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CAMINITI EXPRESS NUMERO 2 GIORNALINO DI INFORMAZIONE SCOLASTICA, A CURA DEL GRUPPO DEL BLOG DEL LICEO SCIENTIFICO DI FRANCAVILLA (ME) NOI: IL TESORO “INVISIBILE” Il progetto “Blog multimediale”, frutto dell’iniziativa partita nell’ambito delle ore curriculari di Italiano nella classe IA, è finalmente decollato. Gli studenti che ne fanno parte si riuniranno ogni giovedì dalle ore 14:20 alle ore 16:20 presso i locali della scuola per lavorare e dare largo spazio alle loro idee. L’intento è quello di far conoscere i media (giornali, tg, tv, radio) entrando "dalla porta principale", nella pratica della creazione di testi e video che vadano a raccontare la realtà del nostro piccolo Liceo, che da fuori potrà sembrarvi povero, ma scavando più a fondo scoprirete che è più ricco di una miniera: l’oro del Liceo Scientifico Caminiti-Trimarchi di Francavilla sono gli studenti, ai quali mancava un’attività comune dove far fiorire la loro voglia di creare e di stare insieme. Quest’iniziativa vuole dare la possibilità agli studenti di svagarsi e imparare divertendosi, ma anche di creare un diario visivo colmo di ricordi che permanga negli anni e faccia emergere l’importanza e il beneficio del loro Liceo, poiché non viene visto per quello che è realmente. Illustrazione di Arianna Guidotto Il piccolo prefabbricato, spesso disprezzato e sottovalutato, offre ai propri studenti la possibilità di avere una sede di studio molto efficiente nel proprio territorio e racchiude in sé un’atmosfera tutta da scoprire. Madalina Dinu III A CARNEVALE: Una grande tradizione, Francavilla in festa. IL GRANDE ROCK: Il mito dei Guns N’ Roses MINERVA: Uno sguardo sul futuro: i robot e le nanotecnologie sono già il nostro presente. MINERVA I, ROBOT costo dell'hardware, cioè di tutti quei componenti fisici che compongono il sistema, per esempio i sensori che permettono di determinare la distanza di un oggetto o i motori che permettono il movimento. La parola "robot" è diventata popolare nel 1921 grazie al drammaturgo ceco Karel Capek derivata dal termine "robota", ovvero "lavoro". Senza dubbio, i robot saranno il nostro futuro. Ad intravedere l'inizio di questa nuova era robotica è stato Bill William Henry Gates (1955), imprenditore, progettista di software e fondatore, insieme a Paul Allen, della Microsoft, leader mondiale nel campo dell'informatica. Protagonista assoluto del rapido sviluppo delle tecnologie informatiche, oggi propone programmi da applicare su sistemi robotici. Con il suo libro "Un robot in ogni casa", del 2007, cerca di dare razionali spiegazioni a ciò che accade oggi e ciò che accadrà domani con i robot. Secondo Gates, come è già successo con la rivoluzione informatica che portò un computer in ogni casa a partire dagli anni Settanta Ottanta, oggi la robotica può evolversi in maniera simile, grazie soprattutto alla grande potenza di calcolo a basso costo. Si pensi che un megahertz costava 7000 dollari nel 1970 mentre adesso è possibile acquistarlo a pochi centesimi. I robot, però, devono fare ancora molta strada prima di raggiungere prestazioni sufficientemente adeguate per interagire con gli umani. Un altro ostacolo è l'elevato Per progettare robot efficienti, Bill Gates propone di usare programmi multithreaded che consentano ai dati di viaggiare lungo canali diversi e di utilizzare uno strumento, il DSS, che consente di creare applicazioni in cui i servizi operano come processi autonomi che possono essere coordinati anche in modalità wireless. Per Bill Gates, dunque, i nuovi robot saranno periferiche mobili, senza fili, che sfrutteranno la potenza dei PC, capaci di gestire compiti ad elaborazione intensiva, come la manutenzione di macchinari industriali pericolosi o di sostanze tossiche; essi permetteranno anche di fare diagnosi o curare pazienti a chilometri di distanza, aiuteranno l’uomo a prestare assistenza ai disabili ed agli anziani, saranno impiegati nella manutenzione di apparecchiature e macchinari industriali, serviranno ad incrementare la forza e la potenza di soldati, faciliteranno il lavoro degli operatori sanitari e pertanto diventeranno un elemento fondamentale nella vita degli uomini come lo sono oggi i PC. Francesco Belfiore Ruben Cernuto III A NANOTECNOLOGIE E SPERANZE PER IL FUTURO La storia delle tecnologie umane ha conosciuto almeno tre grandi rivoluzioni: quella industriale del XIX secolo, quella nucleare del XX secolo e quella odierna del XXI secolo che è la rivoluzione delle nanotecnologie. Quella delle nanotecnologie è una rivoluzione che ha inizio nel precedente con la lettura fatta da Feyman "There's plenty of room at the bottom" per cui ricevette un premio di 1000$. Egli riuscì a trascrivere la pagina di un libro in uno spazio 25.000 volte più piccolo e leggerla attraverso un microscopio. Una definizione adeguata per il termine “nano scienza” è lo studio sia di fenomeni sia di manipolazioni di materiali su scala atomica, molecolare e macromolecolare le cui proprietà sono ben diver se da quelle possedute in scala maggiore. Per nanotecnologie si intendono quelle tecnologie che comportano la progettazione e l'applicazione di strutture, congegni a dimensioni nanometriche. Nel mondo nano la scala di misura è nanometrica ed un nanometro è uguale ad un milionesimo di millimetro. Il limite massimo di un oggetto nanometrico è di 100 nm (nanometro=un m i l i a r d e s i m o d i m e t ro ) e d è sufficiente che almeno una delle sue dimensioni rientri in questo valore per poterlo definire del mondo "nano". Mattia Tulino III A Un