02 il fante 1 marzo 09 int - Associazione fanti del nord est
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02 il fante 1 marzo 09 int - Associazione fanti del nord est
ai Fanti d’Italia Per ricordare un Fante Ho voluto chiamare così Marcello Mantovani in quanto tutta la sua vita è stata ispirata ad un unico ideale, quello di ricordare e onorare con umile gratitudine quegli Italiani coraggiosi che dai Sacrari mormorano attraverso il tempo. Adesso il suo grande cuore si è fermato e noi non riusciamo a darci spiegazioni sull’ordine delle vicende che regolano la nostra vita e sulla loro logica interna. Ma forse una spiegazione esiste: chi potrebbe dire che la sua scomparsa non sia avvenuta nel momento giusto? A meno che non desiderasse l’immortalità, che cosa non è riuscito ad ottenere che ad un uomo fosse lecito desiderare? La sua vita è stata tale da non poterle aggiungere nulla. È stato un uomo eccezionale, diverso dalla comune mediocrità, mai banale. Anche i suoi difetti avevano la loro positività, in quanto erano segno d’interesse e di partecipazione. Del resto si dice che un uomo di carattere non ha generalmente un buon carattere. E uomo di carattere, dalla tempra d’acciaio, Marcello Mantovani lo era, con caparbietà e tenacia perseguiva i suoi scopi. In tanti anni che abbiamo lavorato in- Vito Titano, Presidente Nazionale sieme – e sono ormai quasi quaranta – è stato sempre un vero e stimolante punto di riferimento per tutti noi. Di tutto ciò che ha costruito, voglio ricordare una cosa in particolare: il mito di Valmagnaboschi, della Zona Sacra del Fante, ove ogni anno tornavo con il cuore gonfio di commozione per ricordare coloro che hanno onorato l’Umanità, mostrando animo coraggioso e che ancora ispirano entusiasmo nell’animo dei vivi, esortandoli a compiere azioni nobili e a vivere con dignità. Torneremo ancora pellegrini a ripercorrere i luoghi della memoria, per ricordare il nostro patrimonio storico. Adesso a noi non rimane che perpetuare il ricordo di Marcello Mantovani, continuando la sua opera, rendendo la nostra Associazione sempre più vitale e, soprattutto, unita. Addio, Marcello, addio Presidente, addio Amico, addio Fratello, Fante tra i Fanti. 1 Il Fante d’Italia N. 1•2009 In ricordo del nostro Presidente Marcello Mantovani L’ADDIO. Una grande folla commossa, con i “suoi” Fanti, nella chiesa di S. Caterina per l’ultimo saluto Mantovani, un maestro e un uomo d’altri tempi La testimonianza di tante persone, arrivate anche da fuori provincia, che si sono strette attorno ai famigliari, alla moglie, ai figli e ai nipoti Marcello Mantovani Un cuore di rose rosse. L’ultimo dono della sua Francesca. Marcello Mantovani è come dormisse. Il volto fiero. Un mazzo di calle bianche. L’ultimo dono di Alberta e Antonio, i figli. “È così difficile”, sussurra Alberta rannicchiata in un dolore che irrompe puro, completo, insostenibile. Marco, uno dei nipoti, gli ha infilato nel taschino il fazzoletto tricolore. Il nonno glielo aveva raccomandato tanto. Ora è lì in un angolo del Coro delle monache della Chiesa di S. Chiara, con il fratello Massimiliano. I volti cosparsi di un lutto che non è semplice elaborare. C’era un legame più forte del sangue con quel grande vecchio che sapeva insegnare i valori, che al posto delle favole raccontava come si fa ad amare una patria, spiegava come il primo pensiero 2 gremita. La Messa scorre fra predi ogni mattina è in che modo fare ghiere semplici, in una corona di del bene. E ora quel vuoto si scopre Fanti, quelli che lui infiammò per 50 ancora più pungente. anni. Don Gino Bressan, il parroco Giovanni Negri ha in mano il tricoche celebra con Don Lino Tregnago e lore da riporre sulla bara. Anche queDon Ezio Busato, ne ricorda la carità sto un desiderio dettato negli ultimi eroica. Dei meriti di quel giusto, giorni a uno dei suoi fedelissimi. Da“che agli orfani di S. Chiara portava vanti a lui la bustina di Fante. Alle cibo, conforto e consigli”, parla spalle il gagliardetto della Brigata Re, Suor Lidia. Marco e Massimiliano diquella del motto “Nomen omen”, nel cono che con il suo esempio saprannome il destino. Come il suo. Ai lati la no andare a testa alta. Il Vice PresiGuardia d’Onore dei Fanti, che piandente Nazionale del Fante, Antonio gono. “Se avete lacrime, preparatevi Beretta, gli riconosce vette mai raga versarle adesso”. È il Giulio Cesare giunte da altri. Raffaele Pino ramdi Shakespeare. Ecco il Medagliere menta che fu un uomo “irripetibile e Nazionale del Fante. È stato un pellesaggio”. E Don Lino grida che ha sagrinaggio ininterrotto nella camera puto morire a occhi aperti, maestro ardente fra le suore di quell’istituto fino all’ultimo. La preghiera del che fu tutta la sua vita. Sono venuti Fante è l’eco di un’antica promessa. anche tanti ex allievi, gli orfanelli ai Il suono del silenzio è una scossa di quali in un dopoguerra ricco solo di nostalgia. Poi Marcello se ne va per miseria seppe regalare un futuro. essere tumulato nella tomba di faFuori vessilli, gonfaloni, labari sono miglia, fra i rintocchi di quella camcento e cento e cento. I Fanti, guidapana che egli donò alla cappella del ti da Attilio Gomitolo, sono arrivati cimitero. Quanto ci mancherai. da tutta la provincia, ma anche da Verona, Venezia, Bergamo, da tanti Franco Pepe altri posti. Ci sono anche le altre ArDa “Il Giornale di Vicenza” mi. Ci sono i Sindaci dei Comuni di cui era cittadino onorario. Le bandiere fremono. Si forma il corteo. Marcello al centro. Davanti e dietro un esercito di Fanti e Patronesse lo accompagna in una silente processione d’amore, scia leggera e rispettosa, fino alla Chiesa di S. Caterina, un altro dei luoghi del Il corteo che ha accompagnato Mantovani per l’ultimo suo cuore. La chiesa è saluto nella Chiesa di S. Caterina. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 Ai funerali di Mantovani le bandiere biancorosse a rappresentare club e tifosi L’addio all’ex Vice Presidente del “Vicenza” C’erano anche le bandiere biancorosse, oltre a quelle, numerosissime, delle Sezioni dell’Associazione Nazionale del Fante, a fare ala al funerale di Marcello Mantovani, celebrato il 23 febbraio nella Chiesa di Santa Caterina. E d’altra parte aveva dedicato tanta parte della sua vita al Vicenza, di cui è stato per quasi 30 anni dirigente e per alcune stagioni Vice Presidente. Attilio Michelin e Bruno Mietto erano presenti con la bandiera dei club biancorossi, la cui attuale organizzazione, il Centro di coordinamen- Sergio Gasparin to, è nata nel 1966 proprio per impulso di Marcello Mantovani. Un ragazzo della Primavera biancorossa, Matthew Macri, ha retto il gagliardetto del club di via Schio, rappresentata dal Consigliere d’Amministrazione Nicola Baggio. Ma numerosi erano anche gli ex dirigenti del Vicenza che hanno voluto presenziare per dare l’ultimo saluto a Marcello Mantovani. Tra gli altri l’ex proprietario e Presidente Pieraldo Dalle Carbonare e l’ex Direttore Generale Sergio Gasparin. Tra i giocatori che hanno vestito il biancorosso nei tanti Pieraldo Dalle Carbonare anni in cui Mantovani è stato tra i dirigenti del Vicenza, si sono visti Marino Rossetti e Beppe Lely, quest’ultimo in rappresentanza del Real Vicenza di Gibì Fabbri e Pablito Rossi. E a dare l’ultimo saluto a Mantovani c’era anche Giulio Savoini, la bandiera biancorossa per eccellenza, il giocatore che ha collezionato più presenze nel Vicenza (317) e che proprio da Marcello Mantovani ricevette il suo primo riconoscimento nel 1967 come capitano della squadra. Da “Il Giornale di Vicenza” Bandiere biancorosse alle esequie dell’ex Vice Presidente Marcello Mantovani. Il Presidente è andato avanti La triste notizia del distacco dalla vita terrena del Presidente Nazionale Onorario Cav. di Gr. Cr. Marcello Mantovani lascia un profondo vuoto in chi lo ha amato come Maestro e Padre del Sodalizio del Fante. La commozione ed il rispetto dovutogli ci induce ad esprimere un pensiero di gratitudine e di riconoscenza per il Suo mirabile ed esemplare impegno nella vita associativa. Persona eccelsa, il suo insegnamento ci ha fatto maturare nella consapevolezza di amare ciò che noi rappresentiamo: la Famiglia, la Patria, il Tricolore, la memoria per i Caduti ed il rispetto delle regole Costituzionali. Un insegnamento ineguagliabile ripercorso nei suoi interventi, nei quali sprigionava saggezza e amore senza confini. È stato un illustre sostenitore di fatti concreti affermando l’onore e le glorie di chi, in divisa, ha prestato il servizio militare per questa nostra Italia. Egli era veramente orgoglioso di aver appartenuto alla gloriosa Fanteria, che servì con fierezza nella seconda Guerra Mondiale. Marcello, nome con cui desiderava essere chiamato, fu un vero esempio di umiltà. Dotato di una traspa- 3 Il Fante d’Italia N. 1•2009 rente amicizia e di una chiarezza cristallina, la sua splendida figura acquisiva stima ed ammirazione dovunque. Indiscusso trascinatore e difensore dei nobili valori morali, i suoi interventi oratori venivano ascoltati dalle folle silenziose ed ammirate. La Federazione del Fante di Belluno nell’evocare la sua dipartita, non ne manca di sottolineare la benevola attenzione verso i Fanti Bellunesi e la testimonianza indelebile, che lascia a tutti, della lunga dedizione al Tricolore, alla Patria ed all’Associazione Nazionale del Fante. Grazie Presidente… grazie Maestro… grazie Marcello per il tuo nobile e saggio insegnamento. La Sezione di Belluno È scomparso un grande Presidente Nazionale Sabato 21 febbraio 2009, in occasione del Congresso Provinciale della Federazione di Venezia, iI Presidente Leonardo Sautariello, dopo il “Saluto” alla Bandiera, sull’attenti ha ricordato a tutti i Presidenti di Sezione che il Dott. Marcello Mantovani ci aveva lasciato. Ha ricordato con significative parole la statura morale di questo grande uomo ed il suo lavoro all’interno dell’Associazione. Subito ho aperto una cassetto ed ha presentato una fotografia del lontano 1982 quando, durante un Raduno Provinciale per l’inaugurazione di un monumento a Legnago, un uomo con i capelli bianchi e con una bustina che oseremo definire “fuori ordinanza”, si aggirava cauto e guardingo fra tutte le Sezioni presenti. Il Presidente Mantovani a Noale (foto del 1982). Un mio Fante scattò una foto, poi venni a sapere che quello che mi aveva parlato chiedendomi come andava la Sezione e quanti Fanti la componevano, a quali cerimonie partecipavamo, se eravamo attivi ed orgogliosi di essere Fanti d’Italia e, rivolto all’allora Segretario di Sezione Fante Borghesan, perché indossava la “Croce”, simbolo dei Fanti Reduci dalla Russia, quell’uomo era il nostro Presidente Nazionale Marcello Mantovani. Noi della Sezione di Noale lo ricordiamo così, tra di noi e in mezzo a noi, non nel palco delle Autorità. Era un Fante tra i Fanti d’Italia. Arrivederci Presidente Marcello, hai lasciato nei nostri cuori un grande ricordo. Luigi Furlan Presidente Sezione di Noale - Fed. Prov. di Venezia Per Ricordare l’Ideatore delle Patronesse Tra le molteplici iniziative nell’Associazione del Fante per le quali la sua memoria sarà duratura, desidero, quale Patronessa Decana, ricordare Marcello Mantovani come creatore dei Gruppi Patronesse appunto, che nelle Federazioni e nelle Sezioni affiancano i Fanti continuando l’opera meritoria delle Madrine di Guerra. 4 Per la Sezione di Bari, in particolare, era una festa quando arrivava il “Presidente”, che non mancava mai di sottolineare il suo grande trasporto verso Bari, tanto che la nostra Sezione è gemellata con quella di Vicenza. Portava una ventata di entusiasmo e, con la sua voce possente, ci incitava ad operare e ci elargiva consigli nei momenti difficili. Continueremo il nostro cammino sentendolo ancora vivo tra noi, ringraziandolo per tutto ciò che ci ha dato. Con la stima e l’affetto di sempre, Anna Fiore Zuccarino Presidente Comitato Patronesse - Sezione Bari Il Fante d’Italia N. 1• 2009 3° Raduno delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Lombardia in concomitanza del 148° Anniversario della Costituzione dell’Esercito Italiano Con una comunicazione diretta alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Regione Lombardia, il Gen. di Brig. Camillo De Milato, Comandante del Com. Militare Esercito Lombardia, rende noto della sua intenzione di celebrare la ricorrenza del 148° Anniversario dell’Esercito con due attività distinte: — a Brescia, domenica 3 maggio 2009, con il 3° Raduno delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma lombarde con S. Messa in Duomo, lancio di paracadutisti, Alza Bandiera in Piazza della Loggia, discorsi delle Autorità e deposizione di Corona ai Caduti; — a Milano, martedì 5 maggio 2009, con la celebrazione di una S. Messa presso la Basilica di S. Ambro- gio, deposizione di Corona ai Caduti presso l’adiacente Sacrario (dove sono sepolti oltre 5.000 Caduti di tutte le guerre) e spettacolo serale “Festeggiamo l’Esercito”, presso la Sala Convegni della Provincia di Milano, in collaborazione con Comune, Provincia e Regione, con la distribuzione di attestati di benemerenza a personalità ed enti che hanno contribuito a supportare le attività dell’Esercito in Lombardia. Come lo scorso anno l’impegno per il coordinamento e l’organizzazione sarà a cura di un ristretto Comitato organizzatore presieduto dal Gen. di B. Mario Sciuto, Delegato Reg. U.N.U.C.I. con il supporto del Comando C.M.E. Lombardia. Il Gen. De Milato termina il suo comunicato chiedendo “il massimo sostegno per una attività che vuole dare un segnale forte alla società lombarda in quanto i 120.000 iscritti alle Associazioni d’Arma in Lombardia sono una grande forza sociale, coesi, silenziosi onesti cittadini modello che credono in valori che hanno fatto grande l’Italia e che continueranno, quali custodi, a fare memoria cioè a fare conoscere per dare riconoscenza a chi ha operato in divisa, in pace ed in guerra per il bene dell’Italia”. Appena saremo in possesso del programma delle predette manifestazioni sarà nostra premura comunicarlo alle nostre Federazioni e Sezioni della Lombardia. A Trieste il Raduno Interarma per la ricorrenza del 90° Anniversario della Vittoria In occasione del 90° Anniversario della Grande Guerra si è svolto a Trieste il Raduno delle rappresentative delle Associazioni d’Arma e Patriottiche d’Italia. Con la presenza del Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, la cerimonia in Piazza Unità d’Italia si è sviluppata, in una giornata di sole, con lanci di precisione di paracadutisti, con un passaggio spettacolare delle Frecce Tricolori e con la tradizionale sfilata di corsa dei Bersaglieri. L’incontro ha visto la notevole partecipazione degli associati vicentini, sempre presenti come in altri precedenti Raduni nella Città redenta. Particolarmente numerosi i Fanti e i marinai che hanno preso parte alla parata con le rispettive rappresentative nazionali. Tra ali di folla plaudente il Labaro del Comitato d’Intesa fra le Associazioni d’Arma e Patriottiche vicentine (Alfiere il Cav. Adriano Frigo), ha invece sfilato con la Federazione Grigio Verde di Trieste – sorta nel 1949 e ora guidata dal Gen. Riccardo Basile – che dal 2001 è gemellata con il Comitato di Vicenza, prima esperienza di coordinamento interassociativo nazionale in Italia sin dal 1954. In rappresentanza del Presidente del Comitato d’Intesa vicentino, il “triestino d’adozione” Cav. Gr. Cr. Marcello Mantovani, erano presenti il Col. Raffaele Pino, Consigliere Nazionale dell’Opera per i Caduti senza Croce e il Cav. Uff. Gio- vanni Negri, Consigliere Nazionale dell’Associazione del Fante. Queste cerimonie, pur essendo dedicate a festose ricorrenze o a istituzioni, come, in questo caso, le Forze Armate, portano a riflettere sulla guerra e sui tanti lutti, distruzioni e sacrifici sopportati dai soldati al fronte e dalle popolazioni di confine degli Stati in lotta. Di certo, la guerra 1915-1918 può ben rappresentare un esempio drammatico che ha coinvolto tante famiglie ed è divenuta Grande perché così è la storia vissuta dai suoi protagonisti. In fondo, è l’ultimo dei conflitti classici fatti di una lotta corpo a corpo, di assalti alla baionetta, ma è anche il primo conflitto in cui la tecnologia permette di 5 Il Fante d’Italia N. 1•2009 colpire nel mucchio con cannoni di nuova ingegneria, aeroplani che bombardano con ordigni dalla potenza devastante, sommergibili e corazzate dotati di soluzioni tecniche impensabili pochi anni prima, mentre si realizzano anche i primi attacchi con i gas letali. Un conflitto in cui gli esseri umani che cercano di annien- tarsi sono tanti, piccoli ingranaggi di una macchina produttrice di violenza e tutti protagonisti eroici della vittoria come della sconfitta. E si chiama “Guerra Mondiale” perché con quell’evento si è aperto il nuovo ciclo della globalizzazione e ognuno sa che, da quel momento in poi, il proprio destino è legato anche all’umanità che abita dall’altra parte della terra. Così, non bisogna dimenticare quella tragedia umana e neppure esaltarne la vittoria – che pure c’è stata – ma farne un forte monito per le nuove generazioni perché tali assurde sciagure non abbiano a ripetersi. Raffaele Pino Cerimonia a Roma per lo scoprimento della Lapide dell’81° Rgt. Fanteria “Torino” Il giorno 13 novembre 2008, nell’ambito della cerimonia celebrativa dell’Anniversario dell’istituzione del Distretto Militare di Roma – ora Centro Documentale dell’Esercito – e su iniziativa della Sezione Provinciale di Roma dell’A.N.F., è stata apposta, nella caserma “Luciano Manara”, una lapide, progettata da Paolo Brasioli, intesa a ricordare la partenza dell’81° Reggimento di Fanteria “Torino” da quella caserma, quando il 17 luglio 1941 il reparto partì per il fronte russo. Il Reggimento partecipò alle violente operazioni belliche svoltesi lungo il Don nel mese di dicembre 1942, coprendosi di gloria con l’eroico, totale sacrificio dei suoi Fanti. Il Reggimento non fu più ricostituito: pochi tornarono dal fronte e ancora meno sono i reduci viventi, ormai ultraottantenni. Proprio loro hanno spinto per l’iniziativa, da noi giovani prontamente accolta. Dal canto suo, il Comandante del Centro Documentale, Col. a. (c/a) t. ISSMI Felice De Leo, si è mostrato fin dall’inizio favorevole all’iniziativa, che ha voluto celebrare in forma solenne nel giorno una volta dedicato alla Festa dei Distretti. Erano dunque presenti in tribuna il Gen. C.A. Domenico Rossi (Comandante del Comando Regione Mili- 6 commosso e ha ricevuto il saluto pertare Centro), un Consigliere in rapsonale del Generale. presentanza del Sindaco di Viterbo; un Consigliere in rappresentanza del Marco Pasquali Sindaco di Rieti; due Vicesindaci dei Municipi di Roma; il nostro Presidente Nazionale, Avv. Vito Titano e altre Autorità militari e civili, incluso il Vice Addetto Militare russo. Accanto al consueto stuolo di labari e bandiere delle Associazioni d’Arma, lo schieramento di formazione comprendeva i militari del reparto ospitante, i Granatieri di Sardegna e i Lancieri di Montebello in uniforme storica, accompagnati dalla Banda dell’Esercito. Grande la commozione al momento di rievocare i fatti storici del Reggimento, ma soprattutto nel momento in cui la lapide è stata scoperta e benedetta dal Cappellano militare alla presenza di un picchetto d’onore della sezione A.N.F. di Roma. Il nostro Socio Benemerito Caporale Riccardo Riccardi, uno degli ultimi reduci dell’81°, era visibilmente La Lapide in ricordo dell’81° Rgt. Fanteria “Torino”. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ria di un avvenimento storico, soprattutto quando aumenta il divario tra l’evento e l’attualità. Tempo che fa lentamente ma inesorabilmente uscire di scena i protagonisti e appanna le testimonianze. Nel caso della partenza dell’81° Rgt. di Fanteria “Torino” per il fronte russo, la memoria è stata mantenuta essenzialmente dai superstiti reduci del Reggimento – ormai pochi e anziani – che hanno mantenuto la coesione e il ricordo attraverso due associazioni: la Divitor (Divisione Torino) e l’Associazione Nazionale del Fante, ora promotrice della posa di questa lapide. Ora, pagine di eroismo Lo scoprimento della Lapide dell’81° Rgt. Fanteria “Torino”. Come Presidente Nazionale dell’A.N.F., esprimo un caloroso saluto alle Autorità militari e civili qui presenti. È importante che all’interno di una comunità si mantenga la memo- come la difesa di Porta San Paolo e l’eccidio delle Fosse Ardeatine hanno involontariamente posto in secondo piano il viaggio per il fronte russo della Divisione “Torino”, viaggio per molti senza ritorno. Eppure anche questa è una tragedia romana: l’81° Fanteria era formato soprattutto da reclute romane e laziali. Ringraziamo pertanto le autorità civili e militari per aver compreso nel profondo la portata di questa iniziativa. Ringraziamo infine in special modo il Comandante dell’attuale Centro Documentale dell’Esercito per aver idealmente riannodato il rapporto di continuità che lega lo spazio fisico di questa caserma al suo universo storico e simbolico. Il Presidente A.N.F. Avv. Vito Titano Cerimonia Lupi di Toscana a Bergamo Atmosfera commossa all’annuale Cerimonia organizzata il 15 novembre u.s. dalla Federazione Provinciale dell’A.N.F. di Bergamo per ricordare Ufficiali, Sottufficiali e Soldati della Brigata “Toscana” e tutti i Caduti che hanno combattuto per l’Unità e la Libertà della Patria. Davanti alla Caserma Montelungo si è svolta la cerimonia con l’esecuzione dell’Inno di Mameli, per gli onori alla Bandiera, poi la Leggenda del Piave ed il Silenzio d’ordinanza con la posa di una Corona di alloro ai piedi della Colonna dedicata ai “Lupi” (definiti orgogliosamente con questo nome per la loro destrezza negli spostamenti sul terreno di guerra), eretta nel 1925 per onorare e ricordare le gesta eroiche compiute durante la Prima Guerra Mondiale. Erano presenti il Prefetto di Bergamo Camillo Andreana, il Sindaco Roberto Bruni, il Vice Presidente della Provincia Bonaventura Grumelli Pedrocca, le rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia e delle Associa- zioni d’Arma, tantissimi Fanti, Amici 90° anno della fine del Primo Conflitdel Fante e Patronesse bergamasche. to Mondiale, iniziato il 24 maggio Nel suo intervento a chiusura del1915 e terminato il 4 novembre 1918, la Cerimonia il Vice Presidente Nazioche ha visto l’Esercito Italiano vittonale Vicario, Geom. Antonio Beretta, rioso sull’Esercito Austriaco dopo le dopo aver salutato e ringraziato i alterne vicende di conquiste e disfatpresenti per la numerosa partecipate succedutesi nel corso dei lunghi ed zione, ha rivolto uno speciale saluto estenuanti tre anni di conflitto. ai ragazzi degli Istituti Agrario, AeroVittoria sì, ma amara, resa amara nautico, Artistico, Capitanio e Donadal sangue delle centinaia di migliaia doni ed un ringraziamento per avere di Caduti sulle trincee, sui campi di scelto di condividere qualche momento di riflessione e di ricordo degli avvenimenti che hanno fatto la storia d’Italia. In questi ultimi tempi, in tutte le nostre città e paesi, abbiamo assistito alle Celebrazioni per la Autorità ascoltano il “Silenzio d’ordinanza”. ricorrenza del 7 Il Fante d’Italia N. 1•2009 Ragazzi degli Istituti scolastici con bandiera tricolore. battaglia, sulle aspre ed impervie montagne del Nord-Est e dell’Altopiano di Asiago. Per la prima volta venne costituito un esercito di massa: soldati provenienti da tutta Italia, generalmente contadini, la maggior parte analfabeti, hanno mescolato i loro dialetti ed hanno scoperto per la prima volta una propria identità nazionale. In questa immane tragedia i Fanti, proprio perché l’Esercito era quasi completamente costituito da Brigate e Reggimenti di Fanteria, hanno pagato il più alto contributo di sangue: circa 503.000 i Fanti Caduti. Tra questi gli Eroi che onoriamo con questa Cerimonia, i “Lupi” del 78° Reggimento Fanteria della Brigata Toscana, di cui ricordiamo Enrico Morali e il Fratello Vincenzo, Fante della “Brigata Regina”, vittima dei gas asfissianti lanciati per la prima volta dal nemico contro il nostro Esercito sul Monte San Michele dove, in ricordo dei 3.000 Caduti, è stata innalzata una Colonna simile a questa. Il nostro impegno è continuare a testimoniare con il ricordo, la memoria e la riconoscenza tutti coloro che hanno donato il bene più prezioso, “la Vita”, per