24 settembre 2009
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24 settembre 2009
LA PROVINCIA 33 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 Progetto Interconnessioni Visibili Anno 2008 - 2009 (Legge 45/99) presso Centro Sociale in Via dell’Eremo, 28 23900 Lecco Tel. 0341 493790 - Fax 0341 250452 www.comune.lecco.it Dilagano in tutto il mondo, ma che uso ne fanno i giovani lecchesi? Da Obama a Lecco, la grande rete dei social network di Massimo Acquistapace, Federica Lafranconi, Marta Sangiorgio Tutti ne parlano e tutti sono registrati a qualche sito, ma cosa pensano i giovani dei social network? E che uso ne fanno? Domande solo apparentemente semplici, ma cui in realtà alla prova dei fatti risulta spesso difficile dare delle risposte univoche. Una complessità che nasce dal diverso modo con cui ogni persona si avvicina alle comunità virtuali, ma anche dal mezzo stesso, che assume mille sfaccettature. Con il termine social network si intende infatti una rete sociale, ovvero un insieme di persone connesse tra loro che utilizzano internet per mantenere, creare o allargare il giro delle proprie amicizie. I principali social network sono stati creati alcuni anni fa da giovani universitari che non volevano perdere i contatti con i propri amici, anche dopo il trasferimento in un’altra città per frequentare l’università. Il più noto e diffuso tra i cybernauti attualmente è Facebook, versione virtuale dell’annuario scolastico americano. Naturalmente tutti i contatti posso leggere quello che viene scritto e fare commenti. Esistono poi altri spazi virtuali, come quelli su Windows Live, Myspace e Netlog, in cui è proprio l’aspetto del diario personale ad essere prevalente. Un’altra tipologia di comunicazione tra giovani è l’utilizzo di You tube, dove il numero di ricerche effettuate è secondo al mondo solo a Google, nonostante qui si possano trovare non informazioni o collegamenti ad altri siti, ma solo filmati. Questo sito offre infatti a tutti la possibilità di visionare gratuitamente i video che vengono caricati dagli utenti stessi. Chiunque può fare un upload – cioè caricare così che sia di dominio pubblico - del video che preferisce e vuole far conoscere al mondo: quello delle sue vacanze, quello divertente creato con gli amici, un videoclip dell’attore preferito oppure il video che ha girato con il telefonino. L’obiettivo di tutti i social network è comunicare, non importa se con gli amici di tutti i giorni o con il mondo intero, basta che nella rete ci sia un po’ di se stessi e della propria quotidianità. Un breve spaccato, questo, da cui si può solo marginalmente comprendere la complessità d un fenomeno mondiale, che è giunto a condizionare la vita di tutti i giorni di milioni di persone: basti pensare che lo stesso presidente americano Obama, in tempo di elezioni, si serviva di Twitter per far sapere ai suoi elettori l’attività del momento. Così gli impegni presidenziali possono trovarsi fianco a fianco con le attività quotidiane di un giovane lecchese: proprio a questi ultimi ci siamo rivolti, chiedendo a sei di loro che utilizzo fanno dei social network i ragazzi che vivono nella nostra comunità (reale). Le interviste Linda Larosa, 21 anni, Lecco “È bello poter risentire un amico anche dopo molti anni” Abbiamo chiesto a Linda Larosa, 21 anni, di Lecco, studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale all’Università degli Studi di Milano cosa ne pensa dei social network e come li utilizza. “Penso che siano un mezzo efficace per comunicare con le persone. Io principalmente utilizzo Facebook e MSN Messenger perché mi permettono di contattare rapidamente gli amici, anche e soprattutto quelli che non incontravo da anni. E’ bello risentire un amico dopo molto tempo e con internet tutto diventa molto più semplice. Anche organizzare un’uscita, un evento o una manifestazione è diventato più facile e veloce. Si possono contattare tante persone praticamente nello stesso momento e questo è davvero utile.” Social network, dunque, per Linda significa avere a disposizione “un nuovo modo per stare in contatto con i miei amici di sempre, persone che comunque conosco oppure ho già conosciuto nella vita reale. Diciamo che faccio una selezione tra tutte le persone che mi contattano e non accetterei mai una richiesta di amicizia da qualcuno che non so chi è”. Insomma, social network sì ma entro certi limiti: un modo per tenere i contatti, parlare facilmente con gli amici e magari rinsaldare vecchie conoscenze. Tutte, comunque, create da una base nel mondo “reale”. Lorenzo De Meo, 20 anni, Lecco “Li uso tutti i giorni, ma non ne sono schiavo” “Uso