- Inquadramento territoriale, morfologico e idrografico della strada

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- Inquadramento territoriale, morfologico e idrografico della strada
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
1 - PREMESSA E PRESCRIZIONI LEGISLATIVE
La presente relazione è stata redatta a conclusione delle indagini di
rilevamento geologico, geomorfologico ed idrogeologico effettuate per conto
della
Ditta
Ferri
Leonardo
ed
Altri ,
e
finalizzate
al
progetto
“ LOTTIZZAZIONE C.DA RALLA ”.
La definizione dello studio in og getto ha previsto, oltre al rilevamento
del sito d’interesse, altresì, dei sopralluoghi ricognitivi c onvenientemente
estesi alle zone limitrofe. L’intero ambito in oggetto è ubicato all’interno del
Comune di Corigliano Calabro (CS), e si colloca a meno di 500m a SE del
centro abitato. La presenza di una coltre continu a di terreno organico non ha
consentito
l’osservazione
diretta
dei
litotipi
presenti
sull’area
di
lottizzazione. Pertanto, particolarmente utile è risultata l’osservazione della
Carta Geologica della Calabria , in scala 1:25.000, che ha permesso di
collocare la zona nel contesto geologico complessivo, e la consultazione
della relazione geologica allegata allo strumento urbanistico vigente nel
Comune di Corigliano Calabro. L’assetto litostratigraf ico è stato ricostruito
attraverso
il
rilevamento
diretto
dei
luoghi
di
interesse
progettuale,
attraverso la conoscenza degli stessi in relazione a passate esperienze
lavorative e, infine, attraverso osservazioni cartografiche effettuate sui
differenti supporti relativi all’ambito considerato.
La natura litologica dell’ambito considerato è stata dedotta attraverso le
differenti metodologie di indagine riportate di seguito. Per ciò che attiene alle
caratteristiche dei depositi superficiali che caratterizzano i primi metri delle
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coltri di terreno presenti sono stati realizzati tre pozzetti esplorativi , spinti
sino alla profondità di -3m dal p.c.. La geometria del la Formazione detritica
Pleistocenica (che ricopre quasi integralmente il perimetro in oggetto) ,
unitamente alle locali proprietà litomeccaniche della stessa, sono state quindi
determinate
attraverso
l’esecuzione
di
quattro
prove
penetrometriche
dinamiche leggere. Infine, i parametri sismici dell’area considerata sono stati
ricavati tramite uno stendimento sismico a rifrazione. Le risultanze di tali
indagini sono riportate all’interno della presente. La collocazione delle stesse
è mostrata nella Tavola di progetto n°9 ( Carta delle Indagini ). Pertanto,
sintetizzando, lo studio geotecnico e la caratterizz azione sismica dell’area di
Lottizzazione sono stati effettuati attraverso un’apposita campagna d’indagini
geognostiche consistenti in:
N°3 Scavi d’indagine spinti fino alla profondità di circa 3 metri;
N°4 Prove Penetrometriche, attraverso Penetrometro Di namico DL030
Sunda;
N°1 Stendimento sismico a rifrazione di ml 70;
Le indagini penetrometriche continue hanno avuto lo scopo di fornire,
nell’ambito delle profondità raggiunte e per mezzo di note correlazioni che
legano questo tipo di prove alle SPT, indic azioni sulla “distribuzione areale”
dei valori inerenti ai parametri geotecnici caratteristici dei terreni medesimi.
Le stratigrafie di dettaglio sono state dedotte attraverso i dati in tal modo
acquisiti e tramite l’ esecuzione dei suddetti pozzetti esplor ativi, mentre il
comportamento alle sollecitazioni dinamiche e l’andamento litostratigrafico
lungo la diagonale investigata è stato ricavato tramite lo stendimento sismico a
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rifrazione. I riferimenti normativi in considerazione dei quali è stato redatto lo
studio di cui trattasi sono, nel loro insieme, qui di seguito riportati:
D.M. 16/01/1996, “ Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche ”;
D.P.C.M. 3274/2003 , “Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territori o nazionale e di normative tecniche per
le costruzioni in zona sismica ”.
Legge Urbanistica Regionale n. 19/2002;
Linee Guida per l’applicazione della Legge Urbanistica 01/12/2006;
Norme tecniche di attuazione del P.A.I. 31/07/2002 e s.m.e.i.;
Legge Regionale n°7 del 1998;
Lo stesso è stato eseguito nel rispetto delle Norme Tecniche per le
Costruzioni previste dal Testo Unico del 30/03/2005. Infine, completano la
presente relazione, i seguenti elaborati:
Tavola 1- INQUADRAMENTO TERRIT ORIALE E COROGRAFIA;
Tavola 2- INQUADRAMENTO RISPETTO AL P.A.I.;
Tavola 3- CARTA E SEZIONI GEOLOGICHE ;
Tavola 4- CARTA GEOMORFOLOGICA ;
Tavola 5- CARTA ID ROLOGICA -IDROGEOLOGICA;
Tavola 6- CARTA CLIV OMETRICA E DELLA STABILIT A’;
Tavola 7- CARTA DELLA ZONIZZAZIONE E DELLA FATT I BILITA’;
Tavola 8 - CARTA DELLA DEST INAZION E D’ USO;
Tavola 9 - CARTA DELLE INDAGINI;
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Relazione Geologica
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2 - UBICAZIONE AREA D’INTERVENTO
L’area in oggetto rientra, dal punto di vista topografico, all’interno della
Tavoletta “Corigliano Scalo ”, della Carta Topografica d’Italia I.G.M. , Foglio
230, Sez. IV NO, Scala 1:25.000, Nuova Serie, per come indicato all’interno
della Tavola 1 (Inquadramento territoriale e corografia ), che accompagna la
presente. La stessa si articola ad una altitudine variabile, all’interno di un
contesto antropizzato. Il perimetro di Lottizzazione, infatti, si sviluppa nel
territorio comunale di Corigliano Calabro (RC), subito ad Ovest (a 125m di
distanza) di un tratto di S.S. 106 Ionica, nel settore sud-orientale della
cittadina considerata.
Per un migliore riscon tro ubicazionale del sito indagato e del contesto
territoriale del suo intorno, sono stati riportati, in allegato , i relativi elaborati
cartografici, aerofotogrammetrici e catastali dello stesso . Sugli stessi, è s tat a
indicata con chiarezza, la collocazione dell’area di intervento . Dal punto di
vista catastale il suolo oggetto di intervento è rip ortato al N.C.T. per come
indicato nella Tavola 1 di progetto . In relazione a quanto previsto dallo
Strumento Urbanistico Vigente, l 'utilizzo di tale zona ai fini edificato ri è
ammissibile, ma necessita di uno studio approfondito di fattibilità geologica e
geotecnica che tenga conto del particolare assetto litotecnico e di quello
morfologico. Il presente studio mira proprio ad individuare eventuali incidenze
negative connesse alle condizioni topografiche e geologico tecniche del sito. In
fase di progettazione delle singole strutture, poi, gli specifici riferimenti alle
ipotesi progettuali consentiranno di valutare la fattibilità di ogni opera.
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3 - SCOPI E METODOLOGIA D’INDAGINE
Scopo
primo
del
presente
studio
è
stato
quello
di
verific are
la
compatibilità tra la pianificazione in progetto è l’assetto geologico presente,
nonché quello di verificare i rapporti dell’a rea medesima con i processi
morfogenetici in atto o potenziali.
In particolare, in relazione a quelli che sono i criteri fondamentali di
indagine e caratterizzazione geologica del territorio, si è inteso:

Definire i lineamenti geomorfologici del territori o e la loro tendenza
evolutiva;

Verificare
la
corrispondenza
tra
le
previsioni
di
piano
e
l’assetto
geomorfologico attuale;

Caratterizzare il profilo litostratigrafico dell’area individuando i litotipi
affioranti;

Determinare le principali caratteristiche sismotettoniche e geostrutturali;

Ricostruire lo schema della circolazione idrica sotterranea e di quella
superficiale;

Individuare la stabilità locale e quella generale delle F ormazioni presenti.

Analizzare le risultanze delle prove in situ effettuate per la determinazione
della distribuzione geometrica e delle proprietà delle Formazioni affioranti
(Deposito pleistocenico - Coltre alluvionale olocenica ).
Al fine di redigere la presente relazione, sono stati utilizzati, nella fase
iniziale, i dati sull’ar ea ricavati dalla relativa letteratura scientifica. Alla
suddetta fase informativa iniziale è seguita qu ella del rilevamento geologico
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dell’area medesima e di quelle ad essa limitrofe. Il tutto ha consentito ,
unitamente alle indagini effettuate in situ, la realizzazione di uno studio dal
carattere esaustivo circa le caratteristiche e le condizioni (generali e di
dettaglio) in cui versa l’area di progetto.
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4 - INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO
L’area indagata si colloca sul versante ionico della parte settentrionale
della Calabria. La stessa si articola in Contrada Ralla del Comune di
Corigliano Calabro tra i 102 e 54m s.l.m. . Per un migliore riscontro
ubicazionale dell’area in questione è stato indicato, qui di seguito, all’interno
dello stralcio aerofotogrammetrico (f.s.), il perimetro esatto all’interno del
quale si vuole procedere con la Lottizzazione proposta.
Le cartografie che accompagnano il presente lavoro ed, in modo
particolare, la Carta delle Pendenze, mettono in eviden za che, sul perimetro
di intervento, insistono due andamenti clivometrici principali e cioè, quello
più accentuato (relativo al settore meridionale e a quello settentrionale del
sito) con acclività del territorio compresa fra 15 e 30°, e
quello
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caratterizzato, invece, da gradienti più blandi (inferiori ai 15°) che
costituisce la porzione centrale dell’area di Lottizzazione. Le classi
clivometriche della stessa e quelle del territorio circostante sono riportate
all’interno della Tavola di Progetto n°6 (Carta Clivometrica e della
Stabilità). Le direzioni di immersione dei versanti variano a seconda della
porzione degli stessi considerata; in generale, comunque, i versanti della
parte settentrionale dell’area immergono verso S -SE mentre i versanti
meridionali d el perimetro di progetto immergono verso NE e verso NW.
Tali versanti, infatti, convergono verso una stradina che si articola nella
porzione mediana della superficie da Lottizzare e che conduce, dall’ abitato
cittadino, alle strutture abitative collocate ne lle aree dell’intorno. Tale
strada rappresenta, pertanto, una linea di deflusso preferenziale per le
acque di scorrimento superficiale che precipitano sulla zona. Tali versanti,
risultano stabili e spesso gradonati e stabilizzati dalle attività antropiche e
colturali presenti. Le costruende strutture, comunque, verranno realizzate
nelle porzioni di territorio in cui le condizioni di stabilità ed equilibrio
geomorfico risulteranno garantite da interventi di sbancamento, gradonatura
e riprofilatura dei tratti di versante adiacenti alle stesse . In ogni caso, la
tipologia delle Formazioni affioranti in relazione ai gradienti di acclività
registrati
consente
la
persistenza
di
buone
condizioni
di
equilibrio
geomorfico generalizzato.
Non sono stati, infatti, ravvisati, durante il rilevamento di tutta l’area,
dissesti in atto o potenziali, né situazioni in grado di evolvere verso
condizioni di instabilità. Tali condizioni di stabilità generale del sito sono
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inoltre attestate dalla spessa coltre superficiale, di natur a siltoso -argillosa
e, a luoghi, torbosa, che, ricoprendo le Formazioni presenti, ha permesso
alla vegetazione arborea ed arbustiva presente di svilupparsi. Gli unici
fenomeni geomorfici attivi sono quelli di soliflussione e dilavamento che
interessano la parte più superficiale del suolo. Gli stessi interessano una
porzione limitata dell’area di progetto, indicata all’interno della Tavola 4
(Carta geomorfologica) e, riguardando le coltri più superficiali del suolo,
non limitano l’idoneità geomorfica del sit o. In un siffatto ambiente
morfologico è quindi da rilevare la più assoluta mancanza di potenzialità
naturale del suolo a fenomeni franosi. Escludendo la porzione di cui alla
Tav. 4, non vi sono, inoltre, fenomeni di erosione accelerata del suolo.
