Il 25 marzo 2007 ricorre il 50° Anniversario della firma dei Trattati di
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Il 25 marzo 2007 ricorre il 50° Anniversario della firma dei Trattati di
ANNO XLVI - N. 2 - MAR./APR. 2007 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 2, DCB Roma ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★★ ★ ★ ★ Il 25 marzo 2007 ricorre il 50° Anniversario della firma dei Trattati di Roma Questo numero del giornale sociale viene inviato anche ai Decorati al Valore non iscritti al nostro Istituto. Qualora lo desiderassero, per iscriversi potranno rivolgersi all’indirizzo o al telefono delle Federazioni delle rispettive province di residenza che troveranno nell’elenco riportato alle pagine 16-19. ************* È bene ricordare che… L’inesorabile contrazione annuale che si ripercuote sul bilancio della Difesa, rende necessario allo Stato Maggiore Difesa attuare una accurato esame delle richieste delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma tese alla concessione di concorsi non operativi in occasione di cerimonie e manifestazioni. Fa testo in questo campo la Direttiva SMD-G006 del 1991 e successive integrazioni ma giova ricordare che: • le richieste devono essere formulate dalle Presidenze Nazionali, con la presentazione di un calendario completo degli eventi, entro il mese di giugno dell’anno precedente a quello cui si riferiscono; • l’eventuale concessione di concorsi a titolo non oneroso sarà possibile solo per particolari “Eventi Principali” quali le cerimonie internazionali di fatti d’arme o i raduni nazionali ed internazionali; • tutte le richieste riferite ad “Eventi Ordinari” saranno, se possibile, esaudite a titolo oneroso a causa delle già citate limitazioni di bilancio; • anche le richieste di patrocini, di adesioni a comitati d’onore o gli inviti ad alte Personalità dovranno essere avanzate, con le necessarie motivazioni, sempre solo tramite le Presidenze Nazionali. Non si tratta semplicemente di burocrazia ma della necessità di consentire agli Stati Maggiori di Forza Armata ed a quello della Difesa, un attento esame di tutte le esigenze e la redazione annuale di un “documento di pianificazione” coerente con le risorse disponibili. ************* Sono le Presidenze Nazionali delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma che devono sottoporre agli Stati Maggiori ed ai Reparti Infrastrutture competenti per territorio, cui spetta contattare l’Agenzia del Demanio, le richieste di occupazione o di rinnovo delle concessioni dei locali all’interno delle strutture militari. Le richieste di rinnovo, unitamente agli ultimi titoli concessori rilasciati dall’Autorità militare e da quella finanziaria per la parte economica, dovranno pertanto essere inviate alla Presidenza dell’Istituto del Nastro Azzurro con congruo anticipo, onde evitare spiacevoli situazioni di sfratto forzoso recentemente verificatesi anche in conseguenza del piano di dismissioni ormai attivato dalla Difesa. - Comunicazioni Pag. - Sintesi di un semestre per guardare avanti con fiducia “” - Cambio alla Direzione de “Il Nastro Azzurro” “” - Detto fra noi “” - La Società Dalmata di Storia Patria ha festeggiato 80 anni “” - Istria: il diritto della memoria “” - 1947-2007 “” “” - I Trattati di Roma, 1 rivoluzione in 1/2 secolo - Quanta Europa possiamo accettare? “” - Il Presidente della Repubblica alla Festa dell’Aeronautica “” - Il Nastro Azzurro porge il suo saluto al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica “” - Stemma Araldico dell’A.M. “” - Parole da salvare “” - Doniamo il 5 per mille al nostro Istituto “” - Nelle scuole di Ferrara un sondaggio su come i giovani vivono i Valori “” - Un’iniziativa quanto mai opportuna “” - Ancora sulla Storia del Tricolore “” - Bari ricorda Martellotta “” - Riunione della “Confederazione” del 15 febbraio 2007 “” - Elenco delle Federazioni “” - Pubblicato l’Albo d’Oro dei Decorati al V.M. della Provincia di Arezzo “” - I naufraghi salvano i naufraghi “” - La Bandiera della Regia Torpediniera “Calatafimi” sventola sullo Stammlag XI B-Fallingbostel (Hannover) “” - 25 aprile 2007 “” - Anche loro sono ritornati a casa “” - Un omicidio politico deve essere considerato più grave di un omicidio “comune” “ - Azzurri nell’Azzurro dei cieli “” - Rendiamo onore all’Ispettore Capo della Polizia di Stato Filippo Raciti “” - 24 maggio 2007 “” - Cronache di Federazione “” - Recensioni “” - Informativa ai sensi della Legge 675/1996, Art.13 D.Lgs. 196/2003 “” - Potenziamento giornale “” - Utile per risparmiare “” 2 3 4 5 6 7 7 8 9 10 11 11 12 12 13 13 14 15 16 17 21 22 24 25 26 26 27 27 28 28 30 32 32 32 In copertina: 84° Anniversario dell’Aeronautica Militare (foto Aeronautica Militare - “Troupe Azzurra”) “IL NASTRO AZZURRO” Fondato a Torino nel 1951 Direz. E Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org - E-mail: [email protected] - Direttore Editoriale: Giorgio Zanardi - Presidente Nazionale dell’Istituto - Direttore Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Giorgio Zanardi, Antonio, Daniele, Maurizio de Stasio, Antonio Teja, Giuseppe Picca, Antonino Zuco - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante - Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 del 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: aprile 2007 Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “Istituto del Nastro Azzurro”, oppure su C/C Bancario UNICREDIT BANCA n. 4457131 c/o Ag. 20 Roma CAB 03220 ABI 02008 CIN “T”. Abbonamento ordinario: 20 Euro; sostenitore: 25 Euro; benemerito: 30 Euro e oltre. Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana IL NASTRO AZZURRO SINTESI DI UN SEMESTRE PER GUARDARE AVANTI CON FIDUCIA esistite avvalendosi magari anche dell’aiuto delle offermarsi un momento su ciò che abbiamo fatto nei UNUCI locali; sei mesi trascorsi dal Congresso di Brescia aiuta a riflet• abbiamo intensificato i rapporti telefonici tra il centro e tere su quanto è necessario e urgente impegnarsi per le Federazioni per seguire da vicino quotidianamente i l’avvenire. loro andamenti e di suggerire, diffondere ed incentivare Le attività del semestre ottobre 2006/marzo 2007 possonuove attività. no così sintetizzarsi: • abbiamo ottenuto dalle Autorità I risultati ottenuti finora, anche tutorie la ripetutamente solleci… RIFLETTERE SU QUANTO È se non sono stati entusiasmanti, tata registrazione ufficiale delle NECESSARIO E URGENTE IMPEGNARSI sono serviti a darci la carica nelmodifiche apportate al nostro PER L’AVVENIRE. l’impegno e nello slancio rivolto a Statuto, sia quelle deliberate dal sintonizzare l’attività e la ragione di Congresso di Brescia che quelle essere del nostro Istituto all’attuale realtà della società e decise dal Congresso di Caserta, la cui approvazione era delle giovani generazioni sulle cui spalle grava l’avvenire rimasta ferma alla Prefettura di Roma; della Patria. • abbiamo riattivato il rapporto col Comitato di coordinaAttraverso i contatti che abbiamo intrapreso ci siamo conmento fra le Associazioni Combattentistiche, presenzianvinti dell’opportunità di intensificare il rapporto delle nostre do alle riunioni presiedute dall’On. Gerardo Agostini Federazioni con gli Enti istituzionali delle rispettive province dell’ANMIG, e partecipato alle iniziative comuni; e comuni per dare maggiore risalto alle nostre attività. • abbiamo cercato di migliorare la veste tipografica del Questo contatto è assolutamente indispensabile per nostro giornale sia nella qualità attuare quel richiamo al culto della della carta che estendendone la Patria che cerchiamo di far svolgere colorazione a tutte le sue foto… È ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE dai nostri simpatizzanti che ricografie e ne abbiamo aumentato PER ATTUARE QUEI TENTATIVI DI prono incarichi di insegnamento la tiratura per poterlo inviare RICHIAMO AL CULTO DELLA PATRIA… nelle scuole. È illustrata a pagina 13 anche ai Decorati non iscritti al l’iniziativa in corso a Ferrara, che nostro Sodalizio; potrebbe essere attuata in ogni • abbiamo portato il numero dei simpatizzanti dai 900 di nostra Federazione. ottobre 2006 ad oltre 1.200; Il nostro primo impegno deve comunque essere sistema• abbiamo cominciato ad iscrivere al nostro Istituto anche ticamente rivolto a trasmettere ai simpatizzanti quello spirii Decorati di Forza Armata; to del culto della Patria che deve animare ogni nostra atti• abbiamo affidato ai tre Vicepresidenti il compito di vità di cui oggi l’Italia sente tanto il bisogno. curare sistematicamente, oltre che le province delle Maggiore sarà il numero di coloro ai quali riusciremo a proprie Federazioni, le zone del territorio nazionale trasmettere questo nostro messaggio, meglio avremo assolto del nord, del centro e del sud più vicine alle loro città al nostro dovere di Azzurri. di residenza per cercare di aprire, o riaprire, in ogni Giorgio Zanardi regione d’Italia le Federazioni diventate inattive o mai S LíI stituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare augura a tutti i Soci di trascorrere le Festività Pasquali in serenità, pace e amore. 3 IL NASTRO AZZURRO CAMBIO ALLA DIREZIONE DE “IL NASTRO AZZURRO” CESARE SIMULA Il Generale di Brigata Cesare Simula lascia l’incarico di Direttore Responsabile de “Il Nastro Azzurro”, che ha retto con competenza e determinazione fino alla veneranda età di 94 anni, compiuti lo scorso 20 marzo. Il Generale Simula ha servito l’Esercito nella specialità dei Carristi e vanta un curriculum professionale e da “Azzurro” di tutto rispetto. Egli, infatti, è laureato in giurisprudenza, ha frequentato un corso biennale di “Tecnica della Comunicazione Pubblicistica” presso l’Università di Roma, è Commendatore all’Ordine della Repubblica Italiana, ma soprattutto è titolare di una Medaglia d’Argento, una di Bronzo ed una Croce di Guerra al Valor Militare, tre croci al merito di guerra e un distintivo d’oro per piloti di carri armati in guerra; in Spagna è stato decorato con “Cruz de guerra Esercito Espanolo”, “Medalla de guerra Esercito Espanolo” e “Medalla de suffrimiento por la Patria”; è stato ferito tre volte in guerra. Inoltre il generale Simula discende da parte di madre dall’Ing. Giovanni Cadolini, Eroe risorgimentale che ha partecipato alle cinque giornate di Milano, è stato imprigionato ai Piombi di Venezia con Silvio Pellico, ha comandato un Reggimento di Volontari Garibaldini ed è stato eletto Senatore nel primo Senato Italiano. Roma annovera nella sua toponomastica una via ad egli dedicata e gli ha eretto un busto presso il Gianicolo; Cremona, sua città natale, gli ha dedicato una targa. La Presidenza Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, ritenendo di interpretare il sentimento comune di tutti gli associati, porge al generale Simula il più sentito dei ringraziamenti per l’indefesso lavoro svolto in quindici anni, sette dei quali come Direttore Responsabile, presso la redazione de “Il Nastro Azzurro”. La passione, l’attenzione, la volontà con cui il generale Simula ha svolto il suo incarico gli fanno onore e lo pongono ad esempio per le future generazioni. Grazie alla sua competenza e capacità, il nostro periodico ha potuto essere il mezzo di diffusione delle notizie a tutti i soci e il viatico per far giungere la voce dell’Istituto del Nastro Azzurro in tutta Italia. Cesare, Ti ringraziamo per quanto hai fatto per tutti noi. ANTONIO DANIELE Nato a Bracigliano (SA) il 31 maggio 1954, il Generale di Brigata Aerea Antonio Daniele si è arruolato nel 1973 con il corso Orione III dell’Accademia Aeronautica, ha conseguito la laurea in Scienze Aeronautiche, ramo difesa e sicurezza presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed ha esperienza giuridica applicata nel ramo aeronautico. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare ha ricoperto numerosi incarichi tra i quali i più prestigiosi sono: Comandante del 306° Gruppo volo, Comandante dell’aereo Presidenziale, Vicecomandante dell’aeroporto di Ciampino, Comandante del 31° Stormo Trasporti di Stato e dell’aeroporto di Ciampino, Direttore Editoriale della “Rivista Aeronautica”, Capo del 3° Ufficio “Attività Promozionali” del 5° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica, Comandante dell’aeroporto di Guidonia. Il Generale Daniele ha al suo attivo oltre 6.000 ore di volo su 15 tipi di velivoli. È insignito di numerose decorazioni militari ed è Commendatore al “Merito della Repubblica Italiana” e di altri quattro ordini, due Vaticani e due esteri. Il Segretario Generale Il Generale di Brigata Aerea Antonio Daniele La redazione TESTO DELLA LETTERA CHE IL PRESIDENTE NAZIONALE HA INVIATO AL GEN. SIMULA AL TERMINE DEL SUO INCARICO DI DIRETTORE RESPONSABILE DI QUESTO PERIODICO Caro Simula, ti allego stralcio del primo Consiglio Nazionale del 2007 che ha preso in esame il futuro del nostro giornale sociale deliberando di sostituiti nell’impegno di Direttore responsabile de “Il Nastro Azzurro”, funzione che tu hai validamente e tanto generosamente assolto da quando sette anni fa hai dato il cambio a Feliciani. Nel corso di questo periodo hai resistito a mali quanto mai fastidiosi dovuti alla tua venerabile età meritandoti la gratitudine e l’ammirazione dei nostri iscritti e dei molti lettori del nostro giornale. Ti rivolgo pertanto il più caldo ringraziamento del nostro Istituto per l’appassionato esempio di dedizione che tu lasci in tutti gli Azzurri alle finalità statutarie del nostro Sodalizio accompagnato dall’augurio più affettuoso di ancora tanti anni di serenità e di bene. tuo Giorgio Zanardi 4 IL NASTRO AZZURRO COME POTREMMO INCREMENTARE I NOSTRI SOCI Il nostro Istituto è presente in ottanta delle circa cento province d’Italia, con le Federazioni provinciali che annoverano, nel complesso, poco più di cinquemila iscritti, pari al 20% dei circa venticinquemila decorati al Valore e loro eredi destinatari di assegni per Medaglie al Valor Militare. Nelle province nelle quali non siamo più presenti (o perché non lo siamo mai stati oppure perché le Federazioni sono state chiuse per morte dei Presidenti o dei membri dei Consigli Direttivi) come Reggio Calabria, Messina, Oristano, Nuoro, Caltanissetta, Trento, Bolzano, Enna, Ragusa, Isernia, Pisa, MassaCarrara, Cosenza, Potenza, Sondrio, Benevento, Viterbo e Matera, sono tutt’ora viventi oltre cinquemila Azzurri che percepiscono pensioni di Medaglia al Valore Militare. Fra questo cospicuo numero di pensionati, basandosi sulla media nazionale degli iscritti al nostro Istituto che, come detto, si aggira sul 20%, esiste la possibilità di acquisire al nostro Istituto almeno un migliaio di ulteriori Soci. Sentiamo perciò il dovere di segnalare questa situazione a tutti gli Azzurri che ritengono di avere rapporti di conoscenze in queste zone orfane di nostre Federazioni affinché convincano amici e simpatizzanti a darsi da fare nella ricerca di elementi in loco capaci di prendere contatti con la Presidenza Nazionale al fine di tornare a dare vita alle rispettive Federazioni locali. Inoltre, gli Azzurri Presidenti delle Federazioni capoluogo delle regioni con province scoperte, potrebbero interessare le UNUCI provinciali onde ottenere l’indicazione di qualche ufficiale decorato disposto a fungere da Commissario Straordinario. Questo darsi da fare fa parte del nostro dovere di Azzurri in azione anche in tempo di Pace. Giorgio Zanardi UN MODO UTILE PER APPLICARE LO STATUTO Il paragrafo c) del 2° Articolo del nostro Statuto prescrive di “ravvivare il ricordo degli eroismi compiuti...”. Facciamolo dunque anche raccontando su “IL NASTRO AZZURRO” l’azione che ci ha meritato la decorazione al Valore di cui ci fregiamo. Vincendo così il nostro pudore collaboriamo al giornale dell’Istituto. Maurizio de Stasio ISTITUTO DI STUDI STORICI DEL VALOR MILITARE Con felice espressione il Presidente Nazionale Giorgio Zanardi ha affermato che, con l’arrivo dei “Soci simpatizzanti”, il nostro avvenire è cominciato. Giusto! Ci invita anche a procedere su questa strada tutta da costruire. Ma, per fortuna, non siamo impreparati a questa impresa. Infatti, durante il XXVI Congresso Nazionale di Caserta (17/19 ottobre 2003) è stata approvata unanimemente la bozza di Statuto per il costituendo “Istituto di Studi Storici del Valor Militare” in seno all’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare. Il documento venne presentato dalla Presidenza Nazionale a conclusione di tre anni di studi, di impegno e di lavoro di una apposita Commissione composta da Gariboldi, Zanardi e Turchi. Dopo Caserta, con la scomparsa del gen. Mario Montesi, estensore della bozza e maggior esperto in materia, tutto si è fermato. Rivolgo un invito agli Organi Centrali e Periferici del Nastro Azzurro e a tutti gli Azzurri di buona volontà affinché venga ripresa l’intera questione tenendo soprattutto presente che, nel frattempo, i Decorati al V.M. – coloro cioè che assicurano l’esistenza dell’attuale Istituto – seguitano ad invecchiare, che l’Istituto stesso sarà comunque costretto a cambiare denominazione e stato giuridico, e che dovrà aggiornare scopi e finalità. In breve, sul filo della bozza in parola, sarà necessario offrire ai giovani “simpatizzanti” una Istituzione che giustifichi la loro presenza, diriga le loro attività, indichi progetti da avviare e scopi da conseguire ed accrescere. Luigi Turchi 5 IL NASTRO AZZURRO LA SOCIETÀ DALMATA DI STORIA PATRIA HA FESTEGGIATO 80 ANNI Cartolina postale con annullo speciale che Poste Italiane ha emesso nell’occasione S olo il 25 gennaio 2007 è stato possibile organizzare la celebrazione degli 80 anni della costituzione della “Società Dalmata di Storia Patria”, nonostante un francobollo ad essa dedicato fosse stato emesso già nel febbraio del 2006, in occasione della ricorrenza. La manifestazione s’è svolta presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II in Roma, con la partecipazione del suo direttore dr. Osvaldo Avallone, del Presidente della Società prof. Sante Graciotti, di alcuni parlamentari e di un numeroso qualificato pubblico. La Società Dalmata di Storia Patria fu fondata in Zara il 26 marzo 1926. A quell’epoca Zara, in seguito al Trattato di Rapallo del 1920, era stata ricongiunta al Regno d’Italia. La Dalmazia non era però quella che l’Italia avrebbe voluto ottenere e che le era stata assicurata dal Patto di Londra del 1915 ma Zara, quale sua vecchia capitale, poteva almeno ambire a considerarsi rappresentante spirituale e custode della sua memoria storica. Non aveva quindi molta importanza l’esiguità del territorio dalmata assegnato con Zara all’Italia: l’oggetto specifico di interesse della Società Dalmata di Storia Patria non era la Dalmazia politica, allora appartenente all’Italia, ma la Dalmazia storica dal Golfo del Carnàro alle Bocche di Cattaro. Fu proprio per la singolare condizione geopolitica occupata nel primo dopoguerra da Zara rispetto all’Italia peninsulare, che la Società presentò fin dalla sua nascita caratteri di anomalia rispetto alle consorelle delle altre regioni del Regno d’Italia. Il territorio di riferimento era infatti nella quasi totalità non più giuridicamente italiano e gli Italiani di Dalmazia erano un gruppo destinato a ridursi dopo gli esodi del 1921 della maggior parte di essi dalla Dalmazia divenuta iugoslava. Da ciò il duplice grande compito che impegnò i primi membri della Società Dalmata: quello scientifico di studiare la “storia patria” come tutte le Società consorelle unito a quello patriottico di perpetuare la memoria del contributo dato dai Dalmati alla civiltà italiana, dall’epoca romana ad oggi. La vita della Società Dalmata non fu mai facile, sia in quei tempi di primo dopoguerra sia per le vicende disastro- 6 se vissute con la seconda guerra mondiale e la loro conseguente influenza sul secondo dopoguerra. Purtroppo il ristretto ambiente della città di Zara, soffocata in confini lillipuziani, rendeva difficili le attività di studio per cui la Società iniziò a languire. Il colpo fatale le fu inferto nel 1935 quando, a seguito della riorganizzazione centralizzata degli studi storici in Italia, la Società fu formalmente sciolta e fatta confluire nella “Regia Deputazione di Storia Patria per le Venezie” quale “Sezione Dalmata”. Alcuni intraprendenti uomini di azione e studiosi dalmati, profughi dopo la guerra e l’esodo, fecero rinascere a Roma nel 1961 la Società Dalmata di Storia Patria affiancati nel loro lavoro, in numero sempre maggiore, da studiosi italiani e stranieri che non avevano alcun legame specifico con la Dalmazia se non la passione per lo studio di quel particolare territorio. Si veniva infatti operando un ricambio generazionale, evidente anche nella struttura organizzativa della Società, che dal 1987 vide al suo vertice presidenti non dalmati, eredi peraltro di tutta la ricchezza di idee che aveva animato l’originale fase prettamente dalmata della vita della Società. Il compito di conservare la memoria della cultura italodalmata è stato attuato soprattutto con il lavoro storiografico: la pubblicazione di saggi, fonti, studi, da parte di studiosi italiani e stranieri, spesso di altissimo valore. Frutto dell’intensa attività sono varie decine di volumi degli “Atti e memorie della Società Dalmata di Storia Patria”, i collaterali “Studi e testi” e la riedizione di alcuni classici della storiografia dalmata. Mediante un’attenta scelta dei soci e dei collaboratori da cooptare, la Società vuole inoltre contribuire a creare, in Italia ed all’estero, nuove generazioni di ricercatori che abbiano obiettivi di studio e strumenti di lavoro adeguati ai tempi. È in particolare agli Istituti universitari italiani interessati alla storia dell’Est Europa (spesso immemori della Dalmazia) ed a quelli slavi appassionati dell’Italia e della cultura italiana, che la Società Dalmata di Storia Patria intende affidare il compito di concentrare l’attenzione sul bacino adriatico quale luogo deputato all’amicizia ed all’integrazione tra Ovest ed Est europeo, ruolo svolto per secoli dalle terre e dalle genti dalmate I recenti riconoscimenti nell’ottantesimo dalla sua costituzione, la medaglia dei benemeriti della cultura ed un francobollo celebrativo, possono esser considerati non solo come riconoscimenti alla Società ma come uno sprone affinché perpetui l’opera di difesa e diffusione dei valori e della cultura di una regione purtroppo spesso negletta dagli Italiani. Carlo Cetteo Cipriani (Ufficiale dell’A.M., appassionato studioso di storia, cultura, filatelia dalmatica, socio della Società Dalmata di Storia Patria e fondatore della Società Filatelica Numismatica Dalmata) IL NASTRO AZZURRO ISTRIA: IL DIRITTO DELLA MEMORIA Il 10 febbraio 2007 è stato non solo il giorno della memoria, ma anche il 60° anniversario della firma del Trattato di Parigi. Quel giorno quando lo statista Alcide De Gasperi prese la parola di fronte ai rappresentanti delle potenze che avevano vinto la guerra (che consideravano l’Italia solo una nazione sconfitta pur essendo stata “cobelligerante”), esordì con la storica frase: “sento di avere tutto contro di me, tranne la vostra personale cortesia.” Quel trattato sanciva la rinuncia dolorosa dell’Italia a molti territori di frontiera, ed in particolare all’Istria, oggi divisi tra Croazia e Slovenia, ma un tempo Italia. Pochi conoscono l’avvicendarsi di dominazioni e culture che ha segnato questo triangolo di terra, stretto fra le alpi e il mare che, come un apostrofo, divide le sponde dell’Adriatico: Roma, la Serenissima, l’Austria, l’Ungheria, l’Italia e, dopo la seconda guerra mondiale, la Jugoslavia, sotto la quale ha avuto luogo il tragico capitolo del regime di Tito con i gulag, le foibe, le violenze, l’esodo di massa, la nazionalizzazione dei “beni abbandonati” dagli esuli. Con quel trattato venne ufficializzata la pulizia etnica che era iniziata anni prima in maniera violenta con l’orrenda esecuzione di decine di migliaia di italiani “infoibati” nelle numerose cavità e voragini naturali, chiamate nella lingua locale foibe (parola di origine latina, e non slava, da fovea = fossa). Con le stragi, il terrore, le violenze e le minacce, 350.000 italiani furono costretti a lasciare le loro case e a rifugiarsi in Italia dove non sempre furono accolti a braccia aperte (a Bari fu costruito per loro il “villaggio Trieste”) anzi, molto spesso furono visti con fastidio e sopportati con malanimo, quando non segregati in veri e propri campi di concentramento. Per non parlare poi di quei ferrovieri che in Emilia rifiutarono di dar loro da mangiare sui treni, perché li ritenevano “sporchi fascisti”. Pochi furono gli italiani che scelsero di rimanere nelle loro terre, e lo fecero fra mille difficoltà, perché il regime jugoslavo ebbe cura di cancellare ogni traccia dell’Italia e degli italiani, facendo sparire persino i nomi originali dei luoghi, delle vie, delle persone. Ma la memoria è più forte delle violenze e, prima o poi, si ripresenta alle coscienze di chi ha dimenticato troppo in fretta o addirittura non ha voluto neppure vedere. Oggi con la presentazione del libro ”Nata in Istria” della giornalista Anna Maria Mori, i soci del Nastro Azzurro della Federazione di Bari, insieme a molti istriani residenti a Bari, hanno rivissuto il dramma di tanti nostri connazionali sul quale, a lungo, non solo interessi di partito ma anche la “ragion di stato” avevano calato il velo dell’oblio. Giuseppe Picca (Pres. della Fed. Prov. di Bari) In qualità di esule, figlio e nipote di zaratini che tutto persero fuorché l’amor di Patria, desidero ricordare che il Parlamento ha approvato una legge, la n. 92 del 30 marzo 2004, per istituire il “Giorno del ricordo” e dare alla memoria di questi valorosi e sfortunati fratelli un riconoscimento. La legge che all’articolo 1 recita: “ La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, prevede anche la concessione, a titolo onorifico, di un’apposita insegna metallica con relativo diploma ai congiunti degli infoibati. A tale fine va presentata una domanda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove un’apposita commissione, di cui fanno parte i capi degli Uffici Storici militari, valuta i fatti ed assegna il riconoscimento. Tale riconoscimento, altamente significativo, viene consegnato ai familiari in occasione di cerimonie ufficiali, al Quirinale o nelle Prefetture, non solo alla memoria di chi fu vittima di infoibamenti, ma anche di chi solo scomparve nei territori bagnati dall’Adriatico orientale, senza che se ne sia più avuta notizia. Si invitano pertanto i familiari di italiani (civili o militari) scomparsi nel 1943-47 nelle zone adriatiche, ad avanzare la domanda alla “Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissione per la concessione di un riconoscimento ai congiunti degli Infoibati – L. 92/2004 - Piazza Colonna, 370 - Palazzo Chigi - 00186 ROMA Per chiarimenti e per la modulistica necessaria ci si può rivolgere all’ANVGD - Via Leopoldo Serra, 32 00153 Roma - tel/fax 06 5816852 Il Segretario Generale ( Quartiere Giuliano Dalmata di Roma, chiesa di S. Marco in Agro Laurentino; vetrata) 7 IL NASTRO AZZURRO I TRATTATI DI ROMA: 1 RIVOLUZIONE IN 1/2 SECOLO A lle 18,50 del 25 marzo 1957 vennero firmati a Roma i Trattati costitutivi della Comunita’ Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM). La solenne cerimonia si tenne in Campidoglio nella sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori, la stessa dove il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei Paesi membri dell’Unione, divenuti nel frattempo 25, avrebbero firmato la Costituzione per l’Europa. Antonio Segni, Konrad Adenauer, Christian Pineau, Paul Henry Spaak, Joseph Luns, Joseph Bech, rappresentanti dei I PAESI 1958 1973 1981 1986 1995 2004 2007 sei “Paesi fondatori”, gli stessi che nel 1951 avevano firmato il Trattato di Parigi istituendo la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), ponevano così le basi dell’integrazione europea. Per l’Italia, diventata da allora depositaria dei Trattati, firmarono il Presidente del Consiglio Antonio Segni ed il Ministro degli Esteri Gaetano Martino. I Trattati di Roma, che entrarono in vigore il 1 gennaio 1958, prevedevano, tra l’altro, l’istituzione dell’Assemblea Parlamentare Europea, avente a quel tempo solo funzioni consultive e composta da 142 deputati nominati dai Parlamenti dei sei paesi membri della Comunità, la cui sessione costitutiva si tenne a Strasburgo il 19 marzo 1958 sotto la presidenza di Robert Shuman. Solo nel 1962, dopo quattro anni, l’Assemblea avrebbe assunto il nome di Parlamento Europeo e ce ne vollero altri 17 prima che, nel 1979, si tenessero le prime votazioni a suffragio universale diretto per l’elezione dei suoi membri. Fu di nuovo a Roma che nel marzo del 1977, in occasione della celebrazione del ventennale della firma dei Trattati, il Consiglio Europeo indicò che il Presidente della Commissione Europea avrebbe da allora in poi rappresentato la Comunità nei vertici del G7. La parola “economica” fu rimossa nel 1992 con il Trattato di Maastricht che fece della Comunità Europea il “Primo Pilastro” a sostegno dell’azione dell’Unione Europea. ➢ I Pilastro: Comunità Europea. ➢ II Pilastro: Politica estera e di sicurezza comune (PESC). ➢ III Pilastro: Giustizia e affari interni. MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA Germania Francia Italia Olanda Belgio Lussemburgo: (6 membri) Regno Unito Irlanda Danimarca Grecia Spagna Portogallo Austria Finlandia Svezia Slovenia Repubblica Ceca Slovacchia Ungheria Polonia Estonia Lettonia Lituania Malta Cipro Bulgaria Romania: (27 membri) PAESI FIRMATARI DEGLI ACCORDI DI SCHENGEN (LIBERA CIRCOLAZIONE ALLE FRONTIERE) 1985: Germania, Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. 