Come finanziare la tua Startup

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Come finanziare la tua Startup
COME FINANZIARE LA TUA START UP
Finanziamenti ordinari
Contributi a fondo perduto
Finanziamenti agevolati
Guida pratica su come trovare i mezzi finanziari per la realizzazione del tuo progetto
Millionaire Digital Edition
A cura del Centrostudi Creaimpresa
LE FONTI DI FINANZIAMENTO
Dopo aver quantificato il fabbisogno finanziario necessario per l’avvio di una
nuova impresa, si hanno a disposizione i dati per procedere nella ricerca delle
modalità di finanziamento, o fonti di copertura. Nella tabella seguente
riportiamo le principali fonti di finanziamento a cui si può ricorrere.
FONTI PER LA COPERTURA
DEL FABBISOGNO FINANZIARIO
CAPITALE PROPRIO
CAPITALE DI RISCHIO
FINANZIAMENTI ORDINARI
FINANZIAMENTI AGEVOLATI E ALTRE AGEVOLAZIONI
Capitale proprio
Per capitale proprio si intende il capitale di proprietà di cui l’imprenditore può
disporre e che decide di investire nella nuova iniziativa imprenditoriale.
In alcuni casi l’imprenditore può disporre di un capitale proprio adeguato a
coprire l’intero fabbisogno finanziario richiesto dall’iniziativa.
Più frequentemente le risorse finanziarie di cui si può disporre sono scarse o
comunque in grado di coprire solo in parte l’ammontare del capitale necessario.
In ogni caso non è possibile avviare un’impresa senza un apporto di capitale
proprio. Anzi, è opportuno che il capitale proprio non sia inferiore ad una certa
percentuale del fabbisogno finanziario complessivo, percentuale che varia
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notevolmente in relazione a fattori quali il settore produttivo in cui si opera, la
forma giuridica dell’impresa, il livello di rischio del settore, gli obiettivi di
sviluppo ecc.
Rischiare almeno una parte del proprio capitale è inoltre indispensabile per
essere credibili nei confronti di altri eventuali finanziatori dell’iniziativa.
Infine, il capitale proprio presenta, rispetto al capitale di terzi, il vantaggio di
essere messo a disposizione dell’impresa a tempo indeterminato e di non
prevedere il pagamento di interessi.
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Capitale di rischio
Se l’imprenditore e/o i soci non riescono a disporre di capitali propri sufficienti
per coprire l’intero fabbisogno finanziario di avvio, possono decidere di
ricorrere a società finanziarie, società di venture capital o merchant bank, che
siano disposte a investire nel progetto in cambio di una partecipazione alla
proprietà e agli utili prodotti dall’attività, in proporzione al capitale investito.
È una forma di finanziamento che dà agli investitori terzi la possibilità di
partecipare e condividere con l’imprenditore il rischio d’impresa.
Nel nostro Paese la possibilità di usufruire di capitale di rischio per l’avvio di una
nuova impresa tramite interventi di venture capital e merchant bank è però più
teorica che reale, in quanto sono interventi ancora molto limitati e rivolti
esclusivamente ad imprese ad alto contenuto tecnologico e con elevate
prospettive di sviluppo.
Più concreta invece la possibilità di coinvolgere nella nuova iniziativa soci di
capitale o più frequentemente soci interessati a partecipare all’attività oltre che
con capitali anche con il proprio lavoro.
Finanziamenti ordinari
Per l’aspirante imprenditore ricorrere al capitale prestato da banche, istituti di
credito e società finanziarie per l’avvio dell’attività diventa spesso una scelta
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inevitabile, a causa dell’insufficiente disponibilità di capitali propri e delle
possibili difficoltà nell’ottenimento di capitale di credito agevolato.
In ogni caso l’utilizzo di capitali di debito da parte delle imprese è “fisiologico”,
non solo nel momento dell’avvio, ma anche in seguito, per sostenere le spese di
gestione. Spesso, infatti, la disponibilità di liquidità nell’impresa non è costante,
pur in presenza di una situazione economicamente redditizia. Accade quindi di
frequente che i fabbisogni finanziari per la gestione corrente in certi periodi
superino i flussi in entrata.
