02 il fante 1 marzo 09 int - Associazione fanti del nord est

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02 il fante 1 marzo 09 int - Associazione fanti del nord est
ai Fanti d’Italia
Per ricordare un Fante
Ho voluto chiamare così Marcello Mantovani in quanto tutta la sua vita è stata
ispirata ad un unico ideale, quello di ricordare e onorare con umile gratitudine quegli Italiani coraggiosi che dai Sacrari mormorano attraverso il tempo. Adesso il suo
grande cuore si è fermato e noi non riusciamo a darci spiegazioni sull’ordine delle vicende che regolano la nostra vita e
sulla loro logica interna. Ma forse una spiegazione esiste: chi potrebbe dire che la
sua scomparsa non sia avvenuta nel momento giusto? A meno che non desiderasse
l’immortalità, che cosa non è riuscito ad
ottenere che ad un uomo fosse lecito desiderare? La sua vita è stata tale da non poterle aggiungere nulla. È stato un uomo eccezionale, diverso dalla comune mediocrità, mai banale. Anche i suoi difetti avevano la loro positività, in quanto erano segno d’interesse
e di partecipazione.
Del resto si dice che
un uomo di carattere non ha generalmente un buon carattere. E uomo di
carattere, dalla tempra d’acciaio, Marcello Mantovani lo
era, con caparbietà
e tenacia perseguiva i suoi scopi. In
tanti anni che abbiamo lavorato in-
Vito Titano, Presidente Nazionale
sieme – e sono ormai quasi quaranta – è
stato sempre un vero e stimolante punto di
riferimento per tutti noi.
Di tutto ciò che ha costruito, voglio ricordare una cosa in particolare: il mito di
Valmagnaboschi, della Zona Sacra del Fante, ove ogni anno tornavo con il cuore gonfio di commozione per ricordare coloro che
hanno onorato l’Umanità, mostrando animo coraggioso e che ancora ispirano entusiasmo nell’animo dei vivi, esortandoli a
compiere azioni nobili e a vivere con dignità. Torneremo ancora pellegrini a ripercorrere i luoghi della memoria, per ricordare il nostro patrimonio storico.
Adesso a noi non rimane che perpetuare
il ricordo di Marcello Mantovani, continuando la sua opera, rendendo la nostra
Associazione sempre più vitale e, soprattutto, unita.
Addio, Marcello, addio Presidente, addio
Amico, addio Fratello, Fante tra i Fanti.
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Il Fante d’Italia N. 1•2009
In ricordo del nostro Presidente Marcello Mantovani
L’ADDIO. Una grande folla commossa, con i “suoi” Fanti,
nella chiesa di S. Caterina per l’ultimo saluto
Mantovani, un maestro e un uomo d’altri tempi
La testimonianza di tante persone, arrivate anche da fuori provincia,
che si sono strette attorno ai famigliari, alla moglie, ai figli e ai nipoti
Marcello Mantovani
Un cuore di rose rosse. L’ultimo
dono della sua Francesca. Marcello
Mantovani è come dormisse. Il volto
fiero. Un mazzo di calle bianche.
L’ultimo dono di Alberta e Antonio, i
figli. “È così difficile”, sussurra Alberta rannicchiata in un dolore che
irrompe puro, completo, insostenibile. Marco, uno dei nipoti, gli ha infilato nel taschino il fazzoletto tricolore. Il nonno glielo aveva raccomandato tanto. Ora è lì in un angolo del Coro delle monache della Chiesa di
S. Chiara, con il fratello Massimiliano.
I volti cosparsi di un lutto che non
è semplice elaborare. C’era un legame più forte del sangue con quel
grande vecchio che sapeva insegnare
i valori, che al posto delle favole raccontava come si fa ad amare una patria, spiegava come il primo pensiero
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gremita. La Messa scorre fra predi ogni mattina è in che modo fare
ghiere semplici, in una corona di
del bene. E ora quel vuoto si scopre
Fanti, quelli che lui infiammò per 50
ancora più pungente.
anni. Don Gino Bressan, il parroco
Giovanni Negri ha in mano il tricoche celebra con Don Lino Tregnago e
lore da riporre sulla bara. Anche queDon Ezio Busato, ne ricorda la carità
sto un desiderio dettato negli ultimi
eroica. Dei meriti di quel giusto,
giorni a uno dei suoi fedelissimi. Da“che agli orfani di S. Chiara portava
vanti a lui la bustina di Fante. Alle
cibo, conforto e consigli”, parla
spalle il gagliardetto della Brigata Re,
Suor Lidia. Marco e Massimiliano diquella del motto “Nomen omen”, nel
cono che con il suo esempio saprannome il destino. Come il suo. Ai lati la
no andare a testa alta. Il Vice PresiGuardia d’Onore dei Fanti, che piandente Nazionale del Fante, Antonio
gono. “Se avete lacrime, preparatevi
Beretta, gli riconosce vette mai raga versarle adesso”. È il Giulio Cesare
giunte da altri. Raffaele Pino ramdi Shakespeare. Ecco il Medagliere
menta che fu un uomo “irripetibile e
Nazionale del Fante. È stato un pellesaggio”. E Don Lino grida che ha sagrinaggio ininterrotto nella camera
puto morire a occhi aperti, maestro
ardente fra le suore di quell’istituto
fino all’ultimo. La preghiera del
che fu tutta la sua vita. Sono venuti
Fante è l’eco di un’antica promessa.
anche tanti ex allievi, gli orfanelli ai
Il suono del silenzio è una scossa di
quali in un dopoguerra ricco solo di
nostalgia. Poi Marcello se ne va per
miseria seppe regalare un futuro.
essere tumulato nella tomba di faFuori vessilli, gonfaloni, labari sono
miglia, fra i rintocchi di quella camcento e cento e cento. I Fanti, guidapana che egli donò alla cappella del
ti da Attilio Gomitolo, sono arrivati
cimitero. Quanto ci mancherai.
da tutta la provincia, ma anche da
Verona, Venezia, Bergamo, da tanti
Franco Pepe
altri posti. Ci sono anche le altre ArDa “Il Giornale di Vicenza”
mi. Ci sono i Sindaci dei Comuni di cui
era cittadino onorario.
Le bandiere fremono.
Si forma il corteo. Marcello al centro. Davanti e dietro un esercito
di Fanti e Patronesse lo
accompagna in una silente processione d’amore, scia leggera e
rispettosa, fino alla
Chiesa di S. Caterina,
un altro dei luoghi del
Il corteo che ha accompagnato Mantovani per l’ultimo
suo cuore. La chiesa è
saluto nella Chiesa di S. Caterina.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
Ai funerali di Mantovani le bandiere
biancorosse a rappresentare club e tifosi
L’addio all’ex Vice Presidente del “Vicenza”
C’erano anche le bandiere biancorosse, oltre a quelle, numerosissime, delle Sezioni dell’Associazione
Nazionale del Fante, a fare ala al funerale di Marcello Mantovani, celebrato il 23 febbraio nella Chiesa di
Santa Caterina. E d’altra parte aveva
dedicato tanta parte della sua vita al
Vicenza, di cui è stato per quasi 30
anni dirigente e per alcune stagioni
Vice Presidente.
Attilio Michelin e Bruno Mietto
erano presenti con la bandiera dei
club biancorossi, la cui attuale organizzazione, il Centro di coordinamen-
Sergio Gasparin
to, è nata nel 1966 proprio per impulso di Marcello Mantovani.
Un ragazzo della Primavera biancorossa, Matthew Macri, ha retto il
gagliardetto del club di via Schio,
rappresentata dal Consigliere d’Amministrazione Nicola Baggio. Ma numerosi erano anche gli ex dirigenti
del Vicenza che hanno voluto presenziare per dare l’ultimo saluto a Marcello Mantovani. Tra gli altri l’ex proprietario e Presidente Pieraldo Dalle
Carbonare e l’ex Direttore Generale
Sergio Gasparin. Tra i giocatori che
hanno vestito il biancorosso nei tanti
Pieraldo Dalle Carbonare
anni in cui Mantovani è stato tra i dirigenti del Vicenza, si sono visti Marino Rossetti e Beppe Lely, quest’ultimo in rappresentanza del Real Vicenza di Gibì Fabbri e Pablito Rossi. E a
dare l’ultimo saluto a Mantovani c’era anche Giulio Savoini, la bandiera
biancorossa per eccellenza, il giocatore che ha collezionato più presenze nel Vicenza (317) e che proprio da
Marcello Mantovani ricevette il suo
primo riconoscimento nel 1967 come
capitano della squadra.
Da “Il Giornale di Vicenza”
Bandiere biancorosse alle esequie dell’ex Vice Presidente Marcello
Mantovani.
Il Presidente è andato avanti
La triste notizia del distacco dalla vita terrena del Presidente Nazionale Onorario Cav. di Gr. Cr. Marcello
Mantovani lascia un profondo vuoto
in chi lo ha amato come Maestro e
Padre del Sodalizio del Fante.
La commozione ed il rispetto dovutogli ci induce ad esprimere un
pensiero di gratitudine e di riconoscenza per il Suo mirabile ed esemplare impegno nella vita associativa.
Persona eccelsa, il suo insegnamento ci ha fatto maturare nella
consapevolezza di amare ciò che noi
rappresentiamo: la Famiglia, la Patria, il Tricolore, la memoria per i Caduti ed il rispetto delle regole Costituzionali.
Un insegnamento ineguagliabile
ripercorso nei suoi interventi, nei
quali sprigionava saggezza e amore
senza confini.
È stato un illustre sostenitore di
fatti concreti affermando l’onore e
le glorie di chi, in divisa, ha prestato
il servizio militare per questa nostra
Italia. Egli era veramente orgoglioso
di aver appartenuto alla gloriosa Fanteria, che servì con fierezza nella seconda Guerra Mondiale.
Marcello, nome con cui desiderava essere chiamato, fu un vero esempio di umiltà. Dotato di una traspa-
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Il Fante d’Italia N. 1•2009
rente amicizia e di una chiarezza cristallina, la sua splendida figura acquisiva stima ed ammirazione dovunque. Indiscusso trascinatore e difensore dei nobili valori morali, i suoi interventi oratori venivano ascoltati
dalle folle silenziose ed ammirate.
La Federazione del Fante di Belluno nell’evocare la sua dipartita,
non ne manca di sottolineare la benevola attenzione verso i Fanti Bellunesi e la testimonianza indelebile, che lascia a tutti, della lunga
dedizione al Tricolore, alla Patria
ed all’Associazione Nazionale del
Fante.
Grazie Presidente… grazie Maestro… grazie Marcello per il tuo nobile e saggio insegnamento.
La Sezione di Belluno
È scomparso un grande Presidente Nazionale
Sabato 21 febbraio 2009, in occasione del Congresso Provinciale della
Federazione di Venezia, iI Presidente
Leonardo Sautariello, dopo il “Saluto” alla Bandiera, sull’attenti ha ricordato a tutti i Presidenti di Sezione
che il Dott. Marcello Mantovani ci
aveva lasciato. Ha ricordato con significative parole la statura morale
di questo grande uomo ed il suo lavoro all’interno dell’Associazione.
Subito ho aperto una cassetto ed
ha presentato una fotografia del lontano 1982 quando, durante un Raduno Provinciale
per l’inaugurazione di un
monumento a
Legnago, un uomo con i capelli bianchi e
con una bustina che oseremo definire
“fuori ordinanza”, si aggirava cauto e
guardingo fra
tutte le Sezioni presenti.
Il Presidente Mantovani a Noale (foto del 1982).
Un mio Fante
scattò una foto, poi venni a sapere
che quello che mi aveva parlato
chiedendomi come andava la Sezione e quanti Fanti la componevano,
a quali cerimonie partecipavamo,
se eravamo attivi ed orgogliosi di
essere Fanti d’Italia e, rivolto all’allora Segretario di Sezione Fante
Borghesan, perché indossava la
“Croce”, simbolo dei Fanti Reduci
dalla Russia, quell’uomo era il nostro Presidente Nazionale Marcello
Mantovani.
Noi della Sezione di Noale lo ricordiamo così, tra di noi e in mezzo
a noi, non nel palco delle Autorità.
Era un Fante tra i Fanti d’Italia. Arrivederci Presidente Marcello, hai lasciato nei nostri cuori un grande ricordo.
Luigi Furlan
Presidente
Sezione di Noale - Fed. Prov. di Venezia
Per Ricordare l’Ideatore delle Patronesse
Tra le molteplici iniziative nell’Associazione del Fante per le quali
la sua memoria sarà duratura, desidero, quale Patronessa Decana, ricordare Marcello Mantovani come
creatore dei Gruppi Patronesse appunto, che nelle Federazioni e nelle
Sezioni affiancano i Fanti continuando l’opera meritoria delle Madrine
di Guerra.
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Per la Sezione di Bari, in particolare, era una festa quando arrivava il
“Presidente”, che non mancava mai di
sottolineare il suo grande trasporto
verso Bari, tanto che la nostra Sezione
è gemellata con quella di Vicenza. Portava una ventata di entusiasmo e, con
la sua voce possente, ci incitava ad
operare e ci elargiva consigli nei momenti difficili.
Continueremo il nostro cammino
sentendolo ancora vivo tra noi, ringraziandolo per tutto ciò che ci ha
dato.
Con la stima e l’affetto di sempre,
Anna Fiore Zuccarino
Presidente
Comitato Patronesse - Sezione Bari
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
3° Raduno delle Associazioni Combattentistiche
e d’Arma della Lombardia in concomitanza
del 148° Anniversario della Costituzione
dell’Esercito Italiano
Con una comunicazione diretta
alle Associazioni Combattentistiche e
d’Arma della Regione Lombardia, il
Gen. di Brig. Camillo De Milato, Comandante del Com. Militare Esercito
Lombardia, rende noto della sua intenzione di celebrare la ricorrenza
del 148° Anniversario dell’Esercito
con due attività distinte:
— a Brescia, domenica 3 maggio
2009, con il 3° Raduno delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma lombarde con S. Messa in Duomo, lancio di paracadutisti, Alza
Bandiera in Piazza della Loggia,
discorsi delle Autorità e deposizione di Corona ai Caduti;
— a Milano, martedì 5 maggio 2009,
con la celebrazione di una S. Messa presso la Basilica di S. Ambro-
gio, deposizione di Corona ai Caduti presso l’adiacente Sacrario
(dove sono sepolti oltre 5.000 Caduti di tutte le guerre) e spettacolo serale “Festeggiamo l’Esercito”, presso la Sala Convegni della
Provincia di Milano, in collaborazione con Comune, Provincia e
Regione, con la distribuzione di
attestati di benemerenza a personalità ed enti che hanno contribuito a supportare le attività dell’Esercito in Lombardia.
Come lo scorso anno l’impegno
per il coordinamento e l’organizzazione sarà a cura di un ristretto Comitato organizzatore presieduto dal
Gen. di B. Mario Sciuto, Delegato
Reg. U.N.U.C.I. con il supporto del
Comando C.M.E. Lombardia.
Il Gen. De Milato termina il suo comunicato chiedendo “il massimo sostegno per una attività che vuole dare un segnale forte alla società lombarda in quanto i 120.000 iscritti alle
Associazioni d’Arma in Lombardia sono una grande forza sociale, coesi, silenziosi onesti cittadini modello che
credono in valori che hanno fatto
grande l’Italia e che continueranno,
quali custodi, a fare memoria cioè a
fare conoscere per dare riconoscenza
a chi ha operato in divisa, in pace ed
in guerra per il bene dell’Italia”.
Appena saremo in possesso del
programma delle predette manifestazioni sarà nostra premura comunicarlo alle nostre Federazioni
e Sezioni della Lombardia.
A Trieste il Raduno Interarma per la ricorrenza
del 90° Anniversario della Vittoria
In occasione del 90° Anniversario
della Grande Guerra si è svolto a
Trieste il Raduno delle rappresentative delle Associazioni d’Arma e Patriottiche d’Italia. Con la presenza
del Ministro della Difesa, On. Ignazio
La Russa, la cerimonia in Piazza
Unità d’Italia si è sviluppata, in una
giornata di sole, con lanci di precisione di paracadutisti, con un passaggio spettacolare delle Frecce Tricolori e con la tradizionale sfilata di
corsa dei Bersaglieri. L’incontro ha
visto la notevole partecipazione degli associati vicentini, sempre presenti come in altri precedenti Raduni nella Città redenta. Particolarmente numerosi i Fanti e i marinai
che hanno preso parte alla parata
con le rispettive rappresentative nazionali. Tra ali di folla plaudente il
Labaro del Comitato d’Intesa fra le
Associazioni d’Arma e Patriottiche
vicentine (Alfiere il Cav. Adriano Frigo), ha invece sfilato con la Federazione Grigio Verde di Trieste – sorta
nel 1949 e ora guidata dal Gen. Riccardo Basile – che dal 2001 è gemellata con il Comitato di Vicenza, prima esperienza di coordinamento interassociativo nazionale in Italia sin
dal 1954. In rappresentanza del Presidente del Comitato d’Intesa vicentino, il “triestino d’adozione” Cav.
Gr. Cr. Marcello Mantovani, erano
presenti il Col. Raffaele Pino, Consigliere Nazionale dell’Opera per i Caduti senza Croce e il Cav. Uff. Gio-
vanni Negri, Consigliere Nazionale
dell’Associazione del Fante.
Queste cerimonie, pur essendo
dedicate a festose ricorrenze o a istituzioni, come, in questo caso, le Forze Armate, portano a riflettere sulla
guerra e sui tanti lutti, distruzioni e
sacrifici sopportati dai soldati al
fronte e dalle popolazioni di confine
degli Stati in lotta. Di certo, la guerra 1915-1918 può ben rappresentare
un esempio drammatico che ha coinvolto tante famiglie ed è divenuta
Grande perché così è la storia vissuta
dai suoi protagonisti. In fondo, è l’ultimo dei conflitti classici fatti di una
lotta corpo a corpo, di assalti alla
baionetta, ma è anche il primo conflitto in cui la tecnologia permette di
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Il Fante d’Italia N. 1•2009
colpire nel mucchio con cannoni di
nuova ingegneria, aeroplani che
bombardano
con ordigni
dalla potenza devastante, sommergibili e corazzate dotati di soluzioni tecniche impensabili pochi
anni prima,
mentre si
realizzano
anche i primi attacchi
con i gas letali. Un conflitto in cui gli
esseri umani che cercano di annien-
tarsi sono tanti, piccoli ingranaggi di
una macchina produttrice di violenza
e tutti protagonisti eroici della vittoria come della sconfitta. E si chiama
“Guerra Mondiale” perché con quell’evento si è aperto il nuovo ciclo
della globalizzazione e ognuno sa
che, da quel momento in poi, il proprio destino è legato anche all’umanità che abita dall’altra parte della
terra. Così, non bisogna dimenticare
quella tragedia umana e neppure
esaltarne la vittoria – che pure c’è
stata – ma farne un forte monito per
le nuove generazioni perché tali assurde sciagure non abbiano a ripetersi.
Raffaele Pino
Cerimonia a Roma per lo scoprimento
della Lapide dell’81° Rgt. Fanteria “Torino”
Il giorno 13 novembre 2008, nell’ambito della cerimonia celebrativa
dell’Anniversario dell’istituzione del
Distretto Militare di Roma – ora Centro Documentale dell’Esercito – e su
iniziativa della Sezione Provinciale di
Roma dell’A.N.F., è stata apposta,
nella caserma “Luciano Manara”, una
lapide, progettata da Paolo Brasioli,
intesa a ricordare la partenza
dell’81° Reggimento di Fanteria “Torino” da quella caserma, quando il 17
luglio 1941 il reparto partì per il fronte russo. Il Reggimento partecipò alle
violente operazioni belliche svoltesi
lungo il Don nel mese di dicembre
1942, coprendosi di gloria con l’eroico, totale sacrificio dei suoi Fanti. Il
Reggimento non fu più ricostituito:
pochi tornarono dal fronte e ancora
meno sono i reduci viventi, ormai ultraottantenni. Proprio loro hanno
spinto per l’iniziativa, da noi giovani
prontamente accolta. Dal canto suo,
il Comandante del Centro Documentale, Col. a. (c/a) t. ISSMI Felice De
Leo, si è mostrato fin dall’inizio favorevole all’iniziativa, che ha voluto
celebrare in forma solenne nel giorno
una volta dedicato alla Festa dei Distretti. Erano dunque presenti in tribuna il Gen. C.A. Domenico Rossi (Comandante del Comando Regione Mili-
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commosso e ha ricevuto il saluto pertare Centro), un Consigliere in rapsonale del Generale.
presentanza del Sindaco di Viterbo;
un Consigliere in rappresentanza del
Marco Pasquali
Sindaco di Rieti; due Vicesindaci dei
Municipi di Roma; il nostro
Presidente Nazionale, Avv.
Vito Titano e altre Autorità
militari e civili, incluso il
Vice Addetto Militare russo. Accanto al consueto
stuolo di labari e bandiere
delle Associazioni d’Arma,
lo schieramento di formazione comprendeva i militari del reparto ospitante,
i Granatieri di Sardegna e i
Lancieri di Montebello in
uniforme storica, accompagnati dalla Banda dell’Esercito. Grande la commozione al momento di rievocare i fatti storici del Reggimento, ma soprattutto
nel momento in cui la lapide è stata scoperta e benedetta dal Cappellano
militare alla presenza di
un picchetto d’onore della
sezione A.N.F. di Roma. Il
nostro Socio Benemerito
Caporale Riccardo Riccardi, uno degli ultimi reduci
dell’81°, era visibilmente
La Lapide in ricordo dell’81° Rgt. Fanteria “Torino”.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ria di un avvenimento storico, soprattutto quando aumenta il divario
tra l’evento e l’attualità. Tempo che
fa lentamente ma inesorabilmente
uscire di scena i protagonisti e appanna le testimonianze. Nel caso
della partenza dell’81° Rgt. di Fanteria “Torino” per il fronte russo, la memoria è
stata mantenuta essenzialmente dai superstiti
reduci del Reggimento
– ormai pochi e anziani –
che hanno mantenuto la
coesione e il ricordo attraverso due associazioni: la Divitor (Divisione
Torino) e l’Associazione
Nazionale del Fante, ora
promotrice della posa di
questa lapide.
Ora, pagine di eroismo
Lo scoprimento della Lapide dell’81° Rgt. Fanteria “Torino”.
Come Presidente Nazionale dell’A.N.F., esprimo un caloroso saluto
alle Autorità militari e civili qui presenti.
È importante che all’interno di
una comunità si mantenga la memo-
come la difesa di Porta San Paolo e
l’eccidio delle Fosse Ardeatine hanno involontariamente posto in secondo piano il viaggio per il fronte
russo della Divisione “Torino”, viaggio per molti senza ritorno. Eppure
anche questa è una tragedia romana: l’81° Fanteria era formato soprattutto da reclute romane e laziali. Ringraziamo pertanto le autorità
civili e militari per aver compreso
nel profondo la portata di questa
iniziativa. Ringraziamo infine in special modo il Comandante dell’attuale Centro Documentale dell’Esercito
per aver idealmente riannodato il
rapporto di continuità che lega lo
spazio fisico di questa caserma al
suo universo storico e simbolico.
Il Presidente A.N.F.
Avv. Vito Titano
Cerimonia Lupi di Toscana a Bergamo
Atmosfera commossa all’annuale
Cerimonia organizzata il 15 novembre u.s. dalla Federazione Provinciale dell’A.N.F. di Bergamo per ricordare Ufficiali, Sottufficiali e Soldati
della Brigata “Toscana” e tutti i Caduti che hanno combattuto per l’Unità e la Libertà della Patria.
Davanti alla Caserma Montelungo
si è svolta la cerimonia con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, per gli
onori alla Bandiera, poi la Leggenda
del Piave ed il Silenzio d’ordinanza
con la posa di una Corona di alloro ai
piedi della Colonna dedicata ai “Lupi” (definiti orgogliosamente con
questo nome per la loro destrezza
negli spostamenti sul terreno di guerra), eretta nel 1925 per onorare e ricordare le gesta eroiche compiute
durante la Prima Guerra Mondiale.
Erano presenti il Prefetto di Bergamo Camillo Andreana, il Sindaco
Roberto Bruni, il Vice Presidente della Provincia Bonaventura Grumelli
Pedrocca, le rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di
Finanza, della Polizia e delle Associa-
zioni d’Arma, tantissimi Fanti, Amici
90° anno della fine del Primo Conflitdel Fante e Patronesse bergamasche.
to Mondiale, iniziato il 24 maggio
Nel suo intervento a chiusura del1915 e terminato il 4 novembre 1918,
la Cerimonia il Vice Presidente Nazioche ha visto l’Esercito Italiano vittonale Vicario, Geom. Antonio Beretta,
rioso sull’Esercito Austriaco dopo le
dopo aver salutato e ringraziato i
alterne vicende di conquiste e disfatpresenti per la numerosa partecipate succedutesi nel corso dei lunghi ed
zione, ha rivolto uno speciale saluto
estenuanti tre anni di conflitto.
ai ragazzi degli Istituti Agrario, AeroVittoria sì, ma amara, resa amara
nautico, Artistico, Capitanio e Donadal sangue delle centinaia di migliaia
doni ed un ringraziamento per avere
di Caduti sulle trincee, sui campi di
scelto di condividere qualche momento
di riflessione
e di ricordo
degli avvenimenti che hanno fatto la storia d’Italia.
In questi ultimi tempi, in
tutte le nostre
città e paesi,
abbiamo assistito alle Celebrazioni per la
Autorità ascoltano il “Silenzio d’ordinanza”.
ricorrenza del
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Ragazzi degli Istituti scolastici con bandiera tricolore.
battaglia, sulle aspre ed impervie
montagne del Nord-Est e dell’Altopiano di Asiago.
Per la prima volta venne costituito un esercito di massa: soldati
provenienti da tutta Italia, generalmente contadini, la maggior parte
analfabeti, hanno mescolato i loro
dialetti ed hanno scoperto per la
prima volta una propria identità nazionale.
In questa immane tragedia i Fanti, proprio perché l’Esercito era quasi completamente costituito da Brigate e Reggimenti di Fanteria, hanno
pagato il più alto contributo di sangue: circa 503.000 i Fanti Caduti.
Tra questi gli Eroi che onoriamo
con questa Cerimonia, i “Lupi” del
78° Reggimento Fanteria della Brigata
Toscana, di cui ricordiamo Enrico Morali e il Fratello Vincenzo, Fante della
“Brigata Regina”, vittima dei gas
asfissianti lanciati per la prima volta
dal nemico contro il nostro Esercito
sul Monte San Michele dove, in ricordo dei 3.000 Caduti, è stata innalzata
una Colonna simile a questa.
Il nostro impegno è continuare a
testimoniare con il ricordo, la memoria e la riconoscenza tutti coloro che
hanno donato il bene più prezioso,
“la Vita”, per obbedire ad un ordine
e assolvere un dovere, sostenuti da
valori veri quali l’Amicizia, la Fratellanza, la Solidarietà, l’Amore per la
Patria e la Difesa dei suoi confini, la
Libertà, la Difesa della Pace fra i Popoli.