altro mondo - pt. II ROMANZO padre del ragazzo, accostò la boccetta contenente il liquido verde alla bocca dell'uomo e lo versò all'interno della gola. di Giada La Croce Successivamente il curatore accostò delle erbe sopra l'enorme ferita provocata dal meteorite che improvvisamente si chiuse. Per Il curatore, si avvicinò al ragazzo con aria amichevole, ma allo finire il curatore poggiò le sue mani sul petto dell'uomo inerme e stesso tempo strana tant'è che Daniel indietreggiò e così facendo creò una sorta di contatto tra la sua energia ed il cuore il curatore iniziò a spiegare la sua presenza. dell'uomo. Dopo qualche minuto che il curatore trasmetteva "Daniel non aver paura sono qui per aiutare te e tuo padre" energia al corpo, si venne a creare una strana luce sotto il palmo disse il curatore con aria losca; delle sue mani, il curatore sembrava Daniel insospettito rispose "Tu, chi sei e abbastanza provato da questa come fai a conoscere il mio nome?" Il trasmissione d'energia probabilmente per curatore cercando di allentare la tensione l'età ormai avanzata. Il cuore del padre disse "Non aver timore, io posso aiutare tuo tornò a battere. Daniel era pressapoco padre tramite le mie arti e questa boccetta strabiliato dall'accaduto tant'é che rimase contenente un liquido speciale. Conosco il tuo come paralizzato, senza mostrare alcun nome perché conosco te, ti tengo d'occhio da tipo d'emozione. Il curatore lo raggiunse e molto, sei un ragazzo speciale, in questo gli disse "D'ora in poi cambierà tutto, la tempo unico." Daniel perplesso dalle sue tua scelta l'hai fatta, sii pronto ad parole, restò in silenzio così il curatore iniziò a affrontarne le conseguenze" prese la spiegare la sua presenza. Ill. Gaetano D’Aprile mano di Daniel, la osservò attentamente, "Il tempo da cui provengo è molto lontano, estrasse un pugnale e con quello incise un io non sono come gli altri e neanche tu lo sei; segno sul palmo della mano del ragazzo da sei speciale, sei come me. cui uscì una goccia di sangue. Il curatore si procurò la stessa Il mio tempo ormai è passato, ora verrà l'inizio del tuo. incisione sul suo palmo così, si strinsero la mano ed il loro sangue Io posso salvare tuo padre a patto che tu rinunci a te stesso, alla si legò in quella stretta. tua vita, ai tuoi affetti, a tutto ciò che ti tiene legato alla tua In quell'istante Daniel fu portato in un'altro mondo, in un'altra umanità." dimensione. Non erano più nelle campagne del padre, ma si Daniel si voltò verso il padre inerme, era come dormiente. trovavano in un posto surreale, tutto bianco e pacifico. Non solo Il curatore notò lo sguardo preoccupato del ragazzo rivolto al il loro sangue si era legato, ma anche le loro anime; quel patto di padre e gli disse "Tuo padre non sta dormendo, è morto. La sua sangue segnò la continuazione di una lunga discendenza di pelle a contatto con il meteorite è stata lacerata interiormente curatori, gente mandata sulla terra per difenderla dal male che si così da creargli un male incurabile e irreversibile con la nasconde nell'oscurità. conoscenza umana poiché lo stesso meteorite ha una Daniel ed il curatore si trovavano nella dimensione delle anime, provenienza oscura. erano soli perché le loro due anime erano entrate in contatto, si Ragazzo tu vivi nel tuo piccolo mondo ma è il posto sbagliato era creata una sorta di connessione tra d'esse. Arrivati in per te, non sai cosa c'è oltre quella volta celeste, questo è solo uno quest'altra dimensione Daniel era meravigliato, si guardava dei tanti mondi che esistono oltre l'azzurro del cielo. Tu sei attorno incuriosito, come un bambino che guarda per la prima speciale e se accetterai di donarmi la tua vita ti insegnerò come volta il mondo in cui è capitato. Il ragazzo in un primo momento saperla vivere. Verrai a sapere di tutte le mie conoscenze, di fu come trasportato dagli eventi, perse il senso reale di tutto, era segreti e cose che neanche t'immagini, ma sopratutto, se tu beato in questo strano luogo che gli trasmetteva una serenità mai accetterai, salverò tuo padre." provata prima. Successivamente riaffiorò in lui il pensiero del Daniel un po affascinato ed un po’ turbato dalla situazione padre. Chiese al curatore, con voce alquanto agitata " Dove ci chiese "Solo se accetto lo salverai?" Il curatore con voce rauca e troviamo, dov'è mio padre?" ed il curatore con molta calma dura rispose con un autorevole "Si" così Daniel ancora perplesso rispose "Ci troviamo nel luogo dove tu resterai per molto tempo, dalla situazione continuò a fare domande senza un reale senso, questa è la tua nuova casa. Tuo padre sta bene, come da pattuito poiché la risposta dentro di se la conosceva, ma non riusciva ad l'ho salvato ma in cambio ho preso te, non li vedrai mai più, accettarla. dovrai dimenticare tutti, per loro tu sei morto" Daniel ancora Daniel sapeva che l'unico modo per salvare il padre era perdere sconvolto da tutto l'accaduto fece un'unica domanda che se stesso; cosciente di ciò che avrebbe perso, arrivò ad una riguardava se stesso "cosa ne sarà di me?" ma a questa domanda decisione. Accettò il patto. il curatore non poteva ancora dare un'effettiva risposta. "Curatore, io accetto la vostra offerta, fate di me il vostro (2- Continua) strumento e salvate la vita di mio padre" il curatore si avvicinò al Caminitiblog.wordpress.com vai sul sito del blog del Liceo “Caminiti” di Francavilla per scaricare i nostri EBOOK, i Romanzi del Caminiti OSPITI CHI SONO Nome: Stefania Età: 14 Città: Francavilla XFactor o Amici? Xfactor Pizza o arancino? Arancino al pistacchio. One