Le "illecite visioni" di Vucciria Teatro al

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Le "illecite visioni" di Vucciria Teatro al
Le "illecite visioni" di Vucciria Teatro al
Filodrammatici di Milano
Dopo aver conquistato l’Italia e persino l’America, arriva finalmente anche a Milano, al Teatro
Filodrammatici, la compagnia Vuccirìa Teatro, con i suoi due spettacoli “Io, mai niente con
nessuno avevo fatto” e “Battuage”.
Le pièce sono allestite all’interno della quarta edizione di “Illecite Visioni”, rassegna dedicata al
teatro omosessuale che presenta un focus sul lavoro della giovane formazione siciliana.
Un’occasione importante per far conoscere due lavori di Vucciria Teatro di successo e pluripremiati,
sia a livello nazionale, sia internazionale. Gli spettacoli affrontano con realismo e drammaticità, ma
anche con liricità, tematiche scottanti e, per l’appunto, “illecite”.
Selezionati dal direttore artistico della rassegna Mario Cervio Gualersi, giornalista e critico,
entrambi gli spettacoli vedono interpreti Joele Anastasi (anche autore e regista delle pièce), Enrico
Sortino (co-fondatore della compagnia), Federica Carruba Toscano, Simone Leonardi.
“Crediamo – dice Joele Anastasi – in un teatro che nasca dall’esigenza di raccontare. Chi fa teatro ha
la responsabilità di compiere un atto che non sia marginale. Evitare ciò che è trascurabile, ciò di cui
si può fare a meno, ciò che non muove gli spettatori, che li intrattiene senza cambiarli senza farli
tremare fin nel profondo”.
“Io, mai niente con nessuno avevo fatto” è ambientato nella Sicilia degli anni ’80. Omosessualità,
malattia, violenza e morte sono lo spunto per rivelare e suscitare emozioni, focalizzando l’attenzione
su tematiche umane e sociali quanto mai presenti e scottanti. Si raccontano le storie di tre
personaggi. C’è Giovanni, interpretato da Joele Anastasi, giovane naïf che scopre il sesso e l’amore
con un uomo a 19 anni. Sua cugina Rosaria (Federica Carruba Toscano) è di fatto per lui madre,
figlia, amica e sorella. E infine c’è Giuseppe (Enrico Sortino) amore e amante del protagonista,
simbolo di ambiguità e violenza, ma anche di passione carnale. Nell’estate 2014, “Io, mai niente
con nessuno avevo fatto” raggiunge gli U.S.A. e vince il più alto riconoscimento al San Diego
International Fringe Festival aggiudicandosi il titolo di Best Show. Al Roma Fringe Festival 2103
ottiene il premio come Miglior Spettacolo, Migliore Drammaturgia attribuiti a Joele Anastasi e
Miglior Attore a Enrico Sortino. Con questo lavoro inoltre Vuccirìa Teatro ha vinto il Bando “Stazioni
d’Emergenza – per nuove creatività 2014” a Napoli e il Premio della Critica al Festival Direction
Under 30 presso il Teatro Sociale di Gualtieri.
“Battuage” è la storia di un luogo popolato da “zombie” notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis,
a pagamento. Un luogo, in cui s’incontrano eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane,
scambisti, raccontato attraverso gli occhi dei personaggi (interpretati da Joele Anastasi, Federica
Carruba Toscano, Enrico Sortino e Simone Leonardi in molteplici ruoli) che lo abitano, che gli danno
vita: non da vittime, ma da uomini, da donne, tutti consapevoli che hanno scelto di giocare a quel
gioco, spingendosi, inesorabilmente, oltre i limiti dettati dall’etica sociale. Il sesso diventa così
l’unico strumento di mediazione tra gli uomini. Un universo in cui si riversano mastodontiche
solitudini. “Battuage” – luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio – è soprattutto una
metafora del mondo.
TEATRO FILODRAMMATICI
Via Filodrammatici, 1
MILANO
1 ottobre 2015
IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO
2 ottobre 2015
BATTUAGE
INFO PREZZI SPETTACOLI:
INTERO 16 €
INTERO SOSTENITORI 22 €
RIDOTTO [under 25//over65//tesserati arcigay] 13 €
ABBONAMENTO 4 spettacoli 40 €
ABBONAMENTO SOSTENITORI 60 €
VUCCIRìA TEATRO
THEATRE & PERFORMANCE ART
[email protected]
www.vucciriateatro.com
Vesna Pavan: la prima stella dell'Isola che
C'è
Dal 15 ottobre 2015, Vesna Pavan, assieme ad altri artisti provenienti da tutto il mondo, si prepara
a sbarcare su L’isola che C’è, un happening di pittura, fotografia, musica e street-food che ospiterà
chiunque voglia scoprire le differenti sfumature della parola arte.
L’isola che C’è, luogo immaginario eppure reale, dove il visitatore potrà compiere uno straordinario
viaggio tra colori, suoni e sapori, prenderà corpo nella suggestiva cornice di Villa Castelnuovo a
Palermo. Il “Viale dei Colori” ospiterà una spettacolare galleria d’arte a cielo aperto e arriverà fino
al “Tempio dell’arte” (la Villa), sede delle più prestigiose esposizioni, fino a scoprire l’energia
esplosiva che si genera nella “Zona degli Hangar”, dove avranno luogo performance, spettacoli e
proiezioni. Nel “Villaggio dei Mercanti in Fiera” si Artepotranno ammirare le creazioni dei più grandi
maestri della ceramica, mentre “La Baia della Fantasia” sarà uno spazio dedicato ai più
piccoli. Infine nella “Baia dei Sapori” si potranno assaggiare prelibatezze appartenenti alle cucine
tradizionale, biologica, vegana e gluten free.
