In the Woods - Omnio

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In the Woods - Omnio
In the Woods - Omnio
Venerdì 20 Febbraio 2009 08:45 - Ultimo aggiornamento Venerdì 05 Aprile 2013 11:19
C’è una cosa che chiunque si accinga a leggere queste righe dovrà tenere bene in mente:
"Omnio" degli In the Woods è, al momento, il mio disco preferito in assoluto. Sì, ad un’eventuale
domanda “Qual è il disco che porteresti sull’isola deserta?” la mia risposta sarebbe
inevitabilmente: "Omnio"! Se qualcuno volesse da me un consiglio su qualcosa da ascoltare
assolutamente, non esiterei a dire: "Omnio"! E, se mi è concesso di esprimere un’opinione in
merito, ritengo anche che il disco con il più alto rapporto qualità/successo sia, ahimé, proprio
"Omnio". A cosa serve questa lunga e macchinosa premessa? Semplicemente ad avvertirvi che
se al termine di questa recensione non avrete trovato alcuna critica negativa riguardo a questo
disco, beh, è perché davvero non riesco a trovarvene, perso come sono nell’adorazione del suo
splendore… Ma sarei davvero biasimevole se continuassi a divagare: è tempo di parlare di In
the Woods… Nati come gruppo black metal, si imposero nel 1995 all’attenzione del pubblico e
della critica del settore con il fenomenale “Heart of Ages”, superbo lavoro creato unendo black
metal, progressive, folk e altra roba ancora in un turbinio di creatività: ad oggi è il loro lavoro di
maggior successo e ogni black metaller che si rispetti ne possiede quasi certamente una copia!
"Omnio" è il frutto della sua evoluzione, il passaggio quasi inevitabile ad una forma musicale
meno estrema e ancora un po’ più ricercata: la componente black metal è ridotta a una
semplice reminescenza nei riff e a qualche ritmica particolarmente aggressiva qua e là. E’ un
lavoro molto complesso, a parte la breve “Kairos!” tutte le canzoni hanno una durata che va
dagli 8 minuti in su, con il picco nella title track “Omnio?”, divisa in tre parti per una durata totale
di oltre 25 minuti. Inutile dire che non si avverte minimamente come un peso la lunghezza
eccezionale delle tracce, nonostante sia un lavoro assai ambizioso non si scade mai, neppure
per un attimo, nello sperimentalismo fine a sé stesso, il disco cui ci troviamo di fronte è una
manifestazione cristallina e fenomenale di ciò che dovrebbe essere la musica cosiddetta
“progressive” nella sua essenza più pura, un’esplorazione di territori musicali ancora vergini che
ritorna all’ascoltatore portandogli in dono dei tesori sconosciuti e meravigliosi, non
semplicemente qualcosa di inusuale. Questo è "Omnio", un lungo viaggio attraverso una varietà
di stili impressionante, un’opera unica e molto probabilmente inimitabile, una fonte inesauribile
di emozioni che ancora dopo centinaia di ascolti non sbiadiscono minimamente.. C’è il metal,
molto, di quello più melodico, figlio dell’intreccio di tre chitarre suonate divinamente, un’unica
massa che si dipana ascolto dopo ascolto e improvvisamente schizza via in accelerazioni
travolgenti per poi magari tornare ad un ritmo più cadenzato, al limite del doom, porta per
chissà quale mondo in cui avventurarsi pochi minuti dopo… Forse ci imbatteremo in un
pinkfloydiano interludio psichedelico, fatto di atmosfere rarefatte e siderali, o ci immergeremo
nella calma di un raffinato break quasi ambient, magari condito da qualche tocco di elettronica
minimale, anche se molto più probabilmente andremo incontro alla perfetta sintesi di tutto ciò,
un tripudio di creatività mai pesante né manieristico… Menzione d’onore meritano i testi,
malinconiche e sentite riflessioni sulla fragilità umana, un po’ criptici ma che si sposano alla
perfezione col cantato fragile e commosso (sebbene non proprio perfetto tecnicamente),
estremamente coinvolgente e di vaga ispirazione new wave; un’angelica voce femminile di
tanto in tanto si sovrappone a quella principale, enfatizzando i momenti di maggiore tensione
senza però risultare per niente invasiva. Superfluo dire che è pressoché impossibile consigliare
una traccia piuttosto che un’altra, dall’iniziale, strepitosa “299796 km/s” (gli ultimi 5 minuti sono
qualcosa di indescrivibile!) alla mastodontica “Omnio?”, ogni suono ha un suo perché, ogni riff,
ogni strofa, tutto è ad un livello di perfezione quasi sovrumano… Potrei dilungarmi ulteriormente
1/2
In the Woods - Omnio
Venerdì 20 Febbraio 2009 08:45 - Ultimo aggiornamento Venerdì 05 Aprile 2013 11:19
nel decantare le virtù di quest’album irripetibile, ma forse è giunto il momento di terminare
questo sproloquio, consiglio a tutti di cercare questo disco, purtroppo di non facile reperibilità, e
di pazientare quei pochi ascolti necessari a far entrare in circolo l’anima di "Omnio": se
riuscirete ad trovarvi nella giusta lunghezza d’onda di questo gioiello, difficilmente riuscirete a
separarvene. Assaporatevelo, gustatene ogni singola sfumatura, poiché di "Omnio" ce n’è uno
solo…
2/2