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CAMINITI EXPRESS
NUMERO 2
GIORNALINO DI INFORMAZIONE SCOLASTICA,
A CURA DEL GRUPPO DEL BLOG DEL LICEO SCIENTIFICO DI FRANCAVILLA (ME)
NOI: IL TESORO
“INVISIBILE”
Il progetto “Blog multimediale”, frutto
dell’iniziativa partita nell’ambito delle ore
curriculari di Italiano nella classe IA, è
finalmente decollato. Gli studenti che ne fanno
parte si riuniranno ogni giovedì dalle ore 14:20
alle ore 16:20 presso i locali della scuola per
lavorare e dare largo spazio alle loro idee.
L’intento è quello di far conoscere i media
(giornali, tg, tv, radio) entrando "dalla porta
principale", nella pratica della creazione di
testi e video che vadano a raccontare la realtà
del nostro piccolo Liceo, che da fuori potrà
sembrarvi povero, ma scavando più a fondo
scoprirete che è più ricco di una miniera: l’oro
del Liceo Scientifico Caminiti-Trimarchi di
Francavilla sono gli studenti, ai quali mancava
un’attività comune dove far fiorire la loro
voglia di creare e di stare insieme.
Quest’iniziativa vuole dare la possibilità agli
studenti di svagarsi e imparare divertendosi,
ma anche di creare un diario visivo colmo di
ricordi che permanga negli anni e faccia
emergere l’importanza e il beneficio del loro
Liceo, poiché non viene visto per quello che è
realmente.
Illustrazione di
Arianna Guidotto
Il piccolo prefabbricato, spesso disprezzato e
sottovalutato, offre ai propri studenti la
possibilità di avere una sede di studio molto
efficiente nel proprio territorio e racchiude in
sé un’atmosfera tutta da scoprire.
Madalina Dinu III A
CARNEVALE:
Una grande tradizione, Francavilla in
festa.
IL GRANDE ROCK:
Il mito dei Guns N’ Roses
MINERVA:
Uno sguardo sul futuro: i robot e le
nanotecnologie sono già il nostro
presente.
MINERVA
I, ROBOT
costo dell'hardware, cioè
di tutti quei componenti
fisici che compongono il
sistema, per esempio i
sensori che permettono
di determinare la
distanza di un oggetto o
i motori che permettono
il movimento.
La parola "robot" è diventata
popolare nel 1921 grazie al
drammaturgo ceco Karel Capek
derivata dal termine "robota", ovvero "lavoro". Senza
dubbio, i robot saranno il nostro futuro.
Ad intravedere l'inizio di questa nuova era robotica è
stato Bill William Henry Gates (1955), imprenditore,
progettista di software e fondatore, insieme a Paul Allen,
della Microsoft, leader mondiale nel campo dell'informatica.
Protagonista assoluto del rapido sviluppo delle tecnologie
informatiche, oggi propone programmi da applicare su
sistemi robotici. Con il suo libro "Un robot in ogni casa", del
2007, cerca di dare razionali spiegazioni a ciò che accade
oggi e ciò che accadrà domani con i robot. Secondo Gates,
come è già successo con la rivoluzione informatica che portò
un computer in ogni casa a partire dagli anni Settanta Ottanta, oggi la robotica può evolversi in maniera simile,
grazie soprattutto alla grande potenza di calcolo a basso
costo. Si pensi che un megahertz costava 7000 dollari nel
1970 mentre adesso è possibile acquistarlo a pochi
centesimi. I robot, però, devono fare ancora molta strada
prima di raggiungere prestazioni sufficientemente adeguate
per interagire con gli umani. Un altro ostacolo è l'elevato
Per progettare robot
efficienti, Bill Gates propone di usare programmi multithreaded che consentano ai dati di viaggiare lungo canali
diversi e di utilizzare uno strumento, il DSS, che consente di
creare applicazioni in cui i servizi operano come processi
autonomi che possono essere coordinati anche in modalità
wireless. Per Bill Gates, dunque, i nuovi robot saranno
periferiche mobili, senza fili, che sfrutteranno la potenza dei
PC, capaci di gestire compiti ad elaborazione intensiva,
come la manutenzione di macchinari industriali pericolosi o
di sostanze tossiche; essi permetteranno anche di fare
diagnosi o curare pazienti a chilometri di distanza,
aiuteranno l’uomo a prestare assistenza ai disabili ed agli
anziani, saranno impiegati nella manutenzione di
apparecchiature e macchinari industriali, serviranno ad
incrementare la forza e la potenza di soldati, faciliteranno il
lavoro degli operatori sanitari e pertanto diventeranno un
elemento fondamentale nella vita degli uomini come lo sono
oggi i PC.
Francesco Belfiore
Ruben Cernuto
III A
NANOTECNOLOGIE E SPERANZE PER IL FUTURO
La storia delle tecnologie umane
ha conosciuto almeno tre grandi
rivoluzioni: quella industriale del
XIX secolo, quella nucleare del
XX secolo e quella odierna del
XXI secolo che è la rivoluzione
delle nanotecnologie. Quella delle
nanotecnologie è una rivoluzione
che ha inizio nel precedente con la
lettura fatta da Feyman "There's
plenty of room at the bottom" per
cui ricevette un premio di 1000$.
Egli riuscì a trascrivere la pagina di
un libro in uno spazio 25.000 volte
più piccolo e leggerla attraverso un
microscopio. Una definizione
adeguata per il termine “nano
scienza” è lo studio sia di fenomeni
sia di manipolazioni di materiali su
scala atomica, molecolare e
macromolecolare le cui proprietà
sono ben diver se da quelle
possedute in scala maggiore. Per
nanotecnologie si intendono quelle
tecnologie che comportano la
progettazione e l'applicazione di
strutture, congegni a dimensioni
nanometriche. Nel mondo nano la
scala di misura è nanometrica ed
un nanometro è uguale ad un
milionesimo di millimetro. Il limite
massimo di un oggetto nanometrico
è di 100 nm (nanometro=un
m i l i a r d e s i m o d i m e t ro ) e d è
sufficiente che almeno una delle
sue dimensioni rientri in questo
valore per poterlo definire del
mondo "nano".
