Viaggio di nozze Serena e Francesco

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Viaggio di nozze Serena e Francesco
SERENA E FRANCESCO
Usa e Polinesia: stelle e coralli
20 Giugno / 8 Luglio 2011
San Francisco sorge a nord dell'omonima penisola, nello stato della
California, e conta circa 808.976 abitanti, cifra che piazza la città al
quarto posto fra le più popolose dello stato del sud ovest Usa;
l'agglomerato urbano conta circa 7 milioni di abitanti ed è una delle
zone economicamente più ricche e produttive degli Stati Uniti.
Una città multiculturale e per molti versi molto "europea", lo
spagnolo è parlato alla pari dell'inglese e nel corso dello scorso
secolo forte è stata l'immigrazione di messicani, cinesi, irlandesi,
italiani, russi, ecc... Una grande vivacità culturale che da sempre
impregna la città, Jack Keruak, il più famoso esponente della Beat
Generation, trascorse molti anni a San Francisco. La città è anche
famosa per aver ospitato tanti attivisti ed attiviste per i diritti delle
donne e dei gay, nel quartiere Castro quasi la metà degli abitanti è omosessuale; Harvey Milk, il primo politico gay
dichiarato, trascorse gli anni delle sue battaglie proprio a San Francisco, consigliata è la visione del film con Sean
Penn protagonista. La zona è caratterizzata da un'intensa attività sismica poiché sorge a ridosso della celeberrima
faglia di San Andreas; non molto distante è la Silicon Valley dove sorgono le più grandi aziende informatiche del
mondo come la Apple e la Microsoft; bellissima è la Napa Valley, la zona vinicola tra le più importanti al mondo.
San Francisco è una città davvero bella ed interessante ma anche le zone limitrofi meritano una visita, per cui il
nostro consiglio è di noleggiare un'auto!
San Francisco è una città che va visitata in maniera approfondita, non tanto per il numero di attrazioni quanto per
poter apprezzarne l'essenza. Non servono moltissimi giorni, a mio avviso 5-6 sono più che sufficienti per una visita
ben fatta, logicamente se San Francisco è inserita come tappa in un itinerario più vasto è naturale che abbiate meno
tempo a disposizione per approfondire ma vedrete che San Francisco saprà comunque affascinarvi.
Vediamo ora un breve elenco di quelle che possono essere considerate le attrazioni principali. Da molte parti si
vedono guide che includono decine e decine di "cose da vedere", ma credo che fare un elenco infinito sia senza
dubbio inutile e forse anche dannoso, visto che può confondere le idee.
Golden Gate Bridge: senza dubbio uno dei simboli di San Francisco: è il
famoso ponte rosso che si vede in tanti film e telefilm. Lungo 2,7 km
consente di raggiungere il Presidio, una zona boscosa; è composto da
ben 6 corsie per le auto ed 1 per i pedoni, dal ponte è possibile
ammirare uno splendido panorama della città e se amate l'attività
all'aria aperta potete anche noleggiare una bici.
Fisherman's Wharf, la zona portuale, è una delle aree più visitate e
trafficate della città, tra i moli c'è anche il famoso Pier 39, il Ghirardelli
Square che è un'ex fabbrica di cioccolato, Anchorage Square,... Una
zona molto vivace, piena di mercatini, artisti di strada, negozi di vestiti e ristoranti. I Cable Cars, come snobbare un
giro nei famosissimi Tram stile retrò che rappresentano da sempre San Francisco; alcuni di quelli "in attività" sono
stati donati dal comune di Milano.
Coit Tower, una meta obbligata non tanto per la torre in se, quanto per il panorama di cui si può godere, si affaccia
infatti sulla splendida zona di North Beach, il quartiere italiano, senza alcun dubbio uno dei più belli degli Usa, molto
più di Little Italy a New York; in questa zona sorgono caffé e ristoranti dove è possibile trascorrere una bella serata.
Union Square, il cuore commerciale della città, il tempio dello shopping di San Francisco; tanti negozi di ogni marca e
grandissimi centri commerciali; se siete in cerca di vestiti o accessori una tappa è d'obbligo!
