HansW.Hohenester
Transcript
HansW.Hohenester
INTERVISTA •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• A TUTTO CAMPO HansW.H ohenester e i F rancobolli F reschi di N ato a Monaco di Baviera il 25 dicembre 1954, simpatico e piacente come un Capricorno, attivo e trascinante come ogni nato nell’anno del Cavallo, e con quella buona stella in più di chi festeggia il compleanno a Natale. Laureato in economia nel 1982, è sùbito entrato alla Michel divenendo responsabile del data-base di 70 diversi cataloghi e dei prodotti elettronici della Casa, oltre che dei cataloghi Michel online (più di 660.000 francobolli dal 1840 a oggi, oltre 2 milioni di quotazioni, più di 300.000 immagini). Dal 2001 è Managing Director della Schwaneberger Verlag GmbH, di Unterschleißheim (10 km a nord di Monaco), editrice per l’appunto dei cataloghi, degli album e dei cataloghi online Michel, della rivista mensile Michel-Rundschau oltre che produttrice del software Michel e di altri prodotti per collezionisti. Attualmente è anche Presidente dell’Associazione internazionale editori di cataloghi di francobolli. Che ricordo hai di tuo padre, per decenni a capo della Michel? Da piccolo mio padre mi diceva sempre: “Un giorno diventerai il mio successore.” E fu proprio così: conseguita la laurea in economia e commercio, iniziai a lavorare in diverse imprese allora affiliate o consociate alla nostra. Dopodiché mi sono messo a lavorare presso la casa editrice Schwane- N° 13 - APRILE 2012 Cambiano i tempi ma anche le opportunità, e la filatelia deve trovare idee nuove da affiancare alla tradizione: parola di chi osserva il mercato dall’alto della Michel berger Verlag, cioè la Michel. Mio padre ha diretto la casa editrice per circa 40 anni, portandola a tanti successi. Il suo più grande merito fu probabilmente il fatto di aver reso noto il nome Michel a livello nazionale e internazionale. Ma da piccolo ti piacevano i francobolli? Beh, da piccolo per alcuni anni, sono stato un collezionista veramente appassionato. Mi è sempre piaciuto circondarmi di oggetti di collezionismo come francobolli, monete, libri o altro: mi divertivo a sistemarli e catalogarli. Questi oggetti raccontano tante storie e destano ricordi preziosi di tempi che abbiamo vissuto, in particolare i francobolli creano questo legame emotivo. Oggi, con un lavoro che da mattina presto a sera inoltrata mi lega strettamente al mondo filatelico, apprezzo, oltre al mio mestiere che mi dà tante soddisfazioni, anche altri hobby. Gli importanti incarichi che hai sono responsabilità che ti pesano? Tutti i miei incarichi, sia quello di amministratore della Michel, sia di presidente dell’ASCAT (l’ASsociazione internazionale degli editori di CATaloghi filatelicii), sia di portavoce delle case editrici associate all’APHV (l’Associazione tedesca dei commercianti filatelici) o quale socio attivo del Lions, comportano grosse responsabilità che mi assumo ben volentieri. Se all’ASCAT fossi solo tu a decidere, quale prima iniziativa prenderesti per l’editoria filatelica? Premesso che le case editrici aderenti all’ASCAT cooperano strettamente tra L’ARTE DEL FRANCOBOLLO 11 F rancobolli F reschi di F orno di loro, cercherei probabilmente di trovare ulteriori sinergie tra le singole aziende e proporrei di prendere in considerazione i fabbisogni dei collezionisti ancora più di quanto non si sia fatto sinora. Non dico che le case editrici fino a oggi non l’abbiano fatto; anzi, vi si impegnano con tutte le loro forze. Ma ci sono alcuni aspetti che andrebbero ancora approfonditi. A titolo d’esempio cito la realizzazione di un elenco di confronto tra le varie numerazioni dei cataloghi internazionali: un simile elenco, anche in formato elettronico, sarebbe di grande aiuto per tutti i collezionisti. Non ritieni che l’ASCAT debba essere più incisiva nel tracciare le linee guida per i cataloghi e gli editori di album? Tutto sommato, la normativa a cui l’ASCAT ha vincolato i suoi soci fin dal momento della sua costituzione è ancora valida. Certo, se ne discute sempre