il mondo e` bello perche` e` vario
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il mondo e` bello perche` e` vario
1° INCONTRO IL MONDO E’ BELLO PERCHE’ E’ VARIO DINAMICA un solo mondo… tanti colori Il gruppo viene diviso in 5 sottogruppi, ognuno rappresenta un continente… Ogni gruppo viene invitato a: realizzare un cartellone che rappresentino il proprio continente mantenendo le proporzioni definite dalla carta di Peters riportare sul cartellone quelle particolarità culturali, religiose… che riguardano il proprio continente facendo attenzione a porre soprattutto informazioni di cui si ignorava l’esistenza ogni gruppo illustra agli altri il risultato del lavoro si invitano i partecipanti a confrontarsi sul perché tante informazioni non sono riportate dai comuni quotidiani, tg… perché non rendere partecipe l’intera comunità di questo interessante lavoro? Potrebbe essere l’occasione per creare una mostra in questo mese di ottobre… LA PAROLA: Dal Vangelo secondo Matteo 28, 16-20 Certamente il cristianesimo non ha chiuso nessuno in una nicchia, e né certamente è la religione del "non vedo, non sento, non parlo"!. Il cristianesimo è movimento, dinamicità... e per dirla con Gesù è un "ANDARE". Andare è il verbo dei cristiani. Muoversi per il Vangelo è il nostro statuto. Non siamo stati chiamati ad una rigidità canonica, ma ad una mobilità missionaria. Capite che prendere alla lettera questo Vangelo fa rimettere in discussione la propria vita. Se non si è disposti ad "andare" non si è cristiani. Per la riflessione personale e di gruppo… che cosa significa per me la parola MISSIONE? posso dire di essere una persona che vive in missione? LA STORIA In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all'altra. Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione. L'altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano; tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita, che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell'altro. Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all'imboccatura della propria grotta, ogni volta che l'altro commetteva una colpa. Dopo qualche mese davanti alla grotta c'era un muro di pietre grigie e soffocante. E lui era murato dentro. (da A volte basta un raggio di sole di Bruno Ferrero) Pur se chiamati alla stessa missione, ognuno è chiamato a viverla in modo proprio, autentico. Talvolta, però, non accettiamo queste differenze e, intorno al cuore, costruiamo dei muri. Il nostro compito più importante è impedire che si formino muri intorno al nostro cuore. E soprattutto cercare di non diventare una "pietra in più nei muri degli altri". 2° INCONTRO UN PIENO DI GRAZIA! DINAMICA E tu come vivi il tuo tempo? Prova a fare un resoconto della tua giornata, disegna un orologio e assegna ad ogni ora ciò che fai… LA PAROLA: Dal Vangelo secondo Matteo 6, 5-8 Il tempo dell’avvento è quella meravigliosa opportunità che la Chiesa ci offre per riscoprire in noi quella mangiatoia dove Lui ha scelto di nascere. Perdere di vista questa consapevolezza vuol dire non poter riconoscere nella nostra vita i segni della presenza di Dio e non saper vedere nell’altro la presenza di Gesù. Questa scoperta richiede però attenzione ed esercizio, ascolto e impegno…tutto questo si riassume in un atteggiamento: la preghiera. Gesù nei primi trent’anni della sua vita terrena non ha fatto altro: nel silenzio di Nazareth ha ascoltato il Padre, vivendo in intimità con Lui. E in ascolto è vissuta Maria, imparando così a riconoscere subito il dono di Dio per lei. Il Signore si manifesta ad ogni uomo, ma lo fa nel silenzio e non nel frastuono, perché sceglie di farlo nel cuore. Quando si prega bisogna essere silenziosi…chi parla è Dio. Ma è importante darsi il tempo di cercare questo incontro-dialogo e i giorni dell’avvento sono l’opportunità che la Chiesa ci offre per questo momento. Per la riflessione personale e di gruppo… Nelle diverse azioni che compi quanto è presente il Signore? Quanto ti guida il Signore nelle tue scelte? Nella tua giornata c’è un momento esclusivo con il Signore? Cosa rappresenta per te l’avvento e come pensi di viverlo? Come vedi che le persone intorno a te (la tua parrocchia, il mondo..) vivono questo tempo e si preparano al Natale? In cosa o in chi ti sembra di riconoscere la presenza del Signore? LA STORIA Una comitiva di zingari si fermò al pozzo di un cascinale. Un bambino di circa cinque anni uscì di casa e si fermò ad osservarli. Era affascinato, in particolare, da uno zingaro, un omone che aveva attinto dal pozzo un secchio d’acqua e stava