Chinatown: come in ogni metropoli Usa che si rispetti non può mancare il quartiere cinese, questo però è senza
dubbio uno dei più belli e antichi di tutti gli Stati Uniti. Addentrandovi per le sue strade avrete subito la sensazione di
essere davvero in Cina, non ci sono solo le solite insegne in logogrammi e i negozi di prodotti alimentari, ma veri e
propri palazzi in stile cinese, da non perdere!
L'Isola di Alcatraz, il famosissimo ex carcere di massima sicurezza che ha
ispirato tanti film, tra cui "L'isola dell'ingiustizia" con Kevin Bacon. Ora è parte
della Golden Gate National Ricreational Area ed è un'attrazione turistica a
tutti gli effetti.
Castro, la capitale del "gay pride", l'orgoglio gay; che siate interessati o meno
alla lotta per i diritti degli omosessuali, una visita alla zona è vivamente
consigliata; un quartiere molto bello con edifici in stile vittoriano di grande
interesse.
Queste sono le "principali" attrazioni di San Francisco, il resto lo scoprirete da soli!
Trasporti e metropolitana a San Francisco, come muoversi
San Francisco è una città davvero ben organizzata in ogni punto di vista e quindi anche per i trasporti. Innanzitutto
occorre ricordare che fortunatamente c'è la metropolitana, cosa sempre
gradita da chi vuole visitare le città in modo pratico ed economico.
La "SfMta" è veloce e puntuale e copre una buona parte della città; le linee
sono contrassegnate da lettere con colori differenti; è attiva dalle 5.00 alle
1.00 della notte.
I Tram, detti Cable Cars, sono il mezzo di trasporto simbolo della città, e nei
loro tragitti offrono scorci molto belli della città, un giro è obbligatorio!
I Taxi non sono troppo costosi ma possono essere evitati.
I battelli vi portano in varie destinazioni nella baia, sono abbastanza economici e spesso anche molto utili; per gli
amanti del movimento, cui non spaventano i sali scendi del downtown, la bici è un valido mezzo per gite in città e
fuori.
INFORMAZIONI UTILI STATI UNITI
Documenti, visti e bagagli
Una nuova normativa regola la documentazione di accesso o transito negli Stati Uniti; I cittadini italiani, possono
avvalersi del programma Visa Waiver (in esenzione dal visto) per turismo o per affari fino ad un massimo di 90 giorni.
E’ obbligatorio, dal 12 Gennaio 2009, registrarsi presso il sito www.esta.cbp.dhs.gov inserendo i dati richiesti, onde
ottenere l’autorizzazione scritta all’entrata nel Paese, da conservare e mostrare in aeroporto.
I passeggeri devono essere in possesso di un passaporto con validità minima di 6 mesi, a lettura ottica (riconoscibile
per la banda magnetica posta sotto i dati anagrafici) rilasciato entro e non oltre la data del 25 ottobre 2005. Per
coloro che hanno rinnovato o richiesto un passaporto dal 26 ottobre 2005 al 25 ottobre 2006 occorre essere muniti
(sempre per fruire dall’esenzione del visto) di un passaporto a lettura ottica con foto digitale. A partire dal 26 ottobre
2006 chi si reca negli Stati Uniti dovrà possedere un passaporto con banda magnetica, foto digitale e microchip
contenente dati biometrici. Anche i bambini ed i Anche i bambini ed i neonati devono essere in possesso di
passaporto individuale dotato delle medesime caratteristiche. Per chi non rientrasse nelle categorie sopra
menzionate, sarà necessario munirsi di visto, ottenibile direttamente presso il Consolato degli Stati Uniti, previo
pagamento di una tassa corrispondente a circa 100 euro e di un colloquio con il personale dell’ambasciata previo
appuntamento. Suggeriamo di visitare il sito dell’ambasciata americana per ulteriori informazioni o aggiornamenti.
In arrivo negli Usa, ad ogni passeggero saranno prelevati i dati biometrici (impronte digitali e foto digitale).
Elettricità
Il voltaggio è di 110/115 volt, 60 Hertz. È necessario munirsi di adattatore di tipo standard a due lamelle piatte
parallele acquistabile anche in Italia.
Valuta e carte di credito
L’unità monetaria statunitense è il dollaro, diviso in 100 cents. Vi sono monete da 1 cent in rame (penny), 5 cents
(nikel),10 cents (dime) e 25 cents (quarter).
