Legainf 9-2016 - Legacoop

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Legainf 9-2016 - Legacoop
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www.legacoop.coop
Anno II - n. 9 del 4 marzo 2016
Primo piano
Scriviamo insieme la riforma della cooperazione
Seminario a Roma sui quattro temi attorno ai quali Legacoop e l’Alleanza
stanno discutendo il riordino della legislazione cooperativa
Settori
a pagina 2 e 4
8 marzo, il welfare aziendale
e la conciliazione abitano qui
Molte cooperative si distinguono
per incisività, innovazione
e trasversalità di queste politiche
Molte cooperative sociali associate a Legacoop offrono servizi e strumenti che facilitano la conciliazione
vita/lavoro per le proprie socie e dipendenti e per altre
imprese cooperative e non. Sempre più cooperative
di diversi altri settori attuano politiche di welfare aziendale in ottica di genere ...
DAI SOCIAL
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dalla
cooperazione
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 3 marzo 2016 alle ore 15,30
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Agroalimentare
Autotrasporto: Richie- A Roma il 10 e 11
marzo l’Assemblea
sta verifica spese
nazionale
non documentate
Imprese
leggi
CMC
Piano triennale: nel
2018 fatturato previsto 1,4 miliardi di euro
L’Alleanza Cooperative Ita- Si terrà il 10 e l’11
liane Servizi ed Utilities (Agci marzo, nel Centro ConServizi, Federlavoro...
gressi “Roma Eventi...
Sabato 27 febbraio l’assemblea dei soci della
Cooperativa Muratori...
Legacoop
Sondaggio
Coop di Comunità
L’11 marzo convegno
conclusivo
della scuola
Territori
Alto Adige-Südtirol
A Malles prima
cooperativa di comunità della regione
Osservatorio SWG
Referendum Trivelle:
la sfida
oltre il quorum
“Cooperare nelle comunità: Le cooperative di comunità Tre quarti degli italiani riun bene comune per il nascono con lo scopo di tiene importante il referenPaese”: è questo il tema... favorire il protagonismo... dum sulle trivelle del 17...
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 109 del 22 giugno 2015
Primo piano
2
Scriviamo insieme la riforma della cooperazione
Seminario a Roma sui quattro temi attorno ai quali Legacoop e l’Alleanza
stanno discutendo il riordino della legislazione cooperativa
È iniziato tutto poco prima della pausa per
le vacanze di Natale. I tre presidenti dell’Alleanza vengono ricevuti dal Ministro Guidi.
Oltre all’illustrazione degli obiettivi e del progetto dell’Alleanza si discute di un tavolo di
confronto sulle tematiche relative a possibili
misure di riordino della legislazione cooperativa in Italia. E ieri, giovedì 3 marzo, nella
sede di Legacoop sono stati presentati i
materiali di lavoro elaborati in poco più di
due mesi, per allargare il confronto e rendere più intenso il percorso.
“Quel che è successo in questi giorni – ha
spiegato il presidente Mauro Lusetti –
conferma la necessità di questo lavoro, di
un confronto con i tavoli della politica capace di far sentire la voce dell’Alleanza.
Penso alla vicenda delle BCC o alla volatilizzazione del divieto di subappalto nel decreto attuativo sugli appalti: una politica che
fa da sé, prescindendo dal confronto, rischia di provocare danni al tessuto cooperativo. Nell’autonomia dobbiamo essere
capaci di far sentire la nostra voce”.
Primo piano
ACI
L’avvio di un confronto era dunque necessario. Il punto di approdo? “In merito alla
natura dei provvedimenti che potrebbero
essere emanati a valle del confronto – ha
spiegato il direttore di Legacoop Giancarlo
Ferrari - noi abbiamo molte perplessità,
quando non una decisa contrarietà, ad ipotizzare veicoli quali una legge delega, anche
per i tempi lunghi che rischierebbero di trascendere lo spazio della presente legislatura, e quindi senza più nessuna certezza
d’interlocutori. Siamo invece orientati a proporre una strada che preveda un insieme
di provvedimenti, coordinati e coerenti,
anche con tempi differenti ma compatibili
con la maturità della discussione”.
Un punto di approdo coordinato e multiforme, che preveda ad esempio interventi
non legislativi ma circolari ministeriali e regolamenti specifici, per una serie di misure;
per altri l’utilizzo di veicoli legislativi annuali
(legge annuale sulle PMI, legge sulla concorrenza, ecc.); quando necessario, leggi
quadro o ad altro (cooperative di comunità).
Legacoop
Settori
Con questi obiettivi si accetta dunque il
confronto di merito, puntando ad esprimere
un tratto d’innovazione oggi indispensabile.
Si accetta dunque la sfida, senza ingenuità,
con la consapevolezza dei rischi ma con determinazione.
Come sarà condotta la partita? “È fuori discussione – spiega Ferrari – che la cabina
di regia dell’intera operazione sta in capo
alla Presidenza nazionale ed all’Ufficio di
Presidenza che, di volta in volta, porteranno
in discussione alla Direzione nazionale gli
stati d’avanzamento del lavoro e da essa riceveranno gli opportuni mandati per proseguire il lavoro. Il nostro confronto interno ci
dovrà portare a maturare posizioni condivise con Confcooperative ed Agci, al fine di
sviluppare il confronto al Mise in logica di
Alleanza delle Cooperative italiane”.
Per dare corpo a questo confronto serrato
l’appuntamento romano si è concluso con
la costituzione di gruppi di lavoro aperti alla
partecipazione degli esperti di territori e settori: un’interfaccia e un supporto alle delegazioni trattanti che di volta in volta si
avvicenderanno ai tavoli ministeriali. La
forma giuridica cooperativa; i controlli, la vigilanza e la revisione cooperativa; la governance cooperativa; politiche per la
promozione e la tutela del modello cooperativo i quattro macrotemi su cui lavoreranno i gruppi.
Quattro direttrici attraversate da alcuni temi
di fondo. “Temi – ha ricordato Ferrari – in
assoluta linea di continuità con i nostri recenti mandati congressuali la discussione
sul riposizionamento delle imprese, sulla
partecipazione dei soci e la qualità sella governance associativa o i temi della finanza
per la crescita”. Il primo riguarda partecipazione, consapevolezza ed autenticità:
“Potrebbe permetterci di lavorare molto su
criteri e codici per la governace cooperativa, ma anche potrebbe essere il terreno
su cui iniziare una riflessione sulle diverse e
nuove forme oggi utilizzabili per garantire
più partecipazione e coinvolgimento responsabile dei soci nella vita della coope-
Territori
Imprese
Sondaggio
Primo piano
3
rativa; a partire dai temi della democrazia
digitale, una possibile modalità per lo sviluppo del protagonismo dei soci nelle cooperative a larga base sociale, cioè una delle
sfide più importanti che abbiamo di fronte”.
“Una piegatura specifica delle forme di controllo e vigilanza – ha proseguito il direttore
di Legacoop – rivolta alla verifica di autenticità e all’esistenza di buone pratiche associative, potrebbe modificare la percezione
dell’istituto ed allontanare un tema tanto errato quanto insidioso, quale quello del conflitto d’interessi nell’esercizio di funzioni
delegate”. Altro macrotema trasversale è
quello della finanza per la crescita, a cui è
dedicato il quarto gruppo ma che “non può
Primo piano
ACI
essere trattato come uno dei tanti temi ma
è IL TEMA, soprattutto per noi di Legacoop:
è un problema di legislazione e/o di prodotti
inadatti o obsoleti? è un problema, solo, di
cultura imprenditoriale dei gruppi dirigenti?
è un problema della forma cooperativa?”.
Temi non banali ma urgenti da portare nella
discussione.
Altra domanda che ritorna: “Nella crescita
– ha esplicitato Ferrari – la cooperativa può
dotarsi di forme differenti necessarie e finalizzate all’assolvimento della propria finalità mutualistica quale la crescita con spa
di scopo? Ma quando è che la forma cooperativa collide con la dimensione? E cioè la
necessità di crescere? La cooperativa può
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Settori
mutare il proprio oggetto sociale per trasferire alla spa proprie finalità e mission iniziale ai fini della crescita? Quali rapporti
dovranno esistere tra capogruppo coop e
spa di scopo, dal punto di vista dell’assoggettamento cooperativo nelle controllate?”.
Parlando di riforma non si può non guardare anche all’orizzonte, a quel che ci circonda. E dunque alla frontiera
dell’economia collaborativa: “Molte nuove
forme d’impresa o modalità aggregative tra
persone con finalità economica – si è chiesto il direttore Legacoop – sono ispirate a
modalità cooperative ma non ne assumono
la forma, perché? Dalla sharing economy a
forme di partecipazione ed organizzazione
dei cittadini attraverso la rete si aprono
nuove e importanti possibilità per l’affermazione della forma cooperativa, occorre
però dedicarvi attenzione specifica e nuova
cultura d’impresa. L’autoimprenditorialità
passa anche da qui ed è un treno che non
possiamo perdere”.
Certo, ci sono anche altri temi, non meno
importanti di quelli che emergono dai quattro gruppi di lavoro. Mancano alcuni grossi
capitoli. “Ma queste omissioni – ha concluso Ferrari - non sono dimenticanza ma,
nella scaletta di confronto approntata al
MiSE, sono temi che necessitano del coinvolgimento di altri Ministeri, e quindi, al momento, non ancora affrontati”. Si va dai Beni
confiscati alle mafie e gestione in forma
cooperativa degli stessi all’eventuale ripresa
di temi legati al prestito sociale, dalla disciplina fiscale al contrasto alle false cooperative e impegno per la legalità”. Temi
importanti che non entrano in questo confronto ma non usciranno certamente dall’agenda di Legacoop e dell’Alleanza.
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8 marzo, il welfare aziendale
e la conciliazione abitano qui
Molte cooperative si distinguono per incisività, innovazione e trasversalità di queste politiche
Molte cooperative sociali associate a Legacoop offrono servizi e strumenti che facilitano la conciliazione vita/lavoro per le
proprie socie e dipendenti e per altre imprese cooperative e non. Sempre più cooperative di diversi altri settori attuano
politiche di welfare aziendale in ottica di genere spesso in applicazione di contratti di
secondo livello.
Sul welfare aziendale in ottica di genere, fino
ad alcuni anni fa' erano alcune imprese private di grandi dimensioni, spesso multinazionali, a presentare le migliori buone
pratiche, con l'obiettivo di creare condizioni
di lavoro per le lavoratrici in grado di favorire
più alti standard di efficienza ed in alcuni
casi di favorire l'espressione del contributo
femminile all' impresa.
Quali sono gli elementi distintivi dell'approccio cooperativo alla conciliazione? A
questo interrogativo risponderà un progetto
promosso dalla Commissione Pari Opportunità Legacoop che si avvarrà del contributo
del professor Emmanuele Pavolini, che in
diversi suoi contributi ha analizzato le politiche e gli strumenti di welfare aziendale in
Italia. Il progetto, che è in corso, prende in
esame le esperienze di un gruppo di cooperative che si sono particolarmente distinte
per incisività, innovazione e trasversalità'
delle politiche di conciliazione.
In particolare si propone di indagare a quali
fabbisogni di conciliazione e per quale tipologia di utenti le imprese considerate hanno
dato risposta e all'interno di quali collaborazioni con altre imprese. Attraverso, poi, l'individuazione dei punti di forza e debolezza
delle esperienze maturate, si intendono valutare le opportunità di mercato che si
aprono per le imprese cooperative in tema di
servizi di welfare aziendale ( sia all'interno
che all'esterno del sistema cooperativo ) e
gli ambiti di miglioramento, all'interno delle
cooperative, delle politiche di conciliazione.
Dora Iacobelli
Presidente Commissione
Pari Opportunità Legacoop
8 marzo, il messaggio dell’Alleanza
Con la costituzione del Coordinamento unitario per le
Pari Opportunità, l’Alleanza ha indicato nell’uguaglianza
di genere un valore cardine che la nuova organizzazione
di rappresentanza della cooperazione italiana intende
integrare in tutte le sue attività.
Nel mondo della cooperazione italiana, le donne rappresentano una quota rilevante dell’occupazione. La loro
piena valorizzazione è condizione irrinunciabile per la
crescita e per la realizzazione dei principi di inclusione
e di parità che sono alla base dell’identità cooperativa.
Il Coordinamento, nella Giornata Internazionale della
donna, ribadisce l’impegno:
Primo piano
ACI
Legacoop
- a promuovere in tutte le articolazioni, associative e
d’impresa, del mondo cooperativo misure di conciliazione vita-lavoro per le socie e per le lavoratrici
- a contribuire alla costruzione di percorsi di carriera
per le donne
- a proporre politiche e strumenti per la nascita e lo
sviluppo di imprenditoria cooperativa femminile
- ad adoperarsi contro ogni forma di violenza contro
le donne, a partire dalla famiglia e dai luoghi di lavoro
- a raggiungere gli obiettivi della parità di genere attraverso il pieno coinvolgimento degli uomini.
Settori
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Primo piano
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L’INTERVISTA
L’arte di stare sul mercato
avendo cura del benessere”
Con questa intervista, il professor Emmanuele Pavolini fornisce un quadro della situazione del Welfare aziendale in Italia e
alcune anticipazioni dei risultati del lavoro in
corso
Professor Pavolini, come si caratterizzano oggi in Italia le politiche di Welfare
aziendale con particolare riferimento
agli strumenti per la conciliazione vita
lavoro destinati alle donne?
L’ultimo decennio ha visto crescere fortemente in Italia l’attenzione per il welfare in
azienda. In particolare, accanto al tema dei
fondi sanitari, la conciliazione vita lavoro è fra
le aree di intervento su cui si sono concentrate maggiormente l’attenzione e l’innovazione in molte esperienze. In questo campo
l’innovazione ha riguardato sia gli strumenti
messi a disposizione dei lavoratori (da orari
più flessibili allo “smart working” all’accesso
ai nidi) che i tipi di bisogni coperti: ad esempio, sta diventando sempre più pressante trovare soluzioni che aiutino i lavoratori a
conciliare rispetto alla cura, non solo dei figli
minorenni, ma anche dei genitori anziani con
problemi di dipendenza. Il tema della conciliazione fra lavoro e cura dei genitori anziani
assumerà in futuro un ruolo anche più rilevante dati i processi di invecchiamento della
popolazione italiana e l’aumento dell’età pensionabile per tutti i lavoratori e per le donne lavoratrici in particolare.
L'attuale periodo di crisi ha determinato
cambiamenti significativi?