obbedire ad un ordine e assolvere un dovere, sostenuti da valori veri quali l’Amicizia, la Fratellanza, la Solidarietà, l’Amore per la Patria e la Difesa dei suoi confini, la Libertà, la Difesa della Pace fra i Popoli. A conclusione della Cerimonia, nella vicina Chiesa di San Bernardino è stata celebrata da Mons. Tarcisio Ferrari una Messa in suffragio dei Fanti del 78° Reggimento “Lupi di Toscana” e di tutti i Caduti. Onore ai “Lupi di Toscana” ed a tutti quelli che sono caduti per gli stessi ideali. Antonio Beretta Una lotta infinita Afghanistan, una terra martoriata Con una cadenza regolare le televisioni e i quotidiani di tutto il mondo ci riferiscono, ormai da molti anni, cronache di attentati e tumulti che avvengono in Afghanistan. Una regione, questa dell’Asia centrale, che fino ai primi anni del secolo scorso era assolutamente sconosciuta ai più. Infatti è stato solo dal Trattato di Pace dell’8 agosto 1919, firmato dal governo britannico e dal re Aman Ullah per conto di un novello popolo Afghano, che si può datare la nascita dello Stato dell’Afghanistan. Il re Aman Ullah è stato forse l’unico uomo politico nato in quelle terre che sia riuscito, sia pur per non molto tempo, a coagulare intorno a sé la 8 maggioranza delle tribù afghane, a vincere un esercito britannico e a creare un nuovo Stato asiatico riconosciuto ufficialmente dalle altre Nazioni. Per migliaia di anni un territorio grande due volte l’Italia è stato terra di conquista di Persiani, Greci, Cinesi, Arabi e Mongoli, ma pare che sia stato Genghiz Khan (Temucin), verso il 1200, a dargli il colpo di grazia. Quei territori erano alquanto diversi da oggi, perché erano in parte coltivati e, sui monti fino ad una certa quota, esistevano molti boschi di conifere. Tutto questo benché la natura sia sempre stata matrigna: il territorio infatti, prevalentemente montuoso (con cime che superano anche i 7000 metri), è attraversato da ovest ad est, per l’intera sua estensione, dalla cosiddetta “diagonale arida”, che si estende per migliaia di chilometri dalle rive del Mar Rosso sin quasi a Pechino. Tutta quella regione è una delle piaghe più aride del pianeta, con rare precipitazioni, mentre la sete d’acqua dolce è soddisfatta dallo scioglimento estivo dei nevai che si formano in inverno sulle montagne. La lontananza dal mare (il punto più vicino è a circa 500 km dal Golfo di Oman) è la causa del clima continentale, con temperature invernali che raggiungono i -30° ed estati calde anche ad alta Il Fante d’Italia N. 1• 2009 quota. I Mongoli, tagliando alberi e sfruttando inconsideratamente le coltivazioni, arrecarono grandi danni a quei territori, che ancora oggi si presentano desertici ed inospitali. Ma è stato soprattutto dal punto di vista umano che si riscontrano gli effetti negativi della lunga sudditanza ad altri popoli: oggi l’Afghano parla poco, non spera più in niente. Sospettoso e diffidente, gira sempre armato, reagisce con estrema violenza al più piccolo contrasto. Si è così abituato al dolore e alla morte che gli attentati e gli scontri a fuoco quotidiani per lui sono la normalità. Questo comportamento si è accentuato nel corso del secolo scorso perché, al tentativo fallito del re Aman Ullah di creare uno Stato moderno, sono seguiti gli attacchi dei russi, dei mujahidin e dei talebani. Questi ultimi hanno arrecato all’Afghanistan forse ancor più danno dello stesso Genghiz Khan, imponendo alla popolazione ordini e divieti intollerabili: l’obbligo dei burqa per le donne, il divieto di un lavoro retribuito per le vedove, così costrette all’accattonaggio, la proibizione della musica e in generale di ogni ogni libertà. Kabul, capitale solo in teoria, situata su un altopiano a 1.800 mt. e che solo nel 1948 contava circa 200.000 abitanti, oggi ne ha circa due milioni e mezzo (è impossibile fare un vero censimento) ed è assolutamente ingovernabile. In Afghanistan non esistono linee ferroviarie o reti stradali e così la pastorizia nomade o lo spostamento a cavallo o con cammelli sono immutati da cento anni. In più biciclette, auto, corriere e camion sollevano continuamente una densa polvere che copre come un velo pietoso ciò che forse sarebbe meglio non vedere: macerie e povertà. Un futuro estremamente precario e incerto. Beniamino Musayo Somma Chiampo, Festa di San Martino e Minicongresso 10 novembre 2007: rinnovo delle cariche sociali ed elezioni del Presidente della Federazione di Vicenza nella persona del Cav. Attilio Gomitolo. 8 novembre 2008, un anno dopo: “Minicongresso” per la verifica del lavoro svolto e dei nuovi programmi e impegni. L’adunata è iniziata con la Santa Messa, officiata da un giovane sacerdote nel Duomo di Chiampo, in onore del nostro Patrono San Martino e a suffragio dei nostri Caduti e di quanti sono “andati avanti”. “Voi Fanti siete portatori di pace” ha esordito il Celebrante all’inizio dell’omelia, “Voi Fanti che siete portatori di pace, siate testimoni autentici del pensiero di San Martino…” ha raccomandato a conclusione della sacra funzione. Lasciata la chiesa, la Sfilata con le Bandiere ha raggiunto, attraverso le vie del centro, l’auditorium comunale, dove sono stati accolti tutti i partecipanti che rappresentavano la totalità delle Sezioni vicentine. Due ospiti d’eccezione, Enrico Bombardini e Bruno Pernigo, ai quali sono state rivolte espressioni di vivo ringraziamento e di sincero apprez- zamento per essere stati, durante tanti anni, le colonne della nostra Federazione ed essere tuttora imprescindibile punto di riferimento. Alla nobile figura del fondatore dell’Associazione Marcello Mantovani, che in questi giorni vive qualche momento di sosta forzata, un caloroso applauso di pronta guarigione, a significare l’intenso affetto di tutti i presenti, formulando nel contempo a lui e alla gentile signora Francesca i migliori auguri d’ogni bene. Erano presenti anche le nostre Patronesse, sempre attive e protagoniste della manifestazione. Il Presidente Gomitolo, uomo dalla salda fede nei valori del nostro Sodalizio, ha proposto una serie di riflessioni molto determinate sul futuro e ha spronato in più occasioni i responsabili delle Sezioni, delle Zone e del Consiglio Provinciale a essere presenti e a far gruppo. I valori umani e cristiani di cui i nostri Fanti sono stati sempre testimoni parlano dell’impareggiabile nobiltà d’animo con cui il Fante si è sempre reso protagonista. Dobbiamo essere poi consapevoli che l’Associa- zione sostiene anche concretamente le varie attività e che le entrate sono ridotte a zero. Terminati i lavori all’Auditorium, il pranzo sociale ha visto la presenza più di un centinaio di persone. Durante la riunione conviviale sono state consegnate le onorificenze ORMA (Onorificenza per il Riconoscimento del Merito Associativo) di primo, secondo e terzo grado. Riporteremo i nomi degli insigniti di Medaglia (placcata oro) con l’intenzione di ricordare attraverso loro tutti gli altri 18 attestati di benemerenza e 19 encomi solenni Sono stati venti, fra Fanti e Patronesse, gli insigniti della medaglia associativa, ognuno con la sua precisa motivazione. Gente che ha reso onore sia all’Associazione Nazionale sia alla Federazione del Fante di Vicenza. Durante il Minicongresso è stato proposto dalla Sezione dei Fanti di Noventa Vicentina di ospitare il prossimo appuntamento del 2009 nella bella cittadina del Basso Vicentino: la proposta è stata accettata con entusiasmo. Bruno Conte 9 Il Fante d’Italia N. 1•2009 Malo, 4 Novembre al Santuario di Santa Libera Per i maladensi il Santuario di Santa Libera (Santa Liberata) è il Sacrario di antiche memorie per tramandare ai posteri l’antico splendore e la fede dei nostri Padri. Alla rievocazione del 90° Anniversario della fine del Primo Conflitto Mondiale erano presenti i Kaiserjager di Jenbach accompagnati dall’immancabile Hans Prixner, dal Sindaco, dal Vice Presidente Provinciale dell’ANCR Generale Luciano Bocus e dal Presidente Provinciale dei Fanti Vicentini. La cerimonia era stata affidata ai Fanti e il Vice Presidente Lucio Bonfadini, aiutato da Ippolito Berlato e dal Direttivo della sua Sezione di Malo, hanno fatto un buon lavoro. Il Parroco di Malo, nella sua omelia carica di profonde riflessioni, ha ribadito la necessità di trovare gli stimoli per ritrovare la nostra identità e il nostro modo di essere popolo secondo la cultura delle genti venete. Gli interventi che si sono susseguiti del Sindaco, del Generale Bo- cus, del Comandante Hans Prixen e del Presidente Attilio Gomitolo, che ha tenuto l’orazione ufficiale, hanno messo in evidenza il bisogno di pace nel mondo e la necessità di operare per mantenerla. All’uscita dalla chiesa sono stati resi gli Onori alle Bandiere Italiana e Austriaca e deposte le Corone d’alloro in onore dei Caduti dei due Eserciti che per 41 mesi si sono combattuti con coraggio e con onore. Assente, tra gli austriaci, il Comm. Mario Eichta, Vice Console Onorario della Croce Nera austriaca, purtroppo impegnato a Vittorio Veneto, in occasione della Cerimonia svoltasi alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a rappresentare ufficialmente le Associazioni dell’Al- ta Austria accomunate, appunto, dalla Croce Nera. Il suo saluto è stato portato dal Presidente Gomitolo, che non si è dimenticato di citare l’impegno che Eichta si è assunto come una missione: ricordare le vittime civili provocate da tutte le guerre. Una cerimonia bellissima, che gli scolari delle elementari, alla loro prima esperienza, hanno dimostrato di apprezzare e che le Associazioni d’Arma si ripromettono di proporre ogni anno. Attilio Gomitolo I Fanti di Malo festeggiano il 4 Novembre. Cividale del Friuli, 6° Raduno dei Cacciatori delle Alpi Era doveroso per i Fanti vicentini, molti dei quali hanno prestato il loro servizio militare nel glorioso 52° Rgt. “Cacciatori delle Alpi” di garibaldina memoria, essere presenti al Raduno Nazionale di Cividale del Friuli che porta il loro nome. Proprio per questo il 21 settembre scorso, data in cui, nel 1911, durante la Guerra di Libia, il 52° è stato insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare per il valoroso combattimento a Sidi Bilal, è divenuta Festa del Reggimento. Una delegazione di Fanti della nostra Provincia si è recata a Cividale del Friuli per partecipare alla Cerimonia. Nel giorno del Raduno i Cacciatori commemoravano il 97° Anniversario della concessione della Medaglia 10 d’Oro, ma anche il 149° anniversario della costituzione del Reggimento, il 44° anno dalla sua presenza in Friuli Venezia Giulia. Alla manifestazione era presente, oltre che il sottoscritto, il Presidente Provinciale Attilio Gomitolo, orgogliosissimo del suo fazzoletto verde e della cravatta rossa, simboli del 52° Rgt., nel quale ha militato fra il 1969 e il 1970 (3° Battaglione, 12a Compagnia, ama ricordare, proprio nella Caserma “Miani” a Gruppignano di Cividale). È stata una cerimonia molto significativa, con una sfilata che ha percorso le vie del centro storico e la Santa Messa celebrata da un Cappellano Militare, anche lui “Cacciatore”, nella Chiesa di San Pietro, appe- na fuori le mura della storica Porta dell’antico Arsenale Veneziano. Al termine del sacro rito è ripresa la sfilata sino al Parco dei Caduti, dove è posto il Monumento eretto in loro ricordo. Dopo gli Onori si sono tenuti gli interventi delle Autorità: tra queste il Dr. Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi, ha tracciato un toccante ritratto umano e storico del bisnonno. Ancora un grazie agli amici friulani per averci invitati, permettendoci di vivere con loro e con i “Cacciatori delle Alpi” del 52° Rgt. una bella giornata all’ombra del Tricolore. Raffaele Cecchin Il Fante d’Italia N. 1• 2009 L’Associazione favorisce anche incontri occasionali Genericamente si può definire “associazione” un gruppo di persone che decidono di dedicarsi, collettivamente, ad un determinato programma. II nascere di associazioni di exmilitari data da alcuni secoli. Ma, ai primordi, più che di ex-militari si trattava di ex-combattenti. Lo spirito che spingeva questi “reduci” a “fare gruppo” era il ritorno nostalgico a quel periodo eccezionale che avevano vissuto insieme, giorni, settimane, mesi ed anni di vita fianco a fianco, nella buona e cattiva sorte, affratellati in azioni cruente che li coprivano di fango, sudore ed anche sangue. Ritrovarsi ora, diversi per estrazione ed attività, per sentirsi di nuovo come fratelli, quasi ancora dentro quella divisa indossata per anni. E, come allora, con l’intento di esaltare l’amore per la Patria e per la Bandiera. Dedicandosi, oltre che a coltivare un’antica amicizia, a svolgere i sacri riti dedicati alla Patria: manifestazioni, cortei, conferenze, adunate. Parecchio tempo dopo queste associazioni si “specializzarono” e vennero create le Associazioni d’Arma. Nelle sedi o in occasione di manifestazioni venivano a ritrovarsi vecchi compagni d’armi, di scuola, si facevano nuove amicizie tra uomini già anziani, che, prima, avevano, sotto la bustina o l’elmetto, la chioma nera, bruna o bionda. Anch’io ritrovai vecchi commilitoni, abbracciandoli con commozione. Ma voglio raccontare di un incontro un po’ particolare. È un episodio toccante, che rimase scolpito nella mia mente e nel mio cuore. L’ho presente come se lo vivessi ora. Per questo lo racconto al tempo presente. Siamo ad uno dei Raduni biennali dell’Associazione del Fante. Non dico quando e dove, non si tratta però di uno degli ultimi. Ci troviamo incolonnati per il rituale corteo. Tutte le Sezioni in fila, una dopo l’altra. Di fianco a noi la popolazione assiepata sui marciapiedi. Ci applaudono, agitano bandierine tricolore. E, ad un tratto, aprendosi un varco, viene verso di noi un uomo, un Fante. Ha il fazzo- letto rosso-blu al collo, in testa la bustina verdognola; si avvicina e chiede dov’è il Presidente di Genova. Sono io e mi trovo in testa. Quello mi raggiunge, mi si avvicina e mi porge una mano. “Caro Presidente! Sapesse quanto ho faticato per rintracciarla! Ho letto di lei sul nostro giornale, lei scrive racconti e ho trovato il suo nome in calce… E mi sono ricordato di lei… Contavo di vederla ad un Raduno. Ed oggi ci sono riuscito. Come sta?”. Io, perplesso, contemplo quel viso che non mi dice niente. Ma è un Fante e mi conosce. Certo, in tempi lontani, ha fatto parte di un reparto da me comandato. Ma dove e quando? Stringo la mano e puntualizzo: “Caro amico, prima di tutto dammi del tu. Ce lo diamo tutti, nella nostra Associazione non si riconoscono né gradi ne’ subordinazioni. E, poi, chiariscimi chi sei. Dove ci trovammo assieme?”. “Certo che lei non può riconoscermi, io ero un semplice soldato e da poco al Reparto, lei un Ufficiale. Ma è giusto darci del tu. Dove ci siamo incontrati? Chiarisco subito, non puoi avere dimenticato. Anno 1940, fronte occidentale in giugno. Giorno 23, dopo un assalto comandato da te ad un fortino (il Razet), lo prendemmo nella notte dello stesso giorno. Ma, la mattina dopo, il nemico lo bombardò e dovemmo sgombrare andando più avanti. Successe che, sotto le granate e le bombe di mortai, i reparti si sgretolarono. Chi fuggì a valle, chi retrocedette. Noi, che eravamo la punta più avanzata, ad un certo momento ci rifugiammo in una trentina sotto un roccione. E là sostammo sino a metà pomeriggio, aspettando rinforzi che non vennero e senza sapere che fare. C’erano quattro Ufficiali con noi, ma nessuno si decideva a prendere una iniziativa. Però, come il nemico iniziò a circondarci, sparando raffiche nei macchioni per stanarci, il più giovane degli Ufficiali si fece sentire: “Che aspettiamo rintanati in questo buco? Bisogna fare qualcosa prima che cada una bomba. E se quelli arrivano cosa facciamo?”. “Combatteremo!” proclamò il più alto in grado, un Capitano. “Belle parole” gli rispose sprezzantemente l’altro, ignorando la sua posizione di subordinato. “Siamo quattro gatti e privi di armi automatiche. Solo fucili e poche cartucce. Quindi o ci arrendiamo o ci massacrano. Non mi piace l’idea di morire per difendere questa roccia che, in sostanza, non dice un bel niente. Abbiamo pure delle responsabilità verso questi soldati che attendono nostri ordini”. “E che vorresti fare?” chiese uno degli altri due, un Tenente. “Una sortita! Saltiamo fuori e cerchiamo di raggiungere i nostri, in basso, per questo versante di destra molto ripido e, se vogliono fermarci, bombe a mano e baionetta. Dobbiamo sfondare”. “Sante parole” mi dissi, guardando gli altri soldati. La vinse quel Sottotenente, che eri tu, caro Presidente. Partimmo di corsa, come forsennati. Scendemmo a valle incontro alle pattuglie nemiche, aprendoci la strada combattendo. La maggioranza però giunse alla meta, al riparo, dove erano i nostri. Quella sera fummo avviati nelle retrovie. E quando potemmo, alla fine, concederci un poco di riposo, alcuni di noi, i più devoti religiosi, proposero di elevare al cielo un coro di preghiere per lo scampato pericolo. Uno aggiunse anche un ringraziamento per “quel nostro ufficiale che, con una iniziativa giudiziosa, ci ha salvato…”. Lo facemmo, caro Presidente, e oggi ti ho ritrovato per ringraziarti ancora”. Ho ascoltato, commosso, quella rievocazione che ben ricordavo. E mi venne alla mente che, proprio quella sera, mentre ripiegavamo, un soldato di quelli che erano stati “lassù”, passando accanto, mi aveva detto: “Se non era per te, Signor Tenente, ora saremmo tutti morti”. Non posso che allargare le braccia e buttarle al collo del mio interlocutore. Lui ansima per la commozione, io ricaccio le lacrime che mi vengono agli occhi e ringrazio l’Associazione che mi ha permesso di vivere questo favoloso momento. Elio Rosi 11 Il Fante d’Italia N. 1•2009 Chi era quel tenente tedesco biondo e di gentile aspetto? Ricordi di guerra dell’Armata Italiana nei Balcani dopo l’8 settembre 1943 Facevo parte del 548° Battaglione costiero il cui Comandante, un Maggiore richiamato (Direttore didattico), risiedeva ad Ulçin (Dulcigno), al confine fra Albania e Montenegro. Ulçin era una cittadina sul mare con popolazione a maggioranza slava e una piccola minoranza albanese, ma era stata annessa al Regno d’Albania di Vittorio Emanuele III. Il Colonnello Comandante del Presidio militare di Ulçin dipendeva dal Generale Dalmazzo, Comandante dell’Armata, che risiedeva a Tirana. Il plotone alle mie dipendenze (ero Sergente Maggiore) si trovava a circa 3 km dalla città: attendati, eravamo armati di fucili ’91, di una mitragliatrice Breda e di bombe a mano per respingere attacchi nemici dal mare e, eventualmente, incursioni alle spalle. Solo nel mese di agosto ci capitò di dover sparare: una volta, di notte, con una squadra andammo a tener sotto controllo un incendio appiccato da partigiani titini per investire il Comando presidio, che poi si spense da sé in un avvallamento. Mentre all’andata io ero davanti ai miei soldati, al ritorno essi mi superarono e mi distaccarono; purtroppo c’era aria di sconfitta e gli Anglo-americani stavano sbarcando in Calabria. Appresa la notizia dell’Armistizio con ritardo, rimanemmo tutti disorientati; con i miei soldati fummo richiamati ad Ulçin e sistemati in una moschea diruta, lontano dal Comando. Così sapemmo che il 7 settembre il Comandante dell’Armata era stato convocato a Roma, mentre il Maggiore del nostro Battaglione era partito con il vapore postale per Pescara: eravamo soli ed abbandonati e a malapena riuscivamo a mangiare. Infatti, con la scusa dell’armistizio, alcuni militari avevano sottratto derrate per venderle ad acquirenti del posto. Mentre con il mio plotone stavo nella moschea, entrò nel Comando presidio una squadra tedesca armata e ottenne, dietro minacce di morte, che i soldati fossero consegnati alla caserma. Subito dopo, tre di quei Tedeschi vennero alla moschea e ci imposero di arrenderci. Quindi ci scortarono fin dentro il Comando, dove si trovavano gli altri Italiani. Mentre eravamo 12 prigionieri, oltre ai soldati tedeschi di guardia, si vedeva spesso un Tenente dell’esercito tedesco aggirarsi e controllare tutto: aveva la mia statura e la mia età, 23 anni o poco più, biondo, longilineo, con la decorazione della campagna di Russia sul risvolto della giubba; aveva autorità e lui solo trattava con il Colonnello del Presidio. Un giorno i Tedeschi ci fecero sapere che saremmo andati in treno fino a Trieste, dove avremmo potuto scegliere se tornare a casa oppure continuare la guerra contro gli Americani seguendo il governo di Mussolini. Avremmo dovuto andare a piedi da Ulçin a Pristina per prendere il treno. Poi ci minacciarono che, se un soldato italiano avesse rubato qualcosa dalla nostra caserma, sarebbe stato ucciso. L’interprete era un soldato italiano altoatesino che stava dalla parte dei Tedeschi. I Tedeschi permettevano agli Artiglieri del nostro Presidio di portare, uno alla volta, i muli alla beverata fuori dalla caserma. Il Comandate di quel Reparto era il Tenente Amedeo Corradini, mio coetaneo di Sulmona. Un artigliere uscì con un mulo sul cui dorso aveva posato una coperta da campo. Quando tornò, la coperta non c’era più e il soldato tedesco cominciò ad accusare l’Alpino di averla barattata. Quel Tenente “biondo e di gentile aspetto” accorse alle grida, si fece spiegare tutto dalla guardia e poi, secco ed asciutto, ordinò di uccidere l’uomo illico et immediate: il soldato gli sparò a bruciapelo alla testa e quello cadde a terra per sempre. Il colpo riecheggiò cupamente nella caserma e incusse paura a noi inermi. Da Ulçin impiegammo una decina di giorni a raggiungere, a piedi, Pristina, distante circa 200 km. Lì salimmo su un treno composto di carri bestiame scoperti: eravamo più di 50 uomini per carro, senza poter scendere per i bisogni corporali; spesso facevamo lunghe soste sulle linee dissestate della Balcania; non venendoci mai dato da mangiare o da bere, dovevamo selvaggiamente e pericolosamente cercare di bere e di riempire la gavetta nelle soste. Quando giungemmo a Belgrado, i Tedeschi cominciarono ad usare una vigilanza stretta e feroce: era- no irritati perché Vittorio Emanuele III aveva dichiarato la guerra contro il Reich! Solo alla stazione ferroviaria di Budapest Gendarmi ungheresi ci offrirono tè caldo, senza zucchero. Nostra meraviglia fu vedere a Belgrado sovrintenderci e sorvegliarci proprio quel Tenente tedesco che aveva fatto uccidere l’Alpino per una coperta da campo. A Belgrado fu chiaro che noi Italiani eravamo stati ingannati e che i Tedeschi ci stavano deportando in Germania. Nello Stammlager VI C di Bonn Duidorf ci immatricolarono (divenni il numero 86506), quindi ci mandarono ai lavori forzati nella miniera “Carolus Magnus” a Palenberg, non lontano da Aachen (Aquisgrana). Non mi soffermo a descrivere la vita infernale nella miniera e poi nella Zement Fabrik a Oberhausen / Oesterfeid nel 1945. Da qui, con gli alleati a pochi chilometri da noi, riuscimmo a fuggire in cinque nascondendoci in una fabbrica di vetro e mangiando mangime di cavallo che rubavamo nella fabbrica. Fummo liberati dalla Divisione Americana di paracadutisti “202 Airdivision” alle ore 11.00 dell’11 aprile 1945. In Italia, a Sulmona, tornai il 12 settembre 1945, non essendoci per noi mezzi di trasporto né in Germania, né in Austria né in Italia. Seppi dopo che il feroce Tenente biondo che mi somigliava era Kurt Walheim, morto il 14 giugno 2007 a 88 anni e onorato come “un grande combattente per la libertà e la pace nel mondo” da W. Schuessel. Fu Presidente della Repubblica Austriaca dal 1986 al 1992, ma prima era stato Segretario Generale dell’ONU dal 1972 al 1981. Fu denunciato da uno studioso ebreo per aver celato i suoi trascorsi nell’organizzazione di deportazioni di Ebrei e militari italiani dell’Armata Balcanica in Germania. Come si legge in un articolo apparso sul Corriere della Sera il 15 giugno 2007, il Walheim dichiarò invece di aver combattuto in Russia, guadagnandosi la decorazione che portava sul risvolto della giubba militare e poi, ferito, di essere tornato ai suoi studi giuridici. Resto però sempre convinto di averlo riconosciuto nelle foto pubblicate sui giornali italiani nel 1972. Prof. Ilio Di Iorio Il Fante d’Italia N. 1• 2009 I NOSTRI EROI Il Capitano di Fanteria Luigi Giorgi Nato a Carrara nel 1913, morto a Cavarzere il 7 maggio 1945, perito commerciale, Medaglia d’Oro al Valor Militare sul campo e Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Luigi