A Dubai, in cerca di
Transcript
A Dubai, in cerca di
SPECIALEDUBAI MONICA TRABUCCHI The Big 5 e Dubai, una fiera e un paese che, strettamente integrati, sono diventati una vera e propria attrazione irresistibile per molti produttori italiani del settore delle pitture delle vernici e affini, alla ricerca di nuovi business e di nuovi ambiti dove esprimere il valore aggiunto dei propri prodotti e trovare opportunità sempre più faticose nei mercati occidentali. Entrambi esprimono un’interessante funzione di ganglio culturale e commerciale fra tre continenti Europa, Asia e Africa- e rappresentano un’economia e un sistema edile -quelli degli Emirati Arabi- di grande A Dubai, in cerca di nuovi vivacità ed elevate potenzialità. Ne abbiamo parlato con gli Italiani che esponevano alla scorsa edizione di The Big 5: ecco cosa ne è emerso. Dubai, un’OPPORTUNITÀ irrinunciabile Il mercato di Dubai rappresenta una considerevole opportunità per gli imprenditori italiani che già da tempo sono consapevoli di questa realtà e che per questo motivo hanno scelto e scelgono di frequentare le fiere dell’Emirato, tra cui The Big 5. La piazza di Dubai, inoltre, permette 58 Gli Italiani a The Big 5: ecco perché hanno scelto di esporre a Dubai e cosa si aspettano da questa fiera sempre più gradita e frequentata. di aprire le porte ad ulteriori aree economiche, a partire da quelle dagli altri Emirati Arabi per arrivare a quelle di Qatar, Oman, Iraq, Giordania, Israele e delle coste del Nord Africa. E’ evidente che per poter strutturare un mercato efficiente occorre avere una conoscenza approfondita del territorio e delle sue logiche commerciali ed è necessario instaurare una collaborazione concreta e continuativa con grossisti, distributori locali e contractor in grado di presidiare il territorio e le possibilità che offre. “Il mercato arabo offre grandi occa- sioni alle aziende italiane -afferma Alberto Manuele, general manager di 3M Lavorazione Gomma Spugna: noi vi siamo presenti da parecchio tempo e abbiamo valutato che avere un importatore grossista è davvero di grande utilità per motivi sia logistici che di gestione dei rapporti”. 59 La scelta di avere distributori partner strutturati sul territorio è sicuramente vincente come dimostra la strategia del Gruppo San Marco, presente sul mercato del Medio Oriente da 25 anni. “Da circa dodici anni lavoriamo in partnership con Al Fajer che è un importatore distributore negli Emirati Arabi -racconta Alessandro Zarda, export division di San Marco-. In ogni Emirato, poi, c’è un responsabile di zona che, a sua volta, dispone di forza vendita e di squadre di applicazione. Negli altri Paesi del Medio Oriente, invece, siamo presenti tramite distributori e, inoltre, lavoriamo anche attraverso DUBAI progetti e rivendite”. Fassa Bortolo, che si è affacciata in tempi recenti in questa area, è altresì convinta che prima di muoversi sul mercato arabo occorra “individuare dei distributori che siano partner e anche dei contractor con cui lavorare in maniera diretta -dice Alessandro Pagiaro, export area manager-”. L’esperienza del Colorificio MP -qui presente come MP Paints- avvalla queste asserzioni e, grazie all’esperienza acquisita negli anni trascorsi, per l’edizione 2014 di The Big 5, l’azienda italiana ha organizzato lo stand insieme ad un contractor di Dubai allestendolo in modo che si vedano prodotti e soluzioni per decorazione di interni, novità e prodotti storici, sia per interni che per esterni. “Questo ci serve a dimostrare che siamo strutturati in maniera ottimale sul territorio -asserisce Fabrizio Moretti, CEO dell’azienda-. Noi ci muoviamo con un contractor che distribuisce ad altri contractor -prosegue- seguendo un approccio che segue la logistica e l’operatività dei progetti e dei cantieri”. E’ interessante la testimonianza di Flavia Loggia, export manager IDEE CHIARE PER PRESIDIARE IL MERCATO ARABO di Loggia industria Vernici, ha già partecipato con la sua azienda e i suoi brand a The Big 5 e racconta come ci sia una grande vitalità nel comparto dell’edilizia e una considerevole fermento attivato da Expo 2020. “E’ il secondo anno che veniamo a Dubai e possiamo confermare che c’è sempre moltissima affluenza da Paesi diversi con moltissimi contractor che fanno riferimento a distributori o a 60 agenti. Oggi noi a Dubai abbiamo un agente, Globe Coat, che è distributore dei nostri prodotti e con cui abbiamo realizzato lo stand. In questo modo possiamo canalizzare meglio i nostri contatti, gestendo direttamente i visitatori interessati di paesi che non siano l’Emirato di Dubai e i contatti di primo livello e lasciando direttamente a Globe Coat i contractor, i progettisti, gli ingegneri, e gli interior designer del posto”. “Abbiamo in programma di aprire un flagship store Emozioni a Dubai, in sinergia con Globe Coat, perché il mercato prospetta davvero grandi opportunità. In questo modo avremo un altro canale di vendita che ci permetterà