I rapporti tra Dirigente Scolastico e Direttore dei Servizi Generali ed

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I rapporti tra Dirigente Scolastico e Direttore dei Servizi Generali ed
I RAPPORTI TRA DIRIGENTE
SCOLASTICO E DIRETTORE DEI
SERVIZI GENERALI ED
AMMINISTRATIVI:
QUALE CONVIVENZA PER LA
MIGLIORE FUNZIONALITÀ
DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
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A cura di Maria Michela Settineri
IL CONTESTO NORMATIVO
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L. 142/90 Riforma Enti Locali
L. 241/90 Nuovi rapporti tra Amministratori e Amministrati (semplificazione e
trasparenza) modificata per effetto del decreto legge n. 83 2012 così come convertito con la
legge n. 134 del 7 agosto 2012.
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D.L.vo. 29/93 Nuove modalità di contrattazione del Pubblico Impiego
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D.L.vo 39/93 di organizzazione del pubblico impiego (efficacia – efficienza – economicità)
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L. 59/97 art. 21 autonomia delle Istituzioni Scolastiche (legge Bassanini)
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L. 3/01 modifica Titolo V della Costituzione
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DL 165-01 Testo Unico della Pubblica Amministrazione

L. 15-09 Efficienza e trasparenza nelle Pubbliche Amministrazioni ( legge Brunetta)
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CCNL
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D.I 44/2001
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LA DEFINIZIONE DEL RUOLO

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Profilo istituzionale di area, ruolo e funzioni del
DS ( Art. 25 del D.Lg.vo 165/01)
Profilo istituzionale di area, ruolo e funzioni del
Direttore dei Servizi generali ed amministrativi
come da norme contrattuali e riferimenti giuridici
( CCNL 24/07/2003)
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IL DS
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
1. Nell'ambito dell'amministrazione scolastica periferica è
istituita la qualifica dirigenziale per i capi di istituto
preposti alle istituzioni scolastiche ed educative alle quali è
stata attribuita personalità giuridica ed autonoma a
norma dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e
successive modificazioni ed integrazioni. ……….
2. Il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria
dell'istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è
responsabile della gestione delle risorse finanziarie
e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto
delle competenze degli organi collegiali scolastici,
spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di
direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle
risorse umane. In particolare, il dirigente scolastico,
organizza l'attività scolastica secondo criteri di efficienza e
di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali.
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ANCORA…
4. Nell'ambito delle funzioni attribuite alle
istituzioni scolastiche, spetta al dirigente
l'adozione dei provvedimenti di gestione
delle risorse e del personale.
 5. Nello svolgimento delle proprie funzioni
organizzative e amministrative ………….è
coadiuvato dal responsabile
amministrativo, che sovrintende, con
autonomia operativa, nell’ambito delle
direttive di massima impartite e degli
obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi
ed ai servizi generali dell'istituzione
scolastica, coordinando il relativo
personale.
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IL DSGA
Svolge attività lavorativa di rilevante complessità e
avente rilevanza esterna.
 Sovrintende, con autonomia operativa, ai
servizi generali amministrativo-contabili e
ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni
di coordinamento, promozione delle attività
e verifica dei risultati conseguiti, rispetto
agli obiettivi assegnati e agli indirizzi
impartiti, al personale ATA, posto alle sue
dirette dipendenze.
 Organizza autonomamente l'attività del
personale ATA nell'ambito delle direttive
del dirigente scolastico quando necessario.
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ANCORA..
Svolge con autonomia operativa e
responsabilità diretta attività di istruzione,
predisposizione e formalizzazione degli atti
amministrativi e contabili; è funzionario
delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei
beni mobili.
 Può svolgere attività di studio e di elaborazione
di piani e programmi richiedenti specifica
specializzazione professionale, con autonoma
determinazione dei processi formativi e attuativi.
 Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di
aggiornamento e formazione nei confronti del
personale. Possono essergli affidati incarichi
ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche.