Le banconote, tutte di colore verde e della stessa misura, sono del valore di 1,5, 10, 20, 50 e 100 dollari. Per
acquistare dollari negli Stati Uniti è necessario rivolgersi alle banche oppure al proprio albergo, dove però il cambio
viene effettuato a tassi piuttosto sfavorevoli. È certamente consigliabile munirsi di dollari prima della partenza
dall’Italia questo anche per disporre di valuta in contanti e di piccolo taglio per le piccole spese iniziali. Le carte di
credito sono il mezzo di pagamento più diffuso e comodo negli Stati Uniti; le maggiori, quali Visa, Mastercard, Diners
Club e American Express, sono accettate ovunque. Sono inoltre sempre richieste dagli hotel e dai noleggiatori a titolo
di garanzia per le spese extra (telefono, minibar, chilometri aggiuntivi etc.)
Tasse
A qualsiasi prezzo esposto vanno aggiunte le tasse locali (Sales Tax) che variano da Stato a Stato.
Mance
Un capitolo per noi italiani particolarmente “scottante”è quello delle mance. Contrariamente alla nostra tradizione,
nel conto dei ristoranti non è incluso il servizio e di conseguenza la mancia è praticamente un obbligo. E’ buona
norma, nei ristoranti, lasciare una mancia pari al 15-18% del conto, ai tassisti del 10-15% sul prezzo della corsa, ai
facchini 1$ per bagaglio, per le guide e gli accompagnatori 2$ a persona al giorno, 1$ a persona al giorno per gli
autisti dei pullman e 1$ a persona al portiere per chiamare un taxi.
Alberghi e pasti
Negli Stati Uniti non esiste una classificazione ufficiale degli alberghi, pertanto gli stessi sono stati da noi valutati in
funzione della loro qualità o giudizio dei nostri clienti. Le camere sono generalmente composte da due letti ad una
piazza e mezza, o da un letto a due piazze, anche quelle triple.
Per una camera tripla si intende quindi l’uso della camera con due letti ad una piazza e mezza, per tre persone. I
pasti nei ristoranti sono generalmente convenienti e l’offerta è vastissima, spesso non includiamo neppure la prima
colazione, nei nostri programmi di viaggio salvo che nei tour Italian style. Family Plan.
Tutti gli hotel americani offrono la possibilità di ospitare gratuitamente i bambini / ragazzi in camera doppia
(massimo 2), se in camera con almeno 2 adulti paganti e usufruendo dei letti già esistenti (tipo due letti ad una
piazza e mezza normalmente utilizzati nelle Twin). Tale offerta è variabile per ogni hotel ed in alcuni casi anche per
ragazzi fino a 18 anni, nel listino prezzi centrale menzioniamo l’età massima consentita per ciascuna struttura.
INFORMAZIONI AUTONOLEGGIO
È sufficiente la patente italiana. Età minima di noleggio 21 anni, tranne che per alcuni Stati, per i minori di 25 anni è
previsto un supplemento.
In loco occorrerà obbligatoriamente presentare una carta di credito circuito internazionale a titolo di garanzia e per
pagare eventuale extra. Deve essere intestata al titolare della prenotazione.
Il supplemento per il drop off (Consegna in luogo diverso da quello del ritiro ) varia a seconda della distanza tra le
città di presa e rilascio.
Prima di ogni cosa vorrei dire che esistono due “Polinesie” sovrapposte e imprescindibili: quella tangibile e
reale, bella e contraddittoria, prevedibile ma pure inaspettata e sorprendente, che, tuttavia, non può fare a
meno di intrecciarsi a quell’altra Polinesia, che invece ci siamo costruiti col potere dell’immaginazione. E a
dispetto di un mondo che è cambiato e non è più certo quello raccontato nei romanzi ottocenteschi, la
Polinesia di oggi può ancora far sentire il palpito della memoria e dell’immaginazione. Guardatela, dunque,
con gli occhi di chi non può sopprimere quel sogno, ma vivetela altrettanto liberati dalle facili mistificazioni e
dalla tentazione di voler trovare a tutti i costi qualcosa che non c’è. Quello che di vero la Polinesia può
ancora regalare va cercato nella sua natura spettacolare, negli assoluti dei suoi paesaggi marini, nella sua
luce unica al mondo e, perché no, anche in quella linea sottile che separa di un soffio i segni di un
leggendario passato da quelli della modernità che avanza.