A conclusione della Cerimonia,
nella vicina Chiesa di San Bernardino
è stata celebrata da Mons. Tarcisio
Ferrari una Messa in suffragio dei
Fanti del 78° Reggimento “Lupi di Toscana” e di tutti i Caduti.
Onore ai “Lupi di Toscana” ed a
tutti quelli che sono caduti per gli
stessi ideali.
Antonio Beretta
Una lotta infinita
Afghanistan, una terra martoriata
Con una cadenza regolare le televisioni e i quotidiani di tutto il mondo ci riferiscono, ormai da molti anni, cronache di attentati e tumulti
che avvengono in Afghanistan. Una
regione, questa dell’Asia centrale,
che fino ai primi anni del secolo scorso era assolutamente sconosciuta ai
più. Infatti è stato solo dal Trattato
di Pace dell’8 agosto 1919, firmato
dal governo britannico e dal re Aman
Ullah per conto di un novello popolo
Afghano, che si può datare la nascita
dello Stato dell’Afghanistan. Il re
Aman Ullah è stato forse l’unico uomo politico nato in quelle terre che
sia riuscito, sia pur per non molto
tempo, a coagulare intorno a sé la
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maggioranza delle tribù afghane, a
vincere un esercito britannico e a
creare un nuovo Stato asiatico riconosciuto ufficialmente dalle altre Nazioni.
Per migliaia di anni un territorio
grande due volte l’Italia è stato terra di conquista di Persiani, Greci, Cinesi, Arabi e Mongoli, ma pare che
sia stato Genghiz Khan (Temucin),
verso il 1200, a dargli il colpo di grazia. Quei territori erano alquanto diversi da oggi, perché erano in parte
coltivati e, sui monti fino ad una certa quota, esistevano molti boschi di
conifere. Tutto questo benché la natura sia sempre stata matrigna: il
territorio infatti, prevalentemente
montuoso (con cime che superano
anche i 7000 metri), è attraversato
da ovest ad est, per l’intera sua
estensione, dalla cosiddetta “diagonale arida”, che si estende per migliaia di chilometri dalle rive del Mar
Rosso sin quasi a Pechino. Tutta quella regione è una delle piaghe più aride del pianeta, con rare precipitazioni, mentre la sete d’acqua dolce è
soddisfatta dallo scioglimento estivo
dei nevai che si formano in inverno
sulle montagne. La lontananza dal
mare (il punto più vicino è a circa
500 km dal Golfo di Oman) è la causa del clima continentale, con temperature invernali che raggiungono i
-30° ed estati calde anche ad alta
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
quota. I Mongoli, tagliando alberi e
sfruttando inconsideratamente le
coltivazioni, arrecarono grandi danni
a quei territori, che ancora oggi si
presentano desertici ed inospitali.
Ma è stato soprattutto dal punto
di vista umano che si riscontrano gli
effetti negativi della lunga sudditanza ad altri popoli: oggi l’Afghano parla poco, non spera più in niente. Sospettoso e diffidente, gira sempre armato, reagisce con estrema violenza
al più piccolo contrasto. Si è così abituato al dolore e alla morte che gli
attentati e gli scontri a fuoco quotidiani per lui sono la normalità. Questo comportamento si è accentuato
nel corso del secolo scorso perché, al
tentativo fallito del re Aman Ullah di
creare uno Stato moderno, sono seguiti gli attacchi dei russi, dei
mujahidin e dei talebani. Questi ultimi hanno arrecato all’Afghanistan
forse ancor più danno dello stesso
Genghiz Khan, imponendo alla popolazione ordini e divieti intollerabili:
l’obbligo dei burqa per le donne, il
divieto di un lavoro retribuito per le
vedove, così costrette all’accattonaggio, la proibizione della musica e
in generale di ogni ogni libertà.
Kabul, capitale solo in teoria, situata su un altopiano a 1.800 mt. e
che solo nel 1948 contava circa
200.000 abitanti, oggi ne ha circa
due milioni e mezzo (è impossibile
fare un vero censimento) ed è assolutamente ingovernabile. In Afghanistan non esistono linee ferroviarie o
reti stradali e così la pastorizia nomade o lo spostamento a cavallo o
con cammelli sono immutati da cento anni. In più biciclette, auto, corriere e camion sollevano continuamente una densa polvere che copre
come un velo pietoso ciò che forse
sarebbe meglio non vedere: macerie
e povertà. Un futuro estremamente
precario e incerto.
Beniamino Musayo Somma
Chiampo, Festa di San Martino e Minicongresso
10 novembre 2007: rinnovo delle
cariche sociali ed elezioni del Presidente della Federazione di Vicenza
nella persona del Cav. Attilio Gomitolo. 8 novembre 2008, un anno dopo:
“Minicongresso” per la verifica del
lavoro svolto e dei nuovi programmi e
impegni.
L’adunata è iniziata con la Santa
Messa, officiata da un giovane sacerdote nel Duomo di Chiampo, in onore
del nostro Patrono San Martino e a
suffragio dei nostri Caduti e di quanti
sono “andati avanti”. “Voi Fanti siete
portatori di pace” ha esordito il Celebrante all’inizio dell’omelia, “Voi
Fanti che siete portatori di pace, siate testimoni autentici del pensiero di
San Martino…” ha raccomandato a
conclusione della sacra funzione.
Lasciata la chiesa, la Sfilata con
le Bandiere ha raggiunto, attraverso
le vie del centro, l’auditorium comunale, dove sono stati accolti tutti i
partecipanti che rappresentavano la
totalità delle Sezioni vicentine.
Due ospiti d’eccezione, Enrico
Bombardini e Bruno Pernigo, ai quali
sono state rivolte espressioni di vivo
ringraziamento e di sincero apprez-
zamento per essere stati, durante
tanti anni, le colonne della nostra
Federazione ed essere tuttora imprescindibile punto di riferimento. Alla
nobile figura del fondatore dell’Associazione Marcello Mantovani, che in
questi giorni vive qualche momento
di sosta forzata, un caloroso applauso di pronta guarigione, a significare
l’intenso affetto di tutti i presenti,
formulando nel contempo a lui e alla
gentile signora Francesca i migliori
auguri d’ogni bene.
Erano presenti anche le nostre Patronesse, sempre attive e protagoniste della manifestazione.
Il Presidente Gomitolo, uomo dalla salda fede nei valori del nostro Sodalizio, ha proposto una serie di riflessioni molto determinate sul futuro e ha spronato in più occasioni i responsabili delle Sezioni, delle Zone e
del Consiglio Provinciale a essere
presenti e a far gruppo.
I valori umani e cristiani di cui i
nostri Fanti sono stati sempre testimoni parlano dell’impareggiabile nobiltà d’animo con cui il Fante si è
sempre reso protagonista. Dobbiamo
essere poi consapevoli che l’Associa-
zione sostiene anche concretamente
le varie attività e che le entrate sono
ridotte a zero. Terminati i lavori all’Auditorium, il pranzo sociale ha visto la presenza più di un centinaio di
persone. Durante la riunione conviviale sono state consegnate le onorificenze ORMA (Onorificenza per il Riconoscimento del Merito Associativo)
di primo, secondo e terzo grado. Riporteremo i nomi degli insigniti di
Medaglia (placcata oro) con l’intenzione di ricordare attraverso loro tutti gli altri 18 attestati di benemerenza e 19 encomi solenni
Sono stati venti, fra Fanti e Patronesse, gli insigniti della medaglia associativa, ognuno con la sua precisa
motivazione. Gente che ha reso onore
sia all’Associazione Nazionale sia alla
Federazione del Fante di Vicenza.
Durante il Minicongresso è stato
proposto dalla Sezione dei Fanti di
Noventa Vicentina di ospitare il prossimo appuntamento del 2009 nella
bella cittadina del Basso Vicentino:
la proposta è stata accettata con entusiasmo.
Bruno Conte
9
Il Fante d’Italia N. 1•2009
Malo, 4 Novembre al Santuario di Santa Libera
Per i maladensi il Santuario di
Santa Libera (Santa Liberata) è il Sacrario di antiche memorie per tramandare ai posteri l’antico splendore
e la fede dei nostri Padri.
Alla rievocazione del 90° Anniversario della fine del Primo Conflitto
Mondiale erano presenti i Kaiserjager
di Jenbach accompagnati dall’immancabile Hans Prixner, dal Sindaco,
dal Vice Presidente Provinciale dell’ANCR Generale Luciano Bocus e dal
Presidente Provinciale dei Fanti Vicentini. La cerimonia era stata affidata ai Fanti e il Vice Presidente Lucio Bonfadini, aiutato da Ippolito
Berlato e dal Direttivo della sua Sezione di Malo, hanno fatto un buon
lavoro.
Il Parroco di Malo, nella sua omelia carica di profonde riflessioni, ha
ribadito la necessità di trovare gli
stimoli per ritrovare la nostra identità e il nostro modo di essere popolo secondo la cultura delle genti venete. Gli interventi che si sono susseguiti del Sindaco, del Generale Bo-
cus, del Comandante Hans Prixen e
del Presidente Attilio Gomitolo, che
ha tenuto l’orazione ufficiale, hanno
messo in evidenza il bisogno di pace
nel mondo e la necessità di operare
per mantenerla.
All’uscita dalla chiesa sono stati
resi gli Onori alle Bandiere Italiana e
Austriaca e deposte le Corone d’alloro in onore dei Caduti dei due Eserciti che per 41 mesi si sono combattuti
con coraggio e con onore. Assente,
tra gli austriaci, il Comm. Mario Eichta, Vice Console Onorario della Croce
Nera austriaca,
purtroppo impegnato a Vittorio
Veneto, in occasione della Cerimonia svoltasi alla presenza del
Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, a
rappresentare ufficialmente le Associazioni dell’Al-
ta Austria accomunate, appunto, dalla Croce Nera. Il suo saluto è stato
portato dal Presidente Gomitolo, che
non si è dimenticato di citare l’impegno che Eichta si è assunto come una
missione: ricordare le vittime civili
provocate da tutte le guerre. Una cerimonia bellissima, che gli scolari delle elementari, alla loro prima esperienza, hanno dimostrato di apprezzare e che le Associazioni d’Arma si
ripromettono di proporre ogni anno.
Attilio Gomitolo
I Fanti di Malo festeggiano il 4 Novembre.
Cividale del Friuli,
6° Raduno dei Cacciatori delle Alpi
Era doveroso per i Fanti vicentini,
molti dei quali hanno prestato il loro
servizio militare nel glorioso 52° Rgt.
“Cacciatori delle Alpi” di garibaldina
memoria, essere presenti al Raduno
Nazionale di Cividale del Friuli che
porta il loro nome. Proprio per questo il 21 settembre scorso, data in
cui, nel 1911, durante la Guerra di
Libia, il 52° è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare per il
valoroso combattimento a Sidi Bilal,
è divenuta Festa del Reggimento.
Una delegazione di Fanti della nostra
Provincia si è recata a Cividale del
Friuli per partecipare alla Cerimonia.
Nel giorno del Raduno i Cacciatori
commemoravano il 97° Anniversario
della concessione della Medaglia
10
d’Oro, ma anche il 149° anniversario
della costituzione del Reggimento, il
44° anno dalla sua presenza in Friuli
Venezia Giulia.
Alla manifestazione era presente,
oltre che il sottoscritto, il Presidente
Provinciale Attilio Gomitolo, orgogliosissimo del suo fazzoletto verde e della cravatta rossa, simboli del 52° Rgt.,
nel quale ha militato fra il 1969 e il
1970 (3° Battaglione, 12a Compagnia,
ama ricordare, proprio nella Caserma
“Miani” a Gruppignano di Cividale).
È stata una cerimonia molto significativa, con una sfilata che ha percorso le vie del centro storico e la
Santa Messa celebrata da un Cappellano Militare, anche lui “Cacciatore”, nella Chiesa di San Pietro, appe-
na fuori le mura della storica Porta
dell’antico Arsenale Veneziano. Al
termine del sacro rito è ripresa la sfilata sino al Parco dei Caduti, dove è
posto il Monumento eretto in loro ricordo.
Dopo gli Onori si sono tenuti gli
interventi delle Autorità: tra queste
il Dr. Giuseppe Garibaldi, pronipote
dell’eroe dei due mondi, ha tracciato un toccante ritratto umano e storico del bisnonno.
Ancora un grazie agli amici friulani per averci invitati, permettendoci
di vivere con loro e con i “Cacciatori delle Alpi” del 52° Rgt. una bella
giornata all’ombra del Tricolore.
Raffaele Cecchin
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
L’Associazione favorisce anche incontri occasionali
Genericamente si può definire
“associazione” un gruppo di persone
che decidono di dedicarsi, collettivamente, ad un determinato programma.
II nascere di associazioni di exmilitari data da alcuni secoli. Ma, ai
primordi, più che di ex-militari si
trattava di ex-combattenti. Lo spirito che spingeva questi “reduci” a
“fare gruppo” era il ritorno nostalgico a quel periodo eccezionale che
avevano vissuto insieme, giorni, settimane, mesi ed anni di vita fianco a
fianco, nella buona e cattiva sorte,
affratellati in azioni cruente che li
coprivano di fango, sudore ed anche
sangue. Ritrovarsi ora, diversi per
estrazione ed attività, per sentirsi di
nuovo come fratelli, quasi ancora
dentro quella divisa indossata per
anni. E, come allora, con l’intento
di esaltare l’amore per la Patria e
per la Bandiera. Dedicandosi, oltre
che a coltivare un’antica amicizia, a
svolgere i sacri riti dedicati alla Patria: manifestazioni, cortei, conferenze, adunate. Parecchio tempo
dopo queste associazioni si “specializzarono” e vennero create le Associazioni d’Arma. Nelle sedi o in occasione di manifestazioni venivano a
ritrovarsi vecchi compagni d’armi,
di scuola, si facevano nuove amicizie tra uomini già anziani, che, prima, avevano, sotto la bustina o l’elmetto, la chioma nera, bruna o
bionda. Anch’io ritrovai vecchi commilitoni, abbracciandoli con commozione. Ma voglio raccontare di un incontro un po’ particolare.
È un episodio toccante, che rimase scolpito nella mia mente e nel
mio cuore. L’ho presente come se lo
vivessi ora. Per questo lo racconto al
tempo presente. Siamo ad uno dei
Raduni biennali dell’Associazione
del Fante. Non dico quando e dove,
non si tratta però di uno degli ultimi. Ci troviamo incolonnati per il rituale corteo. Tutte le Sezioni in fila,
una dopo l’altra. Di fianco a noi la
popolazione assiepata sui marciapiedi. Ci applaudono, agitano bandierine tricolore. E, ad un tratto,
aprendosi un varco, viene verso di
noi un uomo, un Fante. Ha il fazzo-
letto rosso-blu al collo, in testa la
bustina verdognola; si avvicina e
chiede dov’è il Presidente di Genova. Sono io e mi trovo in testa. Quello mi raggiunge, mi si avvicina e mi
porge una mano. “Caro Presidente!
Sapesse quanto ho faticato per rintracciarla! Ho letto di lei sul nostro
giornale, lei scrive racconti e ho trovato il suo nome in calce… E mi sono ricordato di lei… Contavo di vederla ad un Raduno. Ed oggi ci sono
riuscito. Come sta?”. Io, perplesso,
contemplo quel viso che non mi dice
niente. Ma è un Fante e mi conosce.
Certo, in tempi lontani, ha fatto
parte di un reparto da me comandato. Ma dove e quando? Stringo la mano e puntualizzo: “Caro amico, prima di tutto dammi del tu. Ce lo diamo tutti, nella nostra Associazione
non si riconoscono né gradi ne’ subordinazioni. E, poi, chiariscimi chi
sei. Dove ci trovammo assieme?”.
“Certo che lei non può riconoscermi, io ero un semplice soldato e
da poco al Reparto, lei un Ufficiale.
Ma è giusto darci del tu. Dove ci siamo incontrati? Chiarisco subito, non
puoi avere dimenticato. Anno 1940,
fronte occidentale in giugno. Giorno
23, dopo un assalto comandato da te
ad un fortino (il Razet), lo prendemmo nella notte dello stesso giorno.
Ma, la mattina dopo, il nemico lo
bombardò e dovemmo sgombrare
andando più avanti. Successe che,
sotto le granate e le bombe di mortai, i reparti si sgretolarono. Chi
fuggì a valle, chi retrocedette. Noi,
che eravamo la punta più avanzata,
ad un certo momento ci rifugiammo
in una trentina sotto un roccione. E
là sostammo sino a metà pomeriggio, aspettando rinforzi che non
vennero e senza sapere che fare.
C’erano quattro Ufficiali con noi,
ma nessuno si decideva a prendere
una iniziativa. Però, come il nemico
iniziò a circondarci, sparando raffiche nei macchioni per stanarci, il
più giovane degli Ufficiali si fece
sentire: “Che aspettiamo rintanati
in questo buco? Bisogna fare qualcosa prima che cada una bomba. E se
quelli arrivano cosa facciamo?”.
“Combatteremo!” proclamò il più
alto in grado, un Capitano. “Belle
parole” gli rispose sprezzantemente
l’altro, ignorando la sua posizione di
subordinato. “Siamo quattro gatti e
privi di armi automatiche. Solo fucili e poche cartucce. Quindi o ci arrendiamo o ci massacrano. Non mi
piace l’idea di morire per difendere
questa roccia che, in sostanza, non
dice un bel niente. Abbiamo pure
delle responsabilità verso questi soldati che attendono nostri ordini”. “E
che vorresti fare?” chiese uno degli
altri due, un Tenente. “Una sortita!
Saltiamo fuori e cerchiamo di raggiungere i nostri, in basso, per questo versante di destra molto ripido
e, se vogliono fermarci, bombe a
mano e baionetta. Dobbiamo sfondare”. “Sante parole” mi dissi, guardando gli altri soldati. La vinse quel
Sottotenente, che eri tu, caro Presidente. Partimmo di corsa, come forsennati. Scendemmo a valle incontro alle pattuglie nemiche, aprendoci la strada combattendo. La maggioranza però giunse alla meta, al
riparo, dove erano i nostri. Quella
sera fummo avviati nelle retrovie. E
quando potemmo, alla fine, concederci un poco di riposo, alcuni di
noi, i più devoti religiosi, proposero
di elevare al cielo un coro di preghiere per lo scampato pericolo.
Uno aggiunse anche un ringraziamento per “quel nostro ufficiale
che, con una iniziativa giudiziosa, ci
ha salvato…”. Lo facemmo, caro
Presidente, e oggi ti ho ritrovato per
ringraziarti ancora”.
Ho ascoltato, commosso, quella
rievocazione che ben ricordavo. E
mi venne alla mente che, proprio
quella sera, mentre ripiegavamo, un
soldato di quelli che erano stati
“lassù”, passando accanto, mi aveva
detto: “Se non era per te, Signor Tenente, ora saremmo tutti morti”.
Non posso che allargare le braccia e
buttarle al collo del mio interlocutore. Lui ansima per la commozione,
io ricaccio le lacrime che mi vengono agli occhi e ringrazio l’Associazione che mi ha permesso di vivere
questo favoloso momento.
Elio Rosi
11
Il Fante d’Italia N. 1•2009
Chi era quel tenente tedesco biondo e di
gentile aspetto? Ricordi di guerra dell’Armata
Italiana nei Balcani dopo l’8 settembre 1943
Facevo parte del 548° Battaglione
costiero il cui Comandante, un Maggiore
richiamato (Direttore didattico), risiedeva ad Ulçin (Dulcigno), al confine fra Albania e Montenegro. Ulçin era una cittadina sul mare con popolazione a maggioranza slava e una piccola minoranza albanese, ma era stata annessa al Regno
d’Albania di Vittorio Emanuele III.
Il Colonnello Comandante del Presidio militare di Ulçin dipendeva dal Generale Dalmazzo, Comandante dell’Armata, che risiedeva a Tirana. Il plotone
alle mie dipendenze (ero Sergente Maggiore) si trovava a circa 3 km dalla città:
attendati, eravamo armati di fucili ’91,
di una mitragliatrice Breda e di bombe a
mano per respingere attacchi nemici dal
mare e, eventualmente, incursioni alle
spalle. Solo nel mese di agosto ci capitò
di dover sparare: una volta, di notte,
con una squadra andammo a tener sotto
controllo un incendio appiccato da partigiani titini per investire il Comando
presidio, che poi si spense da sé in un avvallamento. Mentre all’andata io ero davanti ai miei soldati, al ritorno essi mi
superarono e mi distaccarono; purtroppo
c’era aria di sconfitta e gli Anglo-americani stavano sbarcando in Calabria. Appresa la notizia dell’Armistizio con ritardo, rimanemmo tutti disorientati; con i
miei soldati fummo richiamati ad Ulçin e
sistemati in una moschea diruta, lontano
dal Comando. Così sapemmo che il 7 settembre il Comandante dell’Armata era
stato convocato a Roma, mentre il Maggiore del nostro Battaglione era partito
con il vapore postale per Pescara: eravamo soli ed abbandonati e a malapena
riuscivamo a mangiare. Infatti, con la
scusa dell’armistizio, alcuni militari avevano sottratto derrate per venderle ad
acquirenti del posto. Mentre con il mio
plotone stavo nella moschea, entrò nel
Comando presidio una squadra tedesca
armata e ottenne, dietro minacce di
morte, che i soldati fossero consegnati
alla caserma. Subito dopo, tre di quei
Tedeschi vennero alla moschea e ci imposero di arrenderci. Quindi ci scortarono fin dentro il Comando, dove si trovavano gli altri Italiani. Mentre eravamo
12
prigionieri, oltre ai soldati tedeschi di
guardia, si vedeva spesso un Tenente
dell’esercito tedesco aggirarsi e controllare tutto: aveva la mia statura e la mia
età, 23 anni o poco più, biondo, longilineo, con la decorazione della campagna
di Russia sul risvolto della giubba; aveva
autorità e lui solo trattava con il Colonnello del Presidio.
Un giorno i Tedeschi ci fecero sapere
che saremmo andati in treno fino a Trieste, dove avremmo potuto scegliere se
tornare a casa oppure continuare la guerra contro gli Americani seguendo il governo di Mussolini. Avremmo dovuto andare
a piedi da Ulçin a Pristina per prendere il
treno. Poi ci minacciarono che, se un soldato italiano avesse rubato qualcosa dalla nostra caserma, sarebbe stato ucciso.
L’interprete era un soldato italiano altoatesino che stava dalla parte dei Tedeschi.
I Tedeschi permettevano agli Artiglieri del nostro Presidio di portare, uno alla
volta, i muli alla beverata fuori dalla caserma. Il Comandate di quel Reparto era
il Tenente Amedeo Corradini, mio coetaneo di Sulmona. Un artigliere uscì con un
mulo sul cui dorso aveva posato una coperta da campo. Quando tornò, la coperta non c’era più e il soldato tedesco cominciò ad accusare l’Alpino di averla barattata. Quel Tenente “biondo e di gentile aspetto” accorse alle grida, si fece
spiegare tutto dalla guardia e poi, secco
ed asciutto, ordinò di uccidere l’uomo illico et immediate: il soldato gli sparò a
bruciapelo alla testa e quello cadde a
terra per sempre. Il colpo riecheggiò cupamente nella caserma e incusse paura a
noi inermi. Da Ulçin impiegammo una decina di giorni a raggiungere, a piedi, Pristina, distante circa 200 km. Lì salimmo
su un treno composto di carri bestiame
scoperti: eravamo più di 50 uomini per
carro, senza poter scendere per i bisogni
corporali; spesso facevamo lunghe soste
sulle linee dissestate della Balcania; non
venendoci mai dato da mangiare o da bere, dovevamo selvaggiamente e pericolosamente cercare di bere e di riempire la
gavetta nelle soste. Quando giungemmo
a Belgrado, i Tedeschi cominciarono ad
usare una vigilanza stretta e feroce: era-
no irritati perché Vittorio Emanuele III
aveva dichiarato la guerra contro il Reich!
Solo alla stazione ferroviaria di Budapest
Gendarmi ungheresi ci offrirono tè caldo,
senza zucchero. Nostra meraviglia fu vedere a Belgrado sovrintenderci e sorvegliarci proprio quel Tenente tedesco che
aveva fatto uccidere l’Alpino per una coperta da campo. A Belgrado fu chiaro che
noi Italiani eravamo stati ingannati e che
i Tedeschi ci stavano deportando in Germania. Nello Stammlager VI C di Bonn
Duidorf ci immatricolarono (divenni il numero 86506), quindi ci mandarono ai lavori forzati nella miniera “Carolus
Magnus” a Palenberg, non lontano da
Aachen (Aquisgrana). Non mi soffermo a
descrivere la vita infernale nella miniera
e poi nella Zement Fabrik a Oberhausen
/ Oesterfeid nel 1945. Da qui, con gli alleati a pochi chilometri da noi, riuscimmo a fuggire in cinque nascondendoci in
una fabbrica di vetro e mangiando mangime di cavallo che rubavamo nella fabbrica. Fummo liberati dalla Divisione
Americana di paracadutisti “202 Airdivision” alle ore 11.00 dell’11 aprile 1945.
In Italia, a Sulmona, tornai il 12 settembre 1945, non essendoci per noi mezzi di
trasporto né in Germania, né in Austria
né in Italia. Seppi dopo che il feroce Tenente biondo che mi somigliava era Kurt
Walheim, morto il 14 giugno 2007 a 88
anni e onorato come “un grande combattente per la libertà e la pace nel mondo”
da W. Schuessel. Fu Presidente della Repubblica Austriaca dal 1986 al 1992, ma
prima era stato Segretario Generale dell’ONU dal 1972 al 1981. Fu denunciato da
uno studioso ebreo per aver celato i suoi
trascorsi nell’organizzazione di deportazioni di Ebrei e militari italiani dell’Armata Balcanica in Germania. Come si
legge in un articolo apparso sul Corriere
della Sera il 15 giugno 2007, il Walheim
dichiarò invece di aver combattuto in
Russia, guadagnandosi la decorazione
che portava sul risvolto della giubba militare e poi, ferito, di essere tornato ai
suoi studi giuridici. Resto però sempre
convinto di averlo riconosciuto nelle foto
pubblicate sui giornali italiani nel 1972.