Mattia Tulino III A
Un altro mondo - pt. II
ROMANZO
padre del ragazzo, accostò la boccetta contenente il liquido verde
alla bocca dell'uomo e lo versò all'interno della gola.
di Giada La Croce
Successivamente il curatore accostò delle erbe sopra l'enorme
ferita provocata dal meteorite che improvvisamente si chiuse. Per
Il curatore, si avvicinò al ragazzo con aria amichevole, ma allo
finire il curatore poggiò le sue mani sul petto dell'uomo inerme e
stesso tempo strana tant'è che Daniel indietreggiò e così facendo
creò una sorta di contatto tra la sua energia ed il cuore
il curatore iniziò a spiegare la sua presenza. dell'uomo. Dopo qualche minuto che il curatore trasmetteva
"Daniel non aver paura sono qui per aiutare te e tuo padre"
energia al corpo, si venne a creare una strana luce sotto il palmo
disse il curatore con aria losca;
delle sue mani, il curatore sembrava
Daniel insospettito rispose "Tu, chi sei e
abbastanza provato da questa
come fai a conoscere il mio nome?" Il
trasmissione d'energia probabilmente per
curatore cercando di allentare la tensione
l'età ormai avanzata. Il cuore del padre
disse "Non aver timore, io posso aiutare tuo
tornò a battere. Daniel era pressapoco
padre tramite le mie arti e questa boccetta
strabiliato dall'accaduto tant'é che rimase
contenente un liquido speciale. Conosco il tuo
come paralizzato, senza mostrare alcun
nome perché conosco te, ti tengo d'occhio da
tipo
d'emozione. Il curatore lo raggiunse e
molto, sei un ragazzo speciale, in questo
gli
disse
"D'ora in poi cambierà tutto, la
tempo unico." Daniel perplesso dalle sue
tua scelta l'hai fatta, sii pronto ad
parole, restò in silenzio così il curatore iniziò a
affrontarne le conseguenze" prese la
spiegare la sua presenza. Ill.
Gaetano
D’Aprile
mano di Daniel, la osservò attentamente,
"Il tempo da cui provengo è molto lontano,
estrasse un pugnale e con quello incise un
io non sono come gli altri e neanche tu lo sei;
segno
sul palmo della mano del ragazzo da
sei speciale, sei come me. cui
uscì
una
goccia
di
sangue.
Il curatore si procurò la stessa
Il mio tempo ormai è passato, ora verrà l'inizio del tuo. incisione
sul
suo
palmo
così,
si
strinsero la mano ed il loro sangue
Io posso salvare tuo padre a patto che tu rinunci a te stesso, alla
si legò in quella stretta. tua vita, ai tuoi affetti, a tutto ciò che ti tiene legato alla tua
In quell'istante Daniel fu portato in un'altro mondo, in un'altra
umanità." dimensione.
Non erano più nelle campagne del padre, ma si
Daniel si voltò verso il padre inerme, era come dormiente.
trovavano in un posto surreale, tutto bianco e pacifico. Non solo
Il curatore notò lo sguardo preoccupato del ragazzo rivolto al
il loro sangue si era legato, ma anche le loro anime; quel patto di
padre e gli disse "Tuo padre non sta dormendo, è morto. La sua
sangue segnò la continuazione di una lunga discendenza di
pelle a contatto con il meteorite è stata lacerata interiormente
curatori, gente mandata sulla terra per difenderla dal male che si
così da creargli un male incurabile e irreversibile con la
nasconde nell'oscurità. conoscenza umana poiché lo stesso meteorite ha una
Daniel ed il curatore si trovavano nella dimensione delle anime,
provenienza oscura. erano
soli perché le loro due anime erano entrate in contatto, si
Ragazzo tu vivi nel tuo piccolo mondo ma è il posto sbagliato
era creata una sorta di connessione tra d'esse. Arrivati in
per te, non sai cosa c'è oltre quella volta celeste, questo è solo uno
quest'altra dimensione Daniel era meravigliato, si guardava
dei tanti mondi che esistono oltre l'azzurro del cielo. Tu sei
attorno incuriosito, come un bambino che guarda per la prima
speciale e se accetterai di donarmi la tua vita ti insegnerò come
volta il mondo in cui è capitato. Il ragazzo in un primo momento
saperla vivere. Verrai a sapere di tutte le mie conoscenze, di
fu come trasportato dagli eventi, perse il senso reale di tutto, era
segreti e cose che neanche t'immagini, ma sopratutto, se tu
beato in questo strano luogo che gli trasmetteva una serenità mai
accetterai, salverò tuo padre."
provata prima. Successivamente riaffiorò in lui il pensiero del
Daniel un po affascinato ed un po’ turbato dalla situazione
padre. Chiese al curatore, con voce alquanto agitata " Dove ci
chiese "Solo se accetto lo salverai?" Il curatore con voce rauca e
troviamo, dov'è mio padre?" ed il curatore con molta calma
dura rispose con un autorevole "Si" così Daniel ancora perplesso
rispose "Ci troviamo nel luogo dove tu resterai per molto tempo,
dalla situazione continuò a fare domande senza un reale senso,
questa è la tua nuova casa. Tuo padre sta bene, come da pattuito
poiché la risposta dentro di se la conosceva, ma non riusciva ad
l'ho salvato ma in cambio ho preso te, non li vedrai mai più,
accettarla.
dovrai dimenticare tutti, per loro tu sei morto" Daniel ancora
Daniel sapeva che l'unico modo per salvare il padre era perdere
sconvolto da tutto l'accaduto fece un'unica domanda che
se stesso; cosciente di ciò che avrebbe perso, arrivò ad una
riguardava se stesso "cosa ne sarà di me?" ma a questa domanda
decisione. Accettò il patto. il curatore non poteva ancora dare un'effettiva risposta.
"Curatore, io accetto la vostra offerta, fate di me il vostro
(2- Continua)
strumento e salvate la vita di mio padre" il curatore si avvicinò al
Caminitiblog.wordpress.com
vai sul sito del blog del Liceo “Caminiti” di Francavilla per scaricare i nostri EBOOK, i Romanzi del Caminiti
OSPITI
CHI SONO
Nome: Stefania
Età: 14
Città: Francavilla
XFactor o Amici?
Xfactor
Pizza o arancino?
Arancino al pistacchio.
One Direction o
Mozart? Mozart!
Un Saluto! Ciao!
