corretto ricondizionamento delle incubatrici

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corretto ricondizionamento delle incubatrici
CORRETTO RICONDIZIONAMENTO
DELLE INCUBATRICI
Direzione Sanitaria
Presidio Ospedaliero Centrale
AQ.03
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REGIONE LAZIO
CORRETTO RICONDIZIONAMENTO
DELLE INCUBATRICI
REV.
DATA
REDATTO
01/12/2007 C. Brama
D. Cappelli
C. Cecchetti
M. Curzi
C. D’Angelo
R. Giustini
S. Necciari
VERIFICATO
G. Cimarello Direttore Sanitario POC
F. Sileoni Dirigente Medico DS
R. Urciuoli Dirigente Medico DS
L. Guerini Dirigente Medico DS
R. Riccardi Responsabile SAIO
A. Ambrosini Responsabile SAIO - Ostetrica
VERIFICATO E APPROVATO
G. Cimarello Direttore Sanitario POC
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SOMMARIO
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PAGINA
CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE
1. PREMESSA.
2. EPIDEMIOLOGIA.
3. SCOPO.
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CAPITOLO 2 – INCUBATRICI MODELLO ATOM
1. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO QUOTIDIANO.
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1.1. COMPONENTI DELLA CAMPANA.
1.2. PIANO, MATERASSINO E PARTI SOTTOSTANTI.
2. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO SETTIMANALE E/O TERMINALE.
2.1. COMPONENTI DELLA CAMPANA.
2.2. PIANO, MATERASSINO E PARTI SOTTOSTANTI.
2.3. ALTRI COMPONENTI.
3. MANUTENZIONE DEL FILTRO.
CAPITOLO 3 – INCUBATRICI MODELLO CALEO.
1. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO QUOTIDIANO.
2. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO SETTIMANALE E/O TERMINALE.
3. MANUTENZIONE DEL FILTRO.
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MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ.
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B I B L I O G R A F I A.
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2.1. SMONTAGGIO.
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CAPITOLO 1 – INTRODUZIONE
1. PREMESSA.
La letteratura scientifica ha da tempo evidenziato l’impatto negativo che hanno le infezioni
ospedaliere (IO) sui processi di cura e di assistenza al neonato, soprattutto se affetto da
patologia o se gravemente prematuro. Se da una parte le nuove acquisizioni scientifiche
hanno permesso un aumento della percentuale di sopravvivenza nei Very Low Birth
Weight (VLBW) anche grazie ad un più ampio uso di procedure invasive, dall’altra si assiste ad un generale incremento del numero dei casi di infezione, e all’emergenza di nuovi
ceppi batterici cosiddetti “difficili” e multiresistenti ai chemioterapici. Alcuni recenti studi
condotti in diversi centri internazionali ed in Italia, hanno evidenziato percentuali di infezione ospedaliera tra i neonati ricoverati nelle patologie neonatali dello 0,6-2,7%, mentre
nelle Terapie Intensive Neonatali (TIN) tale percentuale varia dall’8-12%, con picchi a dir
poco impressionanti del 30% in particolari realtà e periodi. In Italia uno studio multicentrico nel periodo 93-94, ha riscontrato una incidenza media di IO del 25%. Tra le cause di
tale incremento vanno evidenziati:
‰ il rapido sviluppo della TIN;
‰ lo sviluppo tecnologico e di conoscenze che questa disciplina ha conseguito negli ultimi decenni;
‰ il maggiore uso di tecniche invasive;
‰ l’aumento della popolazione a rischio per l’aumentata sopravvivenza dei neonati
VLBW.
Tutto ciò provoca un significativo aumento del tempo medio di degenza e dei costi. In Italia recenti lavori indicano una previsione di aumento medio della degenza di 2 - 8 giorni
con un onere economico di 5000 miliardi di vecchie lire.
Altra considerazione importante da fare che il neonato è di per sé un soggetto ad altissimo
rischio infettivo: più è basso il suo peso alla nascita e la sua età gestazionale, più questo
rischio aumenta. Nel neonato pretermine infatti:
‰ il sistema immunitario è inefficace e immaturo;
‰ il polmone ed i tessuti delle vie aeree sono immaturi;
‰ la capacità di termoregolazione è inefficace;
‰ la cute è sottile, fragile, con uno strato corneo e uno strato adiposo inesistenti o
poco rappresentati;
‰ il riflesso della suzione e della deglutizione sono inefficaci.