Prof. Ilio Di Iorio
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
I NOSTRI EROI
Il Capitano di Fanteria Luigi Giorgi
Nato a Carrara nel 1913, morto
a Cavarzere il 7 maggio 1945, perito commerciale, Medaglia d’Oro al
Valor Militare sul campo e Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
Luigi Giorgi è l’unico combattente di una Guerra di liberazione cui
sia stata conferita per due volte la
massima decorazione italiana al Valore. Nel 1935 Giorgi aveva fatto
l’allievo ufficiale a Palermo, di dove era passato a Firenze, Ufficiale
di Complemento nel 21° Rgt. Fanteria della Divisione “Cremona”. Richiamato alle armi nel gennaio del
1940, due anni dopo era stato promosso Capitano. L’8 settembre 1943
il giovane ufficiale si trovava nell’Italia meridionale e quando, pochi
mesi dopo l’Armistizio, la “Cremona” fu trasformata in Gruppo di
combattimento a fianco degli Alleati, fu tra i primi volontari. Risalita
la penisola alla testa della sua Compagnia, Luigi Giorgi prese parte, nel
marzo del 1945, alle operazioni belliche nella zona di Comacchio, operando all’estrema destra dell’VIII
Annata Britannica. Fu proprio in
questa circostanza che Giorgi si
guadagnò la prima Medaglia d’Oro:
incaricato di eliminare un caposaldo
tedesco difeso da reticolati e campi
minati, lo attaccò (seguito da due
soli Fanti che s’erano offerti volontari), a colpi di bombe a mano e riuscì a toglierlo di mezzo facendo anche diciannove prigionieri. Nel corso dell’azione, quando il suo reparto, che l’aveva raggiunto, aveva
preso posizione, si gettò allo scoperto sotto il fuoco nemico per salvare due suoi soldati, rimasti sepolti tra le macerie di una postazione,
riuscendo a portarli al sicuro. La
notte seguente, saputo che un soldato di un altro reparto si trovava
gravemente ferito in un campo minato, dove nessuno aveva osato avventurarsi, Giorgi lo raggiunse strisciando e tastando a palmo a palmo
il terreno e riuscì, dopo un’ora di
sforzi, a portarlo in salvo. Pochi
giorni ancora e, nelle giornate della
grande offensiva di primavera condotta dalle Armate Alleate, il giovane capitano fu protagonista di
un’altra audacissima impresa: con
un piccolo gruppo d’animosi attaccò
una colonna di automezzi tedeschi
che tentava il ripiegamento e riuscì
a bloccarla, catturando ottanta prigionieri e impossessandosi dei camion e di un grande quantitativo di
armi e munizioni. Infine, nel corso
di un’altra azione, fu gravemente
ferito. Ricoverato nel 66° Ospedale
da campo inglese, vi si spense alcuni giorni dopo. Alla sua memoria fu
quindi concessa la seconda Medaglia
d’Oro, oltre alla “Stella d’Argento”
americana conferita “per eccezionali atti di valore”.
La Scuola di Guerra di Civitavecchia fu costituita l’11 marzo 1867,
all’epoca della riorganizzazione
delle istituzioni militari italiane a
seguito della realizzata unificazione nazionale. Fu chiamata “Scuola
Superiore di Guerra” e, nel quadro
del riordinamento del Corso di Stato Maggiore, ebbe il compito di approfondire la cultura degli Ufficiali
destinati al Servizio di SM, sviluppando in essi una mentalità organizzativa ed operativa per poterli
avviare, attraverso la pratica, agli
alti gradi della gerarchia militare.
Il 31 ottobre 1935 assume la denominazione di “Istituto Superiore di
Guerra” e successivamente, nel
1947, quello di “Scuola di Guerra”.
Creata a Torino, vi ebbe sede fino
al 1942, quando gli eventi bellici
costrinsero a trasferirla per breve
periodo a Salsomaggiore. Dopo l’inattività dovuta agli eventi bellici,
l’Istituto riaprì i battenti il 3 novembre 1947 in Civitavecchia, nella
sede dell’82° Reggimento Fanteria,
già Caserma “Duca degli Abruzzi”
intitolata ora al Capitano Luigi
Giorgi.
Il Capitano di Fanteria Luigi Giorgi.
In commemorazione del Capitano di Fanteria Luigi Giorgi, di origine carrarese, la Sezione Provinciale di Massa celebrerà, domenica
24 maggio 2009 a Carrara, Località
Fabbrica, una Festa Provinciale.
Di seguito il programa della manifestazione.
PROGRAMMA
• ore 10.30 - Località Fabbrica /
Viale XX Settembre - Afflusso
dei partecipanti nella Piazza
della Chiesa Parrocchiale di
S. Ceccardo;
• ore 11.00 - Località Fabbrica /
Viale XX Settembre, Chiesa Parrocchiale di S. Ceccardo - S.
Messa celebrata dai Reverendi
Parroco Don Piero Cantoni e Vice Parroco Don Angelo Boattin,
con lettura della Preghiera del
Fante;
13
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
I NOSTRI EROI
• ore 12.00 - Località Fabbrica - Sfilata dalla Chiesa Parrocchiale di
S. Ceccardo alla Casa natale dell’eroico Capitano di Fanteria Luigi Giorgi, sita in Via Provinciale
n. 1 / Angolo Viale XX Settembre
n. 72;
Fanteria Luigi Giorgi - Commemorazione dell’eroico Capitano, Deposizione di Corona d’Alloro alla
Lapide a Lui dedicata, Onori ai
Caduti, Silenzio d’Ordinanza e
Preghiera del Fante con Benedizione.
• ore 12.15 - Località Fabbrica, Casa natale dell’eroico Capitano di
La Festa Provinciale dell’Associa-
zione si concluderà con il consueto
Rancio del Fante.
Con i più cordiali saluti, in attesa
di incontrarci,
Il Presidente e Consigliere Nazionale
per la Toscana e l’Umbria
Cav. Uff. Pellegrino Lorenzetti
Tre fratelli, una sorte comune
Nella lunga schiera di lutti che
colpì l’Italia nel corso della Prima
Guerra Mondiale, torna in auge la vicenda dei tre fratelli De Bernardi,
due caduti sull’Altopiano di Asiago,
il terzo a Santa Maria di Tolmino. La
loro storia è tornata all’attenzione
grazie alle ricerche della Sezione
Fanti Altopiano Sette Comuni e alla
sensibilità del Presidente Marco Ambrosini. Tra le sue mani giunge oggi,
edito negli anni successivi alla fine
della guerra, un epistolario a cura di
Italo Vitaliano, stampato all’epoca
dalla Sez. Combattenti di Milano.
Carlo, Vittorio e Lamberto De Bernardi erano nati nel capoluogo lombardo da famiglia benestante. Il padre Alfredo, ex volontario bersagliere durante la campagna di Eritrea
nel 1887, ebbe dalla moglie Lorenzina Guasco altre due figlie. Che il casato milanese avesse nel sangue l’amor patrio lo dimostra già il nonno
Giovan Battista, premiato con medaglia d’argento nel 1848 e primo decorato al valore delle guerre di Indipendenza. Allo scoppio della guerra
con l’Austria Ungheria il giovane
Carlo, classe 1893 e primogenito, lasciò l’azienda paterna per partire
volontario presso il 12° Rgt. Bersaglieri. Il suo reparto fu tra i primi a
passare il confine marciando verso
Caporetto. Per sette mesi rimase in
prima linea, impiegato in continui e
sanguinosi combattimenti. Cadde all’alba del 23 ottobre 1915 nei pressi
di Tolmino, mentre con i suoi uomini
era intento ad aprire un varco sui reticolati posizionando alcuni tubi di
gelatina. Alla sua memoria venne
concessa la Medaglia d’Argento al
14
Valor Militare. Il testimone fu raccolto dal fratello Vittorio, più giovane
di due anni. Questi, abbandonato il
corso di Ingegneria al Politecnico per
il Corso Ufficiali di Modena, fu nominato Sottotenente ed assegnato al
144° Rgt. Fanteria. Tra le trincee di
Monfalcone ebbe modo di dimostrare
le sue doti di comando guadagnandosi, con le ferite sul campo, la Medaglia d’Argento. Dopo la convalescenza, nel giugno del ’16 ritornò al fronte trentino. La Spedizione Punitiva
austriaca lo colse sul Monte Cengio,
poi sul Paù e tra le abetaie del Magnaboschi “a far argine col proprio
petto all’avanzata nemica”. Qui moriva durante un furioso bombardamento. L’ultimo De Bernardi, Lamberto Luigi, classe 1998, anch’egli
volontario, vestì la divisa del 5° Rgt.
Bersaglieri. Il 4 luglio del 1916 giunse a Marostica nella speranza di incontrare il fratello Vittorio, ma ne
apprese la notizia della morte mentre era di vedetta in trincea. A quel
punto gli annunci delle plurime disgrazie che avevano colpito la famiglia dovevano aver spinto i superiori
ad allontanare il giovane dalla prima
linea, per fargli frequentare il Corso
Ufficiali. Salì comunque sull’Altopiano per cercare la sepoltura di Vittorio, trovandone finalmente la tomba. Dall’epistolario si ricava che
scrisse alla mamma comunicando il
triste rinvenimento del congiunto
presso un cimitero a ridosso del fronte; a distanza di alcuni mesi dalla
morte riconobbe il caduto dalle bretelle, dalla tessera di una cooperativa e da altri particolari effetti personali. Ma la cattiva sorte non sem-
Il “Pino Mozzo” che ricorda il punto della
sepoltura di Vittorio De Bernardi, Caduto
nel 1916 sul Monte Zovetto.
brava aver finito di colpire i fratelli:
anche Lamberto, poco più che diciannovenne, venne colpito a morte
il 17 novembre del ’17 mentre con il
16° Battaglione d’assalto si trovava
in linea vicino a Gallio. Ancora una
Medaglia per lui, d’oro, l’ultima.
A distanza di tanti anni scopriamo
che due protagonisti di quel ritrovato
libretto sono tumulati presso il Sacrario di Asiago e i loro nomi e decorazioni sono scolpiti per la memoria
dei posteri nella cripta centrale del
grande mausoleo. Scopriamo ancora,
e questo grazie alle ricerche del Presidente dei Fanti Ambrosini, che Vittorio prima di trovare eterno riposo
tra i marmi del Leiten era stato sepolto nel Cimitero di Val Magnaboschi, dove ancor oggi, tra le colonne
mozze di abete, appare il suo nome
assieme a tanti altri soldati Caduti.
La promessa fatta da Lamberto alla
madre di dare una sepoltura al fratello tra i Caduti riconosciuti era stata mantenuta.
Giovanni Dalle Fusine
Sezione Fante Altopiano 7 Comuni
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
LA VOCE DELLE PATRONESSE E LA PAGINA DELLA SOLIDARIETÀ
Dalla Sezione delle Patronesse di Cesano di Roma
beneficenza ed altro
Talvolta sembra che il tempo passi velocemente, altre volte che scorra troppo lentamente. È una constatazione semplice ed ovvia, che deriva dalla considerazione di essere già
nel 2009 inoltrato e che dall’inizio
del precedente anno sociale abbiamo assolto molteplici impegni, portando a compimento numerosi passaggi dei nostri progetti iniziali. Con
il Presidente della Sezione di Cesano, Generale Giovanni Cortellessa e
con i suoi collaboratori il Comitato
Patronesse, ufficialmente nella persona dell’Ispettrice Angela Marinelli,
ha riconfermato la volontà di operare in costante rispetto di una comune piattaforma di intese, discussa e
concordata in apposita assemblea indetta come prolusione al programma
da realizzare. Fiducia e rispetto, basilari in ogni rapporto interpersonale, hanno costituito il principio fondante anche per le nostre iniziative.
Come è ormai tradizione, nella Ceri-
monia di apertura sono state festeggiate le Socie Patronesse che nel
2008 hanno compiuto gli anni “anta”, evidenziando quanto ciascuna di
loro ha svolto nell’interesse dell’Associazione così esprimendo senso di
solidarietà e di amicizia che caratterizzano lo spirito del Comitato. Il
Presidente dell’Associazione e tanti
Soci “Fanti” hanno partecipato a
questa inaugurazione festosa e nel
contempo propositiva. Infatti, in aggiunta alla programmazione di attività normalmente svolte (judo, ginnastica dolce, corso di inglese, visite
guidate, ecc.), sono state presentate ulteriori possibilità: incontri di arteterapia, tornei di “burraco”, costituzione di un coro vocale. Superando, inoltre, oggettive difficoltà di
ordine logistico, Patronesse e Fanti
hanno voluto confermare il loro impegno nella beneficenza, predisponendo un’esposizione di “oggetti vari” a offerta libera, il cui ricavato è
andato equamente alla giovane Melek (nostra giovane assistita in Turchia) ed alla casa famiglia dell’“Isola dei bambini”. La partecipazione è
stata soddisfacente ed ancora una
volta, come avviene nel periodo Natalizio, i nostri animi hanno potuto
gioire all’unisono con i tanti, meno
fortunati, cui è rivolta la nostra affettuosa attenzione. Sottolineava il
consolidato spirito di amicizia e di
collaborazione la presenza dell’Architetto Paolo Brasioli, Consigliere
Nazionale del Molise, che ha partecipato con noi al saluto ed al “brindisi” beneaugurante per le future fortune della nostra Associazione.
L’anno sociale si è concluso con il
rituale concerto di Natale di “Borgomusica” – di cui è “mente” il Generale Giacinto Mannavola – proposto
con il consueto stile ad una platea
ammirata ed entusiasta.
Diana Sorrentino
Foto di gruppo delle Patronesse di Cesano di Roma.
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LA VOCE DELLE PATRONESSE E LA PAGINA DELLA SOLIDARIETÀ
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
Un 2008 ricco di iniziative
per le Patronesse Vicentine
Il 2008 è stato un anno ricco di
appuntamenti che le Patronesse vicentine hanno affrontato con il massimo impegno. Ricordiamo solo i
principali.
Al Raduno Nazionale, nonostante
la pioggia, abbiamo sfilato, insieme a
tutta la rappresentanza vicentina,
con ordine e compostezza, suscitando l’entusiasmo di quanti ci vedevano passare. Abbiamo partecipato numerose alla sempre toccante Cerimonia di Val Magnaboschi, che richiama
ogni anno tantissima gente, al sempre più internazionale 3° Incontro
della Pace di Tonezza del Cimone e
ad Arsiero.
Al Sacrario Militare di Arsiero le
Patronesse delle Sezioni vicentine
hanno svolto un’importante opera di
recupero delle scritte sulle lapidi del
Sacrario, ben 1154, illeggibili a causa del tempo. Con pazienza e lavoro
certosini e con rara sensibilità e
commozione, date dalla consapevolezza dell’esistenza delle spoglie
mortali sotto le lapidi, hanno recuperato tutti i nomi e le unità di appartenenza dei soldati sepolti. L’intervento è stato come una preghiera
ed un ringraziamento per la giovane
vita donata alla Patria e una partecipazione, per quanto tardiva, alle vicende di quei giovani eroi, che a no-
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vant’anni di distanza riescono ancora a coinvolgere emotivamente chi vi
si avvicina con umiltà e voglia di conoscere.
Non sono state trascurate le cerimonie dell’Associazione del Fante,
succedutesi numerose nel 2008 nella
provincia di Vicenza per celebrare i
novant’anni della Vittoria, a dimostrazione che le Patronesse vicentine
sono consapevoli dell’importanza dei
valori, dei principi e degli ideali che
l’Associazione testimonia e propone
con convinzione.
Sono poi riuscite a tradurre egregiamente in impegno quell’“Operare
per i vivi” che la nostra Associazione
non si stanca mai di promuovere per
ricordare i nostri Caduti. Ogni Gruppo di Patronesse svolge una notevole attività indirizzata al sociale, affiancando, collaborando e coinvolgendo i Fanti delle rispettive Sezioni nelle iniziative promosse. In Provincia sono parecchie le attività proposte dalle Patronesse e che si protraggono negli anni, ad esempio le
adozioni a distanza in India, in Kenia, in Bangladesh. Sono tutti interventi diretti, appoggiati dalla San
Vincenzo vicentina che svolge il ruolo di intermediaria. Hanno dimostrato sensibilità anche verso le Associazioni che operano in ambito nazio-
nale per la ricerca e, in ambito locale, con l’assistenza immediata all’ammalato e alla sua famiglia. Sono
state quindi vicine con un consistente contributo economico all’AVIL
(Ass. Vicentina Leucemie e Linfomi),
alla “Città della Speranza” (Ricerca
ed Assistenza per la cura delle Leucemie Infantili) e all’AISM (Ass. Italiana per la Ricerca sulla Sclerosi
Multipla). Con quest’ultima Associazione abbiamo inoltre operato, assieme ai Fanti delle Sezioni provinciali, per la raccolta fondi con la
vendita nelle piazze dei nostri paesi
delle gardenie e delle mele, ottenendo risultati entusiasmanti. È un
impegno piccolo, ma che gratifica
chi lo svolge con risultati concreti.
I responsabili dell’AISM della Provincia di Vicenza, ringraziandoci, ci
hanno comunicato che con il nostro
impegno nel 2008 sono state raddoppiate le entrate.
Siamo orgogliose dei risultati ottenuti nel 2008, ancor di più lo siamo
per la diversificazione di nostri interventi, per le belle parole con le quali il nostro Presidente Provinciale ci
ha ringraziato, ma soprattutto perché ci siamo rese conto di essere un
gruppo molto attivo e aperto.
Maria Maddalena Anzolin Todeschini
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
Recensioni
Il museo storico
della Fanteria
di Nicola Bultrini
Nordpress Edizioni
Viaggio nella memoria I reduci della Grande
Guerra 90 anni dopo
di Alessandro Vanni e Katia Pari
Tassotti Editore
La storia, il progetto e le attività
di promozione, nonché una guida
che, sezione per sezione, conduce il
visitatore attraverso gli spazi espositivi del Museo Storico della Fanteria
di Roma. Affidato nella progettazione e nell’allestimento ai Generali
Edoardo Scala e Attilio Bruno, il Museo si configura come struttura costantemente dinamica, capace di
affondare la ricerca nei secoli per restituire nella sua completezza la figura del Fante che, da sempre nell’immaginario collettivo, incarna per
eccellenza l’idea del soldato.
Dal Piave alla Prigionia L’odissea del soldato
Settimio Damiani
Gennaio 1914 - Agosto 1919
di Alessandro Gualtieri
e Giovanni Dalle Fusine
Nordpress Edizioni
Diario di un Fante
di Luigi Gasparotto
Nordpress Edizioni
Il volume da tempo esaurito e finalmente tornato disponibile, non solo ci restituisce, attraverso gli occhi
del protagonista, importanti episodi
della Grande Guerra, ma conserva un
valore storico e letterario notevole sia
per le prolifiche capacità narrative
dell’autore, sia perché le vicende
trattate abbracciano l’intero arco
cronologico e geografico dello scontro
italo-austriaco. Tuttavia ciò che rende
unico il diario è lo spessore politico e
personale dell’autore Luigi Gasparotto: deputato al Parlamento e volontario di guerra pluridecorato per il valore dimostrato al fronte, fu Presidente
della Camera nel 1921, Ministro del
Regno (1921-1922) e della Repubblica
(1945-1946 e 1947 Primo Ministro della Difesa della storia italiana). Nel suo
diario troviamo in qualche modo riflessa la vita e i sentimenti del popolo italiano in un momento tanto decisivo per la sua storia.
Libro scritto a due mani da Alessandro Vanni e Katia Pari, che hanno
voluto cercare “gli ultimi rappresentanti, oggi ultracentenari, di un’intera generazione che si è sacrificata
nelle trincee”. Una sorta di “viaggio
nella memoria” durante il quale gli
autori hanno raccolto, sino ai primi
giorni del 2008, i ricordi dei sopravvissuti “proprio perché non vadano
perduti per sempre”. Un “omaggio” a
chi la storia l’ha vissuta in trincea e
nei combattimenti, con “testimonianze gelosamente custodite, come
fossero, e forse sono, preziose e fragili porcellane”.
Il libro sviluppa un’approfondita ricerca storica in riferimento ai fatti trascritti durante il primo Conflitto Mondiale da Settimio Damiani. Marchigiano
nativo di Acquaviva Picena, Damiani
emigrò agli inizi del Novecento negli
Stati Uniti in cerca di lavoro. Lo scoppio
della guerra lo costrinse al rientro per
svolgere il servizio militare. Inviato a
contenere lo sfondamento degli Austroungarici a Caporetto, fu fatto prigioniero nei lager austriaci, da dove tornerà al
termine del conflitto conservando quel
piccolo taccuino su cui segnava giornalmente quanto accadeva al suo reparto,
più volte decimato dagli scontri col nemico. Aldilà degli errori ortografici, lasciati integralmente nel testo, l’opera
di Settimio Damiani vanta innumerevoli
pregi. Si evidenzia il carattere di cronaca nuda e cruda che il Fante imprime al
racconto; non si tratta di memorie postbelliche, egli è lì, alla guisa di un inviato speciale armato di penna e moschetto, che scrive a getto nell’immediato trascorrere degli accadimenti.
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Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
La Russia degli Italiani
Autori vari
Nordpress Edizioni
Un cofanetto monografico di 4 volumi dedicato alla campagna di Russia
dell’Armir nella Seconda Guerra Mondiale. Tra il luglio del 1941 e il gennaio del 1943 il Corpo di Spedizione
Italiano e l’Armata Italiana in Russia
affrontarono una catastrofica spedizione contro l’U.R.S.S. di Stalin disposta dal capo del Governo Benito Mussolini, certo di accodarsi al successo
finale dell’alleato tedesco. Il 26 gennaio 1943 la Battaglia di Nikolajewka
sancì la tragica fine di quella folle
campagna. Alla spedizione e allo sfondamento della “sacca” sul Don sono
dedicate le opere di un grande gior-
nalista come Egisto Corradi (“La ritirata di Russia”) e del cappellano alpino Don Carlo Chiavazza (“Scritto sulla
neve”), fondatore della scuola di giornalismo di Torino. Al dramma della
deportazione, della prigionia e dei lavori forzati hanno invece lavorato la
penna del Sergente Vittorino Bozzini
(“Neve Rossa”) e quella di Don Enelio
Franzoni (“Memorie di prigionia”), impegnato nell’Ospedale da campo 837.
L’angolo del filatelico
Testimonianza storico-filatelica per la serie “RGT Disciolti” (Vittorio Crosa,
Sezione Provinciale Genova).
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Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
“Italiani noi siam non Tirolesi” *
Le Associazioni Combattentistiche
e d’Arma del Trentino, dopo aver più
volte confutato le aberranti teorie dei
nostalgici dell’aquila bicipite asburgica, avevano deciso di non rispondere
più alle loro provocazioni date l’insistenza o la monotona ripetitività di
luoghi comuni e falsità, peraltro accentuatesi dopo le riuscite manifestazioni per il 90° della Vittoria. Non era
però possibile rimanere indifferenti di
fronte alla richiesta di un fantomatico
circolo culturale germanofilo di concessione dello “status di austriaci d’Italia” all’intera popolazione trentina.
Questi signori decantano l’impero austriaco come il paese di Bengodi sotto
la guida illuminata di Francesco Giuseppe idolatrato dai suoi felici sudditi.
Si finge però di non sapere che nel
Trentino (termine allora proibito essendo politicamente corretto parlare
solo di Weltschtirol) erano diffusi il
gozzo endemico e la pellagra e che la
miseria costringeva tante famiglie ad
emigrare. Si decantano le opere pubbliche, realizzabili comunque da qualsiasi governo, ma non si parla delle folli spese sostenute per la costruzione di
decine di fortezze lungo i confini. Non
si ammette che il tanto elogiato sistema didattico austriaco fosse considerato in ultima istanza uno potente strumento per tedeschizzare, attraverso la
scuola, le varie etnie non germanofone. Non si può disconoscere che tutto
il potere era nelle mani dell’elemento
tedesco, che negava agli altri popoli
ogni forma di autonomia anche limitata, potere sostenuto da un sistema poliziesco onnipresente e spietato, come
fanno testo le migliaia di indipendentisti e di oppositori incarcerati o messi a
morte nei svariati angoli dell’impero.
Non è dimostrato con certezza che
il 90% dei Trentini fosse favorevole all’Austria, dato che nessun plebiscito
al riguardo venne mai tenuto. È quindi infondato che solo una sparuta minoranza dei nostri progenitori fosse di
sentimenti italiani; è vero il contrario,
come dimostra il proliferare di associazioni culturali e sportive “italiane”
quali la Lega Nazionale, la S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini), l’Unione Ciclistica ed altre, per non parlare dell’erezione in Trento del Monumento a
Dante, simbolo indiscusso d’italianità.
Non vi sono comunque remore ad ammettere che l’aspirazione all’annessione al Regno d’Italia fosse maggiormente sentita nelle classi più colte ed
evolute della società trentina (dalle
quali provenivano i vari Rosmini, Segantini, Prati, Caproni e tanti altri),
attirate dal fascino insopprimibile
delle arti, della letteratura e della
cultura italiana in genere. Ne fa testimonianza l’episodio di un’intera classe di un liceo cittadino che si trasferì
in massa in Italia per non indossare la
divisa austriaca. È ovvio che l’illetterato non fosse in grado di comprendere in pieno tale richiamo, ma ciò non
tolse che anche nelle classi più umili
fossero presenti tra gli irredentisti. Un
altro luogo
comune da
sfatare è
l’affermazione che,
allo scoppio della I
Guerra
Mondiale,
la massa
dei trentini
fosse felice
di arruolarsi nell’esercito imperiale per
difendere
la patria
austriaca
in pericolo: come si spiega che il Comando Supremo austro-ungarico decise di impiegare trentini e giuliani lontano dal fronte italiano, se essi fossero stati dei sudditi fedeli? Si vuol dimenticare che la guerra fu scatenata
dall’Austria-Ungheria aggredendo la
Serbia per le proprie mire espansionistiche nei Balcani e che migliaia di
Trentini furono mandati in Galizia a
combattere e a morire per una causa
che non era la loro, non sussistendo
alcun contenzioso con i Russi.
L’affermazione, tante volte ripetuta, che la quasi totalità dei Trentini
combatté per l’Austria mentre pochissimi “traditori” si schierarono con l’Italia, non riveste alcun reale valore; il
paragone è improponibile in quanto i
primi non partirono volontari, ma furono costretti, dato che la renitenza
alla leva era punita con la forca, mentre i secondi per libera scelta combatterono per l’Italia e per la redenzione
della propria terra, ben coscienti della sorte che sarebbe loro toccata se
caduti prigionieri. È vergognoso quindi sostenere che i Legionari Trentini
fossero dei “traditori” in quanto combattenti contro la propria patria austriaca. Si finse d’ignorare che cittadinanza e patria sovente non coincidono: gli irredenti erano sudditi austriaci, ma vedevano nell’Italia la propria patria, mentre i tardivi austriacanti d’oggi sono cittadini italiani che
non considerano come patria il nostro
Paese.
Il valore delle motivazioni ideali è
dimostrato anche dall’alto numero di
onorificenze concesse ai volontari
trentini nell’Esercito Italiano, che
hanno raggiunto il 27% dei combattenti con ben 13 M.O.V.M. contro lo 0,2%
dei decorati dall’Austria.
Ricordiamo quindi con orgoglio e
viva riconoscenza la gloriosa Legione
Trentina e rispettiamo ed onoriamo,
contrariamente a quanto sostenuto, i
Caduti dall’altra parte come testimonia il fatto che i loro nomi sono scolpiti nei monumenti ai Caduti dei nostri Paesi.
(*) Versi del poeta trentino Clementino
Vannetti del 1794.
Prof. Federico Demartin
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Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
La vita militare di Gabriele D’Annunzio
a 70 anni dalla sua morte
II primo marzo del 1938, al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera,
moriva Gabriele D’Annunzio, uno dei
maggiori poeti italiani del Novecento.
