Arezzo e Dubai, l`oro Vicentino sorride

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Arezzo e Dubai, l`oro Vicentino sorride
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ECONOMIA&FINANZA
«Bonuspensioni
Perorac’èpoco
dastarecontenti»
Refosco:«Sindacato, riformaintre
mosse.Eilministro applichi
l’accordobericosuilavoratori
coinvoltinella gestioneaziendale»
“Il bonus pensioni? Intanto
non chiamiamolo bonus, perché sono soldi dei pensionati
che gli sono stati sottratti indebitamente. Detto questo, c’è
poco da essere contenti della
soluzione adottata. Però bisogna stare con i piedi per terra:
la restituzione immediata e totale vorrebbe dire mettere sul
piatto 16 miliardi e ci rendiamo conto che non ci sono». Annamaria Furlan, segretaria nazionale della Cisl, arriva a Vicenza per il consiglio generale
del “suo" sindacato e uno degli
argomenti caldi sul tavolo è
proprio quello delle pensioni.
Con l’esecutivo che, dopo la
sentenza della Consulta che
Autogemelli
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SINDACATO. Lasegretaria Cisl,Furlan, da Vicenzaspronail governo
Roberta Labruna
Mercoledì 20 Maggio 2015
ha bocciato la legge Fornero,
ha deciso poche ore fa per una
restituzione solo parziale delle somme dovute. E se Furlan
spiega che «non si poteva immaginare che il governo restituisse tutto e subito», aggiunge però un tassello fondamentale: «Adesso vogliamo capire
dal governo, che come sempre
decide tutto da solo, quale sarà il prossimo passo».
«FATEPARTECIPAREILAVORATORI ALLA GESTIONE». E al governo, ad un suo rappresentante
in particolare, guarda anche il
numero uno vicentino della Cisl Gianfranco Refosco: «Sollecito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a dare seguito, come promesso, all’accordo di
partecipazione dei lavoratori
nella gestione dell’impresa
che farebbe di Vicenza capofila nazionale di una sperimentazione di questo tipo». L’accordo prevede che il lavoratore lasci in azienda una parte
del salario accessorio sotto forma di mini-bond e che come
“contropartita” partecipi direttamente nella gestione dell’impresa. «Abbiamo incontrato il ministro due mesi e mezzo fa, da allora non abbiamo
più avute notizie». Il rischio
da scongiurare è che questa
idea, frutto di un patto tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, rimanga solo sulla carta.
LA SVOLTA IN TRE PUNTI. E la
svolta del sindacato, in crisi di
fiducia tra gli italiani, passa
anche da questo: «Siamo consapevoli del fatto che si è verificato uno “scollamento" ed anche che - dice Refosco - ci sono
delle fasce di popolazione, come quella giovanile, che il sindacato non lo hanno mai incrociato. Per ricostruire la fiducia occorre puntare su tre
cose. Primo: assumere il ruolo
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IL GIORNALE DI VICENZA
BANCAPOPOLAREDIVICENZA. Il Cda prendetempo perladecisione
Gronchirimane aPisa
Iorio(Ubi) oraè inpole
AnnamariaFurlan
di soggetto che propone progetti al territorio. Secondo:
una rinnovamento della nostra classe dirigente. Terzo: ripartire dai luoghi di lavoro e
dall’ascolto dei lavoratori. Perché del sindacato c’è bisogno». Oggi più che mai: «Il nostro territorio, con il suo comparto manifatturiero in testa,
da sei anni vive una crisi senza
precedenti. I disoccupati nel
Vicentino sono 50mila ed è ormai un dato stabile. Nei primi
tre mesi dell’anno sono raddoppiati i contratti a tempo indeterminato ma non è cresciuto il numero degli occupati. Il
nostro timore è che ci sia una
ripresa senza occupazione».
Un concetto che anche Furlan, dopo aver criticato la riforma della scuola targata Renzi,
ribadisce: «La nostra priorità
è la stabilizzazione, attraverso
la contrattazione, del tanto
precariato che c’è nelle nostre
imprese. E occorre premere
perché il tema della crescita
sia centrale: senza crescita
nuovi posti di lavoro non se ne
creano». •
Cinque nomi sul tavolo,
si decide a breve
Intanto Dbsr mette sotto
osservazione il rating
Partiamo da un dato di fatto:
la Bce ha sciolto le riserve sul
nome di Divo Gronchi ai vertici della Banca Popolare di Vicenza per la successione a Samuele Sorato e ha detto di no.
La conferma arriva in modo indiretto dal Cda della Cassa di
Risparmio di San Miniato, il
cui amministratore delegato è
appunto Divo Gronchi, che
nell’ultima seduta ha nominato il suo nuovo direttore generale e ha «provveduto ad assegnare le deleghe di gestione
tra ad e dg», «consolidando
un team manageriale forte e
coeso». I media toscani hanno
subito parlato di Gronchi
«che resta amministratore delegato» dell’istituto pisano.