La leggenda
C'era una volta la bella principessa Hotuhiva. La fanciulla cresceva
spensierata nell'isola natia dove trascorreva il tempo in giochi con
un coetaneo, Teaonuimaruia. Finché, un triste giorno, fu costretta a
lasciare il proprio villaggio per seguire il padre nell'isola di Raiatea,
dove egli sarebbe divenuto re.
Pur in mezzo al fasto e alle ricchezze Hotuhiva deperiva. Invano
furono convocati tutti i più valenti guaritori dell'isola: la fanciulla
pareva incurabile. La causa delle sue sofferenze era il mal d'amore: aveva lasciato il cuore con
Teaonuimaruia nei luoghi della sua infanzia.
Al re suo padre non restò che affidare la figlia a un'imbarcazione e sperare che i venti più favorevoli la
potessero condurre fino all'isola dell'amato.
Ma una volta giunta nella terra d'origine venne rapita dai guerrieri di
un capo locale, invaghitosi della bella sconosciuta.
Ben presto, però, si accorse che nel cuore della giovane non c'era
posto per lui e, indispettito, la concesse ogni notte a un uomo
diverso. Finché Teaonuimaruia riconobbe nella splendida giovane la
bimba con cui soleva giocare fanciullo, uccise il capo cattivo e sposò
Hotuhiva.
Gli arcipelaghi della Polinesia Francese
Isole basse e isole alte, cime aspre e sabbie rosate, blu cobalto, verde smeraldo e bianco candido; solo la Polinesia
Francese sa offrire una tale varietà di paesaggi.
E Tahiti è solo la punta di questo diamante sfaccettato, un'area che fa da ponte tra l'Oceania e il Sud America e
punteggiata da 118 isole divise in 5 arcipelaghi, 118 mondi da scoprire nelle singole peculiarità
Storia
L'arcipelago di Tahiti venne scoperto dai Mahoi, popolazione di valorosi navigatori
che solcava l'oceano su lunghe piroghe doppie. Poco si sa della loro terra d'origine:
America del Sud o Asia del Sud Est sono le ipotesi più accreditate. Sicuramente la vita
quotidiana obbediva a rigide regole sociali e religiose, che continuarono a scandire le
giornate di questo popolo anche dopo il suo definitivo insediamento: dal tapu
polinesiano, "ciò che non è permesso fare", deriva il nostro "tabù".
L'arrivo più recente degli europei è invece ben testimoniato: dalla prima scoperta da parte di Wallis nel 1767, alle
avventure del comandante Bligh e di Fletcher Christian, protagonisti del celeberrimo episodio del Bounty, tanta
letteratura è stata dedicata a quest'angolo di paradiso.
Nel 1800 la dinastia Mahoi dei Pomare, alleata con gli europei, riuscì a convertire le
isole al protestantesimo, abbandonando le antiche pratiche politeiste e spianando
così la strada al processo di evangelizzazione avviato da alcuni missionari inglesi.
Risale alla metà del secolo, invece, l'istituzione del Protettorato francese su Tahiti;
nello stesso anno (1842) Papeete venne designata capitale dalla regina Pomare IV. Il
figlio, Pomare V, sancì definitivamente l'annessione dell'arcipelago di Tahiti alla
Francia nel 1880.
Geografia
Le 118 isole dell'arcipelago di Tahiti, conosciute come Polinesia Francese, hanno una
superficie complessiva equivalente a quella dell'Europa e si estendono su un'area
dell'Oceano Pacifico vasta circa 4 milioni di Kmq.
Suddivise in 5 arcipelaghi, si distinguono tra "alte" e "basse" a seconda della loro
conformazione. Le isole alte sono caratterizzate da aspri picchi di origine vulcanica
dalla cima persa tra le nuvole; ammantate da una vegetazione rigogliosa, hanno
stupende spiagge nere, di origine basaltica, o immacolate, di sabbia corallina. Il loro
paesaggio è caratterizzato da una tavolozza di colori forti e vivi: il blu scuro dell'oceano, il giallo chiaro e il rosso
scarlatto dei tramonti, il verde brillante della rigogliosa vegetazione.
