giornale_di_brescia_18-09-2015

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Venerdì 18 settembre 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
VERDE PASSIONE
In autunno non cadono
solo le foglie: alcune idee
per aver belle fioriture
L’autunno è ricco di sfumature calde. Un tripudio
di foglie color oro, rosso e
marrone. Ma non sono solo gli alberi e gli arbusti a
foglia caduca a regalare atmosfere da film.
Tanti i fiori che si possono piantare in questa stagione a cominciare dalla
classicaErica, che si può tenere in casa, sul balcone o
in giardino. Le fioriture sono durature, le corolle delle molte specie hanno diverse sfumature che vanno dal rosa al viola scuro.
Anche i Settembrini, come
suggerisce il nome, danno
soddisfazioni in questo periodo: somigliano a delle
margherite ma sono della
famiglia dei crisantemi. Ottime anche le bulbose autunnali.
C’è pure la Celosia, chia/
INSEGNARE
A ZAPPARE
E A CONOSCERE
LA NATURA
PER CRESCERE
mata anche cresta di gallo
o amaranto piumoso, la
fioritura inizia in estate ma
si conclude a fine autunno. Attenzione però: teme
il freddo. Resistenti al gelo
e insospettabilmente belli
i Cavoli ornamentali sono
anche un buon investimento: acquistati per pochi euro in autunno durano tutto l’inverno.
Poi ci sono i sempre affascinanti Ciclamini: 23 le
specie di Cyclamen hederifolium. Prima di tutto controllare se sono rustici o semirustici. I nostri europei
resistono bene in pieno
campo, gli altri devono essere protetti dal gelo di notte. Non bisogna esporli direttamente al sole, ma in
mezz’ombra. La temperatura ideale per la fioritura è
sotto i 15 gradi. //
AGENDA VERDE
Il giardinaggio scolastico ha avuto sostenitori
illustri come Rousseau o Maria Montessori
e in questi anni sta vivendo una nuova
primavera: qui ne ripercorriamo la storia
VITTORIO NICHILO
L
a prima campanella è suonata da poco, ma sulle
scrivanie di dirigenti ed insegnanti sono già spuntati progetti dedicati agli orti didattici. Solo il tempo
saprà dirci quanto essi siano una moda o un modo
diverso per condividere competenze con i propri
studenti e pensare un modo di fare scuola diverso e
concreto. Di sicuro gli orti scolastici sono un'esperienza che ha
una grande storia.
Metodo Agazzi. In una foto d’epoca la maestra Anna // FOTO ARCHIVIO GDB
Da Comenio a Michelle Obama. Il principe di questa tendenza è rite-
nuto quel Rosseau che, nel Settecento, con il suo romanzo «Emilio» fissò dei punti fermi nell'istruzione moderna.
In realtà il giardinaggio a scuola ha avuto un padre nobile molto
più antico, il pedagogista Comenio, e tante madri come Lucy Latter, Maria Montessori e le sorelle Agazzi.
Comenio, nel XVII secolo, è sulla scia di un classico come Cicerone che aveva affermato «se accanto alla biblioteca avrai un giardino allora non ti mancherà niente».
Lo studioso ceco aveva ricordato come
Lavorare all’aria
«In ogni scuola dovrebbe esserci un giardiaperta
no, dove gli studenti possano stupire i proper acquisire
pri occhi con alberi, fiori e piante […]dove
manualità,
essi sempre sperano di ascoltare e vedere
e aiutare fisico
qualcosa di nuovo». Fu in pieno Romanticie testa a restare
smo, movimento in cui la natura aveva un
in salute
peso rilevante, che l'orto entrò nelle scuole
definitivamente. Per Johann Heinrich Pestalozzi il giardinaggio didattico diventò un pilastro fondamentale
del proprio metodo, elogiato nel 1810 da Madame de Staël ne «La
Germania», manifesto del Romanticismo. Friederich Fröbel, discepolo di Pestalozzi, ideatore del kindergarten o giardino d'infanzia,
fece del giardinaggio sia una metafora educativa sia una pratica
fondamentale per un'evoluzione armonica del bambino. Grazie a Un giardino Montessori. Il vivere la natura è parte del metodo
questi teorici nel mondo tedesco, o altri come Lucy Latter nell'Inghilterra vittoriana, si posero le basi di quella passione per il giardi- sull'uso del giardino a scuola perchè insegnava l'entusiasmo della
naggio che caratterizza le nazioni del Nord Europa. Anche negli scoperta e il senso di responsabilità. Anche l'editoria bresciana dieStati Uniti si attivò un movimento che, partito da Benjamin Rush, de il suo contributo: Angelo Canossi stampò «Il nuovo asilo» di
fondatore dell'ortoterapia, nel 1812, può ora contare su un'icona Pietro Pasquali dove vengono messe in rilievo le idee delle Agazzi,
di tutto rilievo come Michelle Obama. «Il giardino segreto», roman- mentre «La Scuola» pubblicò «Piccole vanghe al sole» di Anna Mazo di Frances Hodgson Burnett, pubblicato nel 1910,
ganzini e «Nel giardino e nell'orto» di Anna Foce. Guarconsacrò il giardinaggio come mezzo per l'emancipa- A Brescia
darono all'orto scolastico anche tre figure di maestri
zione e la salute psico-fisica degli adolescenti. Rilevanti Angelo Canossi
controcorrente: Alberto Manzi, della trasmissione
furono anche le esperienze di Rudolph Steiner, John e «La Scuola»
«Non è mai troppo tardi», Mario Lodi e don Lorenzo
Dewey e Alexander Sutherland Neill o di scrittori come
Milani. Il GBL (Garden basic learning), l'apprendimeneditarono libri
Lev Tolstoj e la sua scuola di Poljana.
