Legainf 9-2016 - Legacoop
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Legainf 9-2016 - Legacoop
Visita il sito www.legacoop.coop Anno II - n. 9 del 4 marzo 2016 Primo piano Scriviamo insieme la riforma della cooperazione Seminario a Roma sui quattro temi attorno ai quali Legacoop e l’Alleanza stanno discutendo il riordino della legislazione cooperativa Settori a pagina 2 e 4 8 marzo, il welfare aziendale e la conciliazione abitano qui Molte cooperative si distinguono per incisività, innovazione e trasversalità di queste politiche Molte cooperative sociali associate a Legacoop offrono servizi e strumenti che facilitano la conciliazione vita/lavoro per le proprie socie e dipendenti e per altre imprese cooperative e non. Sempre più cooperative di diversi altri settori attuano politiche di welfare aziendale in ottica di genere ... DAI SOCIAL Post e tweet dalla cooperazione Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 3 marzo 2016 alle ore 15,30 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Agroalimentare Autotrasporto: Richie- A Roma il 10 e 11 marzo l’Assemblea sta verifica spese nazionale non documentate Imprese leggi CMC Piano triennale: nel 2018 fatturato previsto 1,4 miliardi di euro L’Alleanza Cooperative Ita- Si terrà il 10 e l’11 liane Servizi ed Utilities (Agci marzo, nel Centro ConServizi, Federlavoro... gressi “Roma Eventi... Sabato 27 febbraio l’assemblea dei soci della Cooperativa Muratori... Legacoop Sondaggio Coop di Comunità L’11 marzo convegno conclusivo della scuola Territori Alto Adige-Südtirol A Malles prima cooperativa di comunità della regione Osservatorio SWG Referendum Trivelle: la sfida oltre il quorum “Cooperare nelle comunità: Le cooperative di comunità Tre quarti degli italiani riun bene comune per il nascono con lo scopo di tiene importante il referenPaese”: è questo il tema... favorire il protagonismo... dum sulle trivelle del 17... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione del Tribunale di Roma n. 109 del 22 giugno 2015 Primo piano 2 Scriviamo insieme la riforma della cooperazione Seminario a Roma sui quattro temi attorno ai quali Legacoop e l’Alleanza stanno discutendo il riordino della legislazione cooperativa È iniziato tutto poco prima della pausa per le vacanze di Natale. I tre presidenti dell’Alleanza vengono ricevuti dal Ministro Guidi. Oltre all’illustrazione degli obiettivi e del progetto dell’Alleanza si discute di un tavolo di confronto sulle tematiche relative a possibili misure di riordino della legislazione cooperativa in Italia. E ieri, giovedì 3 marzo, nella sede di Legacoop sono stati presentati i materiali di lavoro elaborati in poco più di due mesi, per allargare il confronto e rendere più intenso il percorso. “Quel che è successo in questi giorni – ha spiegato il presidente Mauro Lusetti – conferma la necessità di questo lavoro, di un confronto con i tavoli della politica capace di far sentire la voce dell’Alleanza. Penso alla vicenda delle BCC o alla volatilizzazione del divieto di subappalto nel decreto attuativo sugli appalti: una politica che fa da sé, prescindendo dal confronto, rischia di provocare danni al tessuto cooperativo. Nell’autonomia dobbiamo essere capaci di far sentire la nostra voce”. Primo piano ACI L’avvio di un confronto era dunque necessario. Il punto di approdo? “In merito alla natura dei provvedimenti che potrebbero essere emanati a valle del confronto – ha spiegato il direttore di Legacoop Giancarlo Ferrari - noi abbiamo molte perplessità, quando non una decisa contrarietà, ad ipotizzare veicoli quali una legge delega, anche per i tempi lunghi che rischierebbero di trascendere lo spazio della presente legislatura, e quindi senza più nessuna certezza d’interlocutori. Siamo invece orientati a proporre una strada che preveda un insieme di provvedimenti, coordinati e coerenti, anche con tempi differenti ma compatibili con la maturità della discussione”. Un punto di approdo coordinato e multiforme, che preveda ad esempio interventi non legislativi ma circolari ministeriali e regolamenti specifici, per una serie di misure; per altri l’utilizzo di veicoli legislativi annuali (legge annuale sulle PMI, legge sulla concorrenza, ecc.); quando necessario, leggi quadro o ad altro (cooperative di comunità). Legacoop Settori Con questi obiettivi si accetta dunque il confronto di merito, puntando ad esprimere un tratto d’innovazione oggi indispensabile. Si accetta dunque la sfida, senza ingenuità, con la consapevolezza dei rischi ma con determinazione. Come sarà condotta la partita? “È fuori discussione – spiega Ferrari – che la cabina di regia dell’intera operazione sta in capo alla Presidenza nazionale ed all’Ufficio di Presidenza che, di volta in volta, porteranno in discussione alla Direzione nazionale gli stati d’avanzamento del lavoro e da essa riceveranno gli opportuni mandati per proseguire il lavoro. Il nostro confronto interno ci dovrà portare a maturare posizioni condivise con Confcooperative ed Agci, al fine di sviluppare il confronto al Mise in logica di Alleanza delle Cooperative italiane”. Per dare corpo a questo confronto serrato l’appuntamento romano si è concluso con la costituzione di gruppi di lavoro aperti alla partecipazione degli esperti di territori e settori: un’interfaccia e un supporto alle delegazioni trattanti che di volta in volta si avvicenderanno ai tavoli ministeriali. La forma giuridica cooperativa; i controlli, la vigilanza e la revisione cooperativa; la governance cooperativa; politiche per la promozione e la tutela del modello cooperativo i quattro macrotemi su cui lavoreranno i gruppi. Quattro direttrici attraversate da alcuni temi di fondo. “Temi – ha ricordato Ferrari – in assoluta linea di continuità con i nostri recenti mandati congressuali la discussione sul riposizionamento delle imprese, sulla partecipazione dei soci e la qualità sella governance associativa o i temi della finanza per la crescita”. Il primo riguarda partecipazione, consapevolezza ed autenticità: “Potrebbe permetterci di lavorare molto su criteri e codici per la governace cooperativa, ma anche potrebbe essere il terreno su cui iniziare una riflessione sulle diverse e nuove forme oggi utilizzabili per garantire più partecipazione e coinvolgimento responsabile dei soci nella vita della coope- Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 rativa; a partire dai temi della democrazia digitale, una possibile modalità per lo sviluppo del protagonismo dei soci nelle cooperative a larga base sociale, cioè una delle sfide più importanti che abbiamo di fronte”. “Una piegatura specifica delle forme di controllo e vigilanza – ha proseguito il direttore di Legacoop – rivolta alla verifica di autenticità e all’esistenza di buone pratiche associative, potrebbe modificare la percezione dell’istituto ed allontanare un tema tanto errato quanto insidioso, quale quello del conflitto d’interessi nell’esercizio di funzioni delegate”. Altro macrotema trasversale è quello della finanza per la crescita, a cui è dedicato il quarto gruppo ma che “non può Primo piano ACI essere trattato come uno dei tanti temi ma è IL TEMA, soprattutto per noi di Legacoop: è un problema di legislazione e/o di prodotti inadatti o obsoleti? è un problema, solo, di cultura imprenditoriale dei gruppi dirigenti? è un problema della forma cooperativa?”. Temi non banali ma urgenti da portare nella discussione. Altra domanda che ritorna: “Nella crescita – ha esplicitato Ferrari – la cooperativa può dotarsi di forme differenti necessarie e finalizzate all’assolvimento della propria finalità mutualistica quale la crescita con spa di scopo? Ma quando è che la forma cooperativa collide con la dimensione? E cioè la necessità di crescere? La cooperativa può Legacoop Settori mutare il proprio oggetto sociale per trasferire alla spa proprie finalità e mission iniziale ai fini della crescita? Quali rapporti dovranno esistere tra capogruppo coop e spa di scopo, dal punto di vista dell’assoggettamento cooperativo nelle controllate?”. Parlando di riforma non si può non guardare anche all’orizzonte, a quel che ci circonda. E dunque alla frontiera dell’economia collaborativa: “Molte nuove forme d’impresa o modalità aggregative tra persone con finalità economica – si è chiesto il direttore Legacoop – sono ispirate a modalità cooperative ma non ne assumono la forma, perché? Dalla sharing economy a forme di partecipazione ed organizzazione dei cittadini attraverso la rete si aprono nuove e importanti possibilità per l’affermazione della forma cooperativa, occorre però dedicarvi attenzione specifica e nuova cultura d’impresa. L’autoimprenditorialità passa anche da qui ed è un treno che non possiamo perdere”. Certo, ci sono anche altri temi, non meno importanti di quelli che emergono dai quattro gruppi di lavoro. Mancano alcuni grossi capitoli. “Ma queste omissioni – ha concluso Ferrari - non sono dimenticanza ma, nella scaletta di confronto approntata al MiSE, sono temi che necessitano del coinvolgimento di altri Ministeri, e quindi, al momento, non ancora affrontati”. Si va dai Beni confiscati alle mafie e gestione in forma cooperativa degli stessi all’eventuale ripresa di temi legati al prestito sociale, dalla disciplina fiscale al contrasto alle false cooperative e impegno per la legalità”. Temi importanti che non entrano in questo confronto ma non usciranno certamente dall’agenda di Legacoop e dell’Alleanza. Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 8 marzo, il welfare aziendale e la conciliazione abitano qui Molte cooperative si distinguono per incisività, innovazione e trasversalità di queste politiche Molte cooperative sociali associate a Legacoop offrono servizi e strumenti che facilitano la conciliazione vita/lavoro per le proprie socie e dipendenti e per altre imprese cooperative e non. Sempre più cooperative di diversi altri settori attuano politiche di welfare aziendale in ottica di genere spesso in applicazione di contratti di secondo livello. Sul welfare aziendale in ottica di genere, fino ad alcuni anni fa' erano alcune imprese private di grandi dimensioni, spesso multinazionali, a presentare le migliori buone pratiche, con l'obiettivo di creare condizioni di lavoro per le lavoratrici in grado di favorire più alti standard di efficienza ed in alcuni casi di favorire l'espressione del contributo femminile all' impresa. Quali sono gli elementi distintivi dell'approccio cooperativo alla conciliazione? A questo interrogativo risponderà un progetto promosso dalla Commissione Pari Opportunità Legacoop che si avvarrà del contributo del professor Emmanuele Pavolini, che in diversi suoi contributi ha analizzato le politiche e gli strumenti di welfare aziendale in Italia. Il progetto, che è in corso, prende in esame le esperienze di un gruppo di cooperative che si sono particolarmente distinte per incisività, innovazione e trasversalità' delle politiche di conciliazione. In particolare si propone di indagare a quali fabbisogni di conciliazione e per quale tipologia di utenti le imprese considerate hanno dato risposta e all'interno di quali collaborazioni con altre imprese. Attraverso, poi, l'individuazione dei punti di forza e debolezza delle esperienze maturate, si intendono valutare le opportunità di mercato che si aprono per le imprese cooperative in tema di servizi di welfare aziendale ( sia all'interno che all'esterno del sistema cooperativo ) e gli ambiti di miglioramento, all'interno delle cooperative, delle politiche di conciliazione. Dora Iacobelli Presidente Commissione Pari Opportunità Legacoop 8 marzo, il messaggio dell’Alleanza Con la costituzione del Coordinamento unitario per le Pari Opportunità, l’Alleanza ha indicato nell’uguaglianza di genere un valore cardine che la nuova organizzazione di rappresentanza della cooperazione italiana intende integrare in tutte le sue attività. Nel mondo della cooperazione italiana, le donne rappresentano una quota rilevante dell’occupazione. La loro piena valorizzazione è condizione irrinunciabile per la crescita e per la realizzazione dei principi di inclusione e di parità che sono alla base dell’identità cooperativa. Il Coordinamento, nella Giornata Internazionale della donna, ribadisce l’impegno: Primo piano ACI Legacoop - a promuovere in tutte le articolazioni, associative e d’impresa, del mondo cooperativo misure di conciliazione vita-lavoro per le socie e per le lavoratrici - a contribuire alla costruzione di percorsi di carriera per le donne - a proporre politiche e strumenti per la nascita e lo sviluppo di imprenditoria cooperativa femminile - ad adoperarsi contro ogni forma di violenza contro le donne, a partire dalla famiglia e dai luoghi di lavoro - a raggiungere gli obiettivi della parità di genere attraverso il pieno coinvolgimento degli uomini. Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 L’INTERVISTA L’arte di stare sul mercato avendo cura del benessere” Con questa intervista, il professor Emmanuele Pavolini fornisce un quadro della situazione del Welfare aziendale in Italia e alcune anticipazioni dei risultati del lavoro in corso Professor Pavolini, come si caratterizzano oggi in Italia le politiche di Welfare aziendale con particolare riferimento agli strumenti per la conciliazione vita lavoro destinati alle donne? L’ultimo decennio ha visto crescere fortemente in Italia l’attenzione per il welfare in azienda. In particolare, accanto al tema dei fondi sanitari, la conciliazione vita lavoro è fra le aree di intervento su cui si sono concentrate maggiormente l’attenzione e l’innovazione in molte esperienze. In questo campo l’innovazione ha riguardato sia gli strumenti messi a disposizione dei lavoratori (da orari più flessibili allo “smart working” all’accesso ai nidi) che i tipi di bisogni coperti: ad esempio, sta diventando sempre più pressante trovare soluzioni che aiutino i lavoratori a conciliare rispetto alla cura, non solo dei figli minorenni, ma anche dei genitori anziani con problemi di dipendenza. Il tema della conciliazione fra lavoro e cura dei genitori anziani assumerà in futuro un ruolo anche più rilevante dati i processi di invecchiamento della popolazione italiana e l’aumento dell’età pensionabile per tutti i lavoratori e per le donne lavoratrici in particolare. L'attuale periodo di crisi ha determinato cambiamenti significativi? In parte sta accelerando alcuni processi di implementazione di welfare aziendale ed in parte ne sta rallentando altri. Con la crisi molte aziende hanno meno risorse a disposizione da dedicare a programmi di welfare aziendale e, in molti casi, si trovano di fronte al drammatico rischio di dover licenziare proprio personale. Ne deriva che molte aziende stanno spostando l’attenzione da programmi di welfare aziendale che richiedono particolari investimenti e costi economici, ad altri che possono avere un forte impatto sulla qualità della vita del lavoratore senza richiedere inPrimo piano ACI genti finanziamenti. In questo senso si capisce anche meglio il “successo” e la diffusione di pratiche di welfare aziendale nel campo della conciliazione vita lavoro: spesso si tratta di interventi che richiedono innanzitutto buone capacità organizzative e di immaginazione per come riorganizzare il lavoro e favorire la conciliazione ed hanno un forte impatto sulla qualità della vita dei lavoratori e, soprattutto, delle lavoratrici. Ci può indicare alcuni elementi distintivi del welfare agito dalle imprese cooperative? Le cooperative, sia sociali che di altri settori si sono tradizionalmente caratterizzate per il tentativo e la volontà di coniugare l’attenzione alla propria presenza sul mercato con quella al benessere dei propri soci e dipendenti. Possiamo dire che in molte realtà cooperative vi sono un clima ed una cultura attente alla conciliazione, compatibilmente con le condizioni imposte dalle attività che svolgono. Questi clima e cultura si sono diffusi in modo spontaneo e, soprattutto, informale in molte cooperative. Da questo punto di vista il dibattito sul welfare aziendale sta aiutando le cooperative a mettere meglio a fuoco e sviluppare in maniera più efficace una serie di pratiche ed interventi che già venivano fatti, senza rendersene conto appieno, o che molte realtà intendevano sviluppare: tutele della maternità più ampie rispetto a quanto previsto dalla legge, maggiori forme di flessibilità sul lavoro, interventi di sostengo in favore dell'ingresso nel mercato del lavoro dei figli di soci e dipendenti. Ci sono spazi di mercato ulteriori per le cooperative sociali che erogano servizi di welfare aziendale? Gli spazi ci sono ma vanno cercati non nella “semplice” offerta di servizi ad imprese private. Chiaramente è importante che le cooperative sociali, soprattutto in una fase di contrazione dei bilanci delle amministrazioni locali, cerchino di coprire bisogni andando anche in altre direzioni. Ciò che, però, caratterizza molte cooperative sociali è la loro capacità non solo di erogare direttamente servizi Legacoop Settori di welfare ma di offrire un insieme di interventi che sono molto più complessi ed articolati (dalla lettura dei bisogni dei lavoratori alla co-progettazione degli interventi). Il patrimonio di esperienze, che in questo campo è stato accumulato per esempio dalle cooperative sociali di Legacoop nell’interazione con le amministrazioni pubbliche, diventa una preziosa risorsa nel rapporto con le aziende private che, altrimenti, si vedono recapitare offerte di servizi di welfare aziendale “low cost” da parte di nuovi provider privati (spesso improvvisati). Quali sono le esigenze di conciliazione vita lavoro a cui le cooperative, per la loro natura, potrebbero dare risposte più adeguate? Ve ne sono in particolare due: la crescita professionale e la valorizzazione del lavoro e dell’apporto femminile in azienda. Le cooperative operano in misura rilevante nel settore del terziario in cui la presenza femminile è particolarmente marcata. In un paese come l’Italia in cui le donne stentano più che altrove ad entrare e a permanere nel mercato del lavoro e ad assumere ruoli di responsabilità, è importante che vi sia un mondo inclusivo e attento alla parità come quello cooperativo che porti avanti e stimoli la crescita professionale e la valorizzazione del lavoro femminile. E’ in questo senso che andrebbero maggiormente orientate le politiche di conciliazione, vista la diversa identità valoriale, rispetto ad imprese di analoghi settori ma non costituite in forma cooperativa. Territori Imprese Sondaggio Primo piano 6 SERVIZI Dal microcredito ai voucher per la conciliazione ecco le soluzioni di Itaca Integrazione maternità obbligatoria e interdizione anticipata e posticipata fino al 100% della retribuzione. Da vent’anni. Ma anche voucher per servizi di conciliazione e migliorie rispetto al contratto nazionale, dai 5 giorni di paternità all’aumento dei permessi. Sono tante le opportunità che la cooperativa Itaca mette in campo, fino ai posti riservati a soci e socie negli asili di proprietà con uno sconto medio pari al 40% della retta. Grazie a un accordo con Unicredit, è possibile erogare finanziamenti destinati a soci “altrimenti non bancabili”, con intervento Fondo garanzia Itaca di 40mila euro. La Sanità Integrativa è una possibilità per tutti grazie a una convenzione con la Mutua Cesare Pozzo mentre sul posto di lavoro part time, agevolazione turni, aspettative, mobilità, permessi ulteriori anche non retribuiti hanno introdotto un alto grado di flessibilità e l’utilizzo delle Job description garantisce percorsi corretti di crescita professionale. L’impegno di Coopselios dal Fattorino sociale a Pronto Serenità Cadiai, dal 2011 Pari opportunità sempre più in primo piano Nel 2011 sono stati istituiti Comitato e responsabile per le Pari Opportunità, che può essere raggiunta tramite telefono e mail tutti i giorni in orario di ufficio, con la possibilità di fissare un appuntamento. Periodico aziendale e Bilancio sociale hanno una rubrica e un capitolo dedicati al tema, mentre vengono regolarmente organizzati interventi formativi per la valorizzazione del potenziale femminile e lo sviluppo delle Pari Opportunità. Sempre a partire dal 2011 è stato istituito un osservatorio sui percorsi di carriera che consente di monitorare l’orientamento di genere nelle politiche di gestione del personale. Numerose le politiche di conciliazione e welfare aziendale, dalla concessione di part-time reversibili e modificabili alla scontistica per esercizi commerciali, dalla banca delle ore all’integrazione del reddito fino al 100% della retribuzione durante la maternità fino al contributo a fondo perduto, per i soci, corrispondente al 30% della retribuzione netta per 6 mesi in caso di superamento del periodo di comporto. Primo piano ACI Previdenza complementare e mutualità integrativa sanitaria, su questi temi è iniziato l’impegno di Itaca nel 2001. Nel 2010 viene aperto il primo nido interaziendale. Nel 2013 il welfare aziendale comincia a occuparsi anche di benessere, tempi di vita e lavoro, politiche famigliari, tempo libero. Oggi la cooperativa Coopselios offre alle proprie dipendenti un’ampia gamma di servizi e azioni per la conciliazione e le Pari Opporunità. È stato introdotta in cooperativa la figura del coordinatore di Conciliazione e numerosi progetti, dal Fattorino sociale ai campi estivi. È possibile ottenere l’erogazione T.F.R. Straordinario, ma anche consulenze pensionistiche/previdenziali o per prestiti bancari, così come convenzioni per musei, palestre, cinema ma anche per l’affitto di appartamenti a costi ribassati per il periodo estivo in località di vacanza, fino alla consulenza psicologica e al progetto Pronto Serenità, con un servizio di consulenza e orientamento su bisogni socio/assistenziali. CAMST, un quarto di secolo di conciliazione con partnership e convenzioni L’impegno di Camst ha superato il quarto di secolo. Già nel 1990 sono state avviate le prime iniziative, con il bonus universitario per cooperatori studenti e figli di cooperatori e con il prestito di solidarietà per cooperatori fino a 5000 euro. Negli ultimi anni questa attenzione si è intensificata, arrivando a interessare le borse di studio per figli di dipendenti e il bonus solidarietà per dipendenti con basso reddito e figli studenti, sconti del 20% nei locali Camst. Attraverso convenzioni per acquisto di beni e servizi o accordi con altre cooperative la gamma dei servizi si è ampliata ancora. Grazie alla partnership con Cadiai e Dolce è partita ad esempio una convenzione con sconto soci e famiglie per servizi infanzia a Bologna (asilo nido) e adulti/anziani, ma anche un’ulteriore offerta di campi estivi per figli dei dipendenti a Bologna. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio 7 >> Servizi Autotrasporto >> Produzione Lavoro SERVIZI AUTOTRASPORTO Richiesta verifica spese non documentate L’Alleanza Cooperative Italiane Servizi ed Utilities (Agci Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative, Legacoop Servizi) esorta il Governo affinché provveda ad effettuare il più rapidamente possibile tutte le verifiche relative all’ammontare dell’importo stanziato per l’anno 2016 per le deduzioni delle spese non documentate per il settore dell’autotrasporto e la logistica. E’ infatti compito del Ministero dei Trasporti verificare ogni anno, entro il mese di febbraio, l’efficacia della ripartizione e proporre eventuali aggiustamenti. Le Associazioni Cooperative chiedono pertanto al Ministero, ormai scaduto il termine previsto, di farsi carico di questo impegno, definendo l’ammontare complessivo dell’importo e dare così certezze agli imprenditori, al fine di evitare conflitti e tensioni e non ripetere quanto già accaduto nel 2015. Le associazioni ricordano inoltre che le deduzioni e i crediti di imposta legati al recupero forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte sono una misura indispensabile per centinaia di imprenditori artigiani associati in consorzi o cooperative, sottolineando inoltrei sacrifici a cui tali imprenditori sono stati già sottoposti. PRODUZIONE LAVORO Si pensi all’interesse del settore e non a dividerlo strumentalmente” L’OICE, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, e l’Alleanza delle cooperative italiane di produzione e lavoro, in una nota diffusa oggi esprimono stupore circa le dichiarazioni di venerdì della Rete delle professioni tecniche che ha accusato il Governo di compiere una presunta “sanatoria per le società di ingegneria” nella bozza del nuovo codice appalti, che dovrebbe essere varato in questa settimana dal Consiglio dei Ministri. Per il presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone, e per il presidente dell’Alleanza delle cooperative di produzione e lavoro, Carlo Zini, “è semplicemente incredibile sentire parlare di una fantoPrimo piano ACI Legacoop Settori matica sanatoria per le società di ingegneria, visto che non c’è proprio nulla da sanare: esse operano legittimamente nel settore pubblico dal 1994 e in quello privato dal 1996, quando fu abrogato il divieto di svolgere attività professionale in forma di impresa, come da anni sostiene la giurisprudenza e come è nei fatti.” OICE e Alleanza delle cooperative italiane di produzione e lavoro tengono a precisare che “le società di ingegneria sono uno strumento moderno ed al passo con i modus operandi internazionali, ed anzi scontano in Italia un ritardo dovuto alla continua contrapposizione ed alle polemiche sterili che le riguardano; se continuiamo di questo passo siamo destinati a perdere le sfide cruciali che i mercati internazionali ci chiedono e ci offrono; continuare a scagliarsi contro società come le nostre che, analogamente a quanto accade nel resto d’Europa e del mondo, da decenni operano in Italia e all’estero nell’architettura e nell’ingegneria anche integrata, fino alla realizzazione “chiavi in mano”, dando lavoro a decine di migliaia di giovani professionisti che difficilmente troverebbero sbocchi professionali dignitosi altrove, significa semplicemente che non si vuole il bene del settore ma soltanto la sua divisione e la sua contrapposizione. Questo, semmai, sarebbe indecente e inaccettabile. A nostro avviso società di ingegneria e professionisti o società tra professionisti sono strumenti diversi e che intercettano mercati diversi; si può coesistere ed occorre che lavoriamo insieme per riportare l’ingegneria italiana, oggi più che mai depressa e mortificata, al ruolo che da sempre rappresenta nell’immaginario collettivo in tutto il mondo.” L’ing. Scicolone e l’ing. Zini sottolineano quindi che: “le esternazioni dei giorni scorsi da parte della Rete delle professioni tecniche intendono strumentalmente intimidire chi sta lavorando con impegno e professionalità ad un testo complesso e articolato, che nelle ultime versioni, pur perfezionabili, ha recuperato buona parte dei principi oggi vigenti in materia di affidamenti di servizi di ingegneria, salvaguardando quella centralità del progetto fortemente voluta dalle nostre Associazioni e realizzata nella legge 11/2016. Auspichiamo un clima di collaborazione e di confronto aperto e trasparente.” Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Cooperative comunità >> Coopstartup Unicoop Tirreno 8 COOPERATIVE DI COMUNITÀ L’11 marzo convegno conclusivo della scuola “Cooperare nelle comunità: un bene comune per il Paese”: è questo il tema del convegno conclusivo della Scuola delle cooperative di comunità. L’iniziativa si terrà a Bologna l’11 marzo 2016, dalle 9:30 alle 13:00, nella terza Torre della Regione Emilia-Romagna, in viale della Fiera 8. Le prime due fasi della Scuola delle cooperative di comunità, giunta alla sua seconda edizione, si sono svolte rispettivamente a Cerreto Alpi e a Succiso, nell’alto Appennino Reggiano, dove operano da anni due storiche cooperative di comunità: I Briganti di Cerreto e la Valle dei Cavalieri. L’iniziativa è promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane con il contributo della Regione Emilia-Romagna. La partecipazione alla seconda edizione è stata altissima: 45 partecipanti a Cerreto Alpi (il 15 e 16 gennaio) e 50 a Succiso. Molti dei partecipanti erano presenti ad entrambe le sessioni. Diverse le regioni rappresentate: Toscana, Campania, Veneto, Trentino, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata, Sardegna. A Bologna i lavori saranno aperti da Stefano Arduini, caporedattore di Vita Magazine, che coordinerà anche la giornata. Sul tema delle comunità, dei loro territori e delle loro cooperative interverranno Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, e Fabio Benzi, della Fondazione Symbola. Flaviano Zandonai, di Euricse, illustrerà e commenterà alcune esperienze di cooperative di comunità. Alle 10:30, sul tema “Cooperare nelle comunità: un bene comune per il Paese”, interverranno Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Claudia Fiaschi, vicepresidente nazionale di Confcooperative e Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop. Seguirà l’intervento di Paola Gazzolo, assessore alla Montagna della Regione Emilia-Romagna, su “Una terra per viverci: cooperative di comunità per lo sviluppo dell’Appennino”. I lavori si concluderanno con l’intervento di Francesco Milza, dell’Alle- Primo piano ACI Legacoop Settori anza delle Cooperative Italiane dell’EmiliaRomagna. Riunito per la prima volta il gruppo di lavoro Legacoop Si è riunito il 26 febbraio a Roma, per la prima volta, il gruppo di lavoro “Cooperative di Comunità” presieduto dal Responsabile Nazionale Legacoop del progetto Paolo Scaramuccia, a cui hanno preso parte i responsabili delle strutture territoriali di Legacoop in materia, nonché i rappresentanti di Legambiente e Borghi Autentici d’Italia, partner di Legacoop su questo progetto a seguito dei protocolli di intesa siglati. L’incontro, che ha registrato ampia partecipazione, è stata l’occasione per discutere e approfondire diverse tematiche tra cui il tema legato alla possibile emanazione di una legge nazionale sulle cooperative di comunità, a seguito del tavolo di confronto che si è aperto recentemente tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane e il Ministero dello Sviluppo Economico. Sul tema è intervenuto Mauro Iengo, Responsabile dell’Area Legislativa di Legacoop, che ha illustrato il panorama attuale delle leggi regionali approvate e gli strumenti che potrebbero essere affiancati ad una eventuale norma. L’incontro è stata l’occasione per informare i territori che il bando lanciato dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia per uno studio di fattibilità sullo sviluppo delle cooperative di comunità, è stato vinto da un’ATI formata da imprese di Legacoop e Confcooperative. Su questo punto è intervenuto Andrea Rapisardi Presidente della Cooperativa Lama, che fa parte dell’ATI. Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 Paolo Scaramuccia nel suo intervento ha annunciato che è in fase di elaborazione la nuova guida di Legacoop sulle cooperative di Comunità ed ha colto l’occasione per presentare la bozza del nuovo logo. Diverse le iniziative in cantiere per i prossimi mesi che vedranno coinvolte le cooperative di comunità. Ai lavori ha preso parte il direttore di Legacoop Giancarlo Ferrari. COOP STARTUP - UNICOOP TIRRENO Cerimonia di premiazione a Roma 5 nuove cooperative ricevono un finanziamento fino a 15 mila euro ciascuno e un accompagnamento post start-up per tre anni. 3 premi speciali aggiuntivi. Si è conclusa la selezione dei progetti presentati da gruppi di giovani con meno di 35 anni (o da cooperative costituite da meno di un anno, sempre con una maggioranza di soci under 35) nell’ambito del bando CoopStartup Unicoop Tirreno per la creazione di nuova impresa cooperativa, promosso da Unicoop Tirreno in occasione del suo 70° anniversario (celebrato nel 2015) e da Coopfond, attuato in collaborazione con Legacoop Toscana, Lazio, Campania, Università Roma Tre, Università della Tuscia, Scuola Sant’Anna Pisa, Fondazione Idis Città della Scienza Napoli. I 5 progetti vincenti sono stati premiati mercoledì 2 marzo nel corso di una cerimonia di premiazione che ha avuto luogo presso la Sala Basevi di Legacoop Roma alla presenza di: Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno; AldoSoldi, direttore generale Coopfond; Vincenzo Lipardi, consigliere delegato Fondazione Idis Città della Scienza; Massimo Favilli, direttore soci e comunicazione Unicoop Tirreno; Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop. Primo piano ACI I 5 progetti riceveranno i contributi messi a disposizione dal bando; un contributo a fondo perduto di 10.000 euro da parte di Unicoop Tirreno; un contributo a fondo perduto di 5.000 euro da parte di Coopfond per i costi di costituzione della cooperativa e di avvio dell’attività; la possibilità di un finanziamento fino al 50% degli investimenti e fino a un massimo di 150.000 euro non assistiti da garanzie; la possibilità di attivare gli altri prodotti finanziari di Coopfond a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione, l’accompagnamento post-startup nei 36 mesi successivi alla costituzione delle nuove cooperative o allo sviluppo per quelle già costituite. I 3 vincitori dei premi speciali aggiuntivi otterranno: un contributo a fondo perduto di 5.000 euro da parte di Unicoop Tirreno; un contributo a fondo perduto di 5.000 euro da parte di Coopfond per i costi di costituzione della cooperativa e di avvio dell’attività; la possibilità di un finanziamento fino al 50% degli investimenti e fino a un massimo di 150.000 euro non assistiti da garanzie; la possibilità di attivare gli altri prodotti finanziari di Coopfond a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione; l’accompagnamento post-startup nei 36 mesi successivi alla costituzione delle nuove cooperative o allo sviluppo per quelle già costituite,. Ogni neonata impresa cooperativa beneficerà per un intero triennio del sostegno qualificato di manager ed esperti Coop nei diversi settori professionali. “La Cooperativa –dichiara Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno- ha scelto di ricordare i suoi 70 anni di vita guardando al futuro con un progetto che favorisce la nascita di nuove cooperative e che aiuta i giovani a realizzare i propri progetti imprenditoriali. Abbiamo ricevuto molte adesioni, oltre le nostre aspettative, con progetti di valore. Si chiude oggi una fase e se ne apre un’altra più importante: il varo delle nuove imprese cooperative che si dovranno misurare con la concretezza del mercato”. “Attraverso questa iniziativa –afferma Aldo Soldi, direttore generale Coopfond- realizziamo la nostra missione che è quella di Legacoop Settori aiutare la nascita e l’affermazione di progetti cooperativi. Attualmente Coopfond è impegnata con il progetto sperimentale nazionale Coopstartup in 2 progetti interregionali e 6 progetti regionali. Le idee imprenditoriali valutate sono oltre 300 con oltre 1.000 persone coinvolte e 40 partner (università, centri di ricerca, incubatori, ecc.)”. I progetti vincenti Gruppo Erse – Servizi di monitoraggio ambientale Costituenda società cooperativa tra professionisti promossa da sei giovani, laureati in biologia, architettura e scienze naturali, che già lavorano insieme da due anni come studio associato - Toscana Offre a clienti privati e pubblici, servizi di analisi ambientali (studio delle componenti biotiche di un ambiente), valutazioni di impatto ambientale e attività di consulenza su progetti di gestione ambientale, oltre a servizi di guida ambientale escursionistica finalizzati alla promozione turistica e valorizzazione del territorio. Considerata la natura dei servizi offerti e la base fiduciaria su cui si basa la valutazione di questi servizi, ERSE punta inizialmente sul mercato della propria regione e delle regioni limitrofe. Linea di abbigliamento maschile per donne Costituenda società cooperativa promossa da tre giovani donne con competenze ed esperienze complementari: web marketer, stilista e psicologa - Lazio Si propone di ideare, produrre e commercializzare una linea di abbigliamento e accessori pensata per donne che amano vestirsi totalmente o in parte con abbigliamento mascolino. La produzione, Made in Italy dai tessuti alla lavorazione, sarà affidata ad una sarta modellista e la distribuzione prevede due canali di vendita paralleli: online (canale e-commerce proprietario) e offline attraverso un punto vendita Multicoopter Costituenda società cooperativa promossa da tre giovani laureati, diplomati come piloti di droni ed esperti nel loro uso a fini civili - Umbria Fornisce servizi specializzati tramite l’utilizzo di APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), più comunemente noti come Territori Imprese Sondaggio Legacoop 10 droni, in diversi campi di applicazione di questa nuova tecnologia. Le attività previste riguardano: video riprese per aziende e per la promozione del territorio (Videoispezioni; Aerofotogrammetria; Ispezioni termografiche; Agricoltura di precisione), assemblaggio di droni, clouding per l’elaborazione di dati, formazione sull’uso professionale dei droni in diversi settori economico – produttivi. Tobilì: cucina in movimento Costituenda società cooperativa promossa da sei persone: quattro giovani richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale appassionati di cucina, un professionista italiano esperto di gestione di attività di ristorazione e un’esperta di progettazione sociale Campania. Propone la cucina etnica come strumento di mediazione interculturale svolgendo differenti attività, quali: la gestione di un bar/buvette presso il complesso gestito dalla Fondazione Quartieri Spagnoli (FO.QU.S) di Napoli, l’offerta di servizi di catering etnico, l’organizzazione di corsi di cucina per la preparazione di piatti tipici armeni, curdi/turchi, maliani ed egiziani, lo svolgimento di iniziative di promozione del dialogo interculturale attraverso la tradizione culinaria di diversi paesi. TripTalent Costituenda società cooperativa proposta da un gruppo di sette persone che si autodefiniscono “diversamente giovani”, comprendendo giovanissimi e quarantenni con esperienza nel settore di internet, del business startup e del marketing turistico. Gestisce una piattaforma web-based che aiuta i viaggiatori a costruire itinerari di viaggio personalizzati, utilizzando consigli di operatori turistici selezionati: i Trip Talents (agenzie viaggi, esperti locali, guide turistiche). Il viaggiatore inizia pubblicando sul web un Trip Contest (una gara) nel quale descrive il viaggio che vorrebbe fare; i Trip Talent certificati dalla piattaforma, in concorrenza tra loro, partecipano alla gara e inviano una Trip Proposal(proposta di viaggio) costruita su misura. Il viaggiatore, a que- Primo piano ACI sto punto, sceglie tra le varie proposte e paga il Trip Winner. Premi Speciali Premio Dario Liguori alla Campania Vascitour Costituenda società cooperativa promossa da un gruppo composto da cinque persone, in prevalenza trentenni, con lauree in comunicazione, marketing, architettura, design e ingegneria informatica - Campania Propone la vendita, attraverso il sito www.vascitour.it di brevi periodi di vacanza esperienziale a Napoli con: soggiorno nei terranei (“Vasci” o Bassi tipiche abitazioni napoletane), condivisione di pranzi e cene a casa degli abitanti locali e visite guidate nei luoghi non contemplati dai classici itinerari turistici. Con l’uso e la valorizzazione dei Bassi, terranei comunemente ritenuti un esempio di edilizia degradante, ma potenzialmente riqualificabile, si vogliono rendere questi luoghi economicamente produttivi attraverso la costruzione di un marketing territoriale. Premio Coopstartup Unicoop Tirreno al Lazio Urban Trees Management Costituenda società cooperativa promossa da tre professionisti che operano già da sei anni come lavoratori autonomi Lazio Fornisce servizi nell’ambito della forestazione urbana: servizi di recupero di zone degradate urbane e periurbane civili e Legacoop Settori industriali, sfruttando una tecnica colturale avanzata e innovativa (metodo Miyawaki) che permette di realizzare aree verdi boschive semi naturali senza bisogno di manutenzione; servizi di formazione professionale, in collaborazione con Enti paritetici, Università e Onlus, nell’ambito del settore agricolo/forestale e dell’arboricoltura; consulenze, perizie e interventi anche di potatura per la sicurezza degli alberi in città mediante tree climbing. Premio Coopstartup Unicoop Tirreno alla Toscana Snack Amiata Costituenda società cooperativa promossa da tre tecnici specializzati in ambito agricolo e nella lavorazione di castagne. Dispongono di un castagneto e un’associazione si è proposta come socio sovventore – Toscana Si propone di realizzare e offrire due prodotti alimentari a base di farina di castagne: barrette proteiche a basso contenuto di grassi; bevanda analcolica al gusto di frutta, entrambi senza zuccheri aggiunti derivati da castagne biologiche/IGP. La produzione, di natura artigianale, sarà inizialmente rivolta al centro-nord Italia e comunque a distributori sensibili a prodotti di qualità che si rivolgono a consumatori di nicchia (negozi specializzati di prodotti biologici e salutistici; reparti speciali della grande distribuzione) e a consumatori finali mediante il web. Territori Imprese Sondaggio Dai Social TWITTER LA FOTO NOTIZIA 11 LA VIDEO NOTIZIA Seguici su Legacoop Nazionale IL POST DELLA COOPERATIVA Segui la pagina Circoli Cooperativi Zona Sociale I COMMENTI ALLA VIDEO NOTIZIA >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 12 LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL TOP 5 DELLA SETTIMANA >> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 13 LEGACOOP NAZIONALE SUI SOCIAL TOP 5 DELLA SETTIMANA Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social NEW: ANCHE IL PRESIDENTE LUSETTI E’ SU TWITTER @mauro_lusetti 14 SU FACEBOOK ARRIVANO I VIDEO IN STREAMING PER LE DIRETTE LIVE Su Facebook è l'ora dei video live per tutti. Sarà possibile trasmettere i video in diretta anche dai cellulari con i sistemi operativi di Apple e Android. Per questa funzione è stata pensata una icona ad hoc e sarà possibile inviare in anticipo ai propri amici una anticipazione di quello che si sta per trasmettere. RETWEET DEL MESE: RICCARDO IACONA TWITTER, TOP FOLLOWER DEL MESE DI @LEGACOOPN: SUSANNA CAMUSSO Primo piano ACI Legacoop RASSEGNA SOCIAL: DALLE ISTITUZIONI Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 15 RASSEGNA SOCIAL LEGACOOP Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Dai Social 16 RASSEGNA SOCIAL LEGACOOP CLICCA MI PIACE SULLA PAGINA FACEBOOK DI LEGACOOP NAZIONALE SEGUI L’ACCOUNT TWITTER DI @LEGACOOPN Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Settori >> Agroalimentare 17 AGROALIMENTARE >> Ancpl: assemblea nazionale A Roma il 10 e 11 marzo l’Assemblea nazionale >> Riforma Editoria Si terrà il 10 e l’11 marzo, nel Centro Congressi “Roma Eventi Piazza di Spagna” (via Alibert, 5), la 16esima Assemblea nazionale delle cooperative agroalimentari associate a Legacoop. L’avvio dei lavori è fissato alle ore 14.30 di giovedì 10 marzo con la relazione del presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi. Subito dopo, alle 15.30, sono previsti gli interventi del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, del ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, del sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta. Temi centrali dell’Assemblea saranno lo stato di salute del sistema agroalimentare italiano e in particolare delle cooperative di settore, soprattutto sulla scia del successo di Expo 2015; gli effetti della riforma della Politica Agricola Comune per il periodo 2014-2020; le prospettive di crescita e sviluppo del sistema cooperativo italiano anche in vista della costituzione organica dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane), prevista per il primo gennaio del 2017. Si proseguirà venerdì 11 marzo, dalle 9 alle 13, con gli interventi dei delegati delle cooperative di settore; le relazioni delle Commissioni e l’approvazione dei documenti; la nomina dei nuovi Organi di Legacoop Agroalimentare. Concluderà i lavori dell’Assemblea il presidente di Legacoop Mauro Lusetti. >> Ancpl Archeologia perative del comparto, che avevano scelto per tempo la strada della specializzazione e della internazionalizzazione, e delle cooperative dell’industria manifatturiera. Da sottolineare anche il diffondersi di cooperative che nascono dalla crisi di aziende private, il cosiddetto workers buyout, salvando così la continuità produttiva e l’occupazione»: lo ha ricordato il presidente Carlo Zini in apertura dell’assemblea dell’Associazione nazionale delle cooperative di produzione e lavoro (Ancpl) che si è tenuta il 29 febbraio a Bologna presso l’Auditorium Unipol Banca. I lavori sono stati presieduti dal presidente di CMC, Massimo Matteucci, aperti da un saluto del presidente del Gruppo Unipol Pierluigi Stefanini, e proseguiti con la relazione introduttiva del presidente di Ancpl Carlo Zini.Il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti hanno inviato un videomessaggio. Sono intervenuti il viceministro alle Infrastrutture e ai trasporti Riccardo Nencini(che ha ricordato il ruolo positivo della cooperazione: «Dove vi ho incontrato – ha detto – ho sempre fatto bella figura»), Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative nazionale. Dopo alcuni interventi di cooperatori, ha chiuso i lavori Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale. I dati richiamati da Zini sono stati evidenziati anche dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Ancplcondotta su un panel di 220 cooperative che ha confermato, tra luci e ombre, il miglioramento e la stabilizzazione del sentiment delle imprese nel corso del secondo semestre del 2015 – mentre nelle prime settimane del 2016 sembra prevalere la cautela – con un incremento del +2,2% degli occupati dal giugno 2014 alla fine del 2015, quale risultante tra il saldo positivo ANCPL Assemblea nazionale; quadro d’insieme positivo pur tra luci e ombre Nel 2015 il settore cooperativo delle costruzioni «ha vissuto l’anno più drammatico di questa interminabile crisi, con la liquidazione coatta di realtà storiche che affondavano le proprie radici all’inizio del secolo scorso. Ma, accanto a questi eventi traumatici, registriamo le buone performance di altre cooPrimo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Settori 18 del manifatturiero e quello negativo nell’edilizia. «I valori complessivi di fatturato (+3,1% sul 2014) e produzione (+4,1% sul 2014) – viene spiegato nella nota dell’Ufficio studi Ancpl – risultano influenzati da una prestazione meno performante delle imprese di grandi dimensioni rispetto alle cooperative medio-piccole. L’andamento particolarmente positivo della redditività pare invece attribuibile ad alcune grandi imprese (redditività operativa 12,3%; utile +45,6%), dalle industriali (redditività operativa 10,4%; utile +30,6%), mentre risulterebbero ancora in sofferenza le cooperative del comparto dell’edilizia (redditività operativa - 3,5%; utile 9,1%) e di piccola dimensione (redditività operativa -4,4%; utile -5,4%)». La propensione all’investimento in chiusura d’esercizio è risultata meno positiva rispetto alle aspettative manifestate negli ultimi semestri. Il mercato e i bisogni della popolazione sono dunque cambiati, sono cambiate le sensibilità, le norme, come quelle sugli appalti, sul consumo di suolo e, per quanto riguarda il comparto dell’edilizia, ha sottolineato Zini, «ci si dedicherà soprattutto alla rigenerazione urbana e del territorio e sempre meno alla realizzazione di nuove costruzioni». Una tendenza che va però accompagnata da un apparato normativo adeguato, procedure più rapide, accesso a finanziamenti per piani d’area e anche per interventi più limitati. Un tema sul quale si farà il punto il 14 marzo in un convegno promosso da Ancpl, Legacoop Emilia-Romagna e Legacoop Bologna. Un contesto nel quale assumono un ruolo nuovo anche i consorzi cooperativi «che dovrebbero recuperare pienamente la loro missione commerciale caratteristica» e offrire soluzioni integrate che tengano assieme produzione, servizi, manutenzione, sociale, cultura. Consorzi, dalle costruzioni ai servizi, che devono sempre più integrarsi tra loro, così come accadrà per le associazioni cooperative della produzione e lavoro e dei servizi, Ancpl e Legacoop Servizi, destinate a fondersi in una unica associazione anche in vista della imminente nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, la casa unitaria nella quale dal 2017 confluiranno pienamente Legacoop, Confcooperative e Agci. Un ampio passaggio della relazione è stato dedicato al tema delle risorse finanziarie e Primo piano ACI della capitalizzazione, da sempre punto dolente nelle strategie delle imprese cooperative che, per natura giuridica, non possono ricorrere al mercato privato dei capitali. «Occorre –ha detto Zini – riflettere sul rapporto tra la proprietà cooperativa e le nuove necessità finanziarie anche alla luce delle esperienze realizzate in tema di costituzione di società di capitali a controllo cooperativo e di emissione di strumenti finanziari complessi. È evidente che il mercato in cui si opera, specie se a livello internazionale, pone esigenze non convenzionali. C’è bisogno di interventi, anche normativi, per crescere e far in modo che il sistema cooperativo possa essere realmente competitivo sui mercati globalizzati, con i quali deve ormai confrontarsi non solo per svilupparsi, ma anche per non perdere le posizioni raggiunte». Giudizio positivo sull’azione del Governo per quanto riguarda l’Europa e per una serie di riforme (Job’s Act, Pubblica amministrazione, appalti, Cooperazione internazionale). Forte contrarietà per la riforma delle Banche di credito cooperativo in quanto viene violato «un principio sacrosanto dell’ordinamento cooperativo, ossia l’indivisibilità delle riserve accantonate nel tempo, patrimoni accumulati dalle generazioni passate e che appartengono alle generazioni future». Un punto cruciale, sul quale Zini ha chiesto al Governo un ripensamento. «Non ci nascondiamo una duplicità di sentimenti in questo momento – ha detto Zini concludendo –. Il primo non è lieto, perché rispecchia la grave preoccupazione per tutte le cooperative colpite dalla crisi, per i tanti posti di lavoro persi. Il sentimento lieto che proviamo invece è nel proporci un obiettivo unitario, integrando settori per essere competitivi nelle nuove sfide che il mercato ci pone e per dare nuovi valori alle nostre attività d’impresa. Se oltre mezzo secolo di vita del settore di produzione e lavoro sarà al servizio di questo nuovo progetto strategico anche il pensiero di dover chiudere quest’esperienza è superato dalla volontà di andare avanti per una nuova impresa che ci auguriamo più grande. È una sfida difficile. Nel nostro linguaggio, non dovremo essere semplici costruttori, pur grandi, ma imprenditori cooperativi con una visione globale dello sviluppo e del fare impresa». Legacoop Settori ANCPL ARCHEOLOGIA Susanna Bianchi al convegno TurismA 2016 Una riforma del MiBACT più condivisa con gli operatori e l’importanza di mantenere l’impianto dell’archeologia preventiva nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici a garanzia di un più razionale processo di realizzazione delle opere pubbliche. Questi i temi messi sul tavolo dalla cooperazione la scorsa settimana Firenze nel corso dell’incontro del coordinamento delle organizzazioni del mondo dell’archeologia, promosso da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, con lo scopo di presentare il progetto di realizzazione di un soggetto comune che rappresenti il punto di vista di chi lavora nell’ambito dell’archeologia, sia come professionista che come impresa, sia nel pubblico che nel privato. L’incontro, svoltosi nella cornice di TourismA, è stato l’occasione per discutere delle questioni che proprio in questi giorni sono in discussione: la riforma del MiBACT, l’archeologia preventiva nella riforma del Codice degli Contratti Pubblici, il regolamento della professione a completamento della Legge 110/2014. In rappresentanza delle cooperative di archeologia di Ancpl Legacoop è intervenuta Susanna Bianchi. Nel suo intervento, Bianchi ha sollecitato il Governo a condividere con gli operatori del settore archeolo- Territori Imprese Sondaggio Settori 19 gico, interni ed esterni al Ministero, i contenuti ed il programma di una riforma che si preannuncia complessa e problematica, innanzitutto per la definizione territoriale delle soprintendenze uniche e la troppo netta distinzione tra tutela e valorizzazione. Sul tema dell’archeologia preventiva Bianchi ha evidenziato l’esigenza di mantenere nella nuova stesura del Codice dei Contratti Pubblici l’impianto relativo alla verifica preventiva di interesse archeologico, senza il quale si metterebbe a rischio la conservazione del patrimonio. Al margine dell’assemblea le numerose sigle presenti, in rappresentanza degli operatori pubblici e privati, hanno condiviso alcuni punti da sottoporre all’attenzione del governo: oltre ai due ricordati da Susanna Bianchi, è stata sottolineata anche l’esigenza di completare il percorso della definizione della professione dell’archeologo con il regolamento indicato dalla Legge 110/2014. RIFORNA EDITORIA Parte la campagna “Una legge per chi legge” «Il punto chiave è che mancano certezze per chiudere i bilanci del 2015, l’anno ponte della riforma dell’editoria. La legge in discussione alla Camera è un obiettivo importante e atteso, ma senza alcuni correttivi fondamentali si rischia un’altra pesante stagione di chiusure nei giornali, in particolare quelli locali. Sono a rischio circa tremila posti di lavoro di giornalisti, grafici e poligrafici in oltre 200 testate». A lanciare l’allarme è Roberto Calari, portavoce della campagna nazionale “Meno Giornali Meno Liberi” per la riforma del settore e il pluralismo dell’informazione, che riunisce ACI Comunicazione, Mediacoop, FILE, FISC, FNSI, Articolo 21, SLC-CGIL, ANSO e USPI. A un anno dall’avvio la campagna riparte con lo slogan “Una legge per chi legge”. La principale questione sul tavolo è, come detto, la mancanza delle risorse per l’erogazione dei contributi 2015. Altri punti sotto esame riguardano l’assenza di una norma Primo piano ACI per il socio sovventore nelle cooperative di giornalisti, la richiesta di rivedere le tempistiche di corresponsione del contributo pubblico e la previsione di un tetto massimo dei contributi rispetto ai ricavi senza forme di graduazione legate ai bacini di diffusione e alla tipologia di prodotto editoriale. Bene le norme su giovani, start-up e digitale, ma attenzione a legare i contributi per le testate online al numero effettivo di utenti unici raggiunti, che potrebbe aprire la strada a forme aggressive di “click-baiting”. Auspicabili anche misure per sostenere l’aggregazione tra imprese in forma di rete, oltre che i processi di ristrutturazione e riorganizzazione. A margine della riforma dell’editoria si punta il dito poi contro l’inquietante vicenda della consegna “limitata” di giornali e periodici da parte delle Poste in molti comuni italiani. Il giudizio sulla riforma resta comunque positivo. «Non dimentichiamo che un anno fa stavamo discutendo la legge del M5S di abolizione totale del contributo diretto all’editoria -dice Calari- mentre oggi, siamo di fronte alla scelta di dar vita ad un Fondo per il Pluralismo e l’innovazione dell’Informazione, stabile e dotato di risorse adeguate per dare corso ai principi affermati nell’art.21 della Costituzione. Chiediamo al Parlamento di non vanificare il grande lavoro fin qui compiuto». Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol >> Friuli Venezia Giulia >> Veneto 20 ALTO ADIGE-SÜDTIROL A Malles costituita la prima cooperativa di comunità della regione >> Emilia Ovest >> Emilia Romagna >> Marche >> Bologna-Emilia Ovest- Ancpl >> Corinaldo Le cooperative di comunità nascono con lo scopo di favorire il protagonismo dei cittadini nella gestione dei servizi e nella valorizzazione del territorio. Proprio questo è ciò che vogliono raggiungere i cittadini dell’Alta Val Venosta, che il 29 febbraio hanno firmato all’Hotel Greif di Malles l’atto costitutivo della prima cooperativa di comunità dell’Alto Adige. “La cooperativa non ha scopo di lucro e vuole attivare la partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni e delle imprese, allo sviluppo territoriale” spiega Jürgen Wallnöfer, Presidente del Consiglio di sorveglianza della neocostituita “BGO - Cooperativa di comunità Alta Val Venosta“. Temi centrali di questo progetto innovativo sono il rafforzamento dei circuiti locali, l’incentivazione di un’agricoltura ecologica, la tutela della sanità di tutti e la promozione della sostenibilità come contrassegno di qualità turistica. Christian Sommavilla, Presidente del Consiglio di gestione della cooperativa, spiega come si intende raggiungere tali obiettivi: “Offriremo consulenza alle imprese e ai cittadini; insieme elaboreremo nuovi progetti, daremo il via a diversi corsi di formazione e attività di sensibilizzazione”. Tra le varie attività vi sarà dunque quella di sostenere le imprese agricole che intendono convertire l’azienda ai principi dell’agricoltura biologica. La cooperativa intende, inoltre, sostenere il commercio dei prodotti locali, ad esempio anche attraverso l’organizzazione di un mercato settimanale dei contadini. Viene oltre a ciò presa in considerazione la possibilità di creare una valuta locale. La cooperativa sarà dunque attiva nei più svariati settori e sosterrà in questo modo non solo l’economia locale, >> Puglia Primo piano ACI Legacoop Settori ma anche lo sviluppo dell’intera comunità. “I nostri progetti e provvedimenti mirano all’incentivazione della coesione sociale della popolazione dell’Alta Val Venosta”, affermano i soci fondatori della cooperativa: “Dobbiamo però creare i presupposti per questo sviluppo, sostenendo e diffondendo tra la popolazione nuovi modelli di pensiero: ecologici, sociali ed etici”. I promotori della “BGO – Cooperativa di comunità Alta Val Venosta” vogliono allargare il numero dei propri sostenitori: “Già adesso la nostra iniziativa può contare su numerosi sostenitori – organizzazioni e cittadini. Cercheremo però di coinvolgere nel nostro progetto ulteriori attori locali e rappresentanti dei diversi settori economici. Tutti coloro che condividono il nostro scopo e la nostra filosofia sono benvenuti come soci della cooperativa!” La cooperativa è stata costituita anche con il sostegno di Legacoopbund. FRIULI VENEZIA GIULIA L’economiacircolareinregione:opportunità per imprese ed Enti locali “L’economia circolare in Friuli Venezia Giulia. Novità e opportunità per le imprese e gli enti locali del Fvg in materia di riciclo e riutilizzo del rifiuto”. E’ questo il tema del convegno organizzato da Legacoop FVG e previsto per il prossimo 11 marzo alle 15 nella sala Valduga in Cciia a Udine - dedicato alle novità normative in materia ambientale previste dal pacchetto sull’economia circolare recentemente adottato dalla Commissione Europea e alla luce del collegato ambientale alla Finanziaria 2014, convertito in legge 221/2015. “Si tratta di provvedimenti - chiarisce il presidente di Legacoop FVG, Enzo Gasparutti - che hanno come principale obiettivo quello di aumentare la competitività e l’occupazione e di innescare una crescita basata sulla green economy, ponendo le fondamenta per una profonda trasformazione del nostro modo di produrre, lavorare, acquistare e, nel contempo, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro ‘verdi’ “. Le novità normative offrono numerosi incentivi volti a sostenere le imprese ed i consu- Territori Imprese Sondaggio Territori 21 matori per una migliore gestione dei rifiuti ma anche le istituzioni affinchè possano guidare ed essere protagoniste di questa trasformazione. “Per questo Legacoop FVG, da sempre attenta alle tematiche ambientali - prosegue Gasparutti - propone un appuntamento seminariale con la partecipazione di tecnici ed esperti, che possano aiutarci a cogliere le migliori opportunità nell’ambito di un settore in rapida evoluzione e offrire spunti di riflessione anche in previsione della stesura dei decreti attuativi”. Tra i relatori interverranno Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ed ex ministro dell’Ambiente, che traccerà il quadro delle nuove misure previste dal pacchetto UE per l’economia circolare e dalla legge 221/2015, Massimo Caleo, vicepresidente della 13ma commissione ambiente del Senato che tratterà il tema delle novità del collegato ambientale e dei decreti attuativi mentre sul tema degli incentivi per il recupero di materiali di scarto e imballaggi interverrà Giulia Balugani della società di consulenza Scs Consulting. Sulle opportunità della nuova normativa per gli Enti locali relazionerà, invece,Mario Pezzetta, presidente Anci FVG. A concludere l’incontro ci sarà l’assessore all’Ambiente ed energia della Regione Friuli Venezia Giulia, Sara Vito. Nel corso del pomeriggio,saranno presentate anche alcune buone pratiche di cooperative impegnate nel riciclo dei rifiuti e nella produzione di energia alternativa. EMILIA OVEST VENETO E-commerce,daunseminarioLegacoop nasce l’ipotesi di una rete di imprese Ha dato il via a più ampie riflessioni il seminario sul tema dell’e-commerce tenutosi presso la sede di Legacoop Veneto il 26 febbraio. «Da qui – spiega il direttore di Legacoop Veneto Franco Mognato - è nata l’ipotesi concreta di costituire una rete di imprese che metta insieme le diverse competenze necessarie a supportare in tutto questo le cooperative associate ed è già in programma, a breve, il primo incontro del tavolo di lavoro». Primo piano ACI Il seminario fa parte del progetto “Azione finalizzata alla presentazione delle opportunità dell’e-commerce”, iniziativa sostenuta dalla legge regionale 17/2005 (“Normativa sulla cooperazione nella Regione del Veneto”), che ha come obiettivo quello di fornire gli strumenti utili a conoscere e approcciare un metodo di vendita in grado di rappresentare un’occasione di innovazione e di crescita della capacità competitiva delle coop. Dall’incontro è emersa l’importanza della presenza nel web e nei social media, per potenziare la visibilità delle aziende e per espandere il proprio mercato. I numeri del loro utilizzo sono infatti costantemente in crescita: sono 41,5 milioni gli italiani che accedono a internet tramite qualsiasi dispositivo, l’86,3% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni (+ 4,7% in due anni). Gli esperti intervenuti hanno evidenziato quanto sia importante la definizione di buone strategie SEO per l’indicizzazione del sito, e come il social media marketing e la vendita online di prodotti, nonché il cosiddetto “e-commerce” possano essere strumenti efficaci di sviluppo; particolarmente indicato è l’e-commerce b2b (“business to business”) a differenza del b2c (“business to consumer”), quest’ultimo rivolto esclusivamente ai clienti utilizzatori finali e caratterizzato dalla presenza di grandi competitor e da maggiori difficoltà di posizionamento e di gestione costante. “Costruiamo il futuro”, approfondimenti e confronti Legacoop Emilia Ovest ha organizzato per il 26 febbraio, presso il Centro Internazionale Malaguzzi a Reggio Emilia, un convegno di portata nazionale. Il titolo “Costruiamo il futuro – Innovazione e sostenibilità: nuovi percorsi per il settore edile” suggerisce l’obiettivo dell’iniziativa che ha toccato un tema di grande attualità. Oltre 400 sono stati i partecipanti a testimonianza della grande attenzione verso il tema. Con questa iniziativa, Legacoop Emilia Ovest vuole dare il proprio contributo al dibattito sul futuro della filiera delle costru- Legacoop Settori zioni per riflettere insieme su una rinnovata visione che coinvolge tutti: istituzioni, imprese, associazioni di categoria, lavoratori, professionisti, organizzazioni sindacali e la società intera. La giornata si è svolta come un crocevia di riflessioni e confronti. Dopo i saluti a cui ha preso parte anche Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale, si sono susseguiti gli interventi di Luca Dondi Dall’Orologio di Nomisma (“Le imprese cooperative di costruzioni nel periodo della crisi: analisi delle performance nel contesto del quadro economico e di settore”), Sauro Mocetti, Banca d’Italia (“Il settore delle costruzioni: il quadro economico e creditizio”), Lorenzo Bellicini, Cresme (“Settimo ciclo edilizio e seconda rivoluzione industriale nelle costruzioni: nuovi scenari professionali”). A chiudere la mattina, è stata la riflessione di Andrea Volta, presidente Legacoop Emilia Ovest, che, partendo dall’analisi degli errori del passato, ha lanciato una proposta per il futuro coinvolgendo tutti gli attori in campo e facendo un’esortazione al movimento cooperativo affinché sappia esprimere il suo valore e il suo ruolo di protagonista nella difesa e cura del bene comune. Nel pomeriggio, i temi e i nodi sviluppati nelle relazioni della mattina, sono stati ulteriormente arricchiti da due dibattiti, introdotti e moderati da Aldo Norsa dell’Università di Venezia e collaboratore del Sole 24 Ore. Alla prima tavola rotonda, sul tema “Committenze e innovazione”, hanno partecipato il senatore Stefano Esposito che ha approfondito i temi più rilevanti del nuovo codice degli appalti, Stefano della Torre, professore al Politecnico di Milano, Alex Territori Imprese Sondaggio Territori 22 Pratissoli, assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio Emilia, e Vincenzo Onorato, presidente del Consorzio Cooperative Costruzioni. Alla seconda (“Futuro e internazionalizzazione”), hanno preso la parola Luca Bosi, presidente di Sicrea Group, Giovanni Silvestrini, presidente Green Building Council Italia, Roberto Leonardi di Cmc, Matteo Triglia, amministratore delegato di Italferr, e Paolo Genta, presidente della Cooperativa Architetti e Ingegneri Progettazione. E’ intervenuto, a chiusura dei lavori, Mauro Bonaretti, Capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ulteriori approfondimenti alla pagina http://www.legacoopemiliaovest.coop/ EMILIA ROMAGNA Legacoop in missione esplorativa in Mozambico e Sud Africa Dal 9 al 16 febbraio scorso una delegazione facente capo a Legacoop Emilia Romagna si è recata nell’Africa Australe per conoscere meglio alcune città del Mozambico e del Sud-Africa che saranno oggetto di un progetto di internazionalizzazione che coinvolgerà numerose imprese cooperative del nostro territorio. Durante la missione la delegazione, formata da Roberta Trovarelli, responsabile di Progetti e relazioni internazionali e Paolo Cicognani, Presidente del Consorzio Cooperativo Ediltecnica di Ravenna, supportati da persone di fiducia presenti in loco, hanno esplorato le città di Maputo e Beira per il Mozambico, Pretoria e Johannesburg per il Sud-Africa. «L’obiettivo della missione è stato quello di conoscere più da vicino le esigenze dei due paesi dell’Africa Australe per verificare e realizzare partnership commerciali e produttive con attori locali, sia privati che pubblici, sfruttando il trend di sviluppo di questi paesi, la recente scoperta da parte dell’ENI di giacimenti di gas naturale, le rinnovate relazioni diplomatiche ereditate dalla partecipazione ad EXPO 2015, le storiche relazioni di amicizia e collaborazione tra i territori» – ha spiegato Roberta Trovarelli al rientro dalla missione. Primo piano ACI MARCHE Agroalimentare, Psr più snello e sburocratizzato Le 58 cooperative dell’agroalimentare e della pesca che aderiscono a Legacoop Agroalimentare Marche, 7.800 soci, 750 addetti, un fatturato di oltre 150 milioni, sono pronte ad affrontare le sfide del futuro, dell’internazionalizzazione e della qualità, fattori che già le vede schierate in prima fila e che hanno permesso a queste aziende di resistere ai morsi della crisi. Ma, hanno sostenuto durante l’assemblea “Cooperazione, insieme per il futuro”, che si è svolta all’hotel Cristoforo Colombo di Osimo (An) in preparazione dell’assise nazionale del 10 e 11 marzo a Roma, è necessario che a loro fianco ci siano interlocutori forti, in grado di sostenere lo sviluppo del settore. “Ad una crescita dell’efficienza “dentro” le cooperative, può e deve corrispondere una politica di alleanza “fra” le imprese – ha detto Doriano Marchetti, presidente del Comitato Legacoop Agroalimentare Marche, affiancato dal responsabile regionale Simone Cecchettini -, sono i progetti di filiera incentivati dal nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 che, nelle Marche, hanno visto la luce nei cereali, nel biologico, nel latte, nelle carni, nel vitivinicolo e che, nei prossimi mesi, dovranno essere sempre più rafforzati, rilanciati e sostenuti”. Un Psr, ha sottolineato Marchetti, “che abbiamo chiesto più snello, sburocratizzato, meno ingessato e soprattutto attento alle prerogative e ai bisogni delle nostre cooperative. Cosi come è assolutamente necessario rilanciare con forza e rifinanziare la legge regionale 7 che è, ad oggi, l’unico intervento diretto della Regione Marche per sostenere e supportare la cooperazione agricola e agroalimentare”. Le cooperative, dal canto loro, ci mettono l’impegno, oltre a lavorare nei settori consolidati, nello sviluppare nuove opportunità con l’agricoltura sociale, puntano alla crescita della cooperazione forestale con il Progetto Appennino, promuovono la nascita delle cooperative di comunità per creare una rete diffusa di coop per mantenere vive e valorizzare le comunità locali nelle quali né la mano pubblica né l’imprenditoria privata sono in grado di assicurare, da sole, i servizi e le Legacoop Settori necessarie occasioni di lavoro. Accanto all’agricoltura, ha aggiunto Marchetti, c’è “tutta la nuova frontiera del mare Adriatico su cui il nostro sistema pesca, da sempre e storicamente organizzato in cooperativa, può rilanciare un nuovo progetto che potremmo definire in modo ambizioso il distretto cooperativo della pesca e della qualità ittica nelle Marche e in Italia”. In questo ambito, ha spiegato Marchetti, “sempre più urgente diviene la programmazione del Feamp-Fondo europeo per la pesca marittima 2014-2020 e la pubblicazione dei bandi su cui segnaliamo un pesante ritardo da parte delle istituzioni”. Il presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo, ha sottolineato come “lavorare insieme, come comparto agroalimentare e pesca, è un passo importante per Legacoop. L’attenzione al prodotto agricolo, infatti, non è mai stata alta come oggi e questo si traduce in qualità, eccellenza, apertura di fasce di mercato. Elementi in cui, nel futuro, l’agire cooperativo sarà sempre più protagonista e lo sarà ancora di più nell’ottica del coordinamento Agrinsieme, che condividiamo con le altre associazioni del settore, e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che costruiamo con Agci e Confcooperative”. Un lavoro, quello di relazionarsi con le altre rappresentanze che ha dato già i suoi frutti. “Questa è una fase decisiva per l’agroalimentare – ha detto Giuseppe Piscopo, direttore nazionale di Legacoop Agroalimentare -, anche grazie al risultato di Expo, che ha puntato per sei mesi i fari sul settore, ora vive una visione più positiva. È un segnale che ci offre una speranza visto che, anche da parte del Governo, in più occasioni, è emersa la volontà di puntare sull’agroalimentare per lo sviluppo del Paese”. Territori Imprese Sondaggio Territori 23 Dopo il confronto, i cooperatori hanno nominato i delegati a partecipare alla 16a assemblea nazionale: per l’agroalimentare saranno Doriano Marchetti (Terre Cortesi Moncaro), Marcello Storoni (Acof), Giuseppe Biagetti (Valle del Chienti), Bruno Sebastianelli (La Terra e il Cielo), Ido Perozzi (Vinea), Rosina Fulgenzi (Copaib); per la pesca parteciperanno Paolo Paroncini (Consorzio Pesca Ancona), Marco Pezzolesi (Coomarpesca), Angelo Nardini (Consorzio Ittico Fanese), Moreno Monaco (Associazione produttori Pesca Misa) e Simone Cecchettini, responsabile regionale Legacoop Agroalimentare e Pesca