donne e transizione politica

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donne e transizione politica
Donne Egiziane e Transizione Democratica –
L’empowerment Politico delle Donne
Secondo Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del
Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma delle Nazioni Unite per lo
Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women
Gennaio – Dicembre 2014
Tabella dei Contenuti
Sommario Esecutivo ............................................................................................................. 3
I.
Scopi e nuovi Sviluppi .................................................................................................. 6
II.
Collaborazioni Chiave .................................................................................................. 8
III.
Risultati ........................................................................................................................ 9
IV.
Sfide e Lezioni Imparate ............................................................................................. 21
V.
I prossimi passi .......................................................................................................... 22
VI.
Rapporto Finanziario .................................................................................................. 24
Annessi
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
H.
Circoli di Debolezza: Studio analitico della Costituzione da un punto di vista qualitativo
Partecipazione Femminile nell’Amministrazione Elettorale: Sfide e Prospettive Comparate
(Concept Note, Bozza 6)
Meccaniscmi delle Nazioni Unite a Supporto e Protezione dei Diritti Umani (Arabo)
Donne Egiziane e Partiti Politici (Arabo)
Il Sistema Elettorale ed il Sistema delle Quote (Arabo)
Guida per le Donne in Parlamento (Arabo)
Dichiarazione d’Alessandria sui Diritti delle Donne nell’Islam
Articoli
Acronimi e Abbreviazioni
CRO
CSO
CSW
EFU
EMB
HRACDA
MDG
MoI
MoP
NCW
ONG
PSA
SEDAQ
SFD
UN Women
UNDP
WPE
Civil Registry Office
Civil society organization
Commission on the Status of Women
Egyptian Feminist Union
Electoral Management Body
Human Rights Association for Community Development in Assiut
Millennium Development Goal
Ministry of Interior
Ministry of Planning, Follow-up and Administrative Reform
National Council for Women
Non-governmental organization
Public service announcement
South Egypt Development Association in Qena
Social Fund for Development
United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women
United Nations Development Programme
Women’s political empowerment
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Sommario Esecutivo
L’ente delle Nazioni Unite per la parità di genere e l’empowerment femminile (UN Women) ha
lanciato in Egitto il progetto “Donne egiziane e transizione democratica - Empowerment politico
femminile” (WPE - Women’s Political Empowerment). L’obiettivo principale del progetto era
quello di migliorare il ruolo di leadership delle donne e la partecipazione politica nel processo di
transizione politica in Egitto. Il progetto è stato generosamente finanziato dal Governo del
Belgio, dei Paesi Bassi, della Spagna, dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e da
UN Women - Comitato Nazionale Italia. Questo secondo rapporto analizza i risultati perseguiti
da Gennaio a Dicembre 2014.
I risultati attesi dal progetto sono:
1) L’elaborazione di un’agenda gender-sensitive che tuteli i diritti delle donne e che sia
integrata nel quadro normativo e istituzionale egiziano;
2) Creazione di un ente che tuteli i diritti delle donne durante le elezioni, promuovendo così
non solo la partecipazione delle donne al voto, ma anche la loro candidatura.
3) Supporto alle attiviste e alle organizzazioni per la parità di genere e l’empowerment
femminile per aumentare la loro influenza a livello politico, a livello delle loro attività sul
territorio nazionale e della loro comunicazione.
Le prime fasi del progetto hanno contribuito al raggiungimento di tre risultati: rafforzamento
delle capacità tecniche dell’Unione Femminista Egiziana (EFU - Egyptian Feminist Union) per
consolidare le basi della loro attività politica; contribuzione al miglioramento del ruolo delle
donne nel processo di transizione democratica; supporto concreto alle donne egiziane
attraverso il supporto alle organizzazioni non governative, operanti principalmente nel settore
dei servizi di base.
L’EFU ha lavorato per sensibilizzare le donne all’importanza del loro voto e della loro
partecipazione politica durante quell’importante momento di transizione. UN Women ha
elaborato uno studio sull’evoluzione della Costituzione egiziana, concentrandosi sugli articoli
che tutelano i diritti delle donne. Tale studio mette in evidenza non solo i cambiamenti apportati
al testo costituzionale, ma anche i limiti del processo di decision-making dell’Assemblea
Costituente.
Il secondo obiettivo del progetto sostenuto da UN Women era quello di registrare all’incirca
300.000 donne senza documento di identità. Tale progetto, condotto in collaborazione con il
Ministro della Pianificazione e delle Riforme Amministrative ha portato alla distribuzione di
158.686 carte di identità. Attraverso la campagna mediatica sono state raggiunte 3.164.655
donne, sono stati distribuiti 10.239.480 dossier informativi che sono stati sottoscritti da 122.207
firmatari. La campagna ha mobilizzato non solo il personale di UN Women, ma anche
numerosi volontari, rappresentanti della società civile e persone sensibili al tema della
partecipazione politica e dell’empowerment femminile.
Durante il periodo di redazione dei rapporti e di presentazione dei risultati del progetto, si sono
mobilitate attivamente 32.818 persone, che hanno messo il loro “Like” o hanno commentato e/o
condiviso informazioni sulla campagna di UN Women su Facebook, Twitter You Tube e Flickr.
Il Consiglio Nazionale per le donne (NCW - National Council for Women) ha facilitato lo
svolgimento di numerose attività del progetto volte principalmente a facilitare il voto delle
donne. Tra queste, il NCW ha collaborato in maniera importante durante la campagna di
sensibilizzazione sull’importanza di possedere un documento di identità, durante la campagna
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mediatica, durante il processo di supervisione del processo di redazione costituzionale e delle
elezioni presidenziali nel 2014.
Il NCW ha ricevuto, durante il processo di redazione costituzionale, numerose proteste e
denounce, in particolare il 14-15 Gennaio 2014 durante il voto per la nuova Costituzione e
durante le elezioni presidenziali, il 26-27 Maggio 2014. Il NCW ha, dunque, raccolto dei dati che
ha poi analizzato e pubblicato in un rapporto disponibile in lingua inglese e araba. Uno studio
comparativo ha portato il NCW a concludere che nel 2014 le denunce ricevute sono state meno
numerose rispetto alle elezioni presidenziali del 2012, comprese quelle per molestia sessuale e
verbale contro donne e ragazze.
Il terzo risultato è stato quello di assistere il NCW nella riattivazione dell’ente di supporto
tecnico e logistico di supporto alle donne candidate alle elezioni politiche.
Dopo aver selezionato 132 donne come potenziali candidate, NCW, con il sostegno di UN
Women, le ha formate sulle tecniche per condurre una campagna elettorale efficace ma sicura,
e allo stesso tempo ha fornito loro un supporto tecnico, ad esempio stampando del materiale
tecnico utile durante la campagna elettorale.
Il progetto ha inoltre lanciato l’iniziativa “Jebaleya Talks” con l’obiettivo di supportare
l’empowerment economico e politico delle donne appartenenti alle comunità beduine di Saint
Katherine. Attraverso tale iniziativa sono stati organizzati dei laboratori per donne e ragazze per
permettere loro di acquisire delle competenze manuali, utili a creare degli oggetti di design da
vendere. Sono, inoltre, stati organizzati dei forum per permettere alle donne di riunirsi, di
dibattere, e di parlare delle loro esperienze nello spazio pubblico.
Il progetto ha, infine, accolto favorevolmente l’annuncio della redazione della Dichiarazione di
Alessandria sulle Donne nell’Islam. UN Women ha, quindi, organizzato una conferenza di due
giorni sulle questioni riguardanti i diritti delle donne nella società contemporanea nei paesi
arabi. La Dichiarazione, elaborata attraverso un processo partecipativo, ha coinvolto degli
importanti leader mussulmani, come ad esempio il Grand Sheikh of Al-Azha. 46 leader religiosi
hanno, inoltre, ricevuto una formazione sui diritti delle donne nell’Islam, che ha portato alcuni di
essi a dedicare un sermone al tema dei diritti delle donne.
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Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
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Gennaio – Dicembre 2014
Titolo Progetto:
Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment
Politico delle Donne
Numero Progetto:
ATLAS 79548; Belgium ref: 12.CP-008; Netherlands ref: 23623;
Spain ref: 2011/2339
Durata Progetto:
Gennaio 2013 – Agosto 20151
Periodo di Analisi:
Gennaio – Dicembre 20142
Paese Osservato:
Egitto
Funding Partners:
Governi del Belgio, Paesi Bassi e Spagna, il Programma delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale
Italiano per UN Women
Fondi:
Belgio: EUR 600,000; Olanda: USD 900,000; Spagna: EUR
500,000; UNDP: USD 500,000; Comitato Nazionale Italiano per
UN Women: EUR 2,375
Agenzia Esecutiva:
United Nations Entity for Gender Equality and the
Empowerment of Women (UN Women)
UN Women Goals:
1. Le donne partecipano e conducono il processo di decisione
politica a tutti i livelli.