Le linee di impluvio, naturali o artificiali che, a più altezze, solcano i
versanti
in
oggetto ,
essendo
finalizzate
alla
raccolta
delle
acque
superficiali, esplicano funzione protettiva nei confronti delle coltri di suolo
presenti. Gran parte dell’area, infatti, è adibita ad uliveto e, pertanto, ha
subito le sistemazioni antropiche che accompagnano tale tipologia di
attività agricola.
Subito ad oriente dell’area considerata le pendenze si attenuano
notevolmente,
specie
in
corrispondenza
delle
sequenze
detritiche
rappresentate dai depositi alluvionali del Torrente Coriglianeto. Tutta
l’area risente, infatti, direttamente della dinamica evoluti va, geologica e
geomorfologica, formatasi in seguito alla sedimentazione di materiali
detritici e di materiali fini erosi, tr asportati e, infine, depositati dall’azione
di tale corso d’acqua. Tali sedimenti si collocano in prossimità del margine
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orientale dell’area che si intende lottizzare ma non affiorano all’interno
della stessa. Inoltre, l’area in studio, collocandosi a 620m di distanza
dall’argine sinistro del Torrente Coriglianeto, non può subi re alcuna
influenza, né diretta, né indiretta, indotta dalla presenza di tale corso
d’acqua.
Per tutti gli aspetti sino a qui analizzati, si ritiene che il sito in oggetto
risulti idoneo, sotto il profilo geomorfologico, ai fini preposti.
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5 - ACCLIVITA’ E CONDIZIONI DI STABILITA’ DELL’AREA
La situazione morfologica è ben evidenziata nella Carta clivometrica e
della stabilità (Tavola 6) allegata alla presente, ove si è operata una
suddivisione dell’area in 5 Classi di inclinazione, opportunamente scelte per
rendere espliciti i dettagli clivometrici prese nti.
CL A SS I
CL I VO M E TR I CH E
G RA DI E N T I D I
AC CL I V IT A’
I
0-5°
II
5-15°
III
15-30°
IV
30-45°
V
>45°
Come si evince dal confronto tra la Carta clivometrica e gli elaborati di
progetto, le opere edilizie ricadono interamente entro aree della lottizzazione
contraddistinte da valori d’acclività piuttosto modesti, mentre nelle zona più
ripida, quella cioè compresa nel la quarta e quinta classe di pendenza, non è
previsto alcun interv ento a carattere insediativo (solo porzioni assai limitate
dell’area di Lottizzazione presentano gradienti superiori ai 30° che non
pregiudicano
l’idoneità
dei
siti
ma
impongono
degli
interv enti
di
risagomatura del versante).
Per quanto riguarda la stabilità dei versanti non si è resa necessaria
apposita verifica analitica viste le
condizioni di
accentuata biostasia
osservate in fase di rilevamento, le sistemazioni antropiche presenti, i
gradienti di acclività riscontrati e le caratteristiche geotecniche dell e
Formazioni affioranti. I valori dei parametri geotecnici delle sequenze
litologiche se relazionati alle acclività presenti e alle sistemazioni effettuate,
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rendono del tutto impossibile ogni movimento gravitativo generalizzato
degno di nota. Gli unici materiali che possono essere soggetti all’azione
gravitativa risultano essere quelli costituenti le porzioni più superficiali del
suolo, i seno a fenomeni di dilavamento e soliflussione.
La Carta della stabilita allegata alla presente mostra come, all’interno
dell’area di progetto, le uniche porzioni di territorio a bassa stabilità, sono
quelle relative alle scarpate, di natura antropica, con le quali sono state
attenuate le originarie pende nze del terreno. Tali fasce di territorio con
inclinazioni di 45°, rappresentano, in ogni caso, porzioni del tutto irrisori e
dell’area di Lottizzazione. La distribuzione areale delle diverse classi di
pendenza dimostra come l’area di Lottizzazione non risu lti condizionata da
“emergenze clivometriche” che ne possano limitare l’utilizzo previsto.
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6 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO
La morfologia propria dell’area considerata, unitamente alla presenza di
una coltre continua di copertura superficiale , non ha consentito di osservare
direttamente le Formazioni geologiche effettivamente presenti all’interno
dell’area che si intende lottizzare . Tuttavia, le osservazioni effettuate in fase
di rilevamento geologico dell a stessa, unitamente alla lettura dell a Carta
Geologica della Calabria , hanno permesso di individuare la successione
stratigrafica e le caratteristiche litologiche delle Formazioni presenti e di
quelle che caratterizzano l’intera zona considerata.
Per come mostr ato all’interno della Tavola 3 ( Carta e sezioni geologiche ),
l’area di progetto si caratterizza per l’estesa presenza del corpo sedimentario
relativo alla Formazione continentale pleistocenica, costituita dalle sabbie e
sabbie
conglomeratiche,
con
orizzonti
fini.
Tali
depositi,
di
origin e
continentale, vengono indicati, all’interno della Carta Geologica della Calabria
con il simbolo “q c l - s ”. Dal punto di vista litologico si tratta di sabbie e sabbie
conglomeratiche
di
colore
bruno-rossastro.
I conglomerati
e
le
sabbie
rossastre, costituenti il potente corpo sedimentario clastico, provengono dallo
smantellamento orogenetico operato attraverso i processi di alterazione
chimica e quelli di degradazione meccanica propri dell’ambiente esogeno. Gli
spessori di tale Formazione cambiano notevolmen te da zona in zona, passando
da taluni di pochi metri, in corrispondenza dei settori più marginali della
Formazione, ad altri superiori anche ai 60 metri. La stessa si caratterizza
altresì per una scarsa resistenza all’erosione ed una permeabilità elevata.
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Quest’ultima è di tipo primario e presenta valori che, se pur non misurati
direttamente in situ, sono stimabili, sulla base dei numerosi studi effettuati su
questo litotipo, nell’ordine di 10 - 2 -10 - 4 m/sec.
La suddetta Formazione, che si estende inoltre per tutto l’ambito
circostante il sito di progetto, risulta ricoperta da una coltre di terreno di
natura eluvio-colluviale. Lo spessore della stessa è variabile per ciò che
attiene al perimetro di Lottizzazione. Nella sezione geologica che segue, oltre
alla coltre organica di copertura è indic ato, oltresì, parte del deposito
alluvionale olocenico che affiora nel settore centro -orientale dell’area in
oggetto.
110 m s.l.m.
AREA IN STUDIO
100
90
80
70
60
50
40
30
A
A'
Si tratta di un corpo clastico costituito da depositi alluvionali recenti
(Olocene) normalconsol idati e provenienti dallo smantellamento orogenetico
operato attraverso i processi di alterazione chimica e quelli di degradazione
meccanica. Lo stesso occupa, oltre all’area in oggetto, anche le restanti
superfici pianeggianti e si estende, in maniera ass ai diffusa, lungo tutta la
valle del Torrente Coriglianeto . In tali aree, infatti, hanno prevalso i fenomeni
di alluvionamento del Torrente stesso. Tale Formazione, nelle porzioni di
interesse, risulta sovrapposta e, più spesso, interdigitata , con i depositi
continentali pleistocenici . A luoghi, e specie nelle aree originariamente più
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depresse, lo stesso corpo detritico, può superare i 15 m. di spessore. La natura
litologica dei materiali presenti rispecchia direttamente quella propria dei
rilievi che delimitano i bacini di appartenenza degli stessi.
Anche le alluvioni in oggetto, almeno per il tratto di specifico interesse ai
fini della presente, risultano ricoperte da una coltre di terreno a prevalente
composizione argillosa, con abbondanti frazioni di pa rticelle sottili di natura
eluvio-colluviale.
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7 - IDROLOGIA ED IDROGEOLOGIA
L’area oggetto di intervento si colloca in un ambito in cui affiorano le
sequenze detritiche pleistoceniche e, in misura minore, quelle alluvionali
oloceniche. Entrambi i depositi, sia quello alluvionale olocenico, che quello
sabbioso
e
sabbioso
conglomeratico
pleistocenico,
risultano
dotati
di
permeabilità primaria elevata. Tale contesto impo ne un livello freatico
profondo (oltre i 2 0m) rispetto al piano di cam pagna. In questo tipo di
materiali, composti da ciottoli, ghiaie, sabbie e limo, disposti in lenti e strati
più o meno regolari e continui, la permeabilità risulta elevata e molto elevata,
a seconda degli orizzonti considerati. In tali contesti morfologici la potenza
delle falde aumenta, in genere, andando da monte verso valle e può variare
lungo successivi profili trasversali, in dipendenza della configurazione che
assume l’impermeabile al di sotto della coltre detritica. Il corso d’acqua
principale più prossimo all’area in esame è rappresentato dal Torrente
Coriglianeto.
Abbiamo
già
visto
come
tale
asse
di
drenaggio
abbia
profondamente influito sulla dinamica evolutiva che ha agito sull’area di
progetto. La distanza dal torrente (620m circa), le portate di deflusso,
arginature presenti ,
ne rendono
comunque impossibile
ogni
e le
interazione
negativa che si esplichi , nei confronti dell’area di Lottizzazione, sul breve o
lungo periodo (non sono, infatti, mai stati registrati alluvionamenti in questo
tratto di territorio, da quando l’arginatura ha assunto l’attuale configurazione ).
Le acque di precipitazione che cadono direttamente sui versanti presenti
all’interno dell’area in studio vengono convogliate, in relazione ai gradienti di
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pendenza locale, verso la s tradina interna all’area stessa che rappresenta una
linea di deflusso preferenziale ; tali apporti si distribuiscono inoltre, in modo
vario, a seconda dei gradienti di permeabilità che incontrano. Pertan to, l’elevata
permeabilità delle Formazioni affioranti e l’estensione delle stesse, permettono
una ricarica costante che non consente significative variazioni del livello di
falda. In un tale contesto, le acque di deflusso superficiale non influe nzeranno
direttamente i costruendi manufatti ma lo faranno unicamente in relazione alle
porzioni delle stesse che ve rranno assorbite dai terreni in prossimità del
perimetro di fondazione. Risultando, le strutture di cui trattasi, interrate, si
dovrà provvedere ad isolare adeguatamente le stesse dalle acque di infiltraz ione
superficiale.
I
gradienti
clivometrici
propri
dell’area
indagata
limitano,
comunque, anche le quantità di acqua assorbite dai terreni favorendo, invece, i
processi di deflusso e di ruscellamento. Gran parte delle acque di precipitazione
viene inoltre convogliata e smaltita all’interno de i fossi di regimazione e di
scolo con i quali si salvaguardano le colture presenti .
Per ciò che attiene invece alla circolazione profonda del sito in esame, va detto
che questa è fortemente condizionata dall’assetto lit ostratigrafico dei depositi in
oggetto. Le acque gravifiche che penetrano nel terreno, considerati gli elevati
coefficienti
di
conglomeratiche
permeabilità
presenti ,
che
caratterizzano
muovono
le
verticalmente
sabbie
sino
e
a
le
quando
sabbie
non
raggiungono la zona satura. La profondità di quest’ultima (oltre 20m), non
limita l’idoneità del sito rispetto alla pianificazione di cui trattasi ed agli
interventi previsti (strutture interrate) . Inoltre, la collocazione del livello saturo
non riduce la portanz a dei depositi di fondazione né la stabilità dei versanti che
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si sviluppano nell’area considerata. In ogni caso, si dovrà realizzare un adeguato
vespaio che isoli le strutture abitative dall’umidità intergranulare. Pertanto,
sotto il profilo idrologico -idrogeologico, non vi sono limitazioni rispetto a
quanto previsto in progetto .