In parte sta accelerando alcuni processi di
implementazione di welfare aziendale ed in
parte ne sta rallentando altri. Con la crisi
molte aziende hanno meno risorse a disposizione da dedicare a programmi di welfare
aziendale e, in molti casi, si trovano di fronte
al drammatico rischio di dover licenziare proprio personale. Ne deriva che molte aziende
stanno spostando l’attenzione da programmi
di welfare aziendale che richiedono particolari
investimenti e costi economici, ad altri che
possono avere un forte impatto sulla qualità
della vita del lavoratore senza richiedere inPrimo piano
ACI
genti finanziamenti. In questo senso si capisce anche meglio il “successo” e la diffusione
di pratiche di welfare aziendale nel campo
della conciliazione vita lavoro: spesso si tratta
di interventi che richiedono innanzitutto buone
capacità organizzative e di immaginazione
per come riorganizzare il lavoro e favorire la
conciliazione ed hanno un forte impatto sulla
qualità della vita dei lavoratori e, soprattutto,
delle lavoratrici.
Ci può indicare alcuni elementi distintivi
del welfare agito dalle imprese cooperative?
Le cooperative, sia sociali che di altri settori si
sono tradizionalmente caratterizzate per il tentativo e la volontà di coniugare l’attenzione alla
propria presenza sul mercato con quella al benessere dei propri soci e dipendenti. Possiamo
dire che in molte realtà cooperative vi sono un
clima ed una cultura attente alla conciliazione,
compatibilmente con le condizioni imposte
dalle attività che svolgono. Questi clima e cultura si sono diffusi in modo spontaneo e, soprattutto, informale in molte cooperative. Da
questo punto di vista il dibattito sul welfare
aziendale sta aiutando le cooperative a mettere meglio a fuoco e sviluppare in maniera
più efficace una serie di pratiche ed interventi
che già venivano fatti, senza rendersene conto
appieno, o che molte realtà intendevano sviluppare: tutele della maternità più ampie rispetto a quanto previsto dalla legge, maggiori
forme di flessibilità sul lavoro, interventi di sostengo in favore dell'ingresso nel mercato del
lavoro dei figli di soci e dipendenti.
Ci sono spazi di mercato ulteriori per le
cooperative sociali che erogano servizi
di welfare aziendale?
Gli spazi ci sono ma vanno cercati non nella
“semplice” offerta di servizi ad imprese private. Chiaramente è importante che le cooperative sociali, soprattutto in una fase di
contrazione dei bilanci delle amministrazioni
locali, cerchino di coprire bisogni andando
anche in altre direzioni. Ciò che, però, caratterizza molte cooperative sociali è la loro capacità non solo di erogare direttamente servizi
Legacoop
Settori
di welfare ma di offrire un insieme di interventi che sono molto più complessi ed articolati (dalla lettura dei bisogni dei lavoratori
alla co-progettazione degli interventi). Il patrimonio di esperienze, che in questo campo è
stato accumulato per esempio dalle cooperative sociali di Legacoop nell’interazione con
le amministrazioni pubbliche, diventa una
preziosa risorsa nel rapporto con le aziende
private che, altrimenti, si vedono recapitare
offerte di servizi di welfare aziendale “low
cost” da parte di nuovi provider privati (spesso
improvvisati).
Quali sono le esigenze di conciliazione
vita lavoro a cui le cooperative, per la
loro natura, potrebbero dare risposte
più adeguate?
Ve ne sono in particolare due: la crescita professionale e la valorizzazione del lavoro e dell’apporto femminile in azienda. Le cooperative
operano in misura rilevante nel settore del
terziario in cui la presenza femminile è particolarmente marcata. In un paese come l’Italia in cui le donne stentano più che altrove ad
entrare e a permanere nel mercato del lavoro
e ad assumere ruoli di responsabilità, è importante che vi sia un mondo inclusivo e attento alla parità come quello cooperativo che
porti avanti e stimoli la crescita professionale
e la valorizzazione del lavoro femminile. E’ in
questo senso che andrebbero maggiormente
orientate le politiche di conciliazione, vista la
diversa identità valoriale, rispetto ad imprese
di analoghi settori ma non costituite in forma
cooperativa.
Territori
Imprese
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Primo piano
6
SERVIZI
Dal microcredito ai voucher
per la conciliazione ecco le soluzioni di Itaca
Integrazione maternità obbligatoria e interdizione anticipata e posticipata fino al 100%
della retribuzione. Da vent’anni. Ma anche voucher per servizi di conciliazione e migliorie
rispetto al contratto nazionale, dai 5 giorni di paternità all’aumento dei permessi. Sono
tante le opportunità che la cooperativa Itaca mette in campo, fino ai posti riservati a soci
e socie negli asili di proprietà con uno sconto medio pari al 40% della retta.
Grazie a un accordo con Unicredit, è possibile erogare finanziamenti destinati a soci “altrimenti non bancabili”, con intervento Fondo garanzia Itaca di 40mila euro. La Sanità
Integrativa è una possibilità per tutti grazie a una convenzione con la Mutua Cesare
Pozzo mentre sul posto di lavoro part time, agevolazione turni, aspettative, mobilità,
permessi ulteriori anche non retribuiti hanno introdotto un alto grado di flessibilità e l’utilizzo delle Job description garantisce percorsi corretti di crescita professionale.
L’impegno di Coopselios
dal Fattorino sociale a Pronto Serenità
Cadiai, dal 2011
Pari opportunità
sempre più
in primo piano
Nel 2011 sono stati istituiti Comitato e responsabile per le Pari Opportunità, che può
essere raggiunta tramite telefono e mail
tutti i giorni in orario di ufficio, con la possibilità di fissare un appuntamento. Periodico
aziendale e Bilancio sociale hanno una rubrica e un capitolo dedicati al tema, mentre
vengono regolarmente organizzati interventi
formativi per la valorizzazione del potenziale
femminile e lo sviluppo delle Pari Opportunità.
Sempre a partire dal 2011 è stato istituito
un osservatorio sui percorsi di carriera che
consente di monitorare l’orientamento di
genere nelle politiche di gestione del personale. Numerose le politiche di conciliazione e welfare aziendale, dalla concessione
di part-time reversibili e modificabili alla
scontistica per esercizi commerciali, dalla
banca delle ore all’integrazione del reddito
fino al 100% della retribuzione durante la
maternità fino al contributo a fondo perduto,
per i soci, corrispondente al 30% della retribuzione netta per 6 mesi in caso di superamento del periodo di comporto.
Primo piano
ACI
Previdenza complementare e mutualità integrativa sanitaria, su questi temi è iniziato
l’impegno di Itaca nel 2001. Nel 2010 viene aperto il primo nido interaziendale. Nel
2013 il welfare aziendale comincia a occuparsi anche di benessere, tempi di vita e lavoro, politiche famigliari, tempo libero. Oggi la cooperativa Coopselios offre alle proprie
dipendenti un’ampia gamma di servizi e azioni per la conciliazione e le Pari Opporunità.
È stato introdotta in cooperativa la figura del coordinatore di Conciliazione e numerosi
progetti, dal Fattorino sociale ai campi estivi. È possibile ottenere l’erogazione T.F.R.
Straordinario, ma anche consulenze pensionistiche/previdenziali o per prestiti bancari,
così come convenzioni per musei, palestre, cinema ma anche per l’affitto di appartamenti a costi ribassati per il periodo estivo in località di vacanza, fino alla consulenza
psicologica e al progetto Pronto Serenità, con un servizio di consulenza e orientamento
su bisogni socio/assistenziali.
CAMST, un quarto di secolo di conciliazione
con partnership e convenzioni
L’impegno di Camst ha superato il quarto di secolo. Già nel 1990 sono state avviate le
prime iniziative, con il bonus universitario per cooperatori studenti e figli di cooperatori
e con il prestito di solidarietà per cooperatori fino a 5000 euro. Negli ultimi anni questa attenzione si è intensificata, arrivando a interessare le borse di studio per figli di dipendenti e il bonus solidarietà per dipendenti con basso reddito e figli studenti, sconti
del 20% nei locali Camst.
Attraverso convenzioni per acquisto di beni e servizi o accordi con altre cooperative la
gamma dei servizi si è ampliata ancora. Grazie alla partnership con Cadiai e Dolce è
partita ad esempio una convenzione con sconto soci e famiglie per servizi infanzia a Bologna (asilo nido) e adulti/anziani, ma anche un’ulteriore offerta di campi estivi per figli
dei dipendenti a Bologna.
Legacoop
Settori
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7
>> Servizi Autotrasporto
>> Produzione Lavoro
SERVIZI AUTOTRASPORTO
Richiesta verifica spese non documentate
L’Alleanza Cooperative Italiane Servizi ed Utilities (Agci Servizi, Federlavoro e Servizi-Confcooperative, Legacoop Servizi) esorta il
Governo affinché provveda ad effettuare il più
rapidamente possibile tutte le verifiche relative all’ammontare dell’importo stanziato per
l’anno 2016 per le deduzioni delle spese non
documentate per il settore dell’autotrasporto
e la logistica.
E’ infatti compito del Ministero dei Trasporti
verificare ogni anno, entro il mese di febbraio,
l’efficacia della ripartizione e proporre eventuali aggiustamenti.
Le Associazioni Cooperative chiedono pertanto al Ministero, ormai scaduto il termine
previsto, di farsi carico di questo impegno,
definendo l’ammontare complessivo dell’importo e dare così certezze agli imprenditori, al
fine di evitare conflitti e tensioni e non ripetere
quanto già accaduto nel 2015.
Le associazioni ricordano inoltre che le deduzioni e i crediti di imposta legati al recupero
forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte sono una misura
indispensabile per centinaia di imprenditori
artigiani associati in consorzi o cooperative,
sottolineando inoltrei sacrifici a cui tali imprenditori sono stati già sottoposti.
PRODUZIONE LAVORO
Si pensi all’interesse del settore e
non a dividerlo strumentalmente”
L’OICE, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria,
e l’Alleanza delle cooperative italiane di produzione e lavoro, in una nota diffusa oggi
esprimono stupore circa le dichiarazioni di venerdì della Rete delle professioni tecniche che
ha accusato il Governo di compiere una presunta “sanatoria per le società di ingegneria”
nella bozza del nuovo codice appalti, che dovrebbe essere varato in questa settimana dal
Consiglio dei Ministri. Per il presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone, e per il presidente
dell’Alleanza delle cooperative di produzione
e lavoro, Carlo Zini, “è semplicemente incredibile sentire parlare di una fantoPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
matica sanatoria per le società di ingegneria, visto che non c’è proprio nulla da sanare: esse operano legittimamente nel
settore pubblico dal 1994 e in quello privato dal 1996, quando fu abrogato il divieto
di svolgere attività professionale in forma di
impresa, come da anni sostiene la giurisprudenza e come è nei fatti.”
OICE e Alleanza delle cooperative italiane di
produzione e lavoro tengono a precisare che
“le società di ingegneria sono uno strumento moderno ed al passo con i
modus operandi internazionali, ed anzi
scontano in Italia un ritardo dovuto alla continua contrapposizione ed alle polemiche sterili che le riguardano; se continuiamo di
questo passo siamo destinati a perdere le
sfide cruciali che i mercati internazionali ci
chiedono e ci offrono; continuare a scagliarsi
contro società come le nostre che, analogamente a quanto accade nel resto d’Europa e
del mondo, da decenni operano in Italia e
all’estero nell’architettura e nell’ingegneria
anche integrata, fino alla realizzazione “chiavi
in mano”, dando lavoro a decine di migliaia di giovani professionisti che difficilmente troverebbero sbocchi professionali
dignitosi altrove, significa semplicemente che
non si vuole il bene del settore ma soltanto la
sua divisione e la sua contrapposizione. Questo, semmai, sarebbe indecente e inaccettabile. A nostro avviso società di ingegneria e
professionisti o società tra professionisti sono
strumenti diversi e che intercettano mercati
diversi; si può coesistere ed occorre che lavoriamo insieme per riportare l’ingegneria italiana, oggi più che mai depressa e mortificata,
al ruolo che da sempre rappresenta nell’immaginario collettivo in tutto il mondo.”
L’ing. Scicolone e l’ing. Zini sottolineano
quindi che: “le esternazioni dei giorni scorsi
da parte della Rete delle professioni tecniche
intendono strumentalmente intimidire chi sta
lavorando con impegno e professionalità ad
un testo complesso e articolato, che nelle ultime versioni, pur perfezionabili, ha recuperato buona parte dei principi oggi vigenti in
materia di affidamenti di servizi di ingegneria, salvaguardando quella centralità del progetto fortemente voluta dalle nostre
Associazioni e realizzata nella legge 11/2016.
Auspichiamo un clima di collaborazione e di
confronto aperto e trasparente.”
Territori
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Legacoop
>> Cooperative comunità
>> Coopstartup Unicoop Tirreno
8
COOPERATIVE DI COMUNITÀ
L’11 marzo convegno conclusivo
della scuola
“Cooperare nelle comunità: un bene comune per il Paese”: è questo il tema del
convegno conclusivo della Scuola delle cooperative di comunità. L’iniziativa si terrà a
Bologna l’11 marzo 2016, dalle 9:30 alle
13:00, nella terza Torre della Regione Emilia-Romagna, in viale della Fiera 8.
Le prime due fasi della Scuola delle cooperative di comunità, giunta alla sua seconda
edizione, si sono svolte rispettivamente a
Cerreto Alpi e a Succiso, nell’alto Appennino
Reggiano, dove operano da anni due storiche cooperative di comunità: I Briganti di
Cerreto e la Valle dei Cavalieri.
L’iniziativa è promossa dall’Alleanza delle
Cooperative Italiane con il contributo della
Regione Emilia-Romagna. La partecipazione
alla seconda edizione è stata altissima: 45
partecipanti a Cerreto Alpi (il 15 e 16 gennaio) e 50 a Succiso. Molti dei partecipanti
erano presenti ad entrambe le sessioni. Diverse le regioni rappresentate: Toscana,
Campania, Veneto, Trentino, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Basilicata, Sardegna.
A Bologna i lavori saranno aperti da Stefano Arduini, caporedattore di Vita Magazine, che coordinerà anche la giornata. Sul
tema delle comunità, dei loro territori e delle
loro cooperative interverranno Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, e Fabio Benzi,
della Fondazione Symbola. Flaviano Zandonai, di Euricse, illustrerà e commenterà
alcune esperienze di cooperative di comunità. Alle 10:30, sul tema “Cooperare nelle
comunità: un bene comune per il Paese”,
interverranno Simona Caselli, assessore
all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Claudia Fiaschi, vicepresidente nazionale di Confcooperative e Mauro
Lusetti, presidente nazionale di Legacoop.
Seguirà l’intervento di Paola Gazzolo, assessore alla Montagna della Regione Emilia-Romagna, su “Una terra per viverci:
cooperative di comunità per lo sviluppo dell’Appennino”. I lavori si concluderanno con
l’intervento di Francesco Milza, dell’Alle-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
anza delle Cooperative Italiane dell’EmiliaRomagna.
