consiglio regionale della lombardia x legislatu
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________________________________________________________________________________ CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA X LEGISLATURA ________________________________________________________________________________ COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE 'RAPPORTI TRA LOMBARDIA, CONFEDERAZIONE ELVETICA E PROVINCE AUTONOME’ Seduta del 17 aprile 2014 Processo verbale n. 10 Il giorno 17 aprile 2014, alle ore 15.00, è convocata a norma dell’articolo 31, comma 1, del regolamento generale, presso la sede del Consiglio regionale, la Commissione speciale “Rapporti tra Lombardia, Confederazione Elvetica e Province Autonome”, per la trattazione degli argomenti di cui all’ordine del giorno allegato. Presiede la seduta il Presidente Francesca Attilia BRIANZA. Assistono alla seduta il dirigente dell’ufficio Francesca SANTAMBROGIO e la responsabile della posizione organizzativa Annalisa PELUCCHI con funzioni verbalizzanti. Alle ore 15.15 il Presidente apre la seduta. 2 ARGOMENTO n. 1 dell’o.d.g.: Comunicazioni del Presidente Il Presidente BRIANZA, dopo la trattazione dell’argomento n. 3, comunica che è pervenuta nota del Sindaco del Comune di Cantello (VA) riguardante il piano di utilizzazione cantonale della discarica per materiali inerti di Stabio con la quale il Sindaco, facendo riferimento alla proposta di risoluzione n. 11, rappresenta la disponibilità a valutare da parte dell’autorità elvetiche, l’eventuale delocalizzazione dell’area, attualmente a ridosso del confine italo-svizzero. A tal proposito il Sindaco auspica che Regione Lombardia intervenga a sostegno della cittadinanza cantellese nella richiesta di delocalizzazione. Interviene il consigliere GAFFURI precisando che, purtroppo, l’incontro non ha avuto esito positivo poiché autorità svizzere hanno confermato la localizzazione in Stabio. Ciò che desta stupore sono i contenuti degli atti accompagnatori che denotano diverso trattamento anche normativo di determinati rifiuti nonché che tramite realizzazione di sorta di montagna Cantello non dovrebbe più avere problemi; ciò a riprova di una decisione già presa. A tal proposito il consigliere GAFFURI produce documentazione e il Presidente BRIANZA ritiene utile inoltrarla all’Assessore Terzi, tenuto conto che, contrariamente a quanto riferito dal consigliere GAFFURI, sembrava esserci un’apertura da parte elvetica. ARGOMENTO n. 2 dell’o.d.g.: Approvazione dei processi verbali n. 8 del 1 aprile 2014 e 9 del 3 aprile 2014. Ai sensi dell'articolo 61, comma 3 del regolamento generale si intendono approvati i processi verbali di cui all’ordine del giorno. ARGOMENTO n. 3 dell’o.d.g.: Audizione con la Camera di Commercio italiana per la Svizzera in merito ai provvedimenti del Gran Consiglio del Canton Ticino rigurado la libera circolazione dei lavoratori frontalieri e ai rapporti economici tra imprese italiane e svizzere Il Presidente BRIANZA, presenta gli audendi della Camera di Commercio italiana per la Svizzera, e precisa che la Commissione speciale si sta occupando da tempo delle tematiche relative al frontalierato, ai rapporti anche economici tra Svizzera e Italia, in particolare con la Lombardia, ed al fenomeno della delocalizzazione; ritiene comunque utile acquisire anche il contributo della Camera di commercio italiana per la Svizzera. Interviene MORETTI precisando che la Svizzera è uno dei mercati esteri più importanti per l’Italia. La sua importanza è ancora più rilevante per la Lombardia; questo rapporto è messo in crisi da due eventi recenti: il voto sul referendum del 9 febbraio, che ha richiesto la revisione dell’accordo sulla libera circolazione, e la successiva deliberazione del Gran Consiglio