Giornalino n1
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Giornalino n1
G&G GIORNALE & GIOVANI Numer o 1 Liceo delle Scienze Sociali “Fortunato Fedele” - AGIRA (EN) Cari ragazzi, quest’anno stiamo riprendendo un’attività sperimentata positivamente un po’ di tempo fa, scommettendo sulla vostra creatività e sulla vostra disponibilità. Si tratta di un’iniziativa che richiede il vostro coinvolgimento diretto, che vi rende protagonisti, che dà voce al vostro mondo e ai vostri pensieri. Lo scopo è quello di stimolare le vostre capacità comunicative e il vostro spirito critico, attraverso una lettura più attenta della realtà che vi circonda. E, inoltre, perché non dare risalto alle iniziative della nostra scuola, cogliendone non solo la validità, ma anche le carenze? Migliorare e migliorarci continuamente deve essere sempre il nostro obiettivo! Accanto alla pagina dedicata alle cronache scolastiche, abbiamo previsto tante altre sezioni, che vanno dall’attualità all’angolo del divertimento, dalla pagina culturale a quella artistico-creativa. Ognuno di voi troverà sicuramente l’ambito più congeniale per esprimersi e per comunicare agli altri esperienze e conoscenze e dovrà scommettersi, abbandonando ogni insicurezza, per fare emergere le risorse nascoste, le capacità espressive e comunicative. Il successo di questa iniziativa dipenderà dal vostro entusiasmo, dalla capacità di sentirvi protagonisti del processo di formazione e di crescita, dalla disponibilità ad interagire positivamente con gli altri nella realizzazione di un progetto comune. Auguri, ragazzi! I docenti della Redazione Apr i l e 2009 Insieme in Europa con Comenius Il nostro viaggio in Svezia di GIULIA CONTINO e FEDERICA MOSCHITTA Abbiamo letto da qualche parte che “un viaggio rimane nella mente di chi l’ha vissuto e in quella di chi ha voglia di ascoltarlo”. Per questa ragione non scorderemo mai l’esperienza fatta all’inizio di quest’anno scolastico. È proprio bello viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse! Questa opportunità l’abbiamo avuto con il Progetto Comenius “Roots and Wings “, al Il gruppo italiano quale abbiamo partecipato assieme al nostro Dirigente Prof. Antonio Diblio e alle insegnanti di lingua straniera Prof.ssa Maria Cancelliere e Prof.ssa Milena Gagliano. Per chi non lo sapesse, il progetto consiste in scambi culturali finalizzati alla conoscenza del mondo scolastico e degli aspetti artistico- culturali di alcuni paesi europei quali la Spagna, il Belgio, la Germania, la Polonia, la Finlandia, la Svezia e l’Italia. Un viaggio A questo punto speriamo che voi vogliate ascoltarci, per condivirimane nella dere con noi la magia di quel novembre freddo e umido, caloroso e mente di chi l’ha accogliente, profumato di zenzero e cannella, come solo in Svezia vissuto e in quella si può trovare. Sì, è vero, è un po’ troppo poetica questa descriziodi chi ha voglia di ne, ma per noi è stata veramente un’esperienza stupenda, forse ascoltarlo. perché era la nostra prima volta all’estero, forse perché è bello conoscere gente nuova, simpatica, ospitale, forse perché è davvero (Continua a pagina 2) Difendiamoci Emergenza dall’incubo del ...donna sabato sera…!!! La palestra è Mettiti alla per tutti?! prova! di Viviana Manuele e di Laura Laganga Senzio Venusia Tuttobene a pag. 3 a pag. 4 di Maria Raccuglia a pag. 5 Gioco/quiz pag. 11 Fortunato Fedele: chi è costui? fu docente alla facoltà di medicina all’Università di Palermo. Di lui non si Vi siete mai chiesti perché il nostro Liceo hanno molte notizie ma di certo si sa che è stato intitolato a Fortunato Fedele? Beh, morì a Palermo nel 1630. Agira reclamò la Agira è stata la “patria” di molti salma che, in seguito, venne seppersonaggi illustri che hanno pellita nella Chiesa di Santa contribuito alla storia e alla culMaria degli Angeli. Per rendertura di tutto il mondo; in partigli onore l’Università di Palermo colare, Fortunato Fedele è stato gli ha fatto erigere un busto considerato, insieme a Gian Fimarmoreo nell’atrio della sede lippo Ingrassia (personaggio centrale, mentre Agira gli ha illustre regalbutese), il padre intitolato una piazza, una via e della medicina legale. Nato nel il nostro Liceo delle Scienze So1550 nell’antica Argirò, Fedele ciali. Fortunato Fedele di MARIANNA CONTI PAGINA 2 Cronaca di Istituto AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Quando recitare “rima” con amare Teatro in lingua a Gela Questa artistica rappresentazione fa trasparire la pittorica intenzione di Come ogni anno ecco realizzarsi sotto colorare, con i pennelli della carità, i i nostri occhi la spettacolare rappre- volti dei bambini africani. Chi partecisentazione artistico-musicale del CE- pa a questo progetto lo fa con intenzioSMA (Centro Giovanile Musica e Ar- ni benefiche, facendo proprio il princite) di Gela, che quest’anno in data pio di Cristina Fazzi secondo cui “la 13/3/2009 ha messo in scena lo spet- vita non è vita se non donata agli altacolo in lingua inglese tri”. Il gruppo CESMA ha “The Lion King” per aiutare quindi “adottato” i progetti le missioni africane. del medico ennese con la voLa storia rispecchia l’eterna “La vita non è glia di mettere a servizio la lotta tra bene e male di fasua professione per i bambini vita se non è volistica memoria, la tradello Zambia. I proventi dello donata agli volgente storia del piccolo spettacolo vengono devoluti altri” Simba che dovrà crescere al Mayo-Mwana Project per sostituire il padre nella (Progetto di prevenzione e lotta contro il maligno Scar. cura della madre e del bamDi FRANCESCO PISTONE Un momento dello spettacolo “The Lion King” bino). Gli obiettivi del progetto teatrale sono di mettere gli studenti a contatto con la lingua straniera, coinvolgere la globalità emotiva e razionale degli studenti creando motivazione e fiducia nelle proprie capacità. Questo è il caso di dire: ”quando recitare rima con amare”. Grazie, Diodoro! di ARIANNA FISICARO Caro diario, Mi è sembrato di vedere Demetra, madre di Kore, dispeieri, 17 Novembre, rarsi, chiedere aiuto, cercare in ogni angolo la figlia, fino ci siamo recati a a quando il padre Zeus, impietosito, concede che Kore Enna, per assistere possa vivere sei mesi con lei e sei mesi con il marito. Anad una seduta del che ad occhi aperti