Gazzetta di Parma – Buskers – 19 agosto 2015

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Gazzetta di Parma – Buskers – 19 agosto 2015
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MERCOLEDÌ 19 AGOSTO 2015
FERRARA BUSKERS FESTIVAL ANTEPRIMA DOMANI A MILANO. TAPPE ROMAGNOLE DA SABATO AL 30 AGOSTO
Artisti di strada, trionfo della fantasia
estense dal 25 al 30.
Quest’anno la nazione ospite,
con tre artisti in cartellone, è il
Belgio.
Gli altri 17 provengono da Sud
America, Russia, Canada, Australia e altri stati europei.
A questi si aggiungono altri
mille musicisti che daranno vita
ad uno spettacolo davvero
straordinario.
«Il Festival è pronto e anche la
città. In questi 28 anni - ha spiegato il vicesindaco di Ferrara,
Paolo Biam
La ventottesima edizione del
Ferrara Buskers Festival è ormai
alle porte. Domani pomeriggio
la carovana degli artisti di strada
sbarcherà in anteprima a Milano, in piazza Duomo.
Venerdì gli artisti ospiti si esibiranno a Comacchio per poi arrivare il 22 e 23 a Ferrara. Lunedì
24 ripartiranno alla volta di Lugo, per poi restare stabilmente
per le strade e le piazze della città
II
LIRICA
Massimo Maisto - sono nate manifestazioni analoghe in diversi
territori ma nessuna ha raggiunto la nostra offerta. Sono felice
perché la Regione non solo ha
confermato il suo contributo a
sostegno della rassegna ma ha
assorbito anche quello che dava
la Provincia».
Alla conferenza stampa di presentazione di questa mattina ha
partecipato anche il deputato
ferrarese Alessandro Bratti (Pd),
che ha spiegato: «tantissimi vedono il Ferrara Buskers Festival
come un grande evento nazionale. La manifestazione è difficilmente migliorabile proprio
perché il livello è molto alto. Il
patrocinio del ministero dell’Ambiente è arrivato perché il
Festival ha una connotazione
green ed è molto attento alla salvaguardia e alla tutela degli spazi».
Il direttore artistico, nonché
ideatore del Festival, Stefano
Bottoni, ha poi aggiunto: «Abbiamo ricevuto la lettera del Re
del Belgio con la quale ci ringrazia per averli scelti come nazione ospite. E’ una lettera per
noi di grande valore e prestigio,
che si va ad aggiungere a quelle
inviateci nelle passate edizioni
dai reali di Inghilterra e Spagna».
Durante i giorni feriali gli artisti di strada suoneranno dalle
18 alle 24 mentre la domenica i
concerti saranno dalle 17 alle
20.u
MUSICA LECCE
Museo Verdi,
ecco il mondo
del Maestro
«Notte
della Taranta»,
150 mila
spettatori
Busseto, a Villa Pallavicino itinerario divulgativo
per conoscere le opere del sommo musicista
II
Lucia Brighenti
«Q
ui non
c’è niente di autentico
se non lo
spirito».
Così la voce di Philippe Daverio
accoglie il visitatore del Museo
Nazionale «Giuseppe Verdi» di
Busseto e, in effetti, il succo di
una visita è riassunto proprio
qui, in queste parole, che spiegano anche che questo luogo è
«molto più vicino a una scenografia» che a un museo. Ospitato dalla splendida Villa Pallavicino, appena fuori dal centro
storico di Busseto (in via Provesi, 35), palazzo rinascimentale
che di per sé costituisce uno scenario suggestivo, il museo è stato realizzato dall’Associazione
Museo G. Verdi. Attraverso un
viale alberato e un arco trionfale
decorato da stucchi e statue, si
accede all’edificio principale. La
prima tappa è, ovviamente, in
biglietteria: biglietto intero 9.00
euro, ridotto (per studenti e over
65) 7,00 euro, gratuito per bambini sino ai 10 anni. Chi vuole
prendere l’audioguida, dovrà
versare 1,00 euro aggiuntivo e
sarà accompagnato stanza per
stanza dalla voce del noto critico
Philippe Daverio che racconta,
con la nota capacità divulgativa,
vita e opere di Giuseppe Verdi.