lì, bevendo dal secchio come fosse una grande tazza. L’uomo, finito di bere, si fermò sul bordo del pozzo a guardare sul fondo sorridendo. Incuriosito, il bambino si avvicinò e cercò in punta di piedi di superare il bordo del pozzo per cercare di scoprire cosa stesse guardando lo zingaro. L’uomo si accorse del bambino e sorridendo lo sollevò da terra tra le braccia, chiedendogli: « Sai chi c’è laggiù?» Il bambino fece di no con il capo, allora l’uomo proseguì: «C’è Dio. Guarda!». E tenendolo lo avvicinò all’orlo del pozzo. Laggiù, nell’acqua ferma come uno specchio, il bambino vide riflessa la sua immagine e disse: «Ma quello sono io!». Lo zingaro allora lo mise a terra e aggiunse: «Bene, ora sai dove abita Dio». (Bruno Ferrero, 40 storie nel deserto, Elledici) Spesso si cade nell’errore di pensare che Dio si possa scoprire in qualche evento clamoroso della vita, in un momento di grande gioia o di profondo dolore, in un miracolo o in una calamità naturale. Ciò che l’uomo dimentica è che in realtà il Signore è molto più vicino di quanto egli pensi, perché si è scelto come posto in cui abitare il cuore dell’uomo. 3° INCONTRO PREZIOSI AGLI OCCHI DI DIO DINAMICA Che tipo di persona voglio diventare? Esistono fondamentalmente quattro tipi di persone: Modello “Self made man” Non hanno bisogno che altri gli spieghino quello che conta o non conta nella vita. Modello “Banderuola” ovvero “faccio quello che vogliono gli altri”. Piuttosto di scegliere loro lasciano scegliere agli altri. Modello “Titanic”. Hanno abbandonato il timone della loro vita al “caso” . Quello che mi va lo faccio. Modello “Pietro” Sono consapevoli dei propri limiti. Avvertono che davanti la strada spesso è faticosa perché in salita. Sanno di non potercela fare da soli e soprattutto di non essersi fatti da soli. Qualcun altro li ha voluti e pensati. LA PAROLA: Dal Vangelo secondo Marco 14, 3-7 Nella casa di Betania Maria accoglie Gesù, infrange l’alabastro di profumo prezioso e gli profuma il capo. Non bastava usare il profumo, ma il vaso del valore pari al compenso di un anno di lavoro, viene infranto, segno dell’amore che non calcola, non risparmia, non investe, ma spreca senza tenere nulla per sé. La donna corrisponde la stessa follia d’amore di Gesù che sulla croce acconsente a che il vaso del suo corpo venga spezzato, perché il profumo della sua vita, si effonda sull’umanità. Ora ciascun uomo, ciascuna donna, creato a immagine di Dio, è un vaso prezioso, chiamato a rendere la sua vita profumo, dono, gratuità. Il Signore ci ha dato la possibilità di vivere la sua stessa vita ma questo progetto è affidato alle nostre mani, alla nostra intelligenza, alla nostra libertà!! Per la riflessione personale e di gruppo… Che tipo di persona vuoi diventare? In quale modello ti ritrovi? E se fossi nella casa di Betania, con quale personaggio ti identificheresti? Cosa sono disposto a “sprecare” per Gesù? LA STORIA Un noto personaggio iniziò il suo seminario tenendo in mano una banconota da 20 euro, poi domandò al pubblico: “C’è qualcuno che vuole questa banconota?” Diverse persone alzarono la mano, allora l’oratore disse loro: “Si, qualcuno la riceverà, ma prima faccio qualcos’altro.” Prese la banconota e la raggrinzì fra le mani, poi ripeté la domanda; ma le mani del pubblico continuavano a restare alzate. “Bene”, disse l’oratore, “e se faccio questo?”, e gettata la banconota a terra, cominciò a pestarla. Poi la raccolse sporca e malconcia, domandando se ancora la volessero. Le mani continuavano a restare in alto. “Amici miei”, commentò l’oratore, “avete imparato una preziosa lezione, vero? Non importa quello che ho fatto alla banconota, la volevate lo stesso perché il suo valore non è diminuito, vale ancora venti euro sia che è nuova di zecca, sia che è malconcia.” Molte volte nella nostra vita ci sentiamo abbattuti, forse per le decisioni sbagliate che abbiamo preso o per le circostanze avverse in cui ci troviamo, ci sentiamo proprio malconci come quella banconota stropicciata e sporca, come se non valessimo niente. Eppure, malgrado quello che ci possa essere capitato, o che ancora ci possa capitare, agli occhi di Dio non perderemo mai il valore che Lui ci ha dato. Per il nostro Signore, la nostra anima è preziosa, al punto che siamo costati il sangue di Cristo Gesù, il suo Figlio, che è venuto a cercare proprio noi che eravamo perduti. 