A settant’anni dalla sua scomparsa, forse, vale la pena di tratteggiare la figura militare del “Vate”, essendo quella poetica e letteraria nota ai più. Le sue imprese militari sono testimoniate sia all’esterno che
all’interno del Vittoriale, la dimora
che lo ospitò nella parte finale della
sua esistenza. Si può far incominciare il suo trascorso militare dal celebre discorso che egli tenne per l’inaugurazione a Quarto di Genova del
monumento dedicato ai “Mille” di
Garibaldi. Interventista a fianco della Triplice Intesa all’inizio della Prima Guerra Mondiale, D’Annunzio si
arruolò nel Regio Esercito Italiano
come volontario combattendo col
grado di Ufficiale. Il grigioverde per
lui non fu soltanto una divisa, ma il
simbolo di una comune sorte che
univa tutti gli italiani, spinti da un
sacro amor di Patria e decisi a strappare all’Austria le città di Trento e
Trieste. I compagni morti in battaglia, il sangue delle ferite, il dolore
delle madri per i propri figli caduti
nel conflitto divennero per D’Annun-
zio il segno di una umanità sofferente che voleva a tutti i costi far valere i principi di unità, solidarietà, coraggio, abnegazione, attaccamento
alla Patria. Il poeta al fronte combatté quale ufficiale nelle tre armi
belligeranti ossia Esercito, Marina ed
Aviazione. In quest’ultima Arma
D’Annunzio, in un atterraggio di fortuna, si ferì ad un occhio, portando
poi per molto tempo una benda. Siamo al secondo anno di guerra: il
1916. D’Annunzio divenne un mito
quando, a bordo di M.A.S. della Marina Militare, insieme a Luigi Rizzo e
Costanzo Ciano, entrò nella munita
Baia di Buccari, in Istria, beffandosi
delle difese costiere approntate dagli Austriaci. Altra memorabile impresa come ufficiale dell’Aeronautica Militare la compì volando su Vienna, negli ultimi mesi del conflitto, a
bordo di un velivolo della famosa
pattuglia “Serenissima”. Sulla capitale dell’impero asburgico il poeta e
i suoi compagni lanciarono centinaia
di migliaia di manifesti inneggianti
alla resa dell’Austria e alla fine del
conflitto. Forse non tutti sanno che
il “Vate”, per il coraggio dimostrato
nella Grande Guerra, ricevette tre
promozioni, cinque Medaglie d’Ar-
gento, una Medaglia d’Oro. Infine ci
fu l’impresa di Fiume, quando alla
testa dei suoi legionari e col grado di
Tenente Colonnello partì da Ronchi,
prima di Trieste, per raggiungere ed
occupare la città istriana. Dopo un
periodo d’occupazione i legionari di
D’Annunzio si scontrarono con l’Esercito regolare Italiano, incaricato
dalle potenze vincitrici del conflitto
di ristabilire lo “status quo”. Fu uno
scontro fratricida e il poeta ne soffrì
moltissimo, ritirandosi definitivamente dai suoi impegni militari. Alla
sua morte D’Annunzio venne rivestito con la divisa di Ufficiale Generale
dell’Aeronautica Italiana, sicuramente per ricordare il leggendario
volo su Vienna. Il velivolo ed il M.A.S.
sono attualmente conservati al
Vittoriale.
Alessandro Albertini
Albert Schweitzer e la pace nel mondo moderno
Nato in Alsazia nel 1875 e morto
a Lambarenè, nell’Africa francese,
Schweitzer ha dedicato la sua vita al
bene del prossimo e la sua esistenza è
stata caratterizzata da un infaticabile
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impegno umanitario. Come studioso ha
saputo anticipare correnti di pensiero e
ha posto al centro dell’analisi alcune
problematiche di grande interesse per
un dibattito politico e culturale, esaminando i principi che regolano i rapporti
internazionali per conservare la pace.
Sono ancora attuali i suoi appelli alla
pace e le riflessioni sull’inutilità e pericolosità della guerra e sulle tristi conseguenze per il mondo di una guerra
con armi atomiche e biochimiche; egli,
energico sostenitore di un’etica fondata sul rispetto per la vita, non poteva
che invocare le forza del dialogo e della ragione contro quella delle armi.
I suoi interessi sono stati tanti: docente di teologia all’Università di Stra-
sburgo, studioso di filosofia, di letteratura tedesca, soprattutto di Goethe,
organista e musicologo, medico missionario in Africa. Per la sua attività
umanitaria insignito del premio Nobel
per la pace, ha comunque in ogni ambito operato con impegno ed energia.
Per meglio comprendere Schweitzer occorre partire dalla profonda esigenza etica che ha rappresentato il
“credo” della sua vita e che ha animato il suo pensiero: tutto è etica intesa
come slancio verso “l’altro”; il pensiero, in quanto tale, deve spingere l’uomo ad agire, pertanto egli interpreta il
messaggio d’amore di Gesù con lo stesso contenuto che caratterizza la religione di Kant. Ogni uomo può e deve
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
migliorare se stesso e il mondo in cui
vive e solo attraverso questa possibilità
può raggiungere la pace.
Fede e ragione, per Schweitzer,
non devono essere in conflitto tra loro,
ma insieme devono cercare il perfezionamento del genere umano poiché
ogni uomo, specialmente se la vita gli
ha dato tanto, ha il dovere di rendere
il mondo meno infelice. Per conservare
la pace occorre un cambiamento interiore che deriva dalla presa di coscienza della realtà: nel mondo, egli dice, vi
è ingiustizia e sofferenza e non si può
rimanere indifferenti dinanzi a ciò, per
cui alla scoperta dei mali deve seguire
un’azione concreta di cambiamento,
che sarà più efficace se ispirata da
un’etica del rispetto per la vita, che
deve caratterizzare i rapporti tra l’uomo e il mondo. Per il medico alsaziano
solo l’etica del rispetto per la vita infatti è autentica: essa affonda le sue
radici nella realtà e la vera cultura si
afferma nel momento in cui il rispetto
per la vita possiede gli animi concretizzandosi nel comportamento degli
uomini.
I trattati di pace non sono una garanzia di pace certa se non vi è un riconoscimento universale del rispetto per
la vita che rappresenta il fondamento
delle relazioni tra i popoli. Schweitzer,
rivolgendosi a coloro che hanno nelle
mani il destino dei popoli, li esorta a
prendere in considerazione le parole
dell’Apostolo Paolo “per quanto sta in
voi, siate in pace con tutti”: sono parole rivolte ai singoli, ma anche ai popoli,
affinché procedano insieme per l’unico
fine, il mantenimento della pace.
Maria Antonietta Longo
Concorso fotografico
“Obiettivo sull’itinerario dell’XI Corpo d’Armata Italiano”
(24 maggio 1915 - 17 agosto 1916)
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Il Fante d’Italia N. 1• 2009
STORIA, ARTE E CULTURA
Il creatore della Sinfonia
Nel bicentenario della scomparsa di Joseph Haydn
A Joseph Haydn, il più anziano dei
grandi classici viennesi, va il merito
di aver condotto la musica strumentale con la forma-sonata, drammaticamente intensificata, fuori dallo
“stile galante”; fu pioniere del quartetto per archi e della sinfonia, maestro nella creazione di messe solenni
sinfonico-corali, precursore di composizioni pianistico-romantiche.
L’uomo Haydn, però, appare ancora prodotto della corte, obbediente ai nobili e pronto a compiacerli,
mentre solo nella tarda età si farà
strada in lui quella individuale libertà di concezione che sarà ereditata da Beethoven.
Nato nella Bassa Austria nel 1732
da una famiglia di modeste condizioni – il padre era mastro carraio e la
madre cuoca – conobbe sin da piccolo gli stenti della povertà. Manifestò
ben presto talento vocale e viva musicalità, tanto da farsi notare a soli 7
anni da Georg von Reutter, maestro di cappella
del Duomo di S. Stefano
di Vienna, andato nel
suo villaggio alla ricerca
di voci bianche per il coro della cattedrale. Vi
rimase fino a sedici anni, quando per il naturale cambiamento della
voce fu licenziato, imparando anche a suonare il clavicembalo e il
violino. Per guadagnarsi
da vivere cominciò a
suonare come violinista
in varie orchestrine
viennesi, dove ebbe modo di conoscere vari
personaggi illustri che lo
aiutarono a inserirsi nel
bel mondo. La sua fortuna fu l’incontro con il
Principe Esterhazy, famoso per la munificenza
e la liberalità, che lo accolse nel suo Castello di
Eisenstadt, dove Haydn
divenne Kappelmaister.
Lì trascorrerà ventotto
anni, i più fecondi e pro-
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duttivi della sua vita, in una corte
aristocratica e cosmopolita, con
un’orchestra a disposizione e una situazione economica sempre più consolidata. Tra le innumerevoli composizioni di quel periodo ricordiamo la
deliziosa sinfonia “Gli addii”, veramente sperimentale nell’orchestrazione, con una tonalità romantica
che prelude allo “Sturm und Drang”.
Terminata la collaborazione con
gli Esterhazy e ormai famoso in tutta
Europa, soggiornò in Inghilterra, in
Spagna, ove compose per la Cattedrale di Cadice l’adagio strumentale
“Le Sette Parole del Salvatore sulla
Croce”, utilizzando sette frasi ricavate dai Vangeli per celebrare la
morte di Cristo. Ma non dimenticherà
mai la “sua” Vienna, in cui ritornò,
divenne cittadino onorario e visse gli
ultimi anni circondato dalla stima e
dalla venerazione generale. Le sue
ultime opere furono “La Creazione”
– un oratorio di commossa ispirazione
religiosa di carattere descrittivo,
evocativa del caos del mondo – e le
“Stagioni” – oratorio che dipinge
l’ambiente naturale con un gusto
idilliaco e raffinato e con vivace e
fresca inventiva –. Queste opere costituiscono la Summa della maturità
artistica di Haydn.
Nel 1809 le truppe di Napoleone
entrarono a Vienna, ma per preciso
ordine dell’imperatore fu rispettata
la casa di Haydn, dove egli morì serenamente il 31 maggio di quell’anno: la sua salma venne inumata nella
Chiesa di Eisenstadt, la cittadina dove gli Esterhazy avevano accolto il
musicista nei suoi momenti più oscuri e difficili. Moriva così, all’alba del
nuovo secolo, un musicista che aveva
aperto nuove strade alla musica divenendo, appunto, il Creatore della
Sinfonia.
Vito Titano
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Adunata - Attività delle Sezioni
ABBIATEGRASSO (MI)
Lo scorso 31 maggio 2008 i Fanti abbiatensi hanno avuto l’occasione di tributare le dovute onoranze ad un loro
fratello, il Fante Angelo Mazzola, le cui
spoglie mortali hanno fatto ritorno ad
Abbiategrasso, dov’era nato nel 1915.
Richiamato alle armi, fu inviato a combattere sul fronte russo con il 38° Rgt.
Fanteria (che allora aveva sede nella caserma Passalacqua a Tortona) appartenente alla Divisione Ravenna. Combatté
come soldato semplice e fu ritenuto disperso sul fronte russo a far data dal 16
dicembre 1942; la famiglia Mazzola non
ha più avuto notizie del proprio congiunto finché, all’inizio di quest’anno, il
Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra ha dato la notizia
del ritrovamento delle sue spoglie. Le
spoglie sono state ritrovate il 3 ottobre
2007 nella campagna russa zona di Volgograd - Stalingrado da due contadini,
che le hanno consegnate alle autorità
del luogo perché potessero essere restituite ai parenti. Lo stesso è avvenuto
negli scorsi anni per altri Caduti e dispersi in Russia: prima del Fante Angelo
Mazzola vogliamo ricordare, in ordine
cronologico, il ritorno del Fante Mario
Magistroni nel 1991 e quello del Fante
Carlo Gramegna nel 1995, anch’essi del
38° Reggimento. La città di Abbiategrasso e la Sezione locale si sono adoperate per organizzare una cerimonia solenne, permettendo così alla cittadinanza tutta, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma locali, ai Fanti e alle Patronesse della Sezione di Magenta, di
stringersi attorno e tributare i dovuti
onori “ad un giovane abbiatense caduto
in guerra, che torna a casa nella sua
città, dopo molti anni di silenzio ben
sessantasei, di silenzio prima nella campagna russa, di silenzio poi come notizie per i suoi cari e per i conoscenti”.
Alla cerimonia per le onoranze funebri
hanno partecipato, grazie al Comando
Militare Esercito Lombardia, anche rappresentanze di militari in servizio del 3°
Rgt. Bersaglieri, del Reggimento Artiglieri a cavallo e della Scuola Militare
Teuliè, tutti reparti aventi sede a Milano. È doveroso ricordare la presenza del
Presidente Nazionale dell’UNIRR, grande invalido e mutilato di guerra Cav.
Pietro Fabbris, appartenente alla Divisione Julia, il quale con parole toccanti
ha ricordato il valore dei Fanti della Divisione Ravenna: è stato come ripercorrere con Lui, che li ha vissuti personalmente, quei tristi e dolorosi momenti.
Domenica 23 novembre 2008 si è
svolta la tradizionale Festa sezionale la
cui organizzazione, grazie alla concomitanza dei festeggiamenti per il 50°, ha
ulteriormente aggregato i Fanti abbiatensi.
L’evento è iniziato con il ritrovo attorno al Monumento del Fante, dove si è
proceduto con l’Alzabandiera alla presenza del Vice Presidente Nazionale
Geom. Antonio Beretta con consorte, del
Consigliere Nazionale Geom. Giuseppe
Cerri, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della città, dei Fanti delle
Sezioni di Legnano, Magenta, Castano
Primo, Vigevano, Torrazza Piemonte e
della Sezione Ass. Naz. Combattenti e
Reduci di Robecco sul Naviglio. Assieme
alle Associazioni un folto gruppo di cittadini abbiatensi e le seguenti Autorità
Militari, Religiose e Civili: per il Comando Militare Esercito
Lombardia il Capo di
Stato Maggiore Col.
Fabrizio Bonaldi in
rappresentanza del
suo Comandante Generale di Brigata Camillo de Milato, i
rappresentanti della
Compagnia e Stazione dei Carabinieri di
Abbiategrasso e della Compagnia della
Guardia di Finanza di
Magenta, il socio
Fante e missionario
Padre Stefano De
Giovanni - che ha poi
Abbiategrasso (MI) - Festa sezionale per il 50°di Fondazione:
celebrato la Santa
un momento della deposizione della Corona d’Alloro al MonuMessa - e l’Assessore
mento del Fante.
Lovetti in rappresen-
tanza del Sindaco. Gli Amici della Sezione di Torrazza Piemonte, con un gesto di
grande affetto e stima, hanno portato
quattro Fanti figuranti in uniforme storica, che hanno deposto la Corona d’Alloro in onore dei Caduti al Monumento. Il
corteo si è poi recato nella Chiesa intitolata a San Rocco per la celebrazione
della S. Messa. Dopo la Preghiera del
Fante da parte del Presidente della Federazione Provinciale di Milano Giuseppe
Cerri, lo stesso ha voluto dedicare i festeggiamenti, per ciò che hanno fatto e
che continuano a fare, ai Fanti fondatori rimasti: Angelo Chierichetti, Carlo Colombini, Luigi Colombo, Piero Conti,
Achille Pasini.
Al termine del rito religioso si è poi
proceduto alla consegna degli attestati
di benemerenza, accompagnati da un ricordo ai Soci fondatori, alle nostre madrine Elena Bartolucci e Iside Garolfi ed
alle Autorità tutte; al Presidente della
Sezione Nicola Garofalo è stata conferita l’onorificenza di Cav. Uff., mentre al
Socio Giacomo Caldarola è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere; il Vice
Presidente Nazionale Antonio Beretta ha
portato i saluti del Presidente Nazionale
Avv. Vito Titano e dei suoi e ringraziato il
Consigliere Nazionale e i Presidenti di
Sezione per il lavoro che svolgono nel
proprio territorio.
ARSIERO (VI)
II vulcanico Sindaco di Arsiero, assieme al Viceconsole Onorario della Croce
Nera dell’Alta Austria Comm. Mario Eichta, hanno coinvolto i Fanti nel loro progetto del XVI Incontro Italo-Austriaco
della Pace, celebrato il 5 ottobre 2008
nel 90° Anniversario della fine della I
Guerra Mondiale.
La Sezione locale, capeggiata dal
Presidente Gianni Pegoraro e da tutti gli
altri Amici, tra cui Lucio Mazzucco e
coordinata dal sempre presente Vice
Presidente Bonfadini, ha organizzato la
cerimonia patriottica, con sfilata e Onori, davanti e nel Cimitero Militare di Arsiero.
Importante la presenza dell’Arciduca
Asburgo - Lorena Dr. Marcus, del Presidente della Croce Nera Austriaca, del
Col. Schuster responsabile della stessa
Associazione per l’Alta Austria, del
Comm. Eichta e di rappresentanti dell’Esercito Austriaco. Presenti inoltre, assieme al Presidente Provinciale Attilio Gomitolo, il Vice Presidente Raffaele Cecchin, il Presidente della Federazione dei
Fanti di Belluno Angelo Ceccotto, la Pre-
23
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
sidente del Comitato Provinciale delle
Patronesse Vicentine Maria Maddalena
Todeschini, parecchie Patronesse e altre
Autorità Civili e Militari.
Ma a rendere ancora più prezioso l’incontro è stato il lavoro di recupero delle
scritte sulle lapidi del Cimitero compiuto
dalle Patronesse: di questo pregevole e
notevole lavoro e del restauro del “Cristo
Mutilo” - ospitato in una teca di vetro del
Cimitero Militare - da parte del Fante artista Giuliano Mattioli, il responsabile del
sito cimiteriale arsierese e responsabile
per “Onor Caduti” Col. Burei è stato particolarmente contento.
La Santa Messa, officiata da un Cappellano Militare di Fanteria, è stata il coronamento dell’incontro, come hanno
evidenziato gli interventi delle Autorità,
che nel 90° Anniversario della fine della
Guerra hanno messo in rilievo la necessità di adoperarsi per la Pace e per una
convivenza civile in tutto il mondo. La
Croce Nera ha voluto onorare con il suo
simbolo alcune persone particolarmente
meritevoli e, fra queste, i Fanti Pietro
Framarin, Francesco Fontana e Lorenzo
Giacomello.
BAGNOLO PIEMONTE (CN)
Bagnolo Piemonte (CN) - Durante il Raduno del 4 Novembre 2008 il Fante Giacomo
Persico assiste il fratello Natalino, Alpino
invalido. Con loro la Presidentessa del
Nastro Azzurro di Torino Giovanna Cresta.
Commosso è stato l’abbraccio dei Commilitoni dopo la funzione.
BOLZANO VICENTINO (VI)
L’incontro dei Fanti locali, che da
qualche anno si celebra la terza domenica
di settembre, si avvia a diventare un incontro tradizionale per la Zona Vicenza 4
(Comuni centrali della Provincia) che ha in
Gastone Campiello il suo coordinatore.
24
Molto opportunamente il Presidente
della Sezione Antonio Matteazzi, coinvolgendo l’Amministrazione comunale
locale e le consorelle Associazioni d’Arma, ha legato la bella manifestazione
del 21 settembre scorso al 90° Anniversario della Vittoria nella I Guerra Mondiale. A ricordare l’evento una gigantografia significativa che faceva bella mostra di sé all’entrata del Municipio e il
Monumento ai Caduti di M. Vucelich. Il
corteo da Piazzale Oppi si è prima fermato nella Chiesa parrocchiale, dove è
stata celebrata la Santa Messa in suffragio dei Caduti. Poi, una volta riformato,
ha sfilato fino al Municipio, per rendere
onore ai Caduti bolzanesi ricordati nel
Monumento. Dopo l’intervento del Sindaco, il nostro Vice Presidente Provinciale Cav. Lucio Bonfadini ha portato anche
i saluti del Presidente Provinciale, impegnato fuori Regione, della Giunta e del
Consiglio Direttivo.
Come simpatiche appendici alla cerimonia, la visita delle scuole medie alla
mostra sulla I Guerra Mondiale e la piccola conferenza sul tema sviluppata dal
nostro Presidente Provinciale Attilio Gomitolo, che ha ringraziato alunni, docenti e direttore scolastico per la sensibilità
e la disponibilità dimostrate. Erano circa
duecento gli alunni presenti, che hanno
ascoltato con vero interesse facendo, in
molti casi, domande davvero pertinenti.
—
—
—
—
—
Preseglie e Prevalle; conferenza culturale “L’Inno di Mameli” presso il
Circolo Unificato di Brescia (entusiasti i convenuti per l’esposizione del
Gen. Angiolillo);
17-18 maggio: presenza al 29° Raduno Nazionale di Massa (3 Bande musicali e circa 1000 tra Fanti, Patronesse e Amici del Fante bresciani);
giugno: festeggiamenti per il 30° di Fondazione di Serle e il 50° di Cedegolo;
luglio: celebrazione della Festa “Madonna del Salto” in Val Sabbia a Bione;
settembre: Serle, inaugurazione delle nuove lapidi con scritte rinnovate
al Monumento ai Caduti;
novembre: Castegnato, Montichiari,
Sellero hanno festeggiato S. Martino
Patrono della Fanteria; a Brescia si
sono festeggiate le Forze Armate e a
Nave il 40° di Fondazione; nutrita
partecipazione di Presidenti con Alfieri per il 90° Anniversario della Vittoria della I Guerra Mondiale a Trento.
Lo scorso febbraio si è spento, all’età
di 91 anni, il Prof. Andrea Cavalli, figura
storica del mondo della cultura e della
politica di Brescia e della Lombardia e
padre dell’attuale Presidente della Provincia.
Nato il 24 gennaio 1918 a Castrezzato, è stato professore di Letteratura Italiana e Storia e fondatore e Segretario
del Sindacato Nazionale Scuola Media per
BRESCIA
la Provincia di Brescia. Fu Presidente dell’Istituto Pedagogico Bresciano, ConsiLa Federazione Provinciale, con il suo
gliere dell’Eulo e Presidente della ComPresidente Cav. Giuseppe Feretti, il Vice
missione per l’istituzione della Facoltà di
Cav. Uff. Gen. Antonio Angiolillo e tutti i
Medicina in Brescia, oltre che membro
Consiglieri, è sempre stata presente alle
del Consiglio di Amministrazione dell’Ovarie manifestazioni organizzate nelspedale Civile di Brescia.
l’ambito Nazionale e Provinciale nel corSul piano politico fu Consigliere nel
so del 2008, segno evidente dell’unione
primo Consiglio Provinciale fino al 1960 e
delle numerose realtà associative:
Assessore Comunale ai Lavori Pubblici.
— febbraio: Elezioni Provinciali, presso
Lunga l’esperienza in Regione dove, tra
l’Ex Distretto Militare, con conferma
l’altro, ricoprì per ben quattro volte l’intotale del Consiglio precedente;
carico di Consigliere e fu Assessore alla
— marzo e aprile: celebrazioni per il
Cultura.
tesseramento a Pozzolengo e PuegnaDurante la Seconda Guerra Mondiale
go e del 40° di Fondazione di Odolofu Ufficiale di Fanteria sul fronte grecoalbanese e venne decorato
con Croce di Guerra al Valore Militare.
Così lo ricorda il prof.
Sandro Fontana, docente
di Storia contemporanea:
“Ho avuto una lunga comunanza con lui e sono sempre stato colpito dalla sua
grande esperienza politica
e amministrativa, perché
lui è stato anche Assessore
alla Cultura della Regione
e nel Socialismo lombardo
ha sempre rappresentato
Bolzano Vicentino (VI) - Le scuole dell’Istituto Unicomprenl’ala riformista, quella che
sivo visitano la mostra organizzata per il Raduno zonale.
oggi spesso invano viene ri-
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
Brescia - La Federazione Provinciale con il Sindaco
Dr. Paroli.
cercata con continue cadute nel massimalismo dai post-comunisti”.
Molti lo ricordano come persona elegante, gentile e riservata e sempre disponibile.
La Federazione Bresciana partecipa
al cordoglio alla perdita del Professor
Andrea Cavalli, che ha onorato in guerra
quale Ufficiale la Santa Fanteria.
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Sandoni e una rappresentanza della Sezione locale
hanno presenziato alla Cerimonia presso il Monumento ai Caduti. Dopo la
benedizione da parte del
Vice Parroco seguita dalle
note del Silenzio, sono
state deposte le Corone
d’Alloro anche alle rappresentanze delle altre
Associazioni combattentistiche e di volontariato del
Comune. Il Sindaco Simone Gamberini ha tenuto
l’orazione ufficiale in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.
II 9 novembre 2008 si è svolto il 48°
Raduno Annuale di San Martino, con
Fanti, in particolare “Cravatte Rosse”
già appartenenti al 1° e 2° Reggimento
Fanteria “Re”, provenienti da diverse
città d’Italia e le Bandiere delle varie
Associazioni d’Arma. È seguita la posa di
una Corona d’Alloro sulla lapide per i
Caduti di Casalecchio posta all’interno
CASALECCHIO DI RENO (BO)
della Chiesa di S. Martino e la celebrazione della Santa Messa in memoria dei
Il 4 Novembre 2008, in occasione delCaduti di tutte le guerre ed in suffragio
la Commemorazione dei Caduti, il Presidi tutti i Soci defunti della Sezione. Al
dente Cav. Silvano Bavieri, il Segretario
termine della Santa Messa è stata letta
Dr. Tonino Marzocchi, il Consigliere Dino
la preghiera “del Soldato”, seguita dalla benedizione alla lapide. Prima, durante e dopo
la Santa Messa ha suonato
il Corpo Bandistico Comunale diretto dal maestro
Ronchetti. Hanno presenziato al Raduno le Autorità comunali, il Presidente della Federazione Provinciale di Bologna Gen.
Borsci, il Presidente e
rappresentanti della Sezione di Imola oltre che
dell’Ass. Carabinieri, il
Gruppo Alpini e Avis di
Casalecchio.
Casalecchio di Reno (BO) - Un momento della Cerimonia
CASTANO PRIMO (MI)
La Sezione locale anche nel 2008 ha
onorato tutti gli impegni. Il Direttivo,
capitanato dal sig. Sgarrella, si è attivato in occasione delle cerimonie tradizionali e straordinarie; tra queste ultime
impossibile non menzionare la scomparsa, con Funerale di Stato in Duomo a Milano, del caro Delfino Borroni di 110 anni, Bersagliere - quindi anche Fante - nel
’15-’18 e ultimo dei soldati italiani presenti quando gli Austro-ungarici sfondarono a Caporetto.
Altro impegno nobile è stato l’approntamento, su invito dell’Amministrazione comunale, di un gazebo in Piazza
Mazzini in occasione della Festa Patronale, con relativa distribuzione di dolcetti
offerti dai commercianti al pubblico.
Inoltre per maggio 2009, quando avverrà
la solenne Traslazione cittadina del Crocifisso miracoloso che protesse l’abitato
durante i tremendi fatti del 1859 quando avvenne la Battaglia di Magenta, i
Fanti locali si stanno attivando (in sinergia con il Comitato organizzatore) per
trovare dei “figuranti” che, in divisa
d’epoca risorgimentale, facciano una
speciale scorta d’onore durante le Processioni.