(Piano Strategico 2014 – 2017)
MDG:
3. Promuovere la parità di Genere e l’Empowerment Femminile
1
Il Governo spagnolo ha approvato la richiesta di proroga senza costi di UN Women fino al 27 Agosto 2016.
Tre dei partner di finanziamento, i governi del Belgio e dei Paesi Bassi e UNDP, hanno modificato i rispettivi accordi
originali con UN Women al fine di armonizzare le procedure di segnalazione di questo progetto per garantire una
maggiore efficienza nella consegna degli aiuti.
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Gennaio – Dicembre 2014
I.
Scopi e nuovi Sviluppi
Scopo
L’entità delle Nazioni Unite per la Parità di Genere e l’Empowerment Femminile (UN Women)
ha lanciato il progetto “Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’Empowerment Politico
delle Donne” in Egitto (progetto 79548), da qui in poi citato in breve come “Women’s Political
Empowerment” (WPE). L’obiettivo principale è quello di aumentare la partecipazione e
leadership delle donne nel processo politico (di transizione) in Egitto. Il progetto è finanziato
generosamente dai governi del Belgio, Paesi Bassi e Spagna, dal Programma delle Nazioni
Unite per lo Sviluppo e dal Comitato Nazionale Italiano per UN Women. Questo secondo
rapporto armonizzato copre il periodo a partire da Gennaio fino a Dicembre 2014.
I risultati attesi del progetto sono:
1) Un’agenda in cui i diritti delle donne e la prospettiva di genere sia riflessa nelle cornici
istituzionali costituzionali e legali;
2) Organismi sensibili alle tematiche di genere (organismi di gestione delle elezioni e delle
istituzioni di sicurezza) che promuovano la partecipazione delle donne nei processi
elettorali, sia in quanto candidate che in quanto elettrici; e
3) Sostenitori della parità di genere e le loro organizzazioni che influenzino effettivamente i
partiti politici, le organizzazioni di erogazione dei servizi, le organizzazioni dei media e
dei governi locali per promuovere la parità di genere nella leadership e partecipazione.
Il progetto WPE si concentra sull’influenzare le percezioni e gli atteggiamenti del pubblico in
generale verso la partecipazione politica delle donne egiziane. Incoraggia le giovani donne a
diventare cittadine attive, ed impegnarsi nei processi politici e sociali. Il progetto mira, inoltre, a
sviluppare la capacità di gruppi di donne e di organizzazioni della società civile (CSOs) a
sostenere le riforme costituzionali e legislative più sensibili alle tematiche di genere,
migliorando, allo stesso tempo, la capacità di queste organizzazioni e gruppi di monitorare le
prestazioni delle donne elettrici e candidate alle elezioni.
Nuovi Sviluppi
Il processo di stesura della Costituzione era una pietra miliare integrale della tabella di marcia
per l'Egitto, dopo la rimozione del presidente Mohamed Morsi, nel luglio 2013. Il Presidente in
carica, Adly Mansour, ha nominato una commissione di 50 membri per questo scopo, che
comprendeva cinque donne (10 per cento) . Le cinque nominate hanno una solida esperienza
nella difesa dei diritti umani e hanno attivamente espresso le loro preoccupazioni.
Attraverso la sua collaborazione con il Consiglio nazionale per le donne (NCW), UN Women ha
attentamente monitorato il processo di stesura della costituzione e stabilito canali di advocacy
con gruppi di donne per valutare le loro opinioni sulla precedente Costituzione e le loro
aspettative per quella nuova. La Costituzione Egiziana del 20143, approvata tramite un
referendum nazionale, include 42 nuovi articoli e un preambolo, rispetto alla precedente
versione del 2012.
Mentre la Costituzione del 2012 non prevedeva la parità tra uomini e donne, la versione del
2014 dichiara: "lo Stato garantisce il raggiungimento della parità tra uomini e donne in tutti i
diritti civili, politici, economici, sociali, e culturali in conformità alle disposizioni della
3
Per rivedere la Costituzione della Repubblica araba d'Egitto del 2014 (traduzione non ufficiale), vedere:
http://www.sis.gov.eg/Newvr/Dustor-en001.pdf (ultimo accesso 25 marzo 2015).
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Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
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costituzione". Questo articolo è una grande vittoria per le donne egiziane che furono escluse
dal giocare ogni ruolo nel processo di stesura della Costituzione del 2012. Significativamente, la
disposizione garantisce il diritto delle donne ad assumere posizioni di prestigio nel governo, tra
cui funzioni giudiziarie, senza pregiudizio di genere. Questo articolo giunge dopo anni di
continue richieste da parte delle donne per avere accesso alle cariche pubbliche e giudiziarie
dalle quali sono state escluse senza alcun fondamento giuridico.
La Costituzione sottolinea il diritto di cittadinanza. Esso riconosce esplicitamente le donne come
pari agli uomini, conformemente all'articolo 11: "Lo Stato deve garantire il raggiungimento della
parità tra donne e uomini in tutti i diritti civili, politici, economici, sociali, e culturali in conformità
con le disposizioni di questa Costituzione. Lo Stato adotta le misure necessarie per garantire
un'adeguata rappresentanza delle donne nelle camere dei rappresentanti, come specificato
dalla legge." Nonostante l'assenza di un sistema di quote specifico per tutti i gruppi
parlamentari, l'articolo 180 assicura il 25 per cento dei seggi per le donne nei consigli locali.
Inoltre, l'articolo 214 concede alle donne una maggiore leva finanziaria e d’indipendenza,
riconoscendo la NCW come organismo di Stato indipendente.
Il decreto legge del Presidente della Repubblica Araba d'Egitto No. 46/2014 sulla
promulgazione della legge sulla Camera dei Rappresentanti è stato emesso dal Comitato
legislativo e approvato dal presidente in carica Mansour, il 5 giugno 2014. Propone un sistema
elettorale misto, dove un certo numero di distretti sono assegnati alle singole sedi, e solo
quattro distretti sono coperti da liste di partito (o di non-partito). Due di tali liste hanno 15
membri (sette dei quali dovrebbero essere donne), mentre gli altri due hanno 45 membri, di cui
21 seggi dovrebbero andare a donne (suddivise tra le quote per i giovani, i cristiani, le persone
con disabilità o gli espatriati). Il Parlamento sarà composto da 540 membri, 420 dei quali
saranno individui eletti, mentre 120 appartenenti ad una lista come descritto sopra. La nuova
legge elettorale garantisce 69 posti riservati alle donne. È interessante notare come la Corte
Suprema abbia approvato la legge che definisce la circoscrizione elettorale incostituzionale,
costringendo il governo a rinviare le elezioni parlamentari.
II.
Collaborazioni Chiave
Il progetto ha continuato a stringere rapporti di cooperazione vitali con varie parti interessate nel
2014 per contribuire al raggiungimento dei risultati attesi. Due categorie di partner, governativi e
non governativi, sono stati impegnati con il progetto WPE a sostenere un approccio integrato
necessario al momento di affrontare complessi fattori strutturali che contribuiscono al
disempowerment delle donne.
Partner governativi. La NCW, in collaborazione con UN Women, ha proseguito l'attuazione del
suo progetto “Women's Political Participation in Post-Revolution Egypt”. Il suo scopo è di
promuovere e favorire la partecipazione e la rappresentanza delle donne, promuovendo il loro
impegno in attività politiche, incluse la sfida per le elezioni e il diritto di voto. Sempre in
collaborazione con NCW, UN Women ha avviato un progetto sul sostegno della leadership
rurale delle donne in tutti i governatorati egiziani. Il progetto mira a rafforzare le capacità di
leadership delle donne leader nelle zone rurali e la loro formazione per le elezioni locali.
UN Women continua ad attuare il programma congiunto Citizenship Initiative approvato dal
governo, in collaborazione con il Ministero della Pianificazione, Follow-up e riforma
amministrativa (MoP); la NCW; il Fondo sociale per lo sviluppo (SFD); e il Ministero degli Interni
(MOI)/l’Anagrafe (CRO). La SFD ha fornito importante supporto logistico attraverso la sua vasta
rete di 32 uffici regionali e oltre 450 organizzazioni della società civile. Il MoI/CRO ha emesso
carte d’identità nazionali in collaborazione con il MoP e ha fornito le unità mobili nei
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governatorati selezionati. Il MoP ha monitorato il processo e, in collaborazione con UN Women,
lo documenterà, includendo lezioni apprese, allo scopo di replicarne e migliorarne i processi.
Partner non governativi. Il progetto ha anche collaborato con una serie di organizzazioni della
società civile, tra cui: Kijamii, un'organizzazione giovanile specializzata in social media che
promuove e aumenta la consapevolezza sui diritti di cittadinanza; la Egyptian Feminist Union
(EFU); la Human Rights Association for Community Development in Assiut (HRACDA); la South
Egypt Development Association in Qena (SEDAQ); la Tanweer Foundation; e Mada for Media
Development.
UN Women ha iniziato a ricercare nuovi partner attraverso una Call for Proposals lanciata nel
Novembre 2013. Insieme con l'organizzazione non governativa (ONG) Tanweer Foundation,
UN Women sta formando più di 1.000 donne dai partiti politici riguardo alle elezioni
parlamentari, su come sviluppare campagne mediatiche e come aumentare la consapevolezza
dei processi politici in corso.
In collaborazione con il HRACDA, il progetto rafforza le capacità delle diverse istituzioni
religiose di essere impegnate nella promozione dei diritti delle donne a livello di governatorato.
Il progetto mira a dotare circa 100 beneficiari da cinque moschee, cinque chiese e 10 ONG con
gli strumenti necessari per sostenere la difesa dei diritti delle donne e rafforzare l'empowerment
politico nelle loro comunità. Tra questi, vi è la collaborazione con l'istituzione religiosa di AlAzhar.
UN Women lavora anche ampiamente nel governatorato di Qena, che ha una lunga storia di
esclusione delle donne dal sistema politico. Qui, la partecipazione politica delle donne è
compromessa, e gli uomini dominano storicamente nei seggi dell'Assemblea del Popolo, nel
Consiglio della Shura e nei consigli locali. UN Women lavora con SEDAQ per accelerare la
partecipazione politica delle donne locali, sia come elettrici che come candidate con un progetto
dal titolo “Developing Women’s Political Participation in Qena” 4. Questo progetto mira ad
aumentare la consapevolezza tra le 324.000 donne sul voto informato, sull’empowerment
politico e sulle capacità di campagna politica, e ad aumentare la consapevolezza tra gli uomini
per garantire la più ampia parità di genere, coinvolgendoli nell'influenzare e influire
sull'accelerazione della partecipazione politica delle donne.
III.
Risultati
UN Women, attraverso questo progetto, ha lavorato con multipli stakeholders, per aumentare le
competenze a livello individuale e istituzionale per garantire i diritti delle donne. Il successo del
progetto è racchiuso nella sua capacità di lavorare con attori diversi che operano a multipli
livelli, supportando così il processo di partecipazione politica femminile.
A livello individuale, l’equipe di UN Women ha lavorato per rafforzare le competenze individuali
di donne, potenzialmente leader parlamentali. UN Women ha, inoltre, cercato di implementare
e far approvare delle poliche gender-responsive e delle leggi che tutelino donne e ragazze.
Durante il progetto, UN Women, ha lavorato con donne marginalizzate per far sì che ottengano
la carta d’identità necessaria ad esprimere il loro diritto di voto.
A livello istituzionale, UN Women ha lavorato con il governo per aumentare la sensibilità delle
cariche elette alla questione di genere e all’importanza della partecipazione femminile in ambito
politico. UN Women ha, inoltre, facilitato il dialogo tra il governo e attori diversi, come ad
esempio le ONG, le organizzazioni internazionali, i rappresentanti della società civile.
4
A causa di un ritardo nella necessaria l'approvazione del governo, sia HRACDA che SEDAQ hanno iniziato le
attività nel mese di febbraio 2015. Gli accordi, però, sono stati firmati nel 2014, quando entrambe queste ONG hanno
presentato i loro piani di lavoro a UN Women.
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In questa sessione del rapporto si cercherà, quindi, di sintetizzare i maggiori risultati ottenuti
attraverso le attività di UN Women. Solamente i risultati che sono stati compiuti nel periodo
analizzato sono riportati a seguito.
Risultato 1: l’agenda gender-responsive è stata utilizzata come punto di riferimento
durante il processo di Redazione Costituzionale per quanto riguarda le questioni di
genere.
Risultato 1.1: Le competenze delle istituzioni di governo, in ambito di promozione di
politiche gender-responsive, si sono rafforzate.
Produzione di conoscenze riguardanti il quadro legislativo e costituzionale. Il progetto
intitolato “Studio analitico della Costituzione con una prospettiva qualitativa”, ha contribuito a
produrre uno studio rilevante e dal carattere operativo sulla Costituzione egiziana del 2014. Lo
studio, fornisce un quadro analitico sull’evoluzione dello status della donna attraverso uno
studio dei testi costituzionali. Esso include, allo stesso tempo, una critica costruttiva dei punti di
debolezza del processo di redazione costituzionale. La pubblicazione è suddivisa in quattro
sessioni:
Introduzione che identifica l’evoluzione e il declino dei diritti delle donne accordati dai
testi costituzionali;
2) Problemi di rappresentazione e indicatori di cambiamento nella Costituzione del 2014;
3) Diritti delle Donne nella Costituzione del 2014
4) Raccomandazioni per il futuro
1)
Allo studio è poi seguita una fase di valutazione attaverso l’organizzazione di un workshop al
quale hanno partecipato più di 60 persone, compresi esperti in materia politica, rappresentanti
di ONG per la tutela e promozione dei diritti delle donne, leader politici, etc. Il risultato di questa
analisi partecipativa ha approvato le conclusioni proposte dal rapporto.
Risultato 1.4: Le competenze della società civile si sono rafforzate. Ciò ha influenzato
positivamente la capacità di avere un impatto concreto nella promozione
dell’empowerment delle donne.
Le capacità tecniche dell’EFU si sono rafforzate. L’EFU ha sviluppato un piano
programmatico di 11 mesi per migliorare la condizione delle donne in Egitto attraverso il
supporto delle ONG. I target di questa iniziativa sono i membri di EFU, le donne candidate in
ambito politico, etc. Il progetto ha finanziato, inoltre, dei workshop per aumentare le capacità
dello staff di EFU di fornire i servizi previsti alle donne egiziane. Il 4-5 Gennaio 2014, i membri
di EFU hanno partecipato ad un workshop per aumentare le capacità di organizzazione
collettiva delle donne candidate in parlamento e delle ONG. Il workshop ha, inoltre, contribuito
ad aumentare la consapevolezza del ruolo fondamentale giocato da EFU e ha aumentato la
collaborazione tra EFU, le ONG, e le donne candidate politiche. I candidati hanno inoltre
discusso alcuni articoli gender-responsive da proporre all’Assemblea Costituente. Al workshop
hanno partecipato 30 donne candidate alle prossime elezioni parlamentari e delle rappresentati
del settore mediatico.
EFU ha inoltre aumentato il suo staff per poter visitare il maggior numero di regioni egiziane. Il
19 Settembre 2014, il Presidente di EFU per le Associazioni Regionali e il Direttore EFU per gli
Affari Sociali, assieme a 10 ONG, si sono riuniti nelle sede EDU a Port Said per discutere di
una futura collaborazione. Il 2 Novembre, EFU ha organizzato un workshop al quale hanno
partecipato 40 persone per discutere della seconda fase del progetto basata su una fruttuosa
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collaborazione multi-attore.
Per rafforzare le capacità delle ONG alleate all’EFU, il progetto ha sostenuto otto valutazioni
organizzative. 5 Queste valutazioni hanno identificato i bisogni di formazione e di sviluppo della
capacità di ogni organizzazione, che includeva la mobilitazione delle risorse, gestione delle
risorse umane, dei media e sviluppo della strategia di comunicazione, monitoraggio e
valutazione, e la creazione di reti e di partnership-building.
Il 23 settembre 2014, nell’ambito del progetto si è tenuto un seminario per la formazione di 30
rappresentanti di varie ONG su come monitorare la situazione delle donne in tutto l'Egitto.
Durante il workshop, i membri hanno selezionato i diversi governatorati in cui sarebbero stati
raccolti i dati, e hanno deciso di condurre focus-group in tutti i 27 governatorati in Egitto. Il sito
web per l’EFU ospiterà il database delle statistiche. Come risultato di questo workshop, l’EFU
ha istituito tre commissioni per snellire ulteriormente il suo lavoro: un Comitato di Studi ed
Educazione; un Comitato Politico; e un Comitato Finanziario. Questi comitati lavoreranno con i
Comitati Legali e dei Media.