In questo magico contesto, Vesna Pavan presenterà, oltre ai dipinti appartenenti ai suoi celebri cicli
Fusion, Fusion Vogue e Skin, anche opere inedite ispirate al tema portante della mostra: “L’arte
durante la rivoluzione cubana”. Esporrà, infatti, quadri che mixano pittura, fotografia e design,
nel perfetto stile poliedrico pavaniano
L’evento è prodotto da EA Editore di Sandro Serrandifalco, con la direzione artistica di David Guido
Pietoni, produttore musicale e teatrale e membro del Tribeca Film Festival (centro di produzione
voluto da Robert De Niro e Jane Rosenthal).
Importantissima la partecipazione del giornalista e conduttore Red Ronnie, unico al mondo ad aver
intervistato Fidel Castro per oltre due ore, che porterà all’happening la testimonianza del suo
incontro con il “lider maximo”.
Ospiti d’eccezione saranno il critico d’arte Vittorio Sgarbi e il direttore di Panorama Giorgio
Mulè, che parteciperanno ad una puntata speciale del “Roxy Bar” di Red Ronnie dedicata ai Tesori
della Sicilia.
Programma
Giovedì 15 ottobre 2015
h 18:30 Roxy Bar Live On Stage, condotto da Red Ronnie
h 21:30 Electricity Evolution Dance Theatre
Venerdì 16 ottobre 2015
h 20:00 Dolcenera Unplugged
h 21:30 Matthew Lee in Concert
Sabato 17 ottobre 2015
h 17:00 The Treasures of Sicily seen by Vittorio Sgarbi
h 20:00 Cirque Carillon
h 21:30 Olen Cesari & International Clandestine Orchestra
Domenica 18 ottobre 2015
h 21:00 Edoardo Bennato in Concert
Location
Villa Castelnuovo
via Del Fante, 90146 Palermo
Tel: 091-6190928
mail: [email protected]
web: www.isolafestival.com
Le informazioni sull’intera produzione artistica di Vesna Pavan sono disponibili sui siti
www.vesnapavan.com – www.skinart.info – www.vproject.eu
ARTISTS4RHINO l'arte in difesa del
rinoceronte
Dal 19 settembre al 3 ottobre 2015 lo splendido castello di Momeliano ospiterà la seconda
edizione di Artists4Rhino, la mostra d’arte che si pone come obiettivo la sensibilizzazione
dell’opinione pubblica sullo sterminio del rinoceronte.
I 25 artisti che esporranno e venderanno le loro opere sono: Mirek Antoniewics, Christian Berrini,
Maurizio Boscheri, Gabriele Buratti Buga, Isabella Cairoli, Adele Ceraudo, Marina Durante, Marco
Ferra, Angela Florio, Cristina Gandini, Fernando Garcia Herrera, Francesca Giraudi, Tiziana
Mesiano, Susy Manzo, Giorgia Oldano, Daria Palotti, Miriam Prato, Luana Raia, Giorgio Smiroldo,
Sarah Soward, Vania Elettra Tam, Alessandro Turoni, Yux, Stefano Zagaglia.
La manifestazione nasce grazie alla sensibilità dell’imprenditrice Carla Asti e al supporto
dell’azienda vinicola Luretta, produttrice di vini interamente biologici.
Attraverso AIEA, Associazione Esperti d’Africa, i proventi raccolti con le vendite verranno
direttamente destinati a progetti per la salvaguardia del rinoceronte sui territori africani.
Durante l’inaugurazione del 19 settembre verrà offerta anche una degustazione dei vini dell’azienda
vinicola Luretta
ARTISTS4RHINO
19 settembre – 3 ottobre 2015
Inaugurazione 19 settembre 2015 ore 17
Castello di Momeliano – Gazzola (PC)
www.artist4rhino.org
www.luretta.com
www.espertiafrica.it
A Milano è tempo di BLUES!
DEBUTTA AL BARCLAYS TEATRO NAZIONALE L’ULTIMA FATICA DI CHIARA NOSCHESE
Giacca e pantalone scuro, cappello, occhiali da sole, la battuta sempre pronta e un vero talento per
la musica. E’ arrivato il momento di lasciarsi contagiare e coinvolgere dall’energia e dal ritmo della
nuova straordinaria regia di Chiara Noschese.
The Blues Legend – il Musical, due ore di grande spettacolo, impreziosito da coreografie
appassionanti, effetti speciali, una indimenticabile colonna sonora, tanto divertimento, feeling,
energia, talento e una storia originale. Dodici personaggi alla ricerca di un sogno: fare musica!
Ognuno di loro ha bisogno di riscattarsi da una vita che lo opprime, che lo rende infelice. Gli uomini
cercano un sogno da ritrovare, un ideale che li possa rendere liberi. Le donne, più concretamente, si
battono per convincere l’altra metà del cielo ad abbandonarsi alle responsabilità della vita. Due
mondi diversi che si scontrano, si incontrano e si amano, mentre la musica diventa il viatico che, alla
fine, li porterà alla salvezza.
