Impermeabilizzazione
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Impermeabilizzazione
Il codice di pratica Iglae All’interno Come impermeabilizzare le coperture continue Semplicità esecutiva Velocità di posa Di un codice di pratica relativo all’impermeabilizzazione delle coperture continue si sentiva l’esigenza. Il problema principale, che ha reso le questioni sulle opere d’impermeabilizzazione le responsabili del 70% delle vertenze legali d’edilizia civile, è infatti la mancanza di un corretto coordinamento tra le figure coinvolte nella progettazione e nella posa della copertura. Lo strutturista, che progetta il solaio di copertura, spesso scegliendo per motivi tecnico-economici un solaio alleggerito con blocchi in polistirene espanso sinterizzato rigenerato; il termotecnico, che verifica la resistenza termica del solaio, che potrebbe scegliere un prodotto termoisolante non compatibile con la soluzione che sarà poi scelta per la stratigrafia impermabile e l’utilizzo finale della copertura; il progettista dell’edificio che, d’accordo con il costruttore, stabilisce l’inserimento o meno del massetto di pendenza e la protezione finale del sistema di copertura, purtroppo trascurando spesso le incompatibilità con gli strati immediatamente sottostanti; l’impermeabilizzatore, che interviene in un momento successivo alle fasi precedenti con il compito di progettare una soluzione d’impermeabilizzazione compatibile con tutte le scelte già operate da altri professionisti; l’arredatore o il tecnico dell’acustica, che a copertura ultimata può scegliere di inserire per motivi tecnici e estetici un controsoffitto che varia le condizioni termoigrometriche precedenti. Ultima non ultima arriva l’impresa incaricata delle manutenzioni che, chiamata a intervenire qualche anno dopo la consegna dell’opera, può trovarsi nelle condizioni di non poter eseguire il suo lavoro di riparazione o rifacimento per una mancata considerazione dell’accessibilità all’elemento di tenuta, agli scarichi, agli altri elementi accessori della copertura e alla superficie d’impermeabilizzazione sottostante gli impianti di condizionamento. Non è sorprendente, allora, che la maggior parte delle polizze assicurative riguardanti le opere d’impermeabilizzazione stipulate negli anni Ottanta siano state in breve disdettate e non lo è nemmeno che l’Iglae – Istituto per la Garanzia dei Lavori Affini per l’Edilizia – abbia sentito l’esigenza di creare una Commissione Tecnica con la presenza di tutte le figure coinvolte per stabilire delle regole chiare e oggettive. Il risultato fu un primo Codice di Pratica, redatto nel 1993, del quale l’edizione 2006 rappresenta la versione rivista in seguito alle modifiche delle normative Uni-En, l’evolversi della produzione e delle metodologie di posa. Il nuovo Codice di Pratica è elaborato in cinque capitoli e quattro appendici. I primi affrontano l’acquisizione della terminologia riguardante gli elementi e gli accessori che possono essere utilizzati nella progettazione e nella realizzazione delle coperture continue, la conoscenza delle varie tipologie di membrane e materiali termoisolanti con le loro metodologie di posa in opera, la comprensione del corretto utilizzo, disposizione e applicazione dei diversi elementi. Le appendici riguardano aspetti specifici, come i particolari esecutivi e i suggerimenti pratici di carattere tecnico, le condizioni generali della fornitura, il calcolo d’estrazione da vento sulle coperture continue. Protezione speciale Per tetti in legno Malta cementizia Sotto il rivestimento ceramico Coperture pedonabili Guaine e accessori Riparazioni Soluzioni per dighe e piscine Impermeabilizzazione Tecniche di impermabilizzazione per la costruzione del nuovo Ospedale di Bergamo. Realizzata una vasca impermeabile a perfetta tenuta d’acqua a protezione delle fondazioni e delle pareti perimetrali interrate anche nei casi in cui la prima falda, a seguito di forti piogge, raggiunga il livello superficiale del terreno Come costruire su un terreno acquitrinoso I problemi geologici del terreno. Le caratteristiche del terreno su cui è in costruzione il nuovo ospedale di Bergamo, si presentavano «difficili». Le informazioni tecniche di base descrivevano un’area dalle caratteristiche geologiche e geotecniche molto impegnative sia dal punto di vista meccanico sia per la presenza di una doppia falda acquifera: una in profondità (attorno ai 10 metri) separata da uno strato d’argilla da un’altra falda superficiale. Un terreno che per le sue caratteristiche, forse più simili a quelle di un acquitrino o di una marcita, non era mai stato considerato edificabile fino a oggi. I progettisti si trovarono di fronte alla missione di realizzare, in tempi molto rapidi, un complesso edilizio di elevate qualità tecnologiche e inserite in un ambito architettonico futuristico sopra un sito instabile e poco propenso a ricevere i ca- I numeri dell’Ospedale volume del nuovo ospedale 600.000 mc area destinata al nuovo ospedale 320.000 mq superficie totale dei vari piani del nuovo ospedale 150.000 mq superficie del pronto soccorso 4.000 mq posti letto accreditabili 1200 posti a sedere del centro congressi 500 ambulatori 226 L’area di cantiere del nuovo ospedale di bergamo vista dall’alto. sale operatorie 36 richi di un complesso edilizio. Hanno dovuto pensare a soluzioni per un adeguato consolidamento del terreno senza prendere in considerazione l’impiego di strutture interamente metalliche: problemi di protezione al fuoco, costi maggiori, difficoltà di delocalizzare la produzione dei manufatti tramite l’impiego di prefabbricati. La scelta quindi è caduta su una tecnica di consolidamento del terreno impiegata negli Stati Uniti e in alcuni paesi del Nord Europa: la creazione di colonne di ghiaia. Consolidamento del terreno e impermeabilizzazione della struttura. Il terreno di fondazione, al termine di un’estesa e accurata indagine geologica e geotecnica affidata a studi specializzati, è stato trattato creando colonne di ghiaia realizzate con Posa della membrana impermeabilizzante pregetto Preprufe per la torre 4 nella zona nord-est. macchinari dedicati che hanno creato dei fori nel terreno tramite un tubo d’acciaio con diametro di circa 60 cm e per una profondità di 7 m. Una volta realizzato il foro si è provveduto al riempimento con ghiaia compattata per vibrazione. Al termine del lavoro si ottiene un immediato miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno adiacente alla torri 7 piani per ogni torre 5 piani della piastra centrale 3 Imprese appaltatrici • • • • Dec spa, Bari Sacaim, Venezia Busi Impianti, Bologna Termigras Bergamo, Bergamo • Grace Impermeabilizzazione e protezione struttura Posa della membrana impermeabilizzante pregetto preprufe nell’area della platea. 