non ho potuto non constatare il fascino Consiglio provin- di questo luogo ricoperto di fiori. Non a caso, secondo il La Rocca di Cerere ciale. In mattinata racconto del mio illustre concittadino Diodoro, Kore aveva abbiamo visitato la Rocca di Cerere. E’ un luogo veramen- scelto questo posto incantevole come rifugio per la sua vita te spettacolare, altissimo, immerso tra monti e pianure, di vergine fanciulla. posto al centro dell’isola, tanto da essere definito da Dio- Caro diario, quest’anno con il progetto “Alla scoperta dedoro Siculo “l’ombelico della Sicilia”. gli illustri agirini”, ho appreso che AgiGrazie a lui ho potuto volare con ra ha dato i natali a questo grande sto“Enna, ombelico l’immaginazione. Ho chiuso gli occhi e rico vissuto nel I° secolo a.C. e, leggendo per un attimo mi è sembrato di vedere qualche passo della sua opera, ho capito della Sicilia” una bella fanciulla, Kore, dai capelli la ragione della presenza della statua (Biblioteca Storica - Diodoro Siculo) biondi e dalle candide vesti, raccogliere di Ercole in Piazza Fortunato Fedele e fiori, ignara di quanto stesse per accadedelle denominazioni delle vie Diodorea re. Ed ecco all’improvviso emergere dalle viscere della ter- e Ercolano. Sono contenta perché questo progetto contira un uomo anzi un dio, Plutone, su un cocchio trascinato nuerà anche negli anni futuri per farci conoscere altre da cavalli bruni, rapire la fanciulla e sprofondare di nuo- figure significative di Agira.Veramente mi sento orgogliovo sotto terra. sa di essere nata nella città di Diodoro, terra di miti!! Insieme in Europa con Comenius (Continua da pagina 1) bizzarro vedere i proff. come compagni di viaggio. Comunque, non staremo qui ad elencarvi tutto ciò che è successo, sarebbe pesante e annoierebbe! Vorremmo solo raccontarvi quei momenti piacevoli, quando quasi ogni sera ci riunivamo a casa di qualcuno per mangiare patatine e caramelle e divertirci. Magari non è niente di così eccezionale tutto ciò visto dall’esterno, ma per noi è importante ricordare ogni singolo particolare….soprattutto per non dimenticare mai che, anche utilizzando un vocabolario essenziale, è possibile comunicare con i coetanei perchè l’amicizia non ha confini !!!! E poi che altro dire di questa esperienza, se non il fatto che è un qualcosa di fantastico, che riesce a insegnarti molte cose, quali la tolleranza e la disponibilità nei confronti degli altri e del loro modo di essere. Inoltre ti aiuta ad imparare e ad affinare una lingua di importanza mondiale come l’inglese, a divertirti mentre visiti posti nuovi e gente con modi di vivere molto diversi dai nostri. Questo viaggio magnifico è stato per noi un momento di crescita e ci dispiace soltanto che la possibilità di compierlo sia stata limitata a pochi alunni. AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Cronaca di Istituto PAGINA 3 Emergenza... donna Incontro con l’Associazione Thamaia di LAURA LAGANGA SENZIO Da poco è trascorso l’8 Marzo, giornata internazionale della donna, o più comunemente designata come grande cena fra amiche e soprattutto visione orrenda di tristi spogliarelli. E’ proprio vero che l’8 Marzo (giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne) è diventato solo un ricordo. Tutte ci affanniamo a pensare che la donna abbia veramente conquistato la “parità”, mentre in realtà si sta verificando un vero e proprio regresso, tra violenze bestiali e sfruttamenti di ogni tipo. Non bisogna andare lontano, basta ascoltare un qualsiasi telegiornale e avere voglia di cambiare canale perché sempre più frequenti sono i casi di violenza che le donne subiscono; e tutto ciò accade non solo alle donne comuni, anzi alle ragazzine, ma anche alle donne di successo. L’ultimo caso clamoroso è quello della pop-star Rihanno, ritratta con la faccia disfatta di pugni, alla vigilia della notte di Grammy dove avrebbe dovuto esibirsi, da parte del fidanzato Chris Brown, che paga 50 mila dollari ed esce di prigione. C’è da dire che dietro le botte vi è quasi sempre un consumo prepotente di “sostanze”. E’ il motivo conduttore del Terzo millennio: di qualcosa bisogna pure abusare…. altrimenti si è fuori! Ma la violenza prima di trasformarsi in pestaggio è anticipata dalla violenza psicologica. A far luce sul suo significato, due psicologhe dell’Associazione Thamaia di Catania, hanno tenuto due incontri presso il Liceo delle Scienze Sociali di Agira, rispettivamente il 9 e il 16 Marzo u.s.. Quest’anno la nostra scuola ha deciso di rendere omaggio alle donne, non regalando la classica L’incontro con l’esperta dell’Associazione Thamaia mimosa, ma offrendo la possibilità di poter affrontare il tema della violenza sulle donne con due esperte che ci hanno chiarito le idee, e che attraverso l’interazione con gli studenti, hanno precisato che è violenza tirare i capelli, uno strattone, lo schiaffo dato per rabbia e tanti altri gesti all’apparenza innocui e normali. Ma come dire: la violenza non è mai troppa. Dai due incontri è emerso che il dato più allarmante è il gran numero di casi di violenza domestica. Molto spesso è il marito che picchia la propria moglie, e sempre senza nessun motivo valido… L’appuntamento con le psicologhe è stato inoltre anticipato da un ulteriore incontro curato dai docenti Brex, Cittadino e Lambusta, che, attraverso delle diapositive, ci hanno permesso di ripercorrere le tappe fondamentali del percorso che la donna ha compiuto durante i secoli dal punto di vista sociale e giuridico. Avviciniamoci alle Istituzioni Visita degli studenti alla Provincia di SIMONA STANCANELLI Giorno 27 Novembre u.s. noi studenti delle classi prime e seconde dell’Istituto Superiore “F. Fedele” di Agira, nell’ambito del progetto “I giovani e le istituzioni”, ci siamo recati ad Enna per assistere ad una seduta del Consiglio Provinciale. L’attività è stata preceduta da lezioni preparatorie tenute dai professori di Diritto, Storia e Italiano, che ci hanno esposto e spiegato cos’è una provincia, quali sono gli organi che la compongono e come si svolge una seduta del Consiglio provinciale. L’esperienza fatta ci ha resi più consapevoli dell’importanza che questa istituzione ha per la vita della nostra comunità. Il progetto ci porterà nei prossimi anni scolastici a conoscere anche le altre istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo, per superare l’indifferenza con la quale spesso noi giovani guardiamo alla politica e renderci cittadini più consapevoli. Vittoria di Alessandro nella corsa campestre provinciale e regionale, è arrivato Ancora un prestigioso alla vittoria naziosuccesso per le attività nale. La gara si è motorie della nostra svolta a S. Mauriscuola. La marcia sporzio d’Opaglio (No) tiva di Alessandro Scarsul lago d’Orta. dilli, della classe V sez. Alessandro ha A, si è conclusa sul maspercorso i 1700 mt simo gradino del podio in 6’ e 47’’, precenella corsa campestre, La premiazione dendo di oltre 20’’ categoria speciale. Il nostro compa- il secondo classificato. La premiaziogno, dopo aver superato le selezioni ne è avvenuta nella suggestiva piazCLASSE V SEZ. A za di Orta S. Giulio, alla presenza di miss Piemonte, del campione del mondo di canoa e delle autorità locali. Grande soddisfazione da parte dell’insegnante A. Millauro, che lo ha preparato ed ha potuto seguire l’emozione di Alessandro in queste nuove esperienze (viaggio in aereo, alberghi, giro in barca sul lago e visita di luoghi incantevoli quali il lago Maggiore). Per sottolineare la grande soddisfazione abbiamo organizzato una festa a scuola. PAGINA 4 I giovani dicono la loro … AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Il diritto allo studio appartiene ancora a tutti? di ROBERTA RANDIS Dinanzi ai cambiamenti in atto nella scuola, mi chiedo se abbia ancora un senso l’articolo 34 della Costituzione che recita che ”La scuola è aperta a tutti”… e che ”Tutti sono uguali di fronte all’istruzione”. Oggi, per certi aspetti, siamo di fronte ad una situazione simile a quella verificatasi 40 anni fa. Nel 1968 infatti scoppiò una rivolta contro le istituzioni scolastiche. Milioni di studenti, affiancati da genitori e docenti, occuparono scuole, università, per ottenere quei diritti, riconosciuti successivamente nei decreti degli anni ’70. E’ un po’ quello che, con le dovute differenze, è accaduto in Italia nell’autunno scorso, in seguito al Decreto-legge n°137 del 2008 del mini- stro dell’istruzione Gelmini. Il ministro dell’economia Tremonti, per far fronte alla crisi economica dell’Italia, ha proposto dei tagli, rivolti, principalmente, alle scuole. Allora ci si chiede: cosa accadrà? Perché la crisi dobbiamo pagarla noi? Perché non tagliano gli stipendi dei parlamentari e riducono gli sperperi del denaro pubblico? Con l’introduzione del maestro unico nella scuola elementare, molti insegnanti precari perderanno il loro posto di lavoro. Quale sarà il loro futuro? Come manterranno le loro famiglie? Per non parlare poi delle conseguenze che si avranno nei confronti dei bambini diversamente abili. Con la drastica diminuzione delle ore di insegnamento specializzato di sostegno, i bambini con handicap non avranno modo di poter progredire. Rimarranno sempre con i loro problemi. Questa per noi studenti è “discriminazione”. Inoltre, la riduzione dei finanziamenti alle università e la possibilità della loro trasformazione in fondazioni, significa mortificare la ricerca e i talenti e favorire la privatizzazione. E poi, andando al di là della stessa riforma, che dire del costo dei libri e delle tasse universitarie’? Non è assolutamente accettabile che solamente chi sta bene economicamente può avere riconosciuto, di fatto, il diritto allo studio. Difendiamoci dall’incubo del sabato sera...!!! nile esistenza, i nostri progetti, i nostri affetti… e quelli degli altri. Non ne vale la pena, visto Il sabato sera… beh…. è il giorno che i giovani attendono per libe- che è impossibile tornare indietro…. rarsi da tutte le tensioni, le noie e le fatiche accumulate nel corso Un’ultima considerazione: andiamo piano! della settimana… Però è proprio questo il giorno in cui succedono La vita è un soffio!!!. numerose stragi all’uscita di discoteche e pub, conseguenze di “bravate” causate da fumo, alcool, droga, ma soprattutto dalla voglia che hanno i giovani di provare emozioni nuove e forti e di supeDecidi: rarsi a vicenda! o bere … Il vero problema sta ne fatto che noi giovani non sempre ci rendiao guidare! mo conto che la vita va vissuta sapendo che a tutto c’è un limite, e che non possiamo mettere a rischio la vita degli altri o la nostra soltanto perché vogliamo vivere un momento di “trasgressione” Quindi proviamo a cambiare questo modo di concepire la vita e il divertimento, perché in pochi secondi distruggiamo la nostra giovadi VENUSIA TUTTOBENE e VIVIANA MANUELE Emergenza alcolisti minorenni di FABIOLA VIRZI’ Vendere bevande alcoliche ai minori di 16 anni in Italia è proibito. Per evitare le numerose stragi causate dall’abuso di alcool, è stato proposto l’innalzamento fino ai 18 anni. Tuttavia noi ragazzi troviamo lo stesso il modo per bere alcool, basta avere qualche amico maggiorenne per farsi acquistare bevande alcooliche oppure trovare rivenditori che vendono alcolici ai minori senza controllarne l’affettiva età. Se ci guardiamo intorno vediamo che i giovani devono e molti di loro si ubriacano. Infatti, se attraverso la piazza accanto al mio liceo, gli studenti chiacchierano, ridono con in mano la bottiglia di birra o, ancor peggio, di alcolici più forti. Infatti i dati ci dimostrano che tra gli 11-15enni, uno su 5 è un consumatore a rischio; tra i 16-17enni invece 14 su 100 bevono secondo modalità rischiose. Inoltre fra le ragazzine di 11-15 anni, al di sotto dell’età legale per bere, la quota a rischio (16,8 %) supera la media nazionale fra le consumatrici (7,8 %). La nostra domanda è: “Perché questi ragazzi cercano l’alcool?”