La depurazione dell`acqua
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La depurazione dell`acqua
Ottobre 2012 - #32 Il primo portale web dedicato agli operatori della climatizzazione www.expoclima.net La depurazione dell'acqua L’acqua è un elemento essenziale per la sopravvivenza dell’uomo, ma non solo. All’interno delle nostre case si utilizza come acqua potabile, come acqua calda sanitaria, ma anche come fluido termovettore per la maggior parte degli impianti di riscaldamento e condizionamento. In funzione della tipologia di utilizzo, l’acqua deve avere delle caratteristiche fisico-chimiche ben definite, non solo legate alla potabilità o al benessere, ma anche al funzionamento degli impianti. In questo speciale La depurazione dell’acqua: modalità e tecniche per un utilizzo ottimale pag. 2 La depurazione dell’acqua negli impianti di riscaldamento: prodotti e soluzioni diverse da Honeywell e Fernox Intervista Fabio Mauri Sales Manager Italia Fernox Andrea Arienti Responsabile Linea Acqua Honeywell EVC pag. 7 PRODOTTI IN PRIMO PIANO A cura di: Ing. Nicola Bettio resp. UTP Enerblue. La depurazione dell’acqua: modalità e tecniche per un utilizzo ottimale La scelta del trattamento deve essere fatta in funzione dell’utilizzo L’acqua che sgorga dai nostri rubinetti viene generalmente sottoposta a processi che permettono di migliorarne la qualità, rendendola potabile, ovvero priva di patogeni che possano rappresentare un rischio per la salute e di altri elementi che possono essere presenti solo in quantità minime, come ad esempio ammoniaca, nitriti e nitrati, che generalmente provengono dai concimi sintetici utilizzati in agricoltura. Se in piccolissime quantità, queste sostanze non rappresentano un rischio per la salute, ma possono essere anche letali se presenti in quantità eccessive. Il riferimento normativo italiano che regola i valori massimi e gli intervalli in cui devono rientrare le misurazioni chimico-fisiche e batteriologiche per la potabilità dell’acqua è il D.Lgs. 31/2001, in recepimento della Direttiva Europea 98/83/CE. Gli elementi chimici principali che possiamo trovare naturalmente disciolti nell’acqua sono generalmente presenti in forma di sali o ioni e, in misura minore, come composti organici. I principali sono: Calcio (Ca), Magnesio 2 (Mg), Sodio (Na), Cloro (Cl), Potassio (K), Fluoro (F), Manganese (Mn) e Fosforo (P). Tutti questi elementi sono importanti per la salute e il benessere dell’uomo: ad esempio il calcio è indispensabile per la formazione del tessuto osseo, così come il magnesio; il sodio regola il bilancio idrico, il potassio regola la pressione osmotica, il fluoro è importante per i denti. La scelta di inserire nell’impianto domestico un sistema di depurazione dell’acqua può essere fatta anche se l’acqua dell’impianto è già potabile e le ragioni di questa scelta possono essere diverse. Oltre alla presenza eccessiva di sostanze minerali, o di composti organici, un’altra problematica molto diffusa in Italia ha a che fare con la durezza dell’acqua. Per durezza dell’acqua si intende un valore che esprime il contenuto di ioni di calcio e magnesio ed è espresso in gradi francesi (°f), dove un grado rappresenta 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) per litro d’acqua. In genere le acque vengono classificate secondo questa tabella: Fino a 7 °f Molto dolci Da 7 °f a 14 °f Dolci Da 14 °f a 22 °f Mediamente dure Da 22 °f a 32 °f Discretamente dure Da 32 °f a 54 °f Dure Oltre 54 °f Molto dure expoclima.net LEGENDA: Durezza dell'acqua nel territorio italiano molto dura dura media dolce Nella maggior parte delle regioni italiane l’acqua è mediamente dura o dura. Fanno eccezione Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Umbria, dove l’acqua è molto dolce o dolce, l’Emilia Romagna, le Marche e alcune zone della Toscana, dove l’acqua è molto dura. « La scelta di inserire nell’impianto domestico un sistema di depurazione dell’acqua può essere fatta anche se l’acqua dell’impianto è già potabile e le ragioni di questa scelta possono essere diverse. » I processi e le tecnologie per la depurazione dell’acqua sono molti, ognuno con caratteristiche ben specifiche: • • • • • • • • Sedimentazione Coagulazione Filtrazione Aerazione Trattamento con fanghi attivi Filtri a carbone attivo Purificatori ad osmosi inversa Addolcitori La scelta della tipologia di trattamento dipende quindi dall’utilizzo finale e dalle condizioni di partenza dell’acqua. Ogni sistema è fatto per depurare in modo mirato. Non bisogna quindi confondere potabilità con depurazione. Molte aziende forniscono alcune o una combinazione dei trattamenti sopra citati, è fondamentale quindi conoscere l’utilizzo a cui è destinata l’acqua e le sue caratteristiche di partenza. La depurazione o eliminazione di sostanze indesiderate dall’acqua non è necessaria solamente per l’utilizzo umano. Nell’impiantistica questo aspetto è estremamente importante per allungare la vita dell’impianto e mantenere alte le prestazioni in termini di efficienza. Qualunque sostanza presente nell’acqua crea inevitabilmente delle problematiche di otturazione, con possibili riduzioni dei coefficienti di trasmissione del calore. Sostanze biologiche, possono crescere fino ad occludere gli alveoli degli scambiatori a piastre presenti sia nelle caldaie che nelle pompe di calore o nei produttori istantanei di acqua calda sanitaria. Le stesse tubazioni di trasporto dell’acqua risentono molto della presenza di sostanze che ancorandosi alla parete del tubo ne riducono la sezione di passaggio aumentando nel tempo l’energia spesa per il pompaggio. Da queste semplici considerazioni, è possibile associare alla “pulizia dell’impianto” intesa come pulizia del fluido vettore, un sinonimo di vita maggiore dell’impianto e sicuramente di elevate performance nel tempo. 