Novembre - Kem Kogi
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Novembre - Kem Kogi
Foglio di informazione e sviluppo dell’associazione culturale Kem Kogi Cuore Unico, Anno XIII, n° 2, Novembre 2008 Kappa Se pochi uomini di poco conto in molti posti di poco conto facessero cose di poco conto LA FACCIA DELLA TERRA POTREBBE CAMBIARE (G.Torelli) Editoriale: Cambiamo faccia alla terra In questo numero Editoriale pag. 1 Sosteniamo la sosetenibilirta’ Pag. 2 Un kilo di banconote per un pezzo di pane pag. 4 Natale dell’altro mondo pag. 5 Un diamante e’ per sempre pag. 6 Aranciad pag. 7 Un mondo di sapori e colori pag. 8 Natale senza frontiere Piazza Matteotti solidale Domenica 14 dicembre Ore 16 – Giochi e clownerie A cura di “Cngei scout” e “ Parada Italia” Ore 17 – Merenda Sabato 20 dicembre Ore 16 – Animazione e musica Incontro con il “Griot” Mikel Koffi Fadonougho insieme a Variopinto e scout Agesci Ore 17 – Merenda Kappa Cari amici del Kem Kogi, ancora una volta il nostro foglio di informazione e collegamento Kappa è pronto a tenervi aggiornati sulle iniziative e sui progetti che stiamo sostenendo grazie al vostro continuo supporto. Gli interventi di cooperazione finanziati a chiusura del bilancio 2007 sono stati cinque per un importo complessivo di € 11.659,00. In Ciad € 6.870,00 sono stati destinati a parziale copertura dei costi di costruzione di due nuovi “Posti avanzati di sanità” nei villaggi di Ngurumti e Gondi, € 500 per il Policlinico universitario di N’Djamena, mentre € 3.389,00 sono andati a finanziare il Centro nutrizionale infantile per il prossimo biennio. Il ricavato della tradizionale marcia non competitiva del I maggio ha invece sostenuto il progetto educativo legato allo sport in Repubblica Dominicana con € 500,00 mentre grazie al ricavato della distribuzione dei panettoni natalizi si è dato un contributo, pari a € 400,00 ad un progetto di sviluppo in Kenya denominato “Casa Machakos”. Certo…piccole gocce in un oceano di bisogni! Ma “se pochi uomini di poco conto, in molti posti di poco conto, facessero cose di poco conto, LA FACCIA DELLA TERRA POTREBBE CAMBIARE” (come sostiene lo scrittore e giornalista Giorgio Torelli, in un libro che racconta ciò che è stata la scelta di Marcello Candia). Condividiamo anche noi questa affermazione ? Come associazione crediamo che ciò sia vero e ci sentiamo interpellati dalle nostre piccole scelte quotidiane prima ancora che dalle grandi decisioni personali o collettive, che tardando troppo spesso ad arrivare rischiano di trasformarsi in alibi perfetti per non fare nulla. Siamo sempre più determinati a diffondere questo messaggio di speranza, che passa dall’impegno di ciascuno sui temi della giustizia, della solidarietà e della sostenibilità del pianeta. Riflessione e azione devono camminare di pari passo per sostenersi vicendevolmente e così in questo numero di Kappa ospitiamo un articolo di approfondimento sul concetto di sostenibilità per capirne il significato e focalizzare meglio quello che rappresenta un obiettivo verso cui tendere. 1 Al tempo stesso vi portiamo a conoscenza dell’iniziativa “AranCIAD”, una concreta raccolta fondi attraverso la vendita natalizia di arance in apposite borse in cotone, utilizzabili successivamente anche per la spesa di tutti i giorni, in modo da ridurre l’utilizzo dei sacchetti di plastica non riciclabili. Il ricavato verrà utilizzato a favore del progetto di costruzione di un nuovo pozzo per l’acqua potabile in un quartiere della città di Bekamba in Ciad dove opera il missionario padre Corrado Corti. Lo stile conviviale accompagna da sempre le iniziative del Kem Kogi e anche quest’anno vengono riproposti alcuni momenti in cui è possibile vivere al tempo stesso un servizio di volontariato e di aggregazione. Stiamo parlando della ormai tradizionale cena etnica nel mese di novembre intitolata “Per un mondo di sapori e colori” che prevede “l’autoproduzione” di piatti tipici e dei banchetti “Natale dell’Altro Mondo”, nel mese di dicembre, per un regalo alternativo presso il Centro card. Colombo. Non ci resta che invitarvi a queste iniziative per condividere