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8 - INQUADRAMENTO RISPETTO AL P.A.I.
Il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P .A.I.)
rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e di pi anificazione
regionale mediante il quale l’Autorità di Bacino Regionale (ABR)
pianifica e programma le azioni e le norme d’uso finalizzate alla
salvaguardia delle popolazioni, degli insediamenti, delle infrastrutture e
del suolo.
L’obiettivo del P .A.I. è, quindi, quello di garantire al territorio adeguati
livelli di sicurezza rispe tto all’assetto geomorfologico ( relativo alla
dinamica dei versanti e al pericolo di frana ), all’assetto idraulico
(relativo alla dinamica dei corsi d’acqua e al pericolo d’inonda zione) e
all’assetto della costa ( relativo alla dinamica della linea di riva e al
pericolo di erosione costiera ).
Le finalità del PAI sono perseguite, mediante:
L’adeguamento degli strumenti urbanistici e territoriali;
La definizione del rischio idrogeolog ico e di erosione costiera in
relazione ai fenomeni di dissesto considerati;
La costituzione di vincoli, di prescrizioni, di incentivi e di destinazioni
d’uso del suolo in relazione al diverso livello di rischio individuato;
L’individuazione di interventi finalizzati al recupero naturalistico ed
ambientale, nonché alla tutela e al recupero dei valori monumentali e
ambientali presenti e/o alla riqualificazione delle aree degradate;
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L’individuazione di interventi su infrastrutture e manufatti di ogni tipo,
che determinino rischi idrogeologici, anche con finalità di ricollocazione;
La sistemazione dei versanti e delle aree instabili a protezione degli
abitati e delle infrastrutture;
La moderazione delle piene, la difesa e la regolazione dei corsi d’acqua;
La definizione di programmi di manutenzione;
La definizione degli interventi atti a favorire il riequilibrio tra gli ambiti
montani e costieri con particolare riferimento al trasporto solido e alla
stabilizzazione della linea di riva.
Il rischio viene definito dall’entità attesa delle perdite di vite umane,
feriti, danni
ad infrastrutture e proprietà, interruzione
di
attività
economiche, in conseguenza del verificarsi di frane, inondazioni o
erosione costiera.
Le situazioni di rischio vengono inserite in tre ca tegorie:
a)
Rischio frana;
b)
Rischio inondazione;
c)
Rischio erosione costiera.
Per ciascuna delle categorie di rischio sono definiti quattro livelli: R4,
R3, R2 ed R1 (che corrispondono, rispettivamente, a Rischio molto
elevato, elevato, medio, basso) con dei vin coli specifici. La delimitazione
delle aree soggette a rischio e/o pericolo di frana è stata effettuata in
ambito P.A. I. e pubblicizzata dall’ ABR in delle carte diffuse nei C omuni
della
Regione
Calabria,
che
sono
comunque
reperibili
nel
sito
dell’Autorità di Bacino Regionale.
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L’area oggetto del presente studio , per come mostrato all’interno della
Tavola 2 (Inquadramento rispetto al P.A.I.), non rientra tra quelle
considerate, dall’Autorità di B acino, a Rischio Idraulico.
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9 - INQUADRAMENTO GEOLOGICO-STRUTTURALE
Per ciò che concerne gli a spetti geologico-strutturali inerenti al sito
in questione, d al confronto tra l’andamento morfologico dell’area e le
caratteristiche giaciturali dei litotipi pr esenti, è emerso quanto segue:

La morfologia del sito in oggetto e degli ambiti a questo limitrofi si
caratterizza per gradienti clivometrici variabili, che risultano elevati, solo in
corrispondenza di porzioni assai limitate di suolo in oggetto. Le uniche
variazioni topografiche significative (oltre i 30°) si incontrano, infatti, in
corrispondenza delle scarpate di natura antropica ;

La parte superficiale dell’area è costituita da u n deposito eluvio-
colluviale, dello spessore medio di un metro (derivante in parte da processi
di alterazione fisica e d isgregazione chimica dei sedimenti in loco ) che
ricopre del materiale detritico di varie dimensioni proveniente dai rilievi
circostanti;

Al di sotto di tali orizzonti superficiali è presente il deposito sabbioso e
sabbioso-conglomeratico
pleistocenico ,
caratterizzato
da
un
buon
assortimento granulometrico , ben addensato e privo di una stratificazione ben
definita.
La reciproca combinazione degli elementi giaciturali e di quelli
geomorfologici è tale da determinare una struttura che rappresenta una
situazione favorevole dal punto di vista della stabilità generale , in quanto
non consente l’esistenza di piani di scorrimento profondi in nessuna
direzione. Pertanto, per l’insieme di tali considerazioni, si può quindi
23
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
escludere che nell’area sussistano condizio ni di natura strutturale che
pregiudichino, o limitino, la realizzazione di quanto in progetto. In ogni
caso, a tergo di ogni struttura abitativa dovranno essere sistemati i tratti di
versante prossimi alle stesse, attraverso gradonature e riprofilature o
attraverso delle idonee strutture di contenimento.
24
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
10 - CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO
Per ciò che attiene alla sismicità della zona va ricordato che, in
occasione
di
eventi
tellurici,
le
particolari
condizioni
geologiche
e
geomorfologiche della stessa possono produrre effetti diversi che devono
essere presi in consid erazione nella valutazione generale della pericolosità
sismica.
Peraltro le normative vigenti - riconoscendo che all’interno di una stessa zona
sismica lo stato di ri schio può subire incrementi o decrementi a seconda che
ricorrano o meno alcune situazioni geologiche - richiedono l’analisi degli
elementi locali che possono influenzare ogni singola area. Ciò che emerge
dalla
lettura
delle
specifiche
tabelle
circa
le
Osservazioni
Sismiche
disponibili per il terr itorio comunale di Corigliano Calabro è che l’ambito
territoriale in studio , pur non essendo sede diretta di eventi sismici di
notevole intensità, ha subito sicuramente gli effetti dei terremoti riportati in
tabella.
FOGLIO IGM
DATA
EPICENTRO
INTENSITA’ MKS
221
20-12-1157
Castrovillari
VI
230
24-04-1836
Rossano
X
222a
24-04-1836
Alto Jonio
VII
221
04- 04-1898
Castrovillari
V
222a
22-06-1902
Alto Jonio
VII
Per un’adeguata classificazione sismica del sito in ogge tto, è stata
considerata la corrispondenza intercorrente fra le differenti definizioni di
sismicità nel tempo regolamentate nei relativi decreti. Pertanto, per l’area in
studio, si prenderanno come riferimento i seguenti valori:
25
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♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
DECRETI FINO AL
G.D.L .
CLASSIFICAZIONE
1998
1998
2003
II Categoria
II Categoria
Zona 2
In occasione di eventi sismici, le particolari condizioni geologiche e
geomorfologiche di una zona possono produrre effetti diversi, che devono
essere presi in consid erazione nella valutazione generale della pericolosit à
sismica dell'area. Tali effetti (spesso definiti effetti locali) possono essere
distinti in due situazioni differenti, di s eguito esplicitate.
1- Effetti di amplificazione locale - Sono rappresentati dall'interazione delle
onde sismiche con particolari condizioni locali che possono modificare le
caratteristiche del moto sismico in superficie rispetto allo scuotimento che si
avrebbe sul substrato sottostante (bedrock). Le condizioni locali sono
rappresentate
da
morfologie
superf iciali
e
sepolte
e
da
particolari
caratteristiche stratigrafiche e geotecniche dei terreni, che possono generare
esaltazione locale delle azioni sismiche trasmesse dal terreno e fenomeni di
risonanza fra modi di vibrazione del terreno e delle strutture eve ntualmente
presenti. Nel caso di materiali omogenei ed isotropi le modificazioni nella
forma
ed
ampiezza
del
segnale
sismico
dipendono
soltanto
dalle
caratteristiche della sorgente sismica (energia liberata, meccanismo di rottura,
ecc.) e dalla distanza di propagazione tra sorgente e sito (attenuazione
anelastica). Nel caso di terreni eterogenei, in cond izioni geologiche e
geologico-tecniche molto variabili (caso dei materiali presenti in prossimità
della superficie) le modificazioni del moto sismico sono d ovute a fenomeni di
26
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♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
riflessioni multiple, rifrazioni e trasformazione delle onde di volume in onde
superficiali.
2- Effetti di instabilità dovuti a fenomeni cosismici - sono rappresentati in
genere da fenomeni di instabilità, dovuti al raggiungimento della resistenza al
taglio disponibile del terreno, consistenti in veri e propri collassi e talora
movimenti di grandi masse, incompatibili con la stabilità delle strutture. Tali
instabilità
si
esplicano
con
fenomenologie
differenti
a
seconda
delle
condizioni p resenti nel sito. Nel caso di terreni particolarmente scadenti dal
punto di vista delle proprietà fis ico-meccaniche, si possono verificare
fenomeni di rottura con deformazioni permanenti del suolo; per terreni
granulari sopra falda sono possibili cedimenti a causa di fenomeni di
densificazione ed addensamento del materiale, mentre per terreni granulari
fini
(sabbiosi)
saturi
di
acqua
sono
possibili
rifluimenti
parziali
o
generalizzati, a causa dei fenomeni di liquefazione. Pertanto, una corretta
progettazione strutturale antisismica da sola non è sufficiente a garantire che
strutture ed infrastrutture (dimensionate per resistere ad azioni sismiche a nche
molto violente) non perdano la loro efficienza per problemi dipendenti dalla
risposta locale del terreno d i fondazione. In tale ottica la zonazione sismica
tende
a
diversificare
la
risposta
dei
terreni, nelle
loro po rzioni
più
superficiali, a una sollecitazione elastica, ciclica, di eguale intensità. La
risposta va intesa come deformabilità temporanea (limitat a all’evento) o
permanente dei suoli. Il termine “superficiale” va riferito alla cosiddetta
fascia geotecnica ovvero ai primi 30 -40 m di spessore di terreno dal piano
campagna, fatta eccezione per l’attivazione o la riattivazione di fenomeni di
27
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collasso in massa (frane), nei casi in cui possono essere coinvolti spessori
maggiori. La caratterizzazione può essere effettuata, utilizzando, prove
penetrometriche dinamiche (SPT) o statiche (CPT) o attraverso la sismica.
Per la classificazione sismica in funzione della nuova normativa (OPCM
3274, del 20 marzo 2003), si sono utilizzati i dati scaturiti dallo stendimento
sismico effettuato all’interno dell’area considerata e ubicato per come
riportato nella Carta delle indagini. Lo stesso ha consentito di ricavare l a
velocità delle onde Vs e, quindi, di classificare, nei termini suddetti, il sito
in questione. Il valore delle Vs30 calcolato (Cfr. risultati delle indagini
allegati alla presente) fa rientrare
il terreno investigato nella categoria C,
propria dei terreni riportati nella tabella che segue.
CAT.
DEFINIZIONI
C
Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o
di argille di media consistenza – con spessori variabili
da diverse decine fino a centinaia di metri.
VS30
m/s
180
↨
360
NSPT
n°
15
↨
50
CU
kPa
70
↨
250
La funzione spettrale corrispondente alla categoria individuata, per
quanto soggetta a variazioni dettate da locali disomogeneità lito -stratigrafiche,
ben rappresenta quelli che sono, nel complesso, i depositi presenti.