3 SEDIMENTAZIONE Questa metodologia consiste nell’introdurre l’acqua in opportune vasche. In queste vasche, le particelle con un diametro superiore ai 10 micron, grazie alla forza di gravità, si depositano sul fondo. L’insieme di queste particelle viene comunemente chiamato ‘fanghi di sedimentazione’. L’acqua che tracima viene raccolta in condutture. Questo sistema permette di eliminare la torbidità dall’acqua causata dalla sospensione delle particelle. COAGULAZIONE FILTRAZIONE La coagulazione dell’acqua consiste nel trattamento con elettroliti che dissociandosi liberano ioni i quali, combinandosi con le particelle colloidali formano sostanze di volume e massa maggiore. Queste sostanze precipitando assorbono altre impurità dell’acqua. Normalmente il trattamento di filtrazione avviene dopo i due trattamenti sopra descritti. Serve quindi ad eliminare le particelle ancora presenti nell’acqua. Questo tipo di trattamento può essere “lento” o “veloce”. L’acqua trattata è solitamente ributtata dentro a delle vasche di sedimentazione con minore velocità, per favorire il processo di coagulazione. Questo processo è realizzato per ottenere la separazione di particelle di diametro inferiore ai 10 micron. AERAZIONE Il trattamento consiste nell’insufflare aria nell’acqua, in questo modo si allontanano le sostanze aeriformi non desiderate. L’ossigeno insuflato nell’acqua ossida gli ioni ferrosi e manganosi che coagulano insieme alle eventuali sostanze organiche. L’aerazione viene quindi utilizzata per eliminare odori non desiderati. 4 Filtrazione lenta: le vasche sono di cemento con strati di ghiaia, pietrisco e sabbia. L’acqua è inserita in queste vasche dall’alto. E’ sicuramente il metodo più efficace, ma anche il più lento e che richiede maggiore manutenzione. Filtrazione rapida: le vasche sono di acciaio con uno strato di ghiaia ed uno di sabbia. L’acqua è sempre introdotta dall’alto in un sistema chiuso o sotto pressione. Con questo metodo, l’acqua trattata è sicuramente maggiore. FILTRI A CARBONE ATTIVO Questi filtri hanno la capacità di adsorbire il cloro e tutte le sostanze adsorbibili per via chimico-fisica nei micropori del carbone stesso che può avere una superficie specifica di anche 1000 metri quadri per ogni grammo di carbone attivo che si presenta in forma granulare, restituendo un’acqua esente da tutte le particelle assorbite. I filtri a carbone non modificano le concentrazioni di sali minerali per cui molto spesso non eliminano sostanze indesiderate. Esistono differenti tipologie di filtri a carboni attivi, con differenti capacità filtranti. expoclima.net TRATTAMENTO CON FANGHI ATTIVI Questo trattamento biologico si realizza nelle vasche, con un sistema dinamico aerobico controllato. Qui si riproducono in un ambiente artificiale gli stessi meccanismi biologici che avvengono in natura per la depurazione delle acque inquinate, soprattutto da sostanze organiche biodegradabili. Il trattamento con fanghi attivi mira all’eliminazione di sostanze biologiche, nessun effetto sul clorato, ioni ferrosi o di magnesio. Per quest’ultima serie di composti è da utilizzare il metodo di areazione. « La scelta della tipologia di trattamento dipende quindi dall’utilizzo finale e dalle condizioni di partenza dell’acqua. » PURIFICAZIONE AD OSMOSI INVERSA ADDOLCIMENTO I purificatori ad osmosi inversa, sono compsti da più stadi, che basano il proprio principio sul superamento della pressione osmotica tra due acque con concentrazioni di salinità diverse. L’acqua in arrivo è trattata prima con un filtro di sedimentazione per eliminare le particelle in sospensione, poi con un filtro a carbone attivo per eliminare il cloro. Solo dopo questi due pre-trattamenti, viene effettuata l’osmosi inversa. Gli addolcitori hanno lo scopo di rimuovere il calcare dall’acqua. Solo il calcare. Per addolcire l’acqua, quest’ultima è fatta passare attraverso minuscole sferette di resine scambiatrici preventivamente caricate con cloruro di sodio. Durante il passaggio le sferette rilasciano sodio, assorbendo il calcio ed il magnesio. L’acqua è fatta passare attraverso una membrana semipermeabile, dotata di una porosità di circa 0,0001 micron. In questo modo si riesce a far passare quasi esclusivamente le molecole d’acqua applicando una pressione tra i 30 e gli 80 bar. In questo modo si riesce ad eliminare quasi totalmente qualunque fonte di inquinamento presente. L’osmosi inversa serve per depurare in modo molto spinto, è inutile quindi utilizzarla prima di un processo di filtraggio o di un trattamento con carbone attivo. I vantaggi di questa operazione sono elevati, in quanto il sodio non tende a precipitare nelle tubazioni; in questo modo si riesce ad ottenere un funzionamento più efficiente e privo di guasti alle condutture idriche con notevoli risparmi di energia. L’obbiettivo dell’addolcimento è solamente eliminare il calcare, non serve per eliminare sostanze organiche o residui di elevate dimensioni, solitamente a valle di questo trattamento, segue un tratatmento di osmosi inversa. 5 Un portale “Conditioning to Conditioning” per i produttori, gli installatori, gli studi tecnici, i consulenti, i progettisti e in generale per tutti i professionisti del clima. Login Registrati GRATIS come VISITATORE 6 e segui le NOVITÀ del mondo del clima expoclima.net La depurazione dell’acqua negli impianti di riscaldamento: prodotti e soluzioni diverse da Honeywell e Fernox Pochi sanno che, in modo indiretto, uno degli effetti collaterali dell’inquinamento da CO2, oltre al più famoso fenomeno dell’effetto serra, è l’aumento della durezza dell’acqua, compresa quella che quotidianamente esce dai nostri rubinetti o circola nei nostri impianti di riscaldamento. Il processo è molto semplice: l’anidride carbonica, a contatto con l’acqua piovana, si compone in acido carbonico, una sostanza che ha un potere altamente corrosivo su molti tipi di rocce, tra cui ad esempio il marmo con il quale sono costruiti molti dei nostri monumenti, che si trasformano in calcare, o carbonato di calcio (CaCO3), finendo poi nelle falde e quindi nelle nostre tubazioni domestiche. Un aumento dell’anidride carbonica nell’aria produce quindi un aumento della durezza dell’acqua, anche se, va detto, questo fenomeno è comunque presente in natura e dipende in misura molto maggiore dalle caratteristiche geologiche del territorio. Il calcare è normalmente presente nell’acqua ma, ad una temperatura elevata, può formare uno strato che compromette la resa degli impianti, oltre a comportare una serie di problematiche per la salute dell’impianto stesso e di tutti gli elettrodomestici che fanno uso di acqua calda, come la lavatrice o la lavastoviglie. Ma il calcare non è l’unico “nemico” degli impianti termici, ci sono altre sostanze che ne minacciano la resa e il funzionamento. Sostanze che si formano all’interno degli impianti (come i residui della corrosione elettrolitica, che si formano all’interno dei tubi), sostanze che sono naturalmente presenti nell’acqua (come minerali e metalli) e sostanze organiche, che possono proliferare nelle nuove tipologie di impianti a bassa temperatura. Queste problematiche, ovviamente, vanno affrontate con prodotti e approcci diversi, a seconda del tipo di impianto, delle caratteristiche dell’acqua e dei generatori termici installati. In questo speciale abbiamo provato ad offrirvi due punti di vista diversi, provenienti da due aziende che affrontano il problema della depurazione con soluzioni e approcci radicalmente diversi. 7 Intervista La pulizia degli impianti è fondamentale per evitare perdite di rendimento e guasti Intervista a Fabio Mauri, Sales Manager Italia Fernox Dott. Mauri, ci spiega perché la depurazione dell’acqua negli impianti di riscaldamento è importante? «La pulizia dell’impianto è di fondamentale importanza negli impianti di riscaldamento per tutta una serie di motivi. Innanzitutto la presenza di particolato in sospensione e di residui di corrosione elettrolitica, causati dalla presenza nel circuito di metalli con potenziale elettrochimico differente, possono provocare intasamenti negli scambiatori, soprattutto nelle caldaie a condensazione dove, per raggiungere elevate prestazioni, si sono ridotti notevolmente i passaggi dell’acqua. In casi limite l’intasamento può avvenire anche lungo le tubazioni, per esempio in concomitanza di gomiti o in punti in cui l’impianto si riduce di diametro. Un altro problema è legato senza dubbio alla presenza di calcare che, alle normali temperature di esercizio degli impianti di riscaldamento, precipita sulle tubazioni incrostandole, ostruendo i passaggi e soprattutto isolando termicamente il sistema. Si immagini un sistema progettato per scambiare calore con l’esterno che si trova ad avere una pellicola di isolante calcareo ad impedire il flusso di calore! Un ulteriore problema che si è affacciato solo ultimamente è la presenza di alghe e flora batterica negli impianti che lavorano a basse temperature, per esempio gli impianti a pavimento, dove le temperature in gioco si trovano nell’intervallo tra 35-45°C. La presenza di questi contaminanti può provocare la riduzione del flusso o addirittura l’ostruzione di parte delle tubazioni, causando zone “fredde”. Queste sono le motivazioni principali per cui un’acqua trattata è di fondamentale importanza in un impianto di riscaldamento». 8 Con quale frequenza andrebbe effettuata la pulizia dell’impianto? «Ovviamente questo dipende sia dal tipo di trattamento eseguito che dal tipo di prodotti utilizzati. Un impianto deve essere pulito correttamente, rispettando le concentrazioni dei prodotti da usare, i tempi di esecuzione e le temperature. Inoltre, dopo un adeguato risciacquo deve essere protetto con prodotti specifici che potranno impedire in futuro fenomeni quali per esempio la corrosione elettrolitica, l’infiorescenza di alghe o una precipitazione di calcare. Un impianto trattato in questo modo può funzionare tranquillamente anche fino a 10 anni, con un controllo minimo delle condizioni di esercizio e della concentrazione del protettivo inserito». Quali sono, in particolare le sostanze che non dovrebbero essere presenti nel circuito dell’impianto e in che modo possono essere dannose? «Come anticipato in precedenza, il particolato solido, il calcare, i residui di corrosione elettrolitica, solitamente ossidi di ferro e di alluminio, le alghe e la flora batterica, limitatamente ai circuiti che lavorano alle basse temperature, sono tutte reali fonti di problemi di una certa gravità. Tutte queste sostanze possono limitare i passaggi o addirittura ostruire le condutture. Il calcare in particolare è anche un isolante termico per cui riduce il rendimento della caldaia. La corrosione elettrolitica, che lascia dietro di se i residui dei quali abbiamo appena accennato, può provocare la completa foratura di una conduttura o di uno scambiatore di calore». expoclima.net Quali sono le tecnologie che l'eliminazione di queste sostanze? utilizzate per «La FERNOX ha sviluppato prodotti appositi sia per la pulizia che per la protezione dell’impianto. In particolare per quanto concerne la pulizia, il Cleaner F3 e il Cleaner F5 sono prodotti estremamente efficaci per riportare in sospensione tutte le morchie che sono presenti nelle tubature, nelle caldaie e nelle pompe. Questi prodotti sono totalmente neutri, il pH è compreso tra 7,5 e 7,8, non hanno alcuna interazione con i materiali che costituiscono l’impianto e non danno problemi di sovradosaggio. Per la protezione, il protettivo F1 e’ un prodotto di altissima tecnologia la cui funzione e’ quella di prevenire in futuro ulteriori corrosioni elettrolitiche e incrostazioni da calcare. Questo eviterà la rottura di pompe e scambiatori e la formazione di idrogeno, che si forma come sottoprodotto della corrosione. Anche il protettivo è neutro, pH compreso tra 7,2 e 7,6, è totalmente compatibile con tutti i materiali e come per i cleaners non ha problemi di sovradosaggio. Per la protezione dalle alghe e dalla flora batterica la FERNOX ha formulato un eccellente biocida, l’AF-10 (che può essere tranquillamente utilizzato in abbinamento con il protettivo F1 in quanto totalmente compatibile). Se l’impianto dovesse lavorare anche a basse temperature c’è la possibilità di utilizzare l’ALPHI-11, in sostituzione dell’F1. E’ un protettivo che contiene la corretta concentrazione di MPG (mono propilene glicol), un glicol atossico approvato dalla KIWA-ATA. E’ totalmente compatibile con tutti i materiali dell’impianto e può essere tranquillamente utilizzato in abbinamento con l’AF-10. FERNOX inoltre ha realizzato molti altri prodotti da utilizzare per problemi specifici come il sigilla-perdite F4 o il riduttore di rumore F2. Quello che è di capitale importanza aggiungere è che la FERNOX ha progettato e realizzato il vero filtro totale TF-1. Un filtro idrociclonico-magnetico, unico nel suo genere e brevettato in Gran Bretagna. Questo filtro assolutamente inimitabile ha il compito di far si che la protezione dell’impianto diventi una protezione TOTALE dell’impianto. Il flusso idrociclonico per la separazione dei fanghi unito ad un potente magnete di Neodimio garantisce la filtrazione di tutti i materiali in sospensione, siano essi magnetici e non, fino ad una dimensione di 1 micron. Il TF-1 TOTAL FILTER esiste anche in una versione compatta, che sarà disponibile entro dicembre 2012, che adattabile a quegli impianti nei quali lo spazio è estremamente ridotto». Quali possono essere le conseguenze se non si utilizzano prodotti come i vostri nell'impiantistica? «Ci sono più livelli di conseguenze. La prima in assoluto è la perdita di rendimento dell’impianto che si traduce in una spesa di combustibile più alta da parte dell’utente, senza magari che quest’ultimo se ne accorga. Una conseguenza più grave è sicuramente il blocco della caldaia per rottura dello scambiatore o di una pompa. Questo perché l’intervento per la sostituzione delle parti causa sicuramente uno sforzo economico notevole, senza contare il disagio di un evento simile nei mesi invernali. Infine la conseguenza forse più grave è la rottura di una tubazione nel muro o nel pavimento che oltre ai disagi descritti in precedenza provoca un intervento a livello strutturale». Quali sono i suggerimenti che darebbe a progettisti e installatori (ma anche agli utenti finali) per allungare la vita di un impianto? «Ai progettisti suggerirei sicuramente di prevedere come mandatoria, nei loro capitolati, la pulizia e la protezione degli impianti e di legare la lunghezza o l’estensione della garanzia proprio alla protezione dell’impianto. Protezione che tra l’altro è prevista anche dalla legge e precisamente dal DPR 59 del 2009. Agli installatori e ai manutentori suggerirei di procedere sempre all’esecuzione della pulizia e della protezione, chiedendo loro di spiegare all’utente finale i benefici che trarrà, in breve tempo, in termini di risparmio energetico e di minori guasti e malfunzionamenti della caldaia. All’utente finale, che è colui che alla fine si sobbarca il costo di questa operazione, posso solo confermare quanto detto in precedenza. La pulizia e la protezione dell’impianto non sono un costo ma un investimento per il futuro». Fernox è stata la prima società al mondo nel settore del trattamento dell’acqua per impianti di riscaldamento. Sin dai suoi inizi nel 1964, l’azienda ha dimostrato uno spirito pioneristico e innovativo che continua tuttora. Oggi, Fernox è presente sui mercati mondiali con un’apprezzata gamma di prodotti e servizi d’avanguardia, e si conferma leader mondiale. Gli straordinari risultati ottenuti da Fernox sono il risultato di costante attenzione e notevoli investimenti per ricerca e sviluppo, con due avanzatissimi centri di ricerca , uno a Waking (UK) e l’altro a Bangalore (India). Questo ha portato alla creazione di prodotti innovativi che aiutano Fernox a consolidare la sua invidiabile reputazione. La società punta anche l’attenzione sull’area, sempre più importante, delle tecnologie rinnovabili con liquidi termovettori per impianti solari e a pompa di calore a fonte d’aria e a geoscambio. 