insieme il cammino per un mondo migliore. Vi aspettiamo ! Antonio Antidormi dirlo per specificare in quale direzione si dirigeranno i nostri sforzi. La prima definizione di sviluppo sostenibile è stata fornita nel 1987 dal Rapporto della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo nei seguenti termini: Sosteniamo la sostenibilità! « ...un miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto, dai quali essa dipende » "La terra appartiene a miliardi di esseri umani, apparteneva agli antenati, appartiene a coloro che la abitano e apparterrà a chi verrà dopo di noi.” (proverbio africano) Al termine della pausa estiva, l’associazione Kem Kogi ha ripreso con entusiasmo le attività in vista di un nuovo anno sociale ricco di novità; prima fra tutte appare il tema della sostenibilità, che ispirerà le prossime iniziative della nostra associazione. Questo concetto si è molto diffuso negli ultimi decenni e in questa sede vorremmo approfon- Kappa « lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni ». In realtà si è iniziato a parlarne con maggior insistenza dopo il Summit Mondiale avvenuto a Rio de Janeiro nel 1992, dove si è ipotizzato un tipo di sviluppo che non dovesse richiedere più risorse di quanto il sistema ambientale e umano fosse in grado di rigenerarne. In quella sede i rappresentanti della maggioranza dei paesi presero atto che, per i dati in loro possesso, il modello di sviluppo in essere nel mondo era diventato insostenibile e avrebbe portato verso un collasso del pianeta. L’anno successivo la World Conservation Union ha ribadito con altri termini la stessa necessità di orientarsi verso Da qui discende il legame, individuato da diversi studiosi, tra la sostenibilità e la “capacità di carico di un sistema”. Per rendere chiara quest’idea possiamo usare un semplice esempio: supponiamo di essere impegnati in una maratona di 30 giorni e che il nostro fisico sia allenato a percorrere massimo 50 chilometri al giorno. Se ne dovessimo percorrere 60 o più al giorno saremmo oltre la nostra "capacità di carico", oltre cioè la capacità che il nostro corpo ha di rigenerarsi e di essere pronto a ripercorre altrettanti chilometri il giorno successivo. Per un giorno o due forse riusciremmo a recuperare, ma non potremmo sostenere a lungo un ritmo molto più veloce delle nostre capacità fisiche. Se non ne tenessimo conto e continuassimo a “tirare la corda” probabilmente qualcosa di irreversibile potrebbe succederci o quantomeno non arriveremmo alla fine dei 30 giorni. Lo stesso vale per l’ambiente: il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non può essere superiore del loro tasso di rigenerazione. Infatti, il “sistema ambiente” ha un suo limite che, se superato, non ha più la possibilità di recuperare, seppur sia 2 dotato di molte potenzialità per rigenerarsi (altrimenti sarebbe collassato già da tempo). Sino ad ora l'impatto che l’uomo ha avuto sulla natura, con tutte le sue attività, è stato assorbito e contrastato dalla potenzialità della natura di rigenerarsi. Ora però siamo giunti ad un punto tale che l'impatto delle attività umane è arrivato al limite della capacità di carico, a causa delle eccessive emissioni di sostanze inquinanti. Per alcuni scienziati si è già superato il limite, per altri siamo molto vicini, ma la maggioranza è ormai concorde che sia arrivato il tempo quantomeno di non aumentare l'impatto attuale. Se dovessimo superare di molto la capacità di carico del sistema natura, le conseguenze potrebbero essere allarmanti per la terra e tali da influenzare la vita in tutte le sue forme: lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari e degli oceani provocherebbero drastici cambiamenti climatici e sulle attività produttive dell’uomo. Per questo motivo lo sviluppo sostenibile mira a raggiungere una relazione di equilibrio tra l’uomo e l’ecosistema, affinché il progresso economico viaggi di pari passo con l'equità sociale e la tutela dell’ambiente. Affermare la necessità di questo nuovo modello di sviluppo richiede un forte impegno e una presa di responsabilità in più direzioni: la prima, un diverso utilizzo