TORINO: Città della Salute, allarme conti. In Italia è l`ospedale più in
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TORINO: Città della Salute, allarme conti. In Italia è l`ospedale più in
9A 12345367318 * Domani in edicola con La Stampa * Diario Che tempo che fa Un’altra prof nella vita di Gabriele Sesso con una minore: 13 anni al poliziotto Nell’inchiesta sulla scomparsa di Gloria spunta un precedente La ragazzina era sotto la sua tutela. Il pm aveva chiesto 9 anni Massimo Numa Paola Italiano A PAGINA 42 A PAGINA 47 TORINO LA STAMPA GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] & PROVINCIA Situazione L’alta pressione torna a estendersi sulle regioni di Nord-Ovest favorendo un diradamento delle nubi dal pomeriggio odierno e condizioni più soleggiate nel fine settimana. 4° 11° Oggi Nuvoloso al mattino, con tendenza a schiarite e passaggio a condizioni abbastanza soleggiate nel pomeriggio. 0° 13° Domani In prevalenza soleggiato con nubi sparse. Lievi gelate al mattino e massime diurne in aumento. A difesa dei pedoni Scrivete a [email protected] Su Twitter hashtag #pedoniarischio Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una 68 00 68 investiti feriti morti piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai, Da fine marzo obbligatorio il piano di rientro IL CASO REBECCA Città della Salute, allarme conti In Italia è l’ospedale più in rosso Il dg: “In tre anni difficile riportare il bilancio in equilibrio”. L’ombra del tutor Tre anni per abbattere un disavanzo maturato in quindici, poi scatterà il «tutoraggio» da parte dei revisori contabili su indicazione del Ministero: è la sfida che attende anche la Città della Salute, gravata da uno squilibrio di 180 milioni. L’azienda paga la difficile gestione di quattro diverse strutture sanitarie. Ognuna con varie problematiche ma tutte anziane: solo la loro manutenzione vale 30 milioni l’anno. E la più giovane, il Cto, ha già compiuto 50 anni. HA DENUNCIATO LO SPACCIO ALL’ALBERGHIERO COLOMBATTO. «MA NON SOSPENDERÒ I RAGAZZI» Droga a scuola, elogio di una preside Mondo e Penna 1° 14° ALLE PAGINE 40 E 41 Sabato Condizioni soleggiate ovunque con lievi velature a tratti. Temperature ancora in lieve aumento. IL CASO Accusa di usura alla finanziaria internazionale «Ing Lease», un prestito di 600 mila euro avrebbe fruttato oltre un milione Claudio Laugeri REPORTERS I carabinieri fuori dai cancelli dell’istituto alberghiero Colombatto E ora sono le nuove star della politica n preside candidato alle elezioni è un caso. Due presidi in due liste anche, ma le antenne si drizzano. Se poi diventano tre in tre delle quattro liste che sostengono U MARIA TERESA MARTINENGO A PAGINA 43 Uno Speaker’s Corner anche alla Gam EMANUELA M INUCCI a Gam come il cuore di Hyde Park in versione 2.0. Un palco a disposizione di chiunque abbia una storia, un mestiere, un ricordo, un sogno, una ricetta di vita da raccontare. Che sia un momento sino a quel preciso istante intimo o socialmente utile non importa. Caroline Christov Bakargiev, la doppia direttrice della Gam e del Castello di Rivoli, ha deciso di trasformare il piazzale davanti alla Galleria (l’Arena Paolini) in un moderno «Speaker’s Corner» dove chiunque si può L Ognuno potrà avere il proprio quarto d’ora di celebrità prendere la scena per un quarto d’ora e quel quarto d’ora può essere seguito sul web dal mondo intero. A patto che la sua storia sia interessante. Ispirandosi alla frase di Warhol «In the fu- ture, everybody will be world famous for fifteen minutes» la Christov trasformerà la gente comune in un pezzo d’arte istantanea, un frammento di vita o esperienza che merita di semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra. essere servita al pubblico. «Se Warhol pensava che quindici minuti fossero pochi, a noi nell’era digitale sembrano un’eternità», commenta Carolyn Christov. Sarà lei, con un comitato di curatori, a scegliere tra le proposte ricevute quelle degne del podio che sarà allestito ogni giorno, a mezzogiorno in punto, dal martedì alla domenica. «L’idea mi è venuta osservando le lunghe file di persone che aspettavano di vedere Monet spiega la direttrice -: creare un luogo che fosse l’incrocio di diversi saperi. Perché un museo deve essere anche questo». 