to grazie al giardinaggio scolastico, è tornato in auge in
che sostenevano anni recenti per il valore delle competenze attive e delE a casa nostra? Fondamentali furono educatrici come il giardinaggio
le intelligenze multiple, la riscoperta del legame tra terMaria Montessori, le sorelle Carolina e Rosa Agazzi, Giu- scolastico
ritorio e scuola. Un gruppo di fondamentale importanseppina Pizzigoni e Pierina Boranga. In particolare per
za è, per l'Italia, quello formato da Nadia Nicoletti, maela Montessori l'orto scolastico permetteva quel vivere nella natura stra trentina autrice di best seller come «L'insalata era nell'orto» e
fondamentale nel suo metodo, ma anche quelle «cure premurose «Lo sai che i papaveri», Gianfranco Zavalloni, il compianto teorico
verso gli esseri viventi che sono una delle soddisfazione più vivide della «pedagogia della lumaca», e Pia Pera, scrittrice, saggista ed
dell'animo infantile». Le Agazzi, bresciane di adozione, tornarono animatrice del sito ortidipace.org. //
Nel Bolognese
si festeggiano
le piante grasse
S. LAZZARO DI
SAVENA. Da oggi
fino a domenica
Ca' de Mandorli ospita la
decima «Festa del Cactus»,
una mostra-mercato
specializzata nel settore
delle piante succulente nata
nel 2006. È uno dei più
importanti eventi del
settore in Italia e ospita
vivaisti che provengono da
tutto il Paese e da nazioni
europee come Germania,
Olanda, Spagna, Ungheria e
Slovenia. Ci sarà anche
spazio per chi vuole
scambiare piante.
www.festadelcactus.it
(S)CONSIGLI
Indecisioni
LA BARBA
DEL FRATE
Francesco Alberti · [email protected]
D
estandosi un mattino da sonni agitati, Bertie
Wooster, il protagonista dei romanzi di
Wodehouse, fu assalito da un dubbio
assillante: ci sono occasioni nelle quali la
cravatta non è necessaria? Chiese aiuto al suo valletto
Jeeves, perentoria la risposta: per un gentiluomo la
cravatta è indispensabile, sempre. Quando si dice che
la forma è anche sostanza. Ma erano altri tempi. Fatta
questa premessa da vecchio sepolcro imbiancato,
volevo pure io condividere con voi un dilemma. Nel
mio orto ho destinato un’aiuola alla barba del frate. Fin
da subito le povere piantine sono state prese d’assalto
da lombrichi e lumache: crescono quindi come
possono, io sono loro vicino ma il risultato non è
proprio entusiasmante. Detto questo, nei giorni scorsi
sono andato dal fruttivendolo e ho preso a mia nonna
due chili di barba del frate: freschissima, verde intenso
senza neppure una macchiolina. L’ho pagata 4 euro.
Allora mi chiedo: vale la pena di curare l’orto, quando a
pochi soldi si può acquistare ciò che a noi mai crescerà
nonostante un impegno pur lodevole? E Jeeves? Di
certo mi avrebbe spronato a non scoraggiarmi: ci si
deve mettere comunque in cammino, anche se la
destinazione appare incerta.