in sede di consiglio di amministrazione, e nella mia veste di presidente suggerisco spesso nuove proposte e idee. L’ASCAT però si deve aprire se vuole crescere e trovare nuovi soci fra gli editori, soprattutto nell’area extraeuropea visto che in Europa tutti i più noti editori di cataloghi, riviste e album sono già associati all’ASCAT, creando il cuore pulsante dell’editoria filatelica mondiale. Per assolvere le sue mansioni anche in futuro, un’organizzazione come questa ha bisogno di una crescita costante: e questo è un fatto su cui dobbiamo riflettere. Non riuscite a far capire alle amministrazioni postali di quanto male stanno procurando alla filatelia con le valanghe di emissioni annuali, in alcuni casi del tutto fuori controllo? L’ASCAT coopera già strettamente con altre organizzazioni quali l’IFSDA, l’AIJP, la FIP o l’UPU. In occasione di congressi e riunioni faccio sempre il punto su questo argomento. Purtroppo devo ammettere che vi sono non poche amministrazioni postali che dovrebbero ripensare la loro politica in tema di emissioni. C’è un paese, per esempio, che fra breve emetterà un francobollo che avrà sul Michel il numero 10.000; ciò significa che vi saranno 10.000 francobolli di questo Paese. A livello mondiale, il numero di nuove emissioni va da 10.000 a 12.000 l’anno. Con tali blocchi, quest’area ha raggiunto quasi 4000 emissioni! L’ASCAT, e anche noi come casa editrice, siamo dell’idea che un numero ridotto di nuove emissioni eviterebbe l’abbandono da parte di molti collezionisti, spaventati dall’aumento sfrenato del numero di nuovi francobolli emessi da molti Paesi. E questo causa anche danni enormi a tutti gli operatori del settore. E se i cataloghisti soci ASCAT decidessero di boicottare certe emissioni al limite della regolarità non includendole nella catalogazione? È pura utopia? È già da tanti anni che la Michel, per esempio, usa sui suoi cataloghi un dida dida tipo di catalogazione diverso per alcuni di questi Paesi rispetto al classico sistema di catalogazione noto ai collezionisti. In pratica facciamo ricorso alla cosiddetta “catalogazione breve” e per alcuni – pochi – Paesi anche a una “catalogazione brevissima” limitata alle informazioni più importanti e rinunciando ad esempio all’immagine dei francobolli. E non siamo i soli; altre case editrici usano sistemi simili. Ma rinunciare alla catalogazione di tali aree sarebbe senz’altro difficile visto che il collezionista tematico ha bisogno di queste informazioni. Trovare la via giusta non è semplice. Inoltre ritengo difficile che tutti i membri dell’ASCAT siano propensi ad appoggiare una tale linea. dida dida 12 L’ARTE DEL FRANCOBOLLO N° 13 - APRILE 2012 dida dida Avendo la possibilità di monitorare l’andamento della filatelia costantemente e a livello mondiale, ci dici che direzione sta prendendo? Se si osserva il mondo filatelico o altri mercati del collezionismo – per esempio quello numismatico, quello dei libri antichi, degli orologi, dei trenini, dell’automodellismo ecc. – bisogna constatare che da una trentina d’anni quasi tutti si stanno riducendo. Per tutta una serie di motivi: circa 30 anni fa certi passatempi, come il golf, non erano ancora così diffusi, mentre altri come il mountain biking non esistevano nemmeno. Nell’ambito di un sondaggio effettuato tra i nostri clienti abbiamo potuto constatare che gran parte dei collezionisti, una volta molto appassionati del mondo filatelico, ormai si concentrano su altri hobby. Ma c’è anche una contropartita: con l’invecchiamento della popolazione aumenta l’interesse per la storia, e ne danno ampia prova alcune trasmissioni prodotte dalle nostre tv. E i francobolli possono essere molti utili per chi si appassiona a questo settore. Grazie a queste nuove opportunità si creano sempre nuovi collezionisti. Inoltre alla Michel abbiamo notato che grazie a internet abbiamo conquistato un alto numero di nuovi clienti. È una clientela molto più giovane rispetto a quella tradizionale e favorisce altri metodi collezionistici. Sono soprattutto gli