28
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Relazione Geotecnica
29
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11 - INDAGINI ESEGUITE
Come già in precedenza accennato, per la caratterizzazione geotecnica
dell’area sulla quale si intende proceder e con la Lottizzazione in progetto ,
sono state utilizzate diff erenti metodologie di indagi ne che, completandosi a
vicenda, hanno permesso la definizione dei rapporti litostratigrafici dei
depositi presenti e quella dei loro parametri geotecnici fondamentali.
POZZI DI ESPLORAZIO NE : Nella Carta delle indagini, allegata alla presente,
è mostrata l’ubicazione dei tre pozzi di esplorazione realizzati attraverso
l’ausilio di un escavatore meccanico che hanno consentito l’analisi diretta dei
depositi presenti sino a tali profondità. Dagli scavi (uno dei quali è riproposto
nella foto che segue) è emerso che vi è uno strato di copertura superficiale ,
dello spessore variabile, costituito da
materiale organico mi sto, a luoghi, a
materiale di riporto e a elementi lapidei
di varia dimensione provenienti dallo
smantellamento orogenetico dei rilievi
adiacenti. Oltre tale profondità la natura litologica cambia mostrando una
repentina diminuzione della frazione coesiva e un aumento di quella
granulare. Si passa, infatti, da depositi organici e coesivi alle sabbie e sabbie
e ciottoli a scarso grado di addensamento . Anche all’interno di tale deposito
sono stati individuate delle lenti di materiale fine, spesso interdigitato con
quello detritico più grossolano.
30
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PROVE PENETRO METRICHE DINAMICHE CONTINUE : Sul perimetro di
progetto sono state eseguite 4 Prove (attraverso l’ausilio del Penetrometro
Dinamico DL030 “Sunda”), l’ubicazione delle quali è mostrata nella Tavola 9
(Carta delle indagini ). L'utilità di queste prove risiede soprattutto nella
possibilità di avere dei diagrammi continui lungo tutta la profondità in cui
viene eseguita la prova, e quindi di avere delle indicazioni, per analogia e
comparazione, sulla natura e sul comportamento meccanico d'insieme del
terreno. Nel caso in esame, nota la litologia, le stesse hanno permesso di
estrapolare, per correlazione co n Nspt, i principali parametri geotecnici che
caratterizzano i terreni di fondazione. L’elaborazione delle prove effettuate ha
consentito
di
catalogare
e
parametrizzare
il
suolo
attraversato
con
un’immagine in continuo, che permette anche di avere un raffr onto sulle
consistenze dei vari livelli attraversati e una correlazione diretta con sondaggi
geognostici per la caratterizzazione stratigrafica. La sonda penetrometrica ha
permesso, infatti, di riconoscere abbastanza precisamente lo spessore delle
coltri sul substrato investigate e la consistenza media del terreno. L’utilizzo
dei dati ottenuti, ricavati da correlazioni indirette e facendo riferimento a i
vari autori, è stato comunque vagliato alla luce delle esperienze lavorative
acquisite nella zona medesim a.
SISMICA A RIFRAZIONE: In corrispondenza della porzione di territorio sulla
quale verranno realizzate le strutture abitative (Villette a schiera o palazzine
in c.a.) è stato realizzato uno stendimento sismico a rifrazione le cui
caratteristiche, unitamen te alle risultanze ottenute, seguono in allegato.
31
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12 - CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEL SITO
Al fine di ottenere una caratterizzazione geotecnica del sito in oggetto, è
stato ritenuto opportuno integrare i dati ottenuti con le indagini di cui in
precedenza con quelli riportati nella bibliografia scientifica per i litotipi con
caratteristiche simili a quelle riscontrate n ell’area indagata. Tali valori, che
ben rappresentano i litotipi indagati, ai fini pratici e limitatamente alla parte
di terreno interessata direttamente dai
carichi
imposti
dai
costruendi
Coeff.
Peso di
Peso di
Winkler
vol. nat.
vol. sat.
manufatti, sono riportati nello schema seguente .
Angolo di Densità
INTERVALLI
LITOMECCANICI
attrito
=°
Coesione
relativa
Dr = %
C= Kg/cm2
K= kg/cm3
Yn = t/m3
Ysat.= t/m3
**
0,20
**
1,60
1,70
Depos. Superficiale
(Dal p.c. a 1-1,5m)
0
Sabbie e ciottoli
30
> 65
0.00
4.0 – 5.0
1,80
1,90
Può dunque essere attribuito al deposito di fondazione un discreto grado
(oltre 1- 1,5 m )
di
addensamento
naturale
dei
granuli
ed
una
consistenza
media.
Le
caratteristiche geotecniche del terreno sono compatibili con il tipo di
interventi da effettuare, a patto che le travi di fondazione vengano immorsare
all’interno degli spessori sabbiosi adde nsati e non disturbati. Tale condizione
dovrà essere necessariamente raggiunta, quale che sia la profondità del
suddetto orizzonte sabbioso e s abbioso e sabbioso conglomeratico . Ciò
consentirà ai carichi aggiuntivi che andranno a gravare sui depositi di
32
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
fondazione di agire su depositi caratterizzati da valori dei parametri
geotecnici fondamentali tali da generare cedimenti di rilievo alcuno.
In ogni caso, ogni manufatto che verrà realizzato all’interno dell’area
considerata, necessiterà di puntuali e specif iche indagini che confermeranno
l’idoneità di ogni sito considerato rispetto a quanto previsto in progetto.
33
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13 - TIPOLOGIA DI FONDAZIONE
Nell’area in esame, in relazione agli interventi edilizi previsti, le tipologie
delle costruzioni (Villette a schiera o palazzine in c.a. con interrato, piano terra,
primo e secondo piano)
trasmetteranno ai terreni di fondazione carichi
ammissibili rispetto alle capacità portanti degli stessi . Le determinazioni di
carattere stratigrafico e geotecnico i mpongono l’adozione di strutture fondali
che abbiano requisiti tipologici e dimensionali adeguati alle situazioni accertate.
I fattori che maggiormente sono stati considerati sono la litostratigrafia, e le
condizioni fisico-meccaniche dei depositi di sotto fondo. Riguardo alla scelta
della struttura di fondazione ottimale da adottare, si ritiene opportuno fornire le
seguenti indicazioni.
Fondazioni superficiali: Nell’ipotesi di ricorrere a fondazioni dirette si
dovrà prendere in considerazione la necessità d i immorsare le stesse all’interno
degli spessori sabbiosi addensati e non disturbati. Tale condizione dovrà essere
necessariamente raggiunta, quale che sia la profondità del suddetto orizzonte
sabbioso e sabbioso -ciottoloso.
andranno
a
gravare
sui
Ciò
depositi
consentirà ai
di
fondazione
carichi
di
aggiu ntivi
agire
su
che
depositi
sovraconsolidati o, comunque, caratterizzati da valori dei parametri geotecnici
fondamentali tali da rendere fattibile l’intervento di progetto (il “fattore
incasso” è, inoltre, di sostanziale importanza ai fini di possibili rifluimenti
laterali di terreno al di sotto del piano di sedime). Si potranno effettuare
interventi di miglioramento degli strati più superficiali mediante ricarico di
materiale granulare mi sto opportunamente compattato. Per quanto riguarda la
34
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
scelta della struttura di fondazione più idonea si ritiene opportuno il ricorso a
fondazioni del tipo a travi continue a T rovesce. Questa tipologia fondazionale
risulta, infatti, particolarmente efficace per contrastare i cedimenti differenziati
e nella progettazione antisismica. Tale schema fondazionale trova una valida
applicazione in quanto la capacità portante dei depositi di sottofondo richiede
comunque la realizzazione di elementi molto rigidi capaci di caricare, in modo
pressoché uniforme, lunghe parti di terreno. Le T rovesce, inoltre, sono
raccomandate
in
zona
sismic a
poiché
non
sono
soggette
a
spostamenti
orizzontali relativi in caso di sisma, come potrebbero invece esserlo i plinti.
Fondazioni profonde: L'adozione di fondazioni profonde su pali, è da
ritenersi necessaria nel caso in cui, in fase di indagine di ogni perimetro di
costruzione, le caratteristiche dei depositi presenti fossero più scadenti di quelle
medie calcolate per l’area considerata. C onsiderato il progressivo miglioramento
delle caratt eristiche geotecniche d el sottosuolo con la profondità, tale soluzione
offrirebbe buone garanzie ai fini della staticità delle opere previste. La
situazione litolologica e stratigrafica emersa dalle indagi ni
geognostiche
eseguite, imporrebbe, in tal caso, il ricorso a pali trivellati in calcestruzzo
armato gettati in opera con asportazione di terreno, particolarmente adatti nel
caso di terreni la cui struttura è bene che non venga alterata come nel caso di
sabbie e ghiaie dense.
35
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
14 - CONCLUSIONI E PRESCRIZIONI
Sulla base delle osservazioni effettuate durante il rilevamento dell’area e
delle determinazioni di carattere geologico, geomorfologico, idrologico ed
idrogeologico riportate all’interno della presente , in osservanza alle normative
vigenti in mat eria, vengono qui di seguito riassunte le caratteristiche
fondamentali del sito in esame e le conclusioni cui si è giunti:
G EO M O RFO LO G I A :
L’area di Lottizzazion e si sviluppa tra 102 e 54m
s.l.m., con due andamenti clivometrici principali . Il primo, più acc entuato,
caratterizza il settore meridionale e quello settentrionale del sito, con acclività
del territorio compresa fra 15 e 30°. Il secondo, costituito da gradienti più
blandi (inferiori ai 15°) si colloca nella porzione centrale dell’area di
Lottizzazione. Non sono stati ravvisati, durante il rilevamento della stessa ,
dissesti in atto o potenziali, né situazioni in grado di evolvere verso condizioni
di instabilità. Gli unici fenomeni geomorfici attivi sono quelli di soliflussione
e dilavamento che intere ssano la parte più superficiale del suolo e riguardano
una porzione limitata dell’area di progetto (cfr. Tavola 4). Pertanto, l’assetto
ed i processi morfologici presenti non limitano la pianificazione in progetto.
A causa della morfologia del sito si dovr à in ogni modo, per taluni tratti,
procedere alla sagomatura del versante, nei limiti minimi necessari per la
realizzazione della sede viaria in progetto e dei piani di fondazione degli
interventi costruttivi, attraverso dei terrazzamenti che avranno, tra l’altro, l a
funzione di abbassare le pendenze più pronunciate del versante stesso. Gli
interventi inerenti alla fattibilità delle singole porzioni del perimetro
36
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
indagato sono riportati all’interno della relativa Tavola di progetto (Tav.
n°7).
AC CL I V IT A’ E CO N D I ZI O N I D I S TAB I L I T A’ :
L’area di Lottizzazione è stata
suddivisa in 5 differenti Classi di pendenza, opportunamente scelte per rendere
espliciti i dettagli clivometrici prese nti. Le villette a schiera e le palazzine in
progetto ricadono dentro aree della Lottizzazione contraddistinte da valori di
acclività inferiori a 30°, propri della I, II e III Classe clivometrica. I gradienti
di acclività riscontrati unitamente alle
Formazioni
affioranti
rendono
stabile
caratteristiche geotecniche delle
l’intero
ambi to
di
Lottizzazione.
L’estensione e la distribuzione areale delle diverse Classi di pendenza
mostrano come la superficie in esame, per intero, non risulti condizionata da
“emergenze clivometriche” che ne possano limitare l’utilizzo.