della tecnologia per ridurre l’emissione di sostanze inquinanti e in secondo luogo una modifica dei nostri stili di vita diminuendo i consumi, in particolare l’utilizzo di prodotti non sostenibili. Per quanto riguarda il primo punto sottolineiamo positivamente come stia prendendo sempre più piede nella nostra società l’adozione di impianti fotovoltaici, tali da rendere le stesse strutture autosufficienti a livello energetico. Inoltre lo sviluppo crescente della bio-edilizia, favorisce un benessere individuale in equilibrio con l'ambiente naturale, seguendo i seguenti principi: mette al primo posto la vita degli esseri viventi e la loro salvaguardia ora e nel tempo, utilizza materiali ecocompatibili, si rifornisce preferibilmente con materiali locali e prevede un consumo di risorse il più basso possibile sfruttando il riscaldamento passivo del sole e utilizzando fonti e sistemi di riscaldamento ad alto rendimento e con il minor impatto ambientale. del pianeta e favoriscono la riflessione sull’impatto sociale e ambientale delle proprie scelte di consumo. Sempre sulla scia di uno stile di vita improntato a ridurre gli sprechi segnaliamo una tra le tante iniziative che sostengono il riciclaggio.. Si tratta di una sorta di mercato delle pulci virtuale, ovvero di un sito internet, www.eticambio.it, in cui si può barattare un proprio bene che non si vuole più, con un bene che si desidera, in modo tale da rimettere in circolo beni dimessi ma ancora in buono stato. Naturalmente per promuovere uno sviluppo sostenibile, il Kem Kogi non ha possibilità di intervento in tutti gli ambiti citati, ma prende posizione e spende il suo impegno a favore della riduzione degli sprechi e della promozione di opportunità socio economiche a tutti gli abitanti di una comunità. Pertanto, le iniziative che quest’anno verranno promosse dalla nostra associazione saranno, seppur molto modeste rispetto a quanto descritto finora, chiaramente animate da questo spirito di sostenibilità. Il primo luogo, il Kem Kogi cercherà di ridurre lo spreco di plastica e il conseguente problema dello smaltimento, sensibilizzando i cittadini all’acquisto di una borsa in stoffa con la quale fare la spesa quotidiana senza utilizzare una quantità eccessiva di sacchetti di plastica. Per conoscere quali saranno le altre iniziative, non vi resta che seguirci “passo passo” nel nostro percorso e sostenerci con la vostra presenza! Stefania Venturato Per quanto riguarda l’attenzione ai propri stili di vita ricordiamo tra le tante forme possibili alcuni comportamenti adottabili come il commercio equo e solidale, i bilanci di giustizia, il turismo responsabile, la finanza etica e stili di vita basati sulla sobrietà. Queste sono tutte possibilità che concorrono al benessere senza nuocere al resto Kappa 3 Un Kilo di banconote per un pezzo di pane Lo Zimbabwe è al collasso Lo Zimbabwe sta attraversando la peggiore crisi umanitaria dai tempi della sua indipendenza, avvenuta nel 1965 (all'epoca il paese era l'ex colonia britannica della Rhodesia, retta da un regime razzista che praticava l'apartheid, come il confinante Sudafrica). Attualmente è qui che si registra il più drastico aumento della mortalità infantile al mondo: quasi il 50% di decessi annui in più rispetto ai livelli dei primi anni Novanta. Le radici della crisi odierna, che negli ultimi anni ha assunto a più riprese i contorni inquietanti della carestia, sono da ritrovarsi in una vasta serie di cause: l'epidemia di HIV-AIDS (il tasso di diffusione del virus nella popolazione adulta è il quarto più alto al mondo), il declino economico, una sfortunata successione di eventi naturali (siccità e inondazioni), e non ultimo il regime autocratico del presidente Robert Mugabe, le cui improvvide riforme sociali hanno acuito le tensioni interne e allontanato gli investitori stranieri. In particolar modo, il ballottaggio dello scorso 27 giugno tra il presidente Robert Mugabe, 84 anni, "padre padrone" del Paese, e il leader dell' opposizione Morgan Tsvangirai, è avvenuto in un clima di grande tensione, tra violente accuse reciproche senza portare di fatto ad una