In primavera avverranno i tradizionali appuntamenti, comprese le Sfilate del
2 e del 4 giugno rispettivamente a Turbino e a Magenta, di cui quest’anno ricorre il 150° della Battaglia. Poi, in settembre, la Expò - l’anno scorso oltre 160.000
visitatori - e, in ottobre, il Gazebo in
piazza: a questo proposito il nostro Vice
Presidente Cav. Mocchetti, coinvolgendo
un’amica artista, ha provveduto a farle
scrivere sulle 4 patelle del tettuccio “ich
sunt Fanti” (qui ci sono i Fanti).
CASTEGNATO (BS)
Dicembre: mese degli auguri e del
resoconto di fine anno, appuntamento
di Commemorazione del 4 Novembre.
Castano Primo (MI) - Gazebo allestito in occasione della
Festa Patronale.
Castegnato (BS) - La Sezione durante la ricorrenza celebrativa di fine
anno.
25
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
molto sentito da Fanti, Patronesse, Amici e parenti. Dopo la S. Messa in onore
dei Caduti, ci siamo ritrovati con il Consigliere Nazionale e Presidente Provinciale Cav. Geom. Giuseppe Feretti, che
ha relazionato sulle attività svolte nel
2008 ed esposto il programma, approvato dal Consiglio, della manifestazione
del 75° di Fondazione della Sezione, che
si terrà il 31 maggio 2009. L’Amministrazione Comunale ha dato il benestare e la
propria disponibilità con patrocinio alla
Celebrazione, certa della continuità del
volontariato svolto dall’Associazione
nella manutenzione del parco pubblico
“Fanti d’Italia”, presso la scuola Statale
Materna “Sabin”, nel giardino del Centro
Anziani, dove è posta la stele dei Fanti e
dell’accompagnamento dei bambini con
il piedibus scolastico, compiti svolti generosamente da Fanti ed amici per la
cittadinanza. Per Castegnato, che ogni
lustro festeggia la propria nascita con la
presenza importante di Autorità Nazionali, Provinciali e Sezionali, anche questo 75° sarà un successo. Da lodare la
partecipazione a Milano per il 2° Raduno
Regionale di Assoarma e la presenza al
29° Raduno di Massa, come pure al 90°
Anniversario della Vittoria della I Guerra
Mondiale di Trento. In Provincia siamo
stati presenti al rinnovo del Consiglio
Provinciale ed alle manifestazioni della
Sezioni consorelle.
Al termine della relazione il Presidente Matteo Massari ha offerto alle Patronesse presenti una rosa, mentre il
Vice Presidente Armando Rapaccioli ha
incitato al coinvolgimento di altri Fanti
ed Amici al fine di continuare nel perseguimento degli ideali di pace, fraternità e democrazia che in questi momenti abbisognano, elogiando per una
proficua continuazione la Sezione prima
per anzianità in Provincia di Brescia e
augurando a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
CHIOGGIA (VE)
CIVIDALE DEL FRIULI (UD)
Si è costituita nella Città Ducale, lo
scorso 19 dicembre 2008, la locale Sezione dell’Associazione Nazionale del
Fante. In presenza del Presidente Provinciale, della Federazione Nazionale
del Fante di Udine 1° Mar. Rina, del
Commissario delegato Romanelli e di
tutti i Soci si è riunita, presso la locale
Sede, l’Assemblea Costituente, la quale
per acclamazione ha eletto il Direttivo.
L’Associazione si propone di mantenere vivo il culto della Patria, custodendo
ed esaltando il patrimonio spirituale, rappresentando le gesta di chi ha servito in
pace ed in guerra l’Arma della Fanteria.
Ci proponiamo di sviluppare sentimenti di amicizia tra gli aderenti alle varie Associazioni Combattentistiche e
d’Arma, coinvolgendo anche le realtà civili che operano nel territorio, costruendo rapporti tesi a valorizzare le manifestazioni socio culturali che intendano rispecchiare i valori e i sentimenti di fratellanza, impegnandoci nel sociale verso
le persone meno fortunate. Vorremmo
non solo incentivare, sviluppare e favorire la conoscenza delle origini dell’Associazione e ciò che essa vuole rappresentare nelle scuole e nella comunità locale, ma anche impegnarci in attività che
possano restituire utilità al “sociale”.
Tutto questo con l’aiuto e la collaborazione dei Soci e di chiunque lo volesse.
COMO
Domenica 7 dicembre 2008 si è svolta a Como la Cerimonia in onore della
Patrona degli Artiglieri Santa Barbara.
Alla mattina, dopo il ritrovo presso il
Cortile Combattenti di Via Balestra per
l’Alzabandiera, il corteo si è diretto in
Piazza San Fedele. Nella Basilica di San
Fedele, si è svolta la Santa Messa solenne alla presenza della Reliquia della Santa e con la partecipazione delle Autorità
e delle Associazioni d’Arma. Al termine
della Santa Messa ci si è ritrovati presso
Chioggia (VE) - Foto di gruppo in occasione della Festa di S. Martino e della ricorrenza del 90° della Vittoria della Guerra 1915/18
svoltasi a Caposile (VE).
26
Cividale del Friuli (UD) - Durante la costituzione della locale Sezione.
il cortile di via Balestra per la benedizione e l’inaugurazione ufficiale, delle
Sedi delle Associazioni d’Arma, intitolate al Gen. Bruno Veneziani già Presidente dell’A.N.F. Presenti il Prefetto e il
Presidente della nostra Sezione di Como
Rag. Sanfelice.
COSTABISSARA (VI)
I Fanti di Costabissara - Caldogno anche quest’anno, mantenendo fede alla
promessa fatta al compianto Senatore
Onorio Cengarle, per molti anni Presidente provinciale dell’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati), ha organizzato l’Incontro Annuale dei Reduci dai
lager nazisti.
La Cerimonia ha visto la presenza di
parecchie Associazioni d’Arma e, per i
Fanti, il Presidente Provinciale Cav. Attilio Gomitolo, del quale il Senatore era
amico di famiglia, oltre che di molte Sezioni della Zona Vicenza 3. Alzabandiera, Onore ai Caduti e deposizione d’una
Corona d’alloro al Monumento di San
Massimiliano Kolbe, che degli ex Internati è il Patrono. Poi, con una piccola sfilata, ci si è recati nella bellissima chiesetta longobarda di San Giorgio per partecipare al rito religioso officiato da Don
Raimondo Sinibaldi in suffragio dei Ca-
Como - Durante la Cerimonia.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
duti. È stato interessante seguire gli interventi di due dei reduci, il Presidente
e il Consigliere Nazionale dell’Associazione, che hanno commosso i presenti
con le loro testimonianze ed esperienze,
coinvolgendo i giovani al sacrificio per la
libertà. Anche l’intervento del nostro
Presidente Provinciale, breve ma intenso, ha messo in risalto il sacrificio dei
640.000 internati, che ha definito il primo nucleo della Resistenza e che è costato la perdita di 50.000 nostri soldati
che non hanno voluto aderire al richiamo
del nuovo Governo per restare fedeli al
giuramento fatto al Re e all’Italia.
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Nel corso dell’Assemblea sono state
sottolineate l’importanza del contributo
economico a favore di un bambino diversamente abile che frequenta la Scuola
Primaria locale; la presenza dei Fanti alla Festa del Boscaiolo, alla Castagnata, a
tante altre manifestazioni organizzate
dalla comunità locale e alle manifestazioni d’Arma a Dossena ed in altri paesi
della Bergamasca.
Il Presidente Italo Bonzi ha chiuso
l’Assemblea con un ringraziamento ai
Fanti della Sezione per l’impegno profuso nell’attività dell’anno passato e un invito ad affrontare ancora meglio gli impegni previsti per il 2009.
DEGAGNA (BS)
ERACLEA (VE)
In occasione della Festività del 4 Novembre la Sezione locale, unitamente a
Bersaglieri e Alpini locali, ha celebrato
delle Cerimonie nelle frazioni di Eno e
San Martino di Degagna.
DOSSENA (BG)
La Sezione locale ha convocato i Soci all’Assemblea Annuale per fare un bilancio delle attività svolte nel corso dell’anno 2008, il bilancio economico-finanziario 2008, il tesseramento ed il programma delle attività 2009.
In data 8 febbraio 2009, a seguito di
regolare invito trasmesso a tutti gli
iscritti della Sezione, presso l’Aula Consigliare del Centro Civico Ca’ Manetti, si
è svolta l’Assemblea Generale degli
iscritti. Il Presidente della Sezione, dopo
aver chiesto un minuto di silenzio per ricordare i Fanti deceduti, ha dato avvio
alla trattazione dei punti all’ordine del
giorno. Ha riferito del buon esito delle
iniziative svolte nel 2008, ha presentato
il programma delle iniziative 2009, ringraziando tutti gli iscritti per la collaborazione prestata e ha dato quindi la parola al Segretario, che
ha presentato il bilancio consuntivo 2008.
Dopo l’approvazione
del programma 2009 e
del bilancio 2008, il
Presidente ha ripreso
la parola prendendo
atto che le cariche sociali sono rimaste invariate.
FALERNA MARINA (CZ)
Degagna (BS) - Fotografia ricordo in occasione delle Celebrazioni del 4 Novembre.
Dossena (BG) - Sede della Sezione.
Aspettando il Santo Natale 2008 con i
Soci più anziani della
Sezione Provinciale.
Così una rappresentanza locale, con il
suo vertice, ha voluto
trascorrere la vigilia
della solenne ricorrenza a Motta Santa
Lucia, paese di residenza dei due aderenti al Sodalizio d’Arma
Pasquale Salfo e Rosarina Bevacqua, marito
e moglie rispettivamente di 81 e 74 anni.
Entrambi oltremodo
contenti per l’iniziativa natalizia dell’A.N.F.,
che a Pasquale Salfo qualche anno fa
conferì il primo attestato di Socio Benemerito in Calabria per aver contribuito
in modo efficace allo sviluppo del sodalizio nel comprensorio: un motivo d’onore non solo per l’aderente all’A.N.F., ma
per tutta la comunità mottese. L’anziano socio, tra l’altro, ha già raggiunto un
invidiabile traguardo di vita, avendo festeggiato nel 2004 le “nozze d’oro”: cinquant’anni di vita in comune con Rosarina Bevacqua, iscritta all’A.N.F. come
“Amica del Fante”. E se l’anziano socio
Salfo continua a mostrarsi strenuo difensore dei valori della passata società contadina, la moglie si conferma in ogni
istante severa sacerdotessa delle buone
tradizioni paesane. Entrambi, quando
occorre, non fanno mancare il proprio
sostegno all’A.N.F.
La locale Sezione, in occasione della
sua partecipazione al “Giorno del Ricordo” in commemorazione degli infoibati,
ha redatto un articolo, pubblicato sul
quotidiano “Gazzetta del Sud” il 10 febbraio 2009 a cura di Giovambattista
Romano. Lo riportiamo di seguito.
Accanto alla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti nel
corso della II Guerra Mondiale, è doveroso commemorare di quella triste epoca anche il capitolo di storia misconosciuta degli infoibati. A sostenerlo la Sezione provinciale dell’Associazione Nazionale del Fante in occasione del “Giorno del Ricordo”.
Dice il sodalizio: “Aspettava d’essere tradotta in fatti tangibili la legge
92/2004, che riconosce il 10 di febbraio
quale Giorno del Ricordo delle vittime
delle foibe. Oggi sembra che qualcosa si
muova in tale direzione. Timide voci cominciano a levarsi in difesa dei diritti
morali di quelle vittime da parte di comunità della Calabria. Si tratta ancora
di sparute iniziative - osserva il sodalizio - ma sono forse un segno del desiderio di voltare pagina, sull’onda di un rinnovato e più equo sentire civico. Certo è
ancora poco, ma è importante che si cominci a parlare anche dell’orrore finora
dimenticato delle foibe carsiche, perché
non si commetta l’errore di distinguere
morti da morti, sofferenza da sofferenza, come rimarcò nel 1993 il Presidente
della Repubblica dell’epoca, Oscar Luigi
Scalfaro, dopo aver firmato il decreto
d’elevazione della Foiba di Basovizza a
dignità di monumento nazionale”.
Ricordare pure gli infoibati per il sodalizio è “un doveroso atto di giustizia
storica e di riconoscimento della barbarie perpetrata nei confronti di migliaia
di italiani da parte delle truppe titine e
non solo. Le foibe, voragini naturali del
Carso profonde centinaia di metri, evo-
27
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
di sloveni antititini. Nei
dintorni di Tolmino, in altre voragini della morte,
giacciono i resti di ottanta Bersaglieri”. Le foibe
avrebbero visto l’eccidio
di migliaia di italiani di
ogni estrazione sociale,
civili e militari. “Nella
primavera del 1995 - è
scritto in un opuscolo - si
muove, dopo mezzo secolo, la Giustizia. A seguito
della denuncia alla procura di Roma, da parte delFalerna Marina (CZ) - I soci Pasquale Salfo e Rosarina
l’avvocato Vincenzo SinaBevacqua durante la vigilia del Santo Natale 2008.
gra, di alcuni crimini contro gli italiani di Fiume
cano oggi orrore, morte ed eventi che i
nel 1945, il sostituto procuratore Giangiovani non possono ignorare - afferma
franco Mantelli promuove una vasta inl’A.N.F. -, se è vero che la pace si cochiesta, grazie soprattutto al gran custruisce sull’amore e sull’uguaglianza
mulo di materiale messogli a disposiziodei diritti umani. Quando, alla fine del
ne dal prof. Marco Pirina, storico e ri1945, le armate tedesche si arresero e
cercatore pordenonese, quasi un nuovo
l’Italia cominciava ad assaporare le proWiesenthal a caccia di infoibatori slavi
spettive della fine della guerra, su Triee italiani. Che, stimolato dal goriziano
ste, l’Istria, Gorizia si avventarono le
Giuseppe Guarrini, figlio del carabinietruppe del Maresciallo jugoslavo Tito,
re Pasquale (di cui si persero le tracce
facendo passare quelle aree orientali di
nel capoluogo isontino nel maggio del
confine dall’oppressione nazista alla
1945 insieme con oltre seicento deporcrudeltà dell’eliminazione di migliaia di
tati), avviò ricerche basate su docuitaliani con il supplizio delle foibe, una
menti del IX Korpus di Tito. Ricerche
tecnica di morte collaudata fin dalla
che ebbero successo, consentendo d’inprima invasione titina dell’Isola, dopo
dividuare le foibe di Zvanij e dei dinl’8 settembre 1943. Nella primavera del
torni di Tolmino. Passata l’inchiesta
1945, in quaranta giorni di terrore, le
nelle mani del Pm Giuseppe Petitto,
foibe inghiottirono non solo italiani, ma
quest’ultimo ravvisò nelle stragi delle
anche tedeschi, sloveni antititini, menfoibe - aggiunge - il delitto imprescrittre migliaia di deportati raggiunsero i
tibile di genocidio con ottantadue prelager jugoslavi e molti non fecero più risunti responsabili, tra cui sloveni, croatorno a casa”.
ti e italiani”.
La sola Foiba di Basovizza, borgata
triestina, conterrebbe i resti mortali di
oltre duemila esseri umani fatti preciFIRENZE
pitare nel vuoto. “In Slovenia - evidenzia l’A.N.F. - venti carabinieri della
Perduti i Cimeli, già nel Museo della
compagnia di Gorizia furono infoibati a
Caserma e trasferiti a Roma a cura deluna decina di chilometri dalla città, nei
l’Ufficio Storico dello S.M.E., per i quali
pressi di Tarnova, nella località Zvanij,
ci eravamo proposti “devoti custodi”,
insieme con centinaia di altri italiani e
deposta la Bandiera in una teca del Vit-
Firenze - Il Labaro e il Gruppo Dirigente al 13° Raduno dell’Associazione.
28
toriano, chiusa la Caserma Gonzaga sede
dal 1947 del Reggimento, ci siamo rifugiati nella Caserma Vannini, sede delle
Associazioni Combattentistiche e d’Arma
per il 13° Raduno dei “Lupi”. La scelta
della sede per la celebrazione del Raduno è stata condivisa dai circa sessanta
Soci pervenuti con le famiglie da ogni
parte d’Italia. Con la nostalgia per i Raduni scorsi, vissuti in simbiosi con i “Lupi” in servizio, ci è mancato l’abituale
omaggio al Museo, ancoraggio al passato
glorioso e alla storia dei “Lupi”, ove ciascuno di noi ha trovato testimonianze
dell’indimenticabile periodo vissuto.
Alla presenza dei Labari e delle Bandiere di tutte le Associazioni presenti si
sono svolte la Cerimonia dell’Alzabandiera e l’omaggio alla Lapide che ricorda
i Caduti di tutte le guerre, con deposizione di una Corona d’alloro e di una targa al Caduto della guerra ‘15-’18 Mar.llo
Osvaldo Fabbricatore, ricavata dal tronco di uno degli alberi del Parco della Rimembranza già “sacrificati” per la costruzione del tranvia.
Nel Salone delle cerimonie si è svolta l’annuale “azione morale” dei Presidenti, che hanno fra l’altro reso partecipi i presenti della lotta ingloriosa condotta per tenere a Firenze i Cimeli del
Museo. È stato ricordato altresì il lavoro
svolto con il Dr. Eugenio Giani, Assessore
Comunale alla Cultura ed alle Tradizioni
Popolari, per rimuovere il gruppo bronzeo dei “Lupi” dalla Caserma alla piazza
in costruzione a nord della Gonzaga, al
confine tra i Comuni di Firenze e Scandicci.
Presenti alla Cerimonia, come sempre, i due pastori tedeschi con i colori
dei due Reggimenti 77° e 78°.
Prima del pranzo sociale abbiamo
presentato agli intervenuti la sede sociale, rinnovata con reperti di grande valore affettivo già sulla facciata della Caserma dei “Lupi”.
FLERO (BS)
Flero (BS) - I Fanti della Sezione a Massa in occasione del
29° Raduno Nazionale dei Fanti.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
nieri di Imola, il rappresentante
della Guardia di Finanza, i Presidenti di tutte le Associazioni d’Arma locali con le rispettive Bandiere, i rappresentanti delle Sezioni
di Lugo e Ravenna e diversi cittadini. Il Vescovo di Imola, impossibilitato a presenziare, ha inviato
un messaggio augurale. Alle 11,30
il Cappellano della Sezione Don
Giovanni Gaddoni e il Parroco Don
Gian Luca Grandi, hanno celebrato la Santa Messa nella Chiesa parGemona del Friuli (UD) - Fanti e Patronesse
Imola - Il Presidente Gagliardi ed il Vice
rocchiale di Croce in Campo in ridavanti al Monumento ai Caduti in occasione
Sindaco Visani dopo la deposizione della
cordo di tutti i Soci deceduti, a
della Festa della Bandiera.
Corona ai Caduti. In primo piano il Segretapartire dai componenti del Primo
Consiglio Direttivo (il Presidente
rio Cav. Dalpozzo.
Laerte Poletti, il Vice Presidente
GEMONA DEL FRIULI (UD)
in Piazza Garibaldi assieme ad altre AsAntonio Venieri, il Segretario Economo
sociazioni del paese. Con il loro gazebo
Enrico Scheda, i Consiglieri Ezio GuerriA seguito dell’invito della Sezione
hanno contribuito a conferire alla piazza
ni e Francesco Placci) fino a Dionisio
ANA di Gemona del Friuli, Fanti e Patrouna cornice natalizia.
Dall’Osso, Vice Presidente in carica e
nesse, con le rispettive Bandiere, erano
Il grande falò ha riscaldato le centimassimo esponente della cultura imolepresenti il 1° Novembre u.s. alla Cerimonaia di persone accorse. L’attività dei
se scomparso il 12 agosto scorso. Sono
nia di accoglimento, presso il Cimitero
volontari si è magistralmente unita alle
inoltre stati ricordati tutti coloro che
Comunale, della fiaccola alpina che, proricette gastronomiche: a fare la parte
sono caduti nell’adempimento del loro
veniente dall’Ossario di Timau, il 4 Nodel leone la trippa, cucinata da alcune
dovere militare. Al pranzo sociale si sovembre avrebbe raggiunto il Sacrario di
signore ormai fondamentali per le iniziano registrate circa cento presenze in
Redipuglia. Il 3 Novembre, presso il Motive dell’Associazione, ma non sono
una atmosfera di amicizia e grande cornumento ai Caduti, in occasione dell’acmancate le gustosissime salamelle alla
dialità. Dopo l’Inno nazionale, cantato
censione della fiaccola, in contemporabrace, cucinate caparbiamente da “ciudai convenuti, il Presidente Nevio Ganea con le Sezioni e gruppi ANA di tutta
bi” con l’aiuto di altri Fanti. Non è poi
gliardi ha ricordato brevemente l’attiItalia, si è commemorato il 90° Annivermancato il dolce: le “fritelle calde” con
vità della Sezione in questi venti anni,
sario della fine della Grande Guerra.
cioccolata bollente. Il tutto annaffiato
mentre il Generale Giuseppe Napoleone
Il 2 Novembre, assieme al locale Dida un buon bicchiere di vino e da tanta
ha tratteggiato l’attività nella Regione
rettivo di Assoarma, la nostra Sezione ha
allegria.
Emilia Romagna e ha dato notizie dettapartecipato al Raduno Interassociativo di
Il Presidente della Sezione Cav. Giugliate sul Congresso Nazionale di maggio
Trieste con quaranta Fanti e Patronesse.
seppe Paravisi ringrazia tutti i Fanti per
a Massa.
In occasione della Festa del Tricolore
la professionalità dimostrata in questa
del 7 gennaio, assieme ad altre Associaoccasione, anzi è orgoglioso di essere afLEGNANO (MI)
zioni e con il patrocinio dell’Amministrafiancato da uno staff affiatato. Le iniziazione Comunale, a Porta Udine si è fortive intraprese in questi anni hanno avuLa Sezione ha organizzato la seconda
mato un corteo diretto a Piazza Municito un ruolo significativo nella Provincia
edizione della “Gara di Bocce Tricolori”,
pio, ove, dopo l’Alzandiera, sono interdi Bergamo e nel nostro Comune. Il ricaaperta alle nostre Sezioni, a quelle d’Arvenuti con brevi allocuzioni il Sindaco, il
vato della Veglia è stato destinato a scoma di Legnano ed ai cosiddetti “Amici”.
Presidente Assoarma e, con la lettura di
pi benefici.
La manifestazione, svoltasi dal 17 al 20
alcuni scritti, gli allievi delle scuole menovembre 2008 sui campi da gioco messi
IMOLA (BO)
die presenti con le Bandiere.
gentilmente a disposizione dal Dopolavoro della Franco Tosi spa, primaria ditta
La locale Sezione “Laerte Poletti” ha
GHISALBA (BG)
metalmeccanica nel campo delle turbicelebrato domenica 30 Novembre u.s. il
ne, dei motori diesel e degli impianti inPer il terzo anno i Fanti di Ghisalba
20° Anniversario della sua costituzione.
dustriali, ha visto la presenza di un buon
hanno partecipato alla Veglia di Natale
La giornata celebrativa è iniziata al
numero di squadre (a coppie), che si somattino nel Giardino San
no confrontate in un clima di sana comFrancesco con la deposiziopetizione e di grande amicizia.
ne di una Corona alle lapidi
La finale ha dato i seguenti risultati:
dei Caduti della I Guerra
1° Coppardoni/Luraghi, Alpini Legnano
Mondiale, di cui ricorre que2° Cuoghi/Fenaroli, Fante Legnano
st’anno il 90° della Vittoria.
3° Bonicalzi/Dragoni, Gruppo Giovani
Erano presenti il Vice SindaLegnano
co Dott. Roberto Visani in
4° Cozzi/Sciuccati, Fante Legnano
rappresentanza dell’Ammi1° Gruppo Signore, Graziella Bocchese
nistrazione Comunale, il
e Clara Cordella.
Generale Giuseppe NapoUna bella manifestazione, della quale
leone Consigliere Nazionale
ha diffusamente scritto la stampa locale.
per l’Emilia e Vice Presidente della Sezione Provinciale
Ghisalba (BG) - Il gazebo allestito durante la Veglia di
di Bologna, il rappresentanMartedì 6 gennaio 2009 la Sezione ha
Natale.
te della Compagnia Carabiorganizzato la 5a edizione della “Befana
29
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
lia con la fine della Grande
Guerra, la Sezione ha realizzato un artistico e significativo gagliardetto con il
Tricolore e le due fatidiche
date 1918 – 2008 insieme al
Logo del Fante.
iniziative messe in campo dalle Associazioni d’Arma dei Comuni di Lentiai e Mel
a ricordo del 90° dalla fine della I Guerra Mondiale. Hanno collaborato alla
buona riuscita della manifestazione
l’A.N.F., i gruppi ANA e l’Associazione
Nazionale dei Carabinieri delle Sezioni
di Lentiai e Mel e l’Associazione NazioLENTIAI-MEL (BL)
nale Arma di Cavalleria Sezione di Belluno. L’iniziativa ha avuto il patrocinio
Non è dato sapere
dei Comuni di Lentiai e Mel e della Proquanti italiani conoscano
vincia di Belluno. L’idea di commemoraaria e parole dell’“Inno di
re il 90° della fine della Prima Guerra
Mameli” e della “Leggenda
Mondiale è nata dal ritrovamento di dodel Piave”, ma di sicuro
cumenti che attestavano un fatto d’arquesti brani sono noti ai
ma avvenuto in località Monte Artent il
Legnano (MI) - Il Presidente impersona la “Befana in
bambini della scuola ele31 ottobre 1918: al Sottotenente Iginio
Pediatria”.
mentare di Villa di Villa,
Italia è stata concessa una Medaglia
che li cantano ogni anno
d’Argento al Valor Militare per la condurante le ricorrenze del 25 Aprile e del
in Pediatria”, presso il Reparto Materno
quista delle trincee Austro-ungariche
4 Novembre. I piccoli si sono esibiti an– Infantile dell’Ospedale di Legnano, con
del Monte.
che la mattina del 4 Novembre u.s. nel
la collaborazione delle Sezioni dei ParaIl 30 ottobre si è tenuto, presso la sasagrato della Chiesa dove, al termine
cadutisti e della sede locale dei Vigili del
la della Società Operaia di Lentiai, un indella S. Messa officiata da Don Stefano
Fuoco, oltre che delle Sezioni dei Carricontro pubblico per ripercorrere gli
Sitta, si è tenuta la Cerimonia di commesti, Marinai, Aviazione e Protezione Civieventi succedutisi dalla disfatta di Capomorazione. Dopo la benedizione al Monule. La mitica vecchietta era meraviglioretto alla Battaglia del Piave e alla sconmento, l’Onore ai Caduti con la deposisamente impersonata dal Presidente
fitta dell’esercito Austro-Ungarico.
zione della Corona d’alloro e i saluti del
Cav. Sciuccati, interpretazione che ha
La conferenza, tenuta da Dario DelSindaco di Mel Dott. Ruggero Dalle Sasse
portato un poco di gioia, serenità e i
l’Agnol, ha avuto un buon successo ed ha
e del Presidente dell’Associazione Reduci
classici doni ai piccoli degenti e ai loro
permesso di conoscere dettagliatamente
ed Ex-combattenti Silvio Dalle Sasse, la
genitori. Simpatica anche la visita al rela tipologia costruttiva delle postazioni
Sezione ha voluto ringraziare le maestre
parto neonatale, con la “rumorosa” preAustro-ungariche presenti nel 1918 sul
e gli scolari per l’impegno e la sensibilità
senza dei nuovi arrivi, ben sei femmiMonte Artent.
dimostrata nei riguardi di queste manifenucce.
La sera del 31 ottobre, giorno della
stazioni, facendo loro dono di una BanNaturalmente tutti hanno voluto poliberazione di Lentiai, le Associazioni
diera tricolore. Un piccolo riconoscimensare con la Befana, che si è prestata con
d’Arma si sono ritrovate presso il Municito anche a Silvio Dalle Sasse per l’attività
gioia a decine di scatti.
pio per la deposizione dei fiori ai Cadudi volontariato svolta con tanta passione
Per tutti e per i Fanti legnanesi un’eti. Era presente la Filarmonica locale,
e puntualità e al Sindaco di Mel per l’atsperienza indimenticabile.
che da vent’anni commemora l’evento.
tenzione dedicata a questi momenti. EviDegna conclusione delle iniziative è
dente la commozione della folla sempre
stata l’inaugurazione, il 2 novembre, di
presente a Villa di Villa e soprattutto deun cippo commemorativo della LiberaDomenica mattina 15 febbraio u.s. si
gli Ex-combattenti, che hanno ritrovato
zione e della Medaglia d’Argento al Vaè tenuto, nel salone delle Associazioni
in quei bambini, interessati nell’ascoltalor Militare proprio sul Monte Artent, alCombattentistiche e d’Arma, l’annuale
re le parole loro rivolte, il vero scopo dei
la presenza delle varie Associazioni
Assemblea della Sezione. Dopo un istansacrifici compiuti.
d’Arma e di numeroso pubblico. Lo scote di raccoglimento a ricordo dei Caduti
primento del cippo è stato affidato a
alla presenza della Bandiera di Sezione,
Si è conclusa il 2 Novembre, con la
due ex combattenti della Seconda Guerha preso la parola il Presidente Cav.
cerimonia in Piazza a Lentiai, la serie di
ra Mondiale, Celestino Deola (classe
Sciuccati per una breve relazione mora1910) e Florindo Sanle dell’attività svolta nel 2008. Un’atticanti (classe 1913).
vità che ha visto impegnati i Fanti LeA novant’anni dalgnanesi nelle ricorrenze sia istituzionali
la fine della Grande
(25 Aprile, 4 Novembre, Festa dell’EserGuerra era necessario
cito, Raduno Nazionale etc.) sia di cae doveroso proporre
rattere più ludico (conferenze, gara di
una riflessione comubocce e tiro, gite e qualche raduno conne sui tragici eventi che
viviale), senza dimenticare la partecipasconquassarono l’Euzione ad iniziative di carattere sociale
ropa. L’iniziativa non
ed umanitario. Il Segretario Rag. Fenaroè comunque finita: è
li ha quindi dato lettura della relazione
infatti intenzione delfinanziaria. Dopo l’approvazione si sono
le Associazioni d’Arma
elencati alcuni programmi per il 2009:
provvedere al recupesicuramente si parte con ottimi presupro delle tracce delle
posti di partecipazione.
vecchie postazioni Austro-ungariche, creanLentiai–Mel (BL) - Inaugurazione del cippo commemorativo
do, se possibile, un
della Liberazione e della Medaglia d’Argento al Valor
Comunichiamo infine che, per ricorpercorso attrezzato a
Militare sul Monte Artent.
dare degnamente il 1918 e l’Unità d’Itaricordo di quanto av-
30
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
venuto in queste località e collegandolo
al Museo Storico della I Guerra Mondiale
di Caorera.
MALO (VI)
Domenica 5 ottobre si è svolta la tradizionale processione in onore della Madonna del Santo Rosario, ricorrenza istituita da Papa Pio V come ringraziamento
alla Vergine Maria per l’intercessione all’Armata Cristiana durante la Battaglia
navale di Lepanto del 7 ottobre 1571. La
devozione popolare del Santo Rosario è
stata da allora particolarmente presente
nelle nostre zone, tradizionalmente devote alla Madonna e legate al dominio
della Serenissima Repubblica Veneta.
Novità per la le Sezione è data dal fatto
che i Fanti sono stati invitati dalla Parrocchia a portare in processione la venerata statua della Beata Vergine. L’invito
è stato accolto con fede ed entusiasmo
dai Fanti, alternatisi durante tutta la cerimonia con serietà e commozione, suscitando la simpatia dei numerosi fedeli.
MARENO DI PIAVE (TV)
La solidarietà come valore da sostenere, sempre. È questo il messaggio che
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
la Sezione sta portando avanti da anni
attraverso la “lucciolata”, una passeggiata notturna che si snoda per le vie del
paese su un percorso di circa 3 chilometri allo scopo di raccogliere fondi a sostegno della casa denominata “Via di Natale”. La struttura è un complesso di 46
mini alloggi con 92 posti letto per malati terminali oncologici e riservata a pazienti e familiari dei malati ricoverati
presso il CRO (Centro di Riferimento Oncologico) di Aviano in provincia di Pordenone. Il ricovero e la degenza in questo
complesso sono gratuiti proprio grazie
alla generosità di singoli o di Associazioni come quella locale. La lucciolata si è
svolta la sera del 31 gennaio scorso,
quando sono giunti in paese, provenienti da Aviano, alcuni maratoneti che hanno portato la fiaccola per circa 55 chilometri. Alla lucciolata hanno partecipato
bambini, ragazzi, adulti, anziani, sfidando il freddo pungente, ma rallegrati dal
calore di quanto avevano preparato i
Fanti, le Patronesse e gli Alpini. Una sinergia che ha accomunato varie Associazioni locali. Non è mancata neppure la
Banda cittadina. “Arrivederci al prossimo anno”, assicura Sonia Possamai,
coordinatrice delle Patronesse, “perché
per noi la solidarietà è il miglior servizio
che si possa rendere alla nostra Nazione,
soprattutto oggi!”
MASSA
Massa - Fanti, Amici del Fante e Patronesse all’Assemblea
Annuale Ordinaria della Sezione Provinciale.
Mazzano (BS) - Foto di gruppo durante la giornata di festeggiamento del 26° di Fondazione.
Presso il Salone
dell’Asilo Parrocchiale “S. Martino
Vescovo” in Borgo
del Ponte di Massa
si è svolta l’Assemblea Annuale, Ordinaria della Sezione
Provinciale. Presenti numerosi Fanti,
Amici del Fante
e Patronesse. L’Assemblea ha unanimemente determinato le quote sociali per il 2009, approvato, all’unanimità, le Relazioni
del Consiglio Direttivo sulle Attività
svolte nel 2008, su
quelle da organizzarsi per il 2009, i
Bilanci Consuntivo
2008 e Preventivo
2009.
Conclusa l’Assemblea si è tenuto
il consueto Rancio
del Fante: presente, fra gli altri, la
Sig.ra Vincenzina
Nicodemi Paolicchi, madre del Sergente
Maggiore dei Paracadutisti dell’Esercito
Stefano Paolicchi, Medaglia d’Oro “Alla
Memoria” al Valor Militare, caduto a Mogadiscio in Somalia il 2 luglio 1993 durante una Missione di Pace.
MAZZANO (BS)
Domenica 7 dicembre la Sezione ha
festeggiano il 26° Anniversario di Fondazione, ospite il Presidente Provinciale e
Consigliere Nazionale Cav. Giuseppe Feretti. Con un breve corteo la nutrita
schiera di tesserati ha sostato presso il
Monumento e Giardino dei Fanti d’Italia
per un momento di raccoglimento in
onore dei Caduti e dispersi di tutte le
Guerre. Il corteo ha proseguito per il Cimitero, dove riposano i fondatori della
Sezione (ultimo il Presidente Cav. Luigi
Pasotti), deposto un omaggio floreale
sull’altare e rispettato un minuto di raccoglimento. Il Presidente Feretti ha tenuto una breve allocuzione ricordando
chi ci ha preceduto ed elogiando i presenti che prestano volontariato sul territorio, ben accettati dall’Amministrazione Comunale. Presso la sede si è conclusa la cerimonia con la consegna di una
medaglia al Medagliere del Nastro Azzurro di Molinetto di Mazzano, a cui fa capo
il Cav. Uff. Annibale Gabusi, di un riconoscimento a ricordo dei tempi passati
di CastelCondino al Lupo di Toscana Piergiorgio Miglioli e, per la continua ed assidua operosità, di un libro al Presidente
Osvaldo Procuranti, trascinatore della
Sezione con la Patronessa Rosanna Treccani e con tutto il Consiglio.
MELEDO DI SAREGO (VI)
È ormai una ventennale tradizione
che la terza domenica di ottobre il Gruppo delle Sezioni del Basso Vicentino si
diano appuntamento a Meledo di Sarego
per celebrare il “Raduno Zonale”.
Come sempre, il Cav. Guerrino
Preatto, Presidente della Sezione, ha
fatto le cose con passione e per tempo,
con la predisposizione dei luoghi per la
cerimonia di due decorati sareghesi delle due Guerre Mondiali, il sito imbandierato per la commemorazione e i discorsi delle Autorità, proseguiti, Banda di
Creazzo in testa, con la sfilata verso la
Chiesa dove si è tenuta la Santa Messa.
A rendere gli onori una parte del “Gruppo Mimetiche”, del quale la Federazione e il Presidente Provinciale sono orgogliosi e che ha reso più solenni le celebrazioni. A coordinare il tutto, con la
solita bravura, il Vice Presidente Lucio
Bonfadini. A rappresentare l’Amministrazione Comunale il Sindaco e, per la
Federazione Provinciale, il Presidente
31
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
Attilio Gomitolo e il Cav. Mario De Mori,
Capo Gruppo della Zona del Basso vicentino. Il Presidente della Sezione, il Sindaco, il Capo Gruppo e il Presidente Provinciale dei Fanti hanno salutato i presenti proponendo riflessioni sul 90° Anniversario dalla fine della I Guerra Mondiale e sulla necessità di trasmettere alle generazioni più giovani il ricordo dei
sacrifici dei loro nonni per consegnarci
una Patria indipendente e libera. Quindi
la Sfilata e poi la Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Guerre, officiata dal Rev. Parroco nella bellissima
chiesa parrocchiale.
1918, Croce di Guerra al V.M. nella campagna d’Africa. Sono seguite le elezioni
per il rinnovo del Consiglio Direttivo e,
successivamente, è stato eletto Presidente per acclamazione il Fante Angelo
Ghidotti. Il nuovo Presidente ha ringraziato tutti e soprattutto il Presidente
onorario Agostino Ferla e si è impegnato
ad allargare il più possibile la Sezione,
ribadendo i valori di amor patrio e di attaccamento alle istituzioni democratiche che le nostre Associazioni d’Arma
devono preservare per sempre.
PADOVA
ODOLO-PRESEGLIE (BS)
Ringraziamenti al Presidente Nazionale per il telegramma di augurio dell’11
Domenica 1 marzo u.s. si è svolta nel
dicembre u.s. che è stato proiettato sulComune di Preseglie la tradizionale Felo schermo e letto durante la relazione
sta del Tesseramento della Sezione. Hanin Teatro.
no presenziato alla Cerimonia, dopo la S.
La cerimonia e l’evento culturale di
Messa celebrata da Don Aldo Sorelli e la
San Michele al Tagliamento del 14 dibenedizione della nuova Bandiera Seziocembre si sono svolti felicemente, granale per il Comune di Preseglie, la mazie anche ad una breve tregua concessa
drina Prof.ssa Nicoletta Serena, numerodal maltempo che imperversava da
se Sezioni dei Fanti e Patronesse della
giorni.
Provincia di Brescia, nonché il gagliarLa deposizione della Corona d’alloro
detto degli Alpini e la Bandiera della Maal Monumento ai Caduti di San Michele si
rina. Dopo la deposizione della Corona
è svolta in modo impeccabile alla pred’alloro al Monumento dei Caduti, il Sinsenza del Generale di Divisione Enrico
daco Avv. Stefano Gaburri, nonché noPini, Comandante del Comando Militare
stro Fante, ha rivolto ai presenti un corEsercito “Veneto”, del Sindaco e delle
diale saluto da parte dell’AmministrazioAutorità del Comune di San Michele (che
ne Comunale e ha comunicato che, raccomprende Bibione), con un picchetto
cogliendo la richiesta della Sezione, il 17
della Marina Militare, i Carabinieri in
maggio 2009 verrà intitolata una piazza
Grande Uniforme Speciale e i Rappreal Ten. Pietro Mascadri, M.A.V.M. immosentanti delle varie Associazioni d’Arma
latosi nel 1917 durante un combattimencoi Labari.
to sul Monte Spil contro gli Austriaci. Un
Squilli di tromba regolamentari, Inno
saluto e un ringraziamento è stato
di Mameli e Canzone del Piave hanno
espresso dal Segretario Angelo Ghidotti
fatto da sfondo sonoro alla Cerimonia
mentre, a conclusione, ha parlato il nocommemorativa, preceduti dalla Marcia
stro Presidente Provinciale Cav. Giusepdell’Artiglieria durante la rassegna dello
pe Feretti, sempre vicino alle sue Sezioschieramento. È stato quindi letto il
ni. Durante il pranzo è stato conferito il
messaggio di saluto, ricordo e benediziotitolo di Socio Benemerito al nostro Prene ai Caduti inviato dall’Arcivescovo Losidente uscente Agostino Ferla, classe
ris Capovilla.
L’evento è proseguito al Teatro
Verdi, imbandierato
a festa per l’occasione e gremito da
circa 200 persone,
che hanno partecipato alla presentazione del libro sui
Caduti del Basso Tagliamento, opera di
Massimiliano Galasso, intitolato “Dulce et decorum est
pro patria mori”.
L’opera è stata presentata da Sindaco,
Assessore alla Cultura e giornalista de
Odolo–Preseglie (BS) - Il nuovo Consiglio Direttivo.
II Gazzettino. Il Ge-
32
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
nerale Pino ha poi svolto una relazione
sulle vicende belliche del territorio durante la guerra 1915-18, accennando a
qualcuna tra le moltissime storie di soldati portate alla luce nella ricerca di Galasso.
Infine Adolfo Zamboni, collegandosi
alla ricca Appendice Monografica del libro dedicata ad Adolfo Zamboni, che
abitava a S. Michele all’epoca della
Grande Guerra, ha illustrato l’esperienza dei pochi ma intensi giorni di combattimento a difesa dell’Altipiano di
Asiago, sul finire del maggio del 1916,
durante l’offensiva austriaca chiamata
Strafexpedition e che emerge vividamente dall’inedita testimonianza manoscritta del sottotenente Zamboni. Ha
anche dato notizia della sua recente
scoperta secondo cui anche gli Austriaci
dettero importanza a quella che chiamano la espugnazione del Monte Mosciagh, che aprì loro la strada per Asiago dopo che il 141° Fanteria Brigata Catanzaro aveva dovuto ripiegare su ordine
pressante dell’Alto Comando. Come il
Sottotenente Zamboni, per la resistenza
sul Mosciagh, ricevette eccezionali riconoscimenti, compresa la Croix de Guerre avec Palme francese, analogamente
il Tenente Skulski, del 73° Fanteria austriaco Egerlaender, che si distinse sul
Mosciagh, ricevette la somma onorificenza austroungarica, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Maria Teresa (Militaer Maria-Theresien Orden Ritterkreuze), di cui vennero consegnati
solo 110 esemplari tra il 1914 e il 1918 e
prevalentemente ad alti Ufficiali.
Autorità e convenuti hanno espresso
compiacimento per l’ottima riuscita dell’evento, cui hanno partecipato anche
alcuni tra gli animatori dell’Associazione
Storica Cimeetrincee, tra i quali Daniele
Girardini, Roberto Belvedere, Max Difilippo.
Tra i non pochi messaggi di saluto
pervenuti spiccano, oltre a quello dell’Arcivescovo Capovilla, quelli del Commissario Generale di Onor Caduti, Generale di Corpo d’Armata Vittorio Barbato,
del Presidente dell’A.N.F. Avv. Vito Titano, della Prof.ssa Susan Jacobs da Auckland (NZ), del Prof. Roger Absalom da
Sheffield (UK), del Brigadiere Generale
(r) Luigi Emilio Longo da Roma.
Un bel fotoservizio di Max Difilippo
sull’evento è già visibile sul forum di
Cimeetrincee, nella sezione dedicata
alla Letteratura sulla Prima Guerra
Mondiale.
La statua del Fante che si osserva
nelle immagini reca tuttora i segni dei
bombardamenti che nella II Guerra Mondiale colpirono il Monumento ai Caduti,
quando venne raso al suolo il piccolo
paese di San Michele (ora detto “vecchio”) che sorgeva allora ai piedi dell’importante ponte ferroviario.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
PAVIA
Attività svolte dalla Sezione nel
2008:
— 20 gennaio: Assemblea Generale e
rinnovo cariche sociali;
— febbraio: Festa Annuale in commemorazione dell’88° di Fondazione;
— aprile: partecipazione alla Commemorazione cittadina della Liberazione;
— 17-18 maggio: partecipazione al Raduno Nazionale di Massa;
— 31 maggio: partecipazione alla Festa
locale Sezione Carabinieri;
— 2 giugno: partecipazione alla locale
manifestazione Festa della Repubblica;
— 5 giugno: partecipazione alla Festa
della Polizia;
— 27 giugno: partecipazione alla Festa
Arma Finanza;
— 7 settembre: partecipazione alla
Messa Sezione Caduti e Dispersi in
Guerra;
— 26 settembre: partecipazione all’inaugurazione Caserma Carabinieri di
S. Martino Siccomario;
— 15 ottobre: partecipazione al funerale del Presidente Giulio Orticelli;
— 19 ottobre: partecipazione alla Messa locale Sezione Reduci di Russia;
— 4 novembre: partecipazione alla locale manifestazione Festa del IV Novembre;
— 16 novembre: partecipazione alla
Festa della Fanteria di Voghera;
— 7 dicembre: partecipazione alla Festa locale Sezione Marinai d’Italia;
— 8 dicembre: partecipazione alla
Festa locale Sezione Arma Areonautica.
Sono inoltre state attuate le seguenti iniziative socio-culturali: visita al Museo Navale di La Spezia; tour panoramico col trenino rosso Tirano/Bernina/
St. Moritz e soggiorno a Livigno; tour sul
lago di Lecco e Le Grigne; escursione a
Macugnaga; visita alla Reggia di Venaria;
visita di Chiavenna; escursione in Emilia
con visita di Castell’Arquato; gita a Sarzana e Tellaro.
ROMA
Riportiamo la comunicazione del
Consigliere Nazionale Arch. Paolo Brasioli di un increscioso avvenimento avvenuto il 15 ottobre u.s. “I nomi di alcuni Caduti, incisi nel marmo del Sacrario Militare del Cimitero Monumentale
del Verano di Roma, sono stati cancellati da ignoti con un pennarello nero aggiungendo la parola ‘fessi’. Risulta evidente che tali autori sono ben lontani
da quello spirito di condivisione e di
commemorazione dei Caduti con il quale il nostro sodalizio si identifica. Certo
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
che, in qualità di Alfiere, quando scorto nelle varie cerimonie, con profonda
umiltà ed intimo onore, l’immane storia di sacrificio dei Fanti rappresentata
splendidamente dal nostro Medagliere
Nazionale e raccolgo il consenso, l’ammirazione e la commozione del pubblico che mi scorre accanto, il sentimento
che riempie l’aria è, ovviamente e meno male, ben diverso! Allora in quei momenti stringo forte la solida asta e con
emozione sussurro dolcemente al vento:
‘Cari Fanti. Cari Caduti, questa festa è
per Voi!’”.
II giorno 25 gennaio 2009, come è
ormai tradizione, presso il “Giardino
dei Caduti del Fronte Russo” si è svolta
l’ottava edizione della commemorazione della Battaglia di Nikolajewka (66°
Anniversario). Come nelle edizioni degli anni scorsi, che hanno visto la presenza di numerose Autorità Civili e Militari e Associazioni d’Arma, anche
questa è stata un’occasione per rendere omaggio ai nostri Soldati, tra loro
migliaia di Fanti. Durante la S. Messa il
nostro Socio Benemerito, reduce di
Russia, Riccardo Riccardi ha letto con
sentita emozione la Preghiera del disperso. Lo affiancavano cinque Soci romani e il Consigliere Nazionale Ten.
Paolo Brasioli.
mene alle Patronesse iscritte all’Associazione dal 2003; sei pergamene ai Fanti
iscritti all’Associazione dal 2003.
Sono state poi consegnate le Medaglie Araldiche, con dedica, a Mons. Giuseppe Rivellini, Parroco Emerito della
Città; a Emilio Tognoli, Sindaco della
Città; al Comandante della Caserma dei
Carabinieri, Mar. Domenico Faugiana.
A conclusione dell’intensa giornata,
dedicata, prima, al ricordo di chi ha sacrificato la vita per la Patria, poi all’Amicizia e alla Fratellanza, il Vice Presidente Nazionale Vicario Geom. Antonio
Beretta ha ringraziato i presenti per la
partecipazione numerosa e ha sottolineato l’alto valore ed il profondo significato associativo che accompagnano i riconoscimenti consegnati nel corso della
Festa.
Ci complimentiamo con il Cav. Claudio Bergamaschi, che risulta iscritto al-
ROMANO DI LOMBARDIA (BG)
La Sezione locale ha celebrato la Festa Sociale nella giornata del 4 Novembre, che ricorda la vittoria della Grande
Guerra e dell’Unità Nazionale. Fanti, Patronesse e Amici del Fante hanno partecipano numerosi, hanno sfilato per le vie
della Città, reso gli onori al Monumento
dei Caduti e inaugurato i giardini a lato
del monumento, scoprendo la targa
“Giardini delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma”. II Corteo ha proseRomano di Lombardia (BG) - Durante la
guito per il Cimitero dove, dopo avere
Festa Sociale e commemorativa del IV
reso omaggio alle Cappelle dei Caduti,
Novembre.
ha partecipato alla Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti. Al termine della Cerimonia pubblica
Fanti, Patronesse e Amici del
Fante si sono ritrovati nei locali della Federazione G.B.
Rubini per partecipare alla Festa Sociale, dove, alla presenza delle Autorità Civili, Religiose e Militari della Città, sono state consegnate: una pergamena con Medaglia d’Oro al
Fante Andrea Benini per i suoi
quarant’anni di iscrizione all’Associazione; tre pergamene
con Medaglia d’Argento alle
Romano di Lombardia (BG) - La prima tessera del FanPatronesse iscritte all’Associazione dal 1993; tre pergate rilasciata al Fante Claudio Bergamaschi nel 1958.
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ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
l’Associazione dei Fanti fin dal 1958. A
testimonianza della sua “storica” iscrizione ci ha inviato una fotografia della
prima tessera rilasciatagli dal Comando
del 76° Reggimento Fanteria Napoli - distaccamento di Cividale del Friuli (Ud)
12a Compagnia Mortaisti da 81.
SAN GERMANO DEI BERICI (VI)
Anche la Val Liona ha voluto rendere
grazie alla Madonna di Monte Berico, in
occasione della “Festa dei oto”, con un
percorso a piedi da San Germano dei Berici (davanti al capitello dedicato alla
Vergine dei Berici), attraverso la dorsale dei Colli passando per San Gottardo,
Perarolo e Arcugnano fino al Santuario
della Beata Vergine Maria. Molte comunità vicentine ricordano in questo modo
il voto fatto dal Vescovo di Vicenza nell’anno della peste e ringraziano la Madonna dello scampato pericolo. Il giorno
della sua festività, l’8 settembre, per
Vicenza e la sua Diocesi, è ancora oggi
come una domenica. Durante l’omelia il
Sacerdote, meravigliato dal fatto che
tutti gli anni si ripete questa forte rappresentazione della devozione mariana,
ha voluto raccomandarci alla Madre Celeste con una benedizione speciale.
Nel gruppo c’erano uomini e donne,
anziani e non: è stato bello vedere come ci si supportasse vicendevolmente
per arrivare assieme alla meta, lontana
circa ventisei chilometri dal punto di
partenza.
Domenica 28 settembre u.s. i Fanti
della Sezione hanno festeggiato l’ormai
tradizionale Festa del Socio, in una
giornata di sole che valorizzava il paesaggio circostante, con la chiusura delle attività programmate per l’anno in
corso. Non erano molti i Fanti presenti
perché, proprio a causa del bel tempo,
la maggior parte era impegnata nella
vendemmia delle pregiate uve di quella
zona, punto di forza della locale economia. La Cerimonia ha avuto il suo punto
di forza davanti al Monumento ai Caduti, con la resa degli Onori, l’Alza bandiera e gli inni, fra tutti l’Inno d’Italia.
Le Autorità hanno incitato a continuare
l’opera di proporre ai cittadini il dovere del ricordo, della riconoscenza e della memoria per trasmetterlo ai giovani.
E così il Sindaco ha ringraziato i Fanti
per quanto fanno nelle varie ricorrenze
e ha proposto ai presenti questo punto
di riflessione: “Una comunità, un popolo che non conosce la sua storia, è un
popolo che è destinato a non avere futuro … cerchiamo di fare in modo che
questo non succeda a noi”. Il Cav. Mario
De Mori, Capo Gruppo della zona del
34
Basso Vicentino, ha invitato i presenti
al ricordo dei sacrifici dei nostri nonni,
con una preghiera per quanti hanno
perso la vita in guerra. Il Presidente
Provinciale Attilio Gomitolo ha proposto
il parallelo fra la sacralità dell’altare
della Chiesa e quella del Monumento ai
Caduti, altare altrettanto sacro per il
sangue versato per l’unità nazionale e
per la nostra libertà. Ha quindi affermato che i Fanti si dovrebbero riconoscere per il loro stile di vita, racchiuso
in quella frase della Preghiera del Fante che dice: “Fa’ che i Fanti siano d’esempio a tutti i cittadini nella fedeltà
ai Tuoi comandamenti e nell’osservanza
delle patrie leggi”.
La Santa Messa, molto partecipata,
è stata celebrata dal Parroco Don Pio
che, nonostante l’età, ha voluto trovarsi in mezzo ai Fanti per fare “festa in
mezzo a gente che crede ancora nei valori della nostra cultura e della tradizione cristiana”. Un commosso Presidente, Maurizio Candian, ha dato a tutti l’arrivederci al prossimo anno.
SELLERO (BS)
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
la forza degli uomini che hanno sacrificato la propria vita per il nostro Paese e
grazie ai quali oggi godiamo del bene
preziosissimo della libertà.
