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REGNO
ARABO SAUDITA
Scheda Paese
Aprile 2012
Via Rugabella, 1 - 20122 Milano - tel. +39 02 874970
www.managementandsolutions.com
Sommario
INFORMAZIONI GENERALI SUL PAESE ............................................................................................................... 2
STORIA ........................................................................................................................................................... 2
TERRITORIO ................................................................................................................................................... 3
POPOLAZIONE................................................................................................................................................ 3
RELIGIONE...................................................................................................................................................... 3
FESTIVITÀ E TRADIZIONI ................................................................................................................................ 3
CUCINA .......................................................................................................................................................... 4
STATO E COMUNI .......................................................................................................................................... 4
INFORMAZIONI PER I VIAGGIATORI .................................................................................................................. 5
DOCUMENTI PER L’INGRESSO NEL PAESE ..................................................................................................... 5
SICUREZZA ..................................................................................................................................................... 5
SANITA’ .......................................................................................................................................................... 6
VALUTA .......................................................................................................................................................... 6
FUSO ORARIO ................................................................................................................................................ 6
TRASPORTI ..................................................................................................................................................... 6
COSTO DELLA VITA ........................................................................................................................................ 7
FACILITIES E DIVERTIMENTI ........................................................................................................................... 7
INFORMAZIONI PER LE IMPRESE ....................................................................................................................... 8
ECONOMIA .................................................................................................................................................... 8
LAVORO ......................................................................................................................................................... 9
SICUREZZA SOCIALE E ASSISTENZA SANITARIA ............................................................................................ 9
DISPOSIZIONI DOGANALI ............................................................................................................................. 10
DIRITTO SOCIETARIO ................................................................................................................................... 10
REGIME FISCALE .......................................................................................................................................... 11
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INFORMAZIONI GENERALI SUL PAESE
STORIA
Il processo di unificazione delle popolazioni arabe e l’espansione dell’Islam sono il risultato della
predicazione e della diffusione dell’Islam da parte di Maometto a partire dal VII secolo.
Dopo la conquista del Medio Oriente e il periodo di sovranità mamelucco, nel XV secolo Muhammad Ibn
Saud fondò a Riyadh la dinastia saudita.
Nel XVIII secolo nacque il movimento dei Wahhabiti dalla predicazione del capo religioso Muhammad Ibn
Abd al-Wahhab. Sostenitori di un ritorno all’Islam originale e profondamente ostili agli sciiti, nel 1744, con
l’aiuto dell’esercito saudita, costituirono uno stato arabo nel Neged. In seguito alla distruzione della città
santa sciita e all’occupazione della Mecca e di Medina, nel 1812 Wahhabiti e sauditi si ritirarono a Riyadh,
facendone nel 1818 la capitale del Regno.
Nel 1902 l’emiro Ibn Saud riconquistò Riyadh (abbandonando il Kuwait dove si era rifugiato il clan saudita
sconfitto) e, a partire dal 1906, passò sotto il suo controllo l’intera regione del Neged. Nel 1913 occupò la
regione di Hasa e nel 1921 lo Jebel Sammar. Nel 1924 scacciò lo sceriffo Hussein Ibn Alì dalla Mecca e tra il
1925 e il 1926 prese Medina e Asir. Autoproclamatosi re del Neged e dell’Higiaz, nel 1932 unificò i territori
conquistati, dando il nome di Arabia Saudita. Nel 1934, con il trattato di Ta’if che poneva fine alla guerra
con lo Yemen, incluse definitivamente nel suo Regno l’Asir, il Nairan e lo Jizan.
Per coordinare una politica comune sui prezzi e sulla produzione del petrolio, nel settembre del 1960
Arabia Saudita, Iraq, Iran, Venezuela e Kuwait tennero una conferenza a Baghdad in seguito alla quale fu
fondata l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC).
Nel luglio del 1970, dopo sette anni di ripetuti conflitti, l’Arabia Saudita riconobbe formalmente il governo
repubblicano dello Yemen.
Nel 1973, dopo la guerra del Kippur, l’Arabia Saudita si unì agli altri paesi arabi nell’embargo petrolifero che
provocò una grave crisi in Occidente.
In seguito all’invasione irachena del Kuwait nel 1990, il quadro politico divenne più instabile e l’Arabia,
temendo un attacco iracheno, entrò nella coalizione antirachena a fianco degli Stati Uniti.
La partecipazione alla guerra del Golfo e la permanenza delle truppe statunitensi sul territorio saudita
furono interpretate da gran parte della popolazione saudita come un tradimento della nazione araba e un
atto di sottomissione all’Occidente. Nella seconda metà degli anni Novanta crebbero i sentimenti
antioccidentali e numerosi attentati colpirono le truppe statunitensi nel Paese, ma crebbe anche
l’opposizione dei religiosi più radicali alla Corona saudita.
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TERRITORIO
L’Arabia Saudita confina a nord con la Giordania, l’Iraq e il Kuwait, a est con il Bahrein, il Qatar, gli Emirati
Arabi Uniti e l’Oman, a sud con lo Yemen. Lo stato è bagnato a ovest dal Mar rosso e a Est dal Golfo Persico.
L’area copre una superficie di circa 2.149.690 km2.
Il clima è caldo, secco e desertico, più mite nei mesi invernali.
Più nello specifico, sulla costa del Mar Rosso il clima è sub-equatoriale, nella regione centrale il clima è
molto caldo e in estate si possono superare i 50°C, mentre nella zona orientale (Dammam, Al Khobar e Al
Jubail) l’umidità è elevata.
Il mese più caldo è luglio, con temperature tra 26-42°C (media giornaliera minima e massima); il mese più
freddo è gennaio, 8-12°C. I mesi più secchi sono luglio, settembre e ottobre, mentre il mese più piovoso è
aprile.