del Canton Ticino, che ha votato la cancellazione della possibilità di inviare la notifica del lavoro in Svizzera on line, introducendo in sua vece l'obbligo di presentazione fisica ad uno sportello a ciò preposto ed ha deciso l’introduzione di una tassazione penalizzante per i lavoratori frontalieri, differenziata e maggiore rispetto ai lavoratori residenti. Ritiene MORETTI che i provvedimenti del Gran Consiglio del Canton Ticino vadano criticati 3 chiedendone l’annullamento in quanto illegittimi; la doverosa critica non deve portare a sottovalutare le cause che hanno contribuito a creare questo clima di aperta ostilità nei confronti della libera circolazione. Capire le cause di questa crisi è essenziale per ricercare misure capaci di recuperare questa preziosa risorsa, rappresentata dalla vicinanza col Canton Ticino, per l’economia della Lombardia e dei territori di confine. Alla nascita di questa crisi nei rapporti con la Svizzera ha contribuito notevolmente la situazione che si è creata in questi anni in Ticino e il conseguente orientamento che si è diffuso tra i cittadini del Cantone sui temi della libera circolazione. Per MORETTI sarebbe illusorio pensare di risolvere la crisi del nostro rapporto con la Svizzera senza parallelamente ricreare un clima collaborativo col Canton Ticino e la Lombardia può fare molto su questo terreno anche perché lo sviluppo distorto negli ultimi 10 anni della libera circolazione si è registrato in particolare tra Lombardia e Ticino. La presenza italiana, infatti, in Ticino in questo periodo è cresciuta in modo eccessivo e rapido. Oggi in Ticino per ogni 3 cittadini svizzeri residenti esistono 2 stranieri (il 95% italiani) che risiedono o lavorano in Ticino come frontalieri o come distaccati temporanei. Diffusi sono i casi di non rispetto delle norme di accompagnamento della libera circolazione da parte di imprese italiane e di fatto non esiste un’effettiva reciprocità di facile accesso al mercato italiano per le imprese svizzere. Sottolinea MORETTI che su una popolazione residente di 341.652 persone l’incidenza sui 250.320 cittadini svizzeri del Ticino degli stranieri residenti, dei frontalieri e dei lavoratori temporaneamente distaccati è cresciuta in 8 anni da un rapporto di 1 straniero ogni 2 svizzeri all’attuale rapporto di 2 stranieri ogni 3 svizzeri. La presenza del lavoro italiano in Ticino ha quindi avuto una crescita rapida e ha raggiunto livelli elevati, in rapporto alla popolazione. Certamente il lavoro italiano ha creato vantaggi economici, permettendo al Canton Ticino di crescere di più della media svizzera; questo flusso enorme di presenza giornaliera di lavoratori e imprese italiane sta contemporaneamente creando problemi sia sull’occupazione, sia sul traffico. La concorrenza dei lavoratori distaccati è particolarmente significativa nel settore delle costruzioni, nel quale arrivano a rappresentare il 5% degli addetti del settore. Se a tutto ciò si aggiunge che questa è una libera circolazione a senso unico, da sud verso nord del confine, perché le imprese e i lavoratori ticinesi sono pochissimo presenti sul mercato italiano, si comprendono i motivi di quanto sta accadendo oltre confine. Tutto ciò è avvenuto per effetto dello spontaneo comportamento del mercato e delle imprese. La crisi economica ha spinto lavoratori e imprese della Lombardia a ricercare in Svizzera uno sbocco positivo. La maggior parte di loro non si è rivolta all’insieme della Svizzera ma, per effetto della facilità di accesso al Ticino (si parla la medesima lingua ed è vicino), ci si è orientati in un numero troppo elevato su un territorio di piccole dimensioni e su un mercato che vale circa il 4% del mercato svizzero, con la conseguenza di trasformare una presenza storicamente utile e ricercata, in una presenza che ha iniziato a creare problemi e contraddizioni. Per MORETTI si pone perciò la necessità di correggere le spinte spontanee del mercato, offrendo a imprese e lavoratori lombardi sbocchi alternativi, capaci di conciliare i nostri interessi con gli interessi del Ticino poiché questa scelta corrisponde al vero interesse delle nostre imprese e dei nostri lavoratori. Occorre lavorare sulla reciprocità, ossia offrire alle aziende svizzere le stesse opportunità che le imprese italiane trovano oggi oltre confine; sulla collaborazione, facendo rete con le imprese ticinesi per riuscire insieme ad affrontare il mercato a Nord delle Alpi e, infine, sulla serietà, diventando più diligenti nel rispetto degli accordi e di tutte le regole svizzere in materia di lavoro e di contratti. Serietà significa nella maggior parte dei casi essere maggiormente informati, prima di accedere al mercato svizzero. Reciprocità e collaborazione difficilmente possono nascere spontaneamente: sono obiettivi che per essere raggiunti richiedono anche un ruolo attivo della Regione, attraverso la messa in campo di risorse e misure capaci di creare il clima favorevole a questo risultato. Occorre favorire l’incontro tra imprese del Ticino e imprese lombarde, per unire i diversi e 4 complementari punti di forza e per muoversi insieme sul mercato internazionale. Solamente così riusciremo a ridurre la pressione eccessiva e controproducente che oggi stiamo esercitando sul mercato del Ticino. La Camera di commercio italiana per la Svizzera (CCIS) potrebbe svolgere un ruolo rilevante su questo terreno, per la sua forte presenza sul mercato svizzero a nord delle Alpi e potrebbe diventare un partner decisivo per accompagnare sul mercato della Svizzera tedesca le reti d’impresa lombarde e ticinesi. La Regione, secondo MORETTI, ha una grande risorsa da usare per questo obiettivo: i fondi Interreg; in una situazione di emergenza la programmazione dei fondi Interreg, che dovrà essere messa a punto nei prossimi mesi, dovrebbe tradursi in indirizzi precisi e prioritari questo aspetto. Ritiene MORETTI che i fondi Interreg da soli non siano sufficienti a dare una svolta netta alla situazione che si è creata; probabilmente andrebbe messo a punto un progetto operativo speciale, in tempi brevi, da concordare col Cantone Ticino e, eventualmente, da sottoporre all’UE, per porre rimedio al grande problema posto dall’esito del referendum del 9 febbraio. Accenna, infine, anche all’opportunità legate all’istituzione delle zone economiche speciali e si domanda se la Regione possa prevedere forme di incentivo alla nascita di reti transfrontaliere, premiando imprese lombarde che fanno rete con imprese elvetiche anche al fine di mantenere occupazione italiana. Interviene DI PIERRI, Presidente della CCIS, sottolineando che l’istituzione opera da circa 104 anni con lo scopo di agevolare le esportazioni italiane verso la Svizzera, presente forte verso la svizzera tedesca e francese e meno verso il Ticino poiché non si riteneva ci fosse necessità; ora tale presenza è necessaria. La crisi dei rapporti, proveniente in particolare dal Ticino, è stata sottovalutata. L’Italia continua ad essere comunque partner privilegiato. La CCIS intende focalizzare propria attenzione sul business lasciando alle autorità competenti la risoluzione da un punto di vista politico della questione. A tal fine, passa la parola a MACRI’ per gli aspetti più specifici. Interviene MACRI’, ritenendo importante anche alla luce della delicatezza della situazione politica che si è creata la presenza di CCIS che porta avanti la propria missione anche per superare empasse dovuta ad esagerata attenzione delle imprese italiane nell’area del Ticino. Sarebbe utile spostare attenzione al mercato della Svizzera interna del