G EO LO G I A:
detritiche
Su gran parte dell’ambito considerato affiorano le coltri
sabbiose
e
sabbioso -conglomeratiche
relative
alla
Formazione
pleistocenica ( “q c l - s ” all’interno della Carta Geologica della Calabria) e, in
misura minore, quelle alluvionali oloceniche fissate dalla v egetazione o
artificialmente (riportate con il simbolo “af”). Entrambi i depositi sono
ricoperti da un intervallo organico di superficie, di natura eluvio-colluviale.
ID RO LO G IA ED I DR O G EO LO G I A:
Per ciò che attiene alla circolazione di
superficie, l’unico elemento idrologico degno di nota è rappresentato dal
Torrente Coriglianeto che si colloca a 620m di
distanza dall’area di
Lottizzazione. Le portate di deflusso, e le arginature presenti , oltre alla
distanza intercorrente, ne rendono comunque impossibile og ni interazione nei
confronti dell’area considerata, sia sul breve che sul lungo periodo. I rilievi di
37
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
superficie ed i dati ricavati dalle indagini effettuate, hanno permesso di
stabilire che, nell’area indagata, non sono presenti falde idriche superficiali . I
livelli saturi si collocano ad oltre 20m dal p.c.. Risultando, i manufatti di cui
trattasi, interrati, dovrà comunque porsi particolare attenzione alla regimazione
ed allo smaltimento delle acque meteoriche o delle acque che, in relazione ai
gradienti di pendenza locale, tenderanno a dirigersi verso le costruende
strutture e verso la strada interna di accesso ai vari lotti.
P.A. I.:
L’area di intervento, per come mostrato all’interno della Tavola 2
di progetto, non rientra fra quelle considerate a Rischi o Idraulico dall’Autorità
di Bacino.
SI SM IC I T A’ :
Rientrando, il sito di progetto, in un’area d efinita a rischio
sismico, dovranno essere rispettate le prescrizioni e le norme attualmente
vigenti in tema di edificazione. Tutta l’area si trova in Zona Sismic a II, mentre
i depositi di fondazione appartengono alla Cat. C (O.P.C.M. 3274, 20 marzo
2003).
CA RA T T ER I ZZA ZI O N E G E O TE CN I CA D E L S I TO :
Le risultanze ottenute in
seno alle indagini geotecniche effettuate, integrate con la conoscenza pregress a
dei
litotipi
in
oggetto,
hanno
consentito
la
definizione
del
contesto
litostratigrafico che caratterizza l’area di Lottizzazione. Sulla stessa insiste un
deposito organico di natura eluvio -colluviale che sormonta la Formazione
sabbiosa e sabbioso -conglomeratica pleistoce nica e, a luoghi, quella sabbiosa ciottolosa alluvionale olocenica. La validità di ogni ipotesi di progetto è
subordinata all’effettivo raggiungimento, di un piano di posa per le fondazioni
in questione omogeneo e rappresentato dalle sabbie e sabbie e ghia ie
38
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
addensate.
Le considerazioni riportate nella presente relazione e qui sinteticamente
richiamate portano a considerare idoneo, sotto il profilo geomorfologico,
geologico e geotecnico il sito di cui trattasi rispett o a quanto previsto in
progetto.
Il Geologo
Dott. Giuseppe Capacchione
39
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Risultati delle indagini
40
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
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PROVE PENETROMETRICHE DINAMICHE
COMMITTENTE:
Assunta Casciaro, Franco Falbo, Elena Ferri, Filomena Ferri, Franca Ferri, Leonardo Ferri,
Giorgio Marano, Fiore Pirro, Enrico Pirro, Maria Antonietta Pirro, Natale Pirro, Eredi Romanello, Francesco Romanello
COMUNE:
Corigliano Calabro (CS)
CONTRADA:
Ralla
STRUMENTO UTILIZZATO:………….Sonda (DL 030 16) Medium
PESO MASSA BATTENTE:……………30 Kg
ALTEZZA DI CADUTA LIBERA:……..0,20 m
PESO SISTEMA DI BATTUTA………..21 kg
DIAMETRO PUNTA CONICA:………..45,14 mm
ANGOLO DI APERTURA PUNTA:……90°
AREA DI BASE PUNTA:……………….16 cm2
LUNGHEZZA DELLE ASTE:…………..1 m
PESO ASTE A METRO:………………...2,9 Kg
GIUNZIONE PRIMA ASTA:……………0,80 m
AVANZAMENTO PUNTA:……………..0,10 m
NUMERO COLPI PER PUNTA:………...N(10)
COEFF. DI CORRELAZIONE…………..0,47
USO DI RIVESTIMENTO/FANGHI:……No
41
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Correlazioni geotecniche terreni incoerenti
Liquefazione
Permette di calcolare utilizzando dati Nspt il potenziale di liquefazione dei suoli (prevalentemente sabbiosi).
Attraverso la relazione di SHI-MING (1982), applicabile a terreni sabbiosi, la liquefazione risulta possibile solamente se Nspt dello
strato considerato risulta inferiore a Nspt critico calcolato con l'elaborazione di SHI-MING.
Correzione Nspt in presenza di falda
Nspt corretto = 15 + 0.5 × (Nspt - 15)
Nspt è il valore medio nello strato
La correzione viene applicata in presenza di falda solo se il numero di colpi è maggiore di 15 (la correzione viene eseguita se tutto lo
strato è in falda) .
Angolo di Attrito
Sowers 1961)- Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond. ottimali per prof. < 4 mt. sopra falda e < 7 mt. per terreni in
falda) >5 t/mq.
De Mello - Correlazione valida per terreni prevalentemente sabbiosi e sabbioso-ghiaiosi (da modifica sperimentale di dati) con angolo di
attrito < 38° .
Malcev 1964 - Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond. ottimali per prof. > 2 m. e per valori di angolo di attrito < 38° ).
Schmertmann 1977- Angolo di attrito (gradi) per vari tipi litologici (valori massimi). N.B. valori spesso troppo ottimistici poiché desunti da
correlazioni indirette da Dr %.
Shioi-Fukuni 1982 (ROAD BRIDGE SPECIFICATION) Angolo di attrito in gradi valido per sabbie - sabbie fini o limose e limi siltosi
(cond. ottimali per prof. di prova > 8 mt. sopra falda e > 15 mt. per terreni in falda) >15 t/mq.
Shioi-Fukuni 1982 (JAPANESE NATIONALE RAILWAY) Angolo di attrito valido per sabbie medie e grossolane fino a ghiaiose .
Angolo di attrito in gradi (Owasaki & Iwasaki) valido per sabbie - sabbie medie e grossolane-ghiaiose (cond. ottimali per prof. > 8 mt. sopra
falda e > 15 mt. per terreni in falda) s>15 t/mq.
Meyerhof 1965 - Correlazione valida per terreni per sabbie con % di limo < 5% a profondità < 5 mt. e con % di limo > 5% a profondità <
3 mt.
Mitchell e Katti (1965) - Correlazione valida per sabbie e ghiaie.
Densità relativa (%)
Gibbs & Holtz (1957) correlazione valida per qualunque pressione efficace, per ghiaie Dr viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Skempton (1986) elaborazione valida per limi e sabbie e sabbie da fini a grossolane NC a qualunque pressione efficace, per ghiaie il valore
di Dr % viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Meyerhof (1957).
Schultze & Menzenbach (1961) per sabbie fini e ghiaiose NC , metodo valido per qualunque valore di pressione efficace in depositi NC, per
ghiaie il valore di Dr % viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Modulo Di Young (Ey)
Terzaghi - elaborazione valida per sabbia pulita e sabbia con ghiaia senza considerare la pressione efficace.
Schmertmann (1978), correlazione valida per vari tipi litologici .
Schultze-Menzenbach , correlazione valida per vari tipi litologici.
D'Appollonia ed altri (1970) , correlazione valida per sabbia, sabbia SC, sabbia NC e ghiaia
Bowles (1982), correlazione valida per sabbia argillosa, sabbia limosa, limo sabbioso, sabbia media, sabbia e ghiaia.
Modulo Edometrico
Begemann (1974) elaborazione desunta da esperienze in Grecia, correlazione valida per limo con sabbia, sabbia e ghiaia
Buismann-Sanglerat , correlazione valida per sabbia e sabbia argillosa.
42
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Farrent (1963) valida per sabbie, talora anche per sabbie con ghiaia (da modifica sperimentale di dati).
Menzenbach e Malcev valida per sabbia fine, sabbia ghiaiosa e sabbia e ghiaia.
Stato di consistenza
Classificazione A.G.I. 1977
Peso di Volume Gamma
Meyerhof ed altri, valida per sabbie, ghiaie, limo, limo sabbioso.
Peso di volume saturo
Bowles 1982, Terzaghi-Peck 1948-1967. Correlazione valida per peso specifico del materiale pari a circa = 2,65 t/mc e per peso di
volume secco variabile da 1,33 (Nspt = 0) a 1,99 (Nspt = 95)
Modulo di poisson
Classificazione A.G.I.
Potenziale di liquefazione (Stress Ratio)
Seed-Idriss 1978-1981 . Tale correlazione è valida solamente per sabbie, ghiaie e limi sabbiosi, rappresenta il rapporto tra lo sforzo
dinamico medio e la tensione verticale di consolidazione per la valutazione del potenziale di liquefazione delle sabbie e terreni
sabbio-ghiaiosi attraverso grafici degli autori.
Velocità onde di taglio Vs (m/sec)
Tale correlazione è valida solamente per terreni incoerenti sabbiosi e ghiaiosi.
Modulo di deformazione di taglio (G)
Ohsaki & Iwasaki – elaborazione valida per sabbie con fine plastico e sabbie pulite.
Robertson e Campanella (1983) e Imai & Tonouchi (1982) elaborazione valida soprattutto per sabbie e per tensioni litostatiche comprese tra
0,5 - 4,0 kg/cmq.
Modulo di reazione (Ko)
Navfac 1971-1982 - elaborazione valida per sabbie, ghiaie, limo, limo sabbioso .
Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc)
Robertson 1983 Qc
Correlazioni geotecniche terreni coesivi
Coesione non drenata
Benassi & Vannelli- correlazioni scaturite da esperienze ditta costruttrice Penetrometri SUNDA 1983.
Terzaghi-Peck (1948-1967), correlazione valida per argille sabbiose-siltose NC con Nspt <8 , argille limose-siltose mediamente
plastiche, argille marnose alterate-fessurate.
Terzaghi-Peck (1948). Cu min-max.
Sanglerat , (per argille limose-sabbiose poco coerenti), valori validi per resistenze penetrometriche < 10 colpi, per resistenze
penetrometriche > 10 l'elaborazione valida è comunque quella delle "argille plastiche " di Sanglerat.
(U.S.D.M.S.M.) U.S. Design Manual Soil Mechanics Coesione non drenata per argille limose e argille di bassa media ed alta
plasticità , (Cu-Nspt-grado di plasticità).
Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori medi), valida per argille e limi argillosi con Nc=20 e Qc/Nspt=2.
Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori minimi), valida per argille NC .
Begemann.
43
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
De Beer.
Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc)
Robertson 1983 Qc
Modulo Edometrico-Confinato (Mo)
Stroud e Butler (1975) - per litotipi a media plasticità, valida per litotipi argillosi a media-medio-alta plasticità - da esperienze su
argille glaciali.
Stroud e Butler (1975), per litotipi a medio-bassa plasticità (IP< 20), valida per litotipi argillosi a medio-bassa plasticità (IP< 20) - da
esperienze su argille glaciali .
Trofimenkov (1974), Mitchell e Gardner Modulo Confinato -Mo (Eed) (Kg/cmq)-, valida per litotipi argillosi e limosi-argillosi
(rapporto Qc/Nspt=1.5-2.0).
Buismann- Sanglerat, valida per argille compatte ( Nspt <30) medie e molli ( Nspt <4) e argille sabbiose (Nspt=6-12).
