INDIA: UN MERCATO EMERGENTE Non facciamoci
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INDIA: UN MERCATO EMERGENTE Non facciamoci
INDIA: UN MERCATO EMERGENTE Non facciamoci sorprendere ! L’impresa italiana non è riuscita ad evitare l’aggressione della concorrenza cinese e sta ancora cercando di arginare l’invasione dei mercati da parte di prodotti a bassissimo costo made in China. Alla luce di questa esperienza, conviene allora affrontare in tempo lo sviluppo di un mercato emergente come quello indiano (l’India è ventinovesima nella classifica mondiale della competitività pubblicata dall’Imd di Losanna), sfruttando al meglio le straordinarie opportunità che si presentano. Che l’India costituisca per le imprese italiane un mercato di importanza strategica lo dimostra, a livello istituzionale e imprenditoriale, la collaborazione economica fra i due Paesi che si sta sempre più rafforzando e la continua crescita delle esportazioni italiane in India (+24,2% nei primi sei mesi del 2006). Il 2007 è stato proclamato”Anno dell’Italia in India” e sono già 300 le aziende che il mese prossimo parteciperanno alla missione di Governo, Confindustria, Ice e Abi. L’India, una delle destinazioni favorite per la delocalizzazione, è al tempo stesso per la nostra industria una splendida opportunità da cogliere al volo, con i suoi 300 milioni di consumatori di cui 67 milioni con un reddito medio di 25mila dollari l’anno (paragonabile a quello di Milano). Registrare tempestivamente il proprio marchio e proteggere le proprie invenzioni o modelli di utilità o designs è il primo passo da fare. L’obiettivo è duplice: tutelarsi dall’aggressività della concorrenza e, al tempo stesso, sfruttare i diritti esclusivi che andremmo ad ottenere. LA DIFESA DELLA PROPRIETA’ INDUSTRIALE E INTELLETTUALE IN INDIA I meccanismi di protezione della proprietà intellettuale, rivestono un ruolo fondamentale nel momento in cui si effettua un investimento in un paese straniero, specie se in via di sviluppo e molto distante in termini geografici e culturali. In questo paragrafo verrà proposta una rapida panoramica (Fig. 1) di alcuni aspetti relativi alla tutela della proprietà intellettuale in India. Strumenti a protezione della proprietà intellettuale 1 Brevetti Brevetto ordinario 2 Marchi 3 4 Diritti d’autore Designs Brevetto aggiuntivo Brevetto derivante da convenzione internazionale Fig. 1 . Strumenti a protezione della proprietà intellettuale Brevetti I brevetti vengono regolamentati in India dal Patent Act del 1970 e successive modifiche, da ultimo del 1° gennaio 2005 per armonizzare la legge brevetti agli accordi TRIPS, che conferisce al titolare o al licenziatario del brevetto il diritto di esclusivo sfruttamento commerciale dello stesso. In India sono presenti tre diversi tipi di brevetto: Brevetto ordinario: il brevetto tradizionalmente inteso, la cui concessione è riservata a quelle invenzioni suscettibili di produzione industriale e che possiedono requisiti di novità e utilità. L’organo dell’ufficio brevetti preposto alla valutazione delle domande prende il nome di “Patent controller”. Brevetto aggiuntivo: esso viene richiesto quando si desideri proteggere un’invenzione correlata ad un’altra già registrata, quando sia una variazione o uno sviluppo dell’invenzione precedente. Il brevetto aggiuntivo è concesso per la validità di tempo del brevetto principale e decade alla decadenza di quest’ultimo. Brevetto derivante da una convenzione internazionale: consiste nell’estensione della domanda di brevetto al mercato indiano. Esso può essere richiesto entro 12 mesi dalla presentazione di una domanda di registrazione in una delle nazioni (Italia compresa) che fanno parte della Convenzione di Parigi riguardante la tutela della Proprietà Industriale. Dal 3 gennaio 1995 è possibile estendere una domanda di brevetto in India anche sulla base di una domanda originaria depositata, dopo tale data, in uno dei Paesi che fanno parte della WTO e sempre che l’estensione della domanda di tutela in India sia presentata entro 12 mesi dalla data di deposito della domanda originaria. L’ India ha poi speciali accordi sul riconoscimento reciproco della priorità di diritti di brevetto con Australia, Canada, Irlanda, Nuova Zelanda, Sri Lanka e Regno Unito. Per quanto concerne gli accordi particolari col Canada il richiedente che voglia far valere questo accordo deve essere di cittadinanza canadese. Inoltre in India è possibile estendere la richiesta di tutela brevettale per mezzo della procedura PCT dal 07 dicembre 1998. In caso di violazione di un diritto di esclusiva derivante da un brevetto, il titolare dello stesso può ricorrere alla District Court di competenza territoriale; nel caso in cui il convenuto in giudizio per presunta contraffazione dovesse invocare la nullità del brevetto e la sua revoca il caso verrebbe trasferito all’Alta Corte. Il titolare di un brevetto riconosciuto come violato dal contraffattore ha diritto al risarcimento del danno che può essere valutato anche sulla base dei profitti conseguiti dal contraffattore. Il titolare del brevetto contraffatto ha anche diritto alle ingiunzioni d’urgenza per bloccare la contraffazione e al rimborso delle spese legali. Marchi La registrazione dei marchi è regolata dal Trade Mark Act del 1999 entrato in vigore il 15 settembre 2003. Il marchio deve assolvere a tre funzioni principali: identificare il prodotto e la sua origine, fornire la garanzia della qualità del prodotto, pubblicizzare il prodotto. Il titolare del marchio registrato ha il diritto esclusivo di utilizzare il marchio in relazione ai prodotti per i quali il marchio è stato registrato. Per