Sul nome del banchiere, 76 anni, con un doppio passato a Vicenza e in ottimi rapporti con
il presidente Gianni Zonin,
aveva fin da subito fatto quadrato il Cda di BpVi per gestire
il gruppo nella complessa fase
di transizione alla trasformazione in spa e alla scelta di un
partner per l’aggregazione,
con particolare predisposizione al dossier di Veneto Banca,
LAVORIINCORSO.Per questo ieri dal Cda non è uscito il nome
del successore di Sorato. Sfumata l'opportunità di Gronchi
chiamato ad assumere la carica di amministratore delegato, la banca ha cambiato strategia posizionandosi a quanto
pare sulla scelta di un direttore generale. Del resto in BpVi,
in 120 anni di storia, il ruolo di
consigliere delegato prima degli ultimi tre mesi di Sorato
(dopo 7 anni di dg) e prima ancora con Gronchi, non era mai
stato ricoperto. Funzioni ora
in capo al comitato esecutivo
presieduto da Zonin. Sul tavolo del Cda ieri tra i 5 papabili
direttori generali, tutti con il
beneplacito della Bce, in pole
position correva il curriculum
di Francesco Iorio, 48 anni, attuale dg di Ubi Banca (siede
anche nel consiglio di gestione), terzo gruppo bancario
commerciale per capitalizzazione di Borsa, ieri trascinata
proprio dalla banca che ha
1700 sportelli e 18mila dipendenti. Una scelta quella di Iorio che potrebbe aprire scenari diversi di aggregazione per
BpVi: Ubi Banca è considerata
polo aggregante, nelle ultime
settimane si è parlato anche di
Mps tra i suoi possibili dossier
aperti. Ieri quando le porte del
Cda si sono aperte, dopo 5 ore,
nessuna fumata bianca. Rinviata anche la cooptazione di
un altro consigliere (al posto
come noto di Miranda) per rafforzare le competenze finanziarie, come chiesto da Bce.
Tempo pochi giorni. I rischi legati alle indagini in corso sulla
Banca e all’incertezza della governance dopo l’addio di Sorato hanno indotto l’agenzia Dbsr a mettere sotto osservazione con implicazioni negative il
rating BBB (low) di BpVi. Fitch ha confermato il rating
Idr, a lungo termine. • R.B.
difficile dire come proseguirà,
siamo in attesa di capire cosa
succederà sul piano internazionale».
Chi è tornato in Toscana dopo anni, invece, proprio per
supplire alla mancanza dell’appuntamento berico, è Better Silver. «Venivamo fino a
sei anni fa, poi abbiamo privilegiato Vicenza - afferma l’ad
Paolo Bettinardi - Per noi è importante avere un appuntamento di metà anno, durante
il quale arrivano gli ordini prima di agosto». L’impresa era
presente pure a Dubai: «È un
porto importante, anche verso il Medio Oriente. Il nostro
prodotto, però, è poco adatto a
quel tipo di evento». Per quanto riguarda il mercato, conferma le difficoltà legate alla si-
tuazione internazionale. «L’inizio del 2015 è stato buono, in
linea con il 2014, però il 2˚ trimestre è stato un po’ sotto tono, vedremo se sarà un momento di passaggio o se sarà
strutturale. Aprile e maggio,
comunque, sono sempre un
po’ più lenti. Per quanto riguarda i prossimi mesi, le condizioni favorevoli ci sarebbero
tutte, dal prezzo dell’argento
basso e stabile al cambio eurodollaro. Poi bisognerà vedere
come evolve la situazione internazionale. Il nuovo marchio, Roma 1947, sta dando
buoni risultati e anche il mercato italiano, cui dedichiamo
soprattutto il lavoro online, dà
segnali incoraggianti, ma bisogna dire che è poco che abbiamo avviato un approccio». •
Lasede direzionaledi BpVi
ben conosciuto da Gronchi. Le
perplessità di Francoforte legate anche all’età del banchiere hanno portato BpVi a concentrarsi su un piano B, che ha
bisogno ora di qualche altro
giorno per essere perfezionato nei suoi dettagli.
LE2 MANIFESTAZIONIDIPRIMAVERA. Glieffetti dei nuoviaccordi traFiere. Intanto ilmercato nel 2015 va,ma non corre
Arezzoe Dubai, l’orovicentino sorride
Aziende beriche in massa
alla fiera toscana: «Serve
anche per raccogliere
gli ordini fino ad agosto»
Maria Elena Bonacini
«Quest’anno il mercato non è
scoppiettante come nel 2014,
ma non va male. Chi come noi
lavora con molti Paesi riesce a
bilanciare quei mercati che risentono delle crisi internazionali». Enrico Peruffo, amministratore delegato di Fratelli
Bovo, racconta così l’inizio del
2015 dallo stand di OroArezzo, dove ha esposto come altre
130 aziende vicentine. Durante la manifestazione toscana
l’impresa di Trissino è anche
stata premiata nell’ambito di
Première, il concorso-anteprima degli orientamenti stilistici della gioielleria italiana.
Un numero, quello delle
aziende beriche a OroArezzo,
accresciuto dalla mancanza,
da quest’anno, di VicenzaOro
Spring. «Per noi aziende più
piccole rivolte all’estero - spiega l’imprenditore - era un’occasione per incontrare gli operatori due volte, ad aprile ad
Arezzo, dove veniamo da anni,
e a maggio a Vicenza». Peruffo
parla anche di Dubai, nuova
avventura di Fiera di Vicenza.
«È un mercato dove gli equilibri sono delicati e una piazza
importantissima per le aziende italiane. Se ci sono già distributori bisogna andare con loro. Credo che mettere piede là
con una fiera sia una mossa intelligente, soprattutto sul lungo termine. Ora deve crescere,
va studiata e capita».
Tornando ai mercati, l’imprenditore conferma che «prima la questione ucraina, poi la
svalutazione del rublo, non
PaoloBettinardi(Better Silver)
EnricoPeruffo (F.lli Bovo)
hanno aiutato sul mercato russo. Adesso, anche se la situazione politica generale non è favorevole, dopo mesi difficili pare
ci sia un po’ di ripresa. Il 2015
comunque non è partito male,
abbiamo lavorato bene. Poi c’è
stato qualche problema. Ora è
IT00024