Giorgi è l’unico combattente di una Guerra di liberazione cui sia stata conferita per due volte la massima decorazione italiana al Valore. Nel 1935 Giorgi aveva fatto l’allievo ufficiale a Palermo, di dove era passato a Firenze, Ufficiale di Complemento nel 21° Rgt. Fanteria della Divisione “Cremona”. Richiamato alle armi nel gennaio del 1940, due anni dopo era stato promosso Capitano. L’8 settembre 1943 il giovane ufficiale si trovava nell’Italia meridionale e quando, pochi mesi dopo l’Armistizio, la “Cremona” fu trasformata in Gruppo di combattimento a fianco degli Alleati, fu tra i primi volontari. Risalita la penisola alla testa della sua Compagnia, Luigi Giorgi prese parte, nel marzo del 1945, alle operazioni belliche nella zona di Comacchio, operando all’estrema destra dell’VIII Annata Britannica. Fu proprio in questa circostanza che Giorgi si guadagnò la prima Medaglia d’Oro: incaricato di eliminare un caposaldo tedesco difeso da reticolati e campi minati, lo attaccò (seguito da due soli Fanti che s’erano offerti volontari), a colpi di bombe a mano e riuscì a toglierlo di mezzo facendo anche diciannove prigionieri. Nel corso dell’azione, quando il suo reparto, che l’aveva raggiunto, aveva preso posizione, si gettò allo scoperto sotto il fuoco nemico per salvare due suoi soldati, rimasti sepolti tra le macerie di una postazione, riuscendo a portarli al sicuro. La notte seguente, saputo che un soldato di un altro reparto si trovava gravemente ferito in un campo minato, dove nessuno aveva osato avventurarsi, Giorgi lo raggiunse strisciando e tastando a palmo a palmo il terreno e riuscì, dopo un’ora di sforzi, a portarlo in salvo. Pochi giorni ancora e, nelle giornate della grande offensiva di primavera condotta dalle Armate Alleate, il giovane capitano fu protagonista di un’altra audacissima impresa: con un piccolo gruppo d’animosi attaccò una colonna di automezzi tedeschi che tentava il ripiegamento e riuscì a bloccarla, catturando ottanta prigionieri e impossessandosi dei camion e di un grande quantitativo di armi e munizioni. Infine, nel corso di un’altra azione, fu gravemente ferito. Ricoverato nel 66° Ospedale da campo inglese, vi si spense alcuni giorni dopo. Alla sua memoria fu quindi concessa la seconda Medaglia d’Oro, oltre alla “Stella d’Argento” americana conferita “per eccezionali atti di valore”. La Scuola di Guerra di Civitavecchia fu costituita l’11 marzo 1867, all’epoca della riorganizzazione delle istituzioni militari italiane a seguito della realizzata unificazione nazionale. Fu chiamata “Scuola Superiore di Guerra” e, nel quadro del riordinamento del Corso di Stato Maggiore, ebbe il compito di approfondire la cultura degli Ufficiali destinati al Servizio di SM, sviluppando in essi una mentalità organizzativa ed operativa per poterli avviare, attraverso la pratica, agli alti gradi della gerarchia militare. Il 31 ottobre 1935 assume la denominazione di “Istituto Superiore di Guerra” e successivamente, nel 1947, quello di “Scuola di Guerra”. Creata a Torino, vi ebbe sede fino al 1942, quando gli eventi bellici costrinsero a trasferirla per breve periodo a Salsomaggiore. Dopo l’inattività dovuta agli eventi bellici, l’Istituto riaprì i battenti il 3 novembre 1947 in Civitavecchia, nella sede dell’82° Reggimento Fanteria, già Caserma “Duca degli Abruzzi” intitolata ora al Capitano Luigi Giorgi. Il Capitano di Fanteria Luigi Giorgi. In commemorazione del Capitano di Fanteria Luigi Giorgi, di origine carrarese, la Sezione Provinciale di Massa celebrerà, domenica 24 maggio 2009 a Carrara, Località Fabbrica, una Festa Provinciale. Di seguito il programa della manifestazione. PROGRAMMA • ore 10.30 - Località Fabbrica / Viale XX Settembre - Afflusso dei partecipanti nella Piazza della Chiesa Parrocchiale di S. Ceccardo; • ore 11.00 - Località Fabbrica / Viale XX Settembre, Chiesa Parrocchiale di S. Ceccardo - S. Messa celebrata dai Reverendi Parroco Don Piero Cantoni e Vice Parroco Don Angelo Boattin, con lettura della Preghiera del Fante; 13 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 I NOSTRI EROI • ore 12.00 - Località Fabbrica - Sfilata dalla Chiesa Parrocchiale di S. Ceccardo alla Casa natale dell’eroico Capitano di Fanteria Luigi Giorgi, sita in Via Provinciale n. 1 / Angolo Viale XX Settembre n. 72; Fanteria Luigi Giorgi - Commemorazione dell’eroico Capitano, Deposizione di Corona d’Alloro alla Lapide a Lui dedicata, Onori ai Caduti, Silenzio d’Ordinanza e Preghiera del Fante con Benedizione. • ore 12.15 - Località Fabbrica, Casa natale dell’eroico Capitano di La Festa Provinciale dell’Associa- zione si concluderà con il consueto Rancio del Fante. Con i più cordiali saluti, in attesa di incontrarci, Il Presidente e Consigliere Nazionale per la Toscana e l’Umbria Cav. Uff. Pellegrino Lorenzetti Tre fratelli, una sorte comune Nella lunga schiera di lutti che colpì l’Italia nel corso della Prima Guerra Mondiale, torna in auge la vicenda dei tre fratelli De Bernardi, due caduti sull’Altopiano di Asiago, il terzo a Santa Maria di Tolmino. La loro storia è tornata all’attenzione grazie alle ricerche della Sezione Fanti Altopiano Sette Comuni e alla sensibilità del Presidente Marco Ambrosini. Tra le sue mani giunge oggi, edito negli anni successivi alla fine della guerra, un epistolario a cura di Italo Vitaliano, stampato all’epoca dalla Sez. Combattenti di Milano. Carlo, Vittorio e Lamberto De Bernardi erano nati nel capoluogo lombardo da famiglia benestante. Il padre Alfredo, ex volontario bersagliere durante la campagna di Eritrea nel 1887, ebbe dalla moglie Lorenzina Guasco altre due figlie. Che il casato milanese avesse nel sangue l’amor patrio lo dimostra già il nonno Giovan Battista, premiato con medaglia d’argento nel 1848 e primo decorato al valore delle guerre di Indipendenza. Allo scoppio della guerra con l’Austria Ungheria il giovane Carlo, classe 1893 e primogenito, lasciò l’azienda paterna per partire volontario presso il 12° Rgt. Bersaglieri. Il suo reparto fu tra i primi a passare il confine marciando verso Caporetto. Per sette mesi rimase in prima linea, impiegato in continui e sanguinosi combattimenti. Cadde all’alba del 23 ottobre 1915 nei pressi di Tolmino, mentre con i suoi uomini era intento ad aprire un varco sui reticolati posizionando alcuni tubi di gelatina. Alla sua memoria venne concessa la Medaglia d’Argento al 14 Valor Militare. Il testimone fu raccolto dal fratello Vittorio, più giovane di due anni. Questi, abbandonato il corso di Ingegneria al Politecnico per il Corso Ufficiali di Modena, fu nominato Sottotenente ed assegnato al 144° Rgt. Fanteria. Tra le trincee di Monfalcone ebbe modo di dimostrare le sue doti di comando guadagnandosi, con le ferite sul campo, la Medaglia d’Argento. Dopo la convalescenza, nel giugno del ’16 ritornò al fronte trentino. La Spedizione Punitiva austriaca lo colse sul Monte Cengio, poi sul Paù e tra le abetaie del Magnaboschi “a far argine col proprio petto all’avanzata nemica”. Qui moriva durante un furioso bombardamento. L’ultimo De Bernardi, Lamberto Luigi, classe 1998, anch’egli volontario, vestì la divisa del 5° Rgt. Bersaglieri. Il 4 luglio del 1916 giunse a Marostica nella speranza di incontrare il fratello Vittorio, ma ne apprese la notizia della morte mentre era di vedetta in trincea. A quel punto gli annunci delle plurime disgrazie che avevano colpito la famiglia dovevano aver spinto i superiori ad allontanare il giovane dalla prima linea, per fargli frequentare il Corso Ufficiali. Salì comunque sull’Altopiano per cercare la sepoltura di Vittorio, trovandone finalmente la tomba. Dall’epistolario si ricava che scrisse alla mamma comunicando il triste rinvenimento del congiunto presso un cimitero a ridosso del fronte; a distanza di alcuni mesi dalla morte riconobbe il caduto dalle bretelle, dalla tessera di una cooperativa e da altri particolari effetti personali. Ma la cattiva sorte non sem- Il “Pino Mozzo” che ricorda il punto della sepoltura di Vittorio De Bernardi, Caduto nel 1916 sul Monte Zovetto. brava aver finito di colpire i fratelli: anche Lamberto, poco più che diciannovenne, venne colpito a morte il 17 novembre del ’17 mentre con il 16° Battaglione d’assalto si trovava in linea vicino a Gallio. Ancora una Medaglia per lui, d’oro, l’ultima. A distanza di tanti anni scopriamo che due protagonisti di quel ritrovato libretto sono tumulati presso il Sacrario di Asiago e i loro nomi e decorazioni sono scolpiti per la memoria dei posteri nella cripta centrale del grande mausoleo. Scopriamo ancora, e questo grazie alle ricerche del Presidente dei Fanti Ambrosini, che Vittorio prima di trovare eterno riposo tra i marmi del Leiten era stato sepolto nel Cimitero di Val Magnaboschi, dove ancor oggi, tra le colonne mozze di abete, appare il suo nome assieme a tanti altri soldati Caduti. La promessa fatta da Lamberto alla madre di dare una sepoltura al fratello tra i Caduti riconosciuti era stata mantenuta. Giovanni Dalle Fusine Sezione Fante Altopiano 7 Comuni Il Fante d’Italia N. 1• 2009 LA VOCE DELLE PATRONESSE E LA PAGINA DELLA SOLIDARIETÀ Dalla Sezione delle Patronesse di Cesano di Roma beneficenza ed altro Talvolta sembra che il tempo passi velocemente, altre volte che scorra troppo lentamente. È una constatazione semplice ed ovvia, che deriva dalla considerazione di essere già nel 2009 inoltrato e che dall’inizio del precedente anno sociale abbiamo assolto molteplici impegni, portando a compimento numerosi passaggi dei nostri progetti iniziali. Con il Presidente della Sezione di Cesano, Generale Giovanni Cortellessa e con i suoi collaboratori il Comitato Patronesse, ufficialmente nella persona dell’Ispettrice Angela Marinelli, ha riconfermato la volontà di operare in costante rispetto di una comune piattaforma di intese, discussa e concordata in apposita assemblea indetta come prolusione al programma da realizzare. Fiducia e rispetto, basilari in ogni rapporto interpersonale, hanno costituito il principio fondante anche per le nostre iniziative. Come è ormai tradizione, nella Ceri- monia di apertura sono state festeggiate le Socie Patronesse che nel 2008 hanno compiuto gli anni “anta”, evidenziando quanto ciascuna di loro ha svolto nell’interesse dell’Associazione così esprimendo senso di solidarietà e di amicizia che caratterizzano lo spirito del Comitato. Il Presidente dell’Associazione e tanti Soci “Fanti” hanno partecipato a questa inaugurazione festosa e nel contempo propositiva. Infatti, in aggiunta alla programmazione di attività normalmente svolte (judo, ginnastica dolce, corso di inglese, visite guidate, ecc.), sono state presentate ulteriori possibilità: incontri di arteterapia, tornei di “burraco”, costituzione di un coro vocale. Superando, inoltre, oggettive difficoltà di ordine logistico, Patronesse e Fanti hanno voluto confermare il loro impegno nella beneficenza, predisponendo un’esposizione di “oggetti vari” a offerta libera, il cui ricavato è andato equamente alla giovane Melek (nostra giovane assistita in Turchia) ed alla casa famiglia dell’“Isola dei bambini”. La partecipazione è stata soddisfacente ed ancora una volta, come avviene nel periodo Natalizio, i nostri animi hanno potuto gioire all’unisono con i tanti, meno fortunati, cui è rivolta la nostra affettuosa attenzione. Sottolineava il consolidato spirito di amicizia e di collaborazione la presenza dell’Architetto Paolo Brasioli, Consigliere Nazionale del Molise, che ha partecipato con noi al saluto ed al “brindisi” beneaugurante per le future fortune della nostra Associazione. L’anno sociale si è concluso con il rituale concerto di Natale di “Borgomusica” – di cui è “mente” il Generale Giacinto Mannavola – proposto con il consueto stile ad una platea ammirata ed entusiasta. Diana Sorrentino Foto di gruppo delle Patronesse di Cesano di Roma. 15 LA VOCE DELLE PATRONESSE E LA PAGINA DELLA SOLIDARIETÀ Il Fante d’Italia N. 1• 2009 Un 2008 ricco di iniziative per le Patronesse Vicentine Il 2008 è stato un anno ricco di appuntamenti che le Patronesse vicentine hanno affrontato con il massimo impegno. Ricordiamo solo i principali. Al Raduno Nazionale, nonostante la pioggia, abbiamo sfilato, insieme a tutta la rappresentanza vicentina, con ordine e compostezza, suscitando l’entusiasmo di quanti ci vedevano passare. Abbiamo partecipato numerose alla sempre toccante Cerimonia di Val Magnaboschi, che richiama ogni anno tantissima gente, al sempre più internazionale 3° Incontro della Pace di Tonezza del Cimone e ad Arsiero. Al Sacrario Militare di Arsiero le Patronesse delle Sezioni vicentine hanno svolto un’importante opera di recupero delle scritte sulle lapidi del Sacrario, ben 1154, illeggibili a causa del tempo. Con pazienza e lavoro certosini e con rara sensibilità e commozione, date dalla consapevolezza dell’esistenza delle spoglie mortali sotto le lapidi, hanno recuperato tutti i nomi e le unità di appartenenza dei soldati sepolti. L’intervento è stato come una preghiera ed un ringraziamento per la giovane vita donata alla Patria e una partecipazione, per quanto tardiva, alle vicende di quei giovani eroi, che a no- 16 vant’anni di distanza riescono ancora a coinvolgere emotivamente chi vi si avvicina con umiltà e voglia di conoscere. Non sono state trascurate le cerimonie dell’Associazione del Fante, succedutesi numerose nel 2008 nella provincia di Vicenza per celebrare i novant’anni della Vittoria, a dimostrazione che le Patronesse vicentine sono consapevoli dell’importanza dei valori, dei principi e degli ideali che l’Associazione testimonia e propone con convinzione. Sono poi riuscite a tradurre egregiamente in impegno quell’“Operare per i vivi” che la nostra Associazione non si stanca mai di promuovere per ricordare i nostri Caduti. Ogni Gruppo di Patronesse svolge una notevole attività indirizzata al sociale, affiancando, collaborando e coinvolgendo i Fanti delle rispettive Sezioni nelle iniziative promosse. In Provincia sono parecchie le attività proposte dalle Patronesse e che si protraggono negli anni, ad esempio le adozioni a distanza in India, in Kenia, in Bangladesh. Sono tutti interventi diretti, appoggiati dalla San Vincenzo vicentina che svolge il ruolo di intermediaria. Hanno dimostrato sensibilità anche verso le Associazioni che operano in ambito nazio- nale per la ricerca e, in ambito locale, con l’assistenza immediata all’ammalato e alla sua famiglia. Sono state quindi vicine con un consistente contributo economico all’AVIL (Ass. Vicentina Leucemie e Linfomi), alla “Città della Speranza” (Ricerca ed Assistenza per la cura delle Leucemie Infantili) e all’AISM (Ass. Italiana per la Ricerca sulla Sclerosi Multipla). Con quest’ultima Associazione abbiamo inoltre operato, assieme ai Fanti delle Sezioni provinciali, per la raccolta fondi con la vendita nelle piazze dei nostri paesi delle gardenie e delle mele, ottenendo risultati entusiasmanti. È un impegno piccolo, ma che gratifica chi lo svolge con risultati concreti. I responsabili dell’AISM della Provincia di Vicenza, ringraziandoci, ci hanno comunicato che con il nostro impegno nel 2008 sono state raddoppiate le entrate. Siamo orgogliose dei risultati ottenuti nel 2008, ancor di più lo siamo per la diversificazione di nostri interventi, per le belle parole con le quali il nostro Presidente Provinciale ci ha ringraziato, ma soprattutto perché ci siamo rese conto di essere un gruppo molto attivo e aperto. Maria Maddalena Anzolin Todeschini Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA Recensioni Il museo storico della Fanteria di Nicola Bultrini Nordpress Edizioni Viaggio nella memoria I reduci della Grande Guerra 90 anni dopo di Alessandro Vanni e Katia Pari Tassotti Editore La storia, il progetto e le attività di promozione, nonché una guida che, sezione per sezione, conduce il visitatore attraverso gli spazi espositivi del Museo Storico della Fanteria di Roma. Affidato nella progettazione e nell’allestimento ai Generali Edoardo Scala e Attilio Bruno, il Museo si configura come struttura costantemente dinamica, capace di affondare la ricerca nei secoli per restituire nella sua completezza la figura del Fante che, da sempre nell’immaginario collettivo, incarna per eccellenza l’idea del soldato. Dal Piave alla Prigionia L’odissea del soldato Settimio Damiani Gennaio 1914 - Agosto 1919 di Alessandro Gualtieri e Giovanni Dalle Fusine Nordpress Edizioni Diario di un Fante di Luigi Gasparotto Nordpress Edizioni Il volume da tempo esaurito e finalmente tornato disponibile, non solo ci restituisce, attraverso gli occhi del protagonista, importanti episodi della Grande Guerra, ma conserva un valore storico e letterario notevole sia per le prolifiche capacità narrative dell’autore, sia perché le vicende trattate abbracciano l’intero arco cronologico e geografico dello scontro italo-austriaco. Tuttavia ciò che rende unico il diario è lo spessore politico e personale dell’autore Luigi Gasparotto: deputato al Parlamento e volontario di guerra pluridecorato per il valore dimostrato al fronte, fu Presidente della Camera nel 1921, Ministro del Regno (1921-1922) e della Repubblica (1945-1946 e 1947 Primo Ministro della Difesa della storia italiana). Nel suo diario troviamo in qualche modo riflessa la vita e i sentimenti del popolo italiano in un momento tanto decisivo per la sua storia. Libro scritto a due mani da Alessandro Vanni e Katia Pari, che hanno voluto cercare “gli ultimi rappresentanti, oggi ultracentenari, di un’intera generazione che si è sacrificata nelle trincee”. Una sorta di “viaggio nella memoria” durante il quale gli autori hanno raccolto, sino ai primi giorni del 2008, i ricordi dei sopravvissuti “proprio perché non vadano perduti per sempre”. Un “omaggio” a chi la storia l’ha vissuta in trincea e nei combattimenti, con “testimonianze gelosamente custodite, come fossero, e forse sono, preziose e fragili porcellane”. Il libro sviluppa un’approfondita ricerca storica in riferimento ai fatti trascritti durante il primo Conflitto Mondiale da Settimio Damiani. Marchigiano nativo di Acquaviva Picena, Damiani emigrò agli inizi del Novecento negli Stati Uniti in cerca di lavoro. Lo scoppio della guerra lo costrinse al rientro per svolgere il servizio militare. Inviato a contenere lo sfondamento degli Austroungarici a Caporetto, fu fatto prigioniero nei lager austriaci, da dove tornerà al termine del conflitto conservando quel piccolo taccuino su cui segnava giornalmente quanto accadeva al suo reparto, più volte decimato dagli scontri col nemico. Aldilà degli errori ortografici, lasciati integralmente nel testo, l’opera di Settimio Damiani vanta innumerevoli pregi. Si evidenzia il carattere di cronaca nuda e cruda che il Fante imprime al racconto; non si tratta di memorie postbelliche, egli è lì, alla guisa di un inviato speciale armato di penna e moschetto, che scrive a getto nell’immediato trascorrere degli accadimenti. 17 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA La Russia degli Italiani Autori vari Nordpress Edizioni Un cofanetto monografico di 4 volumi dedicato alla campagna di Russia dell’Armir nella Seconda Guerra Mondiale. Tra il luglio del 1941 e il gennaio del 1943 il Corpo di Spedizione Italiano e l’Armata Italiana in Russia affrontarono una catastrofica spedizione contro l’U.R.S.S. di Stalin disposta dal capo del Governo Benito Mussolini, certo di accodarsi al successo finale dell’alleato tedesco. Il 26 gennaio 1943 la Battaglia di Nikolajewka sancì la tragica fine di quella folle campagna. Alla spedizione e allo sfondamento della “sacca” sul Don sono dedicate le opere di un grande gior- nalista come Egisto Corradi (“La ritirata di Russia”) e del cappellano alpino Don Carlo Chiavazza (“Scritto sulla neve”), fondatore della scuola di giornalismo di Torino. Al dramma della deportazione, della prigionia e dei lavori forzati hanno invece lavorato la penna del Sergente Vittorino Bozzini (“Neve Rossa”) e quella di Don Enelio Franzoni (“Memorie di prigionia”), impegnato nell’Ospedale da campo 837. L’angolo del filatelico Testimonianza storico-filatelica per la serie “RGT Disciolti” (Vittorio Crosa, Sezione Provinciale Genova). 18 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA “Italiani noi siam non Tirolesi” * Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma del Trentino, dopo aver più volte confutato le aberranti teorie dei nostalgici dell’aquila bicipite asburgica, avevano deciso di non rispondere più alle loro provocazioni date l’insistenza o la monotona ripetitività di luoghi comuni e falsità, peraltro accentuatesi dopo le riuscite manifestazioni per il 90° della Vittoria. Non era però possibile rimanere indifferenti di fronte alla richiesta di un fantomatico circolo culturale germanofilo di concessione dello “status di austriaci d’Italia” all’intera popolazione trentina. Questi signori decantano l’impero austriaco come il paese di Bengodi sotto la guida illuminata di Francesco Giuseppe idolatrato dai suoi felici sudditi. Si finge però di non sapere che nel Trentino (termine allora proibito essendo politicamente corretto parlare solo di Weltschtirol) erano diffusi il gozzo endemico e la pellagra e che la miseria costringeva tante famiglie ad emigrare. Si decantano le opere pubbliche, realizzabili comunque da qualsiasi governo, ma non si parla delle folli spese sostenute per la costruzione di decine di fortezze lungo i confini. Non si ammette che il tanto elogiato sistema didattico austriaco fosse considerato in ultima istanza uno potente strumento per tedeschizzare, attraverso la scuola, le varie etnie non germanofone. Non si può disconoscere che tutto il potere era nelle mani dell’elemento tedesco, che negava agli altri popoli ogni forma di autonomia anche limitata, potere sostenuto da un sistema poliziesco onnipresente e spietato, come fanno testo le migliaia di indipendentisti e di oppositori incarcerati o messi a morte nei svariati angoli dell’impero. Non è dimostrato con certezza che il 90% dei Trentini fosse favorevole all’Austria, dato che nessun plebiscito al riguardo venne mai tenuto. È quindi infondato che solo una sparuta minoranza dei nostri progenitori fosse di sentimenti italiani; è vero il contrario, come dimostra il proliferare di associazioni culturali e sportive “italiane” quali la Lega Nazionale, la S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini), l’Unione Ciclistica ed altre, per non parlare dell’erezione in Trento del Monumento a Dante, simbolo indiscusso d’italianità. Non vi sono comunque remore ad ammettere che l’aspirazione all’annessione al Regno d’Italia fosse maggiormente sentita nelle classi più colte ed evolute della società trentina (dalle quali provenivano i vari Rosmini, Segantini, Prati, Caproni e tanti altri), attirate dal fascino insopprimibile delle arti, della letteratura e della cultura italiana in genere. Ne fa testimonianza l’episodio di un’intera classe di un liceo cittadino che si trasferì in massa in Italia per non indossare la divisa austriaca. È ovvio che l’illetterato non fosse in grado di comprendere in pieno tale richiamo, ma ciò non tolse che anche nelle classi più umili fossero presenti tra gli irredentisti. Un altro luogo comune da sfatare è l’affermazione che, allo scoppio della I Guerra Mondiale, la massa dei trentini fosse felice di arruolarsi nell’esercito imperiale per difendere la patria austriaca in pericolo: come si spiega che il Comando Supremo austro-ungarico decise di impiegare trentini e giuliani lontano dal fronte italiano, se essi fossero stati dei sudditi fedeli? Si vuol dimenticare che la guerra fu scatenata dall’Austria-Ungheria aggredendo la Serbia per le proprie mire espansionistiche nei Balcani e che migliaia di Trentini furono mandati in Galizia a combattere e a morire per una causa che non era la loro, non sussistendo alcun contenzioso con i Russi. L’affermazione, tante volte ripetuta, che la quasi totalità dei Trentini combatté per l’Austria mentre pochissimi “traditori” si schierarono con l’Italia, non riveste alcun reale valore; il paragone è improponibile in quanto i primi non partirono volontari, ma furono costretti, dato che la renitenza alla leva era punita con la forca, mentre i secondi per libera scelta combatterono per l’Italia e per la redenzione della propria terra, ben coscienti della sorte