Riunito per la prima volta il
gruppo di lavoro Legacoop
Si è riunito il 26 febbraio a Roma, per la
prima volta, il gruppo di lavoro “Cooperative
di Comunità” presieduto dal Responsabile
Nazionale Legacoop del progetto Paolo
Scaramuccia, a cui hanno preso parte i
responsabili delle strutture territoriali di Legacoop in materia, nonché i rappresentanti
di Legambiente e Borghi Autentici
d’Italia, partner di Legacoop su questo progetto a seguito dei protocolli di intesa siglati.
L’incontro, che ha registrato ampia partecipazione, è stata l’occasione per discutere e
approfondire diverse tematiche tra cui il
tema legato alla possibile emanazione di
una legge nazionale sulle cooperative di comunità, a seguito del tavolo di confronto che
si è aperto recentemente tra l’Alleanza
delle Cooperative Italiane e il Ministero
dello Sviluppo Economico.
Sul tema è intervenuto Mauro Iengo, Responsabile dell’Area Legislativa di Legacoop, che ha illustrato il panorama attuale
delle leggi regionali approvate e gli strumenti che potrebbero essere affiancati ad
una eventuale norma.
L’incontro è stata l’occasione per informare
i territori che il bando lanciato dal Ministero
dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia per uno studio di fattibilità sullo sviluppo delle cooperative di comunità, è stato
vinto da un’ATI formata da imprese di Legacoop e Confcooperative. Su questo punto
è intervenuto Andrea Rapisardi Presidente della Cooperativa Lama, che fa parte
dell’ATI.
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
9
Paolo Scaramuccia nel suo intervento ha
annunciato che è in fase di elaborazione la
nuova guida di Legacoop sulle cooperative
di Comunità ed ha colto l’occasione per
presentare la bozza del nuovo logo. Diverse
le iniziative in cantiere per i prossimi mesi
che vedranno coinvolte le cooperative di comunità. Ai lavori ha preso parte il direttore
di Legacoop Giancarlo Ferrari.
COOP STARTUP - UNICOOP TIRRENO
Cerimonia di premiazione
a Roma
5 nuove cooperative ricevono un finanziamento fino a 15 mila euro ciascuno e un
accompagnamento post start-up per tre
anni. 3 premi speciali aggiuntivi.
Si è conclusa la selezione dei progetti presentati da gruppi di giovani con meno di 35
anni (o da cooperative costituite da meno
di un anno, sempre con una maggioranza di
soci under 35) nell’ambito del bando CoopStartup Unicoop Tirreno per la creazione
di nuova impresa cooperativa, promosso da
Unicoop Tirreno in occasione del suo 70°
anniversario (celebrato nel 2015) e da Coopfond, attuato in collaborazione con Legacoop Toscana, Lazio, Campania, Università
Roma Tre, Università della Tuscia, Scuola
Sant’Anna Pisa, Fondazione Idis Città della
Scienza Napoli.
I 5 progetti vincenti sono stati premiati mercoledì 2 marzo nel corso di una cerimonia
di premiazione che ha avuto luogo presso la
Sala Basevi di Legacoop Roma alla presenza di: Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno; AldoSoldi, direttore generale
Coopfond; Vincenzo Lipardi, consigliere
delegato Fondazione Idis Città della
Scienza; Massimo Favilli, direttore soci e
comunicazione Unicoop Tirreno; Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop.
Primo piano
ACI
I 5 progetti riceveranno i contributi messi a
disposizione dal bando;
un contributo a fondo perduto di 10.000
euro da parte di Unicoop Tirreno;
un contributo a fondo perduto di 5.000 euro
da parte di Coopfond per i costi di costituzione della cooperativa e di avvio dell’attività;
la possibilità di un finanziamento fino al
50% degli investimenti e fino a un massimo
di 150.000 euro non assistiti da garanzie;
la possibilità di attivare gli altri prodotti finanziari di Coopfond a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione,
l’accompagnamento post-startup nei 36
mesi successivi alla costituzione delle
nuove cooperative o allo sviluppo per quelle
già costituite.
I 3 vincitori dei premi speciali aggiuntivi otterranno:
un contributo a fondo perduto di 5.000 euro
da parte di Unicoop Tirreno;
un contributo a fondo perduto di 5.000 euro
da parte di Coopfond per i costi di costituzione della cooperativa e di avvio dell’attività;
la possibilità di un finanziamento fino al
50% degli investimenti e fino a un massimo
di 150.000 euro non assistiti da garanzie;
la possibilità di attivare gli altri prodotti finanziari di Coopfond a sostegno della promozione e sviluppo della cooperazione;
l’accompagnamento post-startup nei 36
mesi successivi alla costituzione delle
nuove cooperative o allo sviluppo per quelle
già costituite,.
Ogni neonata impresa cooperativa beneficerà per un intero triennio del sostegno
qualificato di manager ed esperti Coop nei
diversi settori professionali.
“La Cooperativa –dichiara Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno- ha scelto di ricordare i suoi 70 anni di vita guardando al
futuro con un progetto che favorisce la nascita di nuove cooperative e che aiuta i giovani a realizzare i propri progetti
imprenditoriali. Abbiamo ricevuto molte
adesioni, oltre le nostre aspettative, con
progetti di valore. Si chiude oggi una fase e
se ne apre un’altra più importante: il varo
delle nuove imprese cooperative che si dovranno misurare con la concretezza del
mercato”.
“Attraverso questa iniziativa –afferma Aldo
Soldi, direttore generale Coopfond- realizziamo la nostra missione che è quella di
Legacoop
Settori
aiutare la nascita e l’affermazione di progetti cooperativi. Attualmente Coopfond è
impegnata con il progetto sperimentale nazionale Coopstartup in 2 progetti interregionali e 6 progetti regionali. Le idee
imprenditoriali valutate sono oltre 300 con
oltre 1.000 persone coinvolte e 40 partner
(università, centri di ricerca, incubatori,
ecc.)”.
I progetti vincenti
Gruppo Erse – Servizi di monitoraggio ambientale
Costituenda società cooperativa tra professionisti promossa da sei giovani,
laureati in biologia, architettura e
scienze naturali, che già lavorano insieme da due anni come studio associato - Toscana
Offre a clienti privati e pubblici, servizi di
analisi ambientali (studio delle componenti biotiche di un ambiente), valutazioni di impatto ambientale e attività di
consulenza su progetti di gestione ambientale, oltre a servizi di guida ambientale escursionistica finalizzati alla
promozione turistica e valorizzazione del
territorio. Considerata la natura dei servizi offerti e la base fiduciaria su cui si
basa la valutazione di questi servizi,
ERSE punta inizialmente sul mercato
della propria regione e delle regioni limitrofe.
Linea di abbigliamento maschile per donne
Costituenda società cooperativa promossa
da tre giovani donne con competenze
ed esperienze complementari: web
marketer, stilista e psicologa - Lazio
Si propone di ideare, produrre e commercializzare una linea di abbigliamento e
accessori pensata per donne che
amano vestirsi totalmente o in parte con
abbigliamento mascolino. La produzione, Made in Italy dai tessuti alla lavorazione, sarà affidata ad una sarta
modellista e la distribuzione prevede
due canali di vendita paralleli: online
(canale e-commerce proprietario) e offline attraverso un punto vendita
Multicoopter
Costituenda società cooperativa promossa
da tre giovani laureati, diplomati come
piloti di droni ed esperti nel loro uso a
fini civili - Umbria
Fornisce servizi specializzati tramite l’utilizzo di APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), più comunemente noti come
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
10
droni, in diversi campi di applicazione di
questa nuova tecnologia. Le attività previste riguardano: video riprese per
aziende e per la promozione del territorio (Videoispezioni; Aerofotogrammetria;
Ispezioni termografiche; Agricoltura di
precisione), assemblaggio di droni,
clouding per l’elaborazione di dati, formazione sull’uso professionale dei droni
in diversi settori economico – produttivi.
Tobilì: cucina in movimento
Costituenda società cooperativa promossa
da sei persone: quattro giovani richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale appassionati di cucina, un
professionista italiano esperto di gestione di attività di ristorazione e
un’esperta di progettazione sociale Campania.
Propone la cucina etnica come strumento di
mediazione interculturale svolgendo differenti attività, quali: la gestione di un
bar/buvette presso il complesso gestito
dalla Fondazione Quartieri Spagnoli
(FO.QU.S) di Napoli, l’offerta di servizi di
catering etnico, l’organizzazione di corsi
di cucina per la preparazione di piatti tipici armeni, curdi/turchi, maliani ed egiziani, lo svolgimento di iniziative di
promozione del dialogo interculturale
attraverso la tradizione culinaria di diversi paesi.
TripTalent
Costituenda società cooperativa proposta
da un gruppo di sette persone che si
autodefiniscono “diversamente giovani”, comprendendo giovanissimi e
quarantenni con esperienza nel settore di internet, del business startup e
del marketing turistico.
Gestisce una piattaforma web-based che
aiuta i viaggiatori a costruire itinerari di
viaggio personalizzati, utilizzando consigli di operatori turistici selezionati: i
Trip Talents (agenzie viaggi, esperti locali, guide turistiche). Il viaggiatore inizia pubblicando sul web un Trip Contest
(una gara) nel quale descrive il viaggio
che vorrebbe fare; i Trip Talent certificati
dalla piattaforma, in concorrenza tra
loro, partecipano alla gara e inviano una
Trip Proposal(proposta di viaggio) costruita su misura. Il viaggiatore, a que-
Primo piano
ACI
sto punto, sceglie tra le varie proposte e
paga il Trip Winner.
Premi Speciali
Premio Dario Liguori alla Campania
Vascitour
Costituenda società cooperativa promossa
da un gruppo composto da cinque
persone, in prevalenza trentenni, con
lauree in comunicazione, marketing,
architettura, design e ingegneria informatica - Campania
Propone la vendita, attraverso il
sito www.vascitour.it di brevi periodi di
vacanza esperienziale a Napoli con:
soggiorno nei terranei (“Vasci” o Bassi
tipiche abitazioni napoletane), condivisione di pranzi e cene a casa degli abitanti locali e visite guidate nei luoghi
non contemplati dai classici itinerari turistici. Con l’uso e la valorizzazione dei
Bassi, terranei comunemente ritenuti un
esempio di edilizia degradante, ma potenzialmente riqualificabile, si vogliono
rendere questi luoghi economicamente
produttivi attraverso la costruzione di un
marketing territoriale.
Premio Coopstartup Unicoop Tirreno al
Lazio
Urban Trees Management
Costituenda società cooperativa promossa
da tre professionisti che operano già
da sei anni come lavoratori autonomi Lazio
Fornisce servizi nell’ambito della forestazione urbana: servizi di recupero di zone
degradate urbane e periurbane civili e
Legacoop
Settori
industriali, sfruttando una tecnica colturale avanzata e innovativa (metodo
Miyawaki) che permette di realizzare
aree verdi boschive semi naturali senza
bisogno di manutenzione; servizi di formazione professionale, in collaborazione con Enti paritetici, Università e
Onlus, nell’ambito del settore agricolo/forestale e dell’arboricoltura; consulenze, perizie e interventi anche di
potatura per la sicurezza degli alberi in
città mediante tree climbing.
Premio Coopstartup Unicoop Tirreno alla
Toscana
Snack Amiata
Costituenda società cooperativa promossa
da tre tecnici specializzati in ambito
agricolo e nella lavorazione di castagne. Dispongono di un castagneto e
un’associazione si è proposta come
socio sovventore – Toscana
Si propone di realizzare e offrire due prodotti alimentari a base di farina di castagne: barrette proteiche a basso
contenuto di grassi; bevanda analcolica
al gusto di frutta, entrambi senza zuccheri aggiunti derivati da castagne biologiche/IGP. La produzione, di natura
artigianale, sarà inizialmente rivolta al
centro-nord Italia e comunque a distributori sensibili a prodotti di qualità che
si rivolgono a consumatori di nicchia
(negozi specializzati di prodotti biologici
e salutistici; reparti speciali della grande
distribuzione) e a consumatori finali mediante il web.
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I VIDEO IN STREAMING
PER LE DIRETTE LIVE
Su Facebook è l'ora dei video live per tutti.
Sarà possibile trasmettere i video in diretta
anche dai cellulari con i sistemi operativi di
Apple e Android. Per questa funzione è stata
pensata una icona ad hoc e sarà possibile
inviare in anticipo ai propri amici una anticipazione di quello che si sta per trasmettere.
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>> Agroalimentare
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AGROALIMENTARE
>> Ancpl: assemblea nazionale
A Roma il 10 e 11 marzo l’Assemblea nazionale
>> Riforma Editoria
Si terrà il 10 e l’11 marzo, nel Centro Congressi “Roma Eventi Piazza di Spagna” (via
Alibert, 5), la 16esima Assemblea nazionale delle cooperative agroalimentari
associate a Legacoop.
L’avvio dei lavori è fissato alle ore 14.30 di
giovedì 10 marzo con la relazione del presidente di Legacoop Agroalimentare Giovanni Luppi. Subito dopo, alle 15.30, sono
previsti gli interventi del ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, del ministro dell’Ambiente
e della tutela del Territorio e del Mare, Gian
Luca Galletti, del ministro del Lavoro e
delle politiche sociali Giuliano Poletti, del
sottosegretario del Ministero dell’Economia
e delle Finanze Pier Paolo Baretta.
Temi centrali dell’Assemblea saranno lo
stato di salute del sistema agroalimentare
italiano e in particolare delle cooperative di
settore, soprattutto sulla scia del successo
di Expo 2015; gli effetti della riforma della
Politica Agricola Comune per il periodo
2014-2020; le prospettive di crescita e sviluppo del sistema cooperativo italiano
anche in vista della costituzione organica
dell’ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane),
prevista per il primo gennaio del 2017.
Si proseguirà venerdì 11 marzo, dalle 9
alle 13, con gli interventi dei delegati delle
cooperative di settore; le relazioni delle
Commissioni e l’approvazione dei documenti; la nomina dei nuovi Organi di Legacoop Agroalimentare. Concluderà i lavori
dell’Assemblea il presidente di Legacoop
Mauro Lusetti.
>> Ancpl Archeologia
perative del comparto, che avevano scelto
per tempo la strada della specializzazione e
della internazionalizzazione, e delle cooperative dell’industria manifatturiera. Da sottolineare anche il diffondersi di cooperative
che nascono dalla crisi di aziende private, il
cosiddetto workers buyout, salvando così la
continuità produttiva e l’occupazione»: lo ha
ricordato il presidente Carlo Zini in apertura dell’assemblea dell’Associazione nazionale delle cooperative di produzione e
lavoro (Ancpl) che si è tenuta il 29 febbraio
a Bologna presso l’Auditorium Unipol Banca.