Marche. BOLOGNA-EMILIA OVEST- ANCPL “Rinascimento urbano”; proposte per una politica di rigenerazione del territorio “Rinascimento urbano”: proposte per una politica di rigenerazione del territorio. Il 14 marzo una iniziativa di Legacoop a Bologna “Proposte per una politica di rigenerazione del territorio, per un disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato”: è questo il tema del convegno organizzato il 14 marzo a Bologna. L’iniziativa, promossa da Legacoop Bologna, Legacoop Emilia-Romagna e Ancpl, rappresenta una occasione di riflessione e confronto sui temi della rigenerazione urbana e del consumo di suolo in Emilia-Romagna. L’iniziativa si terrà dalle 9:00 alle 13:00 nell’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 30. L’evento sarà suddiviso in due sessioni di lavoro – una dedicata alla rigenerazione urbana e una al consumo di suolo. Interverranno Virginio Merola, sindaco di Bologna, Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna, Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia-Romagna, Francesca Federzoni, Politecnica/Ancpl, Marco Marcatili, responsabile Unità strategie urbane e sviluppo locale di Nomisma Spa, Alessandro Delpiano, coordinatore Piano Strategico Metropolitano Bologna, Luca Bosi, presidente Sicrea, Edoardo Preger, urbanista, Simona Tondelli, professore associato Dipartimento di Architettura Primo piano ACI UniBO, Carlo Santacroce, MateAncpl, Simone Gamberini, direttore Legacoop Bologna, on. Chiara Braga, relatrice alla Camera del Ddl sul Consumo di Ruolo, Raffaele Donini, assessore Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali della Regione Emilia-Romagna, Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Carlo Zini, presidente di Ancpl e di Cmb, Filippo Delle Piane, vicepresidente nazionale Ance, Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente Anci EmiliaRomagna. CORINALDO L’agricoltura sociale opportunità per il territorio Dall’incontro fra l’agricoltura e il sociale nascono nuovi servizi per dare risposte ai bisogni crescenti della società e opportunità di inserimento lavorativo per le persone svantaggiate. Sono una ventina le cooperative sociali che si occupano di “rurale sociale” e, con loro, le Centrali cooperative delle Marche hanno costruito un progettosui temi legati all’agricoltura sociale di cui è stato tracciato un bilancio nel convegno “L’agricoltura tra nuova ruralità e multidealità”, che si è svolto a Santa Maria in Portuno di Corinaldo (An).“Cinque convegni, dieci seminari, due visite guidate, un viaggio studio, tre comunicazioni divulgative, numerosi incontri con le cooperative, totale un patrimonio prezioso che non dobbiamo disperdere – ha detto Simone Cecchettini, responsabile regionale Legacoop Agroalimentare Marche -, un arricchimento per tutte le cooperative protagoniste, per gli operatori e i soci che, con il nostro progetto, Legacoop Settori hanno avuto la possibilità di conoscersi e di confrontarsi, ma soprattutto un arricchimento per le comunità e le persone che sono state coinvolte in queste attività”. L’agricoltura sociale, ora regolata dalla legge 141 del 2015, ha ricordato Cecchettini, comprende l’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, la fornitura di servizi sociali, socio-sanitari, educativi mediante l’utilizzo di attrezzature e risorse delle aziende agricole, azioni co-terapeutiche, attività per inclusione sociale e servizi utili per la vita quotidiana, educazione ambientale e alimentare, conoscenza e valorizzazione del territorio. Tutte azioni che ben si coniugano con la bellezza e le caratteristiche dell’entroterra marchigiano in cui, però, come ha sottolineato Matteo Principi, sindaco di Corinaldo, “occorre dare ancora più centralità all’agricoltura, specie per i giovani imprenditori che trovano difficoltà nel realizzare un giusto reddito, e questo può essere fatto solo se questo settore viene messo di nuovo al centro delle politiche nazionali”. Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia, che ha rimarcato come “ragionare di agricoltura sia fondamentale per il nostro territorio e per il nostro futuro” e questo va fatto anche in un’ottica allargata, come quella dei nove Comuni che aderiscono al Cogesco, di cui Bomprezzi è presidente, per affrontare una gestione del territorio condivisa e più efficace. Alfonso Pascale, formatore della Rete delle Fattorie sociali, ha invece ricordato che “l‘agricoltura sociale nasce per mettere al centro la persona. L’agricoltura stessa produce relazioni e comunità e per questo deve ritornare ad essere centrale nella società”. PUGLIA Concluso il Transnational Training per “Facilitatori di Cooperative di Comunità” Cinque giornate di lavoro, 67 ragazzi e ragazze provenienti da sette diversi Paesi europei per provare a diventare “Facilitatori di operative di comunità”. Si è concluso il Transnational Training, tenutosi in Puglia, a Fasano (Br) per “Facilitatori di Territori Imprese Sondaggio Territori 24 Cooperative di Comunità”, che ha coinvolto persone provenienti da Italia, Austria, Lettonia, Rep. Ceca, U.K., Portogallo,Turchia, ed è stato svolto nell’ambito del progetto “EntCom – Entrepreneurship and Community Cooperative”, di Legacoop Puglia (finanziato dal programma Erasmus+ Azione Chiave 2 Parternariati Strategici - 2014-1IT02-KA204-003631). Il progetto promuove la cittadinanza attiva e l’imprenditorialità nelle aree rurali, sviluppando ipotesi di percorsi di diffusione del modello cooperativo e formazione imprenditoriale affinché nascano e si Primo piano ACI sviluppino nuove iniziative di “Cooperative di Comunità”. Attraverso esse le Comunità possono auto-organizzarsi e produrre e offrire servizi in risposta ai principali bisogni comuni, ai quali spesso le amministrazioni locali non riescono del tutto a rispondere. Durante le cinque giornate, i potenziali “facilitatori” si sono confrontati con alcune buone pratiche di Cooperative di Comunità pugliesi (Melpignano Comunità Cooperativa; Jemma Cooperativa di Comunità di Zollino, Faber City Cooperativa di Comunità di Alberobello), analizzandone insieme ai soci il modello di governance, la sostenibilità, le modalità di coinvolgimento della Comunità, la natura dello scambio mutualistico, e per ciascuno di questi aspetti i punti di forza e di crescita possibile. Inoltre, durante il training i partecipanti si sono confrontati con una serie di altre realtà in grado di offrire strumenti e metodologie utili a lavorare con le comunità. Il percorso ha previsto spazi di lavoro, in gruppo e stimolando l’interazione e la partecipazione su alcuni aspetti: L’analisi dei biso- Legacoop Settori gni della Comunità: pratiche e strumenti possibili; Identificare il progetto cooperative e imprenditoriale e lavorare sulla sostenibilità; Coinvolgere gli stakeholders e attivare la rete. Tra gli strumenti messi a disposizione: Metodologie, strumenti e pratiche per l’analisi dei bisogni e la progettazione partecipata, tecniche di storytelling e lavoro sui significati collettivi attribuiti ai luoghi e alle risorse della Comunità; Cooperative business model canvas per lavorare sul progetto cooperative e la sua sostenibilità. Il training ha consentito di attivare i “facilitatori” e dare loro strumenti operativi, ma anche lavorare sul modello delle cooperative di comunità per svilupparlo e innovarlo. Per informazioni: Info: http://www.entcom.eu Facebook: EntCom: Entrepreneurship and Community Cooperatives Legacoop Puglia Tel: +39 0805423959; Katia De Luca: [email protected] Territori Imprese Sondaggio Imprese >> CMC 25 CMC >> Manutencoop Approva Piano triennale: nel 2018 fatturato previsto 1,4 miliardi >> Terre dell’Etruria Sabato 27 febbraio l’assemblea dei soci della Cooperativa Muratori & Cementisti – C.M.C. di Ravenna ha approvato il Piano Industriale 2016/2018 presentato dal Direttore Generale Roberto Macrì, alla presenza del Presidente di C.M.C. Massimo Matteucci e del Presidente di Legacoop Romagna Guglielmo Russo. Nel prossimo triennio, si prevede che il fatturato della cooperativa compia un ulteriore balzo in avanti grazie alle numerose attività svolte all’estero assestandosi nel 2018 a un valore di circa 1,4 miliardi di euro. Nel 2015 C.M.C. di Ravenna ha consuntivato un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro, in linea con il 2014, mentre il portafoglio ordini è cresciuto grazie a 1,6 miliardi di acquisizioni effettuate nel solo 2015 assestandosi su un valore di circa 3,5 miliardi di euro. La cooperativa è presente con attività produttive ed uffici commerciali in 25 paesi, in 4 continenti e realizza all’estero circa il 60% del proprio giro d’affari. In Italia, nell’ultimo anno, C.M.C. ha ottenuto lavori per circa 485 milioni di euro principalmente acquisendo partecipazioni societarie o subentrando in contratti risolti a vario titolo da altri appaltatori. Fra le principali commesse realizzate nel corso del 2015 si segnala la realizzazione dei padiglioni Francia, Tailandia e Corea nell’ambito di EXPO Milano 2015. All’estero le acquisizioni più importanti riguardano i progetti per la realizzazione di due gallerie stradali della tangenziale di Stoccolma in Svezia, quelli per la progettazione e la costruzione di due impianti idroelettrici in Kenya e quello per la realizzazione di un molo nel porto di Palm Beach in Florida. Roberto Macrì, Direttore Generale di C.M.C. di Ravenna ha spiegato: “Le oculate scelte strategiche compiute negli ultimi anni ci stanno consentendo di compiere un salto di qualità e consolidare la nostra presenza all’estero. Il mercato dello scavo meccanizzato di gallerie ci vede sempre più protagonisti con 16 TBM(Tunnel Boring >> Conad Sicilia >> Cesvip Lombardia >> Cooperarci >> Coop Idea >> Cooperativa Eticae >> Coop Occupazione e Solidarietà >> Coop Pane e Rose >> Camst Primo piano ACI Legacoop Settori Machine) operanti nel mondo, di cui cinque in Italia”. Fonte http://www.ravennanotizie.it/articoli/2016/03 /02/c.m.c.-approva-il-piano-triennale-nel2018-fatturato-previsto-a-14-miliardi-dieuro.html MANUTENCOOP Si dimette il presidente Claudio Levorato Manutencoop Facility Management S.p.A. (“MFM”), capofila del principale gruppo italiano attivo nell’Integrated Facility Management, comunica che Claudio Levorato ha rassegnato le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio di Gestione e Consigliere Delegato della Società, rimettendo tutte le cariche operative attualmente ricoperte, con l’obiettivo di consentire al Gruppo una effettiva discontinuità nella gestione ed evitare che il procedimento giudiziario che lo vede coinvolto a Brindisi, pur in assenza di alcun pronunciamento, possa influenzare il percorso di crescita di MFM. Hanno contestualmente rassegnato le proprie dimissioni: Mauro Masi,Vice Presidente del Consiglio di Gestione, e i consiglieri Giuliano Di Bernardo e Luca Stanzani, tutti espressione dell’azionista di maggioranza, Manutencoop Società Cooperativa. Il Consiglio di Sorveglianza, il Consiglio di Gestione e la Società tutta ringraziano Claudio Levorato per il fondamentale lavoro svolto in questi anni e per l’importantissimo contributo apportato alla crescita ed allo sviluppo del Gruppo Manutencoop. Sotto la guida di Claudio Levorato, il Gruppo è passato da un fatturato che nel 1984 era pari a circa 32 miliardi di lire (circa 16 milioni di euro), a ricavi consolidati nel 2014 pari a circa 1 miliardo di euro, e da poche centinaia di dipendenti ai circa 20.000 attuali, affermandosi come leader in Italia nel settore del Facility Management e player di rilievo europeo. Il Consiglio di Sorveglianza di Manutencoop Facility Management, riunitosi il 29 febbraio sotto la Presidenza di Fabio Carpanelli, preso atto delle dimissioni di Claudio Levorato, Mauro Masi, Giuliano Di Bernardo e Luca Stanzani da componenti del Consiglio di Gestione, ha avviato, sulla base Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 di quanto previsto statutariamente, le consultazioni tra i soci, con l’obiettivo di arrivare, nel tempo minimo necessario per l’esaurimento delle procedure, alla nomina dei nuovi Consiglieri. In merito alle dimissioni di Levorato, pubblichiamo di seguito, una nota diffusa dal presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, il presidente dell’Emilia-Romagna, Giovanni Monti, la presidente di Bologna, Rita Ghedini. «In riferimento alle dimissioni presentate da Claudio Levorato desideriamo esprimere il massimo apprezzamento per questo gesto importante»: lo dichiarano il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, il presidente dell’Emilia-Romagna, Giovanni Monti, la presidente di Bologna, Rita Ghedini. «È un atto di grande responsabilità da parte di una persona che ha sempre mostrato passione e competenza, oltre che rispetto per la storia del movimento cooperativo. La scelta di dimettersi da presidente di Manutencoop – proseguono Lusetti, Monti, Ghedini – è un segno di rispetto verso i lavoratori, la cooperativa e le attività in corso. Il suo operato nel corso degli anni è stato determinante per l’affermazione di un gruppo importante per l’economia del Paese. L’impegno di Levorato, dei soci, dei dipendenti e dei dirigenti di Manutencoop, in sintonia con il movimento cooperativo, ha consentito a un piccolo gruppo del territorio di diventare una grande realtà nei servizi integrati per immobili e territorio in settori che spaziano dalla sanità all’ambiente». «Siamo convinti – concludono Lusetti, Monti e Ghedini – che l’operato della magistratura restituirà la dimensione della correttezza e del rigore dell’attività di Levorato al quale, per parte nostra, va il riconoscimento del lavoro svolto». CONAD SICILIA di euro, in grado di fornire una solida garanzia per i programmi di sviluppo. Oltre 33,6 milioni di euro, pianificati per investimenti da effettuare nel 21016, di cui 5 milioni di euro per lo sviluppo (10 mila mq di nuove superfici di vendita, 5 mila mq di ristrutturazioni e ammodernamenti, 120 nuovi posti di lavoro, tra quelli salvaguardati e nuovi assunti); oltre 16,6 milioni di euro in comunicazione e promozione; 10 milioni di euro in ristrutturazione e ampliamento delle piattaforme logistiche e 2 milioni di euro nei sistemi informativi finalizzati a migliorare la relazione con i clienti e attivare iniziative che diano risposta a loro specifici bisogni. Una leadership all’insegna di una quota di mercato del 15,2 per cento (Fonte: GNLC I semestre 2015), della forte presenza nel vicinato, delle