FilmLabincorona«Prends-Moi» Ovadia
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FilmLabincorona«Prends-Moi» Ovadia
Spettacoli 49 BRESCIAOGGI Venerdì 21 Ottobre 2016 «XFACTOR». Prima respinti, poiripescati perlarinuncia dei Jarvis:il cantantebrescianoe labandveronesesuperano loscoglio Home Visit Lesliee iSoulSystem avanti: ai«live»col brivido Alessandra Tonizzo Parola d’ordine: «Swagga». L’imperativo dell’outsider positivo, che vuole distinguersi, «stare sul pezzo». Un «X Factor» molleggiato, molto coreografico e tanto cosmopolita. Lo «swag» dei Soul System è un lasciapassare che dall’asse «Roma-Bangkok» li ha portati direttamente a Barcellona. Tempo di Home Visit, di scelte definitive per il talent show di Sky1. Tempo di scrutini per il complesso tutorato da Álvaro Soler. Che ieri ha confermato l’apprezzamento per i 5 giovani uomini in grado di sparare un’«endovena di serotonina» (Fedez dixit) dal palco. «Ricordate la band di Bruno Mars», rivelava il giudice spagnolo al Bootcamp. «Siete una vera festa», ha aggiunto dal Catwalk Club, con un ospite d’eccezione al fianco: Max Gazzè. Samuel Nyame in arte Don Jiggy (rapper), David Yeboah (basso), Joel Ainoo (tastiere) e Alberto Patuzzo (batteria). Questo il gruppo creato da Leslie Sackey, frontman bresciano di un gruppo veronese, origini ghanesi, già noto per aver partecipato ad «Amici» di Maria De Filippi: 26 anni, studente di Economia e commercio, residente a San Polo, Leslie ha radunato le teste giuste per il giusto mix, tra soul, hip hop, gospel, jazz e rhythm and blues. Qualche esibizione e buona visibilità, sotto la neonata etichetta WarmSounds Records. Ma non basta. I Soul cercano la gloria. Ci hanno provato (ancora), con «E la luna bussò», di Loredana Bertè. Mostrando come si possa fare del groove con un classico italiano. Infilandoci anche del rap. «Un vibe molto buono», ha commentato l’autore dei tormentoni «Sofia» e «El misto sol». ISoul System:sono entratinellefasifinali di«X Factor» Sicuro che portare «energia positiva e voglia di fare» sia fondamentale. Ma non abbastanza: «Siete molto originali qui in Italia, forse troppo… international», la sentenza. «Non ce l’aspettavamo. Abbiamo anche cantato in italiano perché l’inglese è un cliché, lo facciamo da dio», lo sbigottimento della band. Infine, colpo di scena. I giovani Jarvis, scelti con Les Enfants e Daiana Lou, hanno abbandonato la partita per «motivi personali». E adesso? E adesso dritti al Live show. Perché Soler, nel ripescaggio, non ha avuto dubbi: «Soul System, voglio voi». • CINEMA. Ilfilmcanadese sulla sessualità dellepersonecon disabilità trionfaperlasua «impeccabile asciuttezza» NUOVASTAGIONE. Al« San GiovanniBosco» Perilpresidentedigiuria«certeoperedigrandequalità riesconoafarcicapirechisiamo,comeesseriumani» «Bresciadagirare»premiaicortidiPiardieRaineri LucreziaLante dellaRovere in scenacon«Iosono Misia» FilmLab incorona «Prends-Moi» Shakespeare,l’ira l’amoree lerisate Ovadia,«lungavitaalconcorso» sulpalco diEdolo Sara Centenari La frase che corre di bocca in bocca è «altissima qualità». Dal presidente di giuria Moni Ovadia ad altri giurati dal Nord Europa al protagonista di una delle masterclass - Nicola Tescari, autore di colonne sonore - sono in tanti a manifestare stupore compiaciuto per la sostanza del concorso internazionale del FilmLabFestival di Brescia. Difficile non concordare con il «giudizio dei giudici»: ottima caratura «sia per il linguaggio, che per gli interpreti e gli aspetti tecnici e artistici. Non è stato facile scegliere tra le opere, sia quando presentate da celebri artisti del cinema americano» sia quando dirette da registi poco noti di diversi Paesi del mondo. Le parole che al Nuovo Eden sono state pronunciate da Moni Ovadia nel videomessaggio che annuncia la vittoria del canadese «Prends-moi» («Prendimi») delineano bene il territorio in cui si muove la rassegna ideata da AlbatrosFilm, che vede da alcuni anni la Fondazione Brescia Musei in prima linea a sostenerla (in tutti gli appuntamenti chiave il direttore Luigi Di Corato è stato presente). Canoni produttivi alti, i temi paiono configurare una cavalcata verso le frontiere della conoscenza più ardua: l’umano troppo umano. Il passato e il futuro della nostra condizione, dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, della