Tuttavia, vale la pena sottolineare che il ricorso al capitale di terzi pone
essenzialmente due problemi a cui il nuovo imprenditore deve prestare
attenzione.
Il primo problema è quello della fornitura di adeguate garanzie da parte
dell’imprenditore che richiede il prestito. Tali garanzie possono essere
personali o reali.
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La garanzia personale consiste in una firma da parte dell’imprenditore o di uno
dei soci, o eventualmente di altre persone garanti, con cui ci si impegna a
rispondere, in caso di necessità, alle obbligazioni assunte dall’impresa.
Le garanzie reali consistono invece in beni dati in garanzia al finanziatore; nel
caso di beni mobili si parla di pegno, nel caso di beni immobili si parla di ipoteca.
Generalmente in caso di prestiti di piccola entità i finanziatori si limitano a
chiedere garanzie personali. Quando invece i prestiti assumono valori
significativi i finanziatori richiedono garanzie personali solo a persone dotate di
beni patrimoniali mentre, nella maggior parte dei casi, richiedono garanzie reali.
Di conseguenza nell’accesso al credito ordinario ogni impresa risulta di fatto
limitata dalle garanzie che il titolare, i soci o altre persone possono prestare.
È irrealistico quindi pensare di potere attingere a capitali consistenti se non si è
in grado di fornire corrispondenti adeguate garanzie.
Il secondo problema è quello del costo del finanziamento. Anche ammettendo
che l’impresa possa esibire garanzie necessarie ad ottenere rilevanti somme in
prestito, il ricorso a capitale di credito ordinario comporta interessi passivi da
pagare sul prestito concesso.
Ogni impresa deve quindi contenere, il più possibile, l’indebitamento per evitare
che gli interessi passivi diventino insostenibili.
L’indebitamento deve sempre essere rapportato proporzionalmente al fatturato
e alla redditività dell’impresa. Indicativamente si può dire che l’indebitamento
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diventa troppo oneroso quando gli interessi passivi superano la soglia del 5%
del fatturato prodotto.
Risolti i due problemi sopra menzionati, si può scegliere tra le modalità di
finanziamento riportate nella tabella seguente.
FINANZIAMENTI ORDINARI
FINANZIAMENTI A BREVE TERMINE
SCOPERTO DI CONTO CORRENTE
SCONTO DI EFFETTI
FACTORING
FINANZIAMENTI A MEDIO E LUNGO TERMINE
MUTUO
LEASING FINANZIARIO
SCONTO DI EFFETTI A MEDIO/LUNGO TERMINE
Finanziamenti a breve termine
Rappresentano una delle fonti di finanziamento a cui di fatto accedono quasi
tutte le nuove imprese. Ciò accade non tanto perché questa forma di
finanziamento sia particolarmente conveniente, anzi è piuttosto onerosa, quanto
per la relativa facilità di accesso. È però opportuno tener conto che, oltre ad
essere finanziamenti piuttosto costosi, sono inoltre revocabili dalla banca in
qualsiasi momento o comunque con un preavviso molto breve (es. fido
bancario).
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L’indebitamento a breve termine dovrebbe pertanto essere utilizzato, nelle sue
varie forme, solo per finanziare la gestione corrente dell’impresa e quindi per
sopperire a carenze di capitale circolante e a sfasamenti momentanei nei flussi
di cassa.
Per finanziare le spese per investimenti, invece, è preferibile ricorrere ai
finanziamenti a medio lungo termine.
Le principali forme di finanziamento a breve termine sono rappresentate da:
− scoperto di conto corrente
− sconto di effetti
− factoring
Quando accorda ad un’impresa uno scoperto di conto corrente o fido
(affidamento) bancario, la banca accetta di eseguire ordini di pagamento
trasmessi dal cliente per importi superiori alla somma di denaro depositata al
momento sul conto e fino a un determinato massimale.
Lo sconto di fatture o di effetti (cambiali, ricevute bancarie) è un contratto
mediante il quale la banca, previa deduzione di una percentuale di interesse
sull’importo (il costo dell’operazione), anticipa al cliente il valore di un credito
non ancora scaduto e incassato. Il cliente, dal canto suo, cede alla banca il credito
in questione, ricevendo un anticipo con la clausola s.b.f. (salvo buon fine); la
somma sarà cioè addebitata al cliente in caso di mancato incasso.
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Infine, il contratto di factoring prevede che la banca (o una finanziaria
specializzata) acquisti il credito a tutti gli effetti, accollandosi quindi anche il
rischio del mancato pagamento da parte del cliente finale. La banca o la società
di factoring accreditano al cliente il valore anticipato del credito, scontato di una
percentuale
che
rappresenta
il
costo
successivamente ad incassarlo dal debitore.
dell’operazione,
e
provvedono
Finanziamenti a medio e lungo termine
Questi finanziamenti rappresentano una fonte di copertura del fabbisogno
finanziario aziendale disponibile per periodi medio-lunghi e contribuiscono
quindi a dare stabilità all’impresa e a diminuirne il rischio finanziario.
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Dovrebbero essere utilizzati soprattutto in fase di avvio dell’attività o quando è
necessario effettuare nuovi investimenti.
Le forme più ricorrenti di finanziamenti a medio e lungo termine sono:
− mutuo
− leasing finanziario
− sconto di effetti a medio/lungo termine
Il mutuo è un finanziamento pluriennale erogato da istituti di credito. In genere
la somma viene anticipata al cliente e deve essere restituita secondo un piano di
rimborso che può essere a rate costanti o crescenti e può avere una durata in
genere di 5-10 anni. Le rate sono sovente semestrali. La stabilità dei mutui è
molto elevata e la loro concessione è subordinata alla presentazione di garanzie
reali (ipoteca o pegno).
Il leasing finanziario è un contratto mediante il quale l’impresa assume in
locazione dalla società di leasing un determinato bene e si impegna a pagare in
cambio un canone periodico. Alla scadenza prestabilita, l’azienda può scegliere
se restituire il bene oppure diventarne proprietaria pagando un “prezzo di
riscatto”.
Lo sconto di effetti a medio/lungo termine si differenzia dallo sconto a breve
solo per la diversa scadenza dei crediti scontati, che sono per l’appunto a
medio/lungo termine.
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Altri strumenti finanziari per la creazione d’impresa
Alcuni istituti di credito prevedono progetti specifici per finanziare la nascita e
lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.
Riportiamo di seguito i riferimenti web dei principali istituti di credito che
finanziano i progetti d’impresa con programmi e strumenti dedicati:
www.unicredit.it/it/piccolemedieimprese/finanziamenti.html
www.gruppobancasella.it/bsh/responsabilita_sociale/clienti/finanziamenti.jsp
Inoltre, è sempre possibile rivolgersi agli addetti ai programmi d’investimento
della propria banca di fiducia.
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Contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e altre agevolazioni
Una possibilità per trovare i mezzi finanziari necessari, per ridurre il costo del
finanziamento rispetto alle forme di finanziamento ordinarie e per contenere il
rischio d’impresa limitando l’utilizzo di capitale proprio è quella di attivarsi per
ottenere agevolazioni finanziarie pubbliche. Tali agevolazioni sono previste
da numerose leggi nazionali e da molte leggi regionali e il loro obiettivo è
facilitare la realizzazione di nuove attività.
Riportiamo nella tabelle seguente le più importanti agevolazioni finanziarie che
le nuove imprese possono ottenere.
AGEVOLAZIONI
CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO
FINANZIAMENTI A TASSO ZERO O A TASSO AGEVOLATO
INTERVENTI IN CONTO GARANZIA
BONUS FISCALI - CREDITI D’IMPOSTA
AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE
Contributi a fondo perduto
I contributi a fondo perduto vengono erogati a fronte di investimenti
immateriali (marchi, brevetti, sito internet, assistenza tecnico-gestionale,
consulenze e formazione ecc.), materiali (adeguamento e attivazione locali,
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impianti, macchinari, attrezzature ecc.), e a fronte di spese di gestione
(acquisto materie prime, semilavorati e prodotti finiti, spese burocratiche,
canoni di locazione di immobili, spese pubblicitarie, ecc.).