vendite di prodotti con la marca del distributore (20,3 per cento, contro il 9,5 per cento del mercato siciliano. Fonte: IRI 2015). La nuova cooperativa, che mantiene entrambe le sedi operative di Partinico (Palermo) e Modica (Ragusa), esprimerà un fatturato stimato di 800 milioni di euro con 386 punti di vendita per oltre 190 mila mq, 210 soci imprenditori e 3.236 addetti. La presentazione ufficiale è avvenuta nel corso dell’incontro Conad Sicilia. Il futuro ha solide radici a Santa Tecla,Acireale (Catania), a cui sono intervenuti il retailer director Nielsen Romolo De Camillis, il presidente di Conad Sicilia Salvatore Abbate, il direttore generale Natale Lia, il direttore commerciale Stefano Stancheris, il direttore marketing e rete Giovanni Anania e l’amministratore delegato Conad Francesco Pugliese. Conad Sicilia non è, però, il risultato della semplice somma di fatturati, soci e addetti, bensì il frutto di una strategia di sviluppo e rafforzamento della presenza di Conad nell’isola che non poteva che passare da un processo di integrazione in grado di poter rispondere alle nuove sfide che attendono la moderna distribuzione. Prima convention dopo la fusione Sono numeri da leader di mercato quelli che vanta la nuova cooperativa Conad Sicilia, nata dalla integrazione tra le due che operavano in Sicilia, Conad Sicilia e Sicilconad. Un patrimonio netto consolidato di 62 milioni Primo piano ACI Legacoop Settori In tal modo Conad rafforza la sua presenza in Sicilia e la propria politica in tema di convenienza, rendendola omogenea in tutto il territorio italiano. Sarà più semplice portare nell’isola anche quei servizi – ad esempio, i distributori di carburante e le parafarmacie (10 quelle già in funzione) – che hanno già dato prova di essere una buona fonte di convenienza per i cittadini e sottoscrivere accordi con nuovi fornitori locali, ai quali Conad potrà offrire un’opportunità di presenza in altre regioni d’Italia e all’estero. “Il processo di integrazione delle due cooperative che hanno operato in Sicilia separatamente fino alla fine del 2015 è un primo passo che assicura maggiore omogeneità al nostro sistema e getta le basi per l’ulteriore rafforzamento della nostra leadership passando attraverso operazioni di concentrazione”, sottolinea l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. “Conad è ora presente nell’isola con una nuova struttura che aumenta di fatto la collaborazione e le sinergie, ma tiene conto anche dello sviluppo di quelle aree in cui operiamo attraverso i nostri soci imprenditori, sempre più e sempre meglio in relazione con tante comunità locali. Comunità a cui saremo in grado di portare ulteriori vantaggi grazie anche ai rapporti internazionali che abbiamo in essere”. “Puntiamo a sfruttare le economie di scala e ad avere una gestione più efficace ed efficiente delle risorse e della struttura aziendale”, afferma il direttore generale di Conad Sicilia Natale Lia. “Con questa integrazione diamo continuità dell’occupazione, ma siamo anche nelle condizioni di creare nuove opportunità di sviluppo per l’economia della Sicilia e di Malta, dove siamo presenti con sette punti di vendita. La nuova Conad Sicilia è un’opportunità di crescita per i nostri soci imprenditori, ai quali garantiamo investimenti nella ricerca e sviluppo per avviare una piattaforma del fresco. Con la tipica multicanalità Conad e la nostra marca, superiore di dieci punti percentuali alla quota di mercato dell’intera Sicilia, abbiamo solide basi per accrescere in modo significativo la presenza in tutta l’isola”. Le premesse perché la nuova Conad Sicilia abbia successo ci sono tutte. Partendo da elementi consolidati e che sono un’ottima base su cui innestare il nuovo. Sul fronte dell’economia locale, lo scorso Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 anno sono stati sottoscritti accordi con 261 fornitori, sviluppando con loro un fatturato di 92 milioni di euro (pari al 18% del fatturato dei Ce.di). Sul fronte sociale, le due cooperative hanno sostenuto i settori giovanili di tante società sportive, iniziative culturali e assicurato contributi a enti benefici e associazioni, oltre ad avere fornito un supporto alla scuola attraverso le attività promosse a livello nazionale da Conad (le quattro edizioni di Insieme per la scuola e le due di Scrittori di classe) con il contributo di tutte le otto cooperative associate nel consorzio nazionale. TERRE DELL’ETRURIA Chiude il bilancio 2015 in positivo Si chiude con il segno positivo il bilancio al 31 agosto 2015 di Terre dell’Etruria, prima cooperativa di servizi in agricoltura multisettoriale in Toscana e una delle maggiori a livello nazionale. Il fatturato si attesta a 44 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente, nonostante la pessima performance dell’olio nella scorsa stagione, compensata da un aumento dell’ortofrutta. La cooperativa ha investito oltre 2 milioni e ha incrementato la presenza sul territorio. Questi i numeri presentati il 27 febbraio a Manciano dal presidente Massimo Carlotti, alla presenza di Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana, Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana e Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop. “Terre dell’Etruria rappresenta cinque filiere (olio, vino, ortofrutta, cereali, agroforniture), ognuna con proprie dinamiche, specificità di struttura della catena del valore, una propria Primo piano ACI dimensione di ambienti competitivi e di competitori. Oltre a questa molteplicità di mercati in cui siamo chiamati a muoverci, lavorando nell’agroalimentare, risentiamo pesantemente di varianti esogene come la stagionalità ed il clima che influenzano direttamente il risultato economico della cooperativa. Per questo sono particolarmente soddisfatto di chiudere un bilancio positivo, da cui ripartire per sfide impegnative. Dobbiamo però ricordarci che la cooperativa non vive solo di numeri e risultati finanziari ma basa la sua esistenza su identità, appartenenza, orgoglio, fiducia, vicinanza, garanzia, verità; parole che vogliamo che diano valore al nostro cammino” ha affermato il presidente Carlotti. Carlotti ha inoltre ribadito per il mondo agricolo la necessità di “imprenditorialità seria, di organizzazione, di ricambio generazionale, di sostegno alle politiche che generano percorsi virtuosi e di sviluppo per le aziende e per i territori”. Uno dei punti principali delle attività del 2015, che vedrà la sua maggiore espressione nei prossimi tre anni, riguarda il miglioramento dei punti vendita e dei magazzini. Si contano già interventi a Cascina, Chianni, Sgrillozzo, Poderone, Montiano e Venturina, mentre è prevista per maggio l’apertura del nuovo punto vendita del centro aziendale di Donoratico. La riqualificazione è in programma anche per i punti vendita di Rosignano,Venturina, Cura Nuova, Casino di Terra e Poderone. Ad oggi Terre dell’Etruria impiega 109 persone ed è presente in Toscana con 4 frantoi, 15 magazzini, 14 centri di stoccaggio cereali, una cantina ed una centrale ortofrutticola, oltre a società collegate. “Terre dell’Etruria è una delle realtà più rilevanti a livello regionale e nazionale – dichiara Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana – ed è una struttura fondamentale per la valorizzazione della produzione agricola toscana e la tutela della cooperazione di base. Grazie ad una crescita sociale e manageriale, è riuscita in questi anni ad aumentare la competitività aziendale e sostenere una nuova visione dell’agricoltura e del ruolo importante che essa assume nel contesto socio economico e nei diversi territori rurali, facendone emergere con forza il volto nuovo, differenziato e multifunzionale”. Legacoop Settori CESVIP LOMBARDIA Tra i primi 10 operatori nella regione Cesvip Lombardia si colloca tra i primi 10 operatori di Regione Lombardia per l’erogazione dei servizi al lavoro e si conferma tra i primi operatori a livello regionale per risultati occupazionali garantiti ai propri utenti. A commento dei dati, resi pubblici da una delibera regionale, la Presidente della cooperativa, Elena Danese, ha spiegato che questi risultati sono il frutto di un grande impegno da parte dei soci lavoratori, di investimenti costanti, fatti negli anni, sulle professionalità e sulle competenze interne alla società. Il risultato citato, non è che la rappresentazione di un impegno quotidiano di tutti i livelli organizzativi di Cesvip Lombardia che oggi conta 57 addetti, ed in particolare riguarda tutte le 8 sedi, operative sul territorio regionale, in prima linea nell’erogazione dei servizi. Cresce dunque ogni giorno il numero delle imprese che si affidano a Cesvip Lombardia non soltanto per la storica attività di gestione dei piani formativi aziendali, ma anche per la risposta ai bisogni di inserimento di nuove figure professionali, per i servizi di ricerca & selezione, l’attivazione di tirocini formativi di inserimento lavorativo, così come per l’inserimento di persone appartenenti alle categorie protette (L.68/99). Professionalità, rapidità di risposta e contenimento dei costi, prosegue la Presidente, ci hanno consentito di consolidare la relazione con tante imprese, attive in Lombardia, alle quali siamo grati per la fiducia, gli stimoli al miglioramento e per la collaborazione franca e costruttiva. E’ anche grazie a loro se ci è stato possibile fornire concrete opportunità di lavoro alle persone che si sono rivolte alle nostre sedi. E’ in questo contesto, che vogliamo consolidare la presenza, aprendo nuove filiali sul territorio lombardo ed ulteriormente migliorare il nostro servizio rendendolo sempre più accessibile alle piccole e medie realtà imprenditoriali che possono, gratuitamente o con costi estremamente contenuti, avvalersi di servizi, qualificati, per la selezione Territori Imprese Sondaggio Imprese 28 del personale, l’attivazione di tirocini, consulenza per l’accesso a sgravi/ incentivi all’assunzione. Per tutte queste esigenze è attivo il numero verde gratuito 800 -178547. COOPERARCI Poste Italiane premia il progetto Energie Resistenti” aperta anche autogestiti ( passeggiate per la città su percorsi prestabiliti come attività di educazione alla salute) e proposte di percorsi culturali tramite visite a mostre e attività culturali del territorio; “Come Cooperarci – conclude Laura Gengo – siamo già presenti sul territorio con nostri servizi sull’area anziani. Con questo progetto potremo coordinare al meglio queste attività su un territorio che si sviluppa su 19 Comuni, mettendo a disposizione personale specializzato e nostri operatori, coinvolgendo l’associazionismo presente, il volontariato e le scuole” COOPERATIVA ETICAE COOP IDEA Riceve il premio “Marche Eccellenti” Cooperarci ha firmato la convenzione con la Fondazione Poste Italiane Onlus per il finanziamento ottenuto per il progetto “Energie Resistenti”, rivolto ai meno giovani del territorio della Val Bormida. Sedici in totale i progetti selezionati dal comitato scientifico su un totale di 123 pervenuti. Quello di Cooperarci è l’unico approvato in Liguria. “Un finanziamento di 30.000 euro da impiegare in attività di invecchiamento attivo – spiega la presidente di Cooperarci, Laura Gengo – Un’ iniziativa significativa da parte di un ente come Poste Italiane che si impegna nel sociale e una soddisfazione per noi essere stati scelti tra tanti in Italia. L’obiettivo del progetto è quello di avviare un programma di invecchiamento attivo che possa essere nel tempo promosso dagli stessi utenti con il supporto del volontariato e dell’associazionismo in autonomia”. Il progetto andrà a implementare, nella realtà del Distretto Socio Sanitario “Bormide” dell’entroterra savonese, le attività dedicate agli anziani ancora attivi del territorio . Saranno proposte attività di informazione/formazione sugli stili di vita come l’educazione alimentare, la prevenzione; attività fisica adattata(AFA) , ginnastica dolce; memory training per prevenire il rallentamento/decadimento delle attività intellettive e della memoria; gruppi di cammino all’aria Primo piano ACI La cooperativa Idea fa parte delle “Marche eccellenti”. All’azienda, specializzata in sviluppo e progettazione di sistemi hardware e software per soluzioni innovative, è andato il premio che Cna Marche destina alle piccole e medie imprese marchigiane più innovative del 2015 per lo sviluppo commerciale, la ricerca, la strategia e innovazione aziendale, la gestione delle persone. Tra le imprese innovatrici delle Marche, la Cna regionale ne ha selezionate 30 inserendole nel “Repertorio regionale delle imprese eccellenti 2015” quelle che ce l’hanno fatta a praticare l’innovazione e che rappresentano una “best practice”. Cna Marche ha premiato Idea per la sua capacità di innovare nella gestione delle persone. La cooperativa, sede ad Ancona, nove addetti, è una società di ingegneria per la pro- Legacoop Settori gettazione integrata e lo sviluppo di sistemi intelligenti per la domotica,l’industria e i servizi. Idea è nata nel 2007 da tre studenti della Facoltà di Ingegneria, vincitori del concorso regionale eCapital per la promozione di nuove idee imprenditoriali. Grazie alla stretta relazione con l’Università, Idea ha avviato importanti collaborazioni con aziende del territorio, sviluppando competenze nel campo dell’automazione e dell’elettronica e partecipando a numerosi progetti orientati a tre direttive, innovazione, ricerca e sviluppo. Diventa startup innovativa ETICAE – Stewardship in Action Soc. Coop. è la prima società cooperativa italiana che si ispira per la sua attività ai principi della stewardship, quale strategia di gestione responsabile che introduce un principio etico nella valorizzazione delle risorse. La cooperativa nasce come braccio operativo di Stewardship, Associazione Italiana per la Gestione Etica delle Risorse (SAIGER) ed ha sede a Frosinone in Viale Mazzini, 69. Iscritta ufficialmente nel registro delle Start Up Innovative dal 14 gennaio 2016, ETICAE – Stewardship in Action mira a soddisfare il bisogno di una coniugazione tra il mondo produttivo ed il mondo etico e responsabile offrendo servizi di consulenza, affiancamento aziendale e formazione sulla stewardship, sulla progettazione sostenibile, SA8000, bilancio sociale e comunicazione etica. Il processo di gestione della stewardship offre alle aziende l’ottimizzazione della propria filiera produttiva in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, oltre