Nel mese di febbraio 2008 la Sezione
ha organizzato la tradizionale Serata di
Carnevale e del tesseramento, riscuotendo un buon successo. Nel mese di
marzo ha partecipato alla Festa per il
40° di Fondazione della Sezione di Odolo. Il 25 aprile ha partecipato alla Cerimonia per la Festa di Liberazione organizzata nel Comune Braone. In ottobre
era presente a Cedegolo, in occasione
del 50° di Fondazione della locale Sezione. Il 4 Novembre una delegazione ha
partecipato al Raduno all’Ossario del
Passo del Tonale organizzato dalla Sezione Alpini di Vallecamonica. A conclusione delle attività, il 9 novembre la Sezione ha partecipato all’organizzazione
della manifestazione del 4 Novembre
nel nostro Comune: una bellissima giornata, iniziata con la S. Messa celebrata
dal Parroco Don Giuseppe Gallina, a cui
sono seguiti l’Alzabandiera e la deposizione della Corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Il momento più commovente è avvenuto quando i ragazzi
delle elementari hanno recitato poesie
e cantato brani in onore di tutti i Caduti. Dopo il saluto del Presidente dei
Combattenti e Reduci Santo Damiolini,
il Presidente della Sezione Pasquale Ceri ha invitato i ragazzi a tener sempre
vivo il ricordo di tutti i giovani che hanno sacrificato la vita per gli ideali di patria, di libertà e di pace. Ha concluso
con il discorso ufficiale il Sindaco Ezio
Laini, toccando anche argomenti di attualità che hanno riscosso calorosi applausi. A chiusura della manifestazione
una delegazione ha portato un omaggio
floreale al Monumento dedicato al
“Fante d’Italia”.
Sotto un cielo carico di pioggia, in
un’atmosfera avvolta da grande suggestione, si è svolta al Passo del Tonale la
Cerimonia di Commemorazione dei Caduti della Grande Guerra e la celebrazione della Giornata delle Forze Armate. La ricorrenza, inoltre, del 90° Anniversario della fine della I Guerra Mondiale ha conferito all’evento un forte
valore aggiuntivo. Un conflitto lontano,
ma il cui ricordo suscita sempre forti
emozioni.
Presenti alla Cerimonia anche delegazioni della Sezione locale e di Paisco
Loveno guidate dal Presidente Pasquale
Ceri e dal Vice Presidente Felice Barera.
A dare il via alle celebrazioni la Santa
Messa presso la
Chiesa di San Bartolomeo in ricordo dei
Caduti di tutte le
Guerre.
Al termine della
Santa Messa, dopo i
saluti delle Autorità,
i partecipanti hanno
sfilato in un corteo
ordinato e composto
per andare a deporre una Corona di fiori al Sacrario. Una
manifestazione molto sentita e ricca di
significato, con la
presenza dell’Assess o r e Pr o v i n c i a l e
Sellero (BS) - Un momento della manifestazione del 4
Francesco Mazzoli
Novembre.
che ha sottolineato
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
SIENA
S. MARIA HOE’ (LC)
Negli ultimi mesi del 2008 la Sezione
ha partecipato a diverse manifestazioni,
tra cui:
— 17 ottobre: nel 66° Anniversario della Battaglia di El Alamein, commemorazione della M.O.V.M. “Roberto
Bandini” in Colle Val d’Elsa, nella
Piazza intitolata a Suo nome, in presenza delle Autorità Cittadine e Militari.
— 2 novembre: Celebrazione di una S.
Messa nel Sacrario del Cimitero della Misericordia in suffragio dei Caduti di tutte le guerre.
— 4 novembre: Cerimonia celebrativa
del IV Novembre Festa dell’Unità
Nazionale e Giornata delle Forze Armate presso l’Asilo Monumento “la
Lizza” in Siena con schieramento
della Compagnia d’Onore, dei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dei Gonfaloni del Comune e della Provincia, Cerimonia
dell’Alzabandiera e deposizioni di
Corone da parte del Prefetto, del
Sindaco, del Presidente della Provincia, delle Forze Armate e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma
a cui hanno fatto seguito i saluti del
Sindaco, del Presidente della Provincia e del Prefetto.
— 11 novembre: nella Ricorrenza del
Santo Patrono della Fanteria S. Martino, la nostra Sezione ha fatto celebrare una S. Messa nella Chiesa di S.
Andrea in Siena, in memoria dei Fanti e Patronesse Senesi deceduti.
— 21 novembre: Celebrazione della
“Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma
dei Carabinieri e “Giornata dell’Orfano” con una S. Messa celebrata nel
Duomo della Città di Siena.
— 22 novembre: pranzo sociale e scambio degli auguri con Fanti, Patronesse e Amici della Sezione.
— 30 novembre: visita delle Sale della
Prefettura di Siena.
Domenica 9 novembre, a Perego, si
sono svolte lo celebrazioni del 4 Novembre a cura delle Associazioni d’Arma con
il magnifico apporto dell’Amministrazione Comunale, in particolare del Sindaco
Giorgio Dall’Angelo e del Vice Sindaco.
La S. Messa è stata celebrata da un giovane Vice Parroco che, al momento dell’omelia, ha coinvolto un gruppo di ragazzi che hanno circondato affettuosamente i vecchi soldati ponendo domande pertinenti sulla guerra e sulla Resistenza, avendo come interlocutore principale il Comandante della 104 Brigata
Garibaldina. Successivamente è stata
recata una Corona di alloro al Monumento ai Caduti, presso il quale i ragazzi della scuola elementare, coordinati
dalla maestra Dall’Angelo, sorella del
Sindaco, hanno commemorato i Caduti
mentre un video ne presentava le fotografie. La cerimonia si è conclusa col discorso del Sindaco e gli Onori ai Caduti,
mentre le note del Silenzio venivano
scandite tra le colline.
SOVERE (BG)
Domenica 18 gennaio 2009 numerosi
Fanti, Patronesse e simpatizzanti hanno
partecipato all’inaugurazione della nuova sede, gentilmente concessa in comodato gratuito dall’Amministrazione Comunale. Al taglio del nastro tricolore effettuato dal Presidente Edoardo Del Bello tra gli applausi di tutti i presenti ed
alla solenne benedizione della piccola
ma accogliente sede impartita dal Fante Don Fiorenzo Rossi, Parroco di Sovere, erano presenti il Sindaco Prof. Arialdo Pezzetti, il Vice Comandante la Stazione Carabinieri di Sovere Mar. Maggiore Lorenzo de Filippis, la Presidente della locale Pro Loco Osvalda Giurini, il
Presidente dell’Associazione Alpini Giovanni Cattaneo con l’Alfiere Cristiano
Mazzucchelli, il
Vice Presidente
dei Carabinieri in
congedo Gianni
Forchini. A conclusione della cerimonia si è svolta l’Assemblea
ordinaria, durante la quale, su
proposta del Presidente, è stato
eletto Presidente
Onorario, per alzata di mano, il
Pr o f . C a v. U f f .
Vincenzo Brullo,
che ringraziando
vivamente dell’oSiena - La Sezione durante il pranzo sociale.
nore resogli ha
Sulmona (AQ) - La Sezione durante il
“rancio sociale”.
accettato l’inaspettato incarico. I lavori
assembleari sono proseguiti con la discussione di importanti punti all’ordine
del giorno.
SULMONA (AQ)
Anche quest’anno la tradizionale
Festa di San Martino è stata solennemente celebrata, però con due significative novità. A causa della inagibilità
della Cattedrale, interessata da un ampio e radicale intervento di restauro, la
Santa Messa è stata celebrata nella bella Cappella dell’Arcivescovado; a celebrarla il Parroco Don Maurizio, dopo il
collocamento a riposo, per età e per
motivi di salute, di Don Antonio, Cappellano del 57° Battaglione “Abruzzi” e
della nostra Sezione. Prima della sacra
celebrazione, Don Maurizio ha dato ampio spazio alla nostra Associazione, osservando che il ricordo dei Caduti non
esime dall’operare a favore dei viventi.
La recita della Preghiera del Fante ed il
commosso ricordo dei Soci scomparsi da
parte del Presidente Gen. Italo Giammarco hanno colpito i tanti fedeli presenti, che hanno partecipato con un caloroso applauso.
Su nostro invito hanno altresì partecipato alcuni Soci della costituenda Sezione dei Granatieri di Sardegna: a loro
è andato l’augurio di una rapida crescita nelle iscrizioni.
TONEZZA DEL CIMONE (VI)
Dopo il meritato riposo estivo la Federazione ha ripreso le proprie attività
35
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
con una riunione della Giunta il 27 agosto u.s., in preparazione del Consiglio
Provinciale di Tonezza del Cimone del 6
settembre, per definire la cerimonia di
Contrà Crosati.
A fine giugno è stato inviato ai Presidenti delle Sezioni, ai Capo Gruppo delle Zone e ai Consiglieri Provinciali un
piccolo riassunto di quanto realizzato
dagli organi federali (Consiglio Provinciale e Giunta).
Tra le attività dal novembre 2007 al
giugno 2008 si segnalano:
— stipula di un’assicurazione cumulativa (100 soci al giorno), per assicurare i Fanti impegnati nei vari lavori
ed attività, con una piccola spesa a
carico delle Sezioni;
— realizzazione del Gonfalone Federale, che ha già fatto la sua apparizione al Raduno Nazionale di Massa,
realizzato con il contributo di vari
amici;
— costituzione del Gruppo di lavoro
per l’esecuzione dei lavori in cantiere. Questa importante proposta ci
permette di impegnarci in vari modi
e, attraverso le Patronesse, anche
nel sociale;
— dotazione di “berrettini” blu, con
stemma della Fanteria, per essere
visibili durante lo svolgimento dei
nostri lavori risparmiando baschi e
bustine;
— tra le Province di Vicenza e Trento è
stato firmato un accordo per il finanziamento del recupero delle opere militari sul Pasubio (trincee, camminamenti, caverne e cimiteri); per
la nostra Sezione sarà il recupero del
Cimitero del 157° Rgt. di Fanteria
della Brigata Liguria presso l’Arco
Romano del Pasubio;
— sono iniziati gli incontri del Presidente con le Sezioni, ai quali può
partecipare chi vuole fra le Patronesse e i Fanti iscritti, per condividere problemi, ricercarne le possibili soluzioni ed organizzare attività;
— sensibilizzazione di Fanti e Patronesse, da parte dei Presidenti di Sezione, al rispetto della “forma”, sia durante le cerimonie, sia nel lavoro,
sia nei rapporti con le istituzioni;
— istituzione della “Festa di San Martino”, da celebrarsi il sabato più vicino all’11 novembre, in sostituzione
dell’incontro dei Presidenti a Monte
Berico. Su proposta del Consiglio
Provinciale questa festa sarà itinerante e celebrata ogni volta in una
Zona diversa;
— istituzione di un’Onorificenza Associativa ai Fanti più meritevoli su proposta dei Capo Gruppo delle Zone;
— adesione di tutte le Sezioni alla richiesta di sostegno dell’AISM (Associazione per la ricerca sulla sclerosi
multipla).
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Il Fante d’Italia N. 1• 2009
Di seguito le
proposte della
Presidenza Federale che impegneranno Giunta
e Consiglio Provinciale nei prossimi mesi:
— costituzione
del Circolo
Culturale
Provinciale,
per la promozione della nostra storia e della
nostra culTonezza del Cimone (VI) - Il gruppo delle Patronesse insignite
tura;
delle Onorificenze Associative.
— ricerca di una
Domenica 2 novembre, in una splensede provinciale più ampia;
dida Piazza dell’Unità, sotto un sole cal— attivazione di un sito internet dedido e alla presenza di una folla festante,
cato alle attività della Federazione
oltre 12.000 Radunisti di tutte le Armi
del Veneto (Vicenza, Venezia, Treviprovenienti da ogni parte d’Italia hanno
so e Verona) gestito dalla nostra Fesfilato in parata sul Lungomare, salutati
derazione;
dalle sirene delle navi e accompagnati
— comunicazione, ai corrispondenti lodalle Fanfare davanti al palco delle Aucali di stampa e televisione, delle
torità, dove sedevano i vertici nazionali
attività sezionali;
delle Associazioni d’Arma: tra questi il
— ricerca di contatti politici e ammininostro Presidente Avv. Vito Titano, che
strativi a livello locale, provinciale,
ha accolto calorosamente i nostri Fanti,
regionale e nazionale, utili anche
collocati con il Generale Soave a chiuper la buona organizzazione delle
dere la colonna del numeroso blocco dei
nostre manifestazioni;
Fanti.
— potenziamento e autofinanziamento
In serata abbiamo lasciato Trieste
della rivista Arcobaleno con l’insericon l’impegno di tornare per visitare
mento della pubblicità.
questa città ricca di storia e passando
dal Sacrario di Redipuglia, dove abbiamo acceso la lampada votiva da portare
a Torino.
TORINO
Durante una solenne cerimonia lunedì 3 novembre, sulla grande scalinata
Con la partecipazione al Raduno Asdella Chiesa della Gran Madre di Dio,
soarma di Trieste per ricordare il 90°
davanti a due file di militari in servizio
Anniversario della fine della I Guerra
e in congedo di tutte le Armi e le massiMondiale, la Sezione ha concluso un anme Autorità Militari della Città, il Presino ricco di iniziative.
dente Iuorio ha consegnato la lampada,
Il 30 ottobre 2008 un gruppo di sei
che è stata benedetta e posta davanti al
Fanti torinesi, guidato dal Presidente
Sacrario per essere vegliata la notte, a
Italo Iuorio, è partito in camper alla
turno, dalle varie Associazioni d’Arma,
volta di Trieste per partecipare al Raguidate dall’Ana, fino alle cerimonie ceduno Nazionale delle Associazioni d’Arlebrative dell’indomani, giorno dell’Anma, con una missione da parte di Asniversario della Vittoria.
soarma Torino: rappresentare idealLa missione completa un anno di
mente anche le altre Associazioni, ma
iniziative significative, come la partesoprattutto accendere una lampada vocipazione al Raduno Nazionale di Massa
tiva al Sacrario Nazionale di Redipuglia
e l’organizzazione di una grandiosa edida portare poi a Torino al Sacrario Milizione di “Militaria Sabauda”, la Rievotare della Gran Madre di Dio presso il
cazione Storica ormai tradizionale delquale sono i resti di oltre 3500 Caduti
l’ex Capitale dell’Unità d’Italia e il più
della Grande Guerra.
grande Raduno di Gruppi Storici che si
Sabato 1 novembre, a Trieste, i Fansvolge in Italia. Per il 2009 obiettivi
ti hanno partecipato alla fiaccolata che,
principali sono il completamento delpartita da Piazza dell’Unità, è giunta al
l’organico della Fanfara, il rafforzaColle di San Giusto dove, alla presenza
mento e la collaborazione della Squadelle massime Autorità Militari e Civili,
dra di Protezione Civile A.N.F. di Torino
rappresentanze di militari in congedo e
con altre Associazioni d’Arma e una
della Fanfara della Julia, si è svolta una
edizione ancora più grande di Militaria
commovente Cerimonia in ricordo dei
Sabauda.
Caduti.
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI
TREVISO
Non si è ancora spenta l’eco suscitata dall’interessante mostra organizzata
dalla Federazione Provinciale presso la
millenaria abbazia di Santa Maria del
Pero in Monastier di Treviso in occasione
delle celebrazioni di Novembre per i 90
anni dalla fine della I Guerra Mondiale.
La suggestiva cornice di quella che fu
per secoli una tra le più importanti abbazie benedettine, ha avvicinato i tantissimi visitatori alle cosiddette “Parole
di Guerra”, ovvero agli scritti, lettere o
cartoline che i nostri soldati, dai fronti,
spedivano alle loro famiglie. Una ricostruzione attenta e precisa, una rivisitazione quasi palpabile delle emozioni,
dei dolori, delle attese, delle delusioni
di tanti nostri soldati, che della guerra
conoscevano nulla o quasi a parte i disagi e le sofferenze. La mostra è durata da
sabato 8 novembre a fine mese ed ha
avuto, quali accreditati visitatori, il Presidente della Provincia, il Vice della Regione Veneto, tanti Ufficiali e Presidenti di Sezioni con i loro iscritti e Patronesse. Alla cerimonia di apertura è stato presentato un documentario su alcuni spaccati di storia del Primo Conflitto.
Non sono mancate, nel periodo di apertura della mostra, le serate dedicate alle Sezioni, con la presentazione di temi
del Primo Conflitto da parte di relatori
preparati.
Soddisfazione per l’esito della mostra sono stati espressi, nel corso dell’Assemblea Annuale dei Presidenti dello scorso 18 gennaio, sia dal Presidente
della Federazione Provinciale Rag. Sebastiano Lazzarato, sia dal Consigliere
Nazionale Giovanni Mini.
VAL MENAGGIO (CO)
Durante il 2008 la Sezione ha partecipato a innumerevoli manifestazioni ed
iniziative. Elencando le principali, a
marzo, durante la giornata “Fiori in città” a sostegno della A.I.S.M., si è impegnata nella vendita dei fiori a sostegno
della lotta alla sclerosi multipla. ll 25
aprile si è svolta la commemorazione
dell’Anniversario della Liberazione. Nutrita la nostra partecipazione al Raduno
Nazionale di Massa, dove, nonostante il
tempo inclemente, abbiamo trascorso
due giornate in allegria che sono stati
anche l’occasione per rivedere volti
amici.
In giugno abbiamo partecipato al Raduno Interarma della Pace e Solidarietà
tenutosi a Rovellasca, dove la Sezione è
stata premiata in quanto nell’edizione
precedente era risultata la più numerosa. A settembre si è tenuta la gita sociale a Sotto il Monte, per rendere
Val Menaggio (CO) - Fanti menaggini a Sotto il Monte.
ti, ma anche impegnarci nella solidaomaggio ai luoghi che videro nascere e
rietà.
crescere Beato Papa Giovanni XXIII, il
più grande Fante che la storia ci abbia
VILLAGGIO SERENO (BS)
tramandato, quindi al Parco faunistico
“Le Cornelle”. Un particolare ringraziaLa locale Sezione ha celebrato, in
mento ai Fanti di Calusco d’Adda, che ci
data 16 novembre u.s., la ricorrenza di
hanno accolto con calore ed amicizia ofS. Martino con una S. Messa in Suffragio
frendoci, nella loro magnifica sede, una
di tutti i Soci presso la Parrocchia S. Fisquisita colazione di benvenuto ed al lolippo Neri e la deposizione di un mazzo
ro Presidente e collaboratori, che si sodi fiori al Monumento ai Caduti. Duranno prodigati ad accompagnarci nei note il pranzo sociale un applauso per la la
stri itinerari.
riuscita della manifestazione.
Il giorno 26 dello stesso mese una
delegazione della Sezione si è recata a
Modugno (BA), dove, su invito del locale
VIRLE TREPONTI E REZZATO (BS)
Comitato Feste Patronali, ha partecipato alle solennità dei SS. Rocco e Nicola
Il giorno 1 febbraio 2009 è stata conda Tolentino, Patroni della cittadina.
segnata, alla presenza del Cav. Feretti e
Per l’occasione è stata consegnata al
di tutto il Consiglio della Sezione, l’atTen. Col. Savino Vignola la nomina di
testato di benemerenza e una medaglia
Presidente Onorario della Sezione.
al Cav. Paolo Burceni, con il riconosciIl giorno 9 novembre ci ha visto immento per acclamazione di Presidente
pegnati per la ricorrenza del 90° Anniversario della Vittoria: in buon numero
Onorario a vita per aver guidato con enabbiamo partecipato alla manifestaziotusiasmo e impegno la Sezione dal 1958
ne celebrata a Menaggio, mentre altri
al 2008. Si ringrazia il Cav. Feretti per la
Fanti hanno rappresentato la Sezione
sempre gradita presenza.
nei loro paesi di residenza. Nel mese
di dicembre, su invito degli amici Artiglieri Menaggini,
si è festeggiata la
loro Patrona S. Barbara e il 30° Anniversario di Fondazione della Sezione
stessa. L’anno si è
concluso con la tradizionale cena di
auguri per le festività natalizie.
Tante idee e
iniziative sono allo
studio per il 2009
che, come di consueto, ci vedrà orVirle Treponti e Rezzato (BS) - Durante la cerimonia per
ganizzare e partel’attestazione della benemerenza al Cav. Paolo Burceni.
cipare a vari even-
37
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
VARIE
Calendario delle Manifestazioni (Marzo - Luglio 2009)
19 aprile
Gavardo (BS) 55° di Fondazione della Sezione
24 maggio
19 aprile
Mareno di Piave (TV) Pranzo Sociale “Fanti e
Patronesse”
Cavaso del Tomba (TV) Raduno Provinciale
dei Fanti della Marca Trevigiana
31 maggio
Puegnago del Garda (BS) Festa del Tesseramento
Castegnato (BS) 75° di Fondazione della
Sezione
31 maggio
Stezzano (BG) Festa Tricolore
1 giugno
Stezzano (BG) Messa alla Cappelletta dei
Morti della Campagna
2 giugno
Romano di Lombardia (BG) Festa della
Repubblica e delle Forze Armate
7 giugno
Dossena (BG) Festa Sociale della Sezione e
della S.S. Trinità
25 aprile
25 aprile
Mareno di Piave (TV) Commemorazione Festa
della Liberazione al cippo monumentale sulle
Grave del Piave a Cimadolmo
26 aprile
Predore (BG) Festa Sociale della Sezione e
Festa della Liberazione
2 maggio
Mareno di Piave (TV) Festa della Repubblica
3 maggio
Brescia Festa Esercito Regione Lombardia
14 giugno
Serle (BS) 31° di Fondazione della Sezione
3 maggio
Cavour (TO) Raduno Interprovinciale e 15° di
Fondazione della Sezione
21 giugno
Asiago-Cesuna (VI) Annuale Pellegrinaggio
alla Zona Sacra del Fante di Valmagnaboschi
5 maggio
Milano Festa Esercito Regione Lombardia
16-17 maggio
Palazzago (BG) Esercitazione “Lombardia
2009”
luglio
Osoppo (UD) Manifestazione “Alla Scoperta
(data da destinarsi) della Fortezza di Osoppo”
8-12 luglio
Ghisalba (BG) 4a Grande Festa del Fante
24 maggio
Brescia S. Messa per la Festa della Fanteria
12 luglio
24 maggio
Massa-Carrara, Località Fabbrica (MS) Festa
Provinciale in commemorazione del Capitano
di Fanteria Luigi Giorgi
Villa d’Ogna (BG) Festa Sezionale in occasione del 50° di Fondazione e Raduno Provinciale
26 luglio
Bione (BS) Manifestazione Madonna del Salto
Rinnovo dei Consigli Direttivi di Sezione
ALPAGO E PONTE NELLE ALPI (BL)
Il 14 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Giovanni Rizzo Sannio. Vice Presidenti: Giuseppe Collazuol,
Adolfo Bortoluzzi. Segretario Cassiere: Luca Canei. Consiglieri: Giovanni
Sitran, Sandro Rapicavoli, Manuel Furlan, Mauro Bortoluzzi.
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Franceschino Cominassi.
Vice Presidente: Mario Boldini. Segretario: Giorgio Bernardi. Consiglieri:
Pietro Venturini, Fortunato Bernardi,
Andrea Gnani, Germano Bonomelli,
Orlando Tira, Bruno Moreschi, Giuseppe Cominassi, Carla Baccanelli. Revisori dei Conti: Daniele Bernardi, Ivan
Toloni. Probiviri: Alberto Gnani, Stefano Gulberti.
ANCONA
CAERANO DI SAN MARCO (TV)
Il 2 marzo 2009 il Gen. Lanfranco
Angelini è stato nominato Presidente
Onorario della Sezione da lui presieduta per tanti anni.
Il 23 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Germano Basso. Vice Presidente: Mauro Danieli. Segretario:
Leonardo Viggiani. Alfieri: Antonio
Dalla Santa, Walter Battistin. Consiglieri: Franco Precoma, Andrea Bian-
BERZO DEMO (BS)
Il 25 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
38
chin, Lino Robazza, Mauro Innocente,
Michele Favero.
CAMISANO VICENTINO (VI)
Il 5 dicembre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Maurizio Zanarella. Vice
Presidenti: Roberto Sandon, Valerio
Borgo. Segretario-Economo: Luigi
Cecchetto. Consiglieri: Roberto Nalesso, Tiziano Romio, Giancarlo Borgo,
Lorenzo Piccolo, Gianni Rodighiero,
Stefano Caldognetto, Ferruccio Stocco, Sergio Gaspari, Bruno Rigon.
CASTELNUOVO DEL GARDA (VR)
Il 12 marzo 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
Presidente: Cav. Franco Zamboni. Vice
Presidente: Bruno Busacchi. Segretario: Giovanni Pedon. Cassiere Economo: Marco Giacomelli. Consiglieri: Luigi Turrini. Giuseppe Piccoli, Paolo Sartori. Probiviri: Massimo Loda, Giovanni
Castellari. Revisori: Stefano Guberni,
Mirco Castellari. Alfiere: Luigi Turrini.
VARIE
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Enrico Mocellin. Consiglieri: Bondi, Cavalieri, Cazzetta, Corazzari, Crosa, A. Crosio, P. Crosio,
Delfino, Panini, Rosi, Vernazza. Revisore dei Conti: Gherardi. Probiviri: A.
Crosio, P. Crosio, Schilirò.
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Angelo Ghidotti. Vice Presidente: Bortolo Dusi. Segretario: Luciano Ferla. Consiglieri: Mauro Gardumi, Bortolo Dolci, Francesco Zurru,
Adelmo Varacchi, Giacomo Leali.
Revisore dei Conti: Leonida Cerqui.
Alfiere: Ottorino Carli.
GHISALBA (BG)
CIVIDALE DEL FRIULI (UD)
Il 19 dicembre 2008 si è costituita
in Cividale del Friuli la Sezione dell’Associazione Nazionale del Fante. Il Consiglio Direttivo è così composto: Presidente Onorario: Gen. Pietro Benatti.
Presidente: Carlo Dorigo. Vice Presidente, Cassiere e Revisore dei Conti:
Stefano Fadone. Segretario: Renzo Romanelli. Consiglieri: Sergio Bertini, Attilio Calligaro, Andrea Gosgnac, Luca
Movia. Alfiere: Sergio Bertini.
DOMODOSSOLA (VB)
L’11 novembre 2008 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Giuseppe Zangla. Vice
Presidente: Roberto Cantoni. Segretario: Donato Cataldo. Segretario Economo: Giuseppe Zangla. Consiglieri:
Erik Avere, Antonio Zanola, Antonio
Maglio.
ERACLEA (VB)
L’8 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente Onorario: Cav. Sante Valeri. Presidente: Graziano Bidoia. Vice
Presidente: Antonio Verago. Segretario e Tesoriere: Gino De Carli. Consiglieri: Gelsomino Toninato, Giannino
Botosso, Marcello Frasson, Tarcisio
Dalla Bona, Raffaele Visentin.
Il 25 gennaio 2009 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo
del Consiglio Direttivo. Sono stati
eletti: Presidente: Giuseppe Paravisi.
Vice Presidente: Walter Galli. Segretario: Bruno Fratus. Cassiere: Alberto Boschi. Consigliere: Ernestino Arzuffi.
LASINO (TN)
Il 31 ottobre 2008 l’Assemblea dei
Soci ha accolto le dimissioni del Presidente Costante Pisoni, che per anni ha
condotto mirabilmente la attività sezionale, ed ha nominato alla carica di
Presidente il Fante Augusto Bassetti.
LURATE CACCIVIO (CO)
Il 7 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Albino Gherbesi. Vice Presidente: Luciano Pellizzoni. Segretario: Oscar Dolce. Consiglieri: Gino
Brunelli, Francesco Canil, Giuseppe
Castiglia, Giulio Curioni, Giuseppe Felice, Sigfrido Galetti, Valeriano Simioni, Fernando Palazzo. Alfiere: Giuseppe Felice.