Le isole basse, levigate da secoli di erosione, offrono allo sguardo panorami unici:
anelli di atolli sparsi in lagune di fiaba, dalle acque calde e generose, ricche di vita.
Milioni di pesci di ogni specie, ma anche coralli dai colori unici, tartarughe giganti,
delfini e razze manta sono i protagonisti di un mondo sommerso di esaltante bellezza,
da ammirare ogni giorno durante lunghe nuotate in mezzo a colori che spaziano dal
verde chiaro al blu turchese, al largo di spiagge infinite che si perdono all'orizzonte, e
immersi in un clima ideale tutto l'anno.
Arte e Cultura
L'abilità manuale e la grande creatività degli artigiani polinesiani si traducono in una
produzione di oggetti e suppellettili molto varia, visibile durante i numerosi mercati
organizzati nei vari arcipelaghi nel corso dell'anno. Cappelli, borse, cestini e stuoie
sono confezionati secondo un'antichissima tecnica di intreccio delle fibre vegetali
(pandano, cocco o canna), particolarmente raffinata da secoli di tradizione nelle isole
Australi. Il gusto per il particolare si ritrova nei sontuosi tifaifai, copriletto dai motivi
vegetali o etnici cuciti a mano. La bellezza di questi elementi di arredamento tipici dei
fare polinesiani ha spinto a organizzare una fiera annuale dedicata esclusivamente al tifaifai, un vero festival di forme
e colori.
Molto diffusa è anche la lavorazione del legno: le sculture si ispirano a motivi tradizionali,
figurativi o simbolici, e vengono realizzate in tou, palissandro locale, oppure in miro, un legno di
rosa. Le isole Marchesi eccellono in questo tipo di produzione, con pezzi magnifici quali lance,
mazze ferrate e umete, un portafrutta che può essere utilizzato anche come piatto di portata.
La creatività degli isolani si esprime nell'utilizzo di ogni tipo di materiale, prezioso come il corallo
o "umile" come la pietra vulcanica, nella realizzazione di oggetti da arredamento o di utensili: per
fabbricare il penu, una sorta di mortaio, vengono lavorate le ossa animali.
Speciale rilievo va dato alla regina polinesiana: la perla; che vada ad arricchire i costumi
tradizionali, oppure venga impiegata nella produzione di lussuosi gioielli, questo misterioso
prodotto del mare rende ogni oggetto una vera e propria opera d'arte.
Gastronomia
I frutti particolari di una terra generosa e di un mare pescoso hanno offerto ai Polinesiani la possibilità di sviluppare
all'insegna della contaminazione una tradizione culinaria unica al mondo.
Le influenze sono quelle della cucina francese, e, in misura minore, italiana e cinese,
ma materia prima e metodi di cottura sono quelli tipici del Pacifico: il risultato è una
cucina leggera e gustosissima (da provare il pesce crudo alla tahitiana), nei ristoranti
di lusso così come nei più informali baracchini (le roulottes) disseminati lungo le
strade principali. I leggendari frutti dell'albero del pane, le molte varietà di banane e i
diversi tuberi (di taro, di tarua e di ufi) costituiscono la base della cucina insulare,
mentre papaya, mango, ananas, anguria, pompelmo e limone verde, con l'aggiunta di
un pizzico di vaniglia, compongono il più saporito dei dessert. I cibi vengono cotti nel
forno tipico tahitiano (l'a' hima'a), perfetto per preparare stufati di maialini da latte,
polli al fafa e altre prelibatezze come i po'e, una composta di frutta, il tutto
accompagnato da cremoso latte di cocco.
I picnic sulle isolette della laguna vengono spesso allietati da un falò sulla spiaggia su
cui vengono fatti arrostire pesci appena pescati, tra cui il saporito ume, il pesce
unicorno, il luccio di lago e la piccola caranga.