Si verificano grandi sbalzi di temperatura e il regime di precipitazioni rende il Paese arido o semi-arido, con
terreno sabbioso o stepposo. L’area è prevalentemente desertica nel nord-ovest; pianure pietrose coprono
le zone centrali e del nord. L’est è pianeggiante e basso, con una zona di pianure salate. Caratteristica è
l’oasi di Al-Hasa.
A seguito dall’aridità del suolo, cresce poca vegetazione che si limita a palme da dattero e qualche arbusto,
tamarindi e sempreverdi nel parco dell’Asir. Nelle oasi è però possibile coltivare cereali e ortaggi.
Grazie all’importanza attribuita dal Corano alla conservazione del patrimonio naturale, nello stato ci sono
aree protette quali il parco nazionale dell’Asir e riserve naturali.
Gli animali più comuni sono cammelli, iene, volpi, gatti selvatici, pantere, gazzelle, antilopi e struzzi.
POPOLAZIONE
Secondo dati aggiornati al luglio 2011, la popolazione si aggira intorno a 26.131.703 persone. La
popolazione è in continua crescita, in quanto il tasso di natalità è di gran lunga maggiore rispetto a quello di
mortalità.
L’etnia prevalente è quella araba, ma sono anche presenti etnie miste (turchi, iraniani, indonesiani, indiani,
africani che sono immigrati in seguito al pellegrinaggio o Hajj). Gli immigrati per lavoro provengono
principalmente da India, Pakistan, Bangladesh, Indonesia e Filippine. In minor misura, sono presenti anche
Occidentali.
La lingua ufficiale è l’arabo, anche se l’inglese è parlato nelle principali città e da uomini d’affari.
RELIGIONE
La religione ufficiale è l’Islam, monoteista e nella versione giuridico-teologica del hanbalismo Wahhabita.
La libertà di religione è molto limitata: pur in mancanza di restrizioni per coloro che praticano la fede
privatamente, non è possibile per i non-musulmani edificare luoghi per i loro culti. A nessun nonmusulmano, inoltre, è permesso diventare cittadino dello stato saudita.
Il Corano rappresenta il fondamento della vita quotidiana di ogni saudita, che deve rispettare gli obblighi di
fede nell’unico Dio, le cinque preghiere giornaliere, l’elemosina, il digiuno ed infine il pellegrinaggio alla
Mecca. L'ordinamento prevede, inoltre, la pena di morte per apostasia (cioè l’abbandono volontario della
propria religione).
FESTIVITÀ E TRADIZIONI
Tutte le festività sono osservate in conformità con il calendario islamico, basato sull’anno lunare, circa
undici giorni più corto rispetto a quello Gregoriano.
Il week-end è nei giorni di Giovedì e Venerdì. Il mese del Ramadan (20 Luglio – 19 Agosto 2012) non
rappresenta una festa pubblica ma accorcia significativamente la giornata lavorativa. Eid al-Fitr (fine del
Ramadan, 19 Agosto 2012) e Eid al-Adha (festa del sacrificio, 26 Ottobre 2012, il decimo giorno di Hajj o
pellegrinaggio) sono giornate festive. La giornata nazionale è il 23 Settembre e rappresenta la festività laica
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per la riunificazione dei territori avvenuta nel 1932. Inoltre, con l’Aid-Milad-an-Nabi si commemora il giorno
di nascita del profeta Maometto. Sono proibite le feste religiose non islamiche.
Il maggiore impatto sul lavoro nel Regno si ha nei periodi di Hajj (che dura circa un mese), durante Eid alAdha e durante le vacanze scolastiche estive ( da luglio a metà settembre).
L’unica festa che non è direttamente connessa alla religione è il Festival di Jenadriynah –festival delle
tradizioni e della cultura nazionale– in voga dal 1985 e basato su tradizioni popolari e culturali (durata di
due settimane).
L’Ardha è una tipica danza mistica, una suggestiva coreografia che coinvolge l’uomo guerriero, il poeta,
l’arma bianca. È una tradizione che rievoca le scorrerie militari nella regione ed evidenzia l’eroismo e la
poetica dei beduini. Durante la cerimonia, i danzatori ballano con le spade sulle note di tamburi e versi
recitati.
Decori e disegni dei tessuti caratterizzano le diverse comunità; gli abiti, sia maschili che femminili, sono
larghi e lunghi; gli uomini indossano il ghutra, un copricapo di stoffa stretto alla testa con una corda
attorcigliata (igaal). Le donne sono tenute a indossare il mantello (abaaya) e il velo (shayla).
CUCINA
Tra i cibi più famosi dell’area si citano il shish kabab, il pane arabo non lievitato (khobs) in
accompagnamento alle colorate pietanze. Molto comuni sono il pollo alla griglia (dajaj) e le polpette di ceci
fritte (falafel). Il fuul invece è ottenuto da fave, aglio e limone. Altrettanto comune è la carne di montone,
agnello e il pesce. Durante occasioni speciali, si servono piatti tradizionali a base di riso: saliq (con carne di
agnello o pollo). Le bevande più famose sono il latte di cammella, caffè arabo e tè alla menta (shai na’a
na’a). Nella provincia orientale della penisola si prediligono i cibi piccanti e speziati; inoltre è facile trovare
piatti a base di pesce fresco.
STATO E COMUNI
La capitale del Regno è Riyad e le principali città sono Jeddah, Dammam, La Mecca, Medina, At Taif, Al
Khobar (attivo centro economico), Dhahran.
Nella provincia Orientale le città principali sono:
- Dammam, capoluogo di provincia
- Al-Ahsa, più vasta oasi al mondo
- Al Khobar, centro commerciale
- Qatif, oasi sulla costa persica e maggiore centro di pesca del Paese
- Dhahran, centro di industria petrolifera e sede di Saudi Aramco
- Jubail, città industriale
- Abqaiq, stabilimenti petroliferi e metaniferi
- Ras Tanura, raffinazione del petrolio, sede di piattaforme off-shore
- Udhayliyah, produzione e raffinazione del petrolio
- Khafji, città industriale
- Hafr Al-Batin
Il sistema politico è basato sulla monarchia assoluta, con a capo i discendenti del sovrano scelti in base
all’anzianità (seniorato). Il sistema legale è basato sulla “Sharia” (Legge Islamica) e sulla legge fondamentale
(1992); non c’è Costituzione scritta.