Ci accompagneranno le più conosciute e importanti hit della musica rhythm’n’blues, tratte dal
decennio che va agli anni ‘60 agli ‘70, suonate rigorosamente dal vivo, che saranno la colonna
sonora e anche l’anima della nostra storia.
I protagonisti di questo esuberante show balleranno e canteranno su musiche composte dalla
combinazione di due generi musicali che nascono dal Blues: il Rhythm & Blues, appunto, e il Soul.
Una miscela esplosiva che renderà impossibile non scatenarsi anche per chi è seduto in platea.
Fra i brani che saranno interpretati nel corso dello spettacolo, alcuni titoli meritano senz’altro una
particolare attenzione, grandi successi come Sweet Home Chicago, Soul Man, Think, Minnie the
Moocher, Gimme Some Lovin’ e l’immancabile Everybody Needs Somebody.
Troveremo brani celeberrimi, tra gli altri, di Ray Charles, Aretha Franklin, Etta James, James Brown,
Percy Sledge, interpretati dalle migliori voci del musical italiano. Accanto a Loretta Grace,
straordinaria protagonista di Sister Act, Best of Musical e Ghost, un gruppo di perfomer tutto
italiano scelto con consapevolezza e maestria da Chiara Noschese: Silvia Di Stefano, Floriana
Monici, Loredana Fadda, Cristina Benedetti, Martina Biscetti, Simone Colombari, Fabrizio
Checcacci, Heron Borelli, Samuele Cavallo, Mario Acampa, Lorenzo Tognocchi.
I costumi di scena sono di Emporio Armani.
Lo spettacolo The Blues Legend, che esordisce a Milano il 15 settembre e che rimane in scena fino
al 22 ottobre nel tempio del musical meneghino sarà, a seguire, in tournée nei principali teatri
italiani:
7 e 8 novembre a Bari al Teatro TEAM
16 novembre a Bolzano al Teatro COMUNALE
18 e 19 novembre a Genova al POLITEAMA GENOVESE
21 e 22 novembre a Torino al Teatro ALFIERI
28 novembre a Montecatini al Teatro VERDI
5 e 6 dicembre a Bologna al Teatro EuropAuditorium
dal 14 al 16 dicembre e la serata di Capodanno ritorna a Milano al BARCLAYS TEATRO NAZIONALE
il 6 gennaio a Firenze al Teatro VERDI
Orario spettacolo:
dal martedì al sabato sera ore 20.45
sabato e domenica pomeriggio ore 15.00 – domenica sera ore 19.00
Prezzi dei biglietti comprensivi di prevendita:
Poltronissima VIP € 69,00 – I Poltrona € 57 – II Poltrona € 46 – Galleria €37 -VR € 22
Venerdì e sabato sera – domenica pomeriggio
Poltronissima VIP € 75,00 – I Poltrona € 64 – II Poltrona € 53 – Galleria €41 – VR € 26
Per informazioni e vendita:
Info line: 02.00640888 (da mercoledì a sabato dalle ore 15 alle ore 18.00)
www.teatronazionale.it
www.tickeone.it
Box Office Barclays Teatro Nazionale (da martedì a sabato dalle ore 14.00 alle ore 19.00)
Infoline 0200640888
EXPOmania: i consigli dei frequent visitors
Intervista a tre “veterani” dell’esposizione universale di Rho Fiera, grazie al pass
stagionale: istruzioni per l’uso, a poco meno di 50 giorni dalla chiusura
di Matteo Rolando – Un signore benvestito di origine araba, dopo aver perso il proprio portafogli in
un parco milanese, se lo vede restituire da una donna. Per riconoscenza le fa una raccomandazione:
non prendere la metropolitana il primo maggio, giorno di apertura di Expo. Mettendola in guardia
sul pericolo di attentati terroristici. Una bufala un po’ fantasiosa per non dire molesta, con il rischio
di scatenare panico di massa, montata la primavera scorsa e circolata via whatsap come una catena
di Sant’Antonio.
A quanto pare, nemmeno in estate le leggende metropolitane vanno in vacanza: con l’autunno ormai
alle porte ancora si vocifera che la chiusura di Expo verrà prorogata a fine anno. Se fosse vero,
peraltro non sarebbe una cattiva notizia: invece secondo i principali media nazionali, al commissario
Expo Giuseppe Sala è stato chiesto pochi giorni fa durante il consiglio di amministrazione di
garantire la propria presenza fino a fine anno, proprio per procedere allo smantellamento e al <riuso
delle attrezzature>, cioè la messa all’asta o la destinazione sociale. Presto sarà quindi tempo di
bilanci: è iniziato il conto alla rovescia, ci sono meno di cinquanta giorni visitare l’esposizione
universale allestita a Rho Fiera. I veterani di Expo sono, per usare un inglesismo, i “frequent
visitors” che grazie al pass stagionale (costo trai 90€ e i 120€), si sono potuti godere il salone in
piena libertà fin dalla sua apertura. Chi meglio di loro può dare delle dritte a chi ancora non ci è
stato? Antonio Auletta, 42 anni, milanese d’adozione, di professione impiegato, può vantare dieci
ingressi ad Expo, ma conta di andarci almeno una volta a settimana, per vedere i padiglioni che
ancora non ha visitato. Invece, Michele Lo Gatto, 35 anni, educatore, e Paolo Belardinelli funzionario
tecnico, vantano circa 9 ingressi ad Expo con un pass illimitato.
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Da cosa nasce questa tua passione per Expo?