. Il motivo è molto semplice: cercano a tutti i costi lo “sballo”, cioè divertirsi senza pensare a niente e perdere consapevolmente coscienza di sé. Adesso tutti noi ci dovremmo chiedere: come possiamo fermare questo fenomeno? Lottare a fondo contro l’alcolismo è un dovere di tutti perché la società ne subisce le conseguenze. E’ importante la prevenzione, ovvero educare noi giovani ad un uso responsabile della libertà e a capire quali sono i veri valori della vita. AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 I giovani dicono la loro ... PAGINA 5 Il fine-vita: a chi spetta decidere? Aspettando... il testamento biologico di STELLA SCRAVAGLIERI Prendere delle decisioni, a volte, sembra facile. Chi ha chiaramente capito cosa vuole per il proprio futuro,cosa si aspetta dalla vita, “DECIDE”. Se va male può rifarsi, può provare e riprovare, rimettendosi sempre in gioco. Ma decidere per gli altri è semplice? E con quale diritto lo facciamo? Di recente si è discusso molto sul caso di Eluana , la ragazza che da 17 anni viveva in uno stato vegetativo permanente. Il padre della ragazza da molti anni ha portato avanti una battaglia giudiziaria per ottenere l’autorizzazione alla sospensione dell’alimentazione artificiale, dichiarandosi convinto (confortato anche dal racconto di un’amica di Eluana) che la figlia, se avesse potuto autodeterminarsi, avrebbe fatto tale scelta. I Medici , dopo la sentenza dei giudici, hanno seguito un protocollo per la sospensione dell’idratazione ed Eluana. dopo 4 giorni, si è spenta! Non sappiamo se abbia sofferto, o quanto abbia sofferto. Non sappiamo se ancora in lei ci fosse una speranza di vita. Il caso Englaro ha dato vita ad accese discussioni e a pareri molto contrastanti: l’Italia si è divisa tra i sostenitori del diritto all’autodeterminazione e alla facoltà di accettare o meno terapie che prolungano artificialmente la vita del paziente e coloro che, invece, affermano che nessuno ha il diritto di interrompere la vita, che comunque vale la pena di essere vissuta. L’oncologo Umberto Veronesi da tempo si batte per il riconoscimento legale del testamento biologico. Di recente abbiamo assistito ad una svolta: il Vaticano e la CEI si sono dichiarati favorevoli al disegno di legge secondo il quale si può rifiutare o accettare l’intervento medico quando si presenta come “accanimento”. Ecco che si apre uno spiraglio di dialogo tra laici e cattolici. Tutti concordano sulla necessità di una legge sul testamento biologico, perché è giusto che ogni malato possa decidere in stato di lucidità della propria vita I giovani leggono il Vangelo di GRAZIELLA GAGLIANO Quest’anno, in preparazione alla Pasqua, il parroco dell’Abbazia, Padre Silvio Rotondo, ha proposto agli studenti delle scuole di Agira la lettura dei quattro Vangeli. Con alcuni giovani giorno 19 marzo u.s. abbiamo letto i brani più significativi del Vangelo secondo Giovanni, dedicando una particolare attenzione a quelli riguardanti gli eventi della Settimana santa. La lettura è stata accompagnata da proiezioni di diapositive sulla vita di Gesù insieme ad un sottofondo musicale, preparati dal prof. Giuseppe Secondo. Il Prologo è stato brevemente introdotto e poi letto dal prof. Salvatore Longo. Noi giovani abbiamo prestato la nostra voce per una lettura “non frettolosa” ma pacata e attenta dei singoli brani, attraverso la quale è stato possibile cogliere la profondità dell’insegnamento di Gesù trasmessoci da Giovanni. E’ stata un’esperienza che ci ha aiutato a capire maggiormente la Parola di Dio e la sua attualità per gli uomini del nostro tempo e ci ha permesso di renderci disponibili agli altri, favorendo tale comprensione anche in quanti sono venuti ad ascoltarci. La palestra è per tutti?! di MARIA RACCUGLIA Nella vita la diversità è un tratto distintivo di ogni persona, tuttavia la diversità, spesso, si traduce in vero e proprio svantaggio. Nella nostra scuola, ad esempio, manca una palestra, luogo molto importante non solo per le persone “normali” ma anche per noi diversabili. Per sopperire a questa carenza, l’educazione fisica si svolge nella palestra comunale di Agira, che si trova all’uscita del paese. A questo punto penserete: “Avete comunque una palestra, dunque cosa volete”? Beh, questo crea un enorme disagio perché non sempre è disponibile il servizio di trasporto per le persone normali, figuriamoci per le persone con difficoltà motorie. Allora, pongo una domanda a chi ha competenze nel settore dell’edilizia scolastica: “Pensate che impedire l’accesso alla palestra ai diversabi- li non sia una grande lesione dei loro diritti?”. Praticare lo sport non è solo correre, giocare... ma anche un modo per scaricare le tensioni, socializzare e, per i diversabili, ha anche una funzione terapeutica. Bisogna inoltre dire che il disagio dei diversabili non deriva soltanto da ostacoli materiali e barriere architettoniche, ma anche da problemi di natura psicologica, causati da coloro che manifestano atteggiamenti che non esprimono solidarietà e comprensione verso chi, come noi, ne ha più bisogno. PAGINA 6 I giovani dicono la loro ... AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 E’ utile il 5 in condotta? di ANGELO D’AQUINO Sempre di più i ragazzi adottano atteggiamenti indisciplinati a scuola. Ciò ha fatto scattare il campanello dall’allarme che ha portato all’introduzione del voto in condotta come elemento determinante per l’ammissione alla classe successiva. Così si è stabilito che con il 5 in condotta si boccia. Questo voto si rischia se si è assunto un atteggiamento irrispettoso nei confronti dei compagni e del personale scolastico, se non vi è una frequentazione assidua ai corsi, se non si rispetta il patrimonio scolastico e non si osserva il regolamento d’istituto. Questo ha determinato un malcontento fra la maggior parte di noi giovani, specialmente nel meridione dove si è registrato il maggior numero di ragazzi con il voto negativo in condotta. Ma il problema della disciplina a scuola non riguarda la singola marachella saltuaria che uno studente può commettere, ma il costante ripetersi di comportamenti non socialmente condivisi che disturbano l’attività didattica. È una questione complessa, da sempre dibattuta in campo educativo, che deve essere affrontata dal primo inseri- mento del bambino nell’ambiente scolastico. Il modo di affrontarla varia in relazione all’età dei ragazzi, alla condizione sociale di appartenenza, alle motivazioni e agli interessi. Secondo me, il compito degli insegnanti non è soltanto quello di trasmettere delle conoscenze, ma anche quello di costruire all’interno della classe un contesto che favorisca lo sviluppo di comportamenti di autodisciplina. Il problema della disciplina a scuola non si risolve ricorrendo ad interventi, come le sospensioni, ma adottando dei percorsi educativi che vedano coinvolti sia gli studenti che gli insegnanti, i dirigenti e le famiglie. Per esempio si potrebbe ricorrere ad organizzare delle riunioni, guidate da persone competenti, come psicologi, per far integrare il ragazzo nel contesto classe nel miglior modo possibile, per capire quale siano le difficoltà e i bisogni del ragazzo. Quindi, a mio parere, il voto in condotta serve solo per poter gratificare i ragazzi meritevoli, ma non risolve il problema di indisciplina e di violenza che dilaga nella scuola. La nuova generazione di “dodicenni”: sesso, droga e bramoso desiderio di diventare “veline” di ALESSIA CORSARO e FEDERICA MOSCHITTA grande?» mettono al primo posto: “Voglio fare il «personaggio famoE dai, diciamo come stanno le cose so»”. E fino a qui non sarebbe una scosulle nuove dodicenni! Di mini- perta sensazionale,come tutti,da piccoveline con mezza riga nel “di die- li,è normale pensare di voler fare la tro”al vento, occhiali che coprono ballerina o quant’altro. zigomi e fronte, scollature che metto- Il problema però è che, tolta questa no in risalto un seno acerbo ed inno- aspirazione, rimane il vuoto! Al secondo posto delle preferenze delle bambine cente se ne vedono tutti i giorni. Solitamente questa tipologia di bam- c'è, infatti, un disarmante: «Non lo bina (perché di questo si tratta) è so». Ora (e mi rivolgo ai “grandi”) non accompagnata da un coetaneo precipitatevi a fare le stesse domande con jeans sotto il sedere e quell’aria alle vostre figlie, ma almeno un dubbio da tamarro!! E tutte all’unisono: fatevelo venire. Non sono genitore, quindi sto parlando a vanvera; ma ... è “Mmazza, che figo!!”. Ma come siamo diventati!!!??? Basta possibile che il vedere vostra figlia in solo dare un’occhiata alle statistiche tenuta da “battaglia” per andare a fare (anche se non sto qui a elencarvi ci- un giro in centro o semplicemente per fre) per capire questa disastrosa si- andare a scuola, non vi faccia venire il sospetto che forse, a tuazione. Per esemquell'età, non è così pio, ad alcune donormale un perenne mande, quali: «Hai Vendere la propria personalità, atteggiamento sedutmai visto un tuo tivo e provocatorio? amico ubriaco? » essere vuoti dentro Naturalmente è ovoppure «conosci per essere solo apparenti? vio che oltre dei gequalcuno tra i tuoi nitori assenti e disatamici che ha fumatenti, la “colpa”di to una canna?» le risposte più frequenti sono affermati- tutto ciò, inutile dirlo, è dei modelli ve. E nella maggior parte dei casi, sbagliatissimi che questa società ci anche, i nostri ex-bambini hanno spiattella continuamente, soprattutto rapporti sessuali frequenti. E alla attraverso i mass-media (basti pensare domanda: «Cosa vuoi fare da quindi a quante ore stiamo davanti alla tv o navighiamo su Internet…). E mi chiedo adesso:”Raga’,ma siamo sicuri che la vera ‘moda’ sia questa?! Cioè… vendere la propria personalità, essere vuoti dentro per essere solo apparenti!??“. Non sono una sostenitrice della teoria "torniamo ai tempi dei babbi innocenti", però facciamo anche vivere un'adolescenza normale a queste ex-bambine e exbambini. Diciamo anche che la ricetta è facile: essere semplicemente se stessi, non banali e stupidi. Inseguire a tutti i costi modelli non è vero che rende trendy, ma, al contrario, fa diventare conformisti! AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 I giovani dicono la loro ... PAGINA 7 Il potere della televisione: siamo veramente liberi? di VALENTINA CUCCHIARA Oggi è difficile descrivere tutti i cambiamenti che la televisione ha determinato sulla vita personale, sociale, politica. Infatti ha portato un mutamento sostanziale nelle abitudini, negli orari, nel modo di occupare il tempo libero, nelle scelte, negli acquisti e nel modo di stare insieme. In famiglia si sta vicini anche molte ore, ma con il televisore acceso c’è ben poco tempo per parlare. Le strade della città si svuotano quando viene trasmessa qualche importante partita internazionale di calcio, per riempirsi subito dopo di sportivi e tifosi inneggianti alla vittoria. Anche in politica la televisione ha provocato un cambiamento di usi e costumi: i comizi in piazza sono sempre più sostituiti dai dibattiti televisivi, persino le elezioni sono condizionate dalla televisione. Essa, cosi come la radio, trasmette messaggi praticamente a ritmo continuo, infatti la televisione è diventata il più potente mezzo di persuasione. Entrando nelle case, con il suo flusso continuo di notizie e informa- zioni, grazie alla forza delle immagini, essa agli spettatori esempi e modelli di comportamento. Ogni protagonista dei programmi televisivi diventa un modello da imitare nel modo di vestire, nel linguaggio, negli atteggiamenti. Soprattutto la televisione abitua tutti a pensare nello stesso modo, secondo le mode e il gusto correnti. Tutto ciò genera conformismo, cioè tutti si comportano allo stesso modo secondo certi modelli. Per fortuna la televisione ha anche una grande utilità, perchè con le sue informazioni, i suoi documentari permette di conoscere, di aggiornarsi, di arricchirsi culturalmente. La televisione però non è né utile né nociva, ciò che la rende positiva o negativa dipende dal modo con cui viene guardata,dalla capacità di scegliere un programma piuttosto che un altro e di discutere ciò che si vede oppure no. Accendiamo la televisione: ecco soap a tutte le ore, reality in cui i concorrenti devono dimostrare di sa- per fare qualcosa oltre che dormire, mangiare, sopravvivere. Ragazzi se continuiamo a guardare questi programmi andiamo a finire col non distinguere la verità dalla finzione. Dobbiamo stare attenti: una cosa è guardare la vita degli altri dal buco della serratura, un’ altra guardarla dallo schermo della tv. Sembrerebbe la stessa, ma non lo è! La televisione è come un “farmaco”: preso nelle dovuti dosi fa guarire, ma quando si abusa provoca degli effetti collaterali! Quindi usiamola con intelligenza!!!! Quando le ragazze non si comportano come tali... di ANTONELLA MARINO Lo stereotipo di tamarra Basta poco per finire nella categoria “tamarre”. Una frase infelice, un atteggiamento poco consono al luogo, una scollatura azzardata, una minigonna un po’ troppo mini… Nella top 4 troviamo le “inguaribili”, quelle che ce l’hanno nel sangue e di anno in anno, per questa loro indole indomabile, finiscono per essere canzonate da tutti. Ce ne sono tante belle, sexy