È presente un Consiglio dei Ministri, con a capo il re che copre la posizione di Primo Ministro. Il Consiglio dei
Ministri esercita il potere legislativo ed esecutivo. Non sono infine ammessi partiti politici.
Da un punto di vista sociale, a causa del movimento del Wahhabismo, qualunque abitante del Regno è
tenuto alla stretta osservanza di prescrizioni giuridiche e sociali islamiche. L’immediata conseguenza di ciò è
rappresentata dalla forte separazione tra uomo e donna. Quest’ultima non ha il permesso infatti di guidare
un’automobile, né potrà circolare liberamente senza un accompagnatore della sua famiglia al suo fianco.
Ancora, la legge islamica impone il divieto alla costruzione di edifici religiosi che non siano islamici.
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Inoltre, sono presenti dei sorveglianti che controllano che sia rispettata l’osservanza dell’obbligo di
abbigliamento consono, dell’astinenza da cibo, bevande e fumo durante il Ramadan e l’obbligo delle cinque
preghiere giornaliere.
INFORMAZIONI PER I VIAGGIATORI
DOCUMENTI PER L’INGRESSO NEL PAESE
Per l’ingresso nel Paese è necessario un passaporto con una validità residua di almeno sei mesi dalla data
della partenza.
La rete diplomatico-consolare saudita rilascia visti d’ingresso per affari, familiari al seguito, transito o
pellegrinaggio. I visti d’ingresso non vengono rilasciati all’aeroporto o alla dogana. La validità dei visti per
affari va da uno a sei mesi. I visti di transito sono rilasciati ai passeggeri che intendono proseguire il viaggio
con un volo entro le 12 ore successive senza lasciare l’aeroporto o fare altra tappa nel Paese. I visti di
transito sono validi per una sola entrata (ed uscita) dal Paese. Tutti gli stranieri devono ottenere il visto per
entrare nel Paese ad esclusione dei cittadini dei paesi del Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo
(GCC, i cui membri sono il Regno del Bahrein, lo Stato del Qatar, il Sultanato di Oman, lo Stato del Kuwait e
gli Emirati Arabi Uniti) e dei residenti titolari di visti di uscita/re-ingresso. I visti sono concessi
esclusivamente su richiesta di un garante saudita (sponsor). L’Ambasciata d’Italia ed il Consolato Generale
d’Italia a Gedda non possono sponsorizzare i privati cittadini per l’ottenimento del visto d’ingresso. Per
lasciare l’Arabia Saudita i residenti devono disporre di visto di uscita o uscita/re-ingresso (apposto su
autorizzazione dello sponsor), che non è richiesto invece ai viaggiatori temporanei.
La moglie italiana di un cittadino saudita, le figlie maggiorenni di padre saudita ed i figli italiani di padre
saudita, prima di compiere l’età di 21 anni, possono lasciare il Paese solo se autorizzati dal padre oppure da
un familiare autorizzato a ciò. In casi particolari, l’Ambasciata d’Italia può intervenire presso il governo
Saudita per facilitare il rimpatrio di una cittadina italiana, ma non può ottenere il permesso di rimpatrio dei
minori senza il consenso del padre saudita.
Le autorità saudite non riconoscono la doppia cittadinanza e normalmente ritirano il passaporto italiano dei
connazionali che ottengono la nazionalità saudita. Ciò non comporta la perdita della cittadinanza italiana, e
gli uffici consolari provvedono di norma al rilascio di un nuovo passaporto ai connazionali ed all’emissione
di un visto d’ingresso Schengen di lunga durata sul passaporto saudita degli interessati.
Il lavoratore non può lasciare il Paese senza il consenso del proprio sponsor che deve a tal fine restituirgli il
passaporto e richiedere l’apposito visto di uscita o uscita/re-ingresso. Gli uffici consolari italiani assistono i
lavoratori in caso di difficoltà nel lasciare il Paese, fatti salvi gli obblighi contrattuali che essi hanno
sottoscritto.
SICUREZZA
Nonostante le azioni del Governo per la repressione del fenomeno terroristico, rimane la possibilità di atti
terroristici anche nei confronti di cittadini stranieri, per i fattori di instabilità che minacciano l’insieme della
regione. Le zone a maggior rischio sono i luoghi di assembramento, i grandi centri commerciali, le
infrastrutture aeroportuali e petrolifere, le aree periferiche della capitale, quelle desertiche e le regioni
dove sono concentrate le infrastrutture dei settori dell’energia e del petrolchimico. Si raccomanda pertanto
l’adozione di idonee precauzioni e si sconsiglia di effettuare spostamenti in zone isolate del Paese. Dato
l’aggravarsi della situazione dell’ordine pubblico e della sicurezza nello Yemen e le non ancora sopite
rivendicazioni politico-sociali in Bahrein, non possono essere esclusi momenti di tensione nelle zone di
confine fra l’Arabia Saudita ed i paesi in questione, così come nelle regioni interne prevalentemente abitate
da comunità sciite, come l’area di Qatif. Non si può inoltre escludere il possibile verificarsi di manifestazioni
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o di situazioni di tensione e scontro. Si raccomanda di conseguenza prudenza, tenendosi informati
attraverso i mass media locali ed internazionali sulla situazione.
Si sconsiglia di recarsi nelle aree periferiche delle Province di Jizan, Asir e Najran e - in caso di assoluta
necessità - si raccomanda di mantenersi costantemente in contatto con la Rappresentanza diplomaticoconsolare di riferimento (Ambasciata d’Italia a Riad e Consolato Generale d’Italia a Gedda).