Adolescenti: liti e popolarità
STEFANIA DELLA I A CI PROPONE UNA SUA INTERESSANTE RIFLESSIONE (E GUAI A
CHI DICE CHE I “RAGAZZI DI OGGI” NON PENSANO...)
“Lei è più bella, ma io so uccidere meglio.”
Questa è una delle frasi che si crede sia stata
pronunciata da Giovanna, conosciuta sul web
come “La Giovii”, la quindicenne di Bollate
che ha picchiato Sarah, una sua coetanea,
davanti a scuola ( Itc Primo Levi di Bollate).
La notizia ha spopolato sul web, Giovanna è
diventata “famosa” come desiderava, grazie ai
suoi amici che hanno filmato e postato su
Facebook il video della lite.
Tutti ci saremo chiesti il perché di
questo inutile litigio. Beh il motivo è
banalissimo, La Giovii e Sarah forse
erano solo rivali in amore,
Giovanna sostiene che la ragazza
le aveva rubato il fidanzatino e
che perciò si sentiva in dovere di
picchiarla.
Nel video si vedono ragazzi
assistere allo scontro tra le
due, tra bestemmie e
insulti, senza che nessuno
però aiuti la vittima. La cosa
che dovrebbe farci riflettere è proprio
questa: perché i ragazzi che assistevano alla
scena non hanno aiutato la vittima? Avevano
forse paura? Paura di cosa?
La notizia si è diffusa su internet grazie al
video registrato dagli “spettatori”. Ma perché
lo hanno pubblicato su un social network? Per
sentirsi forse più grandi? Per diventare
popolari?
È proprio del problema della “popolarità”
che vorrei parlare. Ormai quasi tutti gli
adolescenti aspirano al titolo di ragazza o
ragazzo più popolare, bisogna vestirsi in un
certo modo, essere belli, avere tanti “mi piace”
alle foto su Facebook, per essere un vero
popolare. Spesso però questa situazione porta
gli adolescenti “esclusi”a commettere azioni in
un certo senso pericolose, ecco pronto
l’esempio dei ragazzi che hanno pubblicato il
video, convinti di poter entrare a far parte del
gruppo e così diventare amici di Giovanna,
ma avevano paura di lei ed evitavano di
litigarci.
Ho deciso di scrivere questo articolo non per
informarvi dell’accaduto, perché suppongo
che conosciate già la vicenda, ma per
condividere e riflettere, soprattutto con i
ragazzi della mia età, su questo litigio ma in
generale sui tanti problemi adolescenziali
come ad esempio la “popolarità”
Concludo citandovi una frase che qualche
giorno fa ho letto sul web: “Chiunque può
arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con
la persona giusta, e nel grado giusto, ed al
momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel
modo giusto: questo non è nelle possibilità di
chiunque e non è facile.” Aristotele.
Stefania Russo IA
Francavilla:
ogni
scherzo
vale!
CARNEVA
LE!!!
Tra
le manifestazioni di Sicilia
dall’effettivo richiamo turistico si annovera il
di Antonio Boemi caratteristico Carnevale di Francavilla di Sicilia
e Giovanni Zacco
(Messina), che si ripropone puntualmente ogni anno da
IA
tempo immemorabile. Le tipiche “colonne sonore” come
sempre sono “Ci ‘u visti” e la “Fasuledda”, che ancora
adesso costituisce la “sigla finale” dei veglioni danzanti. Musica composta da un
giovane e ignoto francavillese che viene ballata in cerchi seguendo la velocità della
musica che va alternandosi. Essi sono anche caratterizzati dalle cosiddette
"mmutticedde", ossia delle “leggere” spinte che le persone ballando in cerchio si danno
con la schiena. Caratteristica è la serata conclusiva con "'A cianciuta di re
Carnalivari" (ovvero "il pianto di re Carnevale"): su di un carro si trova re
Carnevale che dà l'ultimo
saluto con in mano della salsiccia ad
indicare che dopo quella sera inizia la quaresima e quindi
non si può più mangiare carne, seguito da "piagnoni" e
vedove, da gruppi in maschera che sfilano "piangendo" la
fine della festa. I veglioni di febbraio hanno da sempre
luogo nella centrale via Vittorio Emanuele dove tutta la
popolazione locale e numerosi visitatori provenienti da tutta
la Sicilia Orientale, si riversano per celebrare l’irrinunciabile
rito della “trippata” all’aria aperta.
Si spalanca l’uscio pesante
Il portone dallo spesso legno
Un sospiro, un alito di vento frizzantino.
Tira un’aria felice qui nel grazioso paesello,
i piccoli monelli si rincorrono nella piazzuola
sono tutti travestiti di magnifici costumi:
le maschere belle e variopinte esibiscono con
fare pomposo,
tirano manciate di minuti coriandoli.
Le allegre stelle filanti ricoprono ogni dove
come un magico e morbido tappeto.
Ci sono anch’io: ballo e prendo parte alla festa,
il veglione risuona nelle vie piene di vita,
la musica riempie gli animi e i cuori
perché è lì che il carnevale deve entrare,
nell’intimo più profondo del nostro essere.
Oh Carnevale, Carnevale sei come un bimbo,
un piccolo cucciolo appena nato;
hai vita breve, ogni volta nasci e muori
in un solo respiro,
ma ogni nuovo anno sei pronto a far baldoria.
Arianna Guidotto IA
E ad Acireale...
Anche la seconda Domenica del Carnevale di Acireale ha
regalato forti emozioni “Al popolo dei carnevalari” che ha
invaso la città sin dal mattino.
Il Carnevale di Acireale è il terzo carnevale in Italia più
bello.
Il carnevale va adesso a “riposo” ma solo sino a Mercoledì
quando le scuole di danza apriranno in Piazza Duomo il
grande e lunghissimo week-end di carnevale che si chiuderà
Martedì 4 Marzo, dopo le sfilate di carri allegorici, carri
infiorati, sfilate delle scuole in maschera, concorsi vari e
concerti.
Roberta Zacco I A
LE MEDIE
IL CAMINITI INCONT
RA LE MEDIE!
Il nostro Liceo ha il pia
cere di ospitare i
lavori dei ragazzi de
lle Scuole Medie di
Francavilla e del circon
dario. Vuoi
inviarci qualcosa? con
tatta la nostra
redazione o scrivi all
a nostra email!
Il Giorno della Memoria
…per non dimenticare: perché
ricordare il passato è il solo modo per
conoscere le strade da percorrere e gli
errori da evitare per essere migliori.
di
Testimonianze di bambini e
adolescenti nei lager
Negli anni che vanno dal 1933
al 1945 i nazisti hanno il
predominio su tutta l’Europa ;
inizia lo ster minio degli
ebrei:vengono internati nei
campi di concentramento uomini, donne e bambini di origine
ebraica, zingari, testimoni di Geova, oppositori politici…
Alcuni di questi sono riusciti a scampare alla morte e hanno
documentato quello che hanno visto e vissuto. Ecco le
testimonianze di due adolescenti come noi: Ruth Kluger e
Liliana Segre.
Ruth Kluger, appartenente ad una famiglia ebraica, fu catturata
a 12 anni, insieme alla madre, e portata nel campo di
Auschwitz.Nel suo racconto parla del viaggio da casa sua a
Theresienstadt e, subito dopo, ad Auschwitz che si svolge nel
vagone merci di un treno. Solo una piccola finestrella per
respirare, il pessimo odore per le brutte condizioni igieniche e
sessanta o ottanta persone tutte in un vagone. Per Ruth è stato
orribile e, ancora oggi, quando vede vagoni merce, le vengono
i brividi. Ma era solo un’ “anticipazione” dell’orribile
esperienza che l’attendeva al campo e che avrebbe segnato
per sempre la sua vita.
Liliana Segre, nata a Milano nel 1930, fu deportata nel febbraio
del 1944 nel campo di sterminio di Auschwitz insieme al padre
e ai nonni paterni.
In questa testimonianza parla dell’arrivo al campo. Qui
vengono separati in due gruppi: maschi e femmine; di questi
un certo numero ( i più forti e robusti) viene destinato ai campi
lavoro; i più vecchi e i più deboli vengono portati
direttamente nelle camere a gas. I “sopravvissuti”
vengono denudati, rasati, ”marchiati” con un
numero di riconoscimento… La sua identità non
le appartiene più, il suo nome viene cancellato e
sostituito da un numero (75190) che serve a
identificarla. Privati della loro identità tutti sono
costretti a indossare una divisa a righe e degli
zoccoli spaiati che avrebbero utilizzato anche in
inverno quando il campo era coperto di neve. Neve grigia
perché la cenere dei corpi bruciati, trasportata dal vento, si
depositava sul “candore bianco” rendendolo scuro.
Liliana è sopravvissuta al lager ed è tornata a casa
Dopo più di sessanta anni questa tragica esperienza le è
rimasta impressa nella memoria : a ricordargliela il tatuaggio
sul braccio che non si cancellerà mai… come il suo dolore.
… per riflettere su una delle più orribili tragedie dell’umanità e non
dimenticare… perché la vita, a qualsiasi razza appartenga, è un valore
da rispettare e difendere.
Emanuele Trepepi, Lucrezia Russo, Maria Lorena
Giudice,
Andrea Lo Conti, Emanuele Brunetto,
Cristian Addotta, Emanuele Pio Giardina, Mattia
Savoca , Giulia Grazia D’Aprile, Gabriele Florio,
Tommaso Vaccaro, Alessia La Porta, Giada La Spina,
Classe II A Scuola secondaria di I grado “G.
Mameli” di Francavilla di Sicilia
Torta bicolore al cioccolato e panna
LO STRANO CASO DI VIGANELLA
Il paese senza Sole!
Sapreste stare per oltre due mesi senza la
luce solare?
Sicuramente non ci crederete, ma esiste una
cittadina in Piemonte che dall’11 novembre
al 2 febbraio si trova in una situazione critica.
Si tratta di Viganella, un comune di circa
200 abitanti. Durante questo periodo, il sole
non arriva nel paese, circondato da monti
altissimi. Per questo il sindaco ha deciso di
mettere uno specchio su una delle montagne
circostanti in modo da catturare i raggi del
sole e farli riflettere sulla piazza della
cittadina per qualche ora. Sicuramente tutta
la popolazione si darà appuntamento in
piazza per cercare un po’ di calore e luce.
Alessandro Composto e Gabriele
Florio IIA S. I grado.
Ingredienti per 8-10
persone.
250 g di biscotti al muesli
350 g di gelato al
cioccolato
350 g di gelato al caffè
2 dl di panna da montare
100 g di ricotta
70 g di cioccolato fondente
50 g di burro
3 cucchiai di zucchero a
velo
e infine una bustina di
vanillina.
Tagliate il cioccolato e fondetelo a fiamma bassa
insieme al burro.
Con un mixer frullate i biscotti, il cioccolato già
intiepidito e la ricotta. Versate il composto in uno
stampo a cerniera e comprimetelo con il cucchiaio
per poi dargli un aspetto uniforme. Mettetelo in
frigo e fatelo riposare per almeno 30 minuti. Dopo
aver tolto dal frigo il biscotto compatto ottenuto
spalmategli sopra prima il gelato al caffè e poi il
gelato al cioccolato e livellate con cura e
attenzione. Mettete in freezer per farlo indurire per
almeno un’ora. Montate la panna fredda,
incorporate lo zucchero a velo e distribuitela sulla
superficie della torta con una spatola. Decorate la
torta con dei riccioli di cioccolato
ottenuti usando un
pelapatate. Infine servite
freddo.
Mattia Savoca II A S. I Grado
ESSERE PER APPARIRE?
IL CONCOR
SO
di Chiara Baldanza (III A)
e Alessandra Cipolla (V A)
La nostra società sta attraversando
una fase di acuta e drammatica
implosione “Essere” e “Apparire”:
tutto sembra fatto per apparire e
quello che appare è destinato ad
essere visto, sentito, gustato, odorato.
Apparire quindi significa mostrarsi
agli altri e questo significa avere o cercare spettatori:
esibirsi, recitare, essere individuati e percepiti e così essere accettati,
ammessi, legittimati al bisogno d’amore e al suo appagamento. Così inizia
quel lungo percorso doloroso del travestimento per la recita di un copione.
Gli altri ci giudicano senza andare oltre l’apparenza. Tu sei quel che
appari: come ti vesti, come parli, come ti atteggi. All’interno di una
comunità di giovani si tende sempre a imitare chi emerge, chi è alla moda.
Troppo spesso il conformismo porta a seguire quello che la maggioranza è
predisposta a fare, mettendo sempre più da parte la capacità di giudizio
personale e la forza di ribellarsi a qualcosa che non si ritiene giusto. Nella
scuola, ad esempio, accade spesso questo tipo di situazione. C’è chi, come
sempre all’interno di un gruppo, tende a prevalere, diventando un idolo per
la maggior parte dei membri che ne fanno parte.
Un’immagine apparentemente solida che spesso però nasconde totale
insicurezza, arrivando al punto di abbandonare la propria opinione,
seguendo la moda del momento non curandosi se quel modello è davvero
quello che si apprezza.
Un recente sondaggio ha dimostrato che molti ragazzi iniziano a
fumare proprio per diventare qualcuno, per imitare, senza preoccuparsi del
fatto che è gravemente dannoso. Tutto ciò non è che un male
apparentemente indolore: l’apparire, contagia in modo veloce chi magari
non riesce ad avere una piena personalità. Ma che dire dell’essere,
acerrimo avversario dell’apparire? È la caratteristica essenziale di ogni
persona, come si è davvero. Ma quale prevale delle due condizioni? La
risposta alla domanda è abbastanza semplice: si è sempre tendenti
all’apparire anche perché siamo nella civiltà dell’immagine, dove la
televisione bombarda e pilota i comportamenti della maggioranza, dove
perfino la politica si dà un’immagine solo per cercare facili consensi
dimenticando la sostanza dei problemi. Viviamo purtroppo in tempi nei
quali l’apparire è diventato quasi un rituale al quale sacrifichiamo le
migliori credenziali dell’ “Essere”.
CHIAR A
Come possiamo noi giudicare se la persona che abbiamo di fronte
è davvero se stessa, oppure finge di essere qualcun altro? Una cosa
è certa “est modus in rebus” così come diceva l’autore latino
Orazio, esiste un giusto mezzo in tutto, bisogna essere se stessi,
ma allo stesso tempo, dare un certo valore al proprio aspetto fisico
non significa trascurare la propria anima. Siamo abituati a
criticare chi impiega i propri sforzi per farsi bello, sottovalutando
la persona solo perché fa più attenzione ai dettagli, ma allora,
perché (secondo uno studio specifico) le statistiche dicono che i
candidati ad una poltrona politica preferiti sono quelli che hanno
un ottimo slogan o una bella faccia e magari anche un’apparente
“buona” famiglia? Perché ci fidiamo del nostro senso visivo per
farci l’idea di una persona e poi magari portiamo avanti la morale
“l’abito non fa il monaco”?
Certamente se affrontiamo il discorso in maniera più “generale”,
cioè non fermandoci solo all’apparenza fisica, ma affrontandolo
anche a livello psichico, chiunque consiglierebbe di essere se
stessi. Molta gente, soprattutto nell’età adolescenziale, tende a
costruirsi una debole muraglia fatta di pensieri e azioni che non
gli appartengono per poter apparire “alla moda” con gli amici.
Sono consapevole che acquisire una personalità non propria,
magari fingendo un carattere più forte, più disinibito sia più
semplice che mostrare la propria sensibilità, ma sono certa del
fatto che superare gli ostacoli riesca a farci maturare, riesca a farci
comprendere aspetti della vita meno immediati, perché in fin dei
Baldanza
Chiara e Cipolla Alessandra, studentesse
delle classi III sez. A e V sez. A del Liceo
Scientifico Statale di Francavilla di Sicilia
(ME), sede associata dell’Istituto di Istruzione
Superiore “Caminiti – Trimarchi” di Santa
Teresa di Riva, la cui nuova Dirigente è la
Dott.ssa Carmela Maria Lipari, hanno
ottenuto un prestigioso riconoscimento
nell’ambito del VII Concorso letterario
nazionale patrocinato dall’A.M.M.I.,
Associazione Mogli Medici Italiani, sede di
Salerno, sul tema: “La cultura dell’essere e
dell’apparire nei giovani di oggi”.
Il concorso, riservato agli studenti del
triennio delle scuole secondarie di 2° grado,
è stato coordinato dalla Presidente
Nazionale, Maria Grazia Tatti e dalla
Responsabile Nazionale della Commissione,
Rosanna Mastrangelo. Gli attestati di merito,
validi per il credito formativo, saranno
consegnati il 15 febbraio 2014 nell’ambito
della cerimonia di premiazione in occasione
del XX Congresso dell’ A.M.M.I. a Salerno.
“Ennesimo attestato di benemerenza
ottenuto dagli studenti del nostro liceo,
insieme ad altri di questi ultimi anni,
testimonianza dell’impegno profuso al suo
interno” dichiara la Prof.ssa
Di Franco
Marcella, docente di Lettere nel triennio.
(tratto dal sito AMMI-ITALIA.COM)
conti la
vera
bellezza
sta nella varietà
di ogni singolo
individuo, ogni
sfaccettatura
della società la rende meno grigia, ogni
carattere, ogni personalità è un colore diverso che dipinge il
mondo, che senso avrebbe un mondo tutto bianco, tutto nero o
tutto grigio? Sarebbe triste, quindi perché nascondere ciò che
siamo? Perché aver paura del giudizio della gente?
Preoccupiamoci semplicemente di essere noi stessi, e vivremo
meglio, senza alcun dubbio.
Quindi, vorrei anche consigliare a tutti di mettere i propri
pregiudizi in un angolo, perché non sempre la ragazza fuori moda
è una “secchiona”, noiosa e monotona, così come una ragazza
sempre ben vestita non è una persona superficiale o ignorante.
Non generalizziamo, accompagniamo alla capacità di osservare la
capacità di capire, smettiamola di avere preconcetti su persone di
cui non conosciamo nulla, secondo me il problema dell’essere o
dell’apparire può risolversi in ‘vivi e lascia vivere’.
Sapete perché ormai i ragazzi provano ad apparire diversi?
Perché non gli è di concesso essere sé stessi.
ALESSAN
DR A
MIX ZONE
I Cavalli
“Papà, papà, ne compriamo uno, guarda
che bello!”
Ecco la reazione di ogni bambino appena
vede qualcosa che gli piace tanto. Una cosa che diverte sia i bambini che gli adulti,
sono i cavalli; perché ci si diverte a vederli correre e saltare, ma i cavalli non sono solo
questo, ma anche molto altro. Sono animali molto sensibili, di cui bisogna guadagnarsi
la fiducia e non bisogna mai credere che un cavallo si addestri soltanto con le frustate,
perché altrimenti può capitare l'esatto contrario. Il cavallo non si avvicinerà più a noi e
nemmeno si farà accarezzare.