MOGLIANO VENETO (TV)
Il 10 ottobre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Pietro Boldini. Vice Presidente: Guerino Odolini. Segretario e
Cassiere: Mario Bresciani. Consiglieri:
Claudio Giacomelli, Luigino Magri,
Pietro Frigerio, Giorgio Piccaluga. Revisori dei Conti: Michele Zola, Bernardo Boldini. Alfiere: Giovanni Magri.
Il 22 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Giuseppe Del Todesco Frisone. Presidente Onorario: Ferdinando Durante. Vice Presidente: Paolo
Foffano. Vice Presidente Onorario:
Ugo Zorzetto. Segretario Economo:
Gino Valerio. Consiglieri: Cesare Bison, Luigi Danesin, Gianni Frisenda,
Oscar Gasparini, Rino Marton, Pietro
Prete. Probiviri: Alberto Giusto, Domenico Sandri, Adolfo Toffoletto. Alfiere: Ferdinando Marton. Collegio
Sindacale: Mauro Bison, Gino Ferraro,
Egidio Mason.
GENOVA
ODOLO PRESEGLIE (BS)
Il 24 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Il 1 marzo 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
FLERO (BS)
PALAZZOLO SULL’OGLIO (BS)
Il 20 gennaio 2008 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo
del Consiglio Direttivo. Sono stati
eletti: Presidente: Gianni Stucchi.
Vice Presidente: Giuseppe Morandi.
Segretario: Ugo Raccagni. Consiglieri: Pierino Pagani, Pierino Bergamaschi, Ferdinando Plebani, Paolo Mottini, Ugo Savoldi, Angiolino Muratori,
Romano Brignoli. Probiviro: Giuliano
Urgnani. Revisore dei Conti: Marco
Marini.
PALMANOVA (UD)
Si è riunita l’Assemblea dei Soci
per il rinnovo del Consiglio Direttivo.
Sono stati eletti: Presidente Onorario: Gen. Enzo Cortella (Presidente
uscente). Presidente: Col. Franco
Curzio. Vice Presidente: Col. Bruno
Giurgola. Segretario: Serg. Magg.
Franco Romano. Tesoriere: M.M.A. Alberto Celebrano. Consiglieri: M.M.A.
Giovanni Brighi, M.M.A. Nicola Ciavarella, M.M.M. Giuseppe Corcione.
S. GALLO (BG)
Il 21 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Guerino Salvetti. Vice
Presidente: Marco Galizzi. Segretario:
Giampietro Galizzi. Consiglieri: Vito
Regazzoni, Mauro Salvetti, Giuseppe
Galizzi, Gianfranco Galizzi, Mansueto
Gervasoni, Daniel Rondi.
S. GIOVANNI ILARIONE (VR)
Il 7 dicembre 2008 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo
del Consiglio Direttivo. Sono stati
eletti: Presidente: Mariano Panarotto. Vice Presidenti: Stefano Vicentini, Luigi Tonin. Segretario: Francesco
Marcazzan. Cassiere: Lino Rossetto.
Alfiere: Attilio Marcigaglia. Consiglieri: Renzo Allegri, Mariano Panarotto, Lino Rossetto, Francesco Marcazzan, Roberto Olmari, Stefano Vicentini, Luigi Tonin, Pio Nardi, Loris
39
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
VARIE
Baldin, Gino Arvoti, Attilio Marcigaglia. Sindaci Revisori dei Conti: Mariolino Beltrame, Agostino Burato.
Probiviri: Ivi Tisato, Mario Rampo.
SORISOLE (BG)
Il 18 gennaio 2009 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo
del Consiglio Direttivo. Sono stati
eletti: Presidente: Cav. Anacleto Tironi. Vice Presidente: Augusto Avogadro. Segretario: Cav. Clemente Baggi. Consiglieri: Ernesto Bacuzzi, Erminio Zambelli, Mario Bacuzzi, Giuseppe Pasta, Angelo Testa. Patronessa: Enrica Matteri.
TELVE VALSUGANA (TN)
Il 25 gennaio 2009 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo
del Consiglio Direttivo. Sono stati
eletti: Presidente: Riccardo Pecoraro. Vice Presidente: Maria Trentin.
Cassiere: Fiorenzo Vinante. Consiglieri: Sandro Baldi, Antonio Agostini, Lucio Agostini, Franco Battisti.
VERONA
II 22 febbraio 2009 si è tenuto il
Congresso Provinciale e gli eletti si
sono riuniti il 27 febbraio per formulare le seguenti cariche: Presidente
della Federazione: Cav. Umberto
Tampellini. Vice Presidente Vicario:
Cav. Franco Zamboni. Vice Presidente
zona est: Fante Franco Milani. Segretario Amm.: Geom. Renzo Schiona.
Segretario Economo: Fante Giuliano
Merzari. Responsabile Manifestazioni: Fante Mario Donisi. Resp. per i
Rapporti con le Istituzioni: Fante Vasco Bellini. Resp. per la Rappresentanza alle Cerimonie: Cav. Gaetano
Perlini. Porta Medagliere Provinciale: Cav. Vito Tenero. Altri Consiglieri
Prov.: Fanti Cav. Angiolino Merlini,
Giorgio Morelato, Sandro Rebonato,
Sante Malosto, Enzo Gianfilippi, Alfredo Sartori e, primo dei non eletti,
Azor Leoncini. Collegio dei Sindaci:
Presidente Fante Luigi Turrini. Sindaci: Luigi Leone, Roberto Rossignoli e,
primo dei non eletti, Fiorenzo Gangini. Collegio dei Probiviri: Presidente
Ermellina Carcereri e pronipote
della Patronessa Luigia Silvia Avesani e del compianto Presidente
Onorario Giovanni Cunego; Aurora,
figlia del Fante Alberto Albertini.
Nozze
Si sono sposati:
BARI – Monica Bonatesta, figlia del
Fante Alfredo e della Patronessa Filly De Leonibus, con Fabio Di Gese.
BREGANZE (VI) – Il Fante Massimo,
figlio del Fante Emilio Vitacchio,
con Deborah Chemello.
ROMANO DI LOMBARDIA (BG) – Il
Fante Daniel Battistello con Valeria Alimonti.
Felicitazioni!
Culle
Sono nati:
BERZODEMO (BS) – Luisa, figlia del
Fante Marco Disetti.
CALUSCO D’ADDA (BG) – Davide,
nipote del Segretario Giampietro
Locatelli.
CASELLE DI SOMMACAMPAGNA
(VR) – Tommaso, nipote del Fante
Alberto Cunego e della Patronessa
40
CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – Elena, nipote del Fante Lino Baroni.
COSTABISSARA - CALDOGNO (VI) –
Camilla, figlia del Fante Davide Trevisan e nipote del Fante Armando e
della Patronessa Liliana; Martina e
Anna, nipoti del Fante Tullio Bazzan
e della Patronessa Valentina.
CREAZZO (VI) – Giada, figlia del
Fante Giancarlo Lunardi; Stella e
Aurora, nipoti del Fante Luigino
Viero e della Patronessa Teresa
Bertinazzi.
Fante Paolo Sartori. Probiviri: Giovanni Broggio, Adriano Patuzzo.
VIGASIO (VR)
Il 20 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Guido Biroli. Vice Presidente Vicario: Luigi Leoni. Vice Presidente per i
Alfiere: Diego Brutti. Segretario Economo: Angiolini Merlini. Consiglieri: Pompilio Frinzi, Luigi Guerra, Lino Ferrari,
Mirko Furlani, Fabrizio Mantovani,
Franco Nascimbeni, Vito Tenero, Giorgio Zanini. Alfiere: Danilo Bragantini.
VIRLE TREPONTI E REZZATO (BS)
Il 30 novembre 2008 si è riunita
l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del
Consiglio Direttivo. Sono stati eletti:
Presidente: Luigi Del Torchio. Vice
Presidente: Massimo Maffolini. Segretario: Luigi Maffolini. Cassiere: Marco
Scalvini. Consiglieri: Annibale Lombardi, Carlo Noventa, Aldo Sberna,
Dionisio Ventura, Pietro Mezzana,
Giordano Zizioli, Cesare Menoni.
Paravisi; Gabriele figlio del Fante
Carlo Agazzi.
GRANCONA (VI) – Angelica, figlia
del Fante Gian Pietro Zoretto e nipote del Fante Enrico; Federico,
figlio del Fante Luca Menoncin e
nipote del Fante Graziano e del
Fante Gianni.
GRAVEDONA (CO) – Alessandra, figlia del Segretario Sergio Albini.
ISOLA DELLA SCALA (VR) – Diego,
nipote del Fante Adriano Lanza.
MAZZANO (BS) – Martina, figlia del
Fante Marco Benvenuti.
MILANO – Marta, nipote del Magg.
Cav. Francesco Donatone, Consigliere Nazionale di diritto della Sezione primogenita.
FIRENZE – Lorenzo, nipote del Ten.
Gen. Antonio Fanelli.
GEMONA DEL FRIULI (UD) – Melba,
nipote della Patronessa Laura Cecutti.
MONTECCHIO PRECALCINO (VI) –
Davide, figlio del Fante Adolfo
Thiella.
MONTORSO VICENTINO (VI) – Giulia, nipote del Vice Presidente Luigi Picinotti; Hanna, figlia del Fante Antonio Signorin; i gemelli Francesco e Alessandro, nipoti del Fante Felice Rostello; Tommaso, nipote del Fante Cav. Antonio Biolo e
della Patronessa Annamaria.
GHISALBA (BG) – Nicolò, figlio del
Fante Marco Moratti e nipote del
Cassiere Alberto Boschi; Daniel e
Manuel, nipoti del Fante Benemerito Giovanni Baldelli; Cristian, nipote del Presidente Cav. Giuseppe
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
ORGIANO (VI) – Maira, figlia del
Fante Marco Mattioli e nipote del
Fante Giuliano e della Patronessa
Nadia Brancalion.
SULMONA (AQ) – Matilde e Riccardo, nipoti del compianto Sindaco
della Sezione Col. Edmondo Fraraccio.
VAL MENAGGIO (CO) – Davide, figlio del Consigliere e Alfiere Michele Santoro.
VIGASIO (VR) – Giulia, nipote del
Fante Giorgio Zanini e della Patronessa Cesarina Soave; Lisa, nipote
del Fante Sabino Murari e della Patronessa Cesarina Danieli; Ivan, nipote del Fante Lino Ferrari e della
Patronessa Lucia De Battisti; Eleonora, figlia del Fante Simone Franchini; Olivia, nipote del Fante Marino Rossetti; Asia, nipote del Fante Vito Tenero e della Patronessa
Annamaria Veronesi; Emma, figlia
del fante Michele Ferrari.
Rallegramenti!
VARIE
Onorificenze
Ricorrenze
CASTEGNATO (BS) – Il Presidente
Matteo Massari e la Patronessa Teresa Zini festeggiano il 50 anniversario
di matrimonio; il Fante Angelo Massari e Franca Faroni festeggiano il
25 anniversario di matrimonio.
CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – Il
Fante Lino Baroni e Anna Incerti
festeggiano il 40 anniversario di
matrimonio.
CILIVERGHE (BS) - Il Presidente
Augusto Albini e Virginia Bertoletti
festeggiano il 56 anniversario di
matrimonio.
LOVERE (BG) – Il Presidente Onorario Ten. Col. Dott. Italo Gheza ha
compiuto 99 anni.
MONTECCHIO PRECALCINO (VI) –
Il Fante Bertillo Rizzi e la sig.ra
Bruna festeggiano il 50 anniversario di matrimonio.
ORGIANO (VI) – Il Fante Leonzio
Cassan e Littoria Confente festeggiano il 50 anniversario di matrimonio; il Fante Lino Bedin e Rina
Dorati festeggiano il 50 anniversario di matrimonio.
Rallegramenti!
BARI - Il Fante Vito Titano ha ricevuto la Medaglia d’Argento al Merito Sportivo dal C.O.N.I. Regionale di Bari per la sua attività di Dirigente Provinciale F.I.H.P.
MASSA – Il Socio Effettivo della Sezione Domenico Ceccotti, Assessore alle Politiche delle Risorse Agricole e Forestali, Mobilità e Trasporti (TPL), Politiche dello Sport,
Politiche delle Attività Venatorie e
della Pesca della Provincia di Massa-Carrara, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere O.M.R.I.
MILANO – Il Socio effettivo e Revisore Ruggero Samarani è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere O.M.R.I.
MODUGNO (BA) – Il T. Col. Savino
Vignola è stato promosso al grado
di Grand’Ufficiale dell’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
TRIESTE - Nell’autunno dello scorso anno ha lasciato il servizio un
ottimo amico dell’A.N.F., il Col.
Angelo Coricciati del Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia.
VARESE – Il Presidente della Sezione Provinciale Ten. f.(r) Giovanni
Mattei è stato insignito della Medaglia di Bronzo di Benemerenza
del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e della Croce
di II Grado al Merito della Croce
Rossa Sammarinese.
Rallegramenti!
Lauree
e Promozioni
BOLZANO VICENTINO (VI) – Anna,
figlia del Presidente Antonio Matteazzi, si è laureata in Scienze Politiche all’Università degli Studi di
Padova.
CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) –
Luca, nipote del Fante Cav. Pasqualino Lirani, ha ottenuto il brevetto di “Para’” con paracadute di
tipo militare, T-10 Strong, presso il
campovolo di Reggio Emilia.
VIRLE TREPONTI REZZATO (BS) Roberto Bordiga si è diplomato al
Liceo Linguistico di Perugia.
Rallegramenti!
Lutti
II 19 Febbraio 2009 è deceduto in
Vicenza il Cav. di Gr. Cr. Dr. Marcello
Mantovani, Presidente Nazionale
Onorario della nostra Associazione.
Addolorati per la grave perdita, ricordiamo la Sua nobile figura di Uomo, Soldato e probo Cittadino.
Fedele all’Arma di Fanteria nella
quale prestò esercizio militare nella
campagna 40/43 (fu decorato di 3
Croci al M.G. e di 1 Croce al V.M.),
fondò, nel 1945, la Sezione del Fante
di Vicenza che poi, nel 1949, divenne
Federazione Provinciale da Lui presieduta per ben 58 anni.
Ricoprì la carica di Consigliere
Nazionale dal 1955 al 1977, quando
fu eletto, nel Congresso di S. Pellegrino, Presidente Nazionale, carica
che detenne fino al 1992.
Durante la Sua Presidenza organizzò 7 Raduni Nazionali (Tonezza del
Cimone, Verona, Brescia, Novara, Vicenza, Vittorio Veneto, Bergamo) e 5
Congressi Nazionali (Rimini, Roma, Pistoia, Trieste, Bari). Visitò molte Sezioni in tutta Italia ed Isole portando,
negli incontri con i Presidenti, i Fanti e
le Patronesse, la Sua testimonianza di
vita vissuta per la Patria, la Famiglia,
la Società. Determinato nel realizzare
i Suoi ideali, fu promotore, con i Fanti
vicentini, del ripristino di vari Cimiteri Militari, tra i quali quello di Valmagnaboschi, Zona Sacra del Fante.
Nella vita civili rivestì, anche nella Sua città, innumerevoli prestigiose
41
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
VARIE
ed autorevoli cariche, ma la Sua attenzione fu particolarmente rivolta
all’Istituto di Santa Chiara dove si
prodigò, con affetto paterno, per gli
orfani e le famiglie bisognose.
Anche nel mondo dello sport svolse una notevole attività ricoprendo,
per diversi anni, la carica di Vice Presidente della squadra di calcio “Lanerossi” Vicenza.
I Suoi insegnamenti ed i valori che
ha sempre professato rimarranno nel
cuore di quanti lo hanno conosciuto.
II Medagliere Nazionale, uno stuolo di Labari sezionali della Provincia
di Vicenza e di altre Provincie, i Dirigenti Nazionali, tantissimi Fanti e Patronesse e numerosi cittadini hanno
dato il loro commosso saluto di commiato intervenendo ai funerali.
Il Presidente Nazionale, Avv. Vito
Titano, ha inviato alla moglie Francesca ed ai figli Alberto ed Antonio
espressioni di profondo cordoglio a
nome personale e di tutta l’Associazione.
Sono inoltre deceduti:
suocera
Cingia.
del
Fante
CESANO DI ROMA (RM) – Il Mar.
Magg. “A” Nicola Zurlo, combattente della 2a Guerra Mondiale;
l’Amico del Fante Alfiero Pioli,
già Presidente della locale Università Agraria.
CREAZZO (VI) – Il padre del Fante
Giancarlo Lunardi.
CUSTOZA (VR) – Il Fante Luigi Pasquetti; la Patronessa Elena
Baietta.
Papa e il Fante Angelo Tonoli, entrambi classe 1923.
Giuseppe
DEGAGNA (BS) – Il Fante Dante
Franzoni; Giovanna, madre della
madrina della Sezione Federica
Federici.
DOMODOSSOLA (VB) – Il Fante
Prof. Luigi La Creta.
DOSSENA (BG) – La madre del
Fante Luigino Alcaini; la madre
del Fante Antonio Bianzina; il
Fante Giuseppe Bonzi; Giovanni,
padre del Fante Claudio Galizzi.
DUEVILLE (VI) – L’Alfiere e membro del Direttivo Giuseppe Zanella.
LONGARE (VI) – Il Fante Cav. Ivo
Beniero, Decano della Sezione.
LOVERE (BG) – Il padre del Fante
Francesco Moleri; il fratello del
Consigliere Giuseppe Baglio; l’Amico Rag. Enrico Ghidini. Il padre
Luigi, mutilato della Grande
Guerra, fondò nel 1926 la Sezione
e ne fu Presidente per quasi mezzo secolo.
LURATE CACCIVIO (CO) – Maria
Annunziata, madre del Fante Ferdinando Bellocco.
MANTOVA – Il Fante Alvise Bisson.
MELEDO (VI) – Il padre del Fante
Mariano Peotta.
MONTORSO VICENTINO (VI) – Il
Fante Giovanni Asnicar.
MOZZANICA (BG) – Il Fante Giovanni Alloni.
NOVENTA VICENTINA (VI) – Corrado, padre del Consigliere Sandro
Canetti.
ODOLO – PRESEGLIE (BS) – Il Fante Antonio Solazzi.
ABANO TERME (PD) – Elide, moglie del Vice Presidente Gastone
Fareducci.
FIRENZE – Il Fante Gen. Roberto
Peruzzi; il Fante Gen. Teodoro Miceli.
ALTOPIANO 7 COMUNI (VI) – Il
Fante Giovanni Costa.
OLTRE IL COLLE (BG) – Il Fante
Luciano Minisini.
BAGNOLO PIEMONTE (CN) – La
Patronessa Domenica Palmero Badariotti.
FONTANIVA (VI) – Il Vice Presidente e Alfiere Mario Zulian; il Fante
Odone Sgarbossa.
GANDINO (BG) – Il Fante Guglielmo Bertocchi; il Presidente Giuseppe Anesa.
ORGIANO (VI) – Il Fante Mario
Sberze; il Fante Flavio Bellini; il
Fante Italo Fantin.
GAVARDO (BS) – Il Fante Pietro
Crescimbeni; Domenica, madre
dei Fanti Livio ed Aldo Maccarinelli; Fedora, moglie del Fante
Domenico Maioli; Ornella, sorella
del Presidente Ezio Alberti.
PALMANOVA (UD) – Anna, moglie
del Presidente Onorario Gen. C.A.
Enzo Cortella; il M.M.“A.” Antonio Anania.
PONCARALE (BS) – Il Fante Umberto Seramondi.
PONTEY (AO) – Il Fante Giovanni
(Joseph) Gallet, classe 1916.
ROMANO DI LOMBARDIA (BG) – Il
Fante Alessandro Vitali.
SANDRIGO (VI) – Il Fante Adriano
Guerra.
SELLERO (BS) – Il Consigliere Dante Milesi; il Presidente della Sezione di Nadro Angelo Tosana; la
Patronessa Marisa Murachelli, madre del Socio Pierluigi Milesi.
BAGOLINO (BS) – Il Simpatizzante
Gabriele Fenoli.
BARI – Il Fante Gen. Marco Traversa; il Dott. Vito Silvestri, marito
della Patronessa Wanda Surdo; il
Fante Francesco Martino.
BITETTO (BA) – La Patronessa Angela Rizzi.
BOLOGNA – Il Fante Dr. Roberto
Barbieri.
GEMONA DEL FRIULI (UD) – Il
Fante Mario Ellero; il Fante Tommasino Copetti; Carmela, madre
dell’Alfiere Mario Pittini.
BREGANZE (VI) – Giulio, padre del
Fante Ugo Carollo; il Fante Pier
Giorgio Fiorio.
GENOVA – Il Fante Dr. Saverio Biamonti, marito della Patronessa
Franca Gherardini Bonazzi.
BRIGNANO GERA D’ADDA (BG) –
Elisa, moglie del Fante Giovanni
Aresi.
GHISALBA (BG) – Anna, madre dei
Fanti Benemeriti Ernestino e Giuseppe Arzuffi.
CALUSCO D’ADDA (BG) – Maria,
madre del Fante Bruno Locatelli.
LENTIAI-MEL (BL) – Il Fante Sisto
Dal Piva.
SERLE (BS) – Il Fante Giovanni Romano.
CASTEGNATO (BS) – Beatrice,
LONATO (BS) – Il Fante Giuseppe
SOMMACAMPAGNA (VR) – Il Fante
42
Il Fante d’Italia N. 1• 2009
VARIE
rio Montrasio; la Patronessa Elisabetta Clerici.
Cav. Silvio Spiller; il Fante Alberto Vicolo.
SORISOLE (BG) – La moglie del
Fante Gaudenzio Agazzi; la moglie del Fante Palmiro Ghilardi.
SPILIMBERGO (PN) – La Patronessa Elisa Michelini, moglie del Segretario Provinciale; il Fante Mario Buriola.
SARONNO (VA) – Il Consigliere Ma-
Notizie
Si è conclusa la visita in terra
austriaca della Delegazione del
Commissariato Generale per le
Onoranze ai Caduti in Guerra. La
delegazione era stata inviata su delega del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per rendere omaggio ai
Caduti Italiani sepolti in Austria. La
visita, che si è svolta con la collaborazione della Croce Nera Austriaca,
ha fatto tappa in tre località: il Cimitero Militare di Vienna, il Cimitero
Internazionale di Marchtenk e il
Campo di Concentramento di Mathausen. Nelle tre sedi sono state poste
tre Corone di alloro in memoria dei
Caduti.
La 13a Divisione “Albo d’Oro”,
della Direzione Generale delle Pensioni Militari del Collocamento al
Lavoro dei Volontari Congedati e
della Leva (PREVIMIL) custodisce la
documentazione relativa ai Caduti
e Dispersi in Guerra e, tra le altre
attività, fornisce risposte ad Enti
vari, studiosi e, in particolare, a
congiunti e familiari dei Caduti.
La maggior parte di queste richieste
evidenziano la difficoltà trovata nell’individuare l’Ente preposto a cui rivolgersi per acquisire le informazioni
d’interesse.
Per avere il modulo di “richiesta
informazioni all’Albo d’Oro” e per ulteriori informazioni, contattare direttamente la Divisione:
STEZZANO (BG) – La madre del
Fante Giuseppe Ferrari; la madre
del Fante Alessandro Viero.
VIGASIO (VE) – Assunta, madre
della Patronessa Annamaria Veronesi e suocera dei Fanti Vito Tenero e Renato Calciolari; Fiorenzino, padre del Fante Luca Vene-
Ministero della Difesa
Dir. Gen. delle Pensioni Militari - del
Collocamento al Lavoro dei Volontari
Congedati e della Leva
IV Reparto - 13a Divisione “Albo d’Oro”
00184 Roma – Via Sforza 4/b
Tel. 06 47354648, Fax 06 4884237
e-mail: [email protected]
Nell’aprile 2008 il Presidente
della Repubblica ha conferito al Comune di San Pietro Avellana (IS) la
Medaglia d’Argento al Merito Civile,
con la seguente motivazione: “Piccolo
centro di circa tremila abitanti, occupato dalle truppe tedesche con l’ordine di far ‘terra bruciata’ subiva tanto
da essere definito ‘la Cassino del Molise’ violenti rastrellamenti e razzie
che causarono la morte e la deportazione in campi di concentramento di
numerosi cittadini, nonché la totale
distruzione del patrimonio edilizio.
Con l’arrivo degli alleati l’intera popolazione veniva evacuata e trasferita nella vicina Regione della Puglia e,
con il ritorno della pace, per i sopravvissuti, ormai privi di ogni avere,
iniziava il triste rito dell’emigrazione
nei Paesi europei e del Nord e del Sud
America”. Nel dicembre 2008 la cerimonia della consegna alla cittadina.
Il Dott. Filippo Barbarini ricerca i
commilitoni del padre Tenente Barbarini Filiberto da Barcellona P.G. (ME),
della 29a Compagnia Cannoni 47/32
Div. Piemonte, reparto autonomo divi-
ziani; Giacomo Di Leone, padre
del Fante Angelo e nonno del Fante Denis.
VILLA D’ALME’ (BG) – Il fondatore della Sezione e Alfiere Cav.
Uff. Luigi Merletti.
VILLAGGIO SERENO (BS) – L’Alfiere Mario Fracassi.
Sentite condoglianze
sionale, che combatté nel dicembre
1940 sul Monte Kalase in Albania accanto il lago di Okrida settore Pogradec. Nel 1941-42-43 fu di stanza a Patrasso in Peloponneso (Grecia). Nello
sbandamento il giorno dopo l’8 Settembre ’43 sfuggì alla cattura dei Tedeschi ad Ejon ed entrò in contatto
con la resistenza partigiana e la Missione inglese. La notte del 19 marzo
1944 sulla spiaggia di fronte Kaiasa
riuscì ad imbarcarsi sul cacciatorpediniere “Ardimentoso” e con pochi altri
militari italiani rientrò a Taranto.
Chi avesse notizie contatti:
Dott. Filippo Barbarini – Via del Mare
41 – 98051 Barcellona PG (ME) - tel.
090-9701151 – cell. 347 2910107 –
e-mail: [email protected]
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alla Rivista
Fante Beniamino Musayo Somma, Bari, euro 20,00
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Castelnovo Né Monti (RE), euro 50,00
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Comm. Giorgio Andreoni, in memoria del Cav. Gr. Uff. Marcello
Mantovani, euro 170,00
Sezione di Villorba (TV), euro 45,00
Fante Francesco Porcelli di Ronsecco (VC), euro 10,00
Vivissimi ringraziamenti
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Banda della Brigata “Sassari”
Eredita le tradizioni delle disciolte Bande reggimentali ed è formata da 30 elementi, cui si
salda un drappello di tamburi con mazziere. È
diretta, sin dalla sua costituzione nel 1988,
dal Maestro Andrea Atzeni. Il brano cantato
ed eseguito durante lo sfilamento è il tradizionale inno della “Brigata Sassari”, “Diminios”
– “Diavoli” in sardo – che richiama la gesta
dei soldati della “Sassari” nella Prima Guerra
Mondiale.