48 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com colonna in ghiaia, dovuto in parte alla compressione del terreno attorno al foro e in parte alla presenza della ghiaia compattata: in questo caso si è passati da un originale 0,5 kg/cmq a un ottimo valore di circa 2 kg/cmq. L’operazione è stata eseguita 25mila volte realizzando le colonne a distanze di circa 50 cm una dall’altra secondo uno schema di posizionamento che tiene conto dei carichi gravanti sul terreno, per una lunghezza totale di circa 18omila m con l’impiego di oltre 50mila costruzione. Altro fattore da non sottovalutare è la velocità di realizzazione del consolidamento e la sua assoluta programmabilità nella gestione dei tempi di cantiere: una volta consolidato una porzione di terreno si può, infatti, già provvedere alla stesura del magrone, quindi alla fase di impermeabilizzazione e alla successiva realizzazione della fondazione. Il risparmio di tempo in cantiere è notevole. Si è inoltre provveduto alla stabilizzazione della falda, variabile nei vari periodi dell’anno, Posa della membrana impermeabilizzante per la torre 2 mc di ghiaia. Si è trattato di una soluzione vincente con un ottimo rapporto qualitàprezzo. Si è dimostrata efficace nel miglioramento meccanico del terreno e nell’uniformazione dei cedimenti strutturali assoluti e differenziali entro valori controllabili e accettabili in rapporto alla tipologia edilizia in poggiata al terreno compattato tramite i pali di ghiaia con il risultato aggiuntivo di ottenere un effetto smorzante sulla struttura nel caso di eventi sismici. L’impermeabilizzazione. Una volta che si è provveduto al consolidamento e al livellamento del terreno alla profondità di scavo prevista per le fondazioni si è passati alla fase di impermeabilizzazione vera e propria. La prima operazione effettuata è stata la realizzazione del magrone di sottofondazione in conglome- unita alla caratteristica di essere facilmente riparabile. Il sistema pre-getto Preprufe è basato su una membrana composta da un robusto film di polietilene ad alta densità (Hdpe), impermeabile ad acqua, vapore d’acqua e gas, accoppiato a una speciale matrice multilaminare. La matrice speciale multilaminare, presente da un lato della membrana, sviluppa una fortissima capacità di adesione quando sollecitata dalla pressione del calcestruzzo fresco durante la fase di getto e successivo Impermeabilizzazione delle pareti verticali a livello 0 della torre 3. tramite la realizzazione e la messa in opera di una rete di pozzi, distribuita sull’area interessata a seguito di uno studio preventivo del comportamento dei livelli di falda. La fondazione non risulta collegata ai pali di fondazione con i conseguenti problemi di scapitozzature. La fondazione risulta ap- rato cementizio, realizzato con un dosaggio di 150 kg/mc di cemento R32,5. Per soddisfare il requisito di tenuta al gas Radon, oltre che alla resistenza all’acqua e all’umidità di risalita, è stato adottato il sistema Preprufe prodotto dalla Grace, che offre una notevole facilità di messa in opera indurimento. Il meccanismo si esplica attraverso un forte legame di tipo meccanico che avviene quando il calcestruzzo, ancora nella sua fase liquida, s’incastra progressivamente nella matrice morbida e deformabile accoppiata al film di Hdpe. Il sistema di impermeabilizzazione trova le sue mag- Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 giori applicazioni nelle strutture interrate orizzontali e verticali, sia in falda oppure no, nelle strutture in contatto con edifici confinanti e/o diaframmi/paratie, nei parcheggi pluripiano interrati, nelle vasche e serbatoi, negli impianti chimici industriali, nelle gallerie e nei tunnel artificiali. Nel corso della fase di applicazione non si sono presentati particolari problemi di logistica e di approvvigionamento del materiale che, potendo rimanere esposto anche 40 giorni senza pregiudicare Impermeabilizzazione delle pareti verticali della torre 3 in zona sud-ovest. l’adesione che si svilupperà al getto di calcestruzzo, ha consentito la massima elasticità nelle varie fasi di realizzazione del lavoro, con un consistente miglioramento dei tempi di posa. Questa semplicità di applicazione ha consentito di applicare 90.000 mq di Preprufe con un velocità Protezione speciale per tetti in legno No all’umidità sottotetto D elta–Foxx Plus è il telo sottotetto extra, resistente a tutto, traspirante per tetti senza ventilazione interna. È un telo sottotetto impermeabile con induzione speciale aperta alla diffusione del vapore acqueo. Il materiale è a induzione speciale aperta alla diffusione del vapore acqueo (altamente traspirante) e impermeabile su tessuto non tessuto in Pes. Ha un valore Sd 0,02 m Delta-Foxx Plus in tetti con struttura rigida senza ventilazione interna, assorbe ed evacua i residui dell’umidità passante. L’isolamento resta asciut- operativa impressionante: una squadra di tre persone può applicare fino a 1000 mq al giorno. Molto interessante l’utilizzo del Post-Getto Bituthene 8000, una membrana autoadesiva autosigillante, ad elevata resistenza con composto super-aderente in gomma-bitumene (foto 9 e 10), di cui sono stati applicati 30.000 mq circa. Come giunti d’espansione la scelta è caduta su un altro prodotto della Grace: il Serviseal 240, un sistema WaterStop in pvc con elemen- Il prodotto visto nell’applicazione per il rifacimento della copertura del Duomo di Siena. to idroespansivo coestruso omologato anche per utilizzo con acqua potabile e impiegato per un posizionamento esterno alla struttura di calcestruzzo. Direttamente sul Preprufe sono state gettate le fondazioni: a plinto, di tipo continuo, a trave rovesciata, a platea, in funzione delle necessità architettoni- Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 che, distributive o impiantistiche. Il risultato finale è praticamente una vasca impermeabile a perfetta tenuta d’acqua a protezione delle fondazioni e delle pareti perimetrali interrate anche nei casi in cui la prima falda, a seguito di forti piogge, raggiunga il livello superficiale del terreno. Sicurezza. Per concludere, un breve cenno alla sicurezza e alla sorveglianza all’interno dell’area del cantiere. Le misure adottate dalla direzione dei lavori sono molto severe. Oltre alle verifiche periodiche sulle condizioni garantite ai lavoratori (a cui partecipano la direzione generale dell’Azienda ospedaliera, l’Asl, le organizzazioni sindacali e la direzione dei lavori), i tecnici del coordinamento per la sicurezza nell’area di cantiere verificano giornalmente il rispetto delle misure di sicurezza, confrontandosi poi settimanalmente con i capi squadra e i capi cantiere. Con la collaborazione degli organismi paritetici territoriali (Cpt-Cpta-Opta) vengono inoltre svolte sessioni di formazione in loco, dedicate alle lavorazioni più complesse e rischiose. L’area del cantiere è inoltre sorvegliata in tutti gli accessi pedonali e carrabili, verificando badge e documenti d’identità sia delle maestranze sia dei visitatori. • Roberto Cestari to e funzionante in modo costante. Queste caratteristiche lo rendono, assieme alla banda autoadesiva integrata che garantisce la perfetta ermeticità all’aria, rendono questo prodotto essenziale per un tetto a risparmio energetico. Messa in opera: grazie al peso di 270 g/mq facilità e sicurezza di posa risultano ottimizzate. Nessuna deformazione. Nessun avvallamento; Lo strato speciale ad alta resistenza allo strappo è tranquillamente calpestabile se posato su supporto rigido. Il retro di Delta-Foxx Plus non si «attacca» alle fibre della struttura. Con gli accessori Delta, l’impermeabilità è assicurata anche nel caso di pendenze inferiori alla norma. • speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com 49 Malta cementizia bicomponente elastica impermeabilizzante e protettiva. La realizzazione delle piscine del Centro Sportivo di Forlimpopoli con vasche in calcestruzzo e piastrelle Sotto la ceramica l’uso di Elastocem D i recente inaugurazione, il centro sportivo «Piscine e Sport» di Forlimpopoli (Forlì-Cesena) è un impianto che si estende su una superficie di circa 5300 mq con una vasca di nuoto a sei corsie per una lunghezza canonica di 25 m cui si aggiungono altre due vasche di minor grandezza. Il progetto, commissionato dal Centro sportivo del comune, è stato realizzato dalla Società Cooperativa di Forlì, Clm. zo, muratura e ceramica. Al termine della fase d’indurimento si crea uno strato flessibile, resistente agli agenti atmosferici aggressivi e totalmente impermeabile all’acqua fino a una pressione positiva di 1,5 atmosfere. L’applicazione Prima di procedere alla stesura dello strato impermeabilizzante, l’im- presa si è assicurata di rimuovere ogni presenza di sporco da tutta la superficie da trattare tramite un idrolavaggio con acqua in pressione. Poi si è passati alla rasatura delle pa- zione di un secondo strato di malta Elastocem per uno spessore di circa 2 mm. Trascorsi 4 giorni di essiccazione si è proceduto con l’applicazione delle piastrelle in gres. La realizzazione Si prevedeva la costruzione di tre vasche in calcestruzzo rivestite internamente da piastrelle in ceramica simili a quelle utilizzate per il rivestimento del pavimento interno del Centro, in modo da ottenere un ambiente molto luminoso. L’impermeabilizzazione. Si trattava quindi di impermeabilizzare in maniera definitiva le vasche prima di procedere al rivestimento in ceramica. L’intervento interessava un’area di circa 2mila mq ed è stato affidato all’impresa Pavitech di Forlimpopoli. L’impermeabilizzante. La scelta del materiale impermeabilizzante è caduta su un prodotto fornito da Adesital di Ubersetto di Fiorano (Modena): Elastocem, una malta impermeabilizzante bicomponente a base di cementi, inerti selezionati, additivi speciali e polimeri sintetici in dispersione acquosa. In fase d’applicazione, miscelando i due componenti si ottiene un impasto scorrevole e facilmente applicabile anche in verticale in spessore fino a 2 mm tramite una sola mano. Elastocem, grazie all’elevato contenuto di resine sintetiche e alla loro qualità, possiede un’eccellente adesione su tutte le superfici in calcestruz- L’ingresso del Centro Sportivo di Forlimpopoli e la piscina a lavori ultimati. CICLO DI IMPERMEABILIZZAZIONE 1. Dopo la pulizia di sottofondo, applicare il nastro impermeabilizzante Adeband in corrispondenza delle giunzioni pavimento-parete annegandolo nella malta di Elastocem. 2. Applicare con spatola liscia un primo strato di Elastocem nello spessore di 2 mm. 3. Applicare la rete in fibra annegandola completamente e uniformemente nello strato di Elastocem. 4. Dopo l’essicazione dello strato impermeabilizzante, incollare le piastrelle con Adeplan Extra 30 Spessore o Adebond + Latex El 300. 5. A collante essiccato, stuccatura della ceramica con Fugamica miscelato con lattice Imper 21. sigillare il giunto fra pavimento e parete con Adesil Ad o Sp 308. 6. Sistema di ripristino Elastocem senza demolizione del vecchio pavimento. reti verticali delle vasche. A tale scopo si è utilizzato un rasante composto da cementi, inerti di granulometria selezionata, resine e additivi con un’ottima stendibilità e tissotropia che ne facilita l’applicazione a parete con una perfetta adesione al calcestruzzo: Adesital Rd80. Al fine di migliorare l’adesione al calcestruzzo il rasante Rd80 è stato miscelato al 50% con Latex G100, un lattice di gomma sintetica in dispersione acquosa. Tale miscelazione permette di migliorare l’adesione su superfici in calcestruzzo lisce e inassorbenti, aumentare la resistenza alla flessione e all’abrasione, incrementare i valori d’impermeabilità e di resistenza al gelodisgelo nonché la resistenza chimica agli acidi e alcali diluiti alle soluzioni saline e agli olii. Il passo successivo è stata l’applicazione sull’intera superficie della vasca di un primo strato di Elastocem rafforzato da rete in fibra di vetro apprettata, resistente agli agenti alcalini, indicata per la microarmatura di rasature interne ed esterne. Ad essiccazione avvenuta si è passati all’applica- Per questa lavorazione l’impresa ha scelto Adebond ed Extra 30 Spessore, due adesivi cementizi in polvere a lungo tempo aperto. Anche in questo caso si è provveduto a miscelare al 50% i prodotti con un lattice adesivizzante e altamente elasticizzante, Latex El 300. Come ultima fase dei lavori si è proseguito con la stuccatura delle piastrelle. Per quest’operazione è stato impiegato Fugamagica 5/20, uno stucco cementizio a grana grossa, adatto alla fugatura di piastrelle ceramiche da 5 a 