9 Intervista Il calcare aumenta i costi energetici: ecco perché è importante installare un addolcitore Intervista ad Andrea Arienti, Responsabile Linea Acqua Honeywell EVC funzionamento e quindi protegge allo stesso tempo anche tutti gli altri componenti dell’impianto». L’installazione di questi prodotti quali vantaggi può dare per l’utente finale? «Il calcare aumenta i costi energetici: l’acqua con una durezza superiore ai 15 gradi francesi compromette la resa termica degli impianti. Pensate che un millimetro di calcare può comportare dei consumi energetici più alti fino al 10%. C’è anche un’altra problematica, che riguarda più le signore ed è legata alla pelle, ai capelli e agli indumenti: con il calcare non sono mai veramente puliti. Infine una durezza molto elevata comporta un consumo maggiore di detergenti». Dott. Arienti, in alcuni casi il trattamento dell’acqua è fondamentale per il suo utilizzo, in altri è necessario per migliorarne la qualità. In quali casi suggerite di installare un impianto per la depurazione e perché? «Noi ci rifacciamo fondamentalmente a due aspetti: un aspetto normativo e un aspetto tecnico, che è legato all’impiantistica. Il primo. C’è un decreto ministeriale che richiede l’installazione di addolcitori, sia sull’acqua tecnica, quindi in centrale termica, che sull’acqua potabile. Il secondo. Quando la durezza dell’acqua supera i 20 gradi francesi è consigliata l’installazione di un addolcitore e di un filtro. L’addolcitore serve a regolare la presenza del calcare nell’acqua, il filtro protegge l’addolcitore dalle particelle che potrebbero comprometterne il 10 Quali tecnologie ritenete migliori per il trattamento dell’acqua in funzione dell’utilizzo? «Come Honeywell abbiamo abbracciato una sola tecnologia, che ci sembrava l’unica vera risposta al trattamento del calcare: quella dell’addolcitore. A differenza di altre aziende italiane nella nostra gamma non sono presenti dosatori di polifosfati, perché non li riteniamo una soluzione valida, senza contare che, anche da un punto di vista normativo, sopra i 100kw è previsto l’addolcimento». Quali saranno i vostri prodotti futuri e quali tecnologie adotterete? «Il nostro addolcitore, Kalteksoft, che noi definiamo “addolcitore intelligente” o “addolcitore pensante”, è expoclima.net già la macchina più innovativa sul mercato dal punto di vista tecnologico. A breve andremo a lanciare un completamento di gamma: al momento copriamo una gamma impiantistica medio piccola, andremo ad aggiungere altre due taglie, per coprire gli impianti medio-grandi e grandi». Depuratori/addolcitori/filtri o altro hanno un costo spesso non indifferente, mediamente in quanto tempo si recupera l’investimento? «Abbiamo fatto uno studio in Germania, calcolando un tempo medio di ammortamento di circa 3 anni dalla spesa iniziale, senza contare che poi con questa tecnologia “intelligente” risparmiamo, rispetto alle macchine delle nostre gamme precedenti, fino ad un 40% di sale e un 50% di acqua. Quindi, calcolando che l’investimento medio per il cliente finale è di circa 1.500 euro, tre anni è una buona tempistica: se in più aggiungiamo dei risparmi notevoli anche sui costi di mantenimento, ovvero sul sale e sull’acqua necessaria al funzionamento della macchina, possiamo dire tranquillamente che il nostro prodotto è tra i più competitivi. Infine, non tutti sanno che l’addolcitore rientra tra quelle apparecchiature che beneficiano dell’incentivo fiscale, nel momento in cui vado a cambiare anche il generatore di calore. Perciò con gli incentivi il tempo di ammortamento si riduce ulteriormente». Quali suggerimenti darebbe agli utenti finali? «Sarebbe importante che tutti gli utenti finali verificassero il grado di durezza della propria acqua domestica. Quando abbiamo lanciato Kaltecsoft avevamo anche creato un kit gratuito per fare questo test, ma comunque il kit tradizionale si trova facilmente anche in commercio a delle cifre molto basse. Come ho già detto, se la durezza dell’acqua supera i 15-20 gradi francesi sarebbe opportuno prendere in considerazione l’installazione di un addolcitore». Ci sono delle aree in Italia dove l’acqua è più dura, dove quindi sarebbe più importante installare questi prodotti? «La zona appenninica è quella dove la durezza dell’acqua è più importante, ma anche in buona parte della Sicilia, in alcune zone del Veneto e della Lombardia. Al contrario le zone dove l’acqua è più dolce sono l’Alto Adige, la Val D’Aosta, la Valtellina e generalmente le aree dell’arco alpino. In generale possiamo dire che l’acqua della nostra penisola è abbastanza dura, si va quasi sempre sopra i 15 gradi francesi, con punte anche sopra i 70 in alcune parti della Toscana». Honeywell Environmental Control (EVC Italia) è leader nella progettazione e realizzazione di soluzioni di regolazione automatica per il mercato residenziale. La divisione fa parte di Honeywell International che, da oltre un secolo, si occupa di sistemi di regolazione e controllo finalizzati al risparmio e alla sicurezza in viaggio, negli ambienti di lavoro e in casa. L’attività e il business della holding, evoluti nel tempo, oggi riguardano i settori aerospaziale (Aerospace), materiali speciali (Specialty Materials), trasporti e sistemi di potenza (Transportation System), automazione e controllo (Automation & Control Solutions). All’interno di questi settori, l’offerta al mercato residenziale è affidata alla Divisione Environmental Control che realizza prodotti e sistemi di regolazione automatica per impianti domestici e il terziario, soluzioni per la gestione del comfort e dell’acqua potabile. Gli ambiti più rilevanti in cui Honeywell EVC Italia opera sono la contabilizzazione e la ripartizione del calore, regolazione della temperatura, controllo di impianti a pavimento, funzionamento delle centrali termiche, adduzione, filtrazione e salvaguardia dell’acqua. 