Opinioni sui Trasferimenti 2 maggio 2013

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Opinioni sui Trasferimenti 2 maggio 2013
LE OPINIONI DEI LETTORI SULLA MOBILITA’ NAZIONALE (TRASFERIMENTI):
L’ENNESIMA INCOMPIUTA !
Nell’approssimarsi del nuovo confronto per i trasferimenti volontari in Poste Italiane (2 Maggio rinviato al 7 Maggio)
e la predisposizione di un eventuale nuovo accordo valido dal 2013 pubblichiamo alcune delle lettere inviateci per via
di posta elettronica all’indirizzo messo a disposizioni dei visitatori del sito web: http://www.uglcomunicazioni.it
Le imprecisioni ed i fatti sono ovviamente direttamente pertinenti alle opinioni espresse dai singoli interessati, cui
possiamo in qualche caso dissentire ed abbiamo anche risposto puntualmente. Comunque nel rispetto della libertà di
pensiero e del diritto a potersi confrontare con il sindacato rendiamo note le opinioni che sono state argomentate dai
lavoratori che ci hanno scritto.
Nel nostro sito web continua il sondaggio sulla “Mobilità Volontaria Nazionale” di Poste Italiane (continueremo a
dare contezza dei suggerimenti e delle opinioni che ci arriveranno sul tema dei trasferimenti).
…………………….
Buongiorno, sono una delle tante inserita in graduatoria per il trasferimento... sono stata tranquilla finora perché
credevo che le regole fossero rispettate e non volevo credere a voci e dicerie, ma oggi mio malgrado debbo
ricredermi....; trasferimenti fatti solo per alcune città, ok può esserci, ma quello che non si può accettare è che alcuni
contattati non avevano i requisiti dettati al 21 dicembre 2011. Ovvero erano ancora portalettere e successivamente
passati a mercato privati inseriti in graduatoria come sportellisti... All’epoca fu segnalata tale discordanza e alcuni
dissero che se ci fossero stati trasferimenti si sarebbero verificate tali posizioni ma non è stato così. Sia ben chiaro non
sono contro i colleghi, ma contro coloro che pongono in essere delle regole che poi non vengono rispettate, allora
perché fare la mobilità ? Continuiamo con i trasferimenti ad personam..., perché firmare un accordo in cui si afferma
che i requisiti sono fissati ad una tal data e poi fare il bello e cattivo tempo... senza possibilità alcuna di controllare.,
.non posso saper io i requisiti che hanno i colleghi ma i sindacati e l azienda sì. Perché non controllano ? Cordiali
saluti (A.)
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Salve, sono una dipendente di Poste Italiane che ringrazia per l’invito, rivolto a tutti i lavoratori interessati, a fare
proposte e a fornire suggerimenti riguardo l’annosa questione della mobilità nazionale volontaria.
Dopo aver lavorato per molto tempo come CTD nella mia città di residenza in …….., nel 2009 sono stata chiamata a
Roma per la scelta di una sede facendo parte della graduatoria nazionale. In quella circostanza la scelta è ricaduta, mio
malgrado, nel lontano Piemonte in particolare nella provincia di Torino visto che le sedi disponibili erano tutte
dislocate al Nord.
Nel giro di pochi giorni ho dovuto trovare casa, fare le valigie e soprattutto cercare non una ma due badanti che
potessero assistere mia madre. Non sto qui a dilungarmi sulle preoccupazioni e le ansie con le quali convivo ogni
giorno, sui problemi che ho dovuto affrontare con le tante badanti che si sono susseguite fino ad oggi, molte delle
quali vengono in Italia solo per soldi incapaci di farsi coinvolgere emotivamente da queste situazioni delicate. Sui tanti
sensi di colpa nei confronti di mia madre che da sempre si è sacrificata per me e che ora, bisognosa della mia
presenza, si sente abbandonata non essendo in grado di comprendere l’intera e complessa situazione. Sull’ansia che un
giorno possa succedere qualcosa di irreparabile, che mi arrivi una telefonata e che io non riesca ad essere lì, accanto e
lei, in tempi brevi. Vorrei che si riflettesse anche su questo e che, chi di dovere, pensasse solo per un attimo che quella
persona portatrice di handicap non sia la mia mamma, ma la loro.