e strabordanti sotto ogni punto di vista, supertruccate e con rossetti dai colori decisamente accesi, che forse stanno ad indicare il loro stato d’animo. Ma ci sono anche quelle meno belle e meno simpatiche, le “visionarie”, che tentano di apparire a tutti i costi, e che poi si rivelano tamarre dentro e fuori. Tamarro il look (con la “mercanzia” sempre esposta e cosce in vista), tamarre nei loro pseudo discorsi (se così si possono chiamare) e tamarrissime anche nelle loro relazioni che diventano dominio pubblico. Tuttavia prima potevano anche infastidire e ora, con la loro smania di protagonismo e visibili- tà, fanno quasi tenerezza. Nella categoria delle tamarre ma “inattaccabili” (in cui a volte io mi riconosco), ci finiscono tutte quelle di cui mai nessuno osa parlare male. Ragazze carine, interessanti e persino di buona famiglia che meritano qualche critica in campo di “fraseggio”. Con i loro ca… e va… e altri turpiloqui di questo tipo cadono nella volgarità e nel malcostume. Quindi, si consiglia una rivisitazione del loro vocabolario e una spruzzata di finezza e femminilità. Ma le peggiori di tutte sono quelle che hanno i soldi e se ne vantano e quelle che li hanno, ma fanno finta di no perché rende molto trendy, e quindi deridono gli altri perché non sono al loro livello. Comunque consigliamo a tutti quelli che si rispecchiano nella classifica di reimpostare nuovamente il loro posto all’interno della società e tentare di ricreare un’immagine di donna più consona al proprio essere. PAGINA 8 AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Pagina culturale La mia indagine (ipotesi sulla vita di San Filippo, “patrono d’Agira”) di CINZIA SAVOCA Assieme ad altri compagni di classe, durante i lavori di un laboratorio di storia, mi sono voluta mettere in gioco nella ricostruzione della vita del santo patrono del paese che mi ospita: San Filippo. Da persona inesperta mi sono cimentata nel difficile compito di “storico” avviando una mia indagine. Innanzitutto bisogna dire che la vita di San Filippo è conosciuta da due vite agiografiche quasi leggendarie. Poche, infatti, sono le notizie certe ricavabili dai due racconti, ma un dato è certo: San Filippo è un personaggio “storico” realmente esistito. Tuttavia dubito che le notizie sulla vita siano state riportate fedelmente. Ho letto i due documenti agiografici sulla sua vita in traduzione italiana. Il primo è stato scritto nel IX secolo dal monaco Eusebio, che si dice compagno del santo, che ne fa risalire la vita ai tempi dell’imperatore Arcadio (395-408 d.C.). Il secondo documento invece è stato scritto nel XIV secolo da Atanasio, vescovo di Alessandria, vissuto tra il III e il IV, per il quale San Filippo risalirebbe ai tempi dell’imperatore Nerone e sarebbe stato inviato ad Agira da San Pietro in persona. A mio parere, la storia più veritiera è quella scritta da Eusebio, secondo la quale San Filippo è un monaco proveniente dall’Oriente probabilmente figlio di un trace e di una donna romana, è un taumaturgo ed un bra- Statua di San Filippo vo esorcista. Verso il VII-VIII secolo, a seguito delle persecuzioni, molti monaci dall’Oriente fuggirono verso l’Occidente, tra cui, penso, San Filippo. Ad Agira cacciò i demoni e compì tanti miracoli che lo resero famoso nella Sicilia e in Calabria. Oggi San Filippo è diventato il patrono di Agira e le feste in suo onore si celebrano l’11 Gennaio, il 12 Maggio e il 12 Agosto. Pianeta Terra 2050: all’era primaria o insieme ai robot? dell’uomo e degli altri esseri viQuale sarà il nostro futuro? Una domanda a cui è diffici- venti. Se per le rispondere, se consideriamo che l’umanità sta cam- alcuni, nella biando: da una parte la salute della terra, dall’altra lo seconda metà sviluppo tecnologico. La Terra è in pericolo e ormai ha la del XXI secolo, febbre! Le nostre tanto attese estati saranno torride e le g r a n parte piogge si trasformeranno in alluvioni. C’è chi afferma dell’umanità si troverà senza acqua, sommersa dai mareche l’uomo si stia autodistruggendo, in quanto, a causa moti, colpita da disastri ambientali, per altri esperti, la della sua sfrenata voglia di potere, abbatte foreste e pro- Terra sopravviverà, poiché il clima sarà stabile e l’uomo duce inquinamento, senza pensare che, continuando su potrà convivere con robot umanoidi. Proprio lo sviluppo questa strada , in futuro non restarà che respirare la scientifico e tecnologico permette di allungare la vita del sabbia del deserto!! Stufe e termosifoni pianeta. È il caso della clonazione. Negli ultimi saranno presto inutili, poiché lo sviluppo anni, infatti, la ricerca genetica ha compiuto Tra 50-100 anni il nostro industriale, unito alla deforestazione, importanti scoperte nel campo della clonazione determinerà un aumento dell’effetto servicino di casa sarà l’uomo che permette la fabbricazione di clone (batteri, ra , che provocherà così il riscaldamento cellule, molecole, vegetali, animali, e successidi Neanderthal o globale!!! Inoltre la presenza di gas serra vamente anc he d ell’uomo) identici sta causando un ampliamento del buco conviveremo con i all’organismo da cui proveniva la cellula somadell’ozono. Gli anni passano e non resta tica. E chi non ci dice allora che tra 50-100 multirobot? quasi alcuna chance se non quella di anni il nostro vicino di casa sarà l’uomo di Neridurre l’uso di anderthal o l’Australopitecus? Sembra strano ma possibibombolette spray!! Un’ulteriore le! Per quanto riguarda i robot, soprattutto lo sviluppo preoccupazione è la fine tecnologico ha permesso di creare dispositivi elettronici dell’energia solare e automatici programmabili. Ciò renderà possibile la creadell’industria petrolifera, anche zione di nuove intelligenze artificiali? Possibilmente, un se si pensa che altre fonti di giorno ognuno di noi potrebbe diventare un’interfaccia di energia alternativa sostituiran- computer collegandosi direttamente ad internet attraverso no l’oro nero prima che venga il cervello. Pensate, potrebbe essere perfino possibile il completamente prosciugato. teletrasporto!! Nel futuro, in caso di calamità naturali, si Chissà , forse questo è soltanto potranno così salvare vite umane grazie all’utilizzo di Mulun ciclo della natura?! Ad ogni tirobot o sciami di robot, in grado di prevedere eventuali