Modulo Di Young (EY)
Schultze-Menzenbach - (Min. e Max.), correlazione valida per limi coerenti e limi argillosi con I.P. >15
D'Appollonia ed altri (1983) - correlazione valida per argille sature-argille fessurate.
Stato di consistenza
Classificazione A.G.I. 1977
Peso di Volume Gamma
Meyerhof ed altri, valida per argille, argille sabbiose e limose prevalentemente coerenti.
Peso di volume saturo
Correlazione Bowles (1982), Terzaghi-Peck (1948-1967), valida per condizioni specifiche: peso specifico del materiale pari a circa
G=2,70 (t/mc) e per indici dei vuoti variabili da 1,833 (Nspt=0) a 0,545 (Nspt=28)
44
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
PROVA
Strumento utilizzato...
Prova eseguita in data
Profondità prova
Falda non rilevata
Profondità (m)
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
1,10
1,20
1,30
1,40
1,50
1,60
1,70
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,30
2,40
2,50
2,60
2,70
2,80
2,90
3,00
3,10
3,20
3,30
3,40
3,50
3,60
3,70
3,80
3,90
4,00
4,10
4,20
4,30
4,40
4,50
4,60
4,70
4,80
4,90
Nr. 1
DPM (DL030 10) (Medium)
20/10/2008
6,20 mt
Nr. Colpi
Nr. Colpi
Rivestimento
3
3
7
8
8
2
2
5
9
10
12
12
15
15
16
14
14
13
15
16
19
17
14
16
18
16
15
14
14
16
14
15
17
18
16
17
20
22
24
26
26
26
25
24
24
20
20
18
16
Calcolo coeff.
riduzione
sonda Chi
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0,857
0,855
0,853
0,851
0,849
0,847
0,845
0,843
0,842
0,840
0,838
0,836
0,785
0,783
0,781
0,780
0,778
0,776
0,775
0,773
0,772
0,770
0,769
0,767
0,766
0,764
0,763
0,761
0,760
0,759
0,757
0,756
0,755
0,753
0,752
0,751
0,750
0,698
0,697
0,696
0,695
0,694
0,693
0,691
0,690
0,739
0,738
0,737
0,736
Res. dinamica
ridotta
(Kg/cm²)
8,58
8,56
19,93
22,73
22,68
5,66
5,64
14,08
24,00
26,61
31,87
31,80
37,29
37,21
39,61
34,59
34,51
31,98
35,04
37,30
44,20
39,47
32,44
37,01
41,55
36,87
34,50
32,14
30,60
34,90
30,49
32,61
36,89
38,99
34,60
36,70
43,11
44,18
45,98
49,73
49,65
49,56
47,58
45,60
45,53
40,63
40,57
36,46
30,99
Res. dinamica
(Kg/cm²)
10,02
10,02
23,38
26,72
26,72
6,68
6,68
16,70
28,52
31,69
38,03
38,03
47,54
47,54
50,70
44,37
44,37
41,20
45,23
48,24
57,29
51,26
42,21
48,24
54,27
48,24
45,23
42,21
40,26
46,01
40,26
43,13
48,88
51,76
46,01
48,88
57,51
63,26
65,95
71,45
71,45
71,45
68,70
65,95
65,95
54,96
54,96
49,47
42,11
Pres.
ammissibile
Herminier Olandesi
(Kg/cm²)
0,50
0,50
1,17
1,34
1,34
0,33
0,33
0,83
1,43
1,58
1,90
1,90
2,38
2,38
2,54
2,22
2,22
2,06
2,26
2,41
2,86
2,56
2,11
2,41
2,71
2,41
2,26
2,11
2,01
2,30
2,01
2,16
2,44
2,59
2,30
2,44
2,88
3,16
3,30
3,57
3,57
3,57
3,44
3,30
3,30
2,75
2,75
2,47
2,11
45
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
5,00
5,10
5,20
5,30
5,40
5,50
5,60
5,70
5,80
5,90
6,00
6,10
6,20
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
15
14
17
16
16
18
19
20
23
23
22
23
23
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0,735
0,734
0,733
0,732
0,731
0,730
0,729
0,728
0,677
0,676
0,675
0,675
0,674
29,01
27,04
32,79
30,82
30,78
34,58
36,46
38,33
40,99
39,27
37,52
39,17
39,12
39,47
36,84
44,74
42,11
42,11
47,37
50,00
52,63
60,53
58,06
55,54
58,06
58,06
1,97
1,84
2,24
2,11
2,11
2,37
2,50
2,63
3,03
2,90
2,78
2,90
2,90
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr. 1
TERRENI COESIVI
Coesione non drenata
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Strato 1
Correlazione
0,90
Prof. Strato
(m)
3,97
Terzaghi-Peck
Correlazione
0,90
Cu
(Kg/cm²)
0,25
Qc
(Kg/cm²)
Robertson (1983)
7,94
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Correlazione
Eed
(Kg/cm²)
0,90 Stroud e Butler (1975)
18,21
Modulo di Young
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Correlazione
0,90
Apollonia
Ey
(Kg/cm²)
39,70
Classificazione AGI
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Correlazione
0,90
Classificaz. A.G.I.
(1977)
Classificazione
POCO
CONSISTENTE
Peso unità di volume
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Correlazione
0,90
Peso unità di volume
(t/m³)
Meyerhof ed altri
1,70
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,97
Correlazione
0,90
Peso unità di volume
saturo
(t/m³)
Bowles 1982,
1,87
Terzaghi-Peck
1948/1967
46
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
TERRENI INCOERENTI
Densità relativa
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Prof. Strato
(m)
Correlazione
Angolo di resistenza al taglio
Nspt
Strato 2
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Gibbs & Holtz
1957
Sowers (1961)
Densità relativa
(%)
70,5
Angolo d'attrito
(°)
31,81
Modulo di Young
Nspt
Strato 2
Modulo di Young
(Kg/cm²)
Bowles (1982)
143,05
Sabbia Media
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 2
13,61
6,20
Nspt corretto per
presenza falda
-----
Begemann 1974
(Ghiaia con
sabbia)
Modulo
Edometrico
(Kg/cm²)
55,42
Classificazione AGI
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Classificazione
AGI
Classificazione MODERATAME
A.G.I. 1977
NTE
ADDENSATO
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Correlazione
Peso unità di volume
Nspt
Strato 2
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 2
Gamma
(t/m³)
Meyerhof ed altri
Terzaghi-Peck
1948-1967
1,84
Gamma Saturo
(t/m³)
1,94
Modulo di Poisson
Nspt
Strato 2
Modulo di deformazione a taglio
Nspt
Strato 2
13,61
(A.G.I.)
Ohsaki (Sabbie
pulite)
Poisson
0,33
G
(Kg/cm²)
756,38
47
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Velocità onde
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Velocità onde
m/s
202,9
Correlazione
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
6,20
-----
Potenziale
Liquefazione
0.04-0.10
13,61
Prof. Strato
Nspt corretto per
Correlazione
(m)
presenza falda
6,20
----- Navfac 1971-1982
Liquefazione
Nspt
Strato 2
Seed (1979)
(Sabbie e ghiaie)
Modulo di reazione Ko
Nspt
Strato 2
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
Strato 2
13,61
6,20
----Liquefazione Metodo di Shi-Ming (1982)
Strato
VII
Nspt
critico
Strato 2
7,89
VIII
Nspt
critico
IX
Nspt
critico
13,15
Correlazione
Robertson 1983
X
Nspt
critico
21,04
Ko
2,85
Qc
(Kg/cm²)
27,22
Condizione
31,56
Liquefazione
possibile al IX°
Mercalli
48
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
PROVA Nr. 2
Strumento utilizzato...
Prova eseguita in data
Profondità prova
Falda non rilevata
Profondità
(m)
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
1,10
1,20
1,30
1,40
1,50
1,60
1,70
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,30
2,40
2,50
2,60
2,70
2,80
2,90
3,00
3,10
3,20
3,30
3,40
3,50
3,60
3,70
3,80
3,90
4,00
4,10
4,20
4,30
DPM (DL030 10) (Medium)
20/10/2008
5,30 mt
Nr. Colpi
3
2
2
2
3
8
8
3
13
10
12
15
16
18
16
15
18
20
17
16
18
16
15
16
14
16
17
20
22
23
23
18
18
16
17
16
18
18
17
18
16
17
17
Nr. Colpi Calcolo coeff. Res. dinamica Res. dinamica
Pres.
Rivestimento riduzione
ridotta
(Kg/cm²)
ammissibile
sonda Chi
(Kg/cm²)
Herminier Olandesi
(Kg/cm²)
0
0,857
8,58
10,02
0,50
0
0,855
5,71
6,68
0,33
0
0,853
5,70
6,68
0,33
0
0,851
5,68
6,68
0,33
0
0,849
8,50
10,02
0,50
0
0,847
22,63
26,72
1,34
0
0,845
22,58
26,72
1,34
0
0,843
8,45
10,02
0,50
0
0,792
32,61
41,20
2,06
0
0,840
26,61
31,69
1,58
0
0,838
31,87
38,03
1,90
0
0,786
37,38
47,54
2,38
0
0,785
39,78
50,70
2,54
0
0,783
44,66
57,04
2,85
0
0,781
39,61
50,70
2,54
0
0,780
37,06
47,54
2,38
0
0,778
44,37
57,04
2,85
0
0,776
49,20
63,38
3,17
0
0,775
39,71
51,26
2,56
0
0,773
37,30
48,24
2,41
0
0,772
41,88
54,27
2,71
0
0,770
37,15
48,24
2,41
0
0,769
34,76
45,23
2,26
0
0,767
37,01
48,24
2,41
0
0,766
32,32
42,21
2,11
0
0,764
36,87
48,24
2,41
0
0,763
39,10
51,26
2,56
0
0,761
45,91
60,30
3,02
0
0,710
44,92
63,26
3,16
0
0,709
46,87
66,13
3,31
0
0,707
46,78
66,13
3,31
0
0,756
39,13
51,76
2,59
0
0,755
39,06
51,76
2,59
0
0,753
34,66
46,01
2,30
0
0,752
36,77
48,88
2,44
0
0,751
34,54
46,01
2,30
0
0,750
38,80
51,76
2,59
0
0,748
38,74
51,76
2,59
0
0,747
34,91
46,72
2,34
0
0,746
36,90
49,47
2,47
0
0,745
32,75
43,97
2,20
0
0,744
34,74
46,72
2,34
0
0,743
34,69
46,72
2,34
49
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
4,40
4,50
4,60
4,70
4,80
4,90
5,00
5,10
5,20
5,30
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
18
16
17
16
17
18
17
19
22
24
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0,741
0,740
0,739
0,738
0,737
0,736
0,735
0,734
0,683
0,682
36,68
32,55
34,54
32,46
34,44
34,87
32,88
36,70
39,54
43,07
49,47
43,97
46,72
43,97
46,72
47,37
44,74
50,00
57,89
63,16
2,47
2,20
2,34
2,20
2,34
2,37
2,24
2,50
2,89
3,16
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.2
TERRENI COESIVI
Coesione non drenata
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Strato 1
Correlazione
0,80
Prof. Strato
(m)
2,95
Terzaghi-Peck
Correlazione
0,80
Cu
(Kg/cm²)
0,18
Qc
(Kg/cm²)
Robertson (1983)
5,90
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Correlazione
Eed
(Kg/cm²)
0,80 Stroud e Butler (1975)
13,54
Modulo di Young
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Correlazione
0,80
Apollonia
Ey
(Kg/cm²)
29,50
Classificazione AGI
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Correlazione
0,80
Classificaz. A.G.I.