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NE CONSEGUE CHE
Al D.S. spetta il compito di assicurare “la
gestione unitaria dell’istituzione “ esercitando
autonomi poteri di “direzione, coordinamento e
valorizzazione delle risorse umane”.
 Il D.S.G.A. è chiamato a coadiuvare all’esercizio
delle funzioni organizzative e amministrative
riconosciute al D.S.
potremmo dire che i capi di istituto hanno la
“funzione dirigenziale” e i capi dei servizi di
segreteria hanno la “funzione direttiva”

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QUALI POSSIBILI RAPPORTI NELLA
SCUOLA?
gerarchia
Rapporto di subordinazione
equiordinazione
Nessun rapporto di subordinazione
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I SOGGETTI EQUIORDINATI
Il dirigente
scolastico con
funzioni di
gestione
Il consiglio
d’istituto con
funzioni di
indirizzo
Il collegio
dei docenti
con funzioni
tecniche
Determina un’area di relazioni equiordinate
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I SOGGETTI GERARCHICI
Sono:
DS
DSGA
Collaboratori
Docenti
Personale
amministrativo
ed ausiliario
Determina un’area di rapporti
gerarchici
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NEL RISPETTO DELLE NORME
Il DS
Deve assicurare
L’efficacia
La legittimità
dell’azione
amministrativa
L’efficienza
La qualità
del servizio
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ART. 25 D. LG.VO 165/01
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Nel rispetto delle competenze degli organi
collegiali scolastici spettano al Dirigente
Scolastico autonomi poteri di direzione,
coordinamento e valorizzazione delle risorse
umane
Quali di questi poteri giocano un ruolo nei
rapporti con il DSGA?
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DIREZIONE
COORDINAMENTO
VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE
UMANE
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LA DIREZIONE

nel senso che il Dirigente scolastico mette in
evidenza gli obiettivi da raggiungere e l’iter da
seguire;
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IL COORDINAMENTO
DEFINIZIONE
 Il coordinamento è il procedimento attraverso
il quale si riduce in ordine un insieme così da
costituire un tutto organico
 Non è avulso dal potere di direzione perché
sovrintende e sintetizza tutta l’azione
dirigenziale e varia a secondo del tipo dei
rapporti gerarchici
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SCOPO DEL COORDINAMENTO
Agevola il lavoro dell’istituzione in tutti i settori e
in tutte le fasi
 Consente scambio di idee, di competenze e
permette di prendere decisioni
 Consente una partecipazione collettiva alla vita
della scuola
 Consente sincronia di azione dei vari settori
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IL COORDINAMENTO NEI RAPPORTI CON IL
DSGA
Il DSGA è subordinato gerarchicamente al DS
MA
 Ha autonomi poteri di direzione, coordinamento e
organizzazione del personale ATA in relazione
alla direttive ricevute dal DS
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GLI STRUMENTI DEL COORDINAMENTO
FORMALI
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Atti di indirizzo
Direttive
Circolari
Ordini di servizio
MODELLI ORGANIZZATIVI
Comunicazione
Negoziazione
Contrattazione
Informazione
Procedure
Strutture intermedie
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VALORIZZARE LE RISORSE UMANE : IL
DSGA
Quale scopo?
 Migliora la qualità della vita perché rende consci
dell’importanza del proprio ruolo
 Migliora il protagonismo e porta
all’autorealizzazione
 Migliora l’organizzazione interna
 Garantisce un percorso di crescita
 Aumenta la motivazione
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QUALI STRUMENTI
Il DS
 Deve conoscere gli interessi e le competenze del
DSGA
 deve riconoscerne le qualità individuali
e professionali, le capacità comunicative e la
disponibilità di lavorare in team
 Deve favorire l’assunzione di compiti e
responsabilità
 Deve valorizzare competenze professionali
specifiche assegnando deleghe su precisi ambiti
 Deve sostenere ed incoraggiare quando
necessario
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DS E DSGA
Non siamo più di fronte ad un classico rapporto di
gerarchia, fondato sul potere di ordine, ma ad
un rapporto di funzioni fondato su un potere
di direzione e di coordinamento
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GLI STRUMENTI
FORMALI DEL
COORDINAMENTO
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ORDINE DI SERVIZIO
È una disposizione con effetti immediati
 Non lascia discrezionalità al destinatario
 Si può fare solo a soggetti gerarchicamente
subordinati
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LE DIRETTIVE
Indirizzo operativo o di comportamento che viene
dato da un'autorità superiore
 Norma, linea, regola di fondo, secondo la quale si
deve svolgere un'attività
 indica gli obiettivi da raggiungere, o altri
elementi che guidino l’azione, rimettendo alla
autonomia decisionale del sottoposto la
determinazione delle azioni o degli atti da
emettere. Rimane quindi per il destinatario la
possibilità di decidere autonomamente, al punto
che può disattendere le indicazioni in essa
contenute, motivando questo comportamento.