quotidianamente quasi tutti i Social Network: dalla semplice chat di MSN Messenger ai blog di Facebook, Fotolog e Netlog” – dice Lorenzo De Meo, ventenne lecchese studente di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. “Anche se - sottolinea - questa è un’attività che non mi impegna tutta la giornata, ma un divertente passatempo per riempire i momenti morti.” Aggiunge poi che “in generale, di fronte alla novità portata dai social network, il loro utilizzo era aumentato in modo esponenziale e anche io ne ero un po’ assuefatto. Avevo iniziato ad utiliz- zare questi siti grazie al passaparola, per poter interagire con i miei amici in ogni momento della giornata senza dover spendere un soldo. Però adesso ne faccio un utilizzo molto più pragmatico, limitato alla stretta comunicazione, piuttosto che alla chiacchierata fine a se stessa. Direi che l’attrattiva dei social network è andata scemando.” Secondo Lorenzo i social network sono diventati addirittura troppo complessi perché “ormai si può pubblicare qualsiasi cosa. Forse l’esigenza sarebbe quella di semplificare, magari seguendo l’esempio di Twitter, il social network più spoglio che esista che sta spopolando negli Stati Uniti.” Utilizzare frequentemente i social network significa anche mettere sulla rete fatti e informazioni personali. E per la questione della privacy? “Fondamentalmente ritengo che l’eccessivo aprirsi dei social network ai dati personali liberamente consultabili possa diventare destabilizzante. Sta all’accortezza dell’utente la pubblicazione dei dati, in quanto è lui che decide se inserire o meno i propri dati sensibili, sia che corrispondano alla realtà oppure no”. Stefano Mandelli, 26 anni, Lecco “Abbattono le barriere create dalla distanza” Stefano Mandelli, 26enne di Lecco, studente di Giurisprudenza alla Statale di Milano, racconta che “I social network sono utilissimi per mantenere i contatti con gli amici che vivono lontano. Io personalmente utilizzo sia Facebook che MSN Messenger. Devo dire che questi nuovi modi di comunicare abbattono davvero le barriere create dalla distanza; inoltre si riescono a mantenere i contatti anche con le persone, magari conosciute in vacanza, che altrimenti non sentiresti più. Poi – continua Stefano – per chi vive o lavora all’estero è l’ideale. Io per esempio ho un amico che viaggia spesso e con internet ci possiamo scrivere tutti i giorni. Senza dimenticare del vantaggio dato dai costi contenuti. Ormai Internet è gratis o quasi e per i giovani questo è un aspetto da non sottovalutare.” Però anche per un fan dei social network come Stefano non mancano alcuni aspetti negativi: “Il principale è sicuramente la violazione della privacy. Certo, una persona è libera di scrivere quello che vuole, però spesso non ci si rende conto del fatto che si mette la propria immagine alla mercé di tutti. Finché uno vuole apparire e mettersi in mostra va bene, però ci sono dei limiti da rispettare, può anche capitare di leggere qualcosa di indesiderato. Sotto questo aspetto penso sia meglio MSN Messenger perché i contat- ti sono persone che devi già conoscere, mentre con Facebook puoi contattare ed essere contattato da sconosciuti”. Simone Mainetti, 17 anni, Lecco “Sì, ma con cautela: tengo alla mia privacy” Anche Simone Mainetti, 17 anni, di Lecco, studente del quinto anno del Liceo della Comunicazione all’Istituto Maria Ausiliatrice di Olate, utilizza Windows Live Spaces e Netlog da circa tre anni. “Penso che i social network siano utili perché permettono alle persone di conoscersi meglio; consentono di instaurare nuove amicizie e di tenersi in contatto con ex compagni persi di vista durante il cammino scolastico.” Simone però non sottovaluta le insidie che la rete può riservare: “Il mio interesse per i social network è notevolmente diminuito perché sono consapevole dei pericoli legati all’utilizzo di questi siti internet: il più evidente, in particolare nell’utilizzo di Facebook, è il rischio di violazione della privacy. La corsa al “maggior numero di amici” intasa di inviti il proprio account di posta elettronica – continua Simone – con il rischio di diffondere anche a persone sconosciute i dati sensibili, come ad esempio le foto personali, l’indirizzo della propria abitazione, i numeri di telefono e l’indirizzo email personale e dei propri amici. Attraverso i dati registrati nel profilo dell’utente, infatti, ci si può esporre al phishing, ovvero il furto dell’identità digitale o di dati sensibili; oppure al cyberstalking, cioè le persecuzioni via web, o ancora alla ricezione di pubblicità spazzatura, le odiose e-mail spam. Tutto questo mi spinge ad usare poco i social