(1977)
Classificazione
POCO
CONSISTENTE
Peso unità di volume
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Correlazione
0,80
Peso unità di volume
(t/m³)
Meyerhof ed altri
1,63
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,95
Correlazione
0,80
Peso unità di volume
saturo
(t/m³)
Bowles 1982,
1,86
Terzaghi-Peck
1948/1967
50
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
TERRENI INCOERENTI
Densità relativa
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Angolo di resistenza al taglio
Nspt
Strato 2
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Gibbs & Holtz
1957
Sowers (1961)
Densità relativa
(%)
70,16
Angolo d'attrito
(°)
31,67
Modulo di Young
Nspt
Prof. Strato
(m)
Strato 2
13,12
Nspt corretto per Correlazione
Modulo di Young
presenza falda
(Kg/cm²)
5,30
----Bowles (1982)
140,60
Sabbia Media
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 2
Prof. Strato
(m)
13,12
5,30
Nspt corretto per
presenza falda
-----
Correlazione
Begemann 1974
(Ghiaia con
sabbia)
Modulo
Edometrico
(Kg/cm²)
54,41
Classificazione AGI
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Classificazione
AGI
Classificazione MODERATAME
A.G.I. 1977
NTE
ADDENSATO
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Correlazione
Peso unità di volume
Nspt
Strato 2
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 2
Gamma
(t/m³)
Meyerhof ed altri
Terzaghi-Peck
1948-1967
1,83
Gamma Saturo
(t/m³)
1,94
Modulo di Poisson
Nspt
Strato 2
Modulo di deformazione a taglio
Nspt
Strato 2
13,12
(A.G.I.)
Ohsaki (Sabbie
pulite)
Poisson
0,33
G
(Kg/cm²)
730,75
51
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Velocità onde
Nspt
Strato 2
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Velocità onde
m/s
199,22
Correlazione
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,30
-----
Potenziale
Liquefazione
0.04-0.10
13,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
Correlazione
(m)
presenza falda
5,30
----- Navfac 1971-1982
Liquefazione
Nspt
Strato 2
Seed (1979)
(Sabbie e ghiaie)
Modulo di reazione Ko
Nspt
Strato 2
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
Strato 2
13,12
5,30
-----
Liquefazione Metodo di Shi-Ming (1982)
Strato
VII
Nspt
critico
Strato 2
7,485
VIII
Nspt
critico
12,475
IX
Nspt
critico
Correlazione
Robertson 1983
X
Nspt
critico
19,96
Ko
2,75
Qc
(Kg/cm²)
26,24
Condizione
29,94
Liquefazione
possibile al IX°
Mercalli
52
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
PROVA Nr. 3
Strumento utilizzato...
Prova eseguita in data
Profondità prova
Falda non rilevata
Profondità
(m)
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
1,10
1,20
1,30
1,40
1,50
1,60
1,70
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,30
2,40
2,50
2,60
2,70
2,80
2,90
3,00
3,10
3,20
3,30
3,40
3,50
3,60
3,70
3,80
3,90
4,00
4,10
DPM (DL030 10) (Medium)
20/10/2008
5,80 mt
Nr. Colpi
2
3
2
4
6
8
2
4
5
8
10
16
16
15
17
18
19
18
19
18
17
16
16
15
14
15
14
15
13
16
18
17
16
16
17
16
15
17
16
18
20
Nr. Colpi Calcolo coeff. Res. dinamica Res. dinamica
Pres.
Rivestimento riduzione
ridotta
(Kg/cm²)
ammissibile
sonda Chi
(Kg/cm²)
Herminier Olandesi
(Kg/cm²)
0
0,857
5,72
6,68
0,33
0
0,855
8,56
10,02
0,50
0
0,853
5,70
6,68
0,33
0
0,851
11,36
13,36
0,67
0
0,849
17,01
20,04
1,00
0
0,847
22,63
26,72
1,34
0
0,845
5,64
6,68
0,33
0
0,843
11,27
13,36
0,67
0
0,842
13,33
15,85
0,79
0
0,840
21,29
25,35
1,27
0
0,838
26,56
31,69
1,58
0
0,786
39,87
50,70
2,54
0
0,785
39,78
50,70
2,54
0
0,783
37,21
47,54
2,38
0
0,781
42,09
53,87
2,69
0
0,780
44,47
57,04
2,85
0
0,778
46,84
60,21
3,01
0
0,776
44,28
57,04
2,85
0
0,775
44,38
57,29
2,86
0
0,773
41,96
54,27
2,71
0
0,772
39,55
51,26
2,56
0
0,770
37,15
48,24
2,41
0
0,769
37,08
48,24
2,41
0
0,767
34,69
45,23
2,26
0
0,766
32,32
42,21
2,11
0
0,764
34,56
45,23
2,26
0
0,763
32,20
42,21
2,11
0
0,761
34,44
45,23
2,26
0
0,760
28,41
37,38
1,87
0
0,759
34,90
46,01
2,30
0
0,757
39,20
51,76
2,59
0
0,756
36,95
48,88
2,44
0
0,755
34,72
46,01
2,30
0
0,753
34,66
46,01
2,30
0
0,752
36,77
48,88
2,44
0
0,751
34,54
46,01
2,30
0
0,750
32,33
43,13
2,16
0
0,748
36,58
48,88
2,44
0
0,747
32,85
43,97
2,20
0
0,746
36,90
49,47
2,47
0
0,745
40,94
54,96
2,75
53
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
4,20
4,30
4,40
4,50
4,60
4,70
4,80
4,90
5,00
5,10
5,20
5,30
5,40
5,50
5,60
5,70
5,80
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
22
24
26
28
26
27
25
25
22
21
19
18
19
22
21
23
20
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0,694
0,693
0,691
0,690
0,689
0,688
0,687
0,686
0,685
0,684
0,733
0,732
0,731
0,680
0,679
0,678
0,727
41,94
45,68
49,40
53,12
49,25
51,06
47,21
45,14
39,66
37,80
36,65
34,67
36,55
39,37
37,53
41,05
38,28
60,46
65,95
71,45
76,95
71,45
74,20
68,70
65,79
57,89
55,26
50,00
47,37
50,00
57,89
55,26
60,53
52,63
3,02
3,30
3,57
3,85
3,57
3,71
3,44
3,29
2,89
2,76
2,50
2,37
2,50
2,89
2,76
3,03
2,63
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr. 3
TERRENI COESIVI
Coesione non drenata
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Strato 1
Correlazione
1,00
Prof. Strato
(m)
3,35
Terzaghi-Peck
Correlazione
1,00
Cu
(Kg/cm²)
0,21
Qc
(Kg/cm²)
Robertson (1983)
6,70
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
Correlazione
Eed
(Kg/cm²)
1,00 Stroud e Butler (1975)
15,37
Modulo di Young
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
Correlazione
1,00
Apollonia
Ey
(Kg/cm²)
33,50
Classificazione AGI
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
Correlazione
1,00
Classificaz. A.G.I.
(1977)
Classificazione
POCO
CONSISTENTE
Peso unità di volume
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
Correlazione
1,00
Peso unità di volume
(t/m³)
Meyerhof ed altri
1,66
54
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
3,35
TERRENI INCOERENTI
Densità relativa
Nspt
Strato 2
Peso unità di volume
saturo
(t/m³)
Bowles 1982,
1,86
Terzaghi-Peck
1948/1967
1,00
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Prof. Strato
(m)
Correlazione
Angolo di resistenza al taglio
Nspt
Strato 2
Correlazione
Gibbs & Holtz
1957
Sowers (1961)
Densità relativa
(%)
71,78
Angolo d'attrito
(°)
31,95
Modulo di Young
Nspt
Strato 2
Modulo di Young
(Kg/cm²)
Bowles (1982)
145,60
Sabbia Media
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 2
14,12
5,80
Nspt corretto per
presenza falda
-----
Begemann 1974
(Ghiaia con
sabbia)
Modulo
Edometrico
(Kg/cm²)
56,47
Classificazione AGI
Nspt
Strato 2
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Classificazione
AGI
Classificazione MODERATAME
A.G.I. 1977
NTE
ADDENSATO
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Peso unità di volume
Nspt
Strato 2
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 2
Gamma
(t/m³)
Meyerhof ed altri
Terzaghi-Peck
1948-1967
1,86
Gamma Saturo
(t/m³)
1,94
Modulo di Poisson
Nspt
Strato 2
(A.G.I.)
Poisson
0,33
55
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
Modulo di deformazione a taglio
Nspt
Strato 2
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Velocità onde
m/s
206,67
Correlazione
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,80
-----
Potenziale
Liquefazione
0.04-0.10
14,12
Prof. Strato
Nspt corretto per
Correlazione
(m)
presenza falda
5,80
----- Navfac 1971-1982
Ohsaki (Sabbie
pulite)
G
(Kg/cm²)
782,99
Velocità onde
Nspt
Strato 2
Liquefazione
Nspt
Strato 2
Seed (1979)
(Sabbie e ghiaie)
Modulo di reazione Ko
Nspt
Strato 2
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
Strato 2
14,12
5,80
----Liquefazione Metodo di Shi-Ming (1982)
Strato
VII
Nspt
critico
Strato 2
7,74
VIII
Nspt
critico
IX
Nspt
critico
12,9
Correlazione
Robertson 1983
X
Nspt
critico
20,64
Ko
2,95
Qc
(Kg/cm²)
28,24
Condizione
30,96
Liquefazione
possibile al IX°
Mercalli
56
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
PROVA Nr. 4
Strumento utilizzato...
Prova eseguita in data
Profondità prova
Falda non rilevata
Profondità
(m)
0,10
0,20
0,30
0,40
0,50
0,60
0,70
0,80
0,90
1,00
1,10
1,20
1,30
1,40
1,50
1,60
1,70
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,30
2,40
2,50
2,60
2,70
2,80
2,90
3,00
3,10
3,20
3,30
3,40
3,50
3,60
3,70
3,80
3,90
4,00
4,10
4,20
4,30
DPM (DL030 10) (Medium)
20/10/2008
5,10 mt
Nr. Colpi
2
3
3
2
2
7
7
4
4
11
11
13
12
18
13
15
16
20
17
16
17
16
15
15
14
16
17
20
22
24
23
16
18
16
17
16
15
18
16
18
19
18
18
Nr. Colpi Calcolo coeff. Res. dinamica Res. dinamica
Pres.