che sarebbe loro toccata se caduti prigionieri. È vergognoso quindi sostenere che i Legionari Trentini fossero dei “traditori” in quanto combattenti contro la propria patria austriaca. Si finse d’ignorare che cittadinanza e patria sovente non coincidono: gli irredenti erano sudditi austriaci, ma vedevano nell’Italia la propria patria, mentre i tardivi austriacanti d’oggi sono cittadini italiani che non considerano come patria il nostro Paese. Il valore delle motivazioni ideali è dimostrato anche dall’alto numero di onorificenze concesse ai volontari trentini nell’Esercito Italiano, che hanno raggiunto il 27% dei combattenti con ben 13 M.O.V.M. contro lo 0,2% dei decorati dall’Austria. Ricordiamo quindi con orgoglio e viva riconoscenza la gloriosa Legione Trentina e rispettiamo ed onoriamo, contrariamente a quanto sostenuto, i Caduti dall’altra parte come testimonia il fatto che i loro nomi sono scolpiti nei monumenti ai Caduti dei nostri Paesi. (*) Versi del poeta trentino Clementino Vannetti del 1794. Prof. Federico Demartin 19 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA La vita militare di Gabriele D’Annunzio a 70 anni dalla sua morte II primo marzo del 1938, al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, moriva Gabriele D’Annunzio, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. A settant’anni dalla sua scomparsa, forse, vale la pena di tratteggiare la figura militare del “Vate”, essendo quella poetica e letteraria nota ai più. Le sue imprese militari sono testimoniate sia all’esterno che all’interno del Vittoriale, la dimora che lo ospitò nella parte finale della sua esistenza. Si può far incominciare il suo trascorso militare dal celebre discorso che egli tenne per l’inaugurazione a Quarto di Genova del monumento dedicato ai “Mille” di Garibaldi. Interventista a fianco della Triplice Intesa all’inizio della Prima Guerra Mondiale, D’Annunzio si arruolò nel Regio Esercito Italiano come volontario combattendo col grado di Ufficiale. Il grigioverde per lui non fu soltanto una divisa, ma il simbolo di una comune sorte che univa tutti gli italiani, spinti da un sacro amor di Patria e decisi a strappare all’Austria le città di Trento e Trieste. I compagni morti in battaglia, il sangue delle ferite, il dolore delle madri per i propri figli caduti nel conflitto divennero per D’Annun- zio il segno di una umanità sofferente che voleva a tutti i costi far valere i principi di unità, solidarietà, coraggio, abnegazione, attaccamento alla Patria. Il poeta al fronte combatté quale ufficiale nelle tre armi belligeranti ossia Esercito, Marina ed Aviazione. In quest’ultima Arma D’Annunzio, in un atterraggio di fortuna, si ferì ad un occhio, portando poi per molto tempo una benda. Siamo al secondo anno di guerra: il 1916. D’Annunzio divenne un mito quando, a bordo di M.A.S. della Marina Militare, insieme a Luigi Rizzo e Costanzo Ciano, entrò nella munita Baia di Buccari, in Istria, beffandosi delle difese costiere approntate dagli Austriaci. Altra memorabile impresa come ufficiale dell’Aeronautica Militare la compì volando su Vienna, negli ultimi mesi del conflitto, a bordo di un velivolo della famosa pattuglia “Serenissima”. Sulla capitale dell’impero asburgico il poeta e i suoi compagni lanciarono centinaia di migliaia di manifesti inneggianti alla resa dell’Austria e alla fine del conflitto. Forse non tutti sanno che il “Vate”, per il coraggio dimostrato nella Grande Guerra, ricevette tre promozioni, cinque Medaglie d’Ar- gento, una Medaglia d’Oro. Infine ci fu l’impresa di Fiume, quando alla testa dei suoi legionari e col grado di Tenente Colonnello partì da Ronchi, prima di Trieste, per raggiungere ed occupare la città istriana. Dopo un periodo d’occupazione i legionari di D’Annunzio si scontrarono con l’Esercito regolare Italiano, incaricato dalle potenze vincitrici del conflitto di ristabilire lo “status quo”. Fu uno scontro fratricida e il poeta ne soffrì moltissimo, ritirandosi definitivamente dai suoi impegni militari. Alla sua morte D’Annunzio venne rivestito con la divisa di Ufficiale Generale dell’Aeronautica Italiana, sicuramente per ricordare il leggendario volo su Vienna. Il velivolo ed il M.A.S. sono attualmente conservati al Vittoriale. Alessandro Albertini Albert Schweitzer e la pace nel mondo moderno Nato in Alsazia nel 1875 e morto a Lambarenè, nell’Africa francese, Schweitzer ha dedicato la sua vita al bene del prossimo e la sua esistenza è stata caratterizzata da un infaticabile 20 impegno umanitario. Come studioso ha saputo anticipare correnti di pensiero e ha posto al centro dell’analisi alcune problematiche di grande interesse per un dibattito politico e culturale, esaminando i principi che regolano i rapporti internazionali per conservare la pace. Sono ancora attuali i suoi appelli alla pace e le riflessioni sull’inutilità e pericolosità della guerra e sulle tristi conseguenze per il mondo di una guerra con armi atomiche e biochimiche; egli, energico sostenitore di un’etica fondata sul rispetto per la vita, non poteva che invocare le forza del dialogo e della ragione contro quella delle armi. I suoi interessi sono stati tanti: docente di teologia all’Università di Stra- sburgo, studioso di filosofia, di letteratura tedesca, soprattutto di Goethe, organista e musicologo, medico missionario in Africa. Per la sua attività umanitaria insignito del premio Nobel per la pace, ha comunque in ogni ambito operato con impegno ed energia. Per meglio comprendere Schweitzer occorre partire dalla profonda esigenza etica che ha rappresentato il “credo” della sua vita e che ha animato il suo pensiero: tutto è etica intesa come slancio verso “l’altro”; il pensiero, in quanto tale, deve spingere l’uomo ad agire, pertanto egli interpreta il messaggio d’amore di Gesù con lo stesso contenuto che caratterizza la religione di Kant. Ogni uomo può e deve Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA migliorare se stesso e il mondo in cui vive e solo attraverso questa possibilità può raggiungere la pace. Fede e ragione, per Schweitzer, non devono essere in conflitto tra loro, ma insieme devono cercare il perfezionamento del genere umano poiché ogni uomo, specialmente se la vita gli ha dato tanto, ha il dovere di rendere il mondo meno infelice. Per conservare la pace occorre un cambiamento interiore che deriva dalla presa di coscienza della realtà: nel mondo, egli dice, vi è ingiustizia e sofferenza e non si può rimanere indifferenti dinanzi a ciò, per cui alla scoperta dei mali deve seguire un’azione concreta di cambiamento, che sarà più efficace se ispirata da un’etica del rispetto per la vita, che deve caratterizzare i rapporti tra l’uomo e il mondo. Per il medico alsaziano solo l’etica del rispetto per la vita infatti è autentica: essa affonda le sue radici nella realtà e la vera cultura si afferma nel momento in cui il rispetto per la vita possiede gli animi concretizzandosi nel comportamento degli uomini. I trattati di pace non sono una garanzia di pace certa se non vi è un riconoscimento universale del rispetto per la vita che rappresenta il fondamento delle relazioni tra i popoli. Schweitzer, rivolgendosi a coloro che hanno nelle mani il destino dei popoli, li esorta a prendere in considerazione le parole dell’Apostolo Paolo “per quanto sta in voi, siate in pace con tutti”: sono parole rivolte ai singoli, ma anche ai popoli, affinché procedano insieme per l’unico fine, il mantenimento della pace. Maria Antonietta Longo Concorso fotografico “Obiettivo sull’itinerario dell’XI Corpo d’Armata Italiano” (24 maggio 1915 - 17 agosto 1916) 21 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 STORIA, ARTE E CULTURA Il creatore della Sinfonia Nel bicentenario della scomparsa di Joseph Haydn A Joseph Haydn, il più anziano dei grandi classici viennesi, va il merito di aver condotto la musica strumentale con la forma-sonata, drammaticamente intensificata, fuori dallo “stile galante”; fu pioniere del quartetto per archi e della sinfonia, maestro nella creazione di messe solenni sinfonico-corali, precursore di composizioni pianistico-romantiche. L’uomo Haydn, però, appare ancora prodotto della corte, obbediente ai nobili e pronto a compiacerli, mentre solo nella tarda età si farà strada in lui quella individuale libertà di concezione che sarà ereditata da Beethoven. Nato nella Bassa Austria nel 1732 da una famiglia di modeste condizioni – il padre era mastro carraio e la madre cuoca – conobbe sin da piccolo gli stenti della povertà. Manifestò ben presto talento vocale e viva musicalità, tanto da farsi notare a soli 7 anni da Georg von Reutter, maestro di cappella del Duomo di S. Stefano di Vienna, andato nel suo villaggio alla ricerca di voci bianche per il coro della cattedrale. Vi rimase fino a sedici anni, quando per il naturale cambiamento della voce fu licenziato, imparando anche a suonare il clavicembalo e il violino. Per guadagnarsi da vivere cominciò a suonare come violinista in varie orchestrine viennesi, dove ebbe modo di conoscere vari personaggi illustri che lo aiutarono a inserirsi nel bel mondo. La sua fortuna fu l’incontro con il Principe Esterhazy, famoso per la munificenza e la liberalità, che lo accolse nel suo Castello di Eisenstadt, dove Haydn divenne Kappelmaister. Lì trascorrerà ventotto anni, i più fecondi e pro- 22 duttivi della sua vita, in una corte aristocratica e cosmopolita, con un’orchestra a disposizione e una situazione economica sempre più consolidata. Tra le innumerevoli composizioni di quel periodo ricordiamo la deliziosa sinfonia “Gli addii”, veramente sperimentale nell’orchestrazione, con una tonalità romantica che prelude allo “Sturm und Drang”. Terminata la collaborazione con gli Esterhazy e ormai famoso in tutta Europa, soggiornò in Inghilterra, in Spagna, ove compose per la Cattedrale di Cadice l’adagio strumentale “Le Sette Parole del Salvatore sulla Croce”, utilizzando sette frasi ricavate dai Vangeli per celebrare la morte di Cristo. Ma non dimenticherà mai la “sua” Vienna, in cui ritornò, divenne cittadino onorario e visse gli ultimi anni circondato dalla stima e dalla venerazione generale. Le sue ultime opere furono “La Creazione” – un oratorio di commossa ispirazione religiosa di carattere descrittivo, evocativa del caos del mondo – e le “Stagioni” – oratorio che dipinge l’ambiente naturale con un gusto idilliaco e raffinato e con vivace e fresca inventiva –. Queste opere costituiscono la Summa della maturità artistica di Haydn. Nel 1809 le truppe di Napoleone entrarono a Vienna, ma per preciso ordine dell’imperatore fu rispettata la casa di Haydn, dove egli morì serenamente il 31 maggio di quell’anno: la sua salma venne inumata nella Chiesa di Eisenstadt, la cittadina dove gli Esterhazy avevano accolto il musicista nei suoi momenti più oscuri e difficili. Moriva così, all’alba del nuovo secolo, un musicista che aveva aperto nuove strade alla musica divenendo, appunto, il Creatore della Sinfonia. Vito Titano Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI Adunata - Attività delle Sezioni ABBIATEGRASSO (MI) Lo scorso 31 maggio 2008 i Fanti abbiatensi hanno avuto l’occasione di tributare le dovute onoranze ad un loro fratello, il Fante Angelo Mazzola, le cui spoglie mortali hanno fatto ritorno ad Abbiategrasso, dov’era nato nel 1915. Richiamato alle armi, fu inviato a combattere sul fronte russo con il 38° Rgt. Fanteria (che allora aveva sede nella caserma Passalacqua a Tortona) appartenente alla Divisione Ravenna. Combatté come soldato semplice e fu ritenuto disperso sul fronte russo a far data dal 16 dicembre 1942; la famiglia Mazzola non ha più avuto notizie del proprio congiunto finché, all’inizio di quest’anno, il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra ha dato la notizia del ritrovamento delle sue spoglie. Le spoglie sono state ritrovate il 3 ottobre 2007 nella campagna russa zona di Volgograd - Stalingrado da due contadini, che le hanno consegnate alle autorità del luogo perché potessero essere restituite ai parenti. Lo stesso è avvenuto negli scorsi anni per altri Caduti e dispersi in Russia: prima del Fante Angelo Mazzola vogliamo ricordare, in ordine cronologico, il ritorno del Fante Mario Magistroni nel 1991 e quello del Fante Carlo Gramegna nel 1995, anch’essi del 38° Reggimento. La città di Abbiategrasso e la Sezione locale si sono adoperate per organizzare una cerimonia solenne, permettendo così alla cittadinanza tutta, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma locali, ai Fanti e alle Patronesse della Sezione di Magenta, di stringersi attorno e tributare i dovuti onori “ad un giovane abbiatense caduto in guerra, che torna a casa nella sua città, dopo molti anni di silenzio ben sessantasei, di silenzio prima nella campagna russa, di silenzio poi come notizie per i suoi cari e per i conoscenti”. Alla cerimonia per le onoranze funebri hanno partecipato, grazie al Comando Militare Esercito Lombardia, anche rappresentanze di militari in servizio del 3° Rgt. Bersaglieri, del Reggimento Artiglieri a cavallo e della Scuola Militare Teuliè, tutti reparti aventi sede a Milano. È doveroso ricordare la presenza del Presidente Nazionale dell’UNIRR, grande invalido e mutilato di guerra Cav. Pietro Fabbris, appartenente alla Divisione Julia, il quale con parole toccanti ha ricordato il valore dei Fanti della Divisione Ravenna: è stato come ripercorrere con Lui, che li ha vissuti personalmente, quei tristi e dolorosi momenti. Domenica 23 novembre 2008 si è svolta la tradizionale Festa sezionale la cui organizzazione, grazie alla concomitanza dei festeggiamenti per il 50°, ha ulteriormente aggregato i Fanti abbiatensi. L’evento è iniziato con il ritrovo attorno al Monumento del Fante, dove si è proceduto con l’Alzabandiera alla presenza del Vice Presidente Nazionale Geom. Antonio Beretta con consorte, del Consigliere Nazionale Geom. Giuseppe Cerri, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della città, dei Fanti delle Sezioni di Legnano, Magenta, Castano Primo, Vigevano, Torrazza Piemonte e della Sezione Ass. Naz. Combattenti e Reduci di Robecco sul Naviglio. Assieme alle Associazioni un folto gruppo di cittadini abbiatensi e le seguenti Autorità Militari, Religiose e Civili: per il Comando Militare Esercito Lombardia il Capo di Stato Maggiore Col. Fabrizio Bonaldi in rappresentanza del suo Comandante Generale di Brigata Camillo de Milato, i rappresentanti della Compagnia e Stazione dei Carabinieri di Abbiategrasso e della Compagnia della Guardia di Finanza di Magenta, il socio Fante e missionario Padre Stefano De Giovanni - che ha poi Abbiategrasso (MI) - Festa sezionale per il 50°di Fondazione: celebrato la Santa un momento della deposizione della Corona d’Alloro al MonuMessa - e l’Assessore mento del Fante. Lovetti in rappresen- tanza del Sindaco. Gli Amici della Sezione di Torrazza Piemonte, con un gesto di grande affetto e stima, hanno portato quattro Fanti figuranti in uniforme storica, che hanno deposto la Corona d’Alloro in onore dei Caduti al Monumento. Il corteo si è poi recato nella Chiesa intitolata a San Rocco per la celebrazione della S. Messa. Dopo la Preghiera del Fante da parte del Presidente della Federazione Provinciale di Milano Giuseppe Cerri, lo stesso ha voluto dedicare i festeggiamenti, per ciò che hanno fatto e che continuano a fare, ai Fanti fondatori rimasti: Angelo Chierichetti, Carlo Colombini, Luigi Colombo, Piero Conti, Achille Pasini. Al termine del rito religioso si è poi proceduto alla consegna degli attestati di benemerenza, accompagnati da un ricordo ai Soci fondatori, alle nostre madrine Elena Bartolucci e Iside Garolfi ed alle Autorità tutte; al Presidente della Sezione Nicola Garofalo è stata conferita l’onorificenza di Cav. Uff., mentre al Socio Giacomo Caldarola è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere; il Vice Presidente Nazionale Antonio Beretta ha portato i saluti del Presidente Nazionale Avv. Vito Titano e dei suoi e ringraziato il Consigliere Nazionale e i Presidenti di Sezione per il lavoro che svolgono nel proprio territorio. ARSIERO (VI) II vulcanico Sindaco di Arsiero, assieme al Viceconsole Onorario della Croce Nera dell’Alta Austria Comm. Mario Eichta, hanno coinvolto i Fanti nel loro progetto del XVI Incontro Italo-Austriaco della Pace, celebrato il 5 ottobre 2008 nel 90° Anniversario della fine della I Guerra Mondiale. La Sezione locale, capeggiata dal Presidente Gianni Pegoraro e da tutti gli altri Amici, tra cui Lucio Mazzucco e coordinata dal sempre presente Vice Presidente Bonfadini, ha organizzato la cerimonia patriottica, con sfilata e Onori, davanti e nel Cimitero Militare di Arsiero. Importante la presenza dell’Arciduca Asburgo - Lorena Dr. Marcus, del Presidente della Croce Nera Austriaca, del Col. Schuster responsabile della stessa Associazione per l’Alta Austria, del Comm. Eichta e di rappresentanti dell’Esercito Austriaco. Presenti inoltre, assieme al Presidente Provinciale Attilio Gomitolo, il Vice Presidente Raffaele Cecchin, il Presidente della Federazione dei Fanti di Belluno Angelo Ceccotto, la Pre- 23 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI sidente del Comitato Provinciale delle Patronesse Vicentine Maria Maddalena Todeschini, parecchie Patronesse e altre Autorità Civili e Militari. Ma a rendere ancora più prezioso l’incontro è stato il lavoro di recupero delle scritte sulle lapidi del Cimitero compiuto dalle Patronesse: di questo pregevole e notevole lavoro e del restauro del “Cristo Mutilo” - ospitato in una teca di vetro del Cimitero Militare - da parte del Fante artista Giuliano Mattioli, il responsabile del sito cimiteriale arsierese e responsabile per “Onor Caduti” Col. Burei è stato particolarmente contento. La Santa Messa, officiata da un Cappellano Militare di Fanteria, è stata il coronamento dell’incontro, come hanno evidenziato gli interventi delle Autorità, che nel 90° Anniversario della fine della Guerra hanno messo in rilievo la necessità di adoperarsi per la Pace e per una convivenza civile in tutto il mondo. La Croce Nera ha voluto onorare con il suo simbolo alcune persone particolarmente meritevoli e, fra queste, i Fanti Pietro Framarin, Francesco Fontana e Lorenzo Giacomello. BAGNOLO PIEMONTE (CN) Bagnolo Piemonte (CN) - Durante il Raduno del 4 Novembre 2008 il Fante Giacomo Persico assiste il fratello Natalino, Alpino invalido. Con loro la Presidentessa del Nastro Azzurro di Torino Giovanna Cresta. Commosso è stato l’abbraccio dei Commilitoni dopo la funzione. BOLZANO VICENTINO (VI) L’incontro dei Fanti locali, che da qualche anno si celebra la terza domenica di settembre, si avvia a diventare un incontro tradizionale per la Zona Vicenza 4 (Comuni centrali della Provincia) che ha in Gastone Campiello il suo coordinatore. 24 Molto opportunamente il Presidente della Sezione Antonio Matteazzi, coinvolgendo l’Amministrazione comunale locale e le consorelle Associazioni d’Arma, ha legato la bella manifestazione del 21 settembre scorso al 90° Anniversario della Vittoria nella I Guerra Mondiale. A ricordare l’evento una gigantografia significativa che faceva bella mostra di sé all’entrata del Municipio e il Monumento ai Caduti di M. Vucelich. Il corteo da Piazzale Oppi si è prima fermato nella Chiesa parrocchiale, dove è stata celebrata la Santa Messa in suffragio dei Caduti. Poi, una volta riformato, ha sfilato fino al Municipio, per rendere onore ai Caduti bolzanesi ricordati nel Monumento. Dopo l’intervento del Sindaco, il nostro Vice Presidente Provinciale Cav. Lucio Bonfadini ha portato anche i saluti del Presidente Provinciale, impegnato fuori Regione, della Giunta e del Consiglio Direttivo. Come simpatiche appendici alla cerimonia, la visita delle scuole medie alla mostra sulla I Guerra Mondiale e la piccola conferenza sul tema sviluppata dal nostro Presidente Provinciale Attilio Gomitolo, che ha ringraziato alunni, docenti e direttore scolastico per la sensibilità e la disponibilità dimostrate. Erano circa duecento gli alunni presenti, che hanno ascoltato con vero interesse facendo, in molti casi, domande davvero pertinenti. — — — — — Preseglie e Prevalle; conferenza culturale “L’Inno di Mameli” presso il Circolo Unificato di Brescia (entusiasti i convenuti per l’esposizione del Gen. Angiolillo); 17-18 maggio: presenza al 29° Raduno Nazionale di Massa (3 Bande musicali e circa 1000 tra Fanti, Patronesse e Amici del Fante bresciani); giugno: festeggiamenti per il 30° di Fondazione di Serle e il 50° di Cedegolo; luglio: celebrazione della Festa “Madonna del Salto” in Val Sabbia a Bione; settembre: Serle, inaugurazione delle nuove lapidi con scritte rinnovate al Monumento ai Caduti; novembre: Castegnato, Montichiari, Sellero hanno festeggiato S. Martino Patrono della Fanteria; a Brescia si sono festeggiate le Forze Armate e a Nave il 40° di Fondazione; nutrita partecipazione di Presidenti con Alfieri per il 90° Anniversario della Vittoria della I Guerra Mondiale a Trento. Lo scorso febbraio si è spento, all’età di 91 anni, il Prof. Andrea Cavalli, figura storica del mondo della cultura e della politica di Brescia e della Lombardia e padre dell’attuale Presidente della Provincia. Nato il 24 gennaio 1918 a Castrezzato, è stato professore di Letteratura Italiana e Storia e fondatore e Segretario del Sindacato Nazionale Scuola Media per BRESCIA la Provincia di Brescia. Fu Presidente dell’Istituto Pedagogico Bresciano, ConsiLa Federazione Provinciale, con il suo gliere dell’Eulo e Presidente della ComPresidente Cav. Giuseppe Feretti, il Vice missione per l’istituzione della Facoltà di Cav. Uff. Gen. Antonio Angiolillo e tutti i Medicina in Brescia, oltre che membro Consiglieri, è sempre stata presente alle del Consiglio di Amministrazione dell’Ovarie manifestazioni organizzate nelspedale Civile di Brescia. l’ambito Nazionale e Provinciale nel corSul piano politico fu Consigliere nel so del 2008, segno evidente dell’unione primo Consiglio Provinciale fino al 1960 e delle numerose realtà associative: Assessore Comunale ai Lavori Pubblici. — febbraio: Elezioni Provinciali, presso Lunga l’esperienza in Regione dove, tra l’Ex Distretto Militare, con conferma l’altro, ricoprì per ben quattro volte l’intotale del Consiglio precedente; carico di Consigliere e fu Assessore alla — marzo e aprile: celebrazioni per il Cultura. tesseramento a Pozzolengo e PuegnaDurante la Seconda Guerra Mondiale go e del 40° di Fondazione di Odolofu Ufficiale di Fanteria sul fronte grecoalbanese e venne decorato con Croce di Guerra al Valore Militare. Così lo ricorda il prof. Sandro Fontana, docente di Storia contemporanea: “Ho avuto una lunga comunanza con lui e sono sempre stato colpito dalla sua grande esperienza politica e amministrativa, perché lui è stato anche Assessore alla Cultura della Regione e nel Socialismo lombardo ha sempre rappresentato Bolzano Vicentino (VI) - Le scuole dell’Istituto Unicomprenl’ala riformista, quella che sivo visitano la mostra organizzata per il Raduno zonale. oggi spesso invano viene ri- Il Fante d’Italia N. 1• 2009 Brescia - La Federazione Provinciale con il Sindaco Dr. Paroli. cercata con continue cadute nel massimalismo dai post-comunisti”. Molti lo ricordano come persona elegante, gentile e riservata e sempre disponibile. La Federazione Bresciana partecipa al cordoglio alla perdita del Professor Andrea Cavalli, che ha onorato in guerra quale Ufficiale la Santa Fanteria. ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI Sandoni e una rappresentanza della Sezione locale hanno presenziato alla Cerimonia presso il Monumento ai Caduti. Dopo la benedizione da parte del Vice Parroco seguita dalle note del Silenzio, sono state deposte le Corone d’Alloro anche alle rappresentanze delle altre Associazioni combattentistiche e di volontariato del Comune. Il Sindaco Simone Gamberini ha tenuto l’orazione ufficiale in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. II 9 novembre 2008 si è svolto il 48° Raduno Annuale di San Martino, con Fanti, in particolare “Cravatte Rosse” già appartenenti al 1° e 2° Reggimento Fanteria “Re”, provenienti da diverse città d’Italia e le Bandiere delle varie Associazioni d’Arma. È seguita la posa di una Corona d’Alloro sulla lapide per i Caduti di Casalecchio posta all’interno CASALECCHIO DI RENO (BO) della Chiesa di S. Martino e la celebrazione della Santa Messa in memoria dei Il 4 Novembre 2008, in occasione delCaduti di tutte le guerre ed in suffragio la Commemorazione dei Caduti, il Presidi tutti i Soci defunti della Sezione. Al dente Cav. Silvano Bavieri, il Segretario termine della Santa Messa è stata letta Dr. Tonino Marzocchi, il Consigliere Dino la preghiera “del Soldato”, seguita dalla benedizione alla lapide. Prima, durante e dopo la Santa Messa ha suonato il Corpo Bandistico Comunale diretto dal maestro Ronchetti. Hanno presenziato al Raduno le Autorità comunali, il Presidente della Federazione Provinciale di Bologna Gen. Borsci, il Presidente e rappresentanti della Sezione di Imola oltre che dell’Ass. Carabinieri, il Gruppo Alpini e Avis di Casalecchio. Casalecchio di Reno (BO) - Un momento della Cerimonia CASTANO PRIMO (MI) La Sezione locale anche nel 2008 ha onorato tutti gli impegni. Il Direttivo, capitanato dal sig. Sgarrella, si è attivato in occasione delle cerimonie tradizionali e straordinarie; tra queste ultime impossibile non menzionare la scomparsa, con Funerale di Stato in Duomo a Milano, del caro Delfino Borroni di 110 anni, Bersagliere - quindi anche Fante - nel ’15-’18 e ultimo dei soldati italiani presenti quando gli Austro-ungarici sfondarono a Caporetto. Altro impegno nobile è stato l’approntamento, su invito dell’Amministrazione comunale, di un gazebo in Piazza Mazzini in occasione della Festa Patronale, con relativa distribuzione di dolcetti offerti dai commercianti al pubblico. Inoltre per maggio 2009, quando avverrà la solenne Traslazione cittadina del Crocifisso miracoloso che protesse l’abitato durante i tremendi fatti del 1859 quando avvenne la Battaglia di Magenta, i Fanti locali si stanno attivando (in sinergia con il Comitato organizzatore) per trovare dei “figuranti” che, in divisa d’epoca risorgimentale, facciano una speciale scorta d’onore durante le Processioni. In primavera avverranno i tradizionali appuntamenti, comprese le Sfilate del 2 e del 4 giugno rispettivamente a Turbino e a Magenta, di cui quest’anno ricorre il 150° della Battaglia. Poi, in settembre, la Expò - l’anno scorso oltre 160.000 visitatori - e, in ottobre, il Gazebo in piazza: a questo proposito il nostro Vice Presidente Cav. Mocchetti, coinvolgendo un’amica artista, ha provveduto a farle scrivere sulle 4 patelle del tettuccio “ich sunt Fanti” (qui ci sono i Fanti). CASTEGNATO (BS) Dicembre: mese degli auguri e del resoconto di fine anno, appuntamento di Commemorazione del 4 Novembre. Castano Primo (MI) - Gazebo allestito in occasione della Festa Patronale. Castegnato (BS) - La Sezione durante la ricorrenza celebrativa di fine anno. 25 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI molto sentito da Fanti, Patronesse, Amici e parenti. Dopo la S. Messa in onore dei Caduti, ci siamo ritrovati con il Consigliere Nazionale e Presidente Provinciale Cav. Geom. Giuseppe Feretti, che ha relazionato sulle attività svolte nel 2008 ed esposto il programma, approvato dal Consiglio, della manifestazione del 75° di Fondazione della Sezione, che si terrà il 31 maggio 2009. L’Amministrazione Comunale ha dato il benestare e la propria disponibilità con patrocinio alla Celebrazione, certa della continuità del volontariato svolto dall’Associazione nella manutenzione del parco pubblico “Fanti d’Italia”, presso la scuola Statale Materna “Sabin”, nel giardino del Centro Anziani, dove è posta la stele dei Fanti e dell’accompagnamento dei bambini con il piedibus scolastico, compiti svolti generosamente da Fanti ed amici per la cittadinanza. Per Castegnato, che ogni lustro festeggia la propria nascita con la presenza importante di Autorità Nazionali, Provinciali e Sezionali, anche questo 75° sarà un successo. Da lodare la partecipazione a Milano per il 2° Raduno Regionale di Assoarma e la presenza al 29° Raduno di Massa, come pure al 90° Anniversario della Vittoria della I Guerra Mondiale di Trento. In Provincia siamo stati presenti al rinnovo del Consiglio Provinciale ed alle manifestazioni della Sezioni consorelle. Al termine della relazione il Presidente Matteo Massari ha offerto alle Patronesse presenti una rosa, mentre il Vice Presidente Armando Rapaccioli ha incitato al coinvolgimento di altri Fanti ed Amici al fine di continuare nel perseguimento degli ideali di pace, fraternità e democrazia che in questi momenti abbisognano, elogiando per una proficua continuazione la Sezione prima per anzianità in Provincia di Brescia e augurando a tutti un Buon Natale e Felice Anno Nuovo. CHIOGGIA (VE) CIVIDALE DEL FRIULI (UD) Si è costituita nella Città Ducale, lo scorso 19 dicembre 2008, la locale Sezione dell’Associazione Nazionale del Fante. In presenza del Presidente Provinciale, della Federazione Nazionale del Fante di Udine 1° Mar. Rina, del Commissario delegato Romanelli e di tutti i Soci si è riunita, presso la locale Sede, l’Assemblea Costituente, la quale per acclamazione ha eletto il Direttivo. L’Associazione si propone di mantenere vivo il culto della Patria, custodendo ed esaltando il patrimonio spirituale, rappresentando le gesta di chi ha servito in pace ed in guerra l’Arma della Fanteria. Ci proponiamo di sviluppare sentimenti di amicizia tra gli aderenti alle varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma, coinvolgendo anche le realtà civili che operano nel territorio, costruendo rapporti tesi a valorizzare le manifestazioni socio culturali che intendano rispecchiare i valori e i sentimenti di fratellanza, impegnandoci nel sociale verso le persone meno fortunate. Vorremmo non solo incentivare, sviluppare e favorire la conoscenza delle origini dell’Associazione e ciò che essa vuole rappresentare nelle scuole e nella comunità locale, ma anche impegnarci in attività che possano restituire utilità al “sociale”. Tutto questo con l’aiuto e la collaborazione dei Soci e di chiunque lo volesse. COMO Domenica 7 dicembre 2008 si è svolta a Como la Cerimonia in onore della Patrona degli Artiglieri Santa Barbara. Alla mattina, dopo il ritrovo presso il Cortile Combattenti di Via Balestra per l’Alzabandiera, il corteo si è diretto in Piazza San Fedele. Nella Basilica di San Fedele, si è svolta la Santa Messa solenne alla presenza della Reliquia della Santa e con la partecipazione delle Autorità e delle Associazioni d’Arma. Al termine della Santa Messa ci si è ritrovati presso Chioggia (VE) - Foto di gruppo in occasione della Festa di S. Martino e della ricorrenza del 90° della Vittoria della Guerra 1915/18 svoltasi a Caposile (VE). 26 Cividale del Friuli (UD) - Durante la costituzione della locale Sezione. il cortile di via Balestra per la benedizione e l’inaugurazione ufficiale, delle Sedi delle Associazioni d’Arma, intitolate al Gen. Bruno Veneziani già Presidente dell’A.N.F. Presenti il Prefetto e il Presidente della nostra Sezione di Como Rag. Sanfelice. COSTABISSARA (VI) I Fanti di Costabissara - Caldogno anche quest’anno, mantenendo fede alla promessa fatta al compianto Senatore Onorio Cengarle, per molti anni Presidente provinciale dell’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati), ha organizzato l’Incontro Annuale dei Reduci dai lager nazisti. La Cerimonia ha visto la presenza di parecchie Associazioni d’Arma e, per i Fanti, il Presidente Provinciale Cav. Attilio Gomitolo, del quale il Senatore era amico di famiglia, oltre che di molte Sezioni della Zona Vicenza 3. Alzabandiera, Onore ai Caduti e deposizione d’una Corona d’alloro al Monumento di San Massimiliano Kolbe, che degli ex Internati è il Patrono. Poi, con una piccola sfilata, ci si è recati nella bellissima chiesetta longobarda di San Giorgio per partecipare al rito religioso officiato da Don Raimondo Sinibaldi in suffragio dei Ca- Como - Durante la Cerimonia. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 duti. È stato interessante seguire gli interventi di due dei reduci, il Presidente e il Consigliere Nazionale dell’Associazione, che hanno commosso i presenti con le loro testimonianze ed esperienze, coinvolgendo i giovani al sacrificio per la libertà. Anche l’intervento del nostro Presidente Provinciale, breve ma intenso, ha messo in risalto il sacrificio dei 640.000 internati, che ha definito il primo nucleo della Resistenza e che è costato la perdita di 50.000 nostri soldati che non hanno voluto aderire al richiamo del nuovo Governo per restare fedeli al giuramento fatto al Re e all’Italia. ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI Nel corso dell’Assemblea sono state sottolineate l’importanza del contributo economico a favore di un bambino diversamente abile che frequenta la Scuola Primaria locale; la presenza dei Fanti alla Festa del Boscaiolo, alla Castagnata, a tante altre manifestazioni organizzate dalla comunità locale e alle manifestazioni d’Arma a Dossena ed in altri paesi della Bergamasca. Il Presidente Italo Bonzi ha chiuso l’Assemblea con un ringraziamento ai Fanti della Sezione per l’impegno profuso nell’attività dell’anno passato e un invito ad affrontare ancora meglio gli impegni previsti per il 2009. DEGAGNA (BS) ERACLEA (VE) In occasione della Festività del 4 Novembre la Sezione locale, unitamente a Bersaglieri e Alpini locali, ha celebrato delle Cerimonie nelle frazioni di Eno e San Martino di Degagna. DOSSENA (BG) La Sezione locale ha convocato i Soci all’Assemblea Annuale per fare un bilancio delle attività svolte nel corso dell’anno 2008, il bilancio economico-finanziario 2008, il tesseramento ed il programma delle attività 2009. In data 8 febbraio 2009, a seguito di regolare invito trasmesso a tutti gli iscritti della Sezione, presso l’Aula Consigliare del Centro Civico Ca’ Manetti, si è svolta l’Assemblea Generale degli iscritti. Il Presidente della Sezione, dopo aver chiesto un minuto di silenzio per ricordare i Fanti deceduti, ha dato avvio alla trattazione dei punti all’ordine del giorno. Ha riferito del buon esito delle iniziative svolte nel 2008, ha presentato il programma delle iniziative 2009, ringraziando tutti gli iscritti per la collaborazione prestata e ha dato quindi la parola al Segretario, che ha presentato il bilancio consuntivo 2008. Dopo l’approvazione del programma 2009 e del bilancio 2008, il Presidente ha ripreso la parola prendendo atto che le cariche sociali sono rimaste invariate. FALERNA MARINA (CZ) Degagna (BS) - Fotografia ricordo in occasione delle Celebrazioni del 4 Novembre. Dossena (BG) - Sede della Sezione. Aspettando il Santo Natale 2008 con i Soci più anziani della Sezione Provinciale. Così una rappresentanza locale, con il suo vertice, ha voluto trascorrere la vigilia della solenne ricorrenza a Motta Santa Lucia, paese di residenza dei due aderenti al Sodalizio d’Arma Pasquale Salfo e Rosarina Bevacqua, marito e moglie rispettivamente di 81 e 74 anni. Entrambi oltremodo contenti per l’iniziativa natalizia dell’A.N.F., che a Pasquale Salfo qualche anno fa conferì il primo attestato di Socio Benemerito in Calabria per aver contribuito in modo efficace allo sviluppo del sodalizio nel comprensorio: un motivo d’onore non solo per l’aderente all’A.N.F., ma per tutta la comunità mottese. L’anziano socio, tra l’altro, ha già raggiunto un invidiabile traguardo di vita, avendo festeggiato nel 2004 le “nozze d’oro”: cinquant’anni di vita in comune con Rosarina Bevacqua, iscritta all’A.N.F. come “Amica del Fante”. E se l’anziano socio Salfo continua a mostrarsi strenuo difensore dei valori della passata società contadina, la moglie si conferma in ogni istante severa sacerdotessa delle buone tradizioni paesane. Entrambi, quando occorre, non fanno mancare il proprio sostegno all’A.N.F. La locale Sezione, in occasione della sua partecipazione al “Giorno del Ricordo” in commemorazione degli infoibati, ha redatto un articolo, pubblicato sul quotidiano “Gazzetta del Sud” il 10 febbraio 2009 a cura di Giovambattista Romano. Lo riportiamo di seguito. Accanto alla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti nel corso della II Guerra Mondiale, è doveroso commemorare di quella triste epoca anche il capitolo di storia misconosciuta degli infoibati. A sostenerlo la Sezione provinciale dell’Associazione Nazionale del Fante in occasione del “Giorno del Ricordo”. Dice il sodalizio: “Aspettava d’essere tradotta in fatti tangibili la legge 92/2004, che riconosce il 10 di febbraio quale Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe. Oggi sembra che qualcosa si muova in tale direzione. Timide voci cominciano a levarsi in difesa dei diritti morali di quelle vittime da parte di comunità della Calabria. Si tratta ancora di sparute iniziative - osserva il sodalizio - ma sono forse un segno del desiderio di voltare pagina, sull’onda di un rinnovato e più equo sentire civico. Certo è ancora poco, ma è importante che si cominci a parlare anche dell’orrore finora dimenticato delle foibe carsiche, perché non si commetta l’errore di distinguere morti da morti, sofferenza da sofferenza, come rimarcò nel 1993 il Presidente della Repubblica dell’epoca, Oscar Luigi Scalfaro, dopo aver firmato il decreto d’elevazione della Foiba di Basovizza a dignità di monumento nazionale”. Ricordare pure gli infoibati per il sodalizio è “un doveroso atto di giustizia storica e di riconoscimento della barbarie perpetrata nei confronti di migliaia di italiani da parte delle truppe titine e non solo. Le foibe, voragini naturali del Carso profonde centinaia di metri, evo- 27 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI di sloveni antititini. Nei dintorni di Tolmino, in altre voragini della morte, giacciono i resti di ottanta Bersaglieri”. Le foibe avrebbero visto l’eccidio di migliaia di italiani di ogni estrazione sociale, civili e militari. “Nella primavera del 1995 - è scritto in un opuscolo - si muove, dopo mezzo secolo, la Giustizia. A seguito della denuncia alla procura di Roma, da parte delFalerna Marina (CZ) - I soci Pasquale Salfo e Rosarina l’avvocato Vincenzo SinaBevacqua durante la vigilia del Santo Natale 2008. gra, di alcuni crimini contro gli italiani di Fiume cano oggi orrore, morte ed eventi che i nel 1945, il sostituto procuratore Giangiovani non possono ignorare - afferma franco Mantelli promuove una vasta inl’A.N.F. -, se è vero che la pace si cochiesta, grazie soprattutto al gran custruisce sull’amore e sull’uguaglianza mulo di materiale messogli a disposiziodei diritti umani. Quando, alla fine del ne dal prof. Marco Pirina, storico e ri1945, le armate tedesche si arresero e cercatore pordenonese, quasi un nuovo l’Italia cominciava ad assaporare le proWiesenthal a caccia di infoibatori slavi spettive della fine della guerra, su Triee italiani. Che, stimolato dal goriziano ste, l’Istria, Gorizia si avventarono le Giuseppe Guarrini, figlio del carabinietruppe del Maresciallo jugoslavo Tito, re Pasquale (di cui si persero le tracce facendo passare quelle aree orientali di nel capoluogo isontino nel maggio del confine dall’oppressione nazista alla 1945 insieme con oltre seicento deporcrudeltà dell’eliminazione di migliaia di tati), avviò ricerche basate su docuitaliani con il supplizio delle foibe, una menti del IX Korpus di Tito. Ricerche tecnica di morte collaudata fin dalla che ebbero successo, consentendo d’inprima invasione titina dell’Isola, dopo dividuare le foibe di Zvanij e dei dinl’8 settembre 1943. Nella primavera del torni di Tolmino. Passata l’inchiesta 1945, in quaranta giorni di terrore, le nelle mani del Pm Giuseppe Petitto, foibe inghiottirono non solo italiani, ma quest’ultimo ravvisò nelle stragi delle anche tedeschi, sloveni antititini, menfoibe - aggiunge - il delitto imprescrittre migliaia di deportati raggiunsero i tibile di genocidio con ottantadue prelager jugoslavi e molti non fecero più risunti responsabili, tra cui sloveni, croatorno a casa”. ti e italiani”. La sola Foiba di Basovizza, borgata triestina, conterrebbe i resti mortali di oltre duemila esseri umani fatti preciFIRENZE pitare nel vuoto. “In Slovenia - evidenzia l’A.N.F. - venti carabinieri della Perduti i Cimeli, già nel Museo della compagnia di Gorizia furono infoibati a Caserma e trasferiti a Roma a cura deluna decina di chilometri dalla città, nei l’Ufficio Storico dello S.M.E., per i quali pressi di Tarnova, nella località Zvanij, ci eravamo proposti “devoti custodi”, insieme con centinaia di altri italiani e deposta la Bandiera in una teca del Vit- Firenze - Il Labaro e il Gruppo Dirigente al 13° Raduno dell’Associazione. 28 toriano, chiusa la Caserma Gonzaga sede dal 1947 del Reggimento, ci siamo rifugiati nella Caserma Vannini, sede delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma per il 13° Raduno dei “Lupi”. La scelta della sede per la celebrazione del Raduno è stata condivisa dai circa sessanta Soci pervenuti con le famiglie da ogni parte d’Italia. Con la nostalgia per i Raduni scorsi, vissuti in simbiosi con i “Lupi” in servizio, ci è mancato l’abituale omaggio al Museo, ancoraggio al passato glorioso e alla storia dei “Lupi”, ove ciascuno di noi ha trovato testimonianze dell’indimenticabile periodo vissuto. Alla presenza dei Labari e delle Bandiere di tutte le Associazioni presenti si sono svolte la Cerimonia dell’Alzabandiera e l’omaggio alla Lapide che ricorda i Caduti di tutte le guerre, con deposizione di una Corona d’alloro e di una targa al Caduto della guerra ‘15-’18 Mar.llo Osvaldo Fabbricatore, ricavata dal tronco di uno degli alberi del Parco della Rimembranza già “sacrificati” per la costruzione del tranvia. Nel Salone delle cerimonie si è svolta l’annuale “azione morale” dei Presidenti, che hanno fra l’altro reso partecipi i presenti della lotta ingloriosa condotta per tenere a Firenze i Cimeli del Museo. È stato ricordato altresì il lavoro svolto con il Dr. Eugenio Giani, Assessore Comunale alla Cultura ed alle Tradizioni Popolari, per rimuovere il gruppo bronzeo dei “Lupi” dalla Caserma alla piazza in costruzione a nord della Gonzaga, al confine tra i Comuni di Firenze e Scandicci. Presenti alla Cerimonia, come sempre, i due pastori tedeschi con i colori dei due Reggimenti 77° e 78°. Prima del pranzo sociale abbiamo presentato agli intervenuti la sede sociale, rinnovata con reperti di grande valore affettivo già sulla facciata della Caserma dei “Lupi”. FLERO (BS) Flero (BS) - I Fanti della Sezione a Massa in occasione del 29° Raduno Nazionale dei Fanti. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI nieri di Imola, il rappresentante della Guardia di Finanza, i Presidenti di tutte le Associazioni d’Arma locali con le rispettive Bandiere, i rappresentanti delle Sezioni di Lugo e Ravenna e diversi cittadini. Il Vescovo di Imola, impossibilitato a presenziare, ha inviato un messaggio augurale. Alle 11,30 il Cappellano della Sezione Don Giovanni Gaddoni e il Parroco Don Gian Luca Grandi, hanno celebrato la Santa Messa nella Chiesa parGemona del Friuli (UD) - Fanti e Patronesse Imola - Il Presidente Gagliardi ed il Vice rocchiale di Croce in Campo in ridavanti al Monumento ai Caduti in occasione Sindaco Visani dopo la deposizione della cordo di tutti i Soci deceduti, a della Festa della Bandiera. Corona ai Caduti. In primo piano il Segretapartire dai componenti del Primo Consiglio Direttivo (il Presidente rio Cav. Dalpozzo. Laerte Poletti, il Vice Presidente GEMONA DEL FRIULI (UD) in Piazza Garibaldi assieme ad altre AsAntonio Venieri, il Segretario Economo sociazioni del paese. Con il loro gazebo Enrico Scheda, i Consiglieri Ezio GuerriA seguito dell’invito della Sezione hanno contribuito a conferire alla piazza ni e Francesco Placci) fino a Dionisio ANA di Gemona del Friuli, Fanti e Patrouna cornice natalizia. Dall’Osso, Vice Presidente in carica e nesse, con le rispettive Bandiere, erano Il grande falò ha riscaldato le centimassimo esponente della cultura imolepresenti il 1° Novembre u.s. alla Cerimonaia di persone accorse. L’attività dei se scomparso il 12 agosto scorso. Sono nia di accoglimento, presso il Cimitero volontari si è magistralmente unita alle inoltre stati ricordati tutti coloro che Comunale, della fiaccola alpina che, proricette gastronomiche: a fare la parte sono caduti nell’adempimento del loro veniente dall’Ossario di Timau, il 4 Nodel leone la trippa, cucinata da alcune dovere militare. Al pranzo sociale si sovembre avrebbe raggiunto il Sacrario di signore ormai fondamentali per le iniziano registrate circa cento presenze in Redipuglia. Il 3 Novembre, presso il Motive dell’Associazione, ma non sono una atmosfera di amicizia e grande cornumento ai Caduti, in occasione dell’acmancate le gustosissime salamelle alla dialità. Dopo l’Inno nazionale, cantato censione della fiaccola, in contemporabrace, cucinate caparbiamente da “ciudai convenuti, il Presidente Nevio Ganea con le Sezioni e gruppi ANA di tutta bi” con l’aiuto di altri Fanti. Non è poi gliardi ha ricordato brevemente l’attiItalia, si è commemorato il 90° Annivermancato il dolce: le “fritelle calde” con vità della Sezione in questi venti anni, sario della fine della Grande Guerra. cioccolata bollente. Il tutto annaffiato mentre il Generale Giuseppe Napoleone Il 2 Novembre, assieme al locale Dida un buon bicchiere di vino e da tanta ha tratteggiato l’attività nella Regione rettivo di Assoarma, la nostra Sezione ha allegria. Emilia Romagna e ha dato notizie dettapartecipato al Raduno Interassociativo di Il Presidente della Sezione Cav. Giugliate sul Congresso Nazionale di maggio Trieste con quaranta Fanti e Patronesse. seppe Paravisi ringrazia tutti i Fanti per a Massa. In occasione della Festa del Tricolore la professionalità dimostrata in questa del 7 gennaio, assieme ad altre Associaoccasione, anzi è orgoglioso di essere afLEGNANO (MI) zioni e con il patrocinio dell’Amministrafiancato da uno staff affiatato. Le iniziazione Comunale, a Porta Udine si è fortive intraprese in questi anni hanno avuLa Sezione ha organizzato la seconda mato un corteo diretto a Piazza Municito un ruolo significativo nella Provincia edizione della “Gara di Bocce Tricolori”, pio, ove, dopo l’Alzandiera, sono interdi Bergamo e nel nostro Comune. Il ricaaperta alle nostre Sezioni, a quelle d’Arvenuti con brevi allocuzioni il Sindaco, il vato della Veglia è stato destinato a scoma di Legnano ed ai cosiddetti “Amici”. Presidente Assoarma e, con la lettura di pi benefici. La manifestazione, svoltasi dal 17 al 20 alcuni scritti, gli allievi delle scuole menovembre 2008 sui campi da gioco messi IMOLA (BO) die presenti con le Bandiere. gentilmente a disposizione dal Dopolavoro della Franco Tosi spa, primaria ditta La locale Sezione “Laerte Poletti” ha GHISALBA (BG) metalmeccanica nel campo delle turbicelebrato domenica 30 Novembre u.s. il ne, dei motori diesel e degli impianti inPer il terzo anno i Fanti di Ghisalba 20° Anniversario della sua costituzione. dustriali, ha visto la presenza di un buon hanno partecipato alla Veglia di Natale La giornata celebrativa è iniziata al numero di squadre (a coppie), che si somattino nel Giardino San no confrontate in un clima di sana comFrancesco con la deposiziopetizione e di grande amicizia. ne di una Corona alle lapidi La finale ha dato i seguenti risultati: dei Caduti della I Guerra 1° Coppardoni/Luraghi, Alpini Legnano Mondiale, di cui ricorre que2° Cuoghi/Fenaroli, Fante Legnano st’anno il 90° della Vittoria. 