E’ inoltre indispensabile attenersi strettamente alle leggi, usanze e rispetto della sensibilità locale
(circolazione delle donne solo se accompagnate da marito, padre, figli o fratelli; rispetto delle regole
durante il Ramadan).
SANITA’
Le strutture sanitarie ed ospedaliere saudite sono al livello di quelle occidentali. Ci sono numerosi ospedali
privati a pagamento per gli stranieri (l’assistenza sanitaria è gratuita per i sauditi). Si consiglia, pertanto, di
stipulare una polizza assicurativa internazionale adeguata che preveda, oltre alla copertura delle spese
sanitarie, anche l’eventuale rimpatrio o il trasferimento aereo del malato in un altro Paese. La polizza
sanitaria per gli espatriati ha carattere invece obbligatorio nel Regno.
Non sono previste vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, in occasione del pellegrinaggio alla Mecca (Hajj), le
Autorità sanitarie saudite richiedono, a chi proviene da Paesi interessati da casi di febbre gialla e
poliomelite, di dotarsi di un certificato internazionale di vaccinazione contro tali malattie. I viaggiatori
provenienti da qualsiasi Paese sono tenuti ad effettuare preventivamente la vaccinazione contro la
meningite e l’influenza stagionale nonché contro l’influenza A (H1N1) almeno due settimane prima
dell’ingresso nel Paese. Si consiglia, previo parere medico, di effettuare anche la vaccinazione contro
l’epatite virale.
La malaria è una malattia endemica presente nelle pianure a sud ovest del Regno, in particolare nella
regione di Jizan, che si estende fino alle aree rurali intorno a Gedda.
Si segnala la periodica comparsa di focolai di febbre emorragica “Dengue“ nella regione occidentale del
Paese (zona di Gedda). Sia la malaria che la febbre dengue sono causate dalla puntura di zanzare infette.
Le autorità hanno confermato la presenza di numerosi casi di influenza “suina” (virus A/H1N1) nel Regno.
Inoltre in passato (novembre 2007) sono stati segnalati focolai d’influenza aviaria (virus H5N1) in alcuni
allevamenti di volatili della regione di Riyadh. Ai connazionali che si recano nel Paese si consiglia, a titolo
cautelativo, di consumare carne e uova di volatili solo se ben cotte.
Inoltre, i turisti non abituati al cibo locale possono contrarre malattie gastriche legate all’uso di acqua o
cibo.
VALUTA
La moneta nazionale è il Reale saudita: Saudi Riyal (SAR) = 20 qirsh = 100 hallalas.
Cambio fisso con dollaro US: 1 USD = 3,75 SAR
Il sistema finanziario e bancario saudita è al livello di quello occidentale. Presso i cambiavalute e le banche
commerciali è possibile convertire denaro in valuta straniera, fatta eccezione per quella israeliana. Master
Card, American Express, Diners Club e Visa sono le carte di credito di maggiore circolazione.
FUSO ORARIO
GMT +3. Quando vige l’ora legale, GMT +2.
TRASPORTI
L’aereo è il mezzo di trasporto migliore per muoversi nel Paese, poiché le città sono piuttosto lontane l'una
dall'altra. Inoltre, le linee aeree del Paese sono monopolio statale, che assicura sicurezza e prezzi
relativamente contenuti.
È possibile arrivare anche in nave, nei porti internazionali di Dammam e Jedda.
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Il sistema di trasporto del Paese prevede la presenza di regolari collegamenti autobus.
Il Regno possiede inoltre una buona rete stradale interna e che lo collega con i paesi confinanti. La guida è
consentita solo a uomini al di sopra dei 25 anni, in possesso di una patente internazionale o richiesta dal
garante e ottenuta in loco. In frontiera è possibile ottenere una assicurazione auto della durata minima di
un mese. È fondamentale essere estremamente prudenti alla guida, poiché gli incidenti sono frequenti e la
legge coranica (su cui è imperniata la legislazione saudita) è molto severa. I taxi sono piuttosto costosi e,
sebbene accettino di percorrere lunghi tragitti, è preferibile ricorrervi come mezzo di trasporto unicamente
in città.
COSTO DELLA VITA
In generale, il costo della vita in Arabia Saudita è simile a quello negli Stati Uniti o in altri paesi europei.
I prodotti importati o di marca hanno ovviamente un prezzo più elevato, ma è sempre possibile scegliere
prodotti più economici, di qualità ma senza brand. Il costo di prodotti di elettronica è relativamente più
basso rispetto ai paesi europei. Anche il costo delle utilities è basso, poiché parzialmente sovvenzionate dai
governi (costo bolletta bimensile dell’energia elettrica pari a € 100); tuttavia, durante il periodo di picco, il
prezzo per riscaldamento e condizionamento aumenta. L’impatto maggiore sul costo della vita è dovuto
alle spese per l’alloggio, molto caro. Il costo di affitto annuale per uffici nelle principali città del Paese
oscilla tra i 90 e i 170 USD al mq (incluse spese condominali). Il costo di affitto annuale per abitazioni
private non viene calcolato al mq. Un appartamento in centro città di una superficie di 100 mq può costare
da 5.000 fino a 10.000 USD all’anno. Il costo d’affitto per una villetta si aggira intorno ai 15.000/20.000 USD
all’anno (talvolta anche € 1700-2000 al mese). Servizi domestici sono ampiamente disponibili a costi molto
bassi. Una cameriera o un altro lavoratore domestico full-time live-in ha un costo medio di circa 1.800 SR al
mese (circa 500 USD). Il costo di un autista personale può variare tra € 300-400 al mese. Sono presenti in
loco ristoranti di diversi tipi e di diverse fasce di prezzo. Il costo di una telefonata per l’Italia, praticato dalla
compagnia delle telecomunicazioni nazionale (STC), è di 2,5 USD al minuto. La mancia è consuetudine in
ristoranti e alberghi, dove si è soliti dare il 10% del prezzo come mancia per un buon servizio.