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Genta e Peggio A PAGINA 44 Fassino sindaco, allora il caso si trasforma in fenomeno sul quale vale la pena di interrogarsi. Anche perché non è detto che la conta si fermi qui. CONTINUA A PAGINA 45 L’umanità prevale sulle regole LODOVICO POLETTO a protonterapia è una cura oncologica che sfrutta le proprietà di un mondo infinitamente piccolo, quello dei protoni. E se Rebecca, 3 anni, riuscirà ancora per tantissimo tempo a sorridere a chi le sta intorno lo dovrà, anche, a quel mondo lì. E al sogno di una mamma e di un papà che, senza arretrare di un passo, hanno affrontato con lei un calvario infinito di operazioni e terapie. La praticano solo in 40 centri al mondo, quella terapia. Uno è a Trento. E Rebecca è già lì. Il web s’è mobilitato per lei. La politica sanitaria pure e pagherà i 40 mila euro della cura: è la speranza che batte il rigore. La solidarietà che mette da parte di conti, nel nome di un bambino. «Non servirà», dicono gli specialisti che l’hanno avuta in cura. «Avrà ottimi effetti», replicano altrove. Chi ha ragione? Il tempo sarà giudice. Perché quello dei protoni non è un viaggio nel nulla. Non è il Siero di Bonifacio di 40 anni fa, non è Stamina, cura impossibile e truffaldina ma vissuta come panacea di tutto. Il mondo piccolo dove entra Rebecca è scienza. Provarci non è un peccato. È un dono a lei, e a chi le è accanto. Che non rimpiangeranno mai di non aver tentato anche quell’ultima strada. L 12345367318 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 Sanità in rosso Le tappe La legge di stabilità impone la riduzione degli squilibri tra costi e ricavi. La Città della Salute, con i suoi quattro ospedali, è l’azienda ospedaliera italiana con il passivo più pesante I criteri di valutazione del ministero Ç Qualità e offerta Sotto la lente del «Piano nazionale esiti» sono finiti tutti gli ospedali che non rispettano i parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure Quattro ospedali L’azienda ospedaliera (Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita e Cto) sconta in termini assoluti lo squilibrio maggiore in Italia tra costi e ricavi Tre anni Entro questo periodo l’obiettivo sarà quello di raggiungere il pareggio di bilancio, o almeno rientrare di una parte significativa del disavanzo ALESSANDRO MONDO La Regione è prossima ad uscire dal piano di rientro del disavanzo sanitario, le aziende ospedaliere stanno per entrarci. In primis l’azienda ospedaliera-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino: stando ai calcoli della direzione dell’assessorato alla Sanità sconta in termini assoluti lo squilibrio maggiore in Italia tra costi e ricavi. La stretta del ministero 31 marzo 2016 La spending review ospedaliera decorrerà da questa data L’impresa più ardua spetta alla Città della Salute che deve far tornare i conti di 4 strutture Il tutor Al termine del triennio, chi risulterà inadempiente o non avrà portato a termine la missione sarà affiancato da un soggetto designato dal ministero della Salute Lo prevede l’articolo 30 contenuto nell’ultima legge di stabilità, con riferimento a due categorie di ospedali: quelli in equilibrio economico ma che in base agli standard del «Piano nazionale esiti» non soddisfano i parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure, e quelli appesantiti dai conti in rosso. Valutazioni che finiscono per incrociarsi. Si parte a marzo Obiettivo (obbligatorio): raggiungere entro tre anni il pareggio di bilancio, o almeno rientrare di una parte significativa del disavanzo, con decorrenza dal 31 marzo di quest’anno. Dopodiché: chi risulterà inadempiente o non avrà portato a termine la missione sarà affiancato da un soggetto scelto dal ministero della Salute, potrebbe essere una società di revisione contabile come Kpmg, con funzione di «tutor». A detta di alcuni, un commissariamento «soft». In ogni caso, non certo un attestato di merito per i direttori generali. L’ultimo passaggio prevede la decadenza dei direttori medesimi che non hanno saputo o voluto intervenire sull’esposizione nei termini previsti. Una svolta per aziende ospedaliere, universitarie o Irccs. In particolare per la Città della Salute, che ha assommato non solo i ricavi ma anche i debiti maturati nei decenni dai quattro presidi confluiti sotto un’unica azienda: REPORTERS Da fine marzo la spending review. Se non funziona, arriva il tutor Città della Salute, tre anni per risanare il bilancio L’azienda ospedaliera ha un deficit record: nel 2014 più di 170 milioni Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita, Cto. Azienda in rosso L’ultimo dato disponibile, quello del 2015 con riferimento al 2014, registrava un «delta» di 170-180 milioni tra costi e produzione di attività, cioè ricavi. Con una precisazione: quando si parla di «valore assoluto», in termini di squilibrio, si intende l’entità complessiva del disavanzo accumulato nei decenni. Mentre per valore percentuale si intende il disavanzo tra attività e spesa maturato anno su anno. Considerazioni che, tanto per complicare le cose, tengono conto anche della «complessità» delle prestazioni, cioè dell’importanza e quindi del costo dei servizi assicurati. Oltre che dei risultati. Una zavorra significativa anche per un’azienda con ricavi propri per 500 milioni, forte di un bilancio di circa un miliardo di euro l’anno. Altri 200 milioni arrivano dalla Regione per lo svolgimento di funzioni essenziali che però non possono generare ricavi: è il caso del Centro trapianti, riferimento per tutto il Piemonte. Piano di rientro Se le modalità di rientro sono demandate ad un decreto di prossima pubblicazione, la sostanza non cambia. Il meccanismo messo a punto nella manovra di «spending review» studiata dal commissario Yoram Gutgeld, alla voce «efficentamento della spesa sanitaria», non lascia dubbi: se le spese superano i ricavi di una somma superiore al 10%, l’azienda ospedaliero-universitaria deve rientrare predisponendo con la Regione un piano ad hoc. E questo, nonostante in termini di qualità dei servizi la Città della Salute Città della Salute guidi la classifica delle città italiane dopo il Gemelli. In assenza di indicazioni puntuali, per ora ogni azienda deve concordare con l’assessorato - tenuto a verificare - le misure per risalire la china. È solo l’inizio. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATO 12345367318 LA STAMPA GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 Ç 500 Bilanci negativi Le strutture appesantite dai conti in rosso dovranno riuscire a ritrovare un equilibrio economico entro i prossimi tre anni, pena la decadenza dei direttori generali. 200 . Cronaca di Torino .41 50 milioni milioni anni milioni Sono i ricavi propri della Città della Salute derivati dai servizi offerti ogni anno I fondi versati dalla Regione a garanzia delle funzioni essenziali come il Centro Trapianti È l’età del Cto, il più giovane dei quattro ospedali che fanno parte della Città della Salute È il risparmio raggiunto due anni fa dalla direzione sanitaria per contenere i debiti dell’azienda Il direttore generale La bimba trasferita dal Regina Margherita a Trento “Trenta milioni all’anno solo per la manutenzione di strutture vecchie” Rebecca, quanta solidarietà “Ma per la nuova terapia violato il protocollo sanitario” Intervista linette. Concludendo, ogni anno spendiamo 30 milioni solo per la manutenzione. Senza considerare gli interventi di ammodernamento funzionali alle nuove apparecchiature disponibili». «N Da cosa è derivato? «Da diversi fattori: dalla sommatoria di quattro ospedali in un’unica azienda, ciascuno con i propri attivi e passivi, ad una serie di impegni che hanno finito per gravare sul bilancio complessivo. In Italia non mi risulta sia stata avviata un’operazione analoga». «Se la Compagnia di San Paolo mi dona un nuovo macchinario ne sono lieto, non posso metterlo dove capita: devo predisporre il box, lo spazio in cui ospitarlo e renderlo funzionale». il caso Come si abbatte un disavanzo di queste proporzioni? «Mi sembra un obiettivo difficile da raggiungere in tre anni. Per cominciare, perfezioneremo le azioni portate a termine o avviate nel 2015: armonizzazione dei bilanci, dei sistemi contabili e delle procedure informatiche, revisione dei contratti di fornitura, aumento degli introiti legati alle sperimentazioni cliniche. Quest’anno contiamo su altri risparmi dal trasferimento del Maria Adelaide. E interverremo su tutti i doppioni». [ALE. MON.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Per esempio? «Penso al Centro Trapianti, punto di riferimento regionale. Se vogliamo dirla tutta, il disavanzo dipende anche da attività ospedaliere di carattere territoriale poco coerenti con le prestazioni specialistiche che sono la vera vocazione della Città della Salute». Quanto pesa l’anzianità delle strutture? «Molto: la più moderna, pensi un po’, è il Cto, che ha appena compiuto cinquant’anni. Lasciamo perdere le Mo- Il disavanzo nasce anche da attività di carattere territoriale poco coerenti con la nostra vera vocazione Gian Paolo Zanetta Direttore generale Città della Salute NOEMI PENNA U n atto di compassione verso le procedure standard. Lo ha fatto la Regione finanziando le cure di Rebecca, la rivolese di tre anni affetta da un raro tumore cerebrale. La bimba ieri è arrivata a Trento dove si sottoporrà alla protonterapia, radioterapia non rientrante nei livelli essenziali di assistenza della Regione e per ora non rimborsabile dal Piemonte. Quando gli specialisti lo ritengono necessario, possono fare richiesta: sono tre i bimbi inviati ogni anno in Svizzera dal Regina Margherita per sottoporsi all’irradiamento protonico a carico del fondo sanitario nazionale. Rebecca no, perché il reparto della Città della Salute dov’è in cura ha ritenuto la protonterapia non efficace nel suo caso. Sono stati i genitori a richiederla a Trento, uno dei tre centri autorizzati in Italia, mentre i social hanno fatto da cassa di risonanza, portando l’appello in Consiglio Regionale, che si è impegnato a prendersi carico delle cure anticipando i fondi che dovrebbero essere approvati dal Ministero ad aprile. Mancano i documenti Si è trattato di una procedura fuori da ogni protocollo sanitario. A confermarlo sono le due strutture ospedaliere, il Regina Margherita e l’Apss di Trento. Il centro di protonte- 40 mila euro Sono i costi sostenuti dalla Regione per curare la bimba di Rivoli affetta da un raro tumore cerebrale Sulla «Stampa» Ieri la notizia della bambina malata di tumore che sta facendo litigare Regione e Regina Margherita. 1 rapia «esegue una valutazione in base alla cartella clinica e produce una richiesta che deve essere controfirmata dai radioterapisti incaricati dalla Regione di provenienza del paziente. Loro valutano il caso e autorizzano, o meno, il trattamento, avviando la procedura di rim- «Le statistiche sono ancora insufficienti ma i protoni hanno effetti meno tossici» 3 domande a M. Amichetti Direttore a Trento A sottoporre Rebecca alla protonterapia è l’Unità operativa dell’Apss di Trento: «L’unica struttura pubblica al mondo a eseguire questa terapia, che fin quando non sarà inserita nei livelli essenziali di assistenza verrà erogata con rimborsi ad hoc delle Regioni o pagata direttamente dalle famiglie», spiega il direttore sanitario del centro, il dottor Maurizio Amichetti. In che senso? egli ultimi due anni abbiamo cominciato a produrre risparmi, oltre che ricavi. Ora definiremo con la Regione le misure per abbattere ulteriormente il disavanzo, obiettivo peraltro previsto nell’atto aziendale approvato di recente». Gian Paolo Zanetta, direttore generale della Città della Salute, si appresta ad affrontare un’operazione senza precedenti, che però è condizionata da variabili difficili da prevedere: parliamo di disavanzo maturato nell’arco degli ultimi dieci-quindici anni. 30 Come vengono selezionati i pazienti? borso», spiega il dottor Maurizio Amichetti. Ma la direzione sanitaria del Regina Margherita «non ha ricevuto alcuna documentazione o richiesta di trattamento per Rebecca», dice il dottor Vinicio Santucci. E indirettamente lo conferma anche l’assessore Saitta, dichiarando che «per approvare l’appello fatto dalla famiglia mi sono consultato con Moirano e i dirigenti dell’assessorato». Su Facebook continua la campagna solidale. Una mobilitazione partita da Alpignano e sconfinata in tutta Italia. La famiglia ha anticipato 40 mila euro, attivando la terapia privatamente. «In attesa che la Regione rimborsi, noi non ci fermiamo», scrivono sul gruppo «Aiutiamo Rebecca!». Da venerdì sono stati raccolti 35 mila euro, senza contare le collette di associazioni, negozi e scuole. E si sta mettendo in piedi un evento solidale con musica, ballo e cabaret, il 26 febbraio a Pianezza. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI «Molti arrivano da noi per loro scelta, senza prescrizione medica, perché lo hanno letto su Internet. Noi valutiamo caso per caso e interveniamo solo se lo riteniamo indicato. Sui bambini, avendo maggiore aspettativa di vita, la consigliamo per la minore tossicità che ha rispetto alla terapia standard». Quali differenze ci sono? «Al posto dei fotoni, s’irradiano protoni: la dose viene depositata con estrema precisione solo lì dove serve, risparmiando i tessuti sani circostanti il tumore». Avete dati sull’efficacia del trattamento? «A oggi, dopo un anno di attività, abbiamo da poco superato il centesimo paziente. Tutti casi molto diversi fra loro, quindi non abbiamo numeri statisticamente validi per parlare di buona riuscita. In ogni caso garantiamo l’efficacia della protonterapia al pari della radioterapia». [N. PEN.] 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI