-museum.de Worms Sarà la nebbia che ci ha accolti, sarà il colore scuro dell’impressionante cattedrale dei santi Pietro e Paolo, saranno i ricordi dei Nibelunghi (museo): il fascino di Worms è nascosto. Nascosto nel silenzio della Judengasse e del più antico cimitero ebraico d’Europa, da scoprire con gli itinerari pedonali nei dintorni della cattedrale che assistette alla lotta per le investiture e che vide passare figure straordinarie come il vescovo Burchard e il Barbarossa. Da non perdere. Basta il nome: Lutero. Il monumento che lo ricorda, eretto nel 1868, è un po’ defilato, quasi a raccontare che le famose 95 tesi non furono Sopra,Koblenz: la città vecchia e la Mosella esposte qui ma a Wittenberg, e ha un evidente intento didascalico. Una sorta di promemoria per il viaggiatore. Per non fargli dimenticare che la tenacia del monaco agostiniano, proprio qui a Worms, di fronte alla Dieta imperiale, segnò indelebilmente la storia europea e di milioni di uomini e donne. Speyer La più sconosciuta ai turisti italiani e non solo: tant’è che il bel museo del Palatinato è solo in tedesco. Più universale il linguaggio dello strambo e simpatico Technik Museum. Portateci i più piccoli ma un’ora, non di più, la vale anche per i grandi, tra Boeing 747 e organi automatici, shuttle spaziali e trappole per topi messi un po’ alla rinfusa. Dove invece vale la pena di muoversi con più calma è lungo la bella Maximilian Strasse, degna erede della via trionfale che conduce dalla maestosa Altportel alla cattedrale. Da non perdere. È proprio la magnifica cattedrale — patrimonio Unesco — la grande sorpresa a Speyer. Dedicata alla Vergine Maria, con le “sorelle” di Worms, Mainz e Trier forma un insieme di edifici romanici sorti nei primi decenni del Mille che per storia, imponenza e architettura non hanno nulla da invidiare alle più “giovani” e ben più note cattedrali gotiche francesi. Visitatela con l’ottima audioguida e soffermatevi in rigoroso silenzio nella cripta che custodisce le spoglie di otto tra re e imperatori. La potenza e la solennità dell’architettura evocano i tempi di INFOGRAFICA GAIA RUSSO MARCO BERCHI LE IMMAGINI Veste di Cristo. Dal 13 aprile sarà esposta per un mese, al centro di iniziative ecumeniche e di pellegrinaggi. Trier, prima diocesi al nord delle Alpi, ha dato i natali anche a Sant'Ambrogio, vescovo di Milano. LA CARTINA Nella mappa la regione della Renania-Palatinato, e, evidenziate dai numeri in arancione, le cinque “romantic cities” di cui parliamo nelle pagine Nella stessa cartina è anche visibile la valle della Mosella, celebre per i suoi vigneti da cui si producono vini bianchi leggeri esportati in tutto il mondo Corrado II Salico e ne fanno, a parere di chi scrive, una meta obbligata per “capire l’Europa”. Trier Un’Europa che, senza accorgersene, era nata parlando latino. Lo si capisce bene a Trier (Treviri), vera e propria piccola Roma a nord delle Alpi. Anche i cinesi, che nei loro rapidissimi tour europei passano da qui per farsi fotografare di fronte alla casa natale di Marx, restano a bocca aperta di fronte alla Porta Nigra. Quasi come noi italiani, stupefatti nel vedere una basilica costantiniana intatta e, a poca distanza, una maestosa cattedrale che custodisce la reliquia della Santa Koblenz Chi avesse dimenticato che questa è la regione della Mosella e di sua maestà il Reno ha tempo per ravvedersi in questa elegante città. E infatti la cosa assolutamente da non perdere è una breve crociera fluviale o un tour con la nuova funivia che raggiunge la fortezza sull’altra riva del Reno. Il tutto da concludere con una lunga, meditativa, passeggiata sugli ampli lungo-fiume che convergono verso l’Angolo tedesco. Grande esplanade e vera e propria prua piantata alla confluenza dei due corsi d’acqua, il Deutches Eck è il luogo-simbolo dell’unità della Germania, raggiunta nel 1871, persa nei tragici eventi del secolo scorso e recuperata con la riunificazione. Un consiglio importante per gustare Koblenz: contattate l’ufficio del turismo (www.koblenztouristik.de) e chiedete della connazionale Maddalena Artina. In una città poco abituata ai turisti italiani potrà darvi le “dritte” che fanno la differenza. Come quella di gustare una torta da Kaffeewirtschaft (Münzplatz 14). Oppure fatevi indicare il posto giusto per stappare uno dei leggendari bianchi della regione. E brindare a un viaggio così insolito nel cuore della “solita” e acciaccata Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Koblenz ANTONIO SCUTERI DOVE DORMIRE DOVE MANGIARE DOVE DORMIRE DOVE MANGIARE DOM HOTEL Doppia 105 euro con bagno e tv Obermarkt 10 www.domhotel.de CAFÈ LOTT Arredato in stile anni Cinquanta Hafergasse 5 Tel. 0049 6241946580 GHOTEL Tre stelle vicino alla stazione Doppia da 78 euro Neversstraße 15 www.ghotel.de ALTES BRAUHAUS Dalle 11 alle 22 Braugasse 4 www.altesbrauha us-koblenz.de erto, la posizione defilata non aiuta. E anche la proposta gastronomica, lontana dai sentieri più battuti, può intimorire la clientela più conservatrice. Ma vale la pena di spingersi fino a questo tranquillo quartiere residenziale all’Aurelio per provare la cucina di Andrea Dolciotti e del suo Inopia. Giovane ma reduce da buone esperienze, ha dalla sua passione, tecnica e voglia di divertirsi. Qualche ingenuità veniale nel servizio e qualcosa da mettere a punto nei piatti, ma ci siamo. E, semmai, l’impressione è che vi siano ancora potenzialità inespresse. Dopo un rinfrescante aperitivo home made, si parte con antipasti all’insegna della nobilitazione delle frattaglie. La lingua di vitello con crema di aglio e gelato di alici è un piccolo capolavoro di contrappunti. Come le animelle su crema di cavolfiori, con la dolcezza dei ricci di mare a sostituire la tradizionale sapidità delle alici sulle puntarelle. Il livello si mantiene alto con il finto riso di calamaro su ristretto di manzo e birra, tartufo e quaglia, piatto sorprendente quanto equilibrato e concentrato. Più deboli gli gnocchi di ricotta e limone, burrata, bottarga e carciofi: bella intuizione, sapori convincenti ma risultato complessivo un po’ slegato. Taglio di carne inconsueto e cottura perfettamente centrata nella presa iberica affumicata con cavoletti di Bruxelles e funghi. Fantasiosi i dolci. Sia sul versante “light”, come nel caso della Camilla: crema Ace e cubetti di mele. E sia su quello ipercalorico, come la rivisitazione gourmet del classico Magnum. Avvertenza finale Carta dei vini divertente, e con equi ricarichi. Con il plus di potersi portare da casa la propria bottiglia del cuore pagando solo il diritto di tappo di 2 euro per il servizio. Il conto? Senza sorprese: 40 euro per quattro portate e 55 per sei. [email protected] C FOTO G.D.K. ERBE RHEINLAND-PFALZ Worms Frattaglie & tartufo trionfo di contrasti con fantasia di dolci © RIPRODUZIONE RISERVATA INOPIA Via del Fontanile Arenato 155 Roma Tel. 06-66030551 www.ristorante inopiaroma.com DOVE DORMIRE BLACK HOTEL Via Sardiello, Roma Tel. 06-66410148 www.blackhotel.it