(Antonio): Vivendo a Milano, direi che sarebbe stato un vero peccato non approfittare per visitare un
evento di tale portata internazionale quale l’esposizione universale.
(Michele): La passione per expo nasce principalmente dalla curiosità e dalla voglia di vivere di
persona un’esperienza unica nel suo genere.
(Paolo): Curiosità di conoscere nuove culture e di come viene interpretato dai vari paesi partecipanti
il tema di Expo. Non nascondo anche un pizzico di orgoglio nazionale nel verificare il livello
eccellente dell’organizzazione, avendo collaborato in prima persona alla gestione di grandi eventi in
passato. In particolare dopo le note vicissitudini giudiziarie dell’ultimo periodo.
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Reputi il prezzo del biglietto giornaliero e/o del pass stagionale congrui con l’offerta?
(Antonio): Per quanto concerne il prezzo del season pass, rapportato al costo dell’ingresso
giornaliero (39€) direi assolutamente di si. Relativamente all’offerta è proprio la stessa che mi ha
portato ad acquistarlo…Non si può avere la “presunzione” di visitarlo in un solo giorno!
(Michele): Il prezzo del giornaliero con data variabile é relativamente alto, ma sono numerose le
offerte e gli sconti disponibili. É comunque un prezzo congruo all’offerta data.
(Paolo): Il prezzo del biglietto e dei servizi collegati è forse uno dei motivi maggiori per cui molte
persone non parteciperanno.
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Quale potrebbe essere un budget standard giornaliero per la visita, comprensivo di ingresso e
pranzo o cena? E’ vero che le bottigliette d’acqua sono care?
(Antonio): A mio modesto avviso, il costo giornaliero di un biglietto standard dovrebbe essere sui
20/25€, proprio in considerazione del fatto che non si riescono a visitare tutti i Padiglioni in una sola
giornata. Un prezzo meno elevato porterebbe probabilmente a far ritornare i visitatori altre volte.
Anche se in parte, in questa direzione ci si è mossi con l’ingresso serale ad un costo di 5 €
Relativamente al costo di pranzi o cene, personalmente non le vorrei comprese in un biglietto di
ingresso. L’offerta culinaria è vasta e per tutte le tasche…basta ingegnarsi. Le bottigliette dell’acqua
credo costino quanto prenderle in un bar a Milano, per me il problema non si è mai posto perché ho
sempre utilizzato le numerose case dell’acqua sparse all’interno del sito, con la possibilità di
sceglierla naturale o frizzante a costo zero.
(Michele): Il budget di spesa é variabile, si può spendere da 3€ per un panino agli oltre 150€ per un
pranzo completo o una cena. É comunque possibile approfittare di alcuni omaggi e assaggi
all’interno dei padiglioni, se si sa dove andare. Muniti di bottiglie, l’acqua é gratis, si possono
riempire in uno dei numerosi “casottini” presenti e scegliere tra liscia o gassata.
A pagamento potrebbe costare anche 2,50€ per la bottiglietta da mezzo litro.
(Paolo): Non dovrebbe superare i 30€ mentre al momento non ne basta il doppio. L’acqua è gratis
ma non mancano le forme di speculazione con vendita bottigliette da 0,5 litri a 2,5€.
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Se vai ad Expo con i mezzi pubblici, li trovi efficienti?
(Antonio): Uso sempre i mezzi pubblici per visitare Expo. La prima volta ci sono andato con la
metropolitana pagando l’integrazione extra-urbano al mio abbonamento annuale ATM. Dalle volte
successive utilizzo il tram (12 o 19) con capolinea a Roserio e ingresso dai cancelli di Roserio con
due vantaggi: primo utilizzo il mio abbonamento ATM senza costi aggiuntivi (Roserio è ancora nella
tratta urbana di Milano), secondo il percorso pedonale per raggiungere i cancelli di ingresso è più
breve…Trovo generalmente efficienti i mezzi di trasporto milanesi, in primis le linee metropolitane.
(Michele): Mi reco all’expo con l’auto, usufruisco del parcheggio Trenno, l’autobus che lo collega con
l’expo é rapido e comodo. Il costo del parcheggio è di 12,50€.
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Generalmente frequenti Expo durante la settimana o nel weekend?
(Antonio): Preferisco andarci durante la settimana, all’uscita dall’ufficio, nei weekend credo di
esserci andato una sola volta, con il vantaggio di saltare le code.
(Paolo): Weekend.
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Cosa ti ha colpito di più a livello di impatto visivo?
(Antonio): La prima volta che ci sono andato, il 9 o il 10 maggio, ciò che mi ha impressionato è stata
la realizzazione di un sito espositivo che tutti, o quasi davano per incompiuta! Molti Padiglioni
risultano imponenti dal punto di vista architettonico, altri un po’ meno, e visitarli nel corso delle
visite successive, mi ha dato modo di esprimere il mio parere a riguardo.. Non ho mai preso una
cartina del sito espositivo, proprio perché mi piace scoprirlo percorrendolo, e a volte lo confesso,
consultando i totem informativi. A livello visivo colpisce molto vedere la gente nel Decumano, non
seguo molto le statistiche, ma io ho vissuto e continuo a vivere l’internazionalità dell’evento.
(Michele): L’impatto visivo dell’Expo è notevole. Il padiglione più imponente è quello dell’Italia, ma
anche la Russia con i suoi specchi è di impatto. Anche il padiglione dell’Inghilterra è di grande
effetto. Il più caratteristico se visti dall’interno è quello dell’Austria con un bosco vero riprodotto . Il
più divertente è di sicuro quello del Brasile con la sua rete sospesa. Il più educativo quello della
Svizzera, la torre scende ogni giorno di più.
(Paolo): Passeggiando per il decumano è come attraversare il mondo, si incontrano persone vestite
con abiti orientali, arabi, ecc. e si salutano ognuno con il loro modo. I colori dei vari padiglioni e
cluster, gli abiti/costumi e il materiale esposto. Difficile non notare anche il fatto che nazioni
normalmente non “amiche” condividono lo stesso tema e si impegnano ognuno con i modi che
reputano migliori alla gestione del problema della nutrizione nelle sue sfaccettature.
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Secondo te quali sono i pro e i contro di una visita in orario serale (dopo le 18)?
(Antonio): Si dà sicuramente più possibilità di accesso, considerando il costo del biglietto, forse
avrebbero dovuto anticipare di 1h già dal mese di giugno (prima il serale consentiva l’accesso dalle
19). Di contro la chiusura dei Padiglioni alle 20:30/21:00, in primis di quello dell’Italia, che
personalmente non ho ancora visitato, ma che probabilmente avrebbe dovuto avere un’apertura più
ampia considerando che siamo il Paese ospitante l’evento.
(Michele): L’ingresso serale permette di vedere l’Expo sotto un’altra ottica. Lo spettacolo dell’albero
della vita è di gran lunga più suggestivo grazie agli effetti luminosi, ma la maggior parte dei
padiglioni chiude alle 20.00 e quindi si perde la possibilità di visitarli.
(Paolo): Molti padiglioni chiudono alle 20 e diminuisce l’offerta di eventi collaterali come musica ecc.
diventa un’occasione meramente culinaria.
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Qual è il padiglione o il cluster più accattivante, quale il più monumentale e quale il più “curioso”?
(Antonio): Al momento, considerando che mi manca ancora circa il 40% di Padiglioni da visitare,
avrei una classifica del tutto parziale… Ho trovato interessanti, cercando di raggruppare gli
aggettivi della tua domanda, il Kazakistan, gli Emirati Arabi, la Germania, Israel, la Cina, in
generale i Padiglioni del Medio Oriente… Interessante anche il supermercato biologico e la Coop che
presenta quello che sarà il supermercato del futuro, quest’ultimo con i suoi pro e contro.
L’albero della Vita che è diventato un po’ il simbolo di questo EXPO è molto scenografico e lo
spettacolo serale attira sempre molti visitatori. Il gioco di luci ed acqua e le musiche scelte creano
indubbiamente delle emozioni.
(Michele): L’Ungheria ha uno dei padiglioni più accattivanti, a primo impatto sembra semplice e con
poca attrattiva, ma da un attento sguardo è uno dei più ricchi. Organizzano eventi musicali ripetuti
nella giornata in cui si alternano pianisti o gruppi musicali che variano di settimana in settimana.
Curioso il padiglione dell’Olanda in cui è ricreato un luna park in miniatura con ruota panoramica,
discoteca all’aperto, labirinto degli specchi e chioschetti alimentari con furgoni “d’epoca”. Ogni
cluster ha la sua caratteristica, ma il migliore è quello del caffè se si prenota il tour di circa 30
minuti.
(Paolo): Cluster: caffè. Monumentale: Padiglione Italia. Curioso: Ungheria, ricco di eventi e
dimostrazioni reali e poca tecnologia. Degno di nota il padiglione di save the children, difficile non
emozionarsi nel vedere il lavoro che fanno a vantaggio dei bambini nelle zone di guerra e non solo.
E’ come un “pugno allo stomaco” dove si passa da padiglioni gioisi e colorati ad immagini di zone di
guerra ecc. L’equivalente di una scossa che ci risveglia dal torpore dell’evento ricordandoci che il
tema di expo non ha solo aspetti piacevoli e curiosi ma che ci sono bambini che muoiono per
mancanza di cibo.
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Quali sono le tue esperienze con la ristorazione, hai pranzato o cenato in qualche padiglione? Se sì,
quali e sei rimasto soddisfatto?
(Antonio): Solitamente non dedico molto tempo alla cena, ho mangiato un po’ di volte al libanese, e
una sola volta al ristorante indonesiano… Il desiderio di vedere i Padiglioni porta in secondo piano il
momento della cena.
(Michele): Il padiglione che offre un’alta qualità del cibo è quello dell’Argentina, con 5 o 6 € si può
gustare un panino con molta carne all’interno. Anche buoni, ma più economici, i panini offerti negli
stand adiacenti la Coop
(Paolo): Argentina: ottima la carne e molto “vivace” il tutto. Ottime le iniziative della coldiretti
ottimo cibo, sano e a buon prezzo (nel pieno rispetto del tema expo).
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Qual è il rapporto qualità-prezzo per i ristoranti di Expo dal tuo punto di vista?
(Antonio): Quelli da me provati direi accettabile, ma io sono abituato ai prezzi di Milano. Ma per
essere obiettivi bisogna saper scegliere, ogni ristorante espone i prezzi e quindi e facile farsi
un’idea: Ce ne sono di cari ma anche di economici.
(Michele): Non ho assaggiato specialità etniche, ma la porchetta romana e i cannoli siciliani nella
Cascina Triulza sono veramente notevoli.
(Paolo): Discreto.
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Quante visite hai in programma ancora, prima della chiusura dell’esposizione?