di essere ancora più capillari sul territorio e di crescere in sintonia con la realtà locale”. Coverit, dalla voce di Raimondo Gallina, area manager: “I nostri prodotti sono già stati utilizzati nei Paesi Arabi, ma ci siamo resi conto dell’importanza di avere un sistema strutturato sul mercato che possa dare risposte immediate a contractor e imprese locali”. Ancora, Sirca, azienda autorevolmente presente da tempo in tutto il mondo, ha già un distributore a Dubai e un agente che segue la zona commerciale del Middle East e, inoltre, ha rapporti diretti anche con grandi gruppi aziendali. The Big 5 e Dubai sono una vera e propria attrazione irresistibile per i produttori italiani del comparto di prodotti vernicianti. MADE IN ITALY? VINCENTE PER CONTENUTI! “Il Made in Italy è un punto di valore per l’esportazione dei prodotti nostrani all’estero a patto che esprima anche dei validi contenuti: queste sono le premesse sulla base delle quali la camera di commercio di San Marino ha organizzato una rete di aziende, tra cui il Colorificio Sammarinese, che si sono recate a Dubai per la manifestazione fieristica -racconta Giulio Caramaschi, CEO del Colorificio Sammarinese-“. A lui abbiamo domandato un giudizio su questa prima volta a Dubai e sulle opportunità che ne possono emergere. C&H- Qual è il suo pensiero sul mercato di Dubai e degli Emirati Arabi? La situazione economica di Dubai oggi è sicuramente positiva e in espansione, anche in virtù di Expo 2020: quindi, le opportunità sono evidenti. Il mondo arabo ha una modalità commerciale diversa dalla nostra e la capacità di un’azienda deve essere quella di allinearsi ad essa vincendo le diffidenze e instaurando relazioni importanti perché è un mercato in cui hanno molta importanza anche i rapporti interpersonali. Noi siamo convinti che i nostri prodotti e la nostra storia aziendale esprimano una competenza assoluta comprovata da una completezza produttiva formulativa e commerciale che ci consente di essere autorevoli e concorrenziali: per questo, anche nei mercati arabi e in quelli che sono attratti da questa piazza fieristica vogliamo evidenziare i punti di forza della completezza del catalogo e della poliedricità produttiva. Il MADE IN ITALY, questione di feeling… Che i prodotti italiani piacciano all’estero non è una novità: il gusto, la qualità, l’originalità, la raffinatezza e il contenuto storico e culturale del Made in Italy hanno da sempre fatto proseliti in ogni parte del mondo e, certo, i Paesi Arabi non fanno eccezione. C&H- Questa fiera, secondo lei, è funzionale ad aprire e consolidare il mercato sul territorio? The Big 5 è sicuramente una piattaforma importante per i Paesi Arabi e quelli vicini: noi cerchiamo un distributore che approfondisca la conoscenza dei prodotti e sia in grado di proporli non solo commercialmente ma anche da un punto di vista tecnico. Non abbiamo particolari preclusioni riguardo la tipologia del distributore -rivenditore o azienda-: la condizione è che sposi la filosofia dell’azienda. L’ottimale sarebbe potersi affidare a chi ha la forza commerciale per gestire il materiale al fine di poterlo distribuire in tempo reale quando ce ne sia bisogno. 61 DUBAI “I nostri prodotti piacciono perché sono italiani, perché li produciamo noi, hanno un’elevata qualità e durano a lungo -afferma Silvia Barbantini, della direzione di Pennelli Arte-: questa per gli Arabi e per gli stranieri è una garanzia”. “I visitatori della fiera sono interessatissimi ai nostri decorativi e, soprattutto, a quelli che esprimono la classicità del gusto italiano come le calci e i sabbiati -spiega Massimiliano Pietrelli, amministratore delegato del Colorificio Giolli-“. Sempre alla qualità dei prodotti italiani è legata l’avventura commerciale di Fila sul mercato arabo. L’azienda è presente da dieci anni sul territorio e si è affermata grazie a grandi progetti operativi tra cui l’Hotel Armani, l’Hotel Ritz-Carlton, le boutique Cartier, la risistemazione di Palm Jumeirah e il Presidential Palace di Abu Dhabi. “La crisi del 2008 -racconta Francesco Pettenon, commercial director di Fila- ha portato ad un innalzamento della qualità dei materiali e delle modalità operative in edilizia e ha evidenziato le società che lavorano in qualità”. Mapei, un’azienda che non MAPEI A DUBAI, UN PERCORSO SEMPRE POSITIVO ha bisogno di presentazioni, in piena crisi mondiale, nel 2008 ha aperto una fabbrica a Dubai. C’è, evidentemente, una strategia complessa e ragionata dietro a questa mossa e c’è, soprattutto, un’approfondita conoscenza del territorio e delle sue risorse. “La bolla speculativa edile c’è stata in tutto il mondo -racconta Daniele Spiga, export area manager-: la differenza sta nella velocità con cui Dubai si è ripresa. Nel 2009 l’edilizia era già ripartita e questo rende certi della solidità del Paese, sia pure aiutato dal vicino Emirato di Abu Dhabi”. In seguito all’esperienza negativa, la crescita immobiliare di Dubai