3° Bonicalzi/Dragoni, Gruppo Giovani Erano presenti il Vice SindaLegnano co Dott. Roberto Visani in 4° Cozzi/Sciuccati, Fante Legnano rappresentanza dell’Ammi1° Gruppo Signore, Graziella Bocchese nistrazione Comunale, il e Clara Cordella. Generale Giuseppe NapoUna bella manifestazione, della quale leone Consigliere Nazionale ha diffusamente scritto la stampa locale. per l’Emilia e Vice Presidente della Sezione Provinciale Ghisalba (BG) - Il gazebo allestito durante la Veglia di di Bologna, il rappresentanMartedì 6 gennaio 2009 la Sezione ha Natale. te della Compagnia Carabiorganizzato la 5a edizione della “Befana 29 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI lia con la fine della Grande Guerra, la Sezione ha realizzato un artistico e significativo gagliardetto con il Tricolore e le due fatidiche date 1918 – 2008 insieme al Logo del Fante. iniziative messe in campo dalle Associazioni d’Arma dei Comuni di Lentiai e Mel a ricordo del 90° dalla fine della I Guerra Mondiale. Hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione l’A.N.F., i gruppi ANA e l’Associazione Nazionale dei Carabinieri delle Sezioni di Lentiai e Mel e l’Associazione NazioLENTIAI-MEL (BL) nale Arma di Cavalleria Sezione di Belluno. L’iniziativa ha avuto il patrocinio Non è dato sapere dei Comuni di Lentiai e Mel e della Proquanti italiani conoscano vincia di Belluno. L’idea di commemoraaria e parole dell’“Inno di re il 90° della fine della Prima Guerra Mameli” e della “Leggenda Mondiale è nata dal ritrovamento di dodel Piave”, ma di sicuro cumenti che attestavano un fatto d’arquesti brani sono noti ai ma avvenuto in località Monte Artent il Legnano (MI) - Il Presidente impersona la “Befana in bambini della scuola ele31 ottobre 1918: al Sottotenente Iginio Pediatria”. mentare di Villa di Villa, Italia è stata concessa una Medaglia che li cantano ogni anno d’Argento al Valor Militare per la condurante le ricorrenze del 25 Aprile e del in Pediatria”, presso il Reparto Materno quista delle trincee Austro-ungariche 4 Novembre. I piccoli si sono esibiti an– Infantile dell’Ospedale di Legnano, con del Monte. che la mattina del 4 Novembre u.s. nel la collaborazione delle Sezioni dei ParaIl 30 ottobre si è tenuto, presso la sasagrato della Chiesa dove, al termine cadutisti e della sede locale dei Vigili del la della Società Operaia di Lentiai, un indella S. Messa officiata da Don Stefano Fuoco, oltre che delle Sezioni dei Carricontro pubblico per ripercorrere gli Sitta, si è tenuta la Cerimonia di commesti, Marinai, Aviazione e Protezione Civieventi succedutisi dalla disfatta di Capomorazione. Dopo la benedizione al Monule. La mitica vecchietta era meraviglioretto alla Battaglia del Piave e alla sconmento, l’Onore ai Caduti con la deposisamente impersonata dal Presidente fitta dell’esercito Austro-Ungarico. zione della Corona d’alloro e i saluti del Cav. Sciuccati, interpretazione che ha La conferenza, tenuta da Dario DelSindaco di Mel Dott. Ruggero Dalle Sasse portato un poco di gioia, serenità e i l’Agnol, ha avuto un buon successo ed ha e del Presidente dell’Associazione Reduci classici doni ai piccoli degenti e ai loro permesso di conoscere dettagliatamente ed Ex-combattenti Silvio Dalle Sasse, la genitori. Simpatica anche la visita al rela tipologia costruttiva delle postazioni Sezione ha voluto ringraziare le maestre parto neonatale, con la “rumorosa” preAustro-ungariche presenti nel 1918 sul e gli scolari per l’impegno e la sensibilità senza dei nuovi arrivi, ben sei femmiMonte Artent. dimostrata nei riguardi di queste manifenucce. La sera del 31 ottobre, giorno della stazioni, facendo loro dono di una BanNaturalmente tutti hanno voluto poliberazione di Lentiai, le Associazioni diera tricolore. Un piccolo riconoscimensare con la Befana, che si è prestata con d’Arma si sono ritrovate presso il Municito anche a Silvio Dalle Sasse per l’attività gioia a decine di scatti. pio per la deposizione dei fiori ai Cadudi volontariato svolta con tanta passione Per tutti e per i Fanti legnanesi un’eti. Era presente la Filarmonica locale, e puntualità e al Sindaco di Mel per l’atsperienza indimenticabile. che da vent’anni commemora l’evento. tenzione dedicata a questi momenti. EviDegna conclusione delle iniziative è dente la commozione della folla sempre stata l’inaugurazione, il 2 novembre, di presente a Villa di Villa e soprattutto deun cippo commemorativo della LiberaDomenica mattina 15 febbraio u.s. si gli Ex-combattenti, che hanno ritrovato zione e della Medaglia d’Argento al Vaè tenuto, nel salone delle Associazioni in quei bambini, interessati nell’ascoltalor Militare proprio sul Monte Artent, alCombattentistiche e d’Arma, l’annuale re le parole loro rivolte, il vero scopo dei la presenza delle varie Associazioni Assemblea della Sezione. Dopo un istansacrifici compiuti. d’Arma e di numeroso pubblico. Lo scote di raccoglimento a ricordo dei Caduti primento del cippo è stato affidato a alla presenza della Bandiera di Sezione, Si è conclusa il 2 Novembre, con la due ex combattenti della Seconda Guerha preso la parola il Presidente Cav. cerimonia in Piazza a Lentiai, la serie di ra Mondiale, Celestino Deola (classe Sciuccati per una breve relazione mora1910) e Florindo Sanle dell’attività svolta nel 2008. Un’atticanti (classe 1913). vità che ha visto impegnati i Fanti LeA novant’anni dalgnanesi nelle ricorrenze sia istituzionali la fine della Grande (25 Aprile, 4 Novembre, Festa dell’EserGuerra era necessario cito, Raduno Nazionale etc.) sia di cae doveroso proporre rattere più ludico (conferenze, gara di una riflessione comubocce e tiro, gite e qualche raduno conne sui tragici eventi che viviale), senza dimenticare la partecipasconquassarono l’Euzione ad iniziative di carattere sociale ropa. L’iniziativa non ed umanitario. Il Segretario Rag. Fenaroè comunque finita: è li ha quindi dato lettura della relazione infatti intenzione delfinanziaria. Dopo l’approvazione si sono le Associazioni d’Arma elencati alcuni programmi per il 2009: provvedere al recupesicuramente si parte con ottimi presupro delle tracce delle posti di partecipazione. vecchie postazioni Austro-ungariche, creanLentiai–Mel (BL) - Inaugurazione del cippo commemorativo do, se possibile, un della Liberazione e della Medaglia d’Argento al Valor Comunichiamo infine che, per ricorpercorso attrezzato a Militare sul Monte Artent. dare degnamente il 1918 e l’Unità d’Itaricordo di quanto av- 30 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 venuto in queste località e collegandolo al Museo Storico della I Guerra Mondiale di Caorera. MALO (VI) Domenica 5 ottobre si è svolta la tradizionale processione in onore della Madonna del Santo Rosario, ricorrenza istituita da Papa Pio V come ringraziamento alla Vergine Maria per l’intercessione all’Armata Cristiana durante la Battaglia navale di Lepanto del 7 ottobre 1571. La devozione popolare del Santo Rosario è stata da allora particolarmente presente nelle nostre zone, tradizionalmente devote alla Madonna e legate al dominio della Serenissima Repubblica Veneta. Novità per la le Sezione è data dal fatto che i Fanti sono stati invitati dalla Parrocchia a portare in processione la venerata statua della Beata Vergine. L’invito è stato accolto con fede ed entusiasmo dai Fanti, alternatisi durante tutta la cerimonia con serietà e commozione, suscitando la simpatia dei numerosi fedeli. MARENO DI PIAVE (TV) La solidarietà come valore da sostenere, sempre. È questo il messaggio che ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI la Sezione sta portando avanti da anni attraverso la “lucciolata”, una passeggiata notturna che si snoda per le vie del paese su un percorso di circa 3 chilometri allo scopo di raccogliere fondi a sostegno della casa denominata “Via di Natale”. La struttura è un complesso di 46 mini alloggi con 92 posti letto per malati terminali oncologici e riservata a pazienti e familiari dei malati ricoverati presso il CRO (Centro di Riferimento Oncologico) di Aviano in provincia di Pordenone. Il ricovero e la degenza in questo complesso sono gratuiti proprio grazie alla generosità di singoli o di Associazioni come quella locale. La lucciolata si è svolta la sera del 31 gennaio scorso, quando sono giunti in paese, provenienti da Aviano, alcuni maratoneti che hanno portato la fiaccola per circa 55 chilometri. Alla lucciolata hanno partecipato bambini, ragazzi, adulti, anziani, sfidando il freddo pungente, ma rallegrati dal calore di quanto avevano preparato i Fanti, le Patronesse e gli Alpini. Una sinergia che ha accomunato varie Associazioni locali. Non è mancata neppure la Banda cittadina. “Arrivederci al prossimo anno”, assicura Sonia Possamai, coordinatrice delle Patronesse, “perché per noi la solidarietà è il miglior servizio che si possa rendere alla nostra Nazione, soprattutto oggi!” MASSA Massa - Fanti, Amici del Fante e Patronesse all’Assemblea Annuale Ordinaria della Sezione Provinciale. Mazzano (BS) - Foto di gruppo durante la giornata di festeggiamento del 26° di Fondazione. Presso il Salone dell’Asilo Parrocchiale “S. Martino Vescovo” in Borgo del Ponte di Massa si è svolta l’Assemblea Annuale, Ordinaria della Sezione Provinciale. Presenti numerosi Fanti, Amici del Fante e Patronesse. L’Assemblea ha unanimemente determinato le quote sociali per il 2009, approvato, all’unanimità, le Relazioni del Consiglio Direttivo sulle Attività svolte nel 2008, su quelle da organizzarsi per il 2009, i Bilanci Consuntivo 2008 e Preventivo 2009. Conclusa l’Assemblea si è tenuto il consueto Rancio del Fante: presente, fra gli altri, la Sig.ra Vincenzina Nicodemi Paolicchi, madre del Sergente Maggiore dei Paracadutisti dell’Esercito Stefano Paolicchi, Medaglia d’Oro “Alla Memoria” al Valor Militare, caduto a Mogadiscio in Somalia il 2 luglio 1993 durante una Missione di Pace. MAZZANO (BS) Domenica 7 dicembre la Sezione ha festeggiano il 26° Anniversario di Fondazione, ospite il Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale Cav. Giuseppe Feretti. Con un breve corteo la nutrita schiera di tesserati ha sostato presso il Monumento e Giardino dei Fanti d’Italia per un momento di raccoglimento in onore dei Caduti e dispersi di tutte le Guerre. Il corteo ha proseguito per il Cimitero, dove riposano i fondatori della Sezione (ultimo il Presidente Cav. Luigi Pasotti), deposto un omaggio floreale sull’altare e rispettato un minuto di raccoglimento. Il Presidente Feretti ha tenuto una breve allocuzione ricordando chi ci ha preceduto ed elogiando i presenti che prestano volontariato sul territorio, ben accettati dall’Amministrazione Comunale. Presso la sede si è conclusa la cerimonia con la consegna di una medaglia al Medagliere del Nastro Azzurro di Molinetto di Mazzano, a cui fa capo il Cav. Uff. Annibale Gabusi, di un riconoscimento a ricordo dei tempi passati di CastelCondino al Lupo di Toscana Piergiorgio Miglioli e, per la continua ed assidua operosità, di un libro al Presidente Osvaldo Procuranti, trascinatore della Sezione con la Patronessa Rosanna Treccani e con tutto il Consiglio. MELEDO DI SAREGO (VI) È ormai una ventennale tradizione che la terza domenica di ottobre il Gruppo delle Sezioni del Basso Vicentino si diano appuntamento a Meledo di Sarego per celebrare il “Raduno Zonale”. Come sempre, il Cav. Guerrino Preatto, Presidente della Sezione, ha fatto le cose con passione e per tempo, con la predisposizione dei luoghi per la cerimonia di due decorati sareghesi delle due Guerre Mondiali, il sito imbandierato per la commemorazione e i discorsi delle Autorità, proseguiti, Banda di Creazzo in testa, con la sfilata verso la Chiesa dove si è tenuta la Santa Messa. A rendere gli onori una parte del “Gruppo Mimetiche”, del quale la Federazione e il Presidente Provinciale sono orgogliosi e che ha reso più solenni le celebrazioni. A coordinare il tutto, con la solita bravura, il Vice Presidente Lucio Bonfadini. A rappresentare l’Amministrazione Comunale il Sindaco e, per la Federazione Provinciale, il Presidente 31 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI Attilio Gomitolo e il Cav. Mario De Mori, Capo Gruppo della Zona del Basso vicentino. Il Presidente della Sezione, il Sindaco, il Capo Gruppo e il Presidente Provinciale dei Fanti hanno salutato i presenti proponendo riflessioni sul 90° Anniversario dalla fine della I Guerra Mondiale e sulla necessità di trasmettere alle generazioni più giovani il ricordo dei sacrifici dei loro nonni per consegnarci una Patria indipendente e libera. Quindi la Sfilata e poi la Santa Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Guerre, officiata dal Rev. Parroco nella bellissima chiesa parrocchiale. 1918, Croce di Guerra al V.M. nella campagna d’Africa. Sono seguite le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo e, successivamente, è stato eletto Presidente per acclamazione il Fante Angelo Ghidotti. Il nuovo Presidente ha ringraziato tutti e soprattutto il Presidente onorario Agostino Ferla e si è impegnato ad allargare il più possibile la Sezione, ribadendo i valori di amor patrio e di attaccamento alle istituzioni democratiche che le nostre Associazioni d’Arma devono preservare per sempre. PADOVA ODOLO-PRESEGLIE (BS) Ringraziamenti al Presidente Nazionale per il telegramma di augurio dell’11 Domenica 1 marzo u.s. si è svolta nel dicembre u.s. che è stato proiettato sulComune di Preseglie la tradizionale Felo schermo e letto durante la relazione sta del Tesseramento della Sezione. Hanin Teatro. no presenziato alla Cerimonia, dopo la S. La cerimonia e l’evento culturale di Messa celebrata da Don Aldo Sorelli e la San Michele al Tagliamento del 14 dibenedizione della nuova Bandiera Seziocembre si sono svolti felicemente, granale per il Comune di Preseglie, la mazie anche ad una breve tregua concessa drina Prof.ssa Nicoletta Serena, numerodal maltempo che imperversava da se Sezioni dei Fanti e Patronesse della giorni. Provincia di Brescia, nonché il gagliarLa deposizione della Corona d’alloro detto degli Alpini e la Bandiera della Maal Monumento ai Caduti di San Michele si rina. Dopo la deposizione della Corona è svolta in modo impeccabile alla pred’alloro al Monumento dei Caduti, il Sinsenza del Generale di Divisione Enrico daco Avv. Stefano Gaburri, nonché noPini, Comandante del Comando Militare stro Fante, ha rivolto ai presenti un corEsercito “Veneto”, del Sindaco e delle diale saluto da parte dell’AmministrazioAutorità del Comune di San Michele (che ne Comunale e ha comunicato che, raccomprende Bibione), con un picchetto cogliendo la richiesta della Sezione, il 17 della Marina Militare, i Carabinieri in maggio 2009 verrà intitolata una piazza Grande Uniforme Speciale e i Rappreal Ten. Pietro Mascadri, M.A.V.M. immosentanti delle varie Associazioni d’Arma latosi nel 1917 durante un combattimencoi Labari. to sul Monte Spil contro gli Austriaci. Un Squilli di tromba regolamentari, Inno saluto e un ringraziamento è stato di Mameli e Canzone del Piave hanno espresso dal Segretario Angelo Ghidotti fatto da sfondo sonoro alla Cerimonia mentre, a conclusione, ha parlato il nocommemorativa, preceduti dalla Marcia stro Presidente Provinciale Cav. Giusepdell’Artiglieria durante la rassegna dello pe Feretti, sempre vicino alle sue Sezioschieramento. È stato quindi letto il ni. Durante il pranzo è stato conferito il messaggio di saluto, ricordo e benediziotitolo di Socio Benemerito al nostro Prene ai Caduti inviato dall’Arcivescovo Losidente uscente Agostino Ferla, classe ris Capovilla. L’evento è proseguito al Teatro Verdi, imbandierato a festa per l’occasione e gremito da circa 200 persone, che hanno partecipato alla presentazione del libro sui Caduti del Basso Tagliamento, opera di Massimiliano Galasso, intitolato “Dulce et decorum est pro patria mori”. L’opera è stata presentata da Sindaco, Assessore alla Cultura e giornalista de Odolo–Preseglie (BS) - Il nuovo Consiglio Direttivo. II Gazzettino. Il Ge- 32 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 nerale Pino ha poi svolto una relazione sulle vicende belliche del territorio durante la guerra 1915-18, accennando a qualcuna tra le moltissime storie di soldati portate alla luce nella ricerca di Galasso. Infine Adolfo Zamboni, collegandosi alla ricca Appendice Monografica del libro dedicata ad Adolfo Zamboni, che abitava a S. Michele all’epoca della Grande Guerra, ha illustrato l’esperienza dei pochi ma intensi giorni di combattimento a difesa dell’Altipiano di Asiago, sul finire del maggio del 1916, durante l’offensiva austriaca chiamata Strafexpedition e che emerge vividamente dall’inedita testimonianza manoscritta del sottotenente Zamboni. Ha anche dato notizia della sua recente scoperta secondo cui anche gli Austriaci dettero importanza a quella che chiamano la espugnazione del Monte Mosciagh, che aprì loro la strada per Asiago dopo che il 141° Fanteria Brigata Catanzaro aveva dovuto ripiegare su ordine pressante dell’Alto Comando. Come il Sottotenente Zamboni, per la resistenza sul Mosciagh, ricevette eccezionali riconoscimenti, compresa la Croix de Guerre avec Palme francese, analogamente il Tenente Skulski, del 73° Fanteria austriaco Egerlaender, che si distinse sul Mosciagh, ricevette la somma onorificenza austroungarica, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Maria Teresa (Militaer Maria-Theresien Orden Ritterkreuze), di cui vennero consegnati solo 110 esemplari tra il 1914 e il 1918 e prevalentemente ad alti Ufficiali. Autorità e convenuti hanno espresso compiacimento per l’ottima riuscita dell’evento, cui hanno partecipato anche alcuni tra gli animatori dell’Associazione Storica Cimeetrincee, tra i quali Daniele Girardini, Roberto Belvedere, Max Difilippo. Tra i non pochi messaggi di saluto pervenuti spiccano, oltre a quello dell’Arcivescovo Capovilla, quelli del Commissario Generale di Onor Caduti, Generale di Corpo d’Armata Vittorio Barbato, del Presidente dell’A.N.F. Avv. Vito Titano, della Prof.ssa Susan Jacobs da Auckland (NZ), del Prof. Roger Absalom da Sheffield (UK), del Brigadiere Generale (r) Luigi Emilio Longo da Roma. Un bel fotoservizio di Max Difilippo sull’evento è già visibile sul forum di Cimeetrincee, nella sezione dedicata alla Letteratura sulla Prima Guerra Mondiale. La statua del Fante che si osserva nelle immagini reca tuttora i segni dei bombardamenti che nella II Guerra Mondiale colpirono il Monumento ai Caduti, quando venne raso al suolo il piccolo paese di San Michele (ora detto “vecchio”) che sorgeva allora ai piedi dell’importante ponte ferroviario. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 PAVIA Attività svolte dalla Sezione nel 2008: — 20 gennaio: Assemblea Generale e rinnovo cariche sociali; — febbraio: Festa Annuale in commemorazione dell’88° di Fondazione; — aprile: partecipazione alla Commemorazione cittadina della Liberazione; — 17-18 maggio: partecipazione al Raduno Nazionale di Massa; — 31 maggio: partecipazione alla Festa locale Sezione Carabinieri; — 2 giugno: partecipazione alla locale manifestazione Festa della Repubblica; — 5 giugno: partecipazione alla Festa della Polizia; — 27 giugno: partecipazione alla Festa Arma Finanza; — 7 settembre: partecipazione alla Messa Sezione Caduti e Dispersi in Guerra; — 26 settembre: partecipazione all’inaugurazione Caserma Carabinieri di S. Martino Siccomario; — 15 ottobre: partecipazione al funerale del Presidente Giulio Orticelli; — 19 ottobre: partecipazione alla Messa locale Sezione Reduci di Russia; — 4 novembre: partecipazione alla locale manifestazione Festa del IV Novembre; — 16 novembre: partecipazione alla Festa della Fanteria di Voghera; — 7 dicembre: partecipazione alla Festa locale Sezione Marinai d’Italia; — 8 dicembre: partecipazione alla Festa locale Sezione Arma Areonautica. Sono inoltre state attuate le seguenti iniziative socio-culturali: visita al Museo Navale di La Spezia; tour panoramico col trenino rosso Tirano/Bernina/ St. Moritz e soggiorno a Livigno; tour sul lago di Lecco e Le Grigne; escursione a Macugnaga; visita alla Reggia di Venaria; visita di Chiavenna; escursione in Emilia con visita di Castell’Arquato; gita a Sarzana e Tellaro. ROMA Riportiamo la comunicazione del Consigliere Nazionale Arch. Paolo Brasioli di un increscioso avvenimento avvenuto il 15 ottobre u.s. “I nomi di alcuni Caduti, incisi nel marmo del Sacrario Militare del Cimitero Monumentale del Verano di Roma, sono stati cancellati da ignoti con un pennarello nero aggiungendo la parola ‘fessi’. Risulta evidente che tali autori sono ben lontani da quello spirito di condivisione e di commemorazione dei Caduti con il quale il nostro sodalizio si identifica. Certo ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI che, in qualità di Alfiere, quando scorto nelle varie cerimonie, con profonda umiltà ed intimo onore, l’immane storia di sacrificio dei Fanti rappresentata splendidamente dal nostro Medagliere Nazionale e raccolgo il consenso, l’ammirazione e la commozione del pubblico che mi scorre accanto, il sentimento che riempie l’aria è, ovviamente e meno male, ben diverso! Allora in quei momenti stringo forte la solida asta e con emozione sussurro dolcemente al vento: ‘Cari Fanti. Cari Caduti, questa festa è per Voi!’”. II giorno 25 gennaio 2009, come è ormai tradizione, presso il “Giardino dei Caduti del Fronte Russo” si è svolta l’ottava edizione della commemorazione della Battaglia di Nikolajewka (66° Anniversario). Come nelle edizioni degli anni scorsi, che hanno visto la presenza di numerose Autorità Civili e Militari e Associazioni d’Arma, anche questa è stata un’occasione per rendere omaggio ai nostri Soldati, tra loro migliaia di Fanti. Durante la S. Messa il nostro Socio Benemerito, reduce di Russia, Riccardo Riccardi ha letto con sentita emozione la Preghiera del disperso. Lo affiancavano cinque Soci romani e il Consigliere Nazionale Ten. Paolo Brasioli. mene alle Patronesse iscritte all’Associazione dal 2003; sei pergamene ai Fanti iscritti all’Associazione dal 2003. Sono state poi consegnate le Medaglie Araldiche, con dedica, a Mons. Giuseppe Rivellini, Parroco Emerito della Città; a Emilio Tognoli, Sindaco della Città; al Comandante della Caserma dei Carabinieri, Mar. Domenico Faugiana. A conclusione dell’intensa giornata, dedicata, prima, al ricordo di chi ha sacrificato la vita per la Patria, poi all’Amicizia e alla Fratellanza, il Vice Presidente Nazionale Vicario Geom. Antonio Beretta ha ringraziato i presenti per la partecipazione numerosa e ha sottolineato l’alto valore ed il profondo significato associativo che accompagnano i riconoscimenti consegnati nel corso della Festa. Ci complimentiamo con il Cav. Claudio Bergamaschi, che risulta iscritto al- ROMANO DI LOMBARDIA (BG) La Sezione locale ha celebrato la Festa Sociale nella giornata del 4 Novembre, che ricorda la vittoria della Grande Guerra e dell’Unità Nazionale. Fanti, Patronesse e Amici del Fante hanno partecipano numerosi, hanno sfilato per le vie della Città, reso gli onori al Monumento dei Caduti e inaugurato i giardini a lato del monumento, scoprendo la targa “Giardini delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma”. II Corteo ha proseRomano di Lombardia (BG) - Durante la guito per il Cimitero dove, dopo avere Festa Sociale e commemorativa del IV reso omaggio alle Cappelle dei Caduti, Novembre. ha partecipato alla Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti. Al termine della Cerimonia pubblica Fanti, Patronesse e Amici del Fante si sono ritrovati nei locali della Federazione G.B. Rubini per partecipare alla Festa Sociale, dove, alla presenza delle Autorità Civili, Religiose e Militari della Città, sono state consegnate: una pergamena con Medaglia d’Oro al Fante Andrea Benini per i suoi quarant’anni di iscrizione all’Associazione; tre pergamene con Medaglia d’Argento alle Romano di Lombardia (BG) - La prima tessera del FanPatronesse iscritte all’Associazione dal 1993; tre pergate rilasciata al Fante Claudio Bergamaschi nel 1958. 