strumenti che adoperano per le loro collezioni a essere completamente diversi. Per esempio gli abbonati al catalogo Michel online apprezzano le possibilità tecniche offerte dalle banche dati per crearsi una collezione personalizzata. Il loro approccio è completamente diverso rispetto al classico catalogo stampato.Inoltre vi sono differenze enormi tra paese e paese. Stando alle nostre informazioni sulla Cina, per esempio, si parla di 17 milioni di collezionisti organizzati. Direi che nel suo insieme il mercato filatelico ha subito una trasformazione. Oggi bisogna offrire al cliente altre possibilità oltre al prodotto cartaceo come il catalogo o la rivista. Questi sono strumenti che certamente non spariranno; ma se ne farà un uso diverso. Se noi, come editori filatelici, non vogliamo arenarci ma affrontare il mercato in modo dinamico e attivo, dobbiamo sondare tutte le opportunità per ampliare il collezionismo filatelico. N° 13 - APRILE 2012 Hai una precisa idea su come promuovere il collezionismo filatelico e credi si possa applicare allo stesso modo in ogni nazione? Senz’altro! Possiamo promuovere il collezionismo filatelico moltiplicando i tipi di azione. Oltre a presenziare alle grandi manifestazioni filateliche, la Michel partecipa a un salone dell’hobby che la mette in contatto con ben 5000 giovani; e circa un terzo di loro si sono ormai dedicati al collezionismo filatelico. Tanto che un gruppo di lavoro formatosi poco tempo fa vuole seguire questa strada partecipando ad altre fiere del genere in tutta la Germania con un proprio stand. Inoltre vi è il nuovo progetto “francobolli dal tuo fornaio”. Ho capito bene? Dal fornaio? Certo, in Germania (ma credo un po’ ovunque) è dal fornaio che i bambini e gli studenti comprano la loro merendina, e adulti e anziani vanno ad acquistare il pane o altri generi alimentari. Il fornaio è un punto d’incontro per tutte le età, e a nostro avviso è uno dei luoghi più adatti a promuovere il collezionismo filatelico tra giovani e adulti. Tutto sommato, sono dell’idea che tali misure d’incentivazione possano funzionare non solo in Germania ma anche in altri Paesi europei. Il consiglio secondo te più importante per chi si avvicina alla filatelia? Consiglierei di visitare una fiera del settore, per esempio a Monaco di Baviera, Essen, Berlino, Parigi, Milano o Roma, dove si trovano commercianti che offrono i più svariati prodotti filatelici. O anche di farsi un giretto su internet e di visitare il sito della nostra casa editrice www.michel.de oppure www.unificato.it dove si trovano gli strumenti essenziali e anche delle offerte speciali per il neofita. Oppure di usare internet per mettersi in contatto con altri collezionisti, tramite un forum o il sito di qualche associazione. Sappiamo della tua passione per il sax. Potendo scegliere tra Charlie Parker, Gerry Mulligan, Lester Young, Coleman Hawkins, John Coltrane e Miles Davis, con quale di questi mostri avresti voluto duettare? Scelta difficile, e non solo perché un duetto risulta impossibile visto che tutti questi big” sono morti. Probabilmente sceglierei Gerry Mulligan; mi piace tantissimo il suo modo di suonare. Lasciaresti la filatelia per suonare in una orchestra (magari tua) in tournée mondiale? Questa sì che è una domanda interessante! Visto che fra dieci anni ho l’intenzione di andare in pensione, diciamo che ho ancora tutto il tempo per allenarmi e migliorare la mia tecnica, il mio modo di suonare. E chissà, forse nel frattempo potrei trovare un’orchestra di livello internazionale con cui realizzare questo sogno. Però devo dire che, grazie a un invito personale, ho già suonato a Washington in occasione di un’esposizione filatelica internazionale, e altrettanto è avvenuto a Vienna, dove con il nostro “Quartetto Michel” abbiamo suonato davanti a circa 600 invitati! Ora ci è arrivata una richiesta per un’altra manifestazione filatelica internazionale. Resta ancora da vedere se gli impegni di lavoro ci consentiranno di accettare, ma ne sarei molto felice! L’ARTE DEL FRANCOBOLLO 13