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L’ATTO DI INDIRIZZO
Serve per i soggetti equiordinati ( Collegio e
Consiglio d’istituto)
 È meno coattivo della direttiva
 E’ più generale
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UNA RIFLESSIONE SULLA DELEGA
Provvedimento amministrativo con cui un organo
trasferisce ad altri l’esercizio di potestà o facoltà
inerenti a diritti di sua spettanza.
 E’ ammissibile solo nel caso in cui sia
espressamente prevista dalla legge e deve essere
sempre conferita per iscritto.
 È dunque un atto amministrativo organizzatorio,
discrezionale, essenzialmente temporaneo ed
ampliativo della sfera giuridica del destinatario.
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L’AUTONOMIA OPERATIVA DEL DIRETTORE
DEI SERVIZI
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autonomia nell’organizzazione del personale posto alle sue
dirette dipendenze
libertà di elaborazione del piano dei servizi e del piano
annuale di formazione da far corrispondere al Pof e al
Piano annuale delle attività del Collegio dei Docenti
libertà di organizzazione dell’unità dei servizi
in relazione
Al POF
Alle direttive ricevute
Alla contrattazione
d’istituto
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SERVE
una
adeguata acquisizione
capacità
di comunicazione
capacità di
relazione
di competenze
Esaminiamo questi
tre punti
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FAVORIRE UNA ADEGUATA ACQUISIZIONE
DI COMPETENZE
Sostenere la crescita
professionale
Motivare al successo
Introdurre innovazione nelle procedure
amministrative
 Migliorare le competenze informatiche
 Acquisire nuovi strumenti di controllo
 Migliorare le procedure di acquisizione di beni e
servizi
 …………………….
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LA COMUNICAZIONE
La comunicazione interna permette il
raggiungimento delle finalità e degli obiettivi che
il sistema si è dato o che gli sono propri come
istituzione.
 La comunicazione esterna contribuisce a
migliorare la qualità del servizio ed è al tempo
stesso lo strumento fondamentale per garantire
la partecipazione alle scelte e alle decisioni
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OCCORRE UN PIANO DELLA
COMUNICAZIONE
OBIETTIVI
Favorire un
clima interno
positivo
Stimolare il
cambiamento
Sostenere la
cultura del
servizio
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LA RELAZIONE
Ascolto
 Risorse emotive
 Clima organizzativo
 Cultura organizzativa
 ……..

DS e DSGA
Devono essere esperti in teorie della comunicazione
e in teorie dell’organizzazione
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IL CLIMA ORGANIZZATIVO
il clima è un costrutto psicologico che si riferisce
a percezioni sviluppate dalle persone nei riguardi
del proprio ambiente di lavoro.
 È “l’aria” che si respira in una organizzazione
 E ciò che può garantire “benessere” o al contrario
determina malessere
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CULTURA ORGANIZZATIVA
EDGAR SCHEIN (1986)

La cultura organizzativa è l’insieme coerente di
assunti fondamentali che un dato gruppo ha
inventato, scoperto o sviluppato imparando ad
affrontare i suoi problemi di adattamento
esterno e di integrazione interna, e che hanno
funzionato abbastanza bene da poter essere
considerati validi e perciò tali da essere
insegnati ai nuovi membri come il modo corretto
di percepire, pensare, sentire in relazione quei
problemi.
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DEFINIZIONE DI NEGOZIAZIONE
Situazione in cui una o più parti devono operare
insieme, partendo da posizioni diverse. Se si è già
d’accordo, non c’è bisogno di negoziare. Se si è
contrapposti, ci si scontra.
 Processo attraverso il quale due o più parti
definiscono obiettivi comuni che, mediante
l’utilizzo integrato delle loro risorse, portino alla
massima soddisfazione possibile i loro bisogni.