Talvolta sono previsti anche contributi forfettari “in conto esercizio” di un
ammontare prefissato e destinati alla persona del titolare o ad ogni socio della
neoimpresa.
I contributi vengono erogati ai beneficiari a fondo perduto e quindi non vanno
restituiti.
Finanziamenti a tasso zero o tasso agevolato
I finanziamenti previsti dalle agevolazioni pubbliche per l’avvio di imprese sono
finanziamenti concessi a tasso zero o che prevedono un abbattimento di una
determinata percentuale (variabile a seconda del bando di agevolazione) del
tasso di interesse di riferimento. In molti bandi regionali, ad esempio,
l’agevolazione prevede un finanziamento che copre il 100% dell’investimento di
avvio (fino a un determinato massimale) e che è costituito da una quota di fondi
regionali a tasso zero e da una quota di fondi bancari a un tasso convenzionato,
che rimane fisso per l’intera durata del prestito.
I finanziamenti sono in genere pluriennali e prevedono un piano di rimborso
con rate posticipate, solitamente trimestrali.
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Interventi in conto garanzia
Gli interventi in conto garanzia sono strumenti specifici finalizzati a ridurre le
difficoltà incontrate dalla maggior parte degli aspiranti imprenditori nell’accesso
al credito. Spesso sono bandi destinati in particolare alle imprese avviate da
donne o da giovani. Tali agevolazioni prevedono un fondo di garanzia che viene
messo a disposizione delle nuove imprese. In particolare l’ente pubblico fornisce
all’impresa una garanzia gratuita su una percentuale, generalmente molto
elevata (ad esempio l’80%), di un finanziamento bancario erogato per l’avvio
dell’impresa e la sua gestione nel periodo di start up.
Bonus fiscali – crediti d’imposta
Il beneficio consiste in questo caso in un bonus fiscale spettante agli
imprenditori che effettuano determinate tipologie di spesa, che l’ente
pubblico intende agevolare, quali ad esempio costi per assunzione di personale,
spese in ricerca e sviluppo ecc. Il bonus fiscale si traduce in un credito
d’imposta calcolato su una prefissata percentuale della spesa totale oggetto
dell’agevolazione. Il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione, ovvero
attraverso il modello F24 in sede di pagamento delle imposte.
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Agevolazioni contributive
Al fine di rendere “conveniente” l’assunzione di soggetti che hanno perso il posto
di lavoro, che sono in procinto di perderlo o che sono a rischio di esclusione
sociale, alcuni bandi pubblici prevedono una serie di agevolazioni contributive
ed economiche a favore dei datori di lavoro che procedono all’assunzione dei
soggetti appartenenti a determinate categorie di lavoratori.
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In genere per ottenere le agevolazioni pubbliche è necessario dimostrare la
validità della propria iniziativa imprenditoriale presentando agli enti preposti un
progetto d’impresa con precise informazioni di carattere economico–
finanziario e sui promotori dell’attività. In alternativa, è possibile rivolgersi alle
associazioni di categoria, ai BIC (Business Innovation Center) e agli incubatori
presenti in ogni regione, alle banche e alle sedi periferiche del Mediocredito o, per
le leggi regionali, agli Uffici della Regione in cui si vuole avviare l’attività e
all’assessorato competente per il settore in cui si intende operare.
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TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONI
A seconda dell’ente che emana il bando di agevolazione pubblica si possono
suddividere le agevolazioni nelle categorie dettagliate di seguito.
AGEVOLAZIONI
AGEVOLAZIONI EUROPEE
AGEVOLAZIONI NAZIONALI
AGEVOLAZIONI REGIONALI
AGEVOLAZIONI PROVINCIALI
AGEVOLAZIONI COMUNALI
Le agevolazioni previste dalle Leggi dell’Unione Europea
Il legislatore di Bruxelles prevede un’ampia serie di strumenti di finanza
agevolata (programmi, quadri strutturali, ecc.), sia direttamente applicabile in
ciascuno degli stati membri sia gestite di volta in volta dal legislatore
nazionale di riferimento (Governo o Regioni).