Nel corso di questi anni ho esposto il mio problema più volte parlando personalmente con colleghi, esponenti
sindacali, responsabili dell’ufficio del personale convinta che l’Azienda tenesse conto, così come mi era stato più volte
detto, delle cosiddette “esigenze dei lavoratori”. Qualcuno mi ha dato false speranze, altri mi hanno suggerito di
sfruttare il congedo biennale retribuito di cui ho diritto per la gravità della situazione e per la convivenza che ho con la
persona portatrice di handicap; altri ancora mi hanno suggerito di licenziarmi, una proposta che ovviamente non
merita alcun commento. Inoltre, sin da subito, mi sono vista costretta a formulare alla mia Azienda una prima richiesta
di trasferimento motivata ovviamente dalla necessità di assistere mia madre portatrice di handicap in situazione di
gravità (art. 3 comma 1 e comma 3 della legge 104/92) cui non è seguita alcuna risposta ufficiale. A tale richiesta ne
sono seguite altre due, tutte ovviamente correlate da documentazioni specifiche. Ma ancora una volta, nessuna
risposta. Alla luce di tutto questo ed in vista di una nuova intesa sui Trasferimenti Nazionali Volontari colgo il vostro
invito volto a dar voce a tutti coloro che come me da tempo aspettano, con speranza, novità in merito. A questo
proposito vorrei focalizzare l’attenzione su tre punti fondamentali:
1) dare una certa priorità a situazioni difficili e complicate da gestire a tanti chilometri di distanza soprattutto in
presenza di persone portatrici di handicap bisognose di continua assistenza e supporto affettivo e psicologico.
Un’idea potrebbe essere quella di stilare una sorta di graduatoria a parte per favorire l’avvicinamento di quei
lavoratori che, loro malgrado, si trovano ad affrontare situazioni che rientrano nel delicato e complicato mondo
dell’handicap, tenendo ben presente i diversi gradi di parentela tra il lavoratore stesso e la persona portatrice di
handicap.
2) indirizzare la scelta dei lavoratori interessati alla mobilità non ad una singola provincia a ma all’intera regione di
residenza in modo di avere un più ampio ventaglio di possibilità di essere trasferiti non circoscrivendo la scelta al
medesimo ruolo ma tenendo conto dei titoli posseduti e delle esperienze lavorative pregresse del lavoratore in
questione.
3) favorire i trasferimenti nazionali a quelli regionali ovvero favorire quei lavoratori che, loro malgrado, sono stati
costretti a scegliere una sede di lavoro e centinaia di km da casa. Lavoratori che hanno visto vanificare, in un batter
d’occhio, i tanti progetti di un futuro proiettato nella loro terra di origine ma che sperano un giorno di poterli
realizzare. Un giorno, speriamo, che non sia troppo lontano.
Spero che tutte le OO.SS. pongano all’attenzione dell’Azienda le molteplici problematiche che affliggono tutti i
lavoratori fuori sede e, soprattutto, che Azienda e sindacati mettano in campo qualunque soluzione finalizzata a
risolvere questa annosa questione dando un barlume di speranza a tutti quei lavoratori che ormai da troppo tempo
attendono risposte forti e concrete.
Nell’augurare a tutti un proficuo lavoro nell’interesse dell’Azienda tutta e dei i dipendenti di Poste Italiane, porgo i
miei più cordiali saluti. S.F. (lettera firmata)
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Buonasera,vorrei innanzi tutto rinnovare i miei complimenti per il vostro sito che rende le notizie semplici e in tempo
reale sempre, sono un portalettere che lavora ormai da ben 5 anni a 1.200 km da casa come altri colleghi sicuramente.