Fauna e flora
Fiori e piante
Se palme da cocco che punteggiano spiagge bianchissime sono ormai patrimonio
comune dell'immaginario su Tahiti, i picchi vulcanici ricoperti di fitta vegetazione o le
verdi coste frastagliate offrono uno spettacolo naturalistico forse meno famoso, ma di
certo non meno affascinante: i più diversi tipi di climi e territori hanno dato vita a un
habitat speciale, in cui la flora cresce rigogliosa.
La Polinesia Francese è la regina dei fiori. Abbondantissimi in natura e ricchissimi in
forme, specie e colori, i fiori fanno parte di quasi tutti i rituali quotidiani; tanto che il
tiare Tahiti, uno speciale tipo di gardenia, e il maire, una felce, rappresentano il
simbolo nazionale. Pini australiani, bambù giganti e alberi del pane disegnano insieme
alle palme da cocco il profilo della vegetazione tahitiana; mango, avocado, arance,
mandarini e limoni colorano le numerose piantagioni e insieme alla vaniglia, l'hibiscus
e l'ylang-ylang creano il più fragrante dei bouquet naturali: tutto a Tahiti è profumo.
Pesci e coralli
Le tiepide acque del Pacifico intorno agli
arcipelaghi della Polinesia Francese ospitano una
fauna estremamente variopinta: scenari dai colori
sgargianti, formati da milioni di coralli dalle tinte
più inconsuete, in cui banchi di pesci-angelo e di
pesci-pappagallo si affiancano alle maestose razze
manta in un vivace teatro naturale.
Le migliaia di specie di molluschi sono gli attuali timidi inquilini delle conchiglie, da ammirare nelle spedizioni verso la
barriera corallina; ma per godere dello spettacolo faunistico del mare non occorre essere dei subacquei provetti:
basta una breve gita in goletta per assistere alle acrobazie acquatiche di cetacei e delfini, o una passeggiata notturna
nella laguna, che può trasformarsi in un'emozionante scoperta di splendidi squali tigre o di tartarughe verdi che
riemergono dalle acque.
INFORMAZIONI UTILI POLINESIA FRANCESE:
Abbigliamento
Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale: il "pareo" è l'abito tipico, in ogni momento della giornata, per
uomo e donna. Indispensabili gli occhiali da sole, creme solari e prodotti protettivi. Poiché il sole è molto forte si
consiglia l'esposizione graduale.
Acquisti
In Polinesia è impossibile non comprare un pareo: ce ne sono di tutte le qualità, dipinti a mano o stampati. Tra i più
ricercati souvenir ricordiamo idoli di legno intagliato, oggetti di madreperla, corallo, conchiglie lavorate, modellini di
piroghe, cappelli e cesti in paglia, camicie, vestiti e parei nei coloratissimi tessuti locali. “Dulcis in fundo”: la perla
nera del Pacifico, così bella ma anche così cara! In genere i negozi sono aperti da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle
11.30 e dalle 13.30 alle 17.30 e il sabato, dalle 8.00 alle 11.30. Talvolta l’orario di apertura e chiusura può variare di
mezz’ora di anticipo o ritardo e molti negozi e uffici rimangono aperti all’ora di pranzo tenendo chiuso tutto il giorno
il sabato. L’orario d’apertura delle banche è dalle 8.00 alle 15.30 e alcune filiali rimangono aperte fino alle 17.30.
Alberghi
Nella maggior parte delle località, la camera prenotata viene assegnata dopo le 14.00 e deve essere rilasciata entro
le 12.00. Suggeriamo di controllare eventuali eccezioni direttamente con l’hotel al vostro arrivo. Alcuni voli arrivano
nelle prime ore del mattino; se desiderate prendere possesso immediatamente della camera, la prenotazione dovrà
essere effettuata dalla notte precedente.
Clima
E’ piacevole tutto l’anno, reso fresco dagli alisei del Pacifico. I mesi più belli sono da aprile a novembre quando la
temperatura è più fresca e asciutta con temperature tra i 21 e i 27°C., mentre da dicembre a marzo il clima è più
caldo e umido con temperature tra i 27 e i 35°C. Piogge quindi soprattutto da dicembre a marzo (intense e brevi) ma
non nell’Arcipelago delle Tuamotu che ha un clima costante tutto l’anno.
Consolato
C’è un Consolato onorario a Papeete (Tahiti): B.P. 380412 Tamanu Tahiti; tel. dall’Italia 00689 43 45 01 , fax 43 45
07.