Per informazioni più precise è possibile consultare il sito:
http://europa.eu/policies-activities/funding-grants/index_it.htm
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Le agevolazioni previste dalle leggi nazionali
Lo Stato agevola finanziariamente tramite alcune leggi la creazione e lo
sviluppo delle imprese, soprattutto se promosse da giovani e donne. Le leggi
nazionali concedono di solito contributi a fondo perduto e finanziamenti
agevolati. Danno inoltre in alcuni casi l’opportunità di usufruire di servizi reali di
assistenza e consulenza e svolgono anche un’azione di tutoraggio in favore del
neoimprenditore.
Tra le agevolazioni nazionali particolarmente vantaggiose indichiamo le misure
di Invitalia S.p.A.
Di seguito il link di riferimento:
www.autoimpiego.invitalia.it/
www.invitalia.it/site/ita/home/incentivi-alle-imprese.html
Le agevolazioni previste dalle Leggi regionali
Le leggi regionali che si propongono di promuovere l’avvio di nuove iniziative
imprenditoriali sono numerosissime. Prevedono interventi molto diversi da
regione a regione, consistenti, nella maggior parte dei casi, in contributi a
fondo perduto, finanziamenti agevolati e interventi in conto garanzia.
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Ne possono beneficiare soprattutto i giovani, le donne, le cooperative ma anche,
più in generale, le persone in cerca di occupazione e i titolari di piccole e medie
imprese, per avviare o sviluppare attività nei settori dell’artigianato, del
commercio e dei servizi.
Riesce però impossibile presentare in questa sede un panorama completo e
soprattutto continuamente aggiornato delle leggi regionali di cui si può avvalere
per creare una nuova impresa. Le leggi regionali, infatti, sono numerosissime e
spesso sono operative solo per periodi di tempo limitati, in quanto i fondi
disponibili in certi casi si esauriscono rapidamente.
Per informazioni più precise è possibile rivolgersi agli Uffici della Regione in
cui si vuole avviare l’attività e all’assessorato di competenza del settore in cui si
intende operare.
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A questo proposito, riportiamo di seguito i numeri di telefono ed i siti internet
delle varie Regioni.
Regione Abruzzo Tel. 0862-3631
www.regione.abruzzo.it
Regione Basilicata Tel. 0971-448111
www.regione.basilicata.it
Regione Calabria Tel. 0961-8511
www.regione.calabria.it
Regione Campania Tel. 081-7966111
www.regione.campania.it
Regione Emilia Romagna Tel. 051-6395222
www.regione.emilia-romagna.it
Regione Friuli Venezia Giulia Tel. 040-3771111
Regione Lazio Tel. 06-51681
www.regione.fvg.it
www.regione.lazio.it
Regione Liguria Tel. 010-54851
www.regione.liguria.it
Regione Lombardia Tel. 02-67652050
www.regione.lombardia.it
Regione Marche Tel. 071-8061
www.regione.marche.it
Regione Molise Tel. 0874-4291
www.regione.molise.it
Regione Piemonte Tel. 011-43211
www.regione.piemonte.it
Regione Puglia Tel. 080-5401111
www.regione.puglia.it
Regione Sardegna Tel. 070-6061
www.regione.sardegna.it
Regione Sicilia Tel. 091-6961111
www.regione.sicilia.it
Regione Toscana Tel. 055-4382111
www.regione.toscana.it
Province Trentino Alto – Adige Tel. 0461-495111
Regione Umbria Tel. 075-5041
www.regione.umbria.it
Regione Valle d’Aosta Tel. 0165-273111
Regione Veneto Tel. 041-2792111
www.regione.taa.it
www.regione.vda.it
www.regione.veneto.it
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Le agevolazioni previste dalle Leggi provinciali e comunali
Strumenti di finanza agevolata possono essere proposti anche dalle Province,
dai Comuni, dalle Camere di Commercio, oltre che da enti privati come le
Associazioni di categoria e gli Istituti bancari. L’ambito di competenza
dell’agevolazione è determinato sulla base dell’ente che emana la misura.
Anche in questo caso, per ulteriori dettagli si possono consultare i siti delle
Province, dei Comuni e delle Camere di Commercio, che riportano gli elenchi dei
bandi di agevolazione aperti e finanziati, e le scadenze per la presentazione delle
domande.