Si tratta, è da sottolineare, di
una lezione adatta a chi ancora
Audioguida
Philippe Daverio
conduce i visitatori
tra costumi, bozzetti
e altre meraviglie
non conosce Verdi, un modo per
avvicinarsi alla sua arte, che però non aggiungerà molto per
l’appassionato che già da tempo
frequenta i teatri lirici. Chi non
dovesse prendere l’audioguida,
troverà in ogni sala un pannello
esplicativo che contiene, in maniera più concisa, le informazioni dell’audioguida.
Iniziando la visita ci si rende
subito conto di quanto sia vero
quanto dice Daverio: ci si trova
immersi in una scenografia più
che in un museo, infatti l’allestimento è stato realizzato dallo
scenografo e regista Pier Luigi
Pizzi che, in una serie di ventuno sale dislocate su due piani
del palazzo, ha creato ambienti
incorniciati da tapezzerie colorate e riproduzioni a piena parete di bozzetti per allestimenti
storici delle opere verdiane realizzati nel Teatro alla Scala di
Milano. Non sono esposti pezzi
originali, niente documenti, lettere od oggetti appartenuti a
Verdi, nessun supporto multimediale. Le sale sono semivuote, contengono solo riproduzioni di quadri (soprattutto di
Francesco Hayez, legato al
Maestro da un rapporto di amicizia, intesa culturale e condivisione degli stessi ideali) e
qualche costume teatrale (abiti
di scena della Fondazione Cerratellidi Pisa e alcuni prestati
dal Teatro alla Scala di Milano).
In sottofondo si ascoltano brani
tratti dalle opere di Verdi. Si
parte quindi con «Oberto, conte di San Bonifacio», prima
opera di Verdi del 1839, per arrivare a «Falstaff», attraversando tutto l’arco compositivo, gli
insuccessi, l’evoluzione, i successi, i momenti di crisi, la rinascita finale; si parla di patriottismo e di lotta per l’unità
d’Italia, di Verdi deputato e di
Verdi contadino, che trasformò
la tenuta di Sant’Agata in luogo
di sperimentazione agricola. Insomma, chi ancora conosce poco del Maestro di Busseto potrà
ascoltare un racconto esaustivo,
in una cornice scenografica; più
difficile trovare pane per i propri denti per chi è appassionato
cultore dell’opera verdiana.
Rimane poi il dubbio che dieci
euro siano troppi per un museo
che non contiene cimeli: al visitatore l’ardua sentenza. (Per informazioni: www.museogiuseppeverdi.it, tel. 0524.931002)u
LECCE
Megapalco sabato
a Melpignano.
Tra gli ospiti Ligabue
e Tony Allen
Museo Verdi Dall'altro, immagini di Villa Pallavicino.
Phil Manzanera (Roxy Music)
alla chitarra elettrica, Paul Simonon (The Clash) al basso. Alla
batteria Tony Allen (definito da
Brian Eno «il miglior batterista
mai esistito»). Anna Phoebe al
violino con la voce di Luciano
Ligabue, che canterà quattro
canzoni, due in salentino. E’ la
«superband» - annunciano gli
organizzatori - che sabato salirà
sul «megapalco» allestito a Melpignano (Lecce) davanti ad oltre
150 mila persone per il concerto
finale della Notte della Taranta,
insieme ad altri ospiti internazionali, all’Orchestra popolare
diretta dallo stesso Manzanera e
ai dieci ballerini guidati da Roberto Castello.
La protagonista della serata sarà anche la tarantola, il ragno
creato dal designer Fabio Novembre, realizzato con le luminarie salentine, che sarà installato al centro del palco, circondato da una ragnatela di luci capace di generare 12 milioni di
colori. «Quello che mi ha sempre
affascinato dei ragni - spiega Fabio Novembre in un video in cui
presenta in anteprima il suo lavoro - è la loro capacità di generare architettura. Si tratta di
un’architettura perfetta, che nasce dentro di loro».
«Abbiamo scelto di festeggiare i 18 anni del festival - dicono
dalla fondazione che organizza
l’evento - con il simbolo della
festa popolare: le luminarie, installate sul palco più grande
che sia mai stato realizzato a
Melpignano, 23 metri di altezza e 35 di lunghezza». Il concertone sarà trasmesso in diretta da Rai5 e Radio2 a partire
dalle 22.30.u