risoluzione. Neppure l’accordo di settembre, firmato sull’orlo del baratro, tra governo ed opposizione, sulla divisione del potere che vedrà Robert Mugabe presidente e Robert Tsvangirai, leader dell’opposizione (Movimento per il Cambiamento Democratico, Mdc) primo ministro, sembra poter frenare la crisi inarrestabile del Paese. “L'ultima infruttuosa riunione tra Robert Mugabe e Morgan Tsvangirai della fine di ottobre, è avvenuta sotto gli occhi della Sadc, l'associazione per la cooperazione e lo sviluppo economico dell'Africa Australe, la quale ora chiede a gran voce un vertice allargato all'Unione Europea e alle Nazioni Unite. Intanto nel Paese la gente continua ad aver fame mentre l'inflazione ha raggiunto picchi mai toccati prima. Per dare un'idea di quanto sia drammatica la situazione, un comune cittadino per comprare un po' di latte e di pane per il Kappa fabbisogno giornaliero è costretto a viaggiare con circa un Kg di banconote. Alcuni degli aiuti di emergenza promessi dalla comunità internazionale sono arrivati ma continuano a essere stipati nell'aeroporto di Harare senza essere distribuiti alla popolazione, letteralmente alla fame. La motivazione ufficiale è che se si organizzassero distribuzioni di cibo scoppierebbe il caos, quella ufficiosa è che se Mugabe e Tsvangirai non raggiungeranno un accordo la prima a pagarne le conseguenze sarà come sempre la povera gente. Intanto a fine ottobre la polizia ha arrestato una cinquantina di studenti che avevano inscenato una manifestazione di fronte all'Hotel Rainbow Towers dove erano in corso i colloqui tra Mugabe e Tsvangirai. I ragazzi, tutti appartenenti alla Coalizione Crisi in Zimbabwe, un vasto gruppo che raccoglie diverse organizzazioni umanitarie, urlavano slogan del tipo “portate a termine i colloqui. Stiamo morendo di fame”. La polizia li ha caricati con candelotti lacrimogeni e arrestati una cinquantina. Ma quello dell'Hotel Rainbow Towers è solo l'ultimo di una serie di episodi che sono successi nel Paese negli ultimi giorni. Proteste spesso spontanee di chi non ha di che sfamare i propri figli, non ha nemmeno il denaro per acquistare un po' di manioca. La situazione è arrivata ad un punto tale che non è più tollerabile.”(Miriam Bolaffi) 4 Anche quest’anno Kem Kogi rinnova il suo tradizionale appuntamento per un Natale Solidale. Natale dell’ Altro Mondo 2008 Esposizione e vendita di artigianato etnico, libri e oggetti per sostenere i progetti di promozione umana e sviluppo nelle missioni sabato 13 e domenica 14 Dicembre Centro Cardinal Colombo Piazza Matteotti 20 Cernusco sul Naviglio (MI) Orari : dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00 www.kemkogi.com [email protected] in collaborazione con: Kappa 5 Un diamante è per sempre Estese risorse agricole, minerarie ed energetiche fanno della Repubblica Democratica del Congo uno dei paesi potenzialmente più ricchi dell’Africa In questi giorni i media hanno portato a conoscenza dell’opinione pubblica italiana la tragedia che sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo (RDC), un paese devastato da oltre 10 anni di guerra. Si parla di Seconda Guerra Mondiale Africana, per indicare un conflitto che già nel 1998 aveva coinvolto le maggiori potenze regionali tra cui il Rwanda, l’Uganda e l’Angola. Il generale Nkunda, capo di alcuni ribelli di etnia tutsi ha sferrato un’offensiva contro le truppe governative di Kinshasa nel Kivu (RDC), per affermare la propria supremazia nella regione. In realtà, non siamo, come sempre si è tentati di credere per i conflitti africani, dinanzi a una guerra etnica. Si tratta di una partita politica in cui sono in gioco le enormi risorse naturali della RDC e gli interessi economici dei paesi confinanti, come il Rwanda. A farne le spese la popolazione locale, stanca di una guerra che a momenti alterni ha provocato carestie, devastazioni e morte. Al momento la popolazione è vittima delle angherie dei ribelli, dei vari gruppi armati, delle truppe allo sbando. Saccheggi, devastazioni e violenze sono all’ordine del giorno. Si stimano circa 1 milione di profughi, un numero destinato a crescere secondo le Nazioni Unite. PARTI IN CONFLITTO 1997-2002: guerriglieri Tutsi del Raggruppamento Congolese per la Democrazia (Rcd), appoggiati dal Ruanda, e del Movimento di Liberazione del Congo (Mlc), sostenuto dall'Uganda, contro il governo di Laurent Kabila (dal 2001 di suo figlio Joseph), appoggiato dagli eserciti di Angola, Namibia e Zimbabwe, nonché da varie milizie filo-governative (Mayi-Mayi e Hutu Interahamwe). 