che benefici in termini di qualità del prodotto e degli stili di vita degli stakeholders. La stewardship, applicata come modello di governance organizzativa produce out put in termini di reputazione, impatto valoriale dell’azienda e costruzione di una vision e mission condivisa da tutta l’organizzazione. ETICAE – Stewardship in Action Soc. Coop. offre inoltre servizi di progettazione integrata relativi alla custodia del territorio (land stewardship) e delle risorse. Avvalendosi Territori Imprese Sondaggio Imprese 29 anche della collaborazione dei membri del Comitato Tecnico Scientifico di SAIGER e del network di Stewardship Italia, ETICAE – Stewardship in Action, è in grado di garantire servizi di alta professionalità e qualità. In qualità di cooperativa under 40 aderente a Legacoop, ETICAE – Stewardship in Action è membra di Generazioni Legacoop Lazio, è inoltre aderente al progetto di Area Vasta Smart dell’Ente Provincia di Frosinone – Tavolo provinciale Patto di solidarietà sociale – il cui intento è pianificare lo sviluppo e l’innovazione per il miglioramento di un processo di coesione sociale aperto ai territori provinciali. ETICAE – Stewardship in Action, società cooperativa di produzione lavoro, è nata dalla volontà dei soci fondatori di cooperare mettendo in condivisione le esperienze individuali maturate nell’ambito della stewardship, della sostenibilità ambientale, dei processi di costruzione sostenibili, della certificazione etica, della comunicazione sostenibile, al fine di fornire servizi integrati per una gestione responsabile delle risorse. La cooperativa si caratterizza per essere una società a totale composizione femminile. Sono socie della cooperativa: Annalisa Casino, Roberta Pietrobono, Cristina Langella. Sono partner di ETICAE – Stewardship in Action Soc. Coop: - Stewardship, Associazione Italiana per la Gestione Etica delle Risorse; - Custodia del Territorio (organizzazione di Legambiente Nazionale impegnata nella promozione di Land Stewardship); - LA TANA coop d’inclusione sociale; - XS Print Lab. ETICAE – Stewardship in Action è attiva nella promozione di una comunicazione Primo piano ACI etica. Stampa solo se necessario, usa carta certifica FSC e utilizzando ECOFONT versione free e versione con risparmio sull’inchiostro del 50%. ETICAE non compra costosi biglietti da visita, ma realizza autonomamente i “Riusetti da Visita”, biglietti da visita ottenuti da carta e cartone da riuso, timbrati con eco – inchiostro. Per maggiori informazioni: www.eticae.it COOP OCCUPAZIONE E SOLIDARIETÀ Presenta il docu-film “Otto passi avanti” Occupazione e Solidarietà, cooperativa sociale di Bari, impegnata da tempo in numerose iniziative finalizzate alla valutazione degli effetti del disturbo autistico e migliorare la qualità della vita di coloro che ne sono affetti, come anche delle loro famiglie, ha organizzato una giornata di approfondimento, sabato 12 marzo 2016. Dal titolo “Autismo e diagnosi precoce” al Nicolaus Hotel di Bari, a partire dalle ore 9.00, la cooperativa promuove l’evento “Otto Passi avanti” (già tenutosi in varie località d’Europa e Sud America): un dibattito, alla presenza di esperti del settore neuropsichiatrico infantile, preceduto dalla proiezione del docu-film “Ocho pasos adelante” di Selene Colombo, dedicato all’importanza di conoscere immediatamente i segni distintivi dell’autismo. E’ il racconto di cinque bambini diversamente affetti da DSA, delle loro famiglie e dell’esperienza dei loro terapisti giorno dopo giorno. Un vero e proprio strumento di lavoro, utilizzato, in America e Italia, per formare tutte le figure Legacoop Settori professionali a contatto con i bambini (tra i 0 e i 5 anni circa), nonché gli studenti universitari delle facoltà interessate. All’evento parteciperanno la dottoressa Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità, il responsabile del UOS di Neuropsichiatria infantile di bari, Cesare Porcelli, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’iniziativa rientra nel progetto “MUSA – Metodologie Ubiquitarie di inclusione sociale per l’Autismo”, progetto di ricerca finalizzato alla creazione di Home Lab per lo screening precoce con l’utilizzo di tecnologie avanzate e innovative, grazie anche al supporto di partner tecnologici, ovvero CNR-ISAI (Istituto Scienza Applicate e Sistemi Intelligenti, FVB, Behaviours Lab). Il progetto MUSA, di cui Occupazione e Solidarietà è capofila, rientra nei “Cluster tecnologici regionali per l’Innovazione” sostenuti dalla Regione Puglia. Un Home Lab è un laboratorio/residenza che ha l’obiettivo di accogliere famiglie per il tempo di studio, valutazione diagnostica ed ecologica e trattamento intensivo precoce attraverso strumenti metodologici e tecnologie biomediche non invasive. Una nuova possibilità di assistenza socio-sanitaria, dunque, per la ricerca e la terapia dell’autismo. Come? Attraverso l’individuazione delle anomalie di comportamento, lo studio dei processi relazionali all’interno della famiglia e dell’ambiente naturale, e l’applicazione eco-relazionale che coinvolge il nucleo familiare, diverso al trattamento usuale discontinuo e ambulatoriale ()in cui non è prevista la presenza dei genitori). COOP PANE E ROSE Si aggiudica il servizio “Pronto badante” a Prato «Pronto, vorrei una badante per mio padre». Chi risponde dall’altra parte della cornetta è una voce giovanile e gentile che dal call center smista la chiamata alla “Pane e Rose”: la cooperativa sociale ha il compito di intervenire entro 48 ore dal Sos lanciato dalla famiglia inviando a casa una persona formata e autorizzata per consigliare la so- Territori Imprese Sondaggio Imprese 30 luzione migliore, supportando i parenti nelle pratiche per ottenere i voucher dall’Inps (300 euro fino a un massimo di 30 ore). Funziona più o meno così “Pronto Badante”, il servizio lanciato un anno fa dalla Regione nell’area fiorentina e dal 1° marzo esteso a tutta la Toscana. Nemmeno il tempo di pubblicizzarlo per bene che nel giorno del debutto la coop pratese “Pane e Rose” (che tramite un bando ha ottenuto l’affidamento del servizio sul territorio come capofila di una cordata con altri due soggetti) si è ritrovata con sette richieste di visite domiciliari. Richieste da Prato, Carmignano e Poggio a Caiano per pazienti appena dimessi dall’ospedale oppure malati affetti da demenza senile, in ogni caso quasi tutti ultraottantenni per i quali occorre un sostegno immediato. L’operatore qualificato di “Pane e Rose” ha 48 ore di tempo per visitare queste famiglie e rendersi così conto della loro reale necessità. «Non ci aspettavamo questa risposta - fa sapere Lara Toccafondi, responsabile dell’area inclusione di “Pane e Rose” - segno di una domanda crescente di famiglie in difficoltà. Il nostro ruolo è quello di fare da ponte tra queste ultime e l’Inps, occupandoci delle visite domiciliari, dell’assistenza nelle pratiche on line per i buoni servizio e del tutoraggio nel caso in cui serva anche affiancare con ore di formazione l’assistente familiare». Sia chiaro però che l’operatore autorizzato (in questo caso, “Pane e Rose”) non può svolgere opera di intermediazione di manodopera: in sostanza, la famiglia dovrebbe avere già un’idea della figura di badante cui affidarsi o aver individuato magari il nome passando dai canali tradizionali come le parrocchie, la Caritas e le associazioni di volontariato. «Ma potrebbe essere anche la figura di un familiare», spiega Lara Toccafondi. A Prato “Pronto Badante” - l’investimento della Regione per questo primo anno di sperimentazione è stato di 3,8 milioni di euro di cui 1 milione circa per i voucher già pagati all’Inps - dimostra di avere già i numeri per decollare con il 25% delle visite attivate sul totale regionale già nel primo giorno (in tutta la Toscana sono state 28 le prese in carico dall’operatore a fronte di un totale di 112 chiamate al call center). Nel frattempo la coop “Pane e Rose” ha Primo piano ACI quantificato il potenziale bisogno da intercettare da qui fino alla fine dell’anno: la stima approssimativa è di 400 richieste, un dato che tiene conto dei numeri della popolazione anziana a Prato. Tra i requisiti per poter accedere al servizio, l’età minima di 65 anni, la residenza in Toscana e il vivere una condizione di fragilità o disagio. Non è la prima volta che si parla di “Pronto Badante” a Prato: nel maggio scorso, in piena campagna elettorale per le regionali, era stata l’allora candidata Ilaria Bugetti, oggi consigliera regionale del Pd, a chiedere che il servizio sperimentato nell’area fiorentina venisse esteso all’area pratese. Fonte http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2016/03/02/news/pronto-badante-ilnuovo-servizio-della-regione-1.13054127 CAMST Camst: sponsor del Festival del Giornalismo Alimentare Quando il cibo fa notizia e quando la notizia parla di cibo: dal 25 al 27 febbraio 2016 Torino ha ospitato la prima edizione del Festival internazionale del giornalismo alimentare. Camst ha partecipato in forze al Festival del Giornalismo Alimentare, di cui è sponsor, con l’obiettivo di ragionare sull’efficacia di una corretta e trasparente comunicazione nel settore e di aprire un dialogo costruttivo con il mondo mediatico. Con i suoi 12.000 dipendenti e i 100 milioni di pasti prodotti ogni anno, Camst è leader italiana nella ristorazione: da quella scolastica, segmento in cui ha anticipato la concorrenza, a quella commerciale, con una presenza costante nei centri storici e commerciali, nelle zone industriali ed artigianali; da quella aziendale, dove produce annualmente 21 milioni di pasti, alla sanitaria, con un servizio rivolto a oltre 130 strutture pubbliche e private come ospedali, case di riposo, cliniche e istituti di assistenza. Nella mattinata di giovedì 25 febbraio, la Presidente Antonella Pasquariello, ha portato il proprio contributo al convegno inaugurale del Festival dedicato a “quali politiche alimentari dopo Expo” mentre, il giorno successivo, il Direttore Affari Gene- Legacoop Settori rali, Arnaldo Tinarelli, è stato tra i relatori del dibattito pomeridiano, incentrato sulla comunicazione della sicurezza alimentare. Accanto ai lavori istituzionali, CAMST è stata protagonista anche del pranzo di giovedì 25, con il “lunch Mense d’Italia”: un menù tricolore che racconterà il nostro Paese attraverso la varietà dei piatti serviti nelle mense delle diverse regioni. Sabato 27, infine, in occasione dei press tour, la Cooperativa aprirà le porte della propriacucina centralizzata di Chieri dove vengono preparati quotidianamente migliaia di pasti per le mense scolastiche del territorio. “Abbiamo sposato sin da subito l’idea del Festival del Giornalismo Alimentare- ha commentato Gabriella Bartoccelli, Responsabile della comunicazione di CAMST – perché siamo consapevoli di quanto sia importante il ruolo di una comunicazione efficace e puntuale quando si parla di cibo, in particolare se questo viene servito nelle mense scolastiche in cui si compie il più importante momento educativo dei bambini in campo alimentare. Riteniamo che nel nostro settore ancora molta strada debba essere percorsa per avvicinare gli operatori dell’informazione alla giusta percezione della complessità e della sicurezza dei processi che trasformano le materie prime nei 100 milioni di pasti che serviamo ogni giorno in tutta Italia. Confidiamo nel ruolo del Festival come prima occasione in Italia per mettere in circolo un’informazione virtuosa, capace di raccontare con trasparenza il nostro mondo di riferimento.” Tre giorni interamente dedicati a una delle tematiche di maggiore attualità, attraverso incontri, workshop e un “gustoso” calendario di eventi off, showcooking e degustazioni guidate, rivolti agli addetti ai lavori e aperti al grande pubblico. Esperti nazionali ed internazionali hanno animato l’agorà, accanto alla voce di aziende, istituzioni, blogger e giornalisti di settore. Quattro le sezioni su cui il Festival si è concentrato: Sicurezza Alimentare, Biodiversità, Stili di vita ed Enogastronomia. Cuore delle sessioni di lavoro è stato, nel centro storico della città, il complesso della Cavallerizza, sede della nuova Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 31 OSSERVATORIO SWG Referendum Trivelle: la sfida oltre il quorum Tre quarti degli italiani ritiene importanteil referendum sulle trivelle del 17 aprile.Siamo ancora lontani dal voto e, soprattutto, non è ancora iniziata alcuna campagna d’informazione e referendaria. Il quadro è a motori spenti e la partita è da iniziare. L’interesse registratonon dà la garanzia del quorum, ma non fa nemmeno dormire sonni tranquilli agli avversari della consultazione. Il tema del referendum, infatti, ha in sé un forte potenziale evocativo. Riecheggia nella mente degli italiani antichi e nuovi sentimenti e porta alla luce il solido senso ambientalista che si è insediato nel nostro Paese. Oggi, il green, è divenuto anche una sfida economica. Un’opportunità per territori e imprese, ma, innanzitutto, è diventato un asset valoriale di riferimento per una parte consistente del Paese. Questo è lo sfondo in cui si cala il referendum sulle trivellazioni.Il tema, però, fa entrare in gioco aspetti di tipo simbolico, emozionale e visioni sul modello di sviluppo.Il petrolio, infatti, richiama alla mente associazioni relative al potere, alla forza, al dominio del denaro, al volto duro, puro e muscolare del capitalismo. Il tema dischiude anche altre connessioni, come quelle con la guerra (con i conflitti generati dal bisogno di controllo dell’oro nero); quelle relative alla concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi, ai complotti, ai poteri forti, alle sette sorelle, al dominio del profitto sulle esigenze di territori e persone. Le trivelle saldano le visioni di anziani e giovani, parlano di modello di sviluppo, di territori, turismo, mare, pesca; di un sistema di valorizzazione delle qualità e delle bellezze locali che possono essere messe a rischio. Così il referendum del 17 aprile porta con sé una costellazione di narrazioni, immagini, sensazioni e, soprattutto, spinge le persone a posizionarsi non solo lungo l’asse ambiente-economia, ma anche lungo l’asse poteri forti-cittadini. NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg. Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.500 maggiorenni compiuto tra il 15 e il 16 febbraio 2016. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio