La popolazione europea - Aula Virtual Maristas Mediterránea

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La popolazione europea - Aula Virtual Maristas Mediterránea
Premessa
Per conoscere un territorio non basta descrivere solo i suoi aspetti naturali. Infatti
esso viene profondamente modificato dall’azione dell’uomo. La geografia che studia
le attività umane e le loro conseguenze sul territorio è la geografia umana. In
particolare, lo studio delle caratteristiche delle popolazioni e del loro modo di
occupare e modificare il territorio è chiamato geografia della popolazione.
5. IL CONTINENTE EUROPEO (pp. 111-116)
5.4. Popolazione europea
La popolazione dell'Europa è di circa 739.200.000 abitanti.
Popolazione e popolo non sono sinonimi.
La popolazione è l’insieme delle persone che vivono in un certo territorio (es. il territorio di uno
Stato) in un dato momento, indipendentemente dalla loro cittadinanza. Può, ad esempio, far parte
della popolazione italiana, se risiede in Italia, anche un cittadino straniero.
Il popolo è costituito dall’insieme dei cittadini dello Stato, a prescindere dal fatto di risiedere nei
confini dello Stato oppure all’estero.
La demografia è la scienza che studia la popolazione, che si serve di dati statistici tratti dai
censimenti (periodiche indagini svolte sulla popolazione).
Di una popolazione si studia: com’è composta, come cambia nel tempo, quanto è numerosa.
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Com’è composta la popolazione?
Tramite la piramide delle età si può comprendere la composizione della popolazione in base all’età.
Il numero complessivo della popolazione viene diviso in fasce d’età (di 5 o 10 anni), ripartiti tra maschi e
femmine. Stabilite quante persone sono comprese in percentuale in ogni fascia d’età, si riportano i valori nel
grafico.
Se la figura ottenuta si avvicina a una piramide, significa che la popolazione di quel territorio è molto giovane
e quindi nel prossimo futuro tenderà a crescere. Se si avvicina a una botte, la popolazione è anziana e nel
futuro tenderà a diminuire perché ci sono pochi giovani in età riproduttiva: è il caso dell’Europa in generale,
e di molti paesi dell’Occidente, tra cui l’Italia.
In Europa la popolazione sta invecchiando perché sono in diminuzione le nascite e si sta alzando
la speranza di vita, cioè il numero di anni vissuti mediamente dalla popolazione.
Piramide delle età dell’Italia nel 2015 (fonte ISTAT)
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Come cambia la popolazione?
La popolazione cambia in base al numero di nascite (natalità), al numero di morti (mortalità), agli
immigrati e agli emigrati.
Il saldo naturale è la differenza tra nati e morti in un anno in un determinato territorio: può essere
negativo se in un anno le morti superano le nascite. In questo caso, se non intervengono altri fattori,
la popolazione diminuisce.
Il saldo migratorio è la differenza tra il numero degli immigrati e degli emigrati in un anno in un
determinato territorio.
Saldo naturale + saldo migratorio = saldo demografico, cioè l’aumento o la diminuzione nel
complesso della popolazione.
Bilancio demografico dell’Italia nel 2014
Per comprendere i fenomeni demografici, però, non sono sufficienti dati come questi, espressi in valore
assoluto: se dico che nel tal paese la popolazione è cresciuta di un milione di abitanti, in realtà non so se
questo è un numero elevato o meno. Infatti ben diversa è la situazione se questo incremento si riferisce a un
paese di 100 milioni di abitanti oppure a uno di un miliardo. Ecco perché occorre conoscere i dati espressi in
valore relativo.
Il tasso di natalità è il numero di nati ogni 1000 abitanti, il tasso di mortalità il numero di morti
ogni 1000 abitanti. La differenza tra tasso di natalità e tasso di mortalità si chiama tasso di
incremento naturale, cioè il valore della crescita o della diminuzione in percentuale della
popolazione.