I lavori sono stati presieduti dal presidente
di CMC, Massimo Matteucci, aperti da un
saluto del presidente del Gruppo Unipol
Pierluigi Stefanini, e proseguiti con la relazione introduttiva del presidente di Ancpl
Carlo Zini.Il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio
De Vincenti hanno inviato un videomessaggio. Sono intervenuti il viceministro
alle Infrastrutture e ai trasporti Riccardo
Nencini(che ha ricordato il ruolo positivo
della cooperazione: «Dove vi ho incontrato –
ha detto – ho sempre fatto bella figura»),
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative nazionale. Dopo alcuni interventi di
cooperatori, ha chiuso i lavori Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale.
I dati richiamati da Zini sono stati evidenziati
anche dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Ancplcondotta su un panel di
220 cooperative che ha confermato, tra luci
e ombre, il miglioramento e la stabilizzazione
del sentiment delle imprese nel corso del
secondo semestre del 2015 – mentre nelle
prime settimane del 2016 sembra prevalere
la cautela – con un incremento del +2,2%
degli occupati dal giugno 2014 alla fine del
2015, quale risultante tra il saldo positivo
ANCPL
Assemblea nazionale; quadro d’insieme positivo pur tra luci e ombre
Nel 2015 il settore cooperativo delle costruzioni «ha vissuto l’anno più drammatico di
questa interminabile crisi, con la liquidazione
coatta di realtà storiche che affondavano le
proprie radici all’inizio del secolo scorso. Ma,
accanto a questi eventi traumatici, registriamo le buone performance di altre cooPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
18
del manifatturiero e quello negativo nell’edilizia.
«I valori complessivi di fatturato (+3,1% sul
2014) e produzione (+4,1% sul 2014) –
viene spiegato nella nota dell’Ufficio studi
Ancpl – risultano influenzati da una prestazione meno performante delle imprese di
grandi dimensioni rispetto alle cooperative
medio-piccole. L’andamento particolarmente
positivo della redditività pare invece attribuibile ad alcune grandi imprese (redditività
operativa 12,3%; utile +45,6%), dalle industriali (redditività operativa 10,4%; utile
+30,6%), mentre risulterebbero ancora in
sofferenza le cooperative del comparto dell’edilizia (redditività operativa - 3,5%; utile 9,1%) e di piccola dimensione (redditività
operativa -4,4%; utile -5,4%)». La propensione all’investimento in chiusura d’esercizio è risultata meno positiva rispetto alle
aspettative manifestate negli ultimi semestri.
Il mercato e i bisogni della popolazione sono
dunque cambiati, sono cambiate le sensibilità, le norme, come quelle sugli appalti, sul
consumo di suolo e, per quanto riguarda il
comparto dell’edilizia, ha sottolineato Zini, «ci
si dedicherà soprattutto alla rigenerazione
urbana e del territorio e sempre meno alla
realizzazione di nuove costruzioni». Una tendenza che va però accompagnata da un apparato normativo adeguato, procedure più
rapide, accesso a finanziamenti per piani
d’area e anche per interventi più limitati. Un
tema sul quale si farà il punto il 14 marzo in
un convegno promosso da Ancpl, Legacoop
Emilia-Romagna e Legacoop Bologna.
Un contesto nel quale assumono un ruolo
nuovo anche i consorzi cooperativi «che dovrebbero recuperare pienamente la loro missione commerciale caratteristica» e offrire
soluzioni integrate che tengano assieme produzione, servizi, manutenzione, sociale, cultura. Consorzi, dalle costruzioni ai servizi, che
devono sempre più integrarsi tra loro, così
come accadrà per le associazioni cooperative della produzione e lavoro e dei servizi,
Ancpl e Legacoop Servizi, destinate a fondersi in una unica associazione anche in
vista della imminente nascita dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane, la casa unitaria
nella quale dal 2017 confluiranno pienamente Legacoop, Confcooperative e Agci.
Un ampio passaggio della relazione è stato
dedicato al tema delle risorse finanziarie e
Primo piano
ACI
della capitalizzazione, da sempre punto dolente nelle strategie delle imprese cooperative che, per natura giuridica, non possono
ricorrere al mercato privato dei capitali. «Occorre –ha detto Zini – riflettere sul rapporto
tra la proprietà cooperativa e le nuove necessità finanziarie anche alla luce delle
esperienze realizzate in tema di costituzione
di società di capitali a controllo cooperativo
e di emissione di strumenti finanziari complessi. È evidente che il mercato in cui si
opera, specie se a livello internazionale,
pone esigenze non convenzionali. C’è bisogno di interventi, anche normativi, per crescere e far in modo che il sistema
cooperativo possa essere realmente competitivo sui mercati globalizzati, con i quali
deve ormai confrontarsi non solo per svilupparsi, ma anche per non perdere le posizioni
raggiunte».
Giudizio positivo sull’azione del Governo per
quanto riguarda l’Europa e per una serie di
riforme (Job’s Act, Pubblica amministrazione, appalti, Cooperazione internazionale).
Forte contrarietà per la riforma delle Banche
di credito cooperativo in quanto viene violato «un principio sacrosanto dell’ordinamento cooperativo, ossia l’indivisibilità delle
riserve accantonate nel tempo, patrimoni
accumulati dalle generazioni passate e che
appartengono alle generazioni future». Un
punto cruciale, sul quale Zini ha chiesto al
Governo un ripensamento.
«Non ci nascondiamo una duplicità di sentimenti in questo momento – ha detto Zini
concludendo –. Il primo non è lieto, perché
rispecchia la grave preoccupazione per tutte
le cooperative colpite dalla crisi, per i tanti
posti di lavoro persi. Il sentimento lieto che
proviamo invece è nel proporci un obiettivo
unitario, integrando settori per essere competitivi nelle nuove sfide che il mercato ci
pone e per dare nuovi valori alle nostre attività d’impresa. Se oltre mezzo secolo di vita
del settore di produzione e lavoro sarà al
servizio di questo nuovo progetto strategico
anche il pensiero di dover chiudere quest’esperienza è superato dalla volontà di andare avanti per una nuova impresa che ci
auguriamo più grande. È una sfida difficile.
Nel nostro linguaggio, non dovremo essere
semplici costruttori, pur grandi, ma imprenditori cooperativi con una visione globale
dello sviluppo e del fare impresa».
Legacoop
Settori
ANCPL ARCHEOLOGIA
Susanna Bianchi al convegno
TurismA 2016
Una riforma del MiBACT più condivisa con
gli operatori e l’importanza di mantenere
l’impianto dell’archeologia preventiva nel
nuovo Codice dei Contratti Pubblici a garanzia di un più razionale processo di realizzazione delle opere pubbliche. Questi i
temi messi sul tavolo dalla cooperazione la
scorsa settimana Firenze nel corso dell’incontro del coordinamento delle organizzazioni del mondo dell’archeologia, promosso
da Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio
Superiore dei Beni Culturali, con lo scopo di
presentare il progetto di realizzazione di un
soggetto comune che rappresenti il punto di
vista di chi lavora nell’ambito dell’archeologia, sia come professionista che come
impresa, sia nel pubblico che nel privato.
L’incontro, svoltosi nella cornice di TourismA, è stato l’occasione per discutere delle
questioni che proprio in questi giorni sono in
discussione: la riforma del MiBACT, l’archeologia preventiva nella riforma del Codice degli Contratti Pubblici, il regolamento
della professione a completamento della
Legge 110/2014.
In rappresentanza delle cooperative di archeologia di Ancpl Legacoop è intervenuta
Susanna Bianchi. Nel suo intervento,
Bianchi ha sollecitato il Governo a condividere con gli operatori del settore archeolo-
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
19
gico, interni ed esterni al Ministero, i contenuti ed il programma di una riforma che si
preannuncia complessa e problematica, innanzitutto per la definizione territoriale delle
soprintendenze uniche e la troppo netta distinzione tra tutela e valorizzazione. Sul
tema dell’archeologia preventiva Bianchi ha
evidenziato l’esigenza di mantenere nella
nuova stesura del Codice dei Contratti Pubblici l’impianto relativo alla verifica preventiva di interesse archeologico, senza il quale
si metterebbe a rischio la conservazione del
patrimonio. Al margine dell’assemblea le
numerose sigle presenti, in rappresentanza
degli operatori pubblici e privati, hanno condiviso alcuni punti da sottoporre all’attenzione del governo: oltre ai due ricordati da
Susanna Bianchi, è stata sottolineata anche
l’esigenza di completare il percorso della
definizione della professione dell’archeologo con il regolamento indicato dalla Legge
110/2014.
RIFORNA EDITORIA
Parte la campagna “Una legge
per chi legge”
«Il punto chiave è che mancano certezze
per chiudere i bilanci del 2015, l’anno
ponte della riforma dell’editoria. La legge in
discussione alla Camera è un obiettivo importante e atteso, ma senza alcuni correttivi
fondamentali si rischia un’altra pesante stagione di chiusure nei giornali, in particolare
quelli locali. Sono a rischio circa tremila
posti di lavoro di giornalisti, grafici e poligrafici in oltre 200 testate».
A lanciare l’allarme è Roberto Calari, portavoce della campagna nazionale “Meno
Giornali Meno Liberi” per la riforma del settore e il pluralismo dell’informazione, che
riunisce ACI Comunicazione, Mediacoop,
FILE, FISC, FNSI, Articolo 21, SLC-CGIL,
ANSO e USPI.
A un anno dall’avvio la campagna riparte
con lo slogan “Una legge per chi legge”. La
principale questione sul tavolo è, come
detto, la mancanza delle risorse per l’erogazione dei contributi 2015. Altri punti sotto
esame riguardano l’assenza di una norma
Primo piano
ACI
per il socio sovventore nelle cooperative di
giornalisti, la richiesta di rivedere le tempistiche di corresponsione del contributo pubblico e la previsione di un tetto massimo dei
contributi rispetto ai ricavi senza forme di
graduazione legate ai bacini di diffusione e
alla tipologia di prodotto editoriale. Bene le
norme su giovani, start-up e digitale, ma attenzione a legare i contributi per le testate
online al numero effettivo di utenti unici raggiunti, che potrebbe aprire la strada a forme
aggressive di “click-baiting”. Auspicabili
anche misure per sostenere l’aggregazione
tra imprese in forma di rete, oltre che i processi di ristrutturazione e riorganizzazione.
A margine della riforma dell’editoria si
punta il dito poi contro l’inquietante vicenda
della consegna “limitata” di giornali e periodici da parte delle Poste in molti comuni
italiani.
Il giudizio sulla riforma resta comunque positivo. «Non dimentichiamo che un anno fa
stavamo discutendo la legge del M5S di
abolizione totale del contributo diretto all’editoria -dice Calari- mentre oggi, siamo
di fronte alla scelta di dar vita ad un Fondo
per il Pluralismo e l’innovazione dell’Informazione, stabile e dotato di risorse adeguate per dare corso ai principi affermati
nell’art.21 della Costituzione. Chiediamo al
Parlamento di non vanificare il grande lavoro fin qui compiuto».
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Alto Adige-Südtirol
>> Friuli Venezia Giulia
>> Veneto
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ALTO ADIGE-SÜDTIROL
A Malles costituita la prima cooperativa di comunità della regione
>> Emilia Ovest
>> Emilia Romagna
>> Marche
>> Bologna-Emilia Ovest- Ancpl
>> Corinaldo
Le cooperative di comunità nascono con lo
scopo di favorire il protagonismo dei cittadini nella gestione dei servizi e nella valorizzazione del territorio. Proprio questo è ciò
che vogliono raggiungere i cittadini dell’Alta
Val Venosta, che il 29 febbraio hanno firmato all’Hotel Greif di Malles l’atto costitutivo della prima cooperativa di comunità
dell’Alto Adige. “La cooperativa non ha
scopo di lucro e vuole attivare la partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni e
delle imprese, allo sviluppo territoriale”
spiega Jürgen Wallnöfer, Presidente del
Consiglio di sorveglianza della neocostituita
“BGO - Cooperativa di comunità Alta Val Venosta“.
Temi centrali di questo progetto innovativo
sono il rafforzamento dei circuiti locali, l’incentivazione di un’agricoltura ecologica, la
tutela della sanità di tutti e la promozione
della sostenibilità come contrassegno di
qualità turistica. Christian Sommavilla,
Presidente del Consiglio di gestione della
cooperativa, spiega come si intende raggiungere tali obiettivi: “Offriremo consulenza
alle imprese e ai cittadini; insieme elaboreremo nuovi progetti, daremo il via a diversi
corsi di formazione e attività di sensibilizzazione”. Tra le varie attività vi sarà dunque
quella di sostenere le imprese agricole che
intendono convertire l’azienda ai principi
dell’agricoltura biologica. La cooperativa intende, inoltre, sostenere il commercio dei
prodotti locali, ad esempio anche attraverso
l’organizzazione di un mercato settimanale
dei contadini. Viene oltre a ciò presa in considerazione la possibilità di creare una valuta locale. La cooperativa sarà dunque
attiva nei più svariati settori e sosterrà in
questo modo non solo l’economia locale,
>> Puglia
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
ma anche lo sviluppo dell’intera comunità.
“I nostri progetti e provvedimenti mirano all’incentivazione della coesione sociale della
popolazione dell’Alta Val Venosta”, affermano i soci fondatori della cooperativa:
“Dobbiamo però creare i presupposti per
questo sviluppo, sostenendo e diffondendo
tra la popolazione nuovi modelli di pensiero:
ecologici, sociali ed etici”.
I promotori della “BGO – Cooperativa di comunità Alta Val Venosta” vogliono allargare
il numero dei propri sostenitori: “Già adesso
la nostra iniziativa può contare su numerosi
sostenitori – organizzazioni e cittadini. Cercheremo però di coinvolgere nel nostro progetto ulteriori attori locali e rappresentanti
dei diversi settori economici. Tutti coloro che
condividono il nostro scopo e la nostra filosofia sono benvenuti come soci della cooperativa!”
La cooperativa è stata costituita anche con
il sostegno di Legacoopbund.
FRIULI VENEZIA GIULIA
L’economiacircolareinregione:opportunità per imprese ed Enti locali
“L’economia circolare in Friuli Venezia Giulia.
Novità e opportunità per le imprese e gli enti
locali del Fvg in materia di riciclo e riutilizzo
del rifiuto”. E’ questo il tema del convegno organizzato da Legacoop FVG e previsto per
il prossimo 11 marzo alle 15 nella sala Valduga in Cciia a Udine - dedicato alle novità
normative in materia ambientale previste dal
pacchetto sull’economia circolare recentemente adottato dalla Commissione Europea
e alla luce del collegato ambientale alla Finanziaria 2014, convertito in legge
221/2015.