1995: Spagna, Portogallo. 1997: Italia, Austria. 2000: Grecia. 2001: Danimarca, Svezia, Finlandia, oltre a Norvegia e Islanda (non facenti parte dell’Unione Europea). Nel 2006 con il trattato di Marhey è entrata come firmataria anche la Polonia mentre, tra i paesi dell’Unione Europea, non sono compresi oltre a Gran Bretagna ed Irlanda, gli altri 9 paesi entrati nell’Unione nel 2004. PAESI CHE HANNO ADOTTATO L’EURO 1999: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna. 2001: Grecia. 2007: Slovenia. In occasione del cinquantenario della firma dei trattati di Roma è stata emessa una moneta commemorativa da 2 €. (Immagine a fianco) 8 IL NASTRO AZZURRO QUANTA EUROPA POSSIAMO ACCETTARE? I n occasione della sua visita ufficiale alle Istituzioni Europee, svoltasi all’inizio del 2007, anno in cui ricorrono i cinquant’anni dei trattati di Roma, il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, ha sottolineato l’importanza di non frenare il processo di promulgazione della Costituzione Europea allo scopo di proseguire il percorso attraverso il quale si sta andando verso una completa unione degli stati d’Europa iniziata appunto con quella storica firma. Analogo tema è stato ripreso a metà marzo proprio in occasione dei solenni festeggiamenti per la ricorrenza. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato un programma in base al quale si dovrà giungere alla firma della Costituzione Europea entro le elezioni del Parlamento dell’Unione del 2009. Sembra quindi che la costruzione dell’Unione Europea “politica” abbia preso nuovo slancio. Proprio in tale ottica, però, è opportuna qualche riflessione, in particolare per quanto riguarda il grado di integrazione europea che i singoli stati sono disposti ad accettare. In Italia sembra che l’Europa sia la panacea di tutti i problemi politici: da noi, infatti, si guarda all’integrazione europea con grande entusiasmo ed aspettativa e forse in modo del tutto acritico. Non è sempre così in altri paesi che pure sono stati e sono protagonisti (nella sostanza anche più dell’Italia) del processo di unificazione europea. Il problema più sentito in Germania come in Francia, in Gran Bretagna come in Danimarca, solo per citarne alcuni, è il grado di sovranità che si è disposti a cedere all’Europa. Intendiamoci, non si tratta di questioni di poco conto. La PESC (Politica Europea di Sicurezza Comune), pur essendo di recente iniziativa, non è mai stata attuata davvero proprio per questo. La difesa comune presuppone una politica estera comune la quale presuppone a sua volta un’identità (non una convergenza) di vedute nei rapporti interni fra gli stati europei e nei rapporti con gli stati extra europei che è ancora un’utopia. Basta ricordare come si sono comportati i singoli governi europei dopo l’11 settembre 2001 nei confronti di quello statunitense, che pure è il più importante alleato mondiale dell’Europa. Tutti in ordine sparso a cercare di evidenziare le rispettive differenze di posizione nei confronti dell’immane strage e delle sue conseguenze internazionali. Speriamo che la Costituzione Europea venga promulgata in una forma tale da rafforzare l’unione e da minimizzarne le divisioni, altrimenti i trattati di Roma verranno sempre celebrati come l’importante inizio di un processo di grande rilevanza storica e politica che però non avrà mai il suo tanto atteso epilogo. Antonio Daniele Sede delle Istituzioni Europee di Lussemburgo 9 IL NASTRO AZZURRO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALLA FESTA DELL’AERONAUTICA I l 28 marzo 2007 si è celebrato l’ottantaquattresimo Anniversario dell’istituzione dell’Aeronautica Militare come arma autonoma. La cerimonia si è svolta presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle alla presenza del Capo dello Stato, On. Giorgio Napolitano, del Ministro della Difesa, On. Arturo Parisi, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Gianpaolo Di Paola, del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. S.A. Vincenzo Camporini e di numerose autorità religiose, civili e militari di vertice. Il gen. Camporini ha iniziato il suo discorso d’apertura con un caloroso benvenuto al Presidente della Repubblica ed alle autorità presenti, quindi ha sottolineato i valori che tradizionalmente animano l’operato del personale della Forza Armata affermando che essi costituiscono “…il patrimonio ideale tramandato da quanti ci hanno preceduti, molti dei quali, cui va oggi il nostro pensiero riconoscente, non hanno esitato a porre a rischio e sacrificare la loro vita per onorare l’impegno assunto verso la Patria…” L’amm. Di Paola, nel sottolineare l’importanza dell’impegno con cui l’Aeronautica si sta rinnovando “…nei mezzi, nelle strutture organizzative e nel personale…”, ha affermato che si tratta di una sfida necessaria “…spesso determinante, a sostegno delle iniziative per la pace e la sicurezza e del ruolo dell’Italia…” nel mondo. Il Ministro Parisi, nel suo ampio ed apprezzato discorso, ha percorso le tappe dello sviluppo tecnologico dell’Arma Azzurra nel suo quasi secolo di vita, per poi soffermarsi a lungo sul “valore” degli uomini in azzurro. Il riferimento alle decorazioni che sarebbero state di lì a poco consegnate è stato l’occasione per affermare, rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica, che “l’Italia è orgogliosa del coraggio, del valore, ma soprattutto della lealtà dei suoi (dell’Aeronautica – n.d.r.) uomini e delle sue donne…”. 10 L’on. Parisi ha poi fatto cenno alla conclusione dell’annosa vicenda “Ustica”, con l’assoluzione definitiva degli imputati da parte della Suprema Corte di Cassazione, sottolineando come “…in tutti questi anni, gli uomini dell’Aeronautica, pur sottoposti ad accuse gravissime ed ingiuste, hanno saputo mantenere una dignità ed un rispetto per le Istituzioni assolutamente esemplare…” Dopo gli interventi citati, il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, che nell’occasione indossava il giubbotto di pelle in dotazione ai piloti militari, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria (ritirata dai familiari) ai quattro membri del G.222 “Lupo 84” Caduto il 10 luglio 1982 a Greve in Chianti (FI) nel corso di una difficile operazione di spegnimento di incendio boschivo per conto della Protezione Civile. I decorati sono il Tenente Colonnello Pilota Domenico Fanton, il Capitano Pilota Maurizio Motroni, il Maresciallo Specialista Furio Colaiacomo e il Sergente Maggiore Specialista Alessandro Cosimi. Il Presidente ha poi conferito la Medaglia d’Argento al Valor Civile al 41° Stormo Antisom di Sigonella (CT) per il suo costante impegno nel pattugliamento marittimo e nella diuturna opera di soccorso per il salvataggio di innumerevoli profughi e naufraghi. Infine è stata consegnata la Medaglia di Bronzo al Merito Civile al Poligono Sperimentale del Salto di Quirra per aver affiancato all’attività istituzionale anche un’encomiabile opera di soccorso alle persone in pericolo e di spegnimento degli incendi che troppo spesso devastano il territorio sardo. La cerimonia è stata conclusa da un duplice sorvolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale che ha disegnato sul cielo del lago di Bracciano il tricolore più lungo del mondo. Antonio Daniele IL NASTRO AZZURRO IL NASTRO AZZURRO PORGE IL SUO SALUTO AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’AERONAUTICA MILITARE A l Generale di Squadra Aerea Vincenzo Camporini, nominato di recente Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica (20 settembre 2006) va il saluto del nostro Istituto in occasione della ricorrenza dell’istituzione dell’Aeronautica Militare. Nato a Como il 21 giugno 1946, il generale Camporini si è arruolato in Accademia Aeronautica nel 1965 con il corso Drago III e ha terminato il corso di studi con il grado di sottotenente nel 1969, conseguendo la laurea in Scienze Aeronautiche presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli. Nel 2004 si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università degli Studi di Trieste. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare ha prestato servizio per molti anni presso il 3° Stormo di Villafranca dove, nel grado di tenente colonnello, ha comandato il 28° Gruppo. Dal 1983 al 1985 è stato Aiutante di Volo del Capo di Stato Maggiore. Promosso colonnello nel 1985, è stato Comandante del Reparto Sperimentale A.M. di Pratica di Mare, poi ha prestato servizio presso lo Stato Maggiore Aeronautica in vari e prestigiosi incarichi. Nel grado di generale di Divisione Aerea è stato Ispettore dell’Aviazione per la Marina e poi Ispettore per la Sicurezza del Volo. Trasferito allo Stato Maggiore Difesa, ha ricoperto diversi incarichi fino a divenirne il Sottocapo. Successivamente è stato Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa sino alla nomina a Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica. Il Generale Camporini è abilitato su 23 tipi di aeromobili ed ha svolto oltre 2500 ore di volo. Tra le numerose onorificenze italiane ed estere spiccano quella di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana e il distintivo d’onore di ferito in servizio. STEMMA ARALDICO DELL’AERONAUTICA MILITARE L o Stemma dell’Aeronautica Militare Italiana, sormontato dall’aquila d’oro turrita simbolo degli aviatori militari, racchiude i distintivi di quattro squadriglie che, nella prima guerra mondiale, si misero in particolare evidenza per l’abilità, il coraggio e l’eroismo dei loro piloti. Il chimerico “Cavallo-leone Alato” afferrante una fiaccola di bronzo accesa era il distintivo dell’impavida “27^ Squadriglia Aeroplani” erede della 10^ Squadriglia Farman, che fu protagonista di numerose missioni di ricognizione e bombardamento. Il “Grifo Rampante” rappresenta l’insegna della famosa “91^ Squadriglia da Caccia” che divenne nota come la Squadriglia degli Assi avendo avuto tra le sue fila eroi come Francesco Baracca, Ruffo di Calabria, Piccio ed altri. Il “Quadrifoglio” con foglie caricate da sezioni di un cerchio d’oro, riproduce il simbolo della “10^ Squadriglia da bombardamento Caproni” che si distinse per le audaci azioni belliche durante la Grande Guerra. Il celebre “Leone di S. Marco”, che tiene con la zampa destra una spada d’oro e la sinistra appoggiata sul libro chiuso dei Vangeli, fu adottato come emblema dalla “87^ Squadriglia Aeroplani” ribattezzata in onore della città di Venezia, “La Serenissima”. Fu di questa Squadriglia, al comando di Gabriele D’Annunzio, l’epico volo su Vienna. Accompagna lo stemma il cartiglio con il motto in caratteri gotici d’oro “virtute siderum tenus” - con valore verso le stelle - che sintetizza la bravura, il coraggio ed il sacrificio di tutti gli Aviatori italiani. 11 IL NASTRO AZZURRO PAROLE DA SALVARE non si educa la consapevolezza di e parole subiscono spesso la Il monumento all’eroismo - Pest (Ungheria) non essere solo individui isolati, stessa sorte dei luoghi della nati e cresciuti nell’oggi, bensì frutnostra quotidianità: ci abituiato del sacrificio e dell’impegno di mo tanto alla loro presenza che quanti ci hanno preceduto. La culdimentichiamo di osservarne la beltura, per diritto etimologico, è “collezza, non ci curiamo di difenderne tivazione” data la sua matrice nel l’integrità, smettiamo di emozionarverbo latino colere “coltivare”: è ci di fronte alla ricchezza di memoquindi incessante processo di rinarie che contengono. Andiamo perscita, ciclo vitale che continua dendo il senso profondo delle paroattraverso la memoria che è linfa le che costituiscono la tessitura di imprescindibile perché si crei e creuna lingua, che custodiscono la stosca una coscienza libera, capace di ria di quanti le hanno pronunciate difendere le proprie ragioni etiche e per testimoniare l’appartenenza ad storiche. Le parole sono inesauribiuna cultura comune. Il linguaggio si li depositi di tradizioni e ricordi, serve di segnali sempre più rapidi e sono monumenti da salvare proprio funzionali ad una comunicazione come quelli fatti di pietra. L’anima eccessivamente semplificata e finaantica di vocaboli come “eroismo”, lizzata soltanto allo scambio di “gloria”, “onore”, “abnegazione”, esperienze “usa e getta”. Dal vocasacrificio”, “dovere”, “identità”, bolario dei giovani, e non solo, “impegno”, virtù”, non deve andare scompaiono preziosi segni di idenperduta anche se il nostro tempo condanna all’oblio tutto tità ovvero di quel patrimonio di conoscenze e valori che ciò che non appare di immediata utilità. Se è vero che dare rende una persona, un popolo “quello, proprio quello e non il nome alle cose è dare loro esistenza allora è compito polialtro”. Si va sciogliendo il legame con “la terra dei padri”, tico, nel senso più vero del termine, garantire la vita ed il perché è questo il significato originario della parola rispetto delle parole che racchiudono le tracce della nostra “Patria”che sembra messa a dura prova dal modificarsi del identità e sono il filo che sempre ci guida a ritrovare la vincolo con il luogo in cui si è nati anche a causa della prenostra terra d’origine. carietà del lavoro che costringe ad un nomadismo che L allontana dalle proprie radici. E diviene più difficile la condivisione di ideali da difendere con coraggio e abnegazione proprio perché si indebolisce o, come meglio sarebbe dire, Giuliana Berengan (Insegnante, Socia simpatizzante dell’Istituto) La Legge Finanziaria ha confermato, anche per quest’anno, la possibilità di destinare il “5 per mille” dell’IRPEF a sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle Associazioni e Fondazioni. Vi comunichiamo che l’Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, come Associazione riconosciuta che opera nei settori di cui all’art.10, comma 1, lettera a, del D.Lgs. n.460/97, ha presentato la prevista domanda che è stata acquisita dall’Agenzia delle Entrate. Sia con il Mod. UNICO che con il 730 è possibile compiere tale scelta e vi invitiamo ad utilizzare questo strumento per sostenere gli impegni e le attività che il nostro Istituto svolge per diffondere, in particolare nelle giovani generazioni, il rispetto e l’amore per la Patria e la conoscenza dei doveri verso questa; assistere gli iscritti e salvaguardare gli interessi morali e materiali della categoria; mantenere vivi i contatti con le Forze Armate e con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La scelta si può esprimere apponendo, nell’apposito spazio, la propria firma ed inserendo il Codice Fiscale dell’Istituto: 80226830588 e non comporta alcun onere a carico del contribuente. Questa nuova fonte di finanziamento consentirebbe di svolgere al meglio la nostra opera morale e sociale per una piena ripresa delle attività ed il rilancio dell’Istituto del Nastro Azzurro, caldamente auspicati dal XXVII Congresso Nazionale lo scorso ottobre a Brescia. 