Da tutto ciò si può dedurre che i cavalli provano dei sentimenti e lo dimostrano
benissimo, ad esempio quando un cavallo saltella nell'erba non è impazzito o
irrequieto, anzi tutt'altro, dimostra di essere felice. Diciamo tutti di sapere cos'è un
cavallo, perché lo vediamo al circo, nei film, ma questi non sono veri cavalli, il vero
cavallo sta sull'erba a correre felice. Inoltre il cavallo non è solo quell'animale a cui si
mette una sella e poi ci si salta addosso e ci si cammina, se si riesce a instaurare un bel
rapporto il cavallo può diventare anche un nostro amico con cui ci si può divertire.
Infine per stabilire una bella amicizia con il nostro cavallo è importante non avere
paura di lui, perché se noi abbiamo paura di lui, lui avrà paura di noi, quindi bisogna
cercare di non avere mai paura del nostro amico, perché se no non si fiderà mai di noi,
tanto che appena faremmo qualsiasi tipo di movimento il cavallo si spaventerà.
Insomma i cavalli sono animali molto sensibili che riescono a dimostrare benissimo i
loro sentimenti e soprattutto bisogna ricordare che i veri cavalli non si trovano al circo,
ma quelli che sono nostri amici!
Vincenzo Di Costa I A
I Compagni di Classe
Fabiana Alongi
IA
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I compagni di classe, di viaggio sono
coloro con cui condividere pensieri,
spazi, interrogazioni, momenti di gioia,
tensioni e paure. Sono coloro che
consentono di creare alleanze, di
costruire una propria identità e di
affrontare insieme incertezze. Qui si
formano le prime amicizie, le rivalità, le
competenze, a volte nascono i primi
amori. Con alcuni però si avranno
rapporto di antipatia e di conflitto,
sorgono incomprensioni a volte
facilmente risolvibili, altre volte meno,
creando così una spaccatura nella classe
che diventerà sempre più grande
dividendola in due o più parti. Questa
difficoltà può essere risolta da un
possibile cambiamento, tuttavia è
importante sapere che il cambiamento
deve partire sempre da noi stessi perché
è inutile aspettare che qualcun altro lo
faccia per primo perché non accadrà.
Inoltre i rapporti con i compagni di
classe sono importanti anche per un
proprio benessere e maturazione al di
fuori della scuola, infatti se i rapporti
sono positivi si va a scuola più
volentieri, si è motivati a studiare di più,
se invece ci sono delle difficoltà, ci sono
fenomeni di bullismo o anche se si è
emarginati, si ha una demotivazione e
disagio che può avere effetti negativi sia
all’interno della scuola ma anche fuori
in futuro per uno sviluppo psicologico
del ragazzo.
PROGETTI SCOLASTICI: IL TEATRO A CATANIA
Giovedì 28 Novembre 2013, presso il liceo scientifico “Carmelo
Caminiti”, ha avuto inizio un nuovo progetto “ IL PROGETTO
TEATRO” . Le classi 1°, 2° e 3° sono infatti state accompagnate
da alcuni docenti al teatro Metropolitan di Catania per assistere
allo spettacolo “ Grease” che era interpretato da attori che
recitavano in inglese.
Il progetto comprende quattro giorni, il primo è stato appunto il
28 Novembre invece il 12 Febbraio 2014 gli alunni del liceo si
sono recati a Catania presso il teatro “ Stabile” per vedere uno
spettacolo che parlava di un tema molto discusso al giorno d'oggi
che è il razzismo. I due attori sono stati molto bravi: uno
interpretava un uomo razzista, l'altra una ragazza di origine
straniera. Quest'ultima veniva maltrattata dall'uomo per il solo
fatto di essere di un altro Paese.
L' uomo, però, con il tempo si rende conto che la ragazza è una
persona come lui senza nessuna differenza e capisce di non avere
nessun diritto di maltrattarla.
Alla fine rendendosi conto dello sbaglio che aveva commesso
tenendola prigioniera la lascia fuggire, mettendo a rischio la sua
stessa vita, ma la ragazza ritorna e rimane con lui fino alla fine.
Questa iniziativa del progetto TEATRO è stata una bellissima
idea da parte della scuola.
Al Liceo Scientifico di Francavilla di Sicilia, infatti, oltre allo
studio regolare di tutti i giorni, si propongono anche progetti come
questo, in grado di farci conoscere e apprendere le cose importanti
anche con il divertimento.
Manuela Rigano I A
MIX ZONE
ADOLESCENTI OGGI...
La vita di un adolescente del 2014, è quasi
totalmente influenzata dalle nuove tecnologie.
Oggi un comune
teenager è
proiettato in una
vita virtuale,
escludendo le
varie opportunità
proposte dalla
vita reale. I
ragazzi tendono
ad isolarsi e ad
immergersi
completamente in
una vita fittizia, dove riescono ad esprimersi e a
rivelarsi per quelli che sono; quindi vivono
come se fossero intrappolati dietro una barriera,
che nel momento in cui si trovano a contatto
con la realtà gli impedisce di approfondire i
rapporti umani. La vita virtuale colma le paure,
le delusioni, le angosce e i vuoti che si vengono
a creare nella vita reale. Perché i giovani d’oggi
si nascondono dietro ad uno schermo senza
affrontare la realtà? La vita che si
creano obiettivamente è molto
meglio, tutto ciò che vogliono
fare, fanno; non c’è nessuna
costrizione. Molte volte si
creano più amicizie virtuali che
amicizie reali e qui la vita
virtuale entra in collisione con
quella reale; dove questi
“amici” esistono, esistono,
sono veri, ma lontani. Con
l’influenza di internet cambia
completamente la crescita dei ragazzi poiché si
vengono a scontrare con due mondi senza
riuscire a gestirli entrambi
contemporaneamente… e qui arrivano i
problemi con i genitori, con la scuola e con la
totalità della realtà.