modo il nostro pianeta sta su- catastrofi. Il futuro è un vero mistero! Tuttavia l’idea di bendo dei cambiamenti, met- convivere con robot non è affatto spiacevole!! tendo a rischio la salute di ROSSANA RUGNONE AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Pagina culturale PAGINA 9 AGIRA: tesoro di opere d’arte poco valorizzate di FILIPPA PISTONE Agira, ricca di mito e di storia, si erge sul monte Teja a 824 metri sul livello del mare. Il suo nome sembra derivare dal greco AGYRION, che significa “argento” per delle miniere che si presume fossero nel suo territorio. In epoca medievale fu chiamata S.Filippo di Argirò o Argirione. La sua storia è testimoniata da moltissimi monumenti molto importanti. Il castello medievale, che dalla struttura esterna è databile al XIII secolo al periodo degli Svevi, è la testimonianza più appariscente. Nelle adiacenze, però, ben altro ancora è da scoprire. Solo negli ultimi mesi sono stati fatti degli scavi, che ci hanno restituito alcune strutture di laboratori, resti di ceramica risalente al VI sec. ed alcune monete della sua zecca, riconducibili al IV secolo a. C.. Agira è costellata da molte chiese risalenti ad epoche storiche diverse. Tra le tante Santa Maria Maggiore al XII sec. e Santa Margherita al XIII, la più grande della diocesi. La chiesa del monastero di San Filippo, che fino a pochi decenni fa veniva chiamato Abbazia di Santa Maria Latina di Gerusalemme, venne costruita probabil- mente nell’ VIII secolo d.C. Contiene molte opere d’arte, come il coro ligneo scolpito tra il 1818 e il 1822 dal palermitano Nicola Bagnasco e l’altra opera di grande valore artistico il quadro che raffigura la Madonna del Rosario con S. Domenico, S. Gaetano e S. Caterina, creato nella prima metà del XIII sec. Nella parte alta del paese sorge la chiesa del SS. Salvatore. Accanto ad essa è esistita una sinagoga, nella quale è stato ritrovato “il monumento forse più prezioso dell’ebraismo siciliano“ come lo definisce Nicola Bucarla al cui interno erano custoditi i rotoli della Toràh, che venivano ricoperti di pelliccia. E’ un ARON HA QODESH in pietra unico esemplare al mondo, datato intorno al 1450. Adesso si trova addossato nella parete interna della navata sinistra della chiesa del SS. Salvatore. Agira offre molto da visitare. L’amministrazione locale dovrebbe valorizzare maggiormente questi tesori, perché essi sono una risorsa per lo sviluppo turistico del paese. Dovremmo salvaguardare i beni culturali, perché, se non li preserviamo, rischiamo di perderli per sempre. Invi to alla lettura La dinastia di Ravenscar di B. T. Bradford di ALESSIA PISTONE Potere e denaro, passione e tradimento, ambizione e inganno, elementi del vivere quotidiano della società del terzo millennio costituiscono gli ingredienti di un affascinante romanzo ambientato agli inizi del ‘900, prima della grande guerra. L’autrice Barbara Taylor Bradford è una scrittrice di grande successo nata a Leeds in Gran Bretagna che attualmente vive a New York. Il romanzo “La dinastia di Ravenscar” ha inizio in una gelida mattina del 1904, nella bellissima villa di campagna di Ravenscar in Inghilterra. Quel giorno il destino dei Deravenel cambia per sempre, U L T I M I S S I M E perché Richard Deravenel, il padre muore in un incidente in Italia. La tragedia sconvolge tutta la famiglia. EUN PONTE PER IL FUTURO dward , il figlio diciannovenne, studente all’università di Alternanza scuola-lavoro per gli alunni diversabili Oxford, abbandona gli studi per prendere le redini della società finanziaria del padre. Ad aiutarlo ci sono il cugino Nell’ambito delle iniziative previste dal POF del nostro Neville, che nel tragico incidente ha anche perduto il Istituto per l’integrazione degli alunni diversamente padre e il fratello, e il migliore amico Will Hasling. In poabili, è stato avviato il Progetto di alternanza scuolaco tempo i tre giovani riescono a risollevare l’impero filavoro denominato “Un ponte per il futuro”. nanziario. Il progetto prevede, per ogni alunno, uno stage della duEdward, poco più che diciannovenne, è un affascinante rata di trenta ore, da svolgersi presso quattro aziende seduttore, oggetto del desiderio di tantissime giovani in(Euro Pane, Merceria “Mani di fata”, sala da parrucchieglesi. Al suo successo pubblico fa riscontro, però, una vita ra Seminara e Biblioteca comunale). privata assai complessa e frustrante derivante da una Durante questa attività, gli alunni avranno modo di acmadre fredda ed esigente, una moglie segreta, un’amante quisire competenze che saranno certificate alla fine del devota. loro corso di studi con gli esami di Stato e che saranno Ciò che più colpisce in questo romanzo è la crescita precospendibili nel mondo del lavoro. ce del personaggio, che da modesto studente diventerà un Obiettivo ultimo del progetto è l’agevolazione delle scelte abile uomo d’affari.Edward è il tipico esempio di self made professionali mediante la conoscenza e, per quanto possiman, freddo e insensibile. bile, la sperimentazione del mondo del lavoro. Il libro è molto interessante perché non si tratta dei soliti Questo il messaggio che la nostra scuola vuole lanciare: romanzi sentimentali, esso mescola la passione dell’amore “Apriamo i nostri occhi alle meravigliose diversità di proibito con l’ambizione e con lo sfrenato desiderio di sucquesto mondo, ricordandoci che la diversità non può escesso. Chi non ha un desiderio profondo e nascosto di amsere un elemento da tollerare piuttosto un bene da tutebizione e successo, che sarebbe disposto ad ottenere anche lare”. a costo di .. PAGINA 10 AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 Angolo della musica Musica: un pianeta da scoprire e valorizzare di GRAZIANO SCARDILLI “L’uomo nel cui cuore la musica è senza eco, che non si commuove ad un bell’accordo di suoni, è capace di tutto, di ferire, di tradire, di rubare (...) Non fidarti di lui, ascolta la musica!” Che cos’è la musica?!? È questa la classica domanda che molti giovani si pongono, molte volte senza saper dare una risposta. La musica è l’arte della generazione e della combinazione di suoni che, secondo determinate leggi fisiche, risposte fisiologiche e convenzioni formali, esprime e suscita uno stimolo fisico ed emotivo attraverso l’apparato uditivo. In