12 IL NASTRO AZZURRO NELLE SCUOLE DI FERRARA UN SONDAGGIO SU COME I GIOVANI VIVONO I VALORI A Ferrara, previ accordi con il Provveditorato agli Studi della Provincia (U.S.P.) e l’Assessorato competente del Comune, la Professoressa Gianna Vancini, simpatizzante del Nastro Azzurro, ha predisposto un questionario per le terze classi della scuola statale d’obbligo che verrà presentato facoltativamente dagli insegnanti delle materie letterarie a livello di classe e non di singoli alunni su tematiche e realtà spirituali dimenticate o ignorate. Il questionario ha lo scopo di sondare le conoscenze dei giovani sui temi basilari della famiglia, della Patria, della società e dell’ambiente relazionati con il mondo della scuola, dello sport, della musica o dell’arte in generale. Sulla scorta dei risultati dei test, una commissione apposita della quale sarà chiamato a far parte un esponente del Nastro Azzurro, trarrà indicazioni significative sulla base delle quali verrà indetto un incontro nella sala pubblica del Provveditorato come momento finale di confronto, riflessione e crescita grazie al lavoro svolto dagli insegnanti e loro alunni. Perché il sondaggio: “L’umanità sta vivendo una trasformazione epocale che in pochi decenni ha operato stravolgimenti delle leggi naturali che, se da un lato colpiscono l’ambiente ecologico, hanno in parte minato anche il nucleo fondamentale della società che è la famiglia, a cui è demandato il compito primario di educare i figli, finalità che la scuola deve poi perseguire con tenacia. I mass media parlano ogni giorno di clonazione, eutanasia, prostituzione, immigrazione, adozione internazionale…, nonché di fenomeni che toccano più da vicino il mondo giovanile: anoressia e bulimia, fumo alcool e droga, bullismo e violenza…. Appare necessario, quindi, indirizzare i giovani anche a discutere di valori ed ideali senza i quali non è possibile costruire solide personalità. Che ne sanno i giovani del valore di “Patria” per la quale intere generazioni di uomini si sono sacrificati fino alla morte; valore che non è certamente in contrasto con il concetto di Unione Europea o di mondo globalizzato? Qual è la conoscenza giovanile della nostra Costituzione? Dobbiamo chiarire il concetto di “Pace”, antitesi di “guerra”, che coinvolge un’umanità di ricchi e di poveri sempre più poveri? I giovani, scommessa dell’umanità e promessa per il futuro, debbono crescere consci che presto saranno loro i protagonisti del domani, che da loro potrà nascere una realtà migliore, solo se lo vorranno. La scuola, lo sport, la musica, l’arte in generale sono alcune tra le più preziose opportunità che la vita offre loro a livello personale e di gruppo. È attraverso questo mondo di interessi, visto negli aspetti positivi che esso offre, che è possibile accostarsi alla realtà interiore dei giovani e utilizzarla per una crescita armoniosa e serena”. Gianna Vancini (Insegnante, Presidente “Gruppo Scrittori Ferraresi”, Socia simpatizzante dell’Istituto) L’iniziativa socioculturale che la professoressa Vancini ha posto in essere presso le scuole di Ferrara, spinge a riflettere sulla sua attualità. E’ recente il dibattito politico acceso e complesso riguardante iniziative legislative che intenderebbero regolare in maniera “nuova” i rapporti di coppia. Non occorre approfondire i particolari tecnici di tale proposta legislativa, perché il pensiero si focalizzi spontaneamente sulla sua etica. Oggi, nonostante il tenace attivismo in suo sostegno svolto da Carlo Azeglio Ciampi per tutto il settennato della sua Presidenza della Repubblica, il concetto di Patria è ancora gravemente offuscato. Se anche il concetto di famiglia, il pilastro più antico ed importante su cui si basa la società umana, dovesse essere sfumato nel relativismo storico dei nostri tempi, poco dediti al culto dei valori fondamentali, probabilmente il modello sociale di riferimento che lasceremo ai posteri sarà rappresentato soltanto da un agglomerato di individui senza regole né identità, piuttosto che da un insieme in cui ritrovarsi e sostenersi a vicenda condividendo valori, sentimenti e radici comuni. Antonio Daniele 13 IL NASTRO AZZURRO ANCORA SULLA STORIA DEL TRICOLORE Rimini 26 Marzo 2007. A S ALL'ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO NCORA SULLA TORIA PERIODICO NAZIONALE FRA COMBATTENI'I DECORATI AL VALOR MILITARE -Piazza Galeno n.l 00161- R O M A DEL TRICOLORE OGGETTO "Storia del Tricolore". Raccogliendo l'invito alla collaborazione, di cui alla rubrica " II Nastro Azzurro informa", ultimo capoverso, ed in riferimento a quanto pubblicato a pag. 7 del Numero 1 del corrente anno, sotto il titolo "Storia del Tricolore", è stata rievocata l'evoluzione della bandiera nazionale dalla sua nascita, il 7 Gennaio 1797, ai nostri giorni. A parere dello scrivente, nella simbologia in argomento, non è stato incluso il drappo istituito dalla Repubblica Sociale Italiana con decreto ministeriale del 25/11/1943 che così recita: “La bandiera dello Stato è il tricolore con fascio repubblicano sulla punta dell'asta”. “La bandiera di combattimento delle Forze Armate è il tricolore con al centro un'Aquila con fascio repubblicano”, di cui si allega fotocopia. Tale ultima insegna ha sventolato sui campi di battaglia per oltre 17 mesi, per un periodo pertanto superiore a quelli delle Repubbliche Cispadana e Cisalpina messe insieme. Pertanto, nonostante il mancato riconoscimento giuridico della R.S.I. ritengo che ai fini della ricostruzione storica delle vicende del Tricolore, anche queste ultime insegne vadano a far parte, a torto o a ragione, della Storia d'Italia. Ringraziando dell’attenzione, sarà gradito un cenno di risposta, porgendo distinti saluti. Magg.Gen.(c.a.) CINGOLANI Pier Franco (Socio dal 1989) Via Agnesi n.27 – 47900 RIMINl(RN) R ingrazio il generale Cingolani per la corretta e puntuale precisazione storica che ha voluto inviarci a seguito della lettura dell’articolo sulla “Storia del Tricolore” uscito sul n.° 1/2007. Nel pubblicare volentieri la sua cortese e gradita lettera, colgo l’occasione per sottolineare come le vicende drammatiche della seconda guerra mondiale hanno sconvolto la vita e le coscienze degli italiani in modo molto più profondo e duraturo delle distruzioni materiali e dei lutti che un conflitto comunque provoca. Infatti, più di sessant’anni dopo quelle vicende, richiami alla semplice verità storica provocano la necessità di dover “per forza” operare con cautela ed evidenziare mille distinguo. La Repubblica Sociale Italiana è stata archiviata dalla storia non come un fatto, ma come un’onta, però appartiene alla storia d’Italia e, indipendentemente dal giudizio morale che ognuno di noi, nell’intimo della propria coscienza, può esprimere al suo riguardo, ha avuto anch’essa il tricolore italiano come bandiera, con le 14 varianti che il generale Cingolani ci ha illustrato e che, giustamente, in una “Storia del Tricolore” completa e corretta, avrebbero dovute essere citate. Solo, il ridotto spazio concesso all’articolo in questione (mezza pagina) può spiegare l’omissione di questa parte della storia della nostra Bandiera utilizzata per ben diciassette mesi (un tempo senza dubbio rilevante ai fini storici). Non si può invece ritenere sufficiente, come motivo di non citazione, il fatto che, nel frattempo, sventolava sui campi di battaglia anche l’“altro” tricolore, quello con lo stemma sabaudo al centro e che la storia riconosce come “ufficialmente in vigore” nel periodo. Bene ha fatto, quindi, il generale Cingolani a ricordarci dell’esistenza storica di una delle tante versioni con cui ha sventolato il nostro tricolore. Non importa il giudizio morale sul bene o sul male relativo a chi o che cosa tale vessillo abbia rappresentato. È comunque un pezzo di storia della nostra Patria che riguarda un periodo che non si può cancellare né obliare. Antonio Daniele IL NASTRO AZZURRO BARI RICORDA MARTELLOTTA L’ intitolazione di una strada ad un decorato al Valor Militare, almeno a Bari, è un fatto abbastanza normale. Generalmente, però questo avviene per i decorati nati e/o residenti a Bari o nella provincia. Il 12 dicembre scorso però, con una importante cerimonia, è stata intitolata una strada cittadina ad un decorato di un’altra provincia: il Col. A.N. Ing. Vincenzo Martellotta nato a Taranto. Per capire il perchè di questa eccezione occorre innanzitutto ricordare che Martellotta, durante la seconda guerra mondiale, fu protagonista assoluto delle imprese leggendarie condotte dai marinai italiani a bordo dei “maiali” contro le munitissime basi inglesi di Malta (26 luglio 1941) e di Alessandria (1819 novembre 1941, che culminò con l’affondamento di due corazzate e una petroliera) e per questi ed altri episodi fu decorato complessivamente con una MOVM, una MAVM e una promozione al grado superiore. Ma non propriamente per questi fatti Bari ha voluto ricordare l’ufficiale di marina, bensì per un altro fatto eroico che sicuramente salvò la città da una gravissima catastrofe. Il fatto si collega direttamente al disastroso bombardamento, avvenuto il 2 dicembre 1943 e definito dal Gen. Eisenhower il più grave dopo quello di Pearl Harbor, che tuttavia per una discutibile censura imposta a suo tempo da Winston Churchill (che non voleva si sapesse che sulle navi di Sua Maestà vi erano gli aggressivi chimici da anni posti al bando dal consesso delle Nazioni), è stato a lungo ignorato sia dalla stampa dell’epoca, sia dagli storici. Solo recentemente le conseguenze di lungo periodo di quell’episodio si sono imposte all’attenzione della ricerca storica e medico scientifica. Nell’incursione tedesca di quel 2 dicembre 1943 furono affondate 17 navi anglo americane (altre 8 furono gravemente danneggiate) e 5 di queste erano cariche di munizionamento contenente aggressivi chimici pericolosissimi, anzi mortali, a base di iprite. Per molto tempo quelle navi affondate sono state una fonte di pericoli gravissimi per l’intera città. Le operazioni di bonifica del porto iniziarono nel 1947 e si protrassero per alcuni anni. A dirigerle la Marina chiamò l’allora maggiore Vincenzo Martellotta, l’eroe di Malta e di Alessandria. Per dare una idea della quantità immane dei vari ordigni recuperati, è sufficiente leggere i rapporti che settimanalmente Martellotta inviava ai diversi Ministeri interessati ed alla Prefettura. Da questi risulta che i soli ordigni chimici caricati ad iprite assommarono a ben 15.551 bombe d’aereo e 2.533 casse di munizioni (ovviamente il quantitativo di munizionamento ordinario recuperato fu di gran lunga superiore). Le operazioni consistevano nel recupero dei vari ordigni, dai fondali del porto, e nel loro caricamento su appositi zatteroni. Poi apposite ditte civili trasportavano al largo questi zatteroni e ne affondavano il carico su fondali di 400 metri, se questo era costituito da munizionamento ordinario, e su fondali di 1000 metri, se il carico conteneva iprite. In attesa del caricamento sugli zatteroni gli ordigni recuperati venivano depositati in appositi locali del porto. In uno di questi il 22 giugno 47 si sviluppò un incendio; nel locale erano depositate grosse bombe d’aereo contenenti iprite. La situazione era gravissima e stava per trasformarsi in un’immane catastrofe per l’intera città, ma Martellotta e la sua squadra non persero un istante e, incuranti della propria incolumità, spensero l’incendio e neutralizzarono la fuoruscita dell’iprite da una bomba profondamente corrosa dalla lunga permanenza nelle acque del porto. Quasi tutti rimasero ustionati in maniera grave e molti di loro, compreso Martellotta, furono a lungo ricoverati nell’ospedale militare di Taranto. Due anni dopo, il 27 aprile 49, il valoroso ufficiale fu insignito di una medaglia d’argento al merito civile. Quasi sessanta anni dopo Bari gli ha intitolato una strada. Giuseppe Picca La lunga esposizione ai vapori dell’iprite (la bonifica durò diversi anni) riuscì fatale a molti componenti della squadra di bonificatori: in particolare i sommozzatori, tutti appartenenti alla famiglia Carofiglio, morirono negli anni successivi per i postumi di intossicazione da iprite. Un altro componente della squadra, il ten. di vascello Agostino Straulino, il futuro olimpionico di vela, riportò seri disturbi alla vista dai quali guarì solo dopo un trasferimento, quanto mai opportuno, in altra sede. Poiché non sempre le ditte incaricate di affondare i vari ordigni lo fecero sui fondali prescritti ma spesso, purtroppo, lo fecero a poca distanza dalla costa e su fondali poco profondi, ancora oggi i pescatori pugliesi, calano le reti nelle zone infestate da ordigni all’iprite (che più o meno corrosi rilasciano sulle reti varie quantità di questa pericolosissima sostanza) e riportano ustioni gravi e talvolta letali: l’ultimo caso di morte si è avuto nel 2000! 