“Si tratta di provvedimenti - chiarisce il presidente di Legacoop FVG, Enzo Gasparutti
- che hanno come principale obiettivo quello
di aumentare la competitività e l’occupazione
e di innescare una crescita basata sulla
green economy, ponendo le fondamenta per
una profonda trasformazione del nostro
modo di produrre, lavorare, acquistare e, nel
contempo, favorendo la creazione di nuovi
posti di lavoro ‘verdi’ “.
Le novità normative offrono numerosi incentivi volti a sostenere le imprese ed i consu-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
21
matori per una migliore gestione dei rifiuti ma
anche le istituzioni affinchè possano guidare
ed essere protagoniste di questa trasformazione.
“Per questo Legacoop FVG, da sempre attenta alle tematiche ambientali - prosegue
Gasparutti - propone un appuntamento seminariale con la partecipazione di tecnici ed
esperti, che possano aiutarci a cogliere le migliori opportunità nell’ambito di un settore in
rapida evoluzione e offrire spunti di riflessione anche in previsione della stesura dei
decreti attuativi”.
Tra i relatori interverranno Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ed ex ministro dell’Ambiente, che
traccerà il quadro delle nuove misure previste dal pacchetto UE per l’economia circolare e dalla legge 221/2015, Massimo
Caleo, vicepresidente della 13ma commissione ambiente del Senato che tratterà il
tema delle novità del collegato ambientale e
dei decreti attuativi mentre sul tema degli incentivi per il recupero di materiali di scarto e
imballaggi interverrà Giulia Balugani della
società di consulenza Scs Consulting.
Sulle opportunità della nuova normativa per
gli Enti locali relazionerà, invece,Mario Pezzetta, presidente Anci FVG. A concludere
l’incontro ci sarà l’assessore all’Ambiente ed
energia della Regione Friuli Venezia Giulia,
Sara Vito. Nel corso del pomeriggio,saranno
presentate anche alcune buone pratiche di
cooperative impegnate nel riciclo dei rifiuti e
nella produzione di energia alternativa.
EMILIA OVEST
VENETO
E-commerce,daunseminarioLegacoop nasce l’ipotesi di una rete di
imprese
Ha dato il via a più ampie riflessioni il seminario sul tema dell’e-commerce tenutosi
presso la sede di Legacoop Veneto il 26
febbraio. «Da qui – spiega il direttore di Legacoop Veneto Franco Mognato - è nata
l’ipotesi concreta di costituire una rete di
imprese che metta insieme le diverse competenze necessarie a supportare in tutto
questo le cooperative associate ed è già in
programma, a breve, il primo incontro del
tavolo di lavoro».
Primo piano
ACI
Il seminario fa parte del progetto “Azione finalizzata alla presentazione delle opportunità dell’e-commerce”, iniziativa
sostenuta dalla legge regionale 17/2005
(“Normativa sulla cooperazione nella Regione del Veneto”), che ha come obiettivo
quello di fornire gli strumenti utili a conoscere e approcciare un metodo di vendita in
grado di rappresentare un’occasione di innovazione e di crescita della capacità competitiva delle coop.
Dall’incontro è emersa l’importanza della
presenza nel web e nei social media, per
potenziare la visibilità delle aziende e per
espandere il proprio mercato. I numeri del
loro utilizzo sono infatti costantemente in
crescita: sono 41,5 milioni gli italiani che
accedono a internet tramite qualsiasi dispositivo, l’86,3% della popolazione tra gli
11 e i 74 anni (+ 4,7% in due anni). Gli
esperti intervenuti hanno evidenziato
quanto sia importante la definizione di
buone strategie SEO per l’indicizzazione del
sito, e come il social media marketing e la
vendita online di prodotti, nonché il cosiddetto “e-commerce” possano essere strumenti efficaci di sviluppo; particolarmente
indicato è l’e-commerce b2b (“business to
business”) a differenza del b2c (“business
to consumer”), quest’ultimo rivolto esclusivamente ai clienti utilizzatori finali e caratterizzato dalla presenza di grandi
competitor e da maggiori difficoltà di posizionamento e di gestione costante.
“Costruiamo il futuro”, approfondimenti e confronti
Legacoop Emilia Ovest ha organizzato per il
26 febbraio, presso il Centro Internazionale
Malaguzzi a Reggio Emilia, un convegno di
portata nazionale. Il titolo “Costruiamo il futuro – Innovazione e sostenibilità: nuovi percorsi per il settore edile” suggerisce
l’obiettivo dell’iniziativa che ha toccato un
tema di grande attualità. Oltre 400 sono
stati i partecipanti a testimonianza della
grande attenzione verso il tema.
Con questa iniziativa, Legacoop Emilia
Ovest vuole dare il proprio contributo al dibattito sul futuro della filiera delle costru-
Legacoop
Settori
zioni per riflettere insieme su una rinnovata
visione che coinvolge tutti: istituzioni, imprese, associazioni di categoria, lavoratori,
professionisti, organizzazioni sindacali e la
società intera.
La giornata si è svolta come un crocevia di
riflessioni e confronti. Dopo i saluti a cui ha
preso parte anche Mauro Lusetti, presidente di Legacoop Nazionale, si sono susseguiti gli interventi di Luca Dondi
Dall’Orologio di Nomisma (“Le imprese cooperative di costruzioni nel periodo della crisi:
analisi delle performance nel contesto del
quadro economico e di settore”), Sauro
Mocetti, Banca d’Italia (“Il settore delle costruzioni: il quadro economico e creditizio”),
Lorenzo Bellicini, Cresme (“Settimo ciclo
edilizio e seconda rivoluzione industriale
nelle costruzioni: nuovi scenari professionali”).
A chiudere la mattina, è stata la riflessione
di Andrea Volta, presidente Legacoop Emilia Ovest, che, partendo dall’analisi degli errori del passato, ha lanciato una proposta
per il futuro coinvolgendo tutti gli attori in
campo e facendo un’esortazione al movimento cooperativo affinché sappia esprimere il suo valore e il suo ruolo di
protagonista nella difesa e cura del bene
comune.
Nel pomeriggio, i temi e i nodi sviluppati
nelle relazioni della mattina, sono stati ulteriormente arricchiti da due dibattiti, introdotti e moderati da Aldo Norsa
dell’Università di Venezia e collaboratore del
Sole 24 Ore.
Alla prima tavola rotonda, sul tema “Committenze e innovazione”, hanno partecipato
il senatore Stefano Esposito che ha approfondito i temi più rilevanti del nuovo codice degli appalti, Stefano della Torre,
professore al Politecnico di Milano, Alex
Territori
Imprese
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Territori
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Pratissoli, assessore alla Rigenerazione
urbana e del territorio del Comune di Reggio Emilia, e Vincenzo Onorato, presidente del Consorzio Cooperative
Costruzioni. Alla seconda (“Futuro e internazionalizzazione”), hanno preso la parola
Luca Bosi, presidente di Sicrea Group, Giovanni Silvestrini, presidente Green Building Council Italia, Roberto Leonardi di
Cmc, Matteo Triglia, amministratore delegato di Italferr, e Paolo Genta, presidente
della Cooperativa Architetti e Ingegneri Progettazione.
E’ intervenuto, a chiusura dei lavori, Mauro
Bonaretti, Capo di Gabinetto del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ulteriori approfondimenti alla pagina
http://www.legacoopemiliaovest.coop/
EMILIA ROMAGNA
Legacoop in missione esplorativa in Mozambico e Sud Africa
Dal 9 al 16 febbraio scorso una delegazione
facente capo a Legacoop Emilia Romagna
si è recata nell’Africa Australe per conoscere meglio alcune città del Mozambico e
del Sud-Africa che saranno oggetto di un
progetto di internazionalizzazione che coinvolgerà numerose imprese cooperative del
nostro territorio.
Durante la missione la delegazione, formata
da Roberta Trovarelli, responsabile di
Progetti e relazioni internazionali e Paolo
Cicognani, Presidente del Consorzio Cooperativo Ediltecnica di Ravenna, supportati
da persone di fiducia presenti in loco, hanno
esplorato le città di Maputo e Beira per il
Mozambico, Pretoria e Johannesburg per il
Sud-Africa.
«L’obiettivo della missione è stato quello di
conoscere più da vicino le esigenze dei due
paesi dell’Africa Australe per verificare e
realizzare partnership commerciali e produttive con attori locali, sia privati che pubblici, sfruttando il trend di sviluppo di questi
paesi, la recente scoperta da parte dell’ENI
di giacimenti di gas naturale, le rinnovate
relazioni diplomatiche ereditate dalla partecipazione ad EXPO 2015, le storiche relazioni di amicizia e collaborazione tra i
territori» – ha spiegato Roberta Trovarelli al
rientro dalla missione.
Primo piano
ACI
MARCHE
Agroalimentare, Psr più snello e
sburocratizzato
Le 58 cooperative dell’agroalimentare e
della pesca che aderiscono a Legacoop
Agroalimentare Marche, 7.800 soci, 750
addetti, un fatturato di oltre 150 milioni,
sono pronte ad affrontare le sfide del futuro,
dell’internazionalizzazione e della qualità,
fattori che già le vede schierate in prima fila
e che hanno permesso a queste aziende di
resistere ai morsi della crisi. Ma, hanno sostenuto durante l’assemblea “Cooperazione, insieme per il futuro”, che si è svolta
all’hotel Cristoforo Colombo di Osimo (An) in
preparazione dell’assise nazionale del 10 e
11 marzo a Roma, è necessario che a loro
fianco ci siano interlocutori forti, in grado di
sostenere lo sviluppo del settore. “Ad una
crescita dell’efficienza “dentro” le cooperative, può e deve corrispondere una politica
di alleanza “fra” le imprese – ha detto Doriano Marchetti, presidente del Comitato
Legacoop Agroalimentare Marche, affiancato dal responsabile regionale Simone
Cecchettini -, sono i progetti di filiera incentivati dal nuovo Programma di sviluppo
rurale 2014-2020 che, nelle Marche,
hanno visto la luce nei cereali, nel biologico,
nel latte, nelle carni, nel vitivinicolo e che,
nei prossimi mesi, dovranno essere sempre più rafforzati, rilanciati e sostenuti”. Un
Psr, ha sottolineato Marchetti, “che abbiamo
chiesto più snello, sburocratizzato, meno ingessato e soprattutto attento alle prerogative e ai bisogni delle nostre cooperative.
Cosi come è assolutamente necessario rilanciare con forza e rifinanziare la legge regionale 7 che è, ad oggi, l’unico intervento
diretto della Regione Marche per sostenere
e supportare la cooperazione agricola e
agroalimentare”. Le cooperative, dal canto
loro, ci mettono l’impegno, oltre a lavorare
nei settori consolidati, nello sviluppare
nuove opportunità con l’agricoltura sociale,
puntano alla crescita della cooperazione forestale con il Progetto Appennino, promuovono la nascita delle cooperative di
comunità per creare una rete diffusa di
coop per mantenere vive e valorizzare le comunità locali nelle quali né la mano pubblica né l’imprenditoria privata sono in
grado di assicurare, da sole, i servizi e le
Legacoop
Settori
necessarie occasioni di lavoro. Accanto all’agricoltura, ha aggiunto Marchetti, c’è
“tutta la nuova frontiera del mare Adriatico
su cui il nostro sistema pesca, da sempre e
storicamente organizzato in cooperativa,
può rilanciare un nuovo progetto che potremmo definire in modo ambizioso il distretto cooperativo della pesca e della
qualità ittica nelle Marche e in Italia”. In
questo ambito, ha spiegato Marchetti,
“sempre più urgente diviene la programmazione del Feamp-Fondo europeo per la
pesca marittima 2014-2020 e la pubblicazione dei bandi su cui segnaliamo un pesante ritardo da parte delle istituzioni”.
Il presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo, ha sottolineato come
“lavorare insieme, come comparto agroalimentare e pesca, è un passo importante
per Legacoop. L’attenzione al prodotto agricolo, infatti, non è mai stata alta come oggi
e questo si traduce in qualità, eccellenza,
apertura di fasce di mercato. Elementi in
cui, nel futuro, l’agire cooperativo sarà sempre più protagonista e lo sarà ancora di più
nell’ottica del coordinamento Agrinsieme, che
condividiamo con le altre associazioni del settore, e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane,
che costruiamo con Agci e Confcooperative”.
Un lavoro, quello di relazionarsi con le altre
rappresentanze che ha dato già i suoi frutti.
“Questa è una fase decisiva per l’agroalimentare – ha detto Giuseppe Piscopo, direttore nazionale di Legacoop Agroalimentare
-, anche grazie al risultato di Expo, che ha
puntato per sei mesi i fari sul settore, ora vive
una visione più positiva. È un segnale che ci
offre una speranza visto che, anche da
parte del Governo, in più occasioni, è
emersa la volontà di puntare sull’agroalimentare per lo sviluppo del Paese”.
Territori
Imprese
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Territori
23
Dopo il confronto, i cooperatori hanno nominato i delegati a partecipare alla 16a assemblea nazionale: per l’agroalimentare
saranno Doriano Marchetti (Terre Cortesi
Moncaro), Marcello Storoni (Acof), Giuseppe
Biagetti (Valle del Chienti), Bruno Sebastianelli (La Terra e il Cielo), Ido Perozzi (Vinea),
Rosina Fulgenzi (Copaib); per la pesca parteciperanno Paolo Paroncini (Consorzio
Pesca Ancona), Marco Pezzolesi (Coomarpesca), Angelo Nardini (Consorzio Ittico Fanese), Moreno Monaco (Associazione
produttori Pesca Misa) e Simone Cecchettini, responsabile regionale Legacoop
Agroalimentare e Pesca Marche.
BOLOGNA-EMILIA OVEST- ANCPL
“Rinascimento urbano”; proposte
per una politica di rigenerazione
del territorio
“Rinascimento urbano”: proposte per una
politica di rigenerazione del territorio. Il 14
marzo una iniziativa di Legacoop a Bologna
“Proposte per una politica di rigenerazione
del territorio, per un disegno di legge sul
contenimento del consumo di suolo e riuso
del suolo edificato”: è questo il tema del
convegno organizzato il 14 marzo a Bologna. L’iniziativa, promossa da Legacoop Bologna, Legacoop Emilia-Romagna e Ancpl,
rappresenta una occasione di riflessione e
confronto sui temi della rigenerazione urbana e del consumo di suolo in Emilia-Romagna. L’iniziativa si terrà dalle 9:00 alle
13:00 nell’Aula Magna della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 30.