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Di seguito riportiamo il link ad alcuni portali di riferimento degli enti locali
italiani.
Siti delle amministrazioni Pubbliche regionali, provinciali e comunali in Italia:
www.governo.it/link/istituzioni_nazionali/index.html
Portale delle Camere di Commercio italiane:
www.camcom.gov.it
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CONDIZIONI PER ACCEDERE ALLE AGEVOLAZIONI
La possibilità per una nuova impresa di fruire delle agevolazioni pubbliche
dipende da numerosi fattori. Nella tabella seguente sono elencati i principali
parametri di accesso ai finanziamenti e contributi pubblici.
CONDIZIONI PER ACCEDERE ALLE AGEVOLAZIONI
FORMA GIURIDICA
COMPOSIZIONE COMPAGINE SOCIALE
LOCALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ
SETTORE DI ATTIVITÀ
IMPORTO DELL’INVESTIMENTO
TIPOLOGIA DI SPESE
SCADENZA DEL BANDO
STATO DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ
TEMPI DI REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
Forma giuridica
Alcuni bandi di agevolazione pubblica sono rivolti indifferentemente ad ogni
tipologia di forma giuridica, mentre altri sono di volta in volta destinati in modo
specifico solo ad alcune tra le diverse possibili forme giuridiche: ditta
individuale, società di persone, società di capitali e cooperativa.
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Composizione della compagine sociale
Residenza dell’aspirante imprenditore/soci. I bandi di agevolazione pubblica
emanati da enti locali richiedono generalmente all’imprenditore/ai soci la
residenza e/o il domicilio all’interno del proprio ambito di competenza
(Regione/Provincia/Comune).
Età dell’aspirante imprenditore/soci. Parliamo in questo caso di agevolazioni a
favore dei giovani imprenditori, ossia di soggetti con un’età compresa tra i 18 e
i 35 anni. Nel caso di società, il bando definisce in maniera precisa qual è la
percentuale minima di imprenditori giovani che devono essere presenti
all’interno della compagine sociale e qual è la loro quota di partecipazione
minima al capitale sociale.
Sesso dell’aspirante imprenditore/soci. Esistono numerose agevolazioni
pubbliche a favore delle donne aspiranti imprenditrici. Nel caso di società, il
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bando definisce in maniera precisa qual è la percentuale minima di
imprenditrici donne che devono essere presenti all’interno della compagine
sociale e qual è la loro quota di partecipazione minima al capitale sociale.
Condizione professionale dell’aspirante imprenditore/soci. Alcuni bandi di
agevolazione pubblica richiedono come parametro di accesso lo stato di
disoccupazione/inoccupazione
da
parte
dell’imprenditore/dei
soci
a
decorrere da un determinato periodo prima della presentazione della domanda
di agevolazione.
Localizzazione dell’attività
I bandi di agevolazione finanziaria indicano l’ambito territoriale all’interno del
quale deve essere ubicata la sede legale e/o operativa della nuova attività
imprenditoriale. L’ambito di competenza di un bando dipende dall’ente pubblico
che lo emana.
Settore di attività
Esistono bandi di agevolazione per i più diversi settori imprenditoriali, dal
commercio all’artigianato, ai servizi. Le attività beneficiarie sono identificate
tramite il codice ISTAT con cui la futura impresa verrà iscritta al Registro delle
Imprese della Camera di Commercio.
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Importo dell’investimento
Nei bandi di agevolazione pubblica uno dei parametri specificati è relativo
l’entità dell’investimento di avvio. In particolare nei bandi sono indicati sia
l’importo minimo necessario per poter presentare la domanda che l’importo
massimo che può essere finanziato. Al di sopra di questo importo le ulteriori
spese di start up non possono essere ammesse all’agevolazione.
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Tipologia di spese
I bandi indicano in dettaglio le tipologie di spesa finanziabili.
La maggior parte delle agevolazioni pubbliche finanzia:
− investimenti immateriali e materiali
− costi fissi di gestione
− costi variabili (es. merce acquisita)
Non vengono quasi mai finanziati:
− l’acquisto di immobili
− i beni di cui si dispone tramite un contratto di leasing
− le spese per il personale, le spese di trasporto, le utenze, la cancelleria.