20 mm. Si tratta di un prodotto in polvere a base di cemento, inerti selezionati, resine sintetiche, additivi idrofuganti e pigmenti colorati resistenti agli alcali e ai detergenti. Disponibile in diversi colori, resiste alla luce nel tempo mantenendo inalterato il colore originale. Nella preparazione dello stucco si è provveduto a miscelare Fugamagica 5/20 con Imper 21, un additivo polimerico liquido per malta cementizia per fughe che aumenta le resistenze meccaniche, l’impermeabilità e la flessibilità degli stucchi per la fugatura delle piastrelle. • Giorgio Rossi 50 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 Risanamento della copertura pedonabile dell’Ospedale di Lamezia Terme Utilizzata una guaina elastomerica liquida, adatta a tutti gli stress ambientali Applicata in poco tempo e....senza errori I Segnare 626173 cartolina servizio informazioni l tempo, la continua e diretta esposizione agli agenti atmosferici e soprattutto la collocazione e gli interventi di manutenzione e ammodernamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento dell’aria avevano deteriorato pesantemente le caratteristiche d’impermeabilizzazione della copertura dell’Ospedale di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro. I problemi. La normale guaina bituminosa, applicata in origine, era fortemente deteriorata. Il fattore di rischio più preoccupante era la presenza di strutture tecniche (i canali d’aerazione, gli impianti di climatizzazione e riscaldamento, i servomeccanismi) agganciate mediante fissaggio meccanico, senza alcun impiego di soluzioni protettive, direttamente sulla copertura impermeabi- meabilizzazione della copertura hanno richiesto un tempo di realizzazione di 10 giorni con l’impegno di una squadra formata da tre posatori. 1. Pulizia del supporto e ripristino delle parti ammalorate. 2. Applicazione di Floorgum Primer su tutta la superficie rivestita da membrana bituminosa. 3. Applicazione di banda elastica Safety Joint su ogni raccordo, giunto, giunto di dilatazione e ripresa di getto in abbinamento con l’impermeabilizzante liquido elastico Acriflex Winter. 4. Applicazione della rete in fibra di vetro Polites su tutta la superficie piana. 5. Applicazione di Acriflex Winter in due mani fino alla totale copertura della rete Polites. 6. Ad essiccazione dell’impermeabilizzante, applicare Floorgum finitura in due mani a rullo così da proteggere l’Acriflex Winter e renderlo pedonabile. Posa in opera. La velocità d’applicazione e la limita- Applicazione di Acriflex Winter. La copertura dell’Ospedale di Lamezia Terme. lizzata. Per ridurre i costi di rimozione del vecchio strato impermeabilizzante e, visto «l’affollamento» delle apparecchiature e delle condotte dedicate al condizionamento, si decise di operare direttamente sulla copertura già rivestita dalla normale guaina bituminosa affidando i lavori all’impresa Corige e la direzione Lavori all’ing. G. Astorino. Impermeabilizzanti. Scel- ti e impiegati prodotti della società Diasen srl, in particolare: Acriflex Winter, una guaina elastomerica liquida, adatta a tutti gli stress ambientali. Si tratta di un impermeabilizzante liquido bicomponente cementizio a base d’acqua, formulato con resina stirolo acrilica plastificata e cemento modificato. Possiede capacità di resistenza ai ristagni d’acqua, ai raggi Uv, alle basse e alte temperature ed è particolarmente indicato per l’impermeabilizzazione di terrazzi, tetti piani, superfici pedonabili. Polites, un’armatura in fibra di vetro con una particolare struttura filamentosa all’interno della maglia, che, impregnata di prodotti impermeabilizzanti liquidi cementizi o bituminosi, garantisce la resistenza alla trazione sia longitudinale sia trasversale ed evita il galleggiamento. Il Polites presenta speciali «alette antigalleggiamento», che impediscono alla rete di galleggiare una volta impregnata dal prodotto, rendendo così molto più semplice, veloce e sicura la sua applicazione. Floorgum, un manto sintetico carrabile multiuso formulato con resine epoxy stirolo acriliche all’acqua. Resistente a tutte le intemperie e con ottime doti di carrabilità. Fasi d’intervento. I lavori di risanamento e di imper- Applicazione ad air-less con rete Polites. La copertura nel corso dell’intervento. La copertura a intervento ultimato. Guaine e accessori www.rivistedigitali.com löber, azienda specializzata nella produzione di guaine e accessori per il tetto, offre un’ampia gamma di guaine dotate di una duplice funzione: proteggere i materiali sottostanti dall’u- K sterno. Le guaine presentano elevati valori di traspirabilità (En Iso 12572/ClimaB – ca 1200 g/mqxd) e di impermeabilizzazione (En 20811 – >1500 mm) e un’ottima resistenza meccanica. Gra- toposte a pesanti sollecitazioni si consiglia l’adozione di Permo Forte e Permo Ultra SK. In particolare Permo Ultra Sk, guaina originariamente studiata per i tetti in cemento, ma utilizzabile anche su altamente traspirante e impermeabilizzante, una griglia di rinforzo per garantire la massima resistenza allo strappo e alla trazione, quindi uno strato di velcro in grado di ancorarsi alla struttura e assicurare la perfetta adesione al supporto e alla tenuta all’aria. Su tavolati caratterizzati da superfici più lisce Permo easy e Permo light offrono la soluzione più idonea. Permo Classic è la guaina da tempo ben nota sul mercato e apprezzata per le sue doti di resistenza e impermeabilizzazione. Per le pareti è stata studiata una guaina ad hoc, Permo midità, dalle infiltrazioni, dalla polvere, dal vento e dai parassiti, ma permettere contemporaneamente anche la diffusione del vapore dal tetto verso l’e- zie alla loro differente grammatura e ai diversi valori di resistenza meccanica, le guaine rispondono a svariate esigenze. Su superfici ruvide o sot- quelli in legno, è costituita da quattro strati: un tessuto protettivo esterno superiore antiscivolo e resistente al calpestio, una membrana in poliolefine assorbire tutte le irregolarità spesso presenti sulle superfici in calcestruzzo. La guaina è dotata di due strisce di colla butilica ai bordi inferiori, per Vert, già predisposta in rotoli di altezza variabile. L’impiego della guaina nella composizione del «sistema» tetto risulta fondamentale perché, oltre a zione della probabilità d’errore sono le caratteristiche più importanti del sistema Diasen. Infatti, rispetto ai normali sistemi d’impermeabilizzazione, Acriflex Winter non prevede nessuna saldatura, né a caldo né a freddo, creando un film unico sulla superficie e, grazie agli speciali raccordi Safety Joint, riesce a formare un unico corpo sempre elastico, resistente agli stress di dilatazione e contrazione tipici delle superfici di copertura. Il sistema Acriflex è sostanzialmente innovativo anche rispetto ad altri impermeabilizzanti liquidi. Infatti, grazie alla sua composizione chimica, 80% resina e 20% cemento modificato, che lo rende molto liquido e perfettamente lavorabile, il prodotto riesce a percolare tra le maglie della speciale armatura Polites e ad agganciarsi tenacemente al supporto evitando così la dispendiosa fase d’impregnazione dell’armatura sul prodotto fresco. Grazie a queste caratteristiche l’impresa che ha eseguito i lavori ha evitato di utilizzare un sistema sandwich cioè: prima mano di prodotto, stesura dell’armatura sulla prima mano ancora fresca e impregnazione della stessa nella prima mano, seconda mano di prodotto a copertura totale. In questo modo è stata risparmiata una notevole quantità di tempo e si è evitata la possibilità del rischio «effetto cartella» che si può correre utilizzando il sistema sandwich: la prima mano di prodotto si asciuga troppo velocemente e la seconda mano rischia sempre di non integrarsi con la prima. Evitare questa fase ha significato snellire il processo d’applicazione e ridurre la possibilità d’errore da parte dell’applicatore. Inoltre è stato stimato che questo sistema d’intervento eseguito direttamente sulla vecchia guaina bituminosa abbia fatto risparmiare al committente una cifra compresa tra i 35mila e i 40mila euro. Si è inoltre evitata anche la produzione di una notevole quantità di rifiuti! • Per tetti asciutti e traspiranti Roberto Cestari 51 fungere da elemento impermeabilizzante, crea le premesse per la tenuta d’aria dell’ambiente, contribuendo al risparmio energetico. Uno dei motivi per cui i prodotti Klöber vengono utilizzati anche in bioedilizia. In piena ottemperanza alle nuove normative, tutte le guaine e i freni al vapore Klöber vengono già consegnati al cliente con la marcatura CE riportata sulla confezione e con una dichiarazione di conformità che assicura una garanzia del prodotto di die(S. Pi.) ci anni. • Segnare 331654 cartolina servizio informazioni speciale impermeabilizzazione Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 52 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 Riparazioni. La guaina liquida bituminosa Elastik di Edilchimica può essere utilizzata per riparare eventuali rotture delle guaine bituminose in rotoli ed è disponibile anche nella versione autoestinguente e antiradice Interventi di ripristino su guaine bituminose I mpermeabilizzare con la guaina bituminosa liquida: Edilchimica con Elastik offre una soluzione valida sia nei casi di interventi ex novo su superfici nuove che in quelli di ripristino di superfici già impermeabilizzate ma danneggiate. Si tratta di una guaina liquida elastomero bituminosa che resiste all’invecchiamento e ai raggi ultravioletti garantendo una perfetta adesione su tutti i materiali, anche in presenza di acqua stagnante. Per le impermeabilizzazioni ex novo il prodotto si applica con pennello, con rullo o a spruzzo con idonea apparecchiatura La guaina liquida elastomero bituminosa all’acqua Elastik. airless, avendo cura di non procedere all’intervento con temperature inferiori a 5 °C o comunque in condizioni atmosferiche avverse, perché lo strato ancora umido potrebbe essere dilavato dall’acqua piovana o I supporti sintetici. rovinato dal gelo. Dopo l’applicazione si può procedere alla verniciatura: se si utilizza la vernice sintetica all’acqua Colorbit è necessario attendere 48 ore, mentre sono necessari 1520 giorni se si intende pro- 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Da sapere confezioni taniche da 20 kg applicazione spatola liscia consumi 2,8 – 3,3 kg/mq stoccaggio 12 mesi in luogo fresco e asciutto, teme il gelo W inkler (Cologno Monzese, Milano) ha messo a punto, attraverso la divisione Ricerca & Sviluppo, una serie di soluzioni semplici ed efficaci che comprende additivi per cls e promotori di adesione, malte per il ripristino e il recupero del cls, impermeabilizzanti liquidi e in pasta, cedere con vernici all’alluminio in solvente Allumisol o Allumisol 12/14. Nei casi di distacco della saldatura tra due teli di guaina bituminosa in rotoli, che causa infiltrazioni di acqua nei locali sotto- stanti l’applicazione prevede l’incollaggio, con Elastik, del supporto antifessura, un tessuto non tessuto di poliestere da 100g/mq. Dopo si può procedere alla verniciatura del supporto antifessura, sempre usando l’Elastik, e infine alla saturazione dello spessore del supporto. La quantità di prodotto necessaria varia a seconda del tipo di lavoro da eseguire e una media si può quantificare in 1-2 kg/mq; diverse le confezioni in cui è disponibile per soddisfare ogni tipo di richiesta: cartuccia, tubetto, tubo, latta, fusto. Una versione particolare 1. Su superfici irregolari. 2. Riparazione di vecchie guaine. 3. impermeabilizzazione e sigillatura dei pali dell’illuminazione pubblica. 4. Protezione antiruggine e impermeabile di tutte le superfici metalliche. 5. L’incollaggio di pannelli isolanti su superfici traspiranti. 6. Uso su vecchi tetti metallici. 7. Sigillatura impermeabile dei particolari anche umidi. 8. Applicazione a spruzzo per grandi superfici. 9. Operazione di manutenzione. Pronto all’uso in pasta a base acquosa, additivato con speciali resine ad alta elasticità Uno «scudo» di protezione membrane bitume-polimero, disarmanti, resine per pavimenti civili e industriali, resine per la protezione del cls e una svariata gamma di prodotti speciali. Si tratta di una serie articolata di prodotti, dotati di particolari caratteristiche in grado di rispondere alle più diffuse problematiche dell’edilizia moderna. Ma questa intraprendente azienda non si ferma e investe continuamente sulla formulazione di prodotti sempre più innovativi e sicuri per l’ambiente e per l’uomo. Con questo spirito nasce Scudo System. Scudo System: cos’è e dove si usa. Formulato specificatamente per l’impermeabilizzazione di muri di fondazione e controterra, Scudo System è un prodotto pronto all’uso in pasta a base acquosa, additivato con speciali resine ad alta elasticità e cariche di gomma resistenti al punzonamento. La sua formulazione, particolarmente innovativa, di Elastik è stata studiata in maniera specifica per in tutte le applicazioni in cui è richiesta la certificazione di reazione al fuoco ai fini della prevenzione incendi. Il prodotto, che si chiama Elastik No Fire, ha ottenuto la classe 1 di reazione al fuoco; per quanto riguarda l’applicazione e il consumo sono analoghi a quelli di Elastik e la confezione disponibile è la latta da 20 kg. Elastik antiradice è invece specifico per la realizzazione dell’impermeabilizzazione di giardini pensili o di fioriere per cui si intenda garantire la tenuta impermeabile del prodotto bituminoso dall’aggressione delle radici; anche in questo caso il prodotto ricalca Elastik come indicazioni di applicazione ed è venduto in latte dal peso di 20 kg. Nei casi in cui è necessario, si può utilizzare, per rinforzare la guaina, l’armatura Tnt, uno speciale tessuto non tessuto di poliestere a filo continuo da 30 g/mq facilmente impregnabile, che si utilizza immergendolo nella prima mano di prodotto liquido contemporaneamente alla sua stesura; dopo 24 ore si procede a dare la seconda mano di guaina liquida, che va a coprire completamente l’armatura di rinforzo. I teli vanno sovrapposti l’uno all’altro di almeno 10 cm. • consente l’applicazione del prodotto in una sola passata, senza necessità di primer, né di mano d’opera specializzata. Sgusciando gli angoli tra platea e fondazione, Scudo System consente di applicare un vero strato protettivo su tutta la superficie e, dopo l’indurimento, che, a seconda della temperatura può necessitare dai 4 ai 10 giorni, è in grado di sopportare il reinterro anche in assenza di membrane bugnate in Hdpe. Scudo System è elastico e sopporta anche eventuali assestamenti del supporto. • Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 Caratteristiche altezza 1 m lunghezza 5 m spessore 1.5 mm peso rotolo 8,5 kg speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com 53 Telo impermeabilizzante. Barriera di bentonite sodica idroespansiva e bitume modificato. Grazie alla composizione, l’espansione è controllata e mantiene inalterate la sua proprietà impermeabilizzante Soprattutto per strutture fuori terra P Il telo impermeabilizzante ricoperto con sabbie silicee. Esempio di posa con un sormonto minimo di 5 cm. zante anche quando la presenza di acqua è abbondante e persistente. La capacità di autoriparazione. Kunisheet, grazie alla sua proprietà di espansione, si autoripara nel caso in cui possa venire danneggiato da elementi che possano forarne la super- ficie anche per effetto di chiodi di fissaggio. Facilità di applicazione. Il telo è facilmente applicabile al supporto grazie alla sua estrema manegevolezza e leggerezza. È necessario sormontare il telo di almeno 5 cm su ogni lato. L’effetto im- permeabilizzante è garantito dalla presenza combinata di asfalto, bentonite sodica, silice e tessuto-non-tessuto. Stabilità. La bentonite di sodio è un minerale inorganico che mantiene inalterate nel tempo le sue caratteristiche. La per- centuale del composto bentonitico in peso rappresenta circa il 50% del peso totale. Applicazioni. Il telo è particolarmente adatto all’impermeabilizzazione di terrazzi o manufatti dove non sia necessario un elevato contrasto con cal- cestruzzo, soprattutto per strutture fuori terra (giardini pensili, vasche o fontane di piccole dimensioni). Il confinamento del telo deve essere effettuato con basso spessore di cls o terra (5 cm) e con un sormonto di almeno 5 cm. • Segnare 366599 cartolina servizio informazioni rodotto da Kunimine Industries e importat dalla Proind di Opera (Milano), Kunisheet è una combinazione di bentonite (minerale naturale con capacità espansive) su supporto di tessuto-non-tessuto e uno speciale asfalto modificato la cui superficie è stata trattata con silice. Il risultato è un rivestimento impermeabilizzante di nuova concezione. Le particelle di bentonite e gli elementi bituminosi sono uniti fisicamente e distribuiti uniformemente sulla superficie di Kunisheet, il tutto a formare un corpo unico: il telo. Le proprietà espansive. Grazie alla composizione bentonite-bitume l’espansione del telo è controllata e mantiene inalterate nel tempo la sua proprietà impermeabiliz- 54 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 Membrana cementizia bicomponente elastica, fibrorinforzata senza rete di armatura. SikaLastic-150, studiata per tutte quelle situazioni «critiche» in cui l’impermeabilizzazione è difficile, come nei serbatoi e nelle altre opere destinate al contenimento dell’acqua. Con soli 3 mm di spessore è possibile compensare fessure del supporto ampie fino a 1,5 mm Soluzioni in controspinta per dighe e piscine I deata per proteggere gli immobili da ogni forma d’infiltrazione d’acqua, sia atmosferica che di falda, SikaLastic-150 è una membrana cementizia bicomponente elastica, fibrorinforzata senza rete di armatura. Grazie alla sua elevata resistenza, alla sua compatibilità a ogni situazione di cantiere e al costo in opera contenuto, SikaLastic-150 è adatta a essere utilizzata su differenti superfici su cui esercita l’impermeabilizzazione per pressione positiva (vasche, serbatoi, canali, piscine), per controspinta (garage, locali, fosse ascensori), per semplice umidità (fioriere e pareti contro terra). Il prodotto è formato da due componenti predosati, resina liquida e polvere cementizia, e grazie alla sua composizione la guaina garantisce un’adesione totale sulla maggior parte dei materiali di supporto: cemento, pietra, laterizio, legno, fino a metallo e ceramica. L’elevata elasticità consente inoltre di fare ponte sulle fessure e compensare le discontinuità del supporto, riuscendo a deformarsi senza andare incontro a rotture. Dopo l’indurimento SikaLastic-150 è flessibile come una gomma; con soli 3 mm di spessore è possibile compensare fessure del supporto ampie fino a 1,5 mm. La protezione che il prodotto offre alle superfici su cui Tre possibili applicazioni di SikaLastic-150: una diga, una piscina, un serbatoio I due componenti di SikaLastic-150: il liquido in canestro da 6,4 l e la polvere in sacco da 20 kg viene applicata comporta la resistenza agli agenti atmosferici e ai composti chimici diluiti, l’impermaebilità all’acqua e allo stesso tempo la permeabilità al vapor acqueo, per non impedire la traspirazione. SikaLastic garantisce anche la totale atossicità, non alterando le proprietà e le caratteristiche dell’acqua. L’applicazione. Prima di applicare SikaLastic-150, che può anche essere usato senza demolizione su supporti già piastrellati, bisogna pulire il sottofondo e rimuovere ogni eventuale parte incoerente allo scopo di ottenere una superficie sana, compatta e omogenea. Per preparare la guaina, il componente A, il liquido in canestro da 6,4 l, e il componente B, la polvere in sacco da 20 kg, vanno versati in un contenito- re e miscelati con cura utilizzando un idoneo utensile meccanico per un tempo di 3-4 minuti. Per l’impasto è necessario utilizzare nella loro interezza il contenuto di entrambe le confezioni, per evitare disomogeneità, e non bisogna aggiungere altri ingredienti o acqua. Il prodotto può essere utilizzato su superfici grandi e piccole; l’applicazione, che è semplice e veloce, può essere fatta a spruzzo, in caso di vaste superfici continue, o manuale, a spatola o a rullo. Nell’eventualità dell’applicazione manuale la prima fase si realizza nello stendere, utilizzando una spatola dentata da 3 mm, il primo strato dell’impasto SikaLastic-150; nell’applicarlo bisogna esercitare la giusta pressione sul sottofondo allo scopo di ottenere uno spessore regolare e costante di circa 2 mm. L’inserimento di una fibra di vetro resistente agli alcali è opportuna laddove ci si trovi in condizioni particolari, ovvero in presenza di forti movimenti strutturali o di fessure di elevata ampiezza; in questi casi la fibra deve essere annegata nel primo strato di malta ancora fresca. L’applicazione del secondo strato di SikaLastic può essere fatta quando il primo strato si è sufficientemente rappreso e irruvidito e bisogna utilizzare una spatola liscia. Quando anche il secondo strato comincia a rapprendersi può essere utilizzato un frattazzino di spugna, una cazzuola metallica o il dorso della cazzuola per ottenere una migliore finitura. La superficie è poi compatibile con siccessive lavorazioni o finiture: è rifinibile con vernici Sikagard, adesivi SikaCeram, guaine liquide Sikafloor. • gisce formando prodotti idrati insolubili e molto stabili, di natura basica, per il risanamento di murature soggette a umidità di risalita capillare, quale malta di aggancio desalinizzante. 3. Applicazione dell’intonaco. Sul supporto rappreso ma fresco costituito per la regolarizzazione delle superfici, si procede all’applicazione di Arcadia Risanante, intonaco macroporoso di risanamento a base di calce idraulica pozzolanica, esente da cemento e prodotti ferrosi. Un ciclo per contrastare i danni dovuti all’umidità di risalita capillare L’uso di un intonaco macroporoso L a presenza nelle zone inferiori della muratura di umidità capillare in controspinta di risalita (con conseguente formazione di sali igroscopici) può comportare nel tempo un distacco della tinteggiatura. 1. Asportazione dell’intonaco danneggiato, fino a 80 cm al di sopra delle zone dove è riconoscibile il confine tra l’intonaco danneggiato e l’intonaco ancora in buono stato. L’intonaco va rimosso totalmente, sino ad arrivare alla muratura sottostante, asportando inoltre l’eventuale malta friabile tra le fughe dei mattoni per una profondità di almeno 2 cm. Si esegue successivamente l’idrolavaggio della superficie con acqua in pressione per togliere ogni traccia di polvere, sporco e residue parti friabili. 2. Regolarizzazione della superficie. Sulla muratura lasciata asciugare si effettua la spazzolatura a secco dei sali superficiali resi- dui, l’umidificazione delle superfici, l’ugualizzazione delle maggiori cavità e delle irregolarità superficiali e l’ applicazione di un rinzaffo d’ancoraggio con Arcadia Rinzaffo, malta desalinizzante a base di calce idraulica pozzolanica, esente da cemento e prodotti ferrosi, che rea- Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com 55 Wg-Cem di Gattocel può essere utilizzato su superfici orizzontali o verticali per ottenere in direzione incrociata ririsultati di elevata resistenza contro le infiltrazioni di acqua e umidità. Si può usare su spetto alla prima; ogni terrazze, balconi, superfici in calcestruzzo, vecchie pavimentazioni, massetti, intonaci strato deve avere uno Un manto impermeabile, flessibile, resistente e calpestabile T Le confezioni delle due componenti di Wg-Cem. di terrazze, balconi, superfici in calcestruzzo, vecchie pavimentazioni, massetti, intonaci; WgCem viene utilizzato anche per impermeabilizzare muri di fondazione controterra, fioriere, canali di gronda e tutte le superfici aventi geometrie irregolari e prima della posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica (anche in caso di sovrapposizioni). Inoltre Wg-Cem garantisce l’impermeabilità di piscine, vasche per il contenimento di acqua, box doccia, bagni. Il prodotto consente un restauro ottimale di scantinati, garage, sotterranei, muri di contenimento, fondazioni, vani di ascensori, cunicoli e ambienti con murature piene a contatto diretto con il terreno (umidità in spinta negativa). Per quanto riguarda l’applicazione, la premessa è che i supporti da trattare siano coerenti e puliti. È L’applicazione di Ggg, la guaina liquida acrilica impermeabilizzante. necessario quindi Eliminare polvere, efflorescenze, parti in fase di distacco e tracce di trattamenti precedenti con idropittura vecchia, vernici, olii, residui di altri trattamenti e così via. Anche eventuali scanalature devono essere eliminate, ripristinando la planarità delle superfici evitando forti scalinature, parti mancanti, nidi di ghiaia o altro che possa ostacolare una corretta stesura del prodotto. Se i supporti risultano essere molto sfarinanti è il caso di procedere al consolidamento con G-Primer mentre eventuali residui bituminosi devono essere trattati con Primer Bt e, su supporti molto assorbenti, bisogna inumidire preventivamente con acqua evitando di lasciare ristagni. Una copertura a falde trattata con Spg. Componente B nel Componente A, che sono commercializzate in confezioni da 2,2 e 22 kg, che prevedono un rapporto predosato 10:1. Per ottenere un impasto omogeneo bisogna usare per 2/3 minuti un trapano a frusta a basso numero di giri (500 giri/min. circa) avendo cura di evitare di inglobare aria durante quest’operazione. Applicazione Bisogna utilizzare una spatola liscia e stendere una prima mano di prodotto facendolo aderire bene al supporto creando una copertura uniforme; a prodotto indurito si deve stendere la seconda mano Preparazione Wg-Cem si prepara aggiungendo lentamente il Il prodotto applicato nei lavori di risanamento della Biblioteca nazionale di Bari. 4. Esecuzione della finitura. Si passa