L’evento sarà suddiviso in due sessioni di
lavoro – una dedicata alla rigenerazione
urbana e una al consumo di suolo. Interverranno Virginio Merola, sindaco di
Bologna, Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna, Giovanni Monti, presidente
Legacoop Emilia-Romagna, Francesca
Federzoni, Politecnica/Ancpl, Marco
Marcatili, responsabile Unità strategie urbane e sviluppo locale di Nomisma Spa,
Alessandro Delpiano, coordinatore Piano
Strategico Metropolitano Bologna, Luca
Bosi, presidente Sicrea, Edoardo Preger,
urbanista, Simona Tondelli, professore
associato Dipartimento di Architettura
Primo piano
ACI
UniBO, Carlo Santacroce, MateAncpl, Simone Gamberini, direttore Legacoop Bologna, on. Chiara Braga, relatrice alla
Camera del Ddl sul Consumo di Ruolo, Raffaele Donini, assessore Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali della
Regione Emilia-Romagna, Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli
Architetti, Carlo Zini, presidente di Ancpl e
di Cmb, Filippo Delle Piane, vicepresidente nazionale Ance, Daniele Manca,
sindaco di Imola e presidente Anci EmiliaRomagna.
CORINALDO
L’agricoltura sociale opportunità per il territorio
Dall’incontro fra l’agricoltura e il sociale nascono nuovi servizi per dare risposte ai bisogni crescenti della società e opportunità
di inserimento lavorativo per le persone
svantaggiate. Sono una ventina le cooperative sociali che si occupano di “rurale sociale” e, con loro, le Centrali cooperative
delle Marche hanno costruito un progettosui temi legati all’agricoltura sociale di cui è
stato tracciato un bilancio nel convegno
“L’agricoltura tra nuova ruralità e multidealità”, che si è svolto a Santa Maria in Portuno di Corinaldo (An).“Cinque convegni,
dieci seminari, due visite guidate, un viaggio studio, tre comunicazioni divulgative,
numerosi incontri con le cooperative, totale
un patrimonio prezioso che non dobbiamo
disperdere – ha detto Simone Cecchettini, responsabile regionale Legacoop
Agroalimentare Marche -, un arricchimento
per tutte le cooperative protagoniste, per gli
operatori e i soci che, con il nostro progetto,
Legacoop
Settori
hanno avuto la possibilità di conoscersi e di
confrontarsi, ma soprattutto un arricchimento per le comunità e le persone che
sono state coinvolte in queste attività”.
L’agricoltura sociale, ora regolata dalla
legge 141 del 2015, ha ricordato Cecchettini, comprende l’inclusione lavorativa di
persone svantaggiate, la fornitura di servizi
sociali, socio-sanitari, educativi mediante
l’utilizzo di attrezzature e risorse delle
aziende agricole, azioni co-terapeutiche, attività per inclusione sociale e servizi utili per
la vita quotidiana, educazione ambientale e
alimentare, conoscenza e valorizzazione del
territorio. Tutte azioni che ben si coniugano
con la bellezza e le caratteristiche dell’entroterra marchigiano in cui, però, come ha
sottolineato Matteo Principi, sindaco di Corinaldo, “occorre dare ancora più centralità
all’agricoltura, specie per i giovani imprenditori che trovano difficoltà nel realizzare un
giusto reddito, e questo può essere fatto
solo se questo settore viene messo di
nuovo al centro delle politiche nazionali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea
Bomprezzi, sindaco di Arcevia, che ha rimarcato come “ragionare di agricoltura sia
fondamentale per il nostro territorio e per il
nostro futuro” e questo va fatto anche in
un’ottica allargata, come quella dei nove
Comuni che aderiscono al Cogesco, di cui
Bomprezzi è presidente, per affrontare una
gestione del territorio condivisa e più efficace. Alfonso Pascale, formatore della
Rete delle Fattorie sociali, ha invece ricordato che “l‘agricoltura sociale nasce per
mettere al centro la persona. L’agricoltura
stessa produce relazioni e comunità e per
questo deve ritornare ad essere centrale
nella società”.
PUGLIA
Concluso il Transnational Training
per “Facilitatori di Cooperative di
Comunità”
Cinque giornate di lavoro, 67 ragazzi e ragazze provenienti da sette diversi Paesi europei per provare a diventare “Facilitatori di
operative di comunità”. Si è concluso il
Transnational Training, tenutosi in Puglia, a Fasano (Br) per “Facilitatori di
Territori
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Territori
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Cooperative di Comunità”, che ha coinvolto persone provenienti da Italia, Austria,
Lettonia, Rep. Ceca, U.K., Portogallo,Turchia,
ed è stato svolto nell’ambito del progetto “EntCom – Entrepreneurship and Community Cooperative”, di Legacoop Puglia
(finanziato dal programma Erasmus+ Azione
Chiave 2 Parternariati Strategici - 2014-1IT02-KA204-003631). Il progetto promuove
la cittadinanza attiva e l’imprenditorialità nelle
aree rurali, sviluppando ipotesi di percorsi di
diffusione del modello cooperativo e formazione imprenditoriale affinché nascano e si
Primo piano
ACI
sviluppino nuove iniziative di “Cooperative
di Comunità”. Attraverso esse le Comunità
possono auto-organizzarsi e produrre e offrire servizi in risposta ai principali bisogni comuni, ai quali spesso le amministrazioni locali
non riescono del tutto a rispondere.
Durante le cinque giornate, i potenziali “facilitatori” si sono confrontati con alcune buone
pratiche di Cooperative di Comunità pugliesi
(Melpignano Comunità Cooperativa; Jemma
Cooperativa di Comunità di Zollino, Faber City
Cooperativa di Comunità di Alberobello), analizzandone insieme ai soci il modello di governance, la sostenibilità, le modalità di
coinvolgimento della Comunità, la natura
dello scambio mutualistico, e per ciascuno di
questi aspetti i punti di forza e di crescita possibile. Inoltre, durante il training i partecipanti
si sono confrontati con una serie di altre realtà in grado di offrire strumenti e metodologie utili a lavorare con le comunità.
Il percorso ha previsto spazi di lavoro, in
gruppo e stimolando l’interazione e la partecipazione su alcuni aspetti: L’analisi dei biso-
Legacoop
Settori
gni della Comunità: pratiche e strumenti possibili; Identificare il progetto cooperative e imprenditoriale e lavorare sulla sostenibilità;
Coinvolgere gli stakeholders e attivare la rete.
Tra gli strumenti messi a disposizione: Metodologie, strumenti e pratiche per l’analisi dei
bisogni e la progettazione partecipata, tecniche di storytelling e lavoro sui significati collettivi attribuiti ai luoghi e alle risorse della
Comunità; Cooperative business model canvas per lavorare sul progetto cooperative e la
sua sostenibilità.
Il training ha consentito di attivare i “facilitatori” e dare loro strumenti operativi, ma anche
lavorare sul modello delle cooperative di comunità per svilupparlo e innovarlo.
Per informazioni: Info: http://www.entcom.eu
Facebook: EntCom: Entrepreneurship and
Community Cooperatives
Legacoop Puglia Tel: +39 0805423959;
Katia De Luca: [email protected]
Territori
Imprese
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Imprese
>> CMC
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CMC
>> Manutencoop
Approva Piano triennale: nel 2018
fatturato previsto 1,4 miliardi
>> Terre dell’Etruria
Sabato 27 febbraio l’assemblea dei soci
della Cooperativa Muratori & Cementisti –
C.M.C. di Ravenna ha approvato il Piano
Industriale 2016/2018 presentato dal Direttore Generale Roberto Macrì, alla presenza del Presidente di C.M.C. Massimo
Matteucci e del Presidente di Legacoop
Romagna Guglielmo Russo.
Nel prossimo triennio, si prevede che il fatturato della cooperativa compia un ulteriore
balzo in avanti grazie alle numerose attività
svolte all’estero assestandosi nel 2018 a
un valore di circa 1,4 miliardi di euro.
Nel 2015 C.M.C. di Ravenna ha consuntivato un fatturato di circa 1,1 miliardi di
euro, in linea con il 2014, mentre il portafoglio ordini è cresciuto grazie a 1,6 miliardi di acquisizioni effettuate nel solo
2015 assestandosi su un valore di circa
3,5 miliardi di euro. La cooperativa è presente con attività produttive ed uffici commerciali in 25 paesi, in 4 continenti e
realizza all’estero circa il 60% del proprio
giro d’affari.
In Italia, nell’ultimo anno, C.M.C. ha ottenuto lavori per circa 485 milioni di euro
principalmente acquisendo partecipazioni
societarie o subentrando in contratti risolti
a vario titolo da altri appaltatori. Fra le principali commesse realizzate nel corso del
2015 si segnala la realizzazione dei padiglioni Francia, Tailandia e Corea nell’ambito di EXPO Milano 2015.
All’estero le acquisizioni più importanti riguardano i progetti per la realizzazione di
due gallerie stradali della tangenziale di
Stoccolma in Svezia, quelli per la progettazione e la costruzione di due impianti
idroelettrici in Kenya e quello per la realizzazione di un molo nel porto di Palm
Beach in Florida.
Roberto Macrì, Direttore Generale di C.M.C.
di Ravenna ha spiegato: “Le oculate scelte
strategiche compiute negli ultimi anni ci
stanno consentendo di compiere un salto
di qualità e consolidare la nostra presenza
all’estero. Il mercato dello scavo meccanizzato di gallerie ci vede sempre più protagonisti con 16 TBM(Tunnel Boring
>> Conad Sicilia
>> Cesvip Lombardia
>> Cooperarci
>> Coop Idea
>> Cooperativa Eticae
>> Coop Occupazione e Solidarietà
>> Coop Pane e Rose
>> Camst
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Machine) operanti nel mondo, di cui cinque in Italia”.
Fonte
http://www.ravennanotizie.it/articoli/2016/03
/02/c.m.c.-approva-il-piano-triennale-nel2018-fatturato-previsto-a-14-miliardi-dieuro.html
MANUTENCOOP
Si dimette il presidente
Claudio Levorato
Manutencoop Facility Management S.p.A.
(“MFM”), capofila del principale gruppo italiano attivo nell’Integrated Facility Management, comunica che Claudio Levorato ha
rassegnato le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio di Gestione e Consigliere
Delegato della Società, rimettendo tutte le
cariche operative attualmente ricoperte, con
l’obiettivo di consentire al Gruppo una effettiva discontinuità nella gestione ed evitare
che il procedimento giudiziario che lo vede
coinvolto a Brindisi, pur in assenza di alcun
pronunciamento, possa influenzare il percorso di crescita di MFM. Hanno contestualmente rassegnato le proprie dimissioni:
Mauro Masi,Vice Presidente del Consiglio di
Gestione, e i consiglieri Giuliano Di Bernardo
e Luca Stanzani, tutti espressione dell’azionista di maggioranza, Manutencoop Società
Cooperativa. Il Consiglio di Sorveglianza, il
Consiglio di Gestione e la Società tutta ringraziano Claudio Levorato per il fondamentale lavoro svolto in questi anni e per
l’importantissimo contributo apportato alla
crescita ed allo sviluppo del Gruppo Manutencoop. Sotto la guida di Claudio Levorato,
il Gruppo è passato da un fatturato che nel
1984 era pari a circa 32 miliardi di lire (circa
16 milioni di euro), a ricavi consolidati nel
2014 pari a circa 1 miliardo di euro, e da
poche centinaia di dipendenti ai circa 20.000
attuali, affermandosi come leader in Italia nel
settore del Facility Management e player di
rilievo europeo. Il Consiglio di Sorveglianza di
Manutencoop Facility Management, riunitosi
il 29 febbraio sotto la Presidenza di Fabio
Carpanelli, preso atto delle dimissioni di
Claudio Levorato, Mauro Masi, Giuliano Di
Bernardo e Luca Stanzani da componenti del
Consiglio di Gestione, ha avviato, sulla base
Territori
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Imprese
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di quanto previsto statutariamente, le consultazioni tra i soci, con l’obiettivo di arrivare,
nel tempo minimo necessario per l’esaurimento delle procedure, alla nomina dei nuovi
Consiglieri.
In merito alle dimissioni di Levorato, pubblichiamo di seguito, una nota diffusa dal presidente nazionale di Legacoop, Mauro
Lusetti, il presidente dell’Emilia-Romagna,
Giovanni Monti, la presidente di Bologna,
Rita Ghedini.
«In riferimento alle dimissioni presentate da
Claudio Levorato desideriamo esprimere il
massimo apprezzamento per questo gesto
importante»: lo dichiarano il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, il presidente dell’Emilia-Romagna, Giovanni Monti,
la presidente di Bologna, Rita Ghedini.
«È un atto di grande responsabilità da parte
di una persona che ha sempre mostrato passione e competenza, oltre che rispetto per la
storia del movimento cooperativo. La scelta
di dimettersi da presidente di Manutencoop –
proseguono Lusetti, Monti, Ghedini – è un
segno di rispetto verso i lavoratori, la cooperativa e le attività in corso. Il suo operato nel
corso degli anni è stato determinante per l’affermazione di un gruppo importante per
l’economia del Paese. L’impegno di Levorato,
dei soci, dei dipendenti e dei dirigenti di Manutencoop, in sintonia con il movimento cooperativo, ha consentito a un piccolo gruppo
del territorio di diventare una grande realtà
nei servizi integrati per immobili e territorio in
settori che spaziano dalla sanità all’ambiente».
«Siamo convinti – concludono Lusetti, Monti
e Ghedini – che l’operato della magistratura
restituirà la dimensione della correttezza e del
rigore dell’attività di Levorato al quale, per
parte nostra, va il riconoscimento del lavoro
svolto».
CONAD SICILIA
di euro, in grado di fornire una solida garanzia per i programmi di sviluppo. Oltre 33,6
milioni di euro, pianificati per investimenti da
effettuare nel 21016, di cui 5 milioni di euro
per lo sviluppo (10 mila mq di nuove superfici di vendita, 5 mila mq di ristrutturazioni e
ammodernamenti, 120 nuovi posti di lavoro,
tra quelli salvaguardati e nuovi assunti); oltre
16,6 milioni di euro in comunicazione e promozione; 10 milioni di euro in ristrutturazione
e ampliamento delle piattaforme logistiche e
2 milioni di euro nei sistemi informativi finalizzati a migliorare la relazione con i clienti e
attivare iniziative che diano risposta a loro
specifici bisogni.
Una leadership all’insegna di una quota di
mercato del 15,2 per cento (Fonte: GNLC I
semestre 2015), della forte presenza nel vicinato, delle vendite di prodotti con la marca
del distributore (20,3 per cento, contro il 9,5
per cento del mercato siciliano. Fonte: IRI
2015). La nuova cooperativa, che mantiene
entrambe le sedi operative di Partinico (Palermo) e Modica (Ragusa), esprimerà un fatturato stimato di 800 milioni di euro con 386
punti di vendita per oltre 190 mila mq, 210
soci imprenditori e 3.236 addetti.
La presentazione ufficiale è avvenuta nel
corso dell’incontro Conad Sicilia. Il futuro ha
solide radici a Santa Tecla,Acireale (Catania),
a cui sono intervenuti il retailer director Nielsen Romolo De Camillis, il presidente di
Conad Sicilia Salvatore Abbate, il direttore
generale Natale Lia, il direttore commerciale
Stefano Stancheris, il direttore marketing
e rete Giovanni Anania e l’amministratore
delegato Conad Francesco Pugliese.
Conad Sicilia non è, però, il risultato della
semplice somma di fatturati, soci e addetti,
bensì il frutto di una strategia di sviluppo e
rafforzamento della presenza di Conad nell’isola che non poteva che passare da un processo di integrazione in grado di poter
rispondere alle nuove sfide che attendono la
moderna distribuzione.
Prima convention
dopo la fusione
Sono numeri da leader di mercato quelli che
vanta la nuova cooperativa Conad Sicilia, nata
dalla integrazione tra le due che operavano
in Sicilia, Conad Sicilia e Sicilconad.
Un patrimonio netto consolidato di 62 milioni
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
In tal modo Conad rafforza la sua presenza in
Sicilia e la propria politica in tema di convenienza, rendendola omogenea in tutto il territorio italiano. Sarà più semplice portare
nell’isola anche quei servizi – ad esempio, i
distributori di carburante e le parafarmacie
(10 quelle già in funzione) – che hanno già
dato prova di essere una buona fonte di convenienza per i cittadini e sottoscrivere accordi
con nuovi fornitori locali, ai quali Conad potrà
offrire un’opportunità di presenza in altre regioni d’Italia e all’estero.
“Il processo di integrazione delle due cooperative che hanno operato in Sicilia separatamente fino alla fine del 2015 è un primo
passo che assicura maggiore omogeneità al
nostro sistema e getta le basi per l’ulteriore
rafforzamento della nostra leadership passando attraverso operazioni di concentrazione”, sottolinea l’amministratore delegato
di Conad Francesco Pugliese.
“Conad è ora presente nell’isola con una
nuova struttura che aumenta di fatto la collaborazione e le sinergie, ma tiene conto anche
dello sviluppo di quelle aree in cui operiamo
attraverso i nostri soci imprenditori, sempre
più e sempre meglio in relazione con tante
comunità locali. Comunità a cui saremo in
grado di portare ulteriori vantaggi grazie
anche ai rapporti internazionali che abbiamo
in essere”.
“Puntiamo a sfruttare le economie di scala e
ad avere una gestione più efficace ed efficiente delle risorse e della struttura aziendale”, afferma il direttore generale di Conad
Sicilia Natale Lia. “Con questa integrazione
diamo continuità dell’occupazione, ma siamo
anche nelle condizioni di creare nuove opportunità di sviluppo per l’economia della Sicilia e di Malta, dove siamo presenti con sette
punti di vendita. La nuova Conad Sicilia è
un’opportunità di crescita per i nostri soci imprenditori, ai quali garantiamo investimenti
nella ricerca e sviluppo per avviare una piattaforma del fresco. Con la tipica multicanalità
Conad e la nostra marca, superiore di dieci
punti percentuali alla quota di mercato dell’intera Sicilia, abbiamo solide basi per accrescere in modo significativo la presenza in
tutta l’isola”.
Le premesse perché la nuova Conad Sicilia
abbia successo ci sono tutte. Partendo da
elementi consolidati e che sono un’ottima
base su cui innestare il nuovo.
Sul fronte dell’economia locale, lo scorso
Territori
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Imprese
27
anno sono stati sottoscritti accordi con 261
fornitori, sviluppando con loro un fatturato di
92 milioni di euro (pari al 18% del fatturato
dei Ce.di).
Sul fronte sociale, le due cooperative hanno
sostenuto i settori giovanili di tante società
sportive, iniziative culturali e assicurato contributi a enti benefici e associazioni, oltre ad
avere fornito un supporto alla scuola attraverso le attività promosse a livello nazionale
da Conad (le quattro edizioni di Insieme per la
scuola e le due di Scrittori di classe) con il
contributo di tutte le otto cooperative associate nel consorzio nazionale.
TERRE DELL’ETRURIA
Chiude il bilancio 2015 in positivo
Si chiude con il segno positivo il bilancio al
31 agosto 2015 di Terre dell’Etruria, prima
cooperativa di servizi in agricoltura multisettoriale in Toscana e una delle maggiori a livello nazionale. Il fatturato si attesta a 44
milioni di euro, in aumento del 3% rispetto
all’anno precedente, nonostante la pessima
performance dell’olio nella scorsa stagione,
compensata da un aumento dell’ortofrutta.
La cooperativa ha investito oltre 2 milioni e
ha incrementato la presenza sul territorio.
Questi i numeri presentati il 27 febbraio a
Manciano dal presidente Massimo Carlotti, alla presenza di Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana,
Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana e Mauro Lusetti, presidente nazionale Legacoop.
“Terre dell’Etruria rappresenta cinque filiere
(olio, vino, ortofrutta, cereali, agroforniture),
ognuna con proprie dinamiche, specificità di
struttura della catena del valore, una propria
Primo piano
ACI
dimensione di ambienti competitivi e di competitori. Oltre a questa molteplicità di mercati in cui siamo chiamati a muoverci,
lavorando nell’agroalimentare, risentiamo
pesantemente di varianti esogene come la
stagionalità ed il clima che influenzano direttamente il risultato economico della cooperativa. Per questo sono particolarmente
soddisfatto di chiudere un bilancio positivo,
da cui ripartire per sfide impegnative. Dobbiamo però ricordarci che la cooperativa non
vive solo di numeri e risultati finanziari ma
basa la sua esistenza su identità, appartenenza, orgoglio, fiducia, vicinanza, garanzia,
verità; parole che vogliamo che diano valore
al nostro cammino” ha affermato il presidente Carlotti.
Carlotti ha inoltre ribadito per il mondo agricolo la necessità di “imprenditorialità seria,
di organizzazione, di ricambio generazionale,
di sostegno alle politiche che generano percorsi virtuosi e di sviluppo per le aziende e
per i territori”.
Uno dei punti principali delle attività del
2015, che vedrà la sua maggiore espressione nei prossimi tre anni, riguarda il miglioramento dei punti vendita e dei
magazzini. Si contano già interventi a Cascina, Chianni, Sgrillozzo, Poderone, Montiano e Venturina, mentre è prevista per
maggio l’apertura del nuovo punto vendita
del centro aziendale di Donoratico. La riqualificazione è in programma anche per i punti
vendita di Rosignano,Venturina, Cura Nuova,
Casino di Terra e Poderone.
Ad oggi Terre dell’Etruria impiega 109 persone ed è presente in Toscana con 4 frantoi,
15 magazzini, 14 centri di stoccaggio cereali,
una cantina ed una centrale ortofrutticola,
oltre a società collegate.
“Terre dell’Etruria è una delle realtà più rilevanti a livello regionale e nazionale – dichiara
Sara Guidelli, presidente Legacoop Agroalimentare Toscana – ed è una struttura fondamentale per la valorizzazione della produzione
agricola toscana e la tutela della cooperazione
di base. Grazie ad una crescita sociale e manageriale, è riuscita in questi anni ad aumentare la competitività aziendale e
sostenere una nuova visione dell’agricoltura e
del ruolo importante che essa assume nel
contesto socio economico e nei diversi territori rurali, facendone emergere con forza il
volto nuovo, differenziato e multifunzionale”.
Legacoop
Settori
CESVIP LOMBARDIA
Tra i primi 10 operatori
nella regione
Cesvip Lombardia si colloca tra i primi 10
operatori di Regione Lombardia per l’erogazione dei servizi al lavoro e si conferma
tra i primi operatori a livello regionale per
risultati occupazionali garantiti ai propri
utenti.
A commento dei dati, resi pubblici da una
delibera regionale, la Presidente della cooperativa, Elena Danese, ha spiegato che
questi risultati sono il frutto di un grande
impegno da parte dei soci lavoratori, di investimenti costanti, fatti negli anni, sulle
professionalità e sulle competenze interne
alla società.
Il risultato citato, non è che la rappresentazione di un impegno quotidiano di tutti i livelli organizzativi di Cesvip Lombardia che
oggi conta 57 addetti, ed in particolare riguarda tutte le 8 sedi, operative sul territorio regionale, in prima linea nell’erogazione
dei servizi.
Cresce dunque ogni giorno il numero delle
imprese che si affidano a Cesvip Lombardia
non soltanto per la storica attività di gestione dei piani formativi aziendali, ma
anche per la risposta ai bisogni di inserimento di nuove figure professionali, per i
servizi di ricerca & selezione, l’attivazione di
tirocini formativi di inserimento lavorativo,
così come per l’inserimento di persone appartenenti alle categorie protette (L.68/99).
Professionalità, rapidità di risposta e contenimento dei costi, prosegue la Presidente, ci
hanno consentito di consolidare la relazione
con tante imprese, attive in Lombardia, alle
quali siamo grati per la fiducia, gli stimoli al
miglioramento e per la collaborazione
franca e costruttiva. E’ anche grazie a loro
se ci è stato possibile fornire concrete opportunità di lavoro alle persone che si sono
rivolte alle nostre sedi.
E’ in questo contesto, che vogliamo consolidare la presenza, aprendo nuove filiali sul
territorio lombardo ed ulteriormente migliorare il nostro servizio rendendolo sempre
più accessibile alle piccole e medie realtà
imprenditoriali che possono, gratuitamente
o con costi estremamente contenuti, avvalersi di servizi, qualificati, per la selezione
Territori
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del personale, l’attivazione di tirocini, consulenza per l’accesso a sgravi/ incentivi all’assunzione.
Per tutte queste esigenze è attivo il numero
verde gratuito 800 -178547.
COOPERARCI
Poste Italiane premia il progetto
Energie Resistenti”
aperta anche autogestiti ( passeggiate per
la città su percorsi prestabiliti come attività
di educazione alla salute) e proposte di percorsi culturali tramite visite a mostre e attività culturali del territorio;
“Come Cooperarci – conclude Laura Gengo
– siamo già presenti sul territorio con nostri
servizi sull’area anziani. Con questo progetto potremo coordinare al meglio queste
attività su un territorio che si sviluppa su 19
Comuni, mettendo a disposizione personale
specializzato e nostri operatori, coinvolgendo l’associazionismo presente, il volontariato e le scuole”
COOPERATIVA ETICAE
COOP IDEA
Riceve il premio “Marche Eccellenti”
Cooperarci ha firmato la convenzione con
la Fondazione Poste Italiane Onlus per il finanziamento ottenuto per il progetto “Energie Resistenti”, rivolto ai meno giovani del
territorio della Val Bormida.
Sedici in totale i progetti selezionati dal comitato scientifico su un totale di 123 pervenuti. Quello di Cooperarci è l’unico
approvato in Liguria.
“Un finanziamento di 30.000 euro da impiegare in attività di invecchiamento attivo –
spiega la presidente di Cooperarci, Laura
Gengo – Un’ iniziativa significativa da parte
di un ente come Poste Italiane che si impegna nel sociale e una soddisfazione per noi
essere stati scelti tra tanti in Italia. L’obiettivo del progetto è quello di avviare un programma di invecchiamento attivo che
possa essere nel tempo promosso dagli
stessi utenti con il supporto del volontariato
e dell’associazionismo in autonomia”.
Il progetto andrà a implementare, nella realtà del Distretto Socio Sanitario “Bormide”
dell’entroterra savonese, le attività dedicate
agli anziani ancora attivi del territorio .
Saranno proposte attività di informazione/formazione sugli stili di vita come
l’educazione alimentare, la prevenzione; attività fisica adattata(AFA) , ginnastica dolce;
memory training per prevenire il rallentamento/decadimento delle attività intellettive
e della memoria; gruppi di cammino all’aria
Primo piano
ACI
La cooperativa Idea fa parte delle “Marche
eccellenti”. All’azienda, specializzata in sviluppo e progettazione di sistemi hardware e
software per soluzioni innovative, è andato
il premio che Cna Marche destina alle piccole e medie imprese marchigiane più innovative del 2015 per lo sviluppo
commerciale, la ricerca, la strategia e innovazione aziendale, la gestione delle persone.
Tra le imprese innovatrici delle Marche, la
Cna regionale ne ha selezionate 30 inserendole nel “Repertorio regionale delle imprese eccellenti 2015” quelle che ce
l’hanno fatta a praticare l’innovazione e che
rappresentano una “best practice”. Cna
Marche ha premiato Idea per la sua capacità di innovare nella gestione delle persone.
La cooperativa, sede ad Ancona, nove addetti, è una società di ingegneria per la pro-
Legacoop
Settori
gettazione integrata e lo sviluppo di sistemi
intelligenti per la domotica,l’industria e i
servizi. Idea è nata nel 2007 da tre studenti
della Facoltà di Ingegneria, vincitori del concorso regionale eCapital per la promozione
di nuove idee imprenditoriali. Grazie alla
stretta relazione con l’Università, Idea ha
avviato importanti collaborazioni con
aziende del territorio, sviluppando competenze nel campo dell’automazione e dell’elettronica e partecipando a numerosi
progetti orientati a tre direttive, innovazione,
ricerca e sviluppo.
Diventa startup innovativa
ETICAE – Stewardship in Action Soc. Coop.
è la prima società cooperativa italiana che
si ispira per la sua attività ai principi della
stewardship, quale strategia di gestione responsabile che introduce un principio etico
nella valorizzazione delle risorse. La cooperativa nasce come braccio operativo di Stewardship, Associazione Italiana per la
Gestione Etica delle Risorse (SAIGER) ed ha
sede a Frosinone in Viale Mazzini, 69.
Iscritta ufficialmente nel registro delle Start
Up Innovative dal 14 gennaio 2016, ETICAE
– Stewardship in Action mira a soddisfare il
bisogno di una coniugazione tra il mondo
produttivo ed il mondo etico e responsabile
offrendo servizi di consulenza, affiancamento aziendale e formazione sulla stewardship, sulla progettazione sostenibile,
SA8000, bilancio sociale e comunicazione
etica. Il processo di gestione della stewardship offre alle aziende l’ottimizzazione
della propria filiera produttiva in termini di
sostenibilità ambientale, sociale ed economica, oltre che benefici in termini di qualità
del prodotto e degli stili di vita degli stakeholders. La stewardship, applicata come
modello di governance organizzativa produce out put in termini di reputazione, impatto valoriale dell’azienda e costruzione di
una vision e mission condivisa da tutta l’organizzazione.
