Asparago Italo e Vittorio
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Asparago Italo e Vittorio
Dall’ECCELLENZA della GENETICA ITALIANA Asparago F.1 ITALO Asparago F.1 VITTORIO LA SERIETÀ e L’IMPEGNO PORTANO SEMPRE BUONI FRUTTI 2 IBRIDI DI ASPARAGO ITALO e VITTORIO PRINCIPALI CONOSCENZE UTILI PER LA COLTIVAZIONE Blumen Group S.p.A. riporta nel presente depliant le principali conoscenze utili per la coltivazione degli ibridi di asparago Italo e Vittorio, nella consapevolezza che: • la scelta della varietà da coltivare è fondamentale per ottenere produzioni costantemente elevate negli anni e di buona qualità; • le varietà attualmente disponibili sono diverse tra loro soprattutto in termini di precocità, colore, calibro e resistenza all’apertura delle brattee del turione; • per ogni varietà, produzione unitaria e calibro del turione sono strettamente correlate in modo positivo e fortemente influenzate dalla tecnica di coltivazione. L’apparato radicale dell’asparago è costituito da un rizoma rotondeggiante da cui si differenziano sia le radici principali, con funzione di accumulo delle sostanze di riserva, sia le gemme che diventano inizialmente turioni e poi steli. Ogni anno in primavera le radici principali differenziano numerose radici secondarie, lunghe circa 10 – 30 mm e del diametro da 0,5 a 1 mm, che provvedono all’assorbimento dell’acqua e degli elementi minerali. Al termine del periodo vegetativo tutte le radici secondarie cadono. 3 Gli ibridi Vittorio ed Italo presentano radici principali che penetrano profondamente nel terreno, conferendo alla pianta una maggiore capacità di assorbire gli elementi minerali fertilizzanti e di tollerare la siccità. XX GENETICA E FISIOLOGIA A differenza di quasi tutte le specie agrarie che sono ermafrodite, l’asparago presenta piante unisessuate; rispetto alle piante femminili quelle maschili sono: • più precoci (2-3 giorni di anticipo nell’emissione del primo turione); • più produttive (dal 20% in più nei primi 2-3 anni, fino al 70% dopo 8-10 anni) • più vigorose durante l’estate. Gli ibridi Italo e Vittorio presentano il grande vantaggio di essere costituiti dalla completa presenza di piante maschili. La pianta di asparago durante la fase vegetativa estiva produce ed accumula le sostanze di riserva nel rizoma e nelle radici di riserva. La temperatura ottimale per l’attività fotosintetica è compresa tra 18 e 28°C; sotto e sopra tali valori, il processo rallenta progressivamente ed è fortemente inibito oltre i 36°C. In primavera a seguito dell’asportazione dei turioni, la concentrazione delle sostanze di riserva diminuisce e raggiunge il minimo quando i nuovi steli sono completamente sviluppati; solo a quel punto la pianta riprende ad accumulare nelle radici i nuovi composti organici. Gli ibridi Italo e Vittorio, mantengono una intensa attività fotosintetica anche alle elevate temperature che caratterizzano l’ambiente mediterraneo; di conseguenza sono in grado di accumulare una maggiore quantità di sostanze di riserva nelle radici e quindi di fornire una maggiore produzione nell’anno successivo. Terminata la raccolta, i turioni crescendo formano la fronda variamente ramificata dalla quale si differenziano quasi contemporaneamente i cladofilli riuniti in verticilli ed i fiori unisessuati portati da piante femminili o maschili. Dopo l’antesi i fiori maschili cadono, mentre quelli femminili, fecondati ad opera degli insetti pronubi, formano le bacche contenenti i semi. In autunno la froda degenera e la pianta diventa “dormiente” per l’intero periodo invernale. Le piante degli ibridi Vittorio ed Italo, essendo tutte maschili, non producono semi che nella primavera successiva darebbero origine a piantine considerate come infestanti da eliminare. Da sinistra: fiore maschile e femminile, bacche a maturazione, semi. Piante in pieno sviluppo vegetativo e nella fase di senescenza autunnale. XX IMPIANTO Rizoma della pianta di asparago durante la fase di riposo invernale, su cui sono distinguibili gemme, radici primarie e radici secondarie. Per l’impianto di un’asparagiaia possono essere utilizzate zampe di un anno, oppure piantine di 60-70 giorni coltivate in contenitori alveolari. I principali vantaggi conseguibili con le piantine sono: maggiore facilità di trapianto che può avvenire meccanicamente; - maggiori garanzie fitosanitarie; - costo unitario inferiore; - possibilità di impianto dopo una coltura ad una tipicamente invernoprimaverile; mentre con le zampe: - la coltura è meno esigente nell’anno di impianto riguardo irrigazione e controllo delle erbe infestanti; - la rac- colta dei turioni avviene già nell’anno successivo a quello dell’impianto; - la zampa è collocata ad una ottimale profondità - la ricaduta di terreno nel solco dopo il trapianto è ben tollerata. Al momento del trapianto l’elevata uniformità sia delle piantine che delle zampe è un prerequisito indispensabile per ottenere un futuro sviluppo omogeneo della coltura, a vantaggio della produzione ed omogeneità di calibro dei turioni. Le zampe possono essere trapiantate da metà febbraio a fine aprile se adeguatamente frigoconservate. Per le piantine l’epoca migliore di trapianto è compresa tra fine aprile e maggio; anticipando si rischiano danni da freddo (vanno in dormienza), mentre ritardando, sono più soggette a crisi di trapianto per stress idrico e termico. I semi degli ibridi Vittorio ed Italo vengono forniti con elevate germinabilità ed uniformità di germinazione, prerequisiti essenziali per produrre sia zampe che piantine di elevata uniformità fenotipica. 4 IBRIDI DI ASPARAGO ITALO e VITTORIO PRINCIPALI CONOSCENZE UTILI PER LA COLTIVAZIONE 5 XX RISULTATI DI ALCUNE PROVE SPERIMENTALI VITTORIO AVALIM MEDIA VITTORIO AVALIM MEDIA Prova condotta a Rosolina (Rovigo) a cura di ESAV. A sinistra produzione commerciale ad ettaro (t), a destra peso medio del turione (g) nei primi tre anni di raccolta. Vittorio a confronto con Avalim (il migliore ibrido di provenienza estera) e con la media di tutti i 30 ibridi a confronto. Zampe e piantine di buona qualità. Coltura di asparago recentemente allestita con piantine (a sinistra) e con zampe. XX ADATTABILITÀ ALL’AMBIENTE Tutte le varietà di asparago attualmente disponibili sono caratterizzate da elevata produttività, la quale però si esprime pienamente solo quando la coltivazione avviene nelle condizioni pedo-climatiche a cui esse sono maggiormente adatte ed applicando un protocollo colturale ottimizzato. La mancata adattabilità genetica all’ambiente si nota già nei primi anni di raccolta quando, nonostante una corretta tecnica colturale, le piante non riacquistano il vigore vegetativo dell’anno precedente e differenziano steli più bassi o meno numerosi. Nell’anno successivo, alla comparsa di questi sintomi la produzione diminuisce e l’indebolimento delle piante si aggrava. Vittorio è uno dei pochi ibridi di asparago che mostrano una buona adattabilità sia al clima temperato-caldo del Mediterraneo che a quello freddo del centro-nord Eurpoa; mentre Italo è raccomandato per la coltivazione in zone con clima tipicamente mediterraneo. Le varietà di asparago si differenziano anche per l’adattabilità alla diversa tessitura del terreno; in linea generale quelle adatte ai terreni argillosi esprimono bene la loro potenzialità produttiva in quelli sabbiosi, ma non viceversa. Inoltre le varietà adatte per la produzione di turioni verdi si prestano bene anche per quelli bianchi, mentre quelle utilizzate per produrre turioni bianchi possono essere non adatte per la raccolta di turioni verdi a causa della precoce apertura dell’apice. Gli ibridi Italo e Vittorio mostrano una buona adattabilità ai terreni argillosi, perciò sono coltivabili anche in quelli sabbiosi. Riguardo al colore del turione, Vittorio può essere utilizzato per ottenere turioni sia verdi che bianchi, ITALO mentre Italo è raccomandato solo per turioni verdi a causa della precoce sintesi di antociani nel momento in cui il turione è esposto alla luce anche per breve tempo. Il calibro del turione è determinato geneticamente, ma influenzato fortemente dalle condizioni colturali: più queste sono ottimali, più aumentano pezzatura ed uniformità dei turioni prodotti. Invece la sezione più o meno ellittica del turione e la tolleranza all’apertura dell’apice (sfioritura) sono soggette ad un più stretto controllo genetico. Gli ibridi Vittorio ed Italo producono turioni di calibro molto omogeneo ed apice ben chiuso anche quando raccolti a temperature relativamente elevate; il primo è superiore al secondo per il calibro, ma è superato per l’intensità del colore verde e le sfumature antocianiche. UC157 MEDIA ITALO UC157 MEDIA Prova condotta a Metaponto (Matera) a cura di ALSIA. A sinistra produzione commerciale (t), a destra peso medio del turione (g) nei primi tre anni di raccolta. Italo a confronto con UC157 e con la media di tutti i 40 ibridi a confronto. VITTORIO ITALO MEDIA VITTORIO ITALO MEDIA Prova condotta a Montanaso Lombardo (Lodi) a cura di CREA Unità di Ricerca per l’Orticoltura. A sinistra produzione ad ettaro (t), a destra peso medio del turione (g) nei primi tre anni di raccolta. Italo a confronto con Vittorio e con la media di tutti i 15 ibridi a confronto. 6 IBRIDI DI ASPARAGO ITALO e VITTORIO PRINCIPALI CONOSCENZE UTILI PER LA COLTIVAZIONE 7 XX RESISTENZA ALLE MALATTIE La ruggine (Puccinia asparagi) è il patogeno fungino che danneggia seriamente la vegetazione estiva della pianta di asparago; la resistenza genetica è controllata da 3 o 4 geni con azione additiva e si esprime attraverso un minore numero di uredosori per cm di stelo. Di conseguenza le varietà in commercio si distinguono in: molto sensibili, mediamente sensibili, parzialmente resistenti. Gli ibridi Italo eVittorio mostrano un buon livello di resistenza a questo patogeno (valore 4 su una scala tra 1 e 5). La stemfiliosi, causata dal fungo Stemphylium vesicarium, è l’altra grave malattia dell’apparato vegetativo della pianta che induce la precoce caduta dei cladofilli. Le varietà “sensibili” presentano anche tacche necrotiche molto estese sugli steli che vanno incontro ad un rapido processo di disidratazione e successivo disseccamento; mentre quelle meno sensibili ritardano di qualche giorno la caduta dei cladofilli e le tacche necrotiche sugli steli, più piccole e rade, permettono allo stelo di rimanere verde. A quest’ultima categoria appartengono gli ibridi Vittorio ed Italo, i quali tollerano maggiormente l’attacco rispetto ad altre varietà di asparago. La fusariosi è la malattia fungina più dannosa per l’apparato radicale dell’asparago, in quanto è responsabile di diffusi marciumi. Fusarium oxysporum (Schlecht) Snyd. & Hans. f.sp. asparagi Cohen è un patogeno tipicamente tracheomicotico in quanto penetra nelle radici secondarie della pianta e si diffonde, attraverso i vasi lifatici, a quelle primarie ed ai tessuti vascolari della zampa. Fusarium moniliforme (Scheld.) Snyd. & Hans. è un fungo “parenchimatico” in quanto penetra in un tessuto qualsiasi dell’apparato radicale e provoca una marcescenza localizzata che si estende gradualmente anche ad altri tessuti. In buone condizioni colturali entrambe le specie vivono come saprofiti sui residui morti delle vecchie radici, degli steli, ma diventando parassiti quando uno o più fattori colturali o pedocli- matici causano ripetute condizioni di stress alla pianta. I principali stress di tipo agronomico collegati agli attacchi dei due Fusaria sono: ristagno idrico, siccità, periodi di raccolta più lunghi delle reali potenzialità produttive, ripetuti attacchi di ruggine e stemfiliosi. Sotto l’aspetto fisiologico, la sperimentazione condotta a livello internazionale ha dimostrato che la più grave condizione di stress è determinata dalla mancata adattabilità della varietà alle condizioni pedo-climatiche dell’ambiente di coltivazione. Per quanto sopra riportato nessuna varietà di asparago è resistente ai Fusaria, pertanto la malattia si previene attraverso l’ottimizzazione della tecnica colturale, la scelta della varietà più adatta alle conzioni climatiche e pedologiche. Riguardo l’adattabilità ambientale, l’ibrido Vittorio offre una importante garanzia: la buona adattabilità alle condizioni che caratterizzano vaste aree al Sud, al Centro ed al Nord Italia. Analoga garanzia è offerta da Italo per le aree Centro-Meridionali. A B C Sintomi provocati da Stemphylium vesicarium: A) sugli steli estivi; B) sui cladofilli; D) filloptosi causata da un forte attacco sui cladofilli. A B Tacche necrotiche di ruggine: A) uredosori formanti uredospore, causa della maggiore diffusione della malattia; B) teleutosori formanti teleutospore. XX FABBISOGNO NUTRIZIONALE ED IDRICO Il programma annuale di concimazione dell’asparago deve tenere presente sia le asportazioni di elementi minerali da parte della coltura (produzione dei turioni, vegetazione ed apparato sotterraneo), sia le perdite dovute all’inevitabile dispersione nell’ambiente ed immobilizzazione nel terreno. Inoltre il confronto tra i risultati delle analisi chimiche del terreno eseguite in anni successivi permette di apportare gli aggiustamenti necessari per evitare fenomeni di accumulo o di carenze per i singoli elementi fertilizzanti. L’irrigazione della coltura contribuisce a migliorare la capacità di sintesi, traslocazione e accumulo delle sostanze di riserva; per contro la carenza idrica può comportare effetti negativi di lunga durata sulla quantità e qualità dei turioni prodotti. L’asparago è specie tollerante verso la salinità, perciò può essere impiegata acqua con una conducibilità elettrica fino a 4.000 μS /cm. La capacità della pianta di assorbire gli elementi fertilizzanti e l’acqua sono in stretta e positiva relazione con l’efficienza dell’attività fotosintetica, che precede l’accumulo delle sostanze di riserva nelle radici. Gli ibridi Vittorio ed Italo, per la loro elevata capacità di esplorare gli strati più profondi del terreno, sono in grado di ottimizzare l’assorbimento sia degli elementi fertilizzanti che dell’acqua. generalmente non è compensato da un maggior reddito. Nelle regioni più meridionali è possibile produrre turioni anche durante l’inverno, riscaldando il terreno con acqua che scorre in tubi di polietilene collocati sotto la zampa nella fase di trapianto e l’aria con un generatore di calore. Dato il notevole costo dei combustibili fossili, tale sistema è vantaggiosamente utilizzato solo dove è disponibile calore a basso costo, derivato da processi industriali, riciclaggio, geotermia o pannelli solari. Allo scopo di evitare stress alla zampa e lo sviluppo di aggressive fusariosi, è opportuno che la temperatura del terreno sia mantenuta a livelli non superiori a 18 °C e quella dell’ambiente intorno ai 20 ° C. I notevoli costi degli impianti allestiti per forzare la coltura, la condizione irrinunciabile è l’elevata e costante potenzialità produttiva della coltura. Al riguardo gli ibridi Vittorio ed Italo appaiono tra quelli più rispondenti a tale esigenza. XX FORZATURA Marciumi della zampa causati da: F. moniliforme (a sinistra); F. osxysporum (a destra) Coltura fortemente compromessa da attacchi di fusariosi. La forzatura è intesa come possibilità di indurre la pianta a produrre in anticipo nel periodo primaverile. Il sistema più comunemente adottato in Italia consiste nell’allestire un tunnel con rapporto volume/superficie di circa 2/1, coperto con film plastico trasparente. L’anticipo medio dell’entrata in produzione è di circa 20-25 giorni rispetto al pieno campo; utilizzando un tunnel di maggiori dimensioni (rapporto > 3/1) è possibile un ulteriore anticipo di qualche giorno, ma il maggior costo 8 IBRIDI DI ASPARAGO ITALO e VITTORIO XX ERBE INFESTANTI Il controllo della flora infestante è necessario per i seguenti motivi: •la coltura non è competitiva nei confronti delle infestanti dal riposo invernale al termine delle raccolte; •con il passare degli anni gli organi di propagazione vegetativa delle erbe perenni e i semi di quelle annuali aumentano in modo esponenziale per cui ne è sempre più difficile il controllo; •le erbe infestanti indeboliscono le piante di asparago determinando un calo produttivo nell’anno successivo che può superare il 50% (foto 14) e un precoce invecchiamento della coltura; •le erbe infestanti sono causa di rallentamento delle operazioni di raccolta. Il controllo delle erbe infestanti deve avvenire attraverso un’opportuna combinazione di mezzi manuali, meccanici e chimici. Il diserbo chimico è ampiamente collaudato e raccomandato in tutte le condizioni colturali, con l’eccezione della produzione biologica. La conoscenza sia delle modalità di azione dei principi attivi, sia della biologia delle infestanti da controllare è indispensabile per evitare danni alla coltura e ridotto o mancato effetto del diserbo. In asparago è possibile utilizzare principi attivi “ad azione residuale” (inibiscono la germinazione dei semi delle infestanti), “selettivi” a favore della coltivazione e ad “azione totale” (disseccanti). Una coltura priva di fallanze, allestita con gli ibridi Vittorio o Italo, in conseguenza dell’elevato vigore delle piante, è in grado di contenere lo sviluppo di molte infestanti durante la fase vegetativa della pianta. XX PROGRAMMAZIONE DELLA RACCOLTA Ogni anno la raccolta dei turioni deve terminare quando diverse gemme ben differenziate e vigorose sono ancora presenti sul rizoma e la quantità di sostanze di riserva contenute nelle radici sono sufficienti per alimentarle fino a diventare steli vigorosi almeno come quelli dell’autunno precedente. Se gli steli emessi dopo il termine della raccolta non raggiungono l’altezza dell’anno precedente, significa che la pianta è stata indebolita eccessivamente asportando una quantità di turioni superiore alle sue reali possibilità, con ancor più negative ripercussioni sulla produzione e qualità nell’anno successivo. Una tale situazione protratta per alcuni anni è la causa principale del precoce invecchiamento della coltura che deve essere estirpata in anticipo. Gli ibridi Vittorio ed Italo, caratterizzati da piante con elevato vigore vegetativo ed in grado di svolgere l’attività fotosintetica anche a temperature elevate, accumulano maggiori riserve radicali; perciò al termine del periodo di raccolta, mantengono riserve sufficienti per ripristinare subito una vogorosa fronda estiva. rato che quelli a base di pesce, pollina e cascami di macelleria trasmettono odori e sapori sgradevoli ai turioni. 2.Per favorire il controllo delle erbe infestanti con mezzi meccanici (trattore ed erpice) è consigliato allargare le distanze tra le file fino a circa 2,50 metri. 3.È necessario tenere presente che un controllo insufficiente delle erbe infestanti determina un progressivo aumento negli anni del grado d’infestazione, con sempre maggiori difficoltà di controllo. 4.L’aumento della distanza tra le file può contribuire a limitare i danni causati dalle malattie. 5.La quantità di turioni raccoglibili annualmente deve essere rigorosamente valutata in funzione della vegetazione estiva nell’anno precedente, in particolare per quanto riguarda: vigore delle piante, inerbimento ed incidenza delle malattie. Gli ibridi Vittorio ed Italo, particolarmente adatti alle condizioni climatiche italiane sono fortemente raccomandati per la coltivazione con il metodo biologico. XX LA PRODUZIONE BIOLOGICA La produzione biologica dell’asparago attualmente è ottenuta in Italia su pochi ettari, ma appare promettente per la possibilità di conquistare nuove nicchie di mercato, inoltre il prezzo del prodotto è meno variabile durante il periodo primaverile. La tecnica colturale è sostanzialmente identica a quella convenzionale, salvo il divieto di utilizzare diserbanti, concimi chimici ed i normali agrofarmaci. Si riportano di seguito alcuni consigli per conseguire quantità e qualità di produzione analoghe a quelle della produzione di tipo integrato. 1.È opportuno utilizzare concimi organici di nota provenienza, conside- FOUR Via Carlo Strinati, 7/9 - Località Le Mose - 29122 Piacenza Tel. 0523.573205/6 - Fax 0523.573296 www.foursementi.it - Divisione di Blumen Group s.p.a.