marroncino di castione nel paniere nazionale
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marroncino di castione nel paniere nazionale
prodotti tipici Una iniziativa esemplare anche per altre zone castanicole del Trentino Terra Trentina MARRONCINO DI CASTIONE NEL PANIERE NAZIONALE 30 Il seminario sulla “Trasformazione e promozione dei prodotti castanicoli” che si è svolto a Castione il 13 maggio 2007 per iniziativa della locale Associazione tutela marroni ha contribuito efficacemente a rendere più visibile anche ai media locali e nazionali la presentazione ufficiale del nuovo liquore denominato “Marroncino di Castione”. Il programma della giornata, alla quale hanno partecipato i vertici dell’Associazione nazionale Città del castagno, rappresentanti di varie regioni castanicole italiane, e di altre zone del Trentino, autorità ed esponenti di enti od organizzazioni che si occupano di turismo e promozione territoriale integrata, prevedeva anche altre iniziative. Abbiamo scelto di concentrare l’attenzione e il resoconto sul nuovo liquore. Si tratta di una crema di marroni aggiunta di grappa di Marzemino, zucchero e aromi naturali prodotta artigianalmente grazie alla collaborazione dei volontari dell’ Associazione tutela marroni di Castione e al contributo della distilleria di Amedeo Tranquillini di Arco. “Ci serviva un prodotto particolare, semplice, fatto di due componenti di eccellenza, tipiche della Vallagarina” ha detto il presidente dell’associazione , Fulvio Viesi. Composizione e qualità a parte, merita evidenza il fatto che il Marroncino di Castione è stato inserito nel paniere nazionale di prodotti castanicoli (una trentina) che si fregia del logo “Castagneto Italia”. Vi trovano po- Si tratta di una crema di marroni aggiunta di grappa di Marzemino, zuccheri e aromi naturali. Il liquore è prodotto nella distilleria di Amedeo Tranquillini di Arco. Abbina le qualità di due materie prime tipiche della Vallagarina Sergio Ferrari sto non solo i marroni freschi od essiccati delle più importanti regioni italiane, ma anche farine, paste alimentari, biscotti, dolci, birre, grappa, ecc..Non si tratta, dice Fulvio Viesi, di una presenza simbolica o di sola rappresentanza. Dall’Associazione nazionale Città del castagno, che garantisce l’origine e la qualità dei prodotti contenuti nel paniere, l’Associazione di Castione ha ottenuto il consenso a fare scambio di prodotti con altre regioni od associazioni e di venderli insieme ai propri. A fare da padrino al Marroncino di Castione è stato il prof. Elvio Bellini, direttore del Dipartimento di ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze. E’ considerato tra i maggiori esperti di castagno nel mondo. Si occupa a livello accademico e di ricerca di miglioramento genetico di varie specie di fruttiferi, ma del castagno conosce non solo la tecnica colturale, ma l’intero universo tematico che circonda questa pianta dalle molteplici ed inesauribili risorse. Il prof. Bellini è autore di una mostra di oltre 500 immagini (diapositive) raccolte in 34 poster che è rimasta esposta dall’ 1 al 18 maggio 2007 a Palazzo Eccheli-Baisi di Brentonico ed tecnica flash Una fortissima infestazione di afide verde è stata riscontrata su abete rosso in Val dei Mocheni. Essa interessa entrambi i versanti della valle per una superficie boschiva di 100 ettari. Una infestazione dello stesso tipo si era sviluppata in Valsugana nel 1989 su 700 ettari di bosco. L’afide in questione, spiega Cristina Salvadori esperta di entomologia forestale dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, provoca la caduta degli aghi, dando luogo di conseguenza ad un forte indebolimento della pianta. Gli abeti colpiti saranno successivamente aggrediti da insetti del legno della famiglia Scolitidi. Gli impianti di irrigazione a goccia gestiti da consorzi irrigui vengono fatti funzionare nello stesso vigneto a giorni alterni per 2 ore. La quantità di acqua erogata è di 8 litri a vite sommando i 2 giorni. L’acqua imbeve il terreno che sta intorno all’apparato radicale della vite e quindi si ha un notevole risparmio rispetto all’irrigazione a pioggia e la resa fisiologica è migliore. Sulle viti di varietà a grappolo compatto quali Pinot grigio e Pinot nero ma anche su Chardonnay chi vuole fare vino di qualità deve eseguire un trattamento diradante. L’intervento è a base di giberelline sintetiche e va fatto in fase di piena fioritura. La temperatura ideale è sui 15-20 gradi. Se l’aria è sec- ca perché fa troppo caldo, si deve irrigare almeno 1 giorno prima per elevare il tasso di umidità. La commissione tecnica che gestisce i disciplinari di produzione integrata di mele, fragole e piccoli frutti per conto di APOT ha stabilito il programma dei controlli in campagna e al momento del confezionamento o poco prima della raccolta per la stagione in corso. I controlli su fragole e piccoli frutti sono iniziati il 21 maggio e riguarderanno per il 30% fragole e per il 70% piccoli frutti, per un totale di 200 aziende. Per le mele sono previsti 500 sopralluoghi in campagna e 700 prelievi di campioni di mele in fase di conferimento. Dal monitoraggio della salute dei boschi del Trentino eseguita dagli addetti delle stazioni forestali è risultato che l’avversità più diffusa e consistente nel 2006 è stato l’IPS TIPOGRAFUS. Si tratta di un piccolo coleottero della famiglia Scolitidi che aggredisce le piante di abete o di altre essenze boschive indebolite da varie cause. I forestali si avvalgono di speciali trappole a feromoni che vengono esposte proprio all’inizio dell’estate nei boschi considerati a rischio per valutare l’intensità di presenza. I boschi che hanno sofferto la siccità o che hanno subito schianti da vento sono da considerare a forte rischio. Terra Trentina ha richiamato molti visitatori. Vari gli aspetti trattati dalla mostra e dalla lezione magistrale che il prof. Bellini ha tenuto in apertura del seminario: dai castagni monumentali alle aree paesaggistiche, dal recupero dei castagneti alle tecniche colturali razionali, dalla valorizzazione del prodotto alla trasformazione industriale, dalla protezione del suolo all’uso del legno, dalla gastronomia tradizionale alla pasticceria., dai prodotti da forno alle bevande o liquori. Il titolo era “Il castagno da sempre ricchezza naturale del nostro Paese”. Il castagno in Italia occupa 600 mila ettari; 200 mila sono coperti da castagni da frutto, 60 mila da fustaia (legname), 340 mila da ceduo ( palatura). Costituisce il 10% della massa boschiva nazionale. Il 10% del castagneto italiano si trova in Toscana, il 52% in Campania, ma il confronto si inverte per quantità di prodotto, confermando il primato della Toscana. Il castagno è una componente importante del paesaggio. Si presta ad ospitare tendopoli di appassionati di turismo all’aria aperta, purché le tende siano allocate fuori dal castagneto. Non sono da sottovalutare i prodotti del sottobosco castanicolo: ovuli buoni (Amanita Caesaria) e porcini (Boletus). Il castagneto da frutto deve essere riportato alle dimensioni di un frutteto intensivo. La qualità dei marroni si mantiene integra con la curatura più che in ricciaia. Concludendo il seminario e la presentazione del Marroncino di Castione, l’assessore provinciale all’agricoltura, commercio e turismo, Tiziano Mellarini, ha detto che iniziative come quella di Castione dovrebbero essere intraprese anche nelle altre zone castanicole del Trentino. 31