4° INCONTRO DONO PER GLI ALTRI DINAMICA Viaggio guidato I partecipanti si dividono a coppie e uno di essi viene bendato. La guida deve condurlo per mano, senza parlare, per qualche minuto. Si possono mettere anche piccoli ostacoli lungo il percorso, si possono far toccare oggetti, annusare odori… dopo alcuni minuti i partecipanti invertono il proprio ruolo. LA PAROLA: Dagli Atti degli Apostoli 13, 1-4 Quando la comunità sta bene, gode di stima, ha profeti e dottori… interviene lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo che veglia nel mondo, che scruta il cuore del Padre conoscendone la volontà salvifica universale, scuote la comunità dalla sua tranquillità. Sembra quasi che ci siano due progetti: quello della chiesa e quello dello Spirito. Programmi o progetti che non sono in contrasto. Se la chiesa dorme o vive tranquillamente, lo Spirito viene lui stesso a cercarsi i suoi operai. Per la riflessione personale e di gruppo… Affidarsi alle mani di qualcun altro, avere fiducia… quali sensazioni avete provato durante il gioco? È stato più bello guidare o lasciarsi guidare? Quale è il tuo ruolo nella tua comunità parrocchiale? Sei un costruttore o un consumatore della comunità parrocchiale? Hai trovato la tua vocazione, il tuo posto nella comunità o c’è un ma che ti rode, che ti rende insoddisfatto, che ti vuole spingere oltre le mura della tua città? LA STORIA C’erano una volta due blocchi di ghiaccio. Si erano formati durante il lungo inverno, all’interno di una grotta di tronchi, rocce e sterpaglie in mezzo ad un bosco sulle pendici di un monte. Si fronteggiavano con ostentata reciproca indifferenza. I loro rapporti erano di una certa freddezza. Qualche “buongiorno”, qualche “buonasera”. Niente di più. Non riuscivano cioè a “rompere il ghiaccio”. Ognuno pensava dell’altro: “Potrebbe anche venirmi incontro”. Ma i blocchi di ghiaccio, da soli, non possono né andare né venire. Ma non succedeva niente e ogni blocco di ghiaccio si chiudeva ancor di più in se stesso. Nella grotta viveva un tasso. Che un giorno sbottò: “Peccato che ve ne dobbiate stare qui. E’una magnifica giornata di sole!”. I due blocchi di ghiaccio scricchiolarono penosamente. Fin da piccoli avevano appreso che il sole era il grande pericolo. Sorprendentemente quella volta, uno dei due blocchi di ghiaccio chiese: “Com’è il sole?”. “E’ meraviglioso… E’la vita” rispose imbarazzato il tasso. “Puoi aprirci un buco nel tetto della tana.. Vorrei vedere il sole..” disse l’altro. Il tasso non se lo fece ripetere. Aprì uno squarcio nell’intrico delle radici e la luce calda e dolce del sole entrò come un fiotto dorato. Dopo qualche mese, un mezzodì, mentre il sole intiepidiva l’aria, uno dei blocchi si accorse che poteva fondere un po’ e liquefarsi diventando un limpido rivolo d’acqua. Si sentiva diverso, non era più lo stesso blocco di ghiaccio di prima. Anche l’altro fece la stessa meravigliosa scoperta. Giorno dopo giorno, dai blocchi di ghiaccio sgorgavano due ruscelli d’acqua che scorrevano all’imboccatura della grotta e, dopo poco, si fondevano insieme formando un laghetto cristallino, che rifletteva il colore del cielo. I due blocchi di ghiaccio sentivano ancora la loro freddezza, ma anche la loro fragilità e la loro solitudine, la preoccupazione e l’insicurezza comuni. Scoprirono di essere fatti allo stesso modo e di aver bisogno in realtà l’uno dell’altro. Arrivarono due cardellini e un’allodola e si dissetarono. Gli insetti vennero a ronzare intorno al laghetto, uno scoiattolo dalla lunga coda morbida ci fece il bagno. E in tutta questa felicità si rispecchiavano i due blocchi di ghiaccio che ora avevano trovato un cuore. È dal dono di sé, della propria vita, non come singolo ma come comunità, che nasce la vita… Dagli Atti degli Apostoli (At 13, 1-4) Quando la comunità sta bene, gode di stima, ha profeti e dottori… interviene lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo che veglia nel mondo, che scruta il cuore del Padre conoscendone la volontà salvifica universale, scuote la comunità dalla sua tranquillità. Sembra quasi che ci siano due progetti: quello della chiesa e quello dello Spirito. Programmi o progetti che non sono in contrasto. Se la chiesa dorme o vive tranquillamente, lo Spirito viene lui stesso a cercarsi i suoi operai. Per la riflessione personale e di gruppo… Affidarsi alle mani di qualcun altro, avere fiducia… quali sensazioni avete provato durante il gioco? È stato più bello guidare o lasciarsi guidare? Quale è il tuo ruolo nella tua comunità parrocchiale? Sei un costruttore o un consumatore della comunità parrocchiale? Hai trovato la tua vocazione, il tuo posto nella comunità o c’è un ma che ti rode, che ti rende insoddisfatto, che ti vuole spingere oltre le mura della tua città?