(1- continua)
Chiara Baldanza e Giada La Croce III A
Le statue
Glaciali strutture marmoree,
Indolenti al divenire del tempo
Cieche
dai loro occhi vitrei, che immobili
si nutrono di emozioni riflesse
Insensibili
alle voci gracchianti e ai melodici cinguettii
Forti
della loro imponenza
sorreggono il leggero peso della mancanza di volontà
che ti avvolge
tramutandosi in panneggi di tenebra
che stritolano con ineluttabile potenza
Il luccichio apparente
di un isolamento soffocante
Pietrificandoci.
Matteo Angelo Garofalo IV A
MUSICA
GUNS N’ ROSES
di Filippo Mercia
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raggiunge un grande successo, ma anche
grande odio all’inizio degli anni ’90.
LA PIÙ GRANDE ROCK BAND DI
Sono il perfetto esempio della musica
TUTTI I TEMPI?
rock, infatti, tutti i membri partecipanti
hanno avuto grossi problemi familiari e
psicologici, soprattutto il loro leader Axl.
Il rock è uno, se non l’unico, stile di La loro musica è semplicemente
stupenda e trasmette con il loro duro
musica, che trasmette tutte le
spirito del rock la voglia di cambiamento
emozioni che l’uomo è in grado di
che il gruppo aveva. Sono molto
assimilare a se stesso. Però, oggi
questo genere è disprezzato quasi da coinvolgenti, soprattutto con le
‘’ballate’’ di Axl, e gli assoli del grande
tutti, soprattutto dai giovani. Essi
Slash, che alla chitarra non ha nulla da
commettono l’errore di associare il
ridire a nessuno. Nonostante il successo,
rock alla droga, all’alcool, alla
stupidaggine e alla confusione nella i Guns si sciolgono verso la fine degli
musicalità. Ma non è cosi. ‘’Guns N’ anni ’90, riuscendo a trasmettere una
Roses’’: il gruppo più disprezzato e grande voglia di cambiamento a tutti i
giovani.
frainteso della storia del rock.
Formatosi nel 1985,da Axl Rose,
“My Michelle”
di Raresh Vintu
IA
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UNA LORO GRANDE CANZONE
“My Michelle” è la
traccia numero sette
dell’album d’esordio dei
Guns N’ Roses, Appetite
for Destruction,
pubblicato nel 1987 con
33milioni di dischi
venduti.
Questo brano venne
realizzato come una
sorta di dedica ad
un’amica di Axl, il
cantante. Ad ogni modo,
la cosa più importante da
notare è la passione che la band mette nel fare la
loro musica: trascinano gli ascoltatori, riempiono
gli animi di energia e conferiscono una carica
innovativa che solo loro hanno saputo
trasmettere fino ad ora. Mettevano il cuore in
ogni loro canzone, ed era forse questo il loro
punto di forza. Tant’è che ancora oggi molti
giovani ascoltano la loro musica. Una volta che li
ascolti non puoi più farne a
meno, hanno letteralmente
rivoluzionato il mondo del
rock. Ogni loro pezzo è una
vera e propria bomba,
come lo è anche questo. In
questo brano sono riusciti a
fondere la dolcezza con il
loro stile e ne è venuto fuori
un capolavoro. Le parole
che il cantante scrive sono
molto semplici, ma
toccanti, e chi meglio di
loro riesce a trasmettere
delle forti emozioni? Quel
qualcosa che non scordi con
facilità, quel qualcosa da cui diventi dipendente,
quel qualcosa di unico. Ecco, loro erano i Guns
N’ Roses!
MUSICA
Ramones
di Domenico Silvestro
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ALTRO GRANDE ROCK
I Ramones furono uno dei più
influenti gruppi musicali rock
statunitensi. Formatosi a Forest
Hills, nel Queens (New York),
intorno al marzo 1974, il gruppo
fu fra i fondatori del movimento
rock newyorkese. Tra il 1974 ed
il 1996 i Ramones eseguirono
2.263 concerti, con una media di
due concerti a settimana. Nel
1996, con più di dieci album alle
spalle, il gruppo si sciolse. Tre
membri del gruppo, Joey, Dee
Dee e Johnny, morirono nel
decennio successivo. I loro unici
dischi d'oro sono stati la raccolta
Ramones Maniaed e il DVD del
2004 Ramones Raw.
L'apprezzamento per il gruppo ha
avuto un rilancio intorno al 2000:
a partire da quel momento gli
album della band compaiono
regolarmente nelle liste dei
"MIGLIORI DI TUTTI I
TEMPI" in molte riviste musicali
autorevoli, come Rolling Stone,
che nel 2003 ha posto la band al
26º posto nella sua classifica dei
100 migliori artisti musicali di
sempre. Nel 2002 la rivista Spin
Magazine ha descritto i Ramones
come la seconda più grande band
rock and roll della storia, dopo i
Beatles. Il 18 marzo 2002 i
Ramones entrarono nella Rock
and Roll Hall of Fame. Questo
grande gruppo Rock ai giorni
d’oggi è raramente seguito, io
invito se volete a far riemergere
questo gruppo e ad ascoltarlo
anche perché le loro magnifiche
canzoni come “Blitzkrieg bop” ,
“I wanna be sedated” e tante altre
vi coinvolgeranno e vi
trasmetteranno la loro grinta.
Annalisa Scarrone
di Marisa Pino
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IL SOGNO DELL’AMORE
Annalisa Scarrone è una giovanissima
cantautrice italiana grazie alla vittoria ad Amici
2012. "Alice e il blu" è il titolo del terzo singolo
di Annalisa, estratto dall'album "Non so
ballare"nell'aprile 2013. Il brano si presenta sono
una struttura narrativa uguale a quella delle
favole, con uno sviluppo e una morale finale.
Inizialmente la giovane cantautrice ci fa capire la
sua difficile e ossessiva "dipendenza". Questo
per ella è un vero e proprio problema da
affrontare. In questo caso come possiamo capire
dal titolo di questa meravigliosa canzone "Alice
e il blu", il personaggio principale è la
cantautrice stessa e il suo adorato gatto dal nome
"Blu"dichiarando di averlo trovato per strada e
salvato.
Annalisa Scarrone, come abbiamo detto ha un
problema da affrontare: "la dipendenza"che può
essere legata ad un uomo che può risultare
difficile da liberarsene.
Il ragazzo, in questo brano viene paragonato ad
una perla. Possiamo capirlo da alcuni versi
iniziali della canzone: "Il ragazzo dagli occhi di
perla indagava senza capire perché; così un
giorno le disse, dritto negli occhi, dimmi che
posso fare".