A tali fattori “fisiopatologici” si associano eventi esterni o “correlati” che in un reparto di
terapia intensiva sono frequenti:
‰ intubazione;
‰ ferite aperte (moncone ombelicale);
‰ cateterismo vescicale;
‰ terapie infusive (cvc, cvp, cvo);
‰ nutrizione entrale;
‰ monitoraggio cardio-respiratorio, dei gas ematici (PO2/PCO2), della saturazione
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dell’ossigeno (SaO2), della temperatura corporea, della pressione arteriosa, ecc.;
sovraffollamento di posti letto (overcrowding);
carenza di personale (understaffing);
terapie antibiotiche ad ampio spettro, che determinano l’instaurarsi di ceppi batterici “difficili” o resistenti;
terapie con antiH2;
manovre assistenziali (igiene, prelievi, visite, ecc.).
2. EPIDEMIOLOGIA.
Il primo incontro tra neonato e flora microbica è molto precoce. Tralasciando gli aspetti
legati a forme di colonizzazione intrapartum, come ad esempio nella rottura prematura o
prolungata delle membrane ben descritta da recentissimi studi condotti anche in Italia,
esso si instaura già durante il passaggio attraverso il canale del parto e, subito dopo, attraverso il contatto con le mani degli operatori, dei parenti, e di tutto l’ambiente rappresentato dall’ospedale. Questo periodo di transizione, che porta i nostri piccoli a lasciare la
protezione naturale dell’utero materno verso un ambiente contaminato, è brusco ed espone il neonato ad essere colonizzato da microrganismi per i quali non possiede ne mezzi di
difesa di tipo immunitario, ne di tipo “antagonistico” (ovvero una flora endogena che impedisce lo sviluppo di altre).
Il rapporto che lega le tre variabili ambiente, neonato, microrganismi, è oggetto di studio
dell’igiene. Il neonato, inevitabilmente interagisce con l’ambiente in maniera spesso abnorme. Le sue condizioni critiche implicano una frequenza di interventi diretti da parte del
personale di assistenza molto alta (basti pensare alle manovre di rianimazione,
all’aspirazione tracheale, ai prelievi ematici, alle cure igieniche e ai cambi di postura tanto
per citarne alcune). La tecnica del minimal handling sarebbe raccomandata, ma talvolta
risulta di difficile applicazione e se l’incontro con il microrganismo non sempre genera malattia, tuttavia, i nostri piccoli ospiti sono esposti in modo percentualmente molto alto.
Inoltre, i fattori che esprimono i caratteri dei microrganismi, quali la capacità di generare
malattia (patogenicità), quella di superare le difese dell’organismo (virulenza) e la carica
batterica o virale, assumono nel neonato critico, connotazioni più determinanti per via del
fatto che le difese specifiche (meccanismi immunitari e anticorpali) e aspecifiche (qualità
delle barriere naturali del neonato quali cute e mucose, meccanismi di fagocitosi, ecc.)
risultano inadeguate.
La sorgente dell’infezione è rappresentata, nelle nostre unità, principalmente dalle mani dell’equipe sanitaria e dai visitatori e spesso coincide con il serbatoio d’infezione intendendo con ciò l’habitat naturale dell’agente microbico. L’acqua, le superfici, l’aria della
TIN rappresentano in maniera significativa, il veicolo di diffusione dei patogeni. Si instaura
in tal modo un fenomeno ciclico per mezzo del quale il microrganismo, dalla fonte di infezione rappresentata da individui colonizzati o con infezione in atto, giunge direttamente o
indirettamente all’ospite che a sua volta diventa esso stesso fonte di infezione. Nelle TIN
valgono queste stesse modalità. Si osserva infatti che, oltre alle mani del personale di assistenza e dei visitatori, che rappresentano generalmente sorgente e via di trasmissione
più frequente, anche l’aria, l’acqua, gli alimenti, gli oggetti di uso comune e le superfici
presenti nella nostra TIN, giocano un ruolo determinante nella diffusione (in questo caso
indiretta) di microrganismi potenzialmente patogeni per i neonati.
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3. SCOPO.
Il Comitato per il Controllo delle IO (CIO), in accordo con il personale sanitario della U.O.
Pediatria dell’Azienda ASL ha stilato la presente procedura per ottimizzare e codificare le
azioni necessarie per il corretto ricondizionamento delle incubatrici presenti nella U.O. Pediatria, in particolare quelle in dotazione nella Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e all’Isola
Neonatale, ubicata nell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia.
La nostra U.O. usufruisce di due differenti tipologie di incubatrici:
il modello Caleo della Ditta produttrice “Dräger”;
il modello Atom della Ditta produttrice “ATOM Corporation”, distribuita in Italia dalla ditta
“Burke & Burke”.
Nelle pagine seguenti vengono illustrate le corrette modalità per il trattamento di tali apparecchiature, suddividendo tali attività fondamentalmente in due momenti:
a) Pulizia e Disinfezione quotidiana: viene effettuata periodicamente ogni giorno
durante il turno di notte; tutte le azioni compiute vanno registrate su apposita
check list (Allegati 1 e 4), documento da conservare in prossimità
dell’apparecchio, da archiviare a fine mese in apposito raccoglitore, a cura del Coordinatore infermieristico.
b) Pulizia e Disinfezione terminale e/o settimanale: viene effettuata ogni 7
giorni e/o al termine del soggiorno dell’assistito in incubatrice. In questo caso la
culla deve essere smontata in tutte le sue parti ed accuratamente pulita e disinfettata. Tutte le azioni compiute vanno registrate su apposita check list (Allegato 2
e 5), documento da conservare in prossimità dell’apparecchio, e gestito con le stesse modalità di cui al punto a) del presente paragrafo.
Si rimanda al capitolo n° 2 per ciò che concerne il trattamento delle incubatrici modello
Atom della Ditta produttrice “ATOM Corparation” e al capitolo n° 3 per quanto riguarda,
invece, le incubatrici modello Caleo( della Ditta produttrice “Dräger”.
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CAPITOLO 2 – INCUBATRICI MODELLO ATOM V-2200 E ATOM V-2100 G.
1. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO QUOTIDIANO.
Per questo tipo di apparecchio si consiglia l’uso di un detergente disinfettante che non
necessiti di risciacquo ma solo di asciugatura; questo deve essere utilizzato dopo opportuna diluizione in base alle indicazioni della casa produttrice. Tali manovre devono essere
effettuate soltanto dopo che l’incubatrice si è raffreddata, è stato rimosso il cavo di alimentazione, la fornitura di ossigeno è terminata ed è stata scollegata dalla fonte di ossigeno. Per la pulizia e disinfezione procurarsi un panno morbido ed un detergente disinfettante.
La casa produttrice delle incubatrici in uso nell’U.O. di Pediatria consiglia:
Soluzione acquosa 0.2-0.5 % di benzalconio cloruro;
Soluzione acquosa 0.2-0.5% di benzetonio cloruro;
Soluzione acquosa 0.1-0.5% di clorexidina.
N.B. Non usare mai i suddetti agenti non diluiti. Non usare panni abrasivi, detergenti, alcool, acetone o altri solventi per la pulizia e disinfezione.
Di seguito si riportano le azioni da compiere specificatamente per ogni componente
dell’apparecchio, e precisamente:
1.1. COMPONENTI DELLA CAMPANA:
‰ MANICOTTO OBLO’: Rimuovere tutti i manicotti degli oblò, immergerli in un detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirli ed asciugarli. Assicurarsi di avere sempre disponibili i manicotti di ricambio; un manicotto sporco deve essere
subito sostituito con uno pulito.
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GUARNIZIONI DEGLI OBLO’ DI ACCESSO A SCATTO: Rimuovere le guarnizioni di gomma degli oblò, immergerli nel detergente disinfettante per circa 10
minuti poi pulirli ed asciugarli.
GUARNIZIONE SPORTELLO FRONTALE: Rimuovere la guarnizione, immergerla
in un detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirla ed asciugarla.
SPORTELLINI DI INTRODUZIONE TUBI: Rimuoverli dalla sede, immergerli in
una soluzione detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirli ed asciugarli.
PANNELLO PARETE INTERNA: Aprire lo sportello frontale ed aprire la parete interna, strizzare bene un panno inumidito con detergente disinfettante e pulire la
parete interna.
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CAMPANA: Con un panno morbido inumidito di detergente disinfettante pulire la
parte interna ed esterna della campana.
DISPLAY - PANNELLO DI CONTROLLO : Pulire il pannello di controllo ( display
a cristalli liquidi) con un panno morbido immerso in una soluzione detergente disinfettante e ben strizzato, la soluzione non deve penetrare all’interno, pulire delicatamente il display con un panno asciutto.
ATTENZIONE: non strofinare con forza, non usare detergente disinfettanti diversi da quelli consigliati. Non immergere in acqua.