network e soprattutto con cautela per salvaguardare i miei dati personali.” Matteo Basso, 24 anni, Valmadrera “Preferisco un’uscita o una telefonata, per un contatto più umano” Abbiamo anche intervistato una voce fori dal coro, un ragazzo che non utilizza i social network. “Facebook assolutamente no, sono registrato su MSN Messenger però non lo utilizzo – spiega Matteo Basso, 24 anni, di Valmadrera, Studente di Giurisprudenza alla Statale di Milano – perché preferisco altre modalità di comunicazione: per esempio le telefonate o anche i messaggini di testo. Personalmente penso che sia importante non perdere il contatto con l’altra persona e con i social network mi sembra che tutto diventi più distante e freddo. Attraverso le telefonate, invece, la comunicazione è più umana e più reale”. La propensione di Matteo al contatto personale si unisce anche ad un rapporto un po’ conflittuale con un mezzo freddo quale il pc: “Ho anche un po’ di antipatia per i computer. Se proprio devo scegliere, preferisco decisamente uscire con gli amici piuttosto che stare davanti ad uno schermo”. Una scelta personale, che non intacca d’altro canto le sue opinioni sui social network che rimangono comunque positive: nonostante personalmente preferisca non farne uso, infatti anche per Matteo “i social network in generale sono e restano un buon mezzo per intrattenere rapporti di amicizia, conoscere persone nuove e scambiarsi files e fotografie.” Marta Frigerio, 20 anni, Dolzago “Per un’associazione sono indispensabili” Abbiamo poi intervistato Marta Frigerio, ventenne di Dolzago, Presidente dell’Associazione Ex-allieve/i FMA dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Olate, che ci fa notare come sia importante l’uso di un social network per una realtà associativa che si pone come mission proprio quella di mantenere in contatto degli ex studenti: “L’utilizzo di Facebook per la nostra associazione è sicuramente utile sotto diversi aspetti: ci permette di comunicare in tempo reale con una quantità di persone che altrimenti sarebbe impossibile contattare in altro modo; inoltre vi è la possibilità di inviare continui aggiornamenti, proposte e notizie, rendendo così tutti gli iscritti partecipi dell’attività della nostra associazione”. Se la promozione di un’associazione tramite Facebook presenta dei pregi, sottolinea Marta, non mancano però anche alcuni difetti: “I pro e i contro sono quelli di tutti i social network: c’è la possibilità di ricontattare persone anche dopo molto tempo che non le si vedeva o sentiva, quindi di “ripescare” vecchi compagni di scuola. Per esempio al nostro gruppo sono iscritti ragazzi di diverse generazioni e, per questo motivo, si ha anche l’occasione di incontrare gente nuova attraverso le feste che organizziamo. Bisogna però ammettere che si perde la sfumatura più personale, in quanto il messaggio inviato è uguale per tutti, e quindi viene meno il contatto più amichevole delle telefonate. Detto questo, non credo però che sia un grande problema, perché Facebook lo usiamo come mezzo per organizzare incontri, e quindi la convivialità e i rapporti di amicizia rimangono e anzi si rafforzano nel momento in cui ci si vede di persona”. Progetto S.S.In.G. – Ragazzi, si va in onda! Radio, pittura e teatro: perché passare le vacanze a scuola C’è chi a scuola non ci vuole proprio andare e chi al contrario ha tanta voglia di tornare da rimettere piede tra i banchi di scuola con ben due settimane di anticipo. Come i ragazzi del triennio delle scuole superiori lecchesi che hanno partecipato a “Ragazzi, si va in onda!”, iniziativa organizzata dall’associazione Egis nell’ambito del progetto provinciale S.S.In.G. dall’1 al 5 settembre all’Istituto Leopardi di Lecco. Certo, non si è trattato di latino e matematica, ma di una settimana dedicata alla scoperta del teatro, della pittura e della radio. “Un’esperienza entusiasmante, che ha fatto emergere i talenti dei ragazzi e li ha aiutati ad acquisire consapevolezza di sé”, è il bilancio tracciato da Elena Conforti, l’insegnante che ha coordinato l’iniziativa. Ai ragazzi sono stati proposti diversi percorsi, presentati poi da loro stessi in un workshop finale: c’è chi ha scelto di cimentarsi con la radio e i suoi linguaggi, chi si è dedicato all’espressione di emozioni suscitate dalla poesia attraverso la pittura astratta e chi, infine, si è messo alla prova calandosi nei panni di personaggi dei musical, preparando una vera e propria audizione. “Anche grazie al percorso fatto insieme agli specialisti dei diversi settori e ad un pedagogista – conclude Conforti sono emersi un grado di consapevolezza e una profondità stupefacenti”.