Impermeabilizzazione

Transcript

Impermeabilizzazione
Il codice di pratica Iglae
All’interno
Come impermeabilizzare
le coperture continue
Semplicità esecutiva
Velocità di posa
Di un codice di pratica relativo all’impermeabilizzazione delle coperture continue si sentiva l’esigenza. Il problema
principale, che ha reso le questioni sulle opere d’impermeabilizzazione le responsabili del 70% delle vertenze legali d’edilizia civile, è infatti la mancanza di
un corretto coordinamento tra le figure
coinvolte nella progettazione e nella posa della copertura. Lo strutturista, che
progetta il solaio di copertura, spesso scegliendo per motivi tecnico-economici un solaio alleggerito con
blocchi in polistirene
espanso sinterizzato
rigenerato; il termotecnico, che verifica
la resistenza termica
del solaio, che potrebbe scegliere un
prodotto termoisolante non compatibile
con la soluzione che sarà poi scelta per
la stratigrafia impermabile e l’utilizzo finale della copertura; il progettista dell’edificio che, d’accordo con il costruttore,
stabilisce l’inserimento o meno del massetto di pendenza e la protezione finale
del sistema di copertura, purtroppo trascurando spesso le incompatibilità con
gli strati immediatamente sottostanti;
l’impermeabilizzatore, che interviene
in un momento successivo alle fasi precedenti con il compito di progettare una
soluzione d’impermeabilizzazione compatibile con tutte le scelte già operate da
altri professionisti; l’arredatore o il tecnico dell’acustica, che a copertura ultimata può scegliere di inserire per motivi tecnici e estetici un controsoffitto
che varia le condizioni termoigrometriche precedenti. Ultima non ultima arriva l’impresa incaricata delle manutenzioni che, chiamata a intervenire
qualche anno dopo la consegna dell’opera, può trovarsi nelle condizioni di non
poter eseguire il suo lavoro di riparazione o rifacimento per una mancata considerazione dell’accessibilità all’elemento
di tenuta, agli scarichi, agli altri elementi
accessori della copertura e alla superficie d’impermeabilizzazione sottostante
gli impianti di condizionamento.
Non è sorprendente, allora, che la maggior parte delle polizze assicurative
riguardanti le opere d’impermeabilizzazione stipulate negli anni Ottanta siano
state in breve disdettate e non lo è nemmeno che l’Iglae – Istituto per la Garanzia dei Lavori Affini per l’Edilizia –
abbia sentito l’esigenza di creare una
Commissione Tecnica con la presenza di
tutte le figure coinvolte per stabilire delle regole chiare e oggettive. Il risultato fu
un primo Codice di Pratica, redatto nel
1993, del quale l’edizione 2006 rappresenta la versione rivista in seguito alle modifiche delle normative Uni-En, l’evolversi della produzione e delle metodologie di posa. Il nuovo Codice di
Pratica è elaborato in cinque capitoli e
quattro appendici. I primi affrontano
l’acquisizione della terminologia riguardante gli elementi e gli accessori che possono essere utilizzati nella progettazione e nella realizzazione delle coperture
continue, la conoscenza delle varie tipologie di membrane e materiali termoisolanti con le loro metodologie di
posa in opera, la comprensione del corretto utilizzo, disposizione e applicazione dei diversi elementi. Le appendici riguardano aspetti specifici, come i particolari esecutivi e i suggerimenti pratici di carattere tecnico, le condizioni generali della fornitura, il calcolo d’estrazione
da vento sulle coperture continue.
Protezione speciale
Per tetti in legno
Malta cementizia
Sotto il rivestimento ceramico
Coperture pedonabili
Guaine e accessori
Riparazioni
Soluzioni per dighe e piscine
Impermeabilizzazione
Tecniche di impermabilizzazione per la costruzione del nuovo Ospedale di
Bergamo. Realizzata una vasca impermeabile a perfetta tenuta d’acqua a protezione delle fondazioni e delle pareti perimetrali interrate anche nei casi in cui la prima
falda, a seguito di forti piogge, raggiunga il livello superficiale del terreno
Come costruire su un terreno acquitrinoso
I
problemi geologici del
terreno. Le caratteristiche del terreno su cui è
in costruzione il nuovo
ospedale di Bergamo, si
presentavano «difficili».
Le informazioni tecniche
di base descrivevano un’area dalle caratteristiche
geologiche e geotecniche
molto impegnative sia dal
punto di vista meccanico
sia per la presenza di una
doppia falda acquifera:
una in profondità (attorno
ai 10 metri) separata da
uno strato d’argilla da
un’altra falda superficiale.
Un terreno che per le sue
caratteristiche, forse più
simili a quelle di un acquitrino o di una marcita,
non era mai stato considerato edificabile fino a
oggi. I progettisti si trovarono di fronte alla missione di realizzare, in tempi molto rapidi, un complesso edilizio di elevate
qualità tecnologiche e inserite in un ambito architettonico futuristico sopra
un sito instabile e poco
propenso a ricevere i ca-
I numeri dell’Ospedale
volume del nuovo ospedale
600.000 mc
area destinata
al nuovo ospedale
320.000 mq
superficie totale dei vari piani
del nuovo ospedale
150.000 mq
superficie del pronto soccorso
4.000 mq
posti letto accreditabili
1200
posti a sedere
del centro congressi
500
ambulatori
226
L’area di cantiere del nuovo ospedale di bergamo vista dall’alto.
sale operatorie
36
richi di un complesso edilizio. Hanno dovuto pensare a soluzioni per un
adeguato consolidamento del terreno senza prendere in considerazione
l’impiego di strutture interamente metalliche: problemi di protezione al fuoco, costi maggiori, difficoltà di delocalizzare la
produzione dei manufatti
tramite l’impiego di prefabbricati. La scelta quindi è caduta su una tecnica
di consolidamento del terreno impiegata negli Stati Uniti e in alcuni paesi del
Nord Europa: la creazione
di colonne di ghiaia.
Consolidamento del terreno e impermeabilizzazione della struttura. Il
terreno di fondazione, al
termine di un’estesa e accurata indagine geologica e geotecnica affidata a
studi specializzati, è stato
trattato creando colonne di
ghiaia realizzate con
Posa della membrana impermeabilizzante pregetto Preprufe
per la torre 4 nella zona nord-est.
macchinari dedicati che
hanno creato dei fori nel
terreno tramite un tubo
d’acciaio con diametro di
circa 60 cm e per una
profondità di 7 m. Una
volta realizzato il foro si è
provveduto al riempimento con ghiaia compattata per vibrazione. Al
termine del lavoro si ottiene un immediato miglioramento delle caratteristiche meccaniche del
terreno adiacente alla torri
7
piani per ogni torre
5
piani della piastra centrale
3
Imprese appaltatrici
•
•
•
•
Dec spa, Bari
Sacaim, Venezia
Busi Impianti, Bologna
Termigras Bergamo,
Bergamo
• Grace
Impermeabilizzazione
e protezione struttura
Posa della membrana impermeabilizzante pregetto preprufe
nell’area della platea.