(Antonio): Spero almeno una a settimana fino alla fine dell’esposizione…devo ancora vedere il
Padiglione Zero e quello italiano.
(Michele): L’obiettivo è quello di raggiungere almeno le 18 presenze all’Expo, quindi direi di essere
a metà dell’opera.
(Paolo): Almeno una volta alla settimana.
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Dopo tante visite, potresti fare un identikit dei visitatori frequenti di Expo, per età, professione,
gusti (ad esempio trai tuoi amici o conoscenti)?
(Antonio): Credo siano persone curiose di conoscere, abitudini, cibi, culture dei popoli. Di
confrontarsi con gli altri, di imparare, vedere ed anche eventualmente criticare. Non credo si possa
fare un vero identikit in base all’età, professione …ma indubbiamente “siamo” persone interessate a
scoprire.
(Michele): Con il passare delle settimane il visitatore medio dell’expo è mutato. Con l’arrivo delle
ferie di luglio, agosto e settembre i partecipanti sono stati molto vari in quanto di gran lunga più
numerosi rispetto ai primi due mesi. All’inizio dell’evento mi è sembrato ci fossero poche famiglie e
soprattutto coppie o gruppi di amici, ora sono aumentate le famiglie e gli anziani. Molti gli stranieri,
ma comunque apparentemente in minoranza rispetto agli italiani.
(Paolo): Forse uno dei pochi eventi dove sono presenti visitatori di tutte le estrazioni sociali, età e
aggiungerei nazionalità.
Viaggio sulle orme della grande Elisabetta
I
di Giuliana Tonini – Ognuno di noi ha uno o più personaggi del passato, recente o lontano, che
ammira o verso cui nutre comunque un grande interesse, e di cui vuole sapere tutto. E così legge
tutte le biografie e i saggi che riesce a trovare, visita mostre e musei, vede documentari e film, fa
ricerche sul web.
Il mio personaggio è Elisabetta I d’Inghilterra, la straordinaria regina vissuta nel XVI secolo.
Figlia dell’arcinoto Enrico VIII e di Anna Bolena, in uno dei periodi più turbolenti della storia
d’Europa ha regnato saldamente sull’Inghilterra per quasi 45 anni, dal 1558 al 1603, fino alla sua
morte, avvenuta per vecchiaia e nel suo letto, in tempi in cui – tra tradimenti e congiure – non era
raro, per un re e per chi gli stava vicino, fare una brutta fine.
La sua nascita, il 7 settembre del 1533, ha scatenato l’ira del padre, che era arrivato a provocare lo
scisma anglicano pur di risposarsi e avere l’agognato erede maschio cui trasmettere il regno, ed è
costata la testa alla madre, che dopo Elisabetta ha avuto solo alcuni aborti.
Sicuramente Enrico VIII si sarebbe comportato diversamente se avesse potuto sapere che quella
inutile femmina, quella beffa del destino, sarebbe passata alla storia come uno dei più grandi
monarchi che l’Inghilterra abbia avuto.
Era dotata di grandi abilità politiche e il suo regno è stato caratterizzato da relative prosperità e
pace, anche per quanto riguarda i contrasti religiosi (‘relative’ considerata l’epoca, ma in ogni caso
in misura maggiore rispetto ai precedenti regni), da un incremento del commercio internazionale e
delle esplorazioni, e da un vero e proprio fiorire della letteratura. Shakespeare, ad esempio, ha fatto
il botto durante il suo regno. Non per niente, quindi, l’era elisabettiana è definita The Golden Age.
In politica estera ha gestito al meglio la grave crisi con la superpotenza mondiale di allora, la
Spagna, fino alla storica e sorprendente vittoria, nell’estate del 1588, sull’Invencible Armada, la
mastodontica flotta spagnola sconfitta nella Manica dalle piccole navi inglesi comandate dal famoso
navigatore-corsaro Francis Drake. Scongiurando così l’invasione, la conquista e l’asservimento
dell’Inghilterra, inviolata dai tempi dell’invasione normanna di Guglielmo il Conquistatore, nel 1066.
E a tutt’oggi inviolata via mare. Tanto per intenderci, se l’Inghilterra fosse stata conquistata dalla
Spagna, non si sarebbe sviluppata come nazione indipendente nella politica, nel commercio e nelle
esplorazioni, e molto probabilmente non ci sarebbero state le colonie inglesi, l’impero britannico e…
gli Stati Uniti d’America. Da qualche parte ho letto che Elisabetta I è stata il Winston Churchill del
XVI secolo. Beh, anche solo per rigore cronologico, direi invece che Sir Winston è stato l’Elisabetta
del XX secolo!
Ha avuto diversi favoriti e almeno un grande amore, Robert Dudley, il Conte di Leicester, ma non si
è mai sposata, alimentando così il mito della Regina Vergine. Per mantenere saldo il regno nelle sue
mani, al riparo da interferenze politiche interne o da parte delle potenze straniere, non ha mai preso
realmente in considerazione e comunque portato a termine i negoziati di matrimonio – veri e propri
accordi politici – con nessuno dei numerosi nobili inglesi, compreso il Conte di Leicester, o principi
stranieri che hanno provato per decenni, tramite il matrimonio, a mettere le mani sulla corona
inglese.
Sono consapevole che, molto probabilmente, come persona non è stata certo una santa, ma io la
adoro lo stesso.