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GESTIONE DEI CONFLITTI
Le strategie di intervento di negoziazione;
 I tempi di realizzazione nelle azioni di intervento
negoziale;
 I modi negoziali nell’apertura delle attività
negoziali;
 Le decisioni da prendere per ottenere buoni
risultati nella negoziazione;
 Promuovere un clima facilitante per le attività
di negoziazione assumendo comportamenti
disponibili e aperti alla trattativa;
 verificare i livelli di disponibilità relazionali ed
empatici del partner negoziale.

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LE COMPETENZE DEL DIRIGENTE
SCOLASTICO NELLA GESTIONE DEI CONFLITTI
Non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà nei
rapporti con gli altri;
 Riuscire a individuare i fattori essenziali che
possono generare tensioni interpersonali;
 Affrontare direttamente le tensioni e i problemi
bilanciando fermezza e comprensione.
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LIVELLI DI ATTENZIONE PER LA
SOLUZIONE DEI CONFLITTI
Non giocare sul binomio simpatia/antipatia
rispetto all’interlocutore, ma spostarsi nel campo
dell’empatia;
 Capire quali elementi possono trasformare una
normale discussione in un disaccordo o in un
dissenso organizzativo e interpersonale;
 Affrontare subito le situazioni che potrebbero
degenerare, ascoltando i “segnali deboli”.

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I CONFLITTI RELAZIONALI E LA RESISTENZA AL
CAMBIAMENTO
I conflitti interpersonali e il cambiamento
nascono nel rapporto intimo che una persona ha
con se stessa e riguardano i sentimenti e
motivazioni personali, valori e scelte individuali.
 Nascono tra due o più persone. Possono nascere
per rivalità, invidia, gelosia, rancore verso
colleghi o altre persone.
 I conflitti organizzativi sono anche un modo per
difendersi dal cambiamento
 Possono nascere tra diversi uffici, tra servizi e
funzioni differenti.
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POSSIBILI CONFLITTI TRA DS E
DSGA
Le forme di reclutamento
 Difficoltà di comunicazione e relazione
 Confusione di ruoli e competenze
 …………………….

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IL CONFLITTO COME RISORSA
RELAZIONALE
Molti autori hanno definito i vantaggi che porta il
conflitto.
Il conflitto
 Aumenta le motivazioni tendenti al mutamento,
all’attività
 Aumenta la mobilitazione dell’energia psichica
 Aumenta la coscienza del proprio ruolo e del
proprio potere nella situazione relazionale
 Aumenta l’identità delle parti conflittuali
 Determina attenzione per tutti i tipi di conflitto
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POF, PROGRAMMA ANNUALE,CONTO
CONSUNTIVO, CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO
Sono momenti fondamentali della vita della
comunità e sono strettamente connessi
 Richiedono competenze variegate
 Richiedono ampia collaborazione tra DS e DSGA

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POF
Ogni istituzione scolastica predispone, con la
partecipazione di tutte le sue componenti, il
Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il
documento fondamentale costitutivo
dell’identità culturale e progettuale delle
istituzioni scolastiche ed esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa ed organizzativa che le singole
scuole adottano nell’ambito della loro
autonomia”
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ITER DEL POF
Il POF viene approvato dal C.d.I., su proposta del
Collegio dei Docenti, che a sua volta tiene conto
degli indirizzi generali stabiliti dal C.d.I.; il C.d.I.
è il punto di partenza e di arrivo del POF
QUALE RUOLO DEL DSGA?
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IL PROGRAMMA ANNUALE