Rivestimento riduzione
ridotta
(Kg/cm²)
ammissibile
sonda Chi
(Kg/cm²)
Herminier Olandesi
(Kg/cm²)
0
0,857
4,56
10,02
0,51
0
0,855
5,89
6,68
0,31
0
0,853
5,70
6,68
0,35
0
0,851
5,68
6,68
0,37
0
0,892
8,50
10,02
0,57
0
0,840
22,63
26,72
1,34
0
0,838
22,58
26,72
1,34
0
0,843
8,45
10,02
0,59
0
0,892
32,61
41,20
1,07
0
0,840
26,61
31,69
1,85
0
0,838
31,87
38,03
1,62
0
0,746
37,38
47,54
2,38
0
0,745
39,78
50,70
2,54
0
0,744
44,66
57,04
2,85
0
0,743
39,61
50,70
2,54
0
0,746
37,06
47,54
2,38
0
0,745
44,37
57,04
2,71
0
0,776
49,20
63,38
2,41
0
0,775
39,71
51,26
2,26
0
0,773
37,30
48,24
2,41
0
0,772
41,88
54,27
2,41
0
0,770
37,15
48,24
2,56
0
0,769
34,76
45,23
3,02
0
0,767
37,01
48,24
2,57
0
0,766
32,32
42,21
2,89
0
0,764
36,87
48,24
2,46
0
0,763
39,10
51,26
2,35
0
0,761
45,91
60,30
3,02
0
0,710
44,92
63,26
3,57
0
0,775
46,87
66,13
3,78
0
0,773
46,78
66,13
3,31
0
0,772
39,13
51,76
2,49
0
0,770
39,06
51,76
2,59
0
0,769
34,66
46,01
2,35
0
0,767
36,77
48,88
2,44
0
0,775
34,54
46,01
2,30
0
0,750
38,80
51,76
2,41
0
0,748
38,74
51,76
2,59
0
0,747
34,91
46,72
2,34
0
0,746
36,90
49,47
2,36
0
0,745
32,75
43,97
2,20
0
0,744
34,74
46,72
2,34
0
0,743
34,69
46,72
2,57
57
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
4,40
4,50
4,60
4,70
4,80
4,90
5,00
5,10
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
17
16
16
16
17
16
18
17
0
0
0
0
0
0
0
0
0,741
0,740
0,739
0,738
0,737
0,736
0,735
0,734
36,68
32,55
34,54
32,46
34,44
34,87
32,88
36,70
49,47
43,97
46,72
43,97
46,72
47,37
44,74
50,00
2,68
2,58
2,57
2,61
2,41
2,12
2,38
2,69
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.4
TERRENI COESIVI
Coesione non drenata
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Strato 1
Correlazione
0,90
Prof. Strato
(m)
2,78
Terzaghi-Peck
Correlazione
0,90
Cu
(Kg/cm²)
0,16
Qc
(Kg/cm²)
Robertson (1983)
5,40
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Correlazione
Eed
(Kg/cm²)
0,90 Stroud e Butler (1975)
12,14
Modulo di Young
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Correlazione
0,90
Apollonia
Ey
(Kg/cm²)
33,10
Classificazione AGI
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Correlazione
0,90
Classificaz. A.G.I.
(1977)
Classificazione
POCO
CONSISTENTE
Peso unità di volume
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Correlazione
0,90
Peso unità di volume
(t/m³)
Meyerhof ed altri
1,72
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 1
Prof. Strato
(m)
2,78
Correlazione
0,90
Peso unità di volume
saturo
(t/m³)
Bowles 1982,
1,84
Terzaghi-Peck
1948/1967
58
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
TERRENI INCOERENTI
Densità relativa
Nspt
Strato 2
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Angolo di resistenza al taglio
Nspt
Strato 2
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Gibbs & Holtz
1957
Sowers (1961)
Densità relativa
(%)
72,27
Angolo d'attrito
(°)
30,82
Modulo di Young
Nspt
Prof. Strato
(m)
Strato 2
11,27
Nspt corretto per Correlazione
Modulo di Young
presenza falda
(Kg/cm²)
5,10
----Bowles (1982)
15,10
Sabbia Media
Modulo Edometrico
Nspt
Strato 2
Prof. Strato
(m)
11,27
5,10
Nspt corretto per
presenza falda
-----
Correlazione
Begemann 1974
(Ghiaia con
sabbia)
Modulo
Edometrico
(Kg/cm²)
49,79
Classificazione AGI
Nspt
Strato 2
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Classificazione
AGI
Classificazione MODERATAME
A.G.I. 1977
NTE
ADDENSATO
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Correlazione
Peso unità di volume
Nspt
Strato 2
Peso unità di volume saturo
Nspt
Strato 2
Gamma
(t/m³)
Meyerhof ed altri
Terzaghi-Peck
1948-1967
1,86
Gamma Saturo
(t/m³)
1,91
Modulo di Poisson
Nspt
Strato 2
Modulo di deformazione a taglio
Nspt
Strato 2
11,27
(A.G.I.)
Ohsaki (Sabbie
pulite)
Poisson
0,31
G
(Kg/cm²)
810,11
59
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
Velocità onde
Nspt
Strato 2
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Velocità onde
m/s
189,97
Correlazione
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
5,10
-----
Potenziale
Liquefazione
0.04-0.10
11,27
Prof. Strato
Nspt corretto per
Correlazione
(m)
presenza falda
5,10
----- Navfac 1971-1982
Liquefazione
Nspt
Strato 2
Seed (1979)
(Sabbie e ghiaie)
Modulo di reazione Ko
Nspt
Strato 2
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico)
Nspt
Prof. Strato
Nspt corretto per
(m)
presenza falda
Strato 2
11,27
5,10
-----
Liquefazione Metodo di Shi-Ming (1982)
Strato
VII
Nspt
critico
Strato 2
8,563
VIII
Nspt
critico
11,234
IX
Nspt
critico
Correlazione
Robertson 1983
X
Nspt
critico
21,34
Ko
2,36
Qc
(Kg/cm²)
27,32
Condizione
27,52
Liquefazione
possibile al IX°
Mercalli
60
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
PROSPEZIONE SISMICA A RIFRAZIONE
CARATTERISTICHE DELLE APPARECCHIATURE: Sismografo modulare Geometrics Geode
a 24 canali, con conversione analogico-digitale a 24 bit, ad elevata dinamica, avente le seguenti
caratteristiche principali:
- Range dinamico: 144 dB di sistema.
- Distorsione: 0.0005 % @ 2.0 ms.
- Banda di acquisizione: 1.75-20.000 Hz.
- Accuratezza trigger: 1/32 del passo di campionamento.
- Impedenza: 20 Kohm.
- Filtri in acquisizione: LowCut: 10, 15, 25, 35, 50, 70, 100, 140, 200, 280, 400 Hz 24/48
dB/Octave, Butterworth. Notch: 50, 60, 180 Hz. HighCut: 32, 64, 125, 250, 500, 1000 Hz
24/48 dB/Octave.
- Intervallo di campionamento: 0.02, 0.03125, 0.0625, 0.125, 0.25, 0.5, 1.0, 2.0, 4.0, 8.0,
16.0 msec.
- Lunghezza di registrazione: 16.384 campioni.
- Pre-trigger: fino a tutta la lunghezza di registrazione.
- Delay: da 0 a 9999 ms in passi di una lunghezza di intervallo.
Per il rilievo della velocità del moto del suolo sono stati utilizzati geofoni OYO modello
Geospace, con frequenza di oscillazione di 10 Hz.
TECNICA DI RILEVAMENTO: Lo stendimento SIS1 è stato realizzato a 13 canali
d’acquisizione, con distanza intergeofonica di 5 metri. Per generare onde P rifratte d’ampiezza
rilevabile, è stata utilizzata una mazza del peso di 9 Kg battente su un piattello metallico. E’ stato
effettuato, un congruo numero di punti d’energizzazione, per la cui precisa ubicazione si rimanda
ai modelli di velocità allegati.
INTERPRETAZIONE: I dati acquisiti dall’elaborazione dei sismogrammi costituiscono i primi
tempi d’arrivo degli impulsi sismici longitudinali (onde di compressione) ai vari geofoni dello
61
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
stendimento. Il metodo d’interpretazione utilizzato è stato del tipo tomografico, che ha consentito
di evidenziare, in maniera migliore, eventuali variazioni laterali di velocità.
Per l’elaborazione dei dati di campagna è stato utilizzato il software RAYFRACT, adatto per il
processing di dati di profili sismici a rifrazione con elevate coperture, che consente di gestire
reali contesti geologici. E’ stata utilizzata la tecnica d’inversione tomografica WET (Wavepath
Eikonal Traveltime), che permette il calcolo delle traiettorie dell’onda (wavepath) attraverso le
soluzioni alle differenze finite dell’eikonal equation, che esprime la propagazione dell’onda in un
mezzo isotropo. Quindi, poiché utilizza le soluzioni di detta equazione, è considerata una tecnica
ad alta frequenza, rapida ed efficiente. Per la rappresentazione della propagazione dell’onda la
WET utilizza il concetto di “volume di Fresnel”, definito come l’insieme delle onde che hanno
tempi di percorso differenti per al più mezzo periodo. Attraverso calcoli iterativi viene
aggiornato il modello di velocità e vengono ripetuti gli step definiti, fino al raggiungimento della
convergenza. Il software determina, tramite l’algoritmo per l’inversione tomografica WET, quella
che è la soluzione ottimale. La bontà del modello dipende dalla geometria dello stendimento,
dalle distribuzioni di velocità nel sottosuolo, dal numero e dalla posizione dei punti
d’energizzazione (shots).
I risultati dell’elaborazione sono presentati in forma grafica nei seguenti elaborati:
Modello di velocità: rappresenta il risultato ottimale ottenuto; le velocità sono rappresentate
in scale cromatiche comprese tra il minimo ed il massimo valore determinato.
Percorso dei raggi sismici: consente di verificare il percorso dei raggi sismici e,
conseguentemente, la copertura raggiunta. Anche in questo caso la rappresentazione è
ottenuta utilizzando una scala cromatica.
Diagramma delle dromocrone: visualizza le dromocrone misurate in campagna con quelle
calcolate (cross).
MODELLI DI VELOCITÀ SIS1: Il modello di velocità ottenuto ha consentito d’investigare una
profondità massima di circa 21 metri. S’individua un orizzonte sismico superficiale discontinuo,
dove le velocità delle onde longitudinali (Vp) non superano i 430 m/sec, e possono essere
associate alla coltre eluvio-colluviale. Nell’orizzonte sismico sottostante le velocità delle onde P
62
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
variano tra 430 m/sec e 500 m/sec, e possono essere associate a depositi sabbiosi da poco a
mediamente addensati. Sotto quest’orizzonte sismico si riscontra un aumento delle velocità delle
onde di compressione (Vp), che raggiungono valori superiori agli 800 m/sec nella parte inferiore
del modello. Tali valori di velocità sono riferibili a depositi sedimentari da mediamente addensati
a addensati, presumibilmente in parte litificati nella parte inferiore del sismostrato più profondo.
MODULI ELASTICI DINAMICI: I moduli elastici dinamici relativi agli orizzonti sismici definiti
nei modelli tomografici, sono forniti partendo dai valori medi delle velocità delle onde
longitudinali (Vp) determinate. Per il calcolo delle velocità delle onde trasversali (Vs), sono stati
adottati opportuni valori dei coefficienti di Poisson. I valori dei pesi di volume ( ) sono
indicativi.
Tabella dei moduli elastici dinamici medi.
Coefficiente di Poisson
Velocità onde longitudinali Vp (m/sec)
Velocità onde trasversali Vs (m/sec)
Peso di volume (g/cm3)
Modulo di Young Edin (Mpa)
Modulo di Rigidità G (Mpa)
Coltre eluviocolluviale
Sabbie
mediamente
addensate
0.355
370
175
1.70
144.5
53.3
0.348
600
290
1.80
415.2
154.0
63
-10
-5
0
5
10
0
5
10
Coltre di copertura
15
2
20
25
30
Sabbie addensate
35
Sabbie mediamente addensate
Sabbie da poco a mediamente addensate
3
MODELLO DI VELOCITA' SIS2
40
4
Velocità onde P (m/sec)
1000
980
960
940
920
900
880
860
840
820
800
780
760
740
720
700
680
660
640
620
600
580
560
540
520
500
480
460
440
420
400
45
50
55
Coltre eluvio-colluviale e/o di frana
60
-10
-5
0
5
10
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
64
-1 0
-5
0
0
5
10
15
20
25
15
5
30
8
9
10
12
13
G ra d o d i co p e rtu ra (n .)
11
10
35
7
15
19
P E R C O R S O D E I R A G G I S IS M IC I S IS 2
40
3
45
50
55
60
-1 0
-5
0
5
10
15
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
65
0
1
2
4
5
6
14
16
17
18
20
DITTA: FERRI LEONARDO ED ALTRI
♦ STUDIO GEOLOGICO E GEOTECNICO♦
66