ottenere la registrazione di un marchio, occorre presentare una richiesta al registro dei Marchi. A tale scopo l’India è stata divisa in cinque zone, in ognuna delle quali è presente un Ufficio del registro. Ahmedabad, Calcutta, Delhi, Chennai, Mumbai. Una domanda deve essere depositata all’Ufficio di deposito marchi che ha giurisdizione sulla sede del richiedente. Per domande di registrazione provenienti da Paesi esteri (se il richiedente non ha sede in India) l’ufficio appropriato è quello dove ha giurisdizione il mandatario eletto in India. Una volta esaminata dall’Ufficio Marchi competente, la domanda viene pubblicata nel “Trade Mark Journal” per eventuali opposizioni alla registrazione. L’opposizione va presentata entro 3 mesi dalla pubblicazione della registrazione sul “Trade Mark Journal". La registrazione del marchio è inizialmente valida e indefinitamente rinnovabile per periodi di 10 anni ciascuno. Chi richiede la registrazione di un marchio deve avere la l’intenzione di utilizzare in buona fede il marchio in India e non solo il proposito di concederlo in uso a terzi, pena la possibile revoca della registrazione del così detto “registered user” e quindi la possibile decadenza della registrazione per non uso. In caso di contraffazione, il titolare del marchio può rivolgersi alla District Court competente per il territorio al fine di ottenere un’ingiunzione a cessare l’attività di contraffazione ed assicurarsi la distruzione dei prodotti contraffatti. Designs Una nuova normativa sulla tutela del design è entrata in vigore l’11 maggio 2001 (Indian Design Act 2000 e Design Rules 2001). Definizione del Design: “the features of shape, configuration, pattern, ornament or composition of lines or color applied to any article whether in two dimensional or three dimensional or both forms, by any industrial process or means, either manual, mechanical or chemical, separate or combined, which in the finished article appear to and are judged solely by eye”. Dall’11 maggio 2001 la durata della registrazione è di 10 anni dalla data della registrazione (o della priorità rivendicata) e può essere prorogata per un solo periodo di 5 anni (durata massima, quindi, 15 anni dalla registrazione). Le registrazioni datate anteriormente all’11 maggio 2001 hanno una durata di 5 anni dalla data di registrazione o della priorità rivendicata e possono essere rinnovate per due periodi consecutivi di 5 anni, per una durata totale di 15 anni dalla data di registrazione (o della priorità rivendicata). Qualora si rivendichi la priorità di un primo deposito eseguito in uno dei paesi della Convenzione di Parigi o che aderisce alla WTO la domanda di registrazione in India deve essere depositata entro 6 mesi dalla data del deposito originario. Al titolare della registrazione di design spetta il diritto esclusivo di vietare ai terzi ogni imitazione confusoria o fraudolenta del proprio design, sia tramite il commercio in India di prodotti che violano il design registrato, sia con l’importazione di prodotti che violano il design o la loro esposizione o proposta di vendita in India. Diritti d’autore Il diritto d’autore in India è regolato dal Copyright Act del 1957 emendato tramite il Copyright Act. 1999 entrato in vigore il 15 gennaio 2000 per armonizzare la legislazione indiana agli Accordi TRIPS. e conferisce al titolare del diritto l’esclusiva sullo sfruttamento commerciale della propria opera. Le opere tutelate dal diritto d’autore sono quelle letterarie, musicali, artistiche, cinematografiche e i software per i computer. Riguardo questi ultimi, secondo il Copyright Act, sono da considerarsi protetti anche i manuali d’istruzione, i nastri magnetici, le schede perforate e i dischi necessari all’operatività dei programmi, mentre non sono protetti gli algoritmi necessari alla programmazione. L’India è inoltre firmataria delle due maggiori convenzioni internazionali multilaterali sul diritto d’autore (così come anche l’Italia): la Convenzione di Berna e la Convenzione Universale per il Diritto d’Autore. Queste stabiliscono che qualsiasi opera prodotta in uno qualsiasi dei Paesi firmatari può ottenere la protezione del diritto d’autore in tutti Paesi sottoscrittori. La registrazione del diritto d’autore deve essere effettuata all’ufficio Copyright presso il ministero dell’Educazione a New Dehli. In questo Ufficio viene conservato un apposito registro contenente le opere registrate, i loro titoli e i nomi, le generalità degli autori, degli editori e dei titolari del diritto d’autore. La registrazione non è obbligatoria, ma fornisce all’autore la certezza del suo pieno diritto e può essere prodotta come prova certa davanti a qualsiasi corte. La legge fornisce ai titolari del diritto la tutela in sede civilistica e penale. Per quanto riguarda le sanzioni civili, il titolare del diritto d’autore può, in caso di violazione da parte di terzi, esperire l’azione davanti al tribunale civile per ottenere un’ingiunzione di cessazione dell’attività lesiva, per far sequestrare le copie non autorizzate e confiscare tutti i materiali usati per la duplicazione e per richiedere eventuali danni. Dal punto di vista penale sono previste sanzioni penali che possono consistere in una condanna da 3 mesi fino a 6 anni di reclusione e nel pagamento di una multa da 50.000 a 200.000 Rupie. Gennaio 2007 Il contenuto di questa Newsletter è stato pubblicato, in forma ridotta, in Approvvigionamenti in India - Opportunità e strategie nel paese del Service Offshoring di Guido Nassimbeni e Marco Sartor (ed. Il Sole 24 Ore – Dicembre 2006) Presentazione di Emma Bonino, Ministro del Commercio internazionale e delle Politiche europee