Molti espatriati trovano che il cost of living è generalmente basso a causa dei costi degli alloggi
sovvenzionati e all-inclusive. Essi traggono inoltre beneficio anche dal costo estremamente basso della
benzina e dai prezzi relativamente a buon mercato delle automobili.
FACILITIES E DIVERTIMENTI
Autostrade, aeroporti, hotel, fitness center, strutture mediche, gas, elettricità, acqua potabile, servizi
postali e telefonici, internet, canali televisivi…
Tutti gli aeroporti sono attrezzati di efficienti servizi bus, taxi, cambiavalute, banche, ristoranti, duty free
shops, rent a car e informazioni turistiche.
Per motivi di sicurezza gli stranieri Occidentali vivono talvolta in “compound” all’interno dei quali si hanno a
disposizione servizi e attività quali piscine, palestre, bowling, caffè e ristoranti, supermercato e qualche
piccolo negozio. Al di fuori di tali complessi, invece, non esistono importanti luoghi di incontro. Infine, il
divertimento nello stato è incentrato su manifestazioni sportive, quali la falconeria, gli sport acquatici e
corsi di equitazione o morfologia del cavallo arabo.
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INFORMAZIONI PER LE IMPRESE
ECONOMIA
Gravemente colpita dal costo della guerra del Golfo, l'economia saudita ha attraversato un momento di
crisi profonda e solo dal 1994 ha registrato segnali di ripresa. L'economia saudita è in espansione e
coinvolge l'agricoltura, la difesa e le telecomunicazioni. I cospicui investimenti nel settore primario degli
ultimi anni del sec. XX hanno permesso di aumentare le aree coltivabili attraverso l'assegnazione
governativa gratuita di appezzamenti. Le autorità hanno anche favorito la concessione di aiuti finanziari agli
agricoltori e lo sviluppo di moderne tecniche di coltivazione e irrigazione attraverso la razionalizzazione
delle risorse idriche, lo sfruttamento dei pozzi, la desalinizzazione dell'acqua marina. L'Arabia Saudita ha
raggiunto, così, l'autosufficienza alimentare. Largamente diffuso è l'allevamento, risorsa fondamentale dei
beduini. Significativo è anche il settore della pesca.
L’Arabia Saudita è il maggiore produttore di greggio a livello mondiale e dispone delle più ingenti riserve
petrolifere (75% delle entrate di bilancio, 90% delle entrate da esportazione e 40% del PIL). Trainato dagli
introiti derivanti dalla vendita del petrolio, il Paese dagli anni Settanta ha avviato una serie di piani di
sviluppo quinquennali volti alla diversificazione della produzione nazionale. Nel Piano di sviluppo
quinquennale (2010-2014) è posta un' enfasi particolare sullo sviluppo del capitale umano, attraverso la
formazione e l'istruzione. Un ambizioso piano di industrializzazione ha portato alla creazione di due città
industriali, Yanbu e Jubail per la produzione dei prodotti petrolchimici e derivati del gas. Sulla base di
questa esperienza, il Governo saudita ha avviato un nuovo programma di costruzione di quattro città
economiche (comprensive non solo di aree industriali ma anche di complessi residenziali e turistici), con
l’obiettivo di sviluppare, grazie a know-how ed investimenti privati, aree più svantaggiate del Regno e
creare nuove opportunità di lavoro. I piani quinquennali per la diversificazione dell'economia hanno
portato allo sviluppo di nuovi rami nel settore dell'industria. Le industrie annoverano, oltre ai complessi
petrolchimici, impianti siderurgici, altri legati alla meccanica pesante e dei materiali per l'edilizia
(cementifici).
La maggior parte della popolazione attiva è occupata nel settore terziario. Consistente è anche l'apporto
economico da parte dei pellegrini che visitano annualmente i luoghi Santi. Inoltre, la presenza di alcune
grandi banche e soprattutto della borsa valori della capitale, hanno reso l'Arabia Saudita il principale centro
finanziario del Medio Oriente.
Nel 2005 l’Arabia Saudita è diventata membro ufficiale del WTO (World Trade Organization). Questo ha
permesso l’abolizione di una serie di misure di natura protezionistica, come la possibilità di investire in
settori che precedentemente erano proibiti agli stranieri. Ciò rappresenta una rilevante opportunità di
crescita e differenziazione per gli investimenti italiani, oggi concentrati principalmente in settori come il
petrolchimico, l’edilizia e l’alimentare. La Saudi Arabian General Investment Authority (SAGIA) è l’ente
governativo incaricato di curare lo sviluppo organico degli investimenti stranieri in Arabia Saudita, oltre che
sviluppare il progetto delle città economiche.
Pur rimanendo modesto con una quota di circa il 2% sul totale di IDE (Investimenti Diretti Esteri) nel Regno,
il volume degli investimenti diretti italiani in Arabia Saudita sta crescendo a ritmi costanti.
L’interscambio complessivo annuo tra Italia e Arabia Saudita si aggira attorno ai 4 miliardi di euro (dopo un
picco di oltre 7 miliardi registrato nel 2008) e risente prevalentemente delle oscillazioni cicliche del prezzo
del petrolio. I due paesi collaborano tramite una Commissione Mista per la Cooperazione Economica e
Industriale sotto la presidenza congiunta dei Ministri degli Esteri e delle Finanze. È attivo anche il Joint
Business Council. A fine 2010 ha avuto luogo una Missione di Sistema guidata congiuntamente dal Ministro
degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, e dal Ministro dello Sviluppo Economico, On. Paolo Romani, a cui
hanno partecipato i vertici di Confindustria, ICE (Istituto Nazionale per il Commercio Estero), ABI, Invitalia,
SACE e Simest.