Cucina
Il pesce, servito in mille modi, è l'alimento principale della Polinesia spesso preparato seconde ricette internazionali
interpretate alla tahitiana.. I piatti tipici polinesiani sono il frutto dell'albero del pane, il "taro", il "fei", il "fala" e i
budini di papaja. Ovviamente la cucina francese si può gustare dappertutto. Deliziosi i cocktail a base di frutta.
Elettricità
Negli Hotel e nei Resorts la corrente è a 220V, e le prese sono di tipo europeo ma si consiglia ugualmente di munirsi
di adattatori acquistabili in Italia.
Formalità d'ingresso
Passaporto in corso di validità almeno 6 mesi. Non è necessario il visto d’ingresso purché il viaggiatore sia in
possesso di biglietto aereo andata e ritorno o di proseguimento verso altri paesi e il soggiorno non superi i 3 mesi di
permanenza. Chi intende trattenersi più a lungo in Polinesia deve richiedere, prima della partenza, il visto al
Consolato Francese di Roma.
Fuso orario
11 ore in meno rispetto all’Italia (12 durante l’ora legale). Ciò significa che quando a Tahiti sono le 12, a Roma sono le
23 (le 24 quando in Italia è in vigore l’ora legale).
Immersioni
Per la temperatura dell'acqua è sufficiente una muta leggera. Tutte le isole maggiori sono dotate di un centro
immersioni generalmente di ottima affidabilità, regolato dai rigidi standards francesi. Per effettuare le migliori
immersioni, il consiglio è comunque quello di recarsi a Rangiroa, dove si può oltre tutto contare su di un esclusivo
centro immersioni gestito da un italiano.
Lingua
Lingue ufficiali: francese e tahitiano; molto diffuso è l’inglese, parlato un po' ovunque. Ogni arcipelago ha poi un suo
dialetto derivante dalla lingua base mahori.
Mance
Non si usa lasciare mance, anzi è contrario alla concezione locale di ospitalità.
Obblighi sanitari
Non è richiesta alcuna vaccinazione.
“.....Sui cornicioni in cemento a una sessantina di piani
dalla strada cresceva l’erba. Mi piaceva molto.
Le sue radici fendevano le cime dei grattacieli.
Mentre le folate di vento portavano di tanto in tanto
fin lassù il rumore della strada sottostante,
lasciai vagare lo sguardo sulle torri di Manhattan.
Vedevo Atlantide attorno a me.
Vedevo una piccola isola che racchiudeva l’arte,
la tecnologia e i commerci della più grande fra le civiltà.
Dappertutto c’erano ballerini, scrittori e musicisti
e attori e poeti e uomini d’affari fra i più creativi,
capaci di pensare in termini di miliardi.”
Richard Leo
Fuga da Manhattan
La grande mela
La prima volta che venne usata la similitudine "New York Mela" fu nel 1909 da
Edward S. Martin, nel
libro "The Wayfaver in
New York". Nel suo
saggio su New York, il
Martin paragona lo
stato di New York ad
un melo le cui radici
provengono dalla valle
"proletaria" del Mississippi, mentre il frutto "aristocratico"
dell'albero (appunto, la "grande" mela) riceve da parte del
governo un sussidio economico sproporzionato nei confronti degli altri stati dell'unione federale. Il termine venne
dimenticato fino agli anni '20, quando venne riproposto dal cronista sportivo John J. Fitzgerald che sentì questo
termine sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli
piacque e la usò sul New York Morning Telegraph, riferendosi sempre all'ippodromo, riportando come per gli
scommettitori di corse ai cavalli, New York fosse sicuramente il circuito ("la mela") più ambito e remunerativo. I
musicisti jazz nel corso degli anni '30 e '40 spesso usavano quest'appellativo, ancora una volta come una metafora
del successo che ci si aspettava dal suonare nei club di Harlem e Broadway. Quando si suonava lontano da New York,
si suonava "sui rami", al contrario suonare a New York significava suonare nella "Grande Mela"! Il soprannome è
stato rispolverato, dopo un periodo di silenzio, negli anni '70, quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del
turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città e New York City ne fece suo il simbolo di una mela
rossa. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 54 strada ovest e
Broadway, dove John J. Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963, per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo
padrino della definizione.