tutte le sue forme, e, secondo gusti individuali, è un importante mezzo per sfogarsi e, soprattutto per gli adolescenti, una ragione di conforto, discussione ed un modo per conoscersi all’interno di un gruppo. Per questa ragione un determinato genere di musica può essere un modello da imitare, basti pensare agli anni 70/80, quando la maggior parte dei giovani passava il weekend nei pub, vestita , seguendo gli idoli musicali, con “zatteroni” e pantaloni a “zampa di elefante” e occhiali da sole con forme chiamate a “goccia d’acqua”. Parlando, invece, del rapporto adolescenti-musica, ho notato che oggi sono di più i giovani che preferiscono ascoltare la musica, piuttosto che suo- nare uno strumento, forse perché è più facile essere fruitori passivi che impegnarsi in un esercizio che richiede sforzo ed impegno. Ma nelle nostre scuole si insegna musica ai ragazzi? Ad eccezione della Scuola Media nella quale la musica viene insegnata per un’ora settimanale, per chi prosegue gli studi alle Superiori, questa disciplina è presente solo in certi indirizzi. Ancora non si capisce la ragione dell’esclusione di una materia così tanto importante per la formazione estetica e creativa di ogni individuo! La musica è proprio un “pianeta sconosciuto”! Impariamo a conoscerlo e a valorizzarlo di più!! Emergenza donna Anche dal mondo della musica una denuncia contro le violenze alle donne. da ROSE SPEZZATE di Anna Tatangelo Rit. Qualche notte ancora sento le sue mani, poi la mia vergogna dentro gli ospedali, dove ho imparato anche a recitare quella scusa scema che non so spiegare, come son caduta sola per le scale; ero sorda e cieca, troppo innamorata di quel gran bastardo che mi ha consumata. Dio, ma come ho fatto ad amarla tanto quella rosa che mi ha regalato, ma che un giorno poi ha spezzato, la rosa che non voglio più. Che cos’è il punk-rock? di ANTONIO D’AGOSTINO Il gruppo dei punk-rock Il punk rock è il nome di uno stile di rock, che ha avuto il suo apice fra il 1976 e il 1979, ed è il genere principale sostenuto dai punk ma non solo, comprendendo al suo interno una miriade di sottogeneri, come Punk 77, Proto-punk, Anarcho punk, Street punk, Hardcore punk, Skate punk, e molti altri. Tra i suoi principali esponenti figurano gruppi inglesi come Sex Pistols, The Damned, The Clash e The Stranglers, e americani come Ramones, Dead Boys e Johnny Thunders & the Heartbreakers. Con il loro apprezzamento verso i The Beach Boys ed il bubblegum pop della fine degli anni '60, i Ramones gettarono le basi per quello che sarebbe poi stato conosciuto come pop punk, che, nella forma commerciale ha snaturato la sua espressione originaria, a parte la struttura a tre corde. Nel 1994, i Green Day pubblicano Dookie, che diviene un grandissimo successo commer- ciale, ottenendo dieci dischi di platino. Anche gli strepitosi The Offspring ottengono dischi d'oro e di platino, diventando importanti icone tra i giovani. Le enormi vendite dei Green Day e dei The Offspring aprono la strada verso il successo ad altri gruppi pop punk come i Blink 182, i Simple Plan, i Good Charlotte ed i Sum 41 nel decennio successivo. Oggi molte band, che hanno scritto la storia del punk, sono ormai scomparse, ma alcune colonne portanti continuano a produrre pezzi di forte impatto, affrontando talvolta argomenti “scomodi”, come la guerra, la violazione dei diritti umani, le sopraffazione che le gandi potenze mondiali esercitano sui paesi sottosviluppati, suscitando tra i giovani quella voglia di dire NO che solo la musica suonata alla vecchia maniera è capace di svegliare. "Punk Never Die!" AP R ILE 2 0 09 , N U ME R O 1 PAGINA 11 Curiosità Mettiti alla prova!! 1) ”Semel in anno, licet insanire”, significa: a. b. c. una volta all’anno è lecito diventare sani una volta all’anno è lecito fare follie una volta all’anno è lecito ammalarsi 9) Chi è il protagonista del film “Tre metri sopra il cielo” a. b. c. Gabriele Mucino Riccardo Scamarcio Giulio Pasotti 2) Che cosa significa la parola “stalking”? a. b. c. Molestia assillante Violenza fisica Stoltezza 3) Quale grande filosofo dell’antichità ha definito l’uomo “animale politico”? a. b. c. Socrate Platone Aristotele 10) Il romanzo “Gomorra” è stato scritto da: a. b. c. Moccia Saviano Tamaro 11) “Quanta è bella giovinezza che sì fugge tuttavia…”. Sono versi di: a. b. c. Giacomo Leopardi Lorenzo il Magnifico Salvatore Quasimodo 4) Quando è entrata in vigore la Costituzione italiana? 12) Il Colosseo fu costruito dall’imperatore: a. b. c. a. b. c. nel 1944 nel 1946 nel 1948 Augusto Nerone Vespasiano 5) Globalizzazione significa: 13) Dove si trovano le isole Maldive? a. b. c. a. b. c. 6) Quale delle tre parole appartiene alla religione: a. b. c. Pentagramma Pentateuco Pentagono 7) Due angoli sono complementari se la loro somma è: a. b. c. 180° 360° 90° 8)Cosa significa il termine francese “verve”? a. b. c. vitalità passività potenza Mar dei Caraibi Oceano Pacifico Oceano Indiano 14) L’aggettivo “lauto” significa: a. b. c. abbondante lieto lavato 15) Didone è un personaggio: a. b. c. dell’Iliade dell’Eneide della Gerusalemme liberata PROFILI 1) Se ha indovinato da 0 a 5 quesiti sei una frana!! 2) Se hai indovinato da 6 a 10 quesiti … non sei un genio!! 3) Se ha indovinato da 11 a 15 quesiti … sei OK!!! SOLUZIONI 1-b; 2-a; 3-c; 4-c; 5-b; 6-b; 7-c ; 8-a; 9-b; 10-b; 11-b; 12-c; 13-c; 14-a; 15-b visione d’insieme internazionalizzazione dell’economia la scienza che studia il globo terrestre COMITATO DI REDAZIONE A.s. 2008/09 DIRETTORE RESPONSABILE D.S. Prof. Diblio Antonio COMPONENTE DOCENTI COMPONENTE STUDENTI Prof.ssa Brex Cettina (Coordinatrice) Contino Giulia e Fisicaro Arianna (2B) Pistone Francesco e Scardilli Graziano (4A) Marino Antonella, Laganga Senzio Laura, D’Agostino Antonio (4B) Randis Roberta (3A) Carosia Francesca (3B) Prof.ssa Greco Giuseppa Prof. Secondo Giuseppe GRAFICA Siamo su Internet Prof. Secondo Giuseppe www.fortunatofedele.it SPONSOR SOMMARIO Cronaca di Istituto pag. 2-3 I giovani dicono la loro pag. 4-7 Ba Pagina culturale pag 8-9 Angolo della musica A - AGIR ibaldi r a G a Piazz Pi a r P zza a Ga stic rib ald cer ii AG a IR A Pi z ze ria pag. 10 Curiosità pag. 11 zeria z i P e A nt storanuele, 7T - AGIR i R r Ba ttorio Ema i Via V b IRA Puli - AG C Via o air