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4 SUPPLEMENTO AL N° 3/4 di FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND 1. Gli impianti della Fulgar e, nel tondo, una versione denim di Evo, filo ottenuto dai semi di ricino 2. Un allestimento di Millefili al Pitti Filati di luglio 3. Alcune proposte di Lana Gatto (Gruppo Tollegno 1900) 1 2 la parola ai filatori in gara per scalare le vette più ardite La filatura italiana si lascia alle spalle un 2015 che ha beneficiato del dollaro forte e del crescente interesse dei cinesi. Anche il mercato domestico ha sorpreso alcune aziende in positivo. Innovazione di prodotto e di processo restano le leve per crescere, mentre aumenta la sensibilità a valori come la sostenibilità di elisabetta fabbri In 2015 Italian spinning mills benefited from the strong dollar and won some more Chinese brands. Also the domestic market has surprised some companies positively. Innovation of products and processes are the key factors but sensitivity to values such as sustainability is increasing as well. Season after season “green”, “bio” and “ethical” yarns come to the fore. 3 D i stagione in stagione le aziende tessili affrontano i maggiori appuntamenti fieristici e gli incontri con i buyer quasi come una sfida, e la primavera/estate 2017 non fa eccezione, anche se per molti non è quella che genera i maggiori fatturati. Ogni concorrente, però, è dotato di armi del tutto pacifiche: vanno dall’estrema innovazione di prodotto a quella di processo, per un’offerta che spazia fra le fibre pure e in mischia - che siano naturali, organiche, man made o artificiali - fino a proposte “smart”, che riciclano e sono amiche dell’ambiente. «Come sempre - conferma Federico Gualtieri, vicepresidente del gruppo Filpucci - è una gara, dove cerchiamo di raggiungere le vette più ardite: sembriamo quasi scalatori accaniti. In questa stagione Filpucci ha scelto di concentrare e snellire, mantenendo una grande ricchezza di novità, in particolare nei fili emozionali e performanti». E specifica: «I filati, una quarantina in tutto, sono declinati in cinque temi. All’interno di ogni mood abbiamo spalmato i fili casualchic insieme a quelli più lucenti e festosi: un mix che vuole interpretare al meglio il messaggio fashion attuale. La sezione di punta, quella che racchiude l’essenza del nostro savoir faire, artistico e tecnico, è Atelier, che per l’estate include seta, cotone, viscosa e l’elemento stretch». L’azienda fiorentina si presenta a Pitti Filati dopo un 2015 chiuso con un incremento del fatturato del 12% a 40 milioni di euro, grazie anche all’effetto dollaro. «Negli Usa proseguiamo bene dice Gualtieri - benché il lusso stia vivendo momenti di difficoltà. Più in generale, la si- tuazione si presenta incerta e instabile. Ai problemi politico-economici, si è aggiunto il fattore meteo: fino a gennaio niente temperature rigide e quindi scarse richieste di capi in filati pesanti. Non sono bei segnali. Però Filpucci va bene anche in Cina, dove siamo cresciuti del 50%, dato significativo di quanto i marchi cinesi si vogliano sempre più distinguere grazie al made in Italy». Anche le materie prime contribuiscono al clima di incertezza. Se i derivati dal petrolio potranno beneficiare del greggio ai minimi storici e il cotone sembra orientato alla stabilità (anche perché la Cina sta facendo sentire meno il suo peso), per certe lane i prezzi stanno continuando a salire. «Per ora gli aumenti sono stati assorbiti internamente - dice Antonio Carli, direttore commerciale filati di Olimpias, azienda di Ponzano Veneto (Tv) di proprietà della famiglia Benetton - ma alla lunga comporteranno un aumento dei listini». Carli parla di un 2015 in leggera flessione, a causa dei minori acquisti dell’Italia, «ma nel resto d’Europa il trend è positivo e si vede un miglioramento nella zona dollaro». COTONI “GASATI” PER DARE RISALTO A LAVORAZIONI COMPLESSE Strategiche, per il gruppo Olimpias, sono le fibre naturali come il 100% cotone. «Lo proponiamo con mani morbide e in crêpe “gasati” (il passaggio su una fiamma che ne brucia il pelo, ndr) - spiega Carli -. Ne deriva un cotone super-pulito, per esaltare punti e lavorazioni complesse». Poi ci sono i lini, «finezza 7 e 12, nuovi nei toni scuri, che provocano effetti “stone” sulla maglia». Nell’assortimento di Olimpias anche crêpe di viscosa molto puliti e resi più confortevoli con l’aggiunta di fibre elastomeriche. Non mancano effetti fantasia e aspetti multicolor «a piccole chiazze», dove il cotone e la viscosa si mischiano con l’acrilico e le fibre man made. L’estivo è solo il 10% del fatturato totale del business e, per andare incontro ai clienti, il cotone nelle finezze 12 e 14 è previsto in 150 colori a stock. E c’è anche una promozione: un prezzo standard per i 15 più venduti, a prescindere da colore e tintura. Anche per la Millefili di Carpi (Mo) questa stagione non è quella core, ma continua a crescere. Positivo pure il bilancio del 2015, soprattuto in Europa e Usa. «I protagonisti dell’estate 2017 - anticipa Sabina Lovo, marketing manager dell’azienda - saranno i cotoni lineari o a fantasie, i filati mossi, microbottonati, mouliné e i cotoni uniti al lino e alla viscosa sottilissima». Torna anche il tema del neoprene ma naturale, in lino e cotone. Quanto ai colori, «tutti sono stati abbassati di un tono, tra il pastello e il bianco». Gli scuri risultano più indefiniti: il blu, per esempio, «non è più navy ma tende al viola». «Anche in questa edizione di Pitti Filati - dice Sabina Lovo - la strategia è quella di interagire con il cliente: ciò che lui percepisce nello stand ricalca il mood della collezione, che questa volta esplora il concetto di perfetta armonia fra fascino e comfort». In Fortezza, la biellese Safil vuole invece trasmettere un senso di movimento attraverso uno stand “dinamicizzato” da elementi esagonali tridimen- L’industria della filatura italiana (2012-2015) 2012 2013 2014 2015 (*) Fatturato 3.113 2.979 2.918 2.868 Var. % -7,8 -4,3 -2,0 -1,7 Export 929 898 871 862 Var. % -6,8 -3,4 -3,0 -1,1 78 66 38 22 Saldo comm. Valori in milioni di euro Fonte: SMI su dati ISTAT e indagini interne; (*) stime Nel preconsuntivo elaborato da Smi-Sistema Moda Italia, la filatura italiana archivia il 2015 rallentando la discesa dei ricavi e dell’export. Il fatturato stimato dall’associazione del tessile-abbigliamento è pari a 2,9 miliardi di euro, in diminuzione dell’1,7% rispetto al 2014, che aveva accusato un calo del 2%. Le esportazioni sono diminuite dell’1,1% a 862 milioni, dopo il -3% del 2014. La lieve crescita delle importazioni (+0,7% a 839 milioni) ha mantenuto il saldo commerciale positivo per 22 milioni di euro: un surplus da ricollegare, secondo i ricercatori, alla filatura laniera, mentre quella cotoniera e liniera è da qualche anno in deficit. Nei primi 10 mesi del 2015 la lana cardata ha registrato un trend delle esportazioni negativo (-2,6%), quella pettinata ha messo a segno un +2,9% . Positivi anche i filati chimici (+2,5%), mentre i fili in cotone accusano una flessione (-4,3%). 5 SUPPLEMENTO AL N° 3/4 di FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND 1 2 1. Uno scatto alla Safil, dallo scorso ottobre nelle fila del gruppo tedesco Südwolle 2. 4. Rocche e un interno della filatura Marchi & Fildi 3. I fili del gruppo veneto Olimpias diventare la materia prima di tessuti per la moda, ma si presta anche all’interior design e ai tessili per la casa. «Il pubblico - spiega l’imprenditore - è sempre più attento a questi temi. Da parte nostra, lavoriamo molto su innovazione e ricerca e questo ci viene riconosciuto dal mercato. Dall’Europa in primis, ma anche dall’Italia, che nel 2015 è risultata sopra le nostre aspettative, grazie anche al fatto che alcuni clienti esportano gran parte della loro produzione». 3 sionali, ispirati alle cellette dell’alveare, simbolo di operosità e lavoro meticoloso. «Abbiamo espresso il concetto di dinamismo - spiega Alberto Gaia, responsabile prodotto e vendite della divisione maglieria - con effetti bicolor, che nascono accostando fili contrastanti, attraverso processi di binatura e sovratintura. Puntiamo anche sui filati X-Compact, finissimi, senza pelosità e imperfezioni. La mischia Tencel e lana è ideale per capi estivi dai pesi minimi: è simile alla seta per lucentezza e lavabile in lavatrice». Il tema del denim è presentato con aspetti délavé, ma ci sono anche cotoni con effetto spugna ispirati all’homewear, compatti, indicati per la maglieria fine. Gaia parla di leggero aumento dei ricavi nel 2015. «Cerchiamo sempre nuovi spazi d’inserimento: ci muoviamo dall’abbigliamento alla calzetteria, dal tecnico al jersey, fino all’arredamento. Essendo entrati a far parte di un gruppo leader nel laniero pettinato (Südwolle, società di Norimberga da oltre 340 milioni di fatturato, ndr), si aprono nuove prospettive. Di certo sarà più facile affrontare i vari mercati mondiali». A proposito di export, Tollegno 1900 guarda con interesse all’Est Europa, ma anche alla Corea, al Madagascar e al Vietnam, mentre è già presente in Europa Occidentale, Usa e Giappone. «Dopo un 2015 in crescita - dice il ceo Lincoln Germanetti - punteremo ancora, oltre che sull’apertura a nuovi mercati, anche sulle partnership con aziende che condividono la nostra stessa idea di produzione e sulla costante innovazione». «Proseguiranno - aggiunge - le collaborazioni con Lora & Festa, per il programma di distribuzione in Italia ed Europa del filato cardato 100% NewCashmere 2/27, e con la tenuta da pascolo di pecore merino Beaufront in Tasmania, per la produzione di lane superfini. E non diminuiranno gli investimenti per l’evoluzione e l’aggiornamento 4 degli impianti aziendali». A proposito della primavera estate 2017 dice: «Abbiamo posto l’accento sui titoli fini nella versione 100% lana merino o mixata con seta e viscosa. Il nostro approccio produttivo è caratterizzato da proposte cromatiche sempre più ampie, sostenibilità e rispetto per l’ambiente, in termini di creazione di energia pulita e risparmio energetico». Temi cari, questi ultimi, anche all’azienda Marchi & Fildi. Con Ecotec, che sarà presentato a Première Vision Paris (in febbraio) e al salone milanese Filo (in marzo), l’azienda biellese lancia sul mercato il primo cotone “smart” made in Italy: un prodotto realizzato grazie a un processo esclusivo, tracciabile e certificato, che trasforma in fili i ritagli tessili pre-tinti di puro cotone. «L’efficienza - precisa Massimo Marchi, alla guida della società - è da record: si riducono del 56% le emissioni di CO2, si risparmia il 57% di energia e il 78% di acqua». Offerto in una vasta gamma di colori, Ecotec può PIÙ INTERESSE PER I RICICLATI DOPO LA CONFERENZA SUL CLIMA Anche la mantovana Fulgar cavalca il trend dei filati riciclati. «Dopo la conferenza internazionale dell’Onu sul clima di Parigi dice Alan Garosi, marketing manager - mi sembra che sia aumentato l’interesse dei brand per i fili riciclati. Noi abbiamo una microfibra in nylon rigenerata, Q-Nova, che abbiamo iniziato a sviluppare due anni fa, sempre più richiesta dalle grandi catene per produzioni di massa e linee bridge. Viene apprezzata anche a livello tecnico, perché la qualità è analoga a quella del nylon standard vergine, migliorata a livello di mano e tintoriale». Q-Nova si ottiene riciclando rifiuti tessili (finora impiegati solo per utilizzi plastici) attraverso un processo meccanico e non chimico, che avrebbe un maggiore impatto sull’ambiente. «Sempre nel filone sostenibilità, ma aggiungendo la performance, stiamo lanciando Evo - prosegue Garosi - un filo al 100% “bio” perché ottenuto dai semi di ricino. Non sottraiamo risorse perché non sono impiegati nell’alimentazione né umana, né animale. La coltivazione non ha bisogno di grandi quantità d’acqua e quindi è possibile anche in zone aride. Si ottiene una sorta di ibrido tra il poliammide e il polipropilene, indicato non solo per lo sportswear perché tingibile, traspirante, con proprietà termiche e basso peso specifico». Un filo sostenibile anche nel prezzo? «Il riciclato - risponde il manager - costa, in media, circa il 10% in più del normale poliammide. Evo costa tre volte tanto, rispetto allo standard al chilo e sta attirando l’attenzione della fascia medioalta di mercato. Ma potrebbe essere esteso ad altre gamme: compreso il fast fashion, se vuole legittimare una certa immagine green». Fulgar si sta affacciando anche sul mercato del denim, sempre più interessato al poliammide, che assicura comfort, soprattutto nel jeanswear stretch. «Nel 2016 - anticipa Garosi - ci avvicineremo di più anche al mondo sportivo, che si sta allontanando dal poliestere ed è sempre alla ricerca di nuovi materiali per incuriosire i ■ clienti». in fortezza da basso filmar presenta il cotone etico e organico “nilo” Filmar presents Nilo, the organic extra fine cotton yarn that connects social responsibility and sustainability. Il 28 gennaio, dalle 10.30 alle 12, Filmar presenta il nuovo progetto Nilo presso la Saletta Riunioni Monumentali, al primo piano della Fortezza da Basso. Si tratta di un cotone organico, derivante dai più pregiati cotoni egiziani, nato nell’ambito dell’iniziativa Cottonforlife: un programma quinquennale promosso dal produttore di filati di Zocco d’Erbusco (Bs) con la partecipazione di AlexBank (Gruppo Intesa Sanpaolo), che si pone l’obiettivo di realizzare una filiera tessile interamente eco-compatibile e socialmente responsabile. L’iniziativa ha portato all’avvio della prima coltivazione di cotone organico a fibra extra lunga in Egitto e all’organizzazione, in Italia ed Egitto, di stabilimenti fondati su metodologie di trasformazione compatibili con il benessere delle persone e dell’ambiente. Cottonforlife sostiene anche i villaggi dei contadini «con azioni concrete, di supporto alla vita quotidiana» e favorisce la formazione e l’impiego dei giovani nella filiera tessile. Attento alle risorse e rispettoso del Pianeta, è garante di condizioni di vita «eque e solidali, per tutti i soggetti della filiera» e promuove relazioni umane «positive e fertili». Nilo è proposto in sei finezze con 36 colori disponibili in stock service. (e.f.)