poi alla finitura liscia e piana delle superfici, per renderle idonee ai successivi interventi, con Intocalce, rasante minerale in polvere a base di calce idrata, calce idraulica, dotato di elevata diffusività al vapore, buona resistenza, plasticità e potere ancorante. • Segnare AL8644 cartolina servizio informazioni ra i prodotti studiati per le soluzioni di impermeabilizzazione da Gattocel, Wg-Cem è l’impermeabilizzante cementizio bicomponente fibrorinforzato con il quale è possibile ottenere un manto impermeabile, flessibile, resistente e calpestabile. Il trattamento eseguito con Wg-Cem conferisce alle superfici trattate un’elevata resistenza contro le infiltrazioni di acqua e umidità e le protegge le superfici trattate anche da agenti atmosferici, piogge acide, smog, anidride carbonica, cloruri (carbonatazione) e dai cicli di gelo e disgelo. Il manto di copertura ha inoltre ottime doti di flessibilità ed elasticità così da essere in grado di assorbire tutti i movimenti strutturali senza creare lesioni o microfessure e, grazie alla composizione con un elevato contenuto di resine, Wg-Cem aderisce perfettamente a substrati di diversa natura anche in caso di presenza di umidità. Le possibilità in cui è possibile utilizzare WgCem sono molteplici, sia su superfici orizzontali che verticali. Il prodotto può essere utilizzato per l’impermeabilizzazione spessore non superiore a 2 mm. In caso di superfici deformabili o sottoposte a movimenti strutturali è opportuno inserire, sulla prima mano di prodotto fresco, una rete in fibra di vetro o sintetica, antialcalina, idonea per rasature, a maglia quadra di 4x4 mm e con un peso di circa 100 gr/mq. Wg-Cem può essere rifinito con uno strato superficiale di Ggg o Spg. Ggg è una guaina liquida acrilica impermeabilizzante a elevata elasticità a base di resine acriliche pure disponibile in cinque colori: bianco/trasparente, grigio, rosso mattone, terracotta, verde; Spg è un impermeabilizzante acrilico in emulsione additivato con fibre sintetiche, disponibile in bianco e grigio, che permette di realizzare una membrana elastica, impermeabile, resistente e calpestabile. • 56 speciale impermeabilizzazione www.rivistedigitali.com Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177 La bentonite è alla base di tutti i prodotti della linea Magi di Maxfor, particolarmente indicata nell’impermeabilizzazione di opere di ingegneria civile e idraulica quali parcheggi interrati, gallerie stradali e ferroviarie, strutture sotto falda, vasche interrate, bacini idrici e di raccolta acque oltre che in copertura La tecnologia della bentonite per stazioni e metropolitane L a linea Magi di Maxfor comprende prodotti altamente specializzati applicati a tecnologie di ultima generazione per risolvere problemi di impermeabilizzazione delle strutture. Si tratta di una serie di prodotti tutti a base di bentonite sodica: la membrana Dual seal vlp, i giunti Superstop e il Dualtite. Dual seal vlp è una membrana in Hdpe e bentonite sodica naturale che viene impiegata per impermeabilizzazioni continue di massima efficacia. Le sue caratteristiche sono un coefficiente di per- Il cantiere della Metropolitana di Milano nella tratta Molino Dorino-Rho Fiera durante l’intervento di impermeabilizzazione meabilità all’acqua del 2,7x10-13 cm/sec, una tenuta al battente idrostatico di 0,45 Mpa, allungamento a rottura del 535%, massima pressione a rigonfiamento di 0,08 Mpa. Superstop è un cordolo totalmente bentonitico che si utilizza per la sigillatura di giunti di ripresa di getto orizzontali e verticali su calcestruzzo; caratterizzato da totale inorganicità, ha un’espansione in acqua fino al 600% e una tenuta al carico idrostatico testato fino a 30 m di altezza. Dulatite è un waterstop accoppiato in pvc e bentonite sodica per giunti di lavoro o di dilatazione. I prodotti osmotici della linea Magi sono particolarmente adatti per applicazioni su interrati, dighe, condotte forzate, gallerie, ovunque si debbano affrontare interventi in controspinta o di contenimento d’acqua, stabilizzando i componenti solubili del cemento. Il sistema è stato utilizzato per l’impermeabilizzazione della metropolitana milanese nella tratta della linea rossa da Molino Dorino a Rho Fiera. L’applicazione. Prima della posa della membrana le superfici sia orizzontali che verticali devono essere drenate, scaricate e aggottate e devono risultare puliti, privi di residui di acque stagnate e di materiali incoerenti. Per quanto riguarda le superfici verticali e la posa della membrana per pareti, paratie o diaframmi, la membrana Dual Seal Vlp va posizionata, se necessario previo posizionamento del tessuto non tessuto, e fissata a mezzo chiodature con rondella realizzate sui sormonti (che devono essere di almeno 15 cm) a distanza di circa 45 cm. Sulla sommità la membrana viene fissata con un profi- lo metallico tipo Paraterm. In corrispondenza di giunti strutturali e/o riprese di getto bisogna raddoppiare la membrana per un’altezza di 60 cm secondo i dettagli costruttivi di progetto. La membrana esposta all’esterno va protetta con un tessuto non tessuto da 200/300 g/mq o impiegando il tipo Lg, poi si può procedere al getto di parete. Nelle impermeabilizzazioni delle solette di fondo, bisogna creare il piano di appoggio alla membrana stendendo un magrone sulla superficie, che deve essere poi lisciata e privata di eventuale acqua stagnan- te. Se necessario per l’operatività del cantiere si deve posizionare un tessuto non tessuto di circa 600 g/mq, dopodiché si può stendere la membrana e fissarla con graffettature in corrispondenza dei sormonti, che devono essere di almeno 10 cm. Dopo un ulteriore strato di magrone per protezione della membrana si può procedere al getto della platea di fondazione. Anche per l’impermeabilizzazione delle coperture la premessa è un piano di posa pulito, liscio e senza acqua stagnante, su cui la membrana viene posi- zionata e fissata con graffettature in corrispondenza dei sormonti, di almeno 10 cm. Nei sormonti va posizionato il nastro Vlp, per garantire la continuità del politene ad alta densità della membrana. Alle estremità e nei collegamenti terminali la membrana dovrà essere fissata con chiodi e rondelle con il profilo metallico tipo Paraterm. Se richiesto va fissato poi un tessuto non tessuto di circa 600/800 kg/mq, poi la membrana va zavorrata con calcestruzzo o materiali equivalenti per un sovraccarico complessivo di almeno 250 kg/mq. •