1.2. PIANO, MATERASSINO E PARTI SOTTOSTANTI: Nella pulizia quotidiana il materassino ed
il piano materassino vanno puliti qualora risultino inquinati di feci e latte.
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PIANO MATERASSINO: estrarre il materassino e pulire con un panno morbido
imbevuto di una soluzione disinfettante detergente.
MATERASSINO: Pulire il materassino con un detergente disinfettante.
2. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO SETTIMANALE E/O TERMINALE.
2.1. COMPONENTI DELLA CAMPANA:
‰ MANICOTTO OBLO’: Rimuovere tutti i manicotti degli oblò, immergerli in un detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirli ed asciugarli.Assicurarsi di avere
sempre disponibili i manicotti di ricambio; un manicotto sporco deve essere subito
sostituito con uno pulito.
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GUARNIZIONI DEGLI OBLO’ DI ACCESSO A SCATTO: Rimuovere le guarnizioni di gomma degli oblò, immergerli nel detergente disinfettante per circa 10
minuti poi pulirli ed asciugarli.
GUARNIZIONE SPORTELLO FRONTALE: Rimuovere la guarnizione, immergerla
in un detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirla ed asciugarla.
SPORTELLINI DI INTRODUZIONE TUBI: Rimuoverli dalla sede, immergerli in
una soluzione detergente disinfettante per circa 10 minuti poi pulirli ed asciugarli.
MODULO SENSORE: Estrarre il modulo sensore verso l’esterno della campana e
Pulirlo con un panno inumidito di detergente disinfettante.
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ATTENZIONE: non immergere mai il modulo sensore in acqua.
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PANNELLO PARETE INTERNA: Aprire lo sportello frontale ed aprire la parete interna, strizzare bene un panno inumidito con detergente disinfettante e pulire la
parete interna.
CAMPANA: Rimuovere tutte le parti dalla campana e con un panno morbido inumidito di detergente disinfettante pulire la parte interna ed esterna della campana.
DISPLAY - PANNELLO DI CONTROLLO: Pulire il pannello di controllo (display a
cristalli liquidi) con un panno morbido immerso in una soluzione detergente disinfettante e ben strizzato, la soluzione non deve penetrare all’interno, pulire delicatamente il display con un panno asciutto.
ATTENZIONE: non strofinare con forza, non usare detergente disinfettanti diversi da quelli consigliati. Non immergere in acqua.
2.2. PIANO, MATERASSINO E PARTI SOTTOSTANTI:
‰ PIANO MATERASSINO: estrarre il materassino e pulire con un panno morbido
imbevuto di una soluzione disinfettante detergente.
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PIANO SUPERIORE: estrarre il piano e pulirlo con un panno morbido imbevuto di
una soluzione disinfettante detergente.
COPERTURA VENTOLA: rimuovere la copertura della ventola. Immergere e pulire
con una soluzione disinfettante detergente.
VENTOLA: estrarre e rimuovere la ventola. Immergerla per circa 10 minuti in una
soluzione detergente disinfettante, pulirla ed asciugarla.
CAMERA DI CONDIZIONAMENTO: sollevare la serpentina all’interno della camera di condizionamento. Pulire con cura l’interno della camera con un panno morbido
inumidito di una soluzione disinfettante detergente.
N.B. Rimettere al loro posto tutte le componenti rimosse agendo in ordine contrario. Verificare che ogni cosa sia appropriatamente posizionata e chiudere la
campana.
2.3. ALTRI COMPONENTI:
‰ SONDA TEMPERATURA CUTANEA: pulire la sonda delicatamente con un panno
asciutto. Pulire il termistore con un panno soffice inumidito di una soluzione detergente disinfettante.
ATTENZIONE: non pulire mai la sonda di temperatura con alcool. Quando la
sonda non è in uso conservarla nel suo contenitore.
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MATERASSINO: rimuovere il materassino. Pulire il materassino immergendolo
completamente in un detergente disinfettante. La spugna interna non subisce danni
tranne il caso in cui il rivestimento stesso non risulti danneggiato, poiché il materassino è costituito da una spugna speciale completamente sigillata all’interno di un
rivestimento vinilico.
3. Manutenzione del filtro.
Il consumo del filtro dipende da alcuni fattori quali:
‰ Il grado d’inquinamento ambientale;
‰ La frequenza d’uso.
Per questi motivi vanno verificate le condizioni attraverso la finestra posta nello sportello
del filtro: esso non deve presentare nessuna colorazione; in caso contrario va immediatamente sostituito. Rimane l’obbligo di sostituirlo comunque ogni due mesi, annotando
l’operazione nell’apposita scheda (Allegato 3).
a) Aprire la copertura del filtro esterno ed allentare le viti sulle parti destra e sinistra
della stessa;
b) Rimuovere il filtro sporco, evitando dispersione di polvere; smaltire correttamente;
c) Sanificare lo sportello e la zona circostante con panno umido;
d) Collocare il nuovo filtro in sede, rimettere lo sportello, serrare le viti;
e) Chiudere la copertura del filtro esterno.
N.B. Lo sportello va aperto solo per eseguire la sostituzione del filtro. Il filtro
sporco non deve essere in alcun modo riutilizzato.
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CAPITOLO 3 – INCUBATRICI MODELLO CALEO.
1. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO QUOTIDIANO.
Per questo tipo di apparecchio, quando rimane chiuso, anche dopo molto tempo dopo il
suo disinserimento dalla rete elettrica, esiste un serio pericolo di ustioni causate dal riscaldamento: la temperatura interna dopo un ora dallo spegnimento è ancora di 70 C°.
Per la disinfezione si devono usare preparati del gruppo di disinfettanti per superfici; per
motivi dovuti alla compatibilità del materiale, comunque consigliate dalla casa produttrice:
N.B. si sconsiglia l’impiego di preparati a base di:
‰ acidi organici forti;
‰ composti che liberano ossigeno o alogeni;
‰ disinfettanti alcalini o che liberano cloro;
‰ disinfettanti a base di alcool;
‰ vapori di formaldeide o ossido etilico.
Azioni:
a)
b)
c)
d)
e)
Aprire il Pannello Anteriore:
Ruotare verso l’interno la manopole fino allo scatto, ribaltare il pannello;
Ribaltare la parete doppia mobile;
Aprire i pannelli laterali in modo analogo;
Pulire la superficie con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare, prima internamente poi esternamente;
f) Pulire la campana internamente poi esternamente con un panno imbevuto di disinfettante ed asciugare:
‰ I passacavi
‰ il materassino
‰ il piano d’appoggio
N.B. Queste componenti vanno puliti e disinfettanti quotidianamente ogni qualvolta sono visibilmente inquinati da feci, sangue e vomito o altro materiale organico.
g) Pulire esternamente il corpo base;
h) Pulire l’unità di comando.
2. PULIZIA E DISINFEZIONE DI TIPO SETTIMANALE E/O TERMINALE.
Dopo ogni cambio paziente e ogni settimana, l’incubatrice va smontata e pulita a fondo:
a) Rimuovere il dispositivo di alimentazione dell’acqua:
‰ chiudere il morsetto sul dispositivo per flebo;
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rimuovere e smaltire il deflussore per flebo e la bottiglia o sacca contenente
acqua sterile.
b) Rimuovere il tubo di raccordo acqua:
‰ inclinare l’apparecchio per facilitare la rimozione del tubo di raccordo
dell’acqua.
‰ Ruotare di 90° il tubo di raccordo dell’acqua in senso orario ed estrarlo da
canale di guida.
‰ Sterilizzare a 134°C.
‰
c) Disporre CALEO in posizione orizzontale e attivare la MODALITA’ PULIZIA.
L’Incubatrice CALEO è provvista della MODALITA’ PULIZIA, ovvero con questa opzione tutta l’acqua nel bollitore viene bollita fino allo svuotamento del bollitore stesso. A tal fine, l’umidificatore viene riscaldato fino ad oltre 100°C in modo da far bollire l’acqua rimasta nell’umidificatore. dopodiché il bollitore si raffredda. La
MODALITA’ PULIZIA dura circa 60 minuti. Per attivare la MODALITA’ PULIZIA andare su menù, selezionare la modalità pulizia e confermare con la manopola: sullo
schermo verranno indicati i passi di comando da eseguire. Durante tale procedura l’incubatrice non va usata, né smontata perché rovente. Quando sullo
schermo dell’incubatrice appare la scritta procedura terminata, premere la manopola per confermare la fine della MODALITA’ PULIZIA. Al termine della MODALITA’
PULIZIA :
‰ Estrarre la spina del cavo di alimentazione dalla presa di rete
‰ Rimuovere le installazioni di apparecchi supplementari.
Dopo il raffreddamento (dopo 1 ora la temperatura è ancora di circa 70 °C)
dell’incubatrice eseguire la disinfezione e pulizia.