Direction o Mozart? Mozart! Un Saluto! Ciao! Adolescenti: liti e popolarità STEFANIA DELLA I A CI PROPONE UNA SUA INTERESSANTE RIFLESSIONE (E GUAI A CHI DICE CHE I “RAGAZZI DI OGGI” NON PENSANO...) “Lei è più bella, ma io so uccidere meglio.” Questa è una delle frasi che si crede sia stata pronunciata da Giovanna, conosciuta sul web come “La Giovii”, la quindicenne di Bollate che ha picchiato Sarah, una sua coetanea, davanti a scuola ( Itc Primo Levi di Bollate). La notizia ha spopolato sul web, Giovanna è diventata “famosa” come desiderava, grazie ai suoi amici che hanno filmato e postato su Facebook il video della lite. Tutti ci saremo chiesti il perché di questo inutile litigio. Beh il motivo è banalissimo, La Giovii e Sarah forse erano solo rivali in amore, Giovanna sostiene che la ragazza le aveva rubato il fidanzatino e che perciò si sentiva in dovere di picchiarla. Nel video si vedono ragazzi assistere allo scontro tra le due, tra bestemmie e insulti, senza che nessuno però aiuti la vittima. La cosa che dovrebbe farci riflettere è proprio questa: perché i ragazzi che assistevano alla scena non hanno aiutato la vittima? Avevano forse paura? Paura di cosa? La notizia si è diffusa su internet grazie al video registrato dagli “spettatori”. Ma perché lo hanno pubblicato su un social network? Per sentirsi forse più grandi? Per diventare popolari? È proprio del problema della “popolarità” che vorrei parlare. Ormai quasi tutti gli adolescenti aspirano al titolo di ragazza o ragazzo più popolare, bisogna vestirsi in un certo modo, essere belli, avere tanti “mi piace” alle foto su Facebook, per essere un vero popolare. Spesso però questa situazione porta gli adolescenti “esclusi”a commettere azioni in un certo senso pericolose, ecco pronto l’esempio dei ragazzi che hanno pubblicato il video, convinti di poter entrare a far parte del gruppo e così diventare amici di Giovanna, ma avevano paura di lei ed evitavano di litigarci. Ho deciso di scrivere questo articolo non per informarvi dell’accaduto, perché suppongo che conosciate già la vicenda, ma per condividere e riflettere, soprattutto con i ragazzi della mia età, su questo litigio ma in generale sui tanti problemi adolescenziali come ad esempio la “popolarità” Concludo citandovi una frase che qualche giorno fa ho letto sul web: “Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile; ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.” Aristotele. Stefania Russo IA Francavilla: ogni scherzo vale! CARNEVA LE!!! Tra le manifestazioni di Sicilia dall’effettivo richiamo turistico si annovera il di Antonio Boemi caratteristico Carnevale di Francavilla di Sicilia e Giovanni Zacco (Messina), che si ripropone puntualmente ogni anno da IA tempo immemorabile. Le tipiche “colonne sonore” come sempre sono “Ci ‘u visti” e la “Fasuledda”, che ancora adesso costituisce la “sigla finale” dei veglioni danzanti. Musica composta da un giovane e ignoto francavillese che viene ballata in cerchi seguendo la velocità della musica che va alternandosi. Essi sono anche caratterizzati dalle cosiddette "mmutticedde", ossia delle “leggere” spinte che le persone ballando in cerchio si danno con la schiena. Caratteristica è la serata conclusiva con "'A cianciuta di re Carnalivari" (ovvero "il pianto di re Carnevale"): su di un carro si trova re Carnevale che dà l'ultimo saluto con in mano della salsiccia ad indicare che dopo quella sera inizia la quaresima e quindi non si può più mangiare carne, seguito da "piagnoni" e vedove, da gruppi in maschera che sfilano "piangendo" la fine della festa. I veglioni di febbraio hanno da sempre luogo nella centrale via Vittorio Emanuele dove tutta la popolazione locale e numerosi visitatori provenienti da tutta la Sicilia Orientale, si riversano per celebrare l’irrinunciabile rito della “trippata” all’aria aperta. Si spalanca l’uscio pesante Il portone dallo spesso legno Un sospiro, un alito di vento frizzantino. Tira un’aria felice qui nel grazioso paesello, i piccoli monelli si rincorrono nella piazzuola sono tutti travestiti di magnifici costumi: le maschere belle e variopinte esibiscono con fare pomposo, tirano manciate di minuti coriandoli. Le allegre stelle filanti ricoprono ogni dove come un magico e morbido tappeto. Ci sono anch’io: ballo e prendo parte alla festa, il veglione risuona nelle vie piene di vita, la musica riempie gli animi e i cuori perché è lì che il carnevale deve entrare, nell’intimo più profondo del nostro essere. Oh Carnevale, Carnevale sei come un bimbo, un piccolo cucciolo appena nato; hai vita breve, ogni volta nasci e muori in un solo respiro, ma ogni nuovo anno sei pronto a far baldoria. Arianna Guidotto IA E ad Acireale... Anche la seconda Domenica del Carnevale di Acireale ha regalato forti emozioni “Al popolo dei carnevalari” che ha invaso la città sin dal mattino. Il Carnevale di Acireale è il terzo carnevale in Italia più bello. Il carnevale va adesso a “riposo” ma solo sino a Mercoledì quando le scuole di danza apriranno in Piazza Duomo il grande e lunghissimo week-end di carnevale che si chiuderà Martedì 4 Marzo, dopo le sfilate di carri allegorici, carri infiorati, sfilate delle scuole in maschera, concorsi vari e concerti. Roberta Zacco I A LE MEDIE IL CAMINITI INCONT RA LE MEDIE! Il nostro Liceo ha il pia cere di ospitare i lavori dei ragazzi de lle Scuole Medie di Francavilla e del circon dario. Vuoi inviarci qualcosa? con tatta la nostra redazione o scrivi all a nostra email! Il Giorno della Memoria …per non dimenticare: perché ricordare il passato è il solo modo per conoscere