1999-2003: scontri tra le fazioni rivali in cui si è diviso nel 1999 l'RCD, ovvero l'RCD-Goma (sostenuto dal Ruanda) e l'RCD-Kisangani ("ammutinati" sostenuti dall'Uganda) 1999-2005: milizie degli Hema dell’Unione dei Patrioti Congolesi (Upc) contro milizie Lendu del Fronte Nazionalista Integrazionista (Fni) nella regione nord-orientale dell'Ituri VITTIME Oltre 3,5 milioni di morti (circa 500 mila uccisi nei combattimenti, circa 3 milioni morti per le carestie provocate dalla guerra). I profughi si contano in oltre 3 milioni di persone, in maggioranza donne e bambini. RISORSE CONTESE Oro, diamanti, coltan (niobio e tantalio), uranio, rame, cobalto e legnami pregiati. FORNITURA ARMAMENTI Il governo ha ricevuto armi da Stati Uniti, Francia, Cina, Corea del Nord, Georgia, Polonia, altri Paesi dell'Europa dell'ex blocco sovietico (oltre che il diretto sostegno militare di Angola, Namibia e Zimbabwe); i guerriglieri dell'Rcd dal Ruanda, quelli dell'Mlc dall'Uganda. SITUAZIONE ATTUALE Le incessanti violenze nella provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo potrebbero scatenare una crisi umanitaria di dimensioni catastrofiche. L’intensificarsi degli scontri tra le truppe governative e i gruppi di opposizione armata nel nord della regione del Kivu hanno costretto alla fuga decine di migliaia di persone, che sono sfollate nella capitale Goma e nelle aree al confine con l’Uganda. La situazione rischia di precipitare, sono ormai numerose le fonti che segnalano il pericolo di un’espansione del conflitto. (Peacereporter) Kappa 6 è lieta di invitarti QUANDO? il 20 dicembre A CHE ORA? dalle ore 10.30 fino alle12.30 e dalle 15 alle 19 DOVE? in Piazza Matteotti a Cernusco Sul Naviglio (MI) PERCHÈ? Per presentare la sua nuova iniziativa: Banchetto vendita arance siciliane confezionate nelle nostre nuove kemborse ecologiche. in collaborazione con : Kappa 7 è un’associazione culturale e di volontariato internazionale fondata sui valori dello scambio e della comunicazione tra i popoli: l’incontro con l’altro e la reciproca conoscenza sono fonti di arricchimento personale e favoriscono una cultura della pace, della convivenza e dell’integrazione. Partendo da questi presupposti, l’associazione si è impegnata a creare rapporti autentici di amicizia e collaborazione materiale con popoli di paesi in difficoltà. Allo stesso tempo ha avviato una riflessione sui temi dell’educazione alla mondialità e allo sviluppo. Per informazioni, telefonare a: ELISA: 338/1783749 STEFANIA: 333/1065795 MARCO: 333/7733443 DANIELE: 333/2579001 Sede: Piazza Matteotti 20, 20063 Cernusco sul Naviglio (Mi) Sito Internet: www.kemkogi.com - E-mail: [email protected] vi invita a : Un mondo di sapori e colori Cena etnica e mostra batik Sabato 29 Novembre 2008 h. 20.00 presso oratorio Paolo VI (Cernusco sul Naviglio) Iscrizione: 15,00 euro – bambini gratis Rinnova la tua adesione! E’ iniziata la campagna per il rinnovo delle nostre nuove tessere. Si raccomanda la conferma della partecipazione entro mercoledì 26 ai seguenti numeri: Antonio 3396558448 – Daniele 3332579001 – Elisa 3381783749 – Maurizio 3805283685 Per le tue offerte: Credito Cooperativo Interprovinciale Lombardo Filiale di Cernusco Tre Torri Via don Mazzolari 2 IBAN IT 56 T 08214 32881 000000040089 L’incasso della serata contribuisce al finanziamento di un progetto per la costruzione di un pozzo di acqua potabile in un quartiere del grosso villaggio di Bekamba (Ciad) oppure in collaborazione con : Conto corrente postale n° 37853207 intestato: KEM KOGI - CUORE UNICO O.N.L.U.S. Piazza Matteotti 20 20063 Cernusco s/N SI RICORDA CHE LE OFFERTE SONO DEDUCIBILI SECONDO LE NORMATIVE FISCALI VIGENTI IN MATERIA DI ONLUS Kappa 8