L'attività finanziaria delle istituzioni scolastiche si
svolge sulla base di un unico documento contabile
annuale - di seguito denominato “programma” predisposto dal dirigente scolastico - di seguito
denominato “dirigente” - e proposto dalla Giunta
esecutiva con apposita relazione e con il parere di
regolarità contabile del Collegio dei revisori, entro il
31 ottobre, al Consiglio d'istituto o di circolo, di
seguito denominati “Consiglio di istituto”.
Nella relazione sono illustrati gli obiettivi da
realizzare e la destinazione delle risorse in coerenza
con le previsioni del piano dell'offerta formativa
(P.O.F.) e sono sinteticamente illustrati i risultati
della gestione in corso alla data di presentazione del
programma, rilevati dalle schede di cui al comma 6, e
quelli del precedente esercizio finanziario.
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IL CONTO CONSUNTIVO
Il conto consuntivo
Efficacia: aderenza fra quanto previsto ed
effettivo andamento della gestione
 Efficienza: misura lo scarto tra previsione e
realizzazione

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IL CONTO CONSUNTIVO
è predisposto dal direttore entro il 15 marzo
 è sottoposto dal dirigente all'esame del Collegio
dei revisori dei conti, unitamente ad una
dettagliata relazione che illustra l'andamento
della gestione dell'istituzione scolastica e i
risultati conseguiti in relazione agli obiettivi
programmati.
 Esso, corredato della relazione del collegio dei
revisori dei conti, è sottoposto, entro il 30 aprile,
all'approvazione del Consiglio di istituto.
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CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO

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
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Il DS è titolare delle relazioni sindacali
L’autonomia scolastica, istituita con l’art. 21 della legge n° 59
del 1997, consente ad ogni singolo istituto di ampliare e di
organizzare il servizio e le attività secondo le esigenze degli
alunni e delle famiglie, utilizzando al meglio le professionalità
del personale docente e ATA, rispondendo alle richieste
culturali del territorio, modificando sia gli impegni e le
modalità di prestazione del servizio da parte del personale, sia
l’organizzazione del lavoro all’interno dei singoli istituti.
Il CCNQ/98 ha costituto la RSU
CCNL 24/7/2003 che nell’art. 3 comma 1 così enuncia : “Il
sistema delle relazioni sindacali , nel rispetto delle distinzioni
dei ruoli e delle rispettive responsabilità dell’amministrazione
scolastica e dei sindacati , persegue l’obiettivo di contemperare
l’interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di
lavoro e alla crescita professionale con l’esigenza di
incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati alla
collettività . Esso è improntato alla correttezza e trasparenza
dei comportamenti”.
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LA CONTRATTAZIONE

La contrattazione di istituto ha come presupposto
logico-giuridico il POF, alla cui realizzazione
anche la stessa contrattazione è finalizzata
QUALE RUOLO DEL DSGA?
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IL CONTROLLO
Il Dirigente scolastico svolge un’azione di verifica
dell'attività svolta dai vari settori operativi della
Scuola; lo può fare con modalità formali ed
informali
DSGA
PERSONALE
AMMINISTRA
TIVO
PERSONALE
AUSISIARIO
DS
DOCENTI
RAPPORTI
CON
TERRIRORIO
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GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO
Formali
 Informali
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RISPETTO A
PROCESSI
RISULTATI
PROCEDURE
QUALI POSSONO
ESSERE?
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CONSIDERAZIONI
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


Nelle norme ci sono molte ambiguità e difficoltà a
definire con chiarezza compiti
Tutti i documenti fondamentali necessitano di una
stretta collaborazione tra DS e DSGA
Non si mettono in gioco solo competenze specifiche in
relazione allo strumento ma innanzitutto competenze
comunicative e relazionali
Purtroppo il mancato e coerente raccordo tra norme di
legge e di regolamento e la normativa contrattuale
non aiuta a stabilire con ragionevole certezza quali
sono le competenze degli uni e degli altri e rischia di
generare confusioni e conflitti.
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