2.1. SMONTAGGIO.
a) Rimuovere la Campana:
‰ Afferrare la campana per le maniglie laterali con entrambe le mani;
‰ Sollevare la campana orizzontalmente dagli elementi a colonna;
‰ estrarre la parete doppia dalla campana;
‰ Rimuovere lo sporco visibile con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare.
b) Aprire il Pannello Anteriore:
‰ ruotare verso l’interno la manopole fino allo scatto, ribaltare il pannello;
‰ ribaltare la parete doppia mobile;
‰ aprire i pannelli laterali in modo analogo;
‰ pulire la superficie con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare;
‰ rimuovere tutti i passacavi;
‰ mettere in ammollo con detergente /disinfettante e asciugare;
‰ rimuovere il materassino dal piano d’appoggio;
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare;
‰ estrarre il piano d’appoggio;
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare.
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FARE ATTENZIONE ALL’UNITA’ SENSORI
c) Estrarre il Cassetto per Radiografie:
‰ estrarre il cassetto, sollevare in posizione inclinata il cassetto ed estrarlo;
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare.
d) Estrarre l’elemento intermedio:
‰ premere verso l’interno entrambi i bloccaggi e sollevare l’elemento;
‰ sollevare ed estrarre l’elemento intermedio;
‰ girare l’elemento intermedio, sollevare la guida piatta per l’aria;
‰ rimuovere la ruota della ventola;
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante ed asciugare.
e) Corpo Base:
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare;
‰ pulire la fessura dell’unità sensori.
f) Unità di Comando:
‰ estrarre la manopola;
‰ pulire con un panno imbevuto di disinfettante e asciugare.
N.B. Assicurarsi che nessuna umidità penetri nella fessura.Non disinfettare
l’unità di comando mediante immersione o spruzzatura. Non sottoporre
l’incubatrice a raggi UV. Pericolo di incrinature nelle parti trasparenti. Utilizzare
esclusivamente i detergenti e disinfettanti raccomandati.
g) Eseguire l’assemblaggio dell’apparecchio;
h) Verificare il corretto montaggio dell’apparecchio;
i) Controllare la funzionalità operativa.
3. MANUTENZIONE DEL FILTRO.
Il consumo del filtro dipende da alcuni fattori quali:
‰ Il grado d’inquinamento ambientale;
‰ La frequenza d’uso.
Per questi motivi verificare (vedi punto e):
‰ Se il filtro è sporco;
‰ Se il filtro è danneggiato;
Data di sostituzione.
Nei primi due casi il filtro va sostituito; rimane comunque l’obbligo di sostituirlo comunque
ogni due mesi, annotando l’operazione nell’apposita scheda (Allegato 3).
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Inclinare l’apparecchio per facilitare la rimozione del filtro;
Inserire la spina del cavo di alimentazione in una presa di rete;
Premere l’interruttore On/Off fino allo scatto;
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Inclinare il piano di appoggio;
Estrarre verso il basso il supporto del filtro;
Separare la cornice dal supporto del filtro sulla chiusura a scatto;
Sostituire il filtro annotando al data su apposita etichetta;
Riposizionare in sede filtro e supporto, spingendo verso l’alto;
Riportare piano d’appoggio e apparecchio in posizione orizzontale.
MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ.
Applicazione procedura
Revisione della procedura
Informare
Verificare applicabilità
A = Approvazione
Direttore
Sanitario
Direttore
SAIO
Direttore
U.O.
A
A
A
A
R
Caposala
U.O.
Op. Prof. Col.
R
R
Gruppo
Di
lavoro
R
R
R
R = Responsabile azione
Dirigente
Medico
U.O.
R
R
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R
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Berardi A., Rossi K., Bussetti C., e coll. Strategie preventive dell’infezione neonatale da
Streptococco di gruppo B. Edit-Symposia Infettivologia – Le infezioni in Medicina Perinatale 2004: 1-17.
Bevilacqua G. Prevenzione delle infezioni nosocomiali nel nido e nelle Terapie Intensive
Neonatal. Edit-Symposia Infettivologia – Le infezioni in Medicina Perinatale 2004: 18-24.
Biffi E., Roncada M. Antisepsi e disinfezione in ambiente ospedaliero. 2004, Biolab incontri.
Pagina web www.biolab.it/htmbank/ita/rivista/framedx_rivista.htm.
Casula P., Pisano D., Serra L., Figus S., Annis V. Diagnosi Infermieristica (NANDA): Rischio
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