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Addio Anna Marchesini: ci hai regalato straordinari personaggi e soprattutto indimenticabili risate P. 16-17 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 208 Domenica, 31 Luglio 2016 unita.tv Il miracolo di padre Jacques l Per la prima volta oggi nelle chiese di Italia e Francia i musulmani insieme ai cattolici l Si mobilitano le comunità religiose per contrastare chi usa la fede per spargere terrore P. 2-3 La domenica Roma o Monnezzopoli? Raggi gira a vuoto e la Capitale è più sporca P. 6-7 di Walter Veltroni Io, a messa con gli “infedeli” Mario Giro I musulmani a messa questa domenica: è la fine del concetto di infedele, o almeno il principio della fine. Sugli infedeli, coloro che deviano dalla retta via, si é fondata larga parte della giurisprudenza conservatrice islamica negli ultimi secoli. A parte la moderazione con la quale veniva applicata, tale dottrina é stata a lungo la base del mondo salafita, sia quello istituzionalizzato del wahabismo saudita, che quello "rivoluzionario" dei Fratelli musulmani degli inizi, organizzazione islamica nata durante l'epoca coloniale e molto impregnata di ideologia anticolonialista. Segue a pag 3 Una nuova società y(7HD9B7*KKMKKT( +.!"!_!%!= C inque pensieri per questa estate del nostro scontento. Per questo tempo di fuoco e di violenza che ci tocca di vivere. Al crepuscolo di questo luglio iniziato con la strage di Dacca e proseguito, seguendo una bava di sangue in molte parti del mondo, fino all’orrenda esecuzione di un sacerdote in una chiesa. Un mese di orrore globalizzato che rischia di renderci persino assuefatti , narcotizzati, impotenti. Primo pensiero: si potrà amare o no Hillary Clinton ma è certo che ora dalla sua vittoria dipende buona parte del futuro prossimo della terra. Non esagero. Pondero le parole. La demagogia intollerante è pericolosa in un paese europeo ma può essere devastante quando si abbina con il massimo del potere economico e militare, con il possesso della valigetta nucleare. Se vincesse Trump l’America cambierebbe pelle. E con lei il mondo. Il linguaggio, il tono, i contenuto dei discorsi del magnate – figura che solo in questo tempo di stupido caos può apparire antiestablishment – alimentano il fegato di un paese nascosto e carico di rancore, paura, odio. “È l’essere sociale che determina la coscienza” diceva il vecchio Marx. Non sempre è vero ma certo lo è quando una crisi economica o mutamenti strutturali del modo di produrre cambiano i paradigmi dell’esistenza. È un paradosso, certo, ma Trump usa, ad esempio, in difesa dei posti di lavoro schiantati dalla concorrenza straniera, toni che possono parlare anche a “sinistra“ . È un nuovo mix, ambiguo e straniante, che i democratici faranno bene a tenere d’occhio. Nella storia delle elezioni Usa vince, di norma, chi è più in grado di spostarsi al centro. Tutti i candidati estremi, da Goldwater o Wallace sulla destra a Mc Govern sulla sinistra, furono sconfitti duramente. Non so se questa volta sarà la stessa cosa. La convenzione democratica ha dimostrato che il partito che ha eletto Obama ha compreso che la partita è diversa. Ha compreso che alla saggezza e all’esperienza della prima candidata donna della storia americana , si deve aggiungere un programma di radicali cambiamenti, specie sul piano sociale. Segue a pag 14 Arriva il condono alla siciliana? Erasmo D’Angelis B Caput Mundi. Non solo in periferia, l’immondizia è anche in centro, nei luoghi più visitati dai 40 milioni di turisti che ogni anno visitano Roma. Un biglietto da visita pessimo anche per il turismo Staino Abi, solide le nostre banche. Un disastro le tedesche P. 4-5 LAVORO RISCHIO CLIMA La ripresa c’è e ora va sostenuta E l’ora del centro meteo nazionale L’intervento di Annamaria Furlan della Cisl P. 15 Il presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis P. 11 Avviso ai nostri lettori: per il mese di agosto l’Unità non sarà in edicola il lunedì isogna cambiare tutto per non cambiare niente», lasciò scritto Giuseppe Tomasi di Lampedusa nello splendido affresco de “Il Gattopardo”. Potrebbe essere l’epigrafe di un’isola sempre più pirandelliana, sempre più racconto di Sciascia e Camilleri. Di una Sicilia dalla bellezza infinita ma scassata da decenni di illegalità e dissesti, da una politica che la lascia ancora oggi con un arretrato pazzesco nei servizi fondamentali (gestione dei rifiuti, rete viaria, acquedotti con fognature e depurazione in stato penoso, mappe del rischio idrogeologico...). Martedì andrà in scena l’ultima beffa sottoforma di una norma suicida che aspetta al varco del voto l’Ars, l’assemblea regionale. Segue a pag 7 SONDAGGIO SWG Riusciranno a resuscitare il Centrodestra? Quegli elettori sempre più attratti dal populismo che dal liberismo P. 8-9