Gottardo e francese che nonostante la limitatezza dell’area geografica per un terzo riceve importazioni dalla Lombardia, in particolare nel settore dei beni di alto valore aggiunto. Si meraviglia dell’assenza di azioni di Promos in tale zona. I settori maggiormente coinvolti da un simile interscambio sono quelli delle macchine industriali, dell’Hi-tech, ICT e dei parchi scientifici in particolare start up. Mercato svizzero è spesso mercato di passaggio per ulteriore esportazione. Ritiene fondamentale rivolgere gli sforzi di comunicazione di Promos per evidenziare altri ambiti territoriali e CCIS si pone quale interlocutore della Regione, soprattutto nel “BtoB”. Secondo MACRI’ altro tema è la ripresa delle attività sul fronte dell’attrazione degli investimenti, in Svizzera si concentrano serie di attori che investono sull’imprenditorialità innovativa ed Italia sotto questo punto di vista può ancora offrire. Sia come esportazione sia come investimenti Svizzera è terreno fertile, non a caso è stata prima a manifestare interesse per padiglione EXPO; MACRI’ rileva, tuttavia, una certa mancanza di comunicazione, considerato che export italiano è sempre cresciuto a doppia cifra. Il Presidente BRIANZA, ringraziando gli auditi, passa la parola ai consiglieri per eventuali domande. Il Consigliere GAFFURI sottolineando interesse degli interventi e il cambio di prospettiva che offrono, ritiene che da una situazione critica occorre cogliere nuove opportunità. Chiede di illustrare 5 alcune esperienze virtuose tra imprese italiane ed imprese del Canton Ticino e su quali settori puntare. MORETTI precisa che tema della collaborazione è tema su cui sta lavorando; indica tre esperienze: Micro di Agno (meccanica di precisione) che ha politica di esternalizzazione privilegiando Italia e tramite contatto presso Fiera Erba è intenzionata a costituire albo di imprese con caratteristiche tecniche in modo da favorire incontri e conoscenza. Seconda esperienza: sull’autostrada Chiasso – Bellizona impianti anti rumore realizzati da impresa svizzera solo con ausilio di imprese italiane. Terza esperienza, sebbene piccola, è rappresentata da aziende italiane nel settore doccette/rubinetteria che si sono associate con impresa di Bellinzona che si occupa di piani doccia per presentare in unico pacchetto propri prodotti. MACRI’ precisa che, secondo statistiche, settore della meccanica è ricco di interscambio; strumentazione di precisione nel settore della difesa e medicale (anche in Veneto ed Emilia Romagna); Hitech (applicazioni energie rinnovabili e domotica) e ICT (software per istituti di credito e nel settore medicale); Made in Italy inteso come prodotti alimentari e tessile; turismo: occorre riqualificare proposta visto che pubblico di riferimento, affezionato all’Italia, è pubblico adulto selezionato, uscendo da sistema del tour operator. La consigliera MARONI chiede se camere di commercio di Sondrio Como e Varese siano già in contatto con CCIS e se ci sia già rete. MACRI’ risponde precisando che contatti sono pressoché quotidiani ma ha la sensazione che Svizzera non sia considerato mercato target, poiché di vicinanza, nonostante cambio euro/franco. La consigliera ritiene a questo punto che Svizzera vada considerata non più come luogo di delocalizzazione ma anche come luogo di investimento. MACRI’ sottolinea che imprese italiane attirate da vantaggio fiscale ma occorrerebbe considerare costi aggiunti ad esempio fornitori che non rende poi così vantaggiosa la delocalizzazione; ritiene che maggiore e corretta informazioni su costi/benefici potrebbe svolgere azione deterrente. La consigliera MARONI sottolinea che diversa disciplina del mercato del lavoro può essere ulteriore aspetto attrattivo. Il consigliere GAFFURI chiede di illustrare esperienze di rete tra imprese italo-svizzere. MORETTI sottolinea che ci sono potenzialità; ad esempio Svizzera è leader nella costruzione delle casette in legno: le imprese svizzere devono però risolvere problema delle opere e degli interventi connessi a posa delle casette essendo sproporzionato il costo se dovessero utilizzare mezzi e personale svizzeri. Altro ambito è quello energetico: nel 2036 cesserà nucleare e le imprese stanno investendo in energie alternative; Italia potrebbe entrare in sinergia con tali progetti risolvendo non solo problemi economici occupazionali ma anche di sostenibilità. Se Regione Lombardia sostenesse tali ambiti sarebbe strategico. Il Presidente BRIANZA sottolinea di aver percepito dalle audizioni con camere di commercio delle province lombarde un’apertura a collaborazione nella direzione indicata da CCIS. Per quanto attiene Regione Lombardia, oltre alla PLP 11, ha messo in campo strumenti nuovi con legge regionale 11/2014, in particolare accordi con stati esteri, proprio ponendo attenzione a zone di confine; invita a percorrere ed utilizzare strumenti indicati dalla legge regionale 11/2014. Evidenzia, inoltre, diversa politica messa in atto da Svizzera da tempo per attirare investimenti da estero che forse alla lunga ha generato situazione di empasse. Precisa che accordi quadro esistenti, ormai scaduti, sono in fase di discussione e nuova formulazione; tale lavoro consentirà lo svilupparsi di accordi specifici attuativi legati a singoli ambiti di intervento (ambiente, servizi sanitari, rapporti economici). L’insieme di tutti questi strumenti consentirà di creare presupposti per nuova partenza nel rapporto Italia - Svizzera unitamente a confronto con interlocutori utili quale CCIS. A tal 6 proposito auspica l’invio di ulteriore materiale ad integrazione dell’intervento odierno. MACRI’ si impegna ad inviare nota operativa sulle possibili linee di sviluppo. Il Presidente BRIANZA, prima di concludere la seduta, tratta gli argomenti nn. 1 e 2. La seduta termina alle ore 16.20. 7 Hanno partecipato ai lavori della seduta i seguenti Consiglieri componenti della Commissione: Presidente Francesca Attilia BRIANZA Lega Lombarda – Lega Nord – Padania Alessandro ALFIERI Stefano BUFFAGNI Luca GAFFURI Stefano Bruno GALLI Maria Daniela MARONI Partito Democratico della Lombardia Movimento 5 Stelle Partito Democratico della Lombardia Maroni Presidente Maroni Presidente Componenti: Risultano assenti alla seduta i Consiglieri componenti della Commissione: Maria Teresa BALDINI Francesco DOTTI Claudio PEDRAZZINI Onorio ROSATI Maroni Presidente Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale Forza Italia - Il Popolo della Libertà -Berlusconi Presidente Partito Democratico della Lombardia Partecipano alla seduta Vincenzo Di Pierri, Presidente della Camera di Commercio italiana per la Svizzera, Fabrizio Macrì, Segretario generale della Camera di Commercio italiana per la Svizzera e Giovanni Moretti, collaboratore della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. IL PRESIDENTE (Francesca Attilia BRIANZA) IL CONSIGLIERE SEGRETARIO (Stefano Buffagni) IL DIRIGENTE (Francesca SANTAMBROGIO) IL FUNZIONARIO VERBALIZZANTE (Annalisa PELUCCHI) 8 Comm. speciale rapporti tra Lombardia, Confederazione elvetica e Province autonome Giovedì 17 aprile 2014 Seduta di Commissione ore: 15:00 O.D.G. DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ 17 APRILE 2014 1 Comunicazioni del Presidente 2 Approvazione dei processi verbali n. 8 del 1° aprile 2014 e n. 9 del 3 aprile 2014 3 Audizione con la Camera di Commercio italiana per la Svizzera in merito ai provvedimenti del Gran Consiglio del Canton Ticino riguardo la libera circolazione dei lavoratori frontalieri e ai rapporti economici tra imprese italiane e svizzere TRATTAZIONE RELATORE