L’ICE, in stretta collaborazione con l’Ambasciata, le Camere di Commercio ed il mondo imprenditoriale, cura
la promozione e la tutela degli interessi commerciali italiani nel Paese. L’Ufficio Economico dell’Ambasciata
mantiene un continuo dialogo con i ministeri e le istituzioni economiche e commerciali locali, in particolare
con SAGIA, ed opera in coordinamento con ICE e SIMEST per favorire la crescita degli investimenti e di
rapporti commerciali bilaterali.
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LAVORO
I lavoratori stranieri in Arabia Saudita provengono prevalentemente da Bangladesh, India e Pakistan (da 1 a
1,5 milioni di persone). Dall'Egitto, Sudan e Filippine provengono circa 900.000 persone e 500.000
dall'Indonesia. Nel 2009 l'Arabia Saudita ha lanciato una nuova campagna per favorire l'impiego dei giovani
sauditi nel settore privato, al fine di ridurre il numero di lavoratori stranieri nel Paese.
Per quanto concerne il costo del personale, la legge saudita non fissa il salario minimo per i lavoratori e non
è previsto contratto collettivo. Il salario, pagato normalmente a cadenza mensile, è dunque concordato
liberamente tra le parti. Inoltre, i rapporti sono regolati dalla legge del Corano.
La legge fissa a 48 ore settimanali il monte ore massimo per un dipendente, ripartite in sei giorni. È
comunque prevista la ripartizione in cinque giornate lavorative o cinque e mezza. Infine, ogni dipendente
ha diritto ad un minimo di 15 giorni di ferie all’anno e al riposo settimanale il venerdì. Il contratto di lavoro
specifica le ore lavorative giornaliere, i giorni lavorativi settimanali, i giorni festivi, le vacanze ufficiali e
regolari.
Gli espatriati occidentali che lavorano in Arabia Saudita sono in gran parte assunti dalla Saudi Aramco, la
compagnia petrolifera nazionale, da basi militari straniere, o da società straniere impegnate nello sviluppo
delle infrastrutture e altri progetti nel Regno. Ci sono anche un numero abbastanza elevato di espatriati
impiegati nella sanità, istruzione, IT, telecomunicazioni e nel settore bancario. In generale, si riesce a
trovare un lavoro in Arabia Saudita se si dispone di competenze specialistiche o tecniche, spesso richieste.
Molti espatriati sono inviati in Arabia Saudita dai datori di lavoro già esistenti.
Ottenendo un posto di lavoro in Arabia Saudita, si può beneficiare di uno stipendio tax-free relativamente
elevato e di una vasta gamma di benefici e vantaggi quali l'edilizia sovvenzionata, i costi sanitari ed
educativi. Tuttavia, gli stipendi sono diminuiti in termini relativi, negli ultimi anni. La maggior parte delle
assegnazioni sono a tempo determinato, di solito per due o tre anni. Tutti i cittadini stranieri sono tenuti ad
avere uno sponsor saudita e devono ottenere un permesso di lavoro prima di entrare nel Regno. Permessi
di lavoro sono rilasciati per un massimo di due anni, ma spesso possono essere prorogati.
Per essere impiegati in Arabia Saudita gli stranieri devono ottenere un visto d’ingresso per lavoro, rilasciato
dall’Ambasciata saudita nel proprio Paese, su richiesta dell’impresa saudita che intende impiegarli. Entro la
data di scadenza del visto (di solito tre mesi) il datore di lavoro deve richiedere il permesso di lavoro che dà
titolo al rinnovo del visto e al rilascio del permesso di soggiorno (di solito due anni).
Gli impiegati presso datori di lavoro privati per avere o rinnovare il permesso di lavoro devono pagare
una tassa annua equivalente a 749 dollari. Per ottenere l’autorizzazione a cambiare lavoro, invece,
devono pagare una tassa di 345 dollari.
SICUREZZA SOCIALE E ASSISTENZA SANITARIA
L'Arabia Saudita ha un ampio sistema di sicurezza sociale che prevede prestazioni di vecchiaia e invalidità
per i suoi cittadini e lavoratori autonomi. Non ci sono benefici di legge per malattia e maternità, ma la legge
richiede che i datori di lavoro con più di 20 dipendenti paghino le assenze per malattia ai loro dipendenti. I
lavoratori stranieri sono esclusi da questo regime.
La maggior parte dei datori di lavoro fornisce assicurazione sanitaria per i dipendenti espatriati. Se questa
non è fornita, il costo di ospedalizzazione può essere molto elevato.
Di conseguenza, i lavoratori stranieri devono essere assicurati privatamente contro le malattie. Per gli
infortuni esiste invece una copertura pubblica presso il General Organization of Social Insurance (GOSI),
con un onere a carico del datore di lavoro del 2% dello stipendio lordo (se al lavoratore viene garantito
l’alloggio, il beneficio viene convenzionalmente valutato in tre mensilità di stipendio e su tale valore
convenzionale si calcolano i contributi e la liquidazione). I lavoratori sauditi hanno diritto anche ad una
assicurazione sulla vecchiaia, con quote di contribuzione del 9% a carico del datore di lavoro e del 9% a
carico del lavoratore.
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L’Inps è interessato all’applicazione di norme internazionali circa la tassazione delle pensioni dei residenti
all’estero per evitare la doppia imposizione, l’evasione o elusione fiscali. A tale scopo si redigono trattati
internazionali per regolare l’esercizio della propria potestà impositiva: sono possibili la tassazione
concorrente o quella esclusiva in un solo stato.