33 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI l’Associazione dei Fanti fin dal 1958. A testimonianza della sua “storica” iscrizione ci ha inviato una fotografia della prima tessera rilasciatagli dal Comando del 76° Reggimento Fanteria Napoli - distaccamento di Cividale del Friuli (Ud) 12a Compagnia Mortaisti da 81. SAN GERMANO DEI BERICI (VI) Anche la Val Liona ha voluto rendere grazie alla Madonna di Monte Berico, in occasione della “Festa dei oto”, con un percorso a piedi da San Germano dei Berici (davanti al capitello dedicato alla Vergine dei Berici), attraverso la dorsale dei Colli passando per San Gottardo, Perarolo e Arcugnano fino al Santuario della Beata Vergine Maria. Molte comunità vicentine ricordano in questo modo il voto fatto dal Vescovo di Vicenza nell’anno della peste e ringraziano la Madonna dello scampato pericolo. Il giorno della sua festività, l’8 settembre, per Vicenza e la sua Diocesi, è ancora oggi come una domenica. Durante l’omelia il Sacerdote, meravigliato dal fatto che tutti gli anni si ripete questa forte rappresentazione della devozione mariana, ha voluto raccomandarci alla Madre Celeste con una benedizione speciale. Nel gruppo c’erano uomini e donne, anziani e non: è stato bello vedere come ci si supportasse vicendevolmente per arrivare assieme alla meta, lontana circa ventisei chilometri dal punto di partenza. Domenica 28 settembre u.s. i Fanti della Sezione hanno festeggiato l’ormai tradizionale Festa del Socio, in una giornata di sole che valorizzava il paesaggio circostante, con la chiusura delle attività programmate per l’anno in corso. Non erano molti i Fanti presenti perché, proprio a causa del bel tempo, la maggior parte era impegnata nella vendemmia delle pregiate uve di quella zona, punto di forza della locale economia. La Cerimonia ha avuto il suo punto di forza davanti al Monumento ai Caduti, con la resa degli Onori, l’Alza bandiera e gli inni, fra tutti l’Inno d’Italia. Le Autorità hanno incitato a continuare l’opera di proporre ai cittadini il dovere del ricordo, della riconoscenza e della memoria per trasmetterlo ai giovani. E così il Sindaco ha ringraziato i Fanti per quanto fanno nelle varie ricorrenze e ha proposto ai presenti questo punto di riflessione: “Una comunità, un popolo che non conosce la sua storia, è un popolo che è destinato a non avere futuro … cerchiamo di fare in modo che questo non succeda a noi”. Il Cav. Mario De Mori, Capo Gruppo della zona del 34 Basso Vicentino, ha invitato i presenti al ricordo dei sacrifici dei nostri nonni, con una preghiera per quanti hanno perso la vita in guerra. Il Presidente Provinciale Attilio Gomitolo ha proposto il parallelo fra la sacralità dell’altare della Chiesa e quella del Monumento ai Caduti, altare altrettanto sacro per il sangue versato per l’unità nazionale e per la nostra libertà. Ha quindi affermato che i Fanti si dovrebbero riconoscere per il loro stile di vita, racchiuso in quella frase della Preghiera del Fante che dice: “Fa’ che i Fanti siano d’esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti e nell’osservanza delle patrie leggi”. La Santa Messa, molto partecipata, è stata celebrata dal Parroco Don Pio che, nonostante l’età, ha voluto trovarsi in mezzo ai Fanti per fare “festa in mezzo a gente che crede ancora nei valori della nostra cultura e della tradizione cristiana”. Un commosso Presidente, Maurizio Candian, ha dato a tutti l’arrivederci al prossimo anno. SELLERO (BS) Il Fante d’Italia N. 1• 2009 la forza degli uomini che hanno sacrificato la propria vita per il nostro Paese e grazie ai quali oggi godiamo del bene preziosissimo della libertà. Nel mese di febbraio 2008 la Sezione ha organizzato la tradizionale Serata di Carnevale e del tesseramento, riscuotendo un buon successo. Nel mese di marzo ha partecipato alla Festa per il 40° di Fondazione della Sezione di Odolo. Il 25 aprile ha partecipato alla Cerimonia per la Festa di Liberazione organizzata nel Comune Braone. In ottobre era presente a Cedegolo, in occasione del 50° di Fondazione della locale Sezione. Il 4 Novembre una delegazione ha partecipato al Raduno all’Ossario del Passo del Tonale organizzato dalla Sezione Alpini di Vallecamonica. A conclusione delle attività, il 9 novembre la Sezione ha partecipato all’organizzazione della manifestazione del 4 Novembre nel nostro Comune: una bellissima giornata, iniziata con la S. Messa celebrata dal Parroco Don Giuseppe Gallina, a cui sono seguiti l’Alzabandiera e la deposizione della Corona d’alloro al Monumento ai Caduti. Il momento più commovente è avvenuto quando i ragazzi delle elementari hanno recitato poesie e cantato brani in onore di tutti i Caduti. Dopo il saluto del Presidente dei Combattenti e Reduci Santo Damiolini, il Presidente della Sezione Pasquale Ceri ha invitato i ragazzi a tener sempre vivo il ricordo di tutti i giovani che hanno sacrificato la vita per gli ideali di patria, di libertà e di pace. Ha concluso con il discorso ufficiale il Sindaco Ezio Laini, toccando anche argomenti di attualità che hanno riscosso calorosi applausi. A chiusura della manifestazione una delegazione ha portato un omaggio floreale al Monumento dedicato al “Fante d’Italia”. Sotto un cielo carico di pioggia, in un’atmosfera avvolta da grande suggestione, si è svolta al Passo del Tonale la Cerimonia di Commemorazione dei Caduti della Grande Guerra e la celebrazione della Giornata delle Forze Armate. La ricorrenza, inoltre, del 90° Anniversario della fine della I Guerra Mondiale ha conferito all’evento un forte valore aggiuntivo. Un conflitto lontano, ma il cui ricordo suscita sempre forti emozioni. Presenti alla Cerimonia anche delegazioni della Sezione locale e di Paisco Loveno guidate dal Presidente Pasquale Ceri e dal Vice Presidente Felice Barera. A dare il via alle celebrazioni la Santa Messa presso la Chiesa di San Bartolomeo in ricordo dei Caduti di tutte le Guerre. Al termine della Santa Messa, dopo i saluti delle Autorità, i partecipanti hanno sfilato in un corteo ordinato e composto per andare a deporre una Corona di fiori al Sacrario. Una manifestazione molto sentita e ricca di significato, con la presenza dell’Assess o r e Pr o v i n c i a l e Sellero (BS) - Un momento della manifestazione del 4 Francesco Mazzoli Novembre. che ha sottolineato Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI SIENA S. MARIA HOE’ (LC) Negli ultimi mesi del 2008 la Sezione ha partecipato a diverse manifestazioni, tra cui: — 17 ottobre: nel 66° Anniversario della Battaglia di El Alamein, commemorazione della M.O.V.M. “Roberto Bandini” in Colle Val d’Elsa, nella Piazza intitolata a Suo nome, in presenza delle Autorità Cittadine e Militari. — 2 novembre: Celebrazione di una S. Messa nel Sacrario del Cimitero della Misericordia in suffragio dei Caduti di tutte le guerre. — 4 novembre: Cerimonia celebrativa del IV Novembre Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate presso l’Asilo Monumento “la Lizza” in Siena con schieramento della Compagnia d’Onore, dei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dei Gonfaloni del Comune e della Provincia, Cerimonia dell’Alzabandiera e deposizioni di Corone da parte del Prefetto, del Sindaco, del Presidente della Provincia, delle Forze Armate e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma a cui hanno fatto seguito i saluti del Sindaco, del Presidente della Provincia e del Prefetto. — 11 novembre: nella Ricorrenza del Santo Patrono della Fanteria S. Martino, la nostra Sezione ha fatto celebrare una S. Messa nella Chiesa di S. Andrea in Siena, in memoria dei Fanti e Patronesse Senesi deceduti. — 21 novembre: Celebrazione della “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri e “Giornata dell’Orfano” con una S. Messa celebrata nel Duomo della Città di Siena. — 22 novembre: pranzo sociale e scambio degli auguri con Fanti, Patronesse e Amici della Sezione. — 30 novembre: visita delle Sale della Prefettura di Siena. Domenica 9 novembre, a Perego, si sono svolte lo celebrazioni del 4 Novembre a cura delle Associazioni d’Arma con il magnifico apporto dell’Amministrazione Comunale, in particolare del Sindaco Giorgio Dall’Angelo e del Vice Sindaco. La S. Messa è stata celebrata da un giovane Vice Parroco che, al momento dell’omelia, ha coinvolto un gruppo di ragazzi che hanno circondato affettuosamente i vecchi soldati ponendo domande pertinenti sulla guerra e sulla Resistenza, avendo come interlocutore principale il Comandante della 104 Brigata Garibaldina. Successivamente è stata recata una Corona di alloro al Monumento ai Caduti, presso il quale i ragazzi della scuola elementare, coordinati dalla maestra Dall’Angelo, sorella del Sindaco, hanno commemorato i Caduti mentre un video ne presentava le fotografie. La cerimonia si è conclusa col discorso del Sindaco e gli Onori ai Caduti, mentre le note del Silenzio venivano scandite tra le colline. SOVERE (BG) Domenica 18 gennaio 2009 numerosi Fanti, Patronesse e simpatizzanti hanno partecipato all’inaugurazione della nuova sede, gentilmente concessa in comodato gratuito dall’Amministrazione Comunale. Al taglio del nastro tricolore effettuato dal Presidente Edoardo Del Bello tra gli applausi di tutti i presenti ed alla solenne benedizione della piccola ma accogliente sede impartita dal Fante Don Fiorenzo Rossi, Parroco di Sovere, erano presenti il Sindaco Prof. Arialdo Pezzetti, il Vice Comandante la Stazione Carabinieri di Sovere Mar. Maggiore Lorenzo de Filippis, la Presidente della locale Pro Loco Osvalda Giurini, il Presidente dell’Associazione Alpini Giovanni Cattaneo con l’Alfiere Cristiano Mazzucchelli, il Vice Presidente dei Carabinieri in congedo Gianni Forchini. A conclusione della cerimonia si è svolta l’Assemblea ordinaria, durante la quale, su proposta del Presidente, è stato eletto Presidente Onorario, per alzata di mano, il Pr o f . C a v. U f f . Vincenzo Brullo, che ringraziando vivamente dell’oSiena - La Sezione durante il pranzo sociale. nore resogli ha Sulmona (AQ) - La Sezione durante il “rancio sociale”. accettato l’inaspettato incarico. I lavori assembleari sono proseguiti con la discussione di importanti punti all’ordine del giorno. SULMONA (AQ) Anche quest’anno la tradizionale Festa di San Martino è stata solennemente celebrata, però con due significative novità. A causa della inagibilità della Cattedrale, interessata da un ampio e radicale intervento di restauro, la Santa Messa è stata celebrata nella bella Cappella dell’Arcivescovado; a celebrarla il Parroco Don Maurizio, dopo il collocamento a riposo, per età e per motivi di salute, di Don Antonio, Cappellano del 57° Battaglione “Abruzzi” e della nostra Sezione. Prima della sacra celebrazione, Don Maurizio ha dato ampio spazio alla nostra Associazione, osservando che il ricordo dei Caduti non esime dall’operare a favore dei viventi. La recita della Preghiera del Fante ed il commosso ricordo dei Soci scomparsi da parte del Presidente Gen. Italo Giammarco hanno colpito i tanti fedeli presenti, che hanno partecipato con un caloroso applauso. Su nostro invito hanno altresì partecipato alcuni Soci della costituenda Sezione dei Granatieri di Sardegna: a loro è andato l’augurio di una rapida crescita nelle iscrizioni. TONEZZA DEL CIMONE (VI) Dopo il meritato riposo estivo la Federazione ha ripreso le proprie attività 35 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI con una riunione della Giunta il 27 agosto u.s., in preparazione del Consiglio Provinciale di Tonezza del Cimone del 6 settembre, per definire la cerimonia di Contrà Crosati. A fine giugno è stato inviato ai Presidenti delle Sezioni, ai Capo Gruppo delle Zone e ai Consiglieri Provinciali un piccolo riassunto di quanto realizzato dagli organi federali (Consiglio Provinciale e Giunta). Tra le attività dal novembre 2007 al giugno 2008 si segnalano: — stipula di un’assicurazione cumulativa (100 soci al giorno), per assicurare i Fanti impegnati nei vari lavori ed attività, con una piccola spesa a carico delle Sezioni; — realizzazione del Gonfalone Federale, che ha già fatto la sua apparizione al Raduno Nazionale di Massa, realizzato con il contributo di vari amici; — costituzione del Gruppo di lavoro per l’esecuzione dei lavori in cantiere. Questa importante proposta ci permette di impegnarci in vari modi e, attraverso le Patronesse, anche nel sociale; — dotazione di “berrettini” blu, con stemma della Fanteria, per essere visibili durante lo svolgimento dei nostri lavori risparmiando baschi e bustine; — tra le Province di Vicenza e Trento è stato firmato un accordo per il finanziamento del recupero delle opere militari sul Pasubio (trincee, camminamenti, caverne e cimiteri); per la nostra Sezione sarà il recupero del Cimitero del 157° Rgt. di Fanteria della Brigata Liguria presso l’Arco Romano del Pasubio; — sono iniziati gli incontri del Presidente con le Sezioni, ai quali può partecipare chi vuole fra le Patronesse e i Fanti iscritti, per condividere problemi, ricercarne le possibili soluzioni ed organizzare attività; — sensibilizzazione di Fanti e Patronesse, da parte dei Presidenti di Sezione, al rispetto della “forma”, sia durante le cerimonie, sia nel lavoro, sia nei rapporti con le istituzioni; — istituzione della “Festa di San Martino”, da celebrarsi il sabato più vicino all’11 novembre, in sostituzione dell’incontro dei Presidenti a Monte Berico. Su proposta del Consiglio Provinciale questa festa sarà itinerante e celebrata ogni volta in una Zona diversa; — istituzione di un’Onorificenza Associativa ai Fanti più meritevoli su proposta dei Capo Gruppo delle Zone; — adesione di tutte le Sezioni alla richiesta di sostegno dell’AISM (Associazione per la ricerca sulla sclerosi multipla). 36 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 Di seguito le proposte della Presidenza Federale che impegneranno Giunta e Consiglio Provinciale nei prossimi mesi: — costituzione del Circolo Culturale Provinciale, per la promozione della nostra storia e della nostra culTonezza del Cimone (VI) - Il gruppo delle Patronesse insignite tura; delle Onorificenze Associative. — ricerca di una Domenica 2 novembre, in una splensede provinciale più ampia; dida Piazza dell’Unità, sotto un sole cal— attivazione di un sito internet dedido e alla presenza di una folla festante, cato alle attività della Federazione oltre 12.000 Radunisti di tutte le Armi del Veneto (Vicenza, Venezia, Treviprovenienti da ogni parte d’Italia hanno so e Verona) gestito dalla nostra Fesfilato in parata sul Lungomare, salutati derazione; dalle sirene delle navi e accompagnati — comunicazione, ai corrispondenti lodalle Fanfare davanti al palco delle Aucali di stampa e televisione, delle torità, dove sedevano i vertici nazionali attività sezionali; delle Associazioni d’Arma: tra questi il — ricerca di contatti politici e ammininostro Presidente Avv. Vito Titano, che strativi a livello locale, provinciale, ha accolto calorosamente i nostri Fanti, regionale e nazionale, utili anche collocati con il Generale Soave a chiuper la buona organizzazione delle dere la colonna del numeroso blocco dei nostre manifestazioni; Fanti. — potenziamento e autofinanziamento In serata abbiamo lasciato Trieste della rivista Arcobaleno con l’insericon l’impegno di tornare per visitare mento della pubblicità. questa città ricca di storia e passando dal Sacrario di Redipuglia, dove abbiamo acceso la lampada votiva da portare a Torino. TORINO Durante una solenne cerimonia lunedì 3 novembre, sulla grande scalinata Con la partecipazione al Raduno Asdella Chiesa della Gran Madre di Dio, soarma di Trieste per ricordare il 90° davanti a due file di militari in servizio Anniversario della fine della I Guerra e in congedo di tutte le Armi e le massiMondiale, la Sezione ha concluso un anme Autorità Militari della Città, il Presino ricco di iniziative. dente Iuorio ha consegnato la lampada, Il 30 ottobre 2008 un gruppo di sei che è stata benedetta e posta davanti al Fanti torinesi, guidato dal Presidente Sacrario per essere vegliata la notte, a Italo Iuorio, è partito in camper alla turno, dalle varie Associazioni d’Arma, volta di Trieste per partecipare al Raguidate dall’Ana, fino alle cerimonie ceduno Nazionale delle Associazioni d’Arlebrative dell’indomani, giorno dell’Anma, con una missione da parte di Asniversario della Vittoria. soarma Torino: rappresentare idealLa missione completa un anno di mente anche le altre Associazioni, ma iniziative significative, come la partesoprattutto accendere una lampada vocipazione al Raduno Nazionale di Massa tiva al Sacrario Nazionale di Redipuglia e l’organizzazione di una grandiosa edida portare poi a Torino al Sacrario Milizione di “Militaria Sabauda”, la Rievotare della Gran Madre di Dio presso il cazione Storica ormai tradizionale delquale sono i resti di oltre 3500 Caduti l’ex Capitale dell’Unità d’Italia e il più della Grande Guerra. grande Raduno di Gruppi Storici che si Sabato 1 novembre, a Trieste, i Fansvolge in Italia. Per il 2009 obiettivi ti hanno partecipato alla fiaccolata che, principali sono il completamento delpartita da Piazza dell’Unità, è giunta al l’organico della Fanfara, il rafforzaColle di San Giusto dove, alla presenza mento e la collaborazione della Squadelle massime Autorità Militari e Civili, dra di Protezione Civile A.N.F. di Torino rappresentanze di militari in congedo e con altre Associazioni d’Arma e una della Fanfara della Julia, si è svolta una edizione ancora più grande di Militaria commovente Cerimonia in ricordo dei Sabauda. Caduti. Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ADUNATA - ATTIVITÀ DELLE SEZIONI TREVISO Non si è ancora spenta l’eco suscitata dall’interessante mostra organizzata dalla Federazione Provinciale presso la millenaria abbazia di Santa Maria del Pero in Monastier di Treviso in occasione delle celebrazioni di Novembre per i 90 anni dalla fine della I Guerra Mondiale. La suggestiva cornice di quella che fu per secoli una tra le più importanti abbazie benedettine, ha avvicinato i tantissimi visitatori alle cosiddette “Parole di Guerra”, ovvero agli scritti, lettere o cartoline che i nostri soldati, dai fronti, spedivano alle loro famiglie. Una ricostruzione attenta e precisa, una rivisitazione quasi palpabile delle emozioni, dei dolori, delle attese, delle delusioni di tanti nostri soldati, che della guerra conoscevano nulla o quasi a parte i disagi e le sofferenze. La mostra è durata da sabato 8 novembre a fine mese ed ha avuto, quali accreditati visitatori, il Presidente della Provincia, il Vice della Regione Veneto, tanti Ufficiali e Presidenti di Sezioni con i loro iscritti e Patronesse. Alla cerimonia di apertura è stato presentato un documentario su alcuni spaccati di storia del Primo Conflitto. Non sono mancate, nel periodo di apertura della mostra, le serate dedicate alle Sezioni, con la presentazione di temi del Primo Conflitto da parte di relatori preparati. Soddisfazione per l’esito della mostra sono stati espressi, nel corso dell’Assemblea Annuale dei Presidenti dello scorso 18 gennaio, sia dal Presidente della Federazione Provinciale Rag. Sebastiano Lazzarato, sia dal Consigliere Nazionale Giovanni Mini. VAL MENAGGIO (CO) Durante il 2008 la Sezione ha partecipato a innumerevoli manifestazioni ed iniziative. Elencando le principali, a marzo, durante la giornata “Fiori in città” a sostegno della A.I.S.M., si è impegnata nella vendita dei fiori a sostegno della lotta alla sclerosi multipla. ll 25 aprile si è svolta la commemorazione dell’Anniversario della Liberazione. Nutrita la nostra partecipazione al Raduno Nazionale di Massa, dove, nonostante il tempo inclemente, abbiamo trascorso due giornate in allegria che sono stati anche l’occasione per rivedere volti amici. In giugno abbiamo partecipato al Raduno Interarma della Pace e Solidarietà tenutosi a Rovellasca, dove la Sezione è stata premiata in quanto nell’edizione precedente era risultata la più numerosa. A settembre si è tenuta la gita sociale a Sotto il Monte, per rendere Val Menaggio (CO) - Fanti menaggini a Sotto il Monte. ti, ma anche impegnarci nella solidaomaggio ai luoghi che videro nascere e rietà. crescere Beato Papa Giovanni XXIII, il più grande Fante che la storia ci abbia VILLAGGIO SERENO (BS) tramandato, quindi al Parco faunistico “Le Cornelle”. Un particolare ringraziaLa locale Sezione ha celebrato, in mento ai Fanti di Calusco d’Adda, che ci data 16 novembre u.s., la ricorrenza di hanno accolto con calore ed amicizia ofS. Martino con una S. Messa in Suffragio frendoci, nella loro magnifica sede, una di tutti i Soci presso la Parrocchia S. Fisquisita colazione di benvenuto ed al lolippo Neri e la deposizione di un mazzo ro Presidente e collaboratori, che si sodi fiori al Monumento ai Caduti. Duranno prodigati ad accompagnarci nei note il pranzo sociale un applauso per la la stri itinerari. riuscita della manifestazione. Il giorno 26 dello stesso mese una delegazione della Sezione si è recata a Modugno (BA), dove, su invito del locale VIRLE TREPONTI E REZZATO (BS) Comitato Feste Patronali, ha partecipato alle solennità dei SS. Rocco e Nicola Il giorno 1 febbraio 2009 è stata conda Tolentino, Patroni della cittadina. segnata, alla presenza del Cav. Feretti e Per l’occasione è stata consegnata al di tutto il Consiglio della Sezione, l’atTen. Col. Savino Vignola la nomina di testato di benemerenza e una medaglia Presidente Onorario della Sezione. al Cav. Paolo Burceni, con il riconosciIl giorno 9 novembre ci ha visto immento per acclamazione di Presidente pegnati per la ricorrenza del 90° Anniversario della Vittoria: in buon numero Onorario a vita per aver guidato con enabbiamo partecipato alla manifestaziotusiasmo e impegno la Sezione dal 1958 ne celebrata a Menaggio, mentre altri al 2008. Si ringrazia il Cav. Feretti per la Fanti hanno rappresentato la Sezione sempre gradita presenza. nei loro paesi di residenza. Nel mese di dicembre, su invito degli amici Artiglieri Menaggini, si è festeggiata la loro Patrona S. Barbara e il 30° Anniversario di Fondazione della Sezione stessa. L’anno si è concluso con la tradizionale cena di auguri per le festività natalizie. Tante idee e iniziative sono allo studio per il 2009 che, come di consueto, ci vedrà orVirle Treponti e Rezzato (BS) - Durante la cerimonia per ganizzare e partel’attestazione della benemerenza al Cav. Paolo Burceni. cipare a vari even- 37 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 VARIE Calendario delle Manifestazioni (Marzo - Luglio 2009) 19 aprile Gavardo (BS) 55° di Fondazione della Sezione 24 maggio 19 aprile Mareno di Piave (TV) Pranzo Sociale “Fanti e Patronesse” Cavaso del Tomba (TV) Raduno Provinciale dei Fanti della Marca Trevigiana 31 maggio Puegnago del Garda (BS) Festa del Tesseramento Castegnato (BS) 75° di Fondazione della Sezione 31 maggio Stezzano (BG) Festa Tricolore 1 giugno Stezzano (BG) Messa alla Cappelletta dei Morti della Campagna 2 giugno Romano di Lombardia (BG) Festa della Repubblica e delle Forze Armate 7 giugno Dossena (BG) Festa Sociale della Sezione e della S.S. Trinità 25 aprile 25 aprile Mareno di Piave (TV) Commemorazione Festa della Liberazione al cippo monumentale sulle Grave del Piave a Cimadolmo 26 aprile Predore (BG) Festa Sociale della Sezione e Festa della Liberazione 2 maggio Mareno di Piave (TV) Festa della Repubblica 3 maggio Brescia Festa Esercito Regione Lombardia 14 giugno Serle (BS) 31° di Fondazione della Sezione 3 maggio Cavour (TO) Raduno Interprovinciale e 15° di Fondazione della Sezione 21 giugno Asiago-Cesuna (VI) Annuale Pellegrinaggio alla Zona Sacra del Fante di Valmagnaboschi 5 maggio Milano Festa Esercito Regione Lombardia 16-17 maggio Palazzago (BG) Esercitazione “Lombardia 2009” luglio Osoppo (UD) Manifestazione “Alla Scoperta (data da destinarsi) della Fortezza di Osoppo” 8-12 luglio Ghisalba (BG) 4a Grande Festa del Fante 24 maggio Brescia S. Messa per la Festa della Fanteria 12 luglio 24 maggio Massa-Carrara, Località Fabbrica (MS) Festa Provinciale in commemorazione del Capitano di Fanteria Luigi Giorgi Villa d’Ogna (BG) Festa Sezionale in occasione del 50° di Fondazione e Raduno Provinciale 26 luglio Bione (BS) Manifestazione Madonna del Salto Rinnovo dei Consigli Direttivi di Sezione ALPAGO E PONTE NELLE ALPI (BL) Il 14 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Giovanni Rizzo Sannio. Vice Presidenti: Giuseppe Collazuol, Adolfo Bortoluzzi. Segretario Cassiere: Luca Canei. Consiglieri: Giovanni Sitran, Sandro Rapicavoli, Manuel Furlan, Mauro Bortoluzzi. Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Franceschino Cominassi. Vice Presidente: Mario Boldini. Segretario: Giorgio Bernardi. Consiglieri: Pietro Venturini, Fortunato Bernardi, Andrea Gnani, Germano Bonomelli, Orlando Tira, Bruno Moreschi, Giuseppe Cominassi, Carla Baccanelli. Revisori dei Conti: Daniele Bernardi, Ivan Toloni. Probiviri: Alberto Gnani, Stefano Gulberti. ANCONA CAERANO DI SAN MARCO (TV) Il 2 marzo 2009 il Gen. Lanfranco Angelini è stato nominato Presidente Onorario della Sezione da lui presieduta per tanti anni. Il 23 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Germano Basso. Vice Presidente: Mauro Danieli. Segretario: Leonardo Viggiani. Alfieri: Antonio Dalla Santa, Walter Battistin. Consiglieri: Franco Precoma, Andrea Bian- BERZO DEMO (BS) Il 25 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del 38 chin, Lino Robazza, Mauro Innocente, Michele Favero. CAMISANO VICENTINO (VI) Il 5 dicembre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Maurizio Zanarella. Vice Presidenti: Roberto Sandon, Valerio Borgo. Segretario-Economo: Luigi Cecchetto. Consiglieri: Roberto Nalesso, Tiziano Romio, Giancarlo Borgo, Lorenzo Piccolo, Gianni Rodighiero, Stefano Caldognetto, Ferruccio Stocco, Sergio Gaspari, Bruno Rigon. CASTELNUOVO DEL GARDA (VR) Il 12 marzo 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Il Fante d’Italia N. 1• 2009 Presidente: Cav. Franco Zamboni. Vice Presidente: Bruno Busacchi. Segretario: Giovanni Pedon. Cassiere Economo: Marco Giacomelli. Consiglieri: Luigi Turrini. Giuseppe Piccoli, Paolo Sartori. Probiviri: Massimo Loda, Giovanni Castellari. Revisori: Stefano Guberni, Mirco Castellari. Alfiere: Luigi Turrini. VARIE Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Enrico Mocellin. Consiglieri: Bondi, Cavalieri, Cazzetta, Corazzari, Crosa, A. Crosio, P. Crosio, Delfino, Panini, Rosi, Vernazza. Revisore dei Conti: Gherardi. Probiviri: A. Crosio, P. Crosio, Schilirò. Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Angelo Ghidotti. Vice Presidente: Bortolo Dusi. Segretario: Luciano Ferla. Consiglieri: Mauro Gardumi, Bortolo Dolci, Francesco Zurru, Adelmo Varacchi, Giacomo Leali. Revisore dei Conti: Leonida Cerqui. Alfiere: Ottorino Carli. GHISALBA (BG) CIVIDALE DEL FRIULI (UD) Il 19 dicembre 2008 si è costituita in Cividale del Friuli la Sezione dell’Associazione Nazionale del Fante. Il Consiglio Direttivo è così composto: Presidente Onorario: Gen. Pietro Benatti. Presidente: Carlo Dorigo. Vice Presidente, Cassiere e Revisore dei Conti: Stefano Fadone. Segretario: Renzo Romanelli. Consiglieri: Sergio Bertini, Attilio Calligaro, Andrea Gosgnac, Luca Movia. Alfiere: Sergio Bertini. DOMODOSSOLA (VB) L’11 novembre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Giuseppe Zangla. Vice Presidente: Roberto Cantoni. Segretario: Donato Cataldo. Segretario Economo: Giuseppe Zangla. Consiglieri: Erik Avere, Antonio Zanola, Antonio Maglio. ERACLEA (VB) L’8 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente Onorario: Cav. Sante Valeri. Presidente: Graziano Bidoia. Vice Presidente: Antonio Verago. Segretario e Tesoriere: Gino De Carli. Consiglieri: Gelsomino Toninato, Giannino Botosso, Marcello Frasson, Tarcisio Dalla Bona, Raffaele Visentin. Il 25 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Giuseppe Paravisi. Vice Presidente: Walter Galli. Segretario: Bruno Fratus. Cassiere: Alberto Boschi. Consigliere: Ernestino Arzuffi. LASINO (TN) Il 31 ottobre 2008 l’Assemblea dei Soci ha accolto le dimissioni del Presidente Costante Pisoni, che per anni ha condotto mirabilmente la attività sezionale, ed ha nominato alla carica di Presidente il Fante Augusto Bassetti. LURATE CACCIVIO (CO) Il 7 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Albino Gherbesi. Vice Presidente: Luciano Pellizzoni. Segretario: Oscar Dolce. Consiglieri: Gino Brunelli, Francesco Canil, Giuseppe Castiglia, Giulio Curioni, Giuseppe Felice, Sigfrido Galetti, Valeriano Simioni, Fernando Palazzo. Alfiere: Giuseppe Felice. MOGLIANO VENETO (TV) Il 10 ottobre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Pietro Boldini. Vice Presidente: Guerino Odolini. Segretario e Cassiere: Mario Bresciani. Consiglieri: Claudio Giacomelli, Luigino Magri, Pietro Frigerio, Giorgio Piccaluga. Revisori dei Conti: Michele Zola, Bernardo Boldini. Alfiere: Giovanni Magri. Il 22 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Giuseppe Del Todesco Frisone. Presidente Onorario: Ferdinando Durante. Vice Presidente: Paolo Foffano. Vice Presidente Onorario: Ugo Zorzetto. Segretario Economo: Gino Valerio. Consiglieri: Cesare Bison, Luigi Danesin, Gianni Frisenda, Oscar Gasparini, Rino Marton, Pietro Prete. Probiviri: Alberto Giusto, Domenico Sandri, Adolfo Toffoletto. Alfiere: Ferdinando Marton. Collegio Sindacale: Mauro Bison, Gino Ferraro, Egidio Mason. GENOVA ODOLO PRESEGLIE (BS) Il 24 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Il 1 marzo 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del FLERO (BS) PALAZZOLO SULL’OGLIO (BS) Il 20 gennaio 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Gianni Stucchi. Vice Presidente: Giuseppe Morandi. Segretario: Ugo Raccagni. Consiglieri: Pierino Pagani, Pierino Bergamaschi, Ferdinando Plebani, Paolo Mottini, Ugo Savoldi, Angiolino Muratori, Romano Brignoli. Probiviro: Giuliano Urgnani. Revisore dei Conti: Marco Marini. PALMANOVA (UD) Si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente Onorario: Gen. Enzo Cortella (Presidente uscente). Presidente: Col. Franco Curzio. Vice Presidente: Col. Bruno Giurgola. Segretario: Serg. Magg. Franco Romano. Tesoriere: M.M.A. Alberto Celebrano. Consiglieri: M.M.A. Giovanni Brighi, M.M.A. Nicola Ciavarella, M.M.M. Giuseppe Corcione. S. GALLO (BG) Il 21 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Guerino Salvetti. Vice Presidente: Marco Galizzi. Segretario: Giampietro Galizzi. Consiglieri: Vito Regazzoni, Mauro Salvetti, Giuseppe Galizzi, Gianfranco Galizzi, Mansueto Gervasoni, Daniel Rondi. S. GIOVANNI ILARIONE (VR) Il 7 dicembre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Mariano Panarotto. Vice Presidenti: Stefano Vicentini, Luigi Tonin. Segretario: Francesco Marcazzan. Cassiere: Lino Rossetto. Alfiere: Attilio Marcigaglia. Consiglieri: Renzo Allegri, Mariano Panarotto, Lino Rossetto, Francesco Marcazzan, Roberto Olmari, Stefano Vicentini, Luigi Tonin, Pio Nardi, Loris 39 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 VARIE Baldin, Gino Arvoti, Attilio Marcigaglia. Sindaci Revisori dei Conti: Mariolino Beltrame, Agostino Burato. Probiviri: Ivi Tisato, Mario Rampo. SORISOLE (BG) Il 18 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Cav. Anacleto Tironi. Vice Presidente: Augusto Avogadro. Segretario: Cav. Clemente Baggi. Consiglieri: Ernesto Bacuzzi, Erminio Zambelli, Mario Bacuzzi, Giuseppe Pasta, Angelo Testa. Patronessa: Enrica Matteri. TELVE VALSUGANA (TN) Il 25 gennaio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Riccardo Pecoraro. Vice Presidente: Maria Trentin. Cassiere: Fiorenzo Vinante. Consiglieri: Sandro Baldi, Antonio Agostini, Lucio Agostini, Franco Battisti. VERONA II 22 febbraio 2009 si è tenuto il Congresso Provinciale e gli eletti si sono riuniti il 27 febbraio per formulare le seguenti cariche: Presidente della Federazione: Cav. Umberto Tampellini. Vice Presidente Vicario: Cav. Franco Zamboni. Vice Presidente zona est: Fante Franco Milani. Segretario Amm.: Geom. Renzo Schiona. Segretario Economo: Fante Giuliano Merzari. Responsabile Manifestazioni: Fante Mario Donisi. Resp. per i Rapporti con le Istituzioni: Fante Vasco Bellini. Resp. per la Rappresentanza alle Cerimonie: Cav. Gaetano Perlini. Porta Medagliere Provinciale: Cav. Vito Tenero. Altri Consiglieri Prov.: Fanti Cav. Angiolino Merlini, Giorgio Morelato, Sandro Rebonato, Sante Malosto, Enzo Gianfilippi, Alfredo Sartori e, primo dei non eletti, Azor Leoncini. Collegio dei Sindaci: Presidente Fante Luigi Turrini. Sindaci: Luigi Leone, Roberto Rossignoli e, primo dei non eletti, Fiorenzo Gangini. Collegio dei Probiviri: Presidente Ermellina Carcereri e pronipote della Patronessa Luigia Silvia Avesani e del compianto Presidente Onorario Giovanni Cunego; Aurora, figlia del Fante Alberto Albertini. Nozze Si sono sposati: BARI – Monica Bonatesta, figlia del Fante Alfredo e della Patronessa Filly De Leonibus, con Fabio Di Gese. BREGANZE (VI) – Il Fante Massimo, figlio del Fante Emilio Vitacchio, con Deborah Chemello. ROMANO DI LOMBARDIA (BG) – Il Fante Daniel Battistello con Valeria Alimonti. Felicitazioni! Culle Sono nati: BERZODEMO (BS) – Luisa, figlia del Fante Marco Disetti. CALUSCO D’ADDA (BG) – Davide, nipote del Segretario Giampietro Locatelli. CASELLE DI SOMMACAMPAGNA (VR) – Tommaso, nipote del Fante Alberto Cunego e della Patronessa 40 CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – Elena, nipote del Fante Lino Baroni. COSTABISSARA - CALDOGNO (VI) – Camilla, figlia del Fante Davide Trevisan e nipote del Fante Armando e della Patronessa Liliana; Martina e Anna, nipoti del Fante Tullio Bazzan e della Patronessa Valentina. CREAZZO (VI) – Giada, figlia del Fante Giancarlo Lunardi; Stella e Aurora, nipoti del Fante Luigino Viero e della Patronessa Teresa Bertinazzi. Fante Paolo Sartori. Probiviri: Giovanni Broggio, Adriano Patuzzo. VIGASIO (VR) Il 20 febbraio 2009 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Guido Biroli. Vice Presidente Vicario: Luigi Leoni. Vice Presidente per i Alfiere: Diego Brutti. Segretario Economo: Angiolini Merlini. Consiglieri: Pompilio Frinzi, Luigi Guerra, Lino Ferrari, Mirko Furlani, Fabrizio Mantovani, Franco Nascimbeni, Vito Tenero, Giorgio Zanini. Alfiere: Danilo Bragantini. VIRLE TREPONTI E REZZATO (BS) Il 30 novembre 2008 si è riunita l’Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Sono stati eletti: Presidente: Luigi Del Torchio. Vice Presidente: Massimo Maffolini. Segretario: Luigi Maffolini. Cassiere: Marco Scalvini. Consiglieri: Annibale Lombardi, Carlo Noventa, Aldo Sberna, Dionisio Ventura, Pietro Mezzana, Giordano Zizioli, Cesare Menoni. Paravisi; Gabriele figlio del Fante Carlo Agazzi. GRANCONA (VI) – Angelica, figlia del Fante Gian Pietro Zoretto e nipote del Fante Enrico; Federico, figlio del Fante Luca Menoncin e nipote del Fante Graziano e del Fante Gianni. GRAVEDONA (CO) – Alessandra, figlia del Segretario Sergio Albini. ISOLA DELLA SCALA (VR) – Diego, nipote del Fante Adriano Lanza. MAZZANO (BS) – Martina, figlia del Fante Marco Benvenuti. MILANO – Marta, nipote del Magg. Cav. Francesco Donatone, Consigliere Nazionale di diritto della Sezione primogenita. FIRENZE – Lorenzo, nipote del Ten. Gen. Antonio Fanelli. GEMONA DEL FRIULI (UD) – Melba, nipote della Patronessa Laura Cecutti. MONTECCHIO PRECALCINO (VI) – Davide, figlio del Fante Adolfo Thiella. MONTORSO VICENTINO (VI) – Giulia, nipote del Vice Presidente Luigi Picinotti; Hanna, figlia del Fante Antonio Signorin; i gemelli Francesco e Alessandro, nipoti del Fante Felice Rostello; Tommaso, nipote del Fante Cav. Antonio Biolo e della Patronessa Annamaria. GHISALBA (BG) – Nicolò, figlio del Fante Marco Moratti e nipote del Cassiere Alberto Boschi; Daniel e Manuel, nipoti del Fante Benemerito Giovanni Baldelli; Cristian, nipote del Presidente Cav. Giuseppe Il Fante d’Italia N. 1• 2009 ORGIANO (VI) – Maira, figlia del Fante Marco Mattioli e nipote del Fante Giuliano e della Patronessa Nadia Brancalion. SULMONA (AQ) – Matilde e Riccardo, nipoti del compianto Sindaco della Sezione Col. Edmondo Fraraccio. VAL MENAGGIO (CO) – Davide, figlio del Consigliere e Alfiere Michele Santoro. VIGASIO (VR) – Giulia, nipote del Fante Giorgio Zanini e della Patronessa Cesarina Soave; Lisa, nipote del Fante Sabino Murari e della Patronessa Cesarina Danieli; Ivan, nipote del Fante Lino Ferrari e della Patronessa Lucia De Battisti; Eleonora, figlia del Fante Simone Franchini; Olivia, nipote del Fante Marino Rossetti; Asia, nipote del Fante Vito Tenero e della Patronessa Annamaria Veronesi; Emma, figlia del fante Michele Ferrari. Rallegramenti! VARIE Onorificenze Ricorrenze CASTEGNATO (BS) – Il Presidente Matteo Massari e la Patronessa Teresa Zini festeggiano il 50 anniversario di matrimonio; il Fante Angelo Massari e Franca Faroni festeggiano il 25 anniversario di matrimonio. CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – Il Fante Lino Baroni e Anna Incerti festeggiano il 40 anniversario di matrimonio. CILIVERGHE (BS) - Il Presidente Augusto Albini e Virginia Bertoletti festeggiano il 56 anniversario di matrimonio. LOVERE (BG) – Il Presidente Onorario Ten. Col. Dott. Italo Gheza ha compiuto 99 anni. MONTECCHIO PRECALCINO (VI) – Il Fante Bertillo Rizzi e la sig.ra Bruna festeggiano il 50 anniversario di matrimonio. ORGIANO (VI) – Il Fante Leonzio Cassan e Littoria Confente festeggiano il 50 anniversario di matrimonio; il Fante Lino Bedin e Rina Dorati festeggiano il 50 anniversario di matrimonio. Rallegramenti! BARI - Il Fante Vito Titano ha ricevuto la Medaglia d’Argento al Merito Sportivo dal C.O.N.I. Regionale di Bari per la sua attività di Dirigente Provinciale F.I.H.P. MASSA – Il Socio Effettivo della Sezione Domenico Ceccotti, Assessore alle Politiche delle Risorse Agricole e Forestali, Mobilità e Trasporti (TPL), Politiche dello Sport, Politiche delle Attività Venatorie e della Pesca della Provincia di Massa-Carrara, è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere O.M.R.I. MILANO – Il Socio effettivo e Revisore Ruggero Samarani è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere O.M.R.I. MODUGNO (BA) – Il T. Col. Savino Vignola è stato promosso al grado di Grand’Ufficiale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. TRIESTE - Nell’autunno dello scorso anno ha lasciato il servizio un ottimo amico dell’A.N.F., il Col. Angelo Coricciati del Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia. VARESE – Il Presidente della Sezione Provinciale Ten. f.(r) Giovanni Mattei è stato insignito della Medaglia di Bronzo di Benemerenza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e della Croce di II Grado al Merito della Croce Rossa Sammarinese. Rallegramenti! Lauree e Promozioni BOLZANO VICENTINO (VI) – Anna, figlia del Presidente Antonio Matteazzi, si è laureata in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Padova. CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – Luca, nipote del Fante Cav. Pasqualino Lirani, ha ottenuto il brevetto di “Para’” con paracadute di tipo militare, T-10 Strong, presso il campovolo di Reggio Emilia. VIRLE TREPONTI REZZATO (BS) Roberto Bordiga si è diplomato al Liceo Linguistico di Perugia. Rallegramenti! Lutti II 19 Febbraio 2009 è deceduto in Vicenza il Cav. di Gr. Cr. Dr. Marcello Mantovani, Presidente Nazionale Onorario della nostra Associazione. Addolorati per la grave perdita, ricordiamo la Sua nobile figura di Uomo, Soldato e probo Cittadino. Fedele all’Arma di Fanteria nella quale prestò esercizio militare nella campagna 40/43 (fu decorato di 3 Croci al M.G. e di 1 Croce al V.M.), fondò, nel 1945, la Sezione del Fante di Vicenza che poi, nel 1949, divenne Federazione Provinciale da Lui presieduta per ben 58 anni. Ricoprì la carica di Consigliere Nazionale dal 1955 al 1977, quando fu eletto, nel Congresso di S. Pellegrino, Presidente Nazionale, carica che detenne fino al 1992. Durante la Sua Presidenza organizzò 7 Raduni Nazionali (Tonezza del Cimone, Verona, Brescia, Novara, Vicenza, Vittorio Veneto, Bergamo) e 5 Congressi Nazionali (Rimini, Roma, Pistoia, Trieste, Bari). Visitò molte Sezioni in tutta Italia ed Isole portando, negli incontri con i Presidenti, i Fanti e le Patronesse, la Sua testimonianza di vita vissuta per la Patria, la Famiglia, la Società. Determinato nel realizzare i Suoi ideali, fu promotore, con i Fanti vicentini, del ripristino di vari Cimiteri Militari, tra i quali quello di Valmagnaboschi, Zona Sacra del Fante. Nella vita civili rivestì, anche nella Sua città, innumerevoli prestigiose 41 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 VARIE ed autorevoli cariche, ma la Sua attenzione fu particolarmente rivolta all’Istituto di Santa Chiara dove si prodigò, con affetto paterno, per gli orfani e le famiglie bisognose. Anche nel mondo dello sport svolse una notevole attività ricoprendo, per diversi anni, la carica di Vice Presidente della squadra di calcio “Lanerossi” Vicenza. I Suoi insegnamenti ed i valori che ha sempre professato rimarranno nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. II Medagliere Nazionale, uno stuolo di Labari sezionali della Provincia di Vicenza e di altre Provincie, i Dirigenti Nazionali, tantissimi Fanti e Patronesse e numerosi cittadini hanno dato il loro commosso saluto di commiato intervenendo ai funerali. Il Presidente Nazionale, Avv. Vito Titano, ha inviato alla moglie Francesca ed ai figli Alberto ed Antonio espressioni di profondo cordoglio a nome personale e di tutta l’Associazione. Sono inoltre deceduti: suocera Cingia. del Fante CESANO DI ROMA (RM) – Il Mar. Magg. “A” Nicola Zurlo, combattente della 2a Guerra Mondiale; l’Amico del Fante Alfiero Pioli, già Presidente della locale Università Agraria. CREAZZO (VI) – Il padre del Fante Giancarlo Lunardi. CUSTOZA (VR) – Il Fante Luigi Pasquetti; la Patronessa Elena Baietta. Papa e il Fante Angelo Tonoli, entrambi classe 1923. Giuseppe DEGAGNA (BS) – Il Fante Dante Franzoni; Giovanna, madre della madrina della Sezione Federica Federici. DOMODOSSOLA (VB) – Il Fante Prof. Luigi La Creta. DOSSENA (BG) – La madre del Fante Luigino Alcaini; la madre del Fante Antonio Bianzina; il Fante Giuseppe Bonzi; Giovanni, padre del Fante Claudio Galizzi. DUEVILLE (VI) – L’Alfiere e membro del Direttivo Giuseppe Zanella. LONGARE (VI) – Il Fante Cav. Ivo Beniero, Decano della Sezione. LOVERE (BG) – Il padre del Fante Francesco Moleri; il fratello del Consigliere Giuseppe Baglio; l’Amico Rag. Enrico Ghidini. Il padre Luigi, mutilato della Grande Guerra, fondò nel 1926 la Sezione e ne fu Presidente per quasi mezzo secolo. LURATE CACCIVIO (CO) – Maria Annunziata, madre del Fante Ferdinando Bellocco. MANTOVA – Il Fante Alvise Bisson. MELEDO (VI) – Il padre del Fante Mariano Peotta. MONTORSO VICENTINO (VI) – Il Fante Giovanni Asnicar. MOZZANICA (BG) – Il Fante Giovanni Alloni. NOVENTA VICENTINA (VI) – Corrado, padre del Consigliere Sandro Canetti. ODOLO – PRESEGLIE (BS) – Il Fante Antonio Solazzi. ABANO TERME (PD) – Elide, moglie del Vice Presidente Gastone Fareducci. FIRENZE – Il Fante Gen. Roberto Peruzzi; il Fante Gen. Teodoro Miceli. ALTOPIANO 7 COMUNI (VI) – Il Fante Giovanni Costa. OLTRE IL COLLE (BG) – Il Fante Luciano Minisini. BAGNOLO PIEMONTE (CN) – La Patronessa Domenica Palmero Badariotti. FONTANIVA (VI) – Il Vice Presidente e Alfiere Mario Zulian; il Fante Odone Sgarbossa. GANDINO (BG) – Il Fante Guglielmo Bertocchi; il Presidente Giuseppe Anesa. ORGIANO (VI) – Il Fante Mario Sberze; il Fante Flavio Bellini; il Fante Italo Fantin. GAVARDO (BS) – Il Fante Pietro Crescimbeni; Domenica, madre dei Fanti Livio ed Aldo Maccarinelli; Fedora, moglie del Fante Domenico Maioli; Ornella, sorella del Presidente Ezio Alberti. PALMANOVA (UD) – Anna, moglie del Presidente Onorario Gen. C.A. Enzo Cortella; il M.M.“A.” Antonio Anania. PONCARALE (BS) – Il Fante Umberto Seramondi. PONTEY (AO) – Il Fante Giovanni (Joseph) Gallet, classe 1916. ROMANO DI LOMBARDIA (BG) – Il Fante Alessandro Vitali. SANDRIGO (VI) – Il Fante Adriano Guerra. SELLERO (BS) – Il Consigliere Dante Milesi; il Presidente della Sezione di Nadro Angelo Tosana; la Patronessa Marisa Murachelli, madre del Socio Pierluigi Milesi. BAGOLINO (BS) – Il Simpatizzante Gabriele Fenoli. BARI – Il Fante Gen. Marco Traversa; il Dott. Vito Silvestri, marito della Patronessa Wanda Surdo; il Fante Francesco Martino. BITETTO (BA) – La Patronessa Angela Rizzi. BOLOGNA – Il Fante Dr. Roberto Barbieri. GEMONA DEL FRIULI (UD) – Il Fante Mario Ellero; il Fante Tommasino Copetti; Carmela, madre dell’Alfiere Mario Pittini. BREGANZE (VI) – Giulio, padre del Fante Ugo Carollo; il Fante Pier Giorgio Fiorio. GENOVA – Il Fante Dr. Saverio Biamonti, marito della Patronessa Franca Gherardini Bonazzi. BRIGNANO GERA D’ADDA (BG) – Elisa, moglie del Fante Giovanni Aresi. GHISALBA (BG) – Anna, madre dei Fanti Benemeriti Ernestino e Giuseppe Arzuffi. CALUSCO D’ADDA (BG) – Maria, madre del Fante Bruno Locatelli. LENTIAI-MEL (BL) – Il Fante Sisto Dal Piva. SERLE (BS) – Il Fante Giovanni Romano. CASTEGNATO (BS) – Beatrice, LONATO (BS) – Il Fante Giuseppe SOMMACAMPAGNA (VR) – Il Fante 42 Il Fante d’Italia N. 1• 2009 VARIE rio Montrasio; la Patronessa Elisabetta Clerici. Cav. Silvio Spiller; il Fante Alberto Vicolo. SORISOLE (BG) – La moglie del Fante Gaudenzio Agazzi; la moglie del Fante Palmiro Ghilardi. SPILIMBERGO (PN) – La Patronessa Elisa Michelini, moglie del Segretario Provinciale; il Fante Mario Buriola. SARONNO (VA) – Il Consigliere Ma- Notizie Si è conclusa la visita in terra austriaca della Delegazione del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra. La delegazione era stata inviata su delega del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per rendere omaggio ai Caduti Italiani sepolti in Austria. La visita, che si è svolta con la collaborazione della Croce Nera Austriaca, ha fatto tappa in tre località: il Cimitero Militare di Vienna, il Cimitero Internazionale di Marchtenk e il Campo di Concentramento di Mathausen. Nelle tre sedi sono state poste tre Corone di alloro in memoria dei Caduti. La 13a Divisione “Albo d’Oro”, della Direzione Generale delle Pensioni Militari del Collocamento al Lavoro dei Volontari Congedati e della Leva (PREVIMIL) custodisce la documentazione relativa ai Caduti e Dispersi in Guerra e, tra le altre attività, fornisce risposte ad Enti vari, studiosi e, in particolare, a congiunti e familiari dei Caduti. La maggior parte di queste richieste evidenziano la difficoltà trovata nell’individuare l’Ente preposto a cui rivolgersi per acquisire le informazioni d’interesse. Per avere il modulo di “richiesta informazioni all’Albo d’Oro” e per ulteriori informazioni, contattare direttamente la Divisione: STEZZANO (BG) – La madre del Fante Giuseppe Ferrari; la madre del Fante Alessandro Viero. VIGASIO (VE) – Assunta, madre della Patronessa Annamaria Veronesi e suocera dei Fanti Vito Tenero e Renato Calciolari; Fiorenzino, padre del Fante Luca Vene- Ministero della Difesa Dir. Gen. delle Pensioni Militari - del Collocamento al Lavoro dei Volontari Congedati e della Leva IV Reparto - 13a Divisione “Albo d’Oro” 00184 Roma – Via Sforza 4/b Tel. 06 47354648, Fax 06 4884237 e-mail: [email protected] Nell’aprile 2008 il Presidente della Repubblica ha conferito al Comune di San Pietro Avellana (IS) la Medaglia d’Argento al Merito Civile, con la seguente motivazione: “Piccolo centro di circa tremila abitanti, occupato dalle truppe tedesche con l’ordine di far ‘terra bruciata’ subiva tanto da essere definito ‘la Cassino del Molise’ violenti rastrellamenti e razzie che causarono la morte e la deportazione in campi di concentramento di numerosi cittadini, nonché la totale distruzione del patrimonio edilizio. Con l’arrivo degli alleati l’intera popolazione veniva evacuata e trasferita nella vicina Regione della Puglia e, con il ritorno della pace, per i sopravvissuti, ormai privi di ogni avere, iniziava il triste rito dell’emigrazione nei Paesi europei e del Nord e del Sud America”. Nel dicembre 2008 la cerimonia della consegna alla cittadina. Il Dott. Filippo Barbarini ricerca i commilitoni del padre Tenente Barbarini Filiberto da Barcellona P.G. (ME), della 29a Compagnia Cannoni 47/32 Div. Piemonte, reparto autonomo divi- ziani; Giacomo Di Leone, padre del Fante Angelo e nonno del Fante Denis. VILLA D’ALME’ (BG) – Il fondatore della Sezione e Alfiere Cav. Uff. Luigi Merletti. VILLAGGIO SERENO (BS) – L’Alfiere Mario Fracassi. Sentite condoglianze sionale, che combatté nel dicembre 1940 sul Monte Kalase in Albania accanto il lago di Okrida settore Pogradec. Nel 1941-42-43 fu di stanza a Patrasso in Peloponneso (Grecia). Nello sbandamento il giorno dopo l’8 Settembre ’43 sfuggì alla cattura dei Tedeschi ad Ejon ed entrò in contatto con la resistenza partigiana e la Missione inglese. La notte del 19 marzo 1944 sulla spiaggia di fronte Kaiasa riuscì ad imbarcarsi sul cacciatorpediniere “Ardimentoso” e con pochi altri militari italiani rientrò a Taranto. Chi avesse notizie contatti: Dott. Filippo Barbarini – Via del Mare 41 – 98051 Barcellona PG (ME) - tel. 090-9701151 – cell. 347 2910107 – e-mail: [email protected] Offerte alla Rivista Fante Beniamino Musayo Somma, Bari, euro 20,00 Famiglia Cav. Pasqualino Lirani, Castelnovo Né Monti (RE), euro 50,00 Sezione di Flero (BS), euro 15,00 Sezione di Prevalle (BS), euro 30,00 Comm. Giorgio Andreoni, in memoria del Cav. Gr. Uff. Marcello Mantovani, euro 170,00 Sezione di Villorba (TV), euro 45,00 Fante Francesco Porcelli di Ronsecco (VC), euro 10,00 Vivissimi ringraziamenti 43 Banda della Brigata “Sassari” Eredita le tradizioni delle disciolte Bande reggimentali ed è formata da 30 elementi, cui si salda un drappello di tamburi con mazziere. È diretta, sin dalla sua costituzione nel 1988, dal Maestro Andrea Atzeni. Il brano cantato ed eseguito durante lo sfilamento è il tradizionale inno della “Brigata Sassari”, “Diminios” – “Diavoli” in sardo – che richiama la gesta dei soldati della “Sassari” nella Prima Guerra Mondiale.