Il Comitato di Studi ed Educazione si è riunito più volte durante il 2014 e ha preparato un
documento intitolato "lettura analitica per lo studio del fenomeno delle molestie nella società
egiziana." Questo documento esplora le sfaccettate dimensioni delle molestie sessuali in Egitto
dal punto di vista delle sopravvissute, dell'élite, della polizia, della magistratura e del mondo
accademico. Il quadro teorico del documento è ancorato nella teoria psicologica e sociale.
Il Comitato Politico ha tenuto un workshop il 17 novembre 2014 per produrre un elenco di
raccomandazioni per migliorare la posizione politica delle donne. Tra le raccomandazioni più
importanti vi sono: fornire i mezzi di trasporto per tutte le categorie di persone; creare un ruolo
chiaro per la NGO General Federation of Women’s Clubs of Egypt durante le elezioni
parlamentari; e, per tutti i membri della EFU, di lavorare su progetti per migliorare i tassi di
alfabetizzazione delle donne sotto i 45 anni.
Infine, il Comitato Finanziario ha sostenuto finanziariamente la formazione e le esigenze di 100
donne candidate, in preparazione per le prossime elezioni parlamentari.
Rafforzamento del ruolo delle donne nel processo democratico. L’EFU, attraverso il
progetto WPE, ha lavorato per migliorare la partecipazione politica delle donne come elettrici e
candidate. Tra luglio e ottobre 2014, ha lavorato per aumentare la consapevolezza sulle
elezioni parlamentari in tutti i governatorati, caratterizzando il voto come un dovere civico e
nazionale. Ha, inoltre, promosso l'elezione delle donne nella Camera dei Rappresentanti e
condotto seminari per 2.500 donne candidate in tutto l'Egitto. L’EFU ha sostenuto donne
candidate a partecipare alle elezioni sia attraverso un partito politico che in maniera
indipendente. Ha offerto alle candidate e ai loro direttori campagna dei training e ha creato
collegamenti tra i candidati indipendenti.
L’EFU ha avviato attività preparatorie per il workshop di gennaio 2015 che si terrà a Qena per
103 giovani, e in Luxor per 115 uomini e donne. Ha anche fornito significativo sostegno alla
ricerca, comunicazione e supporto multimediale, per convogliare l'attenzione sulle candidate
donne; ha ampiamente distribuito pubblicazioni e materiali a sostegno di queste candidate; ha
preparato studi e report per informare e preparare le donne candidate ai dibattiti parlamentari;
organizzato incontri pubblici con i membri della Camera dei Rappresentanti; e fatto attività di
5
Le organizzazioni includono Alliance for Arab Women; l’ Egyptian Association for Comprehensive Development; la
Society of the Friends of the People; la Women’s Health Improvement Association; la General Assembly of the
Women's Health Improvement Associations; la Safe Families Association; e il Social Peace Party.
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delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
advocacy con i partiti politici per portare il tema della partecipazione delle donne in cima alla
loro agenda durante le elezioni. Una serie di incontri ad alto livello con i partiti politici, nel
periodo di riferimento, ha rivelato la necessità di rafforzare le competenze delle donne
potenziali candidate.
Infine, l’EFU ha fornito supporto tecnico e professionale alle candidate donne. Il 16 ottobre
2014, 10 candidate dai governatorati del Cairo, Menufia, Alessandria, Fayoum, Ismailia, Minya,
e Assuan hanno ricevuto una formazione sui media e la comunicazione. Le partecipanti sono
state preparate sul come sviluppare i comunicati stampa e le relazioni coi media, su come
gestire e condurre le interviste. Il 19 ottobre 2014, si è tenuta una conferenza stampa per
annunciare le 10 candidate parlamentari. Diverse emittenti televisive e radiofoniche hanno
partecipato e riportato le piattaforme dei candidati.
Puntare l’attenzione pubblica sull'agenda delle donne. Il 18 maggio 2014, UN Women ha
indetto una manifestazione sulle richieste delle donne dal titolo "Diritti, non promesse". L'evento
è servito come importante piattaforma per condividere e discutere i problemi legati alla
partecipazione politica delle donne e per presentare raccomandazioni per una via d'uscita. Un
certo numero di rappresentanti di grandi coalizioni delle donne, tra cui l’Egyptian Centre for
Women’s Rights, il Parliament of Defending Women, e la Egyptian Coalition for Civic Education
and Women’s Participation, così come i partiti politici, hanno partecipato e hanno tenuto i
discorsi di apertura.
L'evento ha identificato i concetti e i contenuti discriminatori riguardo al genere e ha evidenziato
le aree chiave della riforma per migliorare l'immagine della donna nella società e, allo stesso
tempo, favorirne il rispetto. Il risultato è stato l'individuazione dei settori da sottoporre a riforme,
tra cui quello costituzionale, legislativo, sociale, educativo e culturale. Ha, inoltre, sottolineato
come la rappresentanza delle donne in tutte le assemblee elettive non deve essere inferiore al
35 per cento per le liste individuali ed elettorali. Per creare candidate più forti, il ruolo delle
donne all'interno dei partiti politici non deve limitarsi ad alcuni comitati, ma piuttosto le donne
dovrebbero essere autorizzate a cogliere e costruire un'esperienza completa.
Risultato 2: Organi sensibili alle tematiche di genere (organismi di gestione delle elezioni
e delle istituzioni di sicurezza) che promuovano la partecipazione delle donne ai processi
elettorali, sia come candidate che come elettrici.
Risultato 2.1: Le capacità delle donne/CSOs sono aumentate e rafforzate in modo da
assicurare la partecipazione delle donne nei processi elettoriali, sia come candidate che
come elettrici.
Emissione di Carte d’Identità. Secondo i rapporti del MoP, il programma congiunto
Citizenship Initiative è riuscito a registrare più di 300.000 donne per le carte di identificazione
nazionali e ha emesso 158.686 Carte d’Identità nazionale per le donne rurali in 12
governatorati6. Il progetto ha condotto consultazioni nel corso del periodo di riferimento con i
partner nazionali (MoP, NCW e SFD) per discutere le sfide e le opportunità per l'attuazione del
programma comune. I partner hanno concordato sulla necessità di mobilitare tutti gli sforzi e le
risorse per sostenere cinque milioni di donne nell’accesso ai propri diritti di cittadinanza
fondamentali.
6
Alexandria, Assiut, Aswan, Beheira, Giza, Kafr El Sheikh, Matrouh, Minya, Qalyoubia, Qena, Sohag, and Wadi
Gedeed.
11
Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
UN Women ha riportato come le risorse complessive mobilitate dai donatori, a partire dal lancio
nel 2012, potrebbero finanziare l'emissione di circa 534.192 Carte per donne in difficoltà ed
emarginate in maniera gratuita fino alla fine del 2015. Uffici di Registrazione mobili vengono
istituiti nelle aree individuate per il rilascio dei tesserini di riconoscimento. L'Ufficio del
Mediatore NCW ha facilitato l’ottenimento di 3.000 moduli di registrazione per le donne per
l’emissione dei certificati di nascita e 382 Carte d'Identità Nazionali.
Implementazione della campagna pubblica di sensibilizzazione. Il progetto ha promosso
una campagna sui social media per aumentare la consapevolezza sull’importanza della Carta
d’Identità per le donne per esercitare i loro diritti. La campagna è stata lanciata in
collaborazione con l’organizzazione Kijamii. Il target della campagna sono state le donne e le
ragazze residenti in zone urbane , in particolare ad Alexandria, al Cairo, e a Giza. Gli strumenti
utilizzati hanno incluso Facebook, Twitter, You Tube e Flickr.
Un’istantanea dei principali posts sulla pagina Facebook mostrano l’interazione degli hashtags #‫ قولوا_لها‬o
#Tell_her, che mira a mettere in evidenza i problemi delle donne egiziane. Credit: Kijamii.
La campagna ha ottenuto tre milioni di visite (3.164.655), oltre 10 milioni di copie stampate e
una fan page di 122.207 di utenti iscritti di cui 32.818 che hanno attivamente supportato la
campagna attraverso “likes”, condivisioni e commenti. Attraverso questa piattaforma le
questioni legate alla Carta d’Identità e ai diritti connessi sono state non solo diffuse, ma anche
discusse pubblicamente. La campagna ha coinvolto volontari, attivisti, ONG, etc.
Diffusione dell’Iniziativa sulla Cittadinanza come modello di sevizio gender-responsive.
L’Iniziativa per la Cittadinanza delle Donne si è ispirata ad altre esperienze sperimentate in
paesi del Sud del mondo. Questo scambio cooperativo Sud-Sud si è concretizzato attraverso la
partecipazione del Ministro egiziano dello Sviluppo amministrativo e dei rappresentanti di UN
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
Women, al primo Expo Sud-Sud sullo sviluppo sub-regionale degli Stati Arabi, tenutosi a Doha,
Qatar dal 18 al 20 febbraio 2014.