ETICAE – Stewardship in Action Soc. Coop.
offre inoltre servizi di progettazione integrata relativi alla custodia del territorio (land
stewardship) e delle risorse. Avvalendosi
Territori
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anche della collaborazione dei membri del
Comitato Tecnico Scientifico di SAIGER e del
network di Stewardship Italia, ETICAE – Stewardship in Action, è in grado di garantire
servizi di alta professionalità e qualità.
In qualità di cooperativa under 40 aderente
a Legacoop, ETICAE – Stewardship in Action è membra di Generazioni Legacoop
Lazio, è inoltre aderente al progetto di Area
Vasta Smart dell’Ente Provincia di Frosinone
– Tavolo provinciale Patto di solidarietà sociale – il cui intento è pianificare lo sviluppo
e l’innovazione per il miglioramento di un
processo di coesione sociale aperto ai territori provinciali.
ETICAE – Stewardship in Action, società
cooperativa di produzione lavoro, è nata
dalla volontà dei soci fondatori di cooperare
mettendo in condivisione le esperienze individuali maturate nell’ambito della stewardship, della sostenibilità ambientale, dei
processi di costruzione sostenibili, della certificazione etica, della comunicazione sostenibile, al fine di fornire servizi integrati
per una gestione responsabile delle risorse.
La cooperativa si caratterizza per essere
una società a totale composizione femminile. Sono socie della cooperativa: Annalisa
Casino, Roberta Pietrobono, Cristina Langella.
Sono partner di ETICAE – Stewardship in
Action Soc. Coop:
- Stewardship, Associazione Italiana per
la Gestione Etica delle Risorse;
- Custodia del Territorio (organizzazione
di Legambiente Nazionale impegnata
nella promozione di Land Stewardship);
- LA TANA coop d’inclusione sociale;
- XS Print Lab.
ETICAE – Stewardship in Action è attiva
nella promozione di una comunicazione
Primo piano
ACI
etica. Stampa solo se necessario, usa carta
certifica FSC e utilizzando ECOFONT versione free e versione con risparmio sull’inchiostro del 50%. ETICAE non compra
costosi biglietti da visita, ma realizza autonomamente i “Riusetti da Visita”, biglietti da
visita ottenuti da carta e cartone da riuso,
timbrati con eco – inchiostro.
Per maggiori informazioni: www.eticae.it
COOP OCCUPAZIONE E SOLIDARIETÀ
Presenta il docu-film
“Otto passi avanti”
Occupazione e Solidarietà, cooperativa sociale di Bari, impegnata da tempo in numerose iniziative finalizzate alla valutazione
degli effetti del disturbo autistico e migliorare la qualità della vita di coloro che ne
sono affetti, come anche delle loro famiglie,
ha organizzato una giornata di approfondimento, sabato 12 marzo 2016. Dal titolo
“Autismo e diagnosi precoce” al Nicolaus
Hotel di Bari, a partire dalle ore 9.00, la
cooperativa promuove l’evento “Otto Passi
avanti” (già tenutosi in varie località d’Europa e Sud America): un dibattito, alla presenza
di
esperti
del
settore
neuropsichiatrico infantile, preceduto dalla
proiezione del docu-film “Ocho pasos adelante” di Selene Colombo, dedicato all’importanza di conoscere immediatamente
i segni distintivi dell’autismo. E’ il racconto
di cinque bambini diversamente affetti da
DSA, delle loro famiglie e dell’esperienza
dei loro terapisti giorno dopo giorno. Un vero
e proprio strumento di lavoro, utilizzato, in
America e Italia, per formare tutte le figure
Legacoop
Settori
professionali a contatto con i bambini (tra i
0 e i 5 anni circa), nonché gli studenti universitari delle facoltà interessate.
All’evento parteciperanno la dottoressa
Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanità, il responsabile del UOS di
Neuropsichiatria infantile di bari, Cesare
Porcelli, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
L’iniziativa rientra nel progetto “MUSA –
Metodologie Ubiquitarie di inclusione sociale per l’Autismo”, progetto di ricerca finalizzato alla creazione di Home Lab per lo
screening precoce con l’utilizzo di tecnologie avanzate e innovative, grazie anche al
supporto di partner tecnologici, ovvero
CNR-ISAI (Istituto Scienza Applicate e Sistemi Intelligenti, FVB, Behaviours Lab). Il
progetto MUSA, di cui Occupazione e Solidarietà è capofila, rientra nei “Cluster tecnologici regionali per l’Innovazione”
sostenuti dalla Regione Puglia.
Un Home Lab è un laboratorio/residenza
che ha l’obiettivo di accogliere famiglie per
il tempo di studio, valutazione diagnostica
ed ecologica e trattamento intensivo precoce attraverso strumenti metodologici e
tecnologie biomediche non invasive. Una
nuova possibilità di assistenza socio-sanitaria, dunque, per la ricerca e la terapia dell’autismo. Come? Attraverso l’individuazione
delle anomalie di comportamento, lo studio
dei processi relazionali all’interno della famiglia e dell’ambiente naturale, e l’applicazione eco-relazionale che coinvolge il nucleo
familiare, diverso al trattamento usuale discontinuo e ambulatoriale ()in cui non è prevista la presenza dei genitori).
COOP PANE E ROSE
Si aggiudica il servizio “Pronto
badante” a Prato
«Pronto, vorrei una badante per mio padre».
Chi risponde dall’altra parte della cornetta è
una voce giovanile e gentile che dal call
center smista la chiamata alla “Pane e
Rose”: la cooperativa sociale ha il compito
di intervenire entro 48 ore dal Sos lanciato
dalla famiglia inviando a casa una persona
formata e autorizzata per consigliare la so-
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luzione migliore, supportando i parenti nelle
pratiche per ottenere i voucher dall’Inps
(300 euro fino a un massimo di 30 ore).
Funziona più o meno così “Pronto Badante”,
il servizio lanciato un anno fa dalla Regione
nell’area fiorentina e dal 1° marzo esteso a
tutta la Toscana. Nemmeno il tempo di pubblicizzarlo per bene che nel giorno del debutto la coop pratese “Pane e Rose” (che
tramite un bando ha ottenuto l’affidamento
del servizio sul territorio come capofila di
una cordata con altri due soggetti) si è ritrovata con sette richieste di visite domiciliari. Richieste da Prato, Carmignano e
Poggio a Caiano per pazienti appena dimessi dall’ospedale oppure malati affetti da
demenza senile, in ogni caso quasi tutti ultraottantenni per i quali occorre un sostegno immediato. L’operatore qualificato di
“Pane e Rose” ha 48 ore di tempo per visitare queste famiglie e rendersi così conto
della loro reale necessità.
«Non ci aspettavamo questa risposta - fa
sapere Lara Toccafondi, responsabile dell’area inclusione di “Pane e Rose” - segno
di una domanda crescente di famiglie in difficoltà. Il nostro ruolo è quello di fare da
ponte tra queste ultime e l’Inps, occupandoci delle visite domiciliari, dell’assistenza
nelle pratiche on line per i buoni servizio e
del tutoraggio nel caso in cui serva anche
affiancare con ore di formazione l’assistente familiare».
Sia chiaro però che l’operatore autorizzato
(in questo caso, “Pane e Rose”) non può
svolgere opera di intermediazione di manodopera: in sostanza, la famiglia dovrebbe
avere già un’idea della figura di badante cui
affidarsi o aver individuato magari il nome
passando dai canali tradizionali come le
parrocchie, la Caritas e le associazioni di
volontariato.
«Ma potrebbe essere anche la figura di un
familiare», spiega Lara Toccafondi. A Prato
“Pronto Badante” - l’investimento della Regione per questo primo anno di sperimentazione è stato di 3,8 milioni di euro di cui
1 milione circa per i voucher già pagati all’Inps - dimostra di avere già i numeri per
decollare con il 25% delle visite attivate sul
totale regionale già nel primo giorno (in tutta
la Toscana sono state 28 le prese in carico
dall’operatore a fronte di un totale di 112
chiamate al call center).
Nel frattempo la coop “Pane e Rose” ha
Primo piano
ACI
quantificato il potenziale bisogno da intercettare da qui fino alla fine dell’anno: la
stima approssimativa è di 400 richieste, un
dato che tiene conto dei numeri della popolazione anziana a Prato.
Tra i requisiti per poter accedere al servizio,
l’età minima di 65 anni, la residenza in Toscana e il vivere una condizione di fragilità
o disagio.
Non è la prima volta che si parla di “Pronto
Badante” a Prato: nel maggio scorso, in
piena campagna elettorale per le regionali,
era stata l’allora candidata Ilaria Bugetti,
oggi consigliera regionale del Pd, a chiedere
che il servizio sperimentato nell’area fiorentina venisse esteso all’area pratese.
Fonte http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2016/03/02/news/pronto-badante-ilnuovo-servizio-della-regione-1.13054127
CAMST
Camst: sponsor del Festival del
Giornalismo Alimentare
Quando il cibo fa notizia e quando la notizia
parla di cibo: dal 25 al 27 febbraio 2016
Torino ha ospitato la prima edizione del Festival internazionale del giornalismo alimentare.
Camst ha partecipato in forze al Festival del
Giornalismo Alimentare, di cui è sponsor,
con l’obiettivo di ragionare sull’efficacia di
una corretta e trasparente comunicazione
nel settore e di aprire un dialogo costruttivo
con il mondo mediatico.
Con i suoi 12.000 dipendenti e i 100 milioni
di pasti prodotti ogni anno, Camst è leader
italiana nella ristorazione: da quella scolastica, segmento in cui ha anticipato la concorrenza, a quella commerciale, con una
presenza costante nei centri storici e commerciali, nelle zone industriali ed artigianali;
da quella aziendale, dove produce annualmente 21 milioni di pasti, alla sanitaria, con
un servizio rivolto a oltre 130 strutture pubbliche e private come ospedali, case di riposo, cliniche e istituti di assistenza.
Nella mattinata di giovedì 25 febbraio, la
Presidente Antonella Pasquariello, ha
portato il proprio contributo al convegno
inaugurale del Festival dedicato a “quali politiche alimentari dopo Expo” mentre, il
giorno successivo, il Direttore Affari Gene-
Legacoop
Settori
rali, Arnaldo Tinarelli, è stato tra i relatori
del dibattito pomeridiano, incentrato sulla
comunicazione della sicurezza alimentare.
Accanto ai lavori istituzionali, CAMST è stata
protagonista anche del pranzo di giovedì
25, con il “lunch Mense d’Italia”: un menù
tricolore che racconterà il nostro Paese attraverso la varietà dei piatti serviti nelle
mense delle diverse regioni. Sabato 27, infine, in occasione dei press tour, la Cooperativa aprirà le porte della propriacucina
centralizzata di Chieri dove vengono
preparati quotidianamente migliaia di pasti
per le mense scolastiche del territorio.
“Abbiamo sposato sin da subito l’idea del
Festival del Giornalismo Alimentare- ha
commentato Gabriella Bartoccelli, Responsabile della comunicazione di
CAMST – perché siamo consapevoli di
quanto sia importante il ruolo di una comunicazione efficace e puntuale quando si
parla di cibo, in particolare se questo viene
servito nelle mense scolastiche in cui si
compie il più importante momento educativo dei bambini in campo alimentare. Riteniamo che nel nostro settore ancora molta
strada debba essere percorsa per avvicinare gli operatori dell’informazione alla giusta percezione della complessità e della
sicurezza dei processi che trasformano le
materie prime nei 100 milioni di pasti che
serviamo ogni giorno in tutta Italia. Confidiamo nel ruolo del Festival come prima occasione in Italia per mettere in circolo
un’informazione virtuosa, capace di raccontare con trasparenza il nostro mondo di
riferimento.”
Tre giorni interamente dedicati a una delle
tematiche di maggiore attualità, attraverso
incontri, workshop e un “gustoso” calendario di eventi off, showcooking e degustazioni
guidate, rivolti agli addetti ai lavori e aperti
al grande pubblico.
Esperti nazionali ed internazionali hanno
animato l’agorà, accanto alla voce di
aziende, istituzioni, blogger e giornalisti di
settore.
Quattro le sezioni su cui il Festival si è concentrato: Sicurezza Alimentare, Biodiversità,
Stili di vita ed Enogastronomia.
Cuore delle sessioni di lavoro è stato, nel
centro storico della città, il complesso della
Cavallerizza, sede della nuova Aula Magna
dell’Università degli Studi di Torino.
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OSSERVATORIO SWG
Referendum Trivelle:
la sfida oltre il quorum
Tre quarti degli italiani ritiene importanteil referendum sulle trivelle del 17 aprile.Siamo
ancora lontani dal voto e, soprattutto, non è
ancora iniziata alcuna campagna d’informazione e referendaria. Il quadro è a motori
spenti e la partita è da iniziare. L’interesse
registratonon dà la garanzia del quorum, ma
non fa nemmeno dormire sonni tranquilli
agli avversari della consultazione.
Il tema del referendum, infatti, ha in sé un
forte potenziale evocativo. Riecheggia nella
mente degli italiani antichi e nuovi sentimenti e porta alla luce il solido senso ambientalista che si è insediato nel nostro
Paese. Oggi, il green, è divenuto anche una
sfida economica. Un’opportunità per territori
e imprese, ma, innanzitutto, è diventato un
asset valoriale di riferimento per una parte
consistente del Paese.
Questo è lo sfondo in cui si cala il referendum sulle trivellazioni.Il tema, però, fa entrare in gioco aspetti di tipo simbolico,
emozionale e visioni sul modello di sviluppo.Il petrolio, infatti, richiama alla mente
associazioni relative al potere, alla forza, al
dominio del denaro, al volto duro, puro e
muscolare del capitalismo. Il tema dischiude
anche altre connessioni, come quelle con la
guerra (con i conflitti generati dal bisogno di
controllo dell’oro nero); quelle relative alla
concentrazione delle ricchezze nelle mani di
pochi, ai complotti, ai poteri forti, alle sette
sorelle, al dominio del profitto sulle esigenze
di territori e persone. Le trivelle saldano le
visioni di anziani e giovani, parlano di modello di sviluppo, di territori, turismo, mare,
pesca; di un sistema di valorizzazione delle
qualità e delle bellezze locali che possono
essere messe a rischio.
Così il referendum del 17 aprile porta con
sé una costellazione di narrazioni, immagini,
sensazioni e, soprattutto, spinge le persone
a posizionarsi non solo lungo l’asse ambiente-economia, ma anche lungo l’asse
poteri forti-cittadini.
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.500 maggiorenni compiuto tra il
15 e il 16 febbraio 2016.
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