le strade da percorrere e gli errori da evitare per essere migliori. di Testimonianze di bambini e adolescenti nei lager Negli anni che vanno dal 1933 al 1945 i nazisti hanno il predominio su tutta l’Europa ; inizia lo ster minio degli ebrei:vengono internati nei campi di concentramento uomini, donne e bambini di origine ebraica, zingari, testimoni di Geova, oppositori politici… Alcuni di questi sono riusciti a scampare alla morte e hanno documentato quello che hanno visto e vissuto. Ecco le testimonianze di due adolescenti come noi: Ruth Kluger e Liliana Segre. Ruth Kluger, appartenente ad una famiglia ebraica, fu catturata a 12 anni, insieme alla madre, e portata nel campo di Auschwitz.Nel suo racconto parla del viaggio da casa sua a Theresienstadt e, subito dopo, ad Auschwitz che si svolge nel vagone merci di un treno. Solo una piccola finestrella per respirare, il pessimo odore per le brutte condizioni igieniche e sessanta o ottanta persone tutte in un vagone. Per Ruth è stato orribile e, ancora oggi, quando vede vagoni merce, le vengono i brividi. Ma era solo un’ “anticipazione” dell’orribile esperienza che l’attendeva al campo e che avrebbe segnato per sempre la sua vita. Liliana Segre, nata a Milano nel 1930, fu deportata nel febbraio del 1944 nel campo di sterminio di Auschwitz insieme al padre e ai nonni paterni. In questa testimonianza parla dell’arrivo al campo. Qui vengono separati in due gruppi: maschi e femmine; di questi un certo numero ( i più forti e robusti) viene destinato ai campi lavoro; i più vecchi e i più deboli vengono portati direttamente nelle camere a gas. I “sopravvissuti” vengono denudati, rasati, ”marchiati” con un numero di riconoscimento… La sua identità non le appartiene più, il suo nome viene cancellato e sostituito da un numero (75190) che serve a identificarla. Privati della loro identità tutti sono costretti a indossare una divisa a righe e degli zoccoli spaiati che avrebbero utilizzato anche in inverno quando il campo era coperto di neve. Neve grigia perché la cenere dei corpi bruciati, trasportata dal vento, si depositava sul “candore bianco” rendendolo scuro. Liliana è sopravvissuta al lager ed è tornata a casa Dopo più di sessanta anni questa tragica esperienza le è rimasta impressa nella memoria : a ricordargliela il tatuaggio sul braccio che non si cancellerà mai… come il suo dolore. … per riflettere su una delle più orribili tragedie dell’umanità e non dimenticare… perché la vita, a qualsiasi razza appartenga, è un valore da rispettare e difendere. Emanuele Trepepi, Lucrezia Russo, Maria Lorena Giudice, Andrea Lo Conti, Emanuele Brunetto, Cristian Addotta, Emanuele Pio Giardina, Mattia Savoca , Giulia Grazia D’Aprile, Gabriele Florio, Tommaso Vaccaro, Alessia La Porta, Giada La Spina, Classe II A Scuola secondaria di I grado “G. Mameli” di Francavilla di Sicilia Torta bicolore al cioccolato e panna LO STRANO CASO DI VIGANELLA Il paese senza Sole! Sapreste stare per oltre due mesi senza la luce solare? Sicuramente non ci crederete, ma esiste una cittadina in Piemonte che dall’11 novembre al 2 febbraio si trova in una situazione critica. Si tratta di Viganella, un comune di circa 200 abitanti. Durante questo periodo, il sole non arriva nel paese, circondato da monti altissimi. Per questo il sindaco ha deciso di mettere uno specchio su una delle montagne circostanti in modo da catturare i raggi del sole e farli riflettere sulla piazza della cittadina per qualche ora. Sicuramente tutta la popolazione si darà appuntamento in piazza per cercare un po’ di calore e luce. Alessandro Composto e Gabriele Florio IIA S. I grado. Ingredienti per 8-10 persone. 250 g di biscotti al muesli 350 g di gelato al cioccolato 350 g di gelato al caffè 2 dl di panna da montare 100 g di ricotta 70 g di cioccolato fondente 50 g di burro 3 cucchiai di zucchero a velo e infine una bustina di vanillina. Tagliate il cioccolato e fondetelo a fiamma bassa insieme al burro. Con un mixer frullate i biscotti, il cioccolato già intiepidito e la ricotta. Versate il composto in uno stampo a cerniera e comprimetelo con il cucchiaio per poi dargli un aspetto uniforme. Mettetelo in frigo e fatelo riposare per almeno 30 minuti. Dopo aver tolto dal frigo il biscotto compatto ottenuto spalmategli sopra prima il gelato al caffè e poi il gelato al cioccolato e livellate con cura e attenzione. Mettete in freezer per farlo indurire per almeno un’ora. Montate la panna fredda, incorporate lo zucchero a velo e distribuitela sulla superficie della torta con una spatola. Decorate la torta con dei riccioli di cioccolato ottenuti usando un pelapatate. Infine servite freddo. Mattia Savoca II A S. I Grado ESSERE PER APPARIRE? IL CONCOR SO di Chiara Baldanza (III A) e Alessandra Cipolla (V A) La nostra società sta attraversando una fase di acuta e drammatica implosione “Essere” e “Apparire”: tutto sembra fatto per apparire e quello che appare è destinato ad essere visto, sentito, gustato, odorato. Apparire quindi significa mostrarsi agli altri e questo significa avere o cercare spettatori: esibirsi, recitare, essere individuati e percepiti e così essere accettati, ammessi, legittimati al bisogno d’amore e al suo appagamento. Così inizia quel lungo percorso doloroso del travestimento per la recita di un copione. Gli altri ci giudicano senza andare oltre l’apparenza. Tu sei quel che appari: come ti vesti, come parli, come ti atteggi. All’interno di una comunità di giovani si tende sempre a imitare chi emerge, chi è alla moda. Troppo spesso il conformismo porta a seguire quello che la maggioranza