11 Prodotti in primo piano PUBBLIREDAZIONALE TF1 Fernox: il re dei defangatori, ora anche in versione compact Il TF1, dell’inglese Fernox, è uno dei filtri per impianti di riscaldamento più venduti al mondo, grazie ad una tecnologia che combina l’azione di filtrazione “idrociclonica”, con l’azione di filtrazione magnetica. Il filtro rimuove efficacemente sia i fanghi che le particelle di magnetite (anche di dimensioni submicroniche, grazie al magnete permanente in Neodimio a 9000 Gauss), dall’acqua che circola nell’impianto, trattenendole in modo sicuro nel filtro stesso. Può essere connesso direttamente alle tubazioni da ¾ o da 1 pollice, usando le valvole in dotazione, può essere facilmente pulito, anche senza rimuoverlo dai tubi, resiste a temperature fino a 125° C e a pressioni fino a 3 bar. L’installazione è estremamente facile, sia su tubazioni orizzontali che verticali, anche rasente al muro. Nella nuova versione Compact (disponibile da Dicembre 2012) vengono ulteriormente ridotte anche le dimensioni, facilitando l’installazione del filtro anche negli spazi stretti. KaltecSoft: l’addolcitore intelligente che auto-apprende per ridurre i consumi KaltecSoft è la soluzione perfetta per risolvere il problema del calcare per l’intero impianto idraulico: acqua potabile, acqua calda sanitaria e acqua tecnica. Si tratta di un addolcitore, che lavora sfruttando il principio del processo di scambio ionico, ovvero assorbendo gli ioni di calcio e rilasciando ioni di sodio. Ciò che distingue KaltecSoft dagli altri addolcitori è la tecnica della salamoia proporzionale: questo permette di risparmiare notevolmente sui consumi di sale (-50%) e di acqua (-47%) rispetto ad un addolcitore tradizionale. KaltecSoft si regola automaticamente sui consumi del lungo periodo, ad è dotato di un’elettronica di auto-apprendimento, che ottimizza il consumo e riduce le spese. Grazie a questa caratteristica, il nostro addolcitore non ricorre al 12 funzionamento in by-pass quando la portata d’acqua è elevata, ne deriva che in uscita dall’addolcitore non è necessaria l’installazione di un dosatore di polifosfati. I filtri Honeywell con sistema di lavaggio in controcorrente brevettato, assicurano un elevato grado di filtraggio per acqua assolutamente pulita. Le particelle di sporcizia e gli agenti esterni vengono filtrati attraverso una fine maglia di acciaio inossidabile. I filtri-riduttori garantiscono la purezza dell’acqua e assicurano il controllo della pressione dell’impianto idrico. expoclima.net Decalux VT 2000 AD gli addolcitori monoblocco che si rigenerano da soli Le incrostazioni calcaree danneggiano gli impianti idrici, le caldaie, i bollitori, gli elettrodomestici e la rubinetteria. Per prevenire il problema e ridurre i costi energetici, il consumo di detersivi e l’impatto ambientale, è opportuno installare a monte dell’impianto un addolcitore che, trattenendo i sali di calcio e magnesio e scambiandoli con ioni di sodio, elimini la durezza in eccesso. GEL SpA, azienda con oltre trent’anni di esperienza nel trattamento acqua, realizza addolcitori a scambio ionico per acque potabili, di processo e per uso tecnologico. I Decalux VT 2000 AD sono addolcitori monoblocco costituiti da un contenitore per le resine, un contenitore per il sale ed un sistema elettronico pilotato da un timer a tempo, volume, volume/tempo che effettua in automatico le operazioni di rigenerazione, necessarie per mantenere efficiente l’apparecchio. Il timer AD per acque ad uso potabile, oltre a disporre del sistema di disinfezione delle resine, indica anche: • Ora di rigenerazione • Frequenza in giorni della rigenerazione • Durata della rigenerazione • Quantità di acqua addolcita consumata dall’ultima rigenerazione • Quantità di acqua erogabile tra le rigenerazioni • Sale e resine esauriti Il timer, nella versione BPA, è predisposto per la gestione del by-pass automatico in grado di regolare una costante durezza in uscita. Addolcitore Still Water E VT BIOS con rigenerazione a volume/tempo Trattasi di un addolcitore per la linea domestica (10-15-22-30 L resina), con programma di rigenerazione a volume/ tempo. Il trattamento di addolcimento per tale linea viene applicato per l'eliminazione della durezza (calcare), dell'acqua, causa di incrostazioni alle serpentine con conseguente aumento di consumo di gas o energia elettrica del 18% ad ogni millimetro di calcare depositato; inoltre origine di ostruzioni dei tubi, maggiori consumi di detersivi, depositi calcarei su rubinetterie, box doccia, superfici in acciaio inox, ecc. In fine causa di conseguenze negative per l'igiene personale e alterazioni nella cottura dei cibi. Tutto ciò per l'obbligatorietà imposta, a seconda dell'impianto installato, come da DPR 59 del 24/04/2009. Soffermandoci sull'aspetto strutturale l'addolcitore risulta dotato di mixer per la regolazione della durezza residua e di Bio Compurity System che consente la totale protezione contro il rischio di proliferazioni batteriche. La struttura risulta cabinata con bombola esterna per facilitare la manutenzione relativa alla pulizia del contenitore sale. Sono infine disponibili accessori per facilitarne l'installazione, come kit By Pass e raccordi vari. Il tutto nel pieno rispetto della normativa DM 25 del Febbraio 2012. 