Annalisa Scarrone, nella canzone conosciuta
come "Alice", ha saputo raccontare e anche
trasmetterci il suo difficilissimo ostacolo con
moltissima forza e con grandissimo coraggio, e
io di questo ne sono veramente emozionata. La
cantautrice riesce a sfogarsi grazie a della
semplici parole.
Secondo il mio paragone, ormai tutte le donne
anno un ostacolo, un problema da affrontare ogni
singolo giorno come Alice,"la dipendenza". Ma
qual è la vera dipendenza delle donne? Sono gli
uomini. Le donne stanno diventando delle vere e
proprie schiave dei propri uomini, e tutto questo
causa molta solitudine, e fa sì che, anche stessa
Annalisa si allontana dalla realtà, rimanendo
intrappolata nel proprio mondo" BIZZARRO".
Noi donne dobbiamo essere forte e fiere delle
azioni che si compiono giorno dopo giorno e non
dobbiamo farli pesare, perché la donna è venuta
al mondo per essere amata, rispettata e
soprattutto essere felice.
Finalmente, il sogno di una vita si realizza: vedere con i
propri occhi lo stadio della squadra che si ama, per cui soffri
ogni domenica… soprattutto quando quello stadio è una
bolgia monumentale come San Siro. Già dieci giorni prima,
sui banchi di scuola, si sentiva il sapore di quello stadio, ma
solo quando sorpassi i tornelli, sali le scale e arrivi sugli
spalti capisci perché entrare in quello stadio è il sogno di
qualsiasi amante del calcio. Quando metti il piede sugli
spalti, senti l’odore dell’erba su cui sono posati i tuoi idoli,
rimani ammutolito e incredulo di dove sei capitato. Quando
sta per iniziare la partita, comincia l’inno della Champions
League, i flash dei telefoni puntati sul terreno da gioco, si
intonano i cori della curva in quella bolgia ed è lì che viene
la pelle d’oca, quando non sai se piangere o ridere per la
felicità. Inizia la partita e poi sono tutte emozioni, cori,
entusiasmo: il resto è cronaca…
Un giorno a S.Siro
di Antonio Boemi IA
COCA-COLA CUP
Praline al cocco
Gli ingredienti sono; 250 g di ricotta, 125 g di farina di cocco ,
35 g di cacao amaro e 125 g di zucchero
Procedimento: Unire lo zucchero con il cacao ed amalgamare i due
aiutandoci con un cucchiaio. unite quindi poco per volta la ricotta e
per ultimo il cocco, lasciandone un pò da parte per la decorazione
delle nostre praline. Una volta mescolato per bene l'impasto prenderne poco per volta e
formate delle palline della misura che desiderate; basta poggiare
l'impasto su una mano e lavorarlo attraverso un movimento rotatorio
con l'altro palmo della mano. Infine, passatele nella farina di cocco e
ponetele su dei piccoli pirottini in un vassoio. Giovedì 19 Febbraio 2014 al liceo Scientifico
“Carmelo Caminiti” si sono svolte le partite di
calcio a 5 femminile tra le prime tre classi per
rappresentare la Coca Cola Cup. La prima
squadra entrata in campo è stata la 1a contro la 3a
e la partita è finita 3 – 2 per la terza ;la seconda
squadra è stata la 1a contro la 2a ed è stata vinta
dalla 1a. Le calciatrici della 1a erano Fabiana,
Simona, Adriana, Giulia, Marisa, Arianna. La
seconda squadra era formata da Matilde,
Annalisa, Madalina, Chiara, Martina, Giada. La
terza era formata da Chiara, Giada, Madalina,
Diletta, Ester. E' stata una bella esperienza non
solo per la partita di calcio ma anche perché è
stato un modo per stare insieme e divertirsi.
Adriana Danciu e Arianna Guidotto I A
Giada Monte VA
LA REDAZIONE
Caporedattrice: Fabiana Alongi
Redattori: Antonio Boemi,Vincenzo di Costa,
Adriana Danciu, Arianna Guidotto, Giuseppe
Malatino, Samuele Manitta, Simona Papa, Marisa
Pino, Manuela Rigano, Stefania Russo, Giulia
Treffiletti, Domenico Silvestro, Raresh Vintu,
Giovanni Zacco, Roberta Zacco (IA); Matilde
Tarda (IIA); Chiara Baldanza, Ruben Cernuto,
Madalina Dinu, Giada La Croce, Mattia Tulino
(IIIA).
CAMINITI EXPRESS N.2
Marzo 2013
CAMINITI EXPRESS RINGRAZIA:
I docenti, la Segreteria e gli ATA del Liceo
Scientifico “Caminiti” di Francavilla. I docenti e
gli alunni delle Scuole Medie di Francavilla
VUOI COLLABORARE?
invia i pezzi a [email protected]
leggici su
CAMINITIBLOG.WORDPRESS.COM
PAGINA FACEBOOK: http://
www.facebook.com/caminitiblog
Grafica e loghi: Mattia Tulino, Raresh Vintu,
Gaetano D’Aprile, Arianna Guidotto.
Supervisione e impaginazione: prof. Francesco
Misiti
ONE DIRECTION
Gli One Direction sono una boy band di origini
anglo-irlandesi, dopo essere arrivati terzi nella
settima serie di “X Factor” nel 2010, hanno dato
vita ad un gruppo ormai abbastanza popolare tra i
teenagers. I componenti sono: Zayn Malik, Harry
Styles, Louis Tomlison, Niall Horan e Liam Payne.
Hanno pubblicato due album: “Up All Night” e
“Take Me Home”, rispettivamente nel 2011 e nel
2012, sono arrivati nelle top list dei più grandi
mercati musicali, ed hanno fatto nove singoli,
anch’essi nelle hit, tra i quali “What Makes You
Beautiful” e “Best Song Ever”. Il nuovo debutto
degli One Direction è avvenuto con il video della
canzone Midnight Memories, uscito il 31 Gennaio
2014 alle 16.00 ed ha avuto 8.000 visualizzazioni in
un giorno. Il video è stato girato a Londra, infatti la
fine della canzone è rappresentata dalla città
illuminata; anche il nostro Caminiti Tg nella sua
settima edizione ha dato spazio a questi artisti dando
loro grande risalto.
Giulia Treffiletti I A