è predisposta a fare, mettendo sempre più da parte la capacità di giudizio personale e la forza di ribellarsi a qualcosa che non si ritiene giusto. Nella scuola, ad esempio, accade spesso questo tipo di situazione. C’è chi, come sempre all’interno di un gruppo, tende a prevalere, diventando un idolo per la maggior parte dei membri che ne fanno parte. Un’immagine apparentemente solida che spesso però nasconde totale insicurezza, arrivando al punto di abbandonare la propria opinione, seguendo la moda del momento non curandosi se quel modello è davvero quello che si apprezza. Un recente sondaggio ha dimostrato che molti ragazzi iniziano a fumare proprio per diventare qualcuno, per imitare, senza preoccuparsi del fatto che è gravemente dannoso. Tutto ciò non è che un male apparentemente indolore: l’apparire, contagia in modo veloce chi magari non riesce ad avere una piena personalità. Ma che dire dell’essere, acerrimo avversario dell’apparire? È la caratteristica essenziale di ogni persona, come si è davvero. Ma quale prevale delle due condizioni? La risposta alla domanda è abbastanza semplice: si è sempre tendenti all’apparire anche perché siamo nella civiltà dell’immagine, dove la televisione bombarda e pilota i comportamenti della maggioranza, dove perfino la politica si dà un’immagine solo per cercare facili consensi dimenticando la sostanza dei problemi. Viviamo purtroppo in tempi nei quali l’apparire è diventato quasi un rituale al quale sacrifichiamo le migliori credenziali dell’ “Essere”. CHIAR A Come possiamo noi giudicare se la persona che abbiamo di fronte è davvero se stessa, oppure finge di essere qualcun altro? Una cosa è certa “est modus in rebus” così come diceva l’autore latino Orazio, esiste un giusto mezzo in tutto, bisogna essere se stessi, ma allo stesso tempo, dare un certo valore al proprio aspetto fisico non significa trascurare la propria anima. Siamo abituati a criticare chi impiega i propri sforzi per farsi bello, sottovalutando la persona solo perché fa più attenzione ai dettagli, ma allora, perché (secondo uno studio specifico) le statistiche dicono che i candidati ad una poltrona politica preferiti sono quelli che hanno un ottimo slogan o una bella faccia e magari anche un’apparente “buona” famiglia? Perché ci fidiamo del nostro senso visivo per farci l’idea di una persona e poi magari portiamo avanti la morale “l’abito non fa il monaco”? Certamente se affrontiamo il discorso in maniera più “generale”, cioè non fermandoci solo all’apparenza fisica, ma affrontandolo anche a livello psichico, chiunque consiglierebbe di essere se stessi. Molta gente, soprattutto nell’età adolescenziale, tende a costruirsi una debole muraglia fatta di pensieri e azioni che non gli appartengono per poter apparire “alla moda” con gli amici. Sono consapevole che acquisire una personalità non propria, magari fingendo un carattere più forte, più disinibito sia più semplice che mostrare la propria sensibilità, ma sono certa del fatto che superare gli ostacoli riesca a farci maturare, riesca a farci comprendere aspetti della vita meno immediati, perché in fin dei Baldanza Chiara e Cipolla Alessandra, studentesse delle classi III sez. A e V sez. A del Liceo Scientifico Statale di Francavilla di Sicilia (ME), sede associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Caminiti – Trimarchi” di Santa Teresa di Riva, la cui nuova Dirigente è la Dott.ssa Carmela Maria Lipari, hanno ottenuto un prestigioso riconoscimento nell’ambito del VII Concorso letterario nazionale patrocinato dall’A.M.M.I., Associazione Mogli Medici Italiani, sede di Salerno, sul tema: “La cultura dell’essere e dell’apparire nei giovani di oggi”. Il concorso, riservato agli studenti del triennio delle scuole secondarie di 2° grado, è stato coordinato dalla Presidente Nazionale, Maria Grazia Tatti e dalla Responsabile Nazionale della Commissione, Rosanna Mastrangelo. Gli attestati di merito, validi per il credito formativo, saranno consegnati il 15 febbraio 2014 nell’ambito della cerimonia di premiazione in occasione del XX Congresso dell’ A.M.M.I. a Salerno. “Ennesimo attestato di benemerenza ottenuto dagli studenti del nostro liceo, insieme ad altri di questi ultimi anni, testimonianza dell’impegno profuso al suo interno” dichiara la Prof.ssa Di Franco Marcella, docente di Lettere nel triennio. (tratto dal sito AMMI-ITALIA.COM) conti la vera bellezza sta nella varietà di ogni singolo individuo, ogni sfaccettatura della società la rende meno grigia, ogni carattere, ogni personalità è un colore diverso che dipinge il mondo, che senso avrebbe un mondo tutto bianco, tutto nero o tutto grigio? Sarebbe triste, quindi perché nascondere ciò che siamo? Perché aver paura del giudizio della gente? Preoccupiamoci semplicemente di essere noi stessi, e vivremo meglio, senza alcun dubbio. Quindi, vorrei anche consigliare a tutti di mettere i propri pregiudizi in un angolo, perché non sempre la ragazza fuori moda è una “secchiona”, noiosa e monotona, così come una ragazza sempre ben vestita non è una persona superficiale o ignorante. Non generalizziamo, accompagniamo alla capacità di osservare la capacità di capire, smettiamola di avere preconcetti su persone di cui non conosciamo nulla, secondo me il problema dell’essere o dell’apparire può risolversi in ‘vivi e lascia vivere’. Sapete perché ormai i ragazzi provano ad apparire diversi? Perché non gli è di concesso essere sé stessi. ALESSAN DR A MIX ZONE I Cavalli “Papà, papà, ne compriamo uno, guarda che bello!” Ecco la reazione di ogni bambino appena vede qualcosa che