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Scadenza del bando
I bandi possono prevedere una scadenza precisa entro e non oltre la quale è
possibile presentare la domanda.
In altri casi i bandi sono sempre aperti fino a una data molto lontana o fino
all'esaurimento delle risorse disponibili. Quest’ultima tipologia di bando viene
definita “bando a sportello”.
Stato di realizzazione dell’attività
Per accedere ad alcune agevolazioni è necessario che l’impresa non risulti
costituita al momento della presentazione della domanda.
In altri casi invece viene richiesto che l’impresa sia costituita e iscritta al
Registro delle Imprese in Camera di Commercio, mentre per altre misure
deve essere, oltre che costituita, anche attiva (ovvero deve avere già iniziato la
propria attività).
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Tempi di realizzazione degli investimenti
I bandi di finanza agevolata indicano i tempi entro e non oltre i quali deve essere
realizzato e concluso il piano di spesa del progetto finanziato. Questi termini
sono rigorosi e, se non rispettati, si incorre nella revoca dell’agevolazione a
meno che non venga richiesta e accettata una proroga.
A seconda dei bandi pubblici, il rispetto di alcuni dei parametri richiesti per
l’accesso all’agevolazione deve permanere per un numero prefissato di anni
dalla data di avvio dell’impresa (ad esempio la composizione della compagine
sociale, la localizzazione ecc.).
Viene di solito indicato nel bando anche il numero di anni durante i quali
l’impresa deve rimanere attiva, pena la revoca dell’agevolazione e l’obbligo di
restituzione dei fondi ottenuti.
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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Nella ricerca di mezzi finanziari e in particolare di contributi a fondo perduto e
di finanziamenti agevolati per finanziare la propria impresa in fase di start up è
bene tener presente le precisazioni di seguito riportate.
PRECISAZIONI IMPORTANTI
RISULTA IMPOSSIBILE AVVIARE UN’IMPRESA
SENZA APPORTARE DEL
CAPITALE PROPRIO
CONTANDO SOLO SUI FONDI PUBBLICI
I BANDI PREVEDONO SEMPRE PIÙ RARAMENTE
L’EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO
LA RICERCA DI AGEVOLAZIONI FINANZIARIE VA
FATTA DOPO AVER PROGETTATO L’ATTIVITÀ
Risulta impossibile avviare un’impresa senza apportare del capitale
proprio contando solo sui fondi pubblici
Per quanto riguarda le agevolazioni, è importante tenere conto del fatto che i
fondi pubblici:
− potrebbero non venire erogati se la domanda non viene accettata;
− potrebbero essere esauriti al momento dell’erogazione;
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− vengono nella maggior parte dei casi erogati solo ad imprese
finanziariamente solide, in cui l’aspirante imprenditore ha investito del
capitale proprio;
− vengono erogati, nella maggior parte dei casi, dopo parecchi mesi rispetto
all’avvio dell’attività imprenditoriale. Gli investimenti indispensabili in
fase di partenza, quindi, devono essere già stati coperti con altri fondi.
Non bisogna dimenticare, infine, che alcune voci dell’investimento totale e
alcune componenti del fabbisogno finanziario di avvio non sono finanziabili
attraverso agevolazioni pubbliche (ad esempio alcune voci di spesa, di cui si è
accennato in precedenza; l’IVA ecc).
Non è quasi mai possibile, pertanto, avviare un’attività imprenditoriale
senza un apporto di capitale proprio inferiore al 20-40% del fabbisogno
finanziario complessivo. Tale percentuale varia notevolmente in base ad
alcuni fattori, quali per es. il settore produttivo in cui si opera, la forma
giuridica dell’impresa, il livello di rischio ecc.
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I bandi prevedono sempre più raramente l’erogazione di contributi a
fondo perduto
I contributi a fondo perduto sono uno strumento di agevolazione pubblica
sempre meno prevista. Nella maggior parte dei casi viene abbinata ad altre
forme di agevolazione (finanziamenti agevolati) e costituisce una parte
minoritaria dell’aiuto pubblico ottenibile.