disperata ricerca di senso dentro il sentimento sono argomenti centrali. LASCELTA dell’opera vincitri- ce, come spesso accade, solleva entusiasmi, ardori e distinguo, tra pubblico e addetti al lavori. Un film potente quello di Anaïs Barbeau-Lavalette e André Turpin che, come rilevato dalla prima in un video, «affronta uno degli ultimi tabù: quello del sesso tra persone con disabilità. Il film è usato per conferenze, nelle università. È per questo che facciamo cinema», per creare opere che siano artistiche, significative e utili, ribadisce la regista canadese. E di «Prends-moi» emerge chiaramente il potenziale peso nel dibattito su una società moderna che sia sempre più giusta, che elimini le sue barriere fisiche e mentali: possiamo dire che l’opera si colloca nella cerchia di film la cui forza coincide con la nitidezza dell’enunciato. Il coraggio della storia è il suo motivo. Ovadia parla di «impeccabile asciuttezza», che evita «tentazione di sentimentalismo o peggio di patetismo». Un’opera come questa rivela la sua capacità di smuovere le coscienze e suscitare reazioni differenti: tanto che per chi guarda, in alcuni casi, sono la scena del «grazie», o la carrellata di umanità diversissime tra loro che si affacciano dalle stanze, o la suadente canzone finale a squarciare con il loro lirico patetismo il velo di una rappresentazione che - per diventare cinema ha proprio bisogno di attimi di disequilibrio emotivo. UNALTROFILM di rara intensi- tà, «The Chicken», ha vinto il premio per il miglior montaggio di Anja Siemens: per la giuria la rappresentazione delle frazioni temporali entra «profondamente nella psicologia dei personaggi che vivono una realtà sospesa e drammatica» durante la guerra nei Balcani. Miglior «Sound editing» di Rodrigo Ferrante per il brasiliano «The best sound in the world»: cattura e montaggio dei suoni diventano «viaggio di crescita del protagonista». Chapeau alla sceneggiatura di Tim Ellrich e Dominik Huber in «Die Badewanne» per Ilmiglior cortoè «Prends-moi»di Barbeau-Lavalette eTurpin «DieBadewanne»,migliorsceneggiatura di Ellriche Huber la capacità di «cesellare nella forma breve la psicologia» e «l’abilità nello sfruttare l’unità di tempo e di luogo dando vita a un’epopea famigliare in miniatura». Scopi raggiunti in modo talmente calibrato e in apparenza leggero da farne uno dei cortometraggi più riusciti: cinema «condensato», mini narrazione che esalta le potenzialità del mezzo. I premi «regìa» e «fotografia» incoronano l’islandese «Whale valley» per merito, rispettivamente, di Guðmundur Arnar Guðmundsson e Gunnar Auðunn Jóhannsson. Miglior attrice Mardy Ma per «Fata Morgana». Differenti stilemi, urgenze espressive e tensioni spirituali animano i registi dei corti di «Brescia da girare»: impossibile paragonare le due rassegne, tanto più che la seconda nasce con l’intento non solo di promuovere la città, ma anche di fornire una palestra di esercitazione a giovani registi in via di definizione. Una piacevole sorpresa arriva in primis dal premiato come miglior soggetto «Across the universe» di Tommaso Piardi -, capace di evocare l’aura vitale dei simboli cittadini, umani e non. Premio miglior clip a «Travelers» di Matteo Raineri. • ILCONCORSO. La vocebresciana del ’90in lizza fra lenuove proposte Ilsognodi Gloria Zaccaria sulleorme diMimìeBertè Il sogno di Gloria Zaccaria passa da Bagnara Calabra, Comune che con la musica ha storicamente un legame simbiotico, visto che ha dato i natali a due icone della musica italiana come Loredana Bertè e sua sorella Mimì, Mia Martini. Proprio alla memoria di quest’ultima è dedicato il concorso che vede in lizza per un posto al sole la cantante bresciana (classe 1990), tra le finaliste di questa edizione 2016 nella categoria «nuove proposte per l’Euro- pa» con il brano intitolato «Lui». ENTRATO nel vivo ieri, il pre- mio Mia Martini emetterà i suoi verdetti domani sera proprio a Bagnara Calabra, dove Gloria Zaccaria si trova da qualche giorno: come previsto dal regolamento, anche la vocalist bresciana (in totale i finalisti sono 26, artisti italiani ma anche internazionali) dovrà presentare dal vivo con l’ausilio della sola base musicale il suo inedito, che è stato GloriaZaccaria:cantante L’affascinante mecenate d’inizio ’900, il piccolo calciatore contemporaneo e le cuoche di Renzo e Lucia. È un programma molto vario quello offerto dalla rassegna, alla 12esima edizione, promossa dal Comune di Edolo, che sarà ospitata al teatro San Giovanni Bosco di via Roma. Anche la stagione 2016/2017 si appoggia sulla collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Nascente e sul contributo di Fondazione Cariplo, che ha consentito la digitalizzazione dell’apparato di proiezione della sala. Un altro contributo arriva dalla Regione attraverso il progetto Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo: proposte di indubbia qualità per il pubblico serale e per gli studenti delle scuole medie e superiori. Lucrezia Lante della Rovere calcherà per la prima volta la scena del San Giovanni Bosco il 18 novembre con «Io sono Misia»: nel salotto di Misia Sert, che scoprì Cocò Chanel, passaronoPicasso, Proust, Debussy, Stravinsky. Nicola Stravalaci e Debora Zuin in «Ore d’amore» di Rosario Lisma saranno a Edolo il 18 gennaio: otto scene nella notte su una coppia sul punto di scoppiare, tra gag e battute. Il 3 febbraio il Circo Ambaradan porta in scena «Frankenstein comedy circus». LucreziaLante dellaRovere Oscar De Summa il 24 febbraio proporrà la sua lettura di un dramma shakespeariano: «Riccardo III e le regine», rivisitazione in chiave pop. Corrado d’Elia e la sua Compagnia affrontano il 17 marzo «Romeo e Giulietta», la lotta tra Montecchi e Capuleti e la contesa tra generazioni e mondi tragicamente incapaci di comunicare. Per i ragazzi giovedì 15 dicembre ecco «La testa nel pallone» (Teatro Invito), il 30 marzo «Il pranzo di Renzo e Lucia» di OssigenoTeatro: due cuoche che nel Palazzo del Marchese preparano il pranzo di nozze degli sposi. Aperta la campagna abbonamenti (0364 773029 da martedì a venerdì 10-12, martedì e giovedì 16-17 ([email protected]). • IDJ. Al Circuslacoppia Cattaneo-Caprotti scritto da Philippe Leon, già autore per Adriano Celentano, Patty Pravo, Loredana Bertè e Mia Martini, tanto per rimanere in tema. L’ultimo atto del contest istituito nel 1995 a Bagnara Calabra, per volontà del regista Nino Romeo in memoria dell’amica scomparsa - è però solo il culmine di un percorso molto più lungo, passato attraverso una fase di selezione e quindi di radiosondaggio, con il pubblico chiamato ad esprimere il proprio giudizio sui cantanti e sui vari brani in gara; la parola definitiva spetterà alla giuria critica del concorso. Zaccaria è carica al punto giusto… «Credo molto nella canzone che ho scelto: il testo racconta di questo amore atteso e sospirato, che quando arriva fa esplodere la vita di gioia. È un brano molto ritmato, pieno di energia e con un’anima pop rock, che rispecchia in pieno la mia personalità – prosegue la cantante bresciana, appassionata di Shania Twain e Anastacia -. Arrivata a questo punto, l’obiettivo è provare a vincere, ma sono consapevole che non sarà facile. Comunque vada appena terminato il concorso mi rimetterò al lavoro con la musica: sono in studio per registrare nuovi brani, che inserirò nella scaletta dei miei live. Propongo anche alcuni classici pop-rock dai '70 ai nostri giorni». In attesa del debutto discografico ufficiale, che non dovrebbe farsi attendere ancora molto. • E.ZUP. CarmenTown electro LattepiùLive«Silent» Il weekend riaccende il ritmo sui dancefloor bresciani: in prima fila il Carmen Town di via Fratelli Bandiera con un venerdì elettronico suddiviso tra il live act dei Moscow 287 (techno con sonorità tribali) e il dj set di Daniele Serraino, che curerà opening e closing della serata con un set tra dub e acid techno. Dalle 23, ingresso libero. OCCHIO come sempre anche al Circus di via Dalmazia, dove arriva una coppia di lusso formata da un gettonatissimo dj come Simone Catta- neo e la vocalist Lara Caprotti, una delle voci più richieste dai club italiani con un singolo in uscita intitolato «Rhythm in time». Dalle 23.30, ingresso con consumazione 10-12 euro. Il Lattepiù di via Di Vittorio torna a celebrare il rito del Silent Party: si balla su una pista silenziosa al ritmo della musica preferita scelta in cuffia fra le selezioni di tre dj. Dalle 23, ingresso 8 euro. Infine, all’Hotel Costez di Cazzago, la «frozen season» continua con Steven Nicola e con la voce di Mapez. • C.A.