Ovviamente la mia casa è piena di biografie, saggi, articoli, cataloghi di mostre a lei dedicate,
cartoline e stampe. Il pezzo forte sono le raccolte dei suoi stessi scritti – poesie, lettere, discorsi,
preghiere, traduzioni – alcuni dei quali composti in italiano (adorava letteralmente la cultura, la
lingua e i costumi italiani). Ho visto in TV, DVD o youtube tutti i film, sceneggiati a puntate,
documentari che ho trovato (per chi fosse interessato, il film migliore, a mio giudizio, è ‘Elizabeth I’,
con Helen Mirren e Jeremy Irons).
Ma non mi fermo qui. Ogni volta che vado in Inghilterra mi piace dedicare un po’ di tempo a quello
che io chiamo il ‘pellegrinaggio elisabettiano’. Cioè visito luoghi significativi della sua storia.
Ad esempio, ogni volta che sono a Londra, è per me un must fare la mia tradizionale puntata alla
National Portrait Gallery, dove, nella sala Tudor, ci sono diversi ritratti di Elisabetta. I dipinti a
disposizione della NPG sono parecchi, la sala è relativamente piccola e quindi la galleria fa una sorta
di rotazione nell’esposizione. Ma, fortunatamente, uno dei miei due preferiti in assoluto, il ritratto
dell’Incoronazione, è sempre lì e ogni volta lo posso ammirare da vicino. Qualche anno fa sono
tornata nell’Abbazia di Westminster, sia per visitarla bene di nuovo (l’avevo vista per la prima volta
molti anni fa) sia perché è lì che Elisabetta è stata incoronata, lì c’è ancora il trono
dell’incoronazione, usato per secoli per ogni nuovo re, e lì c’è… Elisabetta ‘quasi’ in persona. In una
zona della chiesa c’è la sua tomba monumentale. Lì è sepolta assieme all’odiata sorellastra Mary I, la
regina che l’ha preceduta, la famigerata Bloody Mary. Quando ci sono stata, sul mausoleo qualcuno
aveva messo una rosa. Giuro che non sono stata io. Evidentemente prima di me era passato un altro
‘fan’.
Sono tornata a Londra, in vacanza, lo scorso agosto e, oltre all’immancabile passaggio alla NPG,
questa volta sono andata in pellegrinaggio-gita ad Hatfield, nell’Hertfordshire, dove, in un bellissimo
parco aperto al pubblico, c’è una parte dell’Old Palace, un palazzo in cui Elisabetta ha vissuto molti
anni, e ha attraversato parecchie tribolazioni, prima di diventare regina.
Il parco è di proprietà del Conte di Salisbury, così come Hatfield House, la grande villa fatta
costruire all’inizio del XVII secolo da Robert Cecil, Conte di Salisbury, che per ultimo ha ricoperto il
ruolo di primo consigliere di Elisabetta, negli ultimi anni del suo regno. La casa contiene due tesori
per gli ammiratori di Elisabetta. Uno è il ritratto dell’Ermellino, il mio preferito in ex aequo col
ritratto dell’Incoronazione, e l’altro è il ritratto dell’Arcobaleno. Ma il pezzo forte è nel parco:
l’Elizabeth Oak, la Quercia di Elisabetta. È un albero di quercia piantato da Elisabetta II nel 1985 nel
luogo dove c’era quella sotto cui si trovava Elisabetta I quando è stata informata di essere diventata
regina. Ovviamente io ho delle mie foto accanto all’Elizabeth Oak.
Anche per i non ‘elisabettiani’, Hatfield House e il parco valgono comunque una visita, soprattutto
per chi già conosce bene i parchi di Londra e ha voglia di vederne uno nuovo poco fuori città.
Alcune mete ideali dei miei giri non ci sono più, come alcuni palazzi che hanno attraversato anche la
sua epoca e in cui Elisabetta ha trascorso molto tempo. Ad esempio quelli di Greenwich, dove è nata
in quell’infausto giorno per Anna Bolena, di Richmond, dove è morta nel 1603, e di Whitehall.
Rimane Hampton Court, che ho visitato molti anni fa quando non avevo ancora sviluppato questo
mio ‘culto’ e che sicuramente tornerò a vedere in futuro. Come tornerò nella Torre di Londra, oggi
sempre piena di allegri turisti che vanno a vedere i gioielli della corona e si fanno fotografare con i
beefeater, ma una volta terrificante luogo di prigionia e di tortura. Anche Elisabetta è stata tenuta
prigioniera nella Torre, e ha rischiato il patibolo, accusata di essere a capo di una congiura nei
confronti della sorellastra Mary, allora regina. E per entrarci è stata portata attraverso l’ancor oggi
ben visibile Traitor’s Gate, da cui, prima e dopo di lei, sono passati parecchi altri ‘traditori’ molto più
sfortunati, che non hanno scampato la condanna a morte.
Peccato che nel 2003 non avessi ancora letto la prima biografia, quella che mi ha fatto scoppiare la
passione. In occasione dei 400 anni dalla sua morte è stata allestita una splendida mostra a lei
dedicata nel National Maritime Museum di Londra, dove un tempo si trovava il palazzo di
Greenwich. Sarei corsa sparata a vederla. Mi sono accontentata di prendere su Amazon il librocatalogo della mostra. Che cosa mi sono persa!