gli piace tanto. Una cosa che diverte sia i bambini che gli adulti, sono i cavalli; perché ci si diverte a vederli correre e saltare, ma i cavalli non sono solo questo, ma anche molto altro. Sono animali molto sensibili, di cui bisogna guadagnarsi la fiducia e non bisogna mai credere che un cavallo si addestri soltanto con le frustate, perché altrimenti può capitare l'esatto contrario. Il cavallo non si avvicinerà più a noi e nemmeno si farà accarezzare. Da tutto ciò si può dedurre che i cavalli provano dei sentimenti e lo dimostrano benissimo, ad esempio quando un cavallo saltella nell'erba non è impazzito o irrequieto, anzi tutt'altro, dimostra di essere felice. Diciamo tutti di sapere cos'è un cavallo, perché lo vediamo al circo, nei film, ma questi non sono veri cavalli, il vero cavallo sta sull'erba a correre felice. Inoltre il cavallo non è solo quell'animale a cui si mette una sella e poi ci si salta addosso e ci si cammina, se si riesce a instaurare un bel rapporto il cavallo può diventare anche un nostro amico con cui ci si può divertire. Infine per stabilire una bella amicizia con il nostro cavallo è importante non avere paura di lui, perché se noi abbiamo paura di lui, lui avrà paura di noi, quindi bisogna cercare di non avere mai paura del nostro amico, perché se no non si fiderà mai di noi, tanto che appena faremmo qualsiasi tipo di movimento il cavallo si spaventerà. Insomma i cavalli sono animali molto sensibili che riescono a dimostrare benissimo i loro sentimenti e soprattutto bisogna ricordare che i veri cavalli non si trovano al circo, ma quelli che sono nostri amici! Vincenzo Di Costa I A I Compagni di Classe Fabiana Alongi IA ••• I compagni di classe, di viaggio sono coloro con cui condividere pensieri, spazi, interrogazioni, momenti di gioia, tensioni e paure. Sono coloro che consentono di creare alleanze, di costruire una propria identità e di affrontare insieme incertezze. Qui si formano le prime amicizie, le rivalità, le competenze, a volte nascono i primi amori. Con alcuni però si avranno rapporto di antipatia e di conflitto, sorgono incomprensioni a volte facilmente risolvibili, altre volte meno, creando così una spaccatura nella classe che diventerà sempre più grande dividendola in due o più parti. Questa difficoltà può essere risolta da un possibile cambiamento, tuttavia è importante sapere che il cambiamento deve partire sempre da noi stessi perché è inutile aspettare che qualcun altro lo faccia per primo perché non accadrà. Inoltre i rapporti con i compagni di classe sono importanti anche per un proprio benessere e maturazione al di fuori della scuola, infatti se i rapporti sono positivi si va a scuola più volentieri, si è motivati a studiare di più, se invece ci sono delle difficoltà, ci sono fenomeni di bullismo o anche se si è emarginati, si ha una demotivazione e disagio che può avere effetti negativi sia all’interno della scuola ma anche fuori in futuro per uno sviluppo psicologico del ragazzo. PROGETTI SCOLASTICI: IL TEATRO A CATANIA Giovedì 28 Novembre 2013, presso il liceo scientifico “Carmelo Caminiti”, ha avuto inizio un nuovo progetto “ IL PROGETTO TEATRO” . Le classi 1°, 2° e 3° sono infatti state accompagnate da alcuni docenti al teatro Metropolitan di Catania per assistere allo spettacolo “ Grease” che era interpretato da attori che recitavano in inglese. Il progetto comprende quattro giorni, il primo è stato appunto il 28 Novembre invece il 12 Febbraio 2014 gli alunni del liceo si sono recati a Catania presso il teatro “ Stabile” per vedere uno spettacolo che parlava di un tema molto discusso al giorno d'oggi che è il razzismo. I due attori sono stati molto bravi: uno interpretava un uomo razzista, l'altra una ragazza di origine straniera. Quest'ultima veniva maltrattata dall'uomo per il solo fatto di essere di un altro Paese. L' uomo, però, con il tempo si rende conto che la ragazza è una persona come lui senza nessuna differenza e capisce di non avere nessun diritto di maltrattarla. Alla fine rendendosi conto dello sbaglio che aveva commesso tenendola prigioniera la lascia fuggire, mettendo a rischio la sua stessa vita, ma la ragazza ritorna e rimane con lui fino alla fine. Questa iniziativa del progetto TEATRO è stata una bellissima idea da parte della scuola. Al Liceo Scientifico di Francavilla di Sicilia, infatti, oltre allo studio regolare di tutti i giorni, si propongono anche progetti come questo, in grado di farci conoscere e apprendere le cose importanti anche con il divertimento. Manuela Rigano I A MIX ZONE ADOLESCENTI OGGI... La vita di un adolescente del 2014, è quasi totalmente influenzata dalle nuove tecnologie. Oggi un comune teenager è proiettato in una vita virtuale, escludendo le varie opportunità proposte dalla vita reale. I ragazzi tendono ad isolarsi e ad immergersi completamente in una vita fittizia, dove riescono ad esprimersi e a rivelarsi per quelli che sono; quindi vivono come se fossero intrappolati dietro una barriera, che nel momento in cui si trovano a contatto con la realtà gli impedisce di approfondire i rapporti umani. La vita virtuale colma le paure, le delusioni, le angosce e i vuoti che si vengono a creare nella vita reale. Perché i giovani d’oggi si nascondono dietro ad uno schermo senza affrontare la realtà? La vita che si creano obiettivamente è molto meglio, tutto ciò che vogliono fare, fanno; non c’è nessuna costrizione. Molte volte si creano più amicizie virtuali che amicizie reali e qui la vita virtuale entra in collisione con quella reale; dove questi “amici” esistono, esistono, sono