Domani come appreso dal sito ci sarà un eventuale nuovo accordo per la mobilità nazionale che si spera abbia più
valenza rispetto al precedente rivelatosi dopo un'ennesima proroga al mese di aprile, una delusione da parte di tutti o la
felicità di pochi,anzi POCHISSIMI. Ormai con la riorganizzazione dei servizi postali sembra una vera utopia
ricongiungersi ai propri cari e crearsi un futuro con la famiglia che si vorrebbe formare, visto che nel mio caso vivo
ormai un rapporto a distanza da quando sono stato assunto in questa azienda che sta negando la felicità e portando allo
sfinimento la vita di molti; ringrazio sempre e comunque Poste Italiane di avermi dato la possibilità di avere un lavoro
ma se questo è il prezzo da pagare mi vedrò costretto a mollare, azione in questo momento favorevole all'azienda che
come ormai sappiamo taglierebbe posti di lavoro senza freni. Volevo se possibile fare qualche valutazione per quanto
riguarda l'accordo di domani, perché le graduatorie non vengono stilate per CSD PDD o altro? In modo da dare la
possibilità reale a tutti visto che molta gente che occupa le graduatorie al momento della chiamata rifiuta perché
vorrebbe avere il lavoro sotto casa, o comunque creare un'altro modo per far si che chi non accetta la prima volta, di
non farne parte alle successive. C'è gente che andrebbe (incluso il sottoscritto) anche a 300 km da casa pur di tornare
almeno il week end dai propri cari, proporrei anche di aumentare le soglie d'ingresso tipo 3-5 anni visto che prima
sembra di aver capito che il trasferimento rimane un sogno o una mera illusione. Spero che queste povere valutazioni
vengano prese in considerazione magari sommate a quelle di tanti altri che di proposte ne avranno fatte a bizzeffe,
sicuramente quello di domani non sarà un incontro facile e di questo ne siamo al corrente ma chiediamo a Poste
Italiane e a voi sindacati di non nutrire più false speranze e lasciare gente a sperare inutilmente dando quantomeno la
concretezza di capire se sarà possibile avere un trasferimento e i tempi e quindi la possibilità da parte dei lavoratori
interessati di prendere una decisione personale. (N.P.)
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Salve, sono un operatore di sportello che lavora nella provincia di Pavia! Già in passato vi scrissi una mail relativa
all'argomento mobilità nazionale, una categoria di lavoratori che negli ultimi 3 anni ha trovato più porte chiuse in
faccia che risoluzione e sollievo ai tanti problemi dei lavoratori in attesa.., purtroppo fra un paio di giorni scade il
termine già prorogato che dava la possibilità a tanti di noi di sperare in un ultimo miracolo (visto che tanti hanno
atteso fino all'ultimo che qualcosa cambiasse)...
Ahi noi purtroppo... in questi ultimi giorni qualcuno è stato chiamato ma la stragrande maggioranza no... ed ora ci
ritroviamo nuovamente sottoposti a dover attendere nuove decisioni, nuovi accordi, nuove domande da inoltrare e
nuove graduatorie da dover scalare... e tutto questo con un patema d'animo che affligge giorno per giorno noi
lavoratori assieme a genitori anziani e malati e figli piccoli... Purtroppo molti di noi sanno che la nuova riforma del
settore recapito non gioverà per niente alla questione mobilità nazionale e ai tanti lavoratori che rimettono il loro
destino nelle nuove decisioni dei capi ... e tutto questo non fa altro che creare malumore e delusione anche verso il
sindacato che dovrebbe tutelare la serenità del lavoratore, infatti molti di noi poco per volta non credono più a niente e
nessuno!!
Voi da sempre aggiornate la nostra categoria con spazi dedicati all'argomento, voi più delle altre sigle, e molti
monitorano la vostra pagina internet per sapere se ci sono novità e aggiornamenti!!
Ora ci fate sapere che il 02-05-2013 ci sarà un nuovo incontro per decidere nuovamente sulle nostre sorti....
Quello che mi auguro personalmente (ma non credo di essere l'unico) e che i nuovi accordi non siano fatti tanto
per.....Ormai tutti sappiamo quali erano i fini reali dell'accordo mobilità 2010-2013!! Abbiamo bisogno di una mobilità
che funzioni!! che sia reale e veritiera nei confronti di chi aspetta!! Anche se c’è da aspettare ancora!! Ma che si
stabiliscano dei tempi risolutivi per tutti e che non sia un attesa vana senza fine!! Vogliamo più chiarezza
nell'organizzare e nello strutturare le modalità di partecipazione e di tempistica di chiamate!! Non abbandonateci e non
lasciate che le nuove riforme sul recapito affossino definitivamente le aspettative sulla mobilità nazionale... noi non
c'entriamo niente con tutti questi cambiamenti, sono anni che aspettiamo risposte!! Non è giusto ora far finta che non
siamo mai esistiti!!! Grazie per l'attenzione e la considerazione! Un saluto a tutti voi !! (M.G.)
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Seguo su internet le notizie sulla mobilità ma, sinceramente, non riesco a capire cosa di serio succederà nei prossimi
mesi sul problema. Sono ormai 5 anni che lavoro a Strà in provincia di Venezia... Quali speranze ho di essere
trasferito? Vorrei saper da Lei qualcosa di sicuro in merito. La ringrazio e La saluto con stima. Il dipendente di Poste
Italiane. A. P.
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In sede di riunione con l’azienda, circa il tema dei trasferimenti su scala nazionale, prima di raggiungere il nuovo
accordo, fate presente anche che ci sono poche persone (ma ci sono) che dal sud vogliono andare nel nord anche se
questa è una cosa che puo sembrare incredibile!!! Siamo pochi ma ci siamo anche noi. Grazie (R.M.)
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Salve, (1) Sono un dipendente postale e presto servizio presso il CPD di (………). Sono stato assunto in data
(………….) , con scelta (quasi obbligatoria) di un ufficio postale del nord Italia. Al momento dell'assunzione prestavo
già servizio come CTD al CPD di (…………) e, nonostante la zona che coprivo fosse libera, non ho avuto la
possibilità di sceglierla.
Per problemi di salute sono stato costretto a chiedere dei finanziamenti, in modo tale da riuscire a spostarmi per le
cure; nel momento in cui mi è stato detto che avrei dovuto prendere più giorni di malattia, rispetto a quelli da voi
stabiliti nell'accordo sindacale del 2010, non riuscivo a spostarmi poiché , in questo modo, non sarei rientrato nella
mobilità nazionale. Ma il finanziamento rimaneva comunque aperto. Ad oggi, sono arrivato ad un numero di 4
finanziamenti, per un totale di circa 50.000,00 € , e mi ritrovo comunque in una situazione economica instabile e
vittima delle vostre continue prese in giro in quanto sono stati attuati diversi trasferimenti SOTTOBANCO e non è
ancora stata sbloccata la graduatoria della mobilità nazionale.
Inoltre, mi chiedo a cosa servono le trattenute sindacali che sono costretto a pagare ogni mese se,poi, non trovo nessun
riscontro da parte vostra e mi chiedo quale sia,a questo punto, il vero ruolo del sindacalista , data la mancata tutela dei
lavoratori. Credo di pagare a nome di molti lavoratori che, come me, subiscono queste ingiustizie e vi invito a rivedere
quale è il vero ruolo del sindacalista cercando di capire cosa lo differenzia da quello che è il vostro operato. Cordiali
Saluti (2.) Io conosco molta gente che lavora in Poste italiane qui al sud e vi assicuro che i posti disponibili ci sono, e
sono tantissime le zone vuote; ma a quanto pare l'azienda preferisce stipulare contratti a tempo determinato bloccando
la nostra priorità di occupare quelle zone libere.... Dovrebbe essere un vostro dovere cercare di spingere l'azienda a
sbloccare i trasferimenti, perché è un nostro diritto dopo N.. anni di gavetta fuori casa (lontani dalla famiglia) essere
trasferiti in zone vicine, specialmente in presenza di POSTI VACANTI. Per quanto riguarda i nominativi, io e tanti
altri li potremmo fare ma, essendo padri di famiglia, sappiamo cosa significhi stare lontani dalla propria casa. Se fare i
nomi può significare avere la sicurezza di occupare un posto disponibile vicino la mia residenza, lo farei; ma non
credo che facendo i nomi cambierebbe la mia situazione, anzi. In ogni caso spero che il mio intervento possa essere
servito ad incentivarvi a smuovere questa assurda situazione,cercando di lottare di più per noi lavoratori poiché,
essendo a confronto con l'azienda, credo che abbiate una grande voce in capitolo. Cordiali saluti (A.L.)