PAESTUM, L`AREA ARCHEOLOGICA
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PAESTUM, L`AREA ARCHEOLOGICA
PAESTUM, L’AREA ARCHEOLOGICA Tra le grandi aree archeologiche situate nel perimetro del Parco o appena a ridosso di questo, vi è Paestum uno dei centri archeologici più importanti d’Italia, città fondata verso la fine del secolo VII a.c. da coloni greci di Sibari. I suoi templi dorici straordinariamente conservati si elevano fulvi entro l’intatta cerchia delle mura lunghe ben 4750m. Visitare Paestum è fonte di emozioni indimenticabili. Dei tre templi dorici che l’hanno resa famosa in tutto il mondo, il tempio di Nettuno o Poseidon (450 a. c.), è il più grande e meglio conservato. Costruito con travertino locale, che ha assunto nel tempo una calda patina dorata, la sua struttura grandiosa e possente, le proporzioni perfette, unite ad alcuni accorgimenti tecnici nella sua costruzione, creano un’impressione di saldezza incrollabile e insieme di eleganza e fanno di questo edificio l’esempio più perfetto dell’architettura dorica templare in Italia e Grecia. Tempio di Poseidon Tempio di Cerere Costruito circa cinquant'anni prima del Tempio di Nettuno e 50 anni dopo quello di Hera ha delle particolarità che lo distinguono dagli altri due templi e lo rendono uno dei più interessanti dell'architettura greca. Il frontone alto rende questo Tempio unico; il fregio dorico composto di larghi blocchi di calcare è anch'esso di tipo unico. La pianta interna è meno complessa .Delle colonne ioniche del pronaos si vedono solamente le basi e due capitelli ( i più antichi in stile ionico rinvenuti in Italia) sono custoditi nel vicino Museo Archeologico. Il ritrovamento di numerose statuette in terracotta raffiguranti Atena prova che il Tempio non era dedicato a Cerere ma alla dea della saggezza e delle arti Atena. Infatti il tempio sorge sulla parte più alta della città, luogo dove sono sempre stati eretti i templi in onore di Atena nelle città greche. Da non perdere la visita al Museo di Paestum dove nelle varie sale sono esposti importantissimi reperti dell’arte vascolare (vasi) e corredi funebri provenienti dalla necropoli di Spinazzo. Di particolare importanza sono le lastre dipinte della tomba del tuffatore, databile al 490-80 a.c. che costituisce l’unica testimonianza nota di pittura figurata in Magna Grecia. Lastra dipinta della tomba del tuffatore Certosa di San Lorenzo Una “perla” del Vallo di Diano è la Certosa di San Lorenzo a Padula, una delle più maestose d’Italia e anch’essa inserita dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità. Nella sua imponente cucina fu preparata la leggendaria frittata dalle mille uova in onore di Carlo V (1535), evento tuttora ricordato nel giorno di San Lorenzo (10 agosto) con la realizzazione di un’enorme frittata. Breve storia di Padula I primi insediamenti umani risalgono al XII secolo a.C., nel VI secolo a.C. si iniziò a popolare la zona dove sorge l'attuale Padula: in località Valle Pupina, sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco. La città dell'antica Cosilinum venne governata prima dai Lucani poi dai Romani. Le strade principali comunicavano con Paestum e Velia, tanto che nell'89 a.C. la città diventò Municipio Romano . Prima che vi sorgesse l'attuale centro abitato , viene edificato nel VI secolo d.C. il monastero di San Nicola de' Donnis, dei monaci Basiliani che a lungo rimarrà il centro politico, oltre che spirituale, del paese. I Sanseverino ,intorno al 1296,uniscono il territorio del castello alla abazia costruendo una cinta muraria che proteggeva l’abitato. Inoltre, favorirono l'insediamento di ordini monastici nel territorio padulese: oltre alla ripopolazione della Badia di San Nicola al Torone e alla fondazione della Certosa di San Lorenzo (1306) che venne affidata ai Certosini che la abitarono sino ai nostri tempi. Il 16 dicembre 1857 un terremoto terribile fa tremare Padula, tanto da provocare 32 morti e 171 case crollate e danni notevoli alla Certosa. All'inizio del 1900 lo straripamento del torrente Fabbricato distrusse due terzi del territorio di Padula, oltre a sommergere la Certosa. La casa certosina divenne campo di concentramento per disertori e prigionieri, tra il 1915 e il 1921, e un campo di lavoro inglese tra il 1943 e il 1945. Finalmente restaurata è divenuta uno dei piu importanti monumenti della regione. Andreas Squillace Bianca Mazzà