Per il futuro scoverò di sicuro qualcos’altro a Londra e per i pellegrinaggi fuori porta per ora ho già
in mente due mete. A Woburn, nel Bedfordshire, c’è un museo con il ritratto dell’Armada, che
celebra la straordinaria vittoria sulla Spagna. E poi c’è Tilbury, la cittadina alla foce del Tamigi che
ha per secoli svolto la funzione di bastione difensivo. C’è ancora una fortezza. A Tilbury, quando,
nell’agosto del 1588, l’invasione da parte della Spagna sembrava inevitabile, Elisabetta, invece di
stare al sicuro da qualche parte a Londra o altrove, ha raggiunto i suoi soldati nell’accampamento
vicino alla fortezza e li ha arringati e incitati con un discorso che tutti gli appassionati di quel
periodo storico conoscono come il Tilbury Speech. E che in un passo dice ‘So di avere il corpo di una
debole e fragile donna, ma ho il cuore e il fegato di un re. Non solo, di un re d’Inghilterra’.
Nel bene e nel male, è stata una grande. E non è un caso che questo articolo-tributo sia pubblicato
su Cosmopeople oggi, 7 settembre. È il ‘compleanno’ di Elisabetta, 482 anni gloriosamente portati.
Happy Birthday, Your Majesty Queen Elizabeth!
Lo street contest di Vesna Pavan: trova
l'arte e vinci un ritratto
Il 22 settembre 2015 la giovane e talentuosa artista Vesna Pavan presenterà, nell’ambito della
Vogue Fashion Night Out, dieci T-Shirt limited edition che riprodurranno cinque suoi dipinti
appartenenti ai cicli Fusion e Fusion Vogue. Ogni maglietta verrà presentata nella duplice versione
Night & Day ma mentre il modello Day conserverà le tonalità originali del dipinto, quello Night
giocherà con i toni neutri e le gradazioni del grigio.
Abbinato alla presentazione, Vesna Pavan lancia un fantastico concorso. Cinque bellissime modelle,
infatti, sfileranno per le vie del quadrilatero della moda, tra le ore 20:00 e le ore 23:00, indossando
ciascuna una maglietta. Per partecipare al concorso e vincere il premio, i passanti dovranno
scattarsi un selfie insieme alle modelle e mandarlo via mail a [email protected].
La foto più originale verrà premiata con un ritratto dell’autore dello scatto appositamente eseguito
dalla pittrice
I quadri e le T-Shirt di Vesna Pavan verranno esposti anche a Verona, in piazza Bra, il 27 settembre
2015, in occasione della finale provinciale di Miss Mondo. L’artista sarà infatti ospite d’onore della
manifestazione.
Informazioni sull’intera produzione artistica di Vesna sono disponibili sui siti www.vesnapavan.com,
www.skinart.info, www.vproject.eu
A Milano torna PINOCCHIO - Il Grande
Musical
È il musical italiano per antonomasia, con un impianto scenico stupefacente, effetti speciali
strabilianti, costumi sgargianti e canzoni indimenticabili. Stiamo parlando di PINOCCHIO – Il
Grande Musical, scritto da Saverio Marconi con le musiche dei mitici Pooh, che torna in scena
con una nuova edizione a Milano al Teatro della Luna (costruito nel 2003 appositamente per il
debutto del musical) dall’1 settembre al 18 ottobre in concomitanza con l’ultimo periodo di
EXPO2015.
Definito, a pieno titolo, dalla stampa come “la più grande produzione italiana di sempre”,
PINOCCHIO – Il Grande Musical sintetizza la cultura, la creatività e l’identità italiana: il personaggio
di Pinocchio è senza dubbio uno dei più famosi al mondo, nato dalla penna di Collodi e rappresentato
in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura ai film, dalla musica ai videogiochi, fino a dare il
nome a un asteroide (Pinocchio 12927). Il successo dello spettacolo firmato Saverio Marconi con le
musiche dei Pooh in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia,
i 500.000 spettatori e le tournèe internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno
accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e
tradotta in 240 lingue.
PINOCCHIO – Il Grande Musical è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia: un musical che diverte e
commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, con canzoni e coreografie che restano nel cuore
degli spettatori. Le emozioni accompagnano tutto lo spettacolo: dal suggestivo numero di apertura,
quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte il pino da cui prenderà magicamente vita il
burattino, passando per scene esilaranti o di pura magia, fino al toccante finale, sempre
accompagnato da grande commozione e applausi.
Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita a oltre due ore di
spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la
famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e vi porterà ad accompagnare il burattino più famoso
nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.
Inoltre, per la prima volta al Teatro della Luna, sarà attivata una rete wireless dedicata dalla quale
gli spettatori potranno ricevere, scaricando una App iOs o Android sui propri dispositivi mobili, i
sottotitoli multilingua in italiano e inglese delle liriche e delle parti recitate dello spettacolo tutto
italiano, oltre a numerosi contenuti speciali.
I biglietti sono in vendita in tutti i punti TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente
chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle
sere di spettacolo.
pinocchio.musical.it
www.facebook.com/pinocchioilmusical
Twitter @CompagniaRancia
Instagram @compagniadellarancia
#pinocchio #musical #100%italiano
Dal 1 settembre al 18 ottobre 2015
Teatro della Luna
via G. di Vittorio, 6
20090 Assago (MI)
Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com
www.facebook.com/teatrodellaluna
Twitter: @tdellaluna
Prezzi dei biglietti € 33 – 55 (riduzioni per under 14 e over 70 a € 20)
Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali.
Ufficio Gruppi Teatro della Luna [email protected], Telefono 02/48857333