A000253 Da “il corriere della sera” del 13/2/03, pag 20
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A000253 Da “il corriere della sera” del 13/2/03, pag 20
A000253 FONDAZIONE INSIEME onlus Da “il corriere della sera” del 13/2/03, pag 20 <<SEPARARSI CON I CONTI A POSTO, ECCO LO STRATEGA DEL DIVORZIO. NUOVA PROFESSIONE .....>> di Alessandra Farkas, giornalista. Per la lettura completa dell’articolo si rimanda al quotidiano citato. Lui, broker a Wall Street, incontra lei, pierre alla moda, nel ristorante preferito della coppia, a Manhattan. Ma al termine della cena, invece della solita collana di perle, le consegna un contratto di divorzio: <<Buon San Valentino cara>>. Lei lo fissa e gli porge un contro plico: <<Ecco le mie carte. Vediamo chi vince>>. Da New York a Los Angeles e da Miami a Seattle un numero allarmante di coppie americane si prepara a celebrare così la festa degli innamorati. Grazie ad una nuova figura professionale di esperti, i cosiddetti <<certified divorce planner>>, che nell’America della crisi economica e delle separazioni sempre più facili stanno andando a ruba. LA NOVITA’. Il Wall Street Journal parla di un vero e proprio boom. <<In un’era in cui molta gente ha bisogno del trainer personale per andare in palestra e del terapista solo per scendere dal letto, era naturale che si aggiungesse anche questa professione>>. Il ruolo del “planner”, che si integra a quello dell’avvocato matrimonialista, è di occuparsi dell’aspetto più difficile e foriero di rancori di ogni separazione: la divisione dei beni. Mentre l’avvocato redige documenti e si dedica allo spinoso dilemma della custodia dei figli, il pianificatore studia i numeri, documenti di proprietà e aliquote fiscali. Secondo gli ultimi dati, quasi la metà dei <<primi matrimoni>> celebrati in America è destinata a finire. Ciò significa un milione di divorzi ogni 12 mesi. E questo alimenta la nuova professione dei <<pianificatori di divorzi>>. Tanto che è nato anche una sorta di decalogo a cui tutti i <<separandi>> dovrebbero attenersi ancor prima di rivolgersi ai pianificatori. SPECIALISTI. Non si tratta dell’ultima effimera moda made in USA. <<Nonostante quello strano titolo –precisa Wall Street Journal--, il “certified divorce planner” non è il solito istruttore di aerobica o massaggiatore in cerca di una nuova carriera>>. Il 70% di loro sono commercialisti; gli altri avvocati con una specializzazione contabile. Le loro tariffe oscillano tra i 100 e i 200 dollari all’ora e il tempo impiegato per risolvere un contenzioso non supera le 12-15 ore. A motivare molti di questi professionisti è la loro stessa esperienza personale. <<L’80% di noi è reduce da divorzi al vetriolo –spiega Mark Hill, planner di Chicago sopravvissuto a ben tre divorzi, il secondo dei quali particolarmente difficile. Volevo aiutare altri ad evitare gli errori che ho commesso io.>> Dal 1993 ad oggi le università americane hanno sfornato oltre mille “pianificatori”; i laureandi, solo quest’anno, sono 500. LA CLIENTELA. Mentre un tempo solo le stelle e i capitani d’industria potevano permettersi il lusso di un divorzio pianificato in ogni dettaglio, oggi dietro il trend c’è soprattutto la borghesia medio-alta. La coppia tipo possiede beni per almeno 250 mila dollari ed è sposata da 10 o più anni. Il più delle volte è la donna ad interpellare il planner, quasi sempre di nascosto dal marito. Ma l’esito non è sempre lieto. Per una coppia proprietaria di un lucroso ristorante in una località sciistica del Colorado, la Wilson scelse la formula della divisione 50-50%: il business a lui e la proprietà immobiliare a lei. <<Fu un disastro –confessa la planner— lui la perseguitava con richieste continue di riparazioni; lei si è vendicata rincarando l’affitto>>. I DIECI PASSI DA FARE. 1__ Quando le cose cominciano a volgere al peggio occorre fare subito una lista di tutti i conti correnti bancari e di tutti gli investimenti in borsa. 2__ Preparare nei minimi dettagli una previsione dei costi da affrontare dopo il divorzio. Assicurarsi di avere abbastanza liquidità per le emergenze. 3__ Attenti a non cadere nella trappola della casa. Molti la vogliono per motivi affettivi o per i bambini. Ma mantenerla può costare più di quanto potete permettervi. 4__ Non fare affidamento solo sull’assegno di mantenimento: potrebbe non arrivare più. E’ sbagliato programmare spese importanti come casa ed auto. 5__ Fare molta attenzione al problema del fisco. Quella che sulla carta sembra una spartizione equa potrebbe essere compromessa da eventuali tasse. 6__ Controllare attentamente quello che può essere ritirato dai conti bancari o dagli investimenti azionari. Potrebbero esserci clausole penalizzanti. 7__ Fare controllare da un esperto finanziario l’esatta situazione di eventuali proprietà immobiliari. Potrebbero esserci ipoteche sconosciute. 8__ Sbagliato fissare limiti troppo alti per l’assegno di mantenimento. Si possono creare false aspettative che non verranno mai confermate in Tribunale. 9__ Assicurarsi che l’esperto, legale o finanziario, che segue la vostra causa, non sia in rapporti troppo stretti di lavoro o di amicizia con l’avvocato del vostro partner. 10__ Stipulate un’assicurazione sulla vita di chi paga il mantenimento. Il beneficiario della polizza deve essere il titolare della stessa, per evitare eventuali ripensamenti. IN ITALIA: NO ALLO SCIOGLIMENTO VELOCE. Alleanza Nazionale dice no al divorzio veloce. Non solo alla proposta Elena Montecchi (DS), da ieri all’esame della Commissione Giustizia di Montecitorio: ridurre da tre anni a uno l’intervallo tra l’inizio della separazione e l’avvio delle pratiche per il divorzio. Ma anche al progetto del Governo che, come spiega il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, <<vuole solo rendere effettivo il termine già previsto dalla legge>>. In atre parole: poter chiedere la risoluzione del matrimonio passati tre anni dall’inizio della separazione anche se la sentenza non è ancora arrivata e la causa va per le lunghe. Dice Riccardo Pedrizzi, responsabile di AN per la famiglia: <<Non stupisce che l’Ulivo voglia sfasciare la famiglia. Ma sorprende che il centro-destra faccia lo stesso>>. Agli italiani, però, il divorzio veloce piace. Secondo un sondaggio della rivista ‘DONNA MODERNA’, è d’accordo il 74% degli intervistati.