48
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
colonna in ghiaia, dovuto in
parte alla compressione del
terreno attorno al foro e in
parte alla presenza della
ghiaia compattata: in questo caso si è passati da un originale 0,5 kg/cmq a un ottimo valore di circa 2 kg/cmq.
L’operazione è stata eseguita 25mila volte realizzando
le colonne a distanze di circa 50 cm una dall’altra secondo uno schema di posizionamento che tiene conto
dei carichi gravanti sul terreno, per una lunghezza totale di circa 18omila m con
l’impiego di oltre 50mila
costruzione. Altro fattore da
non sottovalutare è la velocità di realizzazione del consolidamento e la sua assoluta
programmabilità nella gestione dei tempi di cantiere:
una volta consolidato una
porzione di terreno si può, infatti, già provvedere alla stesura del magrone, quindi alla fase di impermeabilizzazione e alla successiva realizzazione della fondazione.
Il risparmio di tempo in cantiere è notevole. Si è inoltre
provveduto alla stabilizzazione della falda, variabile
nei vari periodi dell’anno,
Posa della membrana impermeabilizzante
per la torre 2
mc di ghiaia. Si è trattato di
una soluzione vincente con
un ottimo rapporto qualitàprezzo. Si è dimostrata efficace nel miglioramento meccanico del terreno e nell’uniformazione dei cedimenti strutturali assoluti e differenziali entro valori controllabili e accettabili in rapporto alla tipologia edilizia in
poggiata al terreno compattato tramite i pali di ghiaia
con il risultato aggiuntivo
di ottenere un effetto smorzante sulla struttura nel caso
di eventi sismici.
L’impermeabilizzazione.
Una volta che si è provveduto al consolidamento e al
livellamento del terreno alla profondità di scavo prevista per le fondazioni si è
passati alla fase di impermeabilizzazione vera e propria. La prima operazione
effettuata è stata la realizzazione del magrone di sottofondazione in conglome-
unita alla caratteristica di essere facilmente riparabile.
Il sistema pre-getto Preprufe è basato su una membrana composta da un robusto
film di polietilene ad alta
densità (Hdpe), impermeabile ad acqua, vapore d’acqua e gas, accoppiato a una
speciale matrice multilaminare. La matrice speciale
multilaminare, presente da
un lato della membrana, sviluppa una fortissima capacità
di adesione quando sollecitata dalla pressione del calcestruzzo fresco durante la
fase di getto e successivo
Impermeabilizzazione delle pareti verticali
a livello 0 della torre 3.
tramite la realizzazione e la
messa in opera di una rete di
pozzi, distribuita sull’area
interessata a seguito di uno
studio preventivo del comportamento dei livelli di falda. La fondazione non risulta collegata ai pali di fondazione con i conseguenti
problemi di scapitozzature.
La fondazione risulta ap-
rato cementizio, realizzato
con un dosaggio di 150
kg/mc di cemento R32,5.
Per soddisfare il requisito di
tenuta al gas Radon, oltre
che alla resistenza all’acqua
e all’umidità di risalita, è
stato adottato il sistema Preprufe prodotto dalla Grace, che offre una notevole
facilità di messa in opera
indurimento. Il meccanismo
si esplica attraverso un forte legame di tipo meccanico
che avviene quando il calcestruzzo, ancora nella sua
fase liquida, s’incastra progressivamente nella matrice
morbida e deformabile accoppiata al film di Hdpe. Il
sistema di impermeabilizzazione trova le sue mag-
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
giori applicazioni nelle strutture interrate orizzontali e
verticali, sia in falda oppure
no, nelle strutture in contatto con edifici confinanti e/o
diaframmi/paratie, nei parcheggi pluripiano interrati,
nelle vasche e serbatoi, negli impianti chimici industriali, nelle gallerie e nei
tunnel artificiali. Nel corso
della fase di applicazione
non si sono presentati particolari problemi di logistica e
di approvvigionamento del
materiale che, potendo rimanere esposto anche 40
giorni senza pregiudicare
Impermeabilizzazione delle pareti verticali
della torre 3 in zona sud-ovest.
l’adesione che si svilupperà
al getto di calcestruzzo, ha
consentito la massima elasticità nelle varie fasi di realizzazione del lavoro, con
un consistente miglioramento dei tempi di posa.
Questa semplicità di applicazione ha consentito di
applicare 90.000 mq di
Preprufe con un velocità
Protezione speciale per tetti in legno
No all’umidità sottotetto
D
elta–Foxx Plus è il
telo sottotetto extra,
resistente a tutto, traspirante per tetti senza ventilazione interna. È un telo sottotetto impermeabile con induzione speciale
aperta alla diffusione del
vapore acqueo. Il materiale è a induzione speciale aperta alla diffusione del vapore acqueo (altamente traspirante) e impermeabile su tessuto non
tessuto in Pes.
Ha un valore Sd 0,02 m
Delta-Foxx Plus in tetti
con struttura rigida senza
ventilazione interna, assorbe ed evacua i residui
dell’umidità passante.
L’isolamento resta asciut-
operativa impressionante:
una squadra di tre persone può applicare fino a
1000 mq al giorno. Molto
interessante l’utilizzo del
Post-Getto Bituthene 8000,
una membrana autoadesiva autosigillante, ad elevata resistenza con composto super-aderente in
gomma-bitumene (foto 9 e
10), di cui sono stati applicati 30.000 mq circa.
Come giunti d’espansione
la scelta è caduta su un altro
prodotto della Grace: il Serviseal 240, un sistema WaterStop in pvc con elemen-
Il prodotto visto nell’applicazione per il rifacimento della copertura del Duomo di Siena.
to idroespansivo coestruso
omologato anche per utilizzo con acqua potabile e impiegato per un posizionamento esterno alla struttura
di calcestruzzo. Direttamente
sul Preprufe sono state gettate le fondazioni: a plinto, di
tipo continuo, a trave rovesciata, a platea, in funzione
delle necessità architettoni-
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
che, distributive o impiantistiche. Il risultato finale è
praticamente una vasca impermeabile a perfetta tenuta
d’acqua a protezione delle
fondazioni e delle pareti perimetrali interrate anche nei
casi in cui la prima falda, a
seguito di forti piogge, raggiunga il livello superficiale del terreno.
Sicurezza. Per concludere,
un breve cenno alla sicurezza e alla sorveglianza all’interno dell’area del cantiere. Le misure adottate dalla direzione dei lavori sono
molto severe. Oltre alle verifiche periodiche sulle condizioni garantite ai lavoratori
(a cui partecipano la direzione generale dell’Azienda
ospedaliera, l’Asl, le organizzazioni sindacali e la direzione dei lavori), i tecnici
del coordinamento per la sicurezza nell’area di cantiere
verificano giornalmente il
rispetto delle misure di sicurezza, confrontandosi poi
settimanalmente con i capi
squadra e i capi cantiere.
Con la collaborazione degli
organismi paritetici territoriali
(Cpt-Cpta-Opta) vengono
inoltre svolte sessioni di formazione in loco, dedicate
alle lavorazioni più complesse e rischiose. L’area del
cantiere è inoltre sorvegliata in tutti gli accessi pedonali
e carrabili, verificando badge e documenti d’identità
sia delle maestranze sia dei
visitatori. • Roberto Cestari
to e funzionante in modo
costante. Queste caratteristiche lo rendono, assieme alla banda autoadesiva integrata che garantisce la perfetta ermeticità all’aria, rendono
questo prodotto essenziale per un tetto a risparmio energetico.
Messa in opera: grazie al
peso di 270 g/mq facilità
e sicurezza di posa risultano ottimizzate. Nessuna
deformazione. Nessun
avvallamento; Lo strato
speciale ad alta resistenza allo strappo è tranquillamente calpestabile
se posato su supporto rigido.
Il retro di Delta-Foxx Plus
non si «attacca» alle fibre
della struttura. Con gli
accessori Delta, l’impermeabilità è assicurata anche nel caso di pendenze
inferiori alla norma. •
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
49
Malta cementizia bicomponente elastica impermeabilizzante e protettiva. La realizzazione
delle piscine del Centro Sportivo di Forlimpopoli con vasche in calcestruzzo e piastrelle
Sotto la ceramica l’uso di Elastocem
D
i recente inaugurazione, il centro sportivo «Piscine e Sport» di
Forlimpopoli (Forlì-Cesena) è un impianto che si
estende su una superficie
di circa 5300 mq con una
vasca di nuoto a sei corsie per una lunghezza canonica di 25 m cui si aggiungono altre due vasche di minor grandezza.
Il progetto, commissionato dal Centro sportivo
del comune, è stato realizzato dalla Società Cooperativa di Forlì, Clm.
zo, muratura e ceramica.
Al termine della fase d’indurimento si crea uno strato flessibile, resistente agli
agenti atmosferici aggressivi e totalmente impermeabile all’acqua fino
a una pressione positiva
di 1,5 atmosfere.
L’applicazione
Prima di procedere alla
stesura dello strato impermeabilizzante, l’im-
presa si è assicurata di rimuovere ogni presenza di
sporco da tutta la superficie da trattare tramite un
idrolavaggio con acqua in
pressione. Poi si è passati alla rasatura delle pa-
zione di un secondo strato di malta Elastocem per
uno spessore di circa 2
mm. Trascorsi 4 giorni di
essiccazione si è proceduto con l’applicazione
delle piastrelle in gres.
La realizzazione
Si prevedeva la costruzione di tre vasche in calcestruzzo rivestite internamente da piastrelle in
ceramica simili a quelle
utilizzate per il rivestimento del pavimento interno del Centro, in modo
da ottenere un ambiente
molto luminoso.
L’impermeabilizzazione. Si trattava quindi di
impermeabilizzare in maniera definitiva le vasche
prima di procedere al rivestimento in ceramica.
L’intervento interessava
un’area di circa 2mila mq
ed è stato affidato all’impresa Pavitech di Forlimpopoli.
L’impermeabilizzante.
La scelta del materiale
impermeabilizzante è caduta su un prodotto fornito da Adesital di Ubersetto di Fiorano (Modena): Elastocem, una
malta impermeabilizzante bicomponente a
base di cementi, inerti
selezionati, additivi speciali e polimeri sintetici
in dispersione acquosa.
In fase d’applicazione,
miscelando i due componenti si ottiene un impasto scorrevole e facilmente applicabile anche
in verticale in spessore
fino a 2 mm tramite una
sola mano.
Elastocem, grazie all’elevato contenuto di resine sintetiche e alla loro qualità, possiede un’eccellente adesione su tutte
le superfici in calcestruz-
L’ingresso del Centro Sportivo di Forlimpopoli e la piscina a lavori ultimati.
CICLO DI IMPERMEABILIZZAZIONE
1. Dopo la pulizia di sottofondo, applicare il nastro impermeabilizzante Adeband in corrispondenza delle giunzioni pavimento-parete annegandolo nella malta di Elastocem.
2. Applicare con spatola liscia un primo strato di Elastocem
nello spessore di 2 mm.
3. Applicare la rete in fibra annegandola completamente e
uniformemente nello strato di Elastocem.
4. Dopo l’essicazione dello strato impermeabilizzante, incollare
le piastrelle con Adeplan Extra 30 Spessore o Adebond + Latex El 300.
5. A collante essiccato, stuccatura della ceramica con Fugamica miscelato con lattice Imper 21. sigillare il giunto fra
pavimento e parete con Adesil Ad o Sp 308.
6. Sistema di ripristino Elastocem senza demolizione del vecchio pavimento.
reti verticali delle vasche.
A tale scopo si è utilizzato un rasante composto da
cementi, inerti di granulometria selezionata, resine e additivi con un’ottima stendibilità e tissotropia che ne facilita l’applicazione a parete con
una perfetta adesione al
calcestruzzo: Adesital
Rd80. Al fine di migliorare l’adesione al calcestruzzo il rasante Rd80 è
stato miscelato al 50% con
Latex G100, un lattice di
gomma sintetica in dispersione acquosa.
Tale miscelazione permette di migliorare l’adesione su superfici in calcestruzzo lisce e inassorbenti, aumentare la resistenza alla flessione e all’abrasione, incrementare i valori d’impermeabilità e di resistenza al gelodisgelo nonché la resistenza chimica agli acidi e
alcali diluiti alle soluzioni saline e agli olii.
Il passo successivo è stata l’applicazione sull’intera superficie della vasca di un primo strato di
Elastocem rafforzato da
rete in fibra di vetro apprettata, resistente agli
agenti alcalini, indicata
per la microarmatura di
rasature interne ed esterne.
Ad essiccazione avvenuta si è passati all’applica-
Per questa lavorazione
l’impresa ha scelto Adebond ed Extra 30 Spessore, due adesivi cementizi
in polvere a lungo tempo
aperto. Anche in questo
caso si è provveduto a miscelare al 50% i prodotti
con un lattice adesivizzante e altamente elasticizzante, Latex El 300.
Come ultima fase dei lavori si è proseguito con la
stuccatura delle piastrelle. Per quest’operazione è stato impiegato
Fugamagica 5/20, uno
stucco cementizio a grana
grossa, adatto alla fugatura di piastrelle ceramiche
da 5 a 20 mm. Si tratta di
un prodotto in polvere a
base di cemento, inerti selezionati, resine sintetiche, additivi idrofuganti e
pigmenti colorati resistenti
agli alcali e ai detergenti.
Disponibile in diversi colori, resiste alla luce nel
tempo mantenendo inalterato il colore originale.
Nella preparazione dello
stucco si è provveduto a
miscelare Fugamagica
5/20 con Imper 21, un additivo polimerico liquido
per malta cementizia per
fughe che aumenta le resistenze meccaniche, l’impermeabilità e la flessibilità degli stucchi per la fugatura delle piastrelle. •
Giorgio Rossi
50
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
Risanamento della copertura pedonabile dell’Ospedale di Lamezia Terme
Utilizzata una guaina elastomerica liquida, adatta a tutti gli stress ambientali
Applicata in poco tempo e....senza errori
I
Segnare 626173 cartolina servizio informazioni
l tempo, la continua e diretta esposizione agli
agenti atmosferici e soprattutto la collocazione e gli
interventi di manutenzione
e ammodernamento degli
impianti di riscaldamento e
condizionamento dell’aria
avevano deteriorato pesantemente le caratteristiche
d’impermeabilizzazione della copertura dell’Ospedale di
Lamezia Terme in provincia
di Catanzaro.
I problemi. La normale
guaina bituminosa, applicata in origine, era fortemente deteriorata. Il fattore
di rischio più preoccupante
era la presenza di strutture
tecniche (i canali d’aerazione, gli impianti di climatizzazione e riscaldamento, i servomeccanismi)
agganciate mediante fissaggio meccanico, senza alcun impiego di soluzioni
protettive, direttamente sulla copertura impermeabi-
meabilizzazione della copertura hanno richiesto un
tempo di realizzazione di
10 giorni con l’impegno di
una squadra formata da tre
posatori.
1. Pulizia del supporto e
ripristino delle parti ammalorate.
2. Applicazione di Floorgum Primer su tutta la superficie rivestita da membrana bituminosa.
3. Applicazione di banda
elastica Safety Joint su ogni
raccordo, giunto, giunto di
dilatazione e ripresa di getto in abbinamento con l’impermeabilizzante liquido
elastico Acriflex Winter.
4. Applicazione della rete
in fibra di vetro Polites su
tutta la superficie piana.
5. Applicazione di Acriflex
Winter in due mani fino
alla totale copertura della
rete Polites.
6. Ad essiccazione dell’impermeabilizzante, applicare
Floorgum finitura in due
mani a rullo così da proteggere l’Acriflex Winter e
renderlo pedonabile.
Posa in opera. La velocità
d’applicazione e la limita-
Applicazione di Acriflex Winter.
La copertura dell’Ospedale di Lamezia Terme.
lizzata. Per ridurre i costi
di rimozione del vecchio
strato impermeabilizzante
e, visto «l’affollamento»
delle apparecchiature e delle condotte dedicate al condizionamento, si decise di
operare direttamente sulla
copertura già rivestita dalla
normale guaina bituminosa
affidando i lavori all’impresa Corige e la direzione
Lavori all’ing. G. Astorino.
Impermeabilizzanti. Scel-
ti e impiegati prodotti della
società Diasen srl, in particolare: Acriflex Winter,
una guaina elastomerica liquida, adatta a tutti gli stress
ambientali. Si tratta di un
impermeabilizzante liquido bicomponente cementizio a base d’acqua, formulato con resina stirolo acrilica plastificata e cemento
modificato. Possiede capacità di resistenza ai ristagni
d’acqua, ai raggi Uv, alle
basse e alte temperature ed
è particolarmente indicato
per l’impermeabilizzazione di terrazzi, tetti piani, superfici pedonabili. Polites,
un’armatura in fibra di vetro con una particolare struttura filamentosa all’interno
della maglia, che, impregnata di prodotti impermeabilizzanti liquidi cementizi o bituminosi, garantisce la resistenza alla
trazione sia longitudinale
sia trasversale ed evita il
galleggiamento. Il Polites
presenta speciali «alette antigalleggiamento», che impediscono alla rete di galleggiare una volta impregnata dal prodotto, rendendo così molto più semplice,
veloce e sicura la sua applicazione. Floorgum, un
manto sintetico carrabile
multiuso formulato con resine epoxy stirolo acriliche
all’acqua. Resistente a tutte le intemperie e con ottime
doti di carrabilità.
Fasi d’intervento. I lavori
di risanamento e di imper-
Applicazione ad air-less con rete Polites.
La copertura nel corso dell’intervento.
La copertura a intervento ultimato.
Guaine e accessori
www.rivistedigitali.com
löber, azienda specializzata nella produzione di guaine e accessori per il tetto, offre
un’ampia gamma di guaine dotate di una duplice
funzione: proteggere i materiali sottostanti dall’u-
K
sterno. Le guaine presentano elevati valori di traspirabilità (En Iso
12572/ClimaB – ca 1200
g/mqxd) e di impermeabilizzazione (En 20811 –
>1500 mm) e un’ottima
resistenza meccanica. Gra-
toposte a pesanti sollecitazioni si consiglia l’adozione di Permo Forte e
Permo Ultra SK. In particolare Permo Ultra Sk,
guaina originariamente studiata per i tetti in cemento, ma utilizzabile anche su
altamente traspirante e impermeabilizzante, una griglia di rinforzo per garantire la massima resistenza allo strappo e alla
trazione, quindi uno strato di velcro in grado di
ancorarsi alla struttura e
assicurare la perfetta adesione al supporto e alla
tenuta all’aria. Su tavolati caratterizzati da superfici
più lisce Permo easy e
Permo light offrono la
soluzione più idonea. Permo Classic è la guaina da
tempo ben nota sul mercato e apprezzata per le
sue doti di resistenza e impermeabilizzazione. Per
le pareti è stata studiata
una guaina ad hoc, Permo
midità, dalle infiltrazioni,
dalla polvere, dal vento e
dai parassiti, ma permettere contemporaneamente anche la diffusione del
vapore dal tetto verso l’e-
zie alla loro differente
grammatura e ai diversi
valori di resistenza meccanica, le guaine rispondono a svariate esigenze.
Su superfici ruvide o sot-
quelli in legno, è costituita da quattro strati: un tessuto protettivo esterno superiore antiscivolo e resistente al calpestio, una
membrana in poliolefine
assorbire tutte le irregolarità spesso presenti sulle superfici in calcestruzzo. La guaina è dotata di
due strisce di colla butilica ai bordi inferiori, per
Vert, già predisposta in
rotoli di altezza variabile. L’impiego della guaina
nella composizione del
«sistema» tetto risulta fondamentale perché, oltre a
zione della probabilità d’errore sono le caratteristiche
più importanti del sistema
Diasen. Infatti, rispetto ai
normali sistemi d’impermeabilizzazione, Acriflex
Winter non prevede nessuna saldatura, né a caldo
né a freddo, creando un
film unico sulla superficie
e, grazie agli speciali raccordi Safety Joint, riesce a
formare un unico corpo
sempre elastico, resistente
agli stress di dilatazione e
contrazione tipici delle superfici di copertura.
Il sistema Acriflex è sostanzialmente innovativo
anche rispetto ad altri impermeabilizzanti liquidi. Infatti, grazie alla sua composizione chimica, 80% resina e 20% cemento modificato, che lo rende molto liquido e perfettamente lavorabile, il prodotto riesce a
percolare tra le maglie della speciale armatura Polites e ad agganciarsi tenacemente al supporto evitando così la dispendiosa
fase d’impregnazione dell’armatura sul prodotto fresco. Grazie a queste caratteristiche l’impresa che ha
eseguito i lavori ha evitato
di utilizzare un sistema
sandwich cioè: prima mano di prodotto, stesura dell’armatura sulla prima mano ancora fresca e impregnazione della stessa nella
prima mano, seconda mano di prodotto a copertura
totale. In questo modo è
stata risparmiata una notevole quantità di tempo e
si è evitata la possibilità
del rischio «effetto cartella» che si può correre utilizzando il sistema sandwich: la prima mano di prodotto si asciuga troppo velocemente e la seconda mano rischia sempre di non integrarsi con la prima.
Evitare questa fase ha significato snellire il processo d’applicazione e ridurre la possibilità d’errore da parte dell’applicatore. Inoltre è stato stimato
che questo sistema d’intervento eseguito direttamente sulla vecchia guaina
bituminosa abbia fatto risparmiare al committente
una cifra compresa tra i
35mila e i 40mila euro. Si
è inoltre evitata anche la
produzione di una notevole quantità di rifiuti!
•
Per tetti asciutti e traspiranti
Roberto Cestari
51
fungere da elemento impermeabilizzante, crea le
premesse per la tenuta d’aria dell’ambiente, contribuendo al risparmio energetico. Uno dei motivi per
cui i prodotti Klöber vengono utilizzati anche in
bioedilizia.
In piena ottemperanza alle nuove normative, tutte
le guaine e i freni al vapore Klöber vengono già
consegnati al cliente con la
marcatura CE riportata
sulla confezione e con una
dichiarazione di conformità che assicura una garanzia del prodotto di die(S. Pi.)
ci anni. •
Segnare 331654 cartolina servizio informazioni
speciale
impermeabilizzazione
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
52
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
Riparazioni. La guaina liquida bituminosa Elastik di Edilchimica può essere utilizzata per riparare eventuali rotture delle guaine bituminose in rotoli ed è disponibile anche nella versione autoestinguente e antiradice
Interventi di ripristino su guaine bituminose
I
mpermeabilizzare con
la guaina bituminosa liquida: Edilchimica con Elastik offre una soluzione valida sia nei casi di interventi ex novo su superfici
nuove che in quelli di ripristino di superfici già impermeabilizzate ma danneggiate. Si tratta di una
guaina liquida elastomero
bituminosa che resiste all’invecchiamento e ai raggi ultravioletti garantendo
una perfetta adesione su
tutti i materiali, anche in
presenza di acqua stagnante. Per le impermeabilizzazioni ex novo il prodotto si applica con pennello,
con rullo o a spruzzo con
idonea apparecchiatura
La guaina liquida
elastomero bituminosa
all’acqua Elastik.
airless, avendo cura di non
procedere all’intervento con
temperature inferiori a 5
°C o comunque in condizioni atmosferiche avverse, perché lo strato ancora
umido potrebbe essere dilavato dall’acqua piovana o
I supporti sintetici.
rovinato dal gelo. Dopo
l’applicazione si può procedere alla verniciatura: se
si utilizza la vernice sintetica all’acqua Colorbit è necessario attendere 48 ore,
mentre sono necessari 1520 giorni se si intende pro-
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Da sapere
confezioni
taniche da 20 kg
applicazione
spatola liscia
consumi
2,8 – 3,3 kg/mq
stoccaggio
12 mesi in luogo fresco
e asciutto, teme il gelo
W
inkler (Cologno
Monzese, Milano)
ha messo a punto, attraverso la divisione Ricerca &
Sviluppo, una serie di soluzioni semplici ed efficaci
che comprende additivi per
cls e promotori di adesione,
malte per il ripristino e il recupero del cls, impermeabilizzanti liquidi e in pasta,
cedere con vernici all’alluminio in solvente Allumisol
o Allumisol 12/14.
Nei casi di distacco della
saldatura tra due teli di
guaina bituminosa in rotoli, che causa infiltrazioni
di acqua nei locali sotto-
stanti l’applicazione prevede l’incollaggio, con Elastik, del supporto antifessura, un tessuto non tessuto di poliestere da 100g/mq.
Dopo si può procedere alla verniciatura del supporto antifessura, sempre usando l’Elastik, e infine alla
saturazione dello spessore
del supporto. La quantità di prodotto necessaria varia a seconda del tipo di lavoro
da eseguire e una media
si può quantificare in 1-2
kg/mq; diverse le confezioni in cui è disponibile
per soddisfare ogni tipo di
richiesta: cartuccia, tubetto, tubo, latta, fusto.
Una versione particolare
1. Su superfici irregolari.
2. Riparazione di vecchie
guaine.
3. impermeabilizzazione
e sigillatura dei pali
dell’illuminazione
pubblica.
4. Protezione antiruggine
e impermeabile di tutte le
superfici metalliche.
5. L’incollaggio di pannelli
isolanti su superfici
traspiranti.
6. Uso su vecchi tetti
metallici.
7. Sigillatura
impermeabile dei
particolari anche umidi.
8. Applicazione a spruzzo
per grandi superfici.
9. Operazione di
manutenzione.
Pronto all’uso in pasta a base acquosa, additivato con speciali resine ad alta elasticità
Uno «scudo» di protezione
membrane bitume-polimero, disarmanti, resine
per pavimenti civili e industriali, resine per la protezione del cls e una svariata gamma di prodotti
speciali. Si tratta di una serie articolata di prodotti,
dotati di particolari caratteristiche in grado di rispondere alle più diffuse
problematiche dell’edilizia moderna. Ma questa
intraprendente azienda non
si ferma e investe continuamente sulla formulazione di prodotti sempre
più innovativi e sicuri per
l’ambiente e per l’uomo.
Con questo spirito nasce
Scudo System. Scudo System: cos’è e dove si usa.
Formulato specificatamente per l’impermeabilizzazione di muri di fondazione e controterra, Scudo System è un prodotto pronto
all’uso in pasta a base acquosa, additivato con speciali resine ad alta elasticità e cariche di gomma resistenti al punzonamento.
La sua formulazione, particolarmente innovativa,
di Elastik è stata studiata
in maniera specifica per in
tutte le applicazioni in cui
è richiesta la certificazione di reazione al fuoco ai
fini della prevenzione incendi. Il prodotto, che si
chiama Elastik No Fire, ha
ottenuto la classe 1 di reazione al fuoco; per quanto
riguarda l’applicazione e il
consumo sono analoghi a
quelli di Elastik e la confezione disponibile è la latta
da 20 kg. Elastik antiradice
è invece specifico per la
realizzazione dell’impermeabilizzazione di giardini pensili o di fioriere per
cui si intenda garantire la
tenuta impermeabile del
prodotto bituminoso dall’aggressione delle radici;
anche in questo caso il prodotto ricalca Elastik come
indicazioni di applicazione ed è venduto in latte dal
peso di 20 kg.
Nei casi in cui è necessario,
si può utilizzare, per rinforzare la guaina, l’armatura
Tnt, uno speciale tessuto
non tessuto di poliestere a filo continuo da 30 g/mq facilmente impregnabile, che
si utilizza immergendolo
nella prima mano di prodotto liquido contemporaneamente alla sua stesura;
dopo 24 ore si procede a
dare la seconda mano di
guaina liquida, che va a coprire completamente l’armatura di rinforzo. I teli
vanno sovrapposti l’uno all’altro di almeno 10 cm. •
consente l’applicazione del
prodotto in una sola passata, senza necessità di primer, né di mano d’opera
specializzata.
Sgusciando gli angoli tra
platea e fondazione, Scudo
System consente di applicare un vero strato protettivo su tutta la superficie
e, dopo l’indurimento, che,
a seconda della temperatura può necessitare dai 4 ai
10 giorni, è in grado di sopportare il reinterro anche
in assenza di membrane
bugnate in Hdpe. Scudo
System è elastico e sopporta anche eventuali assestamenti del supporto. •
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
Caratteristiche
altezza 1 m
lunghezza 5 m
spessore 1.5 mm
peso rotolo 8,5 kg
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
53
Telo impermeabilizzante. Barriera di bentonite sodica idroespansiva e bitume modificato. Grazie alla
composizione, l’espansione è controllata e mantiene inalterate la sua proprietà impermeabilizzante
Soprattutto per strutture fuori terra
P
Il telo impermeabilizzante ricoperto
con sabbie silicee.
Esempio di posa con un sormonto
minimo di 5 cm.
zante anche quando la presenza di acqua è abbondante e persistente.
La capacità di autoriparazione. Kunisheet, grazie
alla sua proprietà di espansione, si autoripara nel caso in cui possa venire danneggiato da elementi che
possano forarne la super-
ficie anche per effetto di
chiodi di fissaggio.
Facilità di applicazione.
Il telo è facilmente applicabile al supporto grazie
alla sua estrema manegevolezza e leggerezza. È
necessario sormontare il
telo di almeno 5 cm su
ogni lato. L’effetto im-
permeabilizzante è garantito dalla presenza
combinata di asfalto, bentonite sodica, silice e tessuto-non-tessuto.
Stabilità. La bentonite di
sodio è un minerale inorganico che mantiene inalterate nel tempo le sue
caratteristiche. La per-
centuale del composto
bentonitico in peso rappresenta circa il 50% del
peso totale.
Applicazioni. Il telo è
particolarmente adatto all’impermeabilizzazione
di terrazzi o manufatti dove non sia necessario un
elevato contrasto con cal-
cestruzzo, soprattutto per
strutture fuori terra (giardini pensili, vasche o fontane di piccole dimensioni). Il confinamento
del telo deve essere effettuato con basso spessore di cls o terra (5 cm)
e con un sormonto di almeno 5 cm.
•
Segnare 366599 cartolina servizio informazioni
rodotto da Kunimine Industries e importat dalla Proind di
Opera (Milano), Kunisheet è una combinazione
di bentonite (minerale naturale con capacità espansive) su supporto di tessuto-non-tessuto e uno
speciale asfalto modificato la cui superficie è
stata trattata con silice. Il
risultato è un rivestimento impermeabilizzante di
nuova concezione. Le
particelle di bentonite e
gli elementi bituminosi
sono uniti fisicamente e
distribuiti uniformemente sulla superficie di Kunisheet, il tutto a formare
un corpo unico: il telo.
Le proprietà espansive.
Grazie alla composizione
bentonite-bitume l’espansione del telo è controllata e mantiene inalterate nel tempo la sua
proprietà impermeabiliz-
54
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
Membrana cementizia bicomponente elastica, fibrorinforzata senza rete di armatura. SikaLastic-150, studiata per tutte
quelle situazioni «critiche» in cui l’impermeabilizzazione è difficile, come nei serbatoi e nelle altre opere destinate al
contenimento dell’acqua. Con soli 3 mm di spessore è possibile compensare fessure del supporto ampie fino a 1,5 mm
Soluzioni in controspinta per dighe e piscine
I
deata per proteggere gli
immobili da ogni forma
d’infiltrazione d’acqua, sia
atmosferica che di falda,
SikaLastic-150 è una
membrana cementizia bicomponente elastica, fibrorinforzata senza rete di
armatura. Grazie alla sua
elevata resistenza, alla sua
compatibilità a ogni situazione di cantiere e al costo
in opera contenuto, SikaLastic-150 è adatta a essere utilizzata su differenti
superfici su cui esercita
l’impermeabilizzazione per
pressione positiva (vasche,
serbatoi, canali, piscine),
per controspinta (garage,
locali, fosse ascensori), per
semplice umidità (fioriere
e pareti contro terra). Il
prodotto è formato da due
componenti predosati, resina liquida e polvere cementizia, e grazie alla sua
composizione la guaina garantisce un’adesione totale
sulla maggior parte dei materiali di supporto: cemento, pietra, laterizio, legno, fino a metallo e ceramica.
L’elevata elasticità consente inoltre di fare ponte
sulle fessure e compensare
le discontinuità del supporto, riuscendo a deformarsi senza andare incontro a rotture. Dopo l’indurimento SikaLastic-150 è
flessibile come una gomma; con soli 3 mm di spessore è possibile compensare fessure del supporto
ampie fino a 1,5 mm. La
protezione che il prodotto
offre alle superfici su cui
Tre possibili applicazioni di SikaLastic-150: una diga, una piscina, un serbatoio
I due componenti di
SikaLastic-150: il liquido
in canestro da 6,4 l e la
polvere in sacco da 20 kg
viene applicata comporta
la resistenza agli agenti atmosferici e ai composti chimici diluiti, l’impermaebilità all’acqua e allo stesso
tempo la permeabilità al
vapor acqueo, per non impedire la traspirazione.
SikaLastic garantisce anche la totale atossicità, non
alterando le proprietà e le
caratteristiche dell’acqua.
L’applicazione. Prima di
applicare SikaLastic-150,
che può anche essere usato senza demolizione su
supporti già piastrellati, bisogna pulire il sottofondo e
rimuovere ogni eventuale
parte incoerente allo scopo
di ottenere una superficie
sana, compatta e omogenea. Per preparare la guaina, il componente A, il liquido in canestro da 6,4 l,
e il componente B, la polvere in sacco da 20 kg, vanno versati in un contenito-
re e miscelati con cura utilizzando un idoneo utensile meccanico per un tempo di 3-4 minuti. Per l’impasto è necessario utilizzare nella loro interezza il
contenuto di entrambe le
confezioni, per evitare disomogeneità, e non bisogna
aggiungere altri ingredienti o acqua.
Il prodotto può essere utilizzato su superfici grandi
e piccole; l’applicazione,
che è semplice e veloce,
può essere fatta a spruzzo,
in caso di vaste superfici
continue, o manuale, a spatola o a rullo.
Nell’eventualità dell’applicazione manuale la prima fase si realizza nello
stendere, utilizzando una
spatola dentata da 3 mm, il
primo strato dell’impasto
SikaLastic-150; nell’applicarlo bisogna esercitare la giusta pressione sul
sottofondo allo scopo di
ottenere uno spessore regolare e costante di circa 2
mm. L’inserimento di una
fibra di vetro resistente agli
alcali è opportuna laddove
ci si trovi in condizioni particolari, ovvero in presenza di forti movimenti strutturali o di fessure di elevata ampiezza; in questi casi
la fibra deve essere annegata nel primo strato di
malta ancora fresca. L’applicazione del secondo strato di SikaLastic può essere fatta quando il primo
strato si è sufficientemente rappreso e irruvidito e
bisogna utilizzare una spatola liscia.
Quando anche il secondo
strato comincia a rapprendersi può essere utilizzato
un frattazzino di spugna,
una cazzuola metallica o
il dorso della cazzuola per
ottenere una migliore finitura. La superficie è poi
compatibile con siccessive lavorazioni o finiture:
è rifinibile con vernici Sikagard, adesivi SikaCeram,
guaine liquide Sikafloor. •
gisce formando prodotti
idrati insolubili e molto
stabili, di natura basica,
per il risanamento di murature soggette a umidità di
risalita capillare, quale malta di aggancio desalinizzante.
3. Applicazione dell’intonaco. Sul supporto rappreso ma fresco costituito
per la regolarizzazione delle superfici, si procede all’applicazione di Arcadia
Risanante, intonaco macroporoso di risanamento a
base di calce idraulica pozzolanica, esente da cemento
e prodotti ferrosi.
Un ciclo per contrastare i danni dovuti all’umidità di risalita capillare
L’uso di un intonaco macroporoso
L
a presenza nelle zone
inferiori della muratura di umidità capillare in
controspinta di risalita (con
conseguente formazione di
sali igroscopici) può comportare nel tempo un distacco della tinteggiatura.
1. Asportazione dell’intonaco danneggiato, fino
a 80 cm al di sopra delle
zone dove è riconoscibile il
confine tra l’intonaco danneggiato e l’intonaco ancora in buono stato. L’intonaco va rimosso totalmente, sino ad arrivare alla muratura sottostante,
asportando inoltre l’eventuale malta friabile tra le
fughe dei mattoni per una
profondità di almeno 2 cm.
Si esegue successivamente l’idrolavaggio della superficie con acqua in pressione per togliere ogni traccia di polvere, sporco e residue parti friabili.
2. Regolarizzazione della
superficie. Sulla muratura
lasciata asciugare si effettua la spazzolatura a secco
dei sali superficiali resi-
dui, l’umidificazione delle
superfici, l’ugualizzazione delle maggiori cavità e
delle irregolarità superficiali e l’ applicazione di
un rinzaffo d’ancoraggio
con Arcadia Rinzaffo,
malta desalinizzante a base di calce idraulica pozzolanica, esente da cemento
e prodotti ferrosi, che rea-
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
55
Wg-Cem di Gattocel può essere utilizzato su superfici orizzontali o verticali per ottenere in direzione incrociata ririsultati di elevata resistenza contro le infiltrazioni di acqua e umidità. Si può usare su spetto alla prima; ogni
terrazze, balconi, superfici in calcestruzzo, vecchie pavimentazioni, massetti, intonaci strato deve avere uno
Un manto impermeabile,
flessibile, resistente e calpestabile
T
Le confezioni delle due
componenti di Wg-Cem.
di terrazze, balconi, superfici in calcestruzzo,
vecchie pavimentazioni,
massetti, intonaci; WgCem viene utilizzato anche per impermeabilizzare muri di fondazione controterra, fioriere,
canali di gronda e tutte
le superfici aventi geometrie irregolari e prima
della posa di pavimenti
e rivestimenti in ceramica (anche in caso di
sovrapposizioni). Inoltre
Wg-Cem garantisce l’impermeabilità di piscine,
vasche per il contenimento di acqua, box doccia, bagni. Il prodotto consente un restauro ottimale di scantinati, garage,
sotterranei, muri di contenimento, fondazioni, vani di ascensori, cunicoli
e ambienti con murature
piene a contatto diretto
con il terreno (umidità in
spinta negativa).
Per quanto riguarda l’applicazione, la premessa è
che i supporti da trattare
siano coerenti e puliti. È
L’applicazione di Ggg, la guaina
liquida acrilica impermeabilizzante.
necessario quindi Eliminare polvere, efflorescenze, parti in fase di distacco e tracce di trattamenti precedenti con idropittura vecchia, vernici,
olii, residui di altri trattamenti e così via.
Anche eventuali scanalature devono essere eliminate, ripristinando la planarità delle superfici evitando forti scalinature,
parti mancanti, nidi di
ghiaia o altro che possa
ostacolare una corretta
stesura del prodotto.
Se i supporti risultano essere molto sfarinanti è il
caso di procedere al consolidamento con G-Primer mentre eventuali residui bituminosi devono
essere trattati con Primer
Bt e, su supporti molto
assorbenti, bisogna inumidire preventivamente
con acqua evitando di lasciare ristagni.
Una copertura a falde
trattata con Spg.
Componente B nel Componente A, che sono commercializzate in confezioni da 2,2 e 22 kg, che
prevedono un rapporto
predosato 10:1.
Per ottenere un impasto
omogeneo bisogna usare
per 2/3 minuti un trapano
a frusta a basso numero di
giri (500 giri/min. circa)
avendo cura di evitare di
inglobare aria durante
quest’operazione.
Applicazione
Bisogna utilizzare una
spatola liscia e stendere
una prima mano di prodotto facendolo aderire
bene al supporto creando
una copertura uniforme; a
prodotto indurito si deve
stendere la seconda mano
Preparazione
Wg-Cem si prepara aggiungendo lentamente il
Il prodotto applicato
nei lavori di risanamento
della Biblioteca
nazionale di Bari.
4. Esecuzione della finitura. Si passa poi alla finitura liscia e piana delle
superfici, per renderle idonee ai successivi interventi, con Intocalce, rasante minerale in polvere
a base di calce idrata, calce idraulica, dotato di elevata diffusività al vapore,
buona resistenza, plasticità e potere ancorante. •
Segnare AL8644 cartolina servizio informazioni
ra i prodotti studiati per le soluzioni di
impermeabilizzazione da
Gattocel, Wg-Cem è
l’impermeabilizzante cementizio bicomponente
fibrorinforzato con il quale è possibile ottenere un
manto impermeabile,
flessibile, resistente e calpestabile.
Il trattamento eseguito
con Wg-Cem conferisce
alle superfici trattate
un’elevata resistenza contro le infiltrazioni di acqua e umidità e le protegge le superfici trattate anche da agenti atmosferici, piogge acide,
smog, anidride carbonica,
cloruri (carbonatazione)
e dai cicli di gelo e disgelo. Il manto di copertura ha inoltre ottime doti di flessibilità ed elasticità così da essere in
grado di assorbire tutti i
movimenti strutturali senza creare lesioni o microfessure e, grazie alla
composizione con un
elevato contenuto di resine, Wg-Cem aderisce
perfettamente a substrati di diversa natura anche in caso di presenza di
umidità.
Le possibilità in cui è
possibile utilizzare WgCem sono molteplici, sia
su superfici orizzontali
che verticali. Il prodotto
può essere utilizzato per
l’impermeabilizzazione
spessore non superiore a
2 mm.
In caso di superfici deformabili o sottoposte a movimenti strutturali è opportuno inserire, sulla
prima mano di prodotto
fresco, una rete in fibra di
vetro o sintetica, antialcalina, idonea per rasature, a maglia quadra di
4x4 mm e con un peso di
circa 100 gr/mq.
Wg-Cem può essere rifinito con uno strato superficiale di Ggg o Spg.
Ggg è una guaina liquida
acrilica impermeabilizzante a elevata elasticità
a base di resine acriliche
pure disponibile in cinque
colori: bianco/trasparente, grigio, rosso mattone, terracotta, verde; Spg
è un impermeabilizzante
acrilico in emulsione additivato con fibre sintetiche, disponibile in bianco e grigio, che permette di realizzare una membrana elastica, impermeabile, resistente e calpestabile.
•
56
speciale
impermeabilizzazione
www.rivistedigitali.com
Anno 17 FEBBRAIO 2007 n. 177
La bentonite è alla base di tutti i prodotti della linea Magi di Maxfor, particolarmente indicata nell’impermeabilizzazione di opere di ingegneria civile e idraulica quali parcheggi interrati, gallerie stradali e ferroviarie, strutture sotto falda, vasche interrate, bacini idrici e di raccolta acque oltre che in copertura
La tecnologia della bentonite per stazioni e metropolitane
L
a linea Magi di
Maxfor comprende
prodotti altamente specializzati applicati a tecnologie di ultima generazione
per risolvere problemi di
impermeabilizzazione delle strutture. Si tratta di una
serie di prodotti tutti a base di bentonite sodica: la
membrana Dual seal vlp, i
giunti Superstop e il Dualtite. Dual seal vlp è una
membrana in Hdpe e bentonite sodica naturale che
viene impiegata per impermeabilizzazioni continue di massima efficacia.
Le sue caratteristiche sono un coefficiente di per-
Il cantiere della
Metropolitana di Milano
nella tratta Molino
Dorino-Rho Fiera durante
l’intervento di
impermeabilizzazione
meabilità all’acqua del
2,7x10-13 cm/sec, una tenuta al battente idrostatico di 0,45 Mpa, allungamento a rottura del 535%,
massima pressione a rigonfiamento di 0,08 Mpa.
Superstop è un cordolo
totalmente bentonitico
che si utilizza per la sigillatura di giunti di ripresa di getto orizzontali e verticali su calcestruzzo; caratterizzato da
totale inorganicità, ha un’espansione in acqua fino al
600% e una tenuta al carico idrostatico testato fino a
30 m di altezza. Dulatite è
un waterstop accoppiato
in pvc e bentonite sodica
per giunti di lavoro o di
dilatazione. I prodotti
osmotici della linea Magi
sono particolarmente adatti per applicazioni su interrati, dighe, condotte forzate, gallerie, ovunque si
debbano affrontare interventi in controspinta o di
contenimento d’acqua, stabilizzando i componenti
solubili del cemento. Il sistema è stato utilizzato per
l’impermeabilizzazione
della metropolitana milanese nella tratta della linea
rossa da Molino Dorino a
Rho Fiera.
L’applicazione. Prima della posa della membrana le
superfici sia orizzontali che
verticali devono essere drenate, scaricate e aggottate
e devono risultare puliti,
privi di residui di acque
stagnate e di materiali incoerenti. Per quanto riguarda le superfici verticali e la posa della membrana per pareti, paratie o
diaframmi, la membrana
Dual Seal Vlp va posizionata, se necessario previo
posizionamento del tessuto non tessuto, e fissata a
mezzo chiodature con rondella realizzate sui sormonti (che devono essere
di almeno 15 cm) a distanza di circa 45 cm. Sulla sommità la membrana
viene fissata con un profi-
lo metallico tipo Paraterm.
In corrispondenza di giunti strutturali e/o riprese di
getto bisogna raddoppiare
la membrana per un’altezza di 60 cm secondo i dettagli costruttivi di progetto.
La membrana esposta all’esterno va protetta con
un tessuto non tessuto da
200/300 g/mq o impiegando il tipo Lg, poi si può
procedere al getto di parete. Nelle impermeabilizzazioni delle solette di fondo,
bisogna creare il piano di
appoggio alla membrana
stendendo un magrone sulla superficie, che deve essere poi lisciata e privata di
eventuale acqua stagnan-
te. Se necessario per l’operatività del cantiere si
deve posizionare un tessuto non tessuto di circa 600
g/mq, dopodiché si può
stendere la membrana e
fissarla con graffettature
in corrispondenza dei sormonti, che devono essere di
almeno 10 cm. Dopo un
ulteriore strato di magrone
per protezione della membrana si può procedere al
getto della platea di fondazione.
Anche per l’impermeabilizzazione delle coperture la premessa è un piano
di posa pulito, liscio e senza acqua stagnante, su cui
la membrana viene posi-
zionata e fissata con graffettature in corrispondenza
dei sormonti, di almeno 10
cm. Nei sormonti va posizionato il nastro Vlp, per
garantire la continuità del
politene ad alta densità della membrana. Alle estremità e nei collegamenti
terminali la membrana dovrà essere fissata con chiodi e rondelle con il profilo
metallico tipo Paraterm. Se
richiesto va fissato poi un
tessuto non tessuto di circa
600/800 kg/mq, poi la
membrana va zavorrata con
calcestruzzo o materiali
equivalenti per un sovraccarico complessivo di almeno 250 kg/mq.
•