Rimpatriata dell`Us. Maglionico: "Rammarico, ma la

Rimpatriata dell'Us. Maglionico: "Rammarico, ma la storia siamo noi"
Scritto da Nicola Teofilo
Giovedì 27 Giugno 2013 23:26
L’Us Polignano ricorda. Maglionico: “Rammarico per le polemiche in politica, ma noi ci
siamo. La storia siamo noi”
“La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo”. Sono
i versi di Francesco De Gregori, ma potrebbe essere lo scatto d’orgoglio di Pierino Maglionico,
storico accompagnatore della US Polignano, società rossoverde di calcio a5. Lunedì
pomeriggio, le vecchie glorie della squadra si sono ritrovate sul campo degradato del “Mariano
Siesto”, dove tutto ebbe inizio nel lontano 1990, per un torneo amarcord organizzato da Vito
Giuliani. E nell’intervista esclusiva rilasciata ai nostri microfoni da Maglionico, riaffiorano
l’orgoglio e la rivincita del professore, pluribersagliato, negli anni, dai rivali, non sempre in
casacca calcistica.
Maglionico e Vito Giuliani, altro storico nome dell’US, ricordano i momenti salienti di questa
lunga e gloriosa avventura.
“Partivamo con una vecchia Bmw. Tutto ebbe inizio per gioco. Così, si formò la prima squadra
amatoriale. La lista dei nomi dei calciatori è lunga: Damiano Lanave, Vincenzo Recupero,
Antonio Recupero, Vito Cisternino, Antonio Torres, Mirko Muserra, Antonio Centrone,
Francesco Chiaffarato, Ivan Zerbini (dal sinistro micidiale), David Bresolin, gli argentini Pablo
Ritacco, Gustavo Planas, Pablo Cerruto, i brasiliani Edu e Juninho. E ancora: Cesare
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Marasciulo, Alessandro D’Aprile, Lorenzo Natoli, Michele Andresini, Francesco L’Abbate, Piero
Vitto, Vito Dell’Edera, Modesto Rizzi, Nico Centrone, Mino Potente, Pietro Chiarella, Gennaro
Lomelo, Vito Mancini”.
L’US diventa subito protagonista di grandi imprese e scalate verso i campionati che contano.
Già nella stagione 1995/96 comincia la cavalcata. In pochi anni, playoff dopo playoff, i
rossoverdi varcano le porte della serie B, nel 2001, dopo una battaglia a Grottaglie: Tommaso
Alessandrino segna, a quattro secondi dalla fine, il goal che vale l’accesso in serie B. L’US
Polignano perde 7 a 2, ma è forte del 6 a 1 in casa. E il periodo dei brasiliani e degli argentini.
Nel 2008, dopo due playoff finiti male (nel 2006 sconfitta col Pomezia e nel 2007 la disfatta a
Ostia), arriva la serie A2 e la coppa Italia. L’US deve lasciare il Mariano Siesto e trasferirsi nella
tensostruttura all’attuale Pala Gino D’Aprile. “Anche se qui, al Mariano Siesto – ricorda
Maglionico – abbiamo affrontato epiche battaglie agonistiche”. Ma il campo non era più
sufficiente. Da quel momento, per la neonata tensostruttura, il consiglio comunale è un fiume di
polemiche e veleni.
“È stato un vero rammarico – confida malinconico Maglionico – perché in questo paese, allo
sport si è data sempre poca importanza. Noi, a differenza dei denigratori e detrattori, abbiamo
portato lustro a Polignano, portando alto, il nome della città, sui campi di prestigio nazionale”.
La rivalità con il Real Polignano – Vito Mancini non ha dubbi, “per me, i ricordi più belli sono i
derby con la Real Polignano (fondata da Vitto, l’attuale sindaco, ndr) perché la città rispondeva
calorosamente, le tribune erano un tripudio di festa e colori, un vero spettacolo. C’era tanta
rivalità per via dei numerosi “passaggi” o “tradimenti” di alcuni dell’Us che passarono alla
squadra rivale”.
È vero che il confine tra sport e politica spesso si è fatto labile. Un modo, come un altro, per
attingere consenso. “Però – osserva Maglionico, che non vuole polemizzare – oggi noi ci siamo,
e vogliamo ricordare. C’era rivalità agonistica, che comunque ha visto noi primeggiare, rispetto
al Real”.
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