In certi casi inoltre tali contributi vengono erogati a rimborso di spese già
sostenute da parte dell’aspirante imprenditore e documentate con fatture
quietanzate da parte dei fornitori.
La ricerca di agevolazioni finanziarie va fatta dopo aver progettato
l’attività
Prima di mettersi in proprio è di fondamentale importanza investire tempo e
denaro nella fase di progettazione. Lo strumento principale di questa fase è il
Business Plan, composto da Piano degli Investimenti, Conto Economico e
Piano di Cassa. Attraverso l’analisi dei dati emersi da questa fase l’aspirante
imprenditore potrà definire e valutare la formula imprenditoriale ottimale e
prevedere i risultati che questa può generare.
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Di seguito i principali step della fase di progettazione:
a) l’elaborazione un piano di fattibilità da cui risulti che l’impresa è
economicamente e finanziariamente realizzabile e sostenibile;
b) la quantificazione dell’investimento necessario per avviare l’attività, in
modo da aver ben chiara l’entità del fabbisogno finanziario iniziale;
c) la stima da parte dell’aspirante imprenditore in merito alla disponibilità
di capitale di proprietà che potrà apportare all’impresa e alla propria
capacità di ottenere finanziamenti bancari, in base alle garanzie
possedute, in modo da definire con precisione la quota dell’investimento
di avvio che si è in grado di finanziare al di là degli eventuali finanziamenti
pubblici.
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Sulla base dei dati emersi dall’analisi di fattibilità economico-finanziaria,
l’aspirante imprenditore, con il supporto di un esperto di finanza agevolata,
potrà conoscere a quali agevolazioni può accedere, quali tipologie di aiuto
potrà ottenere e per quali importi, con quali tempistiche/modalità verranno
erogati i fondi.
Non bisogna dimenticare, infine, che un piano di fattibilità economicofinanziario elaborato in modo corretto e dettagliato è fondamentale per avere
buone possibilità che la propria domanda di agevolazione pubblica venga
accolta. L’ente pubblico, infatti, considera come fattore di primaria importanza
la fattibilità economico-finanziaria della futura impresa, la sua redditività
potenziale e la sua sostenibilità nel tempo. Sia per garantirsi buone probabilità
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che l’impresa restituisca i fondi ottenuti, quando si tratta di finanziamenti, che
per destinare risorse a fondo perduto a progetti duraturi nel tempo e in grado di
creare opportunità di autoimpiego, di inserimento lavorativo e di sviluppo del
tessuto imprenditoriale.
COME ELABORARE IL PIANO DI FATTIBILITA’
Hai verificato la fattibilità economica del tuo progetto?
Hai quantificato l’entità del fabbisogno finanziario necessario per la
realizzazione della tua attività?
Per elaborare facilmente e rapidamente il tuo piano di fattibilità puoi utilizzare uno dei 110
Kit Creaimpresa, che contengono il Software con:
- Piano degli Investimenti
- Conto Economico 1° anno
- Piano di Cassa 1° anno
- Conto Economico a regime
già completi di tutte le voci e degli importi relativi a investimenti, ricavi, costi fissi, costi
variabili e i conseguenti flussi di cassa dell’attività a cui il Kit è dedicato.
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COME CONOSCERE LE AGEVOLAZIONI FINANZIARIE CHE SI POSSONO
RICHIEDERE
Per conoscere le possibilità di ottenere contributi a fondo perduto e
finanziamenti agevolati per realizzare il tuo progetto puoi compilare, a
seconda dei casi, una delle SCHEDE DATI sotto riportate.
Se la scheda pertinente sarà compilata in modo completo e dettagliato e se
l’attività di tuo interesse sarà ritenuta fattibile, la scheda verrà validata da
Creaimpresa e verrà girata al Consulente di finanza agevolata della tua
regione o, quando possibile, della tua provincia.
Creaimpresa provvederà, contestualmente, a segnalarti i riferimenti del consulente
a cui potrai rivolgerti per avere una prima consulenza gratuita sulla possibilità di
ottenere agevolazioni finanziarie.
SCHEDA DATI PER AVVIARE UNA NUOVA ATTIVITÀ
SCHEDA DATI PER SVILUPPARE LA PROPRIA IMPRESA
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