Ospitato e organizzato dall'Ufficio Regionale UNDP per i paesi arabi e dall'Ufficio delle Nazioni
Unite per la cooperazione Sud-Sud, con il sostegno di diversi fondi e programmi delle Nazioni
Unite, l'Expo è stato un evento di alto livello su scala regionale che ha riunito rappresentanti di
varie istituzioni multilaterali e bilaterali. L’iniziativa per la Cittadinanza è stata una delle sette
soluzioni approvate durante il forum Donne negli Stati Arabi delle Nazioni Unite Office-led e
l'Expo.
Inoltre, il progetto WPE, attraverso UN Women, ha organizzato un incontro in Marocco nel
maggio 2014 per valutare le diverse esperienze degli uffici nazionali in Egitto, Marocco, Ruanda
e Tagikistan sulla fornitura di servizi gender-sensitive per le donne. UN Women, in
collaborazione con le istituzioni egiziane, ha presentato la Citizenship Initiative come esempio
di un servizio essenziale per le donne escluse. In effetti, la carta d’identità fornisce loro una
porta d’ingresso ai loro diritti di cittadinanza.
Risultato 2.2: le forze di polizia, della giustizia e della sicurezza sono formati nel
monitorare gli atti di violenza contro le donne durante le elezioni.
Database per monitorare le denunce delle donne durante le sessioni di voto nazionali.
Per promuovere un ambiente più favorevole per le donne, gli elettori ed i candidati alle
prossime elezioni, il progetto promuove l'analisi e la discussione dei reclami delle donne
elettrici in occasione del referendum costituzionale del 2014 e delle elezioni presidenziali.
Politici di spicco, ONG nazionali e internazionali, OSC e rappresentanti dei media si sono riuniti
per valutare il sistema di monitoraggio e discutere soluzioni per rendere seggi elettorali più
sicure per le donne.
Creazione di una banca dati sui reclami nel 2013, che si aggiorna regolarmente
registrando i problemi riscontrati durante le operazioni di voto.
Durante le votazioni per il referendum costituzionale e le elezioni presidenziali nel 2014, l'Ufficio
del Mediatore NCW ha ricevuto denunce da parte delle donne elettrici durante le due fasi del
referendum e tre le fasi delle elezioni presidenziali. Due avvocati d'ufficio ed un membro del
personale hanno visitato i centri elettorali in entrambi i distretti del Cairo e di Giza per
monitorare il processo elettorale durante il primo, secondo e terzo giorno delle elezioni. L’Ufficio
del Mediatore ha ricevuto 236 denunce durante i tre giorni delle elezioni presidenziali: 111
denunce il primo giorno; 93 il secondo giorno; 32 e il terzo giorno. Gli elettori hanno utilizzato le
hotline free-of-charge, fax, linee telefoniche e posta elettronica durante il referendum
costituzionale. Queste denunce sono state aggregate e valutate in un rapporto consolidato e in
seguito discusse in una conferenza tenutasi da NCW il 31 maggio 2014 (vedi sotto).
Sulla base delle statistiche raccolte attraverso la banca dati, l'ufficio del Mediatore ha sviluppato
un rapporto in inglese e in arabo dopo il referendum costituzionale confrontando i tipi di
denunce ricevute nel 2014 a quelle ricevute durante le elezioni presidenziali del 2012. Di
conseguenza, il Consiglio Supremo per le elezioni ha tenuto conto di molti suggerimenti e
raccomandazioni durante la preparazione per il referendum costituzionale. Il numero di
denunce pervenute nel 2014 è stato significativamente inferiore a quelli ricevuti nel 2012, tra cui
il numero di reclami relativi agli insulti verbali, violenza e molestie sessuali nei confronti delle
donne.
NCW ha tentato attivamente di agire sulle denunce delle donne. La conferenza NCW il 31
maggio 2014 ha fornito uno spazio concreto di discussione e di condivisione delle tipologie di
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
reclami ricevuti dalla Presidenza del NCW Mediatore durante tutto il processo di monitoraggio
di tre giorni delle elezioni presidenziali. Politici di spicco, ONG nazionali e internazionali,
organizzazioni della società civile, e membri dei media hanno partecipato alla conferenza. La
conferenza ha portato alla valutazione del sistema di monitoraggio dei dati e suggerisce
soluzioni su come rendere i luoghi seggi elettorali più sicure per le donne. La NCW ha raccolto
raccomandazioni e linee guida per migliorare lo svolgimento delle prossime elezioni e creare un
ambiente più favorevole per le donne gli elettori e candidati.
Conferenza internazionale sul mainstreaming di genere nell’ amministrazione elettorale.
Dal 10-11 dicembre 2014, il progetto WPE, in partnership con l'assistenza elettorale progetto e
NCW dell'UNDP, ha organizzato una conferenza internazionale al Cairo sul tema "Gender
Mainstreaming nell’amministrazione elettorale: Sfide e Prospettive comparative" La conferenza
è servita da piattaforma per condividere Paese esperienze e incoraggiare il dialogo tra le parti
interessate su come stabilire un processo credibile per i cittadini aventi diritto al voto e la
promozione della parità di genere in Egitto.
A seguito della conferenza internazionale sono state redatte delle raccomandazioni condivise
per promuovere un miglioramento della parità di genere, dell'inclusione e della partecipazione
delle donne nella sfera politica. La conferenza ha riunito circa 200 partecipanti, tra cui esperti di
gestione delle elezioni, rappresentanti governativi e rappresentanti di organizzazioni della
società civile e delle organizzazioni internazionali.
Le personalità con risorse di alto livello partecipano alla conferenza internazionale: (da sinistra a destra) Dr.
Sameera Al-Tuwaijri, Direttrice Regionale di UN Women per gli Stati Arabi; il Consigliere Mr. Midhat Ali Idriss,
portavoce e Capo del Segretariato Tecnico della Commissione per le Elezioni; Ms. Mervat Tellawi, Presidente del
Consiglio Nazionale delle Donne; e Mr. Ignacio Artaza, UNDP Country Director. Credit: UNDP/Emilie Bay.
Il forum ha presentato varie esperienze a livello nazionale delle riforme politiche, includendo
successi e sfide. Le presentazioni e le discussioni dei Paesi partecipanti erano volte a
individuare le tappe per una road map verso la partecipazione politica equa delle donne. Esperti
in materia di gestione delle elezioni in Egitto hanno presentato l'esperienza egiziana ed i
rappresentanti di molti paesi hanno condiviso esperienze comparative. Tra questi, India, Kenya,
Messico, Romania e Sud Africa (vedi allegato B). Una relazione finale che documenta l'evento
è stata prodotta come strumento utile e di riferimento su come rendere gli organi elettorali di
gestione (EMBS) in Egitto rispondenti alle esigenze di genere.
Risultato 3: I promotori della parità di genere e le loro organizzazioni influenzano
effettivamente i partiti politici, le organizzazioni di erogazione dei servizi, le
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
organizzazioni dei media e dei governi locali per promuovere la parità di genere nella
leadership e nella partecipazione.
Risultato 3.1: Le capacità delle donne sono rafforzate al fine del loro impegno in processi
politici.
Istituzione della Political Participation Support Unit. La NCW ha riattivato la sua carica
politica per fornire supporto tecnico e logistico per le donne interessate a partecipare alle
elezioni. La Political Participation Support Unit fornisce supporto tecnico e logistico alle
candidate donne e parlamentari e membri del consiglio locale; si coordina con tutti i rami nei
governatorati per sostenere le donne candidate; propone temi prioritari da essere promossi nei
consigli elettorali; prepara una banca dati sulle donne che hanno ricevuto la formazione;
determina le esigenze di formazione delle donne leader; mette in evidenza le attività delle
donne parlamentari e le presenta ai media.
Per l'esecuzione dell'Unità, la NCW ha migliorato la capacità dei suoi membri che hanno
ricevuto una formazione in materia di governance e sistemi elettorali (come ad esempio il
quadro giuridico, l'integrazione della dimensione di genere nei processi elettorali e le basi delle
campagne elettorali).
Selezione dei candidati idonei per le prossime elezioni parlamentari. La NCW ha
ampiamente diffuso informazioni sul programma di sostegno per le potenziali candidate donne
attraverso vari canali mediatici. Ha selezionato 280 candidate e ridotto poi questo numero a 132
attraverso un processo di revisione interna. La NCW ha applicato criteri rigorosi di selezione (ad
esempio formazione accademica, esperienza nel settore pubblico, competenze, analisi delle
capacità delle candidate, come comprensione dei problemi della comunità, e progetti per il
futuro). La NCW ha anche effettuato una valutazione delle necessità di formazione delle
candidate per qualificarsi per le prossime elezioni.
Migliorata capacità delle donne candidate. Il progetto WPE ha sostenuto lo svolgimento di
un seminario di formazione di quattro giorni per migliorare la comprensione delle candidate
donne del sistema elettorale, per identificare i propri obiettivi e sviluppare progetti per il futuro.
Tenutosi dal 30 novembre al 3 dicembre, 2014, il workshop è stato incentrato sul tema " Step
towards the parliament of 2015: Egyptian Women " per rafforzare la capacità delle candidate e
prepararle per il processo elettorale.
I formatori del NCW sono selezionati in base all’esperienza in campo politico e accademico e
tra gli ex membri del Parlamento e sono invitati a condividere le loro esperienze di campagna
elettorale. Il workshop ha migliorato le competenze e le conoscenze delle candidate nel
processo di preparazione e di campagna elettorale; selezione della squadra di campagna
elettorale; stesura formale del curriculum vitae di ciascuna candidata; passaggi e procedure
elettorali; capacità di comunicazione; costruzione di alleanze elettorali; competenze di
marketing; omaggio a precedenti esperienze di ex deputati; e il ruolo del Parlamento egiziano e
la Commissione elettorale suprema.
Di conseguenza, la NCW ha preparato un elenco finale delle 126 candidate donne idonee che
riceveranno il sostegno nella corsa per le elezioni parlamentari, tra le quali donne vi sono
candidate copte, portatrici di handicap, e candidate che rappresentano la gioventù.
La NCW ha anche assicurato la copertura dei mezzi di comunicazione alle donne candidate
nelle diverse attività del workshop di formazione. Tra queste, il briefing da ciascuna candidata
con i suoi obiettivi se eletta al Parlamento; un cortometraggio di tutte le candidate che potrà
essere utilizzato in future attività collegate ai media; discussioni sulla formazione delle
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
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delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
candidate; il sostegno fornito dal NCW alle candidate; e il coordinamento tra i media le
candidate per facilitare le interviste durante il periodo elettorale.
Riunioni di coordinamento con i partiti politici. Il progetto WPE ha promosso un seminario
per i rappresentanti di 15 partiti politici il 29 dicembre 2014 (tra cui: Tagammu Party; Egypt
Party; Sadat Democratic Party; Reform and Development Party; Tomorrow Party; Socialist
Party of Egypt; Conference Party; Democratic Generation Party; Revolutionary Guards Party; Al
Haraka Al Watania Party; Justice and Development Party; e il Green Party of Egypt). Il
seminario mirava ad includere i candidati formati del NCW nell'elenco delle nomine dei partiti
politici. Per la prima volta, i partecipanti si sono impegnati in discussioni aperte per assicurare
una corretta comunicazione tra i partiti politici e le potenziali candidate. A seguito delle
discussioni, i partiti politici hanno dichiarato la loro intenzione di sostenere le donne candidate
alle elezioni.
Prodotti di conoscenza a supporto delle candidate donne. Nel 2014, il progetto WPE ha
iniziato a lavorare con l’ONG Tanweer Foundation per rafforzare le competenze politiche e
tecniche delle candidate donne nel quadro delle elezioni parlamentari 2014-2015 e sostenere
nuove donne leader come candidate per le elezioni comunali. La partnership era mirata a
produrre e stampare tutti i materiali necessari per la formazione delle donne; sostenere la loro
inclusione nel processo politico; condurre programmi di formazione della leadership; e
produrre una serie di pubblicazioni importanti per diffondere informazioni che siano facilmente
disponibili e di facile comprensione. Il progetto ha stampato 1.500 copie di ogni pubblicazione,
per un totale di 4.500 copie, e un manuale di formazione su come condurre una campagna
efficace per le elezioni parlamentari. Le pubblicazioni includevano le seguenti:




Meccanismi delle Nazioni Unite a Supporto e Protezione dei Diritti Umani (Allegato C)
Donne Egiziane e Partiti Politici (Allegato D)
Il Sistema Elettorale ed il Sistema delle Quote (Allegato E)
Guida per le Donne in Parlamento (Allegato F)
Tanweer ha condotto una campagna mediatica di sensibilizzazione di successo, in
collaborazione con una serie di giornali importanti in carta stampata e on-line, così come
piattaforme di social media. Le informazioni relative ai seminari di formazione sono state
pubblicizzate in 36 articoli e segmenti video.
Riusultato 3.2: Le capacità delle donne nella società civile sono state rinforzate per
impegnarsi in iniziative legate ai programmi sociali e politici.
Le donne leader formate sulla partecipazione politica. La NCW ha lavorato sulla formazione
delle donne leader rurali per le prossime elezioni comunali, che mira a espandere il loro ruolo
nelle comunità locali, in cui le donne sono per lo più escluse, e ad aumentare la
consapevolezza dei diritti delle donne. Dal 23-25 Dicembre 2014, la NCW ha tenuto un
workshop di tre giorni in nove governatorati rivolti a 500 donne7. Tre esperti hanno supportato le
capacità di sviluppo sotto la supervisione di funzionari sia del NCW che membri dell'Association
of Women Rural Leaders. 8
Il workshop è stato incentrato sul ruolo del consiglio comunale, i suoi membri, e principi relativi;
la gestione delle campagne elettorali; delle comunicazioni, dibattiti pubblici e capacità di parlare
in pubblico; servizi gender-sensitive e gender-responsive per le ONG stabilite delle donne
7
8
Alexandria, Beheira, Fayoum, Gharbeya, Kafr El Sheikh, Luxor, Minya, Qalioubeya e Suez.
La NCW ha stabilito la Association of Women Rural Leaders nel 2012, durante la prima fase del progetto.
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
leader rurali; la gestione delle spese delle campagne elettorali; e il ruolo delle ONG nella
qualificazione e interazione con le donne.
Donne leader rurali seguono la formazione
sulla partecipazione politica. Credit: NCW.
Nel mese di dicembre 2014, il progetto WPE ha sostenuto una campagna di sensibilizzazione
mirata a raggiungere 100 donne rurali in ciascuna delle cinque sessioni. La campagna di
sensibilizzazione è stata condotta nei governatorati di Assiut, Dakahleya, Damietta, Matrouh e
Sharkeya. Tre esperti, di cui due leader religiosi, hanno affrontato i seguenti problemi: i diritti di
cittadinanza e la violenza contro le donne; diritti sociali, legali, politiche economiche delle
donne; discorso religioso sulla partecipazione delle donne, diritti nella sfera pubblica; istituzione
di un forum per documentare le esperienze condivise delle donne; e le sfide nelle loro
comunità. Le sessioni hanno anche discusso della legittimità dei matrimoni infantili per le
bambine dal punto di vista religioso (sia islamico che cristiano); matrimoni di tradizione;
violenza domestica contro le donne; l’opinione delle istituzioni religiose sul fatto che la
partecipazione politica delle donne venga religiosamente accettata oppure no; gli sforzi
esercitati dal governo per combattere la violenza contro le donne e le ragazze ed i sistemi di
supporto in atto per affrontare la violenza contro le donne; le problematiche delle donne con
disabilità; e l'importanza di integrare il sostegno alle
donne con disabilità nell'ordine del giorno del NCW.
Lancio delle Jebaleya Talks. L'iniziativa "Jebaleya
Talks" è un attivo scambio di idee a distanza tra i
coordinatori di progetto e le donne del villaggio
beduino di Santa Caterina, ai piedi del monte Sinai,
un sito religioso e storico che attrae molti visitatori
ogni anno9. Il progetto coinvolge l'insegnamento agli
artigiani di Saint Katherine di alcune competenze utili
per affinare le loro imbarcazioni, fornendo formazione
sull'impegno civico e sulle storie delle donne e le loro
esperienze di vita.
Nel mese di settembre 2014, Jebaleya Talks ha fatto
una visita preliminare di successo a Santa Caterina
Jebaleya Talks visita sul campo in
santa Caterina.
Credit: Sondos Shabayek.
9
Le iniziative locali a Santa Caterina cercano di migliorare la vita delle famiglie beduine, coniugando tradizione con
la vita moderna. Comprendono un progetto di impianti per la conservazione di medicinali; una cooperativa di donne
beduine per l’abbigliamento e l'artigianato; associazioni di servizi sociali; associazioni ambientaliste; lavori di
conservazione del monastero; e una scuola locale di erboristeria. Vedere http://st-katherine.net/en/local-initiatives/
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
per definire la portata del progetto con i membri della comunità delle donne, rivedere le
implicazioni socioeconomiche e politiche della comunità dopo i disordini politici in Egitto. In
particolare, Jebaleya Talks ha esplorato le possibilità di sostenere le attività esistenti delle
leader della comunità delle donne, compreso il riesame delle esigenze della comunità in
materia di formazione, risorse, partner e capacità esistenti e necessarie per la formazione.