veri, ma lontani. Con l’influenza di internet cambia completamente la crescita dei ragazzi poiché si vengono a scontrare con due mondi senza riuscire a gestirli entrambi contemporaneamente… e qui arrivano i problemi con i genitori, con la scuola e con la totalità della realtà. (1- continua) Chiara Baldanza e Giada La Croce III A Le statue Glaciali strutture marmoree, Indolenti al divenire del tempo Cieche dai loro occhi vitrei, che immobili si nutrono di emozioni riflesse Insensibili alle voci gracchianti e ai melodici cinguettii Forti della loro imponenza sorreggono il leggero peso della mancanza di volontà che ti avvolge tramutandosi in panneggi di tenebra che stritolano con ineluttabile potenza Il luccichio apparente di un isolamento soffocante Pietrificandoci. Matteo Angelo Garofalo IV A MUSICA GUNS N’ ROSES di Filippo Mercia IA ••• raggiunge un grande successo, ma anche grande odio all’inizio degli anni ’90. LA PIÙ GRANDE ROCK BAND DI Sono il perfetto esempio della musica TUTTI I TEMPI? rock, infatti, tutti i membri partecipanti hanno avuto grossi problemi familiari e psicologici, soprattutto il loro leader Axl. Il rock è uno, se non l’unico, stile di La loro musica è semplicemente stupenda e trasmette con il loro duro musica, che trasmette tutte le spirito del rock la voglia di cambiamento emozioni che l’uomo è in grado di che il gruppo aveva. Sono molto assimilare a se stesso. Però, oggi questo genere è disprezzato quasi da coinvolgenti, soprattutto con le ‘’ballate’’ di Axl, e gli assoli del grande tutti, soprattutto dai giovani. Essi Slash, che alla chitarra non ha nulla da commettono l’errore di associare il ridire a nessuno. Nonostante il successo, rock alla droga, all’alcool, alla stupidaggine e alla confusione nella i Guns si sciolgono verso la fine degli musicalità. Ma non è cosi. ‘’Guns N’ anni ’90, riuscendo a trasmettere una Roses’’: il gruppo più disprezzato e grande voglia di cambiamento a tutti i giovani. frainteso della storia del rock. Formatosi nel 1985,da Axl Rose, “My Michelle” di Raresh Vintu IA ••• UNA LORO GRANDE CANZONE “My Michelle” è la traccia numero sette dell’album d’esordio dei Guns N’ Roses, Appetite for Destruction, pubblicato nel 1987 con 33milioni di dischi venduti. Questo brano venne realizzato come una sorta di dedica ad un’amica di Axl, il cantante. Ad ogni modo, la cosa più importante da notare è la passione che la band mette nel fare la loro musica: trascinano gli ascoltatori, riempiono gli animi di energia e conferiscono una carica innovativa che solo loro hanno saputo trasmettere fino ad ora. Mettevano il cuore in ogni loro canzone, ed era forse questo il loro punto di forza. Tant’è che ancora oggi molti giovani ascoltano la loro musica. Una volta che li ascolti non puoi più farne a meno, hanno letteralmente rivoluzionato il mondo del rock. Ogni loro pezzo è una vera e propria bomba, come lo è anche questo. In questo brano sono riusciti a fondere la dolcezza con il loro stile e ne è venuto fuori un capolavoro. Le parole che il cantante scrive sono molto semplici, ma toccanti, e chi meglio di loro riesce a trasmettere delle forti emozioni? Quel qualcosa che non scordi con facilità, quel qualcosa da cui diventi dipendente, quel qualcosa di unico. Ecco, loro erano i Guns N’ Roses! MUSICA Ramones di Domenico Silvestro IA ••• ALTRO GRANDE ROCK I Ramones furono uno dei più influenti gruppi musicali rock statunitensi. Formatosi a Forest Hills, nel Queens (New York), intorno al marzo 1974, il gruppo fu fra i fondatori del movimento rock newyorkese. Tra il 1974 ed il 1996 i Ramones eseguirono 2.263 concerti, con una media di due concerti a settimana. Nel 1996, con più di dieci album alle spalle, il gruppo si sciolse. Tre membri del gruppo, Joey, Dee Dee e Johnny, morirono nel decennio successivo. I loro unici dischi d'oro sono stati la raccolta Ramones Maniaed e il DVD del 2004 Ramones Raw. L'apprezzamento per il gruppo ha avuto un rilancio intorno al 2000: a partire da quel momento gli album della band compaiono regolarmente nelle liste dei "MIGLIORI DI TUTTI I TEMPI" in molte riviste musicali autorevoli, come Rolling Stone, che nel 2003 ha posto la band al 26º posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti musicali di sempre. Nel 2002 la rivista Spin Magazine ha descritto i Ramones come la seconda più grande band rock and roll della storia, dopo i Beatles. Il 18 marzo 2002 i Ramones entrarono nella Rock and Roll Hall of Fame. Questo grande gruppo Rock ai giorni d’oggi è raramente seguito, io invito se volete a far riemergere questo gruppo e ad ascoltarlo anche perché le loro magnifiche canzoni come “Blitzkrieg bop” , “I wanna be sedated” e tante altre vi coinvolgeranno e vi trasmetteranno la loro grinta. Annalisa Scarrone di Marisa Pino IA ••• IL SOGNO DELL’AMORE Annalisa Scarrone è una giovanissima cantautrice italiana grazie alla vittoria ad Amici 2012. "Alice e il blu" è il titolo del terzo singolo di Annalisa, estratto dall'album "Non so ballare"nell'aprile 2013. Il brano si presenta sono una struttura narrativa uguale a quella delle favole, con uno sviluppo e una morale finale. Inizialmente la giovane cantautrice ci fa capire la sua difficile e ossessiva "dipendenza". Questo per ella è un vero e proprio problema da affrontare. In questo caso come possiamo capire dal titolo di questa meravigliosa canzone "Alice e il blu", il personaggio principale è la cantautrice stessa e il suo adorato gatto dal nome "Blu"dichiarando di averlo trovato per strada e salvato. Annalisa Scarrone, come abbiamo detto ha un problema da affrontare: "la dipendenza"che può essere legata ad un uomo che può risultare difficile da liberarsene. Il ragazzo, in questo brano viene paragonato ad una perla. Possiamo capirlo da alcuni versi iniziali della canzone: "Il ragazzo dagli occhi di perla indagava senza capire perché; così un giorno le disse, dritto negli occhi, dimmi che posso fare". Annalisa Scarrone, nella canzone conosciuta come "Alice", ha saputo raccontare e anche trasmetterci il suo difficilissimo ostacolo con moltissima forza e con grandissimo coraggio, e io di questo ne sono veramente emozionata. La cantautrice riesce a sfogarsi grazie a della semplici parole. Secondo il mio paragone, ormai tutte le donne anno un ostacolo, un problema da affrontare ogni singolo giorno come Alice,"la dipendenza". Ma qual è la vera dipendenza delle donne? Sono gli uomini. Le donne stanno diventando delle vere e proprie schiave dei propri uomini, e tutto questo causa molta solitudine, e fa sì che, anche stessa Annalisa si allontana dalla realtà, rimanendo intrappolata nel proprio mondo" BIZZARRO". Noi donne dobbiamo essere forte e fiere delle azioni che si compiono giorno dopo giorno e non dobbiamo farli pesare, perché la donna è venuta al mondo per essere amata, rispettata e soprattutto essere felice. Finalmente, il sogno di una vita si realizza: vedere con i propri occhi lo stadio della squadra che si ama, per cui soffri ogni domenica… soprattutto quando quello stadio è una bolgia monumentale come San Siro. Già dieci giorni prima, sui banchi di scuola, si sentiva il sapore di quello stadio, ma solo quando sorpassi i tornelli, sali le scale e arrivi sugli spalti capisci perché entrare in quello stadio è il sogno di qualsiasi amante del calcio. Quando metti il piede sugli spalti, senti l’odore dell’erba su cui sono posati i tuoi idoli, rimani ammutolito e incredulo di dove sei capitato. Quando sta per iniziare la partita, comincia l’inno della Champions League, i flash dei telefoni puntati sul terreno da gioco, si intonano i cori della curva in quella bolgia ed è lì che viene la pelle d’oca, quando non sai se piangere o ridere per la felicità. Inizia la partita e poi sono tutte emozioni, cori, entusiasmo: il resto è cronaca… Un giorno a S.Siro di Antonio Boemi IA COCA-COLA CUP Praline al cocco Gli ingredienti sono; 250 g di ricotta, 125 g di farina di cocco , 35 g di cacao amaro e 125 g di zucchero Procedimento: Unire lo zucchero con il cacao ed amalgamare i due aiutandoci con un cucchiaio. unite quindi poco per volta la ricotta e per ultimo il cocco, lasciandone un pò da parte per la decorazione delle nostre praline. Una volta mescolato per bene l'impasto prenderne poco per volta e formate delle palline della misura che desiderate; basta poggiare l'impasto su una mano e lavorarlo attraverso un movimento rotatorio con l'altro palmo della mano. Infine, passatele nella farina di cocco e ponetele su dei piccoli pirottini in un vassoio. Giovedì 19 Febbraio 2014 al liceo Scientifico “Carmelo Caminiti” si sono svolte le partite di calcio a 5 femminile tra le prime tre classi per rappresentare la Coca Cola Cup. La prima squadra entrata in campo è stata la 1a contro la 3a e la partita è finita 3 – 2 per la terza ;la seconda squadra è stata la 1a contro la 2a ed è stata vinta dalla 1a. Le calciatrici della 1a erano Fabiana, Simona, Adriana, Giulia, Marisa, Arianna. La seconda squadra era formata da Matilde, Annalisa, Madalina, Chiara, Martina, Giada. La terza era formata da Chiara, Giada, Madalina, Diletta, Ester. E' stata una bella esperienza non solo per la partita di calcio ma anche perché è stato un modo per stare insieme e divertirsi. Adriana Danciu e Arianna Guidotto I A Giada Monte VA LA REDAZIONE Caporedattrice: Fabiana Alongi Redattori: Antonio Boemi,Vincenzo di Costa, Adriana Danciu, Arianna Guidotto, Giuseppe Malatino, Samuele Manitta, Simona Papa, Marisa Pino, Manuela Rigano, Stefania Russo, Giulia Treffiletti, Domenico Silvestro, Raresh Vintu, Giovanni Zacco, Roberta Zacco (IA); Matilde Tarda (IIA); Chiara Baldanza, Ruben Cernuto, Madalina Dinu, Giada La Croce, Mattia Tulino (IIIA). CAMINITI EXPRESS N.2 Marzo 2013 CAMINITI EXPRESS RINGRAZIA: I docenti, la Segreteria e gli ATA del Liceo Scientifico “Caminiti” di Francavilla. I docenti e gli alunni delle Scuole Medie di Francavilla VUOI COLLABORARE? invia i pezzi a [email protected] leggici su CAMINITIBLOG.WORDPRESS.COM PAGINA FACEBOOK: http:// www.facebook.com/caminitiblog Grafica e loghi: Mattia Tulino, Raresh Vintu, Gaetano D’Aprile, Arianna Guidotto. Supervisione e impaginazione: prof. Francesco Misiti ONE DIRECTION Gli One Direction sono una boy band di origini anglo-irlandesi, dopo essere arrivati terzi nella settima serie di “X Factor” nel 2010, hanno dato vita ad un gruppo ormai abbastanza popolare tra i teenagers. I componenti sono: Zayn Malik, Harry Styles, Louis Tomlison, Niall Horan e Liam Payne. Hanno pubblicato due album: “Up All Night” e “Take Me Home”, rispettivamente nel 2011 e nel 2012, sono arrivati nelle top list dei più grandi mercati musicali, ed hanno fatto nove singoli, anch’essi nelle hit, tra i quali “What Makes You Beautiful” e “Best Song Ever”. Il nuovo debutto degli One Direction è avvenuto con il video della canzone Midnight Memories, uscito il 31 Gennaio 2014 alle 16.00 ed ha avuto 8.000 visualizzazioni in un giorno. Il video è stato girato a Londra, infatti la fine della canzone è rappresentata dalla città illuminata; anche il nostro Caminiti Tg nella sua settima edizione ha dato spazio a questi artisti dando loro grande risalto. Giulia Treffiletti I A