Nel corso dei secoli, il continente Europa ha subito forti incrementi e decrementi di popolazione,
legati agli avvenimenti storici, quali guerre, carestie, epidemie. Tuttavia, dal XIX secolo in poi
l'incremento demografico è stato continuo: 180 milioni nel 1800, 390 milioni nel 1900, 700 milioni
nel 2000. Dopo una fase di crescita zero, dal 2000 a oggi c’è stata una brusca frenata della crescita
a causa della diminuzione della natalità, compensata solo in parte dall’immigrazione proveniente
da altri continenti come l’Africa. All’inizio del 1900 erano invece gli europei a migrare: verso le
Americhe in cerca di fortuna o in Oceania.
Il grafico mostra l’andamento della popolazione europea negli ultimi 2000 anni. Come puoi vedere, dopo
secoli di relativa stabilità, nel Trecento avviene un vero e proprio crollo: le carestie e le epidemie uccidono
più di 20 milioni di persone. Dal Quattrocento al Seicento avviene una ripresa lenta, ma costante, tanto che
alla fine del Seicento gli abitanti in Europa hanno raggiunto quasi 100 milioni. Il vero boom demografico
iniziato nel Settecento ha portato l’Europa all’attuale numero di più di 700 milioni di abitanti.
Oggi l’Europa è il penultimo continente per numero di abitanti, davanti all’Oceania.
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Quanto è numerosa la popolazione?
La densità è il rapporto tra la popolazione e la superficie, ossia il numero di abitanti per km
quadrato. La densità media europea è pari a circa 72 abitanti/km².
La popolazione si concentra dove clima e territorio sono più favorevoli. Per questo in Europa sono presenti
aree molto popolate e altre semidisabitate: si va dai 3 abitanti per km² dell’Islanda, dove il clima è molto
rigido, ai 394 dei Paesi bassi, dove troviamo un clima temperato e un territorio pianeggiante.
5.5. Europa: regioni, stati, insediamenti
Non esiste alcuna convenzione geografica per quanto riguarda la suddivisione dell’Europa in
regioni, ma la seguente mappa ne rappresenta, comunque, l'idea più comune.
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Europa occidentale: in rosso;
Europa centrale: in azzurro;
Europa orientale: in arancione;
Europa settentrionale: in viola;
Europa meridionale: in verde.
Insediamenti europei
Gli insediamenti sono i luoghi abitati dall’uomo. Gli insediamenti più importanti sono le città.
Il territorio dell’Europa è costellato di centri urbani. In effetti il 70% della popolazione europea vive
in città.
L’Europa illuminata: le luci corrispondono alle città
Le città svolgono funzioni:
1. residenziale: case in cui abitare;
2. politica-amministrativa: organismi per governare e amministrare la città (consiglio
comunale e uffici amministrativi)
3. economica e commerciale: negozi, banche, uffici;
4. educativa-sociale: biblioteche, ospedali, scuole e servizi per i cittadini.
Le città inoltre hanno diverse piante:
1. A scacchiera, di origine romana.
Esempio. Pianta a scacchiera di Cuneo: le strade sono dritte e si incrociano con angoli retti. Le città con questa
pianta sono cresciute sullo schema degli antichi appartamenti romani.
2. A raggiera, di origine medievale.
Esempio. Pianta a raggiera di Milano: le strade si diramano come i raggi di una ruota dal centro alla periferia
e incrociano altre strade che formano degli anelli intorno al centro, derivanti dalla costruzione di mura
sempre più ampie)
3. Lineare: sulle coste.
Esempio. Pianta lineare di Genova: la città si snoda lungo la costa.
Esercizio
Cerca su Internet le vedute dall’alto di Amsterdam, Marsiglia e Londra e le loro piante e riconoscine le
tipologie.
Ciascuna città ha un proprio sviluppo. Si parla di:
1. Metropoli: grande città circondata da numerosi centri minori, dipendenti da essa.
Esempio: Milano e il suo hinterland; Parigi e Londra, le città più grandi d’Europa.