15 IL NASTRO AZZURRO RIUNIONE DELLA “CONFEDERAZIONE” DEL 15 FEBBRAIO 2007 ri. È stata sottolineata la necessità che a riunione annuale dei le Associazioni si rapportino con la Presidenti delle Associazioni massima determinazione, in nome facenti parte della degli insopprimibili valori che le “Confederazione Italiana fra le accomunano, nei confronti di una Associazioni Combattentistiche e società che appare sempre più Partigiane” si è tenuta nei locali della distratta e che sta scordando, o forse Casa Madre del Mutilato di Guerra di non vuole riconoscere, come ha ragPiazza Adriana in Roma sede del giunto l’attuale livello di benessere. Presidente di turno, Senatore Per quanto riguarda il contributo Gerardo Agostini. Erano presenti: della Difesa che viene stabilito con Sen. Gerardo Agostini per l’Ass. Naz. legge di durata triennale, l’attuale è Mutilati e Invalidi di Guerra; On. la n.92/2006, il Ministero ha conferAvv. Gustavo De Meo per l’Ass. Naz. Roma: Ingresso della sede dell’Ass. Mutilati e Invalidi mato che il decreto che determina la Combattenti e Reduci; Gr. Uff. Igino ripartizione dell’importo annuale tra i sodalizi aventi diritto è Achilli per l’Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra; in corso di predisposizione. Essendo quella del 2007 la seconGr. Uff. C.te Giorgio Zanardi per l’Istituto del Nastro Azzurro; da annualità, il prossimo anno sarà necessario un tempestivo Sen. Gen. Luigi Poli per l’Ass. Naz. Combattenti della Guerra ed appropriato intervento per il suo rifinanziamento puntando di Liberazione; M.O. Prof.ssa Paola Del Din per la a mantenerne almeno invariato l’attuale importo. Federazione Italiana Volontari della Libertà ed in rappresenNel corso degli interventi successivi, il Presidente Zanardi tanza del Gruppo Medaglie d’Oro al V.M.; Dott. Pietro Boni ha chiesto se ha avuto qualche ritorno la proposta del ripristiper l’Ass. Naz. Partigiani d’Italia; Comm. Italo Frioni per l’Ass. no della festività nazionale del 4 novembre, formulata alla Italiana Ciechi di Guerra; Sig. Vittorio Cimiotta per la Presidenza della Repubblica ed alla quale il Ministro della Federazione Italiana Associazioni Partigiane; Prof. Enzo Difesa non era apparso contrario, proponendo in caso negatiOrlanducci per l’Ass. Reduci dalla Prigionia; Sig.ra Rosetta vo di intervenire a livello adeguato. Il Sen. Agostani, conferStame per l’Ass. Naz. Famiglie Italiane Martiri; Dott. Scaglione mando che ne riparlerà con il Ministro, evidenzia che il provper l’Ass. Italiana Combattenti Interalleati; Sig. Caccialupi per vedimento, per la sua portata, probabilmente incontrerà l’opl’Ass. Naz. Ex Internati. posizione dei datori di lavoro nel qual caso sarà necessaria L’ordine del giorno verteva su tre argomenti: un’iniziativa parlamentare. • relazione della Presidenza; Il Sen. Poli, nel concordare pienamente sulla necessità di • programma delle manifestazioni 2007; incrementare non solo il numero ma la visibilità delle manife• ripartizione del contributo del Ministero della Difesa per il stazioni delle varie Federazioni ed Associazioni, ha illustrato il 2007. programma dell’A.N.C.G.L. che prevede in particolare due L Il Senatore Agostini ha ricordato che la Confederazione è nata il 24 maggio del 1979 con lo scopo precipuo di armonizzare e coordinare le attività delle 18 Associazioni in essa rappresentate affinché possano meglio partecipare, ognuna nel pieno della propria autonomia organizzativa, alla vita attiva della nazione, al consolidamento delle libere istituzioni e dei principi democratici in conformità della Costituzione, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni speranza di un domani di pace e tolleranza. Nel comunicare che il 2° Convegno Nazionale della “Fondazione” nata per assicurare la continuità della A.N.M.I.G. si terrà a Roma entro il primo semestre, il Senatore Agostini ha rese note le altre manifestazioni che nel 2007 la vedranno particolarmente coinvolta: 24 marzo, strage delle Ardeatine; 25 aprile; 2 giugno; 4 giugno, liberazione di Roma; 12 agosto, strage di Sant’Anna di Stazzema; 8 settembre; 24 settembre, eccidio di Cefalonia; 29 settembre, eccidio di Marzabotto; 8 dicembre, Mignano Montelungo; 28 dicembre 60° della Carta Costituzionale. Ha quindi rivolto un forte appello ad arricchire e rendere più incisive le iniziative e le attività associative per non correre il rischio di passare inosservati ed evitare le critiche che periodicamente giungono da alcune componenti parlamenta- 16 Convegni Nazionali a Roma e Firenze, tre Cerimonie a livello Nazionale a Monte Lungo, Finale Emilia e Porta S. Paolo a Roma, altre più numerose a livello di Federazione Provinciale. L’On. De Meo, rispondendo ad una specifica richiesta, ha rappresentato l’inopportunità che il contributo alle Associazioni venga inserito come voce di un capitolo ad hoc del bilancio della Difesa in quanto, nel caso di tagli, sarebbe uno dei primi ad essere sacrificato. Igino Achilli ha ricordato che quest’anno ricorre il 90° dell’Associazione da lui presieduta proponendo un evento in comune con l’A.N.C.R. anch’essa fondata nel 1917. Il Sen. Agostini, nel chiudere i lavori, ha assicurato che esaminerà la proposta ed ha comunicato il suo impegno affinché il Presidente della Repubblica sia presente alla cerimonia che l’A.N.M.I.G. ha in programma per il 25 aprile a Milano o possibilmente a Cefalonia. Il Segretario Generale Con decisione presa in data successiva a questa riunione la “Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane” ha concesso il suo patrocinio al “Convegno su Cefalonia” che si svolgerà in Campidoglio il prossimo 26 aprile. IL NASTRO AZZURRO FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O COMMISSARIO (*) APERTURA ALESSANDRIA Via Fiume 23 – 15100 Alessandria Tel.0131.231172 Gen. Luigi TURCHI Mer/Sab h.10-12 ANCONA Via XXIX Settembre 2/E – 60122 Ancona – Tel. 071.5932582 Cap. Paolino ORLANDINI Mar/Ven h.16-17.30 Via C. Chamonin 60 – 11100 Aosta Tel.0165.42124 [email protected] Via Ricasoli 21 – 52025 Montevarchi (AR) – Tel.055.901391 – 055.901261 Gen. Attilio POLITANO Su appuntamento Sig. Stefano MANGIAVACCHI Lun/Ven h.9-12 Corso Vittorio Emanuele 58 – 63100 Ascoli Piceno – Tel.0736.41389 Cav. Franco Bruno CRUCIOLI Mar/Gio/Sab h.9.30-12.30 ASTI Via Carducci 54 – 14100 Asti – Tel.0141.212241 Sig. Ilio PESCARMONA Mer/Sab 8.30-12 BARI Via Cardassi 50 – 70122 Bari – Tel. 080.5541443 – 3401535050 [email protected] Via Mezzaterra 73 – 2° piano – 32100 Belluno – Tel.0437.31651 – [email protected] Via Verdi 2 – 24121 Bergamo – Tel.035.249680 Gen. Giuseppe PICCA Mar/Gio/Sab h.10-12 Geom. Italo SAVASTA (*) Su appuntamento T.Col. Arbace MAZZOLENI Su appuntamento Conte Tomaso VIALARDI di SANDIGLIANO da Lun. a Ven. h.15-16 Cav. Giorgio BULGARELLI Mar/Mer/Ven h.9-11 Gen. Carlo Maria MAGNANI Martedi h.9-12 Giovedi h.15-18 Cav.Uff. Antonio DI GIROLAMO (*) Mar/Gio h.10-12 Via Roma 68 – 86100 Campobasso – Tel.0874.413794 M.O.V.M. Attilio BRUNETTI da Lun. a Ven. h.9-12 Via Tescione 80 – 81100 Caserta – Tel.0823.301121 – [email protected] Via G. Oberdan 31/C – 95100 Catania Ing. Maurizio de STASIO Giovedi h.10-12 Dott. Raffaele MESSINA Lun/Gio h.16.30-19 Corso Mazzini 251 – 88100 Catanzaro – Tel.0961.721022 – [email protected] Via Arniense 208 – 66100 Chieti – Tel.0871.348603 Avv. Giuseppe PALAJA di TOCCO Lun/Mer/Ven h.9.30-11.30 Comm. Biagio ROSSI Mar/Mer/Ven h.8.30-14 AOSTA AREZZO ASCOLI PICENO BELLUNO BERGAMO BIELLA BOLOGNA BRESCIA CAGLIARI CAMPOBASSO CASERTA CATANIA CATANZARO CHIETI Via Roma 34 – 13876 Sandigliano (BI) – Cell.3351475752 [email protected] http://vialardi.org/nastrazzuro/ Via Marsala 10 – 40126 Bologna – Tel.05.230670 Via Moretto 79/A – 25125 Brescia – Tel.030.3751225 – [email protected] Via dei Giudicati 17 – 09131 Cagliari – Tel.070.402644 COSENZA Via F. Alimena 99 – 87100 Cosenza – Tel.0894.28813 Avv. Pasquale PISANI Su appuntamento CREMONA Corso P. Vacchelli 60 – 26100 Cremona – Tel.0372.416787 Sig. Adelmo BISAIA (*) Su appuntamento 17 IL NASTRO AZZURRO FEDERAZIONE CUNEO PRESIDENTE O COMMISSARIO (*) APERTURA Via S. Michele 29 – 12045 Fossano (CN) – Tel.0172.694453 Cap. Eugenio CARDUCCI (*) Su appuntamento FERRARA Corso Giovecca 165 (C. Patria) – 44100 Ferrara – Tel.0532.203368 Avv. Giorgio ANSELMI Mar/Gio h.9.30-11.30 FIRENZE Via S.M. Maddalena 1 – 50010 Caldine (FI) – Tel.055.211087 Gen. Bruno STEGAGNINI Mercoledi h.16-18 FOGGIA Via Marchianò 46 – 71100 Foggia – Tel.0881.636341 T.Col. Giovanni Battista CORVINO Su appuntamento FORLI’ Via Jacopo Feo 1 – 47100 Forlì – Tel.0543.35372 Cav. Stenio RAVAIOLI Giovedi h.15-17 Via Casilina Sud 69 – 03100 Frosinone – Tel.0775.251508 Serg. Silverio PIZZUTELLI Su appuntamento GENOVA Piazza Sturla 3 – 16147 Genova – Tel.010.3760139 C.F. Luigi CAFIERO Mercoledi h.15-18 GORIZIA Via D. D’Aosta 143 – 34170 Gorizia – Tel. 0481.530137 Sig. Rinaldo ROMANO Mar/Mer h.10-12 GROSSETO Via de Pretis 48 – 58100 Grosseto – Tel.0564.20169 Magg. Guglielmo FRANCINI Su appuntamento IMPERIA Via Des Genejs 50 (c/o ANMIG) – 18100 Imperia – Tel.0183.779003 Cell.338.2745373 – [email protected] Via B. Novelle 24 – 67100 L’Aquila – Tel.0862.23963 Comm. Giacomo ALBERTI Su appuntamento Magg. Umberto SCONCI Da Lun. a Ven. h.9.30-11.30 Viale Amendola 196 – 19100 La Spezia – Tel.0187.716204 – Cell.347.1990911 Piazz S. Marco 4 (c/o Casa del Combattente)– 04100 Latina – Tel.0773.693357 Via Flascassovitti 25 – 73100 Lecce – Tel.0832.308190 Mar.llo Renzo PEDRIGI Mar/Gio/Sab h.9-11 Cav. Luigi CASALVIERI Lun/Ven h.10-12 Cav. Luigi DELICATO da Lun. a Ven. h.9-11 Via Cavour 78 (c/o UNUCI) – 22900 Lecco – Tel.0341.364333 – [email protected] Via Piave 13 – 57123 Livorno – Tel.0586.896711 S.Ten. Giuseppe FACCINETTO Mar/Ven. h.17-19 Ing. Giovanni ANDREANI Martedi h.16-18 FROSINONE L’AQUILA LA SPEZIA LATINA LECCE LECCO LIVORNO LUCCA Viale M. Rosi 88 – 55100 Lucca – Tel.0583.494987 Gen. Cesare PENSABENE Sabato h.11-12 MACERATA Via Kennedy 4 – 62019 Recanati (MC) – Tel.071.7571365 Sig. Raimondo MAZZOLA (*) Su appuntamento MANTOVA Corso Vittorio Emanuele 35 – 46100 Mantova – Tel.0376.324404 Dott. Franco LANFREDI Lun/Mer/Ven h.10-12 Galelria L. da Vinci 4/1 - 54100 Massa – Tel.0585.44796 Gr.Uff. Elio BORGOBELLO (*) Mar/Gio h.16-18 Sabato h.10-12 MILANO Via S. Barnaba 29 – 20122 Milano – Tel.02.5512016 Gen. Arnaldo CASSANO da Lun. a Ven. h.9.30-12.30 MODENA Via V. Reiter 48 – 41100 Modena – Tel.059.220935 Cmte Carlo SABATINI Lun/Ven h.10-11.30 MASSA-CARRARA 18 RECAPITI IL NASTRO AZZURRO FEDERAZIONE RECAPITI PRESIDENTE O COMMISSARIO (*) APERTURA NAPOLI Via S. Lucia 90 – 80132 Napoli – Tel.081.7640758 Avv. Gennaro PERRELLA (*) Lun/Mer/Ven h.10-12 NOVARA Via S. Nazzaro 1/B (c/o Ass.Comb.) – 28100 Novara – Tel. 0321.403967 Gen. Manlio ATTISANO Su appuntamento PADOVA Riviera S. Benedetto 30/A – 35139 Padova – Tel.049.652146 Gen. Saulle GUIDA Lun/Mer/Ven. h.9-11 PALERMO Piazza S.F. di Paola 2 (c/o Caserma R. Settimo) – 90138 Palermo – Tel.091.6887337 Via Cavour 28 (c/o UNUCI) – 43100 Parma – Tel.0521.233842 T.Col. Giovanni Battista RUBINO Mar/Ven h.9-11.30 Gen. Alberto PIETRONI (*) da Lun. a Ven. h.10-12 Via A. Gazzaniga 2 – 27100 Pavia –Cell.335.6709322 – [email protected] Località Pitigliano 25 – 06016 San Giustino (PG) – Tel./Fax 075.8583470 – Cell.339.3425888 [email protected] Via dell’Arsenale 39 – 61100 Pesaro (PU) – Tel.0721.31542 http://www.portalememorie.it/ Piazza S. Caterina da Siena 4 – 65122 Pescara – Tel.085.4211990 Col. Raffaele BABUSCIO (*) Mar/Mer/Sab h.9-12 Cav. Angelo DI NATALE (*) Lun/Mer h.16-18.30 Gio h.9.30-11.30 e 16-18 Ven h.8.30-10.30 T.Col. Luigi LEONARDI Giovedì Su appuntamento Amm. Guido NATALE Lun/Sab h.9.30-10 PARMA PAVIA PERUGIA PESARO E URBINO PESCARA PIACENZA Via Romagnoli 41 – 29100 Piacenza – Tel.0523.711901 Gr.Uff. Mario BOSONI Mar/Sab h.10-12 PISA Via Ricasoli 21 – 52025 Montevarchi (AR) – Tel.055.901391 – 055.901261 Sig. Stefano MANGIAVACCHI (*) Lun/Ven h.9-12 PISTOIA Via XXVII Aprile 4 (Pal.Mutilati) – 51100 Pistoia – Tel.0573.22771 – [email protected] Via dell’Aviere 1 – 33170 Pordenone – Tel.0434.361611 Mar.llo Giampiero MONTI Sabato h.9-11 Dott. Aldo FERRETTI Sabato h.10-12 o su appuntamento Ten. Alberto CAFARELLI (*) Su appuntamento Geom. Giuseppe RONCHETTI Da Lun a Sab h.9-11 Avv. Francesco Maria PALOMBA (*) Su appuntamento PORDENONE REGGIO CALABRIA REGGIO EMILIA RIETI Salita Cappuccinelli dir. Zag.8 – 89123 Reggio Calabria – Tel.0965.22046 Via D. Alighieri 7 (c/o EDILGEO) 42100 Reggio Emilia – Tel.0522435394 – Cell. 348.1522406 – 348.6048054 [email protected] Via A. Ghepardi 70 – 02100 Rieti – Tel./Fax 0746.203077 RIMINI Via Gadames 29 – 47900 Rimini – Tel.0541.52678 Cap. Aleardo Maria CINGOLANI (*) Venerdi h.9-12 ROMA Piazza Galeno 1 – 00161 Roma – Tel.06.4402555 – Fax 06.44266814 [email protected] http://decorativalormilitare.spaces.li ve.com/ Via Levico 4 – 45100 Rovigo – Tel./Fax 0425.463350 – [email protected] Gen. Antonino ZUCO da Lun a Ven h.8.30-13.30 Geom. Graziano MARON Da Lun a Ven h.15-19 ROVIGO 19 IL NASTRO AZZURRO FEDERAZIONE SALERNO RECAPITI PRESIDENTE O COMMISSARIO (*) APERTURA Via Carmine 101 – 84124 Salerno – Cell.334.8916507 Col. Mario PRIVITERA Su appuntamento SASSARI Viale Sicilia 44 – 07100 Sassari – Tel.079.250615 Comm. Gavino CONGIU Da Lun a Sab h.9-19 SAVONA Via Paleocapa 24 (c/o Hotel Suisse) – 17100 Savona – Tel.019.850853 – Cell. 335.6606885 [email protected] Via Aretina Loc. Arbia 71 – 53100 Siena – Tel.0577.364865 – Cell.333.7441888 – [email protected] Corso Gelone 7 – 96100 Siracusa – Tel./Fax 0931.24684 – [email protected] Via Cugini 1 – 74100 Taranto – Tel.099.7752829 – [email protected] Via Gabriele D’Annunzio 89 – 64100 Teramo – Tel.0861.241179 Cell.348.8730235 Via F. Cesi 22 – 05100 Terni Tel./Fax 0744.549856 Geom. Costantino FACCO (Segretario) Da Lun a Dom h.24 Sig. Marco CETOLONI (*) Su appuntamento Avv. Francesco ATANASIO (*) Mar/Gio h.17-19 C.F. Luca BELLONE de GRECIS Da Lun a Ven h.9-11 Sig.ra Anna TRIMARELLI (*) Da Lun a Ven h.10-13 Dott. Marcello GHIONE Mar/Ven h.10-12 Via S. Domenico 28 – 10122 Torino – Tel.011.5217733 – 011.6690309 – [email protected] Via Adamello 38 – 38100 Trento – Tel./Fax 0461.932174 – Cell.335.7042529 Vicolo S. Pancrazio 7 – 31100 Treviso – Tel.0422.541983 Magg. Carlo BERTOLOTTI Mercoledi 15-18 Sig. Francesco VOLPI Su appuntamento Gr.Uff. Walter OMICCIOLI da Lun. a Ven. h.8.30-11 Via XXIV Maggio 4 – 34133 Trieste – Tel.040.361737 – [email protected] Via Stabernao 2 – 33100 Udine – Cell.333.5731909 Dott. Giuseppe VUXANI da Lun a Ven h.10-11 Gr.Uff. Vittorio ZANUTTA Mer/Sab h.10-12 SIENA SIRACUSA TARANTO TERAMO TERNI TORINO TRENTO TREVISO TRIESTE UDINE VARESE Via C. Battisti 21 – 21100 Varese – Tel.0332.240803 Sig. Ferdinando MANCINI Lun/Gio h.9-11 VENEZIA Castello 5016/B Campo S.Severo – 30124 Venezia – Tel.041.5236028 Comm. Arnaldo DARAI Giovedi h.9-12 VERONA Largo Don Chiot 27/A – 37122 Verona – Tel.045.8402145 Gen. Amos SPIAZZI di CORTE REGIA Sabato h.10-12 VICENZA Corso Palladio 98/A (Pal.Trissino) – 36100 Vicenza – Tel.0444.221238 Mons. Ezio Olivo BUSATO Mar/Gio h.10-11 Presso la Federazione di Torino è sempre in funzione un efficiente servizio a disposizione di tutte le Federazioni dell’Istituto, che fornisce a richiesta scritta o telefonica le motivazioni delle decorazioni al Valor Militare. Per richiedere il testo della motivazione della decorazione è sufficiente fornire il nominativo con il luogo e la data di nascita del decorato e la guerra a cui ha partecipato. I recapiti della Federazione sono riportati in questa stessa pagina. L’orario di apertura della Segreteria è tutti i mercoledi pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18, mentre per ricerche complesse o urgenti potranno anche essere concordati orari e giorni diversi. 20 IL NASTRO AZZURRO PUBBLICATO L’ALBO D’ONORE DEI DECORATI AL V.M. DELLA PROVINCIA DI AREZZO S abato 24 febbraio 2007, presso la splendida Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo, la locale Federazione dell’Istituto del Nastro Azzurro, ha celebrato la Giornata del Decorato al Valor Militare. L’evento, diretto dal Socio cav. Alfio Coppi, è iniziato con l’omaggio ai Caduti: la Fanfara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Montevarchi ha intonato l’Inno del Piave ed il Silenzio, quindi è stata data lettura delle motivazioni delle Medaglie al Valor Militare concesse all’Amministrazione Provinciale di Arezzo ed a tre Comuni della Provincia; il Presidente della Federazione Stefano Mangiavacchi ha portato il saluto del Nastro Azzurro ed ha presentato l’Albo d’Onore dei Decorati al Valor Militare della Provincia di Arezzo, un libro che raccoglie oltre 900 nominativi di Decorati della Provincia dei quali 8 Ordini Militari d’Italia, 28 Medaglie d’Oro, 309 Medaglie d’Argento, 422 Medaglie di Bronzo, 367 Croci di Guerra, tutte al Valor Militare, e 44 Promozioni per Meriti di Guerra. Successivamente hanno portato il saluto dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo la Vice Presidente dottoressa Mirella Ricci ed il Presidente del Consiglio Provinciale dottor Antonio Perfori. Al termine dei discorsi celebrativi sono stati consegnati dal Presidente Stefano Mangiavacchi i Diplomi d’Onore alla Provincia di Arezzo M.O.V.M., al Comune di Sansepolcro M.A.V.M., al Comune di Cavriglia M.B.V.M., al Comune di Pieve Santo Stefano C.G.V.M. Si è poi svolta la consegna dei Diplomi Vista della Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo d’Onore, realizzati dalla Federazione e dalla provincia di Arezzo, ai Decorati al V.M. viventi (presenti in sala venti Decorati con i familiari). Numerose le Autorità presenti: il Prefetto di Arezzo dottoressa Francesca Garufi, oltre 30 Sindaci dei Comuni della Provincia di Arezzo tutti con fascia tricolore, il col. Caria della Regione Militare, il col. Marco Mochi, Comandante Provinciale dei Carabinieri, una rappresentanza del 186° Reggimento Paracadutisti Folgore di Siena, rappresentanti delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, Consiglieri Provinciali e Regionali che, con la loro presenza, hanno reso più solenne la celebrazione. Per il Nastro Azzurro presente il gen. Bruno Stegagnini della Federazione di Firenze, il cav. Angelo di Natale della Federazione di Perugia, il cav. Giovanni Sclano della Consegna dell’Attestato alla Vice Sezione Porto Santo Presidente della provincia di Arezzo Stefano (GR.); presenti i dott.ssa Mirella Ricci figli delle M.O.V.M. Elio Bellini e Giovanni Maltese Caduti a Corfù e Cefalonia. Numerose le presenze dei Soci della Federazione di Arezzo. Inoltre vi erano anche i Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Provincia, una rappresentanza della scuola elementare “Gamurrini” di Arezzo e tanti cittadini che hanno voluto rendere omaggio ai Decorati al V.M.. La cerimonia si è conclusa con l’Inno di Mameli e la distribuzione ai presenti della copia dell’Albo d’Onore. Grazie alla Regione Toscana l’Albo d’Onore è stato consegnato a tutte le biblioteche comunali della Provincia dì Arezzo. II Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di saluto ai Decorati al V.M. ed ai soci della Federazione. Stefano Mangiavacchi 21 IL NASTRO AZZURRO I NAUFRAGHI SALVANO I NAUFRAGHI A distanza di tanti anni mi è capitato fra le mani l’album dei “vecchi ricordi” ricco di episodi storici riferiti all’ultima guerra. Sfogliandolo, mi sono ritrovato nel lontano 29 marzo 1942. All’epoca, volavo sull’idrovolante Cant.Z 506 in dotazione alla 146^ Sq. Ricognizione Marittima Lontana, di stanza ad Elmas (Ca) e Comandata dal cap. Gino Visentini Scarzanella. Eravamo di rientro da una missione svolta nel Mediterraneo Occidentale nel corso della quale avevamo rintracciato il famoso incrociatore leggero “MAXMAN”, da noi soprannominato l’incrociatore “fantasma” per le sue apparizioni a sorpresa. L’avevamo seguito per parecchie ore facendo da “radiofaro” agli Aerosiluranti che, nonostante l’avessero attaccato più volte in successione non erano riusciti ad affondarlo. Intanto, nelle pause di questi attacchi, la poderosa nave inglese continuava a prendersela con noi, tant’è ci colpì in più parti e ci mise fuori uso l’apparato R.T. impedendoci di chiedere il Q.D.M. (rotta di avvicinamento) per il rientro. Fummo costretti all’ammaraggio forzato in mare aperto circa a S-W della Sardegna senza poter dare la posizione esatta di dove ci trovavamo. Era una sera grigia, con vento forte, foschia densa e mare molto agitato. L’onda era superiore ai tre metri e l’impresa appariva molto rischiosa. La visibilità ulteriormente ridotta per il calare della sera, la scorta di carburante ormai alla fine - eravamo in volo da otto ore - ci obbligarono ad affrontare il rischio a qualunque costo. A complicare ancor più la situazione in quella zona, sommergibili nemici avevano liberato palloncini che, collegati a mine galleggianti con filo 22 metallico, costituivano grave rischio per la navigazione notturna. Essendo dei due piloti quello con più ore di volo, la scelta dell’ingrato compito cadde su di me. Inutile dire che feci appello a tutte le mie capacità, responsabile com’ero di tutto l’equipaggio, oltre che dell’aereo. Eseguii un giro a bassissima quota, per rendermi conto esattamente delle condizioni del mare e scegliere la direttrice che mi sembrava più sicura. Decisi di prendere il vento e l’onda a 45° e mi apprestai alla manovra che si annunciava molto rischiosa e impegnativa. Quando “tolsi i motori” e il frastuono cessò, sentii distintamente qualcuno dell’equipaggio pronunciare una frase che mi turbò e mi esagitò ancora di più: - Pilota, ci salvi la vita, abbiamo famiglia, abbiamo i figli! Forse fu quella accorata supplica a far sì che l’aereo, dopo qualche pauroso sobbalzo, si posasse fra quelle onde minacciose senza troppi danni. Era già sera inoltrata e nella tenue luce crepuscolare del dopo tramonto si vedevano affiorare dall’acqua le pinne dei pescecani che poi ci avrebbero accompagnati per molto del tempo di permanenza in mare, rendendoci ancora più ostile la situazione. Passammo così tre giorni alternandoci al timone di direzione del velivolo per evitare che i flutti e il vento che ruotava, lo capovolgessero, facendoci finire preda di quegli squali. I giorni e le notti si susseguirono senza che qualcuno dal cielo o dal mare ci potesse avvistare. Improvvisamente, il miracolo! Stavolta non era il solito miraggio ma un vero aereo: un aereo della nostra Squadriglia che ci stava ancora cercando. Giunto su di noi espresse la sua gioia con “battiti di IL NASTRO AZZURRO ali” e altri “gesti” familiari ai piloti. Sapendo che la sua presenza ci era di sicuro conforto, ci tenne compagnia dopo aver segnalato la nostra posizione, che era variata moltissimo rispetto al punto di ammaraggio (la Commissione di Inchiesta che ha vagliato il nostro caso ha potuto accertare che il vento ci ha fatto “scarrocciare” per circa 170 Km dal punto dell’ammaraggio), finché, qualche tempo dopo, non ci raggiunse anche l’idrovolante del Soccorso marittimo. Un altro CANT Z 506 di colore bianco con il simbolo della croce rossa, partito da Stagnoni in nostro soccorso, manifestava l’evidente intenzione di ammarare per trarci in salvo. Visto in che modo si apprestava ad eseguire la manovra, ho sventolato la bandiera di pericolo ed ho mimato al pilota le condizioni a cui attenersi e le difficoltà a cui andava incontro, essendo ruotato il vento, mentre il mare, invece, per forza d’inerzia, continuava a conservare il moto precedente. Lo spirito di abnegazione prevalse sulla considerazione del rischio: il velivolo si portò “sotto vento”, “fece la barba” al nostro aereo per posarsi il più possibile vicino a noi ma, ahimè, al contatto con l’onda, ancora insidiosa, venne proiettato in alto parecchi metri, cappottò e se ne andò a fondo sfasciato dall’impatto col mare. Stremati come eravamo, raccogliemmo le residue forze per soccorrere quei valorosi colleghi. rimettemmo in acqua il battellino pneumatico e, con remi e funi di cui i nostri aerei erano dotati, andammo a recuperare il pur valoroso equipaggio del malcapitato idro soccorso. Fu veramente un’ironia della sorte: “i naufraghi salvano i naufraghi”. Con questo bisticcio di parole i giornali di allora, attenti ai fatti di guerra, riportarono l’accaduto. Verso sera, finalmente, un M.A.S. ci imbarcò tra non poche difficoltà e ci riportò a Cagliari dal cui aeroporto eravamo partiti e dove tanta gente, saputo del nostro ritrovamento, era ad attenderci per esprimerci la propria solidarietà. L’Aeroporto di Elmas era il nostro Idroscalo, ma era, ed è tutt’ora anche aeroporto terrestre, per cui spesso noi umili “Ricognitori” ci trovavamo ad operare a stretto contatto in azioni di guerra con i più famosi “Siluratori”, quali Di Bella, Erasi, Graziani, Buscaglia, Tagliapietra e con Del Vento che fu mitragliato sul battellino dopo essere stato abbattuto. Se qualcuno del mio equipaggio e di quello dell’idro soccorso fosse ancora in vita, desidererei contattarlo dopo tanto tempo da questa e dalle tante altre situazioni simili in cui ci siamo trovati nel periodo più triste e travagliato della storia della nostra Patria . L’equipaggio era cosi composto: 1° pilota S.Ten. 2° “ Serg. Osservatore G. Mar. Marconista Av. Sc. Motorista Av. Sc. Armiere Av. Sc. Ceretti Claudio Incerti Lorenzo Bonilli Mario Petrucci Renato Assenza Vincenzo Piovesan Angelo Ringrazio per l’ospitalità e saluto cordialmente Incerti Lorenzo (C.G.V.M.) Via G. Matteotti, 59 44010 Montesanto (FE) 23 IL NASTRO AZZURRO LA BANDIERA DELLA REGIA TORPEDINIERA “CALATAFIMI” SVENTOLA SULLO STAMMLAG XI B-FALLINGBOSTEL (HANNOVER) A lla fine del mese di marzo 1945, per un accordo HitlerMussolini, gli Ufficiali italiani internati in Germania, in violazione della convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, dovevano essere destinati al lavoro. I mille “Kriegsgefangenen”, irriducibili, detenuti nel campo di Fallingbostel, si rifiutarono in massa. Tutti sostennero il più deciso dissenso manifestato dal ten.col. Guzzinati, l’anziano del campo, in una lettera inviata al comandante tedesco. In conseguenza di tale atteggiamento dovevano essere trasferiti: destinazione ignota ma senz’altro punitiva. Dopo la liberazione si seppe trattarsi del campo di sterminio di Bukenwalde. L’ordine di movimento arrivò il 4 aprile con esecuzione prevista entro pochi giorni. Intanto il conflitto si avviava alla sua conclusione: da est, l’Armata Rossa, e, da ovest, le armate anglo-americane penetravano sempre più profondamente nella Germania, costringendo le forze tedesche, ormai decisamente logorate, a continui ripiegamenti. Da un certo giorno si cominciò a sentire dal campo, dapprima verso occidente poi a giro d’orizzonte, il rombo del can- none; di notte all’orizzonte si vedevano le vampe del fuoco di artiglieria. I combattimenti si facevano sempre più vicini: gli Alleati stavano chiudendo in una sacca una Grande Unità germanica e, con questa, il campo, impedendo per fortuna il trasferimento degli ufficiali italiani a Bukenwalde. Intanto, anche se la fame era sempre tanta, i tedeschi cominciarono a mollare ed a limitare le restrizioni, per la verità già meno disumane che negli altri campi; addirittura la sorveglianza divenne mista, le sentinelle tedesche erano affiancate da ufficiali italiani. Ciò fino a tutto il 15 aprile. La libertà arrivò alle prime ore del 16 aprile, con i carri armati della 15^ Divisione corazzata scozzese: gli scozzesi sostituirono sulle torrette le sentinelle tedesche che, a loro onore, erano rimaste in posto fino all’ultimo. Attorno al campo si combatteva ancora che già in vari blocchi del campo venivano issate le bandiere delle rispettive nazioni. Toccava a noi! Sul piazzale del blocco italiano risuonò un: “Signori Ufficiali, attenti! - Bandiera!” All’ordine impartito dall’anziano del campo, il ten.col. Guzzinati, un brivido percorse come una scossa elettrica i mille ufficiali schierati in quadrato. Avevano sopportato per fedeltà al Re ed alla Patria diciannove mesi di dura prigionia, “ospiti” del III Reich. Pallidi ed emaciati nelle loro sdrucite uniformi - alcune anche di eserciti stranieri, ma con gradi, mostrine e decorazioni italiani; calzati in tutti i modi possibili, compresi zoccoli olandesi di legno - rigidi sull’attenti, negli occhi di più di uno brillava una lacrima di commozione, mentre fissava quel drappo tricolore che lentamente veniva alzato sulla sua asta - un alto tronco di pino - e finalmente sventolava nel cielo della Germania del nord, insolitamente azzurro. Fine di un incubo. Il tenente di vascello M.O. Brignole, ai piedi dell’asta, era il più emozionato e commosso di tutti: la Bandiera era quella della sua nave, la Regia Torpediniera “Calatafimi” che anni prima aveva affrontato la squadra francese, dopo il bombardamento di Genova. Sapevamo che nel campo si trovavano nascoste alcune Bandiere di reggimento, salvate con mille astuzie e tanto coraggio durante i trasferimenti da un campo all’altro e nelle frequenti perquisizioni. Si trattava, peraltro, di drappi di dimensioni relativamente ridotte. Ben diverso nascondere la Bandiera di una nave da guerra, sia pure di una torpediniera: il segreto era stato ben tenuto, pochissimi infatti ne erano a conoscenza. Sono passati cinquantanove anni, ma io quel Tricolore lo vedo ancora sventolare nel cielo azzurro, sovrastando, e di molto, le Bandiere delle altre nazioni. Vittorio Monastra (ex Kriegstgefangene 8831, Socio della Federazione di Roma) 24 IL NASTRO AZZURRO 