Per evitare la doppia imposizione fiscale, il pensionato che risiede in uno dei paesi con cui l’Italia ha
stipulato una specifica Convezione, nei casi espressamente previsti, può chiedere all’Inps la detassazione
della pensione italiana (in quanto tale reddito verrà assoggettato al regime fiscale del Paese di residenza)
oppure l’applicazione del trattamento fiscale più favorevole ivi indicato (es. imposizione solo in caso di
superamento di determinate soglie di esenzione ed applicazione di aliquote differenti da quelle previste
dalla legislazione fiscale italiana vigente). A tal fine il pensionato dovrà attestare la residenza fiscale estera
alla sede Inps che gestisce la pensione, presentando apposita documentazione, vidimata dalla competente
Autorità straniera. A tal fine è possibile utilizzare il modello EP/I, che può essere scaricato dal sito
istituzionale dell’Inps.
Quindi, è possibile che un dipendente, ai fini pensionistici, chieda il riscatto degli anni trascorsi all’estero
in paesi non convenzionati, tra cui l’Arabia Saudita.
Non vi è alcun sistema pensionistico statale per i dipendenti espatriati che lavorano in Arabia Saudita,
che non sono quindi tenuti a pagare alcun tipo di contributo. Di conseguenza, è importante per loro
assicurarsi di essere coperti da un sistema aziendale, che continuino a pagare i contributi pensionistici nel
loro Paese d'origine o che si rivolgano a compagnie saudite.
DISPOSIZIONI DOGANALI
La politica doganale saudita ha come scopo obiettivi religiosi, di sicurezza nazionale e socio-economici.
Conseguentemente, è vietata l’importazione di alcolici, carne suina e derivati, oggetti religiosi e di
pornografia. È possibile importare merci che rispondano ai requisiti imposti dall’Organizzazione Saudita. Le
importazioni, prevalentemente di prodotti industriali, alimentari e tessili, provengono in gran parte dagli
Stati Uniti, dal Giappone e dalla Germania; le esportazioni (quasi esclusivamente idrocarburi) sono dirette
soprattutto verso gli Stati Uniti, il Giappone, la Corea del Sud, l'India e Singapore. A partire dal nuovo
millennio, la Cina si è inserita fra i partner commerciali più importanti.
Il GCC ha introdotto nell'ambito dei Paesi membri una unione doganale in base alla quale i dazi relativi agli
scambi commerciali fra gli stessi sono stati ridotti da un dazio uniforme del 5% per la quasi totalità dei
prodotti scambiati. Ad altri prodotti (alimentari, chimici, igenico-sanitari, materiali per uso elettrico e
prefabbricati) viene applicata un’aliquota tra il 12 e il 25% per proteggere la produzione locale.
Sull’importazione dei datteri grava un dazio del 40%, poiché il prodotto è già in sovrapproduzione.
In seguito all’adesione del Regno al WTO, il Governo ha intrapreso una politica di riduzione delle tariffe.
Inoltre, grazie all’appartenenza dell’Arabia Saudita all’Agreement to Facilitate Trade and Exchange and to
Organize Transit between the Arab League States (accordo di libero scambio e libero transito tra i paesi
della Lega Araba) sono stati soppressi i dazi doganali per i prodotti di origine GCC. Per le merci che
provengono dall’esterno ma che hanno già attraversato la dogana di uno dei sei Paesi GCC non è previsto il
pagamento di alcuna tariffa.
Il mercato saudita è aperto a tutto il mondo, eccezion fatta per Israele. Non esistono restrizioni di tipo
quantitativo e l’Italia è al vertice della classifica dei partner commerciali con la monarchia saudita.
DIRITTO SOCIETARIO
La normativa societaria varata nel 1965, emendata nel 1982 e nel 1985, prevede le seguenti forme
societarie:
Società in nome collettivo;
1. Società in accomandita semplice;
2. Società per azioni;

è composta da 5 - o più - individui o entità;
10

il capitale sociale è diviso in azioni negoziabili di uguale importo. La responsabilità degli azionisti
si limita alla loro partecipazione.

il capitale non può essere inferiore a SR. 2.000.000, oppure non meno di SR 10.000.000 se le
azioni vengono sottomesse alla sottoscrizione pubblica.

il valore di ogni azione deve essere inferiore a SR 50

il capitale sociale versato non può essere inferiore al 50% del capitale autorizzato. L'importo
pagato all'atto della sottoscrizione non può essere inferiore al 25% del totale.
3. Società a responsabilità limitata;

ha un minimo di due e un massimo di cinquanta soci.

il capitale è diviso in parti uguali

il capitale non deve essere inferiore a SR. 500.000 (cinquecentomila)

il capitale non può essere sottoscritto dal pubblico

non può svolgere attività assicurativa o bancaria.
4. Società a capitale variabile;
5. Società cooperative;
6. Filiale di società estera;
7. Joint venture.
Ogni attività industriale e commerciale deve essere registrata presso l’ufficio registri del Ministero del
Commercio. Solo i cittadini sauditi possono registrarsi come agenti commerciali. I partner sauditi di una
società straniera e le filiali di società estere devono ottenere l’autorizzazione del Comitato per gli
Investimenti Esteri un mese prima della richiesta di registrazione.
La forma più diffusa per lo stabilimento di un’attività in Arabia Saudita è la Joint Venture. La presenza di
partner locali nella misura minima del 25% si rivela infatti essenziale in virtù delle agevolazioni concesse
dalla normativa locale. La joint venture può derivare da un accordo specifico, che richiede pur sempre
l’autorizzazione governativa, oppure dalla creazione ex-novo di una società di capitali partecipata da
entrambi i soggetti. Quest’ultima soluzione garantisce una presenza più stabile nel Paese qualora si preveda
di effettuare investimenti a lungo termine.
REGIME FISCALE
In Arabia Saudita si distingue tra imposta religiosa e imposta propriamente fiscale.
IMPOSTA RELIGIOSA
L’imposta religiosa o zakat è regolata dal “Department of Zakat and Income Tax”. Sono soggetti passivi le
persone fisiche saudite o dei paesi del GCC che svolgono attività commerciali in Arabia Saudita; le società
saudite di ogni tipo, le società possedute da cittadini degli stati del GCC che hanno attività nel Regno.