2. Conurbazione: territorio in cui sono presenti molte città di dimensioni medio-grandi,
strettamente collegate tra loro, senza che una prevalga sulle altre
Esempio: conurbazione padana (tutte le città italiane della Pianura padana); conurbazione
inglese (da Londra a Edimburgo); conurbazione della Ruhr in Germania (Dortmund,
Düsseldorf, Bonn, Colonia); conurbazione olandese (Amsterdam, Aia, Rotterdam, Utrecht).
3. Megalopoli: area vastissima fortemente urbanizzata, anche oltre i confini di uno Stato, con
più conurbazioni a breve distanza. L’unica megalopoli europea è la Banana Blu, detta così
per la sua forma ad arco, che raccoglie 50 milioni di abitanti e comprende le conurbazioni
europee.
In Europa prevalgono città medio-grandi, in Italia invece medio-piccole con l’eccezione della
conurbazione padana.
Approfondimento: I problemi delle città
Diversi possono essere i problemi delle città: dal pendolarismo e inquinamento fino alla creazione di
quartieri dormitorio.
Pendolarismo: ogni mattina decine di migliaia di persone si spostano dalle periferie e dai paesi verso le
città, per motivi di lavoro o di studio, causando traffico, smog, mezzi pubblici sovraffollati, ecc.
Inquinamento dell’aria: in città l’inquinamento è dovuto al traffico dei veicoli ma anche al riscaldamento
degli edifici. Come conseguenza si ha anche un aumento della temperatura.
Solitudine e disuguaglianze: spesso è evidente la differenza tra quartieri ricchi, del centro, e quartieri
periferici, poveri e senza servizi. Ne sono un esempio le banlieue francesi, aree periferiche delle grandi città,
spesso degradate, dove la qualità della vita è molto bassa.
Per ovviare ai problemi delle città, dalla fine degli anni ’80 è andato affermandosi il concetto di città
sostenibile, cioè di una città che possa svilupparsi in armonia con l’ambiente, riducendo l’inquinamento (ad
esempio usando le energie rinnovabili e migliorando la qualità degli edifici), limitando il traffico
(incentivando il trasporto pubblico) e aumentando le aree verdi.
Il bosco verticale, torre residenziale inaugurata a Milano nel 2014
Breve panoramica delle forme di governo degli Stati europei
Lo Stato è costituito da tre elementi: popolo, territorio e sovranità. Si definisce, infatti, come
l’organizzazione di un popolo che vive in un territorio e ha poteri detti sovranità.
In Europa ci sono 48 stati indipendenti.
Uno Stato ha tre poteri: legislativo (fare le leggi: spetta al parlamento), esecutivo (far eseguire le
leggi: spetta al governo), giudiziario (far rispettare le leggi: spetta alla magistratura).
Ogni stato europeo ha una forma di governo sua propria. Prevalgono le repubbliche.
Le repubbliche possono essere parlamentari (come in Italia), dove la maggior parte dei poteri è
esercitata dal Parlamento, o presidenziali (come in Francia), in cui il Presidente possiede ampi poteri
politici.
In Europa ci sono anche monarchie costituzionali: il re svolge solo una funzione rappresentativa e il
potere politico è esercitato dal Parlamento eletto dal popolo (come in Spagna e Gran Bretagna).
5.7 L’Unione Europea
L'Unione Europea (abbreviata in UE) è un'organizzazione di carattere sovranazionale che
comprende 28 paesi indipendenti e democratici del continente europeo. La sua formazione sotto il
nome attuale risale al trattato di Maastricht del 1992.
Il trattato di Maastricht ha previsto anche l’introduzione della moneta unica, l’euro, in una serie
di tappe. L’euro è entrato in circolazione nel 2002 e attualmente è adottato da 19 dei 28 stati.