13 Prodotti in primo piano PUBBLIREDAZIONALE Addolcitori salva spazio senza alimentazione elettrica: la rivoluzione MANTA. I vantaggi sono notevoli sia per l’installatore, sia per gli utilizzatori: • Funzionamento idraulico, completamente automatico. • Installazione semplificata al massimo e in situazioni di spazio eccezionalmente esiguo, addirittura sotto lavello. • Nessuna programmazione: basta solo impostare la durezza dell’acqua in ingresso e l’addolcitore è pronto a funzionare. • A parità di portata usano il 10% di sale e acqua per la rigenerazione rispetto agli addolcitori tradizionali. • Configurazione modulare che va dal singolo modulo (SIMPLEX) per una famiglia, al due moduli (DUPLEX) fino a 6 appartamenti. • Si possono installare più addolcitori in parallelo per arrivare a soddisfare le più svariate esigenze di portate orarie e giornaliere. • Massima semplicità di manutenzione: non ci sono schede elettroniche, elettrovalvole, motori elettrici, da sostituire o riparare. REQUISITI DI SOSTENIBILITA' Tutela delle risorse L'utilizzo del prodotto consente un risparmio sui consumi di energia (l'alimentazione è idrodinamica e non necessita di energia elettrica). Grazie alle dimensioni ridotte (460x260x480) ed al minor consumo di sale il prodotto utilizza minori quantità di materiali riducendo l'utilizzo di risorse ed i relativi impatti ambientali. L'elevata durabilità riduce gli interventi di manutenzione o sostituzione. La tecnologia ad alto rendimento realizza un miglior rapporto costi/ resa, contribuendo ad ottimizzare lo sfruttamento delle risorse. Risparmio di acqua Il prodotto consente un risparmio di acqua e sale econtribuisce al corretto sfruttamento delle risorse ambientali (impiega circa 1/10 della quantità di acqua per rigenerazione richiesta in media da prodotti analoghi). Salute delle persone Il prodotto è a impatto acustico zero e favorisce il comfort degli utilizzatori. Gli addolcitori automatici cillit-cyber con rigenerazione proporzionale Gli addolcitori automatici Cillit-Cyber con rigenerazione proporzionale di Cillichemie garantiscono la precisa gestione e monitoraggio dei cicli di rigenerazione e il controllo dei consumi d’acqua addolcita e dei rigeneranti necessari, con la riduzione di oltre il 50% del consumo di rigeneranti e di oltre il 40% del consumo di acqua. Queste riduzioni riducono inoltre i costi di esercizio e l’impatto sull’ambiente, viste le quantità ridotte di acque di scarico, utilizzate per la rigenerazione degli addolcitori, e vista la minore produzione di CO2. 14 La tecnica Cillit-Cyber, oltre a ridurre i costi e a proteggere l’ambiente, controlla costantemente tutti i cicli operativi dell’addolcitore contabilizzando l’acqua addolcita che viene consumata e l’acqua per la rigenerazione che avviene in controcorrente, sistema che riduce notevolmente il consumo di rigeneranti e che si riduce ulteriormente ai valor indicati con gli addolcitori Cillit-BA Pilot Cyber brevettati. expoclima.net Addolcitori Dayton, i vantaggi dell’acqua dolce Questo dispositivo per il trattamento dell’acqua è di ultima generazione, e vanta una testa di controllo tra le più moderne disponibili sul mercato. La qualità dell’acqua peggiora sempre di più e, in molti casi, ciò provoca un aumento della durezza dell’acqua. Una maggiore durezza dell’acqua si traduce nelle incrostazioni delle tubature e nel malfunzionamento dei dispositivi che utilizzano l’acqua. Ciò rende necessarie opere di manutenzione più frequenti e riduce la durata dei dispositivi. Questa situazione ci ha spinti a creare una gamma di addolcitori concepiti appositamente allo scopo di assicurare un’erogazione d’acqua addolcita di alta qualità L’addolcitore serie DAYTON apporta i seguenti vantaggi: SALUTE - L’acqua DAYTON è buona per il vostro abbigliamento e per voi. Con acqua addolcita la vostra pelle diventerà naturale, liscia e morbida. PUREZZA L’acqua dolce ottenuta con il sistema DAYTON recupera le sue proprietà originali ed elimina l’eccesso di calcare e le impurità che minacciano la vostra famiglia e i vostri impianti. BELLEZZA - Le creme e gli ammorbidenti per capelli non sono necessari con l’acqua addolcita. La pelle e i capelli manterranno la loro solita luminosità e morbidezza. RISPARMIO - COSTI: Si riduce il 50% delle spese per la pulizia e i prodotti anticalcare ENERGIA: Le prestazione dei vostri impianti acqua calda e riscaldamento saranno più elevate. Rimarranno come nuovi per più tempo. PULIZIA - L’addolcitore DAYTON Vi aiuta à mantenere la casa pulita. Con un’acqua senza calcare, i vostri rubinetti, bagni e vetri doccia rimarranno lucidi come nuovi. PROTEZIONE - L’acqua addolcita e senza calcare non sbianca i tessuti. Vi aiuterà a mantenere l’intensità dei colori e la morbidezza allo stesso tempo che impedisce il loro deterioramento. Costi di manutenzione ridotti. Funzionamento completamente automatico. Occorre preoccuparsi solo di aggiungere il sale nell’addolcitore. Sinergroup con il sito www. sinergroup.net e www.sinergroup.it per tutta la gamma di filtri Everpure, è fornitore all'ingrosso di prodotti, soluzioni e servizi nel trattamento dell'acqua. News dal nostro portale Clini: "Qualità ambientale come parte integrante della strategia delle imprese" Il Ministero dell’Ambiente si fa promotore della sostenibilità ambientale delle imprese italiane. A ribadire l’importanza della qualità ambientale nella produzione made in Italy è stato il ministro dell’Ambiente Clini in occasione del convegno “La valutazione dell’Impronta Ambientale: un driver di competitività per le Piccole e Medie Imprese Italiane” tenutosi a Perugia. Le scelte in merito all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra e CO2 si stanno confermando come decisioni determinanti nell’ottica di soddisfare le direttive stilate dal Pacchetto Clima-Energia, adottato quattro anni fa dall’UE, e le politiche governative incluse nel Pacchetto di Kyoto. Il Ministero dell’Ambiente, per promuovere ed incentivare azioni da parte delle aziende italiane, ha promosso un programma di accordi volontari (diretto proprio alle aziende) ed ha finanziato un bando pubblico, rivolto a grandi e piccole/medie imprese di diversi settori di produzione, che incentiva gli investimenti in sostenibilità ambientale. leggi l'articolo completo 15 News dal nostro portale Edilizia Sostenibile: UNI e ITACA firmano protocollo per una prassi di riferimento nazionale UNI e Itaca hanno firmato un accordo che delinea una “prassi di riferimento” per la valutazione della sostenibilità ambientale ed energetica degli edifici. Un primo passo verso la creazione di una normativa che dovrebbe unificare, in un solo documento, i diversi approcci nati in seno alle regioni nel corso degli anni, producendo un parametro unico a livello nazionale. Il protocollo, firmato dal Presidente UNI Piero Torretta e dal Presidente ITACA Ugo Cavallera, costituisce una prassi di riferimento, ovvero non costituisce la norma, ma indica semplicemente un riferimento per gli operatori del settore, per la valutazione della sostenibilità energetica ed ambientale degli immobili, non solo quelli residenziali, con l’intento di coprire tutte le tipologie edilizie. Secondo Piero Torretta, Presidente UNI “C’era la necessità di dare risposte veloci al mercato, abbiamo quindi pensato di consolidare l’argomento in una “prassi di riferimento”, ovvero un documento paranormativo alla cui elaborazione possono partecipare tutti coloro che hanno interesse alla materia”. “Oggi, in tema di sostenibilità, c´è necessità di trovare punti di convergenza che soddisfino tutti gli stakeholder del settore – continua Torretta - La sostenibilità edilizia comprende diversi aspetti, da quello ambientale a quello sociale ed economico; di questi, alcuni sono già definiti per legge, come nel caso dell´efficienza energetica, altri devono trovare ancora una definizione”. “La firma del protocollo è il primo gradino per l’inserimento del Protocollo ITACA nella famiglia UNI – è il commento di Ugo Cavallera, Presidente ITACA – il protocollo sarà un’utile riferimento per la regolamentazione dell’economia del Paese: l’Italia ha un patrimonio edilizio diffuso, ma critico dal punto di vista dell’efficienza energetica e della qualità. Con l’accordo firmato oggi si arriverà velocemente anche ad una norma UNI a tutela del ciclo produttivo e del consumatore, con benefici per tutto il Paese”. La prassi di riferimento UNI-ITACA, si inserisce nel solco già tracciato dal Regolamento europeo 305/2011 sui prodotti da costruzione, approvato nel gennaio 2011 dal Parlamento Europeo. Il Regolamento ha applicazione immediata nei Paesi membri, anche se alcune previsioni in esso contenute avranno validità a partire da luglio 2013 per dare tempo ai Governi di adeguarsi. Tra le novità di questo regolamento vi è il maggiore impegno alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dei cittadini, con particolare attenzione all’uso sostenibile delle risorse nei processi di realizzazione dei prodotti da costruzione. Crisi del fotovoltaico e crollo dell’occupazione, le proposte di ANIE/GIFI Lo scenario occupazionale legato all’industria del fotovoltaico offre una situazione piuttosto preoccupante. Il 2012 è stato l’annus horribilis per il settore fotovoltaico a causa di cambi normativi, crisi economica e situazione politica incerta che hanno messo in discussione un’industria che, solo l’anno prima, garantiva impiego ad oltre 100mila persone (con età media inferiore a 35 anni). Il dato emerge da un’indagine che ANIE/GIFI, l’associazione italiana che rappresenta le imprese del fotovoltaico, ha condotto su 200 aziende associate: il dato occupazionale dell’industria italiana del fotovoltaico registra un calo del 24% dei posti di lavoro nel 2012 mentre nel 2013 le previsioni prevedono un ulteriore calo del 7%. A rafforzare i dati di ANIE/GIFI ci sono anche i dati ISTAT relativi al primo semestre 2012 dell’industria elettromeccanica (settore cui appartiene il fotovoltaico): rispetto al 2007 le ore medie di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni sono passate da 4,5 a 12,9 (su mille ore lavorate) con punte di 25,2 nel segmento operai. In termini concreti a rischiare il posto sono oltre 6mila lavoratori altamente qualificati come tecnici ed ingegneri. leggi l'articolo completo Guarda lo Speciale online e scarica il PDF