è cambiata facendosi più cauta e l’attività di Mapei è continuata da allora, sempre con segno positivo, interpretando al 62 “Nei Paesi Arabi piacciono moltissimo i nostri prodotti, in tutte le loro varianti e proprio qui a Dubai abbiamo presentato anche le nostre nuove soluzioni murali che hanno riscosso molto interesse, soprattutto per quanto concerne le varianti decorative più originali e luminose –dichiara Marco Becucci, amministratore delegato di Tixe”. In fiera per fare BUSINESS C’è un aspetto assai interessante che emerge dalla visita di The Big 5 meglio le esigenze dell’edilizia locale e rispondendo in maniera ottimale alle richieste di qualità del mercato. Inoltre, si lavora attraverso i progetti che consentono di inserire il nome dell’azienda nei capitolati. “Mapei si propone sul mercato degli Emirati forte di un sistema progettuale e produttivo che tiene conto e garantisce l’osservanza di tutti i parametri di sostenibilità e di tutte le norme di tutela ambientale presenti nel mondo -dice Daniele Spiga- e sta compiendo un grosso sforzo formativo per qualificare le maestranze locali in modo che siano in grado di gestire, utilizzare e valorizzare i contenuti tecnici dei prodotti”. I prodotti Mapei vengono distribuiti sul mercato anche attraverso rivenditori: ce ne sono due a Dubai e ad Abu Dhabi e uno per ogni altro Emirato. 63 DUBAI ed è quello che concerne la capacità della manifestazione di attrarre ed esprimere business, una prerogativa che spesso è mano evidente nei saloni italiani. The Big 5 ha, infatti, un approccio molto commerciale che favorisce gli espositori e focalizza l’attenzione sui prodotti scegliendo una modalità espositiva che permette ai visitatori di localizzare facilmente aree di appartenenza geografica o di interesse merceologico. La fiera si conferma, quindi, come prestigiosa vetrina per coloro che desiderano sondare o presidiare il mercato arabo e quelli limitrofi. “Esporre ad una fiera come The Big 5 è importante per far comprendere meglio i nostri prodotti e il loro valore aggiunto: i visitatori possono vederli dal vivo e capire perché vengono proposti a costi diversi -sostiene Giuliano Franceschini, general manager di COME-”. “E’ la prima volta che partecipiamo direttamente alla fiera di Dubai -argomenta Vincenzo Atria, business development director di Atria-: in questo modo vogliamo conoscere e trattare direttamente con i potenziali distributori perché è importante trovare partner che credano nei nostri prodotti e nell’azienda”. “Stiamo provando a vedere come funziona questo mercato -spiega Enrico Pavan, dell’ufficio vendite di Pavan- e stiamo cercando distributori che siano anche in grado di dimostrare la qualità dei nostri prodotti, la loro funzionalità nelle fasi di lavorazione e la durata nel tempo”. “E’ la prima fiera all’estero alla quale partecipiamo con l’intento di promuovere il marchio dei decorativi Falsodautore -dichiara Valeria Ardigò, contitolare di Antony-: siamo un’azienda piccola, ma è proprio la nostra voglia di crescere e di mostrare il valore dei nostri prodotti che ci ha portato a partecipare direttamente a The Big 5 per cercare un rivenditore cui dare l’esclusiva sul nostro marchio”. . UN SUCCESSO COSTRUITO SULLA SOLIDITÀ L’azienda padovana ARD presenzia a The Big 5 da quattro anni e ha costruito un mercato significativo nei Paesi Arabi organizzando una modalità distributiva di successo. “The Big 5 è la fiera dell’edilizia dedicata in modo specifico ai distributori e ai grossisti e per questo motivo è la più adatta per le aziende che vogliono organizzare un business strutturato e continuativo -dice Marco Canciani, marketing ed export manager ARD-. La presenza continuativa di un’azienda straniera ad una fiera testimonia la solidità e l’importanza di un’azienda che decide di seguire una strategia commerciale e lo fa nel tempo, presidiando un territorio in maniera diretta e costante-“. “Dubai è diventata un crocevia commerciale culturale per Europa, Asia e Africa e un collettore di opportunità di business che in quattro anni ci ha permesso di iniziare e consolidare rapporti con distributori che hanno scelto le nostre pitture e la nostra tintometria consentendoci di proporre tutto il catalogo di prodotti con loro e nostra soddisfazione -spiega Canciani-”. C&H- Quale iter segue il rapporto commerciale con i vostri distributori? L’indispensabile formalità iniziale nei rapporti commerciali serve a loro per comprendere la serietà e l’integrità dell’azienda e a noi per verificare l’attendibilità della loro attività. In realtà, nel tempo i rapporti si cementano e diventano persino più familiari grazie ad una fiducia che si esprime reciprocamente. Quest’anno, per esempio, lo stand è stato curato direttamente dal nostro distributore, cui noi abbiamo fornito supporto, a dimostrazione che siamo riusciti a travasare la nostra modalità operativa e che lui è in grado di agire secondo le strategie aziendali. 64