Prevista dal Corano, tale imposta ha lo scopo di provvedere ad una equa redistribuzione della ricchezza, di
aiutare bisognosi, poveri o indigenti, purché musulmani. L’aliquota minima è pari al 2,5% del capitale al
netto delle spese familiari, personali e dei debiti. Tale imposta grava obbligatoriamente sugli immobili, sul
bestiame, sui prodotti della terra, su oro e argento, sulle merci destinate alla vendita.
La base imponibile è composta da più elementi, i cui beni devono essere posseduti totalmente e per un
periodo non inferiore ad un anno consecutivo. La base imponibile è costituita da capitale giacente sul conto
corrente da almeno un anno, saldi di c/c bancario, rimanenze di magazzino, profitti realizzati in periodi
precedenti di imposta e non distribuiti ai soci, profitti accantonati per essere distribuiti ai soci, profitto
netto annuale, prestiti per investimenti/finanziamenti, sussidi. Inoltre, vengono considerati il valore netto
degli asset fissi (deducibili in particolari casi), perdite precedenti, spese di pre-incorporazione, investimenti
a breve termine, terreni. Inoltre, sono deducibili tutte quelle spese necessarie per il business e pagate nel
corso dell’anno, come ad esempio: paghe e stipendi, deprezzamento, tasse scolastiche, crediti inesigibili,
perdite degli anni precedenti. Non rappresentano invece deduzione forniture o riserve, spese non legate
all’attività d’impresa, fees per il Board of Directors.
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IMPOSIZIONE PROPRIAMENTE FISCALE
Le persone giuridiche residenti in Arabia sono soggette a imposta per i redditi ovunque prodotti. Al
contrario, le persone giuridiche non residenti, quelle fisiche residenti o non residenti sono soggette solo a
imposta sui redditi di fonte saudita.
Ogni società, straniera e saudita, deve pagare una tassa sui profitti ottenuti nel Regno.
Sono presenti differenziazioni di aliquota a seconda del settore di appartenenza; per esempio, alle società
del settore petrolifero si possono applicare aliquote fisse pari all’85% o progressive dal 30 all’85% per le
imprese del settore del gas naturale.
Le società straniere in Arabia Saudita, indipendentemente dal tipo di società, sono soggette alla “Corporate
Tax” calcolata sull’utile netto come segue:
SAR 1 – 100.000: 25%
SAR 400.001 – 1.000.000: 40%
SAR 100.001 – 400.000: 35%
Oltre SAR. 1.000.000: 45%
Il reddito imponibile è calcolato partendo dai risultati di bilancio e apportando rettifiche previste ai fini
fiscali (esenzione dai dazi – subordinata all’autorizzazione del Ministero competente – per importazione di
macchinari o attrezzature o per l’ampliamento di impianti esistenti; gli incentivi riguardano materie prime,
semilavorati, imballaggi purché assenti o limitatamente presenti nel Regno).
Contratti di fornitura in base ai quali una società straniera e non residente esporta beni in Arabia Saudita
non genera profitti soggetti alla tassazione saudita. Tuttavia, contratti di fornitura per i quali la stessa
società fornisca anche servizi in Arabia Saudita renderebbe interamente tassabile il profitto ottenuto sia
dall’esportazione dei beni, sia dalla fornitura di servizi, nonostante il valore dei beni forniti possa essere
normalmente dedotto come spesa.
Per le persone fisiche, è tassato solo il reddito di fonte saudita e percepito da lavoro autonomo. Il reddito
di lavoro dipendente non è tassato. Tuttavia, gli stranieri che ottengono proventi da partecipazioni in
imprese saudite o da attività professionali, e che non sono residenti, sono tassati a tassi che vanno dal
cinque per cento (per i redditi imponibili fino a SAR 16.000) al 30% (per i redditi imponibili oltre SAR
66.000). Non sono presenti (secondo fonti risalenti al 2009) limitazioni o restrizioni per il trasferimento di
denaro sul conto corrente presso il Paese occidentale di residenza; tuttavia, per cifre superiori alle 10.000
SAR potrebbero essere richiesti da parte della banca certificati di ottenimento del salario: tale processo di
verifica si svolge una sola volta e al primo trasferimento viene anche richiesta la fotocopia del passaporto
con timbro dello sponsor.
Non sono presenti altre tasse locali, regionali, di proprietà o di altro tipo. Non sono previste imposte di
bollo, imposte indirette sui consumi o sul valore aggiunto (fino al 2009), anche se è al vaglio l’introduzione
di una imposta del 3% per poter ridurre la tassazione delle società petrolifere, petrolchimiche e di gas
naturale. È inoltre previsto il principio di libera concorrenza.
La tassazione di interessi, dividendi distribuiti e pagamento di royalties non origina ritenute nel caso di
soggetti residenti; ai soggetti non residenti, invece, si applica una ritenuta del 5% (15% per le royalties). In
dipendenza di corrispettivi connessi a prestazioni effettuate sui servizi tecnici e per quelli inerenti alle
consulenze dovute a società non residenti, è prevista la ritenuta con aliquota pari al 5%. I compensi pagati
per servizi di gestione dovuti a soggetti non residenti sono sottoposte a una ritenuta nella misura del 20%.
Sui pagamenti effettuati nei confronti di soggetti non residenti per alcuni specifici servizi che sono stati resi
è prevista la ritenuta del 15% (withholding tax).
A fini fiscali possono prevalere eventuali e più favorevoli disposizioni in seguito ad accordi convenzionali
stipulati con altri stati. Inoltre, il Regno saudita ha stipulato trattati contro la doppia imposizione con
Austria, Cina, Corea del Sud, India, Pakistan, Gran Bretagna, Irlanda, Sudafrica e Italia.
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