25 APRILE 2007 L’ 8 settembre 1943 il proclama radiofonico del generale Badoglio, Capo del Governo, rende nota l’esistenza dell’armistizio con gli Alleati, invitando gli italiani a resistere agli attacchi “…da qualunque parte dovessero arrivare…”. Subito dopo questa frettolosa e raffazzonata notizia il Re con i suoi collaboratori, nel rispetto di una delle clausole armistiziali, si sposta da Roma verso più sicure zone della Puglia. Con tutte le difficoltà di una simile situazione ma con un immane sussulto di dignità, il popolo italiano, con e senza le stellette, decide di “resistere” con tutte le sue forze alla violenta e feroce reazione dei tedeschi, trasformatisi da alleati in occupanti. Gli uomini con le stellette reagiscono immediatamente al brutale comportamento tedesco dando luogo, già subito dopo l’8 settembre, a isolate sacche di combattimenti in luoghi diversi entro e fuori i confini nazionali. Un gran numero di militari di tutte le Forze Armate onora il proprio giuramento di fedeltà al Re raggiungendo, anche con viaggi rocamboleschi, i campi d’arma dell’Italia meridionale. Il Governo del Sud, fedele al Re, intraprende la “cobelligeranza” a fianco degli anglo-americani: così inizia la Guerra di Liberazione. Presto, un ricostituito esercito risale l’Italia combattendo valorosamente dalla linea Gustav, formatasi tra Ortona e Latina, fino ad oltre il Po a Montelungo, Monte Marrone, lungo il Garigliano e la valle dell’Idice, in prima linea a fianco dei nuovi alleati e nelle loro stesse file con 8 divisioni ausiliarie, liberando via via paesi e città presidiate dai tedeschi e coprendosi di gloria a Sulmona, Chieti, Teramo, Filottrano, Corinaldo, Iesi, Faenza, Brisighella, Sacrario di Montelungo Poggio Rusco, Castel Bolognese, fino a oltre il Senio, inizialmente col 1° Raggruppamento Motorizzato, poi col Corpo Italiano di Liberazione e infine con i sei gruppi di combattimento Cremona, Friuli, Folgore, Legnano, Mantova e Piceno. Oltre 400.000 sono gli italiani con le stellette che nell’Esercito, nella Marina, nell’Aeronautica e nell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno preso parte alla guerra di liberazione lasciando sul campo più di 89.000 Caduti. Al nord del Paese occupato dai tedeschi, viene costituita la Repubblica Sociale Italiana. Ma la maggioranza della popolazione non accetta tale situazione e, pur tra mille rischi e difficoltà, dà vita al movimento partigiano alimentato da numerosi giovani che si rifugiano sui monti per sfuggire alla leva della R.S.I. o al lavoro obbligatorio nelle Todt e soprattutto da quegli ex militari che, rimasti l’8 settembre senza reparti e privi di comando, si sono sentiti in dovere di continuare comunque la lotta anche in modo non convenzionale. Il movimento partigiano, composto da oltre centomila italiani senza stellette, organizza così quella “resistenza” armata che, costando alla nazione circa altri 30.000 Caduti, è in grado di costringere un po’ ovunque i tedeschi a guardarsi le spalle distogliendo forze dalle prime linee. Il 25 aprile 1945 l’Italia è finalmente libera dai tedeschi ormai in precipitosa ritirata. Il vero significato della 62^ ricorrenza della “Liberazione” va cercato nella gioia e nel festeggiamento dell’Italia tornata libera, unita e sovrana dopo una guerra persa disastrosamente e venti tragici mesi di lotta civile durante i quali comunque rifulge la dignità di un popolo che ha saputo essere più saggio dei propri governanti ed ha combattuto in condizioni terribili per questo. La prova di quanto è stato duro il conflitto risulta evidente dal fulgore delle 368 Medaglie d’Oro al Valor Militare, concesse ai combattenti con e senza stellette della Guerra di Liberazione. Dalla violenza della seconda guerra mondiale e dal conseguente rifiuto di provare ancora esperienze simili, nasce l’idea di Europa Unita che proprio in Italia si concretizza con la firma dei Trattati di Roma nel 1957. Il 25 aprile è dunque il momento in cui il ricordo di quei tragici eventi deve guidare le giovani generazioni italiane nella loro missione tesa al completamento dell’Unione Europea, premessa insostituibile al conseguimento della vera e duratura pace del mondo. G.Z. 25 IL NASTRO AZZURRO ANCHE LORO SONO RITORNATI A CASA Sacrario, insieme ai resti non conol 28 gennaio 2005 il piccolo cimisciuti di 45000 Caduti sui vari fronti tero cristiano di Mogadiscio fu della seconda guerra mondiale. profanato, i resti di circa 700 conAlla cerimonia hanno partecipanazionali (militari delle varie forze to il Sottosegretario alla Difesa armate e di polizia, crocerossine, Emidio Casula con i vertici delle suore, preti ed italiani che vivevano e Forze Armate e le massime Autorità lavoravano nell’ex colonia italiana) cittadine e regionali. Tra i vari interma anche somali convertiti, furono venti il dottor Giovanni Morkos, oltraggiati da bande somale. dell’Associazione “Amici della Le lapidi vennero distrutte e le Somalia”, non ha nascosto di provabare squartate. Le cronache riferirore frustrazione per la mancanza di no di ragazzi somali che giocavano a solidarietà e per l’apatia delle istitupallone con i teschi dei nostri comzioni italiane che, a 16 anni dal forpatrioti, di ossa sparpagliate e gettate zato ritorno in Patria di molti connain mare o in discarica e di 73 spoglie zionali, non hanno ancora concesso in mano alle milizie di “Al Itthad”, loro la qualifica di profughi, come è sezione somala di “Al Qaeda”. stato fatto per gli italiani rientrati da Il nostro Governo tentò ogni via altri paesi. per riportare in Patria i resti mortali Ma a fronte della indifferenza degli italiani e finalmente circa un delle Autorità governative, vi è stata anno fa, il 24 ottobre 2005, il SISDE la calda partecipazione dei cittadini riuscì a far giungere a Bari, a bordo di di Bari, intervenuti numerosissimi un C-130 dell’Aeronautica Militare, “Campana dei nove rintocchi” alla cerimonia, a dimostrazione del 22 casse di un metro cubo l’una confatto che i baresi, che per decenni, tenenti, alla rinfusa, tutto quanto si come tanti altri meridionali, hanno ingrossato le fila degli emiera riusciti a recuperare. granti, ricordano ancora il dramma di quanti hanno dovuto Il 20 ottobre scorso, a Bari, nell’imponente sacrario dei lasciare il loro paese, i loro familiari per andare a lavorare in Caduti d’Oltremare si è svolta la solenne cerimonia della una terra lontana, e sono affettuosamente vicini a questi loro sepoltura delle salme dei nostri connazionali contenute, simfratelli che dopo una vita di rinunce, di lotte, di sacrifici, sono bolicamente, in 10 piccole urne avvolte nel tricolore. Gli stati poi costretti a rientrare in Italia. onori sono stati resi dalla banda della Brigata corazzata “Pinerolo” e da un picchetto interforze. Dopo la Santa Messa Giuseppe Picca le urne sono state benedette ed inumate nella cripta del I UN OMICIDIO POLITICO DEV E ESSERE CONSIDERA TO PIÙ GRA V E DI UN OMICIDIO La “Sala Madonna di Loreto” del Palazzo dell’Aeronautica di Roma ha ospitato il 21 marzo u.s. una cerimonia semplice ma così ricca di significati che a parlarne mi trovo in serio imbarazzo. Alla presenza di numerosissime autorità civili e militari, tra le quali il cav. Aldo Clemente, Presidente dell’Associazione “Triestini e Goriziani di Roma”, il Generale di Squadra Aerea Stelio Nardini suo Presidente onorario ed ex Capo di Stato Maggiore dell’A.M. ed il prof. Francesco Peroni Rettore dell’Università di Trieste, l’Associazione è stata intitolata al Generale Ispettore Capo Licio Giorgieri, vittima il 20 marzo 1987 di un vile quanto barbaro ed inutile attentato delle Br. Rispetto a quelli di Aldo Moro, Massimo D’Antona, Mauro Biagi, Ezio Tarantelli e tanti altri leali servitori dello Stato, quello di Licio Giorgieri è un nome poco noto per il lavoro che svolgeva e l’incarico che ricopriva: Direttore Generale delle Costruzioni Aeronautiche e Capo del Corpo del Genio Aeronautico. Nato e laureato in Ingegneria Navale e Meccanica con 110 e lode a Trieste, Università nella quale divenne poi professore di Ingegneria Industriale Meccanica, il generale Giorgieri aveva ricoperto, in 37 anni di carriera, i normali incarichi previsti per un ufficiale del Genio Aeronautico, fino all’apice a cui giunse per le eccezionali doti scientifiche, umanistiche e di docente. Ma allora perché proprio lui “bersaglio innocente ed indifeso” di tanta efferatezza? Il solito vecchio, ma purtroppo sempre attuale, fine: destabilizzare lo stato e far trionfare l’anarchia per cercare di raggiungere, con la forza, quello che con la ragione non sarebbe mai stato possibile. Come Ufficiale del Genio Aeronautico ho scritto con emozione queste poche righe e come Segretario Generale dell’Istituto del Nastro Azzurro sono onorato di averne avuto l’opportunità in quanto convinto che conoscere, ricordare e testimoniare il passato è indispensabile per difendere dai pericoli il presente, come preoccupanti fatti di cronaca hanno di recente evidenziato. Antonio Teja 26 "COMUNE ". IL NASTRO AZZURRO AZZURRI NELL’AZZURRO DEL CIELO FED. AREZZO – Cappellano Militare MR Don Romolo BATISTINI, Assistente spirituale della Federazione, Azzurro Dante BICHI (M.B.V.M.), Azzurro Guido FRASI (C.G.V.M.), già membro del Consiglio Direttivo della Federazione stessa, Sig. Bruno GRECO fratello dell’Azzurro Pietro Greco (M.A.V.M. ‘alla memoria’), Sig. Remo MONTINI fratello dell’Azzurro Fosco Montini (M.O.V.M. ‘alla memoria’). Magg. ftr. Angelo MAURI (C.G.V.M.), Mar.llo Magg. Vittorino VOLPI figlio dell’Azzurro Giuseppe Volpi (2 M.A.V.M., 2 M.B.V.M., 2 Prom. M.G.). FED. BERGAMO – Ten. Col. a. Dott. Livio MONDINI (C.G.V.M.). FED. PESARO E URBINO – Cap. ftr. Guido BATTISTELLI (C.G.V.M.). FED. BIELLA – Azzurro Carlo GIAVINA (M.B.V.M.). FED. ROMA – Gen. Div. Cav. Uff. Francesco CORRAO (M.B.V.M.s.c., C.G.V.M.s.c.), Gen. Div. G. di F. Amedeo DE JANNI (M.O.V.M.), Sig.ra Tiddy GASPARINI vedova del Gen. S.A. Cav.Gr.Cr. Paolo Moci (2 O.M.I., 6 M.A.V.M.s.c., M.B.V.M.s.c.). FED. BOLOGNA – Sergente Giacomo CARNEVALI (C.G.V.M.), Mons. Gr.Uff. Enelio FRANZONI (M.O.V.M.), Presidente onorario della Federazione (foto), Sig. Sergio MAZZA figlio dell’Azzurro Cesare Mazza (M.A.V.M.). FED. PADOVA – Col. A.M. Rinaldo DAMIANI (2 M.B.V.M., C.G.V.M., Prom. M.G.) FED. SAVONA – Azzurro Bruno DI LORENZO (2 M.A.V.M.) FED. SIENA – Magg. Giovanbattista BERTANI (M.O.V.M.). FED. FIRENZE – Azzurro Cav. Mario MASINI. FED. GENOVA – Cap. Corv. G.N. Ing Edoardo MOJOLI, Azzurro Mario Luciano ROSSI. LA SPEZIA – Prof. Alberto BERSELLINI (2 C.G.V.M.), Azzurro Rinaldo ROLLINI (M.B.V.M.) FED. MILANO – Col. pil. Enrico Carlo BOVATI (2 M.B.V.M.), già Consigliere della Federazione stessa, Ten. Col. Carlo Alberto GALLONI (M.B.V.M.), attaccatissimo al nostro Istituto pur vivendo a San Paolo del Brasile, Mar.llo FED. TORINO: Alpino Emilio DORO (C.G.V.M.), Magg. cav. Avv. Aldo FERRERO (M.A.V.M.), Sig.ra Anna PASSERA vedova dell’Azzurro Mario Giretto (M.O.V.M.). FED. VICENZA – Sez. Valdagno: Sig.ra Amelia PIANEGONDA vedova dell’Azzurro Ottavio Valente (C.G.V.M.). Alle famiglie colpite da queste dolorose perdite giungano le espressioni del più vivo cordoglio della Presidenza Nazionale e di tutti gli Azzurri. RENDIAMO ONORE ALL’ISPETTORE CAPO DELLA POLIZIA DI STATO FILIPPO RACITI Entrato a far parte del novero dei decorati al “Valore” italiani. Il gesto eroico compiuto dall’Ispettore Raciti, che ha immolato la propria giovane vita al servizio dello Stato, ne fanno un autentico eroe ed un esempio per tutti gli italiani. La coraggiosa testimonianza della giovane moglie aggiunge ancora valore a quello già altissimo del sacrificio di Filippo Raciti. Uomini come Filippo Raciti sono il motivo per il quale le recenti modifiche apportate allo Statuto dell’Istituto del Nastro Azzurro assumono un significato superiore al mero intervento aggiornativo sulle norme regolamentari: diventano la bandiera del cambiamento in una società che cambia e si evolve, ma si ritrova sempre nei valori fondamentali. Il Nastro Azzurro rivolge a Filippo Raciti il suo commosso pensiero. Antonio Daniele 27 IL NASTRO AZZURRO Il prossimo 24 maggio, “Giornata del Decorato”, riprendendo una consolidata quanto nobile tradizione, la Medaglia d’Oro al V.M. Gen. C.C. Umberto Rocca, Presidente del Gruppo Medaglie d’Oro, con il nostro Presidente Com.te Giorgio Zanardi, deporranno una corona di alloro sull’Altare della Patria per onorare il Milite Ignoto in omaggio e memoria dei Decorati Caduti di tutte le guerre. Tutti gli Azzuri che ne hanno possibilità e chiunque altro desideri testimoniare con la propria presenza la riconoscenza a quanti hanno permesso con il loro sacrificio la realizzazione di un’Italia libera e democratica, sono invitati a partecipare. L’appuntamento è alle ore 08,45 del 24 maggio presso la fontana sita sul lato sinistro (via dei Fori Imperiali) del Sacello. Per motivi organizzativi si prega segnalare la presenza di delegazioni con il Labaro entro il 14 maggio alla segreteria di questo Istituto. CRONACHE DI FEDERAZIONE ALESSANDRIA La Federazione provinciale ha ricevuto dalla Prefettura di Alessandria una lettera con la quale si annuncia la istituzione del “Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica nel contesto dell’Unità Europea”. Sono stati designati a far parte del Comitato il Presidente della Federazione gen. Luigi Turchi ed il Vice Presidente Arch. Alessandro Corsico. Nel mese di febbraio 2007 la Federazione provinciale ha programmato ed attuato le tradizionali “Cerimonie del ricordo” in onore delle M.O.V.M. della Provincia e, in particolare, del Cap. a. Bruno Pasino, del Cap. ftr. Giuseppe Ferrarsi e dell’Aviere Arduino Bizzarro. Tutte le manifestazioni sono state patrocinate dall’Amministrazione Provinciale e dai Comuni interessati: Alessandria, Solero, Quargnento e Serralunga di Crea. In queste ultime due località sono stati protagonisti gli studenti delle scuole locali concorrendo con interventi su “i Decorati al Valore, la Libertà e la Patria” a tre borse di studio che sono state così distribuite: una collettiva alla Scuola Primaria di Quargnento e due singole agli studenti Gabriele Tedesco e Matteo Broglio dell’Istituto Superiore “Sobrero” di Casale Monferrato. Il Comune di Alessandria, su proposta della Federazione del N.A., il 18 febbraio ha dedicato una via cittadina alla M.O.V.M. partigiano Roberto Di Ferro, fucilato dai nazi-fascisti non ancora quindicenne a Pieve di Teco (SV). Presente alla inaugurazione la sorella