New York (12.000.000 abitanti), soprannominata la “Grande
Mela”, perla globale di inconfondibile bellezza, è una delle
mete turistiche più visitate, sognate, desiderate ed immaginate
di tutto il mondo. Si trova alla foce del fiume Hudson, sulla
costa orientale degli Stati Uniti. La città è però anche colei che
più di altri ha vissuto in prima persona e pagato le tragiche
vicende dell'11 settembre: oltre alla distruzione dello storico
World Trade Center, centro dell'economia mondiale e meta
turistica fino ad allora tra le più gettonate, per via delle
altissime Twin Towers. In quell'occasione persero la vita anche
migliaia di persone che come ogni mattina si erano recate al
lavoro. Un duro colpo per la città e soprattutto per i
newyorkesi che, nutrono un fortissimo senso di appartenenza. Nonostante ciò, la Grande Mela continua a rimanere
una città assolutamente affascinante, nonchè prima tappa obbligatoria per tutti coloro che si apprestano a visitare
gli States. Caratterizzata da un clima molto rigido in inverno ed estremamente caldo ed afoso in estate, New York
offre il suo lato migliore durante la primavera e l’autunno,
quando le temperature sono indubbiamente più gradevoli e le
giornate inevitabilmente non troppo corte. Fondata all'inizio
del XVII sec., la città conobbe uno sviluppo impressionante:
New York si caratterizzò infatti fin da subito come un
importante polo industriale capace di attirare su di sè la gran
parte dei capitali nazionali; inevitabile, quindi, che la città
divenisse anche uno dei più importanti centri dell'economia
nazionale prima, ed internazionale poi. Oramai leggendarie
sono le storie ed i racconti, spesso conditi con un pizzico di
fantasia, sopratutto da parte della cinematografia
statunitense, dei grandi fenomeni migratori dell'inizio
Novecento. Storie e racconti di gente in cerca di fortuna dopo aver lasciato miseria e povertà. Ed è proprio nel corso
dell'ultimo secolo che New York ha gettato le basi per divenire quella realtà di fama ed interesse globale che è oggi.
Inevitabilmente, la sua celebrità si lega in maniera indissolubile a quei luoghi, monumenti e atmosfere, spesso
fomentati dai media e fissati ad hoc nell'immaginario collettivo, che rendono la città unica ed inimitabile in tutto il
mondo. La celebre Statua della Libertà, non solo emblema della città, ma vera e propria spinta ideologica che
soggiace alla cultura americana, Wall Street ed i suoi paradisi finanziari, l'Empire State Building, l'affascinante
Manhattan, il Greenwich, i tanti bridges, a New York tutto è grandissimo e spettacolare. Ma oltre a lusso e sogni,
New York sa svelare anche un lato che le si addice sempre con troppa ristrettezza, quello della difficoltà delle tante
etnie che vivono nella minoranza, della povertà del West Side, della miseria del Bronx.
Questa è New York, una città immensa, estremamente affollata e caotica, capace di cambiare tratti e fisionomia da
un quartiere all'altro (oltre ai già citati Bronx e Manhattan, la città conta altri tre boroughs: Queens, Brooklin e
Staten Island) in una maniera impressionante, che sa stupire e meravigliare non solo per la sua oggettiva ed
autentica bellezza, ma anche per la sua sconvolgente diversità. La città vanta un ottimo servizio di metropolitana,
autobus e taxi, e offre hotel, ristoranti e locali per tutte le esigenze e tutte le tasche, anche se non può sicuramente
essere considerata una meta abbordabile dal punto di vista economico.
La lingua ufficiale è l’inglese di tipo americano, leggermente differente da quello della Gran Bretagna, ma a New
York, città cosmopolita per eccellenza, non è difficile trovare persone che parlano il cinese, lo spagnolo, l'italiano o il
francese.
I VOSTRI HOTEL:
HOTEL NIKKO SAN FRANCISCO
HOTEL PEARL BEACH RESORT BORA BORA
HOTEL MANIHI PEARL BEACH - MANIHI
HOTEL HELMSLEY NEW YORK
Buon Viaggio!