L'identificazione di queste esigenze è stata fatta a seguito di una stretta interazione con la
comunità e lo stabilimento di relazioni di fiducia con le famiglie locali, in particolar modo con le
donne, per stimolare l’interesse per la narrazione e le potenzialità di collaborazione nel
progetto.
Il progetto ha poi facilitato una serie di workshop per
avviare uno scambio tra i membri del team del Cairo
e le donne delle tribù. I workshop erano focalizzati
sull'insegnamento di diverse competenze e mestieri
per creare nuovi progetti e prodotti. Le competenze
e gli scambi dei prodotti hanno contribuito e
contribuiscono ad ampliare la base dei prodotti e,
infine, aiutano le donne di Santa Caterina ad
individuare, presentare e vendere i nuovi prodotti
tramite una piattaforma online.
La piattaforma online in programma10 servirà anche
come forum per le donne di Santa Caterina per la
condivisione delle proprie storie, lotte e successi.
Attraverso questo scambio culturale e il relativo
empowerment economico atteso, i gruppi target
saranno meglio attrezzati per entrare nello spazio
pubblico e nell’esercizio della leadership.
Elemento porta bambini di panno ricamato a
mano prodotto da un membro del gruppo di
target del progetto.
Credit: Sondos Shabayek.
Il workshop ha rappresentato anche un momento di
continuo scambio di storie attraverso sessioni di
narrazione casuali, in cui i membri del team del
Cairo e le donne di Santa Caterina hanno condiviso
le loro esperienze di vita.
Risultato 3.3: Miglioranto delle competenze di enti religiosi nella promozione di
un’agenda volta à promuovere i diritti delle donne.
La Dichiarazione di Alessandria: per promuovere la partecipazione politica delle donne. Il
progetto WPE ha lavorato con i leader religiosi, che hanno deciso di impegnarsi positivamente
in materia di diritti delle donne attraverso la formazione, lo scambio di conoscenze e la loro
diffusione. I momenti più significativi sono stati durante due consultazioni tra le donne delle
Nazioni Unite e il Grande Sceicco di Al-Azhar11 sui diritti delle donne nell'Islam, e durante una
conferenza
nazionale di due giorni sulle questioni femminili nel mondo islamico
contemporaneo, che si è tenuta presso la Biblioteca Alessandrina durante la Giornata
10
Al momento in via di sviluppo qui: http://jebaleyatalks.org/
Al-Azhar è un influente istituzione religiosa sunnita in Egitto, comprendente una moschea con un'università
associata. L'attuale Grande Sceicco di Al-Azhar a capo della moschea ed è anche l'ex capo dell'università; è noto
per le sue opinioni relativamente illuminati.
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delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
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Internazionale della Donna, il 10-11 marzo 2014. Questi importanti incontri hanno portato alla
redazione della "Dichiarazione di Alessandria i diritti della donna nell'Islam"12 (vedi allegato G).
La "Dichiarazione di Al-Azhar in base libertà", conosciuta anche come la "Al-Azhar bill of
rights"13, che era stata utilizzata nel gennaio 2012, per chiedere la libertà di opinione, di fede, e
la libertà nella ricerca ricerca scientifica. Tale documento non era mai stato ufficialmente
rilasciato. La Dichiarazione di Alessandria rappresenta quindi un passo avanti strategico per
promuovere l'approvazione, la pubblicazione e la divulgazione del disegno di legge di Al-Azhar
nei codici giuridici.
Sceicchi e leader religiosi formati sui diritti delle donne nell'Islam. Il progetto WPE, in
collaborazione con l'ONG Mada per lo sviluppo dei media, ha organizzato una formazione per
46 leader religiosi sui diritti delle donne nell'Islam. Il workshop si è concentrato sulle sfide
culturali, affrontando e mettendo in evidenza i diritti delle donne e l'emancipazione da una
prospettiva religiosa per promuovere un discorso religioso di genere. Ciò ha portato allo
sviluppo di un manuale per la formazione dei capi religiosi, alcuni dei quali hanno da scritte
sermoni del venerdì sui diritti delle donne nell'Islam, e hanno presentato delle iniziative che
riflettevano ciò che hanno appreso durante la formazione.
Le donne rurali e i chierici partecipano alle attività del progetto. Credit: NCW.
Ricerca sui diritti delle donne. Il progetto WPE ha sostenuto lo sviluppo di tre temi di ricerca
sui diritti delle donne nell'Islam: a) i diritti della donna e l'istituzione del matrimonio nell'Islam; b)
Le donne e la partecipazione pubblica; c) Femminismo islamico. Questi documenti saranno
pubblicati in forma di piccoli libretti di riferimento e includeranno infografiche creative.
Il progetto ha facilitato lo svolgimento di attività di ricerca analitica sul discorso religioso sulle
donne dopo la rivoluzione del 25 gennaio 2011. Un ricercatore ha intervistato persone con varie
ideologie e punti di vista, compresi quelli del movimento salafita14 e dei Fratelli Musulmani. I
risultati di questa ricerca saranno consolidati in un documento che sarà ultimato nel 2015.
Produzione di un video-documentario. Il progetto ha sostenuto la produzione di un videodocumentario dal titolo " A Day in the Life of a Sheikh." 15 Il video mostra l'esperienza di uno dei
12
La "Dichiarazione di Alessandria sui Diritti della Donna nell'Islam" si basa sui principi della Sharia islamica e della
giurisprudenza, ed è il risultato di discussioni tenutesi nel corso degli anni 2012 e 2013 che hanno coinvolto un certo
numero di leader femministe egiziane e rappresentanti di ONG che si occupano dei diritti delle donne .
13
Pubblicata la prima volta all'inizio del 2012, la dichiarazione di Al-Azhar per le Libertà di Base chiede libertà di
opinione, fede, creatività e ricerca scientifica.
14
Un movimento conservatore all’interno dell’Islam Sunnita.
15
Il video è disponibile su richiesta.
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
partecipanti alla formazione tenutasi per gli sceicchi di Al-Azhar. Il discorso dello Sceicco
verteva sulle percezioni prima e dopo la formazione e su come la questa abbia cambiato alcune
delle esse. Lo Sceicco ha anche mostrato alla sua comunità il lavoro da svolgere in base a
quanto appreso durante il training.
Discorso religioso sui diritti delle donne nell'Islam. Il discorso religioso sui diritti delle donne
nell'Islam ha riunito un certo numero di rappresentanti religiosi di spicco per confermare la
denuncia islamica dell’uso, da parte di alcuni gruppi estremisti, di interpretazioni islamici per
giustificare il rapimento di 276 ragazze nigeriane da parte del gruppo Boko Haram16 lo scorso
aprile e maggio 2014 (vedi allegato H).
Questa tavola rotonda ha riconfermato l'impegno dei leader religiosi per promuovere un
discorso islamico moderato che rifletta il rispetto dei diritti delle donne. L'incontro si è tenuto
anche come parte della campagna globale #BringBackOurGirls, in cui le autorità governative,
così come la società civile e gruppi popolari, hanno partecipato per sollecitare la liberazione
delle ragazze rapite. L'evento aspirava a stimolare il discorso religioso moderato a presentare
le sue opinioni in merito a tali dilemmi e incidenti, in particolare riguardo al fatto che i rapitori
hanno dichiarato la loro identità e appartenenza islamica. L'incidente ha reso necessario
presentare un discorso islamico in risposta a tali pratiche, sottolineando come queste siano
lontane dagli insegnamenti dell'Islam.
IV.
Sfide e Lezioni Imparate
Durante il progetto il team di UN Women e i suoi partner hanno dovuto affrontare diverse sfide,
ma allo stesso tempo, hanno imparato importanti lezioni per il futuro:
Sfide
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I cambiamenti nella leadership e nelle disposizioni transitorie. Ritardo nell’attuazione
complessiva delle attività del progetto;
Le priorità del governo hanno spostato il focus del progetto sulle elezioni presidenziali
nel primo semestre del 2014, il che ha reso più difficile l’organizzazione dei servizi
fotografici, delle unità mobili e delle auto di sicurezza legate alla Citizenship Initiative;
L’annullamento di alcune attività sul campo e sessioni fotografiche, che hanno impedito
al progetto di emettere alcune carte d'identità. Tuttavia, le attività sono state riprese
successivamente;
Il rinvio delle elezioni parlamentari, fondamentali per l’attuazione del progetto basato sul
periodo di transizione elettorale. Come tale, la formazione di donne parlamentari e dei
candidati per i consigli locali è stata rinviata in conformità alla nuova agenda elettorale;
Mancanza di pianificazione appropriata per l'integrazione della dimensione di genere
all'interno dei partiti politici;
Mancanza di sostegno dei partiti politici per le donne candidate e relativa mancanza di
finanziamenti per queste candidate. Ciò ha diminuito la probabilità per le singole
candidate donne di vincere le elezioni a causa della mancanza di risorse finanziarie
necessarie per la campagna;
Scarsa copertura mediatica favorevole alle candidate donne;
16
Boko Haram, un gruppo militante islamico, ha attaccato la polizia della Nigeria e l'esercito, politici, scuole, edifici
religiosi, istituzioni pubbliche e civili con crescente regolarità dal 2009. Il gruppo mira a stabilire uno stato
completamente islamico in Nigeria, compresa l'attuazione della sharia nei tribunali penali in tutto il paese. Fonte:
http://www.cfr.org/nigeria/boko-haram/p25739 (ultimo accesso 20 marzo 2015).
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Donne Egiziane e Transizione Democratica – L’empowerment Politico delle Donne (79548), Secondo
Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
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Attività delle ONG rinviata a causa del ritardo nel ricevere l'approvazione del governo
necessaria per tutto il periodo di attuazione;
A causa della forte domanda di carte d'identità, i dipendenti ministeriali erano
insufficienti per rispondere alla domanda;
Alcune donne non hanno ritirato la loro carta d’identità a causa di una comunicazione
non efficace e di problemi logistici.
Lezioni Imparate
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V.
Il periodo di transizione in Egitto ha richiesto risposte tempestive, interventi strategici e
attività creative per affrontare le esigenze delle donne elettrici e delle donne candidate;
Le candidate donne hanno necessità di supporto tecnico personalizzato per partecipare
efficacemente in campo politico (come ad esempio mentoring, coaching e consulenza);
La copertura mediatica delle donne candidate in ogni campagna elettorale politica è
essenziale;
La partecipazione dei rappresentanti di Al-Azhardurante alle attività di sensibilizzazione
ha motivato molte donne a partecipare. Al-Azhar, importanti leader religiosi, hanno
inoltre contribuito a raggiungere le donne nelle zone rurali. La partnership con Al-Azhar
ha rappresentato un importante punto d’accesso ad alcune categorie di donne, più
reticenti verso questo tipo di attività;
La volontà politica e la questione della sicurezza sono elementi critici nel contesto
egiziano;
Lo sviluppo di collaborazioni tra ONG è essenziale per monitorare l'evoluzione
finanziaria e programmatica dei progetti;
Sono necessarie strategie varie di sensibilizzazione al fine di garantire la fornitura di
carte di identità per le donne in contesti diversi, come ad esempio coinvolgere le ONG, i
leader nelle comunità rurali, ed il personale del Governatorato;
Esercizi di Mapping dovrebbero essere condotti in ogni governatorato per valutare e
individuare i partner più appropriati per emettere carte d'identità nazionali;
Definire chiaramente il ruolo di UN Women e del MoP già a partire dalle prime fasi del
progetto evitando la moltiplicazione degli sforzi e creando sinergie positive;
Ampliare la base di partner nazionali del progetto sfruttando il raggio d'azione per le
donne, portando ad una migliore e più ampia attuazione dell'iniziativa;
Piattaforme e strumenti Social Media (annunci di servizio pubblico, jingles, canzoni,
monitoraggio dei media, Twitter e Facebook) stanno raggiungendo con successo una
vasta gamma di giovani, aumentando, quindi, il numero di volontari che sostengono il
progetto.
I prossimi passi
Il progetto realizzerà le seguenti attività, alcune delle quali dipendono dal successo della
mobilitazione di risorse finanziarie per una seconda fase:
Genere e miglioramento delle capacità d’elaborazione di politiche pubbliche in
Parlamento:
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Fornire una formazione di genere agli uomini e alle donne che lavorano presso l'Unità
di Ricerca e di Politica, e ad altro personale parlamentare;
Stabilire un programma di formazione dei formatori per i parlamentari;
Istituire una banca dati sui formatori parlamentari;
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Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
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Effettuare attività di advocacy per promuovere la creazione di un sistema bi-partisan per
la parità di genere o di un Comitato di genere nel Parlamento.
Migliorare le capacità delle donne membri del Parlamento di influenzare la legislazione e
la politica pubblica:
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I candidati neoeletti e le donne rielette in Parlamento hanno responsabilità fondamentali
rispetto alla redazione dei testi di legge: sono, quindi, necessarie relazioni costitutive,
funzioni legislative, controllo dell'esecutivo, leadership, creazione di coalizioni e
capacità di comunicazione;
Educare nuovi parlamentari (donne e uomini) su bilanci nazionali tra cui il bilancio di
genere;
Stabilire una piattaforma di social media per le donne parlamentari .
Sostenere l'integrazione di genere nei partiti politici e nei sindacati che producono
documenti e politiche pubbliche:
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Adeguare l'organizzazione internazionale del lavoro agli strumenti di Gender
Mainstreaming per i sindacati ;
Aumentare il numero di candidate donne e fornire una formazione alle donne candidate
per le elezioni nazionali e locali;
Stabilire un sistema di formazione certificato per 500 formatori per la partecipazione
delle donne alle elezioni consigli locali;
Organizzazione dei laboratori di azione politica gender-sensitive per i leader dei partiti
politici e comitati delle donne;
Promuovere l'empowerment delle donne nelle politiche di partito e sindacato
sostenendo le riforme specifiche di genere e le disposizioni contro la violenza di genere
e la discriminazione di genere nell'accesso ai servizi pubblici;
Impegnarsi nelle attività di advocacy per la modifica della legge elettorale, la legge di
sindacato, la legge per la creazione di partiti politici e la legge dell'amministrazione
locale;
Sostenere i programmi di leadership politici ed i legami tra donne in politica e le donne
sindacaliste.
Migliorare la consapevolezza delle donne sul tema della cittadinanza e stimolare le
giovani a partecipare all’elaborazione delle politiche pubbliche:
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Continuare a collaborare con l'UNDP e con le controparti nazionali ampliando la
Citizenship Initiative, compreso il rilascio di carte di identità alle donne povere, e
individui con disabilità;
Programmi di sensibilizzazione e di sviluppo di competenze gender-sensitive indirizzati
a funzionari governativi locali, organizzazioni della società civile e dei cittadini (in
particolare giovani e donne)
Collaborazione con gruppi di donne per sostenere programmi di educazione civica di
genere e di formazione per i giovani.
Promuovere lo sviluppo di coalizioni di donne che promuovono iniziative di
empowerment femminile
Continuare a sostenere l'attuazione del piano d'azione nazionale EFU fino a quando non
sarà creato un osservatorio per le politiche nazionali del governo per quanto riguarda
l'inserimento delle donne nel processo decisionale;
Rafforzare le coalizioni e i gruppi di donne che agiscono in ambito politico;
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Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014
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Fornire una formazione alle ONG in materia di analisi politica, di advocacy e di
comunicazione;
Organizzare consultazioni e workshop tra coalizioni femminili, NCW e EMB per
sostenere e difendere la dimensione di genere nella gestione delle elezioni
Supporto alle ONG nelle attività di monitoraggio e reporting delle attività dei consigli
locali e delle elezioni parlamentari;
Sostenere le attività che migliorano le conoscenze di donne e ragazze sui temi della
parità di genere e dell’empowerment femminile.
Migliorare la consapevolezza di donne e ragazze in materia di parità di genere alla pace,
sicurezza e stabilità politica:
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Organizzare corsi di formazione per i CSO, per i rappresentanti di istituzioni religiose e
per il personale nell’ambito della comunicazione sulla parità di genere, sui temi della
governance democratica e dei diritti umani internazionali;
Sviluppare materiale di formazione e strumenti di orientamento in arabo sull'integrazione
di genere nei processi di transizione politica;
Promuovere forme culturali come la poesia, i racconti popolari, le canzoni per
diffondere messaggi di genere sconfiggendo stereotipi negativi sulle
donne e
promuovendo la loro piena partecipazione nella sfera politica.
Mobilitazione finanziaria
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VI.
UN Women sta attualmente cercando di raccogliere dei fondi per attuare la seconda
fase del progetto.
Rapporto Finanziario
Consultare l’allegato. Un rapporto finanziario certificato verrà fornito separatamente se
richiesto.
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Rapporto Armonizzato sui Progressi per i Governi del Belgio, Paesi Bassi, Spagna, il Programma
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed il Comitato Nazionale Italiano per UN Women,
Gennaio – Dicembre 2014