Vanda. A tutti i quaranta giovani concorrenti e presenti alla manifestazione sono stati consegnati gli opuscoli della “Galleria dei Decorati al Valore” allestita nella Sede Sociale di Alessandria, con la medaglia dell’80° della Fondazione. ASCOLI PICENO Il 9 febbraio 2007 nella Piazza d’Armi della Caserma “Clementi” di Ascoli Piceno, 380 Volontarie hanno prestato Giuramento di Fedeltà alla Patria. Sono intervenute le massime Autorità civili, religiose e militari, tra le quali il Gen. D. Antonio De Vita, Comandante del Raggruppamento Unità Addestrative dell’Esercito. Schierati i Reparti e resi gli onori militari al Labaro del Nastro Azzurro (in prima posizione), delle varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed ai Gonfaloni della Provincia e del Comune, il Comandante del Reggimento Col. Gualtiero De Cicco, chiamata a sé la Bandiera di guerra, ha pronunciato la formula del Giuramento con la risposta forte e chiara “LO GIURO” delle soldatesse. Al giuramento erano affluiti da tutta l’Italia i parenti delle giovani volontarie ed al termine della cerimonia le vie e le piazze della città sono state “praticamente invase” dai familiari che hanno così potuto visitare la “città delle cento torri” ed apprezzarne le ricchezze artistiche e culturali. Il Reggimento destinato all’addestramento delle reclute (finora sono state oltre sei mila) è stato il primo Reggimento dedicato alla formazione dei soli volontari di truppa di sesso femminile. Ascoli Piceno – Giuramento delle Soldatesse BOLOGNA Alessandria – Gruppo di studenti premiati 28 Sabato 3 febbraio 2007, il Circolo Ufficiali di Bologna ha ospitato la serata benefica della Federazione provinciale del Nastro Azzurro. Gli onori di casa sono stati officiati dal Presidente della Federazione Cav. Giorgio Bulgarelli, affian- IL NASTRO AZZURRO cato dal Comitato Dame Patronesse presieduto dalla Contessa Maria Teresa Maschio, collaboratrice all’organizzazione dell’evento. Numerosa la presenza di militari in servizio, tra i quali comandanti di reparti di stanza a Bologna che testimoniano la loro vicinanza al nostro Istituto ed agli ideali da noi rappresentati. La serata è proseguita con la cena, il grande ballo e l’intrattenimento musicale per tutti gli invitati nel Salone d’Onore dello storico Palazzo Grassi. I ricavati dalla serata danzante hanno avuto finalità benefiche a sostegno dell’attività e delle iniziative di solidarietà dell’Istituto. di Pavia, il Cav. Pietro Fabbris, grande invalido e mutilato di guerra, Vice Presidente Vicario U.N.I.R.R. di Pavia ed altre Autorità locali. Numerosi i comunicati di adesione alla manifestazione tra cui quello del dottor Carlo Vicentini, Presidente Nazionale U.N.I.R.R.. In una tavola rotonda è stato approfondito il contenuto della Mostra cui hanno partecipato scrittori, giornalisti e ricercatori. Nutrita è stata la presenza della cittadinanza e la rappresentanza scolastica. BOLOGNA - Gruppo di Imola Nel pomeriggio di domenica 4 febbraio 2007, presso la sede C.R.I. di Imola, sono stati festeggiati i 100 anni della Signora Rosetta Baroncini, Medaglia di bronzo al V.M. in Spagna nel 1937 e Croce di Guerra al V.M. “sul campo” in Grecia nel 1941. Per il Nastro Azzurro erano presenti il Presidente del Gruppo di Imola Sanzio Bombardini, l’Azzurro Alighiero Mirri e il Socio aderente T.Col. (R.O.) Aurelio Barnabè. FERRARA Giovedì 9 novembre 2006, nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi di laurea della sessione estiva 2005/2006, il Presidente Nazionale Comandante Giorgio Zanardi ha consegnato l’Albo Eroico dell’Università di Ferrara, edito a cura dell’Istituto del Nastro Azzurro, che ricorda insegnanti, studenti e impiegati morti in guerra, feriti e decorati al Valore e tutte le targhe marmoree commemorative, sottolineando il valore di tanti giovani che amarono la Patria fino al sacrificio della propria vita. Pavia – Mostra fotografica PISTOIA Anche quest’anno sono stati ricordati i nostri Eroi con due cerimonie solenni che hanno reso gli onori ai Caduti di tutte le guerre: il 2 novembre 2006 al Cimitero Comunale di Pistoia con un Picchetto armato del 183° Rgt. Paracadutisti “Nembo” e il 4 novembre 2006 presso la p.za S. Francesco, alla presenza del Prefetto di Pistoia, del Com.te del 183° Rgt. Paracadutisti “Nembo”, del Presidente della locale Federazione N.A. Mar.llo Giampiero Monti, e delle Autorità di alcuni Comuni della Provincia di Pistoia. FROSINONE Il 21 febbraio 2007, il Labaro della Federazione è stato presente alla cerimonia del passaggio di consegna del Comando del 72° Stormo Elicotteri di Frosinone tra il Col. Pil. Roberto Danieli (uscente) ed il Col. Pil. Pasquale Merola (subentrante). Pistoia – Cerimonia in p.za S. Francesco PAVIA TORINO Il 26 febbraio 2007, il Labaro della Federazione ha partecipato alla presentazione della Mostra fotografica dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (U.N.I.R.R.) “Per non dimenticare” i Caduti e Dispersi della Campagna di Russia, mostra allestita presso l’Aula Magna dell’Almo Ateneo pavese e organizzata dal Consiglio Provinciale Permanente delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma presieduto dal Col. ris. Raffaele Babuscio, Commissario della nostra Federazione. Sono intervenuti: il Gen. Brig. Camillo de Milato, Comandante Militare Esercito della Lombardia, il dottor Vincenzo D’Antuono, Vice Prefetto Sabato 2 dicembre 2006, seguendo una vecchia tradizione, la Federazione provinciale ha fatto celebrare una S.Messa in ricordo dei caduti e dei Soci defunti, presso la Chiesa del S.S. di Torino. La funzione è stata celebrata dal Padre Francesco ASSOM S.d.B., figlio di un pluridecorato al valor Militare, che ha tenuto una sentita omelia in ricordo dei Caduti in guerra. Hanno aderito all’invito le più alte Autorità militari e civili della Città. Unitamente al Labaro della Federazione era presente il Gonfalone della Città di Torino e numerosi Labari delle Associazioni Combattentistiche. Hanno partecipato alla Messa i rappresentanti del Consiglio della Federazione e, in gran numero, gli Azzurri con parenti, amici, simpatizzanti e altri sostenitori. 29 IL NASTRO AZZURRO RECENSIONI I BANDITI DI CISTERNA ISRAT – Corso Alfieri 375 – 14100 Asti – Tel.0141.590003 – Fax 0141.592439 - www.israt.it – e.mail: [email protected]) – pp. 248, Euro 12. I REPARTO D’ASSALTO ITALIANI NELLA GRANDE GUERRA (1915-1918) Basilio di Martino, Filippo Cappellano, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma 2007, pag. 1022, foto a colori e b/n 171, Euro 30. Il libro, autori William Pickering e Alan Hart, è stato pubblicato dall’I.S.R.A.T. (Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporamea in provincia di Asti), nella traduzione del Socio Ing. Comm. Chiaffredo Bellero (M.A.V.M.). È da precisare che tratta di episodi di lotta partigiana nel territorio di Cisterna d’Asti (da non confondere con la località di Cisterna di Latina, teatro anch’essa di noti eventi bellici). Il racconto risulta oggettivo e corretto nei suoi riferimenti e nella descrizione accurata degli eventi storici e politici del periodo al quale si riferisce, il che ne rende molto interessante la lettura specie per chi quegli eventi non ha personalmente vissuto. Antonino Zuco Il volume prende in esame la nascita e lo sviluppo dei Reparti d’Assalto dell’Esercito Italiano dal 1917 fino al loro scioglimento avvenuto nel 1921. Dopo gli esperimenti dei primi due anni di conflitto con reparti esploratori incaricati dell’attacco a posizioni rafforzate ed unità speciali addette all’apertura di varchi nei reticolati, il Comando Supremo autorizzò la formazione di unità organiche di Arditi sull’esempio delle Sturmtruppen, che avevano avuto larga diffusione tra le fila tedesche ed austro-ungariche. Le truppe d’assalto Italiane, sorte su base volontaria in ambito 2ª Armata nell’estate del 1917, si affermarono ben presto in tutto l’Esercito, acquisendo fama di combattenti decisi e spietati. Il nemico imparò a temere le azioni improvvise e determinate degli arditi che si lanciavano impetuosamente all’assalto, conquistando le posizioni all’arma bianca e col lancio di bombe a mano. Dopo Caporetto le truppe d’assalto italiane ebbero una vasta espansione, fino alla costituzione di un intero Corpo d’Armata composto da arditi, bersaglieri ciclisti, reparti di cavalleria ed autoblindo. Esaltati dalla propaganda, biasimati per la loro scarsa disciplina, gli arditi impersonificarono la volontà di vittoria delle armi Italiane. L’istituzione e l’impiego dei Reparti d’Assalto costituirono, inoltre, la principale novità in campo organico e della dottrina tattica Italiana nella Grande Guerra. L’opera descrive, per la prima volta, con dovizia di particolari, le azioni che videro protagonisti gli Arditi fino al loro ultimo impiego in Libia ed in Albania nell’immediato dopoguerra. Sono trattati in modo approfondito anche argomenti quali l’addestramento, l’evoluzione organica, la disciplina, la concessione di onorificenze e ricompense al Valor Militare collettive ed individuali. Il volume è riccamente illustrato e corredato di carte topografiche, schizzi, fotografie, cartoline militari, manifesti di propaganda, tavole uniformologiche, ecc.. In appendice è presente una vasta raccolta di riproduzioni di documenti d’epoca sulla storia del Corpo degli Arditi tratti dall’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. I PERCORSI DELLA MEMORIA Patriottismo, Impegno Civile e Lotta per la Libertà a Roma tra Ottocento e Novecento Fondazione Mario Moderni, Via Gino Nais 16 – 00136 Roma – Tel./Fax 0639744562 – www.fondazionemoderni.it – E.mail: [email protected] La Fondazione “Mario Moderni”, con il patrocinio della Regione Lazio, ha pubblicato questo volume nel quale ha riprodotto tutte le targhe e le lapidi commemorative dei Caduti per la Patria, nati o vissuti nei quartieri ove sono poste. È un riassunto di storia patria fatto attraverso il ricordo immortalato sulla pietra, di coloro che di questa storia sono stati gli attori. Per molti, nel testo, sono anche narrati gli avvenimenti e le particolari circostanze che li hanno portati all’estremo sacrificio. Antonino Zuco 30 IL NASTRO AZZURRO L’ESERCITO ITALIANO DA VITTORIO VENETO A MUSSOLINI (1919-1925) Giorgio Rochat Editori Laterza, Bari 1967, pp. 609, Euro 29. Giorgio Rochat, insigne storico, con questo studio insuperato, analizza un aspetto della storiografia italiana molto particolare: il periodo che va dall’immediato primo dopoguerra all’ascesa al potere di Mussolini. La storia di un esercito che, uscito vittorioso dal conflitto, cerca di darsi una nuova organizzazione tenendo conto non solo del mutato contesto politico ma anche del suo diverso ruolo all’interno della società. L’Autore, in maniera scientifica, risponde alle diverse problematiche militari: il perché di certe scelte politiche, i problemi finanziari, l’Istituzione Militare, la cultura degli Ufficiali con particolare attenzione al grande ruolo assunto dagli Ufficiali di complemento proprio durante la Prima Guerra Mondiale. Non dimentichiamoci la grande attenzione dell’opinione pubblica del tempo a tali problemi ricordandoci che ogni quotidiano e rivista nazionale di allora aveva un suo “esperto militare” e gli dava adeguato spazio. Poi il crescente mito di Nazione armata, le forti ambizioni degli alti gradi dell’Esercito, le aspettative del mondo militare ed in particolar modo dei reduci, portarono gli stessi generali a quella indissolubile alleanza con Mussolini, che fece dell’Esercito uno dei pilastri del regime. La ripresentazione di questo volume del 1967 da parte dell’Editore Laterza, collana “Storia e Società”, dà prova di come l’argomento, a distanza di 40 anni anche con lo sviluppo di nuove ricerche e fonti, sia più che mai attuale ed allo stesso tempo esaustivo nell’aver saputo esaminare, con rigorosa attenzione, il lungo dibattito “nazionale” avvenuto tra forze politiche, ambienti militari e reduci sulla politica di difesa e organizzazione delle Forze Armate nel periodo tra il 1919 ed il 1925, anno del consolidamento definitivo del potere di Mussolini. te in Svizzera fra il Comandante delle SS in Italia Karl Wolff ed esponenti dei Servizi americani ed inglesi si giunse alla firma della resa; il nome in codice dell’operazione fu “sunrise” (alba). Il testo è molto avvincente ed interessante in quanto dà una chiara visione dei rapporti fra gli alleati e mostra come la loro politica, in quel periodo, fu fortemente subordinata alle esigenze militari. Inoltre un’attenta lettura, operata a partire dalle nostre attuali conoscenze circa i problemi sorti nel dopo guerra, durante tutto l’arco della “guerra fredda”, evidenzia come fossero chiare le posizioni politiche di alcuni esponenti tedeschi circa il futuro dell’Europa rispetto alle posizioni americane in primis. Mentre gli Inglesi durante le trattative ebbero dei ripensamenti circa le comuni posizioni e, quindi, cambiarono politica, i Russi mostrarono con chiarezza la loro intenzione di giungere ad un dominio esteso in gran parte dell’Europa. È anche importante leggere con attenzione come si giunse e come si sviluppò la questione di Trieste come territorio libero. Quest’ultimo aspetto mi riporta ai lontani anni ‘50 quando, giovani studenti, manifestavamo per le strade di tutta Italia per l’annessione di quei territori alla madre Patria. Sono trecento pagine che informano e fanno chiarezza sul difficile momento che tutta l’Europa fu costretta a vivere e del quale, in parte, ancora oggi subisce le conseguenze. Maurizio de Stasio PRECISAZIONI Giancarlo Oliveri Sul n.1/2007 (gennaio-febbraio) di questo periodico, il nome dell’Autore del libro “Militari pesaresi in guerra” è stato erroneamente pubblicato come Luigi Leopardi: il nome corretto è Luigi Leonardi. OPERATION SUNRISE. La resa tedesca in Italia 2 maggio 1945 Autori: Elena Aga-Rossi e Bradley F. Smith, Le Scie, Mondadori 2005, pp.312, Euro 18. L’argomento del libro è la resa delle truppe tedesche in Italia. Esattamente il 29 aprile 1945 a Caserta le forze tedesche in Italia firmano segretamente la resa che diventerà operativa il 2 maggio. Dopo lunghe trattative condot- I libri ‘AFRICA SETTENTRIONALE 1941-1945’ e ‘SULLE RIVE DELLA SPREA’, le cui recensioni sono state pubblicate nel n.7/8/9 del 2006 a pag.9, possono essere richiesti al Museo Storico di Voghera - Casella